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Il caffè, vero miracolo italiano Dalle prime bevande* create per infusione nei locali* di Venezia alla 'cuccumella' napoletana, non è facile sapere qual è la città del caffè. Non Lontano da Venezia c'è anche una città, Trieste, dove il caffè ha una grande importanza... Alla fine del Seicento il caffè è la bevanda degli intellettuali per eccellenza: la prima caffetteria apre a Venezia nel 1683, ma già nel 1660 a Parigi un italiano (Francesco Procopio de’ Coltelli), aveva aperto il celebre Cafè Procope, che ha portato al successo internazionale un’altra specialità tutta italiana: il gelato. Mentre*, a Vienna (capitale dell'Austria), nel 1683, è nato il cappuccino. Il merito del cappuccino fu di un italiano, Marco da Aviano, originario da Trieste. Il caffè austriaco, però, gli sembrava troppo amaro, e così ha avuto un’idea: mescolare* del latte per addolcirlo*. In Italia, durante tutto il Settecento, Venezia ha continuato ad essere la capitale del caffè. Nel 1763 in città si contavano ben 218 locali, tra questi il famosissimo caffè Florian. « il caffè “rallegra l’animo, risveglia la mente, allontana il sonno » La svolta* napoletana Da Venezia, la moda del caffè si è diffusa anche nel resto d’Italia e soprattutto* a Napoli nell’Ottocento. I caffettieri che percorrevano la città in lungo e in largo muniti di due recipienti, uno di caffè e uno di latte, e di un cesto* con tazze e zucchero. Questo era stato reso possibile da un’invenzione napoletana: la cuccumella, la celebre caffettiera napoletana, antenata* della moka, inventata nel Novecento. Napoli è diventata la capitale italiana del caffè con la sua reinterpretazione di tostatura* più apprezzata. Il caffè è accompagnato da un dolce la mattina, inventato dai fornai viennesi, chiamato il kipferl, “mezzaluna” in lingua tedesca, una deliziosa ' viennoiserie'. Dopo, il kipferl è andato in Francia, a Parigi, dove fu ribattezzato croissant, cioè “crescente”, mentre* a Napoli ha preso il nome di cornetto. Caffè e cornetto è quindi entrato nella cultura di Vienna, Parigi e Napoli, prima del cappuccino. Ma perché la « tazzulella » (« tazza di caffè » in napoletano) è la più famosa al mondo? La leggenda popolare vuole che il segreto* sia l’acqua, di eccellente qualità nella città di Napoli. Il vero segreto è la particolare tostatura dei chicchi* di caffè : hanno una colorazione più scura rispetto a quella delle altre regioni italiane e straniere. Si dice della tostatura napoletana che é “ cotta al punto giusto”. Questa attenzione riduce* l’acidità ed esalta il profumo degli aromi. Tutta questa maestria* dà il caratteristico gusto al caffè napoletano. Un gusto forte e deciso, dal tono amaro e non acido, fa della miscela napoletana una delle più apprezzate dagli specialisti di caffè. Altro punto a favore dell’espresso napoletano è nel fatto che è più salutare degli altri caffè, poiché* l’estrazione di caffeina è bassa. Contrariamente a quanto pensa la gente, il caffè “ristretto” alla napoletana è molto più salutare di un caffè “lungo” che ha un sapore discutibile e una maggiore concentrazione di caffeina. Particolarità : Un’usanza nata nel quartiere Sanità di Napoli: il caffè sospeso. Il cliente paga due caffè, uno per lui e uno a beneficio di un ignoto* povero che lo chiede. Una grande lezione di dignità. Lessico :la bevanda : boisson ; locale : lieu pour boire un verre / café ; addolcire : adoucir ; la svolta : le tournant ; soprattutto : surtout ; un cesto : un panier ; l'antenato : l'ancêtre ; la tostatura : la torrefaction ; mentre : alors que ; mescolare : mélanger ; il segreto : le secret ; il chicco : le grain ; ridu cere : réduire ; la mestria : le savoir-faire ; poiché = perché ; il sapore : la saveur / le goût ; ignoto : inconnu

Il caffè, vero miracolo italianoIl caffè, vero miracolo italiano Dalle prime bevande* create per infusione nei locali* di Venezia alla 'cuccumella' napoletana, non è facile sapere

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Il caffè, vero miracolo italianoDalle prime bevande* create per infusione nei locali* di Venezia alla'cuccumella' napoletana, non è facile sapere qual è la città del caffè. NonLontano da Venezia c'è anche una città, Trieste, dove il caffè ha una grandeimportanza...

Alla fine del Seicento il caffè è la bevanda degli intellettuali per eccellenza: la prima caffetteria apre aVenezia nel 1683, ma già nel 1660 a Parigi un italiano (Francesco Procopio de’ Coltelli), aveva aperto il

celebre Cafè Procope, che ha portato al successo internazionaleun’altra specialità tutta italiana: il gelato. Mentre*, a Vienna (capitaledell'Austria), nel 1683, è nato il cappuccino. Il merito del cappuccino fudi un italiano, Marco da Aviano, originario da Trieste. Il caffè austriaco,però, gli sembrava troppo amaro, e così ha avuto un’idea: mescolare*del latte per addolcirlo*. In Italia, durante tutto il Settecento, Venezia hacontinuato ad essere la capitale del caffè. Nel 1763 in città si contavanoben 218 locali, tra questi il famosissimo caffè Florian.

« il caffè “rallegra l’animo, risveglia la mente, allontana il sonno »La svolta* napoletanaDa Venezia, la moda del caffè si è diffusa anche nel resto d’Italia e soprattutto*a Napoli nell’Ottocento. I caffettieri che percorrevano la città in lungo e inlargo muniti di due recipienti, uno di caffè e uno di latte, e di un cesto* contazze e zucchero. Questo era stato reso possibile da un’invenzione napoletana:la cuccumella, la celebre caffettiera napoletana, antenata* della moka,inventata nel Novecento.

Napoli è diventata la capitale italiana del caffè con la sua reinterpretazionedi tostatura* più apprezzata. Il caffè è accompagnato da un dolce la mattina,inventato dai fornai viennesi, chiamato il kipferl, “mezzaluna” in linguatedesca, una deliziosa 'viennoiserie'. Dopo, il kipferl è andato in Francia, aParigi, dove fu ribattezzato croissant, cioè “crescente”, mentre* a Napoli hapreso il nome di cornetto. Caffè e cornetto è quindi entrato nella cultura diVienna, Parigi e Napoli, prima del cappuccino. Ma perché la « tazzulella »

(« tazza di caffè » in napoletano) è la più famosa al mondo?

La leggenda popolare vuole che il segreto* sia l’acqua, di eccellente qualità nella città di Napoli. Ilvero segreto è la particolare tostatura dei chicchi* di caffè : hanno una colorazione più scura rispetto aquella delle altre regioni italiane e straniere. Si dice della tostatura napoletana che é “cotta al puntogiusto”. Questa attenzione riduce* l’acidità ed esalta il profumo degli aromi. Tutta questa maestria* dàil caratteristico gusto al caffè napoletano. Un gusto forte e deciso, dal tono amaro e non acido, fa dellamiscela napoletana una delle più apprezzate dagli specialisti di caffè.

Altro punto a favore dell’espresso napoletano è nel fatto che è più salutare degli altri caffè, poiché*l’estrazione di caffeina è bassa. Contrariamente a quanto pensa la gente, il caffè “ristretto” allanapoletana è molto più salutare di un caffè “lungo” che ha un sapore discutibile e una maggioreconcentrazione di caffeina.

Particolarità : Un’usanza nata nel quartiere Sanità di Napoli: il caffè sospeso. Il cliente paga due caffè,uno per lui e uno a beneficio di un ignoto* povero che lo chiede. Una grande lezione di dignità.

Lessico :la bevanda : boisson ; locale : lieu pour boire un verre / café ; addolcire : adoucir ; la svolta : letournant ; soprattutto : surtout ; un cesto : un panier ; l'antenato : l'ancêtre ; la tostatura : la torrefaction ;mentre : alors que ; mescolare : mélanger ; il segreto : le secret ; il chicco : le grain ; riducere : réduire ; lamestria : le savoir-faire ; poiché = perché ; il sapore : la saveur / le goût ; ignoto : inconnu

Trieste: l'altra città del caffèAnche a Trieste il caffè un vero rito*. Trieste eraun porto dell’Impero Austriaco quando Napoli eVienna erano molto legate*. Il caffè proveniva dallaTurchia e arrivava in Europa grazie al porto diTrieste. Tuttavia*, la miscela* triestina nonconserva le particolari caratteristiche di tostaturadella napoletana e il caffè è più dolce. Per lepersone che preferiscono il caffè più dolce, è unvantaggio. A Trieste si preferisce una bevanda piùdelicata, fruttata e dolce.

Trieste ha un ruolo importantissimo per il caffè : il suoporto è il più grande d'Europa per il commercio delcaffè. La città ha anche nel suo centro la Borsa del caffèche stabilisce i prezzi del prodotto. Poi, ci sono molteaziende*, botteghe*, bar e locali in città che propongonodiverse varietà di questa bevanda* nera. Ci sono anchemolte botteghe tradizionali che hanno come attivitàprincipale la torrefazione artigianale*.

a Trieste, il caffé, non è una bevanda qualunque!

Lo dimostra anche il fatto che i triestini sono così legati al caffè da aver addirittura* un lessico tutto particolare per designare le varie declinazioni dei caffè.

Se sei a Trieste e vuoi ordinare un caffé devi sapere che, per... :

• un caffé espresso in tazzina, devi ordinare* un NERO• un caffé espresso in bicchiere, devi ordinare un NERO IN B• un caffé espresso decaffeinato in tazzina, devi ordinare un DECA• un caffé espresso decaffeinato in bicchiere, devi ordinare un DECA IN B• un caffé espresso macchiato in tazzina, devi ordinare un CAPO• un caffé espresso macchiato in bicchiere devi ordinare un CAPO IN B• un caffé espresso decaffeinato macchiato in tazzina devi ordinare un CAPO DECA• un caffé espresso decaffeinato macchiato in bicchiere devi ordinare un CAPO DECA IN B

• un caffé con una goccia di schiuma di latte devi ordinare un GOCCIA• un cappuccino, devi ordinare un CAFFELATTE

Ma ricordati questo vale solo per Trieste !!

Sources : https://www.lacucinaitaliana.it/news/in-primo-piano/caffe-storia/ https://angeloforgione.com/2011/02/28/storia-e-segreti-del-caffe-a-napoli-rito-e-tradizione-della-citta/ https://www.discover-trieste.it/Trieste-citt%C3%A0-caff%C3%A8/Come-ordinare-un-caff%C3%A8-a-Trieste

Lessico : il rito : le rituel ; legato : lié / proche ; tuttavia : toutefois ; la miscela : la qualité du café ; l'azienda : l'entreprise ; la bottega : la boutique ; artigianale : artisanal ; addirittura : carrément ; ordinare : commander