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I-AI -tu.-/ pimpa nasce cereoroiesa · 2019-06-03 · nessuna cifra potrà più guari-re nostra figlia». I due giova-ni genitori, F. M. e D. P., en-trambi altotiberini ma resi-denti

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Page 1: I-AI -tu.-/ pimpa nasce cereoroiesa · 2019-06-03 · nessuna cifra potrà più guari-re nostra figlia». I due giova-ni genitori, F. M. e D. P., en-trambi altotiberini ma resi-denti
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• •!• I-AI -tu.-/ pimpa nasce cereoroiesa

Giudice condanna FAsl 1Pagherà tre milioni di euro

Errori sanitariUna fondazioneFOLIGNO — L'avvoca-to Gennaro Esibizione(nella foto), noto profes-sionista folignate e lega-le dei genitori della pic-cola Sara, si dice soddi-sfatto: «Sono state ac-colte tutte le istanze di-fensive ed è stata ricono-sciuta, così come noi so-stenevamo fin dall'ini-zio, la piena responsabi-lità dell'Asl». E aggiun-ge: «Un risarcimento re-cord. Uno dei più alti interritorio nazionale ri-spetto alla fattispecie».Da indiscrezioni trapela-te sembrerebbe inoltreche la vicenda sia nelmirino della Corte deiConti che ha attivatoun'indagine disciplina-re nei confronti dell'AslLI genitori di Sara rive-lano infine di essere in-tenzionati a costituireun fondo di solidarietàin favore delle vittimedegli errori sanitari. Unatto che sembra loro do-vuto: «Desideriamo aiu-tare coloro che vivonoil dramma che abbiamovissuto noi. Che pur ditentare ogni strada ci sia-mo ritrovati coperti didebiti». Un'iniziativaunica nel suo genere.Per non dimenticare.

di Alessandra Cristofani

FOLIGNO — «Non c'è risar-cimento che tenga. Perchénessuna cifra potrà più guari-re nostra figlia». I due giova-ni genitori, F. M. e D. P., en-trambi altotiberini ma resi-denti a Porto Recanati, sononella sala riunioni, dello stu-dio del loro legale, l'avvoca-to Gennaro Esibizione, e par-lano sommessamente. Il giu-dice Bruno Perla della sezio-ne distaccata di Città di Ca-stello del Tribunale di Peru-gia ha appena concesso loroun risarcimento record di 3milioni e 200 mila euro. Ov-vero, oltre sei miliardi dellevecchie lire. Accanto a papae mamma Sara (il nome è difantasia, ndr), la loro bambi-na di sette anni affetta dallanascita da una grave encefa-lopatia, conseguenza diun'accertata sofferenza peri-natale. La piccola, gli occhigrandi sbarrati sul mondo, hasul corpo i segni dell'errore.Quell'errore che nessun risar-cimento potrà più cancellare.

// drammaUna bambina, Sara, che sa-rebbe àovuta nascere perfet-tamente sana, come le nume-rose ecografie avevano pre-annunciato. Ma all'alba del 9luglio '96 purtroppo non an-dò così. Cosa avvenne quellamattina in ospedale? Era qua-si la mezzanotte dell'8 lu-glio, quando la mamma di Sa-

La piccola non fuassistita con cura

al momento del panoj // suo battito cardiaco

fu ignorato per ore

ra si ricovera presso la Divi-sione Ostetricia e Ginecolo-gia dell'Ospedale di Umberti-de. Il giorno dopo, alle 7:45,sarebbe nata Sara. L'inizio ela fine. Perché quello scric-ciolo di 2 chili e 900 grammiidi peso fin dal primo minutodi vita presenta un quadro cli-nico devastante: priva di re-spiro spontaneo e con unagravissima alterazione dellefunzioni motorie ed espressi-ve. Da allora è trascorso mol-to tempo e Sara, oggi, ha sèt-te anni, pesa. 1.1 chili, sorridema non parla, non si regge inpiedi da sola, non cammina,non deglutisce che cibi semi-liquidi.

I I processoSono passati sette anni, dun-que. L'Asl. 1, difesa .dall'av-vocato Luciano Trombetto-ni, è finita sotto accusa e leudienze si sono succedute al-le udienze. Da una parte c'èlei, Sara, con il suo sguardoche sa ancora troppo pocodella tragedia che ha avuto insorte, dall'altra il personalemedico in servizio in quelle

drammatiche ore, cui si adde-bita il mancato controllo delbattito cardiaco del feto. Inmezzo ci sono i due genitori,alle prese con un incubo cheli sovrasta. F. e D. fissano loscorrerre ritmico della pen-na: «Lo scriva che la nostrabambina non ha avuto una se-conda opportunità. Che nonabbiamo potuto portarla ne-gli Stati Uniti dove avrebbepotuto sottoporsi a un delica-to intervento, effettuabile so-lo entro il quinto anno di età.Ma l'assicurazione dell'Aslnon ci ha voluto concederenemmeno un anticipo. Nonha avuto scelta, lei».

La sentenzaDopo l'estenuante battagliagiudiziaria, conclusasi con lasentenza di condanna neiconfrónti dell'Asl 1, la giova-ne coppia ha i nervi a pezzi.Nei loro occhi si legge lo sgo-mento. Nonostante abbianovinto, infine. La Nazione haletto in anteprima le quindicipagine della sentenza, deposi-tata il 5 agosto alla cancelle-ria civile della sezione distac-cata, del Tribunale di Città diCastello: «Se fosse stata con-tinua la rilevazione del batti-to cardiaco del feto si sareb-be potuto evidenziare il mo-mento durante il quale si è ve-rificata una sofferenza feta-le: così da consigliare l'ur-genza di un parto cesareocon possibilità di evitare o al-

meno di ridurre le gravi con-seguenze che si sono verifica-te».

// futuroSe di futuro si può ancoraparlare. La mamma di Saratorce nervosamente le mani:«Siamo stati costretti ad ab-bandonare tutto. La casa, illavoro, i parenti. E ci siamotrasferiti a Porto Recanati

per permettere alla nostrabambina di sottoporsi a tera-pia riabilitativa». Il ricordola agguanta di nuovo. Abbas-sa gli occhi e non aggiungealtro. Rimaniamo con unasconcertante certezza: risarci-mento o no, non sarà possibi-le metterci una pietra sopra.No, proprio non sarà possibi-le.

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• DRAMMA IN SALA OPERATORIA/ Delicato intervento alla schiena, donna distrutta

«Mìa moglie è stata rovinata»di Alessandra Cristofani

TERNI — Un'istanza risarci-toria di quattro miliardi divecchie lire quella richiestaali ' Azienda ospedaliera«Santa Maria» di Terni dadue coniugi di origine liguredomiciliati a Terni, protago-nisti loro malgrado di un'in-credibile vicenda sanitaria.Tutto è partito da un mài dischiena, progressivamentesempre più acuto, che si con-clude con una menomazionedel cento per cento dell'inte-grità psico-fisica della pa-ziente.

L'interventoLa donna, settantenne al mo-mento dell'intervento, vieneoperata dai medici dell'ospe-dale ternano a causa di unastenosi del canale lombare.Un'affezione cronica, quelladiagnosticata, con cui avreb-be potuto tutto sommato con-vivere, accettando il distur-bo dell'andatura come un

inevitabile problema dell'etàavanzata. Per liberarsi, però,da quei fastidiosi dolori loca-lizzati al rachide, la donna sirivolge a vari esperti, intra-prendendo un vero e propriopellegrinaggio attraverso lestrutture sanitarie del territo-rio nazionale. Nel settembre

...«pài-CIMENTO

miliardi per ilcaso delladonnaoperata

del 2000 giunge infineall'ospedale di Terni: quat-tordici giorni dopo entra insala operatoria. Vi entra conle sue gambe, perfettamentecosciente e senza alcun pro-blema neurologico. Il maritol'attende per cinque lunghis-sime ore, ma quando esce

DENUNCIATO UOMO RESIDENTE A TERNI

Atti osceni davanti ai bimbiTERNI — Si esibiva impunemente davanti ai bambi-ni attirati dalle prime giornate di sole sulla spiaggiaantistante l'Hoter Royal, a Viareggio. Per questo unuomo di 35 anni nativo di Viterbo ma residente a Ter-ni è stato denunciato dalla polizia con l'accusa di attiosceni in luogo pubblico. Ad avvisare le forze dell'or-dine erano stati alcuni cittadini, tra i quali i genitoridegli stessi ragazzini, che due giorni fa, intorno a

Belali sjóntì intervenuti sul posto, l'autore delle osce-ità si era ricomposto, evidentemente sperando di po-

X tersela filale alla chetichella. Ma è stato prontamen-te raggiunto e subito identificato, grazie anche allepuntuali testimonianze degli astanti.

dalla sala operatoria stenta ariconoscerla.

Le condizioniL'anziana donna esce difattitrasportata da una sedia a ro-telle che diventerà, da allora,suo indispensabile ausilio.Manifesta disorientamentotemporale e spaziale, sindro-

me confusionale e afasiaespressiva, tanto da far pen-sare ad una ischemia parie-to-frontale. L'atrofia cerebra-le e i deficit psico-linguisticievidenziatisi rendono indi-spensabile la riabilitazioneneuropsicologica. Per com-pletare il quadro, la sintoma-tologia dolorosa al rachide

(motivo per il quale la donnaaveva deciso di sottoporsiall'intervento) permane inva-riata;

Gravi danniUn intervento che ha influitoin maniera devastante sullecondizioni' di vita della don-na e, corliseguehtemente, disuo marito,' Lei ora non cam-mina più, non parla in mànie^ricompiuta, presenta^vària^te turbe, psiètiìche. Lui per as-sistere la Moglie ha dovutocedere •> la propria attività ,commerciale e oggi è Un uch ,

' mo finito, distrutto dal dolo1

re e dall'impegno delle curecostanti che la grave situazio-ne fisica della consorte ri-chiedono. Non intendono pe-rò demordere e hanno incari-cato un legale, l'avvocatoGennaro Esibizione, perchédifenda i loro diritti in sedegiudiziaria. Non ritengonoammissibile che si possa ri-schiare la totale infermità, fi-sica e mentale, semplicemen-te a causa di comuni dolorialla schiena.

Alessia Monteverdi
Alessia Monteverdi
Alessia Monteverdi
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-.iTROVIXIp-CHE-CERCHI-

ILSUPERMEROVTO

CENEALE

• STORIE /Avviato un -'procedimento contro l'AsIdi Città di Castello

accusa4 miliardi

L'errore sarebbestato determinato. dalla inondata

- esecuzióne delmonitoraggio fetale.

'' '̂ Alessandro Gristofani

PERUGIA —.Una storia toc-.caritè, che ha fatto vibrare di"jdeenò tutto l'Altoteverèrqu.éTlffdèlla bambina, costret-ta ad: uno stato.vegetativQdal momento della .nascita^in .consegueiiza della manca-te effettuazione di controlli,medici durante la fase del tra-maglio. A finire davanti al •pudice civile è .tutta l'Asl.!;di Città di-Castello, cui la fa-miglia attribuisce la respon-sabilità dell'accaduto. Sottoaccusa il comportamento col-.poso del personale medicodi turno durante quella notte •drammatica di oltre sèi annifa. Ad assistere i genitori del-la piccola, entrambi tiferna-ti, t'avvocato Gennaro Es.ibi*zionè che lia -richiestoall'azienda ospedaliere un ri-sarcimento di quattro miliar-di di vecchie lire. E' lui checi aiuta a ricostruire le tappe'della drammatica, vicenda.

La storia .Era 1' 8 luglio del '96 e per la .mamma di Sara (il nome è difantasia, n.d.r) sarebbe dovu-to essere il giorno piùx bellodella sua vita: là nascita dèl-ia sua bambina. Una gravi- 'danza assolutamente norma-le, preludio di un parto che sisarebbe potuto ritenere tutto-sommato facile. La giovanegestante viene ricoverata.atarda sera al reparto di Ostcr•tiic.ia. e Ginecologia'dell'Ospedale di .Umbertide

.' è poco dòpo trasferita in sala.travaglio. Lì viene lasciata: 'dalle una fino alle sei e mez-zo' del giorno successivo.Per più di cinque óre la gio-vane donna dice non aver- ri-cevuto alcun tipo di monito-raggio'fetale.. Così quandoaU'.alka del 9 luglio i medici

La bambina .ha ora sette cumie pesa, undici chili

' La lunga odissea: della famiglia

debhuoVof ttirM Visitano :ladonna si accof gòhaèheil'fe-to mostragravi segni <j£ asfis-siavi! .parto tìon'pu^jpi& -at-tendere; .alle se.tte_e quaranta-; '

. cinque nasce Sarà. Ma per lagiovane mamma quello chenei sogni le Appariva tome,

• l'evento 'memorabile dellasua esistenza,, diventa l'ini-zio di una tragedia,- non anco-ra conclusasi.

L'odissea .

La piccola Sara difatti nasceaffetta da urta gràve.forma diencefalopatia, yna patologia.

. con ogni probabilità derivan-te, da una carenza di qssige-

. no durante il travàglio. Di ta-.le condizione di sofferenzaprenatale nessuno si è peròaccorto in tempo a causa, so-stiene la famiglia, della

• ILCASO

Causa civileillSmaizo

PERUGIA — E'giun-to alta sua fase conclu-siva la causa civile con-.tro l»Asl 1 di Città diCastello. 1118 marzo,presso le aule della se-zione distaccata di Cit-tà di Castello o>l Tri-bunàle di Perugia, ilgiudice Perla emetteràl'attesa sentenza. De-terminando coit ciò laresponsabilità profès*sìonale dei medici coin-volti. L'istanza di ri-•sarcimento, pari a cir-ca quattro miliardi di-vecchie lire, sembra ès-sere uno dei più alti ri-chiesti in Umbria.

omessa esecuzione degli esa-mi ecocardiotocografici. Esa-mi cui si sóttppongono dì ri-tp^e gessanti §iuiUe. al termi-.ne/dèlìa11 gravidaiiza ma chenon sono stati effettuati. Sa-ra viene dunque trasferita alReparto Immaturi del Policli-nico di. Perugia , poi ài «Ge-melli» di ..Roma è . infine.all'Istituto Nazionale Neuro-lògico. <<Besta» di. Milano. Isuoi genitori le sono semprevicini, nonostante il doloreimmenso. Sara, oggi, ha.qua-si sette anni, pesa poqo piùdi dieci chili, non cammina,non mangia, non palla. Ejppu-re alle udienze, seduta sullasedia a rotelle con gli occhisbarrati verso il mondo, èsèmpre presente. Accanto aisuoi, genitori che chiedonogiustizia ormai da sei anni. Eche proprio per esserle ac-canto nel suo estenuante qal-vario. medico hanno perso en-trambi-il lavoro. Ora vivonoa Recanati, per poterla segui-re, nei $uoi continui-ricoveriai-locale centro riabilitativo.Lui, ex "cuoco, lavora come .operaio in una ditta del^luo-gp. Lei non lavora più. Trevite sconvolte da .un errorefatale. Dóppiamente sconvol-te perché 5ara, .jiua secondachance avrebbe potuto aver-.la. Quando:l'avvocato Esibi-zione ha richiesto un accon-to sul risarcimento filialeali' assicurazione dèli' azièn-da sanitaria. L'accontoavrebbe infatti' potuto pei>.metterle un .intervento negliStati Uniti. Ma le è statò ne-gato, precludendole ancorauna volta la possibilità di vi-vere una vita quasi normale.Ora non ci sarebbero nemme-no più i tempi tecnici per ten-tare un .«miracolo» da pattedegli specialisti. E a Sara,non servirebbero più i soldidel risarcimento. .

'STOplEÀL'ìhterventó •rés^s^p>ettò>>i,gli attj'tornano Wprócùca • '

^(j$e^^Eresii "*•*-•-"-•• •-•-*• --PERUGIA ̂ •Hàchiesto.un^uliàr^Pdm^

sm'cittjento; a tre medicìì sotto pròcèss.p per-.lesiPniiColpose;; accusandoli di. averla resa..

. sperile, ina al mofhèiito di presentare la de-,nuncia probabilmente era già "incinta. Ah-:

', che sé? dopo qualche settimana lia. avuto unaborto spontanea Jfrptàgphiista è unaperu-

: ghiadi 30 annicììeijbpnriuscenderaaave-jé figli, nel gennaio del 2000 venne sótto-posta ad un inter.vento chirurgico pressol'ospedale di Perugia per togliere una cistiche poteva, fprse contribuire: alla.-difficoltàdi procreazione. Nel c.prso-.déll'inter.\:ehtP.

. i medici .^.duej:chirurghi è un;:girieéolpgd-^siia(?cPrgotìp;,p.èr4.phe:^un# .delle1-tube". è|>.'

/chiude tìècidài^-di'taf1-11" J"K"--!1W

:^g ,̂di^aiìza::ai.UÌi .ail.iiiiuà "a. lamentare lo stésso f.ypigKà-sp^ialisti .divBplpg

.io injierventp m donna présèiitldénùncia-.

f freisi cpntrpim^diel dél,eapol)aògQ;u:m^brp sostenendo che l'hàiftio tesa s.terìlèv E' .

-la.finèdi &pembrè 2ÒOÌ. Ma;il 14:fèbbra-io 2QQ2 -^ scbprìranitò più; taf di^li. àyvo?.

psev«C3iannì Levati nel coir-

statà;4òovérata-a.Fou'eiiò.<:per;:mi abortospontàneo, airitesìma^è.ttimana. J^el fintò»--' tempo "gli accertaménti dèlil pfopùrapro--. seguono e il pny Sergio Sottani,, chiede e

.-ottiene dai-gìp Nicla Restiyp. di.far esegp>re una perizia sulla pòsibiUtà dvprocreàredella donna. Prima dell* affidamentodell'incàrico al consulente; gli avvocati .di-fensori chiedono al giudice di acquisire lacartella cllnica dell ospedale di Folignoche a loro era stata negata a cau?a della fbg- '

. gè.sulla privacy. Il giudice respinge l'istan-za e da incarico al. consulente di.s.yòlgei-e.

.. laterizia. Qli avvocati non demordono e,".pmedohos-ottengono dal pm il seauestfpL.idélià dpcùmentàzióne, confluita nel fasci-"'calo dèlia pròcjui'à::Ieri, rispondéndp.ài".mi^iU^;^iU^^^^iU^.qne,-_in.seguto

. \dìffic>pità.advavere.;figli. li'avv.ocatòT^éyà-' -"Vii'ha chiesto al c.onisulénte s^-la donna.gli.,.'T avesse riferito di ulteriori gravidanze. lipe-

dtp. ha detto di non èssehie a conoscenza... Qli atti fòniàntf ora ili.pfocura dove il pm.

dovrà valutare còsa fare. . •. ' .*...-.>•••" . Erikà Poiitiùi

Alessia Monteverdi
Alessia Monteverdi
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EVENTI

[email protected]

• ÌL FATTO / La Asti di Città di Castello finisce sotto accusa

E* nata cerebrolesaLa causa un errore in sala partoChiesto risarcimento miliardarioPERUGIA — Un presunto errarein sala travaglio avrebbe causatoad una bimba gravi problemicerebrali,I genitori, difesi dall'avvocatoGennaro Esibizione,,hannointentato causa ali Asll di Città di

Castello, dove la donna si è recataa partorire.Ora la bambina ha quasi setteannir pesa circa undici chili,, nonmangia, non parla, non cammina.Attesa per il 18 marzo l'udienzacivile con le relative conclusioni.

' A pagina V

Alessia Monteverdi
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Giovedì 31 luglio 2003 FOUGNO IA TOSONE XIX

MALASANITA'/Dieci anni di scariGabarilè

Ma nessuno è colpevole- 1 - - . ' " . JBL- • - ' - - . ••".

di Alessandra CristofaniFOLIGNO — Da obeso amalato terminale. Carmelo,appena quarantanni, nel pie-no delle forze e all'apice delsuo successo lavorativo* de-cide, nel lontano '93, di sot-toporsi ad un intervento diaddominoplastica in una ca-sa di cura privata. Un inno-cuo ritocco d'immagine chesi è però trasformato in uncalvario di dolore e uria lentama inesoràbile sentenza dimorte. Durante l'interventosi fende nec^étìà^à;tó" Jsfusiòrie di sangue, a seguitodella quale Carmelo contrar-rà il virus dell'epatite B>"§jbne accorge sei i.ànài dopo^quando pjrmai è forse troppotardi. Il suo stato di salute èirreversibilmente compro-messo. L* unica flebile spe-ranza è ijn trapianto 41 fegarto. Si mette in fila e aspetta ilsuo turno. Ma attendere è unlusso che Carmelo non sipuò concedere. E il tempo di-venta il suo peggior nemico.Dopo nove anni di agoniaper lui la porta della speran-

Un quarantenne folignate che si erasottoposto ad uri operazione

ha contratto il virus dell'epatite BMa del flacone di plasma ricevuto

nessuno si vuoi assumere la responsabilità

za si è chiusa peCarmelo è morto ibre dell'arino scorso. Primache iniziasse flay Vcessò nei confronti deliastruttura sanitària evólto. Che ^però chiama in1

-^~'»^'^- «sua]abilità al-[npiùesi-j

Umbra>, de-

sempre.24 otto-

ro il prò-

ui sijèrì^

cune importanti questioni.La prima. Possibile che nprisi; sia ancora stabilito il sog^;;gèttp respons^ile^ella vigi-lanza ctel plàsinà utilizzatoper le trasfusiprii? te* capir-

volta gira la responla gestione della ne,stente Ulss • ValiSud che, neanche ilega tutto alla ìleg ione, uni-co soggetto aj quale fanno ca-po debiti e crediti i delle Usi,cessate a seguito del riordi-no del Servizio sanitàrio ria-zionale. Tradotto: si può mo-rire così, per una trasfusionedi sangue presumibilmenteinfetto e pazienza. Da quelsangue che forse ha ucciso,tutti prendono le distanze. Ri-mangono sul piatto, però, al-

còntagiatò da epatite B e tut-ti non sanno far altro chechiamarsi fuori,. Bella idea,quella di inoculare sangui di-nessuno. E;' \a. ttacciabilit^?Si perde nel rìmpallo di IrèVsponsabilita che, da alllòra,

;nón ha fatto aitro che produ-re, una mole impressionantedi differiiiienti, rinvii su rin-vii j udienzernulle o quasi, Laquintessenza del vuoto. Eprpure tutto.quésto prende ilnome di giustizia. La doman-da è retorica: giacché liori cirisulta che il sangue si trovial supermercato, possiamo

arguire che da qualche partesarà.pur stato preso. Ma do-ve? Sembrerebbe che il fla-cone di sangue utilizzato siastato prelevato dal Centrotrasfusionale Ussl della Val-le Umbra sud. Che però, ri-cordiamo, non esiste più. Edeccoci di nuovo "al punto dipartenza. Ad ogni modo, l'at-tribuzione delle eventuali ré-

H sponsabilita non carnbieteb-.i^jòrtì^ ';}g^n^

4!\c0&s.oV' Rimangono ̂ órà ^sùoi '•er^di che, difesi dall'a^ocàr

' to^^no intenzione ; di procedetecivilmente contro 1̂ dett^ ca,-sla di cuf|i a% quale il legaleha iripitratp una istanza tìs^r-citoria di quasi due niiliaraidi vecchie lire. Nel!'udienza(del 6 ottobre, di frorité al giu-dice Pompei del Tribunaledi Foligno, finalmente i pre-sènti tutte le parti, si procede-rà alle richieste istruttorie. E

1 si cercherà xii capire isé del Jsangue ricevuto da Carmelo fnessuno abbia responsabili-tà, coipe si vuoi far crddere.

* Una faccenda davvero ijioltoitaliana. ^

L'epatiteLtrasi|iessa in sala operatoria

^FOLIGNO — II virus dell'epatite B si trasmette princi-palmente attraverso il sangue e i suoi derivati. Il (periododi tempp che intercorre tfà l'infezione è là sierdcònvér-siòne è détto «periodo finestra» ed è molto a rischio perle donazioni di sangiié^Là perizia mèdico legale, effet-tuata dopò ^intervènto di addominoplastica cui si è sot-toposto Carmelo, stabilisce la presenza di «un'epatiteda inoculazióne che può essere trasmessa, oltre che dal-la trasfusione, anche.da strumenti contaminati dal viruse non sufficientemente sterilizzati».

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SSTTA' IH GASTE10

MALASANITA1 It 10 febbraio la decisione della Corte d'Appello<a Afcsamdr» Crótofani

OTTA' DI CASTELLO— E <»«5 ci siam». II 10febbraio k Sopranne. Corted' Appello di Ftnignfc si prò*

mento dì 5 miliardi di vec-chie Ite che il giyuSwc mo*HOCMtfCQ <W trlbamltt diCittà dì Castello h» conccw-&o Ai genitori dell* neonato

.postata ti 5 agostodal giudico Bruno» Perla,»v«va avuto un'eco riamo-

CerebrolesaChiesto maxi

dalris

nascitacimento

L'Aai I di Città di Ckuftdio,O dìft&A dftìT

difronte al Sfucfior

dopo H ÉksofBQ fri

Andato dai due _vani coniugi tiferaatì, te*-

DO dedicato tutta la loro vi-ta. Di quel die è OCCAdutonella notte tra Totto e il no-ve luglio del ?6 nelle vai*tic della Divisione di Oste-tricia £ Ginecologia dell'ospedale di Umbcrtide, sene IQRQ fatti una iasione.Ma perdonare, no. r ^ ^

tendono con impe-

Tffinv> la sen-tenza dei itt&fpftfttóodi primo jjradci R BOW-rono, gli occhi u£Aidie tm sento lunrisn? diimpotenza, le veci didanno elencate. Oltre600mi£a euro dì dan-

ne era, uscì» fastkt-1 pSWl , E, lunmchs 3

dillo, fiVÉVà ptìfig&ÉftUd iì-in Appallo. GB! aw-

bambina,Jla quello taora-

le, qwoi 700mflaquello patrimoniale,

più «Iti U 1Wfl il pfò «lava-to, hi territorio Bastonale), I

ì genitori dell* barn-

citobanco Deferito sol* un ac-conio di un mlllone-a megrza di curo. Troppi pocoper Quellft lorQ vfUkiDiflft,culi è stato fiegpRto 01 ftrtwrpradioio che avrebbemerite-to, - AbbwttflzA pesr loro.P&f nndqmite volfcutè di

MAkA ytu mai»» agli ateiAI ftiraWal dWaflf* ai fo-ro gesìtori. Ne hnònno fattouno. QiiCKtioDc di j)nrtCipiO.E aiàLò ««Sì éhfi è fliÈO il SO-

Oh» *|a parBmmbinT CcrsbooJcsi e D?-

conta oggi mv gran numeradì inerìrsi. U» wece*&0 rttl-

i MIA cfee BOB GBSII-

VETBO sinistra, D» cjuvnfo ènata i suoi genitori non

udito chfl vocalizzi3!$$! cui, CDOifl solom e papa «timo f an,

manticDi Bd ortu tk^OflOveanni* ricreano petimo È dirpirla. A lei, alla sua assi"

vescovo nelle parròcchiePrevista una giornata intensa «II Koala», parte la grande sfidaOTTA' J>I

San Mitìisk»*co» Sùto JDttrtflftk* eta Maria Mandont»quarti te parroccftlte «leicentra

gì dopo ldufla £rfamo alle 18,30. fl

tate détto tport porjftaML

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itÉ? ed In j£flOttDB con unsi UsssaziQTieUBUMBA ìjjCtìJt n3p4tto a mola flirifiiiRi con mapopolazione idMdfld» « I Smila tWisnti.«LJWctto intetttoadte di quefftft ilt^a^onc—afferma il sindaco — è d»ttujcia»q aganuitìre ai rattludìai ««fv^ «fflldanti edi£Kcaci sena» che ciò iitiplchì Vita

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direzione dì Perugia,

OMDHOd 3 N O I Z V N VI 6E :9 ! 019 5002-ilìI-OI

Alessia Monteverdi
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£5)

wS 19 mura 2008

MALASANITA' / Bimba nasce cerebrolesa per colpa dei medici

Chiesti cinque miliardiL'avvocatodei genitori

della piccolaha ribadito

la sua posizione

Alessandro Cristofani'A' DI CASTELLO —unta alla sua fase con-/a la causa civile neienti dell'Asl 1, chiama-spondere in sede giudi-

L delle lesioni gravissi-iportate da una bambi-ìta cerebrolesa in conse-za di un presunto com-mento negligente dei sa-durante le ultime ore

•avaglio e fino alla fasesiva del parto.

risarcimentovocato Gennaro Esibi-j, difensore dei genitoripiccola, ha presentato

s sue conclusioni (a cuiuita la richiesta di riget-a parte dell'avvocatoibettoni, difensoreAsl). In esse si richiedeConoscimento della re-sabilità dell'ente ospe-ro per l'operato dei pro-nedici e la contestualearma al risarcimento deii causati, quantificabili700.000 euro. Cifra rela-il risarcimento delle va-pologie di danno (biolo-morale e patrimoniale)

tato dalla bambina e daigenitori.

L'attesa sentenzaNell'udienza di ieri il giudi-ce Perla ha trattenuto la cau-sa in decisione, fissando i ter-mini per legge per il deposi-to degli atti finali. Sessantagiorni entro i quali le rispetti-ve difese potranno deposita-

re le memorie conclusive. Al-tri venti giorni per le relativerepliche e poi finalmente sa-rà emessa l'attesa sentenza.

I fattiEra F8 luglio del '96 quandola giovane gestante tifernate,al suo primo parto, viene ri-

PROCESSILa sededistaccata deltribunaletifernate doveieri ha avutoluogo unprocesso permalasanità

coverata al reparto di Ostetri-cia e Ginecologia dell'Ospe-dale di Umbertide. La donnapartorirà il giorno dopo, po-co prima delle otto. Ma peroltre cinque ore, durantequella drammatica., notte,sembra che non sia stata sot-toposta ad alcun monitorag-

IN TRIBUNALE /Algerino ora imputato di ricettazione

Ruba artìcoli da pamicchiere, straniero nei guaiCITTA' DI CASTELLO — E' imputa-to di ricettazione il trentasettenne algeri-no (difeso dall'avvocato Patrizia Conti),trovato in possesso di numerosi articolida parrucchiere (del valore complessivodi circa 500 euro), proventi di furto plu-riaggravato avvenuto qualche giornoprima ai danni di un esercizio commer-ciale del centro storico. Nella tarda sera-ta del 28 marzo 2002 una pattuglia di ca-rabinieri aveva notato, in una zona po-

co illuminata, il pregiudicato algerinomuoversi con fare sospetto e trasporta-re con sé due pesanti involucri. Dentrodi essi i militari dell'Arma rinvenivanoil materiale rubato qualche tempo pri-ma ad una parrucchiera tifernate, il cuiesercizio commerciale era stato oggettodi furto con scasso/Ora nei confrontidell'algerino, tra l'altro nemmeno in re-gola con il permesso di soggiorno, pen-de l'accusa di ricettazione o, in subordi-ne, di furto aggravato.

Ilgiudice Perla\ ha fissato' la sentenza

che è attesag fra sessanta giorni

gio fetale. Solo al momento-'del cambio di turno, intornoalle sei, i medici si sarebberoaccorti delle gravi condizio-ni del feto, in stato di asfis-sia.

Le conseguenzeLa bambina nasce affetta dauna grave forma di encefalo-patia, presumibilmente cau-sata da una carenza di ossige-no durante il travaglio. Unasofferenza prenatale rilevati-forse troppo tardi: dopo cin-que lunghissime ore. Un tem-po più che sufficiente perl'insorgenza di danni cere-brali irreparabili. Così la pic-cola, nonostante un plurien-nale calvario di ricoveri neimigliori centri neurologicidella penisola, è oggi un pic-colo esserino di sette anniche pesa poco più di diccichili. Nella sua sedia a rotel-le assiste insieme ai suoi ge-nitori a tutte le udienze. Nonparla, non cammina, nonmangia. Può solo sbarrare isuoi enormi occhi innocentie piegare il capo da una par-te. I suoi genitori lottano perlei, per garantirle quel futuroche sembra esserle stato ne-gato. Per questa bambinache non chiede nulla ma habisogno di tutto.

Alessia Monteverdi
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Dopo 7 anni

Matolo grave

di piar ir eFOLIGNO—Trentuno vi-site meÉbtìè, cinque inter-venti* UÌL tour per l'Italiain trèdM ospedali, tre ap-pelli al Miaistro della Salu-te, un esposto ai Nas e uno 'al Difensore Civico* unadenuncia ai carabinieri e iuna aLTpbìmale dei Dirittidel Malato: Invalido al 46

.4>er -oe»to, un folignate52enné^ L.S., da sette anniconviva con una malattiadevastante. Sotto tutti iprofifL Più in dettaglio.Nel '9fLsi mette un appa- «recchio órtodontico per •correggere una pregrèssamalocclusione. Óra, doposette anni di sfiancanteodissea cllnica e qualcosacome 30mila euro spesi inconsulti e cure, non riescepiù a parlare, mangiare, di-gerire. Ha la faccia sposta-ta a destra, la colonna ver-tebrale deviata, una gam-ba più corta dell'altra diquasi due centimetri, pro-blemi alla vista e all'udito.E questa sua malattia «che -a volte — dice — mi sem-bra inguaribile». Non chenon sia tiiai stata formula-ta una diagnosi, che per an-ni il ritornèllo, «sindromedisfunzionale dell'articola-zione tetfcporomandibola-re>>, è s^pre stato lo stes-so. Solèì& nessuno in ter-ritorio stazionale sembrapoterlo aiutare. Dopo mi-gliaia di chilometri percor-si su e gjù per l'Italia allaricerca di un medico,'uno!, che risolvesse la suasituazione dinica, da Pari-gi arriva la doccia fredda.E' H pgpfessor Chabolleche il ff fermato del 2004mette fine alle sue speran- ^ze: ^É^jèsìstono in Italiacentó^^^iultidisciplìnari

senoif "29 genna-io dèl'SBHfAsI 3 sosfjen-de le terapie riabilitative.Così» pronto a far valere isuoi diritti, ha deciso di ri-volgersi all'avvocato Gen-naro Esibizione per ottene-re il risarcimento dei dan-ni subiti. Oltre 325 milaeuro: il prezzo della spe-

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Accorato appello di Serenella Balena, 40 anni, al fianco del marito che è in coma dal 2002

"Sono disperata, non mi abbandonate"L'assistenza a casa cesserà a augno, la donna non sa cosa fare

FOLIGNO - Un solo istantee la vita si trasforma in in-ferno. Da quattro anni alfianco del marito in comaneurovegetativo. Una vitafatta di sacrifici e dolore,una lotta giornaliera con isoldi che non bastano mai,mentre un dolore incolmabi-le pesa sul cuore. Le ore, igiorni, le settimane e i mesiscandite dalle medicine, lecure e la fisioterapia. E' lastoria di Serenella Balena,una quarantenne che tra-scorre la sua esistenza ac-canto al letto di suo marito,vivendo in funzione dellesue esigenze. Fernando Mi-chelsanti era un uomo cometanti, una piccola impresaedile, aperta da poco, unamoglie e un figlio ventenne/fin quando Fernando il 25aprile del 2002 è rimasto vit-tima di una caduta dal moto-rino lungo la strada che daMonte Peglia conduce aMarsciano. Subito dopo il

trasferimento all'ospedale diMarsciano, all'uomo, perfet-tamente cosciente, vienediagnosticato un trauma cra-nico e forti dolori all'addo-me assieme a vomito e persi-stente stimolo urinario. Fer-dinando entra all'ospedalealle 17,35, ma l'interventod'urgenza al nosocomio Sil-vestrini di Perugia avvienesoltanto dopo oltre sei ore,una tac, due viaggi tra Peru-gia e Marsciano e un'ecogra-fia toracica. L'uomo infattiaveva una rottura della mil-za, che i sanitari non avreb-bero diagnosticato. Dopol'intervento l'uomo è entratoin coma per ipossia cerebra-le, stato in cui versa tutt'ora.La moglie e il figlio di Ferdi-nando, assistiti dall'avvocatoGennaro Esibizione, hannointentato un'azione legalecontro la Asl n 2, presso iltribunale civile di Perugia. Isanitari del nosocomio diMarsciano non sarebbero

Fernando Michelsanti L'uomo in coma da quattro anni

Una richiesta di risarcimento è statapresentata alla Asl n.2per il danno

irreparabile subito dall'uomo

stati in grado, "per impru-denza, negligenza e imperi-zia di effettuare una diagno-si delle lesioni in atto, per-

dendo molto tempo nei tra-sferimenti, così avrebberopeggiorato le condizioni ge-nerali del paziente'1. La ri-

chiesta di risarcimento for-mulata dalla famiglia è diquasi due milioni e mezzo dieuro. Le udienze in tribuna-le continuano, ma intantoSerenella e suo figlio Tizianodevono affrontare tutte leesigenze di una famiglia conun uomo gravemente malatocon una pensione di 1800euro mensili, per loro ognirinvio segna il prolungarsidell'agonia. "La mia vita èfinita insieme alla sua. Nonso nemmeno io cosa sono di-ventata. E' mio marito, loguardo, lo accudisco con tut-to il cuore, continuo a par-largli, ma lui non ha alcunareazione e ogni volta è un'e-norme sofferenza. - RaccontaSerenella - non posso dire diessere una vedova, ma nonsono più neanche una mo-glie. E' qui con noi perché

. c'è il suo fisico, ma non hopiù al mio fianco una perso-na, non può darmi un bacio,un abbraccio". Serenella'

continua dicendo che ha im-parato a vivere minuto perminuto: "Le spese sono tan-tissime, io non posso lavora-re e abbiamo anche una ba-dante, mio marito deve esse-re assistito da due persone24 ore su 24. Per ora la Asl 3ci sta aiutando, abbiamo unaservizio di fisioterapia domi-ciliare, che però si interrom-perà a giugno". Serenellaadesso chiede giustizia, sisente sola' e abbandonata, di-ce che la sua è una sofferen-za che nessuno può capire echiede che la foto di suo ma-rito venga mostrata per farcapire meglio la disperatacondizione dell'uomo. An-che Tiziano soffre per quelpadre di cinquatatre anniche non gli parla, non gli daconsigli, non può aiutarlo adiventare uomo. Un figlio diventitre anni che ha visto lasua vita cambiare dopo quelmaledetto incidente.

Layla Crisanti