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il Foglio del Comune di Pinzolo Anno V - N. 8 giugno 2009 - Semestrale

Il Foglio del Comune di Pinzolo n. 8 - Giugno 2009

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Il Foglio del COmune di Pinzolo n. 8 - Giugno 2009

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il Foglio del Comune di PinzoloAnno V - N. 8 giugno 2009 - Semestrale

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PAESE

INDICE

COMUNEEditoriale

Amministrazione

Estate 2009

Progetti e relazioni

Giovani

Mavignola

Eventi

Cultura

Persone

Tradizioni a tavola

Territorio

Curiosità

Come eravamo

1

2

20

22

30

36

38

42

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1IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

EDITORIALEdi William BonomiSindaco

È l’argomento del giorno, che tiene banco ormai da diversi mesi e al quale ancora non riusciamo a porre la parola “fine”.

La crisi economica mondiale ha spiazzato veramente tutti.Del resto, nessuno di noi avrebbe ipotizzato il fallimento di grandi banche o di com-

plessi industriali – come quello legato al settore automobilistico – dalle valenze inter-nazionali.

Di più: colpisce il fatto che la bufera sia potuta partire da un Paese leader come gli Stati Uniti.

Sicuramente ha giocato un ruolo determinante la mancanza di regole etiche nel mer-cato finanziario, che – a catena – ha causato il rallentamento dell’economia e quindi dell’occupazione.

In questo scenario complessivo brilla ancor più il “Sistema Trentino”, inteso come l’insieme delle persone, delle istituzioni e delle regole che stanno rivelando una note-vole capacità di affrontare questa difficile congiuntura.

Il nostro “Sistema” poggia essenzialmente su quattro basi.1. L’Autonomia, tanto vituperata e altrettanto preziosa: Provincia e Comuni hanno mes-

so a punto un’articolata manovra anti-crisi, con forti investimenti di rilancio del settore edile, alle piccole imprese, ai lavoratori che rischiano la perdita del posto, ai privati per le ristrutturazioni, alle famiglie bisognose … ;

2. La solida tradizione lavorativa, espressa da realtà spesso familiari o di piccole dimen-sioni, ma attente all’impegno, alla dedizione, all’investimento proporzionato alle proprie capacità;

3. La cooperazione, che – in una fase come questa, di grandi difficoltà di finanziamenti – ha dimostrato la tenuta del siste-ma delle nostre Casse Rurali e la disponibilità al credito nei confronti delle imprese locali, elemento indispensabile per far girare la nostra economia;

4. Le famiglie, che – più che al-trove – manifestano, insieme alla capacità lavorativa, una propensione al risparmio, alla sobrietà, alla rinuncia quando serve.Sono queste le basi solide che

ci consentono di guardare avanti con fiducia: non significa per nes-suno possibilità di quieto vivere, ma serenità nel fare con genero-sità la propria parte.

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2 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

AMMINISTRAZIONE

È con piacere che “occupo” un po’ di spazio del nostro “fo-glio” per aggiornarvi su come procedono le cose e su alcuni aspetti dell’attività amministrativa del nostro Comune.

LAVORI IN CORSONon serve eviden-

ziarlo, ma nel pubbli-co (Stato, Provincia e Comuni) l’assegna-zione ed il completa-mento degli appalti sono caratterizzati da una burocrazia “sfiancante” che com-porta rigidità nella gestione dei problemi

che via via emergono nello svolgimento dei lavori. La conseguenza è un ritardo cronico, nella quasi totalità dei casi, nel-la conclusione dei lavori.

Per cercare di stare nei tempi serve un impegno quotidiano che sia l’ammini-strazione comunale che la struttura tec-nica assicurano.

È con piacere quindi che posso di-chiarare, anche a dispetto di ogni dif-ficoltà, che il 2009 è l’anno che vede, nella storia del Comune di Pinzolo, il maggior numero di cantieri importanti aperti.

Un plauso va quindi all’intero Ufficio Tecnico comunale.

Patascoss: la ditta D.F. COSTRUZIONI SRL DI LAVIS sta lavorando con l’intento, se il tempo meteorologico ci aiuterà, di aprire il bar-ristorante già a Natale.

Polifunzionale: grazie al lavoro di Margherita Collini, alla quale ho affidato una delega specifica per seguire il can-

Polifunzionale

Lavori in corso

Patascoss

di William BonomiSindaco

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3IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

AMMINISTRAZIONE

tiere, abbiamo migliorato il pro-getto interno. L’obiettivo assegna-to al progettista e direttore lavori arch. Ivo Maria Bonapace è quello di terminare i lavori entro dicem-bre 2009.

Ex Scuole Elementari: la ditta Martinatti Silvio snc di Arco pro-segue nei lavori di ristrutturazio-ne.

L’obiettivo è quello di aprire la “Casa della Cultura” per marzo 2010.

Biblioteca Ciclamino: il cantie-re è seguito direttamente dall’Uf-ficio tecnico. La ditta Pretti e Scalfi Spa prosegue i lavori per consentire l’apertura della nuova biblioteca a giugno 2010.

LE ALTRE OPEREMiglioramento dei campi per

Juventus, interventi sulla rete idrica, primi interventi piano mo-bilità Madonna di Campiglio, pia-no asfalti, manutenzione del pa-trimonio alla luce anche dei danni invernali, impegno per consentire lo sfruttamento a fini idroelettrici del nostro acquedotto, interven-ti sugli edifici scolastici, strada Val dal Rastel, gestione calore, strade forestali, completamento

Ex Scuole Elementari

Biblioteca Ciclamino

Nuovo polo scolastico

piazzetta Centro Congressi Campiglio ed opera d’arte, interventi a Malga Nam-brone…

A giugno finalmente inizieranno i lavo-ri al Colarin per la realizzazione, da par-te della Provincia, del parcheggio e del Centro Operativo di Emergenza.

Con il Comune di Ragoli capofila stan-no procedendo le pratiche per l’asse-gnazione dei lavori di realizzazione del nuovo polo scolastico all’area ex Coni a Campiglio.

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4 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

AMMINISTRAZIONE

LA VARIANTE URBANISTICA “PRIME CASE”

Dalla nostra elezione nel novembre 2007 ad oggi abbiamo profuso, in partico-lare con Isidoro Pedretti, energie e tem-po per portare a compimento una varian-te al Piano Regolatore Generale che vada a soddisfare specifiche esigenze di “pri-me case” per i nostri censiti compresa la soluzione del problema dell’area “ex circonvallazione” nel cuore del paese, e alcune problematiche di carattere gene-rale fra cui l’individuazione di un’area artigianale a Madonna di Campiglio.

Riepiloghiamo l’iter.In data 18.12.2007 il Sindaco ha scrit-

to a tutti i cittadini spiegando la filosofia della variante al piano ed i criteri adot-tati invitando tutti a presentare entro il 23.01.2008 le proprie istanze.

Dopo un lavoro di diversi mesi (le ri-chieste sono state più di 300) nel 2008 abbiamo depositato la nostra proposta, che è stata poi presa in mano dal Com-missario ad acta per il piano regolatore generale arch. Paolo Penasa (nominato il 30.06.2008).

Il Commissario ha verificato quanto fatto dall’Amministrazione ed ha adot-tato, con provvedimento n. 1 di data 17.09.2008, sostanzialmen-te in toto quanto proposto dalla stessa.

I cittadini hanno potuto, nei termini di legge, espri-mere il proprio parere at-traverso apposite “osserva-zioni” .

In data 05.02.2009 il Commissario, alla luce delle nuove interpretazioni della normativa in materia di usi civici, ha integrato la sua delibera di data 17.09.2008.

La Commissione Urba-nistica provinciale in data 27.04.2009 ha inviato al Commissario ed al Comune

il proprio parere tecnico sulla proposta in essere.

L’Asuc di Fisto ed il Comune di Boce-nago, quali titolari di diritti di uso civi-co su terreni interessati dalla variante, sono stati chiamati ad esprimere il pro-prio parere. Mentre l’Asuc lo ha già fatto (parere di data 15.05.2009) il Comune di Bocenago dovrebbe esprimersi entro il 20 giugno.

Ricevuti questi pareri, analizzate le osservazioni pervenute ed il parere della Provincia il Commissario potrà, entro lu-glio/agosto, emettere il provvedimento di “seconda adozione” del piano.

Su tale atto i cittadini, così come la Provincia, potranno fare ulteriori osser-vazioni .

Successivamente il Commissario pas-serà alla terza e definitiva adozione.

Infine la variante diventerà esecutiva una volta che sarà approvata dalla Giun-ta provinciale con apposita delibera.

Tirando le somme la variante “prime case” dovrebbe entrare in vigore en-tro novembre 2009 e cioè circa 1 anno e tre mesi dalla sua prima adozione (17.09.2008).

Questi tempi possono essere conside-rati lunghi dai non addetti ai lavori ma

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5IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

AMMINISTRAZIONE

Anche quest’anno l’Amministrazione Comunale ri-propone l’iniziativa inaugurata nel 2008 di conse-gnare gratuitamente una “part” di legna da ardere agli anziani (dai 75 anni in su) e ai bisognosi residen-ti nel Comune di Pinzolo.

Un segnale che vuol dimostrare attenzione e sen-sibilità verso le persone della nostra Comunità.

Nel 2008 sono stati consegnati circa 2000 quintali di legna soddisfacendo le richieste di 146 cittadini aventi diritto per circa 13/14 quintali cadauno.

Per il 2009 chiunque fosse interessato potrà presentare la propria richiesta presso il Municipio entro il 10 luglio (referente: Silvano Bonapace).

confrontando anche quello che succede nel resto del Trentino risultano ampia-mente nella media.

Al termine di questo percorso avremo fatto un grande passo avanti nella solu-zione di diversi problemi generali della nostra località nonché di numerose istan-ze dei censiti circa la possibilità di co-struire una casa per la propria famiglia.

Dopo la seconda adozione (luglio/agosto) che chiarirà quali sono i proble-mi risolti e quelli su cui si dovrà ancora lavorare, l’Amministrazione inizierà a predisporre una nuova variante al Piano Regolatore Generale.

Quindi nel mese di agosto/settembre vi scriveremo per invitarvi a sottoporci le vostre istanze.

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6 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

AMMINISTRAZIONE

LA NOSTRA MONTAGNAUn particolare impegno è stato pro-

fuso nel programmare per il 2009 molti interventi sui nostri sentieri.

È que-sto un modo per i n v i t a -re tutti a vivere di più e me-glio il no-stro terri-torio.

Lo stra-ordinario l a v o r o sarà fatto attivando co l l abo -razioni e s i n e r g i e

con diversi soggetti.Un grande grazie quindi ai nostri Lu-

ciano Caola e Matteo Campigotto che hanno coordinato il progetto e soprat-tutto al Parco Naturale Adamello Brenta e alle Pro Loco di Mavignola e Campiglio per il lavoro che faranno.

Con l’Ente Parco verranno sistemati

nel corso del triennio 2009-2011 i sentie-ri elencati nella tabella.

Il totale dei chilometri che sistemere-mo ammonta a 31 con una spesa annua a carico del Comune di circa € 16.000.

La Proloco di Madonna di Campiglio si occuperà della manutenzione dei se-guenti sentieri:• Giro di Campiglio• Sentiero dei Siori• Bivio Sentiero dei Siori – Malga Ritort• Bivio Sentiero dei Siori – Casa Capot –

Valchestria• Canalone Miramonti – Patascoss – Plan

dei Osei• Rifugio Viviani – Biovo Adazzonia – Lago

Nambino• Malga Ritort – M. di Campiglio• Lago Gelato – Lago Nambrone

La Proloco di Sant’Antonio di Mavigno-la curerà la manutenzione dei seguenti sentieri:• Pimont Bass - Fratè/Paluac• Puzac - Mavignola/incrocio strada

vecchia• Sopra Paese - Rocchet/p.te Cavradoss• Clemp (via Sas dal Mandolin) - p.te Ca-

vradoss/Plaza• Clemp (da tornanti statale) - Plaza/

Fogaiart• Clemp (da Fratè) - dintorni Plaza• Cavradoss - Fogaiart/case vecie

TRATTO SENTIERO lungh. KmLago Nambino – Bivacco Serodoli 3,0R. Viviani, bivio 266, bivio 226 bis, Lago Serodoli bivio Sat 203 4,3Pancugolo, Lago Ritort, Passo Ritort, Lago Lambin, Lago Serodoli 4,1Busa dei Cavai – bivio sentiero Sat 226 0,5Malga Ritort, P. dei Mughi, Pozza dei Garzon, Lago Ritort 3,3Claemp, Malga Valchestria bivio Sat 1,4Malga Valchestria bivio 278, cresta sud/est Monte Ritort, Pian dei Mughi bivio 277 1,7Bivio Sat 217 Lago Nambino – Lago Lambii bivio Sat 232 1,9Rifugio Nambino – bivio strada presso cottage Patascoss 1,8Strada dopo Malga Ritort – Canton de Rotort – Lago Ritort 1,1Claemp, Milegna, casa Capot 2,7Rifugio Nambino – Loc. Fortini (partenza impianti Grostè) 3,0Pozza dei Fo’ – bivio strada del Martello 1,0Strada per M. Ritort (Sas dal Bargianela) – Canton di Ritort 1,0TOTALE 30,5

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7IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

AMMINISTRAZIONE

LA CIRCONVALLAZIONE DI PINZOLOUno degli obiettivi della nostra Ammi-

nistrazione è la realizzazione della cir-convallazione di Pinzolo.

Ricordo che il tracciato, dopo molte-plici incontri anche pubblici, è stato indi-viduato e le Amministrazioni interessate hanno approvato delle delibere vincolan-do la soluzione ad appositi miglioramenti progettuali, a tutela delle delicate aree interessate dall’opera.

L’opera, che è di competenza provin-ciale, in questo momento è in fase di Va-lutazione di Impatto Ambientale.

La proceduta è rimasta ferma svaria-ti mesi in attesa che il “servizio strade”

modificasse il progetto secondo le richie-ste dei Comuni e svolgesse alcuni studi specifici. Tale servizio in giugno ha depo-sitato tutti i documenti richiesti e quindi la procedura è ripartita.

È sempre difficile pronosticare dei tempi per procedure e progetti così di-scussi e complessi.

Detto ciò ci prefissiamo di uscire dalla valutazione di Impatto Ambientale entro agosto/settembre 2009 ed andare a pub-blicare l’appalto europeo per i lavori a luglio 2010.

È un obiettivo ambizioso per il quale lavoreremo seriamente anche sollecitan-do settimanalmente la Provincia.

Il tracciato definitivo

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8 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

AMMINISTRAZIONE

Il Sindaco consegna al Presidente di Funivie Pinzolo la concessione edilizia per la costruzione del nuovo impianto “Cioca”

MOBILITÀ PINZOLO – MADONNA DI CAM-PIGLIO: FINALMENTE SI PARTE

I lavori sono suddivisi tra Funivie Pin-zolo e Trentino Sviluppo

IMPIANTI E PISTE AL DOSS DEL SABIONFunivie Pinzolo Spa ha iniziato i lavori

in giugno.Entro Natale 2009 verrà sostituito

l’impianto Cioca con una seggiovia quat-tro posti ad agganciamento fisso e verrà allungata l’omonima pista.

I lavori di costruzione dell’impianto Tulot e della relativa pista dureranno in-vece fino al dicembre 2010.

L’IMPIANTO DI COLLEGAMENTO PINZO-LO - CAMPIGLIO

In maggio Trentino Sviluppo ha pubbli-cato il bando europeo per la costruzione e la gestione dell’impianto di mobilità integrata Pinzolo – Campiglio e precisa-mente la telecabina 8 posti Puza dei Fò – Plaza – Colarin – Patascoss.

Le ditte interessate ai lavori, che am-montano a ben 23 milioni di euro, po-

tranno presentare le proprie offerte en-tro il 10 luglio p.v..

L’inizio dei lavori è previsto per il 16 agosto 2009.

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9IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

AMMINISTRAZIONE

PIANO STRATEGICO DI SVILUPPO SOSTENIBILE - IL PAESE CHE VORREI

L’Amministrazione comunale è impegnata nel definire il piano strategico di sviluppo sostenibile della località. Il lavoro iniziato nei primi mesi del 2008 prosegue e dovrebbe terminare nel prossimo autunno.

All’interno di questo percorso, al fine di coin-volgere anche i “cittadini più giovani”, è stato pensato e realizzato un concorso a premi che ha visto protagoniste le scuole della Val Rendena.

In occasione dell’annuale giornata dello sport tenutasi a Caderzone il 28 maggio scorso è sta-ta effettuata la consegna dei premi alle diverse classi.

L’Amministrazione comunale vuole ringraziare sentitamente tutti gli alunni che hanno partecipa-to ed il corpo insegnanti per l’impegno profuso e le splendide idee presentate.

Il 24 marzo scorso Tomaso Bruti ha depositato le proprie dimissioni irrevocabili da assessore ai lavori pubblici.

Le importanti competenze che era chiamato a gestire sono state ridistribuite fra il Sindaco, a cui rimangono in carico i lavori pubblici, ed alcuni consiglieri.

Al consigliere GIOVANNI CUNACCIA, già delegato del Sindaco per Pinzolo, è stato assegnato il compito di occuparsi anche della Protezione Civile e della squadra comunale di Pinzolo.

Al consigliere LUCIANO CEREGhINI, in aggiunta alle deleghe precedenti, è stato assegnato il compito di occuparsi della zona “Pineta” sia come pulizia e gestione ordinaria che per i programmi di riordino e riqualificazione.

Infine il Sindaco ha nominato quale nuovo assessore ISIDORO PEDRETTI che dovrà occuparsi della qualità urbana, delle va-rianti al Piano Regolatore Generale e della realizzazione della circonvallazione all’abitato di Pinzolo.

A tutti auguri di buon lavoro. Isidoro Pedretti

TRENINO PATASCOSS RI-TORT

Nella politica di mi-glioramento ambientale intrapresa dall’Ammini-strazione Comunale tro-va coerenza la chiusura al traffico veicolare della strada che porta dalla loc. Patascoss a Malga Ritort sperimentata nel 2008.

Attraverso tale chiu-sura possiamo “liberare” dalle automobili Ritort e migliorare sensibilmente le condizioni ambientali delle due località con la riduzione dell’inquina-mento acustico ed atmo-sferico.TRENINO GRATUITO PATA-SCOSS – RITORTDal 11 luglio al 30 agosto 2009.Parcheggio gratuito per i residenti in località Pata-scoss.

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10 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

AMMINISTRAZIONE

Piano mobilità. Obiettivo: maggior vivibilità, in estate e in inverno

Obiettivo del progetto di mobilità in-tegrata, in particolare, è quello di pro-porre strategie e interventi affinché la mobilità all’interno dei centri abitati di

Pinzolo, S.A. Mavignola e M. di Campiglio sia caratterizzata da maggior sostenibili-tà e razionalità, favorendo al tempo stes-so un approccio complessivo e integrato alla mobilità (veicolare privata e pubbli-ca, pedonale) che permetta una riquali-ficazione di ciascuna delle località.

Il progetto nasce infatti con la finali-tà di costruire una visione d’insieme di tutti gli aspetti della mobilità, includen-do valutazioni e soluzioni rispetto al traf-fico motorizzato, alla sosta, alla mobilità pedonale ed al trasporto pubblico.

Le misure e gli interventi proposti hanno lo scopo di aumentare la qualità della vita nei centri abitati, assicurando

Il piano di mobilità integrata per Madonna di Campiglio. I primi interventi al via!

di Patrizia Ballardini

Tra le sezioni di progetto previste dall’Amministrazione di Pinzolo nell’ambito dal piano strategico

di sviluppo sostenibile vi è l’elaborazione di un piano integrato

di riqualificazione urbanistica e mobilità, quale area di intervento

ritenuta di interesse prioritario

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11IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

AMMINISTRAZIONE

la mobilità delle persone in modo effi-cace ed efficiente, nel maggior rispetto dell’ambiente e con costi individuali e sociali minori. Meno congestione, meno inquinamento, meno rumore sono infatti sicuramente elementi determinanti per la rivalutazione di un’area turistica ed anche per il miglioramento della qualità della vita degli abitanti.

In questo senso il piano di mobilità vuole essere sostenibile, in coerenza con gli obiettivi del Piano Strategico di Svi-luppo, che intende coniugare sviluppo economico, qualità della vita e conser-vazione dell’ambiente.

Il piano di mobilità del Comune di Pinzo-lo si prevede articolato in diverse sezioni di progetto, specifiche per ciascuna delle frazioni del comune: in ordine cronologi-co M.di Campiglio e quindi S.A.Mavignola, per concludere con Pinzolo.

Il piano di mobilità per Madonna di Campiglio

L’origineIl piano di mobilità per M.di Campiglio

trova il seme generatore nell’ “Accordo di programma quadro per la definizione di un sistema di mobilità integrata tra Pinzolo e Madonna di Campiglio”, firma-to nell’agosto 2007 dalla Provincia Auto-noma di Trento insieme ai Comuni della Val Rendena, al Comune di Ragoli, alla Società Funivie di M.di Campiglio, alla Società Funivie di Pinzolo ed a Trentino Sviluppo S.p.A.

Nell’accordo è infatti siglato l’impe-gno per il Comune di Pinzolo ed il Co-mune di Ragoli di elaborare ed approva-re un “piano traffico relativo all’abitato di Madonna di Campiglio, che preveda una adeguata ZTL (zona a traffico limi-tato)” e che includa anche “un sistema di misure di gestione degli accessi alla destinazione Madonna di Campiglio”, così come “un sistema di gestione inno-vativa del traffico veicolare, che preveda

un sistema di mobilità pubblica interna a Madonna di Campiglio, la mobilità dai parcheggi (di testata), nonché sistemi di comunicazione e prenotazione informa-tica degli spazi a parcheggio”.

Gli obiettiviIl progetto in realtà va oltre quanto

richiesto dal protocollo, con l’ambizio-ne di rappresentare una pietra miliare che definisca la strategia di sviluppo del sistema di mobilità e si snodi attraver-so l’approfondimento e la proposta di soluzioni rispetto ad alcune tematiche ritenute di interesse prioritario, sino a tradursi in interventi mirati, percepiti come essenziali per la riqualificazione di M.di Campiglio, alla quale è stretta-mente correlato il rilancio dell’intera Val Rendena.

L’obiettivo è quello di riqualificare la destinazione a partire dalla mobilità (pe-donale e veicolare, andando ad includere anche un sistema pubblico di trasporto) e dal connesso assetto urbano.

Al tempo stesso, il piano si pone l’obiettivo di identificare elementi in parte connessi alla mobilità che siano in grado di caratterizzare il territorio, attraverso interventi che lo valorizzino e rendano l’offerta turistica ancora più distintiva (a titolo di esempio, attraver-so la qualificazione urbanistica dell’area centrale della località, la valorizzazio-ne dell’elemento acqua all’interno del centro abitato, la creazione di percorsi pedonali e di ponti coperti, la valorizza-zione dei percorsi della conca verde e la riqualificazione delle aree di ingresso al paese, il sistema di collegamento Centro – Patascoss).

Il partner nel progettoPer la costruzione del piano di mobi-

lità, l’Amministrazione del Comune di Pinzolo, insieme a quella di Ragoli, han-no identificato un Partner professionale specializzato: Oko Institut Alto Adige,

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12 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

AMMINISTRAZIONE

che ha attivato un team di progetto con competenze mirate e complementari ri-spetto all’obiettivo.Il processo per la costruzione del piano: il coinvolgimento della Comunità.

Essenziale rilevare come il piano sia nato a partire dall’analisi dei dati dispo-nibili e delle proposte progettuali abboz-zate negli anni scorsi, per dipanarsi poi in un’approfondita fase di sopralluogo e quindi di ascolto del territorio, che ha vi-sto il coinvolgimento di alcune decine di persone rappresentative degli stakehol-ders locali, attraverso interviste in pro-fondità e gruppi di lavoro propedeutici alla definizione della proposta di piano.

La fase di ascolto è poi proseguita con approfonditi confronti sul piano elabora-to, coinvolgendo la comunità in un dibat-tito pubblico e attraverso incontri mira-ti coi i referenti che la rappresentano, quali la Consulta Frazionale, i presidenti delle associazioni di categoria, l’Azien-da per il Turismo. Questa fase, associata ad ulteriori approfondimenti tecnici, ha portato ad integrare in alcune parti la prima proposta di piano.

Questo processo, voluto dall’Ammini-strazione Comunale di Pinzolo e di Rago-li, si auspica permetterà alla Comunità di riconoscersi nel piano, che include e valorizza molti contribuiti proprio dei cittadini, che hanno certamente dato un apporto essenziale al lavoro complessivo.

I criteri alla base del progettoNel progetto si è voluto privilegiare

il criterio della fattibilità, in termini di concretezza e sostenibilità, associato a tempi di realizzazione relativamen-te contenuti, pensando sin dall’inizio ad un progetto “in divenire”, flessibile e aperto a potenziali ulteriori integrazioni. Indubbiamente un progetto modulare, da realizzare attraverso fasi successive.

Al tempo stesso, si è adottato un ap-proccio volto ad identificare interventi soffici e sostenibili in un contesto am-

bientale delicato, anche alla luce della preziosità del territorio, dei vincoli che su di esso gravano e, non ultimo, dei trend legati ai flussi del cosiddetto ”turi-smo d’elite”.

Le principali aree di interventoLe principali aree di intervento analiz-

zate ed elaborate in termini progettuali si possono sintetizzare come di seguito indicato:

Mobilità veicolare e sosta: razionaliz-zazione e gerarchizzazione dei percorsi, ridefinizione della segnaletica; rimodula-zione delle aree di sosta e tipizzazione/gerarchizzazione dei parcheggi;

Mobilità pedonale: progressiva esten-sione dell’area pedonale “car free” e dell’area a traffico limitato; definizione di percorsi interni di qualità, caratteriz-zazione funzionale ed estetica attraverso percorsi in parte coperti; collegamento della rete interna al centro abitato con la rete dei sentieri esterni;

Orientamento ed informazione: defi-nizione di una segnaletica chiara ed ef-ficace;

Accessi alla località: valorizzazione funzionale ed estetica delle aree di ac-cesso a Madonna di Campiglio;

Sistema di trasporto pubblico: valuta-zione e proposta di un sistema di traspor-to interno in grado di collegare in modo efficace (e sostenibile) i poli estremi del-la località, permettendo un accesso rapi-do di ospiti e cittadini nei principali poli di interesse; definizione di proposte di mobilità in grado di coniugare funziona-lità e capacità di attrazione all’interno della località.

Il dettaglio dell’analisi e delle solu-zioni proposte trova ampia descrizione nel documento costruito da Oko Institut, disponibile su sito internet del comune. Dalla fase di pensiero e pianificazione si deve ora passare alla fase di implemen-tazione, ove i primi risultati sono previsti entro il 2009!

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13IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

AMMINISTRAZIONE

Il progetto, iniziato due anni fa, vedrà tra qualche mese l’assegnazione della registrazione EMAS. Ma cos’è EMAS?

Lo sviluppo sostenibile ovvero la ca-pacità di coniugare sviluppo economi-co, qualità della vita e conservazione dell’ambiente è stato il fattore determi-nante della scelta che il Comune di Pin-zolo ha fatto nell’intraprendere il cam-mino verso la certificazione ambientale di una delle mete Trentine più belle e a rilevante valore naturalistico - ambien-tale.

Alla luce di tali presupposti, l’Ammini-strazione del Comune di Pinzolo ha avvia-to la certificazione EMAS che rappresenta uno strumento di supporto nella gestione coordinata di tutte le attività e processi che, in maniera diretta e indiret-ta, influenzano l’ambiente.

L’impegno rivolto alla Certifi-cazione Ambientale, attraverso la registrazione Emas, assunto dal Comune di Pinzolo, capofila dei Comuni della Val Rendena, rappresenta un veicolo per pro-muovere un nuovo modo di con-cepire l’ambiente, come ambito da vivere e rispettare da parte di Cittadini e Ospiti, e come at-trattiva rilevante di un territorio con grande vocazione e rilevanza turistica.

Il Comune di Pinzolo inten-de operare al fine di garantire la conservazione dell’ambiente

e, al tempo stesso, prevenire e limita-re l’inquinamento, in particolare quando derivante dalle attività, prodotti e servi-zi di propria competenza, tenendo conto al contempo dell’importanza economi-ca dello sviluppo dell’attività turistica. Lo scopo di EMAS è quello di garantire che siano concretamente limitati e po-sti sotto un controllo continuo gli impatti ambientali connessi alle attività che ven-gono svolte in un territorio, e che ven-gono gestite e sorvegliate direttamente dall’Amministrazione Comunale. Il Siste-ma di Gestione Ambientale sarà lo stru-mento di monitoraggio e di intervento sul territorio, la cui economia si basa sul proprio ambiente. Gli obiettivi che l’Am-ministrazione intende perseguire porte-ranno ad un continuo miglioramento del-la qualità ambientale. La Dichiarazione Ambientale disponibile presso gli Uffici Comunali, costituisce la sintesi del per-corso fatto, delle attività svolte e degli obiettivi e impegni che l’amministrazio-ne Comunale intende perseguire.

La certificazione ambientale EMAS

di Matteo CampigottoRappresentante di Direzione

“Bocca di Brenta” Photo M. Maganzini

Ottenuto il parere favorevole dell’Ente Certificatore sulla

dichiarazione ambientale

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14 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

AMMINISTRAZIONE

Trattasi di un importante intervento per complessivi 3.485.390,00 Euro con il quale il Consiglio di Amministrazione dell’Ente, presieduto dal Dott. Marchio-ri Cuccati Giorgio, intende procedere sia ad un ampliamento della casa attraverso la realizzazione di un nuovo fabbricato adiacente alla stessa, nel terreno messo a disposizione dal Comune di Pinzolo, sia alla riqualificazione distributiva, funzio-nale e tecnologica dell’attuale sede.

Il progetto elaborato dallo Studio Quattro Engineering S.r.l. di Storo preve-de in sintesi di dare risposta a due distin-te richieste, una proveniente dagli ospiti della struttura e loro familiari e l’altra proveniente dal territorio.

La richiesta proveniente dagli ospiti della struttura verte essenzialmente in due direzioni:

1) maggiori spazi comuni al piano ter-ra per l’area di soggiorno e la sala da pranzo;

2) maggiore disponibilità di stanze sin-gole.

Dette richieste sono state evidenziate dagli ospiti e loro familiari in modo sem-pre più crescente nel corso degli anni in relazione all’aumento della percentuale di ospiti con patologie invalidanti im-portanti che rendono talvolta difficile la convivenza; problema sentito particolar-

Lavori di ampliamento e riqualificazione distribu-tiva, funzionale e tecnologica dell’attuale sede

di Giorgio Marchiori CuccatiPresidente

Prenderanno avvio a breve i tanto attesi lavori di ampliamento e

riqualificazione della Casa di Riposo di Pinzolo ora Azienda

Pubblica di Servizi alla Persona – Centro Residenziale “A. Collini”

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15IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

AMMINISTRAZIONE

servizio ristorante, servizio cura della persona, bar, servizio religioso, servizio di pulizia locali, ecc., il tutto al puro prezzo di costo.

Dove esiste già questo servizio, gli utenti si dimostrano felici e rilassati e si-curi di trascorrere in serenità gli ultimi anni della loro esistenza.

Il Consiglio di Amministrazione condu-ce la casa da oltre un decennio, senza richiedere finanziamenti ai comuni in-teressati: Pinzolo, Carisolo, Giustino e Massimeno. Per realizzare quest’idea, che ha nel cassetto dei programmi futu-ri, il Consiglio di Amministrazione si atti-verà, dopo aver valutato concretamente l’interesse della popolazione, cercando finanziamenti pubblici o sperabili dona-zioni.

mente da quella parte di utenza in buone condizioni cognitive che intende per così dire avere/mantenere all’interno della struttura un “proprio spazio”.

Nello specifico con i lavori si procede-rà, grazie agli spazi che saranno lasciati liberi con il trasferimento della bibliote-ca nella nuova sede del Ciclamino, alla realizzazione di nuove aree di socializ-zazione al piano terra, all’ampliamento della sala da pranzo, allo spostamento degli uffici, nonché ad una riqualificazio-ne distributiva e funzionale degli spazi del piano interrato ed in particolare del reparto lavanderia e guardaroba con la creazione di distinti percorsi per lo spor-co e il pulito.

Grazie all’ampliamento della struttu-ra si darà invece risposta alla richiesta di stanze singole e alla richiesta di ser-vizi alternativi al ricovero proveniente dal territorio, quali servizio bagni pro-tetti, pedicure, manicure e parrucchie-ra. Al piano terra del nuovo fabbricato troveranno infatti collocazione gli spazi riferiti al “Centro servizi” e gli spazi per il servizio rieducazione funzionale dive-nuti insufficienti nel corso degli anni in relazione anche all’avvenuta apertura all’esterno di detto servizio.

Possibili sviluppi del centro residenzia-le “A. Collini”

Un’idea ancora da concretizzare, ma che sta destando un interesse crescen-te, è quella della costruzione di una re-sidenza protetta, costituita da un certo numero di appartamentini, collocata nel perimetro del centro residenziale, colle-gata alla stessa ma nello stesso modo in-dipendente, da desinare ad anziani rima-sti soli, “che non si sentono di diventare subito ospiti”. La vicinanza all’attuale struttura garantirebbe ad essi, in caso di bisogno, i servizi forniti dalla mede-sima quali: servizio medico tutti i giorni, servizio infermieristico 24 ore al giorno,

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16 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

AMMINISTRAZIONE

Il sindaco William Bonomi e l’Assessore alla Cultura Carola Ferrari consegnano i premi di studio. In alto i premiati Egidio Collini e Annarita Bonapace, in basso Marco Polla, Gianna Giudicati e Sara Lorenzetti

Simpatica cerimonia mercoledì 29 aprile prima del consiglio comunale: la conse-gna dei premi ai neolaureati del Comune di Pinzolo che hanno partecipato al con-corso bandito dal Comune su iniziativa dell’Assessore Carola Ferrari. Pubblico delle occasioni speciali. Dopo il saluto dell’assessore, “nella sala consiliare, che è la casa della comunità” William Bono-mi ha consegnato ai vincitori una signifi-cativa “gratificazione per i sacrifici fatti nello studio” con “l’augurio di avere un grande futuro”. “Se avrete un grande fu-

turo – ha soggiunto - la prima ad averne beneficio sarà la nostra comunità”.

I 1.500 euro del primo premio sono an-dati a Sara Lorenzetti (laurea quinquen-nale in ingegneria edile e architettura a Trento con tesi sulle costruzioni anti-sismiche); i due premi di 1000 euro per lauree triennali a Gianna Giudicati (Lau-rea in Economia e Gestione Aziendale – Università degli Studi di Trento)-e Marco Polla (Laurea in economia e diritto – Uni-versità degli Studi di Trento); i due di 500 euro per lauree magistrali a Romeo Col-lini (Diploma di specializzazione all’in-segnamento secondario (SSIS) e Giuliano Lorenzetti (Laurea in geologia e geologia Tecnica – Università degli studi di Padova) i due di 400 euro per il progetto Erasmus a Egidio Collini e Annarita Bonapace; premio di 150 Euro a Silvia Carbone (Lau-rea in lettere moderne – Università degli Studi di Trento), Maria Vittoria Binelli (Laurea in lettere moderne – Università degli studi di Padova), Luca Ceschinelli (Laurea in Ingegneria dell’Organizzazio-ne e dell’Informazione – Università degli Studi di Trento), Andrea Collini (Laurea in Agraria e Medicina Veterinaria – Dipar-timento di Scienze Animali – Università degli Studi di Padova), Maria Cominotti (Laurea in Scienze dei Beni Culturali – Facoltà di lettere e filosofia – Università degli Studi di Trento), Enrico Cereghini (Laurea in Scienze della comunicazione: organizzazione e innovazione – Università del Sacro Cuore – Milano), Francesca Bo-napace-(Laurea specialistica in Architet-tura presso il Politecnico di Milano); pre-mio di 100 Euro a Tiziana Collini (Laurea in Mediazione Linguistica per le Imprese e il Turismo), Elisa Bonapace-(Laurea in Scienze del Comportamento e delle Rela-zioni Interpersonali e Sociali).

Premi di studio

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17IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

AMMINISTRAZIONE

Dopo un primo anno di sperimentazione è inevitabile “tirare le somme” e valu-tare non solo il lavoro svolto e la qualità degli spettacoli proposti ma anche, e so-prattutto, il gradimento del pubblico.

La collaborazione tra i due Comuni ha portato, nella scorsa stagione a un sensi-bile aumento degli abbonati, passati da circa 70 a più di 120 per assistere ai 10 spettacoli in cartellone.

I tre spettacoli organizzati a Pinzolo e Campiglio hanno visto una presenza di 650 persone circa.

Se alle presenze della Val Rendena sommiamo quelle di Tione abbiamo un panorama su tutta la stagione teatrale veramente lusinghiero: più di 1800 spet-tatori con una presenza media di 220 persone ad ogni spettacolo (8 erano gli incontri programmati).

Oltre all’organizzazione degli spetta-coli è stato attivato un servizio di tra-sporto con fermate in tutti i paesi della Valle. Questo servizio gratuito, offerto dai comuni, è stato molto apprezzato ed ha garantito la mobilità lungo l’asse del-la Val Rendena in un periodo dell’anno che ha visto spesso avverse condizioni meteorologiche.

Per la prima volta è stato realizzato un accordo con il Centro servizi cultu-

rali Santa Chiara di Trento per permet-tere ai nostri abbonati la visione di due importanti spettacoli che difficilmente potrebbero essere messi in cartellone in periferia.

Il gradimento ed il plauso del pubblico che mi è giunto da più parti è per me una vera soddisfazione e un invito a prosegui-re su questa strada organizzando nuova-mente, in sinergia con l’Assessorato alla Cultura di Tione, una stagione teatrale ricca e accattivante.

La nuova stagione teatrale 2009-2010 troverà inoltre degna collocazione an-che nel nuovo teatro di Pinzolo che da dicembre sarà messo a disposizione della comunità.

Soltanto mettendo in rete esperienze e risorse sarà possibile, anche in futuro, offrire al nostro pubblico un prodotto culturale veramente di qualità.

Stagione teatrale 2008 – 2009

di Carola FerrariAssessore alla Cultura

Si è conclusa, in aprile, la Stagione Teatrale che, per la prima volta,

ha visto l’Amministrazione comunale di Pinzolo protagonista

della programmazione assieme a quella di Tione che da anni

organizza questo tipo di eventi

14 febbraio 2009, “Là dove scivola la terra”, chiesa parrocchiale di San Lorenzo a Pinzolo

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18 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

AMMINISTRAZIONEdi Giovanna Binelli

Dal 1° gennaio 2009 il Comune di Pinzolo, ed in particolare l’abitato di M.di Campiglio, ha due cittadini in più: il Consiglio Comunale in data 29 dicembre 2008 ha infatti conferi-to a Fernanda Contri e ad Annibale Marini la cittadinanza onoraria, riconoscimento asse-gnato per la prima volta nel nostro Comune in un’affollatissima sala maggiore del Centro Congressi di M.di Campiglio.

Fernanda Contri, avvocato di Ivrea, già componente del Consiglio Superiore della Magistratura, è stata nel 1994 ministro degli affari sociali, e nel 2004 prima donna giudice costituzionale nella storia della Repubblica. Annibale Marini, professore emerito di dirit-to civile dell’università Tor Vergata di Roma, tra il 2005 e il 2006 ha ricoperto la carica di presidente della Corte Costituzionale. En-trambi frequentano oramai da decenni M.di Campiglio, dove da sempre partecipano alla vita di Comunità, offrendo un contributo prezioso di conoscenza e competenza.

La cittadinanza onoraria, ha spiegato du-rante la cerimonia la Vicesindaco Patrizia Ballardini, viene tributata all’avvocato Con-tri e al professor Marini per riconoscere il loro impegno umano e professionale, la loro fedeltà al nostro territorio, una sorta di filo che li lega e ci lega. La loro, ha aggiunto, è

una storia che merita di essere valorizzata a conferma che è davvero finito il tempo in cui ci si poteva illudere di bastare a se stessi, curando il proprio orticello. Si cresce soltan-to insieme, tessendo reti di comunità coese ed insieme aperte su tutti i fronti”.

Due gli omaggi metaforici, assieme alla pergamena, che l’Amministrazione ha voluto donare agli Illustri Ospiti, oramai Concitta-dini, • un rododendro incastonato su roccia, il

simbolo del Comune di Pinzolo• una riproduzione della tela di hofer dedi-

cata alla Madonna di Campiglio, creazio-ne iconografica con lavorazione in foglia oro, fotocromia su legno, impreziosita con la tecnica della “crepatura” fiorenti-na e numerataVisibilmente emozionati, i due nuovi Cit-

tadini hanno avuto entrambi parole di lode e ringraziamento per la Comunità intera.

“Le onorificenze”, ha comunicato il prof. Marini, non sono alle persone, bensì a ciò che le persone esprimono, ai valori che por-tano dentro di loro. Il professore ha espresso tutta la sua gratitudine all’Amministrazione, una gratitudine, ha detto, ancora più grande perché tributata assieme a Fernanda Contri, persona alla quale mi lega un grande affet-

to, lunghi anni di permanenza alla Cor-te, una persona alla qualche sono unito dagli ideali,… raramente siamo stati in disaccordo.

L’avv. Contri, nel suo ringraziamento, ha voluto ricordare l’intera Comunità di Campiglio ma anche quella di Pinzolo, ha rammentato nostalgicamente gli anni della gioventù, gli amici cari con i qua-li ha condiviso ascensioni in montagna e momenti di serenità. ha poi dichiarato che stando a Campiglio, sente suo ma-rito (deceduto lo scorso anno) attorno a sé e quindi con grande gioia ritorna nella nostra Località.

Persone semplici, come i grandi uomi-ni sanno essere.

Persone di cuore prima che di legge!

I nostri primi cittadini onorari…

Da sinistra, il prof. Annibale Marini, la Vicesindaco Patrizia Ballardini, l’avv. Fernanda Contri, il Presidente del Consiglio Matteo Campigotto, il Sindaco William Bonomi

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19IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

AMMINISTRAZIONE

A fine giugno 2008 l’Amministrazione Comunale di Pinzolo ha promosso un’in-dagine finalizzata all’acquisizione di dati e suggerimenti per comprendere bisogni ed esigenze delle Famiglie residenti sul nostro Territorio.

A seguito dell’invio di un questionario a tutte le Famiglie residenti sul nostro Comune (più di 200), abbiamo raccol-to soltanto 52 risposte, precisamente 9 a M.di Campiglio, 33 a Pinzolo, 7 a S.Antonio di Mavignola più altre tre da cui non è stato possibile desumere il Pa-ese di residenza.

Parallelamente all’elaborazione dei questionari, l’indagine prevedeva la rea-lizzazione di otto focus-group (gruppi di lavoro e confronto), aperti a tutti, divisi in aree di interesse (prima infanzia, ado-lescenza, giovani coppie, anziani, inte-grazione e multiculturalità, educazione e genitorialità, conciliazione famiglia-lavoro) in cui, con l’aiuto di figure pro-fessionali preparate e competenti, ci si proponeva di raccogliere idee ed elabo-rare proposte che potevano dare origine a specifici progetti.

Anche in questo senso la partecipazio-ne della popolazione è stata assai limi-tata.

Al termine dell’intero progetto è sta-ta stilata una dettagliata e precisa rela-zione.

A fronte di una riflessione personale e di tutti gli Amministratori sull’andamen-to del progetto si è ritenuto opportuno realizzare due cicli di conferenze per la Famiglia:a. un primo ciclo a inizio primaverab. un secondo ciclo a inizio autunno

Pare opportuno dare la possibilità ai Censiti del Comune di Pinzolo di legge-re i risultati più significativi e/o interes-

santi emersi dal questionario, sebbene il campione rappresentativo delle risposte non sia stato significativo: • stiamo bene in salute• non abbiamo grandi problemi di occu-

pazione e, se ce ne sono, sono legati al fatto di svolgere una professione che non soddisfa completamente

• la metà degli intervistati dichiara di aver problemi nell’accudimento dei figli tali da obbligare spesso la madre a rinunciare al suo lavoro oppure a prendere una baby sitter a pagamento

• il 34% dei compilatori ha dichiarato di aver problemi, di natura comunica-zionale nell’educazione dei figli, qua-si la stessa percentuale coloro che, al contrario, affermano di avere difficol-tà nel crescere la propria prole

• ben il 59% degli intervistati afferma di non aver problemi scolastici con i propri figli.Interessanti infine le richieste fuori

questionario manifestate dai compilato-ri. Si chiedono all’Amministrazione Co-munale:• servizi accudimento bambini (Asilo

Nido, Servizio Tagesmutter con tarif-fe ritoccate per abbracciare tutte le Famiglie del nostro Comune costitu-iscono una prima risposta dell’Am-ministrazione Comunale all’esigenza manifestata)

• asilo nido economico (ci siamo con-venzionati con Spiazzo Rendena)

• luoghi di aggregazione per i figli (al fine saranno disponibili nelle ex Scuo-le Elementari spazi appositi)

• maggior coinvolgimento popolazione • guardia medica e pediatra in luogo• incontri tra famiglie (ci stiamo ten-

tando con i due cicli di incontri so-praccitati).

Risultati questionari famiglie

di Giovanna Binelli

Page 22: Il Foglio del Comune di Pinzolo n. 8 - Giugno 2009

20 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

ESTATE 2009

Per il quarto anno consecutivo la Juven-tus torna a Pinzolo per svolgere il ritiro estivo precampionato. Dal 9 al 21 luglio 2009 tutti i tifosi e appassionati di calcio e in particolare della squadra torinese potranno seguire gli allenamenti presso il Centro Pineta di Pinzolo e partecipare agli eventi e alle serate organizzate du-rante tutto il periodo.

Juventus Summer CampMadonna di Campiglio19-25 luglio; 26 luglio-1 agosto

Tutti i ragazzi tra gli 8 e i 16 anni po-tranno vivere una settimana da campio-ni nello splendido scenario di Madonna di Campiglio: allenamenti giornalieri in base ad un preciso programma tecni-co che permetterà a tutti di migliorare il proprio gioco, tornei e un mare di di-vertimento grazie a giochi di gruppo e di abilità, serate ricche di musica, anima-zione e tante sorprese!

Juventus Day Camp Val RendenaGiustino6-11 e 13-18 luglio

Tutti i ragazzi e le ragazze tra i 7 e i 17 anni potranno partecipare ai corsi te-nuti dalla Juventus Soccer School presso il campo da calcio di Giustino.

Per i residenti sono previste tariffe agevolate.

Ritiro Juventus 9-21 luglio 2009

Anche quest’anno l’Amministra-zione comunale e l’Azienda per

il Turismo sono fortemente impe-gnate nell’organizzare al meglio il ritiro della Juventus per far si che

sia sempre più un grande evento per residenti ed ospiti ed un ef-

ficace veicolo di promozione per l’intera Val Rendena

Per informazioniAzienda per il Turismo Madonna di Campiglio Pinzolo Val RendenaVia Pradalago, 4 38086 Madonna di Campiglio Tel 0465 447501www.campiglio.to [email protected] di Pinzolo Tel 0465 501007 www.pinzolo.to [email protected]

di Roberto Papa

Page 23: Il Foglio del Comune di Pinzolo n. 8 - Giugno 2009

21IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

ESTATE 2009

Come in altri periodi – ma forse più di altri periodi – il settore agricolo e zootec-nico sta attraversando una crisi pesan-te, che penalizza anche chi ha investito tempo, energie e risorse per un’attività strettamente connessa con la qualità dell’alimentazione e del territorio.

Valorizzare gli allevatori è un modo in-telligente per valorizzare le nostre tradi-zioni ed il nostro prodotto turistico.

Nella consapevolezza di questo stato di cose, l’Amministrazione comunale è attenta a sostenere e promuovere mani-festazioni come quella che si rinnova a fine agosto, dedicata alla Razza Rende-na.

In linea con quanto fatto negli ultimi anni, intende ampliare e curare al me-glio la tradizionale mostra delle gioven-che che “da sempre” si tiene a Pinzolo.

Oggi essa costituisce uno degli eventi più importanti e significa-tivi dell’anno perché riporta il mondo agri-colo ad una centralità, che troppo spesso non gli viene riconosciuta.

Eppure proprio i “lavoratori della ter-ra” costituiscono una vetrina preziosa di ciò che di più tipico carat-terizza questo territo-rio, le sue tradizioni, i suoi valori, la sua eco-nomia.

La “settimana ver-de” inizierà il 24 agosto con una ricca offerta di iniziative, che mirano a mettere le famiglie

a stretto contatto con la vita che ruota attorno al pascolo: non a caso, l’edizio-ne di quest’anno culminerà domenica 30 agosto con “su e giù per le malghe”.

Nel ringraziare fin d’ora il Comitato organizzatore, presieduto da Luciano Caola, nonché gli Enti, le associazioni e le persone che con il loro lavoro contri-buiscono al buon risultato dell’evento, invito tutti a partecipare ai vari appun-tamenti: è anche in questo modo che si esprime vicinanza e stima al mondo agri-colo.

SABATO 29 AGOSTO ORE 16.30SFILATA DELLE GIOVENCHE DI RAZZA RENDENA

Per i dettagli della “settimana” si rin-via all’apposito programma.

Giovenche di razza rendena. Sfilata e... dintorni14-30 agosto 2009

Per informazioniAzienda per il Turismo Madonna di Campiglio Pinzolo Val RendenaVia Pradalago, 4 38086 Madonna di Campiglio Tel 0465 447501www.campiglio.to [email protected] di Pinzolo Tel 0465 501007 www.pinzolo.to [email protected]

di William BonomiSindaco

SFILATA E DINTORNI

GIOVENCHE di RAZZA RENDENA

Giovenche di Razza RendenaCOMUNE DI PINZOLO

PINZOLO VAL RENDENA TRENTINO

24-30 AGOSTO 2009

EDIZIONE 2009

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22 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

PROGETTI E RELAZIONI

Sono le 4.00 del mattino, è ancora notte quando all’orizzonte compare il pullman della Trentino Trasporti. Siamo tutti lì, stretti nella nostra giacca a vento, ad aspettare puntuali il suo arrivo.

Siamo diretti a Mauthausen e Melk. L’uscita, proposta per la prima volta dal Comune di Pinzolo tre anni fa, è l’esem-pio di una proficua collaborazione fra le amministrazioni dei Comuni dell’in-tera Valle Rendena: ciascuna Comunità finanzia il viaggio per i ragazzi di terza media residenti sul proprio territorio. Il pellegrinaggio si è svolto la prima volta nel 2007, quando una delegazione di Am-ministratori del Comune di Pinzolo e di Strembo, ha posto una lapide a memo-ria dei due concittadini Giacomo Spada e Adamello Collini, internati a Melk, sotto-campo di Mauthausen.

Quest’anno sono stati 83 i ragazzi delle tre terze medie dell’Istituto Com-prensivo Val Rendena, M.di Campiglio Pinzolo e Spiazzo Rendena, che hanno potuto partecipare a questo importan-tissimo viaggio-testimonianza. Agli 83 studenti si sono poi aggiunti 6 insegnanti accompagnatori, l’Assessore alla Cultura del Comune di Pinzolo, Carola Ferrari, il Sindaco di Carisolo, Diego Tisi, le nostre

interpreti e organizzatrici, Alessandra e Carmen, e i parenti di Giacomo e Ada-mello, rispettivamente il figlio Anselmo e la nipote Noris Collini con il marito Vin-cenzo. Quest’anno l’iniziativa è stata al-largata ai ragazzi delle terze medie del Comune di Tione che hanno partecipato con gli insegnanti, l’Assessore Veronica Luzzi e il Dirigente Scolastico, Dario Gel-mini.

Il viaggio-pellegrinaggio a Mauthausen non è una celebrazione come tutte le altre, il recupero di fatti storici tramite ricordi e memorie del tempo passato, si tratta piuttosto di accompagnare ragazzi quattordicenni a vedere e quindi pren-dere coscienza dei luoghi dello sterminio nazista. Percorrendo in silenzio gli spazi del campo è ancora oggi possibile per-cepire emozioni e sensazioni non verba-lizzabili, proprio perché legate a quella sfera intima del “sentire” che difficil-mente può trovare modo di essere ester-nato a parole. A Mauthausen e a Melk si cammina, quasi con pudore e vergogna, su quelle superfici che trasudano ancora oggi morte.

Il pullman corre veloce e, dopo aver raccolto gli Studenti per tutta la Rende-na, arriviamo velocemente a Linz.

Una guida ci accompagna a vedere il Castello di hartheim. La sensazione prima quando si arriva davanti alla fa-migerata clinica degli esperimenti è di “bellezza”, ci accoglie un luogo quasi “fatato”, un castello dalle orlature an-tiche si erge davanti ad un prato verde splendente. È difficile di primo acchi-to associare il castello all’“Operazio-ne Eutanasia” con la quale il Nazismo eliminò decine di handicappati fisici e psichici, “colpevoli” di non rientrare nei deliranti e perversi standards della

Noi, pellegrini a Mauthausen…

di Giovanna Binelli

Mauthausen, 26 gennaio 2009

Page 25: Il Foglio del Comune di Pinzolo n. 8 - Giugno 2009

23IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

PROGETTI E RELAZIONI

“pura razza ariana”. La guida ci conduce per le stanze del castello, dove è stato allestito un percorso emblematico a ri-cordo di tanto abominio, e ci conduce a riflessioni filosofiche profonde su di noi, sulla nostra vita… “Che cosa è la pazzia? Che cosa la normalità?”, ciascuno di noi, ragazzo e adulto, risponde in silenzio a se stesso a questi difficili quesiti. Una breve visita alla città di Linz, al suo Duomo e al centro cittadino conclude la prima “toc-cante” giornata.

Il giorno dopo ci attendono Mauthau-sen, l’Abbazia di Melk e il suo campo.

Percorriamo con grande meditazione e silenzio gli spazi del campo, la guida ci accompagna con compunzione e atten-zione nei singoli luoghi. Lei stessa sem-bra nutrire grande rispetto per la strut-tura. Commenta con grande sforzo ogni memoria, ci mostra i “resti” del campo, i braccialetti, le scarpe, la casacca dei de-tenuti del campo, ci racconta aneddoti, si spinge a mostrarci le parti normalmen-te celate ai visitatori. Un brivido inten-so ci prende alla vista della scala della morte, la Todesstiege, di 186 gradini che i deportati usavano per scendere nel-la cava che sorgeva accanto al campo. Lungo la scala, i detenuti erano costretti a trasportare enormi pietre sotto le ba-stonate dei Kapò. Sovente – ci racconta la guida – essi collassavano di fronte ad altri prigionieri che formavano la linea, travolgendone decine di altri in un terri-bile effetto domino. Il freddo pungente che accompagna la nostra visita aumen-ta e intensifica la sensazione di dolore, comprendiamo ancora di più “cosa sia stato Mauthausen”.

Il pomeriggio siamo ospiti dapprima dell’abbazia di Melk e poi del suo cam-po. La città è sede di un antico mona-stero benedettino, qui è stato girato il film, tratto dall’omonimo libro di Umber-to Eco, Il nome della rosa. L’imponente abbazia con i suoi spazi ci consente di venire a contatto con la vita monastica

del Medioevo, assieme a Gugliemo di Ba-skerville e al novizio Adso da Melk, ci ag-giriamo furtivi dentro l’abbazia, ora sia-mo nel refettorio, ora nella biblioteca, ora nelle stanze dei monaci benedettini.

È oramai tardo pomeriggio, quando la signora Bauer, una donna 75enne, con il suo viso dolce raccolto in candidi capelli argentati ci fa strada dentro il sottocam-po di Melk. Le ombre della sera stanno per cadere, il campo ci appare nella sua crudezza e struggimento. Vediamo i visi di Anselmo e Noris contrarsi davanti alle stele che ricordano i loro congiunti. La signora Bauer con una serena tranquilli-tà risponde alle nostre domande, ci con-duce metaforicamente attraverso quelle immense gallerie sotterranee dove i de-portati lavoravano per conto della Steyr-Daimler-Puch AG, la maggiore industria di armamenti del paese. Lasciamo una ghirlanda, un cero a ricordo della nostra visita, Anselmo ci chiede qualche minu-to di silenzio prima di uscire… ciascuno di noi si raccoglie in se stesso e medita… fuori dalla finestra si vede la neve e il fumo che esce da un comignolo. Il gelo di un pomerig-gio di gennaio contrastano con il caldo buono di un’abitazio-ne.

Salisburgo e Mozart saluta-no un viaggio-pellegrinaggio “struggente”. Per tutti.

Melk, 27 gennaio 2009

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24 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

PROGETTI E RELAZIONI

Iniziato nel 2006 su proposta dell’Asses-sorato all’Istruzione del Comune di Pin-zolo il progetto, per chi non ne fosse a conoscenza, si propone di sensibilizzare al dialogo alunni di lingua e cultura di-verse e di dare l’opportunità agli stessi di stringere nuove amicizie.

Gli alunni della classe quarta elemen-tare hanno soggiornato all’hotel am ho-chrhein a Bad Sackingen, una bella citta-dina a pochi chilometri da Murg, dal 20 al 24 aprile, accompagnati dalle insegnanti Donatella Sartori, Chiara Galazzini, dal-la Sig.ra Alessandra Binelli che è stata di grande aiuto per la sua ottima conoscen-za della lingua tedesca e da una di noi mamme, Giuliana.

Al loro arrivo, dopo un lungo ma in-teressante viaggio, i nostri bambini sono stati accolti con grande calore dagli ami-ci tedeschi che li attendevano presso l’albergo.

Nei giorni di permanenza sono state proposte attività coinvolgenti ed entusia-smanti dai coetanei della scuola di Murg:- minigolf al paese di Obersackingen- passeggiate, giochi all’aperto tra cui

una divertentissima “Caccia al tesoro” e Grillfeste

- visita guidata alla valle di Murg- spaghettata presso la scuola- visita al Mullmuseums in Wallbach (il

cosiddetto “museo dell’immondizia” dove sono stati raccolti e collezionati originali e svariati oggetti reperiti ap-punto dall’immondizia quali ad esem-pio macchine da cucire, vecchi giocat-toli, radio, piatti, bambole, orologi etc.)

- visita alla scuola di Murg (dove gli alunni tedeschi hanno rappresentato uno spettacolo teatrale) e visita alle classi bilingue

- giochi sportivi in palestra.L’ultima piacevolissima serata, quella

di giovedì 23, è stata trascorsa in pizzeria dove gli amici di Murg si sono congedati dando appuntamento ai nostri bambini per l’11 maggio, giorno in cui sarebbero arrivati a Pinzolo e vi avrebbero soggior-nato sino al 15.

Al loro puntualissimo rientro dell’indo-mani alle ore 18.15, i nostri bambini sono scesi dal pulmann con il viso stanco dal viaggio ma con un sorriso che esprimeva sì la felicità di rivedere le loro mamme, ma soprattutto la voglia di raccontarci la loro bellissima avventura.

La classe quarta conserva un bellissi-mo ricordo di questo viaggio, chi per un motivo e chi per un altro: l’approfon-dimento dell’amicizia con gli alunni di Murg, la loro calorosa accoglienza, la co-noscenza di un paese diverso dal nostro con lingua e abitudini differenti, la visita di un luogo piuttosto che di un altro, il divertente shopping in un negozio dove si compravano oggetti e souvenir con un solo euro e tanti altri simpatici ricordi.

È stato inoltre motivo di soddisfazione per noi mamme sapere che la classe è stata unita e sicuramente questa espe-rienza potrà consolidare i loro rapporti.

Gli alunni di quarta hanno vissuto con impazienza l’arrivo degli amici di Murg

Gemellaggio Pinzolo-Murg

Le mamme degli alunni della classe IV

Continua con successo il progetto di gemellaggio della

scuola primaria di Pinzolo con la Grundschule di Murg, una

cittadina della Germania, situata nella Foresta Nera

Page 27: Il Foglio del Comune di Pinzolo n. 8 - Giugno 2009

25IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

PROGETTI E RELAZIONI

felici di poter trascorrere del tem-po insieme a loro questa volta però nel loro paese e nella loro scuola.

La sera di lunedì 11 maggio noi genitori con i nostri figli ci siamo dati appuntamento all’hotel Bel-lavista di Giustino dove hanno poi soggiornato sino al 15, per acco-gliere gli attesi ospiti e dare loro il benvenuto.

Sono giunti fino a Trento in treno e poi da noi con il pulmann.

La loro stanchezza dopo un lun-go viaggio era evidente e compren-sibile così, dopo esserci fermati una mezz’ora per i saluti abbiamo augurato loro la buonanotte.

L’indomani mattina alle 9 e 30 i ventuno bambini, accompagnati dai loro insegnanti e da alcuni genitori, han-no raggiunto la nostra scuola e divisi in gruppi hanno fatto visita alle classi dalla prima alla quinta e in particolare i nostri bambini hanno rappresentato la storia de “I Musicanti di Brema” rigorosamente in tedesco. Dopo aver giocato e canta-to, la classe quarta e i bambini di Murg sono partiti alla volta della Pineta dove, dopo aver consumato tutti in compagnia un pranzo al sacco ed aver giocato insie-me, si sono incamminati verso Caderzone per una visita alle Terme e al Museo della Malga. Pausa gelato e quindi ritorno ver-so Pinzolo.

La giornata di mercoledì è trascorsa all’Antica Vetreria di Carisolo, dove tutti insieme, dopo una visita alla chiesetta di Santo Stefano hanno pranzato all’aperto e hanno giocato in compagnia. Nel tar-do pomeriggio alcune mamme hanno ac-compagnato i bambini tedeschi in paese per l’acquisto di cartoline e souvenir in quanto hanno espresso la volontà di voler portare a casa un ricordo del loro viag-gio.

L’ultimo giorno della loro permanen-za, giovedì 14, la classe quarta ha rap-presentato all’aula magna della scuola lo

spettacolo “I colori della vita” per tutte le classi e per gli ospiti di Murg che a loro volta l’avevano interpretata nei giorni di permanenza in Germania per i nostri bambini.

Nel pomeriggio appuntamento al ten-nis di Pinzolo e al bocciodromo per tra-scorrere insieme le ultime ore giocando all’insegna dell’allegria e del diverti-mento.

La sera una gustosissima cena tutti in-sieme all’hotel Bellavista. La serata di commiato dai nuovi amici si è conclusa con canti, giochi, saluti e scambio di in-dirizzi e numeri telefonici.

A parer nostro, avendo anche vissuto direttamente il coinvolgimento dei no-stri bambini, riteniamo che l’esperienza sia stata interessante ed entusiasmante. Per questo auspichiamo che il progetto di gemellaggio venga accolto con favore da chi nei prossimi anni sarà coinvolto.

Approfittiamo di questo spazio per ringraziare il dirigente e le insegnanti della classe IV dell’Istituto Comprensivo Val Rendena, che hanno permesso di far vivere questa valida opportunità ai no-stri figli e tutti gli sponsor che ci hanno omaggiato di favolosi gadget da offrire ai nostri amici tedeschi.

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26 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

PROGETTI E RELAZIONI

delle due realtà scolastiche.I bambini della classe quarta di Pin-

zolo hanno quindi soggiornato a Murg dal 20 al 24 aprile, sperimentando così la possibilità di vivere nella quotidiani-tà momenti di relazione con i compa-gni di lingua tedesca e condividendo, per alcuni giorni, gli stessi spazi, atti-vità di studio, di svago, di conoscenza dell’ambiente e sperimentare un pe-riodo d’apprendimento full-immersion in lingua straniera. Nella settimana dall’11 al 15 maggio 2009 gli alunni di Murg hanno “restituito” la visita e sono stati quindi a Pinzolo per completare e valorizzare lo scambio e cementare le basi di una bella amicizia tra entrambi i gruppi classe.

Il gemellaggio fra queste realtà scola-stiche ha permesso ai bambini di com-prendere che la conoscenza di un’altra lingua e di un’altra cultura è un arric-chimento personale e una positiva op-portunità per entrare in relazione con altre persone e aprire i loro cuori oltre i confini dell’Italia.

Un nuovo momento di scambio è pre-visto per ottobre 2009 ma questa volta

interesserà gli alunni che fre-quenteranno la classe quarta nel nuovo anno scolastico.

Un ringraziamento a tut-ti gli insegnanti e ai genitori che hanno collaborato alla riuscita di questo momento d’incontro e amicizia con gli amici di Murg e un augurio speciale agli scolari della fu-tura classe quarta affinché il loro gemellaggio sia proficuo e positivo come quello vissu-to dai miei scolari durante quest’anno scolastico.

Il gemellaggio Murg-Pinzolo è un pro-getto che coinvolge la scuola primaria di Pinzolo e la Grundhauptschule (scuo-la elementare) di Murg, una città del sud-ovest della Germania. L’idea del ge-mellaggio è partita nell’anno scolastico 2006-2007 grazie allo stimolo dell’As-sessore alla cultura del Comune di Pin-zolo, Carola Ferrari, all’appoggio del Dirigente dell’Istituto Comprensivo di Pinzolo, prof. Franco Brunelli, e al grup-po docente della scuola Primaria di Pin-zolo che, con molto entusiasmo e com-petenza, ha lavorato alla realizzazione del progetto.

La caratteristica principale della Grundhauptschule di Murg è quella di avere tra i suoi alunni un buon numero di scolari d’origine italiana e per que-sto sono state attivate, all’interno del-la scuola, classi bilingui, dove si alterna l’uso dell’italiano alla lingua tedesca.

Nell’anno scolastico in corso, 2008-2009, oltre a continuare lo scambio di dattico tra classi parallele, è stato ampliato il ventaglio delle iniziative ri-spetto agli anni precedenti aggiungen-do la novità dello scambio tra docenti

Gemellaggio tra le scuole di Pinzolo e Murg Una grande opportunità di incontro, scambio e condivisione

di Donatella SartoriMaestra

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27IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

PROGETTI E RELAZIONI

cena dell’ami-cizia aperta a tutti con diversi piatti contenen-ti prodotti tipi-ci delle diverse delegazioni ita-liane: prosciut-to di Modena DOP, parmigiano reggiano DOP, torta Barozzi, amarena al cioccolato, polenta con formaggio e bac-calà, spressa delle Giudicarie DOP, cro-stino con sugo di vongole, vini tra il Reno e il Panaro e Calisaya. Dalla delegazione della Germania: wurstel, crauti, speck, strudel e birra; dalla Grecia: crostino con olio d’oliva cretese e pecorino e infine dalla Francia: Maigret de Canard, Ro-quefort, brie, champagne, bordeaux e cognac. Tutti questi prodotti molto ap-prezzati dagli ospiti convenuti numerosi nella cittadina. La giornata conclusiva è cominciata con un’abbondante colazione internazionale e successiva tavola roton-da per uno scambio di pensieri, regali, ricordi e ringraziamenti da parte delle varie delegazioni. Infine abbiamo pran-zato tutti insieme per finire in bellezza questi meravigliosi giorni.

Con un po’ di rammarico nel primo po-meriggio, il ritorno in valle con il ricordo della splendida accoglienza ed amicizia che Vignola ci ha riservato.

É stata un’esperienza molto interes-sante che ci ha permesso di apprezzare la capacità dell’accoglienza di diverse culture e di conoscere comuni, prodotti e usanze diverse.

Speriamo di continuare quest’amicizia con Vignola con l’auspicio di poter con-traccambiare. Grazie ancora per tutto Vignola!

“Gemelli con gusto” (percorsi enoga-stronomici) è l’iniziativa organizzata dal comune di Vignola, proponendo la degu-stazione di prodotti tipici portati anche dalle città gemellate ed amiche. Il comu-ne di Pinzolo è stato invitato a partecipa-re a quest’iniziativa come città amica nei giorni 28/29/30 Novembre 2008 a Vigno-la e noi ragazzi (Nadia, Giulia, Federico ed Andrea) della pro loco gs mavignola abbiamo rappresentato il comune.

Siamo partiti venerdì mattina e no-nostante l’avversa giornata nevosa nel tardo pomeriggio siamo arrivati al mu-nicipio di Vignola. L’accoglienza è sta-ta molto calorosa, abbiamo conosciuto alcuni membri comunali: Iseppi Fran-cesco, molto premuroso e disponibile l’assessore alla cultura Romina Bertoni e la delegazione francese della città di Barbezieux. Dopo aver fatto conoscenza ci siamo recati all’ostello. La sera ci sia-mo trovati nel capannone dove ci hanno offerto un’abbondante cena con diverse specialità locali come il prosciutto crudo, la focaccia, l’aceto balsamico, lasagne, tortellini e diversi vini. Il clima era dav-vero molto caloroso sembrava di stare in una grande famiglia. A fine cena c’è stata la conoscenza e i saluti della città ge-mellate della Germania, della Francia e città amiche della Grecia, Gabiccemare e Pinzolo con i ringraziamenti di Nadia.

La mattina seguente c’è stata l’orga-nizzazione di diverse attività, quali visita della città, del fan club Ferrari Vignola e della “galleria Ferrari” a Maranello. Nel pomeriggio le delegazioni hanno allestito i vari stand con prodotti tipici, pubbli-cità per l’apertura di “gemelli con gu-sto”. Per allietare il pomeriggio è stato presentato uno spettacolo danzante di ballerini e frustatori di Vignola. La sera

Pinzolo cittá amica ospitata da Vignola

di Nadia, Federico, Giulia e Andrea Pro loco GS Mavignola

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28 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

PROGETTI E RELAZIONI

La giornata è stata poi resa davvero interessante per la visita alla “Marcega-glia”, con una guida d’eccezione, esegui-ta direttamente dal Signor Steno Marce-gaglia, padre dell’attuale presidente di Cofindustria (Emma Marcegaglia).

La musica l’ha fatta poi da padrona, con l’esibizione dei tre gruppi musicali; un appassionato fine serata con scam-bi reciproci all’insegna di un rafforzato gemellaggio tra Pinzolo e Gazoldo. Nel corso del 2008 la banda di Gazoldo degli Ippiliti fu ospite a Pinzolo, e per l’occa-sione fu organizzato il pranzo al ristoran-te Doss del Sabion, che lasciò nei bandi-sti un ricordo indelebile della suggestiva ed invidiabile bellezza della nostra terra.

Davvero encomiabile la prestazione dei nostri bandisti per il “tour de force” cui sono stati sottoposti.

La banda ha risposto alla richiesta dell’amministrazione comunale, con la

Il 17 gennaio 2009, la banda comunale è chiamata a partecipare alla processio-ne di Sant’Antonio a Mavignola nel primo pomeriggio e poi a sfilare per l’apertu-ra del consueto appuntamento annuale relativo alla manifestazione creata dal gruppo trasporto infermi di Pinzolo, “il trofeo trasporto infermi”, che vede ra-dunarsi ogni anno un numero sempre cre-scente di partecipanti.

Non c’è davvero tregua per la banda, perché il giorno successivo, il 18 genna-io, di buon mattino si parte in trasfer-ta verso Gazoldo degli Ippoliti, in terra mantovana, dove il comune di Pinzolo da anni ha stretto un forte legame di ami-cizia.

A Gazoldo si partecipa, in sfilata con altri due gruppi musicali, all’inaugura-zione di una strada e di una targa alla memoria di un carabiniere caduto in ser-vizio.

Gazoldo degli Ippoliti (MN) - Vignola (MO)Vaprio D’adda (MI)

di Giovanni MaffeiPresidente Banda Comunale di Pinzolo

La Banda comunale di Pinzolo nella sede della Marcegaglia a Gazoldo degli Ippoliti

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29IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

PROGETTI E RELAZIONI

quale si chiedeva la presenza partecipa-ta in rappresentanza della cittadinanza di Pinzolo, ed in questi casi la musica sembra davvero essere l’ingrediente più valido ed efficace per l’ulteriore raffor-zamento dell’amicizia che lega Pinzolo a Gazoldo.

La banda comunale è chiamata nuova-mente ad effettuare un analogo servizio di gemellaggio, teso anch’esso al raffor-zamento di un rapporto di amicizia di vecchia data, che tiene uniti i cittadini di Pinzolo con quelli di Vignola, in terra Emiliana.

La trasferta per Vignola è prevista per il giorno 5 aprile; si parte prestissi-mo, alle quattro, per essere disponibili e schierati a Vignola per le ore 9, in una bellissima giornata di sole. Si sfila più volte lungo un percorso già conosciuto ai più, proprio perché già altre volte in passato la banda ha partecipato a que-sta sontuosa sfilata dei “ciliegi in fiore”, che vede il continuo susseguirsi di carri mascherati a primavera per la festa dei ciliegi, alternati da bande musicali di ogni dove, con le loro allegre musiche ed i loro ritmi cadenzati.

Alla banda di Pinzolo viene anche ri-servato l’onore di allietare in marcia l’interno della fiera allestita ogni anno per l’occasione.

Un buon pranzo in amicizia realizzato direttamente dal gruppo scout locale, ci ha permesso di riorganizzare le forze per-dute nella lunga sfilata musicale, anche se l’allegria che saturava l’aria della cit-tà modenese ha contribuito certamente a rendere meno faticosa la prestazione dei suonatori, della cittadinanza e della moltitudine di persone che accalcavano le strade della manifestazione.

“Fresca” invece è la trasferta effet-tuata il 24 maggio in terra padana, a Va-prio d’Adda, in provincia di Milano.

In questo caso si tratta di una nuova amicizia, che segue le ormai consolidate prassi dello scambio sociale e culturale,

che porterà la banda milanese a Pinzolo nel corso del mese di giugno 2010.

E come recita quel detto “prendere due piccioni con una fava”, abbiamo ap-profittato della trasferta per fare tappa a Bergamo, per la precisione “Berghem de sura”, dove abbiamo potuto godere delle preziosità del centro storico. Trasferiti a Vario d’Adda nel primo pomeriggio, a soli 30 minuti da Bergamo, abbiamo incon-trato questi nuovi amici, che per l’occa-sione del loro centenario hanno voluto la presenza della nostra banda.

La sfilata delle due bande ha introdot-to la festa, seguita da un concerto in due parti; la prima riservata alla banda di Pinzolo che ha presentato in anteprima i pezzi preparati nei primi mesi dell’anno in corso e che sono stati diretti dal no-stro nuovo “maestro di banda”, Franco Puliafito di Roncone.

Dunque la banda sta vivendo una nuova ennesima sfida, con cambio del maestro e con nuovi pezzi musicali; serve quindi un rinnovato entusiasmo, una voglia nuo-va di suonare e stare insieme: mi sembra di poter affermare che questo non man-ca e che siamo sulla buona strada per presentarci rinnovati alla nostra Pinzolo.

Nella prima parte dell’anno la banda dunque ha risposto “presente”, in segno di amicizia con Gazoldo degli Ippoliti, con Vignola, con Vaprio d’Adda, in segno di doveroso impegno per le manifesta-zioni locali, con la responsabilità che da sempre la contraddistingue, per portare a questi nostri amici il saluto di tutti i Pi n zo le r i , attraverso una socia-lità capace di donare oltre che di ricevere.

Dunque, grazie ban-da comuna-le!

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30 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

GIOVANI

3 maggio 2009. I partecipanti al viaggio studio nella Ötztal

no partecipato, e, perché no, anche dei meno giovani. L’atmosfera di quest’av-ventura infatti si è rivelata da subito tra le più piacevoli e confidenziali anche dal punto di vista dell’interscambio genera-zionale, per cui il rapporto con gli am-ministratori e le autorità ci è parso dav-vero amichevole e collaborativo. Animati da una comune curiosità verso la nuova località montana, abbiamo avuto modo – soprattutto nei momenti ufficiali o con-viviali - di scambiarci opinioni ed espe-rienze.

Già il giorno dell’arrivo è stato piut-tosto intenso. L’acclimatazione all’am-biente ed alla cultura austriaca è riuscita immediatamente grazie ad una prelibata Wiener Schnitzel - di dimensioni conside-revoli - ma soprattutto grazie a Carmen Fender, la direttrice dell’azienda turisti-ca del posto, che ci ha accolti con gen-tilezza illustrandoci le particolarità del comprensorio sciistico di Sölden. Fender, un cognome che resta nella memoria di ogni turista di Sölden che si rispetti: dei

“Le voci e le risate dei miei compagni di viaggio mi riportarono alla realtà… E finalmente rieccomi sveglia dopo quelli che mi sembravano solo 5 minuti di son-no. Guardai fuori dal finestrino e… sia-mo tornati indietro? Una valle stretta attraversata da una strada altrettanto stretta, cascate in lontananza sul ver-sante della montagna, abeti e vegetazio-ne folta mi fecero credere per un attimo di trovarmi tra le montagne della Val Rendena, le mie montagne. Eppure non potevano essere quelle. Quelle me le ero lasciata alle spalle la mattina stes-sa. Subito un cartello mi ricordò dov’ero diretta e cosa stavo facendo. Indicava SÖLDEN, ÖTZTAL. Ancora pochi minuti e saremmo arrivati.”

Come da qualche anno a questa parte, eccoci di nuovo di ritorno dal viaggio di studio organizzato dal Piano Giovani Val Rendena, con meta –per quest’anno- l’ Austria. Un’esperienza unica che rimarrà nel cuore di tutti i 40 giovani che vi han-

Il paradiso sugli sci: Sölden

di Alice e Cristina

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GIOVANI

“Fender” è una farmacia, è un negozio di abbigliamento, Fender è - appunto - il cognome della direttrice dell’azienda turistica. Il turismo di Sölden, come lei stessa ci ha raccontato, si basa infatti sull’orgoglio dei suoi abitanti più autoc-toni, e sul loro amore per il proprio terri-torio. Solo a famiglie del posto, ad esem-pio, è concesso di costruire rifugi sul ghiacciaio e generalmente la gestione di tali locali resta in mano alle stesse fami-glie, così come la direzione degli impian-ti di risalita. È proprio questo forte lega-me tra gente del posto e territorio che, a suo avviso, garantisce la riuscita di un turismo fruttuoso e allo stesso tempo ri-spettoso dell’ambiente e di ciò che offre. Un’impostazione di questo tipo dà l’idea di un’attività turistica non certo basata sulla speculazione e sullo sfruttamento irragionevole delle risorse, ma piuttosto sulla volontà di valorizzare la propria lo-calità, e di presentarla al visitatore nel migliore dei modi possibili. Personalmen-te, sono rimasta molto colpita dall’ospi-talità ricevuta e dall’atteggiamento cor-diale di baristi e ristoratori che ci hanno accolto col sorriso e con tanta allegria nonostante la nostra “ciurma di italiani” fosse ingombrante e a volte troppo ru-morosa (soprattutto se messa a confron-to con la cultura “della discrezione e del silenzio” tipica del mondo del nord). Io, che non sono una grande “economista” e neppure un’esperta di promozione turi-stica, e che guardo alle cose con occhio “umanistico”, credo di poter affermare con certezza che la cosa che più resta nel cuore dopo un soggiorno fuori casa sono le relazioni umane che si è riusciti a stabilire. È il confronto aperto con l’al-tro che ci arricchisce e, in qualità di visi-tatori, ci alletta, ci affascina. Sapere di poter contare su un rapporto amichevole - più che professionale - con la gente del posto è sicuramente un ottimo incenti-vo per un’eventuale seconda visita alla località. Tornandomene in Italia porterò

con me il ricordo di gente simpatica e di-sponibile che val la pena tornare a salu-tare, di una località che in qualche modo è “diventata anche un po’ mia” in quanto – anche se per poco - mi ci sono sentita a casa. L’esperienza a Sölden sicuramente ci ha messo a confronto con una cultura dell’ospitalità forse più avanzata della nostra, tutta da imparare.

Ma torniamo alla cronologia della no-stra gita. Per la sera della prima giornata era previsto un momento di confronto, una tavola rotonda “presieduta” da Fa-bio Sacco, ricercatore della facoltà di economia dell’università di Trento che ci ha presentato il Piano Strategico di Svi-luppo Sostenibile. L’incontro con Fabio Sacco è servito anche e soprattutto a re-sponsabilizzarci, a ricordarci l’importan-za del nostro coinvolgimento nelle que-stioni che riguardano il futuro del nostro territorio. Il dibattito che è seguito alla presentazione del Piano Strategico infat-ti, ci ha portati al confronto della realtà della Ötztal, descrittaci nel pomeriggio dalla signora Fender con la nostra realtà di valle. La storia del turismo della Öt-ztal è stata segnata da una svolta positi-va al momento in cui si è decisa una col-laborazione totale tra varie realtà locali: funzionerà così anche per noi? Il quesito resta aperto.

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32 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

GIOVANI

Aqua Dome a Längenfeld

Momenti interessanti di riflessione come quello della tavola rotonda sono stati sapientemente alternati a momen-ti di vero divertimento nel nostro viag-gio studio. E così, per esempio, abbia-mo avuto modo di “testare con mano” le possibilità di svago offerte da Sölden, a partire dai 150 km di piste dei ghiac-ciai Tiefenbach (3309m) e Rettenbach (3370m). Panorami magnifici valorizzati da spaziose piazzole di veduta realizzate nei punti di maggiore suggestione, piste ampie, lunghe ed in ottimo stato, esu-beranti sculture di ghiaccio, spazi vasti e ben gestiti. In un’unica giornata ab-biamo avuto la possibilità di sciare sulla pista che ospita la prima tappa europea di coppa del mondo di sci, di rilassarci al sole godendoci un tipicissimo Bratwurst ed un’ancor più tipica Söldenbier. Pro-prio il giorno della nostra visita, un grup-po pop tedesco vivacizzava l’ambiente con la sua musica allegra e ballabile cre-ando l’atmosfera giusta per una giornata magica. Come se non bastasse, a pochi metri di distanza dal palco il Gletscher-stadion (piccolo anfiteatro all’aperto che si trova alla stazione principale degli im-pianti) si preparava per ospitare la co-siddetta Frühlingsfest, evento tutto par-ticolare che vede sciatori travestiti nei modi più bizzarri esibirsi in salti acroba-tici, o meglio tuffi acrobatici, dato che si

chiudono in una piscina gonfiata per l’oc-casione. Insomma, una montagna fanta-stica dal punto di vista panoramico ed ambientale, ed allo stesso tempo ricca di eventi che hanno grande risonanza anche ad ampio raggio.

Ma lo svago non si esaurisce sulle piste da sci. La sera la “bella vita” continua nei numerosi locali Après-Ski e Keller tipici, dove il divertimento prende veramente il via. A partire dalle 17.00 c’è aria di festa a Sölden, e noi abbiamo voluto godercela tutta (o quasi). Una discoteca su 3 piani, dall’architettura interna originalissima e dall’atmosfera spavalda e colorata ci ha animato la serata fino a notte fonda.

La solita sveglia delle 8.30, la mattina dopo, è stata più dura che mai, ma la nostra tabella di marcia non lasciava spa-zio a ritardi o esitazioni. Eccoci quindi svegli, puntuali come sempre, pronti per una nuova giornata. Come da program-ma prestabilito la giornata prevedeva l’incontro con il sindaco di Sölden che ci avrebbe accompagnato nella prima tap-pa della mattinata: il depuratore della cittadina. Sebbene questa visita sia stata accolta con facce piuttosto perplesse ini-zialmente, la spiegazione dei metodi uti-lizzati per la depurazione nella località austriaca ha attirato l’interesse di gran parte del gruppo che ha proseguito la vi-sita prestando attenzione alle descrizioni del tecnico il quale ha illustrato detta-gliatamente le fasi del processo e i locali adibiti a questo.

Apprezzate sono state anche il resto delle visite della mattinata, cioè quelle alle sedi delle varie associazioni: Vigili del Fuoco, del Soccorso Alpino e della Croce Rossa di Sölden. Le tre sedi sono situate nello stesso stabile; un grande edificio dotato di locali spaziosi che pos-sano contenere tutte le attrezzature ne-cessarie ai vari membri delle stesse.

Poiché molti di noi sono impegnati in queste attività e fanno parte delle me-desime associazioni in territorio trenti-

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GIOVANI

Il sindaco di Sölden Schöpf Ernst Georg, l’assessore di Pinzolo Carola Ferrari, l’assessore Christian Armani e il consigliere Walter Valenti di Ragoli

no, la possibilità di un confronto con la parallela realtà austriaca ha interessato molto l’intero gruppo. Ed infatti, nume-rose sono state le domande rivolte alla nostra guida, anche specifiche riguar-danti i metodi o le attrezzature utiliz-zate.

Dopo il pranzo offerto dall’ammini-strazione comunale di Sölden, come da programma siamo giunti all’AQUA DOME, il più grande ed innovativo centro ter-male delle Alpi, situato a Längenfeld, a poco più di 10 Km dal centro di Sölden. Tutti noi siamo rimasti affascinati dalla splendida struttura a forma di cristallo con pareti trasparenti che già da lonta-no, dal finestrino del pullman, potevamo scorgere. Il fascino di questa struttura, (combinato alla suggestione del meravi-glioso panorama alpino in cui è inserita) regala agli ospiti dell’ Aqua Dome una sensazione magica. Prima di godere an-che noi di questa “sensazione magica”, abbiamo avuto modo di conoscere me-glio l’organizzazione interna ed il fun-zionamento delle terme, grazie ad una guida che ci ha illustrato tutte le zone del centro: zona termale delle piscine in-terna ed esterna -sia per adulti che per ospiti più piccoli-, zona spa con vari tipi di sauna, area massaggi, sale relax, zona fitness (un’area espressamente dedicata agli sportivi, dotata non solo di macchi-nari ma anche di istruttori a completa di-sposizione degli ospiti). Inoltre ci è stato possibile visitare una parte dell’albergo collegato alle Terme. La visita alla strut-tura, come ho accennato prima, non è stata solo a “carattere teorico”. Fortu-natamente, abbiamo potuto sperimenta-re in prima persona gli effetti benefici di questo complesso termale immergendoci nelle sue grandi vasche all’aperto di ac-qua sulfurea e rilassandoci in accoglien-ti saune e bagni turchi. Con rammarico, venuta sera, abbiamo dovuto lasciare le acque calde delle terme per ritornare a Sölden, dove, il giorno seguente ci si sa-

rebbe preparati per la partenza….il no-stro viaggio volgeva oramai al termine. Eppure le sorprese non erano ancora fi-nite.

Prima del rientro, infatti, ci aspettava ancora la visita al ÖTZIDORF. Ötzidorf è un museo archeologico all’aperto alle-stito per mostrare ai visitatori le case e l’economia del neolitico, ossia dell’epo-ca di Ötzi. A pochi chilometri da Sölden abbiamo fatto tappa in questo luogo, immerso nel verde della valle, dove due guide ci hanno attesi per accompagnar-ci tra le abitazioni e gli arnesi di que-ste popolazioni, e farci fare un tuffo nel passato e nella storia dei nostri antenati. Abbiamo scoperto come Ötztal non sia solo sinonimo di attrazione per il turismo sciistico ma sappia valorizzare anche la propria identità culturale.

“…stanca ma veramente soddisfatta dei quattro giorni passati in compagnia alla scoperta di una nuova realtà, (che, per quanto simile, in molti aspetti si è rivelata diversa dalla mia) riflettevo nel viaggio di ritorno sull’ importanza di questa mia esperienza. Me ne tornavo in Italia con una miriade di idee, proposte, e stimoli per aprire orizzonti nuovi allo sviluppo del mio territorio.”

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34 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

GIOVANI

gli operatori, consultazione di dossier infor-mativi e bacheche con notizie di particolare rilievo, annunci di lavoro, brochure e opu-scoli, schede monografiche su temi di par-ticolare interesse per i giovani, promozione dei progetti del Piano Giovani Val Rendena.

Il portale rendenagiovani.it è uno spazio interamente dedicato ai giovani che pos-sono trovare informazione a 360 gradi che spazia dagli eventi agli annunci di lavoro e una vera e propria community on line.

“Animazione, promozione e creatività”, questo il tema del Piano Giovani 2009.

I concetti di promozione e informazio-ne saranno resi visibili con la creazione di un sito web rielaborato e all’altezza delle nuove tecnologie e il restyling dei prodotti editoriali che promuovono i progetti e gli eventi anche attraverso l’uso del logo Ren-dena Giovani e di un’immagine coordinata visibilmente riconoscibile e unitaria. Verrà poi creato un gruppo di giovani e giovani adulti che svolgano un progetto di anima-zione della valle fungendo da attrattiva sviluppando anche una sorta di “pubbliche relazioni di territorio”.

Durante l’estate e l’autunno la valle verrà animata da eventi e feste con temi condut-tori che abbiano come scopo la promozione di Rendena Giovani per creare comunità e partecipazione al progetto. La creatività, riscoperta in questi ultimi anni dai giovani della valle grazie ai progetti proposti dal Piano, ha un ampio spazio nella progettuali-tà 2009 per dare modo di sviluppare i talenti e rendere i giovani cittadini attivi.

Il Piano Giovani è una libera iniziativa dei Comuni della Val Rendena. Nato grazie a un progetto dell’Assessorato alle Politiche Giovanili della Provincia Autonoma di Tren-to ha come obiettivo quello di cogliere le aspirazioni dei giovani della Val Rendena per valorizzarne le potenzialità, approfon-dirne le conoscenze e creare aggregazione e sinergia per il presente e per il futuro.

Questo quarto anno di attivazione del Piano Giovani di zona della Val Rendena, denominato Rendena Giovani, costituisce un’innovativa e preziosa opportunità per i giovani e la comunità per intraprendere un cammino senza precedenti nel nostro territorio. Il Piano ha rappresentato fino ad ora un percorso di crescita culturale e sociale permettendo la nascita di iniziati-ve collaterali e una prima apertura verso la valorizzazione dei giovani e delle loro potenzialità. I Giovani stanno riscoprendo la possibilità di applicare la loro creatività nella vita quotidiana sviluppando le proprie idee e i propri talenti.

Se i primi anni del Piano Giovani sono serviti per proporre idee e impostare le strategie il 2009 rappresenta invece una sfida per il Piano.

Lo sportello informativo Informagiovani aperto presso il Municipio di Pelugo e gestito dall’associazione “Rendena Eventi” svolge un’attività di informazione e orientamento concreta e innovativa su tutte le tematiche di interesse giovanile come formazione, la-voro, tempo libero, salute, viaggi e lavoro all’estero.

A Pinzolo trovava posto presso le Ex Scuole Elementari un secondo Informagio-vani che verrà riattivato non appena sa-ranno ultimati i lavori di ristrutturazione dell’edificio per la realizzazione di quella che sarà la Casa della Cultura.

Informagiovani si rivolge a giovani, ado-lescenti, insegnanti, operatori giovanili, re-ferenti di scuole, associazioni, enti pubblici e privati e offre: colloquio informativo con

Piano Giovani Val Rendena 2009“Animazione, promozione e creatività”

in Val Rendena non c’è niente peri giovani

I N F O R M A G I O V A N I

05 luglioCampus sportivo

CAMPUS CALCISTICO

Camp intensivo di insegnamento del gioco del calcio rivolto in particolare a chi vuole diventare “allenatore di domani”. Il corso si avvarrà di esperti giocatori e tecnici professionisti del Chievo Verona. La passione per lo sport nazionale ma soprattutto la voglia di imparare le regole del gioco non solo in campo ma anche nella vita.

Età per partecipare : dai 12 ai 17 anniData prevista per l’evento: dal 26 luglio al 2 agosto Sede dell’evento: campo di calcio di CarisoloScadenza iscrizioni: 15 giugno

06 settembreSerate e feste

RENDENA STRA-VAGANTE

Power! Giorni di festa animeranno la Val Rendena. Gare sportive tra paesi, calcetto, tornei, un piccolo villaggio come un “Paese dei Balocchi” e concerti rock dei nostri giovani di valle e di giovani trentini.

Età per partecipare: dagli 11 ai 29 anni Per gli Spettatori l’ età è illimitata…Data prevista per l’evento: metà settembre Sede dell’evento: Val Rendena località varie

ottobreCorso di teatro

INTERPRETANDO FIABE E LEGGENDE DELLA VAL RENDENA

Un corso di teatro entusiasmante ed innovativo che fornirà tecniche di improvvisazione e di musical portando in scena una commedia rappresentativa delle leggende e del folklore della Val Rendena.

Età per partecipare: dagli 11 ai 29 anniData prevista per l’evento: da ottobre a dicembreSede dell’evento: teatro di SpiazzoScadenza iscrizioni: 30 settembre

ottobreCorso di pittura e lavorazione del legno

CREATIVITY

Lavorazione scultorea e pittorica su legno. Un’iniziativa che promuove sia l’arte che la tradizione locale e consente di imparare le tecniche e applicarle secondo la propria personale creatività.

Età per partecipare: dagli 11 ai 29 anni. Data prevista per l’evento: da fine ottobre a fine novembre Sede dell’evento: Pelugo Scadenza iscrizioni: 30 settembre

07 08

04 luglioCorso di musica pop-rock con concerto finale

GIOVANI IN ROCK

Stage intensivo di una settimana per apprendere ed approfondire la tecnica esecutiva della band di musica pop-rock con l’ausilio di strumenti quali chitarra elettrica, basso elettrico, batteria, tastiere e voce.

Età per partecipare: dai 14 ai 29 anniSede dell’evento: sala prove da definire Data prevista per l’evento: 27 luglio al 1 agosto concerto finale ad agostoScadenza iscrizioni: 15 giugno

03 luglioIn montagna con la SAT

CAMPUS IN RIFUGIO

5 giorni al rifugio Denza-Gruppo della Presanella alta Val di Sole per conoscere la montagna e condividere un’esperienza di vita di gruppo. Accompagnati da Guide Alpine ed Esperti, si impareranno le tecniche di arrampicata e si approfondiranno tematiche riguardanti il ciclo dell’acqua ed il fronte della Prima Guerra Mondiale.

Età per partecipare: dagli 11 ai 16 anniData prevista per l’evento: dal 13 al 17 luglio Scadenza iscrizioni: 30 giugno

02 maggioViaggio

VIAGGIO STUDIO A SÖLDEN-AUSTRIA

Sölden è una località tra i monti dell’Austria nella Ötztal che ospita tutti gli anni le prime gare della Coppa del Mondo di Sci sul ghiacciaio Rettenbach, con partenza ad oltre 3.000 metri di altitudine. Durante il soggiorno si avrà l’occasione di conoscere da vicino l’organizzazione della località confrontandosi con la locale Amministrazione Comunale, Azienda di promozione Tu-ristica e Società Funivie. Inoltre un pomeriggio sarà autogestito per un confronto sulle tematiche legate allo sviluppo del turi-smo nella Val Rendena comparato con quanto appreso dagli incontri con gli enti locali di Sölden. Una giornata sarà dedicata all’esplorazione del demanio sciabile ed un’altra ad una visita all’Aqua Dome.

Età per partecipare: dai 18 ai 29 anniData prevista per l’evento: dal 30 aprile al 3 maggio Scadenza iscrizioni: 15 aprile

01 aprileCorso di ballo dell’ottocento e viaggio studio a Vienna

SISSI E CECCO BEPPE AI GIORNI NOSTRI

Un corso di ballo ottocentesco tra cui il famosissimo valzer viennese molto divertente e coinvolgente. Si vivrà il sogno dei fasti della corte degli Asburgo e a settembre la magia proseguirà anche a Vienna per un viaggio studio ed un incontro con altri giovani appassionati alla meravigliosa storia degli Imperatori Elisabetta e Francesco Giuseppe.

Età per partecipare: dai 14 ai 29 anni Data prevista per l’evento: da aprile a maggio viaggio in settembreSede dell’evento: Madonna di CampiglioScadenza iscrizioni: 20 aprile

ISCRIZIONI AI PROGETTIRICHIESTA INFORMAZIONI

PROPOSTA DI SUGGERIMENTI ED IDEE

Informagiovani Rendena Giovani Municipio di Pelugo piano attico

dal martedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00

Tel. 0465.800119

Ma puoi scriverci sempre per e-mail!

[email protected]

infoI N F O R M A G I O V A N I

Finalmente un ufficio tutto per i giovani dove trovare infor-mazioni su opportunità, lavoro all’estero, università, formazio-ne, vacanze in Italia, Europa e Mondo, volontariato, tempo libe-ro, eventi e concorsi e tanto altro. È un servizio pubblico gratuito rivolto sia ai giovani che alle famiglie. www. rendenagiovani.it | [email protected]

INFORMAZIONI ED ISCRIZIONIInformagiovani Rendena Giovani Municipio di Pelugo - piano attico dal martedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00 | Tel. 0465.800119 Ma puoi scriverci sempre per e-mail! [email protected]

SERVIZIO PUBBLICO ATTIVO DA APRILE

Ti aspettiamo per questa meravigliosa avventura!

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IT

di Gloria BaraldiReferente tecnico del Piano Giovani

Page 37: Il Foglio del Comune di Pinzolo n. 8 - Giugno 2009

35IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

GIOVANI

Stage intensivo per apprendere ed appro-fondire la tecnica esecutiva della band di musica pop rock con l’ausilio di strumen-ti quali chitarra elettrica, basso elettrico, batteria, tastiera e voce.Campus calcisticoCamp intensivo di insegnamento del gioco del calcio rivolto in particolare a chi vuole diventare allenatore di domani.Rendena Stra–VaganteGiorni di festa animeranno la Val Rendena. Gare sportive tra paesi, tornei ed un picco-lo villaggio come un “paese dei balocchi” e concerti rock dei nostri giovani di valle e di giovani trentini.Interpretando fiabe e leggendeCorso di teatro innovativo che fornirà tec-niche di improvvisazione e di musical por-tando in scena una commedia rappresenta-tiva delle leggende e del folklore della Val Rendena.CreativityLavorazione scultorea e pittorica su legno. Un’iniziativa che promuove sia l’arte che la tradizione locale ed applica le tecniche se-condo la propria personale creatività.Per iscrizioni ed approfondimento sui pro-getti che verranno promozionali in valle anche durante l’anno, per partecipare ed ideare il piano giovani del 2010 la comunità ed i giovani sono invitati a rivolgersi all’in-formagiovani presso il Municipio di Pelugo dalle ore 10.00 alle ore 12.00 dal martedì al venerdi tel 0465/800.119 oppure per email in qualsiasi momento ad [email protected] www.rendenagiovani.it

in Val Rendena non c’è niente peri giovani

I N F O R M A G I O V A N I

05 luglioCampus sportivo

CAMPUS CALCISTICO

Camp intensivo di insegnamento del gioco del calcio rivolto in particolare a chi vuole diventare “allenatore di domani”. Il corso si avvarrà di esperti giocatori e tecnici professionisti del Chievo Verona. La passione per lo sport nazionale ma soprattutto la voglia di imparare le regole del gioco non solo in campo ma anche nella vita.

Età per partecipare : dai 12 ai 17 anniData prevista per l’evento: dal 26 luglio al 2 agosto Sede dell’evento: campo di calcio di CarisoloScadenza iscrizioni: 15 giugno

06 settembreSerate e feste

RENDENA STRA-VAGANTE

Power! Giorni di festa animeranno la Val Rendena. Gare sportive tra paesi, calcetto, tornei, un piccolo villaggio come un “Paese dei Balocchi” e concerti rock dei nostri giovani di valle e di giovani trentini.

Età per partecipare: dagli 11 ai 29 anni Per gli Spettatori l’ età è illimitata…Data prevista per l’evento: metà settembre Sede dell’evento: Val Rendena località varie

ottobreCorso di teatro

INTERPRETANDO FIABE E LEGGENDE DELLA VAL RENDENA

Un corso di teatro entusiasmante ed innovativo che fornirà tecniche di improvvisazione e di musical portando in scena una commedia rappresentativa delle leggende e del folklore della Val Rendena.

Età per partecipare: dagli 11 ai 29 anniData prevista per l’evento: da ottobre a dicembreSede dell’evento: teatro di SpiazzoScadenza iscrizioni: 30 settembre

ottobreCorso di pittura e lavorazione del legno

CREATIVITY

Lavorazione scultorea e pittorica su legno. Un’iniziativa che promuove sia l’arte che la tradizione locale e consente di imparare le tecniche e applicarle secondo la propria personale creatività.

Età per partecipare: dagli 11 ai 29 anni. Data prevista per l’evento: da fine ottobre a fine novembre Sede dell’evento: Pelugo Scadenza iscrizioni: 30 settembre

07 08

04 luglioCorso di musica pop-rock con concerto finale

GIOVANI IN ROCK

Stage intensivo di una settimana per apprendere ed approfondire la tecnica esecutiva della band di musica pop-rock con l’ausilio di strumenti quali chitarra elettrica, basso elettrico, batteria, tastiere e voce.

Età per partecipare: dai 14 ai 29 anniSede dell’evento: sala prove da definire Data prevista per l’evento: 27 luglio al 1 agosto concerto finale ad agostoScadenza iscrizioni: 15 giugno

03 luglioIn montagna con la SAT

CAMPUS IN RIFUGIO

5 giorni al rifugio Denza-Gruppo della Presanella alta Val di Sole per conoscere la montagna e condividere un’esperienza di vita di gruppo. Accompagnati da Guide Alpine ed Esperti, si impareranno le tecniche di arrampicata e si approfondiranno tematiche riguardanti il ciclo dell’acqua ed il fronte della Prima Guerra Mondiale.

Età per partecipare: dagli 11 ai 16 anniData prevista per l’evento: dal 13 al 17 luglio Scadenza iscrizioni: 30 giugno

02 maggioViaggio

VIAGGIO STUDIO A SÖLDEN-AUSTRIA

Sölden è una località tra i monti dell’Austria nella Ötztal che ospita tutti gli anni le prime gare della Coppa del Mondo di Sci sul ghiacciaio Rettenbach, con partenza ad oltre 3.000 metri di altitudine. Durante il soggiorno si avrà l’occasione di conoscere da vicino l’organizzazione della località confrontandosi con la locale Amministrazione Comunale, Azienda di promozione Tu-ristica e Società Funivie. Inoltre un pomeriggio sarà autogestito per un confronto sulle tematiche legate allo sviluppo del turi-smo nella Val Rendena comparato con quanto appreso dagli incontri con gli enti locali di Sölden. Una giornata sarà dedicata all’esplorazione del demanio sciabile ed un’altra ad una visita all’Aqua Dome.

Età per partecipare: dai 18 ai 29 anniData prevista per l’evento: dal 30 aprile al 3 maggio Scadenza iscrizioni: 15 aprile

01 aprileCorso di ballo dell’ottocento e viaggio studio a Vienna

SISSI E CECCO BEPPE AI GIORNI NOSTRI

Un corso di ballo ottocentesco tra cui il famosissimo valzer viennese molto divertente e coinvolgente. Si vivrà il sogno dei fasti della corte degli Asburgo e a settembre la magia proseguirà anche a Vienna per un viaggio studio ed un incontro con altri giovani appassionati alla meravigliosa storia degli Imperatori Elisabetta e Francesco Giuseppe.

Età per partecipare: dai 14 ai 29 anni Data prevista per l’evento: da aprile a maggio viaggio in settembreSede dell’evento: Madonna di CampiglioScadenza iscrizioni: 20 aprile

ISCRIZIONI AI PROGETTIRICHIESTA INFORMAZIONI

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dal martedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00

Tel. 0465.800119

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Finalmente un ufficio tutto per i giovani dove trovare infor-mazioni su opportunità, lavoro all’estero, università, formazio-ne, vacanze in Italia, Europa e Mondo, volontariato, tempo libe-ro, eventi e concorsi e tanto altro. È un servizio pubblico gratuito rivolto sia ai giovani che alle famiglie. www. rendenagiovani.it | [email protected]

INFORMAZIONI ED ISCRIZIONIInformagiovani Rendena Giovani Municipio di Pelugo - piano attico dal martedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00 | Tel. 0465.800119 Ma puoi scriverci sempre per e-mail! [email protected]

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Un rinnovato entusiasmo, nuove idee e un restyling d’immagine più vicino ai gio-vani che si rispecchia anche nel Tavolo del Piano Giovani, tavola rotonda di confronto e di progetto costituita dai rappresentanti delle Amministrazioni, da associazioni e da enti che rappresentano il territorio.

Il Tavolo vuole essere visto come un’op-portunità affinché divenga un vero propul-sore delle capacità giovanile.

I progetti in programma quest’anno sono:Sissi e Cecco Beppe ai giorni nostriUn corso di ballo ottocentesco tra cui il fa-mosissimo valzer viennese molto divertente e coinvolgente.Si vivrà il sogno dei fasti della corte degli Asburgo e a settembre la magia proseguirà anche a Vienna per un viaggio studio ed un incontro con altri giovani appassionati alla meravigliosa storia degli Imperatori Elisa-betta e Francesco Giuseppe.Viaggio Studio a SöldenSölden è una località tra i monti dell’Au-stria nella Ötztal che ospita tutti gli anni le prime gare della Coppa del Mondo di Sci sul ghiacciaio Rettenbach, con partenza ad oltre 3.000 metri di altitudine.Durante il soggiorno si avrà l’occasione di conoscere da vicino l’organizzazione della località confrontandosi con la locale Am-ministrazione Comunale, Azienda di pro-mozione Turistica e Società Funivie. Inol-tre un pomeriggio sarà autogestito per un confronto sulle tematiche legate allo svi-luppo del turismo nella Val Rendena com-parato con quanto appreso dagli incontri con gli enti locali di Sölden. Una giorna-ta sarà dedicata all’esplorazione del de-manio sciabile ed un’altra ad una visita all’Aqua Dome.Campus in rifugio5 giorni al rifugio Denza-Gruppo della Presa-nella alta Val di Sole per conoscere la mon-tagna e condividere un’esperienza di vita di gruppo. Accompagnati da Guide Alpine ed Esperti, si impareranno le tecniche di ar-rampicata e si approfondiranno tematiche riguardanti il ciclo dell’acqua ed il fronte della Prima Guerra Mondiale.Giovani in rock

Page 38: Il Foglio del Comune di Pinzolo n. 8 - Giugno 2009

36 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

MAVIGNOLA

I lavori, iniziati martedì 22 aprile, sono proseguiti durante l’estate e l’autunno, hanno compreso tutte le opere necessa-rie per il restauro complessivo del mo-numento e la sua valorizzazione (siste-mazione delle coperture, restauro degli intonaci e delle decorazioni pittoriche sia interne che esterne, rifacimento del-

la pavimentazione interna, indagine ar-cheologica, verifica del sistema si smal-timento delle acque meteoriche ed altre opere minori).

La Comunità di Mavignola ha voluto fe-steggiare l’importante avvenimento rita-gliando uno spazio particolare all’interno della “Tre giorni di festa” (16, 17 e 18 gennaio) organizzati dalla storica Prolo-co frazionale. Alla solenne celebrazione della S.Messa alle ore 10.00, presieduta da Padre Ermete Rauzi e concelebrata da don Mario Bravin e Padre Gaetano Ca-stiglia, è seguita una cerimonia ufficiale con la benedizione della Chiesa e degli affreschi. Padre Ermete, con i suoi 97 anni suonati, ha raccontato e commos-so i tanti presenti narrando le tappe sa-lienti che la Chiesetta nella sua memoria ha vissuto. ha ricordato come, appena arrivato a Mavignola nel 1946, la Chie-setta era adibita a ricovero di fascine e materiali vari, di come si sia adoperato in prima persona per salvare e salvaguar-dare quegli affreschi che lo avevano stre-gato a prima vista. Il nostro Sacerdote ha avuto parole di grande ringraziamento per la Provincia, rappresentata dal suo Assessore alla Cultura dott. Franco Pa-nizza, giunto in Valle appositamente per condividere con la Comunità questo si-gnificativo momento, parole di stima an-che per il Comune di Pinzolo, presente il Sindaco, William Bonomi, il Vicesindaco, Patrizia Ballardini, e gli Assessori Carola Ferrari, Luciano Caola e Giovanna Binel-li, per la Cassa Rurale di Pinzolo e la Fa-miglia Cooperativa, tutti coloro cioè che hanno contribuito al restauro dell’Edifi-cio Sacro.

hanno emozionato le parole dell’arch. Roberto Paoli, direttore lavori dell’ope-ra di restauro. L’architetto ha riportato

Una sagra speciale: la chiesetta recuperata

di Giovanna Binelli

Da sinistra: Padre Ermete, il Sindaco William Bonomi, don Mario Bravin e Padre Gaetano Castiglia che benedice l’interno della Chiesetta

Sabato 17 gennaio, festa di Sant’Antonio Abate, è stata

riconsegnata alla Comunità, al termine dell’opera di restauri,

l’antica chiesetta dedicata al Santo protettore degli animali

Page 39: Il Foglio del Comune di Pinzolo n. 8 - Giugno 2009

37IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

MAVIGNOLA

ai presenti un ricordo della sua gioventù quando, studente di scuola media, scen-deva e saliva da Campiglio e vedeva nel-la Chiesetta la muta testimone del suo passaggio quotidiano e dello scorrere del tempo.

La toccante cerimonia è stata accom-pagnata dalle note del violino di Elisa Bruti, giovane e promettente violoncel-lista di Pinzolo che con passione e amore ha soffuso nei cuori dei presenti tutto il suo amore per la musica e per l’arte in senso lato.

L’Amministrazione comunale di Pin-zolo ha voluto lasciare traccia storica dell’avvenuto restauro, regalando alla Comunità di S.A.di Mavignola un picco-lo libretto che raccoglie delle note sul-la storia della Chiesetta e della piccola Frazione. L’opuscolo, curato e scritto da Giovanna Binelli, referente per l’Ammi-nistrazione sull’abitato di Mavignola, è stato stampato grazie ad un contributo messo a disposizione dell’Assessorato alla Cultura nella persona del suo asses-sore, ins. Carola Ferrari.

Il libricino raccoglie le testimonianze che si trovano scritte qui e là nelle tesi di laurea, su libri inerenti la Famiglia Baschenis... Interessante la ricostruzio-ne dell’origine del nome, Mavignola: do-vrebbe trattarsi, secondo il Lorenzi1, di un diminutivo di mavígna, a sua volta de-rivato del rendenese mávi, che a Pinzolo e a Montagne designa i pappi del soffio-ne, “Taraxum officinale” [Pedrotti-Ber-toldi 1930, 397]. Sono i fiori di tarassaco che, terminata la fioritura, si trasforma-no in tanti piccoli tasselli bianchi, basta un soffio e volano nel cielo. I prati erano ricchi di questi fiori, da qui Mavignola.

Una seconda ipotesi riguardo l’origine del nome è legata al toponimo Milegna - secondo la tradizione il luogo ove sor-geva l’antico abitato -, che si sarebbe

1 Cfr. Ernesto Lorenzi _ Dizionario toponomastico tridentino _ Bologna, Forni, 1981, pag. 211;

poi trasformato in Milegnola e in se-guito Mavignola.

Il 17 gennaio insomma è sta-to vissuto un av-venimento vero e proprio per la piccola Frazione, uno di quei giorni che non si dimen-ticano facilmente. Proprio perché le-gati all’identità del territorio, un avveni-mento atteso da tanto tempo e caldeg-giato da tante persone amanti dell’arte, della storia e delle tradizioni.

Page 40: Il Foglio del Comune di Pinzolo n. 8 - Giugno 2009

38 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

EVENTIdi Francesca Maffei e Matteo Bonapace

L’evento più importante attualmente presente a Madonna di Campiglio, cre-sciuto di anno in anno e sempre carico di nuove sorprese e indimenticabili emo-zioni non soltanto per il pubblico, ma per chiunque ne prenda parte collaborando per la sua riuscita: è l’imperdibile ap-puntamento di Wrooom - Ferrari & Duca-ti Press Ski Meeting, che ha visto la sua 19° edizione dal 12 al 17 gennaio 2009.

Un’edizione particolarmente ricca di novità, a partire dalla sempre mag-gior apertura della manifestazione al pubblico e dalla moltiplicazione delle occasioni di incontro tra i piloti – Kimi Raikkonen, Felipe Massa, Casey Stoner e

Nicky hayden – e i fan. Sensazionale la partecipazione di due personalità del ca-libro di Luca Cordero di Montezemolo e Bernie Ecclestone; proprio il patron della Formula 1, nelle interviste rilasciate, si è dichiarato estasiato dalla bellezza del luogo e al tempo stesso estremamente sorpreso di non averne mai sentito par-lare… Ma a questo, fortunatamente, ha contribuito in misura massiccia la coper-tura mediatica che Wrooom è stato in grado ancora una volta di assicurare al brand Madonna di Campiglio e al marchio Trentino: cinque continenti, 160 Paesi e 1.037.534.190 case raggiunti da servizi televisivi, apparizioni in 28 testate gior-nalistiche nazionali e 7 agenzie di stam-pa internazionali, presenza su 29 siti internet. Bastano questi dati a far com-prendere immediatamente la rilevanza che il F1 & MotoGP Press Ski Meeting ha oggi acquisito per Campiglio, principale evento di portata internazionale che la località ha il privilegio di ospitare.

Un ulteriore elemento in-novativo è stato il coinvolgi-mento della popolazione lo-cale nell’organizzazione; in tal senso, Philip Morris ha vo-luto dare l’opportunità ai gio-vani campigliani di avere un ruolo creativo e propositivo all’interno della manifesta-zione, a cui si è poi aggiunto un compito di coordinamento con i vari enti e istituzioni locali e regionali. Lo scorso novembre, una delegazione di noi giovani è infatti stata invitata a Losanna per espor-re idee e proposte in termini di side events e destination dressing che sono state accol-

Wroom

Wroom festeggia il 19° compleanno Luca Cordero di Montezemolo

e Bernie Ecclestone a Campiglio per l’occasione

Kimi Raikkonen e Felipe Massa - Wroom – M.di Campiglio, gennaio 2009

Page 41: Il Foglio del Comune di Pinzolo n. 8 - Giugno 2009

39IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

EVENTI

te dall’Organizzazione con sincero entu-siasmo; alcune attuate da subito, altre messe in cantiere per le prossime edizio-ni e per creare ulteriori happening pre-feribilmente durante la stagione estiva.

Il programma ha avuto inizio domenica 11 gennaio, con una scenografia aerea composta dai ragazzi di ParAria a cui è seguita, lunedì, l’inaugurazione del Wrooom Space, punto di riferimento per il pubblico in piazza Dolomiti, con una photogallery storica e, eccezionalmente, la monoposto Ferrari F1 e Ducati Desmo-sedici in esposizione.

Un regalo particolare è stato quello che hayden e Massa hanno riservato agli atleti dei XX Giochi Nazionali Invernali per i Diversamente Abili che si sono svol-ti a Pinzolo; dimostrando grande sensi-bilità, i due campioni hanno incontrato i ragazzi delle Special Olympics e si sono resi disponibili per autografi e foto.

Le due giornate, rispettivamente Du-cati Incontra e Ferrari Incontra, dedi-cate alle interviste con i Piloti aperte al pubblico, sono state intervallate, merco-ledì, da una grande fiaccolata conclusasi in un affollatissimo Wrooom Space, con animazione e villaggio enogastronomico.

Wroom 2009 – L.C. Montezemolo, B. Ecclestone e Tamara Ecclestone

Venerdì, gran finale con acrobati par-kour, gara di go-kart sul Laghetto e pi-rotecnica celebrazione dei 19 anni della manifestazione.

La settimana si è conclusa con l’annun-cio che Wrooom si terrà anche nel 2010, momento atteso con trepidazione e per nulla scontato; occorre infatti ricordare che soltanto con la collaborazione e l’im-pegno di tutti sarà possibile assicurare il ripetersi di un evento così sensazionale. Noi Giovani, nel nostro piccolo, ci siamo già attivati per preparare un 20° Anniver-sario memorabile, e speriamo davvero di riuscire a coinvolgere l’intera località!

Page 42: Il Foglio del Comune di Pinzolo n. 8 - Giugno 2009

40 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

EVENTI

Quest’anno l’ormai ‘tradizionale’ con-certo di anteprima è inserito in una pic-cola ma significativa stagione all’insegna della qualità e della varietà.

Gli appuntamenti sono coerenti con la programmazione settembrina del festival roveretano, e ne rappresentano a tutti gli effetti un ampliamento. Così, anche a Madonna di Campiglio si festeggiano gli anniversari che danno al 2009 un sapore musicale particolare: cadono assieme i 250 anni dalla morte di händel, i 200 anni

da quella di haydn e Al-brechtsber-ger, non-ché dalla nascita di M e n d e l s -sohn. Tutti c o m p o s i -tori legati a Mozart, che li ha avuti come m o d e l l i , m a e s t r i , c o l l e g h i , amici, di-scepoli ide-ali; ottima ragione per esplorare il

mondo intorno a Wolfgang proprio pre-sentando la loro musica.

Il primo concerto è stato in febbraio: l’ensemble L’Aura soave, diretto da Die-go Cantalupi e da anni dedito alla ricerca sul repertorio barocco, ci ha riportati ai tempi di händel e dei suoi contempora-nei italiani. Il pubblico di Campiglio ha ascoltato anche due prime esecuzioni moderne di arie di Francesco Mancini (napoletano contemporaneo del Sasso-ne), impreziosite, come tutto il concer-to, dal suono degli strumenti barocchi.

Anche la sera di Pasqua hanno risuo-nato al Centro Congressi strumenti ori-ginali: l’ensemble Musica Riservata di Vienna ha accompagnato il pubblico in un viaggio attraverso pagine note (il Re-quiem di Mozart in una trascrizione per quartetto) e molto meno note (un trio di Gassmann con la viola d’amore o una sonata di Albrechtsberger), alla scoper-ta di un classicismo viennese in grado di emozionare realmente gli ascoltatori pur nella dimensione intima del concerto ca-meristico.

I prossimi appuntamenti sfrutteranno lo spazio teatrale del Centro. Il 18 luglio si assisterà ad una vera e propria piccola opera, con orchestra, cantanti e scene: il Conservatorio di Trento allestirà I due Svizzeri di Giacomo Gotifredo Ferrari, roveretano di nascita ed europeo di car-riera. Una storia semplice e una musica molto godibile, a suo tempo considera-ta degna di inframmezzare le esecuzioni viennesi del balletto Le creature di Pro-meteo di Beethoven.

Il 1° agosto ci sarà la prima assoluta di un allestimento che ha già ingolosito più di un’altra rassegna: Il mondo della luna di haydn - Goldoni (a 40 anni dal primo allunaggio…). Un’opera buffa realizzata

Il Festival Internazionale W.A. Mozart a Madonna di Campiglio - Musica d’autore tra le montagne

di Angela Romagnoli Direttore Artistico Festival Mozart

depliant_15x21cm.pmd 03/04/2009, 8.161

La collaborazione tra il Comune di Pinzolo, il Centro Congressi di

Madonna di Campiglio e il Festival Mozart di Rovereto è già arrivata al

quarto appuntamento.

Page 43: Il Foglio del Comune di Pinzolo n. 8 - Giugno 2009

41IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

EVENTI

di Marianna Biaudet

con le marionette, secondo una tradizio-ne praticata dallo stesso haydn: elementi classici (ma molto variegati) del teatro di figura saranno affiancati da modernissi-me tecniche video. L’Associazione Spec-chi Sonori – Centro Studi “Cesare Felici” di Carrara realizzerà lo spettacolo, che rientra nell’ambito del più ampio pro-getto Lirica dei piccoli intrapreso alcuni anni orsono in omaggio ideale all’opera di Vittorio Podrecca e al suo Teatro dei Piccoli nella Roma degli anni ‘20.

La sinergia tra il Festival Mozart e le istituzioni (nonché le persone che le rap-presentano, che sempre giocano un ruo-lo fondamentale nella buona riuscita dei progetti) sembra destinata a crescere

ha sfilato sabato 14 marzo la fiaccolata da record, doveva essere la più lunga del mondo, proprio sulle nevi di Madonna di Campiglio e ha acceso luce e speranza donando tutto il ricavato, 27.000 €, a so-stegno dell’infanzia e più precisamente a sostegno dei piccoli protagonisti dell’as-sociazione Magica Cleme1 che hanno con-tribuito insieme ai nomi più conosciuti (Cesare Maestri, Christian Ghedina, Mau-rizio Nichetti) a dare vita a un’impresa di solidarietà che verrà riproposta il pros-simo inverno con l’augurio che riesca a raccogliere sempre più partecipanti.

La fiaccolata si è sviluppata sia dal paese, tre i punti di partenza, sia dalle piste principali; la discesa è coordinata e uno è il punto di arrivo : Piazza Dolomi-ti appositamente allestita “a villaggio” per accogliere tutti con bevande calde

1 Magica Cleme è una onlus che si occupa dell’in-trattenimento dei bambini malati al di fuori delle strutture ospedaliere.

e qualche piatto offerto dagli alberghi e ristoranti di Madonna di Campiglio.

Il countdown è stato pronunciato da Cristina Prodi, al suo “Via” gli starter (Ghedina, Bernardi, Maestri...) hanno condotto i loro gruppi illuminati in que-sta impresa che ha richiesto mesi di pre-parazione da parte del Comitato Orga-nizzatore tra cui la pro loco di Madonna di Campiglio in forte unione con quella di Pinzolo e Mavignola, che iniziano qui un percorso di sinergia atto a produrre eventi di tutto rispetto proponendo ini-ziative che si occupano non solo di riem-pire il tempo dei nostri ospiti, ma anche di arricchirlo di significato.

Questa fiaccolata ha centrato il ber-saglio, ha dato voce al nostro Paese e ha dato voce, ma più di tutto sorrisi, ai bambini e ragazzi dell’associazione Ma-gica Cleme; si sono strette amicizie, al-largati orizzonti, condiviso storie e impa-rato il coraggio. Questo è il record di cui tanti cuori avevano bisogno.

Dolomite’s Fire

e a dare buoni frutti. Intanto il suggerimento ai campigliesi au-toctoni e ospiti è quello di gode-re questa fortu-nata e variegata stagione di di-vertimento mu-sicale: proposte sì culturalmen-te raffinate ma assolutamente alla portata di ogni appassio-nato.

EVENTI

Page 44: Il Foglio del Comune di Pinzolo n. 8 - Giugno 2009

42 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

CULTURA

La Scuola Materna di Madonna di Campi-glio ha raggiunto e superato il traguardo dei suoi trent’anni di attività nel 2008; per la località trentina questo rappre-senta un record, che l’Ente Gestore dell’istituto ha voluto celebrare lo scor-so dicembre con una giornata speciale, svoltasi tra canti, mostre, scenette dei più piccoli, contributi e testimonianze. Alla Sala Congressi della località, dove si

è svolta la giornata di festa, presidenti e insegnanti di ieri e di oggi hanno potuto ripercorrere gli episodi più significativi e importanti della vita della scuola.

Per una qualunque località la Scuo-la Materna rappresenta un’istituzione importante e sentita, tanto dai grandi quanto dai principali protagonisti, ov-vero i più piccini. La società di un pa-ese, guardando nell’album dei ricordi del proprio asilo, si rivede allo specchio, scoprendo aspetti, atteggiamenti, timi-dezze e prime spavalderie di sé stessi, dei propri genitori e dei propri nonni. Un elemento importante per tutti, e ancor di più per Campiglio, per la sua comunità per molti versi ancora “giovane”.

L’asilo di Madonna di Campiglio nac-que nel 1975 da una “costola” di quello

La scuola materna di Campiglio: i suoi primi trent’anni

di Giorgio FerrariPresidente “Amici dell’Asilo”

Trent’anni: un periodo storico lungo e significativo, in grado di

rendere la misura di un fenomeno sociale, di una vita di una persona

o di un ente

Anno scolastico 1978-79

Page 45: Il Foglio del Comune di Pinzolo n. 8 - Giugno 2009

43IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

CULTURA

di Pinzolo, le cui prime notizie risalgono alla fine del XIX secolo quando venne co-stituita la “Società degli Amici dell’Asilo Infantile di Pinzolo”. Con l’entrata in vi-gore della legge provinciale del 1977, la Società Amici dell’Asilo ottenne l’equi-parazione tra l’istituto di Pinzolo e quel-lo di Madonna di Campiglio, costituito il 6 novembre 1978, allorquando iniziò la propria gestione tramite l’Ente Gestore.

Il primo locale a ospitare la Scuola Ma-terna di Campiglio fu quello al piano ter-ra del condominio “Dolomiti”, nella par-te nord del paese. In quelle sale (dove fu poi ospitata una sala giochi) l’asilo di Campiglio rimase fino al 1982, data a partire dalla quale fu spostata la sede in via Dolomiti di Brenta. Oggi la scuola è gestita da un organo collegiale, l’Ente Gestore, che si riunisce periodicamente e che gestisce le problematiche ineren-ti la vita ordinaria dell’istituto. L’Ente è supportato, per la parte didattica e nei rapporti con le famiglie, da un Comitato di Gestione composto da dieci membri, scelti tra i rappresentanti dei genitori, insegnanti e personale ausiliario, oltre a un rappresentante dell’Ente Gestore e a due dei Comuni di Pinzolo e di Ragoli.

Nel futuro dell’istituto sono in vista novità importanti; ci riferiamo natural-mente alla nuova sede, che verrà ospita-ta nel polo scolastico intercomunale oggi in via di realizzazione al Palù. La futura Scuola Materna di Campiglio, realizzata seguendo i più moderni criteri architet-tonici in materia, si comporrà di tre se-zioni (di sessanta metri quadri), e di una “zona di accoglienza” di cento metri cir-ca. Ci sarà inoltre spazio per una “stanza sonno” per i bimbi, per una cucina (co-mune alla scuola elementare e media) e per vari altri servizi, compreso un ma-gazzino e un laboratorio.

Per riassumere i primi trent’anni di attività della Scuola, l’Ente Gestore ha infine realizzato un volume, interamente a colori, dedicato alle vicissitudini, alle

tappe, ai ricordi ma anche alle prospet-tive future dell’asilo di Campiglio, che raccoglie i contributi di vari protagonisti della vita della scuola, ed è corredato da un impianto fotografico che copre, cro-nologicamente, i momenti più importan-ti della vita dell’istituto.

Il libro è stato realizzato e curato in tutti i dettagli da Paolo Bisti, al quale va la nostra stima per l’eleganza intel-lettuale e la professionalità con cui ha raccolto e raccontato, con i testi e con le fotografie, la storia della Scuola Materna di Madonna di Campiglio.

Un ringraziamento particolare e do-veroso va inoltre presentato alla signora Carola Ferrari, Assessore alla Cultura del Comune di Pinzolo, per l’attenzione che ha sempre riservato alla nostra realtà an-che attraverso il sostegno economico.

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CULTURA

Gli alunni della V elementare di Pinzolo

Quest’anno, sulla scorta delle positive esperienze attuate in diverse altre scuo-le e biblioteche del Trentino, il Consiglio di Biblioteca ha proposto di attuare an-che nelle nostre scuole elementari una gara di lettura. Si è scelto di fare questo esperimento con le classi quarte e quin-te di Pinzolo, Madonna di Campiglio e di Spiazzo, Comune convenzionato con Pin-zolo per la gestione del Servizio biblio-tecario.

L’iniziativa, che ha da subito ricevuto l’appoggio da parte degli insegnanti delle scuole coinvolte, mirava ad incoraggiare i bambini alla lettura proponendo loro una serie di testi su cui poi confrontarsi in giochi diversi. Si è fatto in modo che ogni componente della classe potesse avere un libro per iniziare, incoraggian-do poi i bambini a scambiarseli e a farli circolare fra loro il più possibile. Nel det-taglio, le quarte hanno gareggiato su: Un problema è un bel problema, Rover salva il Natale, Quarta elementare, Il libraio sotterraneo, Arriva la famiglia Poltiglia!

e La fabbrica delle farfalle, mentre alle quinte sono toccati: Lupo siberiano, I te-nacissimi Sgrinfi di Frip, Le avventure di Jim Bottone, Le Streghe, La casa di be-tulla e Bifreddo, Lucy secca e lo zio ven-triloquo. Alcuni classici dunque, uniti a libri recenti o recentissimi; soprattutto, libri non proprio facili, che hanno richie-sto certamente impegno ed attenzione.

La presentazione dell’attività nelle classi, con la consegna dei libri, è sta-ta effettuata nello scorso mese di di-cembre. Le gare vere e proprie invece si sono svolte il 3 (per le quarte) e il 17 (per le quinte) marzo, nell’aula magna delle scuole di Pinzolo. I giochi proposti sono stati un cruciverba, il “da 0 a 10”, una “battaglia navale” e il “vero o fal-so”. Entrambe le sfide sono state molto combattute, a dimostrazione che tutti i partecipanti erano arrivati all’appunta-mento preparati e con la giusta grinta.

Tra le classi quarte si è affermata Campiglio con 124 punti seguita da Pin-zolo con 112; posizioni invertite invece per le quinte (128 a 104).

A tutti i bambini delle classi vincitri-ci è stato consegnato un libro, mentre alle classi seconde classificate sono an-dati dei volumi di consultazione per la biblioteca scolastica. In complesso si è trattato di un’esperienza largamente positiva: i bambini si sono divertiti (tan-to che a Pinzolo si è pensato di ripropor-re all’interno delle classi un’altra gara con due nuovi libri), hanno scoperto un nuovo modo di giocare con i libri e han-no sperimentato l’importanza del gioco di squadra. Confidiamo quindi di poter riproporre l’attività anche nei prossimi anni, inventando formule nuove e, spe-riamo, allargandola anche ad altre classi e scuole.

Gara di lettura alle scuole elementari

di Stefano Marchetti

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CULTURA

Il crocifisso di legno scolpito, emblema delle radici e dell’identità della cultura cristiana e le due formelle di ceramica dello Stemma del Comune di Pinzolo e dell’Aquila ardente di San Venceslao, sono tre simboli che ador-nano la parete orientale della sala consilia-re del Municipio di Pinzolo. Cui aggiungo: un popolo che dimentica la propria storia perde la propria identità, la propria solidarietà, svanisce; se gli abitanti della Rendena hanno smesso di insegnare la storia ai loro figli è perché stanno perdendo la fiducia in sé stes-si, non sono più orgogliosi della Autonomia amministrativa e di ciò che hanno fatto nel passato, non credono più di poter fare cose importanti nel futuro. Chi cancella la sua storia perde la speranza. Solo chi la ritrova, ritrova la speranza.

San Venceslao martire

Il 4 gennaio 1988 è data storica per la Provincia Autonoma di Trento e il 28 set-tembre è per il calendario cristiano la ricor-renza di San Venceslao martire.

Patronato: SV. Vàclav, patron semĕ ĉeské, patrono della Boemia, dei politici ed ammi-nistratoriEtimologia: Vernceslao = gloria della corona (della reggia), dal polaccoEmblema: corona, palmaÈ presente nel Martirologio Romano

C’è un luogo d’Europa che appartiene alla memoria di tutto il mondo, insieme a una data: piazza San Venceslao (Václavské náměstí) nel centro storico di Praga dove il 19 gennaio 1969 si è dato fuoco il patriota Jan Palac. Essa ricorda la primavera di Pra-ga, col grido del popolo ceco per la liber-tà, e poi il lutto per l’invasione comunista del Paese, nell’estate dell’oppressione. Le gioie e i dolori di tutti si esprimevano qui, intorno alla statua di san Venceslao, eretta alla fine dell’Ottocento. Venceslao (Václav in lingua ceca) è figlio di Vratislav duca di

Boemia: perde il padre da ragazzo e gli suc-cede nel governo, sia pure con la reggenza di sua madre Drahomira. È cristiano, edu-cato dalla nonna paterna Ludmilla, che la Chiesa venera come santa, uccisa a causa della sua fede per ordine della nuora Draho-mira, madre di Venceslao. Questi, rispetto ai prìncipi del tempo, è tra i più colti: ha studiato anche il latino. Una volta assunto il potere effettivo, Venceslao si adopera per la cristianizzazione del Paese, chiamandovi missionari tedeschi, perché questo fa parte della sua linea generale di governo: avvici-nare la Boemia all’Europa occidentale e alla sua cultura (anche se non mancano conflitti con regnanti germanici). La tradizione fa di lui un modello del coraggio generoso: du-rante la lotta contro un duca boemo, Ven-ceslao gli propone di risolvere la controver-sia con un duello tra loro due, in modo da non sacrificare tante vite di soldati; e il ne-mico si riconcilia con lui. La sua giovane età e il suo stile ne fanno un modello per molti suoi sudditi, ma proprio la vasta popolarità

I simboli racchiudono in sé secoli di storia

di Giuseppe Leonardi

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CULTURA

mette contro di lui – per motivi religiosi e di potere – una parte della nobiltà, che ob-bedisce (o che si è imposta) al suo fratello minore Boleslao. Di qui, una congiura per ucciderlo, dando tutto il ducato boemo al fratello. Questi, non osando aggredire Ven-ceslao in Praga, lo invita nel suo castello di Stará Boleslav. Si pensa di ucciderlo durante il pranzo, ma certe parole di Venceslao fan-no temere che abbia scoperto il complotto. Allora lo si aspetta quando va in chiesa (da solo, come sempre) per recitarvi la preghie-ra delle Ore. E qui viene assassinato. Dice una leggenda che Boleslao tentò per primo di colpirlo, ma Venceslao reagì buttandolo a terra e facendogli cadere la spada; poi ge-nerosamente la raccolse e la volle restituire al fratello in segno di perdono. Questo fu il suo ultimo gesto di grandezza, troncato dai sicari di Boleslao che lo colpirono a morte tutti insieme. Secondo un’altra leggenda, nessuno riuscì a lavare il suo sangue, sparso sul pavimento in legno. Il corpo fu poi por-tato a Praga e sepolto nella chiesa di San Vito. Già nel secolo X Venceslao fu ogget-to di culto, e nel secolo successivo diventò il simbolo dello Stato boemo. Più tardi la Chiesa scriverà il suo nome nel Martirologio Romano, venerandolo come martire per la fede.

La storia: 1339, 9 agosto a Breslava, nella vigilia della festa del glorioso martire, il be-ato Lorenzo, Giovanni del Lussemburgo, re di Boemia, firma il documento di donazione dello stemma di privilegio di San Venceslao (aquila ardente di San Venceslao) al princi-pe vescovo di Trento Nicolaus (1338/1347), nato a Brno in Moravia (attuale Repubblica Ceca), e ai suoi successori, confermato dal Pontefice Benedetto XII dalla sede di Avigno-ne. Poi nelle alterne vicende politiche che coinvolsero il Principato vescovile tridenti-no fra il 1340 e il 1511, quando si formò la confederazione della Contea Principesca di Tirolo, si può affermare che l’aquila vesco-vile di Trento venne ad assumere il valore di stemma di tutto il territorio Tridentino. L’Aquila di San Venceslao ossia l’aquila nera con il volto rivolto in alto a sinistra contor-nata da fiammelle rosse, è stata assunta nel Duemila per decisione del governatore Lo-renzo Dellai a simbolo della Provincia Auto-

noma di Trento. L’aquila di San Venceslao, come risulta da uno studio analitico di pa-dre Frumenzio Ghetta, francescano, un pro-fondo conoscitore della storia del Trentino e appassionato ricercatore, è il più antico, autentico ed originale stemma del Princi-pato Vescovile di Trento, potere religioso e politico attorno al quale si costituì l’unità politico-amministrativa del territorio che forma l’attuale Provincia di Trento.

Testo originale del diploma di concessio-ne dello stemma di S. Venceslao da parte di Giovanni di Lussemburgo, re di Boemia, al Principato vescovile di Trento.

“Giovanni, per grazia di Dio re di Boe-mia e conte di Lussemburgo, a tutti ed in perpetuo.

La sublimità della magnificenza regale ci convince che quanti con le loro azioni si rendono a Noi graditi, debbano a loro volta conseguire per sé e per la propria gente la grazia del Nostro favore con una ricompen-sa che valga per sempre.Perciò, avendoci il venerabile Padre in Cristo il Signor Nicolò, Vescovo di Trento, Nostro carissimo amico, dichiarato che la sua Chiesa non ha alcuno stemma da issare sui vessilli e con il quale armare in tempi di necessità i nobili mini-steriali, i soldati e i vassalli suoi e della sua Chiesa; ed avendoci egli supplicato umil-mente e devotamente affinché, con la beni-gnità che gli è congeniale, donassimo a lui ed ai suoi successori nella predetta Chiesa lo stemma ora non usato di S. Venceslao mar-tire, glorioso patrono del nostro regno.Noi, guardando alla lealtà che lo stesso Signor Vescovo verso di noi manifestò nel passato e manifesta nel presente, e considerando inoltre assai attentamente che lo stesso Signor Vescovo, per fedeltà e disposizione del servizio, Ci si mostrò talmente zelante che mai trovammo né potemmo trovare in lui nient’altro che vera fedeltà e affetto di vera devozione, giudicammo di essere tenuti ad ascoltarlo ed esaurirlo nella sua richiesta, mossi dal debito di una speciale riconoscenza. Perciò, con il presente atto, vogliamo notificare a coloro che vivono nel presente e a coloro che vivranno nel futuro che, accettando con affetto benigno come giusta e ragionevole la richiesta del ricor-

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CULTURA

dato Signor Vescovo, in nome di Dio diamo, concediamo e doniamo a lui ed ai venerabili suoi successori, i Vescovi di Trento, come pure alla Chiesa Tridentina, il predetto in-vittissimo stemma di privilegio, perché sia in possesso ed in uso dello stesso Signor Vescovo e dei suoi successori, i Vescovi di Trento da ora in perpetuo per il futuro. Sic-come poi la medesima Chiesa Tridentina è esposta alle incursioni dei nemici, come un bersaglio alla freccia, e per questo i suoi rettori, i Vescovi di Trento, in passato fu-rono afflitti dalla violenza di varie ingiusti-zie da parte dei nobili e potenti confinanti, sinceramente promettiamo, sia per il dirit-to di avvocazia, sia in forza dello stemma predetto, con l’intervento Nostro e dei No-stri eredi successori, gli illustri duchi della Carinzia e conti di Tirolo, di conservare e con l’aiuto di Dio difendere degnamente in futuro il ricordato Signor Vescovo nei suoi diritti, dignità e immunità contro ogni im-presa e gravame che provenga da costoro. In testimonianza, manifestazione e forza da valere in perpetuo di quanto detto, ab-biamo fatto stendere il presente documen-to e lo abbiamo fatto rafforzare mediante il Nostro sigillo maggiore. Dato a Breslavia nell’anno del Signore 1337, nella vigilia [9 agosto] della festa del glorioso martire il beato Lorenzo”.

Nel 1339, il principe vescovo di Trento, Nicolò, nell’atto di donazione chiamato amicus noster carissimus, introdusse come stemma del suo territorio l’aquila nera cir-condata da fiamme, appartenuta ai re di Boemia, che diventò “L’Aquila di San Ven-ceslao”, lo stemma del gonfalone della Pro-vincia Autonoma di Trento1. Quel lunedì 9 Agosto 1339 - narrano le cronache - nella cancelleria del re di Boemia Giovanni conte di Lussemburgo in una casa nei pressi della parrocchiale di S. Giacomo in Slesia, regna-va una grande animazione. Prima dell’immi-nente partenza della corte per Breslavia, i

1 Nel Tirolo storico tre furono le aquile utilizza-te: Aquila tirolensis di proprietà della Contea del Tirolo; Aquila bicipite di proprietà della duplice monarchia Austro-ungarica; Aquila ardente (le cui ali sono dipinte di rosso fuoco) di San Vence-slao, antico sigillo della città di Trento.

notai e gli scrivani dovevano ancora perfe-zionare alcuni documenti a convalida delle varie trattative politiche vantaggiosamente condotte in Slesia. Gran parte dei documen-ti su pergamena, vergati in quell’occasio-ne, era indirizzata a destinatari slesiani. Ma una pergamena in corso di realizzazione era molto laboriosa, non tanto per l’estensione del testo o per l’esecuzione calligrafica, del resto molto importante per i documenti re-ali, quanto per il fatto che al testo doveva essere unita l’illustrazione del segno araldi-co che con quel documento veniva conferi-to. Il documento esiste tuttora ed è conser-vato presso l’Archivio di Stato di Trento. Il documento dice in estrema sintesi: poiché la Chiesa tridentina non è titolare di alcuno stemma, il principe vescovo Nicolò stesso ha supplicato umilmente il re di Boemia, nella qualità di suo protettore feudale e nel contempo tutore del legittimo Signore del ducato di Carinzia e della contea del Tirolo, di donargli lo stemma, in quel tempo non usato, di S. Venceslao Martire, patrono del regno di Boemia. Il re Giovanni esaminata la richiesta del vescovo, la trovò giusta, ra-gionevole e degna di accoglimento e perciò concesse e donò a lui, ai suoi successori, come pure alla Chiesa tridentina arma ip-sius sancti Vencezlai promettendogli pure la sua protezione. In calce al documento, il predetto invittissimo stemma di S. Ven-ceslao viene poi riprodotto. Nell’originale che si conserva esso è chiarissimo: su uno scudo d’argento (cm 14x12,5) con i fianchi leggermente arrotondati, si nota un’aquila nera contornata completamente da fiam-melle rosse, con becco, zampe e alama-ri d’oro, con le due ali ornate di trifoglio d’oro. Il diploma originale andato perso già nel Seicento, fu ritrovato nel 1973 dal fran-cescano padre Ghetta nell’Archivio di Stato di Trento. Lo stemma fu adottato con D.P.R del 04.01.1988 quale stemma della Provin-cia Autonoma.

Informazione: sulla parete di sinistra (per chi entra dal fondo) della navata del Duomo di Praga, nei pressi dell’altare mag-giore, sono dipinti tutti gli stemmi regionali del regno di Boemia. Molto chiara è apparsa a me visitatore la raffigurazione dell’aquila di San Venceslao, nera su sfondo bianco.

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PERSONE

Carissimo Padre Ermete, sono trascorse alcune settimane dalla

Tua partenza verso il Cielo e qui a Mavi-gnola quella vita che, a prima vista, sem-bra scorrere normalmente, è in realtà se-gnata da un’assenza. Da un vuoto.

In questa stagione eri solito cammina-re lentamente lungo le stradicciole della frazione con il Rosario ed il Breviario tra le mani, dispensando consigli preziosi a tutti.

Ciascuno di noi, Padre, serba nel cuo-re qualche frammento della memoria di Te, un ricordo che Ti ha visto accanto a noi, ora nel condividere una gioia ora nell’asciugare una lacrima di dolore…

Sbrigativo, capace di ironia finissima, acuto nelle analisi e nelle conclusioni, accoglievi con francescana gioia e ilarità chi giungeva a bussare alla Tua casa per affidarTi una pena, un problema, una ri-chiesta di preghiera.

Schietto e incapace di mezze misure, sceglievi spesso il silenzio per riempire il Tuo tempo.

Amavi la Tua vocazione, amavi la Chie-sa, quella di Mavignola in particolare, offrendo a tanti, persone e sacerdoti, la saggezza e l’essenzialità acquisite in tan-ti anni di orazione e contemplazione.

La Tua dolcezza era la nervatura di una reciprocità che sapevi creare e che offrivi a tutti senza eccezioni, familiari compre-si, che Tu amavi come deve amare un fra-te francescano, quali fratelli nel Signore.

Noi che ti abbiamo conosciuto, quasi pensavamo che per Te il tempo non pas-sasse mai perché, vicino agli evidenti tratti di un fisico affaticamento, ci pare-va che il Tuo animo conservasse la gioiosa esuberanza della giovane età. Padre Er-mete, mancherai a quanti, come chi scri-ve, avevano e vedevano in Te una guida sicura e capace di discernimento.

C’è un tempo per nascere ed un tempo per morire e nello spazio tra queste due esperienze il tempo scandisce il ritmo e lo spessore della nostra personale espe-rienza. Siamo avvertiti che Dio ha iscritto nel nostro cuore la nozione di eternità, una percezione che davanti alle Tue spo-glie, Padre Ermete, regge la nostra Spe-ranza, come cittadini di Mavignola, ma lascia iscritto il nostro dolore, non fuga il nostro sgomento.

Giovanna Binelli

Il ricordo del sindaco William Bonomi a nome dell’Amministrazione Comunale letto al termine della cerimonia funebre.

«Una presenza per 63 anni, una pre-senza continua, nei momenti lieti e nei

Padre Ermete, francescano dell’amore!

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PERSONE

momenti di dolore, un punto di riferimento, una guida sicura, un amico, un confidente, una presenza vera per ogni singola persona e per l’intera Comunità.

Ciascuno di noi ha sicuramente un chiaro ricordo di Padre Erme-te.

Chi più di altri come Stella, la Comunità parrocchiale, il coro, gli alpini, ma direi tutti noi porteremo nel cuore il ricordo di quest’uomo ed i suoi insegnamenti.

Anch’io come neo Sindaco ho avuto la fortuna di avere alcune direttive precise su come comportarmi e come trattare i problemi della Comunità nell’interesse di tutti e di ciascuno ed oltre ad alcune raccomandazioni e consigli ho ricevuto i suoi messaggi di incoraggiamento e di speranza.

Più di tutto di lui mi ha colpito la pro-fonda cultura unita ad una grande sem-plicità.

Semplicità di espressione, semplicità nel vivere e nel rapportarsi con gli altri, caratteristiche che appartengono alle persone “grandi”.

Lui ha partecipato per più di ses-sant’anni alla vita della nostra Comuni-tà, l’ha vista crescere, passare dalla po-vertà assoluta ad una ricchezza diffusa.

Non si stancava di ricordarci che il be-nessere è positivo, ma che non bisogna rincorrere le ricchezze terrene ad ogni costo, perché la felicità non è nelle cose materiali, ma nella fede, nella spiritua-lità, nei valori che contano.

Oggi siamo qui in tanti, possiamo dire la Comunità tutta, per dimostrargli il nostro AFFETTO e la nostra GRATITUDI-NE per tutto quello che ha fatto e ci ha

donato: è stato il buon pastore della nostra piccola Comunità.

Credo che il vange-lo di Domenica scorsa possa riassumere me-glio di qualunque altra parola il ricordo ma soprattutto l’insegna-mento che padre Erme-te ci ha lasciato con la parola e con i fatti.

L’evangelista S. Gio-vanni ci riportava le pa-role che Gesù lascia ai suoi come testamento, parole che riassumono il suo insegnamento e la sua vita: “Questo vi

comando: CHE VI AMIATE GLI UNI GLI AL-TRI”. Padre Ermete ce lo ha insegnato e ci invita a farlo ogni giorno.

Sarà anche il modo migliore per ono-rarne la memoria.»

Scrivo queste righe con la tristezza di aver appena accompagnato padre Erme-te nell’ultimo suo viaggio, via dalla Ma-vignola che ha visto crescere e cambia-re, che ha amato e dalla quale è stato profondamente amato. Per molti di noi è stato padre spirituale, guida sensibile e acuta, e indiscussa personalità, auto-revole ed ascoltata, in questa che, da piccola frazione, è divenuta comunità grande, accogliente, variegata. Un ram-marico mi resta: la promessa, che non ho ancora mantenuto, ma che rilancio, nel suo ricordo, di creare una piazzetta davanti alla chiesa: non solo un sagrato, ma anche un luogo di incontro, di sosta, di relazioni. Questo mi chiedeva padre Ermete, pensando alla gente di Mavigno-la e al bisogno di avere un centro fisico dove trovarsi e in cui identificarsi.

Margherita Collini

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50 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

PERSONE

La sezione del Coro Presanella inizia così un percorso corale avente come princi-pali motivazioni la diffusione alle giovani generazioni della nostra tipica cultura corale e la creazione di un bacino di pos-sibili futuri coristi adulti.

Così sabato 1° luglio 2006 fu indetta la prima prova della seconda stagione dei “Fringuelli del Brenta” sotto l’attenta, discreta e professionale guida del Mae-stro Professor Bruti Paolo.

Il gruppo di bambini/e e ragazzi/e composto da circa 20 elementi, compresi tra i 7 ed i 12 anni, compose prova per

prova il repertorio di canti che contrad-distingue ora il nostro “voci bianche”.

Canzoni tratte da racconti rurali, an-che di altri stati europei, magistralmen-te armonizzati dal Professore di Conser-vatorio Paolo Bruti in canti a due o tre voci; questo per permettere a tutti gli elementi, in relazione alle proprie carat-teristiche vocali, di essere parte attiva dell’esecuzione.

Il Direttivo del Coro Presanella pone particolare attenzione alla sezione gio-vanile seguendo le prove ed in particola-re curandone concerti ed esibizioni.

In particolare il corista, membro di Direttivo, Marino Monfredini ricopre l’in-carico di responsabile di sezione; quasi un prosieguo di quanto voluto dal padre Leo.

Nei tre anni chi si vanno a chiudere tra pochi giorni i Fringuelli del Brenta hanno esibito il loro talento in vari concerti e rassegne in Val Rendena ed in Trentino,

spesso in abbinamento al Coro Presanella.

Da maggio 2008 si è voluto creare una rassegna annuale appositamente dedicata alla sezione giovanile ove il pic-colo coro possa condividere esperienze canore ed amicizie con altri cori simili; in Trenti-no ci sono attualmente ben 30 cori a voci bianche.

Il periodo scelto è caduto sul secondo fine settimana di maggio in onore della “Festa della mamma” dove i fanciul-li possono far ascoltare alle mamme, ed ovviamente ai papà, quanto appreso e ringra-ziarli per la disponibilità a se-guirli in questa loro passione.

Fringuelli del Brenta

di Luca CereghiniPresidente Coro Presanella

Sull’orma della creazione voluta nel 1946 dal Maestro elementare

Monfredini Leo nel 2006 rinasce il Coro a voci bianche “Fringuelli del

Brenta”

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51IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

PERSONE

Pensando al futuro l’impe-rativo per il Direttivo è la con-tinua ricerca di nuove leve, il dar loro modo di esibirsi in pubblico il più possibile ed il pensare ad una nuova compa-gine che accolga i giovani tra i 12 ed i 18 anni per dar seguito al percorso didattico teso al portarli nei cori adulti.

Il Coro Presanella “Fringuel-li del Brenta” esegue attual-mente una prova a settimana, il martedì nel tardo pomerig-gio, dalle 17.45 alle 19.00.

La partecipazione al coro è completamente gratuita gra-zie anche alla preziosa collaborazione delle amministrazioni locali, in partico-lare del Comune di Pinzolo.

Ciò che il Coro Presanella a voci bian-che “Fringuelli del Brenta” offre è canto, poesia, tradizione, genuinità, amicizia; con il solo dono della voce tutto que-

sto è possibile quindi invitiamo i bam-bini della Val Rendena a provare questa esperienza.

Per contatti o informazioni, Luca Ce-reghini, Presidente Coro Presanella, 329-4232372 o Marino Monfredini, Responsa-bile di sezione, 349-6901985.

Sirmione 1950

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52 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

PERSONE

Arrampicare da solo è sempre stata una cosa che mi ha catturato fin da piccolo. Le mie prime scalate le effettuavo al ri-fugio. Ero piccolo, poi ero giovane e non avevo nessuno con cui scalare. All’ini-zio si trattava di salire solo pochi metri, poi sempre di più. Non so dire come mi sentivo, ma era normale farlo. Non sa-pevo che cos’era una corda, un chiodo, un moschettone e men che meno che ci si poteva assicurare anche da soli. Poi è arrivato il periodo delle scalate difficili ed andavo con i miei compagni ma spesso partivo ed avevo il desiderio di andare solo. Non pensavo al pericolo, questo lo penso solamente ora ad anni di distanza, semplicemente andavo perché mi piace-va farlo. Ricordo che una volta Cesare Maestri mi disse: “Quando arrampichi da solo devi pensare di essere ad un metro da terra!” E questo è vero; quando sei solo, quando sali e sei a più di dieci metri

da terra, non ha più importanza se i metri sono cento o mille... sei solo, senza cor-da, sei appeso alle dita delle tue mani, alle punte dei tuoi piedi, devi avere la tranquillità mentale per muoverti come si muove uno scalatore tranquillo, uno che scala a poco da terra o uno che ha il compagno, la corda, un chiodo di assi-curazione... A volte ripenso a certe mie solitarie e mi viene un vuoto allo stoma-co. A nessuno consiglierei di arrampicare in solitaria, non ne vale la pena, la vita è tanto bella, tanto da vivere... anche se sicuramente la “solitaria” è la faccia dell’alpinismo più bella, più affascinan-te, più egoista, più difficile, più indescri-vibile, più rischiosa, più emozionante... la più intima.

Seguono tre mie storie solitarie.

Cavalcata in BrentaNon fa freddo ma quando devo lascia-

re il calduccio ed il comfort del sacco a pelo un po’ di fatica la faccio sempre. La sveglia suona ma già da un po’ sento “il Bruno” che sta mettendo a posto la legna e sono da poco passate le sei. Mangio il mio cioccolatino per colazione, ripongo lo zaino in un angolo con la roba che non mi servirà, faccio due chiacchiere con il mio Grande Vecchio e Saggio Maestro ed alle 6.30 parto con passo veloce. Pren-do il comodo sentiero che porta verso il Crozzon di Brenta. Obiettivo: Pilastro dei Francesi.

Giunto all’attacco salgo veloce in scarpe da ginnastica lungo il diedro incli-nato che porta alle prime terrazze detri-tiche e salendo verso destra raggiungo la base del tiro più impegnativo. Mi metto le scarpette d’arrampicata e continuo a salire su questo storico tiro del Pilastro dei Francesi. Mi sento bene ed il sole mi

Solo per i monti

di Ermanno Salvaterra

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PERSONE

da forza. Ora la roccia da gialla è diven-tata grigia, un’altra placca, poi un lungo diedro poi ancora placca, una traversata ed ora la salita ridiventa facile. Ricambio le scarpe e salgo veloce fino al Bivacco Castiglioni in cima al Crozzon. Mi siedo mentre firmo il libro di vetta. Guardo l’orologio e sono le ore 8.45. Non ho un programma preciso, niente da rispetta-re, solo un’idea in testa ed andrò avanti finché il fisico o la mente terranno. Bru-no sicuramente m’avrà tenuto d’occhio… La traversata verso la Cima Tosa la co-nosco come casa mia e non passa molto che già mi trovo a scendere per il camino della normale e poco dopo sono ai piedi del Pilastro della Tosa.

Salgo i primi facili metri fino alla cengia all’inizio delle difficoltà. Solito cambio di scarpe, un’altra maledetta sigaretta ed inizio a salire il tiro più impegnativo. Questa lunghezza non mi preoccupa mol-to in quanto tempo fa, sempre da solo la percorsi in salita ed anche in discesa causa lo scatenarsi improvviso di un tem-porale. Mentre salgo ripenso al Grande Giorgio Graffer quando percorse questa via nel lontano 1937 con Bruno Detassis. Un altro tratto difficile e poi continuo ve-locemente. Nessun altro pensiero se non quello di salire. Un appiglio, l’appoggio, l’equilibrio, una danza che mi affascina. Alle ore 10.20 mi trovo già a scendere e ripercorrere di nuovo il camino della normale e poi giù di corsa. Abbrevio l’ac-cesso al Campanile Basso passando at-traverso la poco frequentata bocchetta tra la Brenta Bassa e la Cima Margherita. La gamba non mi da nemmeno fastidio e solo raramente ci penso. Sono alla base di questa incredibile scultura naturale. Il Campanile Basso.

Attacco lo Spigolo Graffer e veloce mi trovo sul diedro grigio difficile; gli appigli sono piccoli ma netti e le scarpette quasi s’incollano alla roccia ruvida. Anche qui la mia mente ritorna alla prima salita ed alzo il cappello ad onore dell’apritore

di questa linea. Al suo termine rimetto le scarpe da ginnastica perché mi fan-no male un po’ le dita dei piedi. Supero una cordata poco dopo sul diedro facile e vengo squadrato da cima a fondo. Sarà per i miei capelli lunghi ed arruffati… Mah… Raggiungo lo Stradone Provinciale e proseguo per la via normale. È bello passeggiare sul quarto grado… alle ore 12.40 sono il cima al Basso. C’e’ un po’ di gente e sinceramente evito i loro sguardi perché mi sento quasi imbarazzato. Fir-mo e comincio a scendere arrampicando. Non ho corde con me, solo un piccolo zai-netto con le scarpette, la “spitfire”, la maglietta rossa di cotone sottile per la quale il mio amico Sarchi mi prendeva in giro perché tanto ridicola e per niente da montagna, le sigarette, un pacchettino di tic-tac. Quando arrivo alla base lascio il Sentiero delle Bocchette per scendere sull’altro versante alla base della parete Est della Brenta Alta.

Attacco la via Detassis-Battistata-Giordani. La roccia è superba e nono-stante sia un po’ stanco riesco ancora a gustarmi i movimenti dell’arrampica-ta. Disperso su questa incredibile lava-gna grigia non pensavo nemmeno alla mia gamba se non fosse che mi fa un po’ male. Solo undici mesi fa, era il 31 agosto, mi ruppi in malo modo la gamba destra. Mi ero rovesciato con il trattore portando i rifornimenti al rifugio XII Apo-stoli. Era stato un brutto momento… ero pieno di sangue… credevo di avere tutte e due le gambe rotte… una era piegata in un modo esagerato… le ossa erano fuori dalla pelle e ficcate nella terra… fu un brutto momento… mi ripresi bene… al-trimenti ora non sarei qui… forse quella di oggi e’ una rivincita… Intanto mi tro-vo sui camini finali della variante Pisoni e poi, giù veloce per ghiaioni e le facili roccette. Quando raggiungo la Bocca di Brenta la tentazione di proseguire ver-so il Brentei sarebbe forte ma non sono poi così stanco e quando mi trovo sotto

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il Campanile Alto lo guardo e poco dopo i metri sotto di me continuano ad aumen-tare.

La prima parte della cresta e molto semplice. Poi mi sposto a sinistra e mi arrampico sul Diedro Oggioni su difficoltà più sostenute. Ma la salita è veloce ed alle ore 17.40 sono in cima. Ora mi sento più stanco ma, forse la voglia che avrei di sedermi mi fa andare ancora più in fret-ta. La discesa sulla normale è velocissi-ma… la corsa sul tratto delle Bocchette è rilassante, il canalone tra la Brenta Alta ed il Basso lo scendo a rotta di collo. Il sentiero che riporta al rifugio sembra un’autostrada… guardo l’orologio e cor-ro. Alle ore 18.28 raggiungo il Brentei.

Un’altra salita mi balena nella mente ma trovo la scusa che sono stanco, che la gamba è molto gonfia, che un cliente mi aspetta ad un altro rifugio… saluto Bru-no e Claudio e m’avvio faticosamente al Tuckett.

Il Campanile BassoLe ossa sono ancora intorpidite dalla

notte quando attraverso il ponticello di Vallesinella.

Salgo di buon passo nell’umido bosco tra un “Buon giorno” e un “Grüssgott”, mentre la maglietta è già fradicia di su-dore….Poco oltre il rifugio Casinei, fra gli ultimi larici, scorgo il Crozzon di Brenta e subito dopo ne posso ammirare tutta la sua imponenza con la sua parete est illuminata dal sole.

Quando raggiungo il Brentei il Gran-de Detassis è alle prese con la legna e, “come al solito”, mi chiede le mie inten-zioni ed io, “come al solito”, gli rispondo che vado a fare un giro.

Bruno mi conosce bene e sa quali sono i miei giri e non insiste ma la sua voce ed il suo sorriso mi danno carica.

Mezz’ora più tardi sono alla base del Campanile Basso mentre un paio di cor-date sono già impegnate sulla via Feh-rmann. Salgo ancora qualche minuto sul ghiaione fino alla base del camino che segna l’inizio della mia ascensione. La via del fortissimo Pit Schubert, lo spigolo sud-ovest che si alza per 500 metri fino a perdersi nell’azzurro terso del cielo.

Indosso le scarpette, mangio una cara-mella, mi lego il sacchettino del magne-sio attorno alla vita ed inizio a scalare. La roccia iniziale è un po’ umida ma ap-pena sopra, baciata dal sole, si lascia ac-carezzare dolcemente. Al termine di un camino fantastico obliquo verso destra su roccia gialla.

Un diedrino difficile poi un’esile fes-sura appena accennata segna la salita e la parete strapiombante si fa subito sentire negli avambracci. Ci sono diversi

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chiodi ma non servono… ci vorrebbe una corda… un compagno…un’imbracatura…dei moschettoni… ma io non ho niente di tutto questo… sono solo! Le difficoltà sono molto alte, le mani sono bianche di magnesite, i muscoli tesi dallo sforzo, il corpo che cerca l’equilibrio, il cuore che sicuramente batte forte, le dita che si adattano agli appigli, i piedi che cercano l’appoggio successivo… Dopo altri minu-ti, lunghi un’eternità, la roccia cambia colore, la parete mi lascia respirare e ri-esco a proseguire più velocemente.

Non so perché faccio questo! È mol-to forte tutto ciò che riesco a provare quando scalo in solitaria; io e la roccia, ma non è una sfida contro di Lei. Forse lo faccio semplicemente perché mi sento appagato anche se è stupido giocare con la morte…

Un altro passaggio impegnativo; una grossa nicchia da cui per uscire devo su-perare uno strapiombo sulla sinistra… un appiglio… un altro… un esile appoggio… poi la parete si verticalizza e la salita ri-diviene rapida e l’azzurro del cielo non è più tanto distante…

La discesa è divertente ed ora i miei pensieri sono liberi di spaziare come pure lo sguardo.

Tutto ciò che mi è attorno sembra fin-to: la parete della Cima Margherita, la Cima Tosa, le punte stregate del Campa-nile Alto, l’intreccio ordinato degli Sful-mini, il gigantesco Croz dell’Altissimo.

Le gambe tornano a muoversi veloce-mente, la gola è arsa, ancora un “buon-giorno” e poi “Grüssgott”, di nuovo il Grande Bruno, due punti alla “morra”, …vince sempre lui…

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Nei giorni 18 e 19 aprile il Gruppo Gio-vani di Madonna di Campiglio, in colla-borazione con Don Mario e il Consiglio Pastorale, conglobando la Festa Campi-gliana con la Festa del Ringraziamento, hanno organizzato il 1° Trofeo Patronale.

Nella giornata di sabato 18 aprile il ri-trovo è stato alle ore 20.30 presso il Pa-laCampiglio, dove è stata proposta una serata di intrattenimento con proiezioni di curiosi filmati, scenette e musica.

Due interviste doppie “stile Iene” han-no subito accolto il pubblico presente in sala e suscitato numerose risate. Nella prima intervista sono state contrapposte due realtà, quella del cittadino milane-se e quella del residente campigliano. Entrambi i personaggi sono stati brillan-

temente rappresentati da due figure im-portantissime nel panorama delle feste campigliane: Diego Nespoli, in veste di Carloalberto Fumagalli, che ha imper-sonato il figlio trentaduenne di un ricco imprenditore lombardo, e Massimo Pretti – in arte Giacinta Maffei – che si è mes-so nei panni di un’anziana custode di un condominio in zona Colarin.

Protagonisti della seconda intervista doppia sono stati invece Ivo e Arnaldo Bonapace, conosciuti con l’appellativo di fratelli Karamazof. In seguito è stato pro-iettato un filmato, preparato prendendo spunto dal telegiornale satirico “Striscia La Notizia” e mettendo in rilievo in chia-ve ironica l’offerta turistica della nostra località.

1° Trofeo Patronale a Madonna di Campiglio

di Annarita Bonapace e Alberta FerrariGruppo Giovani Madonna di Campiglio

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me le discese di Martina Marco-ra e Daniele Girardi - che hanno affrontato il tracciato vestiti con abiti tipici della tradizione alpina e con ai piedi gli sci da telemark -, di Claudio Vidi – che metten-dosi rigorosamente in tenuta da mare, ha osato sfidare il freddo - e di Francesco Giacomini – ac-canito giocatore di rugby. Da ri-cordare anche la performance di Mariapia Alimonta, che fingendo di aver subito un trauma sulle pi-ste, ha oltrepassato il traguardo trasportata in taboga dalle forze di sicurezza. Il post-gara è sta-to allietato da una paninata alla piana del Graffer.

Alle ore 18.00, nella chiesa di Santa Maria Nuova, si è celebrata la con-sueta Santa Messa di Ringraziamento con la presenza di numerose associazioni.

Il 1° Trofeo Patronale si è poi concluso al PalaCampiglio, dove la popolazione è stata accolta da un ricco buffet, atten-tamente preparato sotto la supervisione di Betty Masè. In seguito, presso la Sala Maggiore sono stati proiettati il toccante filmato della Fiaccolata da Record e al-cuni momenti della gara di sci tenutasi in mattinata. Inoltre, sempre accompagna-ti dall’intrattenimento di Mario Zanon, è avvenuta la premiazione del 1° Trofeo Patronale. Wilma Gatta ha registrato il tempo migliore, conquistandosi così il ti-tolo di vincitrice assoluta. La festa si è quindi conclusa con l’estrazione dei ric-chissimi premi della lotteria.

Visto il grande successo (si sono sfio-rati quasi i 150 iscritti alla gara di slalom gigante), si è proposto di ripetere questa manifestazione anche in occasione della chiusura della prossima stagione inverna-le. Un caloroso grazie a tutti coloro che hanno partecipato e collaborato in vario modo.

All’anno prossimo con il 2° Trofeo Pa-tronale!

La serata è proseguita all’insegna del divertimento con dapprima il balletto di quattro ragazze della scuola media di Ma-donna di Campiglio e poi da un’originale scenetta che ha visto il coinvolgimento di un folto numero di persone. In que-sta rappresentazione sono state messe a confronto realtà e personaggi di classi scolastiche diverse: una degli anni ‘50 e una degli anni 2000. Dopo la presentazio-ne del regolamento del 1° Trofeo Patro-nale, gli hot Funcky Style si sono esibiti di fronte ai loro fans.

Domenica 19 aprile l’appuntamento è stato alle 9.00 al Grostè, presso la par-tenza della Pista Corna Rossa. I parteci-panti si sono sfidati in una gara di slalom gigante a regolarità, dove il vincitore era non chi eseguiva il tracciato più velo-cemente (come in una normale gara di discesa), ma chi si avvicinava maggior-mente a un tempo x, determinato dalla media dei tempi di Don Mario, dei due sindaci William Bonomi e Vittorio Martini, e della vice-sindaco Patrizia Ballardini. Molti concorrenti hanno accolto l’invito del Comitato Organizzatore di scendere mascherati, dando vita così a uno spet-tacolo senza precedenti. Particolarissi-

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Il 25 aprile 1945, terminata la guerra superando il precedente periodo fasci-sta con il Podestà nei Comuni ed il se-guente Commissariamento da parte dei Tedeschi, il Comune di Pinzolo vive un periodo di transizione prima di tornare alla normalità.

Viene istituito il libero Comune di Pinzolo, del quale fanno parte Carisolo, Giustino e Massimeno (tornando alla si-tuazione precedente il periodo fascista), che si separeranno da Pinzolo solo nel 1952 (Legge Reg. n°8).

Per Legge viene nominato dal Prefet-to un Comitato di Liberazione Nazionale (C.L.N.) che a Pinzolo venne votato con una libera elezione popolare nell’Orato-rio Parrocchiale dai previsti cinque mem-bri.

Il 28 luglio 1945 in Municipio a Pin-zolo viene insediato il Sindaco del Co-mune di Pinzolo con la consegna uffi-ciale dell’Amministrazione da parte del Commissario Antonio Bonapace al neo Sindaco Romedio Binelli, insegnante elementare, ufficiale reduce combat-tente della guerra d’Albania del 1940 – 1941. Romedio è il primo Sindaco del dopoguerra (27 luglio 1945 - 17 aprile 1946).

Sono incaricati alla guida del Comune di Pinzolo pure i Commissari agli Usi Civi-ci di Carisolo, Giustino e Massimeno.

Romedio Binelli gestisce il Comune avviandolo ad una autonomia democra-tica.

Alcuni dei suoi in-terventi:• in quel periodo,

vista la grande ri-chiesta di acqui-sto terreni a Cam-piglio, il Sindaco Binelli ne bloccò la vendita condizio-nando la costruzio-ne entro due anni dell’immobile, in caso contrario tornava al Comune che avrebbe restituito solamente il 70% di quanto la persona aveva pagato;

• degno infine di nota il fatto che il Co-mune di Pinzolo costruì un acque-dotto aereo da Nambino per fornire acqua a Campiglio (inizio lavori nel 1946), dopo richiesta al Comando de-gli Inglesi di stanza a Campiglio(il tutto era stato concordato con il Sindaco);

• In quel periodo “di magra” i gene-ri alimentari venivano distribuiti agli abitanti con la “tessera annonaria” rilasciata da un ufficio comunale ap-posito, l’UNSEA per il latte e i prodotti lattiero-caseari. Gli alimenti venivano poi consegnati ai Censiti presso al Fa-miglia Cooperativa;

• Nomina popolare, presso l’Asilo, di una Consulta Comunale (non previ-sta dalla Legge) per democratizzare la vita pubblica (in collaborazione con la Giunta completa a 4 membri)Membri della Consulta erano:Lorenzetti Adone fu Giacomo – PRESIDENTE -

Un’inedita testimonianza… del dopoguerra!Notizie sull’occupazione tedesca 8 settembre 1943

di Giovanna Binelli

Ten. Romedio Binelli

L’Amministrazione Comunale di Pinzolo ha voluto dedicare alcune pagine del Bollettino estate 2009 all’ins. Romedio Binelli, il primo

Sindaco del dopoguerra

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Collini Luigi fu GiuseppeMaffei Vigilio fu VigilioBonapace Agostino fu GiuseppeBonapace Orazio fu AntonioCaola Vigilio di CarloCollini Oliviero fu AlbinoMaganzini Vincenzo fu ErminioViviani Giovanni fu PioCozzini Candido fu EliaMaestri Cesare di EttoreTisi Rinaldo fu AurelioPolli Pietro fu DavideFrizzi Arcangelo fu GiuseppeCollini Cornelio da Mavignolaun rappresentante del Partito del C.L.N

• concluse un accordo con Poggioru-sco, in provincia di Mantova, per uno scambio di generi alimentari con le-gname, il tutto con prezzi anteguer-ra: i viaggi avvenivano, per penuria di mezzi di trasporto, con camion seque-strati ai Tedeschi e distribuiti alla po-polazione, come detto sopra, tramite la Famiglia Cooperativa;

• riuscì ad introitare circa 2.500.000 £

per “maggiorazione costo legname” che varie Ditte avevano acquistato du-rante la guerra a prezzo ridotto impo-sto dai Tedeschi;Nel dopoguerra il Sindaco Romedio Bi-

nelli fece parte per 24 anni dell’Ammi-nistrazione Comunale, quale Sindaco o Assessore o Consigliere.

Si riporta qui di seguito una notizia di vita vissuta direttamente da Romedio Binelli, quale tenente Ftr. Compl. della Divisione Acqui (dopo la guerra d’Albania del 1940 – 1941) e in servizio presso il Comando del Distretto Militare di Trento l’8 settembre 1943

Si tratta di un’integrazione alla crona-ca dei fatti raccolta dal libro “Trentino e Alto Adige Province del Reich” di P. Ago-stini e C. Romeo da pg. 47 a pg. 49

Il Tenente Binelli Romedio con questa relazione integrativa intende riportare alla luce un evento, vissuto personal-mente dallo stesso dopo essere stato fat-to prigioniero ed essere sfuggito ai tede-schi alcune ore dopo.

“Io sottoscritto Sten. Ftr. Compl. Binelli Ro-medio arruolato con il 18 Ftr. Della divisione Ac-qui di Merano, in data 8 settembre 1943, ero in servizio presso il Comando del Distretto Militare di Trento (quale “Comandato” e addetto a servizi strettamente sedentari per postumi di congela-mento contratto nella guerra di Albania del 1940 – 1941)

Gestivo l’Ufficio Matricola Ufficiali in servizio di guerra, al Distretto Militare di Trento e l’8 set-tembre 1943 ero “Ufficiale di Picchetto” fino alle ore 19

Verso le ore 18 stavo distribuendo il “rancio” ai militari del Distretto nel piazzale della caser-ma, la quale era separata con un alto steccato in legno da un corpo di alpini con entrata pure da via Mattioli

Ad un tratto molti militari generarono una gran confusione buttando “gavette” e berretti in aria e gridando che la guerra era finita per averlo udito alla Radio.

ho sedato subito il tumulto e con i militari che avevano sentito direttamente la radio ho ascoltato il “messaggio”, diramato dal Capo del

Governo maresciallo Pietro Badoglio ed immedia-tamente ho radunato i militari presenti imponen-do il silenzio e spiegando che, pur sperando che tutto andasse bene, dubitavo fortemente che la situazione creatasi fosse molto grave perché i no-stri “alleati tedeschi” (ancora dal 25 luglio, data delle dimissioni di Mussolini) presidiavano tutti i punti più importanti di comando a Trento quali ponti, ferrovie, strade importanti, uffici pubblici, ecc..”

Intervenne in quel momento un Maggiore de-gli Alpini che dalla palizzata chiese l’intervento di un ufficiale ed a me personalmente confermò la gravità della situazione militare di fronte alla truppa che consumava il rancio.

Alle ore 20 passai l’incarico all’Ufficiale di turno ed io uscii a mangiare alla mensa Ufficiali presso le Poste e Telegrafi e con altri amici poi mi recai al mio appartamento a brindare con l’au-gurio che la guerra fosse finita veramente, ma con il dubbio assillante che il futuro ci riservasse sorprese specialmente a Trento dove da tempo l’occupazione dei Tedeschi era pubblicamente visibile in tutti i punti strategici e di comando

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diretto il mitra per spararmi dato che andavo in senso contra-rio alla colonna, ma che per for-tuna non sparò). Più avanti forza-tamente passai anche davanti ad una postazione di tedeschi armati con mitragliatri-ce in posizione di sparo (davanti all’entrata della Caserma del 17° Fanteria) ed io ripetendo loro la frase già accen-nata ma senza risposta proseguii fino a girare l’an-golo della strada laterale che portava in via Vit-torio Veneto dove avevo la mia camera privata accanto alla camera dell’amico Pernici Carlo.

I padroni di casa molto preoccupati ci aiutaro-no dandoci dei viveri e indossati degli abiti civili da noi già posseduti, con l’amico Pernici, salu-tato l’attendente che intendeva tornare a Vero-na ci avviammo in bicicletta verso la campagna lungo l’Adige “mas desert” per allontanarci dalla città che era tutta controllata dai tedeschi che ci avrebbero bloccati subito.

Purtroppo anche la campagna invece era con-trollata e all’”alto là” di una pattuglia con diversi morti intorno venimmo perquisiti (anche perqui-sendo la cartella della bicicletta) e spiegammo in tedesco che tornavamo a Rovereto dove era la nostra abitazione perché a Trento si era creata una grande confusione e la situazione era molto grave: ci ordinarono poi di proseguire, ma poco dopo un’altra pattuglia ci ricontrollò nuovamen-te ed un tedesco poi ci accompagnò in una radura della campagna dove c’erano un gruppo di milita-ri separati da un gruppo di civili.

- Rilevo che prima di fuggire ed evitare anche i rischi connessi, io avevo valutato che i tede-schi avevano già perso la guerra e che in circa 15 giorni sarebbe finita ma ad ogni modo arrischiai di scappare e fu bene in quanto la guerra andò avanti ancora un paio di anni -

Col mio amico, entrambi in borghese natural-mente restammo là con il dubbio di essere ormai prigionieri definitivamente e mentre lui sotterra-va le foto e tutto quello che lo poteva individua-re quale militare, io in possesso, solo di foto e

da sinistra, Pope, Ten. Romedio Binelli, Pope, un tenente

insieme ai militari italiani. Alle 22.30 circa venne da me il mio Atten-

dente (un certo Mozzega di Verona) con l’ordine vocale del Colonnello Comandante del Distretto diretto a tutti gli Ufficiali di rientrare in caserma (allego una foto degli Ufficiali del Distretto).

Così rientrai (notando che c’erano però il solo tenente Clementi e maggiore Tosi, mi sembra) e nella casermetta a sud-ovest quale alloggio dei militari, alta circa mt. 10, trascorsi la not-te lasciando scappare su richiesta molti militari calandosi dalle finestre con lenzuola annodate, mentre carri armati tedeschi giravano costan-temente intorno: si udivano intanto spari e can-nonate varie una delle quali aveva abbattuto il cancello di entrata custodito con guardia armata degli Alpini uccidendo pure i militari nella “gar-ritta” di guardia ed abbattendo poi la palizzata ed il cancello del Distretto.

Dal comando del Distretto nella nottata ave-vo telefonato diverse volte all’amico Rosa Silvio tenente aiutante maggiore del Comando di Presi-dio generale Canegallo, chiedendo Disposizioni e ottenendo risposte prima di “rinforzare la guar-dia”, poi di “togliere la guardia”, ecc… Infine non ottenendo più risposa rimasi in attesa di novita’ senza e senza intervento di altri Ufficiali.

Alla mattina soldati tedeschi armati di mitra ci ordinarono di uscire dalla porta di entrata de-gli Alpini dove un tedesco faceva deporre le armi ai militari che poi venivano scortati in massa in via Perini che era completamente stracolma di militari italiani controllati dai tedeschi con mitra spianati e pronti a sparare.

Io Ufficiale all’uscita consegnai la pistola e notando che il tedesco la maneggiava però male, me la feci restituire, parlando in tedesco “geben Sie mir zuruch e gliela riconsegnai dopo averla scaricata e proseguii con gli altri.

Mi erano vicini pure in divisa insieme agli altri militari l’amico Pernici Carlo di Arco e l’Atten-dente, (del quale avremmo notizia poi che si era consegnato ai Tedeschi) e invece di proseguire con la massa di migliaia di militari diretti verso il centro città scortati da tedeschi armati, in via Perini, mi diressi con loro, approfittando della lo-gica confusione generale, in senso contrario alla direzione della colonna disordinata ma compatta che veniva accompagnata al Campo di Concen-tramento di Gardolo e, chiedendo al tedesco di scorta più vicino a me “Darf ich hir gehen?” ed ottenendo un’ “ja” senza altre spiegazioni. (Devo rilevare ora che a mia insaputa un amico che fa-ceva parte della colonna e che conoscendomi aveva seguito la scena – certo Grazioli Vittorio di Molina di Ledro che finì tra i prigionieri in Ger-mania – mi riferì anni dopo che un tedesco aveva

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documenti da Ufficiale mi affidai ad una licenza di 10 giorni di convalescenza preparata dal mio amico (con la firma imitata del Colonnello) e at-tendemmo disposizioni sempre sotto il controllo dei Tedeschi.

Dopo circa 2 ore arrivò il comandante tedesco che esaminò la situazione ed un borghese gli illu-strò la situazione in lingua tedesca; per fortuna lasciò andare via liberamente tutto il gruppo di borghesi, trattenendo invece solo il gruppo dei militari.

Felici di essere liberi, almeno al momento, sempre in bici, ci dirigemmo a Aldeno e supera-to il ponte senza guardia ci avventurammo sulle strade montane che ci portarono al lago di CEI-BORDALA e GARDUM in val di Gresta per recarci ad Arco.

Un forte batticuore ci colse alla vista improv-visa a poca distanza di militari in divisa (che sem-bravano tedeschi) che scendevano dalla strada montana. In realtà erano però pompieri in divisa che scappavano come noi diretti in senso con-trario. Non incontrammo altre persone per tut-to il percorso (escluso una persona che teneva una specie di bastone in mano, che in realtà era un fucile particolare) e scendemmo verso Bolo-gnano e Arco dove l’amico Pernici abitava con i famigliari in un Sanatorio di proprietà del padre farmacista.

Temendo conseguenze gravi per l’evasione delle Ordinanze tedesche di “consegnarsi alle loro truppe salvo fucilazione, ecc.. rimanemmo in casa sua per un paio di giorni, tenendoci infor-mati sulla situazione in genere.

L’amico una mattina parlò per telefono con lo zio Italo che dimorava all’Antica Vetreria di Cari-solo e che era amico di mio padre. Casualmente mio padre era insieme con lui al telefono pub-blico di Pinzolo ed io senza parlare direttamente dissi all’amico che invitasse mio padre per veni-re a prendermi senza spiegargli altro (diffidando delle intercettazioni eventuali, ecc..)

Ancora in giornata mio padre con una mac-china a noleggio venne a prendermi riconoscendo la gravità della situazione della zona (infatti si sapeva che a Campiglio c’era un Convalescen-ziario Tedesco) e mi accompagnò (caricando in macchina a Sarche pure Collini Clemente che era scappato ai tedeschi) a casa a Pinzolo dove rimasi ritirato per vari giorni.

Per un certo periodo in seguito io mi recai a Campiglio da solo in casa di proprietà degli amici Ferrari di Londra sempre in montagna senza fre-quentare persone o locali pubblici ecc... tenen-domi sempre informato sugli sviluppi della guerra e dei fatti in base alla situazione che si evolveva

gradatametne, pure conscio del pericolo di esse-re catturato e giustiziato in base alle Ordinanze Tedesche.

In seguito ho saputo che venivano esonerati quelli con occupazioni di lavoro riconosciute dai Tedeschi e tentai di essere assunto come segan-tino presso la Segheria di mio padre, ma non ve-nendo però riconosciuta l’occupazione stessa e saputo che gli Ufficiali non venivano reclutati con l’Esercito ma al Lavoro solamente, mi presentai alla Ditta Tedesca Kurz (a Roncone di Trento).

La sera del... a Roncone essendo molto cono-sciuto da amici veri e professori di Scuola a Tione (prof. Eccher, ecc..) interpreti riconosciuti dai Tedeschi e sotto direzione della stessa ditta Kurz, partecipai dietro insistenza degli stessi ad una Festa di Ballo all’Albergo di Roncone dove c’era pure l’Ufficiale Tedesco Capo della ditta Kurz e si unì a me pure l’amico Collini Arnaldo. I miei amici parlarono al Capo della Ditta in mio favore illustrando la situazione e alle ore 3 di notte la compagnia si sciolse. Il Capo venne da me salu-tandomi come amico e spiegandosi in lingua te-desca mi invitò a farmi visitare alla mattina dal dottore in ambulatorio a Roncone precisandomi anche che qualora il dottore avesse avuto dubbi, io lo dovevo accompagnare da lui al Comando: così avvenne e il Capo ordinò al dottore di inviar-mi a casa per un mese di licenza.

Trascorso il mese, nel frattempo la Ditta te-desca era stata sciolta ed io interruppi i contatti restando a casa definitivamente fino al termine delle operazioni belliche.

N.B.: La Lettura del libro “Trentino Alto Adige Provincia del Reich” mi ha ricordato che a metà giugno 1944, mentre con amici mi trovavo a Pin-zolo presso l’Albergo Adamello, sono stato avvici-nato da un certo Lutterotti (sconosciuto per me) che a conoscenza che ero ufficiale, mi fece delle proposte per associarmi ai “suoi amici” Partigia-ni.

Alle proposte fattemi io risposi chiaramente che ero perfettamente conscio di aver fatto il mio dovere da Ufficiale della Divisione Acqui nel-la guerra d’Albania 1940 – 1941, subendo anche un congelamento ai piedi e di non avere né desi-derare contatti con i partigiani.

Appresi in seguito che il Lutterotti, prove-niente dalla zona di Arco, abitava a Pinzolo e che alla fine risultò essere una spia dei Tedeschi. Infatti lo stesso libro ricorda che nel Basso Sarca il giorno 28 giugno 1944 (dopo una settimana dal mio incontro con Lutterotti) le S.S. Naziste in diverse squadre, nello stesso giorno, trucidarono barbaramente ben undici presunti Partigiani.

Ten. Ftr. Binelli Romedio”

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TRADIZIONI A TAVOLA

Non potevo tralasciare nelle nostre abitudini e tradizioni la madre di tutto ciò: la polenta.

Preparata in svariati modi, dal-la classica alla ricca “carbonera”, dalla nera alla taragna, a quella di patate. È un’ottima amica che ac-compagna pranzi o cene, in qualsia-si posto, specialmente al “mont”. Credo che spiegarvi come fare la po-lenta sia superfluo e da presuntuo-si, mi limito quindi a darvi qualche suggerimento per accompagnarla al meglio.

Bocconcini di capriolo in umido

In un tegame rosolate una cipolla, una carota, una gamba di sedano, uno spic-chio di aglio, una foglia di alloro, 5 chiodi di garofano, 5 bacche di ginepro, il tutto tritato con un pezzo di burro e un cuc-chiaio d’olio.

A parte infarinate il capriolo, e a fuoco vivo, fatelo rosolare in un tegame basso. Salate e pepate a piacere. Bagnate con abbondante vino rosso, meglio se corposo (Teroldego il massimo). Evaporate per qualche minuto ed unitelo alle verdure. Aggiungete un po’ di brodo, un cucchiaio di salsa al pomodoro e cuocete per un paio d’ore mescolando ogni tanto e ag-giungendo eventualmente del bro-do.

Ottimo se nella cottura aggiunge-te qualche parte di carne ancora in osso.

Verze stufate con cotechino

Tritate 1 cipolla e rosolatela ag-giungete una verza tagliata a pezzi

e ben lavata, qualche pezzo di pancetta affumicata, un mestolo di brodo e fate cuocere lentamente. Fate bollire un co-techino dopo averlo forellato, scolatelo affinché perda il grasso, unitelo alle ver-ze per mezz’ora per insaporirlo ulterior-mente. Tagliarlo a fette, accompagnan-dolo con le verze.

Ricette

di Attilio Maffei

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62 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

Pinzolo 1 dicembre 2008

M. di Campiglio 2 dicembre 2008

TERRITORIO

Tanta neve come quest’anno a Madonna di Campiglio non è mai caduta. Almeno a memoria d’uomo. Quanti ricordano le nevicate di inizio anni Cinquanta, ecce-zionali, e che si pensava non dovessero più ripetersi, si sono dovuti ricredere: “Tanta come quest’anno non si è mai vi-sta”. “Solo che a quei tempi, – ricorda Arnaldo Serafini – la strada principale, la piazza e l’accesso agli alberghi più im-portanti, venivano liberati con una grossa slitta trainata da cavalli e spalati a mano dai residenti, con i badili. Per raggiunge-re le porte di casa si camminava in mez-zo a trincee strette, alte due metri. Però non rimanemmo mai isolati del tutto, a parte il collegamento con Pinzolo, un po’ più difficoltoso del solito. Oggi le vie e le piazze sono tutte libere, persino i mar-ciapiedi. Nonostante l’altezza della neve sia quasi raddoppiata. Vi si transita come in estate. Grazie ai mezzi meccanici, ma soprattutto anche alla bravura e alla pro-fessionalità degli uomini della ditta Cu-naccia, che effettua da anni lo sgombero neve per conto del comune di Pinzolo. Sono stati straordinari. hanno lavorato giorno e notte per far fronte all’emer-genza. L’esperienza e la volontà di ben fi-

gurare hanno fatto il resto”. “Il problema – fa notare Attilio Martello – è anche quel-lo dei tetti, da liberare, e di individuare il posto dove buttare la neve”. Girando per il centro ci si trova in mezzo a una specie di cantiere, con ruspe e pale mec-caniche a smuovere mucchi di neve e a caricarli sui camion (che poi vanno a sca-ricare al Colarìn nella forra che guarda la Sarca), gru a cannocchiale che sollevano operai sui tetti a liberarli dalla neve. Per le vie i turisti, in buon numero, per nul-la impressionati, con sci e snowboard in spalla diretti agli impianti di risalita. Loro pensano solo a divertirsi, a trascorrere al meglio la loro settimana bianca.

Alzando gli occhi verso la foresta di abeti, tutti imbiancati, quasi fasciati da neve gelata, e sulle vette del Brenta, on-dulate senza spigoli o salti, come non ci era capitato mai di vedere, lo spettaco-lo è affascinante. Lo sguardo sul Pian di neve, su Adamello e Carè alto allarga il cuore: quest’anno il ghiacciaio non retro-cederà. Anzi! Un salto al passo di Cam-po Carlo Magno ce lo conferma: abbiamo davanti un immenso mare candido, scin-tillante di cristalli, che da Mondifrà sale fino a lambire gli orti della Regina e Cima

Nevicate da record

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63IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

te. Alle 22 circa i servizi sono stati ri-pristinati. Con grande sollievo di tutti. A Pinzolo purtroppo a guaio si è aggiunto guaio. Immessa la corrente nella linea ripristinata è successo che la centralina di trasformazione e distribuzione situata nel cuore del paese, presso viale Marco-ni, sia letteralmente scoppiata e che il centro dell’abitato sia rimasto così an-cora senza corrente. Mentre scriviamo (sono le ore 12 di martedì) il servizio non è ancora stato ripristinato. Pare che la cabina si sia riempita d’acqua e che l’acqua, all’arrivo della corrente, abbia provocato il guasto. Se la nevicata, fuori dal comune per intensità, durata e quan-tità di neve caduta, ha provocato molti disguidi, va anche riconosciuto che essa ha assicurato la neve sulle piste da sci sia per il ponte di Sant’Ambrogio sia per le festività di fine anno”.

Come richiamato nell’articolo qui so-pra i benefici portati dalla straordinaria abbondanza di neve si sono fatti sentire sull’intera economia: a partire da una stagione invernale al top, dalle piste, ec-cezionali per la qualità dell’offerta, alla società delle funivie, che ha potuto fare a meno dei cannoni da neve e risparmiare sui costi, all’ambiente che ha recuperato molto a livello di vegetazione, di habitat e di vivibilità.

Dovesse ripetersi anche l’anno prossi-mo, non staremo a piangere.

12 marzo 2009

Grostè. Solo un pezzo di gronda che fuo-riesce dalla massa nevosa ci avverte del-la presenza della chiesetta di Santa Maria d’Europa. Situazione analoga a Sant’An-tonio di Mavignola, per non parlare di Pinzolo paese. Con tutti i problemi da af-frontare: dallo sgombero delle strade agli accessi alle isole ecologiche, alle scuole, ai luoghi di culto, agli edifici pubblici, al cimitero. Emergenza che l’amministra-zione civica ha dovuto affrontare con pochissimi uomini, una squadra operai decimata dai pensionamenti e dalle nor-mative in essere (impediscono assunzioni e surroghe), e da tante altre difficoltà. ha cercato di farvi fronte con grande im-pegno, ricorrendo all’aiuto dei privati e alla disponibilità di ditte locali che sono riuscite a garantire i servizi essenziali.

Della situazione può dare un’idea quanto apparso sul TRENTINO in quei giorni: “La Val Rendena lunedì è rimasta senza corrente elettrica ed anche sen-za telefono da prima dell’alba di lune-dì 1 dicembre fino alle ore 21 e 45 circa della sera. Con conseguenze facilmente immaginabili: senza luce, caldaie inat-tive e riscaldamento in tilt, frigoriferi, computer, casse, macchinari ed elettro-domestici fermi…e tanti altri disguidi. A causa dell’eccezionale nevicata una gros-sa pianta nei pressi di Ches era caduta sulle linee. Per liberarle e ripristinarle gli addetti hanno dovuto lavorare senza tregua per l’intera giornata, fino a not-

TERRITORIO

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CURIOSITÀ

64 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

Era nel maggio dell’anno 1781, che parti-va dal paese di Pinzolo alla volta di Roma un pellegrino di nome Martino Ferrari detto “general”. Era scalzo, mal vestito e senza denaro in saccoccia.

Prima di partire, fece testamento, come usavano allora. Alla fine di due mesi, giunse nella città Eterna, dopo aver visitato tutte le Chiese e Basiliche si portò in Vaticano otte-nendo di entrarvi. Venne l’ora dei ricevimen-ti e anche il Ferrari fu ammesso alla presen-za del Sommo Pontefice. Fattosi coraggio il pellegrino chiedeva al Santo Padre la grazia di poter scongiurare i morti e che nessuna strega o stregone potessero imporre i suoi malefizi fino alla settima sua generazione. Infatti all’epoca del sacro Concilio di Tren-to in questi paesi esistevano molte streghe e stregoni che, con i loro malefizi, facevano si che tutti li temevano. Col sacro Concilio di Trento, tutte queste persone vennero confi-nate nella val di Genova trovandovi la morte.

Quando Iddio volle, ritornò il “general” ancora al suo paese natio dove visse in san-tità tanto che tutti lo stimavano, quasi fosse un dono di Dio.

Molti anni prima, morì il medico condot-to dottor “Scabrini” che aveva sotto la sua condotta anche i masi, all’incirca fino alla Madonna di Campiglio. Un giorno, mentre ritornava dopo aver effettuato le visite agli abitanti ammalati di S. Antonio di Mavigno-la, cavalcando un destriero tutto nero una stellina bianca sulla fronte, trovandosi nella discesa un colpo apoplettico lo fece cadere da cavallo.

Deceduto gli vennero fatti i funerali come si meritava un uomo buono e caritatevole. E più non se ne parlò.

Ma trascorsi alcuni mesi nell’ora in cui il

medico venne a morire, tutti i giorni si av-vertiva un galoppo di cavallo nel tratto di strada detto della “Via Crucis” che conduce alla chiesa di S.Vigilio.

Un bel mattino il Martino “general” disse: andrò io a vedere cosa vuole il dottor Sca-brini.

Vi furono molti curiosi che in compagnia del Ferrari si portarono sulla strada dove di solito s’udiva Il galoppo del cavallo. Dopo pochi minuti ecco infatti il rumore. Tutti si tolsero il cappello di capo recitando delle preci per i loro morti.

Il general si portò innanzi a tutti onde incontrare il medico. Udito che era ormai vicino, gli impose con voce forte e sonora che volesse fermarsi e spiegargli il perchè di questa sua condanna.

Gli disse:In nome di Dio / O anima terrena / Innan-

zi a me fermati / E raccontami la tua pena.Il medico si fermò, e tutti poterono ve-

derlo e nonostante la paura gli si fecero d’attorno.

Dopo poco incominciò a parlare e rac-contò come egli avesse dovuto continuare ad errare, sino a quando avesse incontrato un uomo coraggioso che sul suo cammino gli chiedesse cosa gli abbisognasse per poter ri-posare in pace.

E, rivolgendosi al Ferrari: Va, gli disse, tu uomo di coraggio, dove io abitavo (ora casa dei fratelli Bonapace fu Carlo) entra nella mia stanza, sposta il mio letto, e batti sul muro finché troverai un punto, dal suono più distinto, li rompi l’asse e troverai il mio te-soro. Trovatolo, fanne tre parti: una per te general, un’altra per la mia famiglia, e la terza per farmi recitare molte preci e Sante Messe, avendone vivo bisogno.

Ciò detto scomparve, e altro no si udì che il galoppo del cavallo, che s’allontanava a dismisura fino a perdersi.

L’interlocutore del dottore si portò sul luogo indicato e trovò quanto cercava ed eseguì a puntino l’ordine ricevuto. Cosi tutto tornò nella pace e nell’oblio.

STORIE E LEGGENDE TRENTINELa strana avventura d’un Romeo giudicarieseAutore dell’articolo: Guido Cavoli: giornale “il Brennero”, 10 ottobre 1933.

Il confino delle streghe in val di Genova – Un cavaliere galoppante e la storia d’un

tesoro

ricerca a cura di Tarcisio Bonapace

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CURIOSITÀ

65IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

to che ha distrutto la sua abitazione. “Era il 14 febbraio 1942” ricorda “alle 22 sentii “Fuori, Fuori! Gli aeroplani bombardano. Attra-versata la strada, mi girai indietro: la nostra casa era già stata abbattuta.”

Il suo segreto per arrivare bene a 103 anni? “Tenersi occu-pati, non preoccu-parsi troppo e pen-sare sempre in positivo”, dice con il sorriso sulle labbra.

Maria mi confida inoltre di non aver mai conosciuto ne’ sigarette, ne’ alcolici e di non eccedere mai nel cibo “Ho sempre mangia-to poco, in tempo di fame perché costretta, poi per scelta”. Mi racconta inoltre di aver sempre curato, nel poco tempo a disposi-zione, i rapporti con le persone cercando di socializzare con tutti. “Quando nel 1965, rimasta vedova, mi trasferii a casa di mio figlio Ezio a Madonna di Campiglio, cercai subito di costruirmi un giro di amicizie o comunque di persone a cui far riferimen-to, in caso di bisogno”. Lassù mi racconta di essersi trovata bene, l’affetto della nuo-ra Teresa, del nipote Ivan ma soprattutto la presenza del figlio Ezio (deceduto due anni fa), le avevano permesso di superare il do-lore per la dipartita improvvisa del marito. Cosa è cambiato da quando era bambina ad oggi? “Tanti cambiamenti in positivo. Oggi si vive meglio, un tempo non c’era il pane, mangiavamo sempre polenta, la carne una volta in settimana. Non posso però soppor-tare lo spreco di oggi, ad esempio nel cibo e nell’abbigliamento.” Un’indicazione per le giovani generazioni “Si può vivere bene con meno. Meno soldi, meno vestiti”. La saggez-za della signora Vencelj suoni da monito per tutti noi!

Maria Vencelj, ved. Maggi, classe 1905

Ben tre sono i centenari del nostro Comu-ne, tutti e tre residenti a Madonna di Cam-piglio. Il Paese si appresta a festeggiare nei prossimi mesi le cento Primavere delle si-gnore Severina Iachelini, la mamma di Wal-ter Ferruccio e Natalia Vidi, e Gisella Parisi, la mamma di Adriana Sandra Remo e Arrigo Sommadossi.

Dopo la dipartita di Padre Ermete, l’uomo più longevo del nostro Comune è Binelli Pie-tro, nato 1913, la donna è ancora una cam-pigliana, Maria Vencelj, che nel dicembre 2009 festeggerà 104 anni!

Incontro la signora Vencelj in una piovosa domenica di marzo nella Casa di Riposo Abe-lardo Collini, dove risiede oramai da 2 anni (ha vissuto da sola in casa a Campiglio fino alla veneranda età di 102 anni!!!). Indossa una maglietta a maniche lunghe di colore beige e una gonna nera, pulita e agghindata mi sorride solare e comincia a raccontarmi la sua storia…. “Sono nata in Slovenia e, rima-sta orfana di padre molto giovane, all’età di 15 anni la mamma mi mandò a Trieste come domestica presso una famiglia. Guadagna-vo 20 lire al mese che mandavo a casa”. La mamma doveva allevare infatti gli altri tre figli.

“Nel 1927 mi sono trasferita a Milano. Dopo 15 giorni di prova ricevetti la paga, 100 lire invece delle 80 inizialmente previ-ste. La mia gioia fu immensa, poter pensare di inviare a casa qualche lira in più mi mise grande serenità dentro il cuore.” Nel 1939 inizia a lavorare in un albergo e qui conosce il marito, Alessandro Maggi. “Ci siamo sposati l’8 settembre 1932, una cerimonia molto in-tima, io, mio marito e i due testimoni. Dopo la cerimonia in Chiesa siamo andati al bar a festeggiare con cappuccino e 4 paste”. Delle due guerre mondiali Maria ha un ricordo lon-tano ma molto preciso su alcuni eventi che riguardarono la sua vita. Della prima ricorda: “Pativamo la fame. Alla cucina dei militari se eravamo fortunati trovavamo un mestolo di minestra“. Nella seconda guerra mondiale si è salvata per un soffio dal bombardamen-

Intervista a Maria Vencelj, classe 1905

di Giovanna Binelli

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66 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

COME ERAVAMO

Prima fila da sinistra: Alba Binelli, Aldina Lorenzetti, Iegri Mariagrazia, Alma Binelli, Ornella Caola, Daniela Minerbi, Paola Mayer, Maffei Adelina, Annamaria Bonomi, Caterina Fatta. Seconda fila da sinistra: maestra Miriam Ceschini, Luciana Valduga, Valeria Collini, Anna Turri, Giulia Deslucca, Daniela Sauda, Miriam Pedrazzoli, Tiziana Ballardini, Antonella Cominotti, Donatella Salvaterra

Prima fila da sinistra: Giulio Viviani, Ivan Pradini, Paolo Venturi, Dante Collini, Silvano Bonapace, Luciano Maturi, Cesare Collini, Fabio Lorenzetti, Diego Caola. Seconda fila da sinistra: maestra Amalia Martello, Gino Bonapace, Luigi Olivieri, Delfo Molinari, Aldo Turri, Paolo Cereghini, Tullio Caola, Oscar Turri, Sergio Caola, Remo Maturi - Terza fila da sinistra: Fabio Caola, Paolo Maffei – Parroco don Lino Mazzola

PRIMA COMUNIONE E CRESIMA DELLA CLASSE 1956

Pinzolo,26 aprile1964

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67IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

COME ERAVAMO

Classe 1939

Prima fila da sinistra: Nadia Maffeis, Stefano Masè, Alberto Binelli, Giacomo Maestranzi, Fabrizio Vernesoni, Weber Ferrari, Cristina Povinelli , Maddalena Sauda, Loredana Bonapace, Liliana Caola, Michela Collini. Seconda fila da sinistra: Tiziana Binelli, Carla Devoto, Marina Ferrari, Cinzia Collini, Marisa Ferrari, Daniela Lucchini, Michele Matura, Roberta Maffei. Terza fila da sinistra: Maura Collini, Cristina Failoni, Patrizia Bonomi, Elena Ambrosi, Marilena Bonomini, Gabriele Maffei, Silvano Maturi, Marco Rovro, Michele Bonapace, William Bonomi. Quarta file da sinistra: Corrado Maturi, Nicola Maffei, Sonia Calvaresi, Monica Maturi, Luisa Ferrazza

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68 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

COME ERAVAMO

Orchestra di Pinzolo. Da sinistra: Giuseppe Povinelli, violino - Angelo Lorenzetti, fisarmonica - Giuseppe Salvaterra, clarino - Luigi Ferrari, fisarmonica - Giuseppe Pasquali, clarino - Miradio Lorenzi, fisarmonica - Francesco Caola, basso

Sciatori e sciatrici nel 1946

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IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLONotiziario semestrale del Comune di PinzoloMadonna di Campiglio, S. Antonio di Mavignola

Iscritto al n. 1265 Registro Stampedel Tribunale di Trento dd. 13.12.2005

Comitato di redazioneDanilo Povinelli | Direttore ResponsabileCarola Ferrari | PresidenteMarianna BiaudetTarcisio BonapaceCarmen CaolaAttilio MaffeiStefano Marchetti

Hanno collaborato a questo numeroWilliam Bonomi, Patrizia Ballardini, Matteo Campigotto, Giorgio Cuccati, Carola Ferrari, Givanna Binelli, Roberto Papa, Roberta Maffei, Donatella Sartori, Giovanni Maffei, Alice Beltrami e Cristina Monfredini, Gloria Baraldi, Francesca Maffei e Matteo Bonapace, Angela Romagnoli, Marianna Biaudet, Giorgio Ferrari, Stefano Marchetti, Giuseppe Leonardi, Margherita Collini, Luca Cereghini, Ermanno Salvaterra, Annarita Bonapace e Alberta Ferrari, Attilio Maffei, Tarcisio Bonapace

FotografieArchivio Comune di Pinzolo, Silvano Bonapace, Matteo Ciaghi, M. Maganzini, Carola Ferrari, Donatella Sartori, Pro Loco Mavignola, Roberta Brunelli, Danilo Povinelli, Paolo Bisti, Giovanna Binelli, Archivio Coro Presanella, Ermanno Salvaterra, Marco Bindo

CopertinaArcobaleno a Pinzolo (foto Povinelli)

Quarta di copertinaVista panoramica da Fossadei (foto Archivio Comune)

GraficaMarco Martello

Impaginazione e stampaGrafica 5 - Arco (TN)

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[email protected] NE/TNO199/2008