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La santità: una corsa ad ostacoli G esù chiama tutti alla santità: “Siate perfetti co- me è perfetto il Padre vostro che è nei cieli”; spinge tutti a entrare nel suo regno, ma ricorda che “il Regno di Dio soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono” (Mt 11,12) e quindi “ognuno si sfor- za per entrarvi” (Lc 16,16). Ricorda anche: “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi so- no quelli che la trovano!” (Mt 7,13-14). Tutti siamo chiamati ad es- sere santi, ma la lista dei “san- ti mancati” è interminabile. La strada verso la santità è av- vincente, porta verso orizzonti sempre più luminosi, ma è una strada stretta e in salita. Come ogni strada che va verso l’alto, richiede sforzo, coraggio, lot- ta. Sono molte le difficoltà nel cammino verso la santità. Alcune difficoltà le abbia- mo dentro di noi; altre ci ven- gono dall’esterno. La prima cosa necessaria per salire verso la vetta è volerlo, essere decisi. Una per- sona debole e indecisa non potrà mai sperare di scalare l’Everest! Quindi la prima difficoltà che blocca il cammi- no è una volontà debole, indecisa, paurosa di ogni sacrifi- cio. Il proverbio dice che chi comincia bene è già alla metà dell’opera! Chi comincia sfiduciato è già un perden- te. San Gabriele fu molto tentato dai parenti nel suo viag- gio verso Morrovalle; appena entrato in convento, dove- va ripartire in serata per andare a visitare una zia suora, ma disse chiaro al fratello P. Luigi che lo accompagnava: “Da qui non esco più”. Fu la sua prima grande vittoria nel cammino verso la santità, nota il fratello stesso. Un’altra difficoltà è la mediocrità, aver paura di grandi ideali, accontentarsi del minimo, l’essere né cal- do né freddo: questi tali il Signore minaccia di rifiutarli, anzi di “vomitarli” (Ap 3, 16). C’è poi l’incostanza: si comincia di corsa, ma è un fuoco di paglia, ci si stanca presto e ci si adagia in una vita mediocre. A questi il Si- gnore rimprovera di avere “abbandonato l’amore di prima. Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti e compi le opere di prima” (Ap 2, 4-5). Un’altra diffi- coltà è l’attaccamento alle cose terrene, quando i “mez- zi” diventano il “fine” della vita. Chi guarda solo la ter- ra rischia di non saper più guardare in alto, verso il cie- lo. C’è poi una difficoltà più profonda e più grave; è “vive- re secondo la carne e non se- condo lo spirito” (Gal 5, 16 ss): è lasciarsi guidare dalle passioni, soprattutto dalla su- perbia, dall’orgoglio, dall’a- mor proprio, dall’egoismo. È quando al centro di tutto non c’è più il Signore, ma il “si- gnor IO”. È certamente l’o- stacolo più grave e più perico- loso, è l’ostacolo che solo le anime generose riescono a vincere pienamente. Vi sono anche altre diffi- coltà interiori sottili che por- tiamo dentro di noi: la ricerca dello straordinario e di conso- lazioni sensibili, la superbia nascosta ecc. Potremmo compendiare tutto con le parole di Giovanni: “la concu- piscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita” (1Gv 2,16). Vi sono poi le tentazioni esterne, che vengono dal maligno, dalla mentalità del mondo, dall’ambiente non più cristiano. La Scrittura dice: “Figlio, se ti prepari a servire il Signore, preparati alla tentazione”, ma poi aggiunge: “Affidati a Lui ed egli ti aiuterà; segui la via diritta e spera in Lui” (Sir. 2,1.6). La santità è prima di tutto opera del Signore. Se ci affidiamo a Lui piena- mente, Egli ci sosterrà e ci guiderà alla meta alla quale ci ha chiamati: vivere da figli di Dio, cioè da santi. P. Alberto Pierangioli Mensile del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso” A Novembre 2003 – Anno IV n. 11 Aut. del Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999 Sped. Ab. Post. Art. 2 com. 20\c L.662\96 - MC Tecnostampa – Recanati - C. c. p. 11558624 Dir. R. Tonino Taccone – Red. P. Alberto G. Pierangioli P. San Gabriele 2 - 62010 Morrovalle MC T. 0733.221273 - C. 349.8057073 - Fax 0733.222394 E-mail [email protected] http://www.passionisti.org/mlp/amici A mici di Gesù Crocifisso Giovanni Paolo II insieme a Madre Teresa di Calcutta.

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La santità: una corsa ad ostacoli

G esù chiama tutti alla santità: “Siate perfetti co-me è perfetto il Padre vostro che è nei cieli”;spinge tutti a entrare nel suo regno, ma ricorda

che “il Regno di Dio soffre violenza e i violenti se neimpadroniscono” (Mt 11,12) e quindi “ognuno si sfor-za per entrarvi” (Lc 16,16). Ricorda anche: “Entrateper la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosala via che conduce alla perdizione, e molti sono quelliche entrano per essa; quanto stretta invece è la portae angusta la via che conducealla vita, e quanto pochi so-no quelli che la trovano!”(Mt 7,13-14).

Tutti siamo chiamati ad es-sere santi, ma la lista dei “san-ti mancati” è interminabile.La strada verso la santità è av-vincente, porta verso orizzontisempre più luminosi, ma è unastrada stretta e in salita. Comeogni strada che va verso l’alto,richiede sforzo, coraggio, lot-ta. Sono molte le difficoltà nelcammino verso la santità.

Alcune difficoltà le abbia-mo dentro di noi; altre ci ven-gono dall’esterno.

La prima cosa necessariaper salire verso la vetta è volerlo, essere decisi. Una per-sona debole e indecisa non potrà mai sperare di scalarel’Everest! Quindi la prima difficoltà che blocca il cammi-no è una volontà debole, indecisa, paurosa di ogni sacrifi-cio. Il proverbio dice che chi comincia bene è già allametà dell’opera! Chi comincia sfiduciato è già un perden-te. San Gabriele fu molto tentato dai parenti nel suo viag-gio verso Morrovalle; appena entrato in convento, dove-va ripartire in serata per andare a visitare una zia suora,ma disse chiaro al fratello P. Luigi che lo accompagnava:“Da qui non esco più”. Fu la sua prima grande vittorianel cammino verso la santità, nota il fratello stesso.

Un’altra difficoltà è la mediocrità, aver paura digrandi ideali, accontentarsi del minimo, l’essere né cal-do né freddo: questi tali il Signore minaccia di rifiutarli,

anzi di “vomitarli” (Ap 3, 16). C’è poi l’incostanza: sicomincia di corsa, ma è un fuoco di paglia, ci si stancapresto e ci si adagia in una vita mediocre. A questi il Si-gnore rimprovera di avere “abbandonato l’amore diprima. Ricorda dunque da dove sei caduto, ravveditie compi le opere di prima” (Ap 2, 4-5). Un’altra diffi-coltà è l’attaccamento alle cose terrene, quando i “mez-zi” diventano il “fine” della vita. Chi guarda solo la ter-ra rischia di non saper più guardare in alto, verso il cie-

lo. C’è poi una difficoltà piùprofonda e più grave; è “vive-re secondo la carne e non se-condo lo spirito” (Gal 5, 16ss): è lasciarsi guidare dallepassioni, soprattutto dalla su-perbia, dall’orgoglio, dall’a-mor proprio, dall’egoismo. Èquando al centro di tutto nonc’è più il Signore, ma il “si-gnor IO”. È certamente l’o-stacolo più grave e più perico-loso, è l’ostacolo che solo leanime generose riescono avincere pienamente.

Vi sono anche altre diffi-coltà interiori sottili che por-tiamo dentro di noi: la ricercadello straordinario e di conso-

lazioni sensibili, la superbia nascosta ecc. Potremmocompendiare tutto con le parole di Giovanni: “la concu-piscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e lasuperbia della vita” (1Gv 2,16).

Vi sono poi le tentazioni esterne, che vengono dalmaligno, dalla mentalità del mondo, dall’ambiente nonpiù cristiano. La Scrittura dice: “Figlio, se ti prepari aservire il Signore, preparati alla tentazione”, ma poiaggiunge: “Affidati a Lui ed egli ti aiuterà; segui lavia diritta e spera in Lui” (Sir. 2,1.6). La santità è primadi tutto opera del Signore. Se ci affidiamo a Lui piena-mente, Egli ci sosterrà e ci guiderà alla meta alla quale ciha chiamati: vivere da figli di Dio, cioè da santi.

P. Alberto Pierangioli

Mensile del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”A

Novembre 2003 – Anno IV n. 11Aut. del Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999Sped. Ab. Post. Art. 2 com. 20\c L.662\96 - MC Tecnostampa – Recanati - C. c. p. 11558624Dir. R. Tonino Taccone – Red. P. Alberto G. PierangioliP. San Gabriele 2 - 62010 Morrovalle MCT. 0733.221273 - C. 349.8057073 - Fax 0733.222394E-mail [email protected]://www.passionisti.org/mlp/amici

Amici di Gesù Crocifisso

Giovanni Paolo IIinsieme a

Madre Teresa di Calcutta.

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C hissà qualesarebbe sta-

ta umanamente la fama di padreNorberto se non fosse stato il diret-tore spirituale di San Gabriele del-l’Addolorata. Forse sarebbe uno deitanti santi padri passionisti che nonsono saliti agli onori degli altari. I“ma” e i “se” hanno poca importan-za, contano solo i fatti e questi nonavvengono a caso. Sono suggeritisapientemente dalla Divina Provvi-denza; noi dobbiamo viverli. L’in-contro di queste due anime belle èstato provvidenziale per entrambi.Si potrebbe dire che le loro storiesono parallele e sorprendenti anchele somiglianze tra i due: decidonodurante una processione mariana;iniziano il noviziato a 18 anni con-tro la volontà dei loro padri; carat-teri volitivi e sensibili; intelligenzaviva; santi mariani tutti e due.

Domenico Cassinell i , cheprenderà il nome di Norberto, na-sce a Gravaglia (GE) il 12 aprile 1829. Si dimostra ditemperamento vivace e impertinente. Racconta la sorel-la: “Non poteva trattenersi dal fare qualche gesto im-pertinente a chiunque passava vicino casa; si stavatranquilli quando non era presente”. Tuttavia ama lascuola, prega ed ha un cuore tenero. Nel 1843 la graziaimbriglia la sua natura, cambia direzione, entra in se-minario. Chiede anche perdono alla mamma scrivendo:“So benissimo di essere stato il peggiore della fami-glia; mi inginocchio davanti a tutti e chiedo perdonopromettendovi che non sarà più così”.

In seminario conosce il predicatore passionista p.Tommaso Lubrani e se ne sente attratto. L’8 luglio 1847entra nel convento dell’Angelo presso Lucca. Emette laprofessione il 24 luglio 1848. Il 20 dicembre 1851 è or-dinato sacerdote. Nel 1854 arriva a Morrovalle come vi-cemaestro dei novizi. Qui avviene l’incontro con France-sco Possenti che giunge nel 1856 da Spoleto. “Non ci se-parammo più, - scrive Norberto - ci divise solo la mor-te”. P. Norberto, di nove anni più anziano di Gabriele, di-venta la sua guida paterna e forte. Ne favorisce la devo-zione mariana e le virtù sode; gli impone di evitare peni-tenze non adatte alla sua gracile salute; lo esercita nell’u-miltà, come quando gli impone di mettere il “cilizio” so-

pra la tunica, per frenare i suoi de-sideri di penitenze eccezionali. Malo ama davvero come un figlio. Do-po la sua morte, scriverà al padre:“Iddio ci aveva dato un figlio. Bea-to me che ho avuto la sorte di es-sergli stato perpetuo direttore. Egli,che mi voleva tanto bene quaggiù,non mi dimenticherà”. CertamenteGabriele non dimenticherà Norber-to, come Norberto non dimenti-cherà Gabriele. Con le sue illumi-nate deposizioni ai processi di bea-tificazione, faciliterà il riconosci-mento della sua santità. Nel 1908,tra le lacrime, assisterà alla beatifi-cazione di Gabriele. Il papa, sanPio X, gli dirà: “Se il suo discepoloè beato, lei deve essere un santo!”.Durante il calvario della soppres-sione massonica (1862-1867), Nor-berto viene eletto consultore e poiprovinciale. I sei conventi dellaprovincia vengono tutti soppressi; i120 religiosi devono rifugiarsi

presso case amiche. Nonostante le difficoltà, p. Norbertoraggiunge tutti, li conforta e li incoraggia con la parola econ l’esempio. Nel capitolo generale del 1878, a Roma,p. Bernardo Silvestrelli viene eletto superiore generalecon p. Norberto secondo consultore. Un’accoppiata salu-tare per la congregazione. Norberto per umiltà vorrebberinunciare ma poi si piega all’obbedienza e afferma: “Miconviene portare questa croce”. Nonostante volesse dedi-carsi all’apostolato il Signore lo chiama in particolare al-la direzione spirituale. Lo accompagna la fama di unodei più illuminati direttori spirituali del tempo. Sapevaleggere nel segreto dei cuori, fino a ricordare i peccatiagli stessi penitenti. Crede che alcuni penitenti gli sonomandati da Gabriele. Vanno da lui molti vescovi, sacer-doti e laici. Ricordiamo Santa Paola Frassinetti, fondatri-ce delle suore Dorotee, Nicola Olivieri, fondatore dell’o-pera “Riscatto delle Morette”, Pier Francesco Maria Te-sta, generale dei Serviti. Anche S. Giovanni Bosco desi-dera conferire con lui. Egli accoglie, ascolta, conforta,consiglia. È uomo di profonda dottrina. Non mancanosoluzioni impreviste di casi difficili: egli li attribuisce al-la intercessione di Gabriele. Nella direzione spiritualenon si perde in inutili divagazioni: spinge alle virtù sodee addita a tutti la meta della santità, che non è altro che laperfetta imitazione di Gesù Cristo. Inculca l’amore diDio, l’unione intima con Lui, fino alla trasformazionemistica. Scrive: “Il linguaggio del cuore Gesù lo capiscebene. Tutta la santità è opera principalmente del cuore”.Lo aveva riconosciuto e attestato di Gabriele, quandoaveva affermato che il giovane era santo perché “avevalavorato con il cuore”. Scrive una trentina di libri pienidi profonda dottrina spirituale; ottima la biografia di S.Gabriele. Nel 1909 cade per le scale. Prende la cosa consanta rassegnazione ed esclama: “Anche questo è qualco-sa per il paradiso”. Nella malattia sente spesso vicino l’a-mico Gabriele che lo riempie di pace e consolazione.Muore il 29 giugno 1911 a Recanati. Viene dichiaratovenerabile il 15 dicembre 1944.

Francesco Valori

Amici di Gesù Crocifisso

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Un formatore di santi:Venerabile Norberto Cassinelli

Casa religiosa dei Passionisti a Recanati:qui visse per molti anni, morì e riposa p. Norberto.

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“T u sei il Cristo il Figlio del Dio vivente”(Mt 16,16). Queste parole, pronunciate da

Simone figlio di Giona, segnano l’inizio della missionedi Pietro nella storia della salvezza, nella storia del Po-polo di Dio. Da tale confessione di fede nasce la di-mensione ecclesiale del popolo di Dio.

Voi tutti che già avete la inesti-mabile ventura di credere, voitutti che ancora cercateDio e pure voi tormen-tati dal dubbio: vo-gliate accogliereancora una volta- oggi e in que-sto sacro luo-go - le paro-le pronun-ciate da Si-mon Pietro.In quelleparole è lafede dellaChiesa.

Oggi ilnuovo Vesco-vo di Roma ini-zia solennementeil suo ministero ela missione di Pietro.In questa Città, infatti,Pietro ha espletato e hacompiuto la missione affidataglidal Signore. Pietro è venuto a Roma!Cosa lo ha guidato e condotto a questa Urbe,cuore dell’impero Romano, se non l’obbedienza all’ispi-razione ricevuta dal Signore?

Forse questo pescatore di Galilea non avrebbe volutovenire fin qui. Forse avrebbe preferito restare là, sulle ri-ve del lago di Genesaret, con la sua barca, con le sue reti.Ma, guidato dal Signore, obbediente alla sua ispirazione,è giunto qui! Sì, Fratelli e Figli, Roma è la Sede di Pietro.Nei secoli gli sono succeduti in questa Sede sempre nuo-vi Vescovi. Oggi un nuovo Vescovo sale sulla CattedraRomana di Pietro, un Vescovo pieno di trepidazione, con-sapevole della sua indegnità.

E come non trepidare di fronte alla grandezza di talechiamata e di fronte alla missione universale di questaSede Romana?!

Alla Sede di Pietro a Roma sale oggi un Vescovo chenon è romano. Un Vescovo che è figlio della Polonia. Mada questo momento diventa pure lui romano, anche per-ché figlio di una nazione che a questa Sede di Roma è ri-masta sempre fedele.

Nei secoli passati, quando il successore di Pietroprendeva possesso della sua Sede, si deponeva sul suocapo il triregno, la tiara. Il Papa Giovanni Paolo I, il cuiricordo è così vivo nei nostri cuori, non ha voluto il trire-gno e oggi non lo vuole il suo Successore.

Non è il tempo, infatti, di tornare ad un rito e a quelloche, forse ingiustamente, è stato considerato come sim-bolo del potere temporale dei Papi. Il nostro tempo ci in-

vita, ci spinge, ci obbliga a guardare il Signore ead immergere in una umile e devota meditazione del mi-stero della suprema potestà dello stesso Cristo. Il Conci-lio Vaticano II ci ha ricordato il mistero di questa potestàe il fatto che la missione di Cristo - Sacerdote,

Profeta-Maestro, Re - continua nella Chie-sa. Tutto il Popolo di Dio è parteci-

pe di questa triplice missione.La potestà assoluta e pure

dolce e soave del Si-gnore non parla con

un linguaggio diforza, ma si

esprime nellacarità e nellaverità.

Il nuovoSuccessoredi Pietronella Sededi Romaeleva oggiuna ferven-

te, umile, fi-duciosa pre-

ghiera: «OCristo! Fa’ che

io possa diventa-re ed essere servito-

re della tua unica po-testà! Servitore della tua

dolce potestà! Servitore dellatua potestà che non conosce il tra-

monto! Fa’ che io possa essere un servo!Anzi, servo dei tuoi servi».

Fratelli e Sorelle! Non abbiate paura di accogliereCristo e di accettare la sua potestà! Aiutate il Papa e tuttiquanti vogliono servire Cristo e, con la potestà di Cristo,servire l’uomo e l’umanità intera! Non abbiate paura!Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!

Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati,i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi dicultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cri-sto sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui lo sa!

Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro,nel profondo del suo animo, del suo cuore. Così spesso èincerto del senso della sua vita su questa terra. È invasodal dubbio che si tramuta in disperazione. Permettete,quindi - vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia -permettete a Cristo di parlare all’uomo. Solo lui ha paro-le di vita, sì! di vita eterna. Proprio oggi la Chiesa interacelebra la sua “Giornata Missionaria Mondiale”, prega,cioè, medita, agisce perché le parole di vita del Cristogiungano a tutti gli uomini e siano da essi accolte comemessaggio di speranza, di salvezza, di liberazione totale.

Ringrazio tutti i presenti che hanno voluto parteciparea questa solenne inaugurazione del ministero del nuovoSuccessore di Pietro. E ancora mi rivolgo a tutti gli uomi-ni, a ogni uomo. Pregate per me! Aiutatemi perché io vipossa servire. Amen!

Giovanni Paolo II

Amici di Gesù Crocifisso

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Non abbiate paura! Aprite, anzi,spalancate le porte a Cristo!

(Compendio del discorso di Giovanni Paolo II in piazza San Pietro per l’inizio del pontificato, il 22 ottobre1978)

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specialmente per le persone anziane, la vicinanza al corsodi Esercizi spirituali e alla Giornata del Pellegrino. Si èchiesto di spostare ad altra data questo appuntamento im-portante, tenendo presente la disponibilità della Criptadel Santo. Si ribadisce comunque l’importanza di mante-nere questa giornata di spiritualità, perché è l’unica occa-sione in cui tutte le Fraternità possono ritrovarsi insieme.Si nota che nonostante il caldo lamentato la partecipazio-ne è stata di circa 400 aderenti.

2. Esercizi Spirituali.Per i 60 partecipanti al primo corso tutto è stato per-

fetto, uno dei corsi meglio riusciti: è bene non aumentareil numero e conservare la giornata di “deserto”, riuscitamolto bene. Molto gradito il tema: “La Sequela di Cri-sto”. Il corso delle Famiglie (115 partecipanti) ha datofrutti abbondanti, ma è stato troppo numeroso, con moltecoppie nuove, non tutte preparate al clima degli esercizi.Si è fatto comunque molto del bene e diverse famiglie sisono riaperte al Signore.

3. Incontri di Fraternità e dei Gruppi Famiglia.I vari responsabili hanno presentato la situazione at-

tuale del proprio gruppo, aspetti positivi e negativi, ini-ziative per interessare anche gli iscritti che non partecipa-no, come la lettera inviata dalla Fraternità di Civitanova atutti gli iscritti per avere i loro giudizi e per interessarli,informarli e invitarli.Dopo la pausa per il pranzo, consumato insieme alla co-munità passionista, alle ore 15,00 si è ripreso il lavoro.

4. Tema da approfondire nel nuovo anno 2003/4.L’Assistente ha fatto notare che si sente il bisogno di

una programmazione organica, che abbracci il camminodi più anni, da attuare poi anno per anno, negli incontri diFraternità e Gruppi Famiglia, nella rivista, nei Ritiri men-sili, nei corsi di Esercizi, negli incontri di formazione.Per aiutare la scelta, si è riflettuto sugli argomenti trattati

Amici di Gesù Crocifisso

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XIII Consiglio Nazionale A.G.C.

I l 20 settembre 2003 si è svolto il XIIIConsiglio Nazionale degli AGC a Mor-

rovalle, con la partecipazione del P. Piergiorgio Bartoli,provinciale PIET, dei Padri Alberto Pierangioli e Bru-no de Luca, del Fr. Tommaso Padovani, C. LorenzoMazzoccante, del presidente Piera Iucci e dei laiciaventi diritto, secondo lo Statuto: in tutto 42 membri.

Alla preghiera delle Lodi il P. Provinciale ha presospunto dai santi del giorno, i Martiri Coreani, facendonotare che erano in gran parte laici. Furono proprio ilaici che portarono la fede e fondarono la Chiesa in Co-rea: un esempio e uno stimolo per noi laici passionisti.

Il presidente, Piera Iucci, saluta e ringrazia i parteci-panti, specialmente quelli venuti da più lontano. Un rin-graziamento particolare al Provinciale per il tempo e l’at-tenzione che ci dedica.

Il P. Alberto fa il punto sulla situazione del movimento.Gli iscritti sono 2276; di essi 91 sono già in paradiso; di-versi si sono persi per strada. Nell’ultimo anno vi sono sta-ti 170 nuovi iscritti. Abbiamo oggi 13 Fraternità ricono-sciute, comprese le 2 sorte in questo anno al Lido di Fermoe a Giulianova Lido, che sono molto vive. Due sono leFraternità con maggiori difficoltà: Trasacco (Aq), perchénon ha più riunioni e Pescosansonesco (Pe), perché è unpiccolo gruppo di anziani, che non riesce a crescere.

Non mancano problemi. Alcune Fraternità e GruppiFamiglia invecchiano, fanno fatica ad attirare altri ade-renti e danno segni di stanchezza; i Gruppi Famiglia sonosotto la responsabilità dei coordinatori delle Fraternitàdella zona; bisogna invitare i membri dei Gruppi Fami-glia a partecipare anche agli incontri di Fraternità, quan-do è possibile.

In diverse Fraternità la partecipazione al secondo in-contro non è soddisfacene, perché forse ancora non si ècapito a fondo il lavoro che deve essere fatto in tale in-contro, diretto dai responsabili laici. Per questo diventasempre più importante che gli animatori di Fraternità edei Gruppi Famigliafrequentino dei corsi diformazione. P. Albertoha informato sullasplendida realtà delGruppo delle GiovaniCoppie di Civitanova,che stanno crescendo estanno organizzandosempre meglio i loro in-contri, animati dal dia-cono Vito.

Si passato poi alladiscussione dell’ordinedel giorno

1. Giornata di Spiri-tualità del 20 luglioa San Gabriele:

Vi sono stati moltigiudizi positivi. Diversiperò hanno fatto notarela difficoltà del caldo,

XIII Consiglio Nazionale A.G.C.

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negli Esercizi Spirituali dal 1989 al 2003, nei ritirimensili, negli incontri di Fraternità e nella rivista degliultimi anni. Sulla scelta del tema vi sono state varieproposte senza arrivare a una scelta definitiva, rimessaall’Assistente.

5. Consacrazioni: Luoghi e dateTutti d’accordo che, dove è possibile, le Consacrazio-

ni siano fatte nelle parrocchie o chiese dove si riunisce laFraternità, mantenendo una giornata di Consacrazioni aMorrovalle.

6. Corsi brevi di formazione a San GabrieleSi sente la necessità di organizzare alcuni corsi di for-

mazione, didue o tregiorni, so-prattutto per iresponsabilie gli anima-tori delleFraternità eGruppi Fami-glia. Si deci-de di teneredei corsi al-l’Oasi delsantuario diS. Gabriele,dal venerdìsera alla do-menica pran-zo, alcunevolte l’anno.

7. Rivista Amici di G. C.P. Alberto spiega le difficoltà di portare avanti la rivi-

sta come mensile e propone di farla bimestrale, raddop-piando le pagine, dal gennaio 2004. È necessario averecollaboratori stabili e formare un Consiglio di Redazione.Sono state riproposte alcune rubriche quali: lettere al di-rettore, la pagina per i Giovani Amici; la pagina della fa-miglia.

8. Rinnovo dei Consigli di Fraternità.In preparazione al rinnovo del Consiglio Esecutivo

che si farà nel C. N. del 2004, si faranno le elezioni per irinnovi dei Consigli di Fraternità nel primo trimestre del2004. Si decide una giornata di incontro dei responsabilidelle Fraternità e dei Gruppi Famiglia a dicembre per

confrontarsi meglio e prepararsi al rinnovodei Consigli.

9. Iniziative per far conoscere ilmovimento

Sono state fatte alcune proposte, tracui l’annuncio in chiesa nella messa delladomenica per presentare il movimento, dove ilparroco lo permetterà, fissando poi un incontro in giorna-ta. Si è comunque ribadito che l’annuncio più efficace èquello fatto personalmente da tutti gli iscritti.

10. Rapporto con i parrociIn genere sono buoni. Bisogna sempre informare il

parroco dellanascita diFraternità oGruppi Fami-glia stabili,possibilmen-te per iscrit-to, e degli av-v e n i m e n t ipiù importan-ti del gruppo.È molto im-portante poiessere pre-senti attiva-mente in par-rocchia, col-laborando inpieno con iparroci.

11. Preghiera di intercessioneLa preghiera di intercessione è importante; bisogna

trovarle uno spazio anche negli incontri di Fraternità eGruppi Famiglia. Ogni Fraternità sceglie una persona re-sponsabile e organizza una rete di persone e piccoli grup-pi che si impegnano a fare preghiera di intercessione.Coordinatrice generale è Torresi Fiorella di Civitanova,con la quale possono mettersi in contato i responsabili lo-cali. Il Consiglio Nazionale ha terminato i lavori con lacelebrazione della santa Messa, alle ore 18,00 presiedutadal P. Alberto Pierangioli.

Il segretario facente funzioneGianni Gelao

Amici di Gesù Crocifisso

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Ottobre 2003 n. 65: Non c’è amore più grande. 1Gv 4,8-10. Rm 5, 6-10.Novembre 03 n. 66: Attirerò tutti a me. Gv 12, 23.32-33.Dicembre 03 n. 1: Un Dio fatto uomo. Gv uno, 1.14. Ed 2,17-18; 4, 15-16.Gennaio 04 n. 10: Il Buon Pastore. Gv 10, 11-18.Febbraio 04 n. 17: L’Unzione di Betania Gv 12,1-8.Marzo 04 n. 7: L’uomo dei dolori Is 53,3-12.Aprile 04 n. 12: Il chicco di Frumento Gv 12, 20-26. Op n. 61: È Risorto! Mt 28, 1-6.Maggio 04 n. 69: Maria e l’obbedienza nella fede. Lc 1,38; 2,33-35; 2, 48-50.Giugno 04 n. 62: Le piaghe gloriose. Gv 20, 19-29.Luglio 04 n. 23: Fate questo in memoria di me. 1Cor 11, 23-29.Settembre 04 n. 19: Lavanda dei piedi. Gv 13, 1-15.Ottobre 04 n. 21: Il Pane della Vita. 1Cor 11,23-29 – Gv 6, 48-51.Novembre 04 n. 24: Il comandamento nuovo. Gv 13, 34-35; 15, 12-13.17.Dicembre 04 n. 2: La Passione, mistero trinitario. 1Gv 4,9-16.Tutti i brani biblici sono presi dal libro: “Voi siete miei Amici”.

P. Alberto Pierangioli

Meditazioni per il 1° incontro di Fraternità e Gruppi Famiglia

C.N. Amici di Gesù Crocifisso. Agape fraterna.

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2. InterventiIl dibattito evidenzia le

diversità reali del MLP nellevarie Province Passioniste.Pur avendo come riferimentole indicazioni generaliespresse dai documenti dellaChiesa, della Congregazionee dello Statuto, i gruppi se-guono un programma defini-to con l’Assistente Spirituale,adattato alla situazione deivari gruppi. E’ importante lapresenza attiva dell’assistentespirituale nella vita dei grup-pi laicali. Visti i problemi e

gli impegni dei religiosi, ogni Provincia ha cercato di tro-vare soluzioni diverse. Per esempio la Provincia CORMche ha azzerato gli incarichi degli Assistenti e ha affidatola guida dei gruppi al consultore provinciale per la for-mazione, in attesa di affidarla ai Superiori delle Case do-ve si tengono gli incontri.

Sulle difficoltà che il MLP sta attraversando, gli inter-venti hanno cercato di mettere in risalto più gli aspettipositivi che quelli negativi. Si è auspicato da tutti che visiano momenti di formazione comune tra laici e religiosi,istituendo anche una giornata di Spiritualità Passionista,almeno una volta l’anno

3. Convegno 2004Secondo lo statuto, il MLP tiene il suo Convegno for-

mativo ogni due anni. Il Consiglio Nazionale, dopo ap-profondita discussione, propone per il prossimo Convegnoil seguente tema: “La Pasqua di Cristo nella vita del Mo-vimento Laicale passionista”. Il convegno si terrà pressoil santuario diSan Gabriele, dal 27 al 30 Maggio 2004.

La conferenza fondamentale viene affidata al P. Ga-briele Cingolani, noto scrittore e conferenziere passioni-sta, che attualmente lavora in Canada. La relazione saràapprofondita all’interno dei lavori e sarà completata daun indagine conoscitiva della realtà di tutto il MLP, chepotrà essere utile al conferenziere. A tutti gli aderenti sa-ranno inviate tre domande:1) Come hai incontrato il Movimento Laicale Pas-

sionista?2) Aspetti positivi e negativi nel cammino del tuo

gruppo.3) Cosa è cambiato nella tua vita dopo l’incontro con

il MLP? (Testimonianze)

4. “Notizia”Si sente il bisogno di riprendere “Notizia”, rivista del

MLP, perché senza un foglio di collegamento un movi-mento non ha futuro. Bisognerà studiare il modo e trova-re un direttore responsabile. Il Consiglio Nazionale pren-de atto di varie proposte emerse e s’impegna a definire iltutto nel Coordinamento Nazionale che si terrà a Ro-ma il 29 novembre p.v. La santa messa presieduta dal-l’Assistente Nazionale chiude i nostri lavori.

(Sintesi del Verbale del C.N.)

Amici di Gesù Crocifisso

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Consiglio Nazionale del M.L.P.

D al 26 al 28settembre si

è svolto il Consiglio Nazio-nale del MLP presso il san-tuario di S. Gabriele Te.

Hanno partecipato i rap-presentanti laici delle sei pro-vince passioniste d’Italia,guidati dall’Assistente Na-zionale, P. Alberto Pierangio-li, dal Coordinatore Naziona-le, Franco Nicolò, dal Teso-riere, Gianni Parenti, dagliAssistenti provinciali. Hannopartecipato inoltre ai lavorianche il P. Luigi Vaninetti,Consultore Generale e Presidente CIPI, il P. PiergiorgioBartoli, Provinciale della “Pietà” e il P. Antonio Rungi,Provinciale dell’Addolorata. In tutto 35 persone.

1 Inizio lavoriL’o.d.g. dei lavori prevedeva un’analisi approfondita

delle realtà del MLP nelle sei Province passioniste; la de-finizione del tema e della data del Convegno affidato al-l’organizzazione della Provincia della Pietà.

Nel saluto introduttivo, P. Alberto Pierangioli eviden-zia come il Consiglio Nazionale sia l’unica occasione an-nuale per ritrovarci insieme, conoscere meglio le nostrerealtà provinciali, confrontare ed approfondire la nostraappartenenza alla Famiglia Passionista, imparare a cam-minare insieme. Una particolare attenzione rivolge agliAssistenti Spirituali provinciali del MLP, che debbonoessere scelti tra coloro che credono sul serio al MLP, deb-bono essere coinvolti maggiormente nella vita del MLP ene debbono essere i principali animatori.

Nella sua relazione, il Coordinatore Nazionale, Fran-co Nicolò, presenta i vari punti che dovranno essere ap-profonditi dal Consiglio, invita i presenti a sentirsi parteintegrante della Famiglia Passionista ed augura che tuttiritrovino l’entusiasmo dei primi tempi di aggregazione,per superare le difficoltà presenti. I recenti Capitoli Pro-vinciali hanno recepito, almeno in parte, le disposizionidel Capitolo Generale, circa l’inserimento dei laici nellaFamiglia Passionista. Questo lascia bene sperare.

S.Gabriele: 28 Settembre 2003Consiglio Nazionale del M.L.P.

Consiglio Nazionale del M.L.P.San Gabriele: 28 Settembre 2003

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dono, ab-bracciare del suo stes-so abbraccio, perché lapace sia realmente in cia-scuno di noi. Ora il riferi-mento alla santità, di cuici parli spesso, ricorre piùvolte nelle meditazioni,come un interrogativo esi-stenziale di fronte al qua-le, da credenti, non pos-siamo più resistere.

Guardare alla vita quo-tidiana con questi occhinon ha certo eliminatoproblemi e dolori, la faticadel vivere o le incompren-

sioni. Ha solo illuminato tutto con la luce della grazia percapire meglio con quanto amore il Padre ci ama, conquanta dolcezza ci lascia liberi di percorrere la nostrastrada. Per giungere a Lui per questa strada, chiediamoaiuto e preghiere affinché possiamo, come famiglia, per-severare nel cammino e rinnovare sempre la nostra con-sacrazione perché diventi lode perenne.

Abbiamo portato a casa alcuni libri da San Gabriele,che accompagnano la nostra preghiera, assieme alla lettu-ra di tante bellissime testimonianze che scrivi sul mensi-le. Ringraziamo tutti i fratelli che ci hanno aiutato a tro-vare questo cammino di preghiera così essenziale.

Aspettiamo sempre con ansia il giornalino perché ciaiuta a sentirci vicini al movimento, non puoi saperequanto è prezioso per noi: è una grande grazia che ognivolta entra come una cometa nelle nostre case.

Ti ringraziamo della pazienza con cui ci accetti cosìpiccoli e disorientati e per la testimonianza di umiltà checi offri sempre.

Preghiamo perché tutti i fratelli possano vivere la gra-zia della consacrazione con cui Dio si manifesta a noi intutta la sua grandezza.

Una povera preghiera giunga a te dai nostri cuori.In comunione.

Patrizia e famiglia

Amici di Gesù Crocifisso

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C arissimo Padre,dopo gli esercizi

spirituali a San Gabriele,avremmo voluto scrivertisubito, però abbiamo pre-ferito attendere e pregare,riflettendo sulla straordina-ria grazia che il Signore ciha riservato con la nostraConsacrazione ed il batte-simo di Maria Donata.

Il desiderio della pre-ghiera comune e la vo-lontà di conversione cistanno aiutando nel cam-mino intrapreso. Nono-stante i problemi praticidi salute, il Signore ha vinto ogni nostra resistenza.

La nostra vita, in questo nuovo cammino, è ora piùsemplice, perché più interiore. Anni fa ci chiedevamo acosa servisse la contemplazione; il silenzio ci incutevauna grande paura perché era solitudine ed abbandono.

Ora invece il silenzio è bisogno di incontrarsi con ilPadre, per entrare in comunione profonda con chi ha do-nato tutto per noi. Ora essere famiglia ha un significatoprofondo perché nella pace, nella comprensione e nellafiducia si diventa un solo corpo, e in Cristo e con Cristo eper Cristo si affrontano le difficoltà.

Ora sentirsi comunità è bisogno dolcissimo, perchéessere insieme rafforza il corpo mistico e vince la morte.

Ora la morte non è angoscia e separazione, ma si tra-sforma in mezzo profondo di unione con il Padre, AmoreAssoluto, con la vita che si rigenera e diventa resurrezio-ne. Ora, educare i figli è servire ed onorare il Padre, per-ché essi diventino un solo corpo, amino dell’amore concui sono amati, perdonino del perdono con cui sono per-donati, infondano la fiducia con cui sono stati accettati.

Ora, confessare i propri limiti, riconoscere la pro-pria miseria umana, sentirci piccoli ed imperfetti, è co-me essere nudi davanti al Padre, riconoscerlo ed ingi-nocchiarsi davanti alla sua grandezza per lodarlo edamarlo perché ci abbracci come figli e ci renda degnidella resurrezione.

Da giovane cercavo la verità nel confronto con grup-pi di preghiera; mi colpiva quando sentivo testimoniarei fratelli che da anni vivevano nella fede, quando loda-vano il Signore con un canto che assomigliava a quellodegli angeli. Ma restavo scettica ed incredula, perchévolevo spiegare la vita con regole scientifiche o con lapsicologia.

Oggi sono certa che lo Spirito può esultare in ciascu-no di noi, anche nell’uomo più rozzo e più corrotto, an-che nella famiglia più frantumata, perché l’amore e la mi-sericordia di Dio sono infiniti ed onnipotenti.

Bisogna piangere di gioia di fronte a tanto amore,sentirsi piccoli, farci umili e guardare il fratello, - marito,moglie, figlio, padre, madre, compagno di giochi - comeparte unica e irripetibile del corpo mistico di Cristo, daamare del suo stesso amore, perdonare del suo stesso per-

Una famiglia in cammino

Alcuni Amici rinnovano la consacrazione a Gesù CrocifissoSan Gabriele: 14 Agosto 2003

Esercizi spirituali: San Gabriele 4-9 Agosto 2003;Riflessione di gruppo.

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Prossimi appuntamenti:- Ritiro e consacrazioni per i gruppi di Abruzzo: Fossacesia CH 26 ottobre 2003.- Ritiro e Consacrazioni alla Madonna della Stella PG: 30 novembre.- Ritiri Mensili a Morrovalle: 9 novembre; 14 dicembre.

Ricordiamo al Signore i nostri defunti:Romitelli Rossetti Santina di Morrovalle: 04-10-2003 Marziali Marino di Porto S. Elpidio: 09-10-2003

8 Un grazie sincero a coloro che hanno inviato offerte per le spese di stampa.

La Via Crucis degli Amici. San Gabriele: 14 Agosto 2003

Tornare alla sorgente

Carissimo padre, tornare a Morrovalle in occasionedel Consiglio Nazionale, per me è stato come torna-

re alla sorgente e all’estuario del Carisma Passionista.Non si torna mai a casa, senza portare con sé qualcosa divivo e di bello da porgere poi agli altri. E’ stata una gior-

nata bellissima e spero tanto ti abbia anche dato materialeabbondante per un buon prosieguo del tuo lavoro. Graziesempre per il materiale che aggiungi ai giornali che con-segnerò al più presto. E’ per me un piacere portare perso-nalmente la nostra rivista nelle famiglie ed è una buonaoccasione per incontrare gli iscritti ed esortarli a parteci-pare ai nostri incontri.

Riccardo

Il giornalino è un amico carissimo

Sarei felicissimo se il nostro giornalino potessecontinuare ad arrivarci mensilmente per la gioia

mia e di quanti non possono partecipare agli incontri,perché “crocifissi”, ma seguono tramite il giornalino ilnostro cammino di laici passionisti. Il giornalino per noiè prezioso, è un amico carissimo, che attendiamo congioia ogni mese; per mezzo suo entrano nelle nostre caseGesù, Maria, il padre spirituale e tanti Amici. Ci aiuta adessere sempre più uniti con il Signore e tra noi.

Trerè Giuseppe

“Carisma Passionista Vissuto”

“Roma: 8 ottobre 2003. Caro P. Alberto, sei moltogentile: grazie per tutte le tue manifestazioni di

generosità e disponibilità, faccio riferimento specialmen-te all’accoglienza dei nostri pellegrini nel mese di mag-gio scorso. Metterò un collegamento del verbale AGC nelprossimo notiziario della Curia Generalizia. Continuo a

leggere il bollettino degli “Amici” con molto interesse.Mi è venuta una idea: nella seconda pagina della vostrarivista c’è sempre un profilo biografico di uno dei nostrisanti, beati, venerabili. Sono chiari e attuali, comeespressione del carisma passionista: mi piacerebbe mette-re nel sito PassioChristi alcuni, o forse, tutti i profili, chesono stati pubblicati. Sarebbe una sezione sulla “spiri-tualità vissuta” nella Famiglia Passionista. Che ne pen-si? Basterebbe mandarmi i files. Grazie per l’ascolto diquesta mia idea”.

“Roma 9 ottobre. Ora c’è già una nuova pagina sulnostro web “PassioChristi” che offre ai lettori cenni bio-grafici dei nostri santi, beati, venerabili: “Carisma Pas-sionista Vissuto”. Grazie al P. Alberto Pierangioli e aldott. Francesco Valori per questa collaborazione.

P. Arthur Carrillo

I tre chiodi di Gesù

In una delle mie meditazioni meditavo i tre chiodi diGesù che l’hanno tenuto legato alla croce, e mi so-

no detta: i tre chiodi sono l’obbedienza, la povertà, la ca-stità. Obbedienza, perché l’amore si è fatto obbediente fi-no a inchiodarlo alla croce. Povertà, perché un Gesù po-vero fuori e povero dentro, che si fidava solo di Dio. Ca-stità, purezza fuori e purezza dentro. Mi sono confrontatacon la mia vita e chiedevo a Dio: «Quando, Dio mio, sa-prò anch’io essere inchiodata dietro alla croce di Gesùed essere obbediente in tutto, come ha fatto Gesù?».Prego per questo, perché questo è il mio desiderio. Aiu-tami anche tu, padre, con le tue preghiere a essere ob-bediente fino a morire a tutto ciò che non è Dio, a nonsorridere al mondo, a rimanere inchiodata dietro la cro-ce di Gesù.

Amica di G. C.

Esercizi spirituali a San Gabriele:4-9 Agosto 2003. Lavoro di gruppo.

Amici di Gesù Crocifisso

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