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Lo sviluppo degli eco-quartieri in Europa, da utopia a realtà I quartieri sostenibili o eco-quartieri hanno il vento in poppa: i media ne parlano, alcuni paesi europei li vedono, nel prossimo futuro, come un rimedio ai preoccupanti cambiamenti climatici e/o come il futuro della città di domani. Insediamento residenziale sostenibile a Pesaro Nel quartiere di Villa Fastiggi, il progetto ha dato linfa ad una nuova urbanità più orientata verso le relazioni che verso l’oggetto, delineando i principi di quello che potremmo definire la prima generazione di eco-quartieri mediterrane. Con i contributo scientifico di Federabitazione e CasaQualità
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di EDILIOI Quaderni
DALL’EDIFICIO SOSTENIBILE AL PROGETTO URBANO SOSTENIBILE: IL PROGETTO SHE
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con il
contributo
scientifico di
FEDERABITAZIONE
CASAQUALITÀe
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SOMMARIOIntroduzione
Lo sviluppo degli eco-quartieri in Europa, da utopia a realtà
Dall’edificio sostenibile al progetto urbano sostenibile
I quartieri sostenibili o eco-quartieri hanno il vento in poppa: i media ne parlano, alcuni paesi europei li vedono, nel prossimo futuro, come un rimedio ai preoccupanti cambia-menti climatici e/o come il futuro della città di domani
Criteri di progettazione, realizzazione e gestione sostenibile
Insediamento residenziale sostenibile a Pesaro
Nel quartiere di Villa Fastiggi, ha dato linfa ad una nuova urbanità più orientata verso le relazioni che verso l’oggetto, delineando i principi di quello che potremmo definire la prima generazione di eco-quartieri mediterranei
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Dal 2003 ad oggi, nella ba-
checa del progetto SHE
scintillano numerosi ed importanti ri-
conoscimenti europei e nazionali, quali
ad esempio l’Energy Globe Award per
l’Italia 2008- sorta di Oscar per proget-
ti innovativi nel campo dell’energia
sostenibile e dell’efficienza energeti-
ca- e il primo premio della Campagna
Energia Sostenibile per l’Europa cate-
goria “Partnership pubblico - privato”,
assegnato dalla Commissione Europea.
Riconoscimenti che riconfermano l’im-
pegno profuso dal mondo del alloggio
sociale europeo, in questi anni sul tema
dell’innovazione e della sostenibilità e il
suo ruolo di “front runner” nello lotta
contro il cambiamento climatico e il pre-
occupante e crescente fenomeno di im-
poverimento energetico delle famiglie
italiane, il cosiddetto “Fuel Poverty”.
In particolare la Cooperazione di Abita-
zione di Confcooperative, coordinatrice
europea di SHE, ha promosso une serie
di azioni concrete per rendere pratica
corrente il costruire sostenibile a scala
nazionale e ha deciso di promuovere,
fra le sue 3000 cooperative, una nuova
cultura dell’abitare e una vera e propria
democratizzazione dell’alloggio sociale
sostenibile.
SHE, unitamente a la Casa Ecologica:
Rete delle Cooperative per l’Abitare
Sostenibile e a Servizi per l’Abitare So-
stenibile, fa parte del Progetto Qualità
e Sostenibilità, promosso da Federa-
bitazione, realizzato e coordinato dal
Consorzio Nazionale CasaQualità, per
rispondere alla crescente esigenza di al-
loggi ecosostenbili e di servizi integrati,
per migliorare l’efficienza energetica e
il confort abitativo e ambientale, per
rafforzare la coesione sociale nei com-
plessi residenziali urbani realizzati.
Dei cinque progetti SHE, già realizzati
sul territorio italiano, abbiamo analiz-
zato alcuni edifici dell’insediamento
residenziale di Villa Fastiggi nel Comu-
ne di Pesaro. L’intervento, oltre a scom-
mettere su una visione integrata e mul-
tidisciplinare, prevede l’uso di soluzioni
innovative dalla scala urbana a quella
edilizia. Le strategie di controllo climati-
co passivo e le soluzioni impiantistiche,
sono gli elementi fondamentali di una
nuova prassi progettuale.
L’intervento è stato il movente per
una riqualificazione e riconversione di
un’area industriale ad area residenzia-
le - commerciale, con una forte voca-
zione all’ecosostenibilita. Ma non solo.
Questo nuovo manifesto urbano è stato
scritto grazie al deciso impegno dell’am-
ministrazione comunale che, con l’occa-
sione, si è dotata di un innovativo stru-
mento di attuazione: il regolamento per
l’edilizia sostenibile, oltre che accrescere
la diffusione di un know - how proget-
tuale e costruttivo legato alle tecniche
del costruire sostenibile.
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I quartieri sostenibili o eco-quartieri
hanno il vento in poppa: i media ne
parlano, alcuni paesi europei li vedono,
nel prossimo futuro, come un rimedio ai
preoccupanti cambiamenti climatici e/o
come il futuro della città di domani, al-
cune amministrazioni comunali - soprat-
tutto i politici - li vogliono realizzare, a
tutti i costi, sul proprio territorio, e la
gente se ne interessa e sogna di viverci.
Parlare di eco-quartiere è à la page . Ma
cosa si intende per eco-quartiere? Tutti
cercano di darne una definizione, dise-
gnando l’immagine di un quartiere pen-
sato e progettato secondo un’equilibra-
ta sinergia tra le tre sfere dello sviluppo
sostenibile, in grado non solamente di
valorizzare il capitale naturale e socia-
le, la mixitè sociale e i luoghi di socia-
lizzazione ma anche di generare attività
e impieghi locali e svilupparsi secondo
i principi della governance (solidarietà,
partecipazione, partenariato).... Vasto
programma, che potrebbe sembrare de-
stinato a rimanere nel registro dell’idea-
le, dell’auspicabile, dello straordinario.
Esaminando invece la realtà degli eco-
quartieri in Europa, sviluppatasi a par-
tire dai primi anni ‘90, dobbiamo con-
statare che non è più un’utopia del
prossimo futuro ma una realtà concreta,
anche se pure eterogenea per la diver-
sità di approfondimento dei tematismi
affrontati. Chi non ha sentito parlare o
meglio ancora visitato gli insediamenti-
vetrina di Vauban a Firburgo, BedZed a
Sutton, Västra Hammnen a Malmö, Vik-
ki ad Helsinki, Kronsberg a Hannover, …
in cui pullulano innovazioni ambientali
e sociali, e propongono soluzioni con-
crete, a scala di quartiere, alle emergen-
ze climatiche planetarie. A chi non viene
in mente l’immagine di veicoli ecologici
in car-sharing, dello scorrere armonioso
delle acque piovane sul sito, delle isole
ecologiche - magari disegnate da Stark
- della faccia di bambini immersi nel ver-
de che guardano in lontananza il tetto
verde e i pannelli fotovoltaici delle loro
case, del forum di concertazione in cui
gli abitanti dicono la loro sul percorso
delle piste ciclabili - si avverte anche una
sana emulazione tra di loro per fare di
più - dei promotori immobiliari entusia-
sti - quasi dei mecenati - illuminati, gli
enti locali audaci e dinamici in cui dia-
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logano i diversi servizi tra loro, i pro-
gettisti-esperti ascoltati, le banche ben
felici di finanziare il futuro di tutti, ...
insomma delle vere isole ideali in cui co-
esistono tensione utopica e concretezza
e in cui tutto è stato pensato e funzio-
na in modo integrato e concertato: uso
razionale dei suoli, mobilità dolce, par-
tecipazione cittadina, mixité funzionale
e sociale, autarchia energetica, sobrietà
energetica del costruito.
Nel 2000, in Italia, non si parlava per
niente di insediamenti sostenibili. No-
nostante le sperimentazioni di gran re-
spiro (Kronsberg, Vikki, ...) fossero anco-
ra in costruzione, pochi pensavano che
potessero rappresentare dei manifesti
dello sviluppo urbano del prossimo mil-
lennio. Il passaggio di scala dall’oggetto
edilizio sostenibile al progetto di eco-
quartiere era ancora tutto da sperimen-
tare e le immagini di questi quartieri
lasciavano più pensare alle città fanta-
scientifiche di Schuiten e Peeters. I vari
documenti della Commissione Europea
sullo sviluppo sostenibile urbano erano
stati appena pubblicati ed erano per
molti degli indirizzi strategici o tutt’al
più delle mere raccomandazioni teo-
riche a problemi e sfide lontane dalle
priorità del settore edilizio.
La direttiva sull’energia (2002) era anco-
ra lettera morta e pochi operatori ave-
vano pensato alle possibili ricadute sul
settore edilizio. La legge 10 era un sem-
plice atto dovuto, mentre pochi erano i
comuni italiani (Faenza, Cavallese, ...) ad
avere integrato forme di incentivazione
per il costruire sostenibile.
Costruire una casa sana e vivibile, atten-
ta all’ambiente e al risparmio energetico
era ancora un lusso per pochi o un’uto-
pia del prossimo millennio. Eppure, in
questo contesto, Federabitazione Con-
fcooperative, data la sua esperienza e
la sua tradizione di uso non speculativo
delle risorse e di promozione dell’inte-
grazione sociale e della partecipazione
dei cittadini, decise invece di porsi come
elemento trainante nella promozione
di una nuova cultura dell’abitare e di
una vera e propria democratizzazione
dell’alloggio sociale sostenibile. Quasi
dieci anni dopo, sembra un impegno di
poco conto, invece l’approccio proposto
era ancora marginale e le barriere nu-
merose.
L’impegno era quello di avviare un pro-
cesso culturale - e non puramente tecno-
logico - per integrare la sostenibilità nel
settore dell’edilizia sociale, dimostrando
come sia possibile costruire nella pratica
corrente un’edilizia energeticamente e
socialmente più sostenibile, senza svuo-
tare le tasche delle famiglie e accrescen-
do il capitale sociale delle città.
L’impegno è pertanto quello di convin-
cere in primis gli stessi operatori della
Cooperazione di abitazione che negli
interventi sostenibili i temi sociali e am-
bientali devono essere affrontati nel
loro complesso attraverso tutto il pro-
cesso edilizio e mediante un approccio
multidisciplinare e multiscalare, coinvol-
gente tutti gli operatori dei diversi set-
tori, rivolgendo una particolare atten-
zione agli abitanti, poiché l’ambiente
non va considerato solo come un teatro
di sperimentazione di nuove soluzioni
tecniche.
Impegno che non intendeva sostanziar-
Progetto SHE Ozzano (BO)
Progetto SHE Mezzano (BS)
Progetto SHE Preganziol (TV)
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si in un esercizio di stile culturale o in
un’operazione di puro marketing, ma
voleva rispondere ai reali bisogni del-
le famiglie, sempre più preoccupate
dall’aumento dei costi energetici e sem-
pre più attente alla qualità dell’abitare.
Opportunismo mediatico? Risposta a
una moda effimera? a un contesto nor-
mativo sempre più stringente? O, più
prosaicamente, la presa di coscienza del
potenziale di un settore promettente, in
un momento in cui la crescita sembra-
va un sogno lontano? Tutti fattori che
hanno spinto il movimento della Coo-
perazione di abitazione verso la soste-
nibilità? No. Piuttosto questa strada è
stata imboccata naturalmente in quan-
to la sostenibilità si basa su un insieme
di principi pienamente in coerenza con i
valori propri del mondo della Coopera-
zione di abitazione. In particolare, come
per la Cooperazione di abitazione, la so-
stenibilità ha tra i suoi obiettivi quello di
porre i reali bisogni dell’uomo al centro
del processo decisionale e di considerare
tali bisogni il punto di partenza per tut-
te le attività di pianificazione e proget-
tazione, che sono al servizio dell’uomo e
non viceversa.
Ma come è stato avviato questo percor-
so di responsabilizzazione? L’impegno
di Federabitaizone ha le sue radici già
nel 2000, quando furono promosse varie
azioni formative dei dirigenti cooperati-
vi e viaggi-studi all’estero ma sopratutto
fu posta la sostenibilità come elemento
strategico del futuro della Cooperazio-
ne di Abitazione. Una revisione di «mis-
sion» che doveva però concretizzarsi in
progetti reali. Fu quindi deciso di con-
correre ad un bando di gara europeo,
all’interno del V° Programma Quadro
di ricerca e sviluppo, che prevedeva il
co-finanziamento di progetti dimostra-
tivi volti alla «realizzazione o riqualifi-
cazione di comunità sostenibili». Una
azione-chiave del V°PQ che anticipava
l’approccio integrato del programma
comunitario «Concerto». La cordata di
progetto era principalmente composta
da organizzazioni europee di alloggio
sociale e prevedeva il supporto tecnico-
scientifico di qualificati esperti europei,
che avevano competenza in differenti
temi (costo globale, aspetti sociali e par-
ticipativi, energia, acqua, ...). Degno di
nota era il fatto che, per la prima vol-
ta, la leadership di un progetto euro-
peo del PQ era affidata a operatori del
settore e non a esperti scientifici. Fino-
ra, era successo il contrario: gli operato-
ri erano soggetti di sperimentazione e
non diretti protagonisti. Un elemento
innovativo che piacque molto alla CE in
quanto presupponeva una forte aper-
tura al cambiamento, un rimettersi in
gioco. E poi, stava crescendo anche nel-
la CE la convinzione, sia che il motore
del cambiamento doveva essere l’uten-
te finale (approccio bottom-up), sia che
i tempi erano maturi per passare dalla
teoria alla pratica.
Nel 2003, Il progetto dimostrativo fu fi-
nanziato: il suo obiettivo principale era
la dimostrazione della concreta possi-
bilità di passare da una prassi “straor-
dinaria” di realizzazione di comunità
“sostenibili” ad una “ordinaria”, in cui
i maggiori costi fossero ampiamente
compensati dai risparmi sulla gestione,
dai benefici ambientali e sociali, da una
migliore qualità dell’abitare, della vita
e dell’ambiente. Un compito arduo ma
allo stesso tempo stimolante. Sopratut-
to un impegno che avrebbe significato
un continuo confronto con tutti gli atto-
ri coinvolti e una necessaria ridefinizio-
ne dell’intero processo edilizio: dai de-
cisori pubblici passando per i produttori
di materiali fino ai maggiori portatori di
Progetto SHE Pesaro
Progetto SHE Teramo
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interesse: gli utenti finali.
Il progetto SHE, sviluppandosi oltre i
confini italiani in Danimarca, Portogal-
lo e Francia, coinvolgeva anche cinque
realtà cooperative italiane per la realiz-
zazione di circa 700 eco-alloggi entro la
fine del 2008. (vedi tabella)
Il progetto Europeo si proponeva inol-
tre di:
Dimostrare la reale fattibilità dell’al-•
loggio sociale sostenibile nella pratica
corrente;
Andare al di là delle vigenti presta-•
zioni energetiche ed ambientali;
Integrare la partecipazione dei futu-•
ri abitanti e delle parti interessate nel
processo di programmazione, proget-
tazione e realizzazione degli interventi
edilizi e sensibilizzarli alle nuove sfide
energetiche ed ambientali del settore
edilizio;
Fornire degli strumenti e delle proce-•
dure operative agli operatori dell’allog-
gio sociale per assicurare una riprodu-
cibilità dell’approccio SHE nella pratica
corrente;
Incoraggiare l’inclusione del approc-•
cio SHE nelle politiche locali e nazionali
e la crescita della consapevolezza sulle
tematiche ambientali, sul costo globale
e sui benefici diretti e indiretti dell’al-
loggio sostenibile;
Valutare le prestazioni degli otto in-•
terventi realizzati attraverso il monito-
raggio energetico-ambientale e sociale.
RISULTATI ATTESI NEL PROGETTO -
SHE:
Oltre alla realizzazione di 700 alloggi e
al monitoraggio delle prestazioni ener-
getico-ambientali e delle ricadute socia-
li, sono previsti entro Marzo 2009:
Una guida con raccomandazioni ed •
indicazioni procedurali pratiche, con
l’obiettivo di aiutare le Cooperative di
Abitazione a condurre al meglio inter-
venti edilizi eco-sostenibili;
Sviluppo di nuove procedure che assi-•
curino la partecipazione diretta di tutti
i soggetti coinvolti nel processo decisio-
nale, in particolare degli utenti finali;
Un manuale d’uso, destinato agli •
utenti finali, di ogni progetto SHE con
informazioni su come utilizzare l’allog-
gio e mantenerne al meglio le presta-
zioni energetico-ambientali;
Sviluppo di una metodologia di calco-•
lo del costo globale per l’alloggio socia-
le, denominata “SET SHE”, che consenta
di evidenziare i benefici del costruire
sostenibile per il privato e la collettività.
Questa innovativa metodologia permet-
te infatti sia di evidenziare le esternalità
economiche, sociali ed ambientali di una
proposta progettuale sia di definire un
quadro dei costi e dei benefici dal punto
di vista dei diversi attori lungo l’intero
ciclo di vita di un intervento edilizio.
Ad oggi, gli otto cantieri SHE sono tutti
conclusi. Nel 2008, verrano monitorati
sia le prestazioni energetico-ambientali
sia la soddisfazione degli utenti finali.
I cinque interventi SHE in Italia Numero di alloggi
Fine cantiere
Consorzio CCI casa Teramo 60 01/2008
COIPESConsorzio di Iniziativa e Promozione dell’Edilizia Sociale
Preganziol 71 01/2008
CONSEDIConsorzio Bresciano per l’Edilizia Economico Popolare
Mezzano 40 01/2008
COPLACConsorzio Provinciale Abitazioni Lavoratori Cristiani di Bologna
Ozzano 12 01/2006
COPESConsorzio Organizzatore Promozione Edilizia Sociale
Pesaro 130 01/2008
Sito internet: www.she.coop
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LE PRIME RICADUTE SULLA PRATICA
CORRENTE:
DANIMARCA
Il progetto SHE danese, progettato 1.
da Thomas Herzog, ha ricevuto il pre-
mio danese 2005 “risparmio energetico
nell’edilizia” per “il coraggio visionario
e per la responsabilità mostrati verso
l’ambiente sia locale che globale… Il
coraggio di esigere una qualità estre-
mamente alta per gli alloggi in tema di
energia e di rispetto dell’ambiente, sarà
di grande ispirazione per altre associa-
zioni di alloggio sociale e per i costrut-
tori sia privati che pubblici”;
Premesso che il canone massimo di 2.
locazione previsto per gli alloggi di edi-
lizia residenziale sociale previsto dalla
legge danese è stato il maggior ostacolo
da superare - mettendo a rischio la rea-
lizzazione del progetto stesso - è impor-
tante notare che la cooperativa danese,
con il supporto dell’amministrazione
comunale di Aahrus, è riuscita ad otte-
nere dal Ministero di competenza un
aumento di tale limite e ad iniziare i la-
vori lo scorso Maggio 2007. Per ora, tale
deroga è stata concessa limitatamente
al progetto SHE per la sua “spiccata va-
lenza ecologica” ma crediamo che que-
sta “conquista” non mancherà di avere
ricadute nazionali giurisprudenziali;
Numerosi interventi edilizi ispirati ai 3.
principi SHE sono in corso di realizzazio-
ne su tutto il territorio danese.
Il progetto SHE danese ha recente-4.
mente ricevuto il premio europeo BEX
award 2008.
FRANCIA
Il modello SET SHE è già stato appli-5.
cato in via sperimentale da diverse or-
ganizzazioni regionali per l’alloggio
sociale;
E’ stato creata la prima Agenda21 di 6.
un organismo per l’alloggio sociale, che
ha per obiettivo quello di assicurare
l’integrazione dei principi di sostenibi-
lità nella politica aziendale di OPAC38
e nella realizzazione dei futuri alloggi.
http://www.opac38.fr/agenda21.htm
ITALIA
La creazione di una rete di cooperati-7.
ve per l’abitare sostenibile chiamata “La
Casa Ecologica” con l’obiettivo di capi-
talizzare l’esperienza del progetto SHE;
Lanciato durante la Convention na-8.
zionale sull’abitare sostenibile organiz-
zata da Federabitazione nel 2004, lo
scorso anno è stato costituito un Tavolo
Tecnico sulla Casa Ecologica promosso
dal Ministero dell’Ambiente e della Tu-
tela del Territorio, da Federabitazione-
Confcooperative, Legambiente, Wwf,
Legacoop-Abitazione, Anab, Inbar,
Biocostruire, Fire, Ance, Coordinamen-
to Agende 21 e Cna Costruzioni. Temi
dell’Accordo di Programma sottoscritto:
istituire un Osservatorio che abbia come
principale finalità il monitoraggio sulla
diffusione dell’architettura sostenibile;
definire e realizzare strumenti di comu-
nicazione e sensibilizzazione necessari
per rendere comprensibili e divulgabili
ai destinatari del programma i concetti
e i principi promossi dall’accordo; indivi-
duare azioni dimostrative da veicolare a
livello nazionale come esempi di buone
pratiche, anche attraverso l’istituzione
di un concorso nazionale biennale di
progettazione sostenibile; sviluppare
azioni divulgative finalizzate in partico-
Progetto SHE Danimarca
Progetto SHE Grenoble
Progetto SHE Pesaro
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lare a promuovere una maggiore consa-
pevolezza ai principi dello sviluppo so-
stenibile e dell’architettura sostenibile,
dell’uso delle risorse naturali con parti-
colare riferimento ai materiali, all’ener-
gia, all’acqua ed ai rifiuti. Purtroppo per
vari motivi, questo tavolo non è mai de-
collato.
Il progetto SHE di Preganziol ha rice-9.
vuto il premio nazionale “Next Energy
2006” per il risparmio energetico e il
premio regionale RECAM per l’innova-
zione edilizia e ha recentemente otte-
nuto una menzione nella sezione «espe-
rienze di risparmio in campo civile»
della prima edizione del Premio Pianeta
Acqua, promosso dal Forum Nazionale
per il Risparmio e la Conservazione della
Risorsa Idrica in occasione della giornata
mondiale dell’acqua 2008.
Il progetto SHE di Preganziol e di 10.
Pesaro hanno recentemente vinto il pri-
mo premio ex-equo EUSOLARE 2008.
PORTOGALLO
Fenache (Federazione Nazionale di 11.
Cooperative per l’Alloggio) ha recente-
mente pubblicato una “Dichiarazione
per la qualità degli alloggi” di livello
nazionale, che si ispira ai principi defi-
niti nel progetto SHE e che spinge gli
operatori versi interventi edilizi ecoso-
stenibili.
Numerosi interventi edilizi di inizati-12.
va privata ispirati ai principi SHE sono in
corso di realizzazione su tutto il territo-
rio portoghese;
Il progetto SHE di Matosinhos ha ri-13.
cevuto nel 2007 il primo premio per la
migliore realizzazione di edilizia coope-
rativa, assegnato dall’instituto naziona-
le per la casa ed è stato uno dei primi
edifci in Portogallo a ricevere la certi-
ficazione energetico-ambientale LIDER
A;
A seguito di numerosi incontri tra i 14.
tecnici comunali e i progettisti, il Comu-
ne di Matosinhos sta integrando il rego-
lamento edilizio comunale con elementi
di sostenibilità e incentivi per promuo-
vere l’edilizia sostenibile a livello locale.
EUROPA
Il progetto ha ricevuto il primo premio
2007 “categoria Partnership pubblico-
privato” assegnato dalla Commissione
Europea, nell’ambito della campagna
“Energia sostenibile per l’Europa 2005-
2008” e l’Award Enery Globe per l’Italia
2008; un riconoscimento internazionale
che premia progetti innovativi nel cam-
po dell’energia sostenibile e dell’effi-
cienza energetica.
Questi importanti riconoscimenti nazio-
nali ed internazionali testimoniano l’im-
pegno profuso dalla Cooperazione di
Abitazione di Federabitazione in questi
anni sul tema delle fonti rinnovabili e
dell’efficienza energetica e riconferma
il ruolo decisivo e strategico delle Coo-
perative Edilizie nell’innescare efficaci
azioni di promozione, diffusione e sen-
sibilizzazione dello sviluppo sostenibi-
le, in grado di raggiungere, oltre alle
famiglie, tutti i soggetti interessati alle
realizzazioni e coinvolti nel processo
edilizio.
Obiettivi energetici e ambientali
Nel progetto SHE, non si puntava all’
“eccellenza energetico-ambientale”,
per ovvi motivi di ristrettezza di risor-
se della sua tipologia di utenza, bensì a
raggiungere una “sobrietà “ energetica
che potesse massimizzare il benessere
dei suoi soci a un costo accettabile.
Sulla base di questa importante premes-
sa, l’azione delle Cooperative aderenti
al progetto è stata comunque assogget-
tata ad alcuni obiettivi minimi:
riduzione dei consumi energetici -
dell’ordine del 20-30 % rispetto ai valori
limite previsti nella normativa vigente
(in Italia, all’inizio vigeva la legge 10).
Successive verifiche hanno dimostrato
che gli edifici progettati in SHE rispon-
devano ai valori del D.Lgs. 192/05 e del
311/06.
riduzione dei consumi idrici dell’ordi- -
ne del 30-50 % rispetto al consumo me-
dio annuo;
riduzione del 30-40 % delle bollette -Progetto SHE Danimarca
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per l’utente finale;
riduzione delle emissioni di CO2 su- -
periore al 20%.
Tutti gli interventi SHE costruiti in Ita-
lia consumeranno da 60-80 kWh/m2 di
energia primaria per il riscaldamento. I
primi risultati del monitoraggio energe-
tico confermano pienamente gli obbiet-
tivi posti nella fase progettuale.
Extracosto
Una domanda ricorrente è “quanto co-
sta al cittadino questa nuova qualità abi-
tativa”. Dalle valutazioni effettuate si è
registrato un incremento del costo base
di costruzione tra il 5%-8%. Un dato
che può pesare al momento dell’acqui-
sto, ma se l’acquirente considera questo
aumento in una logica di costo globale,
vale a dire considerando la riduzione
dei consumi energetici e idrici e quindi il
contenimento delle spese di gestione e
di manutenzione (impianti di produzio-
ne di acqua calda ed impianti elettrici)
sull’intero ciclo di vita dell’edificio, allo-
ra la casa ecologica diventa veramente
una scelta oculata e un investimento
ammortizzabile in pochi anni.
E non bisogna dimenticare i benefici
ambientali (intesi come esternalità po-
sitive) che ricadono sull’intera collettivi-
tà: una diretta conseguenza del minor
consumo di combustibile comporta una
minore emissione in atmosfera di gas
climalteranti.
Il metodo «SET SHE», sviluppato nel pro-
getto si propone di dare una valutazio-
ne in costo globale per ogni progetto
e di esplicitare i costi / benefici di ogni
intervento, evidenziando quelli relativi
ad ogni operatore del processo edilizio.
Uno strumento di valutazione innova-
tivo, purtroppo ancora poco utilizzato
dagli operatori, sopratutto quelli pub-
blici.
Abitare sostenibile e qualità dell’abita-
re
Per rafforzare il suo percorso e il suo im-
pegno nella sostenibilità, a livello nazio-
nale, Federabitazione-Confcooperative,
ha pertanto promosso un progetto in-
novativo, denominato “Qualità e Soste-
nibilità”, articolato secondo tre linee
strategiche di intervento interagenti tra
loro e comprendenti: il Progetto Euro-
peo “SHE: Sustainable Housing in Euro-
pe”, il Progetto “La Casa Ecologica: Rete
delle Cooperative per l’Abitare Sosteni-
bile” e il Progetto “Servizi integrati per
l’Abitare sostenibile”.
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PROGETTO SHE “Sustainable Housing in Europe”www.she.coop
Il Progetto SHE si realizza all’interno del V° Programma Quadro di ricerca e sviluppo della CE ed ha come obiettivo principale la dimo-strazione della concreta possibilità di passare da una prassi “straor-dinaria” di realizzazione di abitazioni “sostenibili” ad una “ordina-ria” in cui i maggiori costi sono ampiamente compensati da risparmi sulla gestione, benefici ambientali e sociali, da una migliore qualità dell’abitare.Il Progetto prevede la realizzazione di oltre settecento eco-alloggi, coinvolge cinque strutture di Federabitazione, si sviluppa oltre i confini italiani in Danimarca, Portogallo e Francia
PROGETTO “LA CASA ECOLOGICA: RETE DELLE COPERATIVE PER L’ABITARE SOSTENIBILE”www.casaqualita.it/casaeco
“La Casa Ecologica: Rete delle Cooperative per l’Abitare Sostenibi-le”, è un Progetto che si basa sul graduale inserimento dei principi della Qualità e della Sostenibilità all’interno della Cooperazione di Abitazione e prevede lo sviluppo di iniziative edilizie rispondenti a predeterminati requisiti organizzativi, procedurali e prestazionali.Il progetto si propone in particolare di realizzare azioni finalizzate al risparmio energetico, intervenendo sia sul versante progettuale e realizzativo, sia su quello dell’informazione coinvolgente tutti gli attori del processo edilizio e degli utenti finali
SERVIZI INTEGRATI PER L’ABITARE SOSTENIBILEwww.casaqualita.it/sias
Il Progetto “Servizi integrati per l’Abitare sostenibile”, che nella pri-ma fase sperimentale si è sviluppato nell’ambito dell’azione Equal denominata “Store: i negozi sociali”, intende contribuire a dare ri-sposta a bisogni legati ad un efficace utilizzo degli immobili, al loro mantenimento nel tempo, alle questioni connesse con lo sviluppo di interventi sul patrimonio edilizio esistente, di servizi alle persone e iniziative finalizzate a rendere sostenibile l’abitare nei complessi edilizi realizzati.
APPUNTI PER LA PROGETTAZIONEI Quadernidi EDILIO
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