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28 IL GRANELLO DI SENAPA 05/04/09 ore 16.00 Conferenza S.E.Mons. M. Semeraro — Albano piazza S.Paolo,6 Sofferenza o silenzio da parte della chiesa? 18/04/09 ore 19.30 Catechesi don Sergio Mangiavacchi su s. Paolo – S.M.Grazie L’inno alla carità 27/04/09 ore 20.30 Conferenza don Carlino - Parrocchia S. Ignazio Antiochia Sposo e sposa: questo mistero è grande 11/05/09 ore 21.00 Conferenza della dott.ssa Pinella Mostardi - gruppo Somalia I figli di separati 25/05/09 ore 20.30 Conferenza don Carlino – Parrocchia S. Ignazio 30/31/05/09 Convegno Naz. FSC – via XX Settembre 14/06/09 ore 16.00 Conferenza psicologo G. Sofia - Albano – piazza S. Paolo,6 Separazione, divorzio e guerra contro il padre 20/06/09 ore 17.00 Incontro con don Sergio Mangiavacchi al Divino Amore (prenotarsi presso i coordinatori per la cena sul posto) PER INFORMAZIONI SUI GRUPPI DI PREGHIERA DI ROMA: Sandro Bora Paola Menaglia Cellulare: 3491670143 Cellulare: 3388961409 [email protected] Sede Nazionale: Via Appiani, 25 - 20131 Milano Presidente: Ernesto Emanuele 02.6554736 02.6551717 [email protected] Sito: www.famiglieseparatecristiane.it I PROSSIMI APPUNTAMENTI IL GRANELLO DI SENAPA Notiziario trimestrale dell’associazione Famiglie Separate Cristiane Gruppi di Preghiera - Roma Anno 5 – n. 1 – marzo 2009

IL GRANELLO DI SENAPA - famiglieseparatecristianelazio.it · tare i fenomeni di bullismo che ogni giorno riempiono le cronache dei giornali. Se tanti ragazzi “normali” si trasformano

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28 IL GRANELLO DI SENAPA

05/04/09 ore 16.00 Conferenza S.E.Mons. M. Semeraro — Albano piazza S.Paolo,6 Sofferenza o silenzio da parte della chiesa? 18/04/09 ore 19.30 Catechesi don Sergio Mangiavacchi su s. Paolo – S.M.Grazie L’inno alla carità 27/04/09 ore 20.30 Conferenza don Carlino - Parrocchia S. Ignazio Antiochia Sposo e sposa: questo mistero è grande 11/05/09 ore 21.00 Conferenza della dott.ssa Pinella Mostardi - gruppo Somalia I figli di separati 25/05/09 ore 20.30 Conferenza don Carlino – Parrocchia S. Ignazio 30/31/05/09 Convegno Naz. FSC – via XX Settembre 14/06/09 ore 16.00 Conferenza psicologo G. Sofia - Albano – piazza S. Paolo,6 Separazione, divorzio e guerra contro il padre 20/06/09 ore 17.00 Incontro con don Sergio Mangiavacchi al Divino Amore (prenotarsi presso i coordinatori per la cena sul posto)

PER INFORMAZIONI SUI GRUPPI DI PREGHIERA DI ROMA:

Sandro Bora Paola Menaglia Cellulare: 3491670143 Cellulare: 3388961409

[email protected]

Sede Nazionale: Via Appiani, 25 - 20131 Milano

Presidente: Ernesto Emanuele ℡ 02.6554736 02.6551717 � [email protected] Sito: www.famiglieseparatecristiane.it

I PROSSIMI APPUNTAMENTI IL GRANELLO DI SENAPA Notiziario trimestrale dell’associazione Famiglie Separate Cristiane Gruppi di Preghiera - Roma Anno 5 – n. 1 – marzo 2009

2 IL GRANELLO DI SENAPA

IL GRANELLO DI SENAPA Notiziario trimestrale dell’associazione Famiglie Separate Cristiane Gruppi di Preghiera di Roma Anno 5 – n. 1 – marzo 2009

IN QUESTO NUMERO

- PRESENTAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE pag. 3

- EDITORIALE “ 4

- SCRIVONO DI NOI “ 7

- TESTIMONIANZE “ 9, 18

- VITA ASSOCIATIVA “ 10, 11

- PARTE DA STACCARE “ A-B-C-D

- NEWS “ 13

- RIFLESSIONI “ 15, 21

- PREGHIERA DI PASQUA “ 17

- TROVATO SULLA RETE “ 19

- CONSIGLI PER LE LETTURE “ 22

- INCONTRI E PROSSIMI APPUNTAMENTI “ 23

IL GRANELLO DI SENAPA

Notiziario trimestrale dell’Associazione Famiglie Separate Cristiane Gruppi di Preghiera di Roma Anno 5 – n. 1 – marzo 2009 Per comunicazioni Sandro Bora Cellulare: 3491670143 Paola Menaglia Cellulare:3388961409 PRO MANUSCRIPTO

risorto ci dona. Per questo pregherò il Signore in questi giorni santi per-ché la sua grazia ricolmi il nostro cuore e ci dia speranza e serenità, fiducia e consolazione; anche io mi affido alle vostre preghiere per avere la forza e la Luce in questo cammino non certo facile.

Renato

Carissimi ci ritroviamo a celebrare il grande mistero della nostra fede: Gesù, il Signore, morto in croce per noi è risorto dai morti. Inutile dire che possiamo soltanto contemplare questo evento di salvezza e gioirne dal profondo del cuore. L’annuncio più grande che l’umanità abbia mai sentito – “Cristo è risorto! – sia motivo di rinnovata gioia per ciascuno di noi, Perché questo an-nuncio ci ricolmi di grazia sono ne-cessarie le virtù dell’umiltà e della fede. Questi atteggiamenti ci aiutano a vivere con slancio rinnovato i giorni che ci attendono e a porre attenzione alle parole degli angeli: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E’ risorto, non è qui” (Mc 16,6). Senza di essi correremo il ri-schio di non accogliere la grazia ab-bondante che il Signore crocifisso e

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ROMA Gruppo Astalli Via degli Astalli, 16 (Piazza Venezia) Guida spirituale – Padre P. Bachelet tel. 06.69700204 Coordinatrice – Paola Menaglia cell. 338.8961409 Gruppo Castani Via dei Castani 291 (Centocelle) Parrocchia di S. Ireneo Guida spirituale – Don Nixon tel. 06.21803514 Coordinatore – Sandro Bora cell. 349.1670143 Gruppo Mostacciano P.zza B. Vergine del Carmelo, 10 (Roma Ovest) Guida spirituale – Padre Giuseppe Midili tel. 06.5294061 Coordinatrice – Rosella Tirelli cell. 347.2645980 Gruppo Prenestina Via Prenestina, 104 (Prenestino) Parrocchia S. Leone Magno tel. 06.21703321 Guida spirituale— Don Vito Di Nuzzo Gruppo Serpentara Parrocchia S. Ugo (Roma Nord) Via Lina Cavalieri, 3 Guida spirituale : Don Roberto Savoia tel. 06.8805146 Coordinatrice – Anna Torretta cell. 320.0551944 Gruppo Somalia Via F. Marchetti, 36 (Quartiere Africano) Chiesa S.S. Trinità a Villa Chigi Guida spirituale – Padre Lucio Boldrin tel. 06.8600733 Coordinatori : Antonio e Isa Bux cell. 328.4181194 Gruppo Ottavia Via Ascrea 24/A (Trionfale) Parrocchia S. Andrea Avellino tel. 06.30815220 Guida spirituale : Don Claudio Occhipinti LATINA Chiesa S. Luca – via Pierluigi da Palestrina Guida spirituale : Mons. Mario Sbarigia tel. 0773.621913 Coordinatore : Antonio Longo cell. 329.3810446

INCONTRI DEI GRUPPI

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QUALCHE CONSIGLIO PER LE VOSTRE LETTURE

Ugo Borghello- IL SOGNO DELL’AMORE PER SEMPRE –ed. Ares, pag.376 €19,00 Perché tanti fidanzamenti finiscono dopo anni? Perché tanti matrimoni si spengono dopo un periodo di grande entusiasmo? L’autore parte da queste domande per riflettere sull’eti-ca prematrimoniale e coniugale, con un linguaggio semplice ma nello stesso tempo con contenuti approfonditi e dai numerosi rimandi documentali: vengono affrontati i grandi problemi che l’amore umano e in particolare l’amore tra i giovani incontra in una società ricca di voci discordanti che spesso allontanano dal “sogno” del matrimonio cristiano. Tonino Masconi-QUANDO LA FEDE DIVENTA DIFFICILE –Elledici,pag.184 €8.50 Lo sforso dell’autore può essere un aiuto prezioso anche per genitori alle prese con i figli adolescenti:l’amicizia, l’amore, la vita e la morte, il paradiso, l’inferno, l’ingiustizia. Sono decine le domande a cui Don Tonino dà una risposta- sempre di buon senso eppure rara-mente scontata Antonio Mazzi – STOP AI BULLI –Mondadori, pag.162 €17,00 Famiglia e scuola sono le loro carenze educative, secondo Don Antonio Mazzi, ad alimen-tare i fenomeni di bullismo che ogni giorno riempiono le cronache dei giornali. Se tanti ragazzi “normali” si trasformano in piccoli prepotenti o addirittura in delinquenti, la respon-sabilità lo si deve alla latitanza dei genitori e all’inerzia degli insegnanti. Troppo indulgenti i primi, soprattutto i padri-troppo disarmati i secondi. Don Antonio suggerisce ai genitori, con il solito stile graffiante e accattivante che parte da storie vere, esperienze vissute e conosciute, un percorso di riappropriazione del ruolo di madri e padri, alla scoperta del gusto e della bellezza di educare . Donatella Caprifoglio-VA, MA RESTA ANCORA –Mondatori, pag.158,€14,00) come e ‘ difficile separarsi dai figli –un’adolescente inquieta che diventa una giovane ribelle, una madre che di professione fa la psicanalista: da queste due esperienze di vita, fuse in una, nasce un volume che si può leggere come un romanzo ma anche come un libro-verità:è la storia di un percorso di riavvicinamento, di crescita sia per la figlia sia per la madre, alla scoperta di legami antichi e immortali (dal supplemento di Avvenire “NOI genitori e figli”- Letti per voi)

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l’Associazione “Famiglie Separate Cristiane”

è una Associazione senza fini di lucro costituita a Milano nel 1998. Si è diffusa in se-guito in varie città d’Italia. Fa riferimento alla dottrina della Chiesa sulla famiglia. Collabora con l’Ufficio della Conferenza Episcopale Italiana per la pastorale della famiglia. Fa parte del “Forum delle Associazioni Familiari”.

Gli obiettivi principali sono:

• Accogliere i separati, ascoltando e condividendo la loro sofferenza, in un clima di ami-cizia e aiuto reciproco e far loro sentire o riscoprire l’appartenenza alla Chiesa;

• Aiutare i separati a rivedere il rapporto personale con Dio, per riscoprire la Sua vici-nanza ad ogni abbandono e ad ogni povertà, mediante la preghiera e l’ascolto della Parola;

• Aiutare i separati nell’approfondimento della vita cristiana e sostenerne l’inserimento o il reinserimento nella comunità cristiana;

• Promuovere la pari dignità educativa di entrambi i genitori mettendo in luce che per l’educazione e la crescita affettiva, psicologica e religiosa dei figli è necessario che essi ricevano cura, affetto e insegnamento da ciascun genitore portando così entram-bi i coniugi, anche dopo la separazione, a “educare insieme”;

• Promuovere politiche familiari che tutelino e sostengano adeguatamente le funzioni della famiglia e i suoi diritti.

La nostra Sezione è nata nel gennaio 2001, attualmente ha vari gruppi distribuiti in diverse zone di Roma . Ai gruppi di preghiera partecipano persone che si trovano nelle più svariate situazioni: separati, divorziati, divorziati risposati, a volte anche qualche coppia in crisi e gene-ralmente persone molto sofferenti, ferite. Lo stile dell’incontro è quello della accoglienza, dell’ascolto, del sostegno. Nessuno deve sentirsi giudicato, ognuno deve sentirsi amato.

Oltre agli incontri di preghiera proponiamo

• incontri guidati da esperti nei settori di propria competenza: teologi, avvocati, psicolo-gi, ecc. sui problemi della separazione;

• ritiri spirituali nei tempi “forti” dell’anno liturgico (Natale e Pasqua) ecc.

• momenti “conviviali” .

PRESENTAZIONE

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4 IL GRANELLO DI SENAPA

Editoriale di don Claudio Occhipinti

IL PERDONO NASCE QUANDO SI È AMATI E SI AMA

"L A DIFFICOLTÀ PIÙ GRANDE DEL-L 'UOMO È CREDERE CHE DIO VOGLIA VIVERE CON L ’UOMO E AMARLO , SEM-PLICEMENTE , OGNI GIORNO"

Siamo nel tempo quaresimale e il nostro cuore si orienta verso il tempo della passione e della morte in croce di Gesù. Ecco, si deve dire che Dio non vuole il dolore e non ha mai voluto la sofferenza né tantomeno la morte, poi-ché egli è solo vita. A tutto ciò però egli ha comunque dato un grande valore: nella passione e morte di Gesù non solo ha voluto partecipare fino in fondo ai dolori dell'uomo (per amarlo fino in fon-do) ma, proprio per il suo amore che non ammette limiti, ha voluto che proprio il dolore, anzi tutto il suo dolore, e proprio la morte, la sua morte, potessero ricevere il sigillo della Redenzione. Così questa realtà umana del dolore può essere una chiave che, nella fede e nell’amore di Dio, apre all'uomo le porte del regno dei cieli, quando essa è accettata ed offerta in comunione con il sacrificio di Cristo. Ma essa può anche essere una "chiave" che può aprire all'uomo le porte degli inferi anche quaggiù sulla terra, qualora essa non ci innesti nella Croce di Cristo. Ma può la speranza di un uomo dipende-re dal suo benessere? Può cioè una per-

sona legare la sua speranza identifican-dola esclusivamente con la cessazione dei suoi dolori? L'unica cura che resta comunque sempre possibile è quella del-l'amore che la persona ferita può riceve-re. È importante che si senta amata, in-nanzitutto da Dio e in Dio dai suoi fra-telli, primariamente quelli che gli sono accanto. Certamente il mistero del dolo-re e della morte restano ma con esse re-sta il grido, l'invocazione dell'uomo di Dio: perché, Padre? Perché mi hai ab-bandonato? Davanti a tale richiesta la Misericordia onnipotente e divina non resta impassibile, discende e ridona la vita nella Risurrezione. Certamente è importante sapere il perché della soffe-renza ma, forse, ancora più importante e indispensabile è il sapere perché “offrire tale sofferenza”: dal soffrire non ne con-segue direttamente l'offrire, solo que-st’ultimo potrebbe dare un senso al sof-frire. Ma rifiutando di offrirla non si svuota anche la sofferenza stessa di colui che la vive? Sulla croce il cuore dell'uo-mo può aprirsi, se aiutato, al dono dell'a-more. Ma l'esigenza della sofferenza non è forse un esodo dalle proprie "riserve" verso la terra promessa (il progetto di Dio per noi)?.

Dio apre così l'uomo al Suo progetto,

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E un vecchio sacerdote disse: parla-ci della religione”. Ed egli disse: “ho par-lato d’altro, quest’oggi? Non è religione ogni riflessione e ogni atto? La nostra vita quotidiana è il vostro tempio: Se volete conoscere Dio, non siate per questo dei solutori di enigmi. Guardatevi intorno, piuttosto, e lo vedrete giocare con i vostri bambini. E guardate nello spazio, lo vedre-te camminare nella nuvola, stendere le Sue braccia nei fulmini e scendere in pioggia. Lo vedrete sorridere nei fiori, poi levarsi e agitare le Sue mani negli alberi”. K. Gi-bran E’ normale che gli adolescenti si pongano il problema di Dio , dopo un’ in-fanzia in cui i genitori hanno insegnato loro le preghiere, un atto di devozione, un bacio all’immagine della Vergine. Da una parte Dio è entrato nelle loro strutture più intime attraverso l’educazione e i sacramenti, dal-l’altra l’adolescente ha bisogno di rimettere in discussione anche questa consegna, di vagliarsi alla luce della propria autonomia di accettarla o rifiutarla; soprattutto di riela-borarla: il Dio dei genitori non può essere identico al Dio di un adolescente. I ragazzi dovrebbero essere aiutati a individuare il loro itinerario spirituale, specie perché spesso la cultura circostante li incoraggia a sbarazzarsi di Dio distruggendo il tesoro più grande che i genitori possono lasciare in eredità: la certezza di essere stati creati per amore. I genitori che considerano la fede un dono irrinunciabile devono spesso lottare e soffrire per salvare i figli dall’ab-bandono della pratica religiosa e dall’atei-

smo pratico. Una posizione rigida avrebbe certamente un effetto boomerang confer-mando ai figli che la fede è un’imposizione che gli adulti fanno ai piccoli per tenerli buoni con la paura del peccato. Non occor-re essere genitori perfetti; l’adolescente ha una sua fragilità che lo allontana spontane-amente dalla gente “perfetta”. I genitori non dovrebbero temere una riformulazione della fede; in collaborazione con il parroco, l’insegnante di religione ed eventuali re-sponsabili di associazioni, i genitori posso-no favorire il contatto diretto con le fonti, perché ragazzi, magari delusi da qualche cattivo esempio, non assumano posizioni di rifiuto pregiudiziale o dettato dalla moda e non siano facile preda delle tentazioni new-age che mescolano verità e forme di spiri-tualismo generico: incoraggiando, senza invadere, il dialogo personale dei figli con Dio, non pochi genitori hanno, prima o poi, la gioia di raccogliere un’esperienza inte-riore, un dubbio, una confidenza. Cosi scri-vono Attilio Danese e Giulia Paola Di Ni-cola marito e moglie, entrambi sociologi e docenti universitari, nel loro libro “DA AMORE A ZAPPING” dizionario in 153 voci per districarsi nel mondo degli under 20 -ed. San Paolo affrontando i tipici di-lemmi che arrovellano i ragazzi tra i 13 e i 18 anni. Lo specifico di questo dizionario è il considerare i genitori come la principale risorsa educativa per affrontare l’adole-scenza dei figli. Betty Calì

GLI ADOLESCENTI ED IL RAPPORTO CON DIO

RIFLESSIONI

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menti e spezzerà quell'unione con

Cristo.' 'Riempite i tavolini del sa-lotto di riviste e giornali.' 'Martellate le loro menti con le notizie 24 ore al giorno.' 'Invadete la visuale dei gui-datori di cartelloni a bordo strada.' 'Inondate le cassette delle lettere di pubblicità, posta promozionale, lot-terie, e di ogni possibile tipo di bol-lettini e promozioni, recanti offerte di prodotti, servizi e speranze false -tutte gratis.' 'Tenete sulle riviste e in tv delle modelle bellissime e flessuose, in modo tale che ai mariti venga da pensare che l'importante è la bellez-za esteriore: diventeranno inquieti e insoddisfatti delle proprie mogli. ' 'Stancate le mogli, in modo tale che alla notte non amino i loro mariti.' 'Fate venire loro anche il mal di testa! ' 'Se non daranno ai loro mariti l'amore di cui hanno bisogno, co-minceranno a guardare altrove.' 'Questo frantumerà le famiglie in men che non si dica!' 'Anche duran-te la ricreazione, che siano eccessi-vi.' 'Fateli tornare esausti dalla ricre-azione.' 'Teneteli troppo indaffarati per andare in campagna a riflettere sulla natura e il Creato di Dio. Man-dateli invece ai parchi divertimenti,

a vedere lo sport, teatro, concerti e cinema.' 'Date loro da fare, da fare, da fare!' 'E quando si incontrano per un convivio spirituale, coinvolgeteli nei pettegolezzi e nel parlare fatuo, di modo che se ne escano con le co-scienze in subbuglio.' 'Affollate le loro vite di tante buone cause, in modo che non abbiano tempo di cercare il potere da Gesù.' 'Presto lavoreranno nel proprio potere, sa-crificando la salute e la famiglia alla buona causa.' 'Funzionerà!' 'Funzionerà!' Che pia-no che era! I demoni si dedicarono subito ai loro compiti, sommergendo ovun-que le vite dei cristiani di tante cose da fare, correndo di qua e di là. Con poco tempo per il loro Dio o per le loro famiglie. Con NESSUN TEM-PO per raccontare agli altri del pote-re che ha Gesù di CAMBIARE LE LORO VITE! Evidentemente la domanda è, i piani del diavolo hanno avuto suc-cesso? Ditelo voi!!!!! Chiedetevi: siamo TANTO INDAFFARATI da essere di fatto SOTTO IL GIOGO di satana?

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diversamente il rifiuto della Croce po-trebbe significare il rifiuto dell'amore di Dio, mentre sulla Croce Dio diventa a-more per i poveri, per gli ultimi; acco-gliere l'amore di Dio allora significa en-trare nella cerchia dei poveri, degli ulti-mi: significa accettare che Dio ci ami a "modo suo", che ci lavi i piedi. Scopria-mo che la Croce di Gesù è la sola discri-minante della nostra vita e che rifiutan-dola potremmo rifiutare il suo stesso amore, che è amore per gli ultimi, diver-samente acco-glierla è accet-tare di essere amati da lui, è accettare di lasciarci amare, e di avere parte con Lui.

L 'esigenza della Croce può diventare allora l'esodo dalle nostre riserve personali, l’ac-coglienza e il superamento dei nostri stessi limiti per andare incon-tro alla nuova vita, alla persona nuova, alla sua grazia. Tutto questo significa che prima ancora di poter noi amare fino alla fine, è importante lasciarci noi ama-re da Dio fino alla fine. Solo così in Lui e nel Suo amore potremo farci carico di tutti coloro ai quali lui stesso vorrà in-

viarci. Ancora una volta Gesù ci invita dalla Sua Croce, prima ancora di com-prendere ed amare a lasciarci compren-dere ed amare, prima ancora di accoglie-re a lasciarci accogliere, perché la vera conoscenza e la vera sapienza siano ben radicate in Lui, mediante il suo Spirito.

"Quello che io faccio tu non lo com-prendi ora, lo capirai dopo" è necessario che Gesù ci possa amare fino alla fine, solo dopo potremo anche noi partecipare della conoscenza della Sua Croce. È il

desiderio di crescere nell'a-more che è primario e va accresciuto e custodito, e queste sono le domande che Dio suscita in noi: come ci ama Dio nella sofferenza, e che cosa com-pie per noi e in noi nel dolore, è perché?

Dice il signore: "Io ho puntato tutto su di te, ho rischiato tutto me stesso. Ti ho scelto perché sei tu, perché ti amo, così, per quello che sei. Da Me potrai soltanto ricevere, anche se a volte coste-rà. Non ti ho scelto per quello che hai ma per quello che sei, con tutti i tuoi limiti e debolezze, speranze e grandezze,

6 IL GRANELLO DI SENAPA

e desidero ardentemente dimorare in te e che tu dimori in Me. L'unica ragione di tutto questo è che ti amo e desidero stare con te. Io busso alla porta della tua vita per donarti la gioia, la pace, l'amore divino che arde in Me verso il Padre mio. Io desidero che tu conosca il Padre mio e desidero che tu divenga la creatu-ra più amata del Padre mio. Desidero parteciparti il mio Spirito. Non temere, gettati con fiducia tra le mie braccia, io muoio ancora ogni giorno per te, perché ti amo e voglio donarmi totalmente e gratuitamente a te. Abbi fede in me, Ma-ria ti sia veramente guida verso di Me. Per te ho dato tutto, che altro posso fare che non ti ho fatto?"

Signore Gesù io credo nel Tuo amo-re, credo nel Tuo grande desiderio di stare con me, di condurmi nel Tuo regno di amore senza confini. Mio Dio non ho la dignità di partecipare alla Tua mensa, la Tua parola allora mi trasformi e mi gui-di, il Tuo Spirito mi illumini. Oh Dio, fammi sentire il Tuo amore per me, concedimi la grazia di sentirmi infinita-mente, personalmente e gra-tuitamente nel Tuo amore. Aiutami ad amarti, a corri-spondere all'amore che Tu mi porti. Ho bisogno Signore di donarmi a Te, ma non ho ancora il coraggio di farlo. Aiutami a liberarmi dalle

mie paure, sostienimi con la Tua grazia, e ispirami sempre con il Tuo Santo spiri-to per compiere la Tua volontà. Accetto tutto, e solo sulle Tue braccia mio Dio, perché Tu solo sei il faro che mi illumi-na, perché Tu solo sei mio Padre.

Buon Gesù, sento il bisogno di do-narmi a Te che sei il mio Salvatore, con tutto ciò che ho e che sono. Molte sono le mie paure, ma una in particolare, Si-gnore, voglio offrirti: quella che ho di allontanarmi da Te. Mio Dio, desidero compiere il Tuo volere ed è per questo che Ti dono tutto, anche quella confusio-ne che è in me e mi impedisce di seguirti con cuore indiviso. Ti prego, Signore, donami il Tuo Santo Spirito, perché mi aiuti a capire, a camminare, a vivere e ad amare, e possa così abbandonarmi sem-pre di più a Te, attraverso le braccia ma-terne e amorevoli di tua madre, Maria.

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Satana ha chiamato Recente-mente a convegno i demoni di tutto il mondo per aggiornarli sul Movimen-to Cristiano, che si sta progressiva-mente rafforzando e ingrandendo in tutto il mondo; Nel suo discorso d'a-pertura ha detto, 'Non possiamo im-pedire ai cristiani di andare in chiesa.' 'Non possiamo impedire loro di leg-gere il Vangelo e di conoscere la ve-rità.' 'Non possiamo nemmeno impe-dire loro di costruire un rapporto inti-mo con il loro Salvatore.' 'Una volta allacciato quel rap-porto con Gesù, il nostro potere su di loro è spezzato.' 'Quindi lasciamoli pure andare in chiesa; lasciamo che facciano le loro cene di condivisione, MA .... rubate loro il tempo, così non avranno modo di sviluppare un rap-porto con Gesù Cristo...' 'Ecco cosa dovete fare,' ha det-to il diavolo: 'Distraeteli dal mettersi in contatto con il loro Salvatore e dal mantenere questo collegamento vita-le per tutto il giorno!' 'E come faccia-mo?' hanno gridato i demoni. 'Teneteli occupati con le cose non-essenziali della vita, inventate

innumerevoli modi di tenere occupa-te le loro menti," ha risposto. 'Sottoponeteli alla tentazione di spendere, spendere, spendere e di farsi prestare soldi, prestare, presta-re.' 'Persuadete le mogli a intra-prendere un lavoro che richieda lun-ghe ore e i mariti a lavorare 6-7 gior-ni alla settimana, 10-12 ore al gior-no, al fine di permettersi i loro vuoti stili di vita.' 'Impedite loro di trascor-rere il tempo con i figli.' 'Con il di-sfacimento delle loro famiglie, ben presto a casa non troveranno più al-cun sollievo alle pressioni del lavo-ro!' 'Riempite le loro menti di stimo-li, in modo che non possano udire quella piccola voce silenziosa.' ' Spronateli a suonare la radio o il mangianastri ogni volta che salgo-no in macchina. A tenere costante-mente in funzione in casa la TV, il videoregistratore, i CD, i DVD e il computer. Fate in modo che ogni negozio e ristorante del mondo suoni musica non-biblica in continuazio-ne.' 'Questo manderà in tilt le loro

TROVATO SULLA RETE

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Satana e il suo piano

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LA SPERANZA DELL’AMORE

TESTIMONIANZA

Cosa è successo ? Una cosa che solo la forza grande può darti, ho spostato il mio mondo verso ciò che mi dava più vita dentro: la verità della Parola, la Parola che mi aiuta a vedere la veri-tà,non sempre comoda per me , non sempre facile da accettare. Adesso tutto ha un valore e un senso nuovo, anzi direi, non mi importa altro che vi-vere in amore con me stessa e il mon-do lasciandomi andare all’amore di Dio e alla meravigliosa opportunità che ti dà vivere la vita secondo il Suo inse-gnamento. Che ce ne facciamo di una guer-ra che ti distrugge e che non porta a nessuna giustizia.. nessuna credetemi. A nessuna giustizia mi avrebbe portato la guerra che l’avvocato mi proponeva spingendomi ad una causa giudiziale. Che cosa ne avrei fatto dei soldi otte-nuti con la guerra? Soldi di dolore, di morte…io mi sono spogliata di tutto. Ho abbandonato il campo, e sono andata per la mia strada, un’altra strada… con questo gesto tutto si è stravolto… non c’è stata reazione, gli equilibri si sono invertiti, i flussi interrotti. Credetemi si può fare. Vorrei dire a tutti dal profondo del cuore: DATEVI QUESTA OPPORTUNITA’, permettete-vi tutto questo: è gratis, è disponibile, è facile, è immediato, è appagante….ma senza l’aiuto del Signore non c’è l’avrei mai fatta.

Giusy

Quando ci mettiamo in discussio-ne, quando rileggiamo la nostra vita alla luce di un rapporto sempre più pro-fondo con Dio si può piangere e io ho pianto tanto, perché mi ha aperto dei processi che avevo seppellito in fondo alla mia anima, ma ho ritrovato una nuova forza fatta dalla speranza dell’a-more; una speranza che mi viene quando penso a Nostro Signore, alla parola e al conforto che lui ha per me e al meraviglioso mondo che mi si è a-perto da quando mi sono lasciata anda-re alla modalità con cui Lui mi ha accol-to… Affidandomi alla preghiera e al suo insegnamento ho superato mo-menti in cui mi sentivo morire; è passa-to un anno dalla mia separazione, dal non rivolgersi parola e dalla rabbia che mi strozzava, dal dolore che mi spezza-va e mi portava a vagare con questa ferita aperta, impossibile da consolare. Ho resistito, mi sono affidata, ho dato fiducia a Dio…. per esempio, ieri sera, il mio ex marito è tornato da un viaggio e mi ha portato perfino un regalo! Si è fermato a raccontarsi e raccontarmi il suo viaggio e i miei figli sono stati be-ne, sono stati contenti di avere il padre a casa loro e li abbiamo fatti felici per-ché eravamo due genitori sereni insie-me.. Non ci parlavamo più così da un secolo e se succedeva volavano coltel-li…..

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L’eco di bergamo del 13 febbraio 2009 I separati

Famiglie divise che vogliono rimanere cristiane

Ho visto una locandina di questa associa-zione in un santuario» dice Mara.«Pensavo di incontrare uno psicologo, un avvocato,... invece ho incontrato degli amici, e un’espe-rienza di preghiera. ».Mara è qui assieme a Imma, una catechista, insegnante di religio-ne, entrata anche lei da un anno nelle «Famiglie separate cristiane », un’associa-zione che, nel pieno rispetto della dottrina cattolica sull’indissolubilità del matrimo-nio, riunisce sia separati che rimangono fedeli al loro matrimonio sia chi si è rispo-sato. Continuano a chiamarsi «Famiglie» anche se, ovviamente, ciascuno è qui da solo, senza il proprio coniuge:perché, nono-stante la rottura, si considerano ancora tali. Molto tempo, nei loro incontri, è dedicato alla preghiera. A Messa pregano per i loro figli. Cantano forte l’Alleluja, al segno del-la pace si abbracciano tutti. Quando recita-no «rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori», oppure «Signore, io non sono degno di partecipare alla tua mensa» sono frasi che non dicono tanto per dire. Teresa, separata da trent’an-ni, ha quattro figli, due dei quali sono a loro volta separati. «Vengo qui per mantenere vivo il senso della vita e il senso della spe-ranza. La speranza e la gioia di essere amati da Dio. È una donna allegra, positiva: «La separazione – dice – è un’esperienza di lutto, ma il lutto va anche superato. È dura, ma non esageriamo! Solo Dio ti può aiuta-re, perché dal punto di vista umano non puoi amare una persona che se n’è andata.

Io ho chiesto, per tutta la vita, di imparare a farlo: e il Signore mi risponde». Non ha più rivisto suo marito da allora, ma oggi non gli porta rancore:«Smettiamola di vedere l’altro come un nemico. Se il nostro matri-monio è fallito abbiamo le nostre responsa-bilità. Abbiamo avuto tempo, e occasioni, e abbiamo fatto anche noi i nostri errori». Mario, 53 anni, non ha ancora raggiunto la sua serenità. È un tipo abituato a dire pane al pane: «Mia moglie manda i figli alla scuola cattolica: grande scelta educativa! Io però da quattro anni li posso vedere giusto due ore ogni tanto e con in mezzo l’assi-stente sociale. Qui ci sono tante coppie che erano molto addentro a certe esperienze ecclesiali,ad associazioni, movimenti: a un certo punto gli è scoppiata questa "bomba" in mano». Il marito di Paola è finito in una setta: «Sulla rottura del nostro matrimonio e sulla sua nuova convivenza loro lo tran-quillizzano. E intanto solleticano il suo orgoglio: ne hanno fatto una sorta di evan-gelizzatore, va in giro a predicare agli altri ». Giovanna è separata ufficialmente da tre anni: «Nel Padre nostro diciamo "sia fatta la Tua volontà": ma perché – mi chiedo – quello che desideriamo noi non coincide con quel che Dio vuole per noi? Qual’è lo spazio per la libertà dell’uomo se noi non possiamo far altro che accettare qualcosa che non avremmo mai voluto che accades-se?». Nei loro incontri periodici i separati cristiani sono accompagnati da un sacerdo-te, che li ascolta, commenta, suggerisce. Fernanda racconta di essere stata «atea per più di vent’anni. Oggi vado in ufficio in automobile e la Madonna mi accompagna: ascolto tutti giorni Radio Maria. Nella

SCRIVONO DI NOI

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Chiesa a volte c’è molta Marta e troppo poco Maria». La recita del rosario all’ini-zio le sembrava «una preghiera banale, ripetitiva. Poi mi sono accorta che vera-mente apriva una parte di me verso il cie-lo. Nei giorni della sua separazione chiese aiuto a un frate: «Mi disse: devi pregare per tuo marito, per la sua compagna. Per me fu come un cazzotto allo stomaco. Ep-pure questa cosa piano piano mi ha libera-ta: ho superato il rancore».Tra i separati cristiani si parla di preghiera come se fosse una trama sottile attorno alla quale tutto della vita si reintreccia e si ricama secondo un disegno nuovo. «Bisogna amare anche quando non si è amati» dice don Eros Monti «L’amore chiede di essere ricam-biato, invoca, ma… In realtà io sono tanto più libero quanto più amo gratuitamente. In alcune cose, poi, vedremo chiaro solo nel Regno dei cieli». Durante la Messa quasi mi sono commosso perché si perce-piva la corposità, la forza della vostra pre-ghiera». È così. Carlo Dignola

«Seguiamo il Magistero. Ma accogliamo tutti» L’ECO DI BERGAMO Emanuele Scotti, vicepresidente dell’As-sociazione Famiglie separate cristiane e membro della Consulta Cei per la pastora-le familiare, è uno che quando incontra gli amici dice: «Pace a te e a tua moglie». Come dire: i due restano una cosa sola, anche quando le cose vanno male. Anche quando vanno malissimo. «Noi – chiarisce subito – accogliamo in pieno la guida della Chiesa. Qualcuno a volte ci chiede: "Ma

qual è la vostra posizione riguardo all’in-dissolubilità del matrimonio?".Su questo è meglio dare una parola di chiarezza: la nostra associazione è, per statuto, assoluta-mente aderente al Magistero. La cosa più urgente però, oggi, è accogliere tutti. Sia-mo un’associazione di separati per i sepa-rati e nella nostra povertà cerchiamo di essere, nella Chiesa, delle braccia acco-glienti». Il Papa ha chiesto in modo chiaro di abbracciare separati e divorziati. «Purtroppo invece tanti si sentono in qual-che modo esclusi: noi sappiamo che questo non è nel cuore, nelle intenzioni della Chiesa ma spesso passa quest’immagine ». Le parrocchie come si comportano? «Registriamo le situazioni più varie. Alcu-ni non si sono mai sentiti allontanati dalla propria comunità, sono stati accolti e ac-compagnati; altre volte invece emergono difficoltà, chiusure eccessive e immotiva-te, forme di diffidenza e anche di esclusio-ne. Cosa succede quando qualcuno bussa alla vostra porta? «Inizia da un "primo soccorso", sia spirituale che umano. È co-me dire: "Beviamo un po’ d’acqua insie-me". Poi magari gli alimenti più sostanzio-si verranno,ma spesso c’è la necessità di dare semplicemente un po’ d’acqua sulle labbra. Altrimenti le persone rischiano davvero di vivere questa improvvisa soli-tudine in maniera disperata, e di allonta-narsi dalla Chiesa in modo definitivo». C. D.

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È Pasqua! È Pasqua!

Festa dei macigni rotolati! .

Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme, messa all’imboccatura dell’anima,

che non lascia filtrare l’ossigeno, che opprime in una morsa di gelo,

che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l’altro. È il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell’odio, della disperazione,

del peccato. Siamo tombe allineate.

Ognuna col suo sigillo di morte. Pasqua, allora, sia per tutti il rotolare del macigno,

la fine degli incubi, l’inizio della luce,

la primavera di rapporti nuovi. E se ognuno di noi,

uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto,

si ripeterà finalmente il miracolo del terremoto che contrassegnò

la prima Pasqua di Cristo. Pasqua è la festa dei macigni rotolati.

È la festa del terremoto. Il Vangelo ci dice

che i due accadimenti supremi della storia della salvezza, morte e resurrezione di Gesù,

furono entrambi caratterizzati dal terremoto (Mt 27, 51; 28, 2). Pasqua, dunque, non è la festa del ristagno.

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(Tonino Bello)

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Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Solo allora è consentita la sosta sul Golgota. Al di fuori di quel-l'orario, c'è divieto assoluto di par-cheggio. Dopo tre ore, ci sarà la rimo-zione forzata di tutte le croci. Una permanenza più lunga sarà considera-ta abusiva anche da Dio.

Coraggio, fratello che soffri. C'è anche per te una deposizione dalla croce. C'è anche per te una pietà so-vrumana. Ecco già una mano forata che schioda dal legno la tua. Ecco un

volto amico, intriso di sangue e coronato di spine, che sfiora con un bacio la tua fronte febbricitante. Ecco un grembo dolcissimo di donna che ti avvolge di tenerezza. Tra quelle braccia materne si svelerà, finalmente, tutto il mistero di un dolore che ora ti sembra un assurdo. Co-raggio. Mancano pochi istanti alle tre del

tuo pomeriggio. Tra poco, il buio cederà il posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori verginali e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga. Tonino Bello

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don Tonino Bello

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fronte al dolore, la speranza di una Carità che, infine, ci dia la fiducia di una vita che continui serena, nonostante ogni difficoltà. E’ l’augurio, ma forse la segreta certezza che la Fede, contro ogni cosa contraria, ci lascia solidi, fermi ed immutabili. Qui, l’umi-le speranza, con i tanti dubbi che continue-ranno a perseguitarci e che continueremo ad accettare.

Paolo Tomasi

“Papa Benedetto si è recentemente soffer-mato a sottolineare l’inaccettabilità della contraccezione, in difesa dei valori fonda-mentali del matrimonio, nonché sullo stesso valore dell’unione tra uomo e donna, nel sacramentale vincolo matrimoniale, che non può prevedere, in alcun modo, alcuna “scappatoia” verso forme di divorzio. Parole da sottoscrivere in pieno e non assoluta-mente discutibili. Penso a me e non parlo assolutamente per alcun altro. Quando si arriva, come nel mio caso, ad un divorzio imposto, solo per salvare il salvabile, cioè limitare una continua litigiosità, in difesa dei figli, pur grandi, cosa pensare? Ricorrere alla Sacra Rota per ricercare soluzioni atte ad annullare un vincolo che, viceversa, anni prima si era accettato, magari senza averne piena coscienza? Ma non può essere que-sto considerato un espediente, o peggio una sorta di “grimaldello”, per mettersi a posto la coscienza? Ed i figli cosa possono pensare di fronte ad una simile situazione? Psicologicamente non si sentirebbero e-spropriati di fronte al loro “diritto” di rimane-re figli di una coppia, anche se “scoppia”? siamo deboli di fronte ad innumerevoli pro-blematiche che un difficile, ovvero “rotto” rapporto coniugale ci pone ogni giorno di fronte, soprattutto quando gli occhi di un figlio ti scrutano per sapere se “tu” sei cam-biato o meno. Rimane la volontà della coerenza umana, la preghiera di continuare ad amare, anche di

Nota di Padre Paolo Bachelet Avviare una procedura per la verifica della nullità del matrimonio non è certo e non può essere un espedien-te per risolvere problemi pratici o per “scaricarsi” la coscienza”. E’ e può essere solo un gesto che mira a chia-rire la verità sull’esistenza o meno del vincolo matrimoniale e sulle con-seguenze che ne derivano. Ogni caso va considerato a se :le circo-stanze concrete possono indicare se sia opportuno , doveroso o sconsi-gliabile avviare tale pratica. Perciò è bene anche confrontarsi con una persona che non sia solo competente da un punto di vista canonico, ma anche dotata di specifica esperienza

TESTIMONIANZA

Speranza nella carità e fiducia nella vita

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Quest’anno Famiglie Separate Cristiane ha organizzato una serie di incontro guidati da Mons. Sergio Man-giavacchi sulla figura di San Paolo in occasione del giubileo paolino. Don Sergio catalizza la nostra attenzione trasportandoci nel tempo in cui Paolo parlava trovando le parole adatte per far conoscere ed amare Dio al mondo di quei tempi, parole che ancora oggi arrivano ai nostri cuori con una potenza ed un’attualità scon-certante. Dalla vita di San Paolo capiamo che si può incontrare veramente Dio sul proprio cammino; un Dio che ti fa ve-dere con nuovi occhi e ti fa rinascere portandoti alla vera vita, un Dio che ti salva con la Sua misericordia e non con il solo rispetto delle leggi e ce ne dona le chiavi. Questi incontri sono un vero do-no , una grazia da non lasciarsi scappa-re e finiscono con questa preghiera bellissima “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?” Queste parole di Gesù percorro-no tutte le strade del mondo e interpel-lano anche la nostra coscienza. “Perché mi perseguiti?”: queste parole trasformarono Saulo in Paolo!

Paolo, apostolo di Gesù, tu eri violento e sei diventato mitefino a scri-vere un inno alla carità; tu eri orgo-glioso e sei diventato umile fino a di-fendere un povero schiavo; tu eri per-secutore e sei diventato perseguitato per amore di Gesù fino al martirio. Paolo, apostolo senza paura, prega perchè si aprano i nostri occhi per vedere il vero tesoro della vita; prega perchè si spezzi in noi il muro del compromesso e della mediocrità per diventare missionari di Gesù con tutti, dovunque, sempre, con la vita e con la parola. Amen

Incontri del sabato, San Paolo modello di vita cristiana

VITA ASSOCIATIVA

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Amico che credi e fatichi a crede-re, amico che hai smarrito il tuo Dio da qualche parte, amico che vuoi credere ed avere speranza e non ci riesci, amico che sei nella gioia ma temi il dolore, amico/a mio.. per una volta facciamo che non sia la diversità a farci perdere l'amicizia, non sia il dolore a farci smar-rire, non sia la diversa religione a farci distanti, ma sia la gioia tra di noi a rima-nere testimonianza di vita e sia la Pa-squa che hai atteso e attendi ad avere un senso per tutti ed è quello di lasciare che le cose buie p a s s i n o , nella cer-tezza che n e s s u n a sofferenza è inutile e vana, ma soprattutto è sempre solo TEMPORANEA!!! Qualsiasi siano le attese del tuo cuore, e di chi vive accanto a te questa è la Pasqua che il tuo cuore ha atteso, quella che attendi, quella che certamen-te vivrai. Si, è' possibile allora condividere la Pasqua anche con gli amici non cre-

denti, gli amici in cammino e quelli che il cammino lo devono ancora iniziare. Scegliamo la speranza. Se non dimenti-cheremo la nostra umanità, non separe-remo Cristo dal suo popolo, ma soster-r e mo l a C r o c e e l a V i t a ! "C'è una frase immensa, che rias-sume la tragedia del creato al momento della morte di Cristo. Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio, si fece buio su tutta la terra». Forse è la frase

più scura di tutta la B i b b i a . Per me è una delle più lumi-n o s e . P r o p r i o per quel-le ridu-zioni di o r a r i o che strin-g o n o ,

come due paletti invalicabili, il tempo in cui è concesso al buio di infierire sulla terra. Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Ecco le sponde che delimi-tano il fiume delle lacrime umane. Ecco le saracinesche che comprimono in spa-zi circoscritti tutti i rantoli della terra. Ecco le barriere entro cui si consumano tutte le agonie dei figli dell'uomo.

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RIFLESSIONI SULLA PASQUA

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questo è solo un lavoro e ciò che per un cliente è un dramma personale, la fine di un amore, per lui significa l'inizio di una nuova vita, grazie agli introiti, in costante aumento, di un'attività, che si sta rivelando una gallina dalle uova d'oro . http://forum.azzurra.org/ UN AIUTO PER LA SECONDA CHANCE

Dietro il nome di Ladies Secret Service non si cela un bizzarro servizio segreto al femminile ben-sì una società giapponese che può vantare di essere la prima agen-zia per rimettere insieme le copie che si sono lasciate. Quantomeno ci prova. Con buoni risultati, stando a quanto dichia-rano i responsabili della società: su 800 richieste di riappacificazio-ne ricevute nel corso del 2007, almeno il 50% sono poi andate a buon fine, con la rinascita della coppia… Certo, il lavoro non è semplice come scrivere una lettera d’addio, e quindi i prezzi per tornare insieme sono ben più alti di quelli pagati per lasciarsi. Ha la peggio chi si è pentito, insom-ma. Farsi aiutare per provare a rimet-tere insieme i cocci di un amore finito costa almeno 4500 euro al mese: il costo sarebbe giustificato

anche dal supporto di un team composto addirittura da 300 e-spe r t i n e l l a r i conqu i s t a . Come? Facendo rinascere l’a-more sopito e mandando in frantumi un nuovo amore se per caso l’ex-partner ha pensato bene di rifarsi una vita… I fukuneya, così li chiamano a To-kyo, si occupano di avvicinare l’ex, cercando di conquistarne la fidu-cia, magari diventandone amici. Una volta compiuto questo primo passo, racconteranno ogni bene sull’ex-compagno e faranno tutto quanto è possibile per far capire quanto si è perso mandando in frantumi la precedente relazione. Poco si sa sui sistemi, ovvia-mente, ma a quanto pare la cosa funziona. 14.10.2008 www.affaritaliani.it n.d.r. :come potete notare le se-parazioni ed i divorzi sono sem-pre più oggetto di interesse per il mercato; nell’uno come nell’altro caso per gli operatori è solo una questione di soldi

NEWS

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Sabato 28 Febbraio 2009, il no-stro gruppo Famiglie Separate Cristia-ne, assieme a Mons.Sergio Mangiavac-chi si è recato in visita ai luoghi di S. Paolo; con noi c’erano anche altri pel-legrini venuti dall’Ospedale Oftalmico con due autobus. La prima tappa è da-vanti alla Chiesa delle Tre Fontane e q u i M o n s . Mang ia -vacchi ci ha spiega-to cosa vuol dire fare un Pel legri -n a g g i o : u s c i r e fuori da una situa-zione un po’ ferma per cam-minare verso una meta spirituale; è anche un’esperienza di gruppo in cui ci sostiene e si è solidali. La Ch iesa delle Tre Fontane dove abbiamo assi-stito alla Santa Messa, è così chiamata a ricordo della testa di S. Paolo, che per tre volte battè sul terreno nell’istante della morte facendo scaturire ogni volta

dell’acqua. In questo luogo sacro tutto parla del Santo, dell’ultimo tratto del percorso della sua vita: spogliato, affer-rato dai soldati, trascinato e fatto ingi-nocchiare davanti ad un ceppo dove gli fu tagliata la testa. Chissà come avrà rivisto la sua esistenza, la sua conver-sione, le sue difficoltà, i litigi con Bar-

naba e Pietro, il s e n t i r s i r e s p i n t o dalla co-m u n i t à . Cosa avrà p e n s a t o negli ulti-mi mo-m e n t i , quando ha sentito la morte vi-cina. Ma Lui è

tranquillo, scrive nella seconda lettera a Timoteo “quanto a me, è giunta l’ora di offrire la mia vita come sacrificio a Dio. E’ il momento di iniziare il mio ultimo viaggio.” Ed ecco la seconda tappa del no-stro pellegrinaggio; con gli autobus e con i nostri mezzi ci rechiamo alla Ba-

VITA ASSOCIATIVA

SULLE ORME DI PAOLO

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NEWS

e missionario la fede che egli trasmise al mondo e ci indica cosa fare dopo il Giubileo: tracciare un piccolo program-ma di vita per il prossimo futuro i cui cardini principali potrebbero essere questi :1) Amare è aprirsi agli altri 2) Amare è accogliere l’altro 3)Amare è comprendere l’altro 4) Amare è dialo-gare con l’altro 5)Amare è perdonare 6)Amare è sempre ricominciare. Ognuno di noi deve riflettere su queste proposte e guidato dall’amore di Gesù, scegliere la proposta più necessa-ria per la propria vita. Allora questo Giubileo avrà avuto un buon risultato. All’uscita della Basilica ci salu-

tiamo fraternamen-te,come sicuramente avranno fatto i cristia-ni nelle comunità al tempo di S. Paolo. Artemisia

silica di S.Paolo, La Basilica, una delle maggiori di Roma, è situata sulla via Ostiense, vicino alla necropoli in cui fu sepolto il Santo dopo il martirio. Co-stantino la fece erigere nel 4° sec. sulla tomba di S. Paolo. Dopo un incendio nel 1823, che la distrusse totalmente, venne ricostruita nel 19° secolo. Ci in-ginocchiamo tutti davanti alla tomba di Paolo per pregare; qui ci sono anche le sue catene e gli ultimi ritrovamenti della cassetta con le sue ossa. Leggia-mo le litanie in onore di S. Paolo e la Lettera di S. Paolo ai Filippesi(Fil.1,19-21). Don Sergio ci chiede di impegnar-ci a professare con coraggio apostolico

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Succede anche questo

Business... di coppia Nasce l'agente

per le separazioni Lacrime, preghiere, disperazione. Quando una storia d'amore finisce, la cosa più dif-ficile è dirsi addio. Ma...i soldi possono aiutare. E come sempre chi ce li ha può vedersi semplificata la vita. Ebbene sì c'è chi sulla fine di una relazione ha costruito un vero e proprio business. Lui è Bernd Dressler un tedesco che, in maniera pro-fessionale e senza scrupoli, fa ciò che mol-ti non hanno il coraggio di fare: mettere la parola fine ad una relazione. Per conto di ex innamorati troppo poco coraggiosi. Un agente per le separazioni conto terzi, in pratica, che ha il suo quartier generale a Berlino, nella mansarda di un edificio adi-bito ad uffici a Zahlendorf. Il suo telefono squilla in media tre o quattro volte al gior-no. Dressler offre ai suoi "clienti" 4 "pacchetti-separazione. Il primo si chiama "Restiamo amici" ed è il più economico, costa solo 19,95 euro, ma è anche, siamo sinceri, il più "vigliacco": il partner da lasciare viene informato dell'"evento" al telefono. Anche il secondo costa cica 20 euro e in quanto a vigliaccheria è più o meno sullo stesso piano, si chiama: "Lasciami in pa-ce" e prevede un vero e proprio divieto di contatti futuri. Il tutto sempre telefonica-mente. Per 10 euro in più il terzo pacchetto include anche una lettera scritta a mano

secondo le indicazioni del cliente. Il pacchetto più caro però, il quarto, costa circa 50 euro e implica una dichiarazione di fine rapporto comunicata personalmente a voce nei modi e nei tempi indicati dall'ex innamorato. Sul sito di questa agenzia matrimoniale "al contrario", www.trennungsagentur.com, ci sono però anche tutte le informazioni e gli indirizzi per tentare una riconciliazione, compreso un test per capire quanto vera-mente il rapporto sia arrivato alla fine. Non è detto infatti, sostiene Dressler, che tutti coloro che si rivolgono a lui siano davvero convinti. Il pacchetto più gettonato? Quello telefoni-co e quello personale. Una lettera, in fondo, sono capaci di scriverla tutti. Dressler pretende però il pagamento antici-pato e la garanzia che non si tratti di casi dalle caratteristiche "drammatiche". Altra garanzia richiesta ai clienti è che il partner da "scaricare" non abbia una perso-nalità incline alla violenza e alla eccessiva emotività. In questi casi l'agente Dressler scarta i con-tratti e preferisce dire di no. Per tutelarsi da spiacevoli sorprese inoltre questo insolito "ambasciatore", che di pene ne porta eccome, sceglie di comunicare la notizia al partner "scaricato" in luoghi me-diamente affollati e frequentati, come il pianerottolo di casa. Le scenate e i drammi devono essere evitati a tutti i costi. Per questo i clienti e le "storie d'amore" cui porre fine vengono attenta-mente selezionati. Di venir coinvolto emotivamente il "messaggero di pene" non ha paura, per lui

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Decreto generale sul matrimonio canonico, in vigore dal 17 feb. 1991

10. - L'esame dei nubendi è finalizzato a verificare la libertà e l'integrità del loro consenso, la loro volontà di sposarsi secondo la natura, i fini e le pro-prietà essenziali del matrimonio, l'assenza d'impedimenti e di condizioni. L'importanza e la serietà di questo adempimento domandano che esso sia fatto dal parroco con diligenza, interrogando separatamente i nubendi. Le risposte devono essere rese sotto vincolo di giuramento, verbalizzate e sottoscritte, e sono tutelate dal segreto d'ufficio. 36. - L'Ordinario del luogo non conceda la dispensa dall'impedimento d'età stabilito dal can. 1083, par. 1, se non per ragioni gravissime, dopo aver valu-tato le risultanze di un esame psicologico, compiuto da un consultorio familiare di ispirazione cristiana o da un esperto di fiducia, circa la capacità del minore di esprimere un valido consenso e di assumere gli impegni essenziali del matrimonio ai sensi dei cann. 1057 e 1095. 54. - L'assistenza che le comunità ecclesiali, sotto la guida dei loro pasto-ri, sono impegnate ad assicurare ai coniugi perché la loro condizione matrimonia-le sia vissuta in spirito cristiano (cfr can. 1063) deve farsi ancor più sollecita nei casi in cui la convivenza coniugale attraversa momenti di grave difficoltà . In particolare, quando si verificano le situazioni previste dai cann. 1152 e 1153 si deve fare ogni sforzo per aiutare i coniugi in difficoltà ad evitare il ricorso alla separazione, anche attraverso l'opera di consulenza e di sostegno svolta dai consultori d'ispirazione cristiana. Resta fermo tuttavia che, alle condizioni previste dai canoni citati, i coniu-gi hanno il diritto di interrompere la convivenza, soprattutto quando la sua prose-cuzione arrecherebbe di fatto grave danno ai coniugi stessi o ai figli. 56. - L’impegno d'assistenza ai fedeli che vivono nello stato matrimonia-le e si trovano in condizioni di grave difficoltà deve esprimersi anche nell’aiuto a verificare, quando appaiono indizi non superficiali, l’eventuale esistenza di motivi che la Chiesa considera rilevanti in ordine alla dichiarazione di nullità del matri-monio celebrato. Un primo aiuto per tale verifica deve essere assicurato con discreta e solle-cita disponibilità pastorale specialmente da parte dei parroci, avvalendosi, se del caso, anche della collaborazione di un consultorio d'ispirazione cristiana.

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DIVORZIO E SALUTE

Un divorzio 'segna' più della vedovanza Difficoltà è stress lasciano segno sul viso. Le rughe non sono solo scritte nei geni, ma piuttosto il prodotto di molti eventi esterni primi tra tutti il divorzio, l'uso di farmaci. Anche il sovrappeso, rughe a parte, 'invecchia', ma solo prima dei 40 anni. Lo dimostra uno studio americano realizzato sui gemelli e pubbli-cato sulla rivista online 'Plastic and Reconstructive Surgery' dell'American Society of Plastic Surgeons. Gli studiosi hanno esaminato 186 coppie di gemelli, in teoria geneticamente 'programmati' per invecchiare allo stesso modo. Invece i risultati hanno dimostrato che i gemelli divorziati appariva-no due anni più vecchi dei loro fratelli sposati, single o addirittura vedovi. E anche i farmaci, in particolare gli antidepressivi, facevano apparire chi li utilizzava più avanti negli anni. Inoltre, nelle coppie di gemelli under 40, quelli in sovrappeso apparivano decisamente più anziani. Ma, al contrario, superati i 40, era il gemello più in carne a sembrare più giovane. Roma, 4 febbraio 2009 Adnkronos Salute

NULLITÀ DI MATRIMONIO

Sulle cause di nullità matrimoniale

A seguito di numerosi quesiti che ci pervengo, riteniamo opportuno fornire alcune precisazioni sul tema della declaratoria di nullità matrimoniale. Intanto una precisazione terminologica. Spesso si parla di “annullamento” del matrimonio, ma questo termine non è corretto. Infatti non si tratta di annullare un legame, ma di dichiarare che tale legame non è mai esistito. Pertanto il termine corretto è “nullità” del vincolo. Un altro punto da chiarire è che, a differenza del divorzio, la richiesta e

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VITA ASSOCIATIVA

quindi la pronuncia di nullità del matrimonio non hanno lo scopo di risolvere e-ventuali crisi coniugali. Purtroppo sovente molte unioni non hanno un'evoluzione positiva e finiscono in un fallimento. Ma, nella cause di nullità ciò che va accerta-to non è ciò che avvenuto nel corso del matrimonio, ma ciò che è avvenuto pri-ma della contrazione del vincolo matrimoniale. Per questo i Tribunali ecclesia-stici hanno un'alta e complessa funzione d'accertamento della verità e per questo sono tenuti ad un vaglio delle prove molto meticoloso. Il matrimonio rappresenta una scelta importante nella vita delle persone e la funzione del Tribunale ecclesiastico è quella di ripercorrere il passato, di ricon-siderare quella scelta, per chiudere un passato e aprirsi a nuove scelte. Ora, quando si può dire che un matrimonio è nullo ? Un matrimonio è nul-lo quando non è mai esistito. Certo non è facile stabilire, di fronte ad una coppia che chiede la pronuncia di nullità, se si è in presenza di un matrimonio valido che, per vicende sopravve-nute è entrato in crisi, ovvero se si è dinanzi ad un matrimonio al quale mancava-no fin dall’inizio i presupposti perché s'instaurasse un vero vincolo coniugale. Il Tribunale ecclesiastico ha questo compito. Si tratta allora di vedere quali sono le condizioni per le quali un matrimonio può essere dichiarato nullo. Per la Chiesa il matrimonio è un Sacramento e si costituisce sulla base dell’accettazione d'alcuni valori fondamentali, pertanto, è sufficiente il rifiuto anche di uno solo di tali valori per rendere nullo il vincolo matrimoniale. Un valore fondamentale è la libertà, oltre che la capacità d'autoderminazione. Pertanto se si riscontra che all’at-to della celebrazione uno dei coniugi non era “libero” nella sua scelta, ma vi è stato costretto, questo è un motivo di nullità. Così se mancava la capacità di discernimento. Un altro valore fondamen-tale è la vita, intesa in un duplice senso, come desiderio di una vita in comune fino alla morte e come volontà di perpetuare la vita e quindi di procreare. Se si esclude anche uno solo di questi valori, il matrimonio è nullo. Un altro valore fondamentale è la verità. I futuri coniugi non devono na-scondere nulla l’uno all’altro. Se uno dei coniugi nasconde all’altro fatti rilevanti che, se l’altro avesse saputo, lo avrebbe condotto a rifiutare il matrimonio, il ma-trimonio è nullo. Vediamo ora come si svolge in concreto il processo che potrebbe portare alla pronuncia di nullità. Il procedimento è abbastanza complesso. Ma non si trat-ta di pure formalità. Ci si deve rendere conto che nei processi di nullità, proprio perché si è in presenza di dover discutere di valori fondamentali, la valutazione deve essere quanto mai rigorosa.

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IL GRANELLO DI SENAPA 15

Il punto di partenza è sempre un'assistenza preventiva che consenta di indi-viduare se sussistono i presupposti per procedere alla richiesta di nullità. L’art. 54 del Decreto generale sul matrimonio canonico stabilisce che l’assistenza che le comunità ecclesiali, sotto la guida dei loro pastori, sono impegnate ad assicurare ai coniugi perché la loro condizione matrimoniale sia vissuta in spirito deve farsi ancor più sollecita nei casi in cui la convivenza coniugale attraversa momenti di grave difficoltà. In particolare, quando si verificano le situazioni previste dai cann. 1152 e 1153 (adulterio o maltrattamenti) si deve fare ogni sforzo per aiutare i coniugi in difficoltà ad evitare il ricorso alla separazione, anche attraverso l’o-pera di consulenza e di sostegno svolta dai consultori d'ispirazione cristiana. Resta fermo tuttavia che, alle condizioni previste dai canoni citati, i coniugi hanno il diritto di interrompere la convivenza, soprattutto quando la sua prosecuzione arrecherebbe di fatto grave danno ai coniugi stessi o ai figli. Per una consulenza preventiva ci si può rivolgere anche agli avvocati, pre-feribilmente iscritti all’Albo del Tribunali Ecclesiastici, ossia i cosiddetti avvocati “rotali”. Inoltre, presso i Tribunali Regionale sono istituiti gli Uffici degli Avvo-cati patroni stabili e dei Consulenti. Ai Patroni Stabili ci si può rivolgere anche ai fini di ottenere il gratuito patrocinio. Una volta stabilito che sussistono le condi-zioni per richiedere la pronuncia di nullità, si avvia il processo vero e proprio che si svolge innanzi al Tribunale Ecclesiastico del luogo di residenza dei coniugi. I giudici, che sono in numero di tre, procedono ad interrogare i coniugi ed eventuali testimoni, ascoltano gli avvocati delle parti, esaminano gli atti quindi decidono, anche a maggioranza. Tuttavia, il processo non si conclude con questa fase. Infat-ti, proprio a garanzia di rigore, certezza e obiettività, è previsto un secondo grado di giudizio che dovrà confermare la prima sentenza. Se i due gradi di giudizio dovessero pervenire a conclusioni diverse, è previsto un terzo grado di giudizio presso la Rota Romana. Ovviamente alla Rota può proporre appello direttamente anche una sola delle parti. Una volta dichiarata la nullità del matrimonio, la sen-tenza viene accolta dallo Stato, la cosiddetta “delibazione” attraverso le Corti d'Appello competenti per territorio e, in questo modo, la sentenza esplica i suoi effetti civili. avv. Anna Teresa Paciotti www.studiolegalelaw.it

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