L’ITALIA DAL RISORGIMENTO AD OGGIE CENNI SU “MOMENTI SIGNIFICATIVI”

DELLA STORIA LOCALE DI CESARO’

150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA

I.C. di Cesarò. Scuola secondaria di primo gradoA.S. 2010/2011 Dir.scol. Prof.ssa Elia Leanza

Ricerca ed elaborazione dati a cura di alunni di tutte le classiCoordinamento e montaggio prof.ssa Rosa Davoli

Il Tricolore, simbolo di libertà e identità nazionale.Comparve per la prima volta il 14 novembre 1795 in una manifestazione di studenti a Bologna.Il 7 gennaio 1797 appare come bandiera ufficiale della

Repubblica Cispadana, con i colori disposti in tre strisce orizzontali.

Il tricolore cisalpino fu modificato nel 1802 e l’attuale stendardo presidenziale di forma quadrata s’ispira a tale bandiera con l’aggiunta dell’emblema e di una bordura azzurra .La bandiera del Regno d’Italia presentava lo scudo dei Savoia

sormontato dalla corona reale.Il 2 giugno 1946, con l’avvento della Repubblica, nasce il

Tricolore, definitivo vessillo della Repubblica Italiana (quella a lato è la “bandiera di Stato in mare” per imbarcazioni governative in servizio non commerciale, con equipaggi civili).

BREVE STORIA DI UN SIMBOLO : LA NOSTRA BANDIERA

IL “CAMMINO” DI UNIFICAZIONE DI UN TERRITORIO… IL NOSTRO

1859 1860

1861

1866 1870

1919

2011

Cosa fu il Risorgimento italiano?

• Fu un lungo processo storico (rivoluzionario, culturale, politico, sociale, economico) che ha portato alla formazione dell’Unità d’Italia dopo secoli in cui il territorio della nostra penisola era stato frazionato in tanti Stati… e uno di questi stati era il Regno delle due Sicilie… e in Sicilia, sui monti Nebrodi c’era un paese chiamato Cesarò…

Cosa è … o meglio cosa era Cesarò?

Era, ed è, un piccolo paese sui monti Nebrodi che nei primi anni dell’800 contava circa 3300 abitanti.Le attività lavorative principali erano agricoltura e allevamento; la popolazione era costituita da “ceto civile”(borghesi), “mastri”(operai e maestri artigiani), “massari”(contadini).Nei primi decenni dell’800 anche questo piccolo paese entrò, quasi in punta di piedi, nella storia del movimento risorgimentale… ma prima di continuare, dobbiamo rivolgere lo sguardo a quel periodo…

La Sicilia nella prima metà dell’800La Sicilia aveva perso la sua autonomia nel 1816 quando, secondo quanto stabilito nell’atto finale del congresso di Vienna, il re Ferdinando IV di Borbone riunì le corone del regno di Napoli e del regno di Sicilia e venne riconosciuto re delle Due Sicilie con il nome

di Ferdinando I

Il malcontento nell’isolaNel Regno delle Due Sicilie, ma in particolare in Sicilia, la monarchia ebbe l’opposizione:

degli ambienti baronali, del popolo (stanco della politica

doganale e fiscale) degli ambienti conservatori e

con tradizioni indipendentistiche, spinti a creare legami con fermenti liberali e democratici.

Quali idee si erano diffuse in Sicilia? Si diffusero idee antiborboniche e filounitarie, forse

anche per influenza di lord Bentinck, un plenipotenziario inglese.

Nel ceto dirigente siculo e nella parte più avanzata della stessa nobiltà maturò la convinzione che, si poteva lasciare spazio a un ordinamento più adatto alle nuove realtà politiche, ma non doveva venir messo in discussione il predominio sociale e politico dell’aristocrazia e borghesia terriera.

“..Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi…” (dal Gattopardo di Tomasi di Lampedusa)

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RIVOLUZIONI EUROPEE

(1848)

RIVOLUZIONI EUROPEE

(1848)

in

FRANCIA,PRUSSIAUNGHERIA,AU-

STRIA

FRANCIA,PRUSSIAUNGHERIA,AU-

STRIA

1

INSURREZIONI A VENEZIA E

MILANO

INSURREZIONI A VENEZIA E

MILANO

PRIMA GUERRA INDIPENDENZA

(1848-1849)

PRIMA GUERRA INDIPENDENZA

(1848-1849)

INSUCCESSOINSUCCESSO

2

RISORGIMENTOITALIANO

REPRESSIONE:cadono le repubbliche di

ROMA E VENEZIA

REPRESSIONE:cadono le repubbliche di

ROMA E VENEZIA

3 PREPARA-ZIONE

DIPLOMA-TICA DI CAVOUR

PREPARA-ZIONE

DIPLOMA-TICA DI CAVOUR

SECONDA GUERRA

INDIPENDEN-ZA

(1859)

SECONDA GUERRA

INDIPENDEN-ZA

(1859)

ANNESSIONE DELLA

LOMBARDIA

ANNESSIONE DELLA

LOMBARDIA

4

ANNESSIONI1860

ANNESSIONI1860

TOSCANA EMILIA E

ROMAGNA

TOSCANA EMILIA E

ROMAGNA

di

5SPEDIZIONE DEI MILLE

(1860)

SPEDIZIONE DEI MILLE

(1860)

CONQUISTA REGNO DUE

SICILIE

CONQUISTA REGNO DUE

SICILIE

6

ANNESSIONI1860

ANNESSIONI1860

REGNO 2 SICILIE UMBRIA MARCHEREGNO 2 SICILIE UMBRIA MARCHE

di

7

PROCLAMAZIO-NE REGNO D’ITALIA

(1861)

PROCLAMAZIO-NE REGNO D’ITALIA

(1861)

mancano

VENETO E ROMA

VENETO E ROMA

8

Le idee … che “fecero” l’Italia

• Mazzini: “la patria non è un territorio; è l’insieme delle esperienze e dei sentimenti che uniscono gli abitanti di una stessa terra”. “Costruire…l’Italia in Nazione Una, Indipendente, Libera,Repubblicana”(da “Istruzione generale per gli affratellati della Giovine Italia”)

• Manzoni:” Una gente che libera tutta, o fia serva tra l’Alpe ed il mare; una d’arme, di lingua, d’altare, di memorie di sangue e di cor”. (da “Marzo 1821”)

• Luigi Settembrini .”il sentimento nazionale ..comincia dalla memoria del passato e si manifesta prima nelle opere d’ingegno degli uomini colti, poi nei fatti delle moltitudini”(da “Le ricordanze della mia vita”)

Nell'Italia della “restaurazione” dei primi del 1800, è soprattutto nelle idee di tanti “grandi uomini” che ritroviamo il desiderio di riscoperta e rivendicazione della propria identità nazionale e di patria

Quale Italia?Quali erano le idee e le

proposte?• Cavour: attraverso il sostegno

militare della monarchia sabauda, voleva realizzare l’unità italiana creando una monarchiacostituzionale e parlamentare

• Gioberti: voleva una confederazione di stati presieduta dal papa.

• Mazzini: voleva la Repubblica ma anche l’unità del popolo condivisa da tutte le classi sociali.

• Cattaneo: voleva uno stato federale repubblicano e democratico che mantenesse l’autonomia dei singoli stati.

Come si svolsero poi i fatti?.

il 17 marzo 1861 il primo parlamento d’Italia proclamò la nascita del Regno d’Italia, monarchia parlamentare e avente come costituzione lo Statuto albertino

Prima fase del Risorgimento in Italia: cospirazione clandestina e insurrezioni

• Agli inizi dell’Ottocento anchein Italia cominciarono ad essere attive le società segrete della Carboneria che diede luogo ai moti del 1820-21 (a Napoli, a Palermo e in Piemonte), e del 1830-31(nell’Italia centrale) duramente repressi dagli austriaci.

• Si affermò poi la Giovine Italia, ma anche i moti mazziniani fallirono.

Moti del 1820-21 in Sicilia• In Sicilia gli interventi del governo

napoletano (peso fiscale, burocrazia opprimente, leva militare) ebbero l’ostilità della maggior parte della popolazione e il malcontento portò ai moti carbonari del 1820-21

…e a Cesarò, paese sui Nebrodi…. … si istituì una sezione

o“vendita” della carboneria, il “Trionfo della pace”, alla quale aderirono cesaresi e l’allora parroco di San Teodoro, tale don Mineo

… e nel 1820 scoppiò un tumulto in paese

• Il 15 Agosto 1820 i cesaresi, venuti a conoscenza dei moti scoppiati altrove ( Palermo, Nicosia), sia per il malcontento contro taluni funzionari, sia per la speranza che un mutamento politico portasse ad un miglioramento del loro stato, insorsero bruciandotutte le carte degli uffici ( Municipio, Pretura, Prosegrezia) e saccheggiando le case di coloro che avevano una carica pubblica. Questi ultimi, avvertiti, scapparono e si rifugiarono altrove; solo tre poveri malcapitati furono vittime della popolazione. Per scongiurare l’anarchia fu istituito un Comitato che avrebbe dovuto prendere le decisioni per il paese

1820: a Cesarò arriva Bazan

A Troina si erano formati vari gruppi armati guidati dal troinese Pietro Bazan. Tali gruppi avevano lo scopo di organizzare insurrezioni nei comuni intorno all’EtnaBazan chiedeva aiuti di uomini e mezzi e chi si rifiutava di offrire il proprio aiuto finiva per essere vittima di vendette.

Bazan cercò aiuto anche a Cesarò, ma il Comitato rispose con un “no”categorico.Di fronte all’ostinazione dei cesaresi, Bazan decise di chiedere, con una lettera data ad un pedone, rinforzi a Troina; nello stesso tempo fece riunire i suoi uomini in Piazza San Calogero. Il pedone, però, fu sorpreso da abitanti di San Teodoro che lo perquisirono ed ebbero, quindi, la certezza che Bazanaveva chiesto rinforzi per “punire” i cesaresi.

Dura reazione dei Cesaresi a BazanI migliori tiratori cesaresi si

appostarono in punti strategici attorno alla Piazza San Calogero.

Quando il trombettiere di Bazan suonò l’adunata, un cesarese gli sparò uccidendolo. Fu l’inizio di una vera e propria strage degli uomini di Bazan

I cadaveri furono ammucchiati in mezzo alla piazza e bruciati.

Tale gesto meritò l’approvazione

in articoli di giornali di Messina, fedeli alla monarchia.

Il 1848 in SiciliaAgli inizi del 48 incominciarono ad alzarsi voci a

reclamare libertà anche il Sicilia. Il 9 gennaio 1848 in un proclama di Francesco Bagnasco affisso a Palermo si legge :“Siciliani! Il tempo delle preghiere inutilmente passò, inutili le proteste, suppliche, pacifiche dimostrazioni … noi, popolo nato libero, ridotto nelle catene e nella miseria, tarderemo ancora a riconquistare i nostri legittimi diritti? All’armi, figli della Sicilia…”e il 12 gennaio iniziarono i primi scontri.

1848 a Cesarò…la “calma”

• Nel 1848, anche a Cesarò i contadini con a capo VirzìPastone Vito avrebbero voluto sfogare la loro rabbia contro “civili” e operai ma, per contrastare tumulti , venne organizzata una Guardia Urbana composta da 80 membri fra “civili” e operai, con lo scopo di fare delle “ronde” per evitare che nel comune scoppiassero disordini

Negli anni a seguire, fino al 1859, si prestò fedeltàal sovrano e vi fu “calma”anche se si seguì con ‘attenzione’ il movimento insurrezionale .

IN CAMMINO VERSO L’UNITA’“Non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti d’Italia si leva

verso di noi”…. (parole pronunciate dal re Vittorio Emanuele II)

• Dopo i moti del 1848, dopo la prima e la seconda guerra d’indipendenza, inizia il vero processo di unificazione culminato con l’impresa dei Mille guidati da Garibaldi; Cavour era ostile all’impresa che invece il re Vittorio Emanuele II approvava.

L’impresa di Garibaldi Marzo 1860: Garibaldi organizza la

spedizione per liberare la Sicilia.

5 maggio 1860, circa “mille”garibaldini sulle navi Piemonte e Lombardo salpano da Quarto alla volta della Sicilia.

11 maggio 1860 sbarco a Marsala e violente battaglie a Calatafimi, Monreale e Milazzo.

Verso la Sicilia orientale: drammatici fatti di Bronte.

Fine di luglio: tutta la Sicilia è liberata. Garibaldi prosegue risalendo lungo la penisola; a Teano “consegnerà” i territori conquistati al re Vittorio Emanuele II.

1860 a CesaròNel 1860 i contadini di paesi

vicini, approfittando dell’arrivo dei garibaldini, volevano ribellarsi ai “cappeddi”, cioè ai ricchi proprietari terrieri. Anche a Cesarò Virzì Pastone

Vito voleva, con un suo gruppo, organizzare una rivolta contro i “cappeddi” del luogo. Mandò corrieri a Bronte per chiedere rinforzi con lo scopo di fare strage di “galantuomini” cesaresiin una domenica di agosto.

Le autorità, ovvero ‘i cappeddi’, chiesero aiuto a Nino Bixio già impegnato a “punire” i brontesi e a prevenire tumulti nei comuni intorno all’Etna. Bixio fece pervenire una lettera in cui “avvisava” i Cesaresi che eventuali rivolte sarebbero state severamente punite (come del resto era accaduto già a Bronte).

Stralcio di una prima lettera di Nino Bixio:

“…6 agosto 1860”Al Consiglio Comunale di Cesarò…La Commissione mista di guerra sta istruendo sommariamente i processi; i capi saranno fucilati e i complici condotti a Messina, innanzi al consiglio di guerra. Terminato in questi paesi, la Brigata visiterà gli altri e farà lo stesso se la tranquillità non ritorna…E’ necessario l’esempio e l’avranno tremendo; che i buoni si serrino insieme, che le autorità siano vigili, che la Guardia Nazionale sia compatta, e la pace farà ritorno fra noi e noi ritorneremo i soldati della libertà, come siamo venuti.”

…e in un proclama di Bixio del 7 agosto 1860 si leggeva:

• “Agli abitanti dei Comuni di Francavilla, Castiglione, Linguarossa, Randazzo, Maletto , Bronte , Cesarò , Centorbi e Regalbuto. La Corte di Napoli ha educato un parte di voi al delitto ed oggi vi spinge a commetterlo…Come! Voi volete essere segnati a dito e dai vostri stessi nemici messi al bando della civiltà? Volete voi che il Dittatore sia costretto a scrivere: ‘Stritolate quei malvagi?’. Con noi poche parole! O voi rimanete tranquilli, o noi, come amici della Patria, vi distruggiamo come nemici dell’umanità.”

In paese tutto torna alla “normalità”Ecco uno stralcio di un’altra lettera dell’8 agosto, nella quale Bixio ordinava al comandante Dezza di recarsi a Cesarò per portare tutto alla normalità :

“ …minacce in Cesarò. Prendete un battaglione e conducetelo a Cesarò e fatevi intendere a vostro modo…”

Il comandante Dezza, con 400 uomini, si recò a Cesarò, impose al comune il pagamento di un’ingente somma, requisì 30 muli e arrestò Vito Virzì e i suoi più stretti collaboratori. Dopo qualche giorno gli arrestati vennero rilasciati e a Cesarò tutto tornò alla normalità.

Lepri e cunigghia chi durmiti a’ gghiazzu.

Durmiti senza aviri cchiù paura;

Li scupittati si fannu a Milazzo

e‘ccà vicinu nun ci nn’ è sintura

ecco come questa “normalità” è testimoniata in una quartina di un poeta improvvisato, tale Antonio Gaetano Zingale:

Il plebiscito per l’annessione all’Italia

• Nel plebiscito, votato il 21 ottobre 1860, per l’annessione della Sicilia all’Italia, Cesarò diede il suo contributo con l’unanimità di voti degli elettori

Il17 marzo 1861 nasceva il Regno d’Italia

I problemi …dopo l’unità.

Nell’Italia • Povertà diffusa, condizioni di vita

misere, alto tasso di mortalitàinfantile

• Analfabetismo diffuso superiore all’80% in molte regioni: si parlava solo il dialetto

• Brigantaggio: si formano bande di briganti agguerriti e armati che minacciano la stabilità del governo

• Questione cattolica: papa Pio IX non riconosce il nuovo Stato e proibisce ai cattolici di partecipare alle elezioni

…e a Cesarò?Alla fine del secolo in Sicilia vi furono moti di contadini che chiedevano la soppressione dei dazi e la ripartizione delle terre comunali ; la repressione fu dura e attuata con l’intervento dell’esercito. Cesarò se ne restò tranquillo, sia per mancanza di socialisti, sia per un migliore benessere economico. Proclamato lo stato d’assedio, tutti i cittadini si affrettarono a consegnare le armi e non si ebbe nulla da lamentare.

Alcune scelte politiche del nuovo Stato

• La questione agraria: poche innovazioni in agricoltura e latifondo al sud che doveva essere aiutato

• Risanamento del bilancio anche imponendo nuove tasse (tassa sul macinato); il sud fu colpito dalla pressione fiscale

• Unificazione della moneta: la lira italiana

• Sviluppo degli scambi commerciali

• Riconoscimento delle principali libertà

• Estensione del diritto di voto

• Opere di assistenza e beneficenza.

Altre scelte politicheIn Italia

• Creare un esercito di leva

• La scolarizzazione. Con la legge Casati e la legge Coppino nasce la scuola elementare gratuita della durata di 4 anni e i primi due obbligatori

• La lotta al brigantaggio

A Cesarò• 1861 Dal paese già subito dopo

l’unità partì per il servizio militare un primo gruppo di 19 giovani

• Nel 1887: apertura della nuova Casa delle suore salesiane, oggi l’istituto Maria Ausiliatrice,dove furono create tre classi elementari femminili e poi l’asilo misto e i laboratori di ricamo, taglio e cucito

• La banda Maurina: Il 29 luglio 1894, Cesarò richiamò l’attenzione della Sicilia per l’uccisione di cinque membri della Banda Maurina, tristemente famosa per omicidi, ricatti, estorsioni e violenze d’ogni genere.

…e inoltre

• Viene attuata, durante il governo della sinistra storica e del siciliano Francesco Crispi una politica coloniale verso Somalia, Eritrea ed Etiopia e in quest’ultima impresa l’esercito italiano subì una serie di sconfitte (Amba Alagi, Macallè ed Adua)

• Nella guerra d’Eritrea, svoltasi nel 1895, Cesaròdiede il suo contributo di soldati i quali tornarono tutti sani e salvi anche se alcuni, dopo le sfortunate giornate di Amba Alagi e Adua, avevano passato vari mesi in prigionia.

Gli inizi del secolo xx• In Italia…

il secolo si apre con l’assassinio di re Umberto I. La politica di Giolittidefinita del “doppio volto”, non risolve i gravi problemi del Sud afflitto da disoccupazione e miseria

• A Cesaro’…ci fu una forte tendenza migratoria verso gli Stati Uniti, l’Argentina, il Brasile e la vicina Tunisia.Dal paese partono varie centinaia di lavoratori, in prevalenza contadini e braccianti

Contributo di Cesarò alla guerra italo-turca

• Nel 1911, scoppiata la guerra Italo-Turca vi parteciparono parecchi nostri compaesani, i quali tornarono salvi dalle epidemie tropicali e dai vari combattimenti della Tripolitania e Cirenaica.Di essi alcuni furono premiati con medaglia al valore: Schifani Dott.Vincenzo….Soldato LeanzaMantegna Vito

Guerra del 1915/18

In Italia…il 24 maggio 1915 : dopo un anno di neutralità, l’Italia entra in quella che sarà definita “la prima guerra mondiale” e che si concluderà il 4 novembre del 1918

• A Cesarò… “di generoso sangue irrorarono le zolle degli ultimi lembi di territorio irredento parecchi compaesani nell’ultima guerra d’indipendenza (24 maggio 1915-4 novembre 1918). Cesarò inviò 1275 dei suoi figli nella campagna Italo Austriaca e di essi perdettero la vita 75, di cui ben 54 in seguito a ferite sul campo dell’onore e della gloria” (dallo scritto di Schifani).

Il primo dopoguerra• A Cesarò …• alcuni tentativi di

occupazione di terre, come in altri luoghi siciliani, ma non si ottiene niente.

• Le rimesse degli emigranti, sollevano le misere condizioni dei contadini e alcuni, rientrando, hanno la possibilità di comprare la sospirata terra.

In Italia… malcontento per le difficili

condizioni economiche (periodo del biennio rosso 1919/1920)

scioperi degli operai delle fabbriche del nord (chiedevano aumenti salariali)

ribellioni dei contadini nelle terre del sud e della Pianura Padana (volevano la riforma agraria )

…da ricordare che a Cesarò…

nel 1919 venne inaugurato il monumento ai CadutiIl monumento, che si eleva, nella sua elegante semplicità nella Piazza S. Calogero, è opera dello scultore Luciano Condorelli e venne inaugurato con una patriottica cerimonia il 2 novembre 1919. Vi si legge questa epigrafe, seguita dal nome dei 73 caduti:

MCMXV – MCMXVIIIAI GLORIOSI CONCITTADINI

CHE DIFENDENDO I DIRITTI DELLA PATRIA

E DELLA CIVILTA’EROICAMENTE

CADDERO

L’Italia negli anni 20 Tensioni sociali : malcontento dei

reduci e della piccola borghesia, disoccupazione, ondata di scioperi , occupazioni nelle fabbriche, occupazioni di terre.

Nascita di nuovi partiti :

nel 1919 Luigi Sturzo fonda il Partito Popolare Italiano;

nel 1921 Gramsci fonda Il Partito Comunista d’Italia;

nel 1921 nasce ufficialmente il Partito Nazionale Fascista di Benito Mussolini

nel 1922, dalla scissione interna del PSI nasce il Partito Socialista Unitario Italiano

S’instaura un clima di guerra civile,si susseguono governi deboli ed episodi di violenza politica e la tensione culmina con la “marcia su Roma”(22/10/1922) organizzata dai gruppi Fascisti per la scalata al potere

Come si viveva a Cesarò negli anni 20?In paese circolava poco denaro, gli scambi avvenivano ancora con il baratto. C’era inoltre l’abitudine di fare “ travagghiu scangiu”, ovvero se un artigiano aveva bisogno del lavoro di un muratore, quest’ultimo lavorava per l’artigiano non in cambio di denaro bensìdi qualche manufatto che gli serviva.I rappresentanti della media borghesia erano gli unici ad avere un buon livello d’istruzione e tentavano di tenere sotto controllo la politica locale, prestando nel contempo molta attenzione ai fatti di politica italiana.La linea politica locale era stabilita nella farmacia, una sorta di salotto “culturale” , frequentata, oltre che da coloro che avevano bisogno di medicinali, anche dai notabili del paese, definiti “cappeddi” (lo stato sociale più elevato che prediligeva come copricapo il cappello, a differenza dei popolani ,contadini, artigiani e allevatori, che usavano la più pratica “scuzzetta” o la “coppola”). La farmacia della quale si parla era quella del dottor Salvatore Schifani, situata lungo il Corso Margherita.

Il periodo del fascismoNell’ottobre del 1922 Mussoliniriceve dal Re Vittorio Emanuele III l’incarico di formare il nuovo governo. Per successivi avvenimenti, il fascismo si trasformerà in dittatura e modificherà la struttura politica e sociale dello stato italiano

• A Cesarò il fascismo ha l’adesione di ex combattenti, di artigiani e contadini. Mentre prima la politica locale si stabiliva nella farmacia del paese, nei primi anni del fascismo sfugge di mano a tale ambiente e gli operai riescono a piazzare come sindaco uno di loro (Giuseppe Cristofaro). Dopo la trasformazione in dittatura, anche a Cesarò, non ci saranno più sindaci, bensìpodestà, nominati e sostituiti dall’alto.

Il ventennio fascista• 1926- le leggi fascistissime (sciolti

tutti i partiti tranne quello fascista, fine della libertà di stampa, di sciopero, di associazione; istituzione del Tribunale speciale, riforma legge elettorale con l’introduzione della lista unica

• Mussolini concentra tutti i poteri nelle sue mani e tutte le attività, dal mondo della scuola al lavoro, al tempo libero sono fascistizzate

• Politica economica inizialmente positiva per l’occupazione grazie alle opere pubbliche, sfocia poi nell’autarchia, nell’isolamento economico

• Politica estera: espansione coloniale in Etiopia e alleanza con Hitler

…a CesaròMussolini è in visita a Cesarò nel

1924. Nel 1932 venne inaugurato

l’edificio delle Scuole elementari in piazza S.CalogeroRealizzazioni più importanti

furono: rifornimento idrico: l’acquedotto

“serviva” le scuole e alimentava una quindicina di fontanelle pubbliche, disseminate in ogni parte del paese; più tardi furono autorizzate “prese private” nelle abitazioni

elettrificazione: l’energia elettrica permise l’illuminazione graduale di vie e case private

Cesarò nel “ventennio”• A Cesarò non mancò l’adesione al fascismo da parte di

artigiani, operai ed ex-combattenti. • Mussolini visitò Cesarò nel maggio del 1924

accompagnato dal ministro Di Giorgio (originario di San Fratello). Si ricorda che diede la licenza di rivendita tabacchi a un reduce di guerra e propose interventi per fronteggiare la mafia a Cesarò, per dare un po’ di tranquillità alle campagne cesaresi.

…e ancora si deve ricordare che….

Durante il fascismo nei comuni con meno di5000 abitanti, il sindaco doveva esseresostituito dal podestà.

Tra i podestà cesaresi è doveroso ricordare Zinno e l’avvocato Nino Leanza.

Grazie alla “legge Tassinari” per la colonizzazione del latifondo” “nasce”Borgo Giuliano (1940), borgo rurale autosufficiente, con edifici pubblici e servizi di pubblica utilità, fucostruito lungo la strada Troina-Cesarò, a circa 7 km da quest’ultimo paese. Il borgo fu inaugurato nel dicembre del 1940 dal ministro Tassinari

Seconda guerra mondiale.

• 1936. asse Roma-Berlino ed alleanza tra Italia e Germania di Hitler

• 10 giugno 1940: intervento in guerra dell’Italia,sconfitte in Etiopia e Libia, disillusioni, amarezze, miseria,

• Marzo1943: malcontento della popolazione,il regime perde consensi, le opposizioni si organizzano per la Resistenza

.• 9 luglio 1943 gli angloamericanisbarcano in Sicilia

• 25 luglio Mussolini viene destituito e arrestato

• 8 settembre: resa nota la firma dell’armistizio con gli Alleati e si costituisce il CLN in cui confluiscono tutte le forze antifasciste e i gruppi partigiani

• Esercito tedesco inizia l’occupazione dell’Italia con ferocia e stragi (Fosse Ardeatine, Marzabottto..) e libera Mussolini che fonda al Nord, a Salò, La Repubblica Sociale Italiana

• Guerra civile tra partigiani aiutati dagli angloamericani e fascisti appoggiati dai tedeschi

• 25 aprile 1925: la liberazione

Cesarò nel periodo della seconda guerra mondiale

• Primi anni quaranta , anni di guerra: il podestà Leanza fece istallare altoparlanti sulla cupola del campanile della Chiesa Madre, collegati ad un microfono posto nell’aula del podestà. Era possibile così trasmettere immediatamente a tutta la popolazione: notizie avvisi, adunanze, iniziative. L’addetto alle trasmissioni era l’avvocato Pettinato dalla voce chiara e possente

• Nel 1943 arrivarono i militari tedeschi per preparare retrovie di difesa della Sicilia in vista di una possibile occupazione angloamericana e dopo lo sbarco angloamericano, Cesaròdivenne un centro di smistamento e di difesa per le truppe italo-germaniche e dal 10 luglio all’8 agosto vi furono operazioni belliche intense. I tedeschi per rallentare l’avanzata nemica, fecero saltare ponti e un paio di edifici per ostruire i passaggi. L’arciprete Travaglianti, implorando i tedeschi in ginocchio,riuscì a salvare il campanile della Chiesa Madre che stava per essere fatto saltare in aria. Nel 1943 i bombardamenti cambiarono l’ immagine del paese.

Bombe su Cesarò• “ Cà nun ci n’appizzanu bummi” (Qui non ne consumano bombe) così

dicevano i Cesaresi e invece le bombe arrivarono anche qui.• Agli inizi della guerra tanti furono i cesaresi arruolati e inviati sui diversi

fronti del conflitto e spesso il parroco , che in quel periodo era monsignore Giuseppe Travaglianti (arciprete del paese dal 1941 al 1972), accompagnava i soldati con la mente a con la preghiera durante la Santa Messa.

• GIUGNO 1943 : arrivano i militari tedeschi impegnati nel preparare le retrovie con linee di difesa e centri di assistenza.

• 31 LUGLIO 1943 : sul territorio di Cesarò una squadriglia di dodici pesanti caccia bombardieri alleati, diretti verso Napoli, scaricò sul paese tutto il carico di micidiali bombe, mietendo vittime specie nella zona vicina al mulino Epifani.

• Morirono alcuni civili tra i quali una dodicenne, la quale negli ultimi istanti di vita, ebbe il conforto del parroco Travaglianti subito accorso sul luogo della carneficina. Si ricorda che il parroco rimase talmente sconvolto alla vista di tanto sangue e di tanti morti che per molto tempo non volle vedere carne e sangue e quant’altro potesse ricordagli quella tragica esperienza.

• 3 AGOSTO 1943 : gli Americani, per eliminare le postazioni tedesche in paese, attaccarono pesantemente con ripetute azioni aeree, con artiglieria e fanteria.

Costituzione repubblicana e ricostruzione economica

Il 25 Aprile 1945 l’Italia tornò di nuovo unita e indipendente ma i problemi che doveva affrontare erano gravi:• La fondazione di un nuovo Stato democratico • La ricostruzione materiale e morale del paese e ricostruire significava rifare ciò che era stato distrutto come: strade, ponti, scuole…Il 2 Giugno 1946 gli italiani furono chiamati a scegliere tra monarchia e repubblica: gli italiani scelsero la repubblica.Il primo gennaio 1948 entrò in vigore la Nuova Costituzione.

L’emblema della repubblica italiana• E’ costituito da vari elementi: la stella, la

ruota dentata, i rami di ulivo e di quercia.

• Il ramo di ulivo simboleggia la volontà di pace

• Il ramo di quercia che chiude a destra l'emblema, incarna la forza e la dignità del popolo italiano.

• La ruota dentata d'acciaio, simbolo dell'attività lavorativa, traduce il primo articolo della Carta Costituzionale: "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro".

• La stella è sempre stata associata alla personificazione dell'Italia, sul cui capo essa splende raggiante. Così fu rappresentata nell'iconografia del Risorgimento e così comparve, fino al 1890, nel grande stemma del Regno unitario

• .

Dal miracolo economico…• 1950: la “riforma agraria”. Il governo

intendeva andare incontro alle esigenze dei contadini del Sud e fu istituita la “Cassa per il Mezzogiorno”. Per la ricostruzione di acquedotti, strade…, ma alla fine il sud restava ancora un paese povero.

• Il benessere del nord si manifestò con ELETTRODOMESTICI e AUTOMOBILI. La crescita dell’economia italiana è stata talmente straordinaria, che nel periodo tra il 1958 e il 1963, si èparlato di BOOM-ECONOMICO.

• anni “60”: importanti riforme (nazionalizzazione dell’energia elettrica e la riforma della scuola).

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….alla crisi degli anni settanta

• fine degli anni “60”: periodo di grandi lotte sociali prima condotte dagli studenti e poi dagli operai. Queste lotte modificarono la morale tradizionale, come dimostrarono poi i referendum sul divorzio e sull’aborto.

• Gli anni “70” furono caratterizzati dagli attacchi condotti dal terrorismo alla democrazia; da parte di gruppi di tendenza fascista e di gruppi di estrema sinistra

Anni ottanta: sviluppo e problemi Quadro politico frammentato. Si ebbe una fase di espansione economica. La lira nel 1979 entrò nello SME; Vi fu la crescita del settore terziario, l’aumento del debito pubblico,

l’alta spesa sociale (sanità,pensioni,assistenza), Inefficienza e sprechi della pubblica amministrazione. Costante evasione fiscale Incremento del tasso di disoccupazione al Sud, Imponenti flussi migratori extraeuropei; Corruzione e criminalità organizzata. La società appariva in genere più laica e sempre più basata

sull’immagine e sull’apparenza, come testimonia il successo della televisione e della pubblicità.

Vi fu un importante cambiamento nella composizione della popolazione, con la diminuzione della natalità e il progressivo invecchiamento.

Anni novanta:l’Italia delle riformeNel 1991: le inchieste giudiziarie contro la corruzione(Mani

Pulite).Falcone e Borsellino vittime della criminalità organizzata,Debito pubblico, disoccupazione e squilibri regionali. Nel 1992 il Trattato di Maastricht: nascita dell’Unione EuropeaProcesso scientifico e tecnologico:

informatica e automazione delle telecomunicazioni, computer e rivoluzione telematica, biotecnologia e ingegneria genetica, progresso più compatibile con l’ambiente.

Giovanni Paolo II ha svolto un suo importantissimo ruolo internazionale con funzione di “sentinella morale “

“Fatta l’Italia dobbiamo fare gli Italiani”è questa una frase attribuita a Massimo D’Azeglio nel 1861

• …ma chi sono gli Italiani oggi?Sono quelli che credono…nella famiglia e nel lavoronello studio e nella ricerca

nella solidarietà e nell’integrazionenella libertà e nella democrazia

nella legalità e nella giustizia

… in tutti quei valori per i quali tanti si sono sacrificati

L’Italia siamo tutti noi…

…e tutti noi dobbiamo imparare a ricordare, a celebrare, a capire il passato,

a sentirci parte di una storia che altri hanno iniziato e che noi abbiamo il

dovere di continuare

facendo in modo che…

… L’ ITALIA VOLI SEMPRE PIU’ IN ALTO

• Schifani Francesco: CESARO’• Sac. Caputo Nino: COPPOLE DI CESARO’• Gliozzo Totò: RELIGIOSITA’ E TRADIZIONE A CESARO’• “ “ RICORDANDO…CESARO’• Arc. Savoca Salvatore: RICORDO DI MONS. G.TRAVAGLIANTI• Candeloro Giorgio: STORIA DELL’ITALIA MODERNA

(voll.I,II,III,IV)

ALTRO MATERIALE DI DOCUMENTAZIONE SCRITTA, SONORA ED AUDIOVISIVA E’ STATO REPERITO IN VARI SITI INTERNET

bibliografia