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Maggio-Giugno 2009 - numero 3 scuola media “San Francesco” La Terza A cede il testimone Conferenza L’handicap è lutto Lo scrittore Matteo Schianchi alla scuola “S. Francesco” L a nostra classe in questi tre anni si è cimentata nella rea- lizzazione di vari giornali e ha lavorato come in una vera redazione, affrontando tutti i tipi di articoli ( cro- nache, interviste, articoli di opinione, inchieste, recen- sioni). Abbiano raccontato esperienze e attività, abbia- mo maturato ed espresso opinioni, abbiamo imparato a crescere. Adesso siamo arrivati all‟ultimo numero e non nascondiamo di provare una po‟ di malinconia. Spe- riamo comunque che que- sto nostro progetto sia con- tinuato da altri ragazzi del corso o della scuola in ge- nere. “Il Nostro Giornale” è nato qui, tra i banchi della terza A e, anche se ora è diventato il giornale di tut- ta la scuola, permetteteci di rivendicare l‟orgoglio di averlo fondato. Vi auguriamo con sinceri- tà un buon lavoro futuro Terza A V enerdì 24 aprile 2009, pres- so l’auditorium della scuola “San Francesco” di Franca- villa Fontana, si è tenuta una con- ferenza sul tema dei disabili. Il pre- side, Tiziano Fattizio, ha presenta- to lo scrittore Matteo Schianchi anch’egli disabile. “Sono 650milioni i disabili nel mondo, oltre il 10% della popolazione mondiale. Tutti insieme popolerebbero la Terza na- zione del Mondo, dopo Cina e India. In Italia sono circa 6milioni…” Cosi ha iniziato l’autore del libro “La Terza Nazione del Mondo” , un sag- gio sulla disabilità che nasce pro- prio dalla sua esperienza personale. (A 18 perde la gamba e il braccio sinistro in un incidente stradale). La disabilità non è una scelta, è un trauma che nessuno vorrebbe vivere, che sconvolge i corpi, le soggettività, le relazioni degli indivi- dui e del mondo circo- stante. Oltre che trau- ma, l’handicap è lutto. Lutto per la perdita della normalità”. Prosegue illustrando le numerose cause della disabilità: i rischi, le inadempienze e gli errori che produce il mondo che ci circon- da e ancora la fatalità, la casualità, le assurdità cui sono soggette le no- (Continua a pagina 8) N ei giorni 28 aprile, 5 e 12 maggio, a conclusione del progetto continuità, i ragaz- zi dei tre circoli didattici si sono incontrati con quelli della scuola media “San Francesco”. Da tre anni è ormai con- suetudine proporre la lettu- ra del medesimo libro di narrativa sia nelle scuole (Continua a pagina 8) Gli alunni delle elementari in visita alla “San Francesco” Si conclude il progetto continuità Gelmini...in meditazione Mi sto ricrean- do lo spirito… devo fare anco- ra molti cam- biamenti nella scuola All‟interno speciale cultura: Le Torri colombaie a cura della 1^ e 2^ A Reportage: Per la prima volta in gita… di tre giorni della terza A

Il giornale della scuola

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il giornale della scuola san francesco di francavilla fontana

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Page 1: Il giornale della scuola

Maggio-Giugno 2009 - numero 3 scuola media “San Francesco”

La Terza A

cede il testimone

Conferenza

L’handicap è lutto Lo scrittore Matteo Schianchi alla scuola “S. Francesco”

L a nostra classe in

questi tre anni si è

cimentata nella rea-

lizzazione di vari giornali e

ha lavorato come in una

vera redazione, affrontando

tutti i tipi di articoli ( cro-

nache, interviste, articoli di

opinione, inchieste, recen-

sioni). Abbiano raccontato

esperienze e attività, abbia-

mo maturato ed espresso

opinioni, abbiamo imparato

a crescere.

Adesso siamo arrivati

all‟ultimo numero e non

nascondiamo di provare

una po‟ di malinconia. Spe-

riamo comunque che que-

sto nostro progetto sia con-

tinuato da altri ragazzi del

corso o della scuola in ge-

nere.

“Il Nostro Giornale” è

nato qui, tra i banchi della

terza A e, anche se ora è

diventato il giornale di tut-

ta la scuola, permetteteci

di rivendicare l‟orgoglio di

averlo fondato.

Vi auguriamo con sinceri-

tà un buon lavoro futuro

Terza A

V enerdì 24 aprile 2009, pres-

so l’auditorium della scuola

“San Francesco” di Franca-

villa Fontana, si è tenuta una con-

ferenza sul tema dei disabili. Il pre-

side, Tiziano Fattizio, ha presenta-

to lo scrittore Matteo Schianchi

anch’egli disabile. “Sono 650milioni

i disabili nel mondo, oltre il 10%

della popolazione mondiale. Tutti

insieme popolerebbero la Terza na-

zione del Mondo, dopo Cina e India.

In Italia sono circa 6milioni…” Cosi

ha iniziato l’autore del libro “La

Terza Nazione del Mondo” , un sag-

gio sulla disabilità che nasce pro-

prio dalla sua esperienza personale.

(A 18 perde la gamba e il braccio

sinistro in un incidente stradale).

“La disabilità non è una scelta, è un

trauma che nessuno vorrebbe vivere,

che sconvolge i corpi, le soggettività,

le relazioni degli indivi-

dui e del mondo circo-

stante. Oltre che trau-

ma, l’handicap è lutto.

Lutto per la perdita della

normalità”. Prosegue

illustrando le numerose

cause della disabilità: i

rischi, le inadempienze

e gli errori che produce

il mondo che ci circon-

da e ancora la fatalità,

la casualità, le assurdità

cui sono soggette le no-

(Continua a pagina 8)

N ei giorni 28 aprile,

5 e 12 maggio, a

conclusione del

progetto continuità, i ragaz-

zi dei tre circoli didattici si

sono incontrati con quelli

della scuola media “San

Francesco”.

Da tre anni è ormai con-

suetudine proporre la lettu-

ra del medesimo libro di

narrativa sia nelle scuole

(Continua a pagina 8)

Gli alunni delle elementari in visita alla “San Francesco” Si conclude il progetto continuità

Gelmini...in meditazione

Mi sto ricrean-

do lo spirito…

devo fare anco-

ra molti cam-

biamenti nella

scuola

All‟interno speciale cultura:

Le Torri colombaie a cura della 1^ e 2^ A

Reportage:

Per la prima volta in gita…

di tre giorni della terza A

Page 2: Il giornale della scuola

Intervista a... Tiziano Fattizzo

Questo è stato un anno di cambiamenti per tutti nella

scuola, lei ha cambiato sede, ordine di scuola e ruolo:

da docente di scuola superiore a dirigente di scuola

media. Vuol fare con noi un bilancio di questo primo

anno qui da noi?

Ѐ stato un anno importante per la mia vita perché è cam-

biato il mio ruolo e la mia funzione ed è stato anche im-

pegnativo dal punto di vista istituzionale. Il bilancio è

comunque positivo anche se, arrivare in una scuola il

primo settembre e dover affrontare una serie di problemi

per avviare al meglio l’ anno scolastico, non è stato faci-

le. Non nascondo che ci sono stati anche dei momenti di

scoramento, mi è venuta voglia di mollare tutto, poi, pian

piano, sono riuscito a superare le difficoltà, anche gra-

zie all’appoggio di tutti i docenti e collaboratori. Quindi

ho cominciato ad apprezzare il lavoro da dirigente solo

dopo un po’ di tempo. Sostanzialmente un anno fatico-

so, ma molto positivo: molte cose cha avevo in mente

sono state realizzate e nei prossimi anni ne realizzeremo

anche altre. Porteremo la scuola media S. Francesco

alla ribalta nel territorio

E i cambiamenti prodotti dall’alto, dal Ministro Gel-

mini ? Noi ragazzi, lo abbiamo già detto in un articolo

del numero precedente, avvertiamo come una sorta di

destabilizzazione della scuola, con risvolti negativi

per tutti.

Li avvertite voi, immaginate noi e i vostri insegnanti. Ci

sono stati dei cambiamenti che, secondo me, non sono

stati organici perché la scuola italiana ha bisogno di

essere riformata, ma le riforme devono essere fatte lenta-

mente e in maniera omogenea per tutti i livelli di scuola.

Quest’anno c’è stata una certa confusione nella comuni-

cazione dei cambiamenti: più volte abbiamo dovuto mo-

dificare le nostre direttive perché i decreti e le circolari

fatte dal Ministero sono state poi smentite. Non hanno

capito che è facile scrivere e dare ordini, ma è molto

difficile poi applicarli, soprattutto quando questi ordini

presentano delle piccole contraddizioni. Quindi non c’ è

stato rispetto per il lavoro degli operatori della scuola.

Spero che l’anno prossimo le cose si stabilizzino e si

possa lavorare con maggiore tranquillità.

Noi quest’anno abbiamo partecipato a molti progetti

piuttosto impegnativi ed è stato anche faticoso studia-

re e tenere il passo con le lezioni curriculari. Crede

che sia comunque utile proseguire su questa linea ?

Ovviamente la scuola non deve essere fatta solo di pro-

getti, la scuola si deve basare sui programmi e deve for-

nire delle nozioni di base, deve fare in modo che i ragaz-

zi siano preparati per proseguire gli studi. I progetti

servono per approfondire determinati aspetti e argomenti

che nelle lezioni curriculari non è possibile trattare. Se

gli insegnanti propongono qualcosa di innovativo, che

può servire alla crescita dei ragazzi, dico che sì, si può

continuare su questa linea, ma se i progetti sono di basso

profilo e servono solo per impegnare i ragazzi qualche

ora pomeridiana e non hanno una ricaduta anche

all’esterno della scuola, io sarò il primo a dire agli inse-

gnanti di non portarli avanti. I progetti innanzi tutto

devono essere utili per la maturazione dei ragazzi e de-

vono avere anche un’importanza sociale. Io credo pos-

sano servire anche a fare crescere l’intera comunità

francavillese, forse è troppo ambizioso pensare che una

scuola media possa far crescere la società, ma io ho pro-

vato comunque a muovermi in questa direzione .

I progetti che sono stati realizzati quest’anno sono stati

molto interessanti, a partire da quello del giornalismo

che è servito a far conoscere all’esterno quello che si fa

nella scuola e quali sono le vostre considerazioni su

argomenti extrascolastici. Un altro progetto importante

è stato quello sulla Shoah, apprezzato anche da altre

scuole, dalle famiglie e dall’intera cittadinanza. La

scuola ha avuto una visibilità esterna significativa. C’è

stato poi il progetto “Incontro con gli autori”. Noi ab-

biano provato a portare a scuola scrittori contempora-

nei, li abbiamo presentati a voi alunni e li abbiamo pro-

posti ad altre scuole e ai vostri genitori. Avremmo volu-

to più partecipazione e più coinvolgimento da parte delle

famiglie, ma forse abbiamo sbagliato noi nella comuni-

cazione.

Che cosa vuol consigliare ai nuovi alunni della scuola

“San Francesco d’Assisi” ?

Devono pensare innanzitutto a impegnarsi e troveranno

insegnanti disposti a dare se stessi per farli crescere e

per farli diventare buoni cittadini. Noi non vogliamo

ragazzi che vengano “per scaldare i banchi”, è vero sì

che siamo in una scuola dell’obbligo, ma tutti devono

rispettare le regole. Solo in questo modo potremo anda-

re d’accordo e crescere tutti insieme.

di Grazia Distante

Page 3: Il giornale della scuola

Quando i documenti diventano... Storia I ragazzi della terza A scrivono un libro sulla Shoah

S i è concluso con la pubblicazione di un libro il pro-

getto “Come si fa una ricerca”. I ragazzi della Terza

A, coordinati dalla professoressa Loredana Weiss, hanno

consultato documenti dell‟epoca fascista e nazista. Ciò ha

permesso loro di ricostruire e “toccare con mano” vicen-

de storiche altrimenti lontane da loro.

Il progetto è iniziato con l‟allestimento della mostra foto-

grafica, tenuta nei locali della scuola a gennaio scorso, in

occasione della “Giornata della Memoria” ed è prosegui-

to per tutto l‟anno, durante le ore aggiuntive.

Il risultato è un vero e proprio libro diviso in capitoli,

ognuno curato da un gruppo di alunni, con tanto di mate-

riale iconografico, appendice documentaria, e una ricca

sitografia e bibliografia.

le leggi razziali,

i campi di concentramen-

to e di sterminio

tedeschi e italiani

Progetto “ Come si fa una

ricerca”

Terza A a cura della prof.ssa Loredana Weiss

C’è chi studia nuove tecnologie,

chi invece studia le straordinarie

risorse idriche della natura

e scopre è utilizza le eccellenti

proprietà della sorgente d’acqua

minerale naturale ANGELA.

Sulla sua acqua,particolarmente

ricca di minerali, si racconta una

leggenda.

“Un soldato romano gravemente

ferito si dissetò alla sorgente e

ritrovò la vitalità perduta”.

DA OGGI USA L’OLIO PRINCIPE: DA OGGI USA L’OLIO PRINCIPE:

POTRAI TRASFORMARE ANCHE POTRAI TRASFORMARE ANCHE

I PIATTI PIU’ SEMPLICII PIATTI PIU’ SEMPLICI

IN CAPOLAVORI.IN CAPOLAVORI.

Prodotto esclusivamen-

te nelle nostre

campagne da olive sane

e fresche, colte al giusto

grado di maturazione

Spremute subito

dopo la raccolta

Di lato due manifesti

realizzati dalla secon-

da A nell’ambito del

progetto linguistico

curriculare “La pub-

blicità”.

I ragazzi, coodinati

dalla professoressa

Fiorella Polito, hanno

approfondito il lin-

guaggio della pubbli-

cità, studiandone gli

aspetti linguistici e

grafici. Hanno quindi

realizzato una serie

di manifesti tipo di

pubblicità commer-

ciale e di stato.

G li alunni della seconda H han-

no partecipato al progetto

“Liberi di scegliere”, un program-

ma di prevenzione dell‟abitudine al

fumo.

I ragazzi, con l‟aiuto dell‟insegnate

di lettere, professor Michelangelo

Capobianco, e dell‟insegnante di

Tecnologia, professoressa Lina

Ligorio hanno realizzato filastroc-

che, aforismi e manifesti con slo-

gan contro il fumo.

Il tutto è stato raccolto in un opu-

scolo.

Liberi di scegliere... Nella pagina vengono presentate

alcune fra le ultime attività svolte

durante l ‟anno scola s t ico

2008/2009.

La scuola “San Francesco” si è

distinta per i numerosi progetti

realizzati dagli alunni.

Grande impegno da parte di tutti

gli operatori della scuola, ma so-

prattutto da parte degli studenti che

hanno potuto conoscere e appro-

fondire argomenti e realizzare,

anche con l‟uso di mezzi multime-

diali, prodotti di un certo interes-

se.

Sopra la copertina del volume “C‟è chi nega”

Page 4: Il giornale della scuola

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ORIZZONTALI 1 Oggetto elettronico che si usa

per chiamare

8 Lo sono l’1 , il 2 , il 3 ecc.

9 Può essere musicale

11Napoli

12 O in inglese

13 una commedia è divisa in...

15 Cagliari

18 Nome del famoso Bonolis

21 Organizzazione delle Nazioni

Unite

22 Dopo il bis

23 Sinonimo di dentro

24 altro nome di reperti

25 Taranto

26 Primo pronome personale sog-

getto

27 In quel posto

28 Risposta negativa

VERTICALI 1 Animale domestico

2 Lo è quello dei poligoni

3. Articolo indeterminativo

4 Si alterna al sole

5 Chi è oggetto di adorazione

6 Indossa la corona , il mantello e

uno scettro

7 Lo è Superman

10 Lo è quello dei trionfi in Francia

14 Non chiusi

16 Soffi di vento

17. La nostra regione

19 Superficie

20.Cipolla in inglese

21.Posto dove si coltivano i pomo-

dori , il sedano ecc.

Speciale giochi estate

4 1 8

8 7

6 2 4

7 6 3

1

6 2

7 9 8

4 9

6 5 7

CRUCIVERBA

SUDOKU

LE DISAVVENTURE DI GIANFILIPPO di F. Sportillo e A. Piro

Ora mi diverti-

rò un po’.

Cosa stai

facendo?!?

Mi stavo eserci-

tando...

Page 5: Il giornale della scuola

M ercoledì 13 maggio, ore

5.00: ritrovo di tutti i

partecipanti vicino alla

scuola.

Noi alunni, nonostante l‟orario,

siamo elettrizzati ed entusiasti di

partire e di rimanere fuori casa tre

giorni con i nostri compagni.

Il viaggio è molto lungo ma final-

mente, nel primo pomeriggio, arri-

viamo a Recanati, città natale di

Giacomo Leopardi. Visitiamo la

casa del poeta: è molto bella. Quel-

lo che più ci colpisce è una sala bi-

blioteca molto grande, in cui sono

conservate le “sudate carte” di

Leopardi. Gli oggetti che gli sono

appartenuti sono ancora oggi lì, nel-

le stanze della casa.

Ci spostiamo poi a Loreto dove visi-

tiamo il santuario. Esso contiene,

secondo un‟antica tradizione, la casa

nazaretana della Madonna, qui giun-

ta il 10 dicembre 1294, dopo la ca-

duta del regno dei crociati in Terra

Santa. Successivamente ci risistemiamo in

pullman diretti a Rimini.

In serata arriviamo in hotel, dove

ci assegnano le camere e, dopo aver

sistemato le nostre valigie, ceniamo

nel ristorante. L‟entusiasmo è

così forte che la prima notte

facciamo baccano, ma, dopo i

richiami degli insegnanti,

andiamo a dormire e finalmen-

te a riposarci.

Giovedì 14 maggio: sveglia

alle ore 7.00 e prima colazione

alle ore 8.00. Poi ci mettiamo

il pullman per andare al parco

di Oltremare. La visita è molto di-

vertente poiché assistiamo allo spet-

tacolo dei delfini e al volo dei rapaci.

Dopo il pranzo partiamo con una

nuova destinazione: la Repubblica di

San Marino. anche questa visita ci

ha lasciato un bel ricordo.

Rientriamo in hotel in serata, cenia-

mo e siamo pronti, questa volta subi-

to a dormire, per affrontare l‟ultimo

giorno della nostra gita.

Venerdì 15 maggio: mattinata dedi-

cata alla visita dell‟Italia in miniatu-

ra. È quella in cui ci divertia-

mo di più. Ci sono molte attra-

zioni (Venezia, monorotaia,

canoa, Sling shot, Arena spetta-

coli, piazza Italia cannonacqua,

Scuola guida interattiva, torre

panoramica, play mont, Pinoc-

chio, luna park della scienza) e

ci sembra di non riuscire a

vedere tutto.

Nel pomeriggio riprendiamo il viag-

gio di ritorno. Arriviamo a Franca-

villa alle ore 2.00 di notte.

Questa esperienza ci ha lasciato dei

ricordi bellissimi e ci siamo divertiti

tantissimo, anche con i ragazzi delle

altre classi. È stata un‟avventura che

ci ha fatto concludere al meglio

l‟esperienza della scuola media.

Grazia Distante

PER LA PRIMA VOLTA … UNA GITA DI TRE GIORNI Gli alunni della “San Francesco” a Rimini

Reportage

Biblioteca di casa Leopardi

Santuario di Loreto

Page 6: Il giornale della scuola

Le Torri Colombaie a cura di

I. Paiano, M. Carucci, F. Milone,P. Nisi, N.Nocente,F.Saracino

Sapete tutto sulle torri colombaie? Noi ragazzi

della prima e seconda A, vi aiuteremo a sco-

prire la storia e le informazioni più curiose su

queste maestose costruzioni. Le abbiamo cono-

sciute attraverso il progetto di ricerca“Le torri

colombaie del Salento”

Cultura

Una caratteristica delle masserie fortificate del

Salento è la presenza di torri colombaie a base

circolare o quadrate. Servivano per allevare i

colombi torraioli. L‟aspetto delle torri è davve-

ro particolare: sono prive di volte e sono prov-

viste di una sola apertura posta a 2 metri dal

piano di campagna. Esternamente sono divise

in due livelli dai cordoni marcapiani sporgenti

di 20 o 30cm, che costituivano un ostacolo ai

rettili e ai roditori, particolarmente ghiotti di

uova di colombo. La parte superiore è costitui-

ta dal parapetto con motivi decorativi e archet-

ti. Spesso il parapetto è merlato, i merli servi-

vano esclusivamente per appoggio alla posa ai

colombi quando entravano e uscivano dalla

torre. Internamente le pareti presentavano nic-

chie atte alla nidificazione e al rifugio dei co-

lombi e gradini impostati in diagonale. Nelle

vicinanze della torre colombaia si rintracciano

piccole vasche, sopraelevate dal terreno di cir-

ca 1-2 metri per evitare che altri animali pos-

sano servirsene, realizzate come abbeveratoio

e bagno per colombi.

L a realizzazione di questi edifici si può far

risalire alla metà del XIII secolo, quando

Federico II cominciò a manifestare la sua

passione per la caccia col falcone, passione e-

spressa nel suo”De arte venerandi cum avibus”

ricco di miniature. In una di esse era raffigurata

proprio una

torre colomba-

ia di forma

c i l i n d r i c a .

Massima dif-

fusione delle

torri si ebbe

intorno alla

„500 quando,

nella terra d‟Otranto, si ebbe una ripresa demo-

grafica e un notevole sviluppo dell‟agricoltura.

Come sono...

Le origini storiche...

Page 7: Il giornale della scuola

I n quel periodo l‟allevamento dei colombi

divenne importante perché utili nella cac-

cia ,“diletto e divertimento preferito” dei

nobili in quanto venivano usati nella cattura di

altri uccelli. Inoltre la carne del colombo, per

la sua proprietà nutrizionale, veniva usata per

l‟alimentazione dei bambini, degli anziani e

degli ammalati. Ma il motivo principale era il

fatto che i colombi producevano columbina,

sostanza che, oltre ad essere un ottimo fertiliz-

zante, serviva nella concia delle pelli. Questo

speciale guano contribuiva ad incrementare

l‟economia delle masserie incrementandone il

valore.

Le torri colombaie hanno rappresentato stori-

camente uno dei cardini dell‟economia agro-

pastorale del salento ed erano espressione della

condizione sociale del proprietario terriero. E‟

proprio sulle torri colombaie che il proprietario

colloca il suo stemma, fa incidere la data di co-

struzione.

P er tutelare l‟allevamento dei colombi

furono decretate leggi riportate negli sta-

tuti quattrocenteschi di Maria d‟Enghien,

nei capitoli di Bagnolo (1440), nei bandi di

Torchiarolo (1667). Dai documenti emerge

l‟importanza dell‟allevamento dei colombi, la

disciplina che ne regolava la caccia o la tutela,

il ruolo che questi pregiati volatili avevano nel-

le economie dei nobili del salento, e i divieti di

caccia ai colombi. Per esempio così si legge

negli statuti quattrocenteschi di Maria

d‟Enghien: “che nulla persona ausa occidere, o

menare con balestra, oy con archi alli palumbi

de palumbari, né pigliare ecc..” Lo stesso con-

cetto è nei capitoli di Bagnolo (1440):

“qualunque homo pigliasse palombi de palum-

baro cum rete, oy cum altro artificio paga la

pena de uno augustale..” Sono divieti rimasti

immutati anche nei secoli successivi, come per

esempio dai Bandi Pretori di Torchialoro

(1667) “s’ordina e comanda che nessuna perso-

na presuma stender reti a piccioni che saranno

dentro detto feudo, né di tirare a quelle con la

scoppetta…” Oppure

si legge nei Bandi di

N o v o l i ( 1 7 1 6 ) :

“s‟ordina e comanda

che nessuna persona

presuma ammazzare

o pigliare con reti

palombi alla pena di

giorni 15 di carcere..”

Emerge da questi

Bandi non solo l‟importanza della colombicol-

tura nell‟economia del tempo e quindi la ne-

cessità di proteggerli, ma anche l‟ assoluta per-

tinenza signorile e il privilegio della nobiltà, le

cui fortune dipendevano dalla rendita fondiaria.

Le torri colombaie cominciarono a ridursi e non

avere più importanza economica intorno al „700

e precisamente nel 1789, quando furono aboliti

i privilegi ai nobili e il governo dichiarò libere

“libere le caccie già regie”.

Oggi queste torri che un tempo erano magnifi-

che, maestose, si presentano abbandonate e di-

roccate.

Perché nacquero...

I documenti del tempo...

Page 8: Il giornale della scuola

stre esistenze. Ci sono anche le

disabilità prodotte da traumi psi-

chici, da fenomeni tumorali, da

incidenti stradali o incidenti du-

rante attività ludiche, ecc…

Secondo Schianchi, chi è colpito da

invadilità è percepito dal normale

come disabile e quindi considerato

in modo pietistico e negativo. Da

qui il rifiuto, la discriminazione,

l’esclusione. Il normale tende a

rifiutare la disabilità perché la

teme. L’aspetto di quel corpo de-

formato lo rimanda infatti ad al-

cuni dolorosi aspetti della vita:

malattia, anzianità. Si ha paura di

diventare come la persona disabi-

le. “Siamo tutti destinati, presto o

tardi, a diventare disabili anche se

ci comportiamo come se non fossi-

mo minacciati da una vecchiaia

malaticcia o una fine dolorosa…”

Lo scrittore poi si rivolge al pub-

blico e chiede il parere dei ragazzi

sull’esclusione del disabile dal

GF9. A rispondere è una ragazza.

Sostiene che sono stati gli stessi

concorrenti ad escluderlo dal gioco

perché temevano che egli potesse

vincere sfruttando la sua disabili-

tà. Opinione condivisa dallo scrit-

tore. Alcuni programmi come i

reality sfruttano l’immagine dei

disabili e la strumentalizzano per

fare spettacolo e aumentare l’

audience.

Interviene anche il preside che gli

chiede che ruolo abbia lo sport nel

mondo dei disabili in base alla sua

esperienza. “Lo sport rappresenta

una dimensione fondamentale non

solo in termini di riabilitazione e di

benessere per corpi menomati, ma

anche relazionale e sociale. Con lo

sport è più facile integrarsi e cono-

scersi”. Pistorius, atleta disabile,

ha occupato le prime pagine dei

giornali, dei TG, per aver fatto

causa contro la decisione della fe-

derazione internazionale di atleti-

ca, che gli negava la possibilità di

correre alle olimpiadi poiché le sue

protesi alle gambe sembravano

fornirgli un vantaggio rispetto agli

atleti normali. È diventato un eroe.

Intorno al caso Pistorius si è schie-

rato non solo il mondo dello sport,

ma tutta la macchina mediatica in

cerca di nuovi personaggi. Oggi un

contributo fondamentale ai disabi-

li lo ha dato la tecnologia, con le

protesi molto sofisticate e destinate

a un continuo miglioramento, che

permettono di superare molti limi-

ti e favoriscono la mobilità,

l’autonomia e la comunicazione.

Per far fronte alle diverse forme di

discriminazione ed esclusione di

quei 650 milioni di disabili è entra-

ta in vigore il 3 Maggio 2008 la

Convenzione delle Nazioni Unite

sui diritti delle persone con disabi-

lità. Il documento è stato siglato da

126 paesi e ratificato da 20. La

Convenzione si propone di

“promuovere, proteggere e garanti-

re il pieno ed uguale godimento di

tutti i diritti umani e di tutte le liber-

tà fondamentali da parte delle per-

sone con disabilità e contribuire in

modo significativo a riequilibrare i

profondi svantaggi sociali delle per-

sone con disabilità e a promuovere

la loro partecipazione nella sfera

civile, politica, economica, sociale e

culturale”.

L’autore ritiene però che le forme

di assistenza non siano ancora suf-

ficienti a costruire una integrazio-

ne delle persone disabili. In Italia

la legge 104 sostiene la necessità di

“garantire alla persona handicap-

pata e alla famiglia adeguato soste-

gno psicologico e psicopedagogico,

servizi di aiuto personale o fami-

gliare”. In realtà, ciò non avviene.

Sostegni sanitari, previdenze eco-

nomiche, politiche sociali sono ina-

deguati e inefficienti. In molti casi

i disabili e i famigliari affrontano il

problema in totale solitudine.

L’apporto del volontariato diventa

dunque fondamentale, ma solo dal

punto di vista umano perché i ser-

vizi che fornisce sono poco specia-

lizzati, poiché fatti da non profes-

sionisti. I volontari hanno buoni

propositi, più che specifiche com-

petenze. “E’ necessario offrire ai disabili gli strumenti psicologici, culturali e materiali per poter realizzare il pas-saggio dal «tutto è perduto », al «cosa posso fare adesso che ho un handicap?». I disabili sono diversi, ma sono pienamente persone.

M.Carucci, I.Paiano, F.Saracino, F. Milone, P.Nisi, N. Nocente

(Continua da pagina 1)

elementari, sia nelle scuole medie.

Gli argomenti ogni anno variano e

hanno lo scopo di condurre i ragazzi

a riflettere su vari problemi.

Quest‟anno è toccato al tema

dell‟amicizia. Il progetto prevedeva

la lettura del romanzo “Il diario se-

greto di Paul e Susi”

La manifestazione si è aperta con la

proiezione di una videoclip creata

dai ragazzi di prima A, che ha rias-

sunto tutto il romanzo ed è prosegui-

ta con gli interventi e la presenta-

zione dei lavori dei ragazzi delle

scuole elementari. Non sono mancati

le musiche, i canti e i video della

seconda H.

È stata un‟occasione importante per i

ragazzi che hanno potuto confrontar-

si ed esprimere le loro riflessioni.

Come hanno bene spiegato i ragazzi

del 3° circolo “ Volersi bene, stare

insieme, accettare l‟altro e perdona-

re” è il significato più profondo

dell‟amicizia.

Al termine della manifestazione i

ragazzi delle elementari hanno visita-

to i numerosi e attrezzati laboratori

della scuola.

Emanuele Guarino

(Continua da pagina 1)

Gli alunni delle elementari in visita alla “San Francesco

Redazione

Docente responsabile: Prof.ssa Loredana Weiss

Docente collaboratore Prof.ssa Fiorella Polito

Terza A: C. Argentieri E. Guari-

no, G. Distante, A. Maggio, F.

Ruggiero

Seconda A: F. Milone, P. Nisi,

N. Nocente, F. Saracino

Prima A: M. Carucci , I. Paiano

Vignettista: Fabio Sportillo