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Aut.ne Tribunale di Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Anno XIII - n° 132 Aprile 2013 L’Editoriale di Enrico Dello Sbarba Grazie ancora, Presidente segue a pag. 2 E torniamo a Camaldoli Un articolo dell’On. Ivo Butini Il 1943 è lontano 70 anni. Nel fermento del tempo uscirono sollecitazioni pregevoli per la ricostruzione dell’Italia. Tra esse il “Codice di Camaldoli”. Di questo docu- mento, forse tanto citato quanto scono- sciuto, Agostino Giovagnoli scrisse nel novembre 2012 che fu “un’esperienza uni- ca nella storia del movimento cattolico, un grande sforzo unitario di elaborazione culturale” (Avvenire). Ne aveva scritto Paolo Emilio Taviani nel 1984 (Civitas) sot- tolinenando che a Camaldoli “si ripudiò l’illusione di risolvere la questione socia- le con il corporativismo o con i soli istituti delle cooperative e della partecipazione agli utili”. Esso rappresentò “l’adesione dei cattolici a una terza via, quella che si chiamò l’economia mista”. Uno degli am- miratori degli studiosi cattolici allora im- pegnati fu Sergio Paronetto, un funziona- rio dell’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale), deceduto a 34 anni nel 1945. Sul citato volume di “Civitas”, Mario Fal- ciatore scrisse che il Codice di Camaldoli non fu frutto di improvvisazione, ma di una lunga maturazione spirituale e cultu- rale. “Oggi l’Italia è un Paese bloccato sul pia- no politico e istituzionale. E’ passato dal sistema dei partiti ai partiti come sistema”. Così la pensa Gianfranco Brunelli, diret- tore della rivista “Il Regno”, analista luci- do e forte stimolatore di riflessioni. Pensa Brunelli che nel centro-sinistra il problema di fondo è il superamento del vecchio modello di partito (il PCI). E gli appare “incredibile che la pattuglia catto- lica degli ex-popolari si sia accomodata semplicemente nelle stanze del partito sen- za discutere questo tema. Il centro-destra è un problema irrisolto. Nemmeno Monti c’è riuscito”. Pensa Brunelli che il punto sia l’organiz- zazione delle forze moderate contrarie alla segue a pag. 2 Non pensavamo veramente che Giorgio Napolitano -il nostro Presidente - fosse ancora una volta “costretto” a scendere di- rettamente in campo per ten- tare di salvare questo nostro paese, ormai desolatamente immerso in una crisi morale, politica, sociale ed economica senza fine. Ho usato, di pro- posito, il termine “tentare” per- chè i tempi stanno scadendo e se le forze politiche in campo (tutte senza distinzione) non prendono veramente coscien- za dello stato del paese e non fanno finalmente prevalere il senso delle responsabilità an- teponendolo all’egoismo di par- tito, il paese non si salverà! Ormai la situazione di ingover- nabilità ha assunto tinte e di- mensioni così allarmanti che sta facendo rapidamento lievitare un clima di paura e di frustra- zione. Abbiamo voluto provocatoria- mente parlare di “allarme” per- chè, fino a qualche giorno fa, la sensazione che il paese si stava avviando verso il bara- tro, non sembrava manifesta in seguirà alle h. 18 conferenza sul tema Comunicazione dell’informazione e sua attendibilità sinistra in senso liberale per governare il Paese, cioè sbloccare la società e l’econo- mia italiana. L’UDC, partito essenzialmen- te meridionale, è stato svuotato mentre Monti trova voti al Nord. Gianfranco Bru- nelli richiama freddamente la lezione di Machiavelli: “quando un sistema giunge a consunzione è necessario che si arrivi velocemente a un sistema diverso che man- tenga le stesse garanzie” (Il Regno, 4/ 2013). L’ambasciatore degli Stati Uniti a Roma, David Thorne, suscitò a metà marzo qual- che polemica per alcune sue dichiarazioni Relatore Dott. Milko Ferrini esperto in investigazione digitale Intervento Dott. Paolo Soroga già Dirigente resp.le Sistemi Informativi e Reti Telematiche del Comune di Livorno Moderatore Dott. Enrico Dello Sbarba Martedì 16 Aprile - h. 17 nella sede sociale de “Il Centro” di via Trieste 7 Assemblea dei Soci per approvazione bilancio 2012

Il Centro Aprile 2013

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il Centro aprile 2013

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Aut.ne Tribunale di Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNOAnno XIII - n° 132 Aprile 2013

L’Editorialedi Enrico Dello Sbarba

Grazieancora,

Presidente

segue a pag. 2

E torniamo a CamaldoliUn articolo dell’On. Ivo Butini

Il 1943 è lontano 70 anni. Nel fermento deltempo uscirono sollecitazioni pregevoliper la ricostruzione dell’Italia. Tra esse il“Codice di Camaldoli”. Di questo docu-mento, forse tanto citato quanto scono-sciuto, Agostino Giovagnoli scrisse nelnovembre 2012 che fu “un’esperienza uni-ca nella storia del movimento cattolico,un grande sforzo unitario di elaborazioneculturale” (Avvenire). Ne aveva scrittoPaolo Emilio Taviani nel 1984 (Civitas) sot-tolinenando che a Camaldoli “si ripudiòl’illusione di risolvere la questione socia-le con il corporativismo o con i soli istitutidelle cooperative e della partecipazioneagli utili”. Esso rappresentò “l’adesionedei cattolici a una terza via, quella che sichiamò l’economia mista”. Uno degli am-miratori degli studiosi cattolici allora im-pegnati fu Sergio Paronetto, un funziona-rio dell’IRI (Istituto per la RicostruzioneIndustriale), deceduto a 34 anni nel 1945.Sul citato volume di “Civitas”, Mario Fal-ciatore scrisse che il Codice di Camaldolinon fu frutto di improvvisazione, ma diuna lunga maturazione spirituale e cultu-rale.“Oggi l’Italia è un Paese bloccato sul pia-no politico e istituzionale. E’ passato dalsistema dei partiti ai partiti come sistema”.Così la pensa Gianfranco Brunelli, diret-tore della rivista “Il Regno”, analista luci-do e forte stimolatore di riflessioni.Pensa Brunelli che nel centro-sinistra ilproblema di fondo è il superamento delvecchio modello di partito (il PCI). E gliappare “incredibile che la pattuglia catto-lica degli ex-popolari si sia accomodatasemplicemente nelle stanze del partito sen-za discutere questo tema. Il centro-destraè un problema irrisolto. Nemmeno Montic’è riuscito”.Pensa Brunelli che il punto sia l’organiz-zazione delle forze moderate contrarie alla

segue a pag. 2

Non pensavamo veramente cheGiorgio Napolitano -il nostroPresidente - fosse ancora unavolta “costretto” a scendere di-rettamente in campo per ten-tare di salvare questo nostropaese, ormai desolatamenteimmerso in una crisi morale,politica, sociale ed economicasenza fine. Ho usato, di pro-posito, il termine “tentare” per-chè i tempi stanno scadendo ese le forze politiche in campo(tutte senza distinzione) nonprendono veramente coscien-za dello stato del paese e nonfanno finalmente prevalere ilsenso delle responsabilità an-teponendolo all’egoismo di par-tito, il paese non si salverà!Ormai la situazione di ingover-nabilità ha assunto tinte e di-mensioni così allarmanti che stafacendo rapidamento lievitareun clima di paura e di frustra-zione.Abbiamo voluto provocatoria-mente parlare di “allarme” per-chè, fino a qualche giorno fa,la sensazione che il paese sistava avviando verso il bara-tro, non sembrava manifesta in

seguirà alle h. 18conferenza sul tema

Comunicazionedell’informazionee sua attendibilità

sinistra in senso liberale per governare ilPaese, cioè sbloccare la società e l’econo-mia italiana. L’UDC, partito essenzialmen-te meridionale, è stato svuotato mentreMonti trova voti al Nord. Gianfranco Bru-nelli richiama freddamente la lezione diMachiavelli: “quando un sistema giungea consunzione è necessario che si arrivivelocemente a un sistema diverso che man-tenga le stesse garanzie” (Il Regno, 4/2013).L’ambasciatore degli Stati Uniti a Roma,David Thorne, suscitò a metà marzo qual-che polemica per alcune sue dichiarazioni

RelatoreDott. Milko Ferrini

esperto in investigazione digitaleIntervento

Dott. Paolo Sorogagià Dirigente resp.le Sistemi Informativi

e Reti Telematiche del Comune di LivornoModeratore

Dott. Enrico Dello Sbarba

Martedì 16 Aprile - h. 17nella sede sociale de “Il Centro”

di via Trieste 7

Assemblea dei Sociper approvazione bilancio 2012

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Politica e-mail: [email protected] Politica

Grazie ancora,Presidente

dalla prima pagina

Periodico mensiledel Circolo Culturale

Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005Redazione ed Amministrazione:Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno

e.mail: [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILE:Enrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello Sbarba

Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il 5/4/20135/4/20135/4/20135/4/20135/4/2013

Hanno collaborato a questo numero:Cristina Battaglini, Marcello Battini,Cristina Battaglini, Marcello Battini,Cristina Battaglini, Marcello Battini,Cristina Battaglini, Marcello Battini,Cristina Battaglini, Marcello Battini,Ivo Butini, Massimo Cappelli, BarIvo Butini, Massimo Cappelli, BarIvo Butini, Massimo Cappelli, BarIvo Butini, Massimo Cappelli, BarIvo Butini, Massimo Cappelli, Bar-----tolo Ciccardini, Laura Conforti Ben-tolo Ciccardini, Laura Conforti Ben-tolo Ciccardini, Laura Conforti Ben-tolo Ciccardini, Laura Conforti Ben-tolo Ciccardini, Laura Conforti Ben-venuti, Nicola Graziani, Luca Lischi,venuti, Nicola Graziani, Luca Lischi,venuti, Nicola Graziani, Luca Lischi,venuti, Nicola Graziani, Luca Lischi,venuti, Nicola Graziani, Luca Lischi,Mario Lorenzini, Silvia Menicagli,Mario Lorenzini, Silvia Menicagli,Mario Lorenzini, Silvia Menicagli,Mario Lorenzini, Silvia Menicagli,Mario Lorenzini, Silvia Menicagli,Matteo Pieracci, Angela Simini, Ma-Matteo Pieracci, Angela Simini, Ma-Matteo Pieracci, Angela Simini, Ma-Matteo Pieracci, Angela Simini, Ma-Matteo Pieracci, Angela Simini, Ma-risa Speranza, Franco Spugnesi.risa Speranza, Franco Spugnesi.risa Speranza, Franco Spugnesi.risa Speranza, Franco Spugnesi.risa Speranza, Franco Spugnesi.

COMITATO DI REDAZIONE:Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,

Laura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiAlberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,

Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,

Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.

STAMPA: Editrice «Il Quadrifoglio»,Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

E torniamoa Camaldoli

gran parte della gente.Forse la maggioranza degli italiani pen-sava che, dopo tutto, il classico“stellone”che aveva sempre supportatoe sostenuto “lo stivale”nei momenti dif-ficili anche questa volta, una soluzioneper uscire dai nostri guai, l’avrebbe co-munque trovata.Ed invece, da qualche giorno,a seguitodell’acuirsi della crisi sociale, aggrava-ta anche dalle crescenti difficoltà per laformazione di un governo provocate daun risultato elettorale, per molti aspettiequivoco (basti pensare al comporta-mento irrituale ed assurdo della com-ponente 5Stelle a cui, per un voto diprotesta, gli elettori hanno dato oltre ottomilioni di voti) la paura sta seriamentecrescendo insieme alla presa di coscien-za dell’allarmante escalation di una cri-si sociale ed economica di dimensionisempre pù drammatiche.Ed ecco, dopo il fallimento, largamente

annunciato e previsto del disperato ten-tativo di Pier Luigi Bersani - persona epolitico perbene ma privo di “appeal” edi personalità - arriva la decisione delPresidente della Repubblica di dare vitaad una commissione di esperti incari-cata di preparare proposte in materiaistituzionale, elettorale, finanziaria edeconomica.Una decisione assunta neltentativo di guadagnare tempo e spera-re in un soprassalto di responsabilità daparte delle forze politiche, in particolarePD e PdL in stato di assoluta incomuni-cabilità. Abbiamo deliberatamente esclu-so i grillini perchè costoro sembranovivere su un altro pianeta, puntano soloallo sfascio del paese per governare poisulle macerie “di un nuovo creato pre-sente nella mente del gurù Casaleggio”.L’ultima parte di questo nostro edito-riale così amaro e preoccupato,la vo-gliamo riservare ad un avvenimentopolitico di grande rilievo accaduto du-rante la Prima Repubblica all’indomanidelle elezioni politiche del giugno 1976.In quel tempo il nostro paese stava at-traversando un difficile momento: im-perversava il terrorismo rosso e nero,un fenomeno devastante che rischiavadi mettere a repentaglio le strutture isti-tuzionali.Anche allora eravamo immersi in unapericolosa crisi finanziaria (poco tem-po prima il governo era stato costrettoa trasferire, in garanzia,una consistenteporzione delle nostre riserve auree inGermania per ricevere, in cambio, fi-nanziamenti necessari per assicurare ipagamenti di stipendi ai dipendenti pub-blici e pensioni).Il risultato elettorale, pur confermandola D.C partito di maggioranza relativa,premiò, in maniera considerevole, ilPartito Comunista.Era molto difficile formare un governoin grado di tirare fuori il paese da unacrisi devastante quale più sopra abbia-mo descritta.Ebbene la D.C di Moro, di Zaccagnini,di Fanfani e di Andreotti ed il P.C.I diBerlinguer ma anche di Amendola, Na-politano, Natta, Di Giulio, in un’Europaancora divisa in due blocchi contrap-posti, specialmente sul piano ideologi-co, attraverso un lungo, faticoso e, percerti aspetti, drammatico dibattito, de-cisero che per il bene del paese, in unmomento di grave pericolo, fosse ne-cessario ed indispensabile trovare un

a un uditorio di studenti. Maurizio Caprarascrive virgolettata questa riflessione del-l’ambasciatore: “non credo che il modelloparlamentare sia particolarmente di succes-so. Lo vede in Italia” (Corriere della Sera).Domenico Delle Foglie (Toscana Oggi, 11/2013) conclude il suo editoriale invitandoa tenersi stretta la democrazia parlamenta-re e rappresentativa che è un bene comu-ne. E chiama i partiti in campo a scelte re-sponsabili.Torniamo a Camaldoli? Sono personalmen-te convinto che c’è un dovere della comu-nità dei cattolici italiani verso il Paese. Tor-nare a Camaldoli vuol dire affrontare unconfronto molto serio. Non mi piace farerichiami morali. Politici, sì. Bisogna usciredalla morsa delle competizioni associative,uscire dalla sequela di stanche litanie so-ciologiche.

accordo e dare vita ad un governo diunità nazionale in grado di far uscire l’Ita-lia dall’impasse nel quale era immersa.Ci sembra superfluo mettere in eviden-za come i contrasti tra quei due grandipartiti fossero di gran lunga superiori aquelli che oggi dividono il PD di Bersanied il PdL di Berlusconi.Dove sta allora la differenza tra quelledue classi politiche?Vi è, cari lettori, una incolmabile diffe-renza. In quella di oggi manca: “il sensodello Stato e quello delle responsabilità”che invece erano patrimonio inestimabi-le della classe politica della Prima Re-pubblica che portò l’Italia ad essere an-noverata tra le sei più grandi potenzeeconomiche del mondo. La sensazionepalmare è che oggi prevalga “un dilet-tantismo politico da strapazzo” indiffe-rente di fronte ad una situzione di gravepericolo per il futuro che sta vivendo ilnostro paese.Purtroppo gli italiani, in occasione del-l’ultima tornata elettorale, vi hanno messo“del loro” impedendo, attraverso un votoper molti aspetti irrazionale, la possibili-tà di costituire un governo stabile e du-raturo.Ecco perchè dobbiamo ancora fare af-fidamento sul Presidente della Repubbli-ca che resta l’unica ancora di salvatag-gio di fronte all’incombente impasse chestiamo attraversando.

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Di tutti i segni, di tutti gli strappi com-piuti finora, di tutte le immagini che cir-colano da una parte all’altra del mondo,ven’è una che ci ha colpito per la suaevidente continuità con il passato. Quelladi Papa Francesco vestito di porporache, finito di celebrare la messa in San-t’Anna, va ad a salutare la gente per lestrade di Borgo Pio.Non si era mai visto, si è scritto. Ecco,per una volta non è vero: si era già vi-sto, e tanto tempo fa. Addirittura primadel Concilio, quando sul Soglio di Pie-tro sedeva un pontefice noto per i suoinobilissimi natali, il carattere quasi sco-stante e le sue pose ascetiche. Il con-trario di Francesco.Quel papa era Pio XII, e le strade chepercorse ad abbracciare la gente corre-vano lungo i palazzi sventrati di SanLorenzo, il giorno che gli Alleati bom-bardarono Roma.Quel vescovo di Roma così nobile, cosìscostante e così ieratico fu quel giornoanche così vicino alla sua gente da rien-trare nei sacri palazzi con l’abito bian-co sporco di sangue. E così facendoricostruì la sua Chiesa, tanto da farscrivere qualche anno dopo a FedericoChabod che dalle macerie della guerraessa era uscita come l’unico punto diriferimento dell’Italia distrutta.Esattamente – notava Chabod – comeera emersa dalle rovine delle invasionibarbariche, quindici secoli prima.La Chiesa, negli anni immediatamenteantecedenti alla Seconda Guerra Mon-diale, non sempre aveva brillato per lasua testimonianza. L’Italia era retta daun regime che ostentava sì deferenza,ma al tempo stesso usava i media perscristianizzare la società. Era governa-ta da un uomo mediocre e famoso perla sua condotta sessuale a dir poco di-sordinata. Era guidata da una classe di-

rigente che sopperiva alle proprie evi-denti lacune con gli slogan.Purtroppo, all’epoca, la Chiesa non sem-pre aveva saputo rispondere in modochiaro, e quella che adesso gli storicichiamano “la morte della Patria” recain sé anche qualche sua responsabilità.Pio XII, con quel suo gesto d’amore,rovesciò tutto questo, e si deve anche alui se l’Italia seppe rimettersi in piedi.Come noi, nonostante in questi anni bui,speriamo sappia fare di nuovo.Lo stesso Papa Francesco, nei suoi pri-mi interventi pubblici, ha detto che ilNemico prospera là dove c’è pessimi-smo. Così come ha spiegato di averscelto il suo nome anche come segno

di un legame particolarmente forte conla terra dei suoi genitori. Un’Italia che,dal punto di vista morale, oggi è bom-bardata esattamente come nel 1943.Come anche il mondo occidentale, stret-to dalla crisi e dall’incapacità di trovar-ne una via d’uscita, sta attraversando lasua peggior crisi – spirituale come ma-teriale – degli ultimi 70 anni.Nella sua prima udienza pubblica, Fran-cesco ha accennato al fatto che qual-che cardinale gli aveva suggerito di“chiamarsi Adriano, come il ponteficedella Riforma”. Il particolare non è ca-suale, se non equiparabile ad un vero eproprio programma di lavoro, ed il Papanon se lo sarà fatto sfuggire per il sem-plice gusto di raccontare un aneddoto.Così come quando ha detto che la Chie-sa non è un’entità politica. Alla fine poi– anche questo è un particolare signifi-cativo – ha benedetto i presenti in silen-zio, per rispetto ai numerosi non cre-denti che si trovavano nella Sala PaoloVI.Insomma, la sua pare essere una Chie-sa della testimonianza nella coscienzache la prima cosa da fare, per essereincisivi, è riconoscere – senza assu-mere l’atteggiamento di chi giudica – lemolteplici diversità presenti nel reale.Una Chiesa che torna a svolgere il suoruolo centrale, ben cosciente della pro-pria unicità, spedendo i propri figli adoperare ciascuno nella sua vigna.Una Chiesa, infine, che non vuole enon intende essere scambiata per unnormale soggetto politico. La cosane confonderebbe il ruolo, ne smi-nuirebbe l’autorevolezza. Purtroppoin un passato recente è accaduto, edè anche per questo che il Vescovodi Roma, quando l’Italia è bombar-data, scende in strada ad abbraccia-re il suo popolo.

Francesco, la Chiesae l’Italia bombardata

di Nicola Graziani

Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglioa Buenos Aires, 17 dicembre 1936, è dal 13marzo 2013 il 266º vescovo di Roma e papadella Chiesa cattolica

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Premessa

Realtà sconvolgenteL’assoluta mancanza dei cattolici nella rappresentanza politicanel risultato delle elezioni del 24 febbraio

Berlusconi, presiedeva alla iniziativa diTodi, e poi in non faceva nulla perché que-sto messaggio arrivasse alle parrocchie.Si dà per certo che le parrocchie sianoesauste, che abbiano pochi preti, stanchie demoralizzati, che siano arroccate in unareligiosità molto viva, ma minoritaria. Ètutto vero, ma è anche vero che le parroc-chie sono la unica rete territoriale che re-siste in una società liquida, dominata finoa ieri dalla televisione ed oggi dal web.Ed inoltre la ricchezza delle attività carita-tive, la consapevolezza di antichi e nuovimali, dalla povertà nascosta al gioco d’az-zardo, dalla solitudine dei giovani al disa-gio delle famiglie e delle donne che lavo-rano, l’esperienza delle miserie sono il verotesoro delle comunità parrocchiali, unicopunto di riferimento per le difficoltà delterritorio. Che a questo tesoro di coscien-za e di esperienza corrisponda una neu-tralità ottusa qualunquista in politica è unoscandalo.150 anni di Azione Cattolica, da Fani adAcquaderni, passando per l’Opera deiCongressi e Romolo Murri, continuandocon il Conte Gentiloni e Luigi Sturzo, lacultura opposta al fascismo di Montini, diRighetti, di Armida Barelli, i professorinidell’Università Cattolica di Camaldoli, iComitati Civici di Gedda e l’opera ricostrut-tiva della Democrazia Cristiana, tutto

cancellato,come se non fosse mai esisti-to.Mentre splende nel mondo la dimensionepolitica del papato romano, muore in Ita-lia la dimensione politica dei cattolici ita-liani. E viene il dubbio che possa esistereancora il concetto stesso dell’Italia senzaquesta componente che è parte essenzia-le della sua storia.

di Bartolo Ciccardini

Il giornalista vaticanista Paolo Rodari

Il risultato delle elezioni del 24 febbraio harivelato una realtà sconvolgente. E non sitratta del grande successo del Movimen-to 5 Stelle, non si tratta della maggioranzarelativa raggiunta dal Partito Democrati-co e neppure si tratta della parziale rimon-ta di Berlusconi. Il vero risultato devastan-te è l’assoluta mancanza dei cattolici nellarappresentanza politica.Mentre la Chiesa è al centro dell’attenzio-ne del mondo per le vicende di questomese, mentre l’Italia partecipa e viene coin-volta in questa attenzione mondiale, nelParlamento non c’è nessuna voce chepossa dirsi essere l’espressione vera delpensiero dei cattolici italiani.Siamo tornati al non-expedit, siamo nellastessa condizione di quando i cattolici nonandavano a votare perché non accettava-no lo Stato italiano. Con la differenza cheora i cattolici non sono assenti per volon-tà loro, ma sono assenti per incapacitàdella loro classe dirigente, vescovi com-presi.Un altro dato sconvolgente ci è rivelatodal comportamento elettorale dei cattoli-ci. Noi avevamo già dato l’allarme a pro-posito di un sondaggio delle Acli, fattonell’elettorato delle parrocchie perché era-no dati desolanti: c’era un’alta quota diastensioni, una quota inattesa di votantiper Grillo, una quota ridotta, ma ancoraincredibile di votanti per Berlusconi ed unaquota in crescita, ma ancora altamenteminoritaria, di votanti per il PD. Vale a direun corpo sociale aperto ai tutti venti, sen-za una sua personalità e senza un suo ca-rattere.Questo è il risultato della politica concor-dataria che fu prima di Ruini, e che, in de-finitiva, dobbiamo considerare accettataanche dalla nuova dirigenza della CEI, laquale invocava l’impegno politico dei cat-tolici, predicava la “buona politica”, con-dannava i comportamenti indecorosi di

Veniamo all’articolodi Paolo Rodari,che ci permettiamodi commentarePaolo Rodari scrive: “I leader delle asso-ciazioni cattoliche e dei movimenti ec-clesiali che nei mesi scorsi si sono radu-nati a Todi non hanno dubbi: occorrericominciare da zero”.Non dove Paolo Rodari abbia appresoquesta notizia, tuttavia questa è una buo-na notizia.Paolo Rodari commenta: “E’ finita l’eradei cattolici sottomessi alla logica deipartiti, dalla DC alla destra di Berlusco-ni, fino al centro di Monti”.Questa considerazione è assolutamenteincoerente, perché mette assieme tre eventistorici ben diversi come se fossero la stes

segue a pag. 5

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sa cosa: la sottomissione alla DC, la sot-tomissione a Berlusconi , la sottomissio-ne a Monti. I cattolici non erano sotto-messi alla Democrazia Cristiana: i cattolicihanno mantenuto sempre una loro dimen-sione sociale, non solo autonoma, ma permolto versi determinante nella DC. Il grup-po parlamentare della DC era formato darappresentanze che venivano direttamen-te dall’associazionismo ecclesiale (i de-putati della GIAC, dell’Università Cattoli-ca, del Movimento Laureati Cattolici, ecc..)e dall’associazionismo sociale (ColtivatoriDiretti, Acli, CISL, ecc..). la DemocraziaCristiana, in tutte le sue componenti ri-vendicava l’autonomia politica che la dot-trina cristiana riconosce al laici, ma nonrespingeva mai il dovere di rappresentaree fare riferimento al mondo cattolico. Inol-tre la DC usufruiva di una condizione par-ticolare dovuta al momento storico: l’uni-tà dei cattolici. Questo significava un com-pito di rappresentanza del mondo cattoli-co molto delicato e molto attento.Nulla a che vedere con il rapporto tra mon-do cattolico e Berlusconi. Anche qui unaparte importante del mondo cattolico, rap-presentata da CL e da Formigoni, ha ten-tato di diventare una componente di unpartito moderato di centro-destra. In que-sto caso c”è stata sottomissione a Berlu-sconi, e soprattutto sottovalutazione delrapporto personale, mediatico, autorita-rio e proprietario, di Berlusconi con la po-litica.Un rapporto reciproco di concordanza eraimpossibile , come ebbero a dimostrare lestorie di Fini e di Casini. Non si riesce acapire se sia stato più grave vedere laMinetti nel listino personale di Formigonio vedere la Gelmini alla occupazione delPalazzo di Giustizia per respingere il pro-cesso legato ad un caso di prostituzioneminorile.Nel terzo caso citato, quello di Monti, lasituazione è ancora completamente diver-sa. Una parte della coalizione montiana èrappresentata dal alcuni protagonisti delForum di Todi, che sembrava essere laparte più importante della nuova forma-zione politica. Ma molti si sono ritirati daquesta partecipazione. In pratica sono ri-masti solo Olivero e Riccardi. Per di piùRiccardi non si è neppure voluto presen-tare. Si voleva mettere l’accento sulla con-fluenza verso una formazione laica, finoal punto di affidare a Montezemolo, sti-mabilissima persona che nulla a che ve-dere con la cultura cattolica, il compitodella rappresentanza. Ma poi neppure

Montezemolo si è presentato, per cui lavera rappresentanza di questo tentativo ècaduta sulle spalle di Monti e del suo go-verno tecnico. Operazione per molti aspet-ti confusa, per la quale non si può parlaredi assoggettamento del mondo cattolico,ma al massimo si può direche è stato unpasso incerto, parziale, non chiaro ed, indefinitiva sbagliato, del mondo cattolico.Prosegue Paolo Rodari: “Inizia una cosanuova, un movimento che dal basso(come fu tra 18 luglio ed il 23 Luglio del’43, quando 50 esponenti cattolici stila-rono a Camaldoli un documento pro-grammatico che servì da linea guida, poidecisiva, per la costruzione dell’Italia)lavori alla ricomposizione del Paese”.Quindi Rodari preannuncia il ritorno del-l’iniziativa del Forum di Todi nella suaversione originale del 2011.Non voglio essere critico nei confronti delvolenteroso Rodari, ma Camaldoli non fuun’iniziativa che veniva dal basso, e nonpoteva esserlo, dal momento che erava-mo sotto il regime fascista. Era un’iniziati-va degli intellettuali delle associazioni cat-toliche. Le idee di Camaldoli si saldaronocon la partecipazione, questa sì prove-niente dal basso, dei cattolici alla Resi-stenza. Senza questa partecipazione allaResistenza, non ci sarebbe stato il grandesuccesso della DC.Paolo Rodari cita Carlo Costalli, uno deileader del Forum di Todi: “Noi discutere-mo e voteremo una piattaforma sui teminegoziabili, anzitutto i temi sociali e chie-deremo un confronto con tutte le forze

politiche. Il nostro scopo è di partecipa-re alla costruzione di un progetto per larinascita morale, economica e sociale,insieme alle forze più moderate di PDL edi PD”Questa è la parte che mi convince meno.Prima di pensare ad un progetto addirittu-ra con il Pd ed il Pdl penserei a dare unaidentità politica forte al nuovo soggettopolitico motivando il nostro naturale ba-cino culturale, recuperando il voto catto-lico, vuoi dal PDL , vuoi dal PD. Dopo sa-remo elemento di concordia solo se sare-mo forti abbastanza. Non vorrei che die-tro questo progetto si nasconda ancoral’idea di imbiancareIl sepolcro del centrodestra.L’esigenza di una “Nuova Camaldoli” èsentita da molto tempo in Italia e molteiniziative si sono ispirate a questo prece-dente storico e si sono incamminate inquella direzione.Bisogna anche dire che tutta la predica-zione e le invocazioni di Papa Ratzingererano rivolte verso la “buona politica”,verso la partecipazione cattolica alla co-struzione del “bene comune”, verso la piùgrande attività caritativa che esiste, lapolitica”. Soltanto che queste indicazionierano largamente disattese dai vescovi eda gran parte del mondo cattolico e persi-no contraddetta da iniziative discordantie dissidenti.L’esperienza, l’origine, la scelta del nomedel nuovo Papa sono un segnali evidentiche rafforzeranno una presenza politico-sociale dei cattolici. E questo suo volersichiamare “Vescovo di Roma” preannun-cia che sarà difficile che egli non si occupidel suo popolo cristiano. Ma in ogni caso,senza pretendere di vaticinare quello chefarà il Vescovo di Roma, sarà necessarioche i cattolici siano più uniti, più convintidi stare in mezzo al popolo, come già cistanno le parrocchie, e più attenti coscien-za ed alla conoscenza che le parrocchiehanno del disagio italiano, per operareutilmente in difesa dei poveri (e perchéno, dell’Italia).

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Fonti energetichenuove prospettive

In Italia solo il 10% del fabbisogno è prodotto e il 90% acquistato

di Massimo Cappelli

Lo sviluppo dell’economia dei Paesi,dopo l’avvento della rivoluzione in-dustriale, è fortemente legato al pos-sesso di fonti energetiche; avere scar-se risorse comporta necessità di ac-quisto all’estero con negative conse-guenze sui bilanci.In Italia solo il 10% del fabbisognoenergetico è prodotto e il 90% acqui-stato e in Europa le percentuali sonosimili. Se le stesse fossero invertiteavremmo grandi risorse da indirizza-re verso le varie necessità con unboom economico mai conosciuto.Nei prossimi anni, a livello mondiale,ci attende un cambiamento che potràavere conseguenze superiori a quellodello sviluppo economico della Cinae dell’India.Secondo le previsioni annuali dell’AIE(Agenzia internazionale dell’Energia)presentate recentemente a Londra(World Energy Outlook 2012), il cam-biamento più radicale riguarda gli StatiUniti d’America che stanno divenen-do il maggior produttore di petrolio egas e che entro il 2017 supererannoin classifica l’Arabia Saudita e la Rus-sia.L’inversione di tendenza, da paeseconsumatore a paese produttore, èdovuta allo sviluppo dello sfruttamen-to dei biocarburanti ma soprattuttoallo sviluppo dell’estrazione di gas egreggio contenuto negli scisti del sot-tosuolo, dei quali l’America è moltoricca, con la tecnologia della fram-mentazione idraulica della roccia(fracking). E’ la rivoluzione energe-tica dello “shale gas”.Gli Stati Uniti, principale potenza mi-litare e industriale del mondo, stannodivenendo anche la principale poten-za energetica.Già oggi, con la attuale produzione,sono il maggiore produttore di gas

Ci sembrava impossibile che ilprof. Alessandro Volpi - l’ormai ri-petitivo, fino alla noia, editorialistaeconomico de Il Tirreno - non di-cesse la sua sulla decisione delPresidente della Repubblica didare vita alla commissione dei die-ci esperti e di ritenere ancora vali-do la funzionalità del governo Monti,per evitare un vuoto assoluto.Appoggiando le tesi dei due princi-pali responsabili dell’attuale “im-passe politica” del paese (PD ePdL), l’eminente tuttologo si sca-glia pesantemente contro il gover-no Monti e di conseguenza anchecontro le decisioni del Presidentedella Repubblica prese in un mo-mento di grande crisi politica edeconomica del nostro paese.Al governo Monti, praticamente in-terdetto dai primi di dicembre, aseguito della scellerata decisionedel PdL di togliergli la fiducia, attri-buisce tutte le cause della manca-ta approvazione o adozione di prov-vedimenti di natura economica efinanziaria.Addirittura, lo accusa di non aversvolto tempestivamente tutte quel-le iniziative riguardanti l’attuazio-ne del decreto per il pagamento deicrediti alle imprese nei confrontidelle pubbliche amministrazioni,divenuto invece operativo proprioin questi giorni.Purtroppo, ed “il tuttologo” lo do-vrebbe sapere, questi provvedi-menti debbono seguire un iter lun-go e complicato ma inevitabile percui ci sembra sommamente ingiu-sto attribuire al governo Monti, ria-bilitato in assenza di altro esecuti-vo dal Presidente della Repubbli-ca, ogni responsabilità così comel’abolizione o l’allentamento delpatto di stabilità in favore di Comu-ni e Province sicuramente ingiu-ste ma attribuibili esclusivamenteai rigidi criteri di bilancio impostidalle norme della Cee.Ma queste cose il prof. Volpi le sabenissimo ed allora perché attri-buirne tutte le responsabilità al go-verno Monti?Al professore consigliamo e sug-geriamo un maggior equilibrio neisuoi giudizi così sempre irresisti-bilmente “trancianti”.

Enrico Dello Sbarba

naturale; ciò ha determinato un ecces-so di offerta sul mercato interno, conabbassamento prezzi e difficoltà eco-nomiche nelle estrazioni . Perché ilciclo produttivo non rallenti l’Ammi-nistrazione americana sta valutando lapossibilità di consentire alle Societàimpegnate, l’esportazione di gas al-l’estero e cosa ciò significa in terminidi incremento di PIL, occupazione,bilancia commerciale, prezzi.Un indubbio vantaggio per una poten-za industriale, che è volano dell’eco-nomia mondiale, che determinerà an-che conseguenze geopolitiche.Il mondo sta acquisendo un’area diapprovvigionamento più sicura e sta-bile di quella medio orientale e africa-na e gli interessi politico militari suqueste aree probabilmente si ridurran-no.Dopo l’11 Settembre 2001 la macchi-na bellica americana si è indirizzatasull’area medio orientale per abbatte-re le tirannie amiche del terrorismo elegare agli Stati Uniti nuovi e vecchigoverni di paesi produttori di petro-lio.In uno scenario che vedrà a breve unaindipendenza energetica degli USA,quali saranno i riflessi sulla politica in-ternazionale di questo Paese?Secondo il rapporto AIE le esporta-zioni del medio oriente si indirizzeran-no soprattutto verso la Cina che di-verrà il principale cliente di questaarea.E l’Europa e l’Italia?Le scelte fatte nel nostro continentesullo sfruttamento delle risorse ener-getiche sono molto più restrittive diquelle fatte in America, Russia, Cina.Si sta puntando sulla efficienza ener-getica e sul risparmio, cosa previstaanche nel Piano Energetico Naziona-le, scelta saggia e lungimirante, anchese la bolletta risulterà molto più altaper i cittadini europei rispetto a quelliamericani. Basta saperlo.

Il tuttologocolpisce ancora

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7Spigolature 7

Ma ce lo vedeteAndreotti?L’incontro tra Bersani e la delegazione deigrillini si è svolta, anzichè nella normaleriservatezza richiesta per colloqui cosìdelicati, in stremaing cioè visibile ed ascol-tabile attraverso sofisticati strumentazio-ni via internet.Ad un certo punto “la disinvolta, irritantee scostante capogruppo dei 5Stelle” la cit-tadina deputata Lombardi” ha dichiarato,nel corso del colloquio, che “sembrava diessere a Ballarò” ed il buon Bersani hasubito tutto anche quest’ultima provoca-zione, senza avere un soprassalto di di-gnità.Ma pensate un attimo cari lettori ad An-dreotti, l’indimenticabile divo Giulio: in-nanzitutto non avrebbe accettato la tra-smissione in diretta di un colloquio cosìdelicato, poi avrebbe interrotto l’incon-tro per l’offensiva battuta della scioccaed arrogante esponente di questo irre-sponsabile raggruppamento che sta con-correndo a portare il paese verso il disa-stro.

L’assessore al tartufoIl presidente della Regione Piemonte, illeghista Cota, ha rimpolpato il governopiemontese con due “trombati” alle ele-zioni politiche del febbraio scorso.Ad uno dei due ha assegnato la delegaal tartufo delle Langhe.Ragazzi che fantasia, che innovazione eche regalo alla “non politica dei grilli-ni”!!

renica contano sempre meno.E’ di pochi giorni fa la notizia che Trenita-lia ha deciso di sospendere il transito deitreni ad alta velocità (la Frecciabianca) lun-go la dorsale tirrenica.Il motivo: scarsa convenienza economicaper cui se vogliamo utilizzare questo mo-derno servizio, dobbiamo andare a Firen-ze dopo il necessario filtraggio dalla sta-zione di Pisa.Naturalmente attendiamo “ a piè fermo” lamobilitazione dei Sindaci, dei Presidentidelle due province, dei sindacati e di tuttoil vasto mondo dell’associazionismo con-tro questo penalizzante provvedimento.Stiamo tranquilli verrà immediatamenterevocato!!!

Anche al Goldonisi gioca a palloneNel mese scorso denunciammo l’assenzadi qualsiasi controllo da parte dei VigiliUrbani alla degenerazione del centro cit-tadino e narrammo l’episodio di cui erava-mo stati involontari protagonisti duranteun incontro di calcio giocato dai giovanivirgulti livornesi all’interno della Galleriadi Piazza Grande.Nei giorni scorsi un cittadino livornese hadenunciato, nella pagina delle opinioni delquotidiano locale, che anche piazza Gol-doni - l’unico salotto livornese - ci si eser-

cita nel gioco più bello del mondo.La scenografia è la solita: giovani genti-luomini livornesi supportati dalla “leggia-dra presenza di giovani gentildonne” gio-cano tranquillamente a calcio.Tutto intorno un visibilio di cartacce, bot-tigliette di Coca-cola ecc.ecc., naturalmen-te nella completa assenza dei vigili urbanitutti impegnati ed “assatanati” a fare con-travvenzioni alle auto posteggiate, maga-ri per una decina di minuti, nelle stradedove il parcheggio è riservato ai soli resi-denti.Anche qui, ci dicono i negozianti della piaz-za, i tentativi di far intervenire “l’eroicocorpo”, non ha sortito effetto alcuno.Coraggio ed avanti cara vecchia Livorno:ci consoleremo tutti con la sperabile pro-mozione del “gloriosi colori amaranto” inserie A.

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Livorno tagliata fuoridai treni ad alta velocitàA proposito le popolazioni della costa tir-

La preghiera del mattinoE’ rivolta alla redazione di Livorno de ILTIRRENO. Per un giorno, almeno per ungiorno, può evitare di citare l’augustonome e cognome di Iuri De Filicaia (si scri-ve cosi?) segretario comunale del Pd cit-tadino. Grazie di cuore.

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Politica e-mail: [email protected] Cinguettare

Cinguettaredi Luca Lischi

Al nostro perspicace e attivissimo Di-rettore scrivevo prima delle elezioni po-litiche del 24-25 febbraio questa breveriflessione. “Le imminenti elezioni poli-tiche prospettano, dai sondaggi, unavalanga dei grillini. Il Movimento 5Stelle sembra essere in crescita tantoche potrebbe divenire il secondo parti-to. C’è preoccupazione adesso e c’è sta-ta molta sottovalutazione prima. I par-titi fino ad oggi al governo non hannosaputo affrontare questioni fondamen-tali per la nostra democrazia. Prima fratutte la riforma elettorale. Andremo alvoto e saremo quasi sicuramente in unasituazione di ingovernabilità. Con can-didati inseriti nelle liste e scelti, a par-te qualche buon esempio di primarie,dai partiti. Siamo di fronte ad un falli-mento di una classe politica capace diattaccare l’un l’altro e incapace di daresperanza, con proposte serie e respon-sabili, al nostro bellissimo paese, lascia-to in balia di se stesso e anche un po’ inmano ai grillini”.

I grillini hanno spiazzato tutti, forse an-che coloro che hanno votato “ il Movi-mento 5 Stelle”: primo partito per votiricevuti alla Camera (secondo, dietro alPd, se si sommano i voti degli italiani al-l’estero!). Ha spiazzato perfino i vecchimass media per il nuovo modo di comu-nicare del Movimento: solamente l’usodella Rete e un po’ di piazze per incon-trare la gente, con un’oceanica presenzain Piazza San Giovanni a Roma. Ma an-che quelli che non usano i mezzi tecno-logici hanno recepito ugualmente i mes-saggi dei grillini e la loro linea di rotturacon il sistema politico tradizionale daimezzi più tradizionali, quotidiani e tele-visione.In attesa di un Governo il richiamo deigrillini si è contraddistinto per le retribu-zioni e i costi della politica. Gli effetti cisono subito stati e i Presidenti di Came-ra e Senato per prima cosa si sono ridottilo stipendio del 30%. Grillo ha detto chenon bastava. Occorreva dimezzarlo. Ecosì è stato. Grasso e Boldrini con sti-pendio al 50% e abbandono di tanti “pri-vilegi”, sicuramente per loro scelta, noncerto per i dettami di Grillo. Ma la gente,quella fatta di precari, di padri e madri difamiglia che faticano a superare la metàdi ogni mese, capisce che il sistema è invia di cambiamento e non comprendeperché poco tempo prima non si potevaessere un po’ più sobri….Vedi è bastato

un Grillo!Molte le analisi sul voto fatte fino ad ora. Inumerosi dati dovranno essere svisceratiper prepararci alle prossime elezioni ammi-nistrative e con molta probabilità anchepolitiche. Un sondaggio Ipsos ha rilevatoche i cattolici sono sempre più attratti dalMovimento 5 Stelle. E’ impressionante laprogressione di Grillo tra l’elettorato cat-tolico: nel settembre 2012 aveva solo il2,3% dei consensi che saliva al 10% nelmese di dicembre e che è successivamen-

te raddoppiato al momento delle elezioni,con il 19,9%! I cattolici votano come tuttigli altri segmenti di elettori: hanno votatoMonti, Bersani e Berlusconi e anche Gril-lo. Ma c’è anche un 30% che ha deciso dinon andare al seggio elettorale: anche iVescovi non sono ascoltati!

Quarantacinque anni di Comunità di San-t’Egidio: una realtà viva e feconda cheopera nei tanti silenzi della quotidianitàinfondendo tamta speranza e portandoveri gesti di pace con riservatezza e as-solutamente in modo non plateale, anzicon pudore e alto senso di generosità erispetto.Anche a Livorno la Comunità ha festeg-giato, con una Liturgia Eucaristica pre-sieduta dal Vescovo Simone Giusti, l’an-niversario della fondazione e in moltihanno partecipato in preghiera ricono-scenti per il dono di una presenza atten-ta ai poveri e amica dei poveri.La preghiera, lo stare chini, l’inginoc-chiarsi sono la loro forza, che fa propriobene al nostro paese, alla nostra città.

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 9Livorno

di Franco Spugnesi

TROPPE COSE NON VANNO

L’ultima disperata invenzione del Presi-dente Napolitano nel tentativo, speria-mo di successo, di rianimare la incasina-ta politica italiana, ha fatto sorgere inmolti livornesi moti irrefrenabili di invi-dia. Se ne potrebbe avere qualcuno an-che qui?E’ vero che non abbiamo (ancora) tormedi seguaci di Grillo pronta a sovvertirele istituzioni, ma certamente possediamouna invincibile incapacità di portare a ter-mine ogni sia pur trascurabile ammoder-namento della città..Infatti. malgrado la legge elettorale as-segni al sindaco eletto un cospicuo pre-mio, il nostro sindaco non ha praticamen-te maggioranza, proprio Lui che, comeha sempre orgogliosamente rivendicato,è un Pd che guarda a sinistra… non rie-sce a farsi voler bene dai compagni del-la sinistra. SEL ha richiamato i suoi dallaGiunta e ha cacciato dal partito il “colla-borazionista” Bettini; con il partito di DiPietro (per rispetto al nostro Paese èbene non chiamare costoro “Italia deiValori”) siamo arrivati alle querele. Oraanche il Partito Democratico, folgoratoda una perdita di voti senza precedenti,si affanna a mettere in campo iniziativeche segnino la distinzione con il Suosindaco senza volerlo naturalmente sfi-duciare (ma se si dimettesse nessuno sisvenerebbe…)

Vogliamo un saggio anche a Livorno!Il partito –dice deciso il segretario Filicaia– indica la linea all’amministrazione comu-nale. Chiede un sussulto,ma al tempo stes-so ne prende le distanze, perché «il males-sere in città è evidente...» e tra un anno sirivota.. Ma sta di fatto che è sulla sceltadel nuovo primo cittadino che si giocheràla partita: «Bisogna intanto elaborare unprogetto e individuare i profili giusti. Poifaremo le primarie – promette il segretario– e la parola passerà alla città.Ma intanto ecco cosa deve fare l’ammini-strazione comunale.Poveri - Esistono forme di povertà nuove(cioè che non si possono soddisfare conle clientele ordinarie n.d.r.)Il Comune deve intervenire. Non dice dovedovrebbe prendere i soldi visto che c’è giàtanta fatica a recuperare i 35 milioni in bi-lancio per il sociale.

OSPEDALE – questa è una vera pugnala-ta. Il livello della nostra sanità è basso,non si ha idea della sanità che vogliamo infuturo. Salviamo i pochi reparti di eccel-lenza ed integriamoci con Pisa prima che cichiudano tutto. Ma come? E il nuovo ospe-dale, tutta l’energia e la fatica di questopovero sindaco (referendum compreso)?Tutto nel cestino? Pare di si!AAMPS – La crisi ha ridotto i rifiuti, nonfacciamo più il grande termovalorizzatoreche serve tutto l’Ato, ne basta uno piùpiccolo. Il sindaco invece contava anchesu quello per riequilibrare i conti aziendali.PORTO – al segretario del PD non sem-bra il caso di togliere le banchine a chi nonrispetta i piani industriali (figurati…lavorain Compagnia.. .) piuttosto non si privatiz-zi la Porto di Livorno 2000 ma si impieghigli utili per i lavori sulle banchine.PIANO REGOLATORE - il Piano struttu-rale difficilmente si realizzerà in questomandato, prevede il segretario, perciò èbene che il sindaco anticipi la variante del-le colline (che serve a far divenire“regolari”gli annessi agricoli usati comevillette). Il sindaco aveva invece giuratodi riuscire a portare a casa il Piano struttu-rale in tempo e di evitare anticipazioni sul-l’argomento per fare, come disse l’ex as-sessore Grassi quando venne al nostroCircolo, una normativa, per una volta chia-ra, che non lasciasse posto a favori o clien-tele.Infine il documento (quasi un ultimatum)raccomanda interventi di ordine pubblicoin via Terrazzini (che definisce “occupa-

Il Centro è in distribuizioneanche presso le seguenti punti:

a LIVORNOa LIVORNOa LIVORNOa LIVORNOa LIVORNO:::::Libreria Nino Belforte, Libreria Nino Belforte, Libreria Nino Belforte, Libreria Nino Belforte, Libreria Nino Belforte, Via della Ma-donna; Libreria Edizioni Paoline, Libreria Edizioni Paoline, Libreria Edizioni Paoline, Libreria Edizioni Paoline, Libreria Edizioni Paoline, ViaIndipendenza; Libreria Gaia Scien- Libreria Gaia Scien- Libreria Gaia Scien- Libreria Gaia Scien- Libreria Gaia Scien-za, za, za, za, za, Via di Franco; Edicola Nelli Edicola Nelli Edicola Nelli Edicola Nelli Edicola Nelli (piaz-za Cavour 39); Edicola PEdicola PEdicola PEdicola PEdicola P.zza Grande.zza Grande.zza Grande.zza Grande.zza Grande(lato Farmacia Ospedale), EdicolaEdicolaEdicolaEdicolaEdicolaBianchiBianchiBianchiBianchiBianchi (via del Porticciolo, di fronteCamera Commercio); Edicola Attias Edicola Attias Edicola Attias Edicola Attias Edicola Attias(corso Amedeo); Edicola piazza Mat-Edicola piazza Mat-Edicola piazza Mat-Edicola piazza Mat-Edicola piazza Mat-teottiteottiteottiteottiteotti; Edicola FabbricottiEdicola FabbricottiEdicola FabbricottiEdicola FabbricottiEdicola Fabbricotti (piazza A.Moro); Edicola Paolini (BaracchinaEdicola Paolini (BaracchinaEdicola Paolini (BaracchinaEdicola Paolini (BaracchinaEdicola Paolini (BaracchinaBianca)Bianca)Bianca)Bianca)Bianca) (piazza S. Jacopo); EdicolaEdicolaEdicolaEdicolaEdicolac/o Bar Oasi c/o Bar Oasi c/o Bar Oasi c/o Bar Oasi c/o Bar Oasi (Ardenza Mare); Edi- Edi- Edi- Edi- Edi-cola Barcellonacola Barcellonacola Barcellonacola Barcellonacola Barcellona (via Goito); EdicolaEdicolaEdicolaEdicolaEdicolaBorghi Borghi Borghi Borghi Borghi (Corso Amedeo, angolo viadell’Origine); Tintoria RossiTintoria RossiTintoria RossiTintoria RossiTintoria Rossi (corsoMazzini), Chico SasChico SasChico SasChico SasChico Sas (via C.Puini 9).

a CASTIGLIONCELLOa CASTIGLIONCELLOa CASTIGLIONCELLOa CASTIGLIONCELLOa CASTIGLIONCELLO:::::EdEdEdEdEdicola Rossi icola Rossi icola Rossi icola Rossi icola Rossi (Piazza della Vittoria);Edicola TEdicola TEdicola TEdicola TEdicola Tognotti, ognotti, ognotti, ognotti, ognotti, Stazione Ferrovia-ria.

a ROSIGNANO SOLa ROSIGNANO SOLa ROSIGNANO SOLa ROSIGNANO SOLa ROSIGNANO SOLVVVVVAAAAAYYYYY:::::Edicola Giovannoni Edicola Giovannoni Edicola Giovannoni Edicola Giovannoni Edicola Giovannoni (via Allende);Edicola VEdicola VEdicola VEdicola VEdicola Vallinialliniallinialliniallini (via O. Chiesa);

a ROSIGNANO MARITTIMOa ROSIGNANO MARITTIMOa ROSIGNANO MARITTIMOa ROSIGNANO MARITTIMOa ROSIGNANO MARITTIMO:::::Edicola “Il Punto”Edicola “Il Punto”Edicola “Il Punto”Edicola “Il Punto”Edicola “Il Punto” (via A. Gramsci).

ta”) dagli extracomunitari, talvolta ancheoltre la legalità. Ma non trascura neppu-re la riforma del Palio (anche quelli sonovoti) che lascia insoddisfatti i vogatori.Insomma il PD lancia la sfida per recupe-rare i voti e vorrebbe trasformare il pro-blema “amministrazione Cosimi” in unarisorsa che riaccenda l’affetto degli elet-tori tradizionali. Il problema, non da poco, è che non cisono risorse per ampliare l’area del con-senso, anzi, ogni seria iniziativa di revi-sione della spesa, corre il rischio di in-taccare privilegi e clientele annose conprevedibili conseguenze elettorali.E’ troppo invocare,allora, un vero saggioche individui poche qualificate iniziati-ve che rimuovano l’attuale inerzia e mira-te al bene comune? Troverebbero proba-bilmente accoglienza anche nelle altre for-ze politiche presenti in Consiglio, dandocosì una ragione d’essere a questo orga-no normalmente assai sottovalutato.

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Politica e-mail: [email protected] Livorno

La classe politica pretende di governare ungrande Paese moderno, attraverso una seg-mentazione massiccia della società. Que-sto è il frutto (o l’incipit) di un processo, inatto, di divisione del corpo sociale in cor-porazioni, che l’una contro l’altra armata,si strappano alcuni benefici, ma che, so-prattutto, finiscono per scaricare sulle noncorporazioni, gli immeritati vantaggi com-petitivi che riescono a conquistare. Que-sta politica favorisce la crescita della spe-sa pubblica e dell’ingiustizia sociale, senzaun ritorno ragionevole (anche perchè nonperseguito), a favore della collettività nelsuo complesso.Poiché una società più è iniqua, meno ècompetitiva e, quanto meno è competitiva,tanto più si riduce il tenore di vita dei citta-dini, ne consegue che questo processo dicorporativizzazione del nostro Paese dan-neggia tutti, anche quelli che, nell’imme-diato, ritengono di trarne dei guadagni.L’iniziativa, sponsorizzata dalla CCIAA diLivorno, riguardante la presentazione del-l’indagine qualitativa 2012, sull’imprendi-toria femminile, s’innesta a pieno titolo, nel-l’ambito del processo di corporativizzazio-ne sopra descritto.Poiché una società a struttura corporativarichiede una regolamentazione giuridicamolto precisa e specifica, quindi abbon-dante e difficile da gestire, e questo è diostacolo allo sviluppo dei commerci e delmercato, come si afferma anche in questaricerca (gravami della burocrazia), ne con-segue che, anche nel mondo imprendito-riale sono presenti forze corporative, che,consapevolmente o meno, operano in evi-dente conflitto con le loro fondamentaliscelte di vita (il lavoro d’impresa richiedelibertà, apertura dei mercati, concorrenza).La lettura della premessa della pubblica-zione, distribuita nella circostanza, a firmadella Presidente, Franca Rosso, che nel suointervento verbale (meno male) ha espres-so il suo completo disaccordo nei confron-ti delle cosiddette “quote rosa”, che con-traddicono il principio del merito, eviden-

zia l’inconsistenza, sul piano scientifico,della suddivisione per sesso dell’attività im-prenditoriale.I problemi evidenziati dalla Presidente Fran-ca Rosso, non riguardano le donne impren-ditrici, ma, caso mai, le donne in generale(in effetti non sono a conoscenza dell’esi-stenza di una legge economica, basata sul-la diversità sessuale dell’imprenditore). Ri-guardano le donne, in quanto madri e com-pagne, quindi coinvolgono, oltre ai figli, icompagni ed i padri dei loro figli. Allorasono problemi di tutta la famiglia, anzi, del-l’intera collettività. Pertanto ridurre la por-tata della questione femminile, di cui sotto-lineo l’importanza e di cui mi sono occupa-to in altri momenti, al solo universo femmi-nile, ne riduce la forza rivendicativa e, con-seguentemente, riduce la possibilità di unasoluzione equilibrata, come sarebbe giusto,nell’interesse dell’intera società, con parti-colare riguardo alle generazioni in divenire.Ciò premesso, quale ruolo intende svolge-re l’imprenditoria italiana, tra la conserva-zione ed il cambiamento? Sarebbe bene sa-perlo, senza ulteriori rinvii, senza possibiliripensamenti, perché il tempo a disposizio-ne del nostro Paese, ormai è noto a tutti,sta per scadere.L’indagine ha coinvolto solo le imprendi-trici, lasciando senza risposta la seguente

domanda: “Quando, come, dove e perchél’imprenditoria femminile, a parità di tuttigli altri fattori, si differenzia dall’imprendi-toria maschile?” Questa è la madre di tuttele domande a cui, eventualmente, occorredare una risposa, se si vuole continuare, abuona ragione, a discutere, in ambito mi-croeconomico ed economico aziendale,sulle diversità di genere.Da un punto di vista generale, tenendoconto della grave situazione del Paese, èda ritenere prioritario concentrare gli sforziper individuare i fattori comuni tra i diffe-renti gruppi sociali (cooperazione) piut-tosto che gli elementi distintivi (conflit-tualità).Se il buon senso fosse prevalente, la mag-gioranza dei cittadini preferirebbe esseretra i meno fortunati in Paradiso che tra ipiù fortunati all’Inferno.Poiché, in un sistema di democrazia forma-le, le masse popolari non possono esseremigliori della classe politica che governa,allora è la classe politica che dovrebbe es-sere cosciente dell’esistenza di questo tra-de off, ma se non lo è, allora solo fattoriesterni al sistema, possono evitare il decli-no del Paese.Forse, l’analisi economica comportamen-tale, applicata selettivamente, a maschi efemmine, potrebbe evidenziare alcune dif-formità di genere, nell’applicazione delleleggi economiche più comunemente accet-tate, ma questa, per il momento, per quantone so, resta un’ipotesi ancora da verificarea livello scientifico e non saranno espe-rienze, come quella sulla quale riferisco, afornire utile materiale di studio.Si potrebbe continuare con altre argomen-tazioni, per dimostrare l’irrilevanza di que-sta segmentazione sociale, ma preferiscointrodurre un’altra questione che, alla luce

Imprenditoria femminilein Provincia di Livorno

Interessante iniziativa della Camera di Commercio

di Marcello Battini

Franca Rosso, Presidente del Comitato perl’Imprenditoria femminile della Camera diCommercio di Livorno segue a pag. 11

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 11Livorno

Perché non pensarea Mauro Grassi sindaco?

Scali del Corso 11 - LivornoTel. 058686211000 - Fax 058686210000

FOTO ONORATI

dell’esito delle recenti elezioni politiche,mostra tutta la sua importanza.Le rivendicazioni dell’intera collettività, ivicomprese le imprenditrici, riguardano lariforma della burocrazia, del sistema for-mativo, del sistema bancario, la comples-sità delle leggi, e così via.E’ noto a tutti, quello che è necessariofare per evitare il declino del Paese, mafinora si è perso solo del tempo. L’acqui-sto del tempo ha dei costi che, nello spe-cifico (non potendo più gli Stati, semprepiù assetati, incrementare l’emissioni ob-bligazionarie) sono coperti ricorrendo al-l’imposizione fiscale, che grava in modopersecutorio, su qualsiasi cosa, compresii risparmi dei cittadini, prosciugando, così,le fonti di finanziamento dei capitali pro-duttivi, senza i quali è impossibile ipotiz-zare una qualsiasi ripresa economica, finoad arrivare, in ultima istanza, a considera-re i depositi bancari dei bacini da cui at-tingere, dove gli Stati cominceranno aprendere direttamente i risparmi dei pri-vati, come se ne possedessero il banco-mat, senza nessun impegno di restituire ilcapitale (figuriamoci se si parla di paga-mento degli interessi), con conseguenzedisastrose per tutti (se qualcuno ricordale argomentazione usate dall’allora mini-stro dell’Economia, Tremonti, per dimo-strare la solvibilità dell’Italia, sui mercatiinternazionali, dopo questi chiarimenti,dovrebbe essere edotto su quanto, cini-camente, proponeva).Tutti concordano sulle cose da fare, manessuno le realizza, anzi, chi può le boi-cotta.Se un organismo sociale avanza alcuneproposte , ma poi non le realizza, due sonole ipotesi praticabili: a) l’organismo nonha la capacità di fare, allora è inutile e deveessere smantellato, b) l’organismo, al dilà delle affermazioni, non intende operareper la loro realizzazione, allora è inaffida-bile e deve essere combattuto.Probabilmente, i recenti risultati elettora-li, segnano la diffusione di questa consa-pevolezza tra le masse, sempre più nume-rose, degli emarginati sociali. Ciò potreb-be segnare l’inizio di una nuova fase po-litica. Può darsi che il tempo ci conceda lapossibilità d’evitare il declino, ma sicura-mente il nuovo possibile percorso politi-co non sarà facile da gestire.Esso richiede una classe politica comple-tamente rinnovata, capace, però, di mon-darsi delle tante impurità che già il nuovocontiene. Tocchiamo ferro!

sulle colline, con annesso il tema de-gli abusi e quello per i cittadini,cheanticipi alcune soluzioni ottimali intanti pezzi di città che attende di es-sere straformata e qualificata;

- riorganizzi, discutendo, con i sinda-cati ma non seguendoli pedissequa-mente, le partecipate e la macchinacomunale. (Le partecipate devono es-sere più efficienti e più efficaci. Lamacchina deve essere con pochi e bra-vi dirigenti e più trasparente. Menoinciuci tra tecnici e politici. Più a fa-vore dei cittadini);

- quindi un Piano del lavoro fra Regione,Provincia, Comune,imprenditori, sinda-cati in cui ognuno porti proposte soste-nibili anche finanziariamente;

- astenersi dal raccontare balle;- ed alla fine, un grande ascolto della

città. Anche con strumenti nuovi sen-za annullare i vecchi;

- consiglia, infine, un maggiore utilizzodella rete.

Ecco questi concetti erano stati esposti,in larga parte, in occasione dell’incontronella sede de Il Centro. Potrebbero farparte del programma elettorale di un se-rio candidato Sindaco di LIVORNO. Per-ché non pensare seriamente a MauroGrassi?

Mauro Grassi, ex assessore al Comune di Li-vorno.

da pag, 10Imprenditoria femminile

(e.d.s.) - L’ex assessore all’urbanisticadel Comune di Livorno fu nostro ospiteil 17 dicembre 2012 per una apprezzatis-sima conferenza sul futuro sviluppo diLivorno. Due giorni dopo fu “sconfes-sato” dal Sindaco Cosimi solo perché siera dimenticato di avvertirlo essere suaintenzione di partecipare alla primarie delPD indette per le candidature alle elezio-ni politiche.Lo abbiamo rivisto in occasione di unincontro durante la campagna elettoraleed in quella sede gli confermammo tuttala nostra stima ed il rammarico per que-sta “rinuncia obbligata” perché si eradato il caso che, in quella conferenza, allaquale erano presenti anche ingegneri ci-vili ed architetti, le sue idee in ordine alfuturo sviluppo di Livorno trovaronoampi consensi.Mauro Grassi ha ripetuto quei concettiin un recente articolo apparso su IL TIR-RENO nel mese scorso. Affermava che ilComune di Livorno dovrebbe o avrebbedovuto già fare 4 o 5 cose per favorirne ilrinnovamento.Le riassumiamo brevemente:- un programma sui rifiuti che parli

“tanto”e quindi investa tanto nelletre R (riduzione, recupero e riciclo) epoco in inceneritori e discariche;

- anticipi due grandi varianti rispettoall’iter del piano strutturale: quella

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Interessante dibattito al nostro Circolo con l’assessore Giovanna Colombini e l’on. Anna Maria Biricotti

“Il Polo Universitario Sistemi Logisticidi Livorno è un valore aggiunto rispettoall’Università di Pisa, perché si coniugacon la vocazione del territorio”. Questa,in sintesi, la riflessione espressa dallaprof.ssa Giovanna Colombini, assessorealla Promozione dei Saperi e delle Relazio-ni internazionali, presso il Circolo cultura-le “Il Centro”, presieduto da Enrico DelloSbarba.Ma perché questo Polo? “Esso viene acolmare un vuoto, creando figure profes-sionali che non c’erano”. L’assessoresnocciola dati per farci intendere la porta-ta di una realtà che, a partire dal 2007, hagià compiuto grandi passi in avanti : “Cisiamo fatti conoscere e, ad iscriversi, sonomolti studenti provenienti sia dal nordche dal sud (attualmente più di 400 fre-quentanti)”.Perché si tratta di un vero “fiore all’occhiel-lo” : cinque facoltà messe insieme (tra cuiinformatica, economia, diritto, ingegneria)in una laurea nuova (Logistica), che segnala rottura di un sistema. Ma la città non èpronta: basti pensare alla difficoltà che in-contrano in questo momento gli studenti atrovare i servizi propri di un sistema uni-versitario (la mensa, innanzi tutto).

UNIVERSITA’ DI LIVORNO:

“Livorno non ha dato una risposta - haosservato l’assessore - eppure, bisognache si attrezzi”, visto che la posta in gio-co è alta.“Andate a Villa Letizia”, ha invitato la pro-fessoressa. La bellissima sede del Polo,dotata di una biblioteca universitaria e diun osservatorio, ci dà infatti la percezio-ne di un’operatività intensa e qualificata.Qui si è subito avviata la didattica, ma“mancava l’altra anima: la ricerca”, mo-tore indispensabile di ogni sviluppo.E poiché “Pisa ha guardato più alla ter-ra che al mare”, al nostro Polo è statoriservato quest’ultimo. Da qui una serie dilaboratori che richiedono spazi particola-ri.Lo Scoglio della Regina, Centro di Ricercaper le Tecnologie del Mare, ne è un bel-l’esempio (vedi la Robotica subacquea).Gemello dello Scoglio, quanto a destina-zione d’uso, l’importante complesso dellaDogana d’Acqua recentemente inaugura-to (cantiere PIUSS).Qui entreranno in funzione ben 21 labora-tori “in cui avremo di tutto e di più: incinque-sei anni potrebbe cambiare il vol-to della città”, ha sottolineato GiovannaColombini, per evidenziare la positività diun progetto complessivo che, creando si-nergie tra università e imprese, può diven-tare motore di sviluppo del territorio.Gli esempi riportati dall’assessore (vedi il

L’ass. Giovanna Colombini, l’ex vice-sindacoCristiano Toncelli e l’on. Anna Maria Biricottiripresi al dibattito al “Centro”.

motore di sviluppo di un territoriodi Marisa Speranza

veicolo subacqueo che mi fa vedere daterra cosa c’é sottacqua) sono indicatividi quanto la ricerca messa in atto nei labo-ratori, finalizzata allo studio di tecnologieinnovative legate al mare, possa creare unarete di rapporti di collaborazione e scambitra università, istituti di ricerca, enti e im-prese.“L’assessore ha fatto un lavoro straor-dinario e la sua spinta va sostenuta” harincarato l’on. Anna Maria Biricotti, criti-ca nei confronti di “una città che non èduttile e non si fa prendere dal nuovo”.Eppure, “di ricerca c’è un gran bisogno:ci vogliono strutture e strumenti che di-ano il via all’innovazione”.E’ questo il fine che si propone di rag-giungere il Polo universitario sulla Logi-stica di Livorno, il primo in Toscana. Iltema del rilancio del territorio deve stare acuore a tutti i livornesi. “Ci vuole unaspinta culturale”, ha insistito l’onorevo-le, e “bisogna creare le forze per ottener-la”.Il dott. Francescalberto De Bari, consiglie-re comunale a Rosignano, ben consape-vole di quanto siano importanti per il Co-mune logistica, portualità e mare, si è chie-sto cosa può fare il Polo. Sicuramente “ac-compagnare le esigenze del territorio”con un occhio attento al sistema delle im-prese. “La partita è aperta”. E l’invito aparteciparvi ci riguarda tutti.

Il plastico di come sarà il Centro di Ricerca per le Tecnologie del Mare dello Scoglio della Reginaal termine dei lavori.

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 13Livorno

(Cristina Battaglini) - E’ stata presenta-ta alla calata Alto Fondale con una ceri-monia a cura dell’Agenzia Marittima Del-ta Srl, agente per BAHRI, la Compagniadi bandiera del Regno dell’Arabia Saudi-ta, la nave ro/ro vessel Bahri Abha, la pri-ma delle sei ConRo che verranno costrui-te a seguito di un ordine firmato nel 2011da BAHRI con i cantieri coreani HyundaiMIPO e che vedrà la consegna dell’ulti-ma nave nei primi mesi del 2014.Fondata nel 1979, BAHRI è partecipataper il 28% dal Governo dell’Arabia Saudi-ta e per il restante 72% è quotata alla bor-sa di Riyadh. Grazie all’accordo siglato loscorso 4 Novembre 2012, tra BAHRI eVELA International Marine Ltd, BAHRI èadesso il 4° operatore mondiale nel tra-sporto di crude oil.A seguito della fusione, e con le nuovesei navi, BAHRI disporrà di una flotta di77 navi, di cui 32 tankers VLCC, 20 chimi-chiere, 14 dry bulkers, 5 product tankers,e 6 roll-on/roll-off. Le nuove ConRo ver-ranno impiegate sulla rotta che collega ilsub-continente indiano, il Golfo arabico,il Mar Rosso, il Mediterraneo (Livornounico scalo) con il Continente Nord Ame-ricano.Le navi offrono la massima versatilità neltrasporto di tutti i tipi di merce. Hannouna lunghezza di 230 metri, 32,5 m di lar-ghezza, un pescaggio massimo di 9,5 me-tri e una portata in peso di 26.000 tonnel-late. I motori sviluppano una velocità di22 nodi.Le navi dispongono di uno spazio sopra-

CostaToscanaCruise

Anche quest’anno la Porto di Livorno2000 partecipa al Sea Trade di Miami, ilpiù importante appuntamento internazio-nale del settore crocieristico. Quest’anno siaggiunge l’importante riconoscimento otte-nuto dall’Ente Toscana Promozione che hainserito il progetto “Costa Toscana Crui-se”, presentato da Porto di Livorno 2000,nel Programma Promozionale 2013.Il progetto è stato presentato nei giorni scorsia Palazzo Granducale dal Presidente dellaPorto Livorno 2000 Roberto Piccini, dalsegretario generale dell’Autorità PortualeMassimo Provinciali, dagli assessori pro-vinciale al turismo Paolo Pacini e comunalePaola Bernardo, dal responsabile progettiturismo della Regione Toscana Alberto Pe-ruzzini e dal presidente delle Strade del VinoPier Mario Meletti Cavallari.Il Sea Trade di Miami diviene quest’announ significativo continuum del Brand Co-sta Toscana Cruise, lanciato in occasionedel Sea Trade di Marsiglia svoltosi lo scor-so novembre. Porto Livorno 2000 sarà aMiami l’ambasciatore della Toscana, perfar meglio conoscere il territorio dal mer-cato internazionale in maniera complemen-tare ai consueti itinerari turistici verso lecittà d’arte di Firenze, Pisa e Lucca.Il messaggio lanciato è “Costa ToscanaCruise. Easy to find out”. Lo spazio espo-sitivo di Porto Livorno 2000 sarà collo-cato all’interno del Padiglione ICE nellaposizione di maggiore affluenza di visita-tori, lo stand sarà di 36 mq, e sarà imme-diatamente riconoscibile al visitatore come“Lo stand per la Toscana”, proponendouna sorta di percorso espositivo e senso-riale della Toscana della Costa.I pannelli proporranno quattro zone diinteresse turistico: - Livorno e il Grandu-cato di Toscana; -Bolgheri e la Strada delVino; - L’Isola d’Elba e le Perle del Tirre-no; -Gli Etruschi e l’Alta Maremma. Ver-ranno proposti dei prodotti di interesse:musiche e volume di Mascagni, volumesu Livorno e dintorni, volume della cuci-na tipica, quaderno degli itinerari CostaToscana Cruise, vetrine espositive di vinoe olio e dei prodotti tipici enogastrono-mici più eccellenti della nostra zona, condegustazione, gadgets ed inoltre un’areariservata alla comunicazione del Porto diLivorno e di quello di Piombino e Porto-ferraio, delle infrastrutture e della logisti-ca e dei servizi inerenti le operazioni por-tuali e gli accessi.

coperta per il trasporto dei contenitori, diuna stiva che può accomodare carico ge-nerale e impiantistica; nella “pancia” dellanave ci sono 5 ponti di diverse altezze, ingrado di accomodare merce sciolta (cas-se, pallets, tubi, lamiere, coils) e qualsiasicarico rotabile (auto, camions, trattori, gru,ecc).Dopo avere scaricato e caricato a Livor-no, la nave partirà per gli USA, dove toc-cherà i porti di Baltimora, Houston, Jack-sonville, Savannah, Wilmington, NewYork e Halifax.

di Cristina Battaglini

La Nave ro/ro Bahri Abhapresentata all’Alto Fondale

Via Aurelia 7 - Tel. 0586/940134Stagno - Livorno

Con una cerimonia a cura dell’Agenzia Marittima Delta Srl

CONFINDUSTRIALIVORNO

SezioneCostruttori Edili

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Politica e-mail: [email protected] Livorno

Non capita spesso che venga ricordato un uomo di scuola. Il “CESTONI”, una delleassociazioni culturali più anziane della città, ha ricordato recentemente il preside delLiceo Classico Aldo Bartalucci nel decimo anniversario della sua scomparsa con unaconferenza cui hanno partecipato ex alunni che hanno testimoniato come nel passatoquesto Istituto abbia formato professionisti- molti i medici-i quali si sono affermati,nelproseguo della vita,in vari campi del sapere.La sala del Museo era affollata e fra i variinterventi rilevante quello del dottor Umberto Capitani che nel 1955,studente di terzaliceo, vinse il primo premio nel Concorso Nazionale di Prosa Latina.Anche il SindacoCosimi,ex allievo,ha ricordato il preside Bartalucci con un intevento che è stato condivi-so dall’uditorio.Chi scrive queste brevi note vuole ricordare come nel recente passato il Liceo classicosi sia trovato in condizioni di crisi di alunni, crisi che continua ancora oggi nonostantel’introduzione di alcune specializzazioni.E ci si domanda ancora come in una città di160mila abitanti solo una cinquantina di studenti scelga il Classico? Una domanda postanel passato e che è ancora attuale. Ma a chi?E vogliamo ricordare alcuni nomi noti fra gli studenti e i docenti del nostro classico PiloAlbertelli, Luca Badaloni, Giosuè Borsi,Francesco Cecioni, Furio Diaz,Guido Donegani,Giorgio Fontanelli, Francesco Guerrazzi, Augusto Mancini, Guglielmo Marconi, GiovanniMarradi, Pietro Mascagni, Amedeo Modigliani, Giovanni Pascoli, Carlo Azeglio Ciampi

Mario Lorenzini

La sezione livornese della Fidapa (Fede-razione Italiana Donne Arti ProfessioniAffari), presieduta da Margherita Mazzel-li, ha recentemente celebrato la tradizio-nale Cerimonia delle Candele con una ele-gante conviviale nei locali dello YachtClub. La cerimonia, creata oltre ottant’an-ni fa dalla fondatrice della FederazioneInternazionale Lena Madesin Phillips,mediante il rito simbolico dell’accensionedelle candele, una per l’Internazionale eper ogni Stato membro, ha lo scopo diunire le donne di tutti i continenti che con-dividono i medesimi interessi, le tante at-tività e le tante mete raggiunte con l’in-tento di perseverare a dare voce ai pro-blemi dell’universo femminile.La B.P.W. (Business,Professional WomenInternazionale) ha orientato la pubblicaopinione e la legislazione in molti paesiportando la sua voce in tutte le Organiz-zazioni mondiali. In Italia l’Associazioneconta più di 12.000 socie organizzate in287 sezioni ed ha una sua Fondazioneche attua nel concreto le finalità della Fe-

Un momento della cerimone della Feste delle Candele. Da sin.: la past president nazionale NiclaCapua, la segretaria europea Giuseppina Bombaci, la presidente del Distretto Centro RossellaPoce e l’attuale presidente della Fidapa Livorno Margherita Mazzelli.

derazione.Grazie all’apporto di questa Associazionele donne italiane hanno ottenuto l’appro-vazione della Legge 120/2011 che preve-de la riserva alle donne di almeno un quin-to nei consigli di amministrazione dellesocietà partecipate; l’accordo con GenderInteruniversity Observatory, che fa capoa tre Università romane, dove si raccolgo-

no e selezionano i curricula eccellentidelle nostre socie per essere nominate neiconsigli di amministrazione; l’approvazio-ne della legge in materia di equilibrio dellarappresentanza nei Consigli delle Regionie degli Enti locali.Alla bella serata hanno partecipato la se-gretaria europea Giuseppina Bombaci, lapast president nazionale Nicla Capua, lapresidente del Distretto Centro RossellaPoce, la past president distrettuale M.Giovanna Alari, il presidente della Provin-cia Giorgio Kutufà, il rappresentante delSindaco assessore Walter Nebbiai, il co-mandante provinciale della Guardia di Fi-nanza Benedetto Lipari, il cap. di vascelloSimone Malvagna in rappresentanza del-l’Amm. Giuseppe Cavo Dragone, MonicaMannucci, assessore provinciale, l’on.Marida Bolognesi nonché i rappresentan-ti degli altri Club service e della Stampa.Il momento dell’accensione delle cande-le, per ricordare il patto di solidarietà contutte le donne del mondo, idealmente unitee la lettura del “Nostro Impegno” è statodi grande intensità di sentimenti. Sui ta-voli, oltre alle candele da accendere inonore delle altre federazioni dei club as-sociati e delle socie individuali, ogni com-mensale ha trovato una simpatica cande-la colorata dono della Presidente.Nel corso della serata è stata presentatala nuova socia Viviana Mazzarri. La Presi-dente Margherita Mazzelli ha voluto anchepremiare con un “attestato di stima” fine-mente incorniciato il suo Comitato ed alcu-ne socie che hanno collaborato con lei.

di Laura Conforti Benvenuti

FIDAPA: Cerimonia delle CandeleSi è rinnovata la tradizionale festa che ha lo scopo di unire le donne di tutti i continenti

Ricordato il presideAldo Bartalucci

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Politica e-mail: [email protected] Rosignano

Roberto Daddi neo presidente

Inauguratail Centro Festea Rosignano M. Il Comune di Rosignano Marittimo e REA

Rosignano Energia Ambiente, a partire dalmese di Aprile, daranno inizio ad una fasesperimentale di raccolta differenziata deirifiuti organici nella frazione di Vada e checoinvolgerà circa tremila utenze.Vicino agli esistenti contenitori sarannoposizionati circa 50 bidoni marroni da 240lt., che consentiranno, per dimensioni e ti-pologia, di ridurre al minimo l’impatto pa-esaggistico. Ai cittadini, insieme al mate-riale informativo, saranno fornite apposi-te biopattumiere per effettuare la diffe-renziazione del materiale organico in casa.La fase sperimentale iniziale di raccoltadifferenziata della FORSU dovrebbe por-tare, nella zona urbana individuata, ad in-tercettare almeno il 30% della produzionestimata di rifiuto organico ed incrementa-re negli anni successivi il quantitativo rac-colto, sia ampliando la zona di raccolta checon le attività di sensibilizzazione e pro-mozione di volta in volta organizzate.Per questo progetto è stata realizzata unaspecifica campagna di comunicazione chefornirà le indicazioni tecniche per l’utiliz-zazione del servizio, avendo cura di sti-molare la riflessione degli utenti in meritoall’opportunità del recupero della Frazio-

ne Organica dei Rifiuti Solidi Urbani nel-l’ottica della riduzione nella produzionedei rifiuti e della tutela dell’ambiente.Sono due i protagonisti della campagna esolo grazie alla loro interazione è possibi-le avere un lieto fine: il cittadino e i rifiu-ti. Grazie al corretto comportamento delcittadino, il rifiuto può iniziare una nuovavita.I nostri rifiuti prendono forma e diventa-no personaggi, sono degli animaletti rea-lizzati con gli scarti organici chiamati “idifferenti” (una pecora, un polpo, ungufo, un pinguino, una tartaruga e un ric-cio) che attraverso brevi slogan possonoparlare, possono farsi sentire e dare pre-ziosi suggerimenti: “BIDONAMI! Masolo nel posto giusto ed avrò una secondavita”.Nello specifico sono state realizzate car-toline informative, adesivi per i bidonistradali, adesivi per le biopattumiere do-mestiche e locandine da distribuire nei di-versi esercizi commerciali.

Grazie al Comune, Pro Locoe Sporting Club

Al via la raccoltadei rifiuti organici

PARTE DA VADA LA FASE SPERIMENTALE

Finalmente la lunga attesa ha avuto la sualieta conclusione: Rosignano M. ha il nuo-vo, razionale Centro Feste che consentiràla ripresa degli eventi sospesa forzatamen-te lo scorso anno a causa della impratica-bilità delle vecchie strutture, fra l’altronemmeno regolari.Il nuovo Centro, la cui realizzazione sideve, oltrechè alla disponibilità dell’Am-ministrazione Comunale, essenzialmenteall’encomiabille spirito di “rosignanità”della Pro Loco e dello Sporting Club chehanno “voluto fortissimamente” che an-che “il capoluogo” disponesse di un’areaattrezzata in grado di rivalutare le stagio-ni rosignanesi. Gran parte dei lavori edilisono stati effettuati con l’abituale perizia ecompetenza dalla storica impresa Quinta-valle, condotta dai fratelli Ing. Giuseppe eGeom. Luigi.L’augurio adesso è che si riescono adorganizzare manifestazioni ed eventi tali dadare rilievo a questo paese che merita unamigliore considerazione ed una valutazionepiù consona al suo glorioso passato ancheda parte dell’Amministrazione Comunale.

CONFESERCENTI

Roberto Daddi, già capogruppo della Margherita in Consiglio Comunale (legislatura2004-2009), titolare di una degli stabilimenti balneari più moderni e razionali - ibagni Tahiti in loc. La Mazzanta, Vada - è stato eletto, nel corso dell’assemblea tenutasinei giorni scorsi, presidente della Confesercenti.All’amico Roberto i più cordiali auguri da parte della redazione.

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 17Attualità

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SOCIETÀ COOPERATIVA

La società di gestione dell’aeroporto Ga-lilei di Pisa ha illustrato i dati del 2012 chesono stati, malgrado il difficile momentoche attraversa l’economia complessiva delPaese, decisamente brillanti.Infatti, il numero dei passeggeri si è man-tenuto in linea con i dati record del 2011essendo stati confermati i 4,5 milioni dipasseggeri del 2011 ed un utile netto re-cord di 6,4 milioni di euro, il più elevatonella storia di SAT.La dott.ssa Gina Giani - AmministratoreDelegato - ha dichiarato che “questi im-portanti risultati premiano la solidità delnostro modello di business che ci ha con-sentito di diventare un modello di svi-luppo economico per la Toscana”.Nel primo bimestre di quest’anno, SAT hachiuso un totale di 432.976 passeggeri tra-sportatiNUOVI VOLI - Nei giorni scorsi sonostati comunicate le nuove destinazioni chepuntano a rendere “il Galilei” un punto diriferimento per il traffico aereo nella Re-gione ma anche nell’intero paese semprepiù importante.Dal 31 marzo, intanto, Ryanair, la più gran-de compagnia aerea in Italia, invita i pas-seggeri a scoprire le fantastiche destina-zioni greche servite da Pisa tra cui Cefalo-nia e Kos.Cefalonia è la maggiore delle isole Ionie.In tempi omerici l’isola era uno dei posse-dimenti di Ulisse e recenti scavi condottinell’isola, sembrerebbero dimostrare cheCefalonia fosse proprio la capitale del re-gno di Ulisse. L’isola é rinomata per labellezza del suo mare, tra cui spicca laspiaggia di Myrtos, votata per ben dodicivolte come la spiaggia piú bella della Gre-cia per merito della sua forma ad arco diquasi due chilometri di ciottoli bianchiabbaglianti. Di straordinaria bellezza an-

Risultati brillanti per l’aeroporto GalileiPasseggeri in ascesa e utile record per SAT

che la grotta di Melissani con il lago sot-terraneo la cui parziale caduta del tettoroccioso ha rivelato uno spettacolo incre-dibile.Splendida isola appartenente all’arcipela-go del Dodecaneso, Kos si distingue nonsolo per le splendie spiagge ed il maredall’acqua cristalliina, ma anche per i nu-merosi siti archeologici che custodisce.Tra i principali ricordiamo l’Asclepeion,ovvero il tempio di Asclepio, dio grecodella medicina, le terme, il Platano d’Ippo-crate, dove il padre della medicina passa-va il suo tempo a studiare e che é consi-derato l’albero più antico d’Europa, l’ode-on romano, il Castello di Neratzia, la for-tezza medievale (ammodernata dai cava-lieri Ospitalieri nel Rinascimento) posta al-l’ingresso del porto della cittadina di Cooe la fortezza di Antimachia.Sará possibile volare da Pisa a Cefaloniaogni lunedí e venerdí ed a Kos ogni gio-vedí e domenica.Il programma Ryanair dei collegamenti daPisa verso la Grecia prevede inoltre le se-guenti destinazioni: Chania (mercoledí e

Nuovi voli per la Grecia e nei prossimi mesi per Marsiglia, Mosca e Pietroburgo

domenica) e Rodi (martedí e sabato).Ryanair ha giá messo a disposizione nu-merosi posti da Pisa a partire da Euro 12(Solo andata, tasse incluse) per viaggiaread aprile e maggio.Con decorrenza giugno, invece, Ryanairassicurerà, con frequenza settimanale (mer-coledì e domenica) il collegamento conMarsiglia: con decorrenza dal 25 maggioal 29 settembre p.v. collegamento conMosca (partenza da Pisa il martedì e il sa-bato alle ore 22; partenza da Mosca alleore ore 4.25) e dal 30 maggio al 27 settem-bre collegamento con San Pietroburgo(partenza da Pisa il giovedì alle ore 21.45;partenza da San Pietroburgo il venerdì alleore 4.25).

Un’affascinanteimmagine

dell’Isola Kosnell’arcipelago

del Dodecaneso(Grecia)

Page 18: Il Centro Aprile 2013

Politica e-mail: [email protected] Cultura

Ci attende un mese di aprile ricco dieventi. La vela, la cultura e la solida-rietà dal 20 aprile al 1 maggio saran-no le protagoniste del 30° Trofeo Ac-cademia Navale. Sedici classi parte-cipanti e 25 Marine estere con unaprevisione di oltre trecento barche eoltre mille regatanti. E poi la nuovalocation presso il prestigioso com-plesso della Porta a Mare, l’Approdo75, dove sarà allestito il villaggio Tut-tovela che sarà inaugurato sabato 20aprile.Molte le iniziative collaterali previste,tra cui quelle promosse dalla Provin-cia di Livorno quali il Convegno “Am-biente Marino” che vedrà protagoni-ste le scuole superiori presso il Mu-seo di Villa Henderson del 24 aprilealle ore 9.00 con l’assessore MonicaMannucci come madrina.E ancora la visita di studenti e pro-fessori che partecipano al program-ma “Al di là del mare” di Cooperazio-ne Transfrontaliera Italia-Francia “Ma-rittimo” con il progetto “Per mare”.E infine un’attenzione ai bambini dellescuole con l’iniziativa del 23 aprile“Dall’orto al mare” in collaborazionecon Slow Food: seminari didattici egran finale al Mercato del Pesce con

APPUNTAMENTI DA METTERE IN AGENDA

30ª edizione del Tan e Rosso di Sera

di Luca Lischi un’asta a cui sono invitate le famiglie.Tutte le informazioni sul Tan sono di-sponibili sul sito:www.trofeoaccademianavale.eu

* * *Sempre ad aprile non mancherannole occasioni di poter gustare i prodot-ti di eccellenza enogastronomica delnostro territorio con la rassegna Ros-so di sera promossa dall’Associazio-ne Italiana Sommeliers di Livorno incollaborazione con la Provincia di Li-vorno, Il Consorzio Strada del vino edell’olio Costa degli Etruschi e il pa-trocinio della Camera di Commercio.I ristoranti e i produttori di vino ciaspettano a tavola per valorizzare iprodotti e le eccellenze del territorio.Rigorosamente la sera con menù dipesce e vino rosso. Dall’antipasto aldolce i commensali avranno la possi-bilità di votare il piatto e il vino pre-ferito e con un costo che non supera i45 euro.

Questo il calendario delle serate (conprenotazione presso il ristorante):

Venerdì 5 Aprile: Azienda PoggioRosso con Rist. “L’Ancora” tel. 0586/881401 - Venerdì 12/04 Azienda Mi-chele Satta con Rist. “Nonna Isola”tel. 0586/753800

Una regata della scorsa edizione del Trofeo Accademia Navale Città di Livorno. (foto Onorati)

Domenica 14 Azienda Podere Sa-paio con Rist. “Oscar” tel. 0586/501258 - Martedì 16/04 Azienda LaBulichella con Rist. “lo Scolapasta”tel. 0586/751291

Giovedì 18 Aprile: Azienda La Ci-priana Rist. “Vizi e Virtù” tel. 0586/801020 - Sabato 20/04 Azienda Arri-ghi con Rist. “L’Aragosta” tel. 0586/895395 -

Mercoledì 24 Aprile: Azienda Trin-gali con Rist. “Yacht Club Livorno” tel.0586/892091 cell. 338/4488453 -

Venerdì 26 Aprile: Azienda Poggioal Tesoro con Rist. “La Lupa” tel.0586/886213

Martedì 30 Aprile: Azienda PodereSant’Agnese con Rist.”La Vela”(presso l’Hotel Rex) tel. 0586/580400

Giovedì 9 Maggio: Azienda Agrilan-dia con Rist. “Casale del Mare” tel.0586/759007.

Page 19: Il Centro Aprile 2013

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7Cultura 19

Filarmonica dei Concordi

Jonathan Arpetti è un giovane uomoche sta coordinando un romanzo col-lettivo del quale sono entrata a far par-te su invito di una cara amica scrittri-ce. Il libro che verrà costruito su 20capitoli scritti da altrettante donne èun esperimento letterario di compro-vato successo. Jonathan ha dato il titolo e la figura del-la protagonista, non comune, che ver-rà costruita un poco alla volta attraver-so la personalità delle sue “madri” chela introdurranno nella storia e la con-durranno in una esperienza elettrizzan-te inventata dalla fantasia di ciascunadelle autrici.Una avventura passata di mano inmano come il testimone di una staf-fetta dove una idea diviene il germeper la successiva. La tecnica del ro-manzo aperto non è nuova, nei primianni del 2000 sono nati diversi collet-tivi che hanno pubblicato romanzi com-posti dal oltre 100 partecipanti.Questa realtà viene anche chiamataSIC cioè scrittura industriale collettivae si basa su determinate regole codi-ficate.Alcuni collettivi affermatisi in questianni sono il Wu Ming, Kail Zen e PaoloAgaraff.L’idea parte peró da lontano, è del1929 il romanzo “Lo zar non é morto”romanzo fantapolitico scritto da 20personaggi del “Gruppo dei deci”, uncollettivo di futuristi capitanato da Fi-lippo Tommaso Marinetti, MassimoBontempelli ed altri uomini famosi delpanorama culturale italiano.Ma veniamo a noi, alcune scrittrici, gior-naliste livornesi sono entrate nel pro-getto del romanzo aperto ideato dal“Collettivo Idra”.Ho voluto fare una serie di domande aJonathan Arpetti, creatore insieme adun amico, di questo progetto.

� Chi c’è dietro l’idea del collettivoIdra?Il collettivo Idra e più in generale “scri-vere in modo collett ivo” nasce daun’idea mia e di Marco Apolloni (an-che lui autore) dopo aver portato a ter-mine un romanzo a quattro mani. Poisi sono aggregati in ordine alfabetico:Christina Barbara Assouad, Silvia Del

Beccaro, Paolo Musano e FrancescaRiccioni, i quali avevano già collabo-rato con noi in altri progetti collettivi.� Da quanto tempo è nata questa at-tività?Il collettivo Idra nasce ufficialmente il1 gennaio 2013, con la messa on linedel sito www.collettivoidra.com� Tu cosa fai nella vita?Io mi occupo di tutt’altro – gestionemagazzini grande distribuzione – mavivendo attualmente una situazione diprecariato dovuta alla crisi finanziaria,posso approfondire la mia passioneper la scrittura avendo molto tempo adisposizione.� Cosa ti ha acceso l’idea della scrit-tura collettiva?Come dicevo precedentemente, hoscritto un romanzo insieme a MarcoApolloni e il risultato è stato molto sod-disfacente sotto tutti i punti di vista.Prima di tutto scrivere insieme a deicolleghi è un percorso formativo chefa cogliere molte sfumature di que-st’arte che da soli chiusi nella propriastanza davanti al pc non si cogliereb-bero. Ci si mette di più in discussio-ne, si ha una critica del proprio scrittoin tempo reale… in poche parole cre-do che confrontarsi con delle altre“menti letterarie” pagina dopo paginapermetta di arrivare a un prodotto dimaggiore qualità.� Secondo te è una formula di suc-cesso o l’eterogeneità degli stili creauna discontinuità di lettura.Per quanto ci riguarda è una formuladi successo. Noi siamo soliti scrivereda un minimo di due a un massimo diotto insieme, creando storie con diver-si personaggi co-protagonisti. Ogniautore dà voce a uno di essi, con ilrisultato di un’alternanza di capitolidagli stili diversi ma che proprio gra-zie alla loro diversità tengono vivo l’in-teresse, senza rischiare di annoiare.� Se aggiusti un capitolo per unifor-

marlo agli altri, l’autore come reagi-sce di solito?Di solito non correggiamo per unifor-mare il tutto secondo i classici cano-ni, ma lasciamo a ogni autore il pro-prio stile, in quanto partiamo dal pre-supposto che ogni autore porta avantiun personaggio diverso. Però quandogli interventi vanno fatti, ciascuno dinoi è abbastanza coscienzioso da ac-cettarli e anzi ringraziare chi ha evi-denziato parti che non andavano nelproprio scritto.� C’è un autore di maggior peso nelcollettivo che dà l’incipit o che chiudela storia con l’ultimo capitolo o sonotutti uguali?Non c’è un autore che prevale suglialtri, né seguiamo degli schemi fissi,ma ragioniamo su ogni singolo pro-getto in base alle caratteristiche diognuno e alla storia che abbiamo in-tenzione di scrivere. Tu quindi sei sia autore che registadel lavoro collettivo?Si, Io finora ho partecipato come auto-re a tutti i progetti che al momentosono sei, cinque in carico alla nostraagenzia letteraria e il sesto invece,Soci@l Single, di prossima pubblica-zione.

La forza della molteplicità di pensieroSCRITTURA COLLETTIVA

di Silvia Menicagli

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Page 21: Il Centro Aprile 2013

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Presentato il libro di successo mondiale dal Circolo Il Centro

L’Eretico di Carlo A. Martigli

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Ancora un messaggio spirituale, inquietan-te ed entusiasmante al tempo stesso, nel-l’ultimo romanzo dello scrittore Carlo Al-berto Martigli, che è tornato in questi gior-ni a Livorno per presentare la sua ultimacreazione, “L’Eretico”, col quale ha bissa-to il grande successo del suo precedentelibro “ 999 L’ultimo custode”. Ancora unaffondo storico nello scenario variegato dicultura e di arte, ma anche politicamenteminaccioso, del Rinascimento Italiano,dove si alternano splendori e sangue, dovela parola di Cristo è strumentalizzata a finiterreni.La corte papale, sede del Papa AlessandroVI°, al secolo Rodrigo Borgia, appare lapiù violenta, la più corrotta, e la più asset-tata di potere temporale, tanto che il papavorrebbe trasformare il suo pontificato inregno da trasmettersi in famiglia. In questoscempio della parola di Dio, a Firenze sileva la voce del frate domenicano Girola-mo Savonarola che, nel tentativo di purifi-care il mondo, non vede altra soluzione chedistruggere i beni terreni in grandi falò econdannare lo sfarzo. Siamo nel 1497 e Fi-

renze è illuminata da roghi sinistri nei qua-li, insieme ai cosiddetti “eretici”, brucianoanche tesori di arte inestimabili e ricchez-ze, mentre la parola del frate minaccia ca-stighi e sofferenze.Si apre così l’avvincente romanzo di Mar-tigli, e lo scenario si allarga a macchia d’olio,fino a raggiungere i confini più lontani del-l’Oriente: un immenso sfondo storico dun-que, nel quale si giocano le sorti del mondocontemporaneo. Un lontano passato digrande attualità conquista il lettore in unasorta di curiosità frenetica a scoprire il mi-stero e il messaggio di pace di cui sonoportatori i personaggi chiave della narra-zione. Dall’Oriente, dalla Valle di Ladakh,nel Tibet, il vecchio monaco Ada Ta e lagiovane allieva Gua Li, intraprendono unlungo viaggio per raggiungere Roma e lacorte del Papa, portando un libro misterio-so, che, se conosciuto, potrebbe far trema-re il soglio pontificio e le rigide convenzio-ni religiose dell’Occidente.Si tratta di un volumetto che intende ri-spondere ad una domanda che in occidente,solo pochissimi si sono posti “Dove è sta-to Gesù Cristo tra i tredici e trenta anni? “.Questo lungo periodo, che nei Vangeli èavvolto in un silenzio assordante, è rima-sto lettera morta per secoli e, comunque,sono state messe a tacere le voci che, a par-tire dalla fine dell’Ottocento, hanno solle-vato il dubbio. Carlo Alberto Martigli, con-quistato fin dall’adolescenza, dalla figuradel Cristo, come la più grande della storia,si è incuriosito di fronte a questo silenzioed ha cercato negli anfratti delle bibliote-che. E quello che ha scoperto e che ha capi-

to lo profonde nell’Eretico. Ed un altromessaggio ancora si agita tra le pagine dellibro, il grande sogno di Pico della Miran-dola, l’umanista che, indignato dalla assur-dità delle guerre di religione e delle perse-cuzioni religiose, ha scosso l’Occidente conla proposta di unificazione delle tre reli-gioni monoteiste, cristiana, ebraica e mu-sulmana.E qui incontriamo un altro protagonista del-l’Eretico, Ferruccio de Mola, erede del pen-siero di Pico della Mirandola, un personag-gio umano, coraggioso e leale, anch’egli te-stimone di un “tesoro e di un segreto”. Fer-ruccio, perdutamente innamorato della mo-glie, donna intelligente e moderna ( quasifemminista ante litteram), giocherà tutte lecarte a sua disposizione per salvarla dalletrame nere del Papa e dei Medici e per ri-congiungersi a lei.E qui non si può aggiungere altro, perché ilbello della lettura sta nello scoprire le vi-cende e gli eventi e capire chi è affettiva-mente l’eretico. Nella sua derivazione dalgreco, eretico è “colui che sceglie”, coluiche scegli coscientemente e liberamente. Edunque c’è un solo eretico o ce ne sonoaltri ? . Al lettore la risposta. Il libro, scrit-to molto bene, con ricchezza lessicale evarietà di linguaggio, presenta personaggistudiati e scandagliati nel loro rapporto congli eventi e con l’ambiente da cui proven-gono e manifestano personalità distinte eben tratteggiate.Particolare e stupefacente la descrizione de-gli ambienti, chiusi ed aperti, interessan-tissima la testimonianza storica. Al di làdall’interesse che la lettura suscita, è im-portante considerare la indubbia attualitàdei quesiti che il libro, ambientato nel Ri-nascimento, solleva anche oggi, anzi, parti-colarmente oggi.

di Angela Simini

Organizzata dal “Circolo Il Centro”, ha avutoluogo presso la Sala consiliare della Provinciala presentazione dell’Eretico, un libro di suc-cesso mondiale scritto da Carlo Alberto Marti-gli, figlio dell’indimenticabile arch. Walter, giàconsiliere provinciale per più legislature.L’evento è stato coordinato dal presidente delCircolo stesso, dott. Enrico Dello Sbarba.

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Politica e-mail: [email protected] Cultura

Le novità nelle saleANDIAMO AL CINEMA

di Matteo Pieracci

Raccoltaantologicasul mondofemminile

di Silvia MenicagliLa nostra nostra concittadina Mari-sa Genovesi Marrucci, socia Fidapae del Circolo Il Centro, per molti annicoinvolta in attività culturali e turi-stiche, ci ha sottoposto la visione diquesta raccolta antologica dove leistessa ne è coautrice.“Pianeta donna” è un libro, dove 46,tra uomini e donne, hanno elabora-to un lavoro cheverte sul temadella donna, fi-glia, madre, mo-glie, amica.Marco Delpinoe Francesca La-ganà entrambigiornalisti oltreche impegnatiin campo socia-le e culturale, hanno curato la realiz-zazione della raccolta antologica fat-ta di racconti, poesie, impressioni econsiderazioni dove la donna vienecaratterizzata attraverso le sue sof-ferenze, travagli interiori, amori econtraddizioni.Ogni autore esprime attraverso il suosentire quello che dai tempi della cre-azione attraverso i secoli è stato det-to della donna, in positivo o in ne-gativo dai suoi cantori, poeti, scrit-tori e censori.Questa raccolta rientra nel progettoTigulliana 2012 promossa dal-l’ANPAI, Associazione NazionalePoeti, Autori ed Artisti d’Italia. Quin-di un occasione per conoscere il la-voro di tanti autori, alcuni scrittoriprofessionisti altri amatoriali, chearrivano alla scrittura attraverso lepiù varie esperienze lavorative mache trovano in questa arte senzatempo lo strumento per dare vocealle proprie emozioni in una libertàassoluta.

E’ tornato Salvatores. E già questa non è unanotizia di poco conto, dato che il regista napole-tano mancava alla regia di un film da ben tre anni.Il suo ultimo lavoro “Educazione siberiana”, at-tualmente nelle sale sta avendo un buon succes-so ai botteghini.La pellicola, tratta dall’omonimo romanzo di Ni-colaiLilin, fotografa nitidamente la vita all’inter-no della comunità criminale degli Urca siberiani.Al centro del racconto vi sono in particolare, levite di due giovani esponenti della comunità,Kolima e Gagarin, cresciuti fraternamente insie-me fra furti e atti di teppismo, ma sempre nelrispetto di un particolare “codice etico” che lacomunità degli Urca impone ai suoi adepti.Ciò che piace di questo film è la facilità narrativacon cui mette in connessione la storia di unacomunità (gli Urca), le storie personali dei pro-tagonisti (come quelle appunto di Kolima, Ga-garin e di nonno Kuzya) e la storia dell’Ursspost-Stalin.Il romanzo subì alcune critiche riguardo la veri-dicità degli eventi accaduti. Lilin dichiarò infattil’autentica veridicità di tutti gli eventi e dei per-sonaggi descritti nel libro. Vere o meno che sianole storie raccontate dall’autore, Salvatores haavuto il merito di scegliere la storia giusta, inter-pretata con grande capacità da tutti gli attori incausa. Nasce da qui, il piccolo successo di “Edu-cazione siberiana”, il cui cast è un mix di espe-rienza (John Malkovich è il vecchio e saggiononno Kuzya) e di gioventù attoriale, dove inquest’ultimo caso sale prepotentemente in cat-tedra la scuola lituana. Un film che non mi èpiaciuto è il macchinoso adattamento letterario“Anna Karenina”.Premettendo che, a mio avviso, ci sono molti

romanzi di Tolstoij più amabili, la pellicola inquestione è lenta e la volonta di unire una mae-stosa scenografia in stile teatrale al racconto ci-nematografico, accompagnata da parti musicatenon dà l’effetto sperato.Tutto ciò rientra nella logica, di quanto sia dasempre difficile trasporre cinematograficamenteun testo letterario.Da vedere è invece “Il lato positivo-Silver Linin-gs Playbook”. E’ un mélo moderno, che pur trat-tando il delicato argomento della depressione bi-polare riesce a raccontare una storia d’amore fradue persone dai molteplici problemi.Il lieto fine è un po’ scontato ma non rovina ilbuon giudizio che critica e spettatori hanno ri-servato al film.Nonostante sia stato troppo poco nelle sale (equi potremmo addentrarci in una feroce criticasu ciò che le sale scelgono di mostrare allo spet-tatore..), “La scelta di Barbara” conferma l’otti-mo trend dei tedeschi nel raccontare le storiedella Germania prima della caduta del Muro.Dopo “Good Bye Lenin” (2003) e “Le vite deglialtri” (2006), ecco “La scelta di Barbara”, un’al-tra pellicola con tanto di storia d’amore “ai tem-pi della Stasi”. Fa riflettere, non poco e giusta-mente, sulla cieca ottusità di alcuni apparati diregime.All’appello mancano purtroppo i film italiani,troppo scadenti in questo periodo, anche soloper una semplice citazione.La citazione invece, la faccio per il ritorno pro-rompente degli horror. Premettendo che non im-pazzisco per il genere, sta andando molto il filo-ne del “Spirito della porta accanto”.C’è poco da star tranquilli nell’andare a lettoquando sia in “La madre” che in “Sinister”, ifantasmi nelle suddette pellicole sono pronti adisturbare la quiete vita di altrettanto tranquillefamiglie americane.

PIANETA DONNA 2012

Page 23: Il Centro Aprile 2013

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 1923Cultura

Prossimi appuntamenti

STAGIONE TEATRALE 2013CASTIGLIONCELLO -

Castello Pasquini - TensostrutturaInformazioni e prenotazioni:

tel. 0586.754202/759021 - www.armunia.eu

Stagione 2012/2013Teatro Goldoni e Goldonetta

I restanti appuntamentidi Aprile (h. 21)

Venerdì 12 aprile, ore 21.15FUORI TEMPO di e con la Banda Osi-ris con Sandro Berti mandolino, vio-lino, trombone; Gianluigi Carlonevoce, sax Roberto Carlone trombone,pianoforte Giancarlo Macrì percussio-ni, batteria, bassotuba

Sabato 6 aprile - DanzaIn Mozart - Free Chocolat LoveBalletto Teatro di TorinoCoreografia: Matteo LevaggiMusiche: Michael Nyman

* * *Domenica 7 aprile, h 16 e h 18GoldonettaPeter Pan e....l'isola che non c'è

* * *Martedì 9 aprile - ConcertoChristoph Poppen direttoreMichele Marasco flautoDirettore: Christoph Poppen Flauto: Michele MarascoORT Orchestra della Toscana

* * *Mercoledì 10 aprile - liricaVerdi e Wagner in jazzRiccardo Arrighini pianofortemusiche G. Verdi e R. Wagner

Sabato 27 aprile, ore 21.15SCENA MADRE regia e progettomusicale di Michele Abbondanzacoreografia di Antonella Bertoni eMichele Abbondanza con Paola Fa-leschini e Antonella Bertoni

STAGIONE RAGAZZIDomenica 7 aprile, ore 16.30CENERENTOLAdrammaturgia e regia di Tonio De Nit-to, con Mariliana Bergamo, AntonioMiccoli, Francesca Nuzzo, SerenaRollo, Fabio TinellaEtà consigliata: dai 5 anni

* * *Venerdì 12 aprile - GoldonettaWA-VE: l'onda del bicentenario - Duo L'Ori-ginale e la Copia, Kulli Tomingas e LucaSchieppati

* * *Domenica 21 aprile - DanzaEleonora Abbagnato & Friends

* * *Venerdì 26 aprile - GoldonettaLa ribalta di Classica con Gusto: Concertoper pianoforte e orchestra, Mario Menicaglidirettore e Michelle Candotti pianoforte

* * *Sabato 27 aprile - Danza"Le Cariatidi - la genesi" per la GiornataMondiale della Danza

Riccardo Arrighini

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