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L’angolo del buonumore Pagina 8 I magnifici 27 Anno 1 — Numero 1 Soluzione cruciverba Chips 2. Esagerare 3. Pronome 4. Holidays 5. Radiatori 6. impa- rare 7. Pensieri 8. Piramidi 9. Idrofobia 10. Deutschland 11. Reazione 12. Castello 13. Idea 14. Inventore 15. oziare La frase nascosta è: PENSARE POSITIVO Ci presentiamo Quattro risate dal mondo Ecco a voi alcune barzel- lette che provengono da paesi stranieri e fanno ca- pire come la comicità sia internazionale. Sono an- che un modo per rilassarsi tra un articolo e l’altro. Barzelletta inglese (english joke) At the Heaven: where the police are British, the cooks French, the me- chanics German, the lov- ers Italian, and it is all or- ganized and run by the Swiss. Hell: where the police are German, the cooks British, the mechanics French, the lovers Swiss, and it is all organized and run by the Italians. Paradiso: dove i poliziotti sono inglesi, i cuochi sono francesi, i meccanici sono tedeschi, i romantici gli italiani ed e tutto ammini- strato dagli svizzeri Inferno: dove i poliziotti sono tedeschi, i cuochi inglesi, i meccanici francesi, i romantici gli svizzeri e tutto è amministrato dagli italiani. Barzelletta tedesca: (deutsche Witz) Der Deutschlehrer fragt Bini: "Was ist das für ein Fall, wenn du sagst: Das Lernen macht mir Freude?" Bini überlegt nicht lange: "Ein seltener, Herr Lehrer” L’insegnante di tedesco chiede a Bini: «In che caso si dice, imparare mi rende felice?». Bini dopo un po‘ dice: «Molto raro, professore». A cura di Nicola Carotenuto Ladies and Gentlemen: ecco lo Humour inglese! Non è semplice definire che cos’è l’umorismo; di certo sappiamo che esso ha a che fare con il riso dal momento che, di soli- to, viene considerato u- moristico tutto ciò che fa ridere o che comunque ha in sé qualcosa di comi- co e divertente. Lo Humour inglese è par- ticolarmente adatto alla creazione di giochi di pa- role e di barzellette diver- tenti. La maggior parte dei cosiddetti “Jokes” è riferita ai loro secolari ne- mici: gli insopportabili Scozzesi. L’umorismo inglese non si trova solo nelle barzellet- te, ma anche in letteratu- ra con Oscar Wilde, nei film comici come “Il pesce di nome Wanda” e a tea- tro in commedie come “Un matrimonio all’inglese” di Shakespeare. La convinzione forse più diffusa è che l’umorismo apprezzato dagli inglesi sia arguto, brillante, freddo e soprattutto molto sofisti- cato: infatti nella maggior parte dei “Jokes” si parla di “Lord” o di “Sir”. Ora vi proponiamo alcune barzellette tipiche dello Humour inglese: Alfred: Sir, should any- one be punished for some- thing he hasn’t done? Teacher: No, of course not! Alfred: Good, because I haven’t done my home- work! *** Student 1: How do you like school? Student 2: Closed! *** Per chi proprio non se ne intende di inglese, ecco la traduzione in italiano: Alfred: Maestro, si può essere puniti per una cosa che non si è fatta? Maestro: No di certo! Alfred: Bene, perché io non ho fatto i compiti! *** Studente 1: Come ti pia- cerebbe che fosse la scuo- la? Studente 2: Chiusa! Edoardo Martini e Giovanni Lamaina Direttore responsabile Prof. Lucia Zanon Art Director e grafica Prof. Alberta Dal Dosso Redazione: Andrea Righetto Anna Ravazzolo Anna Rossi Brigitta Zecchin Edoardo Martini Edoardo Purpura Francesca Fanali Francesco Polato Giacomo Francescon Giacomo Gasperin Giacomo Secchiati Gianluca Bortoletto Giovanni Lamaina Giulia Carraro Giulia Gabani Guido Beggiato Guido Capasso Haitao Wang Ionut Chelaru Bogdan Ludovica Papa Marta Pasquetto Nicola Carotenuto Rachele Begnozzi Sara Griggio Silvia Zaramella Simone Bregolato Vittoria Cherubin Stampa Giovanni Sammartino Alzi la mano chi odia la musica! Cari lettori, dopo il successo del primo numero, finalmente siamo riusciti a pubblicare il se- condo! Abbiamo deciso di rende- re questo giornale specia- le e diverso dagli altri; in- fatti tutti gli articoli avran- no un argomento in comu- ne:”Pensare positivo”. Vi sarete chiesti da dove è nata questa idea.. Il primo spunto è arrivato diretta- mente dalla nostra scuola, poiché il IV Istituto Com- prensivo quest’anno ha proposto proprio di vedere quello che ci sta attorno con occhi nuovi. Inoltre abbiamo pensato che or- mai in televisione e nei giornali si raccontano solo fatti brutti, e allora perché non scrivere un numero in cui si parla solo di buone notizie? I nostri articoli spaziano da nuove tecnologie utili per curare malattie, a bar- zellette in varie lingue, a rimedi un po’ strani per calmare i bambini, o far crescere le piante… Insomma, sarà tutto inte- ressante e divertente! Nel mese di febbraio ab- biamo anche svolto due attività molto significati- ve:”Tessere il futuro”e “Star bene in gruppo”. So- prattutto la seconda ci ha aiutati nell’organizzarci per la pubblicazione di questo numero, perché tutto si è svolto in collabo- razione con gli altri e o- gnuno ha dato il proprio contributo. Le professo- resse sono state soddi- sfatte delle idee proposte per gli articoli e noi, tra risate e serietà, ci siamo divertiti. Ci auguriamo, con questo numero, di far capire agli altri che in ogni fatto nega- tivo c’è sempre un lato positivo e che è importan- te sorridere anche davanti alle difficoltà! Giulia Carraro Editoriale Scuola “Zanella” Classe 2°D Anno scol. 2008-09 Maggio 2009 Anno 1 — Numero 1 2 7 Giornale di classe della 2°D bambini piccolissimi e a calmarli. Quindi, perché non appro- fittarne? Buon ascolto a tutti! Francesca Fanali Quanto bella e piacevole è la musica? Beh, io la adoro! Studiandola, anche col prof. Laiti durante l’ora di ascolto, ho imparato che è antichissima. Già nel me- dioevo e anche prima si era scoperta: come? Sem- plicemente battendo le mani, dandosi un ritmo. Più tardi arrivarono i Canti Gregoriani. Alcuni di noi, ascoltandoli ora, pense- ranno: “Che pizza!”. Inve- ce, senza questi generi che fanno da fondamenta, non potremmo avere la musica attuale. Oltre ad essere bella, ci è anche utile: prima di tutto ci fa ottenere buoni voti nell’insegnamento del prof. Laiti. Inoltre molte canzoni sono scritte an- che in inglese (e qui entra in gioco la prof. Stanflin ); quindi, se siete curiosi riguardo ai testi delle can- zoni, come me, andate a cercare il significato delle parole e, date retta a me, vi potrà essere utile! Infi- ne, secondo ricerche at- tuali, la musica di Mozart aiuta a far addormentare i Ritratto di Nicola (nel rispetto della sua privacy!!) Buona estate a tutti i lettori! I magnifici

i magnifici 27 a colori n - lnx.4icpadova.itlnx.4icpadova.it/wordpress/wp-content/uploads/2012/01/i-magnifici... · Prof. Alberta Dal Dosso Redazione: Andrea Righetto Anna Ravazzolo

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L’angolo del buonumore

Pagina 8 I magnif ic i 27 Anno 1 — Numero 1

Soluzione cruciverba

Chips 2. Esagerare 3. Pronome 4. Holidays 5. Radiatori 6. impa-rare 7. Pensieri 8. Piramidi 9. Idrofobia 10. Deutschland 11. Reazione 12. Castello 13. Idea 14. Inventore 15. oziare

La frase nascosta è:

PENSARE POSITIVO

Ci presentiamo

Quattro risate dal mondo

Ecco a voi alcune barzel-lette che provengono da paesi stranieri e fanno ca-pire come la comicità sia internazionale. Sono an-che un modo per rilassarsi tra un articolo e l’altro.

Barzelletta inglese

(english joke)

At the Heaven: where the police are British, the cooks French, the me-chanics German, the lov-ers Italian, and it is all or-ganized and run by the Swiss.

Hell: where the police are German, the cooks British, the mechanics French, the lovers Swiss, and it is all organized and run by the Italians.

Paradiso: dove i poliziotti sono inglesi, i cuochi sono francesi, i meccanici sono tedeschi, i romantici gli italiani ed e tutto ammini-strato dagli svizzeri

Inferno: dove i poliziotti sono tedeschi, i cuochi

inglesi, i meccanici francesi, i romantici gli svizzeri e tutto è amministrato dagli italiani.

Barzelletta tedesca:

(deutsche Witz)

Der Deutschlehrer fragt Bini: "Was ist das für ein Fall, wenn du sagst: Das Lernen macht mir Freude?"

Bini überlegt nicht lange: "Ein seltener, Herr Lehrer”

L’insegnante di tedesco chiede a Bini: «In che caso si dice, imparare mi rende

felice?».

Bini dopo un po‘ dice:

«Molto raro, professore».

A cura di Nicola Carotenuto

Ladies and Gentlemen:

ecco lo Humour inglese!

Non è semplice definire che cos’è l’umorismo; di certo sappiamo che esso ha a che fare con il riso dal momento che, di soli-to, viene considerato u-moristico tutto ciò che fa ridere o che comunque ha in sé qualcosa di comi-co e divertente.

Lo Humour inglese è par-ticolarmente adatto alla creazione di giochi di pa-role e di barzellette diver-tenti. La maggior parte dei cosiddetti “Jokes” è riferita ai loro secolari ne-mici: gli insopportabili Scozzesi.

L’umorismo inglese non si trova solo nelle barzellet-te, ma anche in letteratu-ra con Oscar Wilde, nei film comici come “Il pesce di nome Wanda” e a tea-tro in commedie come

“Un matrimonio all’inglese” di Shakespeare.

La convinzione forse più diffusa è che l’umorismo apprezzato dagli inglesi sia arguto, brillante, freddo e soprattutto molto sofisti-cato: infatti nella maggior parte dei “Jokes” si parla di “Lord” o di “Sir”.

Ora vi proponiamo alcune barzellette tipiche dello Humour inglese:

Alfred: Sir, should any-one be punished for some-thing he hasn’t done?

Teacher: No, of course not!

Alfred: Good, because I haven’t done my home-work!

***

Student 1: How do you like school?

Student 2: Closed!

***

Per chi proprio non se ne intende di inglese, ecco la traduzione in italiano:

Alfred: Maestro, si può essere puniti per una cosa che non si è fatta?

Maestro: No di certo!

Alfred: Bene, perché io non ho fatto i compiti!

***

Studente 1: Come ti pia-cerebbe che fosse la scuo-la?

Studente 2: Chiusa!

Edoardo Martini e Giovanni Lamaina

Direttore responsabile

Prof. Lucia Zanon

Art Director e grafica

Prof. Alberta Dal Dosso

Redazione:

Andrea Righetto

Anna Ravazzolo

Anna Rossi

Brigitta Zecchin

Edoardo Martini

Edoardo Purpura

Francesca Fanali

Francesco Polato

Giacomo Francescon

Giacomo Gasperin

Giacomo Secchiati

Gianluca Bortoletto

Giovanni Lamaina

Giulia Carraro

Giulia Gabani

Guido Beggiato

Guido Capasso

Haitao Wang

Ionut Chelaru Bogdan

Ludovica Papa

Marta Pasquetto

Nicola Carotenuto

Rachele Begnozzi

Sara Griggio

Silvia Zaramella

Simone Bregolato

Vittoria Cherubin

Stampa

Giovanni Sammartino

Alzi la mano chi odia la musica!

Cari lettori,

dopo il successo del primo numero, finalmente siamo riusciti a pubblicare il se-condo!

Abbiamo deciso di rende-re questo giornale specia-le e diverso dagli altri; in-fatti tutti gli articoli avran-no un argomento in comu-ne:”Pensare positivo”. Vi sarete chiesti da dove è nata questa idea.. Il primo spunto è arrivato diretta-mente dalla nostra scuola, poiché il IV Istituto Com-prensivo quest’anno ha proposto proprio di vedere quello che ci sta attorno con occhi nuovi. Inoltre abbiamo pensato che or-

mai in televisione e nei giornali si raccontano solo fatti brutti, e allora perché non scrivere un numero in cui si parla solo di buone notizie?

I nostri articoli spaziano da nuove tecnologie utili per curare malattie, a bar-zellette in varie lingue, a rimedi un po’ strani per calmare i bambini, o far crescere le piante…Insomma, sarà tutto inte-ressante e divertente!

Nel mese di febbraio ab-biamo anche svolto due attività molto significati-ve:”Tessere il futuro”e “Star bene in gruppo”. So-prattutto la seconda ci ha

aiutati nell’organizzarci per la pubblicazione di questo numero, perché tutto si è svolto in collabo-razione con gli altri e o-gnuno ha dato il proprio contributo. Le professo-resse sono state soddi-sfatte delle idee proposte per gli articoli e noi, tra risate e serietà, ci siamo divertiti.

Ci auguriamo, con questo numero, di far capire agli altri che in ogni fatto nega-tivo c’è sempre un lato positivo e che è importan-te sorridere anche davanti alle difficoltà!

Giulia Carraro

Editoriale

Scuola “Zanella” Classe 2°D Anno scol. 2008-09 Maggio 2009

Anno 1 — Numero 1

27 Giornale di classe della 2°D

bambini piccolissimi e a calmarli.

Quindi, perché non appro-fittarne? Buon ascolto a tutti!

Francesca Fanali

Quanto bella e piacevole è la musica? Beh, io la adoro!

Studiandola, anche col prof. Laiti durante l’ora di ascolto, ho imparato che è antichissima. Già nel me-dioevo e anche prima si era scoperta: come? Sem-plicemente battendo le mani, dandosi un ritmo. Più tardi arrivarono i Canti Gregoriani. Alcuni di noi, ascoltandoli ora, pense-ranno: “Che pizza!”. Inve-ce, senza questi generi che fanno da fondamenta, non potremmo avere la

musica attuale.

Oltre ad essere bella, ci è anche utile: prima di tutto ci fa ottenere buoni voti nell’insegnamento del prof. Laiti. Inoltre molte canzoni sono scritte an-che in inglese (e qui entra in gioco la prof. Stanflin☺); quindi, se siete curiosi riguardo ai testi delle can-zoni, come me, andate a cercare il significato delle parole e, date retta a me, vi potrà essere utile! Infi-ne, secondo ricerche at-tuali, la musica di Mozart aiuta a far addormentare i

Ritratto di Nicola

(nel rispetto della sua

privacy!!) Buona estate a tutti i lettori!

I magnifici

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Due calci alla guerra

Pagina 2 I magnif ic i 27 Anno 1 — Numero 1

Occhiali ad acqua? E’ possibile!

colari lenti nelle quali af-fluisce un liquido che ne aumenta o ne diminuisce lo spessore, facendole diventare più o meno po-tenti secondo la gravità dei problemi visivi di chi le usa.

Le lenti sono formate da due membrane di plastica, regolabili attraverso delle viti poste sulle stanghette. Questo tipo di occhiali ad acqua sicuramente non si

no partecipato gratuita-mente molti atleti che, mossi da uno spirito di alto valore morale, si sono ritrovati in questo evento a gareggiare uniti sotto una stessa maglia. Tifoserie che in molte occasioni si sono con-trapposte, come Inter e Milan, Manchester Uni-ted e Chelsea, Real Ma-drid e Barcellona, si so-no incontrati a intonare uno stesso coro per dif-fondere questo messag-gio che ha raggiunto milioni e milioni di spet-tatori in tutto il mondo.

Andrea Righetto

Il 22 Dicembre 2008, allo stadio S. Siro di Milano, si è svolta una partita amichevole tra la nazionale di calcio irachena e una sele-zione di giocatori fra i più famosi al mondo, denominati ‘Ambasciatori di Pace’.

L’incontro è stato or-ganizzato dall’associa-zione ‘Un Goal Per La Pace’, a scopo benefi-co contro la guerra in Iraq. Inoltre l’evento è stato arricchito da un breve intervento di alcuni famosi ex gioca-tori.

A questo incontro han-

fortuna rara e i deficit visivi, sempre più diffusi, sono un serissimo problema quasi senza cura per molte per-sone.

Rachele Begnozzi e Anna Ravazzolo

addice alle esigenze dei paesi più sviluppati ma, permettendo una produ-zione di massa, e quindi essendo meno costosi, è adatto a tutti quei paesi in via di sviluppo dove vedere bene risulta una

Di sicuro vi sarete chiesti com’è possibile che esi-stano occhiali ad acqua. Eppure ci sono.

Il fisico Josh Silver, pro-fessore ad Oxford, c’è riuscito: ha trovato il modo di combattere le carenze visive nei paesi più poveri con occhiali poco costosi e accessibili a tutti.

Questo speciale tipo di montatura prevede parti-

Guarire dalla cecità si può!

Una scienziata ha elabo-

rato un metodo per guari-

re dalla cecità utilizzando

alcune cellule dei pesci.

Una delle malattie più dif-

fuse, che può provocare

enormi disagi, è la cecità.

Le cause generali che

portano a questa patolo-

gia sono di due tipi: una

proviene dal malfunziona-

mento del cervello e l’altra

da quello dell’occhio. Per

anni si è cercato di capi-

re come curarla, ottenen-

do dei risultati.

Una soluzione per la lotta

contro la cecità potrebbe

consistere nella teoria

della scienziata Astrid

Limb, dell’Istituto di Oftal-

mologia dell’University

College di Londra, la

quale ha scoperto che

iniettando nell’occhio ma-

lato un tipo di cellula sta-

minale dei pesci si potreb-

bero efficacemente curare

i danni alla retina: la dege-

nerazione maculare, il

glaucoma, gli effetti a di-

stanza del diabete. Il

gruppo di studio britannico

ritiene che, entro cinque

anni, sia possibile effettua-

re il primo trapianto di tali

cellule. In futuro, si potreb-

bero aprire delle “ banche “

dove coltivarle ed avere

delle linee disponibili, pro-

prio come avviene per le

donazioni di sangue.

Grazie a tale scoperta alcu-

ni ciechi potrebbero riac-

quistare la vista.

Guido Capasso e Francesco Polato

Cruciverba

Trova le parole

Pagina 7 I magnif ic i 27 Anno 1 — Numero 1

Trova la frase nascosta

Definizioni

- 1 Patatine - 2 Superare il limite - 3 In grammatica sta al posto del nome - 4 Vacanze… in Inghilterra - 5 Moduli riscaldanti - 6 A scuola si va per… - 7 Passano nella mente - 8 Antichi monumenti egizi - 9 Fobia dell’ acqua - 10 Germania per un tedesco - 11 Può esserlo un aereo: a.... - 12 Se è di carte cade subito -13 Il momento migliore della scuola - 14 Ideatore - 15 Far niente…

SSSSSSSSShhhhhhhhhh

concentrazione!... Geni al

lavoro!

Anna Rossi

Guido Beggiato

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Martedì 3 febbraio, a con-

clusione del primo quadri-

mestre, il dirigente scola-

stico è venuto a conse-

gnarci le pagelle. E’ entra-

to in classe verso il termi-

ne della giornata di scuola

e ha distribuito a ciascuno

il tanto sospirato docu-

mento.

Già dal giorno prima gira-

vano voci che il nostro

preside sarebbe venuto a

consegnarci le pagelle e

tutti i ragazzi erano molto

agitati.

Fuori dalla scuola, prima

che aprissero le porte,

eravamo in preda al pani-

co: ognuno si confrontava

con i compagni e si chie-

deva che voti avrebbe

potuto avere.

Giovanni, il nostro collabo-

ratore scolastico, ha aper-

to le porte e tutti i ragazzi

hanno pensato solo a cor-

rere nella propria classe

per prepararsi all’ arrivo

del preside che, per alcuni

di noi, è un angelo, men-

tre per altri è un vero e

proprio “vendicatore ma-

scherato” . Ma poi, soprat-

tutto per merito delle ra-

gazzi che si scambiano le

La consegna delle pagelle del primo quadrimestre

Pagina 6 I magnif ic i 27 Anno 1 — Numero 1

“voci di corridoio” nel luogo

dedicato al gossip sfrenato,

il bagno, abbiamo saputo

che la consegna sarebbe

stata posticipata.

Puntualmente, infatti, il diri-

gente si è presentato il

giorno seguente e, dopo il

rito della consegna, ci ha

fatto i suoi personali com-

plimenti per il rendimento

scolastico e ci ha racco-

mandato di aiutare le per-

sone con qualche materia

insufficiente offendo loro

tutto il nostro sostegno.

Le sue parole ci hanno fat-

to molto piacere e serviran-

“Un’erbaccia non è altro che un fiore in incognito.”

Anonimo “Ci sono due modi per diffondere la luce: essere la candela o lo specchio che la riflette.”

Anonimo

-Prof: “Lasciate perdere l’arrosto... (l’Ariosto).” -Alunno: “I Don’t sweet” _Prof: “Stiamo attenzione ai tempi dei verbi!” -Alunno: “Il ventriloquo destro (ventricolo destro) -Prof “Tu sono Galileo”

-Alunno: “Twenty-onest (twenty-first).” -Alunno: “I gialli si chiama-no così perché erano scritti in giallo.” -Alunno: “Gli insetti hanno un po’ di scheletro e svi-luppano acqua.” -Alunno: “Ora dobbiamo calcolare l’aura del trian-golo (area).” -Alunno: “Cos’è l’afferma-tiva-negativa (interrogativa-negativa)?” -Alunno: “Si può mangiare lo strutto di struzzo?” -Alunno: “We don’t are.” -Alunno: “I dress in Padua (io abito a Padova).” -Alunno: “Where is died cat? (that cat).”

Strafalcioni in classe

no da sprona a tutti noi per

migliorare ancora prima

della fine della scuola.

Giacomo Secchiati & Giacomo Gasperin

Aforismi

“La vita è semplice, perché complicarla?”

Confucio “La vita è come lo specchio, ti sorride se tu sorridi.”

Anonimo “Un amico è un regalo che fai a te stesso.”

Anonimo

“Il sorriso non è solo il risul-tato della felicità, ne è an-che la causa. Qualunque cosa accada, superate co-raggiosamente la vostra debolezza e fate un sorriso gentile. Nel giardino di un cuore così ricco e forte, fioriranno i fiori fragranti di felicità.”

Daisaku Ikeda

“Anche se niente può resti-tuirci

L’ora dello splendore dell’-erba

E del tripudio dei fiori,

non rattristiamoci,

ma acquistiamo la forza

in quanto ci è rimasto.”

W. Wordsworth

Sorrisi

Hi!

sione e dedicarci alla lettura, ricorrere all’acquisto di una ciabatta con interruttore di spegnimento…

Col passare degli anni le a-desioni a questo progetto sono aumentate fino ad inte-ressare anche edifici pubblici e piazze come quelle di Mila-no, Roma, Parigi e tante al-tre.

Ricordiamo infine che l’elet-tricità deve essere usata re-sponsabilmente non solo il 13 Febbraio ma tutti i giorni. Speriamo che tutti voi pren-deste parte a questa iniziati-va come abbiamo fatto noi.

Ionut Chelaru Bogdan e Edoardo Purpura

Pagina 3 I magnif ic i 27 Anno 1 — Numero 1

Intervista a Galileo

mente?

Galileo: Come sicuramente saprete, dal 1592 al 1610 ho insegnato a Padova come docente universitario di ma-tematica, fisica e astronomia. In quegli anni ho scoperto, anzi, teorizzato molte cose. Specificamente nel 1609 ho compiuto le mie prime osser-vazioni astronomiche.

Reporter: Ok, adesso tradu-ca in lingua comune…

Galileo: In pratica…ho scru-tato il cielo utilizzando un cannocchiale ad uso di tele-scopio e ho scoperto 4 satel-liti erranti, le lune di Giove a cui ho dato il nome di Io, Eu-ropa, Ganimede e Callisto, ho definito le fasi lunari e ho scoperto le macchie solari… Maremma stellata!...Ci ho perso gli occhi! Reporter: Il linguaggio è an-cora poco comprensibile ma può andare benone.

Galileo: Mi chiedo, giovane Simone, come sei venuto a

Cari lettori, il giornale “I Ma-gnifici 27” vi offre in esclusiva speciale un’intervista al gran-de scienziato Galileo Galilei, di cui si parla molto, ultima-mente!

Con una macchina speciale lo abbiamo riportato in vita giu-sto il tempo per quattro chiac-chiere…

Il seguente testo è stato tra-dotto in italiano attuale da quello seicentesco…

Reporter: Bentornato alla vita, egregio sig. Galilei! Mi chiamo Simone Bregolato, inviato speciale de “I Magnifici 27”. Questo è l’anno 2009 e siamo ansiosi di conoscere ulteriori dettagli sulle vostre scoperte!

Galileo: Bene, sono pronto! Non vedo l’ora di tornare in paradiso…

Reporter: Dunque, sono pas-sati ben 400 anni dal 1609 quando, proprio qui a Padova, avete scoperto qualcosa di rivoluzionario, cosa esatta-

Un’idea luminosa

“Caterpillar”, un famoso programma pomeridiano di Radio2, ha avuto un’idea illuminante. Il 13 Febbraio di 5 anni fa ha lanciato u-n’interessante iniziativa chiamata: “M’illumino di meno”. Si chiedeva alle persone di tutto il mondo di spegnere tutte le fonti elet-triche non indispensabili dalle ore 18 fino alle 22. E’ stata decisa questa partico-lare data in occasione dell’-anniversario della firma del protocollo di Kyoto, un trat-tato internazionale riguar-dante il riscaldamento glo-bale che prevedeva una riduzione delle emissioni di

elementi inquinanti. Con l’evento si è scoperto un nuovo tipo di energia: il risparmio energetico!

Anche se noi siamo solo una piccola goccia in que-sto grande mare possia-mo far capire a tutto l’oce-ano quanto è importante voler bene alla nostra Ter-ra. Infatti spesso, senza volere, consumiamo mol-tissima energia elettrica; un esempio è il quasi quo-tidiano stand-by del nostro televisore. In questo caso per ridurre gli sprechi pos-siamo fare cose diverse come spegnere la televi-

Eppur si muove!

“Galileo Galilei”

conoscenza di tutto questo?

Reporter: Esimio Galilei, molti di noi lo stanno ancora stu-diando ma di certo stiamo applican-do,nelle nostre scuole, il Metodo Scientifico da Voi ideato! Di que-sto noi, “Magnifici 27”, ringraziamo…

Galileo: Oh, Per tutte le Fiorentine! Non cre-devo di arrivare così in alto!

Reporter: A storia, quest’anno, i miei co-etanei hanno studiato una parte della Vostra vita, il libro parlava di una bella litigata fra Voi e la Chiesa. A co-sa era dovuto?

Galileo: Io stesso ave-vo affermato la teoria di Nicolò Copernico (un amico e secchione polacco), ossia la teo-

ria eliocentrica, che pre-vede il sole al centro e la Terra che le gira attorno e non l’incontrario; que-sto la Chiesa non lo mandava giù, perché essa credeva che la ter-ra fosse al centro dell’u-niverso, come sosteneva un certo Tolomeo…la Torre di Pisa gli cadesse in testa!

Galileo: Certo, sono contento, è stato un gran papa! Ora posso andare in Pace?

Reporter: Ma certo! Ad-dio!

Simone Bregolato

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In laboratorio di informatica

Chirurgo colpito d’infarto mentre sta operando

sante è stato lo “scambio dei ruoli”, in cui le ragazze dovevano interpretare i comportamenti dei ragaz-zi e viceversa.

In questi tre incontri ci siamo divertiti tantissimo, ma è stato anche un mo-mento istruttivo e costrut-tivo, in cui abbiamo impa-rato a conoscerci meglio e a vivere con gioia l’espe-rienza dello star bene in gruppo.

Grazie ad Adelina, che ci ha accompagnato in que-sto percorso indimentica-bile! Vi auguriamo infine di avere l’opportunità di vivere le stesse emozioni che ci hanno guidato per tre Giovedì!!!

Marta Pasquetto e Giulia Gabani

Durante il mese di febbraio noi ragazzi della seconda D abbiamo svolto un’ attivi-tà a scuola: “Star bene in gruppo”.

Nei tre incontri, svolti con una psicologa aiutata da due tirocinanti, abbiamo vissuto diverse esperienze. La prima di queste è stata creare l’acrostico del no-stro nome per poterci de-scrivere. Poi ci siamo divisi a coppie e, a turno, abbia-mo parlato di noi stessi ad un compagno, che doveva ascoltarci.

In un altro incontro ci sia-mo divisi in tre gruppi e, in aule diverse, abbiamo in-ventato delle scenette per rappresentare una traccia che ci era stata data prece-dentemente. Dopo le ab-biamo mostrate ai nostri compagni e ci siamo diver-titi moltissimo!

La giornata più bella in as-soluto è stata quando ogni gruppo si è ritrovato a casa di un compagno per realiz-zare una scenetta sui no-stri sogni e aspettative.

Un’altra cosa molto interes-

Stare bene in gruppo

Pagina 4 I magnif ic i 27 Anno 1 — Numero 1

Domanda:

-Cos'è l'hardware?-

Risposta: -L'hardware è la

parte di un computer che

puoi prendere a calci,

quando questo non funzio-

na!-

-Prof, ieri ho scaricato il

mio ragazzo!-

Io (scherzando) : Davve-

ro? ...e da quale sito?-

Un mio alunno stava com-

piendo vari tentativi per

formattare un testo, così

gli suggerii:

-Apri quella finestra

(intendendo il menù di

Windows) e dimmi cosa ci

trovi- Lui alzò la tapparella

e mi rispose: -Il giardino

della scuola, prof!-

Un alunno mi ha confessa-

to di essere andato in un

negozio di ferramenta ad

acquistare una scarpa elet-

trica (in realtà necessitava

di una multi-presa, chiama-

ta comunemente ciabatta )

Anni fa, ad un corso di in-

formatica arrivò una colle-

ga che estrasse dalla borsa

una crema abbronzante -Mi

hanno detto che il monitor

emette i raggi UVA e non

vorrei scottarmi.- La prof.

Errare è umano,

ma per complica-

re davvero le co-

se occorre un

computer!

“Ringrazio il dottore che ha operato mio padre, e penso che tutti i medici debbano prendere esem-pio da lui”: queste le pa-role del figlio del pazien-te.

Il chirurgo risponde di-cendo che ha fatto solo il suo dovere.

Gianluca Bortoletto &

Giacomo Francescon

accorge che è qualcosa di più serio. Conscio di quel che sta accadendo non mol-la il paziente portando feli-cemente a termine l’opera-zione.

Concluso il suo lavoro il sig. Vitale si sottopone ad una angioplastica che ha con-sentito di riaprire la corona-ria.

Ora stanno bene sia il pa-ziente sia l’eroico chirurgo.

E’ il 20 Marzo, il neurochi-rurgo Claudio Vitale sta operando un signore af-fetto di tumore al cervello, all’ospedale Cardarelli di Napoli.

Nel momento cruciale di questo delicatissimo inter-vento il sig. Vitale viene colpito da numerose fitte al petto. Credendo fosse-ro solo banali scherzi del-la vecchiaia continua l’in-tervento ma poco dopo si

Li Bai (701-762 d.C.) è conosciuto in Occidente come il poeta della vita avventurosa e spensierata. Seguace della filosofia taoista, ha come temi favoriti: la gioia del vivere, l’amore, il fuggire del tempo, l’amicizia che canta con una spiccata padronanza di lin-guaggio. Secondo la tradizione morì cadendo in uno stagno nel 762 mentre cercava di pescare la luna che vi si

rifletteva.

Haitao Wang

Tessere il futuro

A scuola, nel mese di Febbraio, noi della II D abbiamo avuto modo di partecipare a un’attività chiamata “Tessere il Futu-ro”.

Nei due incontri noi ragaz-zi, assieme alla prof. Za-non e ad un’esperta di “Angoli di Mondo”, abbia-mo scoperto la provenien-za dei nostri vestiti, letto un racconto e svolto un gioco di simulazione.

Nella prima esperienza abbiamo notato che i no-stri vestiti sono fatti di co-tone, che viene prodotto prevalentemente in paesi dell’Asia. Ma le multina-zionali che producono questi abiti hanno le loro sedi in Europa e in Ameri-ca.

Poi l’esperta, di nome Francesca, ci ha racconta-to la storia di un ragazzo dell’ Uzbekistan, che era costretto a lavorare insie-me ai suoi compagni tutto il giorno e non poteva smettere fino a quando la sua classe non aveva rac-colto la quantità di cotone prestabilita.

Infine abbiamo fatto un gioco per capire quali so-no le modalità e le condi-zioni di lavoro nella produ-zione di vestiti. Ci siamo divisi in cinque gruppi, due lavoravano nella filiera equo e solidale e tre in quella convenzionale.

Noi facevamo parte della seconda ed è stato molto

leggere più volte le richie-ste perché alcune di esse erano molto complicate.

Conclusa la prova, che non aveva un tempo obbli-gatorio, ma solo un tempo limite, siamo stati invitati a presentarci in Aula Magna per assistere alle premia-zioni. Diversi di noi hanno avuto da questa esperien-za un esito positivo, infatti alcuni si sono qualificati per la semifinale naziona-le che si svolgerà all’ Uni-versità “Bocconi” a Milano il 23 maggio.

Su quasi novecento iscritti per tutte le categorie, nella categoria C 1 si sono classi-ficati:

1^ Andrea Righetto

45^ Vittoria Cherubin

47^ Carraro Giulia

Spero che anche chi non si è classificato, si sia divertito. Per noi l’avventura conti-nua… Cherubin Vittoria

Sabato 21 marzo, con alcuni compagni della 2D, ho partecipato alla semifi-nale dei giochi matematici. Alle ore 14.30 noi ragazzi (Guido B., Andrea R., Gia-como S., Ionut C., Vittoria C. e Giulia C.) ci siamo presentati davanti al-l’”Istituto Marconi”.

Verso le 14.45 abbiamo potuto iniziare la prova. Io davanti al foglio ero agita-ta, ma eccitata allo stesso tempo. Durante lo scritto, che consisteva in otto e-nigmi logici, ho dovuto

Gioia della pioggia di una notte primaverile

La pioggia benefica conosce la stagione

e cade in primavera al tempo dei germogli.

Con il vento, penetra furtiva nella notte,

minuta e silenziosa impregna le piante,

fosche nubi sovrastano il sentiero campestre,

solo sul battello del fiume una luce sfavillante.

All’alba vedremo macchie rosse bagnate,

sono fiori grevi di pioggia della città di Broccato.

Pagina 5 I magnif ic i 27 Anno 1 — Numero 1

Semifinale giochi matematici

difficile: dovevamo stare zitti, non potevamo organizzarci il lavoro, bisognava seguire la moda e i vestiti erano pagati pochissimo. Ad un certo punto stava per nascere uno sciopero di protesta, ma il datore di lavoro ha minac-ciato di licenziarci.

I nostri compagni, invece, potevano collaborare tra loro e lavorare con meno ansia e fatica, guadagnando di più.

Grazie a questa attività ab-biamo capito l’importanza dell’equo e solidale e siamo stati costretti a decidere tra il salvare la moda o i bambini: molti hanno scelto la secon-da opzione.

Ludovica Papa & Silvia Zaramella

Poesia cinese, Li Bai

WOW!

suo dovere.