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IL GIORNALE DI CASTELNUOVO DI GARFAGNANA Redazione via traversa Vecchiacchi, 17 - 55032 Castelnuovo di Garfagnana (Lucca). Email: [email protected] Registrazione n. 871/07 del 19/12/2007 presso il Tribunale di Lucca www.ilgiornaledicastelnuovo.it Anno X - Numero 79 - Gennaio 2016 Siamo chiamati a scelte chiare per il nostro futuro L’indifferenza è padrona Ogni anno ci troviamo a commemo- rare - soprattutto nelle scuole - il Giorno della Memoria, istituito per non dimenticare l’Olocausto, e il Giorno del Ricordo legato alle Foibe e al tragico esodo di 350.000 italiani dalle loro case in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia. Due momenti differenti ma in realtà strettamente legati. E non mi riferisco solo agli orrori delle ideologie totalita- rie. Ovvero alla soluzione finale e allo sterminio di milioni di ebrei, opposi- tori politici, portatori di handicap, Rom e Sinti, omosessuali, sacerdoti cat- tolici, testimoni di Geova, disegnata e realizzata dal nazismo di Hitler. O alla pulizia etnica voluta da Tito e dalle truppe comuniste in Juogoslavia con la morte soprattutto per infoibamento di migliaia di italiani e oppositori politici. Parlo di come siamo arrivati a questi orrori. Di come altri milioni di persone hanno assistito a quanto accaduto. La società da sempre è divisa in tre gruppi: i buoni e i cattivi, che sono una minoranza, e gli indifferenti che sono la stragrande maggioranza. L’indifferenza è da sempre il male del- l’uomo. E noi ogni giorno ci troviamo di fronte a questo. I cattivi sono pochi, pochissimi, eppure riescono sempre a prevalere proprio perchè si confrontano con un ventre molle, fiacco, distaccato, afono, silen- zioso, strisciante, che è rappresentato dalla maggior parte del popolo. Così nascono le dittature. Perchè sono in pochi ad alzare la mano, a doman- dare, a partecipare. Sono in pochi a seguire il feretro di coloro che hanno provato ad opporsi. E sono in pochi i buoni che lottano, che cercano di scuotere la massa senza risultati. E badate bene non parlo solamente di dittature e seconda guerra mondiale. parlo del presente, dell’immediato. E STUDIO PALMERO - BERTOLINI ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DOTT. LUCIANO BERTOLINI - DOTT. MICHELA GUAZZELLI RAG. MASSIMO PALMERO - DOTT. SARA NARDINI Castelnuovo di Garfagnana (LU) - Via Debbia, n. 6 - Tel. 0583/644115 Piazza al Serchio (LU) - Via Roma, n. 63 - Tel. 0583/1913100 P. IVA 0041711.046.7 Contabilità: Fax 0583/62117 - e-mail: [email protected] Paghe: fax 0583/1990021 - e-mail: [email protected] Dieci anni Entriamo nel decimo anno di attività di questo giornale. Avevamo iniziato nel 2007 quando il Papa era Benedetto XVI, il presidente del Consiglio Romano Prodi, a Castelnuovo era Sindaco Sauro Bo- naldi. Tagliasacchi dopo aver terminato nel 2006 la presidenza in Provincia di Lucca aveva perso contro Favilla alle co- munali. Nel calcio lo storico super presi- dente Marchini - che aveva portato il Castelnuovo in C2 sfiorando per due volte la promozione in C1 - aveva lasciato la presidenza a Girotti che poi non iscrisse la società al campionato succes- sivo. Sembra quasi passato un secolo ep- pure sono solamente 10 anni e guardate quanto è cambiato. Siamo arrivati a 79 numeri di un gior- nale gratuito che ha migliaia di lettori e che ha fatto e fa “opinione” rendendosi da sempre utile a capire cosa che sta accan- dendo e cosa accadrà. Non è un foglio scellerato e qualunquista, ma un conte- nitore che crea spinte per cercare di mi- gliorare la nostra terra. Nato come un dono e un atto d’amore nei confronti della Garfagnana continua ad esserlo, pren- dendo posizioni, ma con garbo. Soprattutto è un giornale che spinge alla curiosità, alla partecipazione. Invita i cit- tadini a studiare, leggere, informarsi per essere veri cittadini e non pecorelle sper- dute. E lo facciamo da sempre con delicatezza, perchè anche i muli e gli asini (e ce ne sono ancora troppi in giro) vanno trattati con dolcezza. Il direttore FOGLIO INDIPENDENTE PER LETTORI LIBERI FONDATO NEL 2007 per farvi capire citerò il giudice Paolo Borsellino assassinato dalla Mafia, pro- prio perchè non era solamente un ma- gistrato che indagava, ma un uomo che scuoteva le persone. Borsellino durante un incontro pub- blico disse: “La lotta alla mafia deve essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della li- bertà che si oppone al puzzo del com- promesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della com- plicità.” L’Europa, l’Italia, la Garfagnana oggi vivono un profondo distacco dai grandi temi che ogni istante siamo chiamati a giudicare, a sostenere o ad arginare. L’emigrazione e le guerre sono in primo piano e solo in parte sembrano non riguardarci. In realtà sono ele- menti che ci portano diritti a proble- matiche che abbiamo in casa. L’inquinamento, la disoccupazione, le carenze dei servizi, l’impoverimento collettivo, l’incertezza per il futuro (so- prattutto per i trentenni che non hanno lavoro e non avranno una pensione), le dismissioni in campo sanitario, le scelte e i mancati investimenti in set- tori strategici quali i trasporti, le strade, le infrastrutture. Tutte questioni che passano davanti agli occhi della tota- lità delle persone ormai penosamente indifferenti. Pronte a interessarsi sola- mente quando toccate personalmente. E allora diciamola tutta: ve ne fregate degli ospedali e fate finta di non ve- dere e non partecipate, non doman- date, non vi informate solamente perchè non avete oggi bisogno di ser- vizi sanitari. Questo il male dell’indifferenza. Ve ne fregate perchè non vi riguarda. E quindi ve ne fregate delle pensioni, della disoccupazione, dell’inquina- mento, dei treni rotti o in ritardo sola- mente perchè a lavoro ci andate con la vostra macchina e la pensione e lon- tana da raggiungere. Indifferenti e menefreghisti. Pronti ad alzare la mano e trovarsi soli e abbandonati da tutti, solamente quando vi trovate sopra un treno gua- sto e fermo in mezzo ad una galleria. Il problema è che su quel treno rotto già ci siamo ma nessuno vuole render- sene conto. Svegliatevi e partecipate. E non siate indifferenti. Andrea Giannasi

IL GIORNALE DI CASTELNUOVO DI GARFAGNANA · Giorno della Memoria, istituito per ... minoranza, e gli indifferenti che sono ... essere veri cittadini e non pecorelle sper-dute

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IL GIORNALE DI CASTELNUOVO DI

GARFAGNANARedazione via traversa Vecchiacchi, 17 - 55032 Castelnuovo di Garfagnana(Lucca). Email: [email protected]

Registrazione n. 871/07 del 19/12/2007 presso il Tribunale di Luccawww.ilgiornaledicastelnuovo.itAnno X - Numero 79 - Gennaio 2016

Siamo chiamati a scelte chiare per il nostro futuro

L’indifferenza è padronaOgni anno ci troviamo a commemo-rare - soprattutto nelle scuole - ilGiorno della Memoria, istituito pernon dimenticare l’Olocausto, e ilGiorno del Ricordo legato alle Foibe eal tragico esodo di 350.000 italiani dalleloro case in Istria, Dalmazia e VeneziaGiulia.Due momenti differenti ma in realtàstrettamente legati. E non mi riferiscosolo agli orrori delle ideologie totalita-rie. Ovvero alla soluzione finale e allosterminio di milioni di ebrei, opposi-tori politici, portatori di handicap,Rom e Sinti, omosessuali, sacerdoti cat-tolici, testimoni di Geova, disegnata erealizzata dal nazismo di Hitler. O allapulizia etnica voluta da Tito e dalletruppe comuniste in Juogoslavia con lamorte soprattutto per infoibamento dimigliaia di italiani e oppositori politici.Parlo di come siamo arrivati a questiorrori.Di come altri milioni di personehanno assistito a quanto accaduto.La società da sempre è divisa in tregruppi: i buoni e i cattivi, che sono unaminoranza, e gli indifferenti che sonola stragrande maggioranza.L’indifferenza è da sempre il male del-l’uomo.E noi ogni giorno ci troviamo di frontea questo.I cattivi sono pochi, pochissimi, eppureriescono sempre a prevalere proprioperchè si confrontano con un ventremolle, fiacco, distaccato, afono, silen-zioso, strisciante, che è rappresentatodalla maggior parte del popolo.Così nascono le dittature. Perchè sonoin pochi ad alzare la mano, a doman-dare, a partecipare. Sono in pochi aseguire il feretro di coloro che hannoprovato ad opporsi. E sono in pochi ibuoni che lottano, che cercano discuotere la massa senza risultati.E badate bene non parlo solamente didittature e seconda guerra mondiale.parlo del presente, dell’immediato. E

STUDIO PALMERO - BERTOLINIASSOCIAZIONE PROFESSIONALE

DOTT. LUCIANO BERTOLINI - DOTT. MICHELA GUAZZELLIRAG. MASSIMO PALMERO - DOTT. SARA NARDINI

Castelnuovo di Garfagnana (LU) - Via Debbia, n. 6 - Tel. 0583/644115Piazza al Serchio (LU) - Via Roma, n. 63 - Tel. 0583/1913100

P. IVA 0041711.046.7Contabilità: Fax 0583/62117 - e-mail: [email protected]: fax 0583/1990021 - e-mail: [email protected]

Dieci anniEntriamo nel decimo anno di attività diquesto giornale. Avevamo iniziato nel2007 quando il Papa era Benedetto XVI,il presidente del Consiglio Romano Prodi,a Castelnuovo era Sindaco Sauro Bo-naldi. Tagliasacchi dopo aver terminatonel 2006 la presidenza in Provincia diLucca aveva perso contro Favilla alle co-munali. Nel calcio lo storico super presi-dente Marchini - che aveva portato ilCastelnuovo in C2 sfiorando per duevolte la promozione in C1 - aveva lasciatola presidenza a Girotti che poi noniscrisse la società al campionato succes-sivo. Sembra quasi passato un secolo ep-pure sono solamente 10 anni e guardatequanto è cambiato.Siamo arrivati a 79 numeri di un gior-nale gratuito che ha migliaia di lettori eche ha fatto e fa “opinione” rendendosi dasempre utile a capire cosa che sta accan-dendo e cosa accadrà. Non è un foglioscellerato e qualunquista, ma un conte-nitore che crea spinte per cercare di mi-gliorare la nostra terra. Nato come undono e un atto d’amore nei confronti dellaGarfagnana continua ad esserlo, pren-dendo posizioni, ma con garbo.Soprattutto è un giornale che spinge allacuriosità, alla partecipazione. Invita i cit-tadini a studiare, leggere, informarsi peressere veri cittadini e non pecorelle sper-dute.E lo facciamo da sempre con delicatezza,perchè anche i muli e gli asini (e ce nesono ancora troppi in giro) vanno trattaticon dolcezza.

Il direttore

FOGLIO INDIPENDENTE PER LETTORI LIBERI FONDATO NEL 2007

per farvi capire citerò il giudice PaoloBorsellino assassinato dalla Mafia, pro-prio perchè non era solamente un ma-gistrato che indagava, ma un uomo chescuoteva le persone.Borsellino durante un incontro pub-blico disse: “La lotta alla mafia deveessere innanzitutto un movimentoculturale che abitui tutti a sentire labellezza del fresco profumo della li-bertà che si oppone al puzzo del com-promesso morale, dell’indifferenza,della contiguità e quindi della com-plicità.”L’Europa, l’Italia, la Garfagnana oggivivono un profondo distacco daigrandi temi che ogni istante siamochiamati a giudicare, a sostenere o adarginare.L’emigrazione e le guerre sono inprimo piano e solo in parte sembranonon riguardarci. In realtà sono ele-menti che ci portano diritti a proble-matiche che abbiamo in casa.L’inquinamento, la disoccupazione, lecarenze dei servizi, l’impoverimentocollettivo, l’incertezza per il futuro (so-prattutto per i trentenni che non hannolavoro e non avranno una pensione), ledismissioni in campo sanitario, lescelte e i mancati investimenti in set-

tori strategici quali i trasporti, le strade,le infrastrutture. Tutte questioni chepassano davanti agli occhi della tota-lità delle persone ormai penosamenteindifferenti. Pronte a interessarsi sola-mente quando toccate personalmente.E allora diciamola tutta: ve ne fregatedegli ospedali e fate finta di non ve-dere e non partecipate, non doman-date, non vi informate solamenteperchè non avete oggi bisogno di ser-vizi sanitari. Questo il male dell’indifferenza.Ve ne fregate perchè non vi riguarda.E quindi ve ne fregate delle pensioni,della disoccupazione, dell’inquina-mento, dei treni rotti o in ritardo sola-mente perchè a lavoro ci andate con lavostra macchina e la pensione e lon-tana da raggiungere.Indifferenti e menefreghisti.Pronti ad alzare la mano e trovarsi solie abbandonati da tutti, solamentequando vi trovate sopra un treno gua-sto e fermo in mezzo ad una galleria.Il problema è che su quel treno rottogià ci siamo ma nessuno vuole render-sene conto.Svegliatevi e partecipate. E non siate indifferenti.

Andrea Giannasi

Pagina 2 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Numero 79 Gennaio 2016

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La necessaria svolta per la Garfagnana

Un treno senza vagoni non è un trenoL’accensione delle luci intorno alla for-tezza di Mont’Alfonso assume il segnometaforico di una nuova rinascita. Eche lo si faccia durante il Solstizio d’in-verno significa raccogliere i segni an-cestrali che legavano l’accensione difuochi con l’inizio del nuovo anno. Di un nuovo ciclo.Ecco Castelnuovo sta cambiando emolto velocemente. Andrea Tagliasac-chi ha in poco tempo messo mano allaRocca, al Ponte Castruccio, alla For-tezza e ora alla pista di pattinaggio.Verrà poi il tempo della ex Valserchioe del piccolo mostro sul Piano dellaPieve. Velocemente si sta preparandoil campo ad un nuovo corso, e il sin-daco ora è chiamato ad un importantee forse significativamente più com-plesso e difficile compito: aprire laGarfagnana al mondo.E’ innegabile che la locomotiva Castel-nuovo dopo molti anni si è rimessa inmoto, ma è fondamentale per chi è de-stinato a viaggiare che i vagoni sianoben agganciati. E per vagoni intendonon solo gli altri comuni della valle,ma tutti quei soggetti che devono sa-lire e intraprendere questo nuovo viag-gio.Si tratta di una svolta culturale e Ta-gliasacchi è chiamato a dirigere in-sieme al lavoro prezioso di altri primicittadini come Puppa, fantoni, Pifferi,Mariani, Angelini e altri, i passaggi piùdifficili. Perchè dopo aver sistemato lalocomotiva, caricato il carbone, biso-gna oleare i sistemi e gli ingranaggi estudiare il percorso.E perchè un treno senza vagoni non èun treno.E’ un’altra cosa che parte, sbuffa, frena,ma che non è un treno. Ecco la Garfagnana sarà chiamata nel2016 ad affrontare una svolta rivolu-zionaria. Agganciare l’Italia, allinearsialle grandi realtà di provincia e correreverso l’Europa.Le sfide sono molte e si giocano incampi differenti. Il primo è l’Unionedei Comuni della Garfagnana; questoente rappresenta il luogo dove vivonomolte delle soluzioni ai problemi e nonmi riferisco solamente alle competenzecondivise. L’Unione deve essere labo-

ratorio culturale e amministrativodella valle. Lì i primi cittadini devonostudiare le fusioni fondamentali cer-cando di superare i campanilismi e di-segnare una valle con solo 4 comuni.Questa la proposta che tiene in contoanche le realtà già unite: Minucciano,Giuncugnano, Sillano e Piazza al Ser-chio a nord. Camporgiano, Careggine,Vagli, San Romano, Villa Colleman-dina al centronord. Castelnuovo, Ca-stiglione, Fosciandora, Pieve Foscianaal centrosud. Infine Gallicano, Molaz-zana e Fabbriche con Vergemoli a sud.Passare poi ad una visione condivisasui “luoghi” della valle da valorizzareinsieme: la rocca abitata di Casti-glione, la Fortezza Mont’Alfonso, laRocca di Camporgiano e la Fortezzadelle Verrucole rapresentano un qua-drilatero sul quale lavorare e dalquale partono raggi che raggiungonole altre località.Costruire un calendario individuandogli eventi più importanti e lavorandoaffinchè gli uni vivano grazie al con-corso degli altri. Un esempio: Il festivalInternazionale del Folclore di Campor-giano, giunto ormai alla quarantesimaedizione, organizzato dal gruppo Fol-clorico “La Muffrina”, per un weekenddi luglio deve vedere attivi tutti in-sieme gli enti e le realtà associativedella valle. Stessa cosa per le feste diCastiglione, di Careggine, di San Mi-chele, di Castelnuovo e altre ancora.Le sagre devono specializzarsi su te-

matiche e prodotti della valle, se-guendo il modello delle Crisciolette diCascio. Aiutate in questo dai percorsidei presidi della terra.Tutto questo è possibile unendo lemigliori intenzioni e armandosi dibuon senso amministrativo. E par-tendo da un dato di fatto chiaro e in-negabile: non è più possibile gestireun territorio frazionato e diviso intutto.Ora che Tagliasacchi ha saputo far ri-partire il capoluogo è necessario unoscatto in avanti e il tavolo è già indivi-duato nella sala del consiglio del-l’Unione dei Comuni. Perchè Castelnuovo è il nulla senzaCareggine, Castiglione, Campor-giano, Piazza al Serchio e gli altri co-muni.E’ un buco nero su una cartina se ri-mane locomotiva isolata e staccata.A noi cittadini il compito primario distimolare i nostri più alti rappresen-tanti per compiere quel passo inavanti, e per superare i campanilismi.Tutti insieme invitiamo al cambia-mento ora che la congiuntura è possi-bile. Ora che l’asse Roma - Firenze - Lucca èallineato e favorevole. Ora o mai più verrebbe da aggiungeree forse siamo veramente ad una svoltaepocale.Riusciremo a farci trovare pronti?

Andrea Giannasi

Il buon gelato è...in Piazza Duomoa Castelnuovo di

Garfagnana

Alto 4 metriI lavori sulla fondovalle stanno pro-cedendo e presto sarà trivellata lamontagna nel cuore del corpo fra-noso. Sono già iniziati i preparativied è stata messa un’asta con suscritto: altezza massima 4 metri.Dunque oltre i 4 metri nessun mezzopotrà passare.Ma ci domandiamo: i tir che arrivanodalla cartiera o dalla Idrotherm sonotutti più bassi di 4 metri?E se ne arriva uno altro 4 metri e 30centimetri?

Ovviamente ci auguriamo sia statapresa in considerazione questa op-zione tecnica.

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Numero 79 Gennaio 2016 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Pagina 3

Il referendum in autunno apre nuovi scenari elettorali

L’anno della svolta politica...Molti la inseriscono nel campo dellafantapolitica. E’ quella pratica che incerti salotti di certe città vive silenziosama appassionata. Si tratta della visionepolitica di un territorio, legata alle ele-zioni e a certi passaggi amministrativi.E’ certo però che qualcosa di vero incerte “visioni” o previsioni alla fine sitrova sempre.Ma di cosa stiamo parlando?Di elezioni, ovviamente, che vedreb-bero un vero e proprio terremoto inItalia, in Toscana, a Lucca e in Garfa-gnana. L’anno è il 2017. Il mese quellodi marzo. Ma veniamo ai presunti fatti.E’ ormai quasi certo che il referendumsulle riforme si terrà nell’autunno diquest’anno.Saremo chiamati però oltre che a vo-tare per quanto fatto fino ad ora dal go-verno, ad esprimere un vero e proprio- e sarebbe il primo - consenso per Mat-teo Renzi e i suoi ministri.Chiamati alle urne assisteremo ad unacampagna elettorale primitiva; certo èche non capiremo nulla di quanto staaccadendo; la televisione sarà presad’assalto da opinionisti che disegne-ranno da una parte scenari idilliaci(“l’Italia sta ripartendo”), e dall’altra siaffideranno al catastrofismo (“il nostropaese è allo sbando”); ed è certo chenon sarà un voto sulle riforme ma laconta delle diverse anime politiche.Su una cosa gli analisti concordano.Sia che Renzi vinca, sia che perda an-dremo a votare nel marzo del 2017.Infatti se i cittadinini diranno SI alle ri-forme Renzi coglierà l’occasione persalire a palazzo Chigi in maniera legit-

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tima; se diranno NO saremo chiamatiper forza di cose. Dunque a fine annopotrebbe cadere il governo e andremoa votare. Ma non solo per il Parla-mento.Secondo alcuni è certo che la Toscanasarà protagonista di una vera e pro-pria rivoluzione. Il governatore Rossisi dimetterebbe preparandosi a salirealla Camera e ricevere poi - qualoradovesse rivincere il Partito Democra-tico - dalle mani del presidente dellaRepubblica la nomina a ministro.Il presidente di commissione in re-gione Stefano Baccelli verrebbe candi-dato a governare Lucca (dove“stravincerà con il 63% dei voti alprimo turno”), mentre in Garfagnanaalcuni sindaci sarebbero chiamati anuovi ruoli. Tra questi proprio Taglia-sacchi potrebbe finire nella primaveradel 2017 a Firenze a fare l’assessore.Dunque Castelnuovo tra un anno po-trebbe essere chiamata nuovamentealle urne, e sarà il nome del candidatoa spostare l’asse del baricentro del-l’elettorato. Un nome che però, sia nelcampo del centrosinistra, sia in quellodel centrodestra, non sembra facile in-dividuare. Potrebbe però essere il mo-mento per la prima donna sindaco delcapoluogo con un confronto tra IlariaPellegrini e Silvia Bianchini. Fantapolitica? Suggestioni? Forse.Certo è che qualcosa di vero c’è sem-pre in queste soffuse chiacchiere da sa-lotto e alla fine qualcosa accadrà diquanto scritto in questo articolo di ini-zio anno.

a.g.

... e delle scelte culturali

Il felice connubio tra amministrazione comunale di Castelnuovo e Lucca Co-mics ha dimostrato che la qualità culturale ripaga sempre e comunque. Mi-gliaia di persone in fortezza Mont’Alfonso hanno visitato la mostracertificando il successo.Cosa dobbiamo imparare da questo?Che l’unione tra le forze interne e le alte professionalità che vengono da fuoridella Garfagnana possono creare sinergie di altissima capacità.Ecco il punto di partenza, la pietra d’angolo, dal quale partire per costruire iprogetti culturali nel capoluogo e non solo.Facciamo un esempio. Tra qualche anno - quando saranno terminati i lavorianche ai solai interni - la Rocca potrà tornare ad essere utilizzabile e la do-manda sarà una sola: cosa farne? Ebbene in quel momento si dovrà solo se-guire una via: quella del concorso internazionale. Ovvero aprire un book einvitare architetti, rigeneratori di spazi, esperti di luoghi museali, di certi-ficata e comprovata capacità, e farli lavorare per un progetto di rilanciodella Rocca. Non permettere dunque a qualche “magheggione” locale di im-possessarsi della struttura per fini personali di bassissimo e scarso profilo cul-turale, ma aprire le sale al mondo. Solo in questa maniera avremo ideeimportanti, con respiro internazionale e solo così i migliori giovani della vallepotranno entrare a collaborare con un progetto serio e concreto e non con i so-liti baracconi simil-politici-familiari che abbiamo visto fino ad ora nel nostropaese. Per realizzare tutto questo non servono grandi cose.

Pagina 4 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Numero 79 Gennaio 2016

Se la biblioteca non si può aprire allora sono i libri ad uscire

Careggine fa scuola letterariaNegli anni Ottanta a Campi Bisenzioalle porte di Firenze venne realizzatacon la biblioteca comunale l’dea dellabiblioteca a diffusione stellare. I librinon stavano solamente tra gli scaffaliattendendo i lettori, ma uscivano en-trando in negozi di parrucchiere, abbi-gliamento e altri. Insomma si dava vita alla bibliotecadiffusa con sperimentazioni di diffu-sione e prestito bibliotecario. Ma benpresto gli esperimenti sono arenati esono stati dimenticati.Gli anni sono passati ma le difficoltàper il mondo dei bibliotecari sono ri-maste inalterate. Basti pensare che le biblioteche attivein Garfagnana sono cosa rara (San Ro-mano, Castelnuovo - oggi chiusa - Gal-licano e poco altro).In mezzo a questo deserto l’Ammini-strazione Comunale di Careggine halanciato un’idea veramente innovativaper gestire la biblioteca. Una modalitàrara in Italia.E' il sindaco Mario Puppa a spiegarciquesto singolare progetto: “L'impossibilità di garantire un aper-tura continua della biblioteca comu-nale e la mancanza di risorse perpromuoverne il suo utilizzo ci hannospinto a riflettere su forme diverse di

gestione del nostro piccolo patrimoniolibrario al fine di poter rendere il ser-vizio di prestito più efficace e disponi-bile ai cittadini. Ed ecco che è nata questa idea. Ab-biamo spacchettato la biblioteca intante piccole librerie – continua il Sin-daco – che sono state affidate agli eser-cizi commerciali di Careggine. La scelta ritenuta più idonea, dati imezzi a disposizione, è ricaduta sullacreazione di un modello replicabile di

"scaffale con libri" per la creazione diuna vera e propria "biblioteca diffusa"sul territorio. Lo scaffale è stato installato in 12 atti-vità commerciali e turistiche del co-mune che si sono prestate a far partedella rete. Negli scaffali fanno oggi bella mostradelle piccole selezioni di libri suddiviseper genere al fine di soddisfare i gustidi tutti i lettori. Nello scaffale potrà es-sere anche collocato materiale infor-

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mativo e turistico relativo al territorio –continua il Sindaco – e sarà a disposi-zione degli utenti il breve regolamentodi utilizzo e l’elenco dei locali aderentialla rete con relativi testi disponibili”.La gestione del progetto è stato possi-bile grazie alla collaborazione deiCommercianti e dell’AssociazioneMonte Sumbra che ha provveduto coni propri volontari alla catalogazione eall’istallazione delle piccole bibliotechediffuse.Da non sottovalutare il fatto che il Co-mune di Careggine ha una forte voca-zione turistica che vede incrementare,nei periodi di maggior presenza di tu-risti, il proprio bacino di potenziali let-tori che, da ora in poi, troveranno neglialberghi e nei ristoranti un servizio inpiù.Una biblioteca comunale che, organiz-zata in questo modo, riesce finalmentea raggiungere anche le più piccole fra-zioni del Comune.Un idea unica che sicuramente pone ilcomune di Careggine ancora una voltaall’avanguardia per le modalità di ge-stione dei servizi adatti alle piccole re-altà montane.E ora che l’idea si estenda anche aglialtri comuni.

Karl Popper diceva che “Ogni voltache muore un uomo, è un universo in-tero ad andare distrutto”. PierlucaRossi è in grado però di essere ancorapresente, grazie al suo modo di vedereil mondo: interiore ed esteriore.E’ lui un uomo visionario che attra-verso la lente di una telecamera sa sve-larci il dono prezioso di un seme. Nonè stato un caso che prima del Vangelosia stato letto un passo che faceva rife-rimento ad un chicco di grano. Lì il se-greto della vita. Nella deposizione,nella cura, nell’osservare la crescita, lamaturazione.Avere dunque gli occhi e la mente, al-lineati con una lente, in un unico corpoche proprio nell’anima germoglia labellezza.Ecco Pierluca quella bellezza la sa rac-contare, sia quando crea documentariche da Rai Tre a Marco Polo sono do-nati ai tanti telespettatori in attesa distupirsi, sia quando scrive. Sì perchénon si può essere solamente viaggia-tori con le scarpe e lo zaino in spalla.Prima di partire bisogna essere già inviaggio. Non è un controsenso ma ilvero gesto che alimenta i veri scopri-tori del mondo. In altre parole non sipossono raccontare paesi come l’Etio-pia o l’India o l’Australia senza averligià visti con altri occhi. Senza averli giàsognati, disegnati, amati o odiati per ilgran caldo o la disperazione delle di-stanze.Pierluca è in questo un visionario per-ché è partito dalla Garfagnana proprionegli anni durante i quali non c’era più

bisogno di emigrare e chi usciva perstudiare poi vi tornava per lavorare.Lui nella sua lunga immaginazione in-vece ha esteso i propri confini fisici ementali, tanto da correre tra l’Africa,l’Asia e l’America del Nord. Facendoassumere a questi luoghi la connota-zione di un vasto parco, che aveva alcentro sempre la casa: la sua Garfa-gnana.E non poteva che essere lui a donarealla sua terra un libro destinato a ri-manere vera pietra d’angolo della no-stra storia. “Il Bar Aurora” è la veraantologia di Spoon River della Garfa-gnana e lui il vero Edgar Lee Master, il

poeta americano che ha raccontato unpaese, i suoi abitanti con sogni, pas-sioni, paure, attraverso le lapidi di uncimitero. Quando mi contattò per farmi leggereil suo manoscritto ci andai subito per-ché avevo un debito di riconoscenza.Lui, senza saperlo, aveva salvato unaspedizione di vestiti per bambini chevivono in situazioni estreme e quandoglielo raccontai si mise a ridere pen-sando ad Aziz.Alcuni anni fa nel sud della Tunisiadurante un viaggio per conto dell’As-sociazione Bambini del Deserto con Si-leno Cheloni stavamo distribuendo indono materiale scolastico alle scuole(una a Duz alla quale portammo uncomputer) e abiti per bambini. Dopoun lungo girare senza trovare i be-duini, tornammo indietro e ci fer-mammo a Tozeur. Non avevamo piùpunti di riferimento. Non so come mafinimmo in una specie di negozio e ilproprietario con un italiano fluente ini-ziò a proporre tappeti, lampade, cu-scini. Non cercavamo altro che diconoscere qualcuno che fosse in gradodi aiutarci. Che ci potesse portare neldeserto duro del sud della Tunisia allaricerca delle popolazioni che vi abitanoin grandi tende. Isolati, lontani dalmondo. L’uomo, Aziz, ci offrì un tè nero comela pece in bicchierini piccoli usurati.Eravamo in Ramadam e lui non bevvecon noi e a noi sembrò scortese farlo elasciammo lì tutto senza dire altro.Forse fu quel gesto ad fargli dismettere

i panni del venditore e lì ci fece il nomedi un suo amico italiano: PierlucaRossi.In breve la mattina dopo, senza alcuncompenso o rimborso, ci accompagnòa distribuire i vestiti per i bambini. Vi-sitammo in un giorno lungo, polve-roso, durante il quale ci insabbiammoalmeno due volte, una decina di tende.Lì rivedo le ragioni dell’amore per ildeserto. Da Charles de Foucauld aPierluca Rossi.In questi mesi Pierluca mi ha fatto ve-dere alcuni suoi documentari inediti.Uno su tutti mi ha tolto il fiato. E’ sulpoeta francese Rimbaud. Possiede unacarica espressiva che non ho mai os-servato in altri filmati. Le immaginisenza tempo di luoghi incredibiliesplodono e gettano come lapilli divulcani in eruzione le parole di unpoeta maledetto, tanto maledetto daessere amato fino all’ultimo giorno del-l’umanità.Appare difficile essere in grado di ren-dere visiva la poesia e il tormento di unuomo, eppure Pierluca lo ha fatto.Per non dire del suo romanzo che holetto in manoscritto, spedito perché il“suo editore” gli dicesse cosa ne pen-sasse. Un magnifico dono. Ecco quelloche gli ho detto e gli ripeto. Il dono delcoraggio, della forza, della passione,dell’amore sconfinato per una vita cheha alzato un muro invalicabile.Ecco Pierluca per me è questo e saràsempre questo. Grazie.

a.g.

Le ragioni di un amore immenso

Un meraviglioso visionario

La bambina del deserto (foto Sileno Cheloni).

Numero 79 Gennaio 2016 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Pagina 5

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Loc. Pantaline - 55036 Pieve Fosciana (LU)

Evoca suggestioni e spinge verso il su-peramento il vincolo del divieto. E’ piùforte di noi. Quando ci troviamo difronte ad una porta chiusa il desiderioè quello di aprirla.In questa maniera abbiamo scoperto leAmeriche, la pennicillina, e ci ucci-diamo oggi con armi sempre più tec-nologiche.Se poi il luogo del divieto è enorme e sitrova proprio al centro di una città lacuriosità diventa strabordante.Di esempi ne abbiamo molti dallegrandi città con magazzini abbando-nati o stazioni della metropolitanachiuse, che diventano luogo di fre-quentazioni vietate. E dunque è nelcorso degli eventi che il cantiere ab-bandonato della ex Valserchio sia di-ventato luogo di incontri.Siamo così andato a vedere scoprendoche per entrare è facile. Anzi facilis-simo. Da una parte un cancello aperto,dall’altra basta spostare una transennae si apre un mondo nuovo quasi spet-trale. Una sorta di città del futuro.Un set cinematografico, o peggio an-cora una città della Siria appena bom-bardardata e abbandonata, dove ilcemento nudo, i ferri arrugginiti, i restidi ogni cosa abbandonata creano unclima surreale. Ci vanno adolescenti egiovani e solo per fare due cose: fu-mare e consumare in maniera precaria- cercando di non sporcarsi troppo -sesso veloce.Essendo un non luogo, visto che è proi-bito entrare a tutti, l’ex cantiere è di-ventato così una sorta di terra di

nessuno. Nessuno può entrare e dunque diventauno spazio invisibile, inesistente, al-l’interno del quale non esistono regoleprecise.I problemi però sono diversi e si pre-sentano sotto molteplici aspetti. Ilprimo legato al consumo di sostanzestupefacenti, l’altro alla possibilità dicompiere all’interno della strutturagesti poco piacevoli. Gli spazi come di-

cevamo non mancano. Sul lato fiumesono presenti i casottini degli operaiche sono ora tutti aperti e accessibili.Dentro la struttura sono migliaia dimetri quadrati a disposizione di chi in-tende nascondersi, compiere un illecitoo consumare pulsioni più o meno ado-lescenziali. Ultima cosa questa, chenon costituisce certo un reato se nonfosse compiuta in un luogo colmo dipericoli. Urge vigilanza.

g.c.

SPAZIO PUBBLICITARIO DISPONIBILE

Tessera sanitariaNel corso del 2016 arriverà diretta-mente a casa la nuova Carta sa-nitaria elettronica, che sostituiscequella in nostro possesso: la Re-gione Toscana, attraverso l'Agen-zia delle Entrate, infatti, spediràgratuitamente la nuova Carta conun anticipo di 90 giorni rispetto alladata di scadenza.A quel punto, come già avvenuto perquella attualmente in possesso, la

carta dovrà essere attivata, in mododa permettere agli intestatari diaccedere ai servizi ad essa con-nessi: le procedure di attivazione sipossono svolgere anche all'Urpdella Provincia, a Palazzo Ducale.L'amministrazione provinciale, in-fatti, ha chiesto e ottenuto dallaRegione Toscana di poter effet-tuare tale servizio ed è a disposizionedei cittadini per questa operazione,indispensabile per accedere ai servizisanitari.Per attivare la nuova Carta, quindi, cisi può rivolgere all'Urp della Provin-cia, a Palazzo Ducale, con ingresso incortile Carrara, dal lunedì al venerdìdalle 9 alle 13 e il martedì e giovedìanche dalle 15 alle 16. E' disponibile anche il numero verde800-747155.Ulteriori informazioni sulla nuovatessera sono disponibili sul portaledella Regione Toscana, all'indirizzo: http://www.regione.toscana.it/ser-vizi-online/servizi-sicuri/carta-sanitaria-elettronica.

L’immenso cantiere della ex Valserchio nasconde mille storie e pericoli diversi

Il luogo segreto di Castelnuovo

Il Cristo Nero in DuomoNel Duomo di Castelnuovo si conserva un Crocifisso ligneo del XV se-colo, detto il Cristo nero, scampato all'incendio che colpì la sacrestia nel1977 e conservato nella cappella di San Giuseppe, al lato dell'abside.Ma il Cristo Nero di Castelnuovo come è arrivato in Duomo? E soprat-tutto perché è nero?Il nostro Crocifisso è in legno ed è stato scolpito nel 1400.Il colore nero secondo alcuni studi potrebbe essere stato raggiunto pervia del fumo delle candele o dall’alterazione dei materiali utilizzati perrealizzarlo. Secondo altri si tratta di influssi neobizantini che realizza-vano Madonne o altre rappresentazioni religiose con carnagione scuraseguendo una precisa scelta stilistica e teologica.Altri invece legano i colori ad antiche tradizioni pagane. Si racconta, persempio, che le moltissime Madonne nere siano legate al culto di Iside, ladea che rappresentava la notte e che ogni giorno partorisce l’alba, cioèil dio sole. Per altri i Crocifissi neri sono dovuti alle Crociate, ovvero alritorno dall’Oriente dei combattenti che si portavano dietro statuine oimmagini legate alle terre dei Mori. Nelle nostre zone di Crocifissi con il Cristo nero ve ne sono diversi in Lu-nigiana, ma il più importante è il Volto Santo di Lucca che ha anche sem-bianze e una fisionomia differente da altre viste nei secoli.Di Cristo neri ve ne sono anche in Sicilia e in Puglia e famose sono leprocessioni durante le quali viene portato fuori dalle chiese.Se qualcuno ha notizie più approfondite può inviarle in redazione a:[email protected]

FOTONOTIZIA

Pagina 6 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Numero 79 Gennaio 2016

E’ sempre una bella notizia quando si aprono nuove scuole

Inaugurato il nuovo asilo nido

E’ una nuova struttura realizzata conl'esclusivo utilizzo di materiali naturalie autosufficiente dal punto di vistaenergetico. Inaugurato a Castelnuovo di Garfa-gnana il nuovo asilo nido 'La Nuvo-letta' che potrà ospitare fino a 56bambini. L'edificio è costato circa800mila euro ed è stato realizzato gra-zie ad un finanziamento regionale di560mila euro e al contributo di 240milaeuro della Fondazione Cassa di Ri-sparmio di Lucca.“Un'opera importante – ha spiegato ilsindaco di Castelnuovo di Garfagnana,Andrea Tagliasacchi – perchè perchè siinveste sull'educazione dei bambini equindi sul nostro futuro.Si tratta di un progetto che abbiamoereditato dalla presidente amministra-zione e che abbiamo portato a compi-mento. Penso che sia un segnale importanteperchè dimostra la nostra volontà diamministrare nell'interesse della co-

munità e della collettività. Un ringraziamento particolare vaquindi al precedente assessore al so-ciale, Franco Bianchini: se oggi siamoqui ad inaugurare questa struttura èanche grazie alla sua tenacia”.

L'edificio è completamente autosuffi-ciente dal punto di vista energetico edè stato costruito con l'esclusivo utilizzodi materiali naturali. “Due importanti fattori – ha detto l'as-sessore comunale alla Pubblica Istru-zione, Chiara Bechelli - che hannopermesso al comune di ricevere i fina-ziamenti messi a disposizione dalbando regionale. L'intero edificio e i pavimenti sonostati realizzati in legno ed ogni spazioè stato pensato per il benessere deibambini”.Caratteristiche dell'edificio. L'interoedificio e i pavimenti sono stati realiz-zati in legno. Grazie all'impianto foto-voltaico la struttura produce piùenergia di quella che effettivamenteconsuma. L'impianto di riscaldamento non è al-lacciato al gas né utilizza combustibilidi alcun tipo: infatti è stato realizzatocon sonde geotermiche che sfruttano ladifferenza di temperatura tra il terreno

e l'esterno. Il riscaldamento è inoltre 'a pavimento'e scalda le aule grazie a delle serpen-tine sotterrane nelle quali scorre acquacalda a 28 gradi: questo permette di ab-bassare drasticamente i consumi e di

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Enel mette in guardiaIn seguito ad alcune segnalazioni pervenute, Enel Energia torna a proporre al-cune semplici raccomandazioni per evitare di essere ingannati da sconosciutiche si presentano come operatori Enel, per riconoscere i dipendenti e gli agentidel Gruppo Enel e per ricordare tutti i servizi garantiti dai Punti Enel del ter-ritorio:

Pretendere sempre l'esibizione del tesserino Enel di riconoscimento: tutti i di-pendenti Enel sono in possesso di un tesserino plastificato con logo aziendale,foto e dati di riconoscimento, al pari degli agenti specializzati di Enel Energia– Società del gruppo Enel che opera sul mercato libero – che presentano a do-micilio le offerte. Se qualcuno si presenta a nome dell’azienda bisogna semprechiedere di visionare il tesserino; è possibile anche chiedere informazioni sul-l’agenzia partner per cui gli agenti operano, facendosi lasciare opportuni re-capiti per eventuali ulteriori verifiche. in ogni caso gli agenti Enel Energia, cosìcome di altre Società, possono presentarsi al domicilio dei Clienti per proporrele offerte luce e gas. Le visite degli agenti possono essere annunciate tramitevolantini che specificano che si tratta della Società di Enel che opera sul liberomercato. L’importante è che non venga comunicato che è obbligatorio cam-biare contratto. Il Cliente è libero di decidere se aderire o meno alle proposteche gli vengono esposte.Anche in caso di teleselling, ovvero di proposte di offerte per telefono, il clientepuò chiedere riferimenti specifici del soggetto chiamante, tipo di partnerhipcon le società di vendita e, nell’eventualità in cui gli venga comunicato che lachiamata è per conto del Gruppo Enel, può verificare con i Punti Enel presentisul territorio o con il numero verde Enel Energia 800900860 se si tratti real-mente di agenti Enel Energia o se invece sia un tentativo di truffa. In que-st’ultimo caso anche Enel Energia è danneggiata e vittima di comportamentiscorretti da parte di terzi.Non accettare nessuna transazione economica a domicilio: Enel ricorda chenessuna forma di riscossione o restituzione di denaro viene effettuata a do-micilio.Per quanto riguarda le verifiche dei contatori, Enel Distribuzione effettua pe-riodicamente dei controlli a distanza dei gruppi di misura per garantirne ilcorretto funzionamento. In alcuni casi occorre una verifica del contatore di-rettamente sul posto attraverso il proprio personale qualificato, il quale è co-munque sempre munito di tesserino plastificato con foto e i dati essenziali peril riconoscimento. Le squadre operative di Enel Distribuzione, comunque, in-tervengono sempre sulla rete a monte dei contatori fino al gruppo di misurastesso e non sugli impianti elettrici privati all’interno delle abitazioni. Anchein questi casi, il personale Enel che interviene sul posto non è autorizzato achiedere né accettare pagamenti dai Clienti.Nessun oggetto di valore, quale oro o argento, può essere richiesto con la scusadi far funzionare o sistemare il contatore: ogni strumento utile all’esecuzionedi eventuali verifiche o interventi è in possesso dei tecnici Enel.Per ogni chiarimento o ulteriore informazione i Clienti possono recarsi alPunto Enel di Lucca, in viale Marti 41 dal lunedì al venerdì dalle ore 8:30 alle15:00, o presso i Punti Enel Partner distribuiti sul territorio provinciale e rin-tracciabili su enelenergia.it (https://www.enelenergia.it/mercato/libero/it-IT/trova-punto-enel) o ancora contattare il numero verde Enel ServizioElettrico 800900800 oppure Enel Energia 800900860.

distribuire il calore in modo uniformein tutto l'edificio.Gli impianti solari consentono di ri-scaldare anche l'acqua utilizzata per isanitari. Grazie ad un sistema di recupero delleacque piovane le acque meteorichevengono reinmesse nelle cassette deiservizi igienici e riutilizzate. L'illuminazione è ad alto rendimento ea basso consumo energetico. Gli infissi, infine, hanno un altissimocoefficente di isolamento termico edacustico.

Autorità presenti all'inaugurazione.Diverse anche le autorità presenti allacerimonia inaugurale: il senatore An-drea Marcucci, l'assessore regionaleMarco Remaschi, la consigliera regio-nale Ilaria Giovannetti, il consigliereprovinciale e sindaco di CareggineMario Puppa, diversi sindaci e rappre-sentanti dei comuni garfagnini e dellaMediavalle e il parroco di Castelnuovodon Angelo Pioli che ha benedetto lastruttura. Per la Fondazione Cassa diRisparmio di Lucca, Tiziano Pieretti.

Numero 79 Gennaio 2016 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Pagina 7 Al teatro dei Differenti di Barga lo psichiatra e scrittore

Paolo Crepet e la famigliaDove sta andando la famiglia? Da que-sta domanda è partito Paolo Crepet, lopsichiatra e scrittore, ospite a Barga.L’evento organizzato dal Liceo dellescienze umane ha visto sul palco delteatro dei Differenti oltre all’ospite ladirigente scolastica Catia Gonnella, laProf.ssa Silvia Redini e l’editore An-drea Giannasi.Crepet in una lunga e appassionatanarrazione è entrato nei meandri dellafamiglia contemporanea, suscitandocontinui sorrisi, ma conditi da un’iro-nica verità: ormai si può parlare sem-pre di più di “Sfamiglia”.All’interno della quale i ruoli sono in-deboliti, le responsabilità appiattite oassenti e la dimensione del vuoto nonfavorisce il raggiungimento della feli-cità.“Oggi - ha dichiarato Crepet – si puòsolamente parlare di gioia. Ovvero dimomentanea e fugace felicità, effimerae non sufficiente a colmare il desiderio.I genitori non sanno più dire no, men-tre i nonni sono pronti a soddisfareogni desiderio. E quando i ragazzi ar-rivano al centro della tempesta nonhanno gli strumenti per poter trovaresoluzioni o vie di uscita”.L’incontro rivolto alle famiglie è statovoluto dall’Istituto superiore d’Istru-zione di Barga per cercare risposte allecontinue domande dei genitori e deidocenti. “Come comportarsi con i ragazzi chechiedono sempre di più e ai quali è dif-ficile dire di no” è stato chiesto a Cre-pet ponendo l’attenzione sulla carenzadel dialogo e sull’estrema difficoltà diporre i giovani di fronte a precise re-

sponsabilità. Lo psichiatra ha parlatodi assenza di sfide, facendo sorridere ilpubblico con continui riferimenti a fattirealmente accaduti e alla fine ha presouna posizione netta.Bisogna saper dire di no ed essere au-torevoli. In questa parola il senso dellagenitorialità.Ma lo scrittore è andato anche oltreparlando dei bambini senza orizzonte,dei nativi digitali che hanno il bustopiegato in avanti sui tablet e non rie-scono più ad alzare la testa.Ha parlato di generazioni che sonocambiate nel tempo. Di genitori che untempo erano duri come l’acciaio inox eoggi da nonni sono molli come la ri-cotta.Ha posto l’attenzione – e qui forsel’elemento chiave dell’incontro – sulruolo dei genitori all’interno dellascuola che deve essere minimo se non

nullo.I docenti sono gli educatori per 4 ore lamattina, mentre i genitori lo sono peril resto della giornata. “Perché guar-dare a ciò che viene fatto, spesso conaggressività o apprensione eccessiva,durante le ore scolastiche e poi fregar-sene o essere assenti nel resto dellagiornata?” ha chiesto Crepet ai geni-tori.Dunque ad ognuno il proprio ruolocon chiari i compiti didattici e le fina-lità educative.“Un 4 in un compito non è un pro-blema dei genitori, ma del ragazzo cheda quello deve partire – ha sottolineatolo psichiatra. – E badate bene aiutanopiù i 4 che gli 8 all’interno dellascuola”.Si è riso anche molto con continuianeddoti alla vita professionale e agliincontri durante i quali lo psichiatra si

trova di fronte a situazioni paradossalial limite della comprensione”.Alla fine però in sospeso rimangonomolti punti. Da una parte la durezza e l’intransi-genza proposta dal professore, cheperò sul campo si scontrano con unagenerazione che avendo avuto tuttodifficilmente è disposta a cedere ter-reno. E i genitori così come gli inse-gnanti si trovano di fronte alla via delcompromesso – che Crepet ha escluso– ma che al momento appare comel’unica via percorribile.La “sfamiglia” ha ancora molte sfideda compiere e tanta strada da fare conuna unica certezza: non sarà Googlemaps a indicarci la via.

Il calendario del Rally “Club Amici del filato”Il gruppo di appassionati di rallynato quasi per gioco, tra gli amicie i colleghi di lavoro della AnticaValserchio hanno deciso, per sa-lutare la stagione appena tra-scorsa e augurarne una ancorapiù ricca di soddisfazioni, diprendere una singolare e simpa-tica iniziativa. Quella di creare un calendariocon tutti i protagonisti più omeno famosi del rallismo no-strano. L’originalità del calendario è do-vuta al fatto che è interamente il-lustrato con vignette a mo’ dicaricatura eseguite con abilemaestria dallo studente di acca-demia delle belle arti di FirenzePier Matteo Vanni. Grazie alla collaborazione conFlamingo Cafè di Gallicano, Twit-ter Bar di Castelnuovo Garf e Ca-seificio Contipelli di PieveFosciana, il rally club è orgogliosoe soddisfatto di mostrare alcunedelle immagini del Calendario. AUGURIAMO a tutti buone festericordando agli appassionati diquesto sport che siamo presenticome gruppo su Facebook.

Commercio

Con la prima riunione del 2016 si èaperta la campagna associativa del-l'associazione Compriamo a Castel-nuovo e Confcommercio Lucca.All'incontro, tenutosi presso la sededi via Farini, hanno preso parte i con-siglieri comunali Alessandro Pedre-schi ed Alessandro Pellegrinetti insostituzione del sindaco Andrea Ta-gliasacchi con cui sarà presso fissatoun altro incontro ad hoc su alcune te-matiche molto importanti.Infatti, la discussione in sala ha ana-lizzato i possibili scenari di una chiu-sura, nel medio-lungo periodo, deltraffico nel centro storico e sono statesollevate diverse osservazioni.«Siamo vigili sull'argomento – di-chiara il neo presidente Federico Ma-gagnini – ma l'amministrazione ci haassicurato che non siamo prossimi anessuna scelta di questo tipo. Èchiaro che un passo del genere pre-vede diversi interventi alla situazioneattuale del capoluogo, una volta chequesti fossero fatti sarà sicuramenteuna eventualità da valutare».L'occasione è stata utile per presen-tare la nuova campagna associativache grazie alla stretta collaborazionecon Confcommercio prevede, oltrealla realizzazione del calendarioeventi consueto per l'associazione,anche tanti servizi e vantaggi per gliassociati:«In molti ci chiedono maggiori eventiper far vivere la città non solo a luglioed agosto – prosegue Magagnini –per questo è necessario che ci sia ilmaggior numero possibile di asso-ciati per poter realizzare molti ap-puntamenti».L'associazione ha presentato anche lalettera che accompagnerà la richiestadella quota associativa, rimasta con-fermata a 400 euro annue, e il regola-mento per gli eventi con la necessitàdi concordare gli appuntamenti in-terni alle manifestazioni con largo an-ticipo.

Pagina 8 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Numero 79 Gennaio 2016

In uscita un libro sulla storia della Società prodotti esplodenti

La storia della S.I.P.E di Gallicano

LEGGERE AIUTA AD ESSERE LIBERI

Un libro come un amicoTra le righe libri - Garfagnana editrice

La violenza dell'esplosione è stata tale cheil letto del Serchio, in prossimità dellasponda destra, lo abbiano visto disseminatodi grossi pezzi di macchine e di mobili.Altre cose sono rimaste in bilico sui fili del-l'alta tensione che attraversano il fiume.Centinaia e centinaia di vetri di Gallicanosono andati in frantumi, pezzi di grondasono saltati via. I capannoni nelle imme-diate vicinanze dello stabilimento sonostati sconvolti come dalla furia di un ura-gano. Grossi alberi vedemmo fin sul mar-gine della via. L'esplosione è stata sentitafino a Barga e a Castelnuovo Garfagnana;e pareva fosse lì. Qualche casa ha tremato.Uno strano fenomeno è stato visto, ancheda molta distanza, subito dopo le esplo-sioni: una colonna di fumo nero, densis-simo, si è alzata dal monte della catastrofeed ha raggiunto, per quel che può valere ilcalcolo di giudici non proprio in stato digrande serenità, una quota di oltre cinque-cento metri, slargandosi poi, in cima, a om-brello: come le bombe atomiche checonosciamo in fotografia.A rendere omaggio alle salme e a confor-tare i feriti sono venuti a Gallicano, e poihanno proseguito per Barga, il Prefetto diLucca, G.B. Laura, e Monsignor Giovan-netti, Vicario Abate di Castelnuovo. Conle altre autorità inquirenti era anche il vicequestore di Lucca, dottor Avanzati. Lesalme sono state trasportate nella chiesa diSan Giovanni dove, pietosamente ricom-poste, rimarranno per tutta la giornata dioggi, offerte al pellegrinaggio della popola-zione. Il trasporto funebre avrà luogo do-mani.Il Presidente della Repubblica ha inviato alPrefetto di Lucca, dott. G.B. Laura, il se-guente telegramma: "Nell'apprenderegrave sciagura stabilimento SIPE di Galli-cano Garfagnana, la prego esprimere fami-glie vittima mia commossa solidarietà etrecare ai feriti affettuoso augurale pen-siero" - Luigi Einaudi.

I due stralci che qui abbiamo riportatosono sicuramente scritti da due manidiverse, il primo più appassionato ecoinvolgente, sembra scritto da un gal-licanese, si avverte un grande sgo-mento nelle parole di chi conosceprofondamente i posti e le persone: ilsecondo è un po' più distaccato e pre-ciso nelle informazioni.Dopo quaranta anni, sempre dalle pa-gine della Nazione, il corrispondentelocale Giulio Simonini, il 27 febbraio1993, commemora questo triste eventoe lo fa proprio come il primo, testi-mone dei fatti, ancora sconvolto daquanto successe, ma che a distanza dianni parla anche di cose e persone,forse al momento passate in secondalinea come importanza.

"Ho ancora il vivo ricordo del terrore el'angoscia sul volto dei familiari che corre-

vano con il cuore in tumulto lungo queimille metri che separavano il paese dallostabilimento. Nei loro occhi leggevo il tur-binio dei propri sentimenti, misto fra di-sperazione e speranza. Se per alcuni fu lafine di un incubo, per altri invece ci fu l'ag-ghiacciante conferma della fine dei lorocari. L'esplosione di un casotto granitore, dovesi produceva polvere nera da utilizzarenelle cave di marmo e per munizioni, neaveva fatti esplodere per simpatia altri vi-cini, proprio mentre era in corso una visitadi alti dirigenti, provocando l'apocalisse.Difficile fu il riconoscimento delle dieci vit-time che ricordiamo: l'ingegner FrancescoNanni, direttore dell'azienda di Spilam-berto, l'ingegner Vero Maionchi di Lucca,direttore a Gallicano, oltre al capofabbricaPellegrino Consigli e agli operai Mario daPrato, Giuseppe Simonini, Raffaello Le-metti, Pietro Lucchesi, Andrea Granducci,Eugenio Carli e Alessandro Simonini, tuttidi Gallicano.Tra i molti feriti il più grave risultò Giu-seppe Nardini, colpito alla testa da una pie-tra, rimase paralizzato agli arti superiori e

inferiori destri. Egli vive ancora in carroz-zella, amorevolmente assistito e fatto segnodi mille attenzioni dalla figlia Alba.Quel 27 del mese, giorno di paga, che do-veva essere un giorno sereno e tranquilloper le famiglie, si tramutò in un dolorestraziante per tutta la valle. Ai primi soc-corsi apparve uno scenario raccapricciante.Doloroso fu il compito del medico di con-dotta, Pietro Stringari, il quale nel ricom-porre i poveri resti, (ritrovati anche sulfiume Serchio) pianse.Perfino alcune delle gigantesche banconoteda mille lire, in quel giorno portate per lepaghe degli operai, pendolavano dallepiante circostanti, testimoni di desolazionee morte.Il disastro fu in parte contenuto dal tem-pestivo intervento dei vigili del fuoco, i

quali riuscirono a spegnere il furioso in-cendio che stava minacciando altri settoridi lavoro, evitando così un'ulteriore cata-strofe. La Garfagnana e la Valle in lutto,piansero unanimi le vittime di uno dei piùtragici avvenimenti della storia di questiluoghi".A distanza di un anno, altre due esplosionicausarono, la prima, la morte di AdemiroGiannotti e Fedora Franchi, la seconda diFulvio Pierotti.

La S.I.P.E. di Gallicano. La Società Ita-liana Prodotti Esplodenti tra la na-scita, la tragedia del 1953 e lachiusura.A cura del Circolo Culturale “To-gnotti”.Garfagnana editrice.

Il Giornale di CastelnuovoRedazione: via traversa Vecchiacchi, 17 55032 Castelnuovo Garfagnana

Direttore: Andrea GiannasiCaporedattrice: Barbara Coli

In redazione: Marco Giannasi, Gabriele Coli, Matteo Ferranti, Fabrizio Ferrari, Emilio Bertoncini, Cristian Tognarelli, Paolo Marzi

Fotografie: Paolo Marzi, Gabriele Coli, STUDIO BIANCO, Antonella Bertolini, Sileno CheloniCommerciale: Marco Guazzelli

Gruppo editoriale Giannasi editore P.iva 09345201009Stampa : Tipografia Amaducci - Borgo a Mozzano (LU)

www.ilgiornaledicastelnuovo.it - [email protected] IL GIORNALE

30,00 € per il sostegno ricevendo 2 libri omaggio n. 11507530 intestato a Giannasi editore

Il Giornale si trova nelle principali edicole della valle del Serchio e Garfagnana.

“Cos'è la S.I.P.E.?La sigla significa Società Italiana Prodotti Esplodenti.Già questo ci indica il tema di cui si parlerà: una fabbrica che ha le sue radicimolto lontane del tempo. Che è stata presente nella vita e nella storia dei gal-licanesi per lunghissimi anni e che ormai è chiusa da trenta anni.Se chiediamo in giro a qualche giovane, dubito che ne sappia qualcosa, a menoche qualche parente stretto non vi abbia lavorato.I più attenti sapranno che ogni anno l'Amministrazione Comunale di Galli-cano, commemora le vittime del gravissimo incidente sul lavoro che il 27 feb-braio 1953 coinvolse 10 persone, fra operai e dirigenti di questa fabbrica.Questa attività produttiva, così pericolosa da essere situata lontano dal centrodel paese, in zona isolata, costituì per molti anni una delle poche possibilità dilavoro per gli uomini e le donne di Gallicano, insieme alla Cucirini Cantoni. Come Circolo Culturale Gilberto Tognotti abbiamo sentito il bisogno nonsolo di ricordare i caduti, ma anche quello di fermare nella memoria collettivale ultime testimonianze degli operai e riordinare, per quanto possibile per noi,i fatti che portarono nel 1985 alla chiusura dello stabilimento”.