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1 IL FOGLIO di PINZOLO Il Foglio del Comune di PINZOLO anno VII - n. 12 - luglio 2011

Il Foglio del Comune di Pinzolo - luglio 2011

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IL FOGLIO di PINZOLO

Il Foglio del Comune di PINZOLOanno VII - n. 12 - luglio 2011

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AMMINISTRAZIONEQualità urbana, un impegno giornaliero 2PalaDolomiti, un punto di riferimento culturale per il paese 4Il sistema calotte-chiavette per aumentare la raccolta differenziata 8Il manuale: cosa cambia nella gestione dei rifiuti 10Ritiro Inter una grande opportunità 12La consulta frazionale, un’occasione per comunicare con l’amministrazione 14

COMUNITÀIl Piano del Parco 16Al PalaDolomiti il primo “Memorial Giuseppe Gest” 20Festa degli alberi a Patascoss 21Festa dello Sport e “Un ponte tra le montagne d’Italia” 22La ditta “FERRARI V.P.R.” premiata a Roma tra le imprese più longeve d’Italia 24L’Apag, il punto di riferimento per quanti hanno a cuore gli animali 26In omaggio il libro ricordo su don Angelo Franceschetti 29

GIOVANIPiano Giovani: “Crescere: riflessione, azione, relazione” 30Attuata la delega dell’Università alla Provincia 32Hot Funky Style 34

ASSOCIAZIONIPro loco Pinzolo: con meno risorse, ma con immutato entusiasmo 36Dalla montagna al mare, dal Trentino alle Marche… 38Ucas, l’Unione commercianti di Pinzolo, per migliorare il paese 39Una fiaccolata da Record 42

TERZA ETÀIl bello,deve ancora arrivare... 44

L’ANNIVERSARIOI dieci anni del Golf Val Rendena 46

CULTURA E TRADIZIONECon “Dinanç da la luna” è tornato a Pinzolo il Filò da la val Rendena 50Murales: “scarpulin” 52I cent’anni delle Guide alpine di Campiglio 54

SPAZIO LIBRIIl Tempo del Sole 59L’uomo del Torre, l’ultima fatica di Ermanno Salvaterra 6088 haiku, poesie di Grazia Binelli 61

MEMORIACent’anni or sono… Pinzolo al tempo dei nonni dei nonni 62

IL RACCONTOIl paese che vorrei 66VERDEBIANCOROSSO 68

Nel ricordo di Papa Giovanni Paolo II 72“Tu conferma la nostra fede Pietro nelle terre di Marco”

SOMMARIO

IL FOGLIO del Comune di Pinzolo

Semestrale di informazioneIscritto al n. 1265 Registro stampe del Tribunale di Trento dd. 13.12.2005

EDITORE

Comune di Pinzolo (TN)

RESPONSABILE EDITORIALE

Damiano [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILE

Matteo [email protected]

COMITATO DI REDAZIONE:Maura Binelli, Sergio Binelli, Maddalena Collini, Sara Maffei, Carla [email protected]

SI RINGRAZIANO PER LA COLLABORAZIONE:Gianluca Alvino, William Bonomi, Anita Binelli, Andrea Busignani, Giuseppe Ciaghi, Gianluca Leone, Angelo Marini, Isidoro Pedretti, Ines Tisi, Nadia Vidi

IN COPERTINA

Guide con clienticortesia Fam. Collini Pipòt

STAMPA:Grafica 5 - Arco (TN)

Anno VII, Numero 12

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IL FOGLIO di PINZOLO

Cari cittadini,Ci sono fatti che colpiscono sul vivo, che impediscono di restare indifferenti.Così mi sono emozionato nel legge-re, su richiesta di Angela, durante la celebrazione in ricordo della fi-glia Sabina, la lettera scritta dal Rettore dell’Università di Verona in suo ricordo.Quale esempio d’amore è stata questa giovane mamma, scompar-sa così rapidamente! Un amore vissuto verso la propria famiglia e verso il proprio paese. Un amore e una cura esercitati nei confronti del papà. Un amore che si è rivelato nell’impegno dello studio. Un amore fatto disponibi-lità sul lavoro. Un amore che ha intessuto fedeltà nel matrimonio. Un amore che si è fatto dono di vita per il piccolo Riccardo.Nel mio ruolo di sindaco sono testi-mone di tanti altri casi, certo non così forti, ma ugualmente significa-tivi, che mi fanno sentire quanto la nostra Comunità sia ricca di gente straordinaria.Gente che non chiede, ma sa dare molto.Gente riconoscente: pronta, ad esempio, ad organizzare una sera-ta di musica, di canti e di racconti per un amico scomparso. Il ricor-do per Gest è stato veramente un momento molto toccante nella sua semplicità e sincerità.

Gente umile, che lavora, che fati-ca, che si dà fare.Gente sobria e seria. Gente deter-minata, altruista e generosa. Lo so che gli incidenti di percorso, come anche certi ritardi colpevoli non mancano nemmeno fra noi.Così, ad esempio, può capitare che una prima serata sia un mezzo fallimento a causa di una serie di disguidi: la differenza la fa una Co-munità che non si rassegna, ma si rimbocca le maniche per rimediar-vi, affinché tutto possa comunque andare per il meglio.O può succedere che, davanti ad un’iniziativa come la presenza di una squadra nazionale si possano avere opinioni diverse: le critiche ci stanno, ma sogno una Comunità che sappia riconoscere il bene com-plessivo per il quale si è deciso di investire denaro ed energie.Una Comunità vive di spirito di squadra, della voglia di fare volon-tariato, di darsi da fare, di rime-diare alle cose che non vanno an-che spendendosi in prima persona, con un sorriso, con decisione, con l’intuito che sa trasformare una debolezza in un punto di forza. Passa da queste cose la costruzio-ne di una Comunità vera. La nostra Comunità.

Il SindacoWilliam Bonomi

editoriale

Una Comunità vive di spirito di squadra, della voglia di fare volontariato, di darsi da fare, di rimediare alle cose che non vanno anche spendendosi in prima persona, con un sorriso, con decisione, con l’intuito che sa trasformare una debolezza in un punto di forza.

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A un anno di distanza dalle ele-zioni e dall’incarico ricevuto, che mi sforzo di adempiere col massimo impegno e sollecitudi-ne, mi rendo conto che le cose da fare sono sempre tantissime e che confrontarsi con la buro-crazia è una fatica immensa, non è mai finita. Il fatto certo non mi spaventa, anche se il dispendio di tempo e di energie è notevole. Comunque riesco a sbrigare le competenze del mio assessorato con una certa soddi-sfazione e nel miglior modo pos-sibile. Al momento, siccome è stato affidato all’architetto Remo Zul-

berti l’incarico di redigere una variante di assestamento al Pia-no Regolatore, sto affrontando con la maggioranza tutte quelle problematiche che non avevamo potuto seguire con la variante per la prima casa. Il lavoro si presenta molto im-pegnativo perché, oltre alla determinazione dei criteri di carattere generale, ci sono an-che moltissime domande di cen-siti da esaminare e da valutare. Pertanto spero di riuscire a por-tarla in Consiglio comunale per la prima adozione verso la fine dell’anno o al massimo nei primi mesi del 2012.Entro la fine di luglio inoltre conto di andare in consiglio con la variante per le case da mont con la seconda adozione. Intan-to stiamo toccando con mano i primi risultati della variante sul-le prime case, che ha consentito ai nostri concittadini di iniziare i lavori nelle loro abitazioni. Per quanto riguarda la circonvalla-zione dell’abitato di Pinzolo il progetto sta proseguendo mol-to bene, anche se sono sorti dei problemi per un ricorso tra le ditte incaricate delle perizie geologiche e geotecniche che dovrebbe risolversi a breve. Mi sento comunque di assicurare tutti i censiti che il tracciato su Pinzolo passerà completamen-te sotto terra. Per questo mi sento in dovere di ringraziare

Qualità urbana, un impegno giornaliero

Variante prima casa: “Spero di riuscire a portarla in Consiglio comunale per la pri-ma adozione verso la fine dell’anno o al massimo nei primi mesi del 2012”

di Isidoro Pedretti*

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IL FOGLIO di PINZOLO

i tecnici della Provincia e l’as-sessore Alberto Pacher per la disponibilità e per la sensibili-tà dimostrate nell’ascoltarci e nell’aiutarci a risolvere di volta in volta i problemi che insorge-vano. La qualità urbana dei no-stri abitati è molto importante, ma anche molto complicata, perché il comune è diviso in tre frazioni, ciascuna con esigenze specifiche date le caratteristi-che e le diverse vocazioni so-cio-economiche ed ambientali, per di più situate ad altitudini diverse, con Madonna di Cam-piglio a 1500 e con le difficoltà che comporta lassù la program-mazione degli interventi e dei

lavori. Grazie al lavoro di tutti, e in particolare a quello del-la nostra squadra comunale, riusciamo a far fronte ai mille impegni e a tenere in ordine le nostre realtà territoriali. Insie-me a costoro voglio ringraziare in particolari i geometri Remo Maturi e Cristian Bonazza, i ca-pisquadra Davide Caola e Borto-lo Collini per la mole di lavoro che riescono a fare durante tut-to l’arco dell’anno.

*Assessore alla qualità urbana e progetto per la realizzazione circonvallazione abitato di Pin-zolo (cel. 333 1701782).

Circonvallazione: “mi sento di poter assicurare che il tracciato della strada su Pinzolo passerà completamente sotto terra”

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AMMINISTRAZIONE

A sei mesi dalla sua inaugura-zione, sottolineata dalla par-tecipazione entusiasta di tutta Pinzolo, che vedeva finalmente realizzata un’opera sospira-ta da 35 anni e attesa da 12, oltremodo necessaria alla vita sociale, culturale e ricreati-va della comunità, la struttu-ra del centro polifunzionale consente di trarre un primo bilancio sull’attività messa in cantiere durante la stagione invernale e, sulla scorta delle esperienze fatte, di guardare e pensare al futuro con un certo qual ottimismo. Per renderlo completamente funzionale e per adeguarlo alle esigenze af-fiorate in questo primo periodo di gestione abbisogna ancora di qualche ritocco, di interven-ti riguardanti sia alcuni aspetti tecnologici sia la fruibilità del-

le sale e l’insieme dell’orga-nizzazione; ma è un fatto che il complesso ormai si è imposto come un punto di riferimento imprescindibile, data la quali-tà e la duttilità che gli vengono unanimemente riconosciute, per la buona riuscita di tante iniziative nei settori più dispa-rati. Si è rivelato oltremodo adatto ad ospitare convegni, assemblee e conferenze, spet-tacoli teatrali, di danza e musi-cali, concerti con cori, bande, gruppi rock e pop, premiazio-ni, feste folk, e ha riportato il cinema in paese, colmando una grave lacuna, un vero e pro-prio vulnus non solo all’offer-ta promozionale della località, ma anche per quanto riguarda le aspettative di chi vi abita. Altre possibilità d’uso sono in via di sperimentazione. Così

“Il Centro Polifunzionale si è rivelato oltremodo adatto ad ospitare convegni, assemblee e conferenze, spettacoli teatrali, di danza e musicali, concerti con cori, bande, gruppi rock e pop, premiazioni, feste folk, e ha riportato il cinema in paese”

PalaDolomiti, un punto di riferimento culturale per il paese

diAnita Binelli

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IL FOGLIO di PINZOLO

operando il PalaDolomiti si è guadagnato un ruolo di primo piano anche in Val Rendena, ed oltre... Tante persone sono venute ap-posta da lontano ad applaudi-re i loro beniamini o ad ascol-tare relazioni, partecipando ai dibattiti, su argomenti di notevole spessore, nei campi della scienza, dell’alpinismo, delle problematiche sociali più sentite e più attuali, te-nute da personalità di valore assoluto e di grande prestigio o popolarità. Per di più è di-ventato la sede del Filò da la Val Rendena, che torna a di-sporre di un palcoscenico e di spazi per le prove, e luogo per

le riunioni e le manifestazioni delle scuole, della biblioteca civica, della Pro loco e del-l’Apt. La conduzione del pa-lazzo, in particolare del tea-tro (che dispone di 500 posti a sedere) e della sala ludica, e la programmazione fino ad oggi sono state gestite diret-tamente dal Comune, che ne ha affidato la responsabilità a Brunetto Binelli. L’intenzione degli amministratori è quella di mantenere questo assetto operativo per tutto l’anno, fino a dicembre, in modo da poter disporre di un quadro completo sull’andamento del-le due stagioni, trarne utili in-dicazioni e delineare un pro-

gramma a lungo termine. Poi, per il futuro si deciderà. Con-fortano l’apprezzamento della popolazione e la soddisfazione degli utenti per quanto messo in cantiere in questo primo periodo di rodaggio. Si tratta di un bilancio largamente po-sitivo. Si va dalle proposte più legate al paese, come il Me-morial Giuseppe Gest con il Filò, bande e cori, le comme-die in dialetto, l’incontro con Loredana Cont dell’8 marzo in occasione della festa della donna, a quelle che sono riu-scite a coinvolgere pubblico da tutte le Giudicarie e oltre. E’ il caso della serata con Er-manno Salvaterra e Reinhold

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“Moltissime le iniziative anche per questa estate, dalle serate con il coro Presanella e con la Banda Comunale ai concerti di musica classica, dalla settimana dell’International Dance Theatre a quella dell’esposizione dei trofei vinti dall’Inter, e poi ancora cinema, teatro, serate culturali”

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IL FOGLIO di PINZOLO

Messner, oppure di quella con Margherita Hack, per non par-lare dello spettacolo su John Lennon con la partecipazione dei Bastard. E non è di poco conto il fatto che la Famiglia cooperativa vi abbia potuto tenere la sua assemblea ordi-naria dopo tre lustri in esilio nella palestra di Carisolo per mancanza di una sala abba-stanza capiente; che la Cassa Rurale, costretta in passato a riunire i suoi soci a Madonna di Campiglio, abbia fatto al-trettanto.Moltissime le iniziative an-che per questa estate, dalle serate con il coro Presanella e con la Banda Comunale ai concerti di musica classica, dalla settimana dell’Interna-tional Dance Theatre a quel-la dell’esposizione dei trofei vinti dall’Inter, e poi ancora cinema, teatro, serate cul-turali, che si concluderanno con la prima (prove generali) dell’Adelchi di Carmelo Bene con la compagnia teatrale di Roma.C’è infine oltre alla possibi-lità per associazioni e privati di affittare le varie sale (sala cinema da 500 posti, sala 99 posti, sala espositiva) una sala ludica per i compleanni e le feste dei nostri ragazzi offerta gratuitamente a pat-to che venga restituita nelle stesse condizioni di quando la si è ricevuta.

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Con il sistema calotte-chiavette si punta ad aumentare la raccolta differenziata

amministrazione

Mentre si sta avvicinando il mo-mento in cui sarà obbligatorio l’uso della chiavetta per poter aprire le calotte messe sui rac-coglitori del rifiuto residuo, ab-biamo incontrato Daniele Tarol-li, giovane ingegnere assessore della Comunità delle Giudicarie con delega all’Ambiente, Filiera rifiuti (gestione rifiuti, discarica, produzione energia da rifiuti, T.I.A.), Energia per capirne di più.Assessore Tarolli, come è la si-tuazione dei rifiuti in Giudica-rie?Raccolta e trattamento dei rifiu-ti, è una delega che era già in carico anche al Comprensorio; il lavoro fatto finora dall’ufficio tecnico per ottimizzare raccolta e trattamento dei rifiuti è sicu-ramente ottimo, e la nostra co-munità è presa a modello come sistema estremamente funzio-nante e razionale, ma ciò non

toglie che vi siano ancora delle questioni aperte da risolvere, in quanto è chiaro che sono realtà che nascondono aspetti da va-lutare con grande attenzione e scrupolosità.

Quali?Penso ad esempio all’obiettivo che ci siamo dati di arrivare en-tro fine anno alla raccolta pun-tuale dei rifiuti con l’utilizzo di calotte e chiavette. É un nuovo modo di raccolta che pone degli interrogativi sui risultati che si possono otte-nere. Noi siamo convinti della bontà della scelta e che dopo un periodo transitorio nel quale è fisiologico ci possano essere dei problemi, si possa arrivare a regime con un sistema che permette al cittadino di pagare in base al rifiuto indifferenzia-to prodotto.É del tutto evidente che serve da parte del cittadino un gran-de senso civico e una collabo-razione totale per far sì che il sistema funzioni secondo le sue potenzialità e da parte nostra uno sforzo per far apprendere semplicemente a tutti le novità in corso. Per questo stiamo organizzan-do serate ad hoc con spiegazio-ni e esempi pratici di come sta cambiando il sistema dei rifiuti in Giudicarie.

Un sistema pensato per far crescere la percentuale di raccolta differenziata...La nostra comunità oggi ha una quota di raccolta differenziata del 58,8%: siamo sotto l’obiet-tivo che la Provincia ha fissato al 65%; in altre vallate provin-ciali si raggiunge il 70%. L’introduzione delle calotte e della chiavetta fa parte del-le strategie messe in atto per migliorare questi risultati, è inoltre un sistema per misurare quanto le persone singolarmen-te conferiscono per poi calco-larne la T.I.A. (Tariffa Igiene Ambientale).Differenziare i rifiuti oggi non è più una scelta ma è diventato un obbligo, dato dalla necessità di portare in discarica la minor quantità di rifiuto possibile.La discarica di Zuclo-Saone come tutte le altre non è ine-sauribile e l’unica possibilità che abbiamo perché questa di-scarica possa servirci per molti altri anni è quella di diminuire i conferimenti. Questo è possibile solo con un incremento della percentua-le di raccolta differenziata e cambiando il modo di fare la spesa, aumentando l’acquisto di prodotti sfusi e magari pro-ducendo in casa il compost, trasformando il rifiuto umido domestico in ottima terra.

La nostra comunità è presa a modello come sistema estremamente funzionante e razionale, ma ciò non toglie che vi siano ancora delle questioni aperte da risolvere

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Quali altre azioni sono in pro-gramma per razionalizzare la filiera dei rifiuti?Nell’ottica della razionalizza-zione del sistema e dello sfrut-tamento delle risorse disponi-bili stiamo lavorando ad una verifica del lavoro svolto dai vari Centri Raccolta Materiali. Da quanto emerso sembra ne-cessario per ottimizzare costi e benefici ridurre il numero dei CRM; vi sono infatti dei CRM sottoutilizzati che pesano sul bilancio delle amministrazioni senza apportare particolari be-nefici. Pertanto stiamo operando per far convogliare più comuni su alcuni CRM che possono fornire il miglior servizio.

In quest’ottica anche gli abi-tanti di Pinzolo sono invitati a convogliare i loro materiali in-gombranti nel CRM di Carisolo.Questo per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti. Ma quali politiche si potrebbero adottare per favorire la dimi-nuzione della enorme mole di rifiuti prodotti?Se vogliamo ridurre i costi che ciascun amministrazione deve mettere a bilancio per i rifiu-ti, oltre che aumentare la dif-ferenziata, dobbiamo pensare a delle politiche che favori-scano i comportamenti virtuo-si di produttori e consumatori ed incentivare quelle filiere di produzione che sono partico-larmente attente all’ambien-

te. Penso a semplici compor-tamenti di ciascun cittadino come quello di utilizzare borse di tela per fare la spesa, quel-lo di acquistare prodotti sfu-si (detersivi, frutta, verdura, carni, latte ecc..) o quello di bere l’ottima acqua dei nostri rubinetti, ma anche l’adottare politiche che favoriscano l’uti-lizzo di prodotti a chilometro zero disponibili direttamente dal venditore locale, che hanno il grosso pregio, oltre a quello di non necessitare di grandi imballaggi per il trasporto, di aiutare le nostre aziende e le piccole produzioni di nicchia a sopravvivere e a valorizzare un territorio giudicariese ricco di qualità e di tradizioni.

IL FOGLIO di PINZOLO

Differenziare una “scelta” obbligata

Se vogliamo ridurre i co-sti, oltre ad aumentare la differenziata, dobbiamo pensare a delle politiche che favoriscano i com-portamenti virtuosi di produttori e consumatori ed incentivare quelle filiere di produzione che sono particolarmente attente all’ambiente

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AMMINISTRAZIONEamministrazione

Cos’è la “Calotta”?E’ un contatore con il quale si misura la quantità di rifiuto “re-siduo” prodotto dagli utenti.Come viene misurato il residuo?All’utente viene consegnata una chiavetta personale con cui aprire le calotte poste sui bidoni del residuo. Ogni apertura viene conteggiata e una parte della TIA (Tariffa di Igiene Ambientale) di quell’utente verrà calcolatain base al suo numero di aper-ture.Perché viene fatto tutto que-sto?Perché la legge provinciale si è posta 3 obiettivi: la raccolta dif-ferenziata al minimo del 65%, la produzione massima di 175 KG all’anno per ogni persona, la mi-surazione “puntuale” del rifiuto residuo di ciascun’utenza per stimolare una migliore raccolta differenziata.

E la raccolta differenziata?Rimane come adesso, con i con-tenitori stradali senza calotta, e i CRM (Centri di Raccolta Ma-teriali). Se l’utente differenzia bene, avrà meno rifiuto “resi-duo” e pagherà meno.Quindi se butto il sacchetto dei miei rifiuti per terra, o nel bo-sco, o nei contenitori della rac-colta differenziata, pago meno?Ogni sacchetto che viene mes-so nel posto sbagliato o abban-donato triplica il suo costo per lo smaltimento (va raccolto, va differenziato e va portato al po-sto giusto da un operatore che deve essere pagato). Tale costo viene ripartito attraverso la Ta-riffa tra tutti i cittadini (com-preso chi l’ha buttato). Inoltre, se tutti facessero così, tripliche-rebbe per ogni utente il costo della raccolta.Ma la TIA (Tariffa di Igiene Am-bientale) che paghiamo adesso, allora, costerà di meno?Se tutti parteciperemo con il minimo impegno che viene ri-chiesto (separare diventa poi automatico e senza fatica) mi-gliorerà la raccolta dei materiali differenziati e questo si riflet-terà positivamente sulla Tariffa che paghiamo. Purtroppo i costi sono destinati ad aumentare sempre (basti pensare al costo del carburante per i trasporti, all’inflazione o l’esaurimento della discarica) ma con una buo-

Il manuale: cosa cambia nella gestione dei rifiuti

Ogni sacchetto che viene messo nel posto sbagliato o abbandonato triplica il suo costo per lo smaltimento (va raccolto, va differenziato e va portato al posto giusto da un operatore che deve essere pagato). Tale costo viene ripartito attraverso la tariffa tra tutti i cittadini

diLuciano Caola

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IL FOGLIO di PINZOLO

na raccolta del rifiuto diffe-renziato si possono contenere sensibilmente gli aumenti e al-lungare la vita della discarica.DIVENTA ALLORA IMPORTANTE DIFFERENZIARE NEL MODO GIU-STO PER RISPARMIARE!

Che cosa devo fare per non sbagliare?Non è difficile ma bisogna te-nere presenti alcuni aspetti.Per differenziare bene bisogna innanzitutto sapere che c’è una prima separazione che dobbia-mo adottare: gli “IMBALLAGGI” e i “NON IMBALLAGGI”Questa separazione è neces-saria perché nella procedura di recupero dei materiali che vengono dal rifiuto, agli “IM-BALLAGGI” viene riconosciuto uno speciale rimborso da parte dei diversi “Consorzi Dei Pro-duttori di Imballaggi”. Quando il materiale che si consegna non è puro ma è miscelato con ciò che non è imballaggio, il rimborso viene drasticamente ridotto e diminuiscono pertan-to le entrate finanziarie che aiutano a ridurre il valore della TIA, quindi paghiamo di più!Cos’è un Imballaggio?E’ l’involucro in cui è stato racchiuso un prodotto posto in commercio.Sono imballaggi, ad esempio, i sacchetti di plastica o di ma-

teriale simile, i barattoli del-lo yogurt, le vaschette in cui è confezionata la verdura nei negozi, le bottiglie e i barat-toli di plastica e quelli di ve-tro, i barattoli di metallo, le scatole di cartone, grandi e piccole, come quella in cui è stato venduto un televisore e quella in cui si trova il tubetto del dentifricio, il polistirolo in cui era racchiuso un elettro-domestico, insomma, tutto quello che è servito a questo scopo.

Il contenitore del latte in te-trapak è un imballaggio?Sì, certo, ma essendo costrui-to con diversi tipi di materiali segue una strada diversa dagli altri. Nel territorio della Comu-nità delle Giudicarie viene rac-colto insieme alla carta.

Allora nell’Isola Ecologica Stradale cosa si getta?All’Isola Ecologica Stradale si portano in genere 5 tipi di rifiu-ti che sono: - CARTA (e nella nostra Comuni-tà di Valle anche il tetrapak)- IMBALLAGGI DI PLASTICA E METALLO- IMBALLAGGI DI VETRO- ORGANICO- RESIDUOIn certe isole, in posizione strategica, si possono trovare

anche:- IMBALLAGGI DI CARTONE- INDUMENTI

E il resto dove si butta?Presso i vari CRM (Centri Rac-colta Materiali), dove c’è del personale che guida e controlla che tutto finisca al posto giu-sto, si portano le altre cose (come lampadine, pile, elet-trodomestici, plastiche e vetri non imballaggi, metallo e car-tone non imballaggi, toner di stampanti e fotocopiatrici, me-dicinali, pneumatici e materiali da costruzione in piccola quan-tità, barattoli di vernici, rifiuti ingombranti, etc.) ed inoltre si possono portare anche alcune tipologie dell’Isola Ecologica Stradale (ad esclusione del Re-siduo e dell’Organico).

E se nonostante tutto decides-si di comportarmi male?Faresti aumentare a tutti (tu compreso) quello che paghiamo con la Tariffa, rischieresti una multa molto salata e le maledi-zioni degli altri utenti, saresti controllato se fossi particolar-mente fuori dai comportamenti “normali”, e, a conti fatti, non te ne sarebbe valsa la pena.

Il contenitore del latte è tetrapak, dopo essere stato lavato e dopo aver tolto il tappo di plastica,deve essere messo nella carta

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AMMINISTRAZIONE

È tutto pronto a Pinzolo per ac-cogliere l’Inter, la squadra che ha vinto quattro degli ultimi cin-que scudetti, centrando un anno fa il cosiddetto «triplete» (trico-lore, Coppa Italia e Champions League), impresa mai riuscita a nessuna squadra italiana. La plu-rititolata formazione meneghi-na sarà in ritiro in Val Rendena dall’8 al 21 luglio. I nerazzurri in Trentino saranno protagoni-sti anche di due incontri ami-chevoli (giovedì 14 e domenica 17 luglio), due occasioni nelle quali i tifosi della Beneamata potranno ammirare i nuovi ac-quisti e i tanti campioni in forza alla società di Massimo Moratti.Per poter organizzare al meglio il ritiro è stato fondato un co-mitato formato dai Sindaci del-la Val Rendena e dagli Enti più

significativi del territorio quali A.P.T., CR Pinzolo, Coop. Pinzo-lo, Funivie Pinzolo Spa, CR Ada-mello Brenta, Commercianti Val Rendena, Latte Trento ed alcuni sponsor privati che si sono im-pegnati economicamente per la realizzazione del ritiro in colla-borazione con Trentino Marke-ting. Presidente del Comitato è stata nominata Anita Binelli.Lo sbarco a Pinzolo di una delle più blasonate società del mondo è stato reso possibile dalla part-nership tra Trentino Marketing, Comune di Pinzolo, Apt Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rende-na e Fc Internazionale siglata nei mesi scorsi. «Si tratta – spiega l’assessore Pat Tiziano Mellarini – di un’iniziativa che ancora una volta lega il marchio Trentino a brand sportivi vincenti in una si-

Ritiro Inter una grande opportunità

Per poter organizzare al meglio il ritiro, è stato fondato un comitato presieduto da Anita Binelli, formato dai Sindaci della Val Rendena e dagli Enti più significativi del territorio quali A.P.T., CR Pinzolo, Coop. Pinzolo, Funivie Pinzolo Spa, CR Tione, Commercianti Val Rendena, Latte Trento e alcuni sponsor privati...

di Anita Binelli

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nergia che valorizza al massimo le potenzialità del nostro terri-torio, un vero e proprio paradiso per chi ama la vacanza attiva. In questo caso abbiamo scelto la squadra più vincente degli ultimi cinque anni». L’avven-tura trentina dell’Inter partirà quindi venerdì 8 luglio, giornata nella quale verranno aperti l’In-ter Village, il Villaggio Trentino e lo store ufficiale nerazzur-ro. Per i più piccoli comincerà inoltre l’attività del Day-Camp, che permetterà ai nati dal 1998 al 2005 di imparare i segreti del gioco più bello del mondo con gli allenatori dell’Inter. Al PalaDolomiti saranno esposti i trofei conquistati dal glorioso sodalizio di Palazzo Durini: dal-le 10 alle 16 sarà possibile foto-grafarsi indossando in esclusiva la nuova maglia nerazzurra.Sabato 9 luglio approderanno in Val Rendena i primi giocato-ri della Beneamata, raggiunti il giorno seguente dall’intera rosa, che fino a giovedì 21 si al-lenerà due volte al giorno (alle 11 ed alle 17) allo Stadio Pineta di Pinzolo, terreno di gioco im-

merso nel verde in una tranquilla zona lungo il fiume Sarca. Tifosi ed appassionati potranno se-guire le sedute di preparazione di Pazzini e compagni gratuita-mente, un’opportunità più uni-ca che rara per vedere in azio-ne alcuni dei migliori giocatori del pianeta senza dover metter mano al portafogli ed avere inoltre la possibilità di chiedere ai propri beniamini gli autogra-fi al termine dell’allenamento.Dal 9 luglio, in tutte le giornate del ritiro (dalle 13 alle 16 e dal-le 20.30 alle 22.30), a Pinzolo sarà visitabile un’interessante mostra fotografica sulla sto-ria nerazzurra, affiancata dal-l’esposizione delle coppe con-quistate in decenni di vittorie. Otto inoltre le serate speciali previste dall’articolato calen-dario di contorno, sempre con inizio fissato alle 21. Venerdì 8 aprirà il calendario uno spetta-colo di varietà, sabato 9 in Piaz-za Carera a Pinzolo il portierone Francesco Toldo racconterà poi la sua esperienza e le attività sociali di Intercampus, domeni-ca 10 invece sarà la volta del-

l’attesissima presentazione uf-ficiale della nuova Inter, evento che si terrà in Piazza San Gia-como a Pinzolo. Martedì 12 i campioni nerazzurri incontre-ranno i piccoli tifosi a Spiazzo Rendena. Venerdì 15 luglio sarà poi la volta dell’attesa Notte Nerazzurra, una festa nelle vie e nelle piazze di Pinzolo con la partecipazione di mister Ga-sperini e dello staff tecnico dei Campioni del Mondo. Sabato 16 i fuoriclasse incontreranno i ti-fosi in Piazza Carera, il giorno seguente andrà in scena lo spet-tacolo teatrale di Marco Vaccari «100 anni di storia nerazzur-ra... in 90 minuti più recupe-ro». L’ultimo appuntamento di spicco è previsto per mercoledì 20 luglio, quando in Piazza Ca-rera saranno presentati il docu-mentario ed il libro sul capita-no della Grande Inter Armando Picchi, una serata con l’inter-vento dello staff meneghino.Le due settimane nerazzur-re saranno chiuse giovedì 21 luglio con il saluto della squadra nerazzurra al pub-blico del Pineta di Pinzolo.

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AMMINISTRAZIONE

Le Consulte Frazionali sono or-ganismi permanenti di parteci-pazione. La loro istituzione si propone di valorizzare il ruolo di partecipazione ed autode-terminazione nel contesto so-cio-politico del Comune, favo-rire la compartecipazione dei residenti nelle frazioni all’atti-vità amministrativa del Comu-ne e più in generale avvicinarli alle istituzioni.Nel gennaio 2011, è avvenuto il pubblico insediamento della Consulta frazionale di Pinzolo composta da nove membri.Il regolamento delle Consulte frazionali prevede che i suoi membri provengano da diversi contesti della nostra comuni-

tà: quattro membri eletti dalla popolazione, due per nomina consigliare, ed altri due prove-nienti dalle categorie economi-che che, insieme con il sinda-co o un suo delegato formano appunto la Consulta frazionale dei cittadini.Nel settembre 2010 è stata convocata l’assemblea dei cit-tadini per eleggere i quattro rappresentanti popolari nella quale sono stati indicati Sonia Capponi, Massimiliano Ferrari, Francesco Bonapace ed Alice Maffei. In seguito sono stati nominati dal Consiglio Comunale Ange-lo Marini e Martino Maffei, ai quali si sono aggiunti gli ultimi

La consulta frazionale, un’occasioneper comunicare con l’amministrazione

I cittadini non hanno ancora ben focalizzato che attraverso le Consulte frazionali si è venuta a creare un’opportunità importante per comunicare con l’Amministrazione comunale, per poter esprimere pareri e formulare proposte su questioni di interesse della frazione o del Comune, in modo più rapido e diretto

a cura di Consulta frazionale di Pinzolo

amministrazione

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IL FOGLIO di PINZOLO

due membri: Michele Ambrosi per gli operatori economici e Cecilia Maffei fu Gerardo rap-presentante degli albergatori. Nella riunione per il pubblico insediamento della Consulta frazionale di Pinzolo, sono stati eletti presidente e vice presi-dente rispettivamente France-sco Bonapace e Massimiliano Ferrari. Abbiamo iniziato ad incontrarci periodicamente in una sala del municipio per parlare, discute-re e approfondire varie temati-che e per preparare la seduta pubblica avvenuta lo scorso 6 giugno 2011 presso il Centro di Protezione civile a Pinzolo.Oggi, i cittadini del Comune di Pinzolo, non hanno ancora ben focalizzato, che attraver-so le Consulte frazionali, (oltre a quella di Pinzolo vi sono an-che a S.A. di Mavignola e Ma-donna di Campiglio) si è venuta a creare un’opportunità im-portante per comunicare con l’Amministrazione comunale, per poter esprimere pareri e formulare proposte su questio-ni di interesse della frazione o del Comune, in modo più rapi-do e diretto.Invitiamo la popolazione a pre-senziare numerosa alle sedute pubbliche previste dall’attività della Consulta affinchè vi sia partecipazione attiva e propo-sitiva.

Nella serata di lunedì 6 giu-gno 2011 si è tenuto il primo incontro pubblico della Con-sulta frazionale di Pinzolo nel quale erano presenti oltre al Sindaco William Bonomi, il Di-rigente scolastico dell’Istituto comprensivo Val Rendena Fran-co Brunelli e Teresa Pertner, dell’Oekoinstitute Suedtirol di Bolzano.Il prof. Franco Brunelli in col-laborazione con la Consulta dei genitori, ha informato i presen-ti sul questionario inerente al progetto “Percorso casa-scuo-la-casa in sicurezza”, inviato a tutte le famiglie che hanno figli frequentanti la scuola dell’ob-bligo, auspicando l’attenzione da parte dell’Amministrazione comunale attraverso interventi concreti atti a migliorare la si-curezza interna al paese. E’ stata poi la volta della dot-

toressa Teresa Pertner, dell’Oe-koinstitute Suedtirol di Bolzano che ha illustrato ai convenuti uno studio richiesto dall’Am-ministrazione comunale, ri-guardante la viabilità interna al paese in relazione alla nuova circonvallazione dell’abitato di Pinzolo.Durante la serata, grazie anche ad una confortante presenza di pubblico, sono stati raccolti importanti spunti di riflessione sull’argomento. La Consulta si augura che anche in futuro nelle sedute pubbli-che vi sia una sempre maggiore partecipazione dei cittadini.Per raccogliere eventuali se-gnalazioni, suggerimenti, pare-ri da porre all’attenzione del-l’Amministrazione comunale è attivo l’indirizzo e-mail, [email protected].

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parco

Il presidente del Parco Anto-nio Caola, il direttore Roberto Zoanetti e gli assessori rende-nesi di Giunta, Gilberto Masè e Silvano Maestranzi, hanno incontrato il consiglio comu-nale di Pinzolo. Presenti an-che i tecnici del Parco Matteo Viviani e Valentina Maestranzi che hanno illustrato i conte-nuti del Piano che stabilisce le misure di conservazione e di tutela attiva degli habitat, le norme di attuazione (non ci sono importanti modifiche ri-

spetto al Piano precedente) e la zonizzazione (cioè i confini delle riserve integrali, con-trollate e guidate oltre che le riserve speciali, sulle quali, a seconda delle emergenze am-bientali, le misure di tutela attiva e passiva sono elabora-te in specifici Piani d’azione), e del Piano del paesaggio che si propone, invece, di avviare un processo di conoscenza e valorizzazione del patrimonio paesaggistico del Parco stabi-lendone anche il valore eco-

nomico dei paesaggi dell’Ada-mello-Brenta.Un passo indietro per capire meglio. Il primo Piano del Par-co Naturale Adamello Brenta è stato approvato nel 1999. Poi, nel corso dell’ultimo decen-nio, tre Varianti, datate 2004, 2007 e 2009, hanno introdot-to alcune modifiche tecniche e cartografiche e adeguato il Piano del Parco con il modi-ficato Piano urbanistico pro-vinciale (Pup) del 2008. Oggi, passati più di dieci anni, la

“Il Piano del Parco”

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IL FOGLIO di PINZOLO

norma stessa del Pdp impone la Revisione del Piano che deve recepire le novità della Diret-tiva europea “Habitat” e della Legge provinciale 23 maggio 2007 n. 11 “Governo del terri-torio forestale e montano, dei corsi d’acqua e delle aree pro-tette”.Soprattutto, a distanza di die-ci anni dal primo Piano, c’è l’esigenza di verificare lo sta-to di salute del Parco, di ca-pire se le problematiche am-bientali sono mutate e se, di

IL FOGLIO di PINZOLO

Nel corso dell’estate 2011 il Parco Naturale Adamello Brenta proporrà, per il settimo anno consecutivo, la ParcoCard, car-ta elettronica pre-pagata grazie alla quale si può accedere gratui-tamente ad un ricco ventaglio di proposte per vivere la natura del Parco, la cultura e i sapori del territorio.Con la card si accede gratuitamente, per una volta, a tutti i seguenti servizi: - escursioni tematiche con l’accompagnamento degli operatori del Parco;- parcheggi in Val Genova, Val di Tovel, Vallesinella, Patascoss, Val d’Algone e Malga Bissina;- bus navetta in Val Genova, Val di Tovel e Vallesinella;- parco Avventura in Val Genova e Val di Tovel e Ursus Adventu-re Park in Val di Breguzzo;- ingresso alle Case del Parco di Daone, San Lorenzo in Banale, Stenico, Spormaggiore e Tovel;- ingresso ai Centri visitatori del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino e Parco Nazionale dello Stelvio;- ingresso a Musei e Castelli Provinciali: Castello del Buoncon-siglio, Castel Thun, Castello di Stenico, Castel Beseno, Mart di Rovereto e Trento, Casa d’Arte Futurista Depero, Museo Civico di Rovereto, Museo Tridentino di Scienze Naturali, Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, Museo della Malga di Ca-derzone, Sentiero Etnografico Rio Caino di Cimego, Giardino Botanico Alpino Viote del Monte Bondone;- degustazioni gratuite e possibilità di acquisto a prezzi scon-tati di prodotti con Marchio Qualità Parco e “Selezionati dal Parco” presso numerosi punti vendita convenzionati.Per i residenti nei Comuni del Parco la card stagionale è pro-posta al prezzo speciale di 20,00 € (valida per 1 adulto e 1 bambino fino ai 12 anni) e il vantaggio è concreto: ammortizzi il costo con un parcheggio, un’escursione e un ingresso a un museo/castello!La card è valida da metà giugno a metà settembre e si può ac-quistare presso la sede del Parco a Strembo, tutte le Case del Parco, il Punto info di Mavignola e gli uffici turistici del territo-rio (qui si può ritirare anche il depliant specifico per conoscere nei dettagli i contenuti e le altre tipologie di card).

La ParcoCard, “ti consegna le chiavi di tutto il Parco….e non solo!”

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conseguenza, le attuali misure di conservazione sono appro-priate. In particolare, il nuovo Piano territoriale sarà proposto sulla base dei numerosi nuo-vi elementi conoscitivi emersi tramite i monitoraggi e gli stu-di elaborati nel corso degli ul-timi anni. Le scelte fatte nel 1999, ove ritenuto necessario, potranno quindi essere sottopo-ste a modifiche. Tali modifiche saranno illustrate distintamente ai rispettivi consigli comunali (e Asuc) interessati.La prima parte del Piano, adot-tata all’unanimità nel dicembre 2009 dal Comitato di gestione

del Pnab, è costituita dal Piano strategico, documento-prolo-go che definisce ruolo e obiet-tivi del Parco per i prossimi 10 anni. Nel 2011 la Revisione del Pia-no di Parco proseguirà con la conclusione degli elaborati del Piano territoriale, del Piano del paesaggio e del Piano socio-eco-nomico e l’inizio dei rispettivi iter di approvazione. I piani d’azione, divisi per setto-ri (ad esempio il Piano malghe) e aree omogenee (ad esempio singole vallate), costituiranno il

Passerà attraverso la concertazione con i 39 consigli comunali dell’area protetta e i direttivi delle Asuc e delle Regole Spinale Manez, la Revisione del Piano del Parco (Pdp) Naturale Ada-mello Brenta attual-mente in corso di definizione.

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IL FOGLIO di PINZOLO

vero elemento di novità della pianificazione in quanto con-terranno le specifiche norme di valorizzazione e di conser-vazione attiva che parimenti scaturiranno da accordi con gli enti proprietari. Questi incontri costituiscono conferma dell’impegno del presidente Antonio Caola e del suo staff di voler coinvolgere la gente del Parco e di voler dare attuazione ad un per-corso di ri-avvicinamento tra l’Ente con sede a Strembo e le comunità di riferimento. “La Revisione sarà il frutto di un percorso partecipato – ha af-fermato Caola – che vorremmo portasse ad una comprensione definitiva del Parco come valo-re aggiunto per il territorio”. A Pinzolo, all’interno di un ge-nerale apprezzamento dell’ini-ziativa del Parco, alcuni consi-glieri comunali hanno espresso dubbi sulla previsione di am-pliare, nel nuovo Piano di Par-co, una Riserva speciale nella zona di Ritort - quest’area è già un SIC (Sito di Interesse Comunitario) nato da un pre-cedente biotopo provinciale - a Madonna di Campiglio, per alcune ricadute riguardanti l’utilizzo del territorio.“Non capisco il senso di que-ste possibili nuove misure – ha detto il sindaco William Bo-

nomi – dato che dal punto di vista della tutela ambienta-le il nostro territorio è molto evoluto. Non ho chiari i motivi che inducono a questa nuova proposta”.All’osservazione del sinda-co il presidente e il direttore del Parco hanno risposto evi-denziando che la previsione della Riserva speciale deriva dall’analisi delle valenze flori-stiche e faunistiche della zona che denota i valori massimi al-

l’interno dell’area a Parco. Da parte di tutti consiglieri sono stati espressi commenti favo-revoli al confronto aperto dal Parco sul Piano territoriale. Nei prossimi mesi, mentre si procederà con “l’operazione ascolto”, il Parco approfondirà il dubbio sollevato dagli ammi-nistratori di Pinzolo, prima di assumere le decisioni definiti-ve in Giunta e passare quindi in Comitato di gestione per la prima adozione.

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IL PAESE

A poco più di una anno dalla sua pre-matura scomparsa – aveva appena 60 anni – Giuseppe Gest continua a vivere nel ricordo di quanti lo hanno conosciuto ed hanno condiviso con lui tanti momenti di sana allegria, indimenticabili, tanto che la co-munità di Pinzolo ha voluto allesti-re uno spettacolo, il “1° Memorial Giuseppe Gest” al PalaDolomiti con la partecipazione di tutti quei soda-lizi (Filò, Banda, Cori) in cui aveva militato, da protagonista.Il “Gest” - tutti lo chiamavano così, e molti nemmeno sapevano fosse il suo cognome (di origine tedesca) così come pochi sapevano si chiamasse Giuseppe – apparteneva a tutti. Era stato un personaggio “pubblico” fin da bambino, da quando a scuola

animava con le sue imitazioni e le sue battute, tutte comicità genui-na, spontanea e coinvolgente, le al-legre serate dei “minifestival”, alle sue parti “serie” da adulto accan-to a Carmelo Binelli nelle comme-die del Filò da la Val Rendena. Per non parlare dei suoi trascorsi nella banda comunale di Pinzolo, dove tamburelli e percussioni erano il suo mondo, e quelli da batterista in orchestrine improvvisate con amici appassionati di musica (il violino di Leo Binelli, le fisarmoniche di Bepi Genetin e Clemente Ferrari....), ad allietare feste e ricorrenze.Aveva delle doti naturali straordina-rie, frutto della sua grande umani-tà e di una sensibilità eccezionale che lo portavano ad osservare e a penetrare fin nel profondo l’anima delle persone sulle cui debolez-ze riusciva poi a far sorridere con grande bonarietà, rimanendo sem-pre serio, impassibile. Era questa la caratteristica che più colpiva del-la sua comicità. Aveva lavorato da commesso in Famiglia cooperativa e spesso portava la spesa a domicilio di soci e clienti, con i quali aveva un feeling particolare, specie con gli anziani, cui amava sollevare lo spirito con una battuta o una bar-zelletta. Quanti l’hanno conosciuto ed apprezzato, hanno avuto in quel-la memorabile serata, un modo per richiamare la sua disponibilità, la sua bontà e la sua generosità.

Giuseppe Gest continua a viverenel ricordo di quanti lo hanno conosciuto ed hanno condiviso con lui tanti momenti di sana allegria, indimenticabili...

Al PalaDolomiti il primo “Memorial Giuseppe Gest”

LE OPERE

di Giuseppe Ciaghi

comunità

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IL FOGLIO di PINZOLO

Quest’anno la festa degli alberi il Comune di Pinzolo l’ha voluta fare a Madonna di Campiglio, in un alpeggio a metà della via che da Patascóss porta a Ritòrt. Una quarantina di scolari di Campiglio lunedì 6 giugno, pur con l’incogni-ta del tempo, hanno raggiunto il rifugio Patascóss a piedi.Lì hanno atteso i loro compagni di Pinzolo: una ottantina di alunni e 15 bambini del terzo anno del-l’asilo saliti in pullman. Insieme si sono diretti verso il luogo destina-to alla piantumazione, in località chiamata “al Sàss del Bargianèla”. Si tratta di un grosso masso in gra-nito, chiamato “del Bargianèla”, come narra Nepomuceno Bologni-ni in uno dei suoi più bei raccon-ti (compare in “Fiabe e leggende della Rendena” per inziativa di Tranquillo Giustina), a ricordo di un’avventura capitata “a un buon uomo, certo Collini detto Bar-gianèla, che nei mesi estivi tene-va aperta una specie di osteria in località Palù, dieci minuti a mez-zodì di Campiglio”.Verso i primi di agosto si era recato a malga Ritòrt ad accaparrarsi un

vitello per rifornire il suo ambien-te in vista della festa della Ma-donna e della sagra di metà mese. Concluso l’affare si era avviato “tranquillo, a passo cadenzato di montagna, e armato di un lungo e robusto bastone” verso casa. Arri-vato un po’ sopra pensiero vicino al masso “gli si presentò davanti, a sbarrargli il cammino, un’enorme orsaccia...Il pover’uomo s’arresta spaventato e tremante ed istintivamente, spin-to dalla paura, fugge e s’arrampica sul monolito, fino al suo culmine, seguito dalla terribile bestiaccia che uncava maledettamente.L’orsa si leva sulle zampe posteriori tentando anch’essa di arrampicar-si e addentare la povera vittima”. Costui, afferrato il nodoso bastone, prese a picchiarla sulla testa ogni volta che riusciva ad avvicinargli-si. Forse a salvarlo fu l’intervento della Madonna, da lui invocata. Un orsacchiotto si era allontanato dal-la madre ed aveva preso ad urlare. L’orsa abbandonò la preda, corse in aiuto del piccolo e non si fece più vedere; così Bargianèla potè tornare a casa a raccontare la sua

avventura”. Proprio intorno a quel sasso i custodi forestali avevano preparato le buche in cui i ragaz-zi hanno piantato i piccoli abeti dopo la benedizione di don Benito, il parroco di Pinzolo, e dopo esse-re stati istruiti sull’operazione. Un guardaparco ha tenuto una lezio-ne sulla natura, sulla coltivazione della selva e sugli animali che la popolano, oltre che sull’alpeggio e sui problemi degli allevatori.Il vicesindaco Valter Vidi ha quin-di consegnato ai genitori dei nati nel 2010 (12 maschi e 11 femmine) un attestato con l’indicazione del-l’alberello piantato per ciascuno di loro per ottemperare alla disposi-zioni della legge comunitaria.Alla cerimonia sono intervenuti anche 12 insegnanti, gli assessori Luciano Caola e Maria Lina Qua-gli, il presidente del Parco Antonio Caola, il comandante della Stazio-ne dei CC di Madonna di Campiglio e quello della Stazione forestale di Pinzolo. Terminata l’operazione al meglio, nonostante il tempo aves-se minacciato pioggia, pranzo per tutti, offerto dal Comune, nel nuo-vo ristorante di Patascóss.

Festa degli alberi a Patascoss

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IL PAESE

La Festa dello Sport 2011 del-l’Istituto Comprensivo Val Ren-dena è stata l’occasione offerta ai 900 bambini e ragazzi della Valle per conoscere tante disci-pline sportive grazie a nume-rose associazioni sportive. In particolare quest’edizione ha visto svilupparsi ulteriormen-te il progetto “Un ponte tra le montagne d’Italia” che vede gli studenti trentini a fianco di quelli di Paganica, la frazione de L’Aquila colpita dal sisma di due anni fa. Durante la giornata del 26 maggio, tra gli sport pro-posti c’è stato il rugby, insegna-to dagli istruttori del Paganica Rugby invitati insieme ad una

rappresentanza dei più giovani della squadra abruzzese, 11 ra-gazzi e ragazze tra gli 8 ed i 12 anni. A far provare placcaggi e tiri della palla ovale sono giunti a Pinzolo anche gli istruttori del Trento Rugby. Uno sport nuovo sotto le Dolomiti di Brenta che ha destato l’interesse dei gio-vani, maschi e femmine, grazie all’entusiasmo messo in campo dagli istruttori e giovanissimi giocatori della cittadina ai pie-di del Gran Sasso e di Trento. Il progetto, promosso dalle inse-gnanti Giulia Cantonati e Maura Binelli della scuola primaria di Madonna di Campiglio, è nato all’indomani del terremoto e si è già concretizzato in raccolta di materiale donato alla scuola di Paganica, scambio di visite, un periodo di ospitalità a San Antonio di Mavignola per i ra-gazzi nell’estate 2009. L’idea di allargare al rugby la Festa dello sport è nata in occasione dell’inaugurazione del campo rimesso a nuovo dalla Provincia di Trento a fine settembre 2010. Il soggiorno di maggio si è reso possibile grazie alla collabora-zione di Villa Lucin di Pinzolo, Giorgio Cereghini presidente del Comitato Zobia Mata, Fami-glia Cooperativa e Cassa Rura-le di Pinzolo, Marco Bonomini, Claudio Cominotti, Agriturismo il Favo, Loreto Leone. Lo sport ha dunque rinforzato l’amicizia

Festa dello Sport e “Un ponte tra le montagne d’Italia”

Quest’edizione ha visto svilupparsi ulteriormente il progetto “Un ponte tra le montagne d’Italia” che vede gli studenti trentini a fianco di quelli di Paganica...

comunità

di Gianluca Leone

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IL FOGLIO di PINZOLO

e lo scambio di esperienze. I ragazzi di Paganica erano ac-compagnati dall’istruttrice Chia-ra Lezzi, dai dirigenti Luigi Fiordi-gigli, Ornando Ferella e Katiuscia Boccacci. Per il Trento Rugby c’erano gli istruttori Valerio De Marco, Daniele Pederzolli ed il presi-dente Fabio Pavanelli. Gli altri sport nei quali gli studenti si sono potuti sperimentare sono stati bocce, orienteering, ski-roll, hockey, pattinaggio, nordic walking, yosekan budo, arram-picata, skate board, pallavolo, mountain bike, calcio, pallavo-lo, tennis, tiro con l’arco, sleed dog, nuoto, giochi con la palla. Nel palazzo del ghiaccio c’è sta-to un momento d’incontro tutti

insieme, coreografie di pattinag-gio artistico su ghiaccio, saluto tra gli altri del dirigente del-l’Istituto Franco Brunelli che ha ringraziato le associazioni che hanno reso possibile l’iniziativa e sottolineato la presenza del Paganica Rugby che con un viag-gio di 800 chilometri ha portato questo sport. Il Parco Pineta per un giorno è stato il teatro dove i giovani hanno potuto conoscere tante discipline, incentivati ad assumere così uno stile di vita sano e sperimentare come lo sport possa creare e rinforzare le relazioni.

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IL PAESE

Mercoledì 8 giugno si è svolta a Roma la 133esima assemblea dei direttori delle Camere di Commercio (Unioncamere). In questo contesto, in omaggio al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, si sono tenute la pre-miazione e l’inaugurazione del registro delle 150 imprese più longeve della Penisola. Fra que-ste anche la ditta FERRARI VPR di Pinzolo. A ritirare il ricono-scimento dalle mani di Dalpéz e del presidente di Unioncame-re, assistiti da Mariagrazia Cu-cinotta, è sceso a Roma Marco Ferrari, uno dei titolari dell’im-presa artigiana che opera nel campo della carpenteria metal-

lica (idraulica e lattoneria), ri-conversione in chiave moderna dell’attività di fabbro ferraio esercitata dal casato ab imme-morabili e tramandata di ge-nerazione in generazione nella fucina di famiglia, un opificio alimentato dall’energia idrau-lica della “rugia” (un ramone della Sarca), come attesta uno scritto del lontano1794.Un documento del 1909 riporta una dichiarazione in cui Pietro maestro (trisnonno dei soci at-tuali) informa la comunità che suo figlio Valentino ha appreso l’arte di fabbro ferraio e la sa esercitare con perizia, è provet-to nel costruire sia ferri da ta-

La ditta “FERRARI V.P.R.” premiata a Roma ed iscritta nel Registro delle 150 imprese più longeve d’Italia

Un documento del 1909 riporta una dichiarazione in cui Pietro, trisnonno dei soci attuali, informa la comunità che suo figlio Valentino ha appreso l’arte di fabbro ferraio e la sa esercitare con perizia

comunità

di Giuseppe Ciaghi

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IL FOGLIO di PINZOLO

glio sia da opera di ogni qualità, essendosi dimostrato laborioso e con buona diligenza per dieci anni come lavorante e per circa 25 come maestro nell’arte. L’ultima figura di fabbro ad usa-re le attrezzature tradizionali azionate dalla forza dell’acqua è stato Angelo “gianaràl”, clas-se 1895 kaiserjäger dell’eserci-to austriaco nel primo conflitto mondiale, che ha esercitato la professione fino all’inizio degli anni sessanta e venne anche premiato dalla Camera di Com-mercio Provinciale con meda-glia d’oro per la fedeltà al la-voro. Alla fine degli anni 50 i tre figli maschi di Angelo, Vito Pio e Roberto continuando l’at-

tività di famiglia la riconverto-no allargandola ad altri settori ed adeguandola alle esigenze del mercato. Non si occupano

più della lavorazione del ferro per la costruzione di arnesi da taglio e di attrezzi diversi, ma trattano il ferro per montare i primi tubi di impianti idraulici o per le prime lamiere di copertu-ra dei tetti delle case. I tre fra-telli, ora in meritata pensione, crearono prima la ditta Fratelli Ferrari, poi la Ferrari Roberto e ultimamente nel 1974 la Ferra-ri VPR snc ancora in attività ma con soci effettivi in pari misu-ra i discendenti: Marco e Sergio figli di Vito e Federico figlio di Pio. Oggi la ditta conta, oltre ai tre soci, 6-7 dipendenti e svolge la propria attività in uno stabile di proprietà adibito a magazzi-no per il deposito del materiale idraulico, che funge anche da officina per quanto riguarda il lavoro di carpenteria metallica- fabbro e lattoneria.

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IL PAESE

“Le affido la gattina Lucia (la chiamo così perché S. Lucia s’invoca per il male di occhi), una povera trovatella che ha problemi di occhi: io l’ho cura-ta lavandole due volte al gior-no gli occhi con acqua tiepida per levarle la cispa che le si forma di notte e poi una goccia per occhio del collirio: mi sem-bra che questo le faccia bene e sia ben tollerato. È molto af-fettuosa e spero che nelle vo-stre mani si riprenda presto. Io sono un sacerdote francescano e accludo 10 euro per le prime cure. Ringrazio questa bene-

merita associazione che cura le creature di Dio”. Con queste righe, scritte a mano, Padre Ermete Rauzi, parroco di S. Antonio di Mavi-gnola, qualche anno fa affida-va, con le lacrime agli occhi ad un camionista di passaggio, una gattina affinché la consegnas-se ai volontari dell’A.P.A.G. di Tione.Voleva saperla in mani sicure. Infatti, l’Associazione Prote-zione Animali delle Giudicarie, con sede a Tione, è il punto di riferimento per quanti hanno a cuore gli animali. Un gesto tenero e di grande civiltà che ci dà una lezione importante: ci ricorda che an-che gli animali sono creature di Dio.In quanto esseri senzienti pro-vano sentimenti: anche loro sanno cos’è la solitudine, la paura, la fame, la sete, il dolo-re, la gioia e l’amore per i loro piccoli.I volontari dell’A.P.A.G. ope-rano nel capoluogo delle Giu-dicarie, ma ci sono soci e sim-patizzanti negli altri paesi ed anche a Pinzolo. Alcuni di loro fanno presente: “In paese ci sono piccole co-lonie di felini formate da una decina di gatti. Le colonie si stabiliscono in luoghi dove hanno trovato un riparo e qual-che ciotola di cibo a disposizio-

L’Apag, il punto di riferimento per quanti hanno a cuore gli animali

“La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali”.M. K. “Mahatma” Gandhi (1869 – 1948)

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di Ermanno Salvaterra

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IL FOGLIO di PINZOLO

ne. Chi cura una colonia mol-to frequentemente assegna ad ognuno di essi un nome, come si farebbe con il proprio gatto di casa. Provvede alla steriliz-zazione di maschi e femmine, per impedirne un’incontrollata proliferazione. Quando nasco-no dei piccoli viene fatto fare loro un controllo veterinario e vengono affidati a persone che desiderano avere un gatto in casa attraverso adozioni con-trollate”.Purtroppo, molto spesso, la pre-senza dei gatti è mal tollerata. Vorremmo spezzare una lancia in favore di questi animali che a volte sono vittime di un vero e proprio “terrorismo”. Innanzitutto sono creature bel-lissime; come disse Richelieu “Dio ha creato il gatto perché l’uomo potesse accarezzare una piccola tigre”. Chi conosce i gatti sa quanto siano animali assolutamente puliti, pieni di dignità, indoma-bili per natura, perché nessuno è mai riuscito a far obbedire un gatto, ma assolutamente ama-bili e ottimi compagni di vita.Altra credenza da sfatare che i gatti siano indipendenti, si sappiano arrangiare, si trovino il cibo da soli e via dicendo.Ogni gatto sogna ed ha diritto di mangiare ogni giorno da una ciotola pulita, di avere un cu-scino su cui dormire ed un posto

caldo dove nascondersi quando fuori piove o fa freddo e, maga-ri, di avere un amico umano che lo ami. “Se sono affamati cac-ciano meglio i topi?” Falso. Un gatto non ha bisogno di aver fame per cacciare i topi, li cac-cia comunque, fa parte del suo istinto predatorio. “I gatti si affezionano?”I gatti si affezionano alle per-sone ed alla casa, sono anima-li territoriali: ci sono parecchi racconti davvero commoventi di gatti che sono stati abbando-nati ed hanno percorso anche distanze lunghissime per torna-re alla loro casa, dai loro “pa-droni”, che se li sono ritrovati inaspettatamente fuori dalla porta.I gatti, come i cani, percepisco-no i nostri sentimenti, il nostro umore.L’estensione dei loro sensi è di-versa dalla nostra, ma se vivia-mo con loro abbiamo molte oc-casioni per rendercene conto.I gatti randagi non si lasciano solitamente avvicinare dall’uo-mo e solamente se trovano cibo ritornano nei giardini. Qualcuno lamenta l’odore che gli animali lasciano. Il gatto è un animale pulito, deposita i suoi escrementi in una buchet-ta che fa dove trova terreno smosso e subito ricopre. L’odo-re viene lasciato dal maschio per segnare il territorio con

piccole spruzzatine di urina. Se il maschio viene sterilizzato questo fenomeno non si verifi-ca più. Qualche consiglio ai proprie-tari di gatti? Innanzitutto non abbandonateli. Fate sterilizza-re maschi e femmine perché è un gesto di civiltà e non con-tro natura. I gatti randagi sono animali molto belli, non vanno temuti, sono una ricchezza del territorio e non creano proble-mi se controllati.Se la gatta dovesse avere cuc-cioli e non è possibile tenerli cosa fare? Il Comune di Pinzolo ha istituito un servizio per gli animali oppure si può chiedere consiglio all’A.P.A.G.. E se qualcuno volesse un gat-to? “Ci si può rivolgere all’A.P.A.G. che affida gatti control-lati, con libretto sanitario e già sterilizzati.E’ però accaduto che in questi ultimi mesi, sia a Pinzolo che nei paesi limitrofi, alcune colo-nie siano state decimate. Man-cano infatti all’appello molti gatti che purtroppo sono stati sicuramente uccisi con metodi che ben conosciamo, ma che preferiamo non ricordare. Que-sti fatti sono un chiaro segno di crudeltà e inciviltà, avvenuti in pieno spregio alla normativa vi-gente che prevede pene severe in materia di maltrattamento di animali.

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IL PAESE

LEGGE 20 LUGLIO 2004, N.189ART. 544-BIS. Uccisione di animaliChiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la re-clusione da tre mesi a diciotto mesi (aumentata con L. n. 201 del 4 novembre 2010 da quattro mesi a due anni).Art. 544-ter. Maltrattamento di animaliChiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sot-topone a sevizie o a compor-tamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue carat-teristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro.La stessa pena si applica a chiunque somministra agli ani-mali sostanze stupefacenti o

vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale.

Di fronte ad ogni forma di mal-trattamento degli animali la no-stra coscienza dovrebbe interro-garsi traendo insegnamento dalle parole di molti grandi uomini.“Nessuno dovrebbe tollerare che vengano inflitte agli anima-li delle sofferenze e neppure declinare le proprie responsa-bilità. Nessuno dovrebbe star-sene tranquillo pensando che altrimenti si immischierebbe in affari che non lo riguardano. Quando tanti maltrattamenti vengono inflitti agli animali, quando essi agonizzano igno-rati per colpa di uomini senza cuore, siamo tutti colpevoli”.Albert Schweitzer (1875-1965)

E per chiudere…“La presenza di un gatto mi-gliora il muro del giardino in estate ed il cuore quando il tempo è cattivo”. J. Merkle Rilke

Insomma, davvero tante ragio-ni per amarli e rispettarli!A nome del gruppo nascente “Ami-ci degli animali Val Rendena”Ermanno Salvaterra

Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi

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IL FOGLIO di PINZOLO AMMINISTRAZIONE

Nella notte fra il 30 e 31 dicem-bre 2010 moriva all’ospedale di Tione don Angelo Franceschet-ti, che fu parroco di Pinzolo dal 7 settembre 1980 al 30 agosto 1992, quando fu nominato par-roco di Revò in val di Non.La sua figura di uomo e di pa-store è ancora ben radicata fra la nostra gente, egli ha la-sciato nell’ambito delle nostre famiglie, un segno indelebile nei dodici anni della sua per-manenza tra noi. Ancora oggi egli è oggetto di discussioni, di dibattiti accesi tra la popola-zione e anche argomento di bei ricordi, specialmente da parte di tutte quelle persone che lo hanno capito e saputo apprez-zare.Ha fatto molto per la nostra comunità, sia per quello che riguarda il cammino in ambito pastorale, sia dal punto di vista materiale. Se oggi i suoi suc-cessori possono abitare in una casa accogliente e dignitosa e non più in quei locali ormai fa-tiscenti della vecchia canonica, con i pavimenti che tremavano sotto i piedi e con le cantinel-le che pian piano fuoriuscivano dai muri, il merito è senza dub-bio suo, che fin dai primi tempi del suo arrivo a Pinzolo si era posto l’obbiettivo poi raggiun-to, di ricostruire l’intero com-plesso del “Laurentianum”.

Come per don Celestino Clau-ser, altro nostro parroco al-trettanto stimato e ben voluto dalla nostra gente, scomparso nel 2006, mi è sembrato do-veroso dedicare anche a don Angelo una pubblicazione, per altro accolta con entusiasmo dall’Amministrazione comuna-le, per perpetuarne il ricordo nella nostra comunità.Nel volume, oltre ad esserci la presentazione del nostro sin-daco, la prefazione dell’Arci-vescovo Mons. Luigi Bressan, anch’egli entusiasta dell’inizia-tiva, vi sono contenute anche una varietà di testimonianze e un’ampia galleria fotografi-ca che ripercorre le tappe di vita di don Angelo, mettendo naturalmente in risalto il suo ingresso e la sua permanenza a Pinzolo.Un libro in cui molti potran-no riconoscersi, rivedere co-m’erano, ritrovare sensazioni e ripercorrere il passato della comunità di Pinzolo di cui sono stati parte attiva.Il libro, per chi lo desiderasse, è già disponibile per ogni fami-glia, presso le sedi della biblio-teca a Pinzolo e M. di Campiglio dove basta recarsi per averlo, naturalmente in regalo.

In omaggio il libro ricordo su don Angelo Franceschetti

Ha fatto molto per la nostra comunità, sia per quello che riguarda il cammino in ambito pastorale, sia dal punto di vista materiale...

di Angelo Marini

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Il titolo di quest’anno? “Cre-scere: riflessione, azione, re-lazione”. È su questi temi che ruotano i progetti del Piano Giovani Val Rendena del 2011. Il tema della riflessione fa sperimentare varie modalità espressive artistiche, per svi-luppare capacità riflessive ed introspettive finalizzate alla conoscenza di sé. Uno fra tutti i progetti Crescere con il tea-tro, laboratorio teatrale che insegna la tecnica di improvvi-sazione, la mimica, l’uso della voce e dello spazio, la scrit-tura di un copione e infine la messa in scena dello spettaco-

lo; c’è poi La forma e l’arte è un corso di scultura e pittura, tenuto da maestri provenien-ti dalla valle e dal Trentino. Il tema dell’azione raccoglie alcune esperienze “estreme”, per affrontare, conoscere e superare i propri limiti, con impegno fisico e psicologico attraverso attività quali l’al-pinismo, il paracadutismo, le arti marziali e un corso di gui-da sicura. Legato al territorio è il progetto Montagna, scuola di vita, un campus di sei gior-ni per scoprire le Dolomiti di Brenta. L’ultimo tema, quello della relazione, vuole favori-

Piano Giovani: “Crescere: riflessione, azione, relazione”

Il tema della riflessione fa sperimentare varie modalità espressive artistiche, per sviluppare capacità riflessive ed introspettive finalizzate alla conoscenza di sé

di Maddalena Collini

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IL FOGLIO di PINZOLO

re esperienze di solidarietà e volontariato: come ogni anno è stato organizzato per le ter-ze medie della valle il Viaggio della memoria a Mauthausen e Melk, mentre All’alba dei valori è un gemellaggio con viaggio-campo di lavoro in Repubblica Moldova, nell’Europa dell’Est. Altri progetti previsti dal Pia-no sono Snow Life Experience, corso di snowboard realizzato dallo Snowboard Team Pinzolo, la creazione in Val Rendena di una compagnia di danza e di coro giovanile stabili formato da ragazzi dagli 11 ai 19 anni, un viaggio in bicicletta della durata di quattro giorni in Val d’Isarco assieme ai ragazzi del-l’Ass.ne Anffas di Tione. Peccato, infine, per lo scarsis-simo interesse per il proget-to Giovani in comunità, che avrebbe previsto l’intervento di professori universitari in un ciclo di incontri che spaziavano dalla Costituzione alle Istitu-zioni Europee. E qual è la vera novità di quest’anno? L’inse-rimento nel Piano dei comuni della “Busa” di Tione, Bolbeno, Preore, Montagne, Zuclo, Rago-li e ovviamente Tione, che han-no condiviso i progetti e l’en-tusiasmo del Piano, prendendo atto della presenza di un con-testo giovanile sostanzialmen-te omogeneo. Anche per l’anno 2011 è stato nominato quello

di Pelugo come comune capo-fila, mentre continua l’azio-ne del Tavolo del confronto e della proposta, gruppo formato dai rappresentanti dei comuni e da altri soggetti quali i rap-presentanti delle associazioni locali, dei genitori, dell’asso-ciazioni di volontariato, della Pastorale giovanile, del Con-sorzio delle Pro loco, dell’Isti-tuto Comprensivo Val Rendena, delle Sat di valle, dei Giovani albergatori. Coordinato dal re-ferente tecnico Gloria Baraldi, è sempre aperto lo sportello informativo Informagiovani, presso il comune di Pelugo, che con la sua attività di informa-

zione e orientamento sulle te-matiche di interesse giovanile (formazione, lavoro, tempo li-bero, salute, viaggi all’estero, lavoro all’estero ecc), contri-buisce alla comunicazione sul territorio con il portale www.rendenagiovani.it e anche con Facebook.

Per iscrizioni ed approfondimen-to, per partecipare ed ideare il piano giovani, è aperto Infor-magiovani presso il Municipio di Pelugo dal lunedi al giovedi dal-le ore 15 alle ore 17, il venerdì dalle ore 10 alle ore 12. Telefono 0465/800119Email: [email protected]

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Giovedì 9 giugno 2011 non ri-marrà una data anonima negli annali dell’Autonomia trenti-na. L’approvazione, avvenuta a Palazzo Chigi, del decreto legislativo riguardante la nor-ma di attuazione sull’Università rappresenta l’ultimo, impor-tante passaggio di un percorso tracciato, con fiducia e spirito costruttivo, attraverso il con-tinuo confronto fra istituzioni provinciali e governo nazionale. “Il passaggio in Consiglio dei Mi-nistri - ha commentato il presi-dente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai uscendo da Palazzo Chigi, accompagnato dal dottor Gianfranco Postal - è molto importante perché carica la nostra Autonomia provincia-le di una grande responsabili-tà, cioè quella di avere cura, di rispettare, di fare crescere, secondo un criterio di qualità e di eccellenza, la nostra Uni-

versità. L’ateneo di Trento è un pilastro della nostra comunità, sotto il profilo culturale ma an-che economico. Questa nuova responsabilità che ci siamo as-sunti dimostra che crediamo in una Autonomia matura, capace di cimentarsi anche con le nuo-ve sfide del nostro tempo come quelle rappresentate dall’Uni-versità e dalla filiera della co-noscenza”.Nel ringraziare il presidente Mario Malossini e tutti i compo-nenti della Commissione dei Do-dici impegnati nel lungo lavoro istruttorio con l’amministrazio-ne statale, il presidente Dellai ha ricordato come il traguardo oggi raggiunto vada ricondotto all’Accordo di Milano e quindi al complesso dei contenuti ogget-to di quella specifica intesa tra Governo e Province autonome specificamente disciplinato dal-lo Statuto speciale, che assume

La delega carica la nostra Autonomia provinciale di una grande responsabilità, cioè quella di avere cura, di rispettare, di fare crescere, secondo un criterio di qualità e di eccellenza, la nostra Università

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Attuata la delega dell’Università alla Provincia

di Sergio Binelli

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IL FOGLIO di PINZOLO

pertanto rilievo costituzionale. Al di là della considerazione che, dopo il secondo Statuto di Autonomia del 1972, tutte o quasi le deleghe di funzioni statali sono state disciplinate con norme di attuazione, l’im-portanza del decreto approvato oggi dal Consiglio dei ministri è data dal fatto che esso assicu-ra all’Ateneo trentino più ampi spazi di autonomia rispetto alla legislazione statale, a soste-gno di una progettualità che punta sulla crescita ulteriore della qualità tanto nella didat-tica quanto nella ricerca, con standard confrontabili con le migliori università europee ed estere. Nel contempo la norma approvata oggi individua le ca-ratteristiche salienti del ruolo istituzionale, assolutamente rilevante ed unico nel panora-ma istituzionale italiano, as-sunto dalla Provincia autonoma di Trento che si sostituisce agli organi statali sia nell’esercizio della potestà legislativa che amministrativa (in particola-re del Ministero dell’Università e di quello dell’Economia) pur nel rigoroso rispetto dei principi fondamentali delle leggi statali e soprattutto dell’altrettanto speciale autonomia, anche or-dinamentale, dell’Università, garantita in particolare dall’ar-ticolo 33 della Costituzione.L’Università trentina dunque

rafforzerà il proprio ruolo nel perseguire gli obiettivi strate-gici per la crescita complessiva della comunità. E’ forte per-tanto l’impegno assunto dal-l’amministrazione provinciale che assicurerà il finanziamento dell’università in luogo dello Stato, assicurando un quadro di riferimento delle risorse pro-grammato su più anni, cosa che consentirà all’ateneo una pro-grammazione a lungo termine essenziale per puntare a quel-l’ecccellenza richiesta per vin-cere in competitività a livello internazionale. Basti pensare a questo proposito alla possibi-lità prevista di superare limiti oggi presenti nella normativa statale, ad esempio nel nume-ro massimo di docenti stranieri che possono essere chiamati ad operare.

Sarà l’Università a disciplinare la valutazione dei risultati per i profili di propria diretta compe-tenza, in primis della didattica e della ricerca che sarà operata secondo le previsioni dei rego-lamenti di Ateneo che essa stes-sa si darà in attuazione dello Statuto.

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Quattro giovani ragazzi, clas-se 1991-1992: Marco Maffei è la voce, Pietro Oss il chitarri-sta, Luca Bretta è al basso e Matteo Madaschi alla batteria. Sono gli Hot Funky Style, uno di quei gruppi che nascono da autodidatti, che iniziano a suo-nare assieme un po’ per caso, perché tra i banchi di scuola si scopre di avere gli stessi gusti musicali. E qual è la loro musica preferita? Sicuramente i pezzi che hanno sempre amato sono stati quelli dei Red Hot Chili

Peppers, quartetto california-no capace di influenzare mol-to lo stile dei ragazzi e la loro personalità musicale, e che ha anche trovato un richiamo nel nome del gruppo di Madonna di Campiglio. Il compleanno del gruppo è il 1° gennaio 2008, giorno in cui anche il chitarri-sta Pietro Oss entra a far parte della band. I ragazzi comin-ciano a suonare cover dei Red Hot, ma accanto all’interesse per riproporre la loro canzoni preferite c’è in loro la voglia di

...dopo l’apparizione nell’apertura di un concerto dei Bastard Sons Of Dioniso, gli Hot Funky Style iniziano le registrazioni del loro primo album autoprodotto e lo hanno presentato il 27 maggio 2011 a Pinzolo con un concerto al Green Park. Si intitola “Beautiful Damage”...

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Gruppi emergentiHot Funky Style

di Maddalena Collini

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mettersi in gioco, creare pez-zi originali. Con la firma Hot Funky Style. Per farsi notare nel circuito musicale trentino il gruppo incide il primo demo, contenente quattro brani, nel gennaio 2009. Quello è stato un anno passato a suonare in giro per i locali della provincia, il che ha contribuito senz’al-tro a portare discreti successi nel 2010: i ragazzi partecipano a numerosi concorsi, alla tra-smissione “Live” organizzata da Trentino TV, a Rock Targato Italia e Italia Wave Band, gua-dagnandosi il premio della cri-tica come migliori pezzi inediti nella seconda edizione di Sum-mer Rock Rotta 360. Nel set-tembre dello stesso anno, dopo l’apparizione nell’apertura di un concerto dei Bastard Sons Of Dioniso, gli Hot Funky Sty-le iniziano le registrazioni del loro primo album autoprodotto e presentato il 27 maggio 2011 a Pinzolo, con un concerto al Green Park. Si intitola “Beau-tiful Damage”, è fatto di undici brani originali, tutti in inglese, che mescolano un rock melodi-co a funkeggianti giri di basso e di chitarra, senza disprezza-re un interesse per le melodie pop. Sotto la guida del maestro Giorgio Perini, che li ha aiutati a trovare una solida base mu-sicale, i testi e la musica sono stati scritti da Luca Bretta, il

bassista del gruppo, con l’aiu-to del cantante Marco Maffei. “Ogni testo ha un proprio signi-ficato, un messaggio da inviare alla gente. Nessuno dei testi è stato scritto a caso. Identi-ty è stata scritta all’inizio del gruppo, rappresenta la ricerca della nostra identità. La mag-gior parte delle canzoni invece parla della figura femminile, come Pearl in my mind, la clas-sica canzone d’amore scritta per la propria ragazza, oppure Forever mine, con la tristezza di una storia d’amore finita. Al-tri temi sono ripresi in My hid-den man e in Let me know your best side, che parlano del lato nascosto dentro ognuno di noi e di un’amicizia finita male. A nostro parere “la canzone” del disco è però Waiting, che par-la della vita, di come a volte nonostante le mille difficoltà che ci si presentano davan-ti, bisogna stringere i denti e

aspettare un giorno… il giorno in cui troveremo una perfetta sintonia con noi stessi e riusci-remo a guardare a testa alta il futuro. E poi c’è Beautiful Da-mage, la canzone finale che dà il titolo al disco, con un testo che non vuol dire assolutamen-te nulla: é l’ironia che abbia-mo scelto di inserire nel disco, dopo dieci brani di significati più o meno profondi, il disco si chiude con l’ultima canzone priva di significato, musicale e testuale, ma estremamente coinvolgente nella linea melo-dica, a nostro parere, asciutta dal momento che è presente solo una chitarra acustica che accompagna la voce... qualco-sa che non c’entra nulla con il resto dell’album! Insomma, un bel danno...”Per saperne di più visita il sito www.myspace.com/hotfunkysty-le o cerca gli HFS su facebook.

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L’estate è arrivata e la Pro Loco di Pinzolo è pronta a dare inizio ad una vasta gamma di spettacoli che avranno luogo tra la fine di giugno e la metà di settembre.Spettacoli musicali, tributi a grandi voci della musica ita-liana, spettacoli per bambini e famiglie e infine la quarta edizione del concorso “Balco-ne Fiorito” che ha lo scopo di rendere più bello, gradevole e ospitale il Paese, attraverso l’utilizzo dei fiori, un mezzo poco costoso e di grande ef-fetto cromatico ed estetico. Tramite il linguaggio dei fiori, si intende testimoniare, l’af-fetto dei cittadini verso il pro-

prio paese ed il rispetto per la natura, nonché un segno di amicizia rivolto a coloro che visiteranno Pinzolo.La partecipazione al concorso, che prevede l’abbellimento a tema libero e a proprie spese, è totalmente gratuita ed aper-ta a tutti coloro che disponga-no di un immobile nel Comune di Pinzolo.Al concorso si potrà partecipa-re sia individualmente oppure come nucleo familiare. La scheda di iscrizione dovrà essere compilata e consegnata presso la Sede della Pro Loco, in Piazza San Giacomo, 4, nel periodo compreso tra il 14 giu-gno e il 11 luglio 2011 e sarà

Pro loco Pinzolo: con meno risorse ma con immutato entusiasmo

Molte le iniziative proposte:spettacoli musicali, tributi a grandi voci della musica italiana, spettacoli per bambini e famiglie e infine la quarta edizione del concorso “Balcone Fiorito”

associazioni e volontariato

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IL FOGLIO di PINZOLO

disponibile anche sul sito della Pro Loco.La selezione dei vincitori sarà effettuata da una apposita giuria che darà un punteggio in base a vari criteri valutati-vi. Tra il 16.07.10 al 20.08.10 la Giuria si recherà presso le abitazioni dei partecipanti al concorso e attribuirà un pun-teggio a ciascun balcone.La proclamazione e premiazio-ne dei vincitori avverrà in data 3 settembre 2011 in Piazza Carera alle ore 20.30. I Vinci-tori saranno premiati con dei buoni acquisto per fiori, al fine di incentivare l’abbellimento anche nel prossimo anno. Sarà premiato anche l’albergo con il balcone più significativo e ad esso sarà consegnata una targa ricordo.Un concorso dunque che incen-tiva l’abbellimento del paese e che si inserisce nel percorso di ritorno alle tradizioni semplici e gioiose della cultura mon-tana che la Pro Loco di Pinzo-lo sta promuovendo al fine di dare a Pinzolo l’aspetto di un vero tipico paese di montagna e non di villaggio turistico, perché un paese è bello sia per i propri abitanti che per i turi-sti non se viene stravolto nelle sue caratteristiche essenziali, bensì se somiglia sempre più alla sua gente, alle sue tra-

dizioni, alla sua cultura e, in base a questo criterio, offre un prodotto di qualità che ri-marrà a lungo nel cuore di chi viene a visitarci.E tutto questo lo si riuscirà a fare nonostante, ci sia stato ridotto notevolmente il con-tributo dall’amministrazione comunale per il 2011. Il che si-gnifica fare i salti mortali per portare avanti le numerose iniziative, cui il Direttivo non intende rinunciare. Per fortu-na possiamo contare sulla di-

sponibilità di molti giovani, su quella dei volontari che hanno a cuore la vita sociale del pae-se e sul sostegno dell’Ucas, l’associazione del commer-cianti e negozianti, che ringra-ziamo per il contributo dato sin qui. Nell’ultima assemblea tenutasi il 9 maggio, siccome i membri del collegio sindacale avevano rassegnato le dimis-sioni, sono stati surrogati da Carola Ferrari, Alessia Simoni e Antonella Bonapace.

Dopo alcuni anni di assenza questa primavera si è ricreato il nuovo gruppo giovani di Campiglio, formato da ragazzi di età compresa tra i 15 e i 20 anni.Quest’anno a guidare il gruppo è il neopresidente Andrea Bu-signani, che con i suoi compagni, ha deciso di riorganizzare la Festa Campigliana “trofeo dei rioni”, festa che per vari motivi a Campiglio è mancata per qualche anno.Per chi non avesse mai partecipato la Festa Campigliana è una giornata nella quale Campiglio è divisa in 3 rioni, i qua-li devono affrontare una serie di sfide che assegneranno dei punti alle squadre. La somma dei punti determinerà il rione vincitore che porterà a casa la coppa e i vari premi. La data della festa di quest’anno è stata spostata ad ottobre, per problemi organizzativi, ma speriamo che i Campigliani ab-biano voglia di giocare anche in autunno.Sperando di vedervi numerosi a questa festa non rimane che augurarvi buona estate !!!Gruppo giovani Madonna di Campiglio-

Gruppo giovani: dall’1ottobre torna la festa campigliana

“Trofeo dei Rioni”!

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La Pro Loco gs Mavignola, anche quest’anno, su delega del Comu-ne di Pinzolo accetta l’invito del comune di Gabicce Mare per par-tecipare alla manifestazione: Gu-sto Polis, il 14,15 maggio 2011.Manifestazione sulla storia, sui gusti e sapori dei territori d’Ita-lia. La nostra presenza è finalizzata a far conoscere la nostra valle e soprattutto il nostro comune, il nostro bel paesello Mavigno-la, tramite volantini, cartine e quant’altro ma anche tramite i nostri ottimi prodotti tipici. Per questo motivo il Comune di Pin-zolo ha dato per l’occasione una forma di formaggio Spressa dop, alcuni salami all’aglio e la nostra squisita torta di carote. L’inaugurazione ufficiale avvie-ne alle 16.00 con l’apertura dei vari stand, allestiti da ogni de-legazione con i propri prodotti e

materiali vari. Le vie di Gabicce Mare si riempiono di persone cu-riose che si fermano a chiederci informazioni sul Trentino, sulle nostre belle montagne, sulle no-stre piste e degustano le nostre specialità. Alle 17.30 il Sindaco Curti Cor-rado porge il saluto ufficiale e i ringraziamenti alle 80 delegazio-ni presenti in queste giornate, invitandole tutte sul palco. In un secondo momento viene fatta la presentazione dei territori con i prodotti tipici. Verso le 21.00 gradita la selezio-ne regionale del concorso Nazio-nale di “ Miss Italia”, evento che ha richiamato molte persone. Verso le 23 chiudiamo gli stand e ci godiamo la serata al mare.La domenica verso le 9.30 ria-prono gli stand, la gente inizia a farci visita, curiosando i vari pro-dotti e i vari posti.

Purtroppo verso le 11 il tempo comincia a cambiare, si alza il vento ed inizia a piovere, le stra-de si svuotano e siamo costretti a chiudere gli stand. Verso le 13, tutte le delegazioni sono invitate alla grigliata di pe-sce all’Hotel Miramare. Durante il pranzo ci si conosce, si trovano i vecchi amici di Vignola, presenti anche loro; si incontra-no persone nuove, si assaggiano pietanze particolari e sfiziose. Finito il pranzo il Sindaco invita ogni singola delegazione a fare un saluto, cosa molto gradita per portare i saluti del nostro Sin-daco William Bonomi e di tutto il Comune di Pinzolo. Il Sindaco Curti ci regala l’attestato di par-tecipazione alla manifestazione, rinnovandoci l’invito per l’anno prossimo. Sperando di poter tor-nare salutiamo e ripartiamo per le nostre montagne.

Dalla montagna al mare, dal Trentino alle Marche…Comuni Amici…

di Nadia Vidi

associazioni e volontariato

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IL FOGLIO di PINZOLO

Era nata quasi per caso l’UCAS (Unione Commercio Attività servizi), da una discussione tra amici mentre mangiavano una pizza in compagnia, e in breve si è imposta come uno dei pi-lastri portanti dell’animazione del paese grazie alle iniziative messe in campo, all’impegno e alla disponibilità offerti con en-tusiasmo dagli associati. Si trat-ta di commercianti, artigiani, addetti alla ristorazione e ge-renti di pubblici servizi che die-dero vita al sodalizio in conco-mitanza con la nascita della Pro loco di Pinzolo con l’obiettivo di

supportarla nell’organizzazione delle manifestazioni riguardanti il loro settore. Ogni iscritto ver-sa una quota di 250 euro annui usata per finanziare l’attività. A distanza di qualche anno dalla sua fondazione vengono ancora ricordati con soddisfazione ed un certo qual orgoglio la Festa di primavera il 25 aprile 2008 con la neve, ripetuta gli anni successivi in collaborazione con la Spa Funivie, il raduno delle Ferrari in estate, quindi le feste di Santa Lucia con dolci e cioc-colata per i bimbi, “A zonzo per Pinzolo”: la tessera per fideliz-

Ucas, l’Unione commercianti di Pinzolo, in attività dal 2008 per migliorare il paese

a cura della redazione

LE OPEREassociazioni e volontariato

L’Ucas: si tratta di commercianti, artigiani, addetti alla ristorazione e gerenti di pubblici servizi che diedero vita al sodalizio in concomitanza con la nascita della Pro loco di Pinzolo con l’obiettivo di supportarla nell’organizzazione delle manifestazioni riguardanti il loro settore

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zare il cliente, giunta al quar-to anno, “l’albero di luce” con Giannotti (costo 8.000 euro) e un associato, “villaggio conta-dino”: esposizione di prodotti a tema nella festa delle vac-che di razza Rendena, le ban-carelle degli artisti nascosti del 2009 ora passate alla Pro loco, ski shopping, i corsi di aggiorna-mento per abbellire le vetrine e quelli sui rapporti con i clienti. Di recente il suo vertice si è tin-to di rosa. Presidente, al posto di Antonio Caola - che non ha voluto più riproporsi, in quan-to nel frattempo è stato eletto

presidente del Parco Naturale Adamello Brenta e non ha più tempo per dedicarsi al sodali-zio come ha fatto sin qui, ma che comunque resta nel Diretti-vo - è stata nominata Antonella Luchesa. Rimarrà nell’incarico per i prossimi tre anni. Nell’ul-tima assemblea, che raggrup-pa 72 operatori economici dei comuni di Pinzolo, di Giustino e di Carisolo si è ricordata l’in-tensa attività del 2010, che ha animato le tre località con nu-merose iniziative promozionali e di intrattenimento d’estate e d’inverno in collaborazione

Di recente il suo vertice si è tinto di rosa: Presidente, al posto di Antonio Caola, che comunque resta nel Direttivo, è stata nominata Antonella Luchesa

associazioni e volontariato

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con l’Apt, ma soprattutto con le tre Pro loco dei paesi coin-volti. La riunione era aperta an-che ai non affiliati “perché noi accettiamo contributi di idee da tutti. Ben vengano! Ed anche perché, vedendo come lavo-riamo, magari qualcuno pensa pure di aggregarsi” ha spiega-to Antonio Caola. Oltre a lui e alla neoeletta presidente fanno parte del nuovo Consiglio di Am-ministrazione – portato da sette a nove membri - il vice Sergio Caola, il segretario Tiziano Bi-nelli e i consiglieri Lorena Ce-reghini, Angelo Lorenzi Primìn, Laura Lorenzetti, Fabiano Fel-ler e Nicola Ragazzini. Revisori dei conti sono stati riconfermati Natalina Ferrazza e Michele Am-brosi. Durante la seduta si sono affrontate numerose tematiche

riguardanti l’operatività dei sin-goli negozi, le nuove normative entrate in vigore, i rapporti con Funivie ed enti pubblici (Comu-ni, Parco, Comunità di valle), si è esaminato ed approvato il bilancio e si è parlato delle iniziative portate a termine e di quelle da organizzare. Anto-nio Caola ha richiamato quanto fatto nel 2010, dalle iniziative pasquali al raduno delle Ferra-ri, dal concorso vetrine ai mer-catini (con i prodotti tipici, gli artigiani e gli artisti nascosti ad animarli) senza dimenticare il sostegno dato all’Apt per il riti-ro della Juve (sostegno che nel 2011 è stato rivolto al ritiro del-l’Inter grazie anche alla nomina nel Comitato di Angelo Lorenzi); e ancora dalla partecipazione attiva alla Festa dell’agricoltu-

ra al concorso a premi natalizio che ha coinvolto molti esercizi pubblici e ha dato notevoli sod-disfazioni, agli intrattenimenti per i bambini da Santa Lucia e Natale. Il bilancio è stato consi-derato positivo. Pertanto diver-se iniziative verranno ripetute e ampliate nell’offerta. Si è inol-tre realizzato un sito internet: www.unionecommerciantipin-zolo.it, dove oltre a dare uno spazio agli associati per far co-noscere la propria attività e agli appuntamenti in calendario, è aperto a tutti per un suggeri-mento o una critica.

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Sabato 26 marzo, a Madonna di Campiglio, si è conclusa nei mi-gliori dei modi la terza edizio-ne della “Dolomite’s Fire”.Questa speciale fiaccolata, ideata ed organizzata da Mario Zanon, quest’anno prevede-va di battere il record di 1072 partecipanti alla fiaccolata più lunga sulla neve.Per riuscire a fare ciò, quindi, a Campiglio sono state previste più partenze. Era infatti possibile partecipa-re a piedi, con gli sci, con le ciaspole, con lo snowboard e anche in mountain bike; c’era chi addirittura ha portato il proprio cane.L’evento, sponsorizzato dalle locali Amministrazioni Comu-nali e pubblicizzato dalle Pro Loco della Val Rendena, dagli amici di “Radio Studio Più” e dagli instancabili Marco Man-

fredi e Gabriele Buora di “Pu-blitalia”, è stato organizzato per aiutare i bambini di “Magi-ca Cleme” Onlus, (associazione che aiuta i bambini ammalati dell’Ospedale San Gerardo di Monza e dell’Istituto dei Tumo-ri di Milano).Sono questi nostri piccoli amici i veri protagonisti della “Dolo-mite’s Fire”.Non a caso, per loro sono sta-ti organizzati anche momenti di svago e di intrattenimento come, per esempio, la matti-nata trascorsa con i cani.Sabato mattina, infatti, i nostri piccoli ospiti hanno potuto as-sistere ad alcuni esercizi di agi-lity dog con i ragazzi dell’Asso-ciazione “Cani da Vita” di San Patrignano di Pergine e dell’As-sociazione “DI.CA.” di Trento, per poi vedere come avviene un soccorso in valanga con le

L’evento, sponsorizzato dalle locali Amministra-zioni Comunali e pub-blicizzato dalle Pro Loco della Val Rendena, dagli amici di “Radio Studio Più” e dagli instanca-bili Marco Manfredi e Gabriele Buora, è stato organizzato per aiutare i bambini di “Magica Cleme” Onlus

LE OPERErelazioni

Una fiaccolata da Record

di Maura Binelli in collaborazione con Andrea Busignani

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IL FOGLIO di PINZOLO

unità cinofile della Guardia di Finanza di Tione ed infine han-no fatto anche un giretto con i cani da slitta della “Athabaska Dogsledding” di S. Lorenzo in Banale; abbiamo organizzato tutto questo soprattutto per farli giocare e divertire.Anche gli alunni della Scuola Primaria di Campiglio hanno partecipato a questo felice mo-mento e, per l’occasione, han-no voluto regalare ai bambini di “Magica Cleme” un piccolo gioco fatto da loro, “Il memory di Campiglio”, in ricordo di questi giorni trascorsi tra noi.Nel tardo pomeriggio, poi, ci siamo ritrovati tutti nei vari punti di partenza ad aspetta-re il “VIA” ufficiale che è sta-to dato alle 18.30 dalla nostra affezionata madrina, CRISTINA PARODI, che ci ha sempre so-

stenuto in questa manifesta-zione.In un battibaleno, grazie alla luce delle piccole fiammelle che provenivano da varie zone del paese, Campiglio si è lette-ralmente illuminata. Piccole, è vero, ma erano pro-prio tante quelle fiammelle e, messe tutte insieme, davano vita ad un vero e proprio fuo-co.Un fuoco speciale che ardeva soprattutto grazie all’amore e alla solidarietà dei presenti.Un grande fuoco, la cui forza è esplosa nel momento in cui la signora Lucia Sinigagliesi, Giudice del Guinnes World Re-cord di Londra, ha comunicato ufficialmente che il record era stato battuto con i nostri 2086 partecipanti!Grande l’emozione provata da

tutti in quel momento e grande la nostra felicità nel vedere i bambini esultare di gioia.Grande la commozione degli organizzatori, dei VIP del gran-de e del piccolo schermo ma soprattutto di tutti i parteci-panti.Il nostro GRAZIE va a coloro che hanno reso possibile tut-to ciò: ai Carabinieri di Cam-piglio, alla Guardia di Finanza con il loro Generale Attardi, alla Polizia Municipale, ai VVF di Madonna di Campiglio capi-tanati dal Comandante Franco Bisti, al Soccorso Alpino, alla Polizia stradale, alle Guide Al-pine di Campiglio, al gruppo Alpini, al Trasporto Infermi di Campiglio.Ma soprattutto GRAZIE ai 2086 presenti e a tutti gli organiz-zatori!

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STORIA

Il punto di forza dell’Università della Terza Età è il rinnovamen-to.Al termine di ogni anno acca-demico, nel giorno stesso del-la chiusura dell’attività, tutti gli iscritti insieme ai referenti della scuola, ai rappresentanti dell’Istituto Regionale di Studi e Ricerca Sociali di Trento, si ritro-vano in assemblea per concorda-re programmi ed iniziative per l’anno seguente.Vorrei sottolineare come l’occa-sione risulti alquanto stimolante e coinvolgente.Serenamente si scambiano opi-nioni sulle materie di studio svolte, si esprimono valutazioni a proposito dei singoli docenti soprattutto sulla loro capacità di comunicare: pur affrontando

temi anche complessi un buon docente si fa apprezzare per la chiarezza espositiva che rende ogni argomento comprensibile a tutti, per la documentazione ampia ed aggiornata, in alcu-ni casi anche per la passione e l’entusiasmo in grado di suscita-re nuovi interessi e curiosità.Al termine dell’analisi critica sul-l’attività didattica appena con-clusa, subentrano le nuove pro-poste... il momento creativo!Ogni UTETD ha l’assoluta facoltà di redigere un proprio piano di attività culturali che rispetti le istanze e gli orientamenti degli iscritti. Una preziosa opportuni-tà.Ne deriva una scuola non cala-ta dall’alto, ma percepita come risposta a precise esigenze cul-turali, una scuola che cambia, continua ad evolversi come la so-cietà in cui viviamo. Una scuola che, rinnovandosi sempre, rega-la una straordinaria sensazione di vitalità e di energia.Anche l’UTETD di Pinzolo si è espressa ed ha compilato un elen-co di proposte molto allettanti...ecco qualche anticipazione:Appunti di viaggio di un viaggia-tore “lento” che si sposta uni-camente via terra, con mezzi pubblici, in bicicletta, a piedi per conoscere meglio territori, popoli storia e natura. Lezioni

Il bello,deve ancora arrivare...

di Serena Pozzetti

Università della Terza Età e del Tempo disponibile di Pinzolo, un pun-to di riferimento insostituibile

terza età

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IL FOGLIO di PINZOLO

di geografia, ma anche antro-pologia, geologia, astronomia, archeologia.Argomento prescelto: “Da Car-tagine alle Piramidi”Incontri musicali.La proposta approfondirà alcu-ni temi legati alla musica nelle sue varie espressioni: la figura classica del pianista-composito-re, la musica popolare, la dan-za contemporanea, le colonne sonore più celebri.Psicologia: la famiglia allarga-ta, la vecchiaia consapevole.ed ancora Erboristeria, Storia dell’arte, Informatica, Storia locale e tanto altro ancora.il tutto vissuto in un clima pia-cevole di amicizia, di intesa e di scambio.

Per concludere volevo fare un riferimento al titolo del libro che ho scritto per celebrare i 20 anni dell’UTETD di Pinzolo “per seguire virtute e conoscenza”, che richiama subito il mondo di Dante, in particolare il Canto dell’Inferno dedicato ad Ulisse. Il titolo invita a fare una rifles-sione che si adatta bene alla circostanza.Come è risaputo Ulisse, in pro-cinto di compiere l’ultima di-sperata impresa di sfida verso l’ignoto, si rivolge ai compagni “vecchi e tardi” e in un breve

discorso, piccolo capolavoro di retorica, li sprona a non “ne-gar l’esperienza” giunti come sono “a tanto picciola vigilia dei sensi”. Perchè dunque pri-varsi dell’ansia di conoscenza, incita Ulisse, anche se giunti in età senile, consapevoli che della propria esistenza il più è passato e non resta ancora molto da vivere? e poi la cele-bre considerazione conclusiva “siete nati uomini, fatti quindi non per vivere come bestie, ma per seguire virtute e conoscen-za...” e fin qui, tutto bene. Ma è quello che Ulisse è riuscito a scatenare nei suoi compagni

che ha dell’incredibile.Le parole dell’eroe greco sol-levarono una tale irresistibile foga di entusiasmo nei compa-gni che i remi della “picciola nave” divennero “come ali” del-l’imbarcazione a tal punto che il viaggio verso la conoscenza si trasformò in un “folle volo”.L’Università non promette “fol-li voli”, ma entusiasmo...sì! Unito al piacere di conoscere ed alla consapevolezza di poter dare e ricevere ancora molto dalla vita.

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Nato nell’anno 2001, il Golf Club Rendena è il positivo risultato di una scommessa di appassionati che con caparbietà hanno dato un volto nuovo alla zona della valle dai cui prende il nome, inserendo in un panorama uni-co una zona sportiva ambientale di grande pregio. Con le sue nove buche par 35, il percorso del Golf Rendena si sviluppa sui comuni di Caderzone, Strembo e Bocenago, con quest’ul-timo ad ospitare la prestigiosa Club House dove si trovano la segreteria del Circolo e l’elegante ristorante con le sue proposte gastronomiche rivolte anche ai non golfisti. Il cam-po affascina per la maestosa cornice delle cime dell’Adamello e delle Do-lomiti di Brenta, nel cuore del Parco Adamello Brenta, e per i colori della sua rigogliosa vegetazione con la me-raviglia – non insolita – di incontrarvi qualche graziosa creatura del bosco. Queste caratteristiche, unite agli ef-fetti delle correnti d’aria calda pro-venienti dal vicino Lago di Garda che regalano un clima fresco d’estate e

mite durante la stagione primaverile, rendono il Golf Club Rendena meta ambita per gli appassionati golfisti. La cura per ogni piccolo particolare ed un’attenzione costante verso i gio-catori e i frequentatori del Club han-no permesso al Golf Rendena di affer-marsi a pieno titolo quale struttura di forte richiamo turistico, collabo-rando, con Funivie di Pinzolo Spa e le Terme di Caderzone Fonte S. Antonio per offrire un prodotto turistico com-pleto e diversificato agli amanti della Val Rendena, nel cui cuore si estende il verde del golf. Fiore all’occhiello del Golf Rendena è il campo pratica di oltre 20.000 metri quadrati con le sue 16 postazioni, di cui quattro al coper-to, che permettono facilmente l’avvi-cinamento allo sport e assicurano una sempre maggiore crescita del frequen-tatissimo corso gratuito per i giovani. Il percorso si distingue invece per le sue doti uniche in quanto, pur essen-do un campo di montagna, presenta greens sempre in perfette condizioni e, grazie alla costante presenza di

l’anniversario

di Gianluca Alvino

I dieci anni del Golf Val Rendena

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IL FOGLIO di PINZOLO

risorse idriche, fairways morbidi e omoge-nei. Il tracciato equilibrato si riconosce per le sue difficoltà agonistiche e la raffinata bellezza dove la precisione richiesta ripaga il giocatore una volta conquistati i greens sempre delicati ed impegnativi. Negli ul-timi mesi inoltre sta facendo grossi passi avanti la prospettiva di un ampliamento del campo a diciotto buche verso il comune di Spiazzo, ampliamento che renderebbe an-cora più importante, completa e attraente l’offerta turistica del Golf Club Rendena.

Sempre di altissimo livello è il calenda-rio gare che ogni anno viene presentato ai giocatori frequentatori del campo con ancora maggior concentrazione di eventi in questo 2011 che coincide con il decen-nale dell’inaugurazione del campo. In par-ticolare nei mesi di giugno e luglio spicca-no per la loro importanza il “III Circuito Provinciale Nef – Casse Rurali Trentine” e la “Dolomiti Golf Cup”, storico evento che tocca tutti i campi della regione. Il 3 luglio grande appuntamento con il “Volvo Master by Pastorello” evento di caratura mondia-le che proprio l’anno scorso ha visto il campigliano Roberto Pangrazzi portare i colori del circolo rendenese nella ProAm

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ASSOCIAZIONI

dell’European Tour disputatasi in Bahrein mentre domenica 10 luglio si scenderà in campo per l’Audi Cup, altro grande circui-to internazionale che manderà i migliori giocatori qualificatisi al Golf Rendena a disputare la fina-le mondiale sul prestigiosissimo campo di Mission Hills in China. Quest’anno poi si vedrà l’esor-dio dell’importante “ProAm Texbond Open” che richiamerà in Val Rendena numerosissimi professionisti del golf tra cui il campionissimo di sempre Co-stantino Rocca. I professionisti si sfideranno il 28 e il 29 luglio sui campi del Golf Rendena e

di Campo Carlo Magno accom-pagnati da quattro dilettanti concorrendo personalmente al-l’invitante montepremi totale di oltre venti mila euro. Il 30 luglio grande appuntamento per festeggiare i 10 anni del Golf Rendena con la gara lousiana a squadre cui seguirà la cena per tutti accompagnata da musica live per poi replicare il 30 ago-sto con la “ProAm del Decenna-le” evento di grande richiamo per i professionisti del golf e i dilettanti di tutta Italia con il montepremi di oltre otto mila euro.Da quest’anno inoltre la socie-

La cura per ogni piccolo particolare ed un’attenzione costante verso i giocatori e i frequentatori del Club hanno permesso al Golf Rendena di affermarsi a pieno titolo quale struttura di forte richiamo turistico

cultura e tradizione

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IL FOGLIO di PINZOLO

tà Rendena Golf Spa ha preso direttamente in gestione il ri-storante della Club House con la cucina aperta tutti i giorni a pranzo dalle ore 12 e a cena su prenotazione.Questa importante ed elegante struttura è inoltre l’ideale per l’organizzazione di banchetti e cerimonie per un pranzo im-mersi nella splendida cornice del Golf Club Rendena.Il percorso del Golf Club Ren-dena è aperto da aprile a no-vembre e tutti i giovedì pre-senta l’iniziativa “Giovedì in

buca”, grazie alla quale chiun-que fosse interessato può av-vicinarsi al gioco del golf con delle lezioni gratuite con il Maestro Federale del Circolo. Particolari quote agevolate a partire da 225 euro sono inol-tre proposte ai giocatori neo-fiti che volessero associarsi al Golf Club Rendena.

Presidente: Roberto Serafini Direttore: Christine MaestriLoc. Ischia, 1; 38080 Bocenago (TN) Tel. 0465.806049 Fax. 0465.806368 Ristorante: Tel. 0465.805001Email: [email protected] Web. www.golfrendena.it.Percorso: 9 Buche Par 35 Altitudine: 738 m slm Servizi: Campo pratica 22.000 mq con 16 postazioni, pitching green, putting green, Noleggio Golf Cart Club House Golf Rendena: Pro Shop, Ristorante, Bar, Sola-rium

INIZIATIVE PROMOZIONALI:- Giovedì in buca: approcci al golf gratuiti con maestro fede-rale tutti i mercoledì- Il Golf è Giovane: corsi settimanali gratuiti con il maestro federale e disponibilità attrezzatura per i ragazzi fino a 18 anni.- Speciale Golf: quote associative agevolate a partire da 225 € per i nuovi soci del Golf Club Rendena

Con l’iniziativa “Giovedì in buca”, chiunque fosse interessato può avvicinarsi al gioco del golf con delle lezioni gratuite con il Maestro Federale del Circolo

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ASSOCIAZIONI

Dopo anni di precarietà e di pere-grinazioni nei teatri dei paesi vici-ni finalmente è tornato a casa sua, a Pinzolo, il Filò da la Val Rendena. Grazie all’ultimazione del PalaDo-lomiti, con il palcoscenico, desti-nato a diventare la sede naturale delle sue esibizioni e palestra del-le prove, e con i locali capaci di ospitare costumi ed attrezzature in bell’ordine con grande soddisfa-zione di Gigi Luchesa, da sempre prezioso e infaticabile curatore degli aspetti logistici. La compa-gnia amatoriale presieduta per molti anni da Anita Binelli, e com-posta tutta da appassionati locali di teatro, può contare su attori di

antico pelo, come Ivana Povinel-li, fra i fondatori del sodalizio, su elementi stagionati, che vi opera-no da anni come Silvano Maturi, Daniela Binelli, Pio Tisi, Antonella Franchini, Silvio Viviani e Mattia Maffei, su forze giovani come Liu-ba Maestranzi, Barbara Bonapace, Maria Maffei e Michael Polli oltre che su new entree, ragazzi e bam-bini “arruolati” da poco, i rampolli delle famiglie più vicine al soda-lizio. Per non parlare degli autori dei testi degli spettacoli, Lucio e Brunetto Binelli (quest’ultimo è anche il regista del gruppo), figli di quel Carmelo che fu il creatore e l’animatore del sodalizio, oltre

Con “Dinanç da la luna” è tornato a Pinzolo il Filò da la val Rendena

diGiuseppe Ciaghi

cultura e tradizione

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che ideatore di indimenticabili commedie in vernacolo. Li carat-terizza un entusiasmo straordina-rio, ed anche notevole bravura, dovuta a costanza ed impegno nel prepararsi. Lo hanno potu-to toccare con mano quanti – e sono stati veramente una folla - hanno riempito l’auditorium del PalaDolomiti il 29 e 30 aprile per assistere al “grande ritorno” del-la compagnia. In programma “Di-nanç da la luna”, una piece che ripercorre le vecchie abitudini e le tradizioni della vita quotidia-na valligiana, la fatica di vivere strappando quanto necessario ad un ambiente naturale avaro di ri-sorse, alcuni aspetti dell’emigra-zione, i sentimenti di chi viveva lontano da casa, nelle Americhe, e di chi rimaneva ad aspettarli, i sentimenti e le emozioni di chi era costretto a far la valigia e la gioia, la commozione del ritorno in famiglia. Il soggetto è stato molto apprezzato dal pubblico che ha applaudito a scena aperta tutti e 23 gli interpreti. Nella foto di Povinelli l’ultima scena della commedia, molto toccante: il ritorno dell’emigrante e l’incon-tro con la moglie e la figlioletta, sottolineata da battimani a non finire. Adesso che dispone di un teatro realizzato con notevoli sacrifici finanziari dall’ente pub-blico nelle aspettative della gen-te c’è che il Filò riprenda la sua attività “normale” e che riesca a riproporre nell’estate anche altri spettacoli sempre molto apprez-zati dai locali e dagli ospiti.

Sarà Mattia Maffei il nuovo presidente del Filò da la val Rendena per i prossimi tre anni. Lo ha deciso l’assemblea dei soci riunitasi per l’approvazione del bilancio, per concordare i programmi della sta-gione estiva (fra le belle notizie l’allestimento dello spettacolo sulla danza macabra nel piazzale antistante la chiesa di san Vigilio) e provvedere al rinnovo degli incarichi. Mattia Maffei succede ad Ani-ta Binelli, che aveva annunciato di non volersi riproporre, dovendo far fronte ad una serie di impegni di natura organizzativa pubblica dopo la sua elezione in consiglio comunale. Rimarrà comunque so-cia del Filò e sempre disponibile a dare una mano nelle necessità. A far parte del nuovo Direttivo della filodrammatica insieme al nuovo presidente sono stati eletti Daniela Binelli col compito di curare le pubbliche relazioni, Lucio Binelli con l’incarico di Art Director, Cri-stina Povinelli confermata segretaria/tesoriere e Silvio Viviani quale vicepresidente.“Lascio con la certezza che l’attività del Filò proseguirà nel segno della continuità, in considerazione del fatto che il resto del mio Di-rettivo si è candidato al completo ed ha ottenuto un ampio consenso - dichiara la presidente uscente Anita Binelli - Un augurio speciale a Mattia Maffei nuovo eletto nonchè nuovo Presidente. Sono certa che con il buon senso l’impegno e la dedizione che ha dimostrato al Filò in questi anni saprà onorare questa impegnativa sfida.Un grazie particolare al mio responsabile magazziniere Luigi Luchesa per il grande aiuto che mi ha dato in questi anni, ed un grazie finale certo non per importanza alla mia CAPO SARTORIA Patrizia Zanon, che nonostante grandi discussioni devo ammetterlo non mi ha mai lasciata a piedi”.Ad Anita Binelli, attraverso una lettera scritta dai soci, è andato il caloroso ringraziamento di tutto il direttivo per gli straordinari traguardi ottenuti in un percorso lungo, difficile ma ricco di grandi soddisfazione.

Mattia Maffei nuovo presidente del Filò da la val Rendena

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È un’immagine presa da un li-bro in cui ci sono tutti i lavori antichi. Mi piaceva, e così ho chiesto a Mariateresa Savaresi, pittrice di Brescia, meglio cono-sciuta come Resi, di dipingerla sul muro del negozio. Lo abbia-mo fatto fare per ricordare il Novantesimo anno dell’attività, caduto nel 2010, ma non solo per quello: dopo novant’anni di vita

di una ditta, era il momento di valorizzare il lavoro che si è fat-to in tutto questo tempo. Ho co-minciato a lavorare come “scar-pulin” con mio papà Cesare, che aveva fondato l’attività nel 1920. Era bravo nel suo lavoro, tanto che nel 1927 gli hanno dato un diploma. Era anche andato a Roma, nel 1920, per partecipare ad un’esposizione di scarpe fat-

Murales: “scarpulin”

a cura di Maddalena Collini

cultura e tradizione

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IL FOGLIO di PINZOLO

te a mano, l’Esposizione fiera campioni internazionale, lì gli hanno dato la croce al merito e una medaglia d’oro. La giornata di lavoro? Venticinque ore al giorno… Ma era meglio di oggi. Era un altro sistema di vita e anche di lavo-ro. Si sa che adesso c’è più be-nessere di una volta, ma ades-so se ti guardi intorno la gente

non è mai contenta, si lamenta sempre e non sa più dove but-tare televisioni, macchine, fe-rie.Nessun vorrebbe fare più nien-te, avere solo soldi da spende-re. Io mi ricordo che una volta la sera c’erano i ragazzi che che suonavano e cantavano, erano tutti contenti. I soldi erano davvero pochi ed ogni piccola cosa era una conquista, ci pen-savi un sacco di tempo prima di averla, poi la compravi, e te la godevi davvero. Il progresso porta a volte al regresso. Oggi c’è invidia. Mi ricordo che si an-dava “in ovra”, si andava cioè nelle case della gente a lavo-rare, si rimaneva lì magari una settimana intera, usando tutte le scarpe vecchie che c’erano per prenderne i pezzi e rimon-tarli, magari anche con un po’ di pelle nuova. Si facevano le scarpe per tutta la famiglia, e anche i sarti facevano così. Noi in famiglia eravamo undi-ci fratelli e lavoravamo tutti con mio papà Cesare. Poi con il tempo la ditta è passata a me, e adesso a mio figlio Tizia-no: sono ormai tre generazioni che portano avanti lo stesso mestiere. Penso sia una garan-zia, di qualità e cura e di sape-re fare bene questo mestiere, anche se il lavoro è cambiato

molto dall’inizio. È cambiato tre volte addirittura! Un tem-po si lavorava con “li brochi a zapa”, gli scarponi veniva-no fatti con i chiodi di ferro, poi è arrivata la gomma, che si cuciva tutta a mano, e ades-so invece è tutto vulcanizzato. Oggi si cuce davvero poco a mano, si usano le macchine. Io ho praticamente vissuto tutta l’evoluzione. La bottega inve-ce non ha mai cambiato il suo posto, è sempre stata qua, ma non era proprio come adesso. C’era una parete che la divide-va, il laboratorio, la finestra che era sempre aperta mentre si lavorava… sì, il laboratorio c’è ancora, ma oggi ci sono i macchinari. È diverso.

Noi in famiglia eravamo undici fratelli e lavoravamo tutti con mio papà Cesare. Poi con il tempo la ditta è passata a me, e adesso a mio figlio Tiziano: sono ormai tre generazioni che portano avanti lo stesso mestiere..

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STORIA

«La formazione della “Società Soccorso” con sede in Campi-glio, in conformità al presente statuto in base al §7 della legge sulle associazioni del 15 Novem-bre 1867, non viene vietata».

Innsbruck, li 24 ottobre 1911.È con questa certificazione che la “Società Soccorso” tra le guide e portatori di Madonna di Campiglio viene legittimata, dalla Luogotenenza pel Tirolo e

di Matteo Ciaghi

storia e tradizione

I cent’anni delle Guide alpine di Campiglio

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IL FOGLIO di PINZOLO

Vorarlberg, a svolgere la pro-pria attività con lo scopo «di aiutare con sussidi in caso di malattia e infortunio, di man-tenere ed accrescere lo spirito collegiale, l’ordine e l’armonia

fra le guide, di promuovere l’istruzione delle stesse e di migliorare il servizio». A firma-re il sodalizio risultano le guide Angelo Alimonta, Ernesto Ali-monta, Antonio Dallagiacoma senior, Antonio Dallagiacoma junior, Remigio Gasperi, Rome-dio Polla, Gustavo Vidi, Rinal-do Vidi; e i portatori: Giovanni Caola, Quintilio Dallagiacoma, Angelo Rigoni. I promotori dell’iniziativa as-sociativa cercano, in questo modo, di ritrovare quella “ar-monia tra le guide”, scemata dopo i litigi nati nella antece-dente Società “La Fratellan-za” tra le guide e i portatori di Rendena, fondata a Pinzolo nel 1903, e dalla quale i Dal-lagiacoma, Remigio Gasperi e Angelo Spalla avevano dato le dimissioni già nel 1905.Ma se oggi è importante festeg-giare il Centenario della nasci-ta della “Società Soccorso”, non va dimenticato che il me-stiere di guida alpina ha origini ben più remote. Infatti, anco-ra nel 1821, a Chamonix, era stata costituita ufficialmente la prima società di guide alpi-ne al mondo. Ma questa pro-fessione, già assunta allora nel suo moderno significato, ebbe inizio ancora qualche anno pri-ma, ossia del 1786: anno in cui

era stato conquistato il Monte Bianco. La conquista del “Tetto d’Europa” richiamò sulle Alpi e sulle Dolomiti scienziati, esplo-ratori e molti curiosi. I più era-no nobili e ricchi, provenienti dalla Germania, dall’Inghilter-ra e dall’Italia; erano carichi di entusiasmo e di coraggio, ma non sempre conoscevano le insidie delle montagne che vo-levano esplorare. I primi esploratori, arrivati an-che nelle nostre vallate trenti-ne, e particolarmente in Giudi-carie, scelsero i cacciatori più esperti e più coraggiosi perché conoscevano ogni sentiero, ogni anfratto, ogni canalone, ogni aspetto delle montagne: queste loro doti divennero l’unico punto di riferimento al quale affidarsi con sicurezza. Questi montanari - “agili come camosci, forti come gli orsi e liberi come le aquile” - furo-no ingaggiati soprattutto come portatori di zaini e provvigio-ni, nonché per farsi indicare la strada più agevole e per avere un punto di appoggio per con-quistare le vette inviolate. Ma la straordinaria conoscenza dei luoghi di questi valligiani si perdeva laddove vi era un ghiacciaio o una parete verti-cale, ed in quel tempo l’uso della corda e della piccozza

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ASSOCIAZIONI

non era dai più contemplato.Così John Ball nel 1864 si fa ac-compagnare da Bonifacio Nico-lussi per attraversare da est a ovest, primo tra tutti, il gruppo delle Dolomiti superando Boc-ca di Brenta. Julius Payer nello stesso anno, costretto a soggior-nare a Pinzolo all’albergo Aqui-la Nera per alcuni giorni per ri-prendersi da una distorsione al piede, nel settembre del 1864 trova in Luigi Fantoma, Giovan-ni Catturani e Gerolamo Botte-ri i suoi “validi” compagni per conquistare l’Adamello; mentre Douglas William Freshfield con Walker, Beachcroft e Devouas-

soud arruola Bortolo Delpero per espugnare la Presanella.Di fatto possiamo, quindi, ri-tenere che il mestiere di gui-da fosse già nato anche nelle nostre terre con queste prime esplorazioni; ma bisogna aspet-tare il “Regolamento per le Gui-de di Montagna”, emanato nel 1871 dalla Luogotenenza di In-nsbruck, per vedere regolariz-zata la professione della “Guida Alpina”. «Tredici nel 1875, sedici nel 1877, trentotto nel 1881, cin-quantaquattro nel 1886. È un’escalation inarrestabile, quella del numero delle guide alpine patentate del Trentino” si legge nell’annuario Sat del 1886. Una crescita costante, accompagnata e assistita, anno dopo anno, dalla SAT - (“Socie-tà Alpina del Trentino” divenuta nel luglio 1877 “Società degli Alpinisti Tridentini”) - nata a Madonna di Campiglio il 2 set-tembre 1872 grazie alla felice intuizione di Nepomuceno Bolo-gnini e di Prospero Marchetti.Fin dai suoi primi anni di atti-vità la Sat aiuta i protagonisti della montagna con un’assicu-razione contro gli infortuni, con l’acquisto delle attrezzature, con la promozione di incontri, di congressi e di corsi, nonché con la stesura delle “tariffe”: documento importantissimo, che disciplina il rapporto tra guida e alpinista. Nel 1885 for-

«Tredici nel 1875, sedici nel 1877, trentotto nel 1881, cinquantaquattro nel 1886. È un’escalation inarrestabile, quella del numero delle guide alpine patentate del Trentino”

cultura e tradizione

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nisce loro il “Prontuario per le guide alpine in caso di infortu-nio”, curato dal dott. Gerloni. Singolare lo spirito che anima l’associazione alpinistica; in-fatti, l’appartenere alle Guide Alpine impone di mantenere un comportamento irreprensi-bile: chi si rende indegno vie-ne pubblicamente censurato nei Congressi estivi e, nei casi più gravi, privato del distinti-vo.Tra le primissime “integerri-me Guide Alpine che davano lustro alla Sat” molte proveni-vano dalla Rendena: Gerolamo Botteri da Strembo; Antonio Dallagiacoma Lusion da Ca-derzone; Angelo Ferrari Spalla da Borzago; Angelo Alimonta da Mortaso; Felice, Liberio e Amanzio Collini di Pinzolo; An-selmo Sauda di Villa Rendena; tutte “legittimate” a svolgere il mestiere di guida dall’impe-rial regio Capitanato di Tione. A queste vi si aggiunsero, in pochi anni, molti dei fi gli del-le prime guide “patentate” e divenne di dominio pubblico la meritata fama delle Guide dei Caola, dei Bonapace, dei Ferrari Caosi, dei Vidi, dei Ga-speri, dei Rigoni, dei Pedri e dei Lorenzetti che accompa-gnarono moltissimi alpinisti, provenienti da tutta Europa, dalla fi ne dell’Ottocento agli inizi del Novecento.Per tutti - anche se come scrisse

la celebre guida di Cormayeur Emile Rey verso la metà del-l’Ottocento «… non è il guada-gno che spinge sulle vette, ma la grande passione per la mon-tagna» - fu un’occasione per dar da mangiare alle proprie famiglie e a taluni concesse il privilegio di non dover migrare a cercar fortuna oltre confi ne. È per rendere un servizio mi-gliore all’alpinista, e per far fronte ad un periodo diffi cile dove solo l’unione di intenti poteva risolvere una situazio-ne ingarbugliata, che le guide sentirono la necessità di fare gruppo e darsi dei regolamen-ti, dando vita alle Società tra guide e portatori, prima fon-

dando “La Fratellanza” a Pin-zolo, poi la “Società Soccorso” a Madonna di Campiglio.

La prima guerra mondiale (1914-18) scardinò gli equili-bri instaurati non senza dif-fi coltà nei primi anni del No-vecento, e la miseria favorì il ricongiungimento dei gruppi di Campiglio e di Pinzolo in un’unica “Società delle Gui-de e Portatori di Rendena”. E mentre, fra il 1920 ed il 1940, Bruno Detassis, Decimo Sera-fi ni, Alfredo Chesi, Silvio Ago-stini diedero lustro e notorietà alla nuova associazione, prima come alpinisti poi come guide, soprattutto con le loro rimaste

A destra, Antonio Dallagiacoma Lusion

In basso a sinistra, Bruno Detassis

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ASSOCIAZIONI

famose “scalate” nella scena al-pinistica del Brenta, ecco che la seconda guerra mondiale (1939-1945) rallenta le frequentazioni della montagna e fa piazza pu-lita della “Società guide” che si ricostituisce con nuove forze e rinnovato vigore nel 1948.Proprio per non dimenticare questo straordinario patrimonio di ricordi e di cultura delle no-stre vallate ove giganteggiano i tre Gruppi dell’Adamello, del-la Presanella e del Brenta, per dare visibilità alle gesta epiche dei pionieri, nonché per colle-

gare la professione di “Guida Alpina” di ieri a quella di oggi ancora ben presente e radicata, è nato a Madonna di Campiglio il “Museo delle Guide”. Ad occuparsi del Museo, con gli altri volontari, è soprattutto Cesare Maestri, che sintetizza così cosa abbia significato per lui “essere e sentirsi Guida Al-pina”: «La possibilità di esple-tarmi in seno a questa società, permettendomi di vivere una vita dignitosa, intensa, carica di emozioni e di grandi respon-sabilità, dove la montagna ha assunto l’importanza che ha il banco di lavoro per l’operaio, la tela per il pittore, uno strumen-to per un musicista e un teatro per un artista. Essere guida al-pina significa sapere che nostre saranno le fatiche più pesanti, i sacrifici più duri, i rischi più gravi, come nostra sarà la re-sponsabilità di dover prendere in un attimo drastiche decisioni assumendosene, fino in fondo, le conseguenze.Essere guida significa, ancora, avere nel proprio DNA un pro-fondo senso di sacralità verso la vita di chi, con estrema fiducia, si affiderà a noi; soprattutto significa avere il più grande ri-spetto di quell’impegno mora-le e giuridico, preso insieme al “libretto di Guida” che impone il rispetto assoluto della incolu-mità e della sicurezza del pro-prio compagno».

Essere guida alpina significa sapere che nostre saranno le fati-che più pesanti, i sa-crifici più duri, i rischi più gravi, come nostra sarà la responsabilità di dover prendere in un attimo drastiche deci-sioni assumendosene, fino in fondo le conse-guenze.

cultura e tradizione

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IL FOGLIO di PINZOLO

Il volume il Tempo del sole, curato da Danilo Mussi per il Centro studi Judicaria, con le sue bellissime immagine è bel-lo di per sè. Basta sfogliarlo per compiere un viaggio alla scoperta degli orologi solari, antichi e recenti, del Trentino sud-occidentale e della confi-nante zona bresciana. Ma questo è solo un aspetto

del libro. Dietro c’è un proget-to articolato del Centro studi che comprende diverse fasi: il censimento e la catalogazione di tutte le meridiane dell’anti-ca Judicaria Summa Laganen-sis, la pubblicazione del libro, la realizzazione di nuove me-ridiane sul territorio da parte degli alunni delle scuole e la promozione di incontri, tut-tora in corso in diverse loca-lità, con esperti e studiosi di questo particolare mondo che unisce arte, scienza cultura e storia.Tutti noi possiamo ammirare le due meridiane sulla sede municipale e sull’edificio sco-lastico di Pinzolo realizzate grazie a questo progetto per l’interessamento del maestro Claudio Cominotti. Leggendo il libro si resta sor-presi nello scoprire che a M. di Campiglio esistono ben 7 meridiane tutte di recente co-struzione. A riprova di come accanto alla tecnologia più precisa e moderna il fascino della misurazione del tem-po attraverso lo scorrere del sole, arricchito da un moto, sia sempre attuale.Il volume riporta una ricca ap-pendice con informazioni di astronomia e indicazioni per la realizzazione di meridiane nonchè una ricca bibliografia sul tema.

Basta sfogliarlo per compiere un viaggio alla scoperta degli orologi solari, antichi e recenti, del Trentino sud-occidentale e della confinante zona bresciana

Il Tempo del Solea cura della Biblioteca

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STORIA

Ermanno Salvaterra lo cono-sciamo tutti, lo incontriamo quotidianamente sulle piste di sci o in paese, fa parte della nostra comunità. Questo suo essere così a noi prossimo ci im-pedisce, a volte, di vederne la straodinarietà.Questo suo libro, scritto a quat-

tro mani e due vite, con Piero Calvi Parisetti, ci racconta e fa scoprire un nuovo Ermanno, capace oltre a grandi imprese alpinistiche anche di riflessioni profonde. Il libro è un cammino, o meglio un’arrampicata, verso la maturità come scalatore e come uomo. Un intreccio conti-nuo di avventura ed esperienze, di scalate ed incontri personali, di sogni, impegno, realizzazio-ni e anche difficoltà.Il testo, si diceva è scritto a quattro mani e due vite con Pietro Calvi Parisetti. Le vite di Ermanno e Piero, o Pete, parto-no da punti geografici e espe-rienziali distanti: un piccolo paese del Trentino contro l’in-ternazionale Ginevra, la mon-tagna da sempre per Salvaterra e l’inquietudine che spinge Cal-vi Parisetti dalla medicina alla carriera accademica alla musi-ca. Eppure attraverso la stessa viscerale passione per le pareti verticali scoprono, come fosse-ro fratelli da millenni di vivere le stesse emozioni: la paura, la sofferenza che li portano ad un epilogo di amicizia, gioia di vi-vere e di scalare per raggiunge-re la vetta.Il volume è impreziosito dalla breve, ma intensa introduzione di Reinhold Messner.

spazio libri

“L’uomo del Torre”, l’ultima fatica di Ermanno Salvaterra

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IL FOGLIO di PINZOLO

Grazia Binelli non si ferma mai nella ricerca di nuovi stili espressivi. Dopo i ver-si sciolti e la prosa dialet-tale ora sperimenta l’haiku. L’haiku è un’antichissima for-

ma poetica le cui origini af-fondano nella cultura e nello spirito giapponese. É compo-sto da 3 versi di 5-7-5- silla-be nei quali si concentrano, nell’essenzialità di un’imma-gine spesso legata alla natu-ra, stati d’animo e sensazioni.Le emozioni e le sensazioni che scaturiscono dall’attenta osservazione della natura e da piccoli eventi del quotidiano costituiscono infatti l’essenza dell’haiku che non si avvale di simboli, immagini o metafore, ma semplicemente coglie le impressioni nell’immediatezza e nell’intensità del momen-to, racchiuse in uno spazio e in un tempo che le rendono assolute. Sì può capire come la spontaneità che caratteriz-za questa forma poetica sia solo apparente; l’illuminazio-ne improvvisa che porta alla creazione di un haiku si ac-compagna ad un approfondito studio della forma poetica. La bravura di Grazia consiste nel non far pesare la forma, così rigida dall’haiku, ma at-traverso di essa rivelare ina-spettate profondità e condurci a contatto con una dimensio-ne di mistero e ineffabilità.

88 haiku, poesie di Grazia Binelli

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STORIA

Nei piani di studio della scuola primaria si è ormai da anni am-pliata la fi nalità dello studio della storia: oltre agli avvenimenti principali delle vicissitudine umane a livello internazionale e so-prattutto nazionale, dalla preistoria alla seconda guerra mondiale, viene curata la comprensione da parte degli alunni dei criteri della

“storicità”, delle storie perso-nali, della propria famiglia e via via, a macchia d’olio, del proprio paese e regione, impa-rando ad interpretare le tracce più o meno chiare che aiutano a comprendere il passato, cioè i documenti. Così è possibile, analizzando somiglianze e differenze, com-prendere meglio la situazione attuale, imparare cose del-la realtà del presente, magari uscendo dalle mura scolastiche e intervenendo nella propria comunità. Prima si chiama-va Educazione Civica, adesso “educazione alla cittadinanza attiva”.Allora attraverso la ricerca nel-l’archivio storico comunale è iniziata una collaborazione fra la classe IV della scuola prima-ria e il comitato di redazione del “Foglio del Comune di Pin-zolo” che con il titolo “Cent’an-ni or sono… Pinzolo al tempo dei nonni dei nonni” proporrà in questo e nei prossimi numeri il frutto di alcuni ritrovamenti fatti spulciando i documenti co-munali di cento anni prima.

a cura deglialunni della classe IV e dei i loro insegnanti

memoria

Cent’anni or sono…Pinzolo al tempo dei nonni dei nonni

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IL FOGLIO di PINZOLO

La classe IV presenta: 2011 - 1911Il primo impatto con l’archivio storico del Comune è stato di sor-presa e meraviglia. La bibliotecaria dott.ssa Carla Maturi ci ha guidati passo passo a capire che cos’è un archivio, perché esiste, cosa contiene e com’è organizzato. Una miniera in cui scavare notizie di tutti i tipi, le più antiche addirittura scritte sulle per-gamene, che possono far capire alcune cose anche in modo non diretto, per esempio come erano organizzati tanti aspetti della vita familiare e sociale.

Un fascicolo speciale che ha attirato la nostra attenzione è sta-to quello delle elezioni comunali, tenutesi a Pinzolo proprio nel 1911. Abbiamo visto che l’avviso alla popolazione era scritto a mano, come tutti gli altri documenti, e da questi abbiamo pro-vato a paragonare l’organizzazione che regolava la vita sociale in quei tempi, in cui Pinzolo era un piccolo villaggio nel grande Impero Asburgico, con quella di oggi.

COMUNE DI PINZOLO2011 1911STATO ITALIANO (REPUBBLICA) IMPERO AUSTRO UNGARICO

(MONARCHIA COSTITUZIONALE)REGIONETRENTINO-ALTO ADIGE CONTEA PRINCIPESCA DEL TIROLOPROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LUOGOTENENZA DI INNSBRUCKCOMUNITÀ DI VALLEDELLE GIUDICARIE

CAPITANATO DISTRETTUALE DI TIONE

GOVERNO DEL COMUNE2011 1911SINDACO(eletto dalla popolazione)

CAPO COMUNE(eletto dalla rappresentanza)

GIUNTA (5 assessori nominati dal sin-daco + sindaco)

DEPUTAZIONE COMUNALE(5 consiglieri nominati dalla rappresentanza + capo comune)

CONSIGLIO (20 consiglieri)

RAPPRESENTANZA COMUNALE(24 rappresentanti + 12 sostituti)

I censiti di sesso maschile eleggevano la rappresentanza comuna-le (consiglio comunale) suddivisi in tre corpi elettorali in base al censo (alle imposte pagate o alla professione esercitata). Ciascun

Bandiera austriaca

Bandiera ungherese

“La bibliotecaria ci ha guidati passo passo a capire che cos’è un archivio, perché esiste, cosa contiene e com’è organizzato. Una miniera in cui scavare notizie di tutti i tipi...”

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ASSOCIAZIONI

corpo elettorale eleggeva 8 rappresentanti e 4 sostituti. Le riunioni della rappresentanza erano pubbliche, come i verbali delle sedute, i bilanci consuntivi, i preventivi e l’inventario dei beni. Gli elettori dei tre corpi venivano chiamati a votare in giorni e in orari diversi, nel nostro caso del 1911:- il III Corpo, cui appartenevano la maggior parte degli elettori, il giorno 11 settembre dalle ore 8 alle ore 12;- il II Corpo, un numero inferiore di elettori, il giorno 12 settembre dalle ore 8 alle ore 10;- il I Corpo, pochi, ancora il giorno 12 di pomeriggio, dalle 14 alle 15.Ecco gli eletti, suddivisi per corpo, come da protocollo, in ordine di voti ottenuti.

III CORPO (276 elettori con 96 procure)

RAPPRESENTANTI SOSTITUTI

Binelli Raffaele TisorMaturi Agostino PladonMaturi Giuseppe fu Bortolo DonaBonapace Giacomo (Capiere)Lorenzetti Giuseppe fu AntonioCollini Antonio (Trisin)Maffei Gabriele di Tomaso Collini Benedetto Giusefi n

Ferrari Valentino GeneralMaturi Donato DonadinCollini Valentino SardellaMaturi Bortolo Cileno

II CORPO (46 elettori con 13 procure)

RAPPRESENTANTI SOSTITUTI

Collini Albino TruttaMaffei G. Batta GuarretCollini Valentino SartorCollini Giuseppe GaggioMaffei Agostino MelCollini Giuseppe Giusefi nMaffei Giovanni fu Matteo Collini Giacomo fu Enrico

Bonapace Marco DindinCaola Lorenzo StamponCunaccia Antonio VaralCollini Giacomo fu Francesco

I CORPO (20 elettori con 6 procure)

RAPPRESENTANTI SOSTITUTI

Bonapace CesareFerrari ClementeMaturi Carlo ex maestro Botteri Vigilio Cominotti EpifanioVidi Egidio fu GiovanniVidi RaffaeleBonapace Antonio Bozet

Collini LiberioMaffei Serafi noCollini AndreaFerrari Achille

Gli elettori dei tre corpi venivano chiamati a votare in giorni e in orari diversi

memoria

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IL FOGLIO di PINZOLO

La rappresentanza si riunì per eleggere il Capo Comune e i Con-siglieri della Deputazione il 23 ottobre, dopo una riunione del 24 settembre in cui è mancato il numero legale. Da notare che allora i rappresentanti “che mancassero senza suffi ciente motivo verrebbero puniti con una multa di Corone 40/quaranta”.Furono eletti:Capo Comune Binelli Raffaele Tisor

(fu in carica dal 1907 al 1916)Consiglieri della Deputazione

Botteri VigilioCollini Valentino SartorCominotti Epifanio BrocolMaturi Agostino PladonFerrari Clemente Stivalin

Conosciamo anche noi alcune persone che hanno lo stesso nome di questi nostri avi che si sono prestati per amministrare la co-munità.Qui fi nisce questa prima puntata del viaggio nella storia degli alunni della classe IV, ma alla ripresa dell’anno scolastico, quan-do saremo in V, riprenderemo il nostro studio dei documenti del 1911 nell’archivio storico per cercare altre curiosità da imparare e da diffondere tramite il Foglio del Comune di Pinzolo.

Gli alunni della classe IV con i loro insegnanti

Allora i rappresentanti “che mancassero senza suffi ciente motivo verrebbero puniti con una multa di Corone 40/quaranta”

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STORIA

C’era una volta, una ragazza, che portava il nome di Serena; viveva da qualche anno in un piccolo ma suggestivo paesino della Val Rendena, denominato Giustino.Serena proveniva da Genova, trascorreva le sue giornate in serenità, ritenendosi particolar-mente fortunata nel poter vive-re tra il candore dei monti e la limpidezza di un cielo che sem-brava sempre più azzurro.

Ogni mattina rivolgeva il suo sguardo oltre la sua finestra e

puntualmente rimaneva incan-tata dalla bellezza dei luoghi della valle, caratterizzata da distese verdeggianti e luminose, in primavera, o dalle montagne ricoperte da coltri di neve che brillano al sole, dalle piante mul-tiformi e dai fiori multicolori.

Serena aveva attorno a se tutto ciò che si potrebbe desiderare: viveva in una sorta di paradiso terrestre, che lei avrebbe sem-pre custodito gelosamente nel suo cuore e che avrebbe difeso con tutta la forza.

Giustino era per la ragazza un tesoro da custodire gelosamen-te. Il paese, oltre ad essere molto bello da un punto di vi-sta paesaggistico, offriva ai suoi abitanti un insieme di servizi che rendevano la vita a questi ultimi molto più agevole.

Non mancava un enorme centro contenente una meravigliosa pi-scina, un’area con giochi acqua-tici per bambini, vari tipi di sau-na, bagno turco ed altri servizi benessere. Vari centri culturali caratterizzavano la vita sociale della maggior parte dei cittadi-ni, che erano grandi fruitori di biblioteche, centri ricreativi e cinema multisala. Serena ama-va perdersi tra le pagine spesso

di Ines Tisi

il racconto

Il paese che vorrei

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IL FOGLIO di PINZOLO

ingiallite dei libri che trova-va nella grande biblioteca del paese. Quelle pagine sembra-vano parlare al cuore della ra-gazza, la facevano crescere e diventare una persona.Momenti di svago erano le tan-te vetrine dei negozi presenti a Giustino: Serena si divertiva anche a guardare le copertine dei nuovi libri appena usciti.Il vivere tranquillo e spensie-rato della ragazza fu interrot-to dalla vista di due persone che in un luogo un po’ deserto complottavano. Esse avevano in mano un grande libro con-traddistinto da una copertina con un teschio e una macabra scritta: “Manuale della distru-zione”. Il grande volume era nero, lucido, contornato da una cornice di metallo.

Nascondendosi dietro l’angolo di una casa, Serena capì che i due malviventi avevano inten-zione di distruggere tutto ciò che di positivo c’era a Giusti-no, come la biblioteca, il cen-tro benessere ecc.

Spaventata la ragazza corse a scuola dove trovò la seguente scritta: “Oggi sciopero per tut-ti!”La fanciulla tornò a casa e de-cise di tenersi tutto dentro e

di non raccontare l’accaduto a nessuno.La notte per Serena fu lunga e tormentata: mille pau-re la tennero sveglia; quella più grande riguardava il fatto che sarebbe accaduto qualcosa di terribile al suo paese. Ad un tratto vide che qualcuno bus-sava alla finestra; aprendole si accorse dell’arrivo di una coni-glietta parlante, che entrò e le parlò della questione dei mal-viventi, porgendogli una specie di portachiavi, con un bottone, sul retro, che sarebbe servito a chiamare la coniglietta in caso di necessità.

Lei gli raccomandò di essere molto prudente, e di non par-lare con nessuno dell’accadu-to, perché poteva essere mol-to rischioso, e dopo aver detto questo, se ne andò. La ragazza tranquillizzata si addormen-tò e l’indomani era di nuovo a scuola; nello stesso punto, alla stessa ora, vide i malviventi, con lo stesso libro. Così prese il portachiavi e appena il suo dito sfiorò il bottone, una luce la avvolse, e apparve la dol-ce coniglietta, che si chiama-va Fragolina, con in mano una bacchetta magica che avrebbe usato contro i malviventi.Questi si misero un copricapo e presero due coltelli per uc-

cidere la povera coniglietta, ma lei, furba, si spostò sopra il campanile, dove gli assas-sini non sarebbero mai potuti arrivare; questi scapparono a gambe levate per la paura di quella creatura con poteri so-vraumani.

Fragolina li rinchiuse in una sfera, che trasformava le per-sone facendole diventare buo-ne, così diventarono ragazzi di-sponibili, generosi, simpatici.

L’amore che la dolce Sere-na dimostrò per la sua valle fu sconfinato. La zona, ed in particolar modo Giustino, da quel momento in poi racchiuse in se “il potere dell’amore”, che consisteva nel trasforma-re l’odio in bontà, il brutto nel bello!

I malviventi, grazie al cambia-mento che la sfera gli aveva procurato, diventarono Sinda-ci di due splendidi paesi della Valle, e tutti gli abitanti visse-ro per sempre felici e conten-ti, mentre Serena ricevette un enorme trofeo da parte della Comunità di valle!

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STORIA

Quest’anno si festeggia il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. L’occasione è quindi indicata per raccontare un fatto accaduto cento anni fa. I due anniversari proposti non sono direttamente collegati. Il primo è certamente noto e storicamente rilevante. Il secondo invece si riferisce ad un episodio poco conosciuto, ma importante per il valore simbo-lico che ha rappresentato. Uno sberleffo fatto ad un impero; l’impero Austro-Ungarico. Il filo conduttore che li lega è comun-que univoco per entrambi: il de-siderio di Unità, l’amor Patrio, il senso di Appartenenza ed il Tricolore.

Il Campanil Basso è un monolito alto circa 300 metri e ben inse-rito nel gruppo di Brenta.Questa caratteristica attirò l’at-tenzione di due giovani ed irre-quieti irredentisti trentini: Italo Lunelli di Trento che al tem-po aveva vent’anni, e il mae-stro Rodolfo Polla da Caderzone che ne aveva ventiquattro.Il Trentino all’epoca faceva par-te del vasto impero Austro-Un-garico. Anche loro, come molti altri giovani trentini, mal tolle-ravano questa divisione geogra-fica e politica di un territorio che ritenevano, ma più che al-tro “sentivano”, italiano a tutti

gli effetti.Decisero di mobilitarsi per pro-vare a cambiare la situazione. Si erano quindi inquadrati in un simbolico e segreto “Battaglio-ne Alpini Trento”. Essendo entrambi validi alpi-nisti e scalatori fu per loro im-mediato cogliere l’opportunità che la natura gli stava offrendo. Il Campanil Basso risultò essere per loro un pennone naturale sul quale conficcare la bandiera italiana. Un gesto di sfida verso l’Impero, che non avrebbe con-sentito il garrire al vento, sul proprio territorio, di una ban-diera italiana.I due analizzarono per settimane il Campanil Basso, un obelisco naturale di incomparabile bel-lezza, in gran parte liscio come un marmo levigato con qualche “cornice” di sesto grado supe-riore, e pochissimi appigli.Per non rendere vana l’opera-zione rinunciarono alla relativa sicurezza dei mesi estivi e il 10 settembre partirono alla volta del Campanil Basso. Sarebbe stato improbabile che la gen-darmeria, accortasi della pre-senza della bandiera, riuscisse ad organizzare in tempi rapidi una spedizione atta ad estirpare quel vessillo, se non a primave-ra inoltrata.La tormenta li accompagnò per

VERDEBIANCOROSSO

di Damiano Rito

il racconto

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IL FOGLIO di PINZOLO

This year marks the 150th anni-versary of the Unification of Italy “Unità d’Italia”. This special oc-casion offers a good opportunity to recall an event that happened a hundred years ago. However, the two aforementioned anniver-saries are not directly connected. The former is in fact certainly well known and historically rele-vant. The latter, instead, refers to a scarcely known episode which is nevertheless important for the symbolic value attached to it: the hoisting of the Italian flag on the Campanil Basso. This represented the ultimate insult to the Austrian-Hungarian Empire. What links these two events is the desire for unification, the love for one’s Country, the feeling of belon-ging and the Italian flag (Il Tricolo-re). The Campanil Basso is a monolithic stone 300 metres high and part of the Brenta Dolomites. These featu-res captured the attention of two young, restless irredentists from Trentino: Italo Lunelli from Trento, who was 20 years old at the time, and Rodolfo Polla, a teacher from Caderzone who was 44.In this period Trentino was part of the vast Austrian-Hungarian Empi-re. The two men, like other young Trentini where against the geo-graphical and political division of

a territory that they believed, and above all “felt”, part of Italy.They decided to act in order to try and change the situation by joining a secret and symbolic group called “Battaglione Alpini Trento”.As both of them were good moun-taineers and climbers, they imme-diately decided to take advantage of the opportunity nature offered.The Campanil Basso appeared to be an optimal location to place the Italian flag. This action would

have challenged the Empire which would not have allowed an Italian flag to flutter on its territory.The two men studied the Campa-nil Basso for weeks; it was indeed, a natural obelisk of incomparable beauty, for the most part smooth as marble, with the occasional 6th grade ledge and little hol-ds.In order to succeed in their mis-sion they decided not to carry out their task during the sum-

GREENWHITERED

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ASSOCIAZIONI

tutta la risalita. La corda era diventata dura e pesante come una catena, la tormenta li ac-cecava e ubriacava, ma essi avanzarono come ragni, rag-giunsero la cima ed issarono la bandiera.

In seguito Lunelli, a ricordo di quell’impresa scrisse:

«Lì, mentre noi, sbattendo la neve, superavamo gli ultimi ci-gli e balzavamo sulla cima, ci pareva di essere signori degli elementi, signori delle nostre anime che si erano levate di laggiù, dai bassi tepori del-le valli, fin oltre le nevi, sul vertice di un altissima torre trentina, indomita e sublime nel libero cielo. Intorno come un corteggio mirabile, posan-do la bufera, s’inchinarono le nubi; s’inchinarono a noi e alla bandiera che nella nebbia scio-gliemmo sul sacro capo e che per il vasto firmamento tutto l’inverno canterà la sacra e bella tua italianità, o Campa-nile Basso, emblema di forza e di fiera volontà! Essa riderà nel sole, liberamente; e la candida neve le si poserà mollemente ai piedi, facendo più vivi e for-ti i suoi gloriosi colori».

Due giorni dopo tornato il cielo sereno, i gendarmi dei paesi vi-cini trasecolarono: che cos’era quella bandiera che si vede-

va in cima al Campanil Basso? Guardarono con i binocoli ed il vento compiacente spiegò bene il panno della bandiera perché essi potessero vedere, senza ombra di equivoci.La bandiera, come una senti-nella o meglio come un moni-to, rimase dov’era fino al mese di giugno dell’anno successivo, quando una spedizione giunta da Innsbruck la tolse di mez-zo.Potrà sembrare strano, roman-tico e magari stupido, oggi, che dei giovani studenti met-tessero a repentaglio la loro vita per portare una bandiera su una roccia, o per Credere e non cedere, fino alla fine del-l’ultima ora.

... Seguendo il filo verde bian-co rosso, sono tornato con il ri-cordo con uno di essi.

«Papà, mamma, Beppina, Jole ed Emma carissimi,Negli ultimi momenti di mia vita, confortato dalla Fede, dalla S. Comunione e dalle bel-le parole del curato di campo, mando a tutti i miei cari i salu-ti più cari, l’assicurazione che nell’altra vita non sono morto, che sempre vivo in eterno che sempre pregherò per voi tutti.Devo ringraziavi di tutto quan-to avete fatto per me e do-mando il vostro perdono.Sempre vostro aff.mo figlio

Damiano Chiesa».

Rovereto 24 maggio 1894 – Tren-to 19 maggio 1916, anni 22, fu-cilato. L’ultima lettera, scritta durante l’Ultima ora. Al di là di qualsiasi convinzio-ne, al di là di qualsiasi credo o fede, due suoi desideri si sono concretizzati dopo la sua mor-te. Il Trentino è stato annesso al resto d’Italia e lui, grazie ai libri di storia ed al ricordo, vi-vrà in eterno, al di là dell’Eter-nità.

Ma come il vento solleva e tie-ne alta la bandiera, le coscen-ze, scuotendosi dal torpore individualista, fanno volare in alto gli ideali.

Precisazioni: la poca docu-mentazione che ho potuto esa-minare (articolo apparso sul “Giornale d’Italia” nel 1960 e pagine web), poiché non uni-voca, non chiarisce definitiva-mente se si trattase dell’anno 1911 o successivo. Io ho optato per il 1911.

DAMIANO RITO

il racconto

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IL FOGLIO di PINZOLO

mer months and so on the 10th of September they set off towards the Campanil Basso. In fact, at that late date, it would have been unlikely that the gendarmerie, after noticing the presence of the flag would have been able to or-ganize an expedition to remove it until the following spring.A snowstorm accompanied the two for the entire ascent. The rope be-came hard and as heavy as a chain and the snowstorm blinded them and made them dizzy. Neverthe-less they managed to climb spider-like to reach the top and hoist the Italian flag.

Subsequently Lunelli, remem-bering that enterprise, wrote a dramatic account about their fee-lings on reaching the peak after a difficult climb, proud of having hoisted the Italian flag:

“Lì, mentre noi, sbattendo la neve, superavamo gli ultimi cigli e balzavamo sulla cima, ci pareva di essere signori degli elementi, signori delle nostre anime che si erano levate di laggiù, dai bassi tepori delle valli, fin oltre le nevi, sul vertice di un altissima torre trentina, indomita e sublime nel libero cielo. Intorno come un cor-teggio mirabile, posando la bufe-ra, s’inchinarono le nubi; s’inchi-narono a noi e alla bandiera che nella nebbia sciogliemmo sul sacro capo e che per il vasto firmamento tutto l’inverno canterà la sacra e

bella tua italianità, o Campanile Basso, emblema di forza e di fie-ra volontà! Essa riderà nel sole, liberamente; e la candida neve le si poserà mollemente ai piedi, fa-cendo più vivi e forti i suoi gloriosi colori”.

Two days later, with clear blue skies, the gendarme of the nearby villages were shocked to see what looked like a flag on the Campa-nil Basso. They had a look through their binoculars and with the help of the wind they clearly saw the Italian flag.The flag, as a sentinel or better still as a warning, remained the-re till June of the following year, when an expedition from Innsbruck was sent to remove it.Nowadays it may seem strange, romantic or maybe stupid, that some young men would put their lives at risk in order to hoist a flag on a rock, strongly believing in what they were doing and not giving up until they had achieved their aim.

Regarding this matter I would like to remember one of these men in particular.

“Dear father, mother, Beppina, Jole and Emma,In these last moments of my life, comforted by Faith, having recei-ved Holy Communion and having listened to the kind words of the curate, I send you all my dearest

wishes and the reassurance that in the next life I will not be dead, I will live forever and will always pray for you all. I have to thank you for everything you have done for me and I beg your forgiveness. Forever your affectionate son, Da-miano Chiesa”.

Rovereto 24th May 1894-Trento 19th May 1916, 22 years old, exe-cuted by firing squad. The last let-ter written during his final hour.

Regardless of any ideals or belie-fs, two of his wishes came true. Trentino became part of Italy and he will be remembered eternally thanks to history books and memo-ries.”

As the flag flutters in the wind, people’s consciences, shaking off individualistic torpor , manage to boost ideals, and even succeed in changing the course of events.

Remarks: the few sources that I managed to examine (an ar-ticle published in the Giornale d’Italia in 1960 and various web pages)where not clear on whether the fact happened in 1911 or later. I opted for 1911.

Translated by: Fabiana Povinelli.

DAMIANO RITO

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La beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, il primo maggio di quest’anno a Roma, ha fatto rivivere in molti i ricordi dello spe-ciale legame che questo Pontefice ha stret-to con la Val Rendena e il Trentino. Grande l’emozione nel momento in cui si ricordava la Sua presenza tra noi. Del tutto partico-lare la sua predilezione per l’Adamello e le montagne che sovrastano la Val Rendena. Per valorizzare il patrimonio di testimo-nianze e ricordi di tante persone che hanno potuto incontrarlo nelle numerose occasio-ni nelle quali è stato tra noi, la Parrocchia di Pinzolo e la Commissione di Pastorale del Turismo del Decanato di Rendena intendono proporre durante l’estate alcune iniziati-ve, quali serate, mostre, proiezioni. Saran-no l’occasione per ricordare e nello stesso tempo far conoscere a residenti e turisti un aspetto peculiare della nostra comunità. Per realizzarle ci vuole la collaborazione di tutti. In tanti hanno a casa una fotografia scattata in occasione della messa celebrata ai Caduti dell’Adamello, della visita a Tren-to, partecipando a Giornate Mondiali della Gioventù o a un’udienza in Vaticano.Questo è il momento e l’occasione per va-lorizzare questo patrimonio quale testi-monianza dell’amicizia e stretto legame instauratosi con il Papa. Tutto può essere utile per ricordarlo. L’esperienza e il ricor-do di ciascuno, per quanto semplici, sono preziosi. Si ricercano fotografie, articoli, video, te-stimonianze personali inerenti allo speciale legame tra Beato Giovanni Paolo II, la Val Rendena e il Trentino. Le testimonianze

si potranno esporre nel corso delle serate oppure essere preventivamente filmate e proiettate. Si invita chi abbia materiale o fosse interes-sato a partecipare, a contattare la Bibliote-ca Comunale di Pinzolo (tel. 0465.503703; e.mail [email protected]). Il mate-riale sarà restituito (se fotografie o altro si procederà all’aquisizione con lo scanner al momento). Grazie della collaborazione! Gianluca Leone

Nel ricordo di Papa Giovanni Paolo II

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IL FOGLIO di PINZOLO

Pranzo con gli anziani

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