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I.C. «DON MILANI-DE MATERA» CS CONFERENZA DI SERVIZIO DIRIGENTI SCOLASTICI AMBITO 1 COSENZA 20 OTTOBRE 2016 Ore 10,00 I.I.S. MAJORANA CASTROLIBERO

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I.C. «DON MILANI-DE MATERA» CS

CONFERENZA DI SERVIZIO

DIRIGENTI SCOLASTICI

AMBITO 1 COSENZA

20 OTTOBRE 2016Ore 10,00

I.I.S. MAJORANA CASTROLIBERO

Sulla base di quanto previsto dalla Legge n.107/2015…

«…le reti di ambito di una stessa provincia (…) si possono coordinare tra loro e con le articolazioni

territoriali dell‘USR al fine di affrontare in modo più organico problematiche comuni, coinvolgendo, se

necessario, Enti Locali e/o rappresentanze del mondo della cultura e del lavoro.

La rete è anche il luogo per razionalizzare ed ottimizzare l'utilizzo delle risorse, semplificare le

procedure di assegnazione e di rendicontazione delle stesse…».

(nota MIUR prot. 2151 del 07.06.2016)

LA FILOSOFIA DI FONDO

LA FILOSOFIA DI FONDO Sulla base di quanto previsto dalla Legge n.107/2015…

Bisogna pensare all’AMBITO come una nuova struttura organizzativa che ha «l’obiettivo di rafforzare l'autonomia delle

istituzioni scolastiche sviluppando sinergie e collaborazioni attraverso la costituzione di reti (commi da 70 a 72)

finalizzate anche alla realizzazione dei piani di formazione per il personale scolastico, e alla valorizzazione delle risorse

professionali, alla gestione comune di funzioni e di attività amministrative ...»

(nota MIUR n.2915 del 15.09.2016)

PIANO FORMAZIONE DOCENTIP2016/2019I

Da quest’anno la formazione in servizio, prevista

dal comma 124 della Legge/107, diventa

“obbligatoria”, “permanente” e “strutturale” e

coinvolgerà tutti i 750.000 insegnanti di ruolo della

scuola italiana

IL PIANO FORMAZIONE NAZIONALE:

1. fissa le priorità formative;

2. si collega ai Piani di Formazione d’Istituto.

Le scuole dovranno redigere un Piano Formativo triennale,

parte integrante del PTOF, ispirato a quello nazionale, che si

raccordi con le esigenze formative della rete di ambito, ma

allo stesso tempo, adatto ai bisogni formativi che ogni

territorio avrà cura di individuare coinvolgendo direttamente i

docenti mediante il Piano individuale di Sviluppo Professionale.

www.professionistiscuola.it

Il Piano individuale di Sviluppo Professionale, inserito nel portfolio del docente, si articolerà in tre macro-aree:

1. Area delle competenze relative all’insegnamento (competenze didattiche);

2. Area delle competenze relative alla partecipazionescolastica (competenze organizzative);

3. Area delle competenze relative alla propria formazione(competenze professionali)

Il Piano nazionale è un documento piuttosto flessibile: le nove macro-aree individuate per la formazione

rappresentano l’intelaiatura entro la quale le reti di scuole, coinvolgendo i propri docenti, potranno

individuare percorsi formativi specifici e adatti alle esigenze dei docenti.

Il Piano sottolinea come le azioni formative debbano essere flessibili e adeguate ai numerosi e complessi contesti che caratterizzano il sistema scolastico e il

territorio italiano.

LE PRIORITÀ DELLA FORMAZIONE 2016-2019

Per la prima volta, attraverso un Piano Nazionale si definiscono ambiti tematici e priorità che guardano oltre la differente natura delle risorse e la diversa collocazione amministrativa delle aree di intervento del Ministero:

a. professionalità del singolo docente;

b. obiettivi di miglioramento della scuola;

c. strategia per lo sviluppo dell’intero Paese.

COMPETENZE DI SISTEMA Autonomia didattica e organizzativa

Valutazione e miglioramento

Didattica per competenze e innovazione metodologica

COMPETENZE PER IL 21° SECOLO Lingue straniere

Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento

Scuola e lavoro

COMPETENZE PER UNA SCUOLA INCLUSIVA Integrazione, competenze di cittadinanza

Inclusione e disabilità -

Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile

PIANO FORMAZIONE INSEGNANTI: IMPORTANZA

DELLE LINGUE•Nel Piano viene data molta importanza all’approfondimento delle lingue straniere, poiché la formazione riguarderà un totale

di 130 mila insegnanti, di ogni ordine e grado. Gli obiettivi sono diversi; si va dal

rafforzamento della padronanza linguistica al CLIL, ovvero l’apprendimento integrato di contenuti disciplinari in lingua straniera

veicolare.

PIANO FORMAZIONE INSEGNANTI: IMPORTANZA

DELL’ INFORMATICA

Nel Piano Formazione viene dato molto spazio all’informatica. Questa formazione riguarderà tutti i docenti e non solo gli animatori digitali. Per circa 33 mila docenti della scuola primaria e secondaria di I grado, inoltre, è prevista una formazione specifica per l’innovazione didattica, sul pensiero computazionale e sui nuovi contenuti digitali.

Questa impostazione conferma che nella nuova scuola l’informatica non sarà più una materia a sé, ma dovrà essere integrata in tutti gli insegnamenti.

PER UNA SCUOLA SEMPRE PIU’ INCLUSIVA

Didattica inclusiva, anche con le tecnologie digitali; Formazione specifica in relazione alle singole disabilità; Promozione del welfare dello studente; Competenze psico-pedagogiche per il recupero del disagio sociale;Azioni specifiche contro bullismo e cyberbullismo; Iniziative a forte valenza socializzante (teatro, musica, sport); Italiano L2 e Competenze glottodidattiche specialistiche; Pensiero critico, dialogo interculturale e storia delle culture; Competenze di cittadinanza globale.

QUANTO COSTA?

Nel triennio 2013/2016 sono stati investiti circa 18 milioni di euro. Nel triennio 2016/2019 l’investimento per la formazione obbligatoria dei docenti sarà di circa 1 miliardo.

Nel piano è prevista la conferma del bonus di 500€ per gli insegnanti, che verrà erogato nella Carta del

docente. Questa manovra costerà 1 miliardo di euro.

QUANTO COSTA?

La fonte di finanziamento Totale risorse per il triennio 2016/19

Legge 107/2015 120 Milioni di euro

PON 2014-2020 160 milioni di euro

Altri Fondi MIUR 45 milioni di euro

TOTALE PIANO DI FORMAZIONE 325 MILIONI DI EURO

Carta del docente 1486 MILIONI EURO

I 321 ambiti riceveranno dal MIUR per il prossimo triennio un investimento annuale complessivo di circa 25 milioni di Euro

corrispondente ad un investimento triennale di 75 milioni di Euro. A questi fondi, che saranno

gestiti in totale autonomia dalla rete di ambito, andranno aggiunte le altre risorse definite nel Piano per realizzare le azioni

indicate dalle priorità

LE UNITÀ FORMATIVE

• Le attività formative obbligatorie per i docenti saranno articolate in Unità Formative, con esplicito riferimento al sistema dei crediti formativi universitari e professionali.

•Ma senza una quantificazione oraria obbligatoria. Il piano nazionale per la formazione dei docenti 2016-2019 prevede che le azioni formative di ogni istituto siano inserite nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa, in coerenza con le scelte del collegio docenti che lo elabora sulla base degli indirizzi del dirigente scolastico

Per la definizione delle Unità Formative, il Ministero suggerisce di fare riferimento a standard esistenti, come il sistema dei crediti formativi universitari e professionali. Per fare un esempio, un credito universitario corrisponde a 25 ore di lavoro comprensive di lezioni, esercitazioni, studio a casa. Per i professionisti, in generale vale la corrispondenza di 1 ora = 1 credito, con l’obbligo di 60 crediti in un triennio, acquisibili con modalità liberamente scelte (attività in presenza, online, o di tipo informale).

IL PORTFOLIO PROFESSIONALE DEL DOCENTE

Il portfolio professionale del docente si ispira al Bilancio delle competenze, adottato per la

formazione degli oltre 110.000 neoassunti negli ultimi 2 anni. Sarà un sistema on-line nel quale

ciascun docente potrà documentare e riorganizzare la propria “storia formativa e

professionale” costruendo il proprio portfolio.

Il portfolio consente i al docente di:

descrivere il proprio curriculum professionale, comprensivo anche della propria “storia formativa”

mettere a disposizione dei d.s. il curriculum come supporto alla scelta nella chiamata per competenze per l’assegnazione dell’incarico triennale;

elaborare un bilancio di competenze e pianificare il proprio sviluppo professionale;

raccogliere e documentare fasi significative della progettazione didattica, delle attività didattiche svolte, delle azioni di verifica intraprese.

IL RUOLO DELLE SCUOLE TRA OPPORTUNITÀ E CRITICITÀ

Secondo il Piano “le scuole, con la promozione, il sostegno e il coordinamento degli USR, sono

organizzate in ambiti territoriali e costituiscono le reti di ambito e di scopo per la valorizzazione

delle risorse professionali, la gestione comune di funzioni e attività amministrative e di progetti e

iniziative didattiche e formative”

(art. 1, commi 70-71-72-74 Legge 107/2015)

La norma predispone il nuovo assetto organizzativo favorendo la crescita di tutte le

scuole nel confronto reale e operativo e, attrezzandole per una maggiore apertura al territorio e alla sua realtà, ne valorizza la

capacità organizzativa e consolida le capacità di cooperare nel superamento di atteggiamenti sia autoreferenziali, sia meramente competitiva.

• La rete di ambito coincide con l'ambito territoriale, comprende tutte le istituzioni scolastiche statali e paritarie e svolge una funzione rappresentativa e di raccordo delle finalità comuni a tutte le scuole dell'ambito.

• Le reti di scopo si realizzano con la formulazione di uno o più accordi (…) Tali reti riuniscono le scuole sulla base dell'individuazione di un'area progettuale comune.

Ogni rete di ambito individuerà una scuola polo per la formazione, anche non

coincidente con la scuola capo-fila della rete stessa. La scuola-polo, in coerenza con le modalità specifiche che saranno

scelte dalla rete di ambito per la concreta gestione delle proposte formative e delle risorse, sarà assegnataria delle risorse

finanziarie provenienti da fondi nazionali.

LE SCUOLE-POLO DOVRANNO:

coordinare la progettazione e l’organizzazione delle attività formative;

garantire una corretta gestione amministrativo-contabile delle iniziative di formazione realizzate dalla/e rete/i di istituzioni scolastiche presenti nell’ambito;

interfacciarsi con l’USR per le attività di co-progettazione, monitoraggio.

Le istituzioni scolastiche. soprattutto sulle tematiche formative, hanno da tempo utilizzato le reti per

progettare azioni comuni.

Del resto anche l’individuazione di "scuole - polo" o "snodi formativi" è stata una modalità organizzativa che ha consentito di supportare anche le attività del nuovo percorso rivolto ai docenti neo-assunti nello

scorso anno scolastico.

Le modalità organizzative suggerite nel Piano per la Formazione riprendono queste buone pratiche e si

collocano in continuità con esse.

Alle scuole-polo saranno attribuite le risorse

finanziarie per la formazione per un triennio, a

partire da questo Esercizio Finanziario.

Entro dicembre 2016 saranno erogati ad ogni «scuola

polo per la formazione» circa 80.000,00 euro per la

realizzazione delle azioni formative che ciascuna rete

di Ambito deciderà di realizzare nel corrente anno

scolastico.

SITOGRAFIA• www.professionistiscuola.it• www.orizzontescuola.it• www.latecnicadellascuola.it• www.miur.it• www.usrcalabria.it• www.usrtoscana.it• www.Educazione&Scuola.it• www.porteapertesulweb.it• www.tuttodocenti.it• www.lascuolaonline.it• www.retescuole.net• www.edscuola.it

GRAZIE A TUTTI PER L’ATTENZIONE E BUON LAVORO

IMMACOLATA CAIRO