32
Notiziario quadrimestrale dell’associazione Famiglie Separate Cristiane Gruppi di Preghiera - Roma Anno 10 – n. 3 – 2015 IL GRANELLO DI SENAPA

IL GRANELLO DI SENAPA - famiglieseparatecristianelazio.it · Una cosa fondamentale che è emersa dal Sinodo, a mio parere, non è quella di ... poco oltre il limes romano e nel tempo

  • Upload
    dohuong

  • View
    213

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Notiziario quadrimestrale dell’associazione Famiglie Separate Cristiane

Gruppi di Preghiera - Roma Anno 10 – n. 3 – 2015

IL GRANELLO DI SENAPA

2 IL GRANELLO DI SENAPA

Sperando in un futuro migliore

Per la nostra ―Missione‖, all’inizio del nuovo anno pastorale, è necessario rive-dere le nostre radici per ridare vitalità, gioia e passione alle diverse iniziative e quindi continuare, principalmente, a dare accoglienza, ascolto, accompagnamento e quindi preghiera per le famiglie ferite, in crisi, separate o divorziate. La conclusione del Sinodo ha dato alla nostra Chiesa Cattolica le indicazioni per la Pastorale Familiare e quindi anche alla pastorale con le famiglie ferite. Una cosa fondamentale che è emersa dal Sinodo, a mio parere, non è quella di ri-toccare le basi del nostro Cattolicesimo ma quella di agire maggiormente e con-cretamente, non solo a parole, sull’Acco-glienza della Chiesa e della Comunità verso queste famiglie che vivono la sof-ferenza della separazione o del divorzio. Noi sentiamo l’ansia di dare risposte, anche se modeste e silenziose, all’ur-genza delle problematiche delle famiglie ferite; è necessario ―scendere‖ in campo. A questi coniugi la Chiesa e la Comunità devono offrire loro un clima di compren-sione e di fiducia. Devono accompa-gnarle restituendo loro serenità, aprendo i loro cuori alla speranza di un futuro mi-gliore. Devono far sentire loro che non sono fuori della Chiesa, che la Chiesa non li emargina, non li giudica, tantome-no li scomunica; testimoniare l’abbraccio della Chiesa come vera comunità frater-na che si offre nel fare la Carità nella Verità. In un contesto di misericordia e di accoglienza, annunciare loro la verità sul matrimonio e sulla famiglia progetto di Dio. Ascoltare insieme la Parola di Dio; accompagnare la persona ad un incontro personale con il Signore per avviarlo alla scoperta o alla riscoperta del vero Amore. Renato

PRO MANUSCRIPTO

Ad uso interno dell’associazione

IN QUESTO NUMERO

- PRESENTAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE pag. 3

- EDITORIALE “ 4

- RIFLESSIONE “ 8,12

- PREGHIERA “ 10

- SPECIALE SINODO pagine centrali

- PREGHIERA “ 15

- RASSEGNA STAMPA “ 16

- RIFLESSIONE “ 20

- CONSIGLI PER LE LETTURE “ 21

- PROSSIMI APPUNTAMENTI ED INCONTRI “ 22, 23

IL GRANELLO DI SENAPA

Redazione Betty Calì

Grafica & Impaginazione Roberto De Angelis

Web www.famiglieseparatecristianelazio.it

Mail [email protected]

Copertina: Natività di Giuseppe Gigli, particolare

IL GRANELLO DI SENAPA 3

è una Associazione senza fini di lucro costituita a Milano nel 1998. Si è diffusa in se-guito in varie città d’Italia. Fa riferimento alla dottrina della Chiesa sulla famiglia. Collabora con l’Ufficio della Conferenza Episcopale Italiana per la pastorale della famiglia. Fa parte del “Forum delle Associazioni Familiari”.

Gli obiettivi principali sono:

Accogliere i separati, ascoltando e condividendo la loro sofferenza, in un clima di ami-cizia e aiuto reciproco e far loro sentire o riscoprire l’appartenenza alla Chiesa;

Aiutare i separati a rivedere il rapporto personale con Dio, per riscoprire la Sua vici-nanza ad ogni abbandono e ad ogni povertà, mediante la preghiera e l’ascolto della Parola;

Aiutare i separati nell’approfondimento della vita cristiana e sostenerne l’inserimento o il reinserimento nella comunità cristiana;

Promuovere la pari dignità educativa di entrambi i genitori mettendo in luce che per l’educazione e la crescita affettiva, psicologica e religiosa dei figli è necessario che essi ricevano cura, affetto e insegnamento da ciascun genitore portando così entram-bi i coniugi, anche dopo la separazione, a “educare insieme”;

Promuovere politiche familiari che tutelino e sostengano adeguatamente le funzioni della famiglia e i suoi diritti.

La nostra Sezione è nata nel gennaio 2001, attualmente ha vari gruppi distribuiti in diverse zone di Roma . Ai gruppi di preghiera partecipano persone che si trovano nelle più svariate situazioni: separati, divorziati, divorziati risposati, a volte anche qualche coppia in crisi e gene-ralmente persone molto sofferenti, ferite. Lo stile dell’incontro è quello della accoglienza, dell’ascolto, del sostegno. Nessuno deve sentirsi giudicato, ognuno deve sentirsi amato.

Oltre agli incontri di preghiera proponiamo

incontri guidati da esperti nei settori di propria competenza: teologi, avvocati, psicolo-gi, ecc. sui problemi della separazione;

ritiri spirituali nei tempi “forti” dell’anno liturgico (Natale e Pasqua) ecc.

momenti “conviviali” .

PRESENTAZIONE

IL GRANELLO DI SENAPA 3

4 IL GRANELLO DI SENAPA

Editoriale di Mario Farrugia sj

Giubileo Straordinario della Misericordia

Quel giorno lontano quando sul Monte Oreb Dio consegnò la Legge, il Signore scese dall’alto della sua dimora. Come con-traente, si presentò a Mosé [e al popolo] con le parole seguenti:

«Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà, che conserva il suo amore per mille generazioni, che perdona la colpa, la tra-sgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione,

che castiga la colpa dei pa-dri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione» (Es 34, 6-7).

Fino al novecento inoltrato, co-sì si presentava un sovrano alla sua corte quando conce-deva un’udienza ovvero pro-clamava a tutti la sua identità. Oggi utilizziamo un biglietto da visita!

L’ 8 dicembre, Papa Francesco ha inaugurato l’Anno Santo della Misericordia. Nella Bolla

IL GRANELLO DI SENAPA 5

che lo indice, il Papa ci mette davanti a quattro accezioni della parola misericordia:

«Misericordia è la parola che rivela il mistero della SS. Tri-nità.

«Misericordia è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro.

«Misericordia è la legge fonda-mentale che abita nel cuore di ogni persona quando guar-da con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita.

«Misericordia è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro pecca-to» (Il Volto della Misericordia §2).

Figli di un cattolicesimo d’Occi-dente, corriamo il rischio di un’interpretazione moraleggiante dell’Anno Santo, soffermandoci in una valutazione delle opere di misericordia corporale e spiritua-le, alle quali lo stesso Papa ci chiama:

«È mio vivo desiderio che il po-

polo cristiano rifletta duran-te il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale. Sarà un modo per risvegliare la nostra co-scienza spesso assopita davanti al dramma della po-vertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vange-lo, dove i poveri sono i privi-legiati della misericordia di-vina. La predicazione di Ge-sù ci presenta queste opere di misericordia perché pos-siamo capire se viviamo o no come suoi discepoli. Ri-scopriamo le opere di mise-ricordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i fore-stieri, assistere gli ammala-ti, visitare i carcerati, sep-pellire i morti. E non dimen-tichiamo le opere di miseri-cordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i pec-catori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sop-portare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i mor-

6 IL GRANELLO DI SENAPA

ti‖ (ibid., § 15).

Noi di Famiglie Separate Cri-stiane ci troviamo chiamati a vivere ancor più il nostro amo-re, che umanamente continua a zoppicare ed affannarsi da quando, o si è sentito tradito oppure si è realizzato in un ulteriore rapporto umano. Dobbiamo avere il coraggio di ― criticarci‖ anche come cre-denti, di misurarci con il no-stro vissuto e con le nostre esperienze sofferte, per tro-vare l’energia necessaria per uscire da una fase tormentata e straziante, forse anche auto deprecante, di chi si sente de-luso nell’intimo dei suoi affetti più intimi. A volte alcuni conti-nuano a vacillare e traballare, senza trovare la via d’uscita da un’autocommiserazione che non conosce fine.

Eppure Dio si mette a nostra disposizione, con la sua fedel-tà che niente scuote: neppure quando la nostra esistenza è ferita e/o smarrita. Egli ci si avvicina con un amore spon-sale che mai viene meno, neppure laddove sparisse l’a-

more di una madre: «Si di-mentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costo-ro si dimenticassero, io inve-ce non ti dimenticherò mai‖ (Isaia 49,15).

È un Signore che ci viene in-contro con un amore profon-do – viscerale – davanti al quale Egli stesso perde la Sua onnipotenza: non può non amarci! E lo fa per la scelta, per una fedeltà vissu-ta fino in fondo. Con la sua mano ci tocca e ci risana; con il suo cuore ci abbraccia e ci avvolge per farci sentire ben-voluti, per ridonarci bellezza e ordine, per condividere con noi una stessa vita (compassione). Come un viandante trova ospitalità in un accampamento dopo le asprezze del deserto e riparo dalle insidie dell’ignoto, così noi troviamo riposo nella compassione che Dio ci riser-ba.

Possiamo – come singoli e come gruppi di Famiglie Se-

IL GRANELLO DI SENAPA 7

parate Cristiane – andare in-contro come Mosé e con Mosé a questo Signore mi-sericordioso e pietoso, len-to all’ira e ricco di amore e

di fedeltà?

Vogliamo darci la possibilità di risentirci amati sul serio, desiderati senza ―forse‖ e senza ―ma‖, benvoluti aldilà di ogni nostro limite e folle-mente ricercati?

Vogliamo permettere che, in una Chiesa ―ospedale da campo‖ (Papa Francesco, 19 settembre 2013), Dio – come il buon Samaritano – ci si fac-

cia vicino, ci fasci le ferite, versandovi olio e vino, poi ci carichi sulla sua cavalcatura, e si prenda cura di noi? (Luca 10,34)

Allora sì che possiamo rivol-gerci all’altro [in Famiglie Se-parate Cristiane, e oltre] con opere di misericordia corpo-rale e spirituale!

Mario Farrugia sj

8 IL GRANELLO DI SENAPA

RIFLESSIONI

Come si può parlare dell’oggi partendo dal ―ieri‖? C’è un ―file rouge‖ che unisce, immaginariamente, due periodi della nostra storia appa-rentemente tanto diversi? Provo a spiegare una mia sensazione. Il mio percorso comincia da Adrianopoli. Questo nome mi riporta alla battaglia del 378 d.C. che un secolo dopo decretò la fine dell’impero Romano d’Occidente. Qui morì l’imperatore romano d’Oriente, Valente ed i fatti che porta-rono alla sconfitta delle legioni romane d’Oriente sono similmente uguali a quelli odierni. I Goti e gli Alani, fuggivano da un potente invasore, gli Unni, che si erano riversati con furia nelle pianure sarmatiche e devastavano tutto ciò che incontravano. Erano i più barbari dei barbari. I Goti (o Visigoti), da secoli, erano insediati sulle rive sud del Danubio, poco oltre il limes romano e nel tempo avevano fornito all’impero le-gionari con qualche generale, schiavi e soprattutto schiave che erano molto apprezzate in quel mondo. I Goti, terrorizzati dal dilagare degli Unni, avevano chiesto ai roma-ni di entrare nell’impero e di avere delle terre in cui vivere; i romani avevano acconsentito chiedendo loro di convertirsi al Cristianesimo e di difendere il confine dell’impero. L’imperatore Valente, allettato dalla prospettiva di ottenere nuove braccia per coltivare terre incolte e nuovi guerrieri per rinfoltire le file

dell'esercito, age-volò la migrazione predisponendo la logistica necessa-ria (accampamenti, derrate alimentari e quant’altro) addi-rittura costruendo ponti di attraversa-mento del Danubio per facilitare la mi-grazione. La gran confu-sione in cui si svol-

LA FINE DI UN IMPERO

IL GRANELLO DI SENAPA 9

sero le operazioni di trasbordo, tuttavia, impedì il conteggio dei Go-ti, il cui numero fu sottostimato dalle autorità imperiali. La cattiva organizzazione, inoltre, non consentì ai Romani di provvedere effi-cacemente al disarmo dei guerrieri che, tra l’altro, in parte attraver-sarono autonomamente il Danubio. Funzionari imperiali corrotti, all'insaputa dell'imperatore, rivendevano altrove le derrate stanziate per le popolazioni appena accolte che, in breve, furono ridotte alla fame ed alla miseria; molti furono ridotti in stato di schiavitù e riven-duti dai vari trafficanti del tempo. Un secolo dopo i Visigoti di Alarico nel 410 conquistarono e sac-cheggiarono Roma, risparmiando i luoghi di culto. Sant'Agostino descrisse questo evento come segno della prossima fine del mondo o della punizione che Dio infliggeva alla capitale del paganesimo. Le analogie con il presente sono impressionanti! Popoli in fuga di-nanzi alla guerra ed alle devastazioni (dal Medio Oriente all’Africa), piani di aiuto europei per fronteggiare i flussi migratori costellati da episodi di corruzione e di malavita. Distrazione conclamata di fondi europei. Si pensi al progetto Frontex dove stanziamenti miliardari vengono utilizzati principalmente per rinnovare agli assetti aero-navali dei vari paesi europei partecipanti invece che essere utilizzati per predisporre infrastrutture di accoglimento. Potremo continuare in questa politica di accoglimento conside-rando solo l’interesse immediato? Un quadro desolante gestito da una classe politica europea di bassissima levatura che guarda come obiettivo immediato solo alle elezioni politiche senza avere una visione del futuro e piegando la democrazia agli interessi di bottega. Accadrà l’inevitabile? Si, se continueremo ad avere un esercito frazionato, se avremo una politica estera non unitaria, se ci condan-niamo a questo maledetto nanismo che guarda solo l’aspetto eco-nomico dello zero virgola. Forse solo la Chiesa (e non tutta) ha la capacità di guardare a come si muove il mondo. C’è bisogno di una nuova crociata? Non penso, ma sicuramente il Giubileo della Misericordia può essere un’opportunità per aggregare popoli con religioni e credo diversi, altrimenti saremo condannati ciascuno a seguire i propri egoismi nazionali, con le conseguenze che conosciamo.

Mario

10 IL GRANELLO DI SENAPA 10 IL GRANELLO DI SENAPA

Dio dei nostri Padri, grande e misericordioso, Signore della pace e della vita, Padre di tutti. Tu hai progetti di pace e non di afflizione, condanni le guerre e abbatti l'orgoglio dei violenti. Tu hai inviato il tuo Figlio Gesù ad annunziare la pace ai vicini e ai lontani, a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe in una sola famiglia. Ascolta il grido unanime dei tuoi figli, supplica accorata di tutta l'umanità: mai più la guerra, avventura senza ritorno, mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza, minaccia per le tue creature in cielo, in terra e in mare.

Preghiera per la Pace

PREGHIERA

IL GRANELLO DI SENAPA 11 IL GRANELLO DI SENAPA 11

In comunione con Maria, la Madre di Gesù, ancora ti supplichiamo: parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli, ferma la logica della ritorsione e della vendetta, suggerisci con il tuo Spirito soluzioni nuove, gesti generosi e onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi delle affrettate scadenze della guerra. Concedi al nostro tempo giorni di pace. Mai più la guerra. Amen. Giovanni Paolo II

12 IL GRANELLO DI SENAPA

RIFLESSIONI

Quando per la prima volta ho sentito parlare della teoria del gen-der sono rimasta sconvolta perché ho capito che si stava infiltrando nella società un pensiero che mina in profondità le basi stesse delle vita umana. Cosa c’è, infatti, di più lesivo per la psiche umana della privazione all’appartenenza al pro-prio genere? Ci vogliono fare cre-dere che è molto meglio educare un figlio senza le influenze cultura-li, sociali, antropologiche, legate all’essere maschio e femmina; è molto meglio che lui scelga autono-mamente a che sesso appartene-re! Con la scusa del rispetto per le diversità (sacrosanto!) sta passan-do il messaggio che l’appartenenza ad un sesso è un’imposizione da parte delle famiglie. Chi è genitore sa bene come questo non sia vero; le caratteristiche di genere com-paiono ancor prima di eventuali condizionamenti; negarle è come mutilare i propri figli nel corpo e nell’anima. La confusione genera-ta da questa infausta teoria porta a delle conseguenze pesantissime per la sopravvivenza della razza umana (sicuramente quella dei po-poli occidentali) ma, probabilmen-

te, chi regge i fili di questo teatri-no non vuole certo che l’umanità progredisca, ma punta verso una riduzione sempre maggiore delle nascite; ben vengano quin-di tutti gli aiuti economici, il so-stegno materiale, il supporto me-diatico a tutte quelle iniziative mirate a confondere l’anima e la psiche umana e a creare degli individui confusi e quindi più fa-cilmente condizionabili. Di seguito riporto in breve ar-ticolo dell’Avvenire che in manie-ra chiara e semplice da chiari-menti al riguardo

Betty Calì

Gender, i cinque punti

per fare chiarezza

COME CONFONDERE L’ANIMA

IL GRANELLO DI SENAPA 13

1) GENDER, COS’E’? Un insieme di teorie fatte proprie dall’attivismo gay e femminista radicale per cui il sesso sarebbe solo una costruzione sociale. Vivere ―da maschio‖ o ―da fem-mina‖ non corrisponderebbe più a un dato biologico ma ad una costrizione culturale. L’identità sessuata, cioè essere uomini e donne, viene sostituita dall’iden-tità di genere (―sentirsi‖ tali, a prescindere dal dato biologico). E si può variare a piacimento, anche mantenendo immutato il dato biologico 2) GENERI SECONDO IL GEN-DER? 7, O FORSE 56… Non più solo maschile e femmi-nile. Ai generi (non corrispon-denti ai sessi) esistenti in natura, andrebbero aggiunti quelli previ-sti dall’acronimo LGBTQ (lesbiche, gay, bisessuali, tran-sessuali e queer, cioè chi rifiuta un orientamento sessuale defini-to e si ritiene libero di variare a suo piacimento o di rimanere ―indefinibile‖). Ma il governo au-straliano ne ha riconosciuti uffi-cialmente 23. E Facebook USA permette di scegliere il proprio ―genere‖ tra 56 diverse opzioni. Sembra comico ma è tragico.

3) COSA DICE LA SCIENZA? La scienza ci dice che la diffe-renza tra maschile e il femminile caratterizzano ogni singola cellu-la, fin dal concepimento con i cromosomi XX per le femmine e XY per i maschi. Queste diffe-renze si esprimono in differenze peculiari fisiche, cerebrali, ormo-nali e relazionali prima di qual-siasi influenza sociale o ambien-tale. La ―varietà‖ pretesa dalle associazioni LGBTQ non ha al-cun fondamento scientifico e an-zi confonde patologie (i cosid-detti stati intersessuali) con la fisiologia (normalità). 4) COS’E’ L’OMOFOBIA? Un neologismo inventato dai media per definire gli atti di vio-lenza, fisica o verbale, contro gli omosessuali – che vanno sem-

14 IL GRANELLO DI SENAPA

pre e comunque condannati, come ogni altra violenza - e contro chi, come le associazioni LGBTQ, pro-muove la teoria del gender. Oggi l’accusa di omofobia è diventata però un vero e proprio strumento di repressione nei confronti di chi so-stiene un’antropologia diversa ri-spetto a quella del gender. 5) PERCHE’ IL GENDER E’ PERI-COLOSO? Perché pretende non solo di influi-re sul modo di pensare, di educare, mediante scelte politiche ma anche di vincolare sotto il profilo penale chi non si adegua (decreto legge

Scalfarotto); impone atti ammini-strativi (alcuni Comuni e alcuni enti hanno sostituito i termini ―padre‖ e ―madre‖ con ―genitore 1” e “genitore 2”); educativi (la cosiddetta ―strategia nazionale‖ per introdurre nelle scuole testi e programmi ―aperti‖ alla ricezione della teoria del gender e cioè l’eliminazione del maschile e del femminile, quindi dei modelli fa-miliari norma: è un vero e pro-prio attentato alla libertà di pen-siero e di educazione da parte di una minoranza (gendercrazia). 25/2/2015

www.avvenire.it

IL GRANELLO DI SENAPA 15

VITA ASSOCIATIVA SPECIALE SINODO

IL GRANELLO DI SENAPA I

..le famiglie tutte bisognose di misericordia, cominciando da quelle più sofferenti.. Dall’aprile dello scorso anno ad oggi si è molto parlato del Sinodo richie-sto da Papa Francesco sulla Famiglia e sulle sfide che deve affrontare nel mondo globalizzato. In questo Sinodo, che si è concluso lo scorso 25 ottobre, è stata trattata anche la problematica delle famiglie separate, pertanto, è quanto mai opportuno che la nostra rivista cerchi di approfon-dire l’argomento che ci riguarda così da vicino. Riteniamo opportuno quindi chiarire con semplicità prima di tutto cosa è un Sinodo per poi riportare alcuni articoli nei quali si fa espressamente riferimento alle no-stre situazioni

SINODO , COSA E’ IMPORTANTE SAPERE Il Sinodo dei vescovi fu istituito da papa Paolo VI in risposta al de-siderio dei padri del Concilio Vaticano II per mantenere viva l’e-sperienza dello stesso concili. E’ un’assemblea dei rappresentan-ti dei vescovi cattolici che ha il compito di aiutare con i suoi con-sigli il Papa nel governo della Chiesa universale e su specifiche questioni dottrinali e pastorali. La parola Sinodo deriva dal greco syn-hodose significa letteral-mente camminare insieme. Il Sinodo non può prendere decisioni operative ma è un organo consultivo che si conclude con un elenco di proposte e riflessioni consegnate dai padri sinodali al Papa. L’instrumentum laboris è il documento su cui si poggia la discus-sione del Sinodo: in questo caso è la risposta a 46 domande, scatu-rite dal precedente Sinodo sulla famiglia del 2014, a cui i vari organi-smi ecclesiali sono stati invitati a rispondere entro il 15 aprile 2015. Sono arrivate 99 risposte degli organismi aventi diritto, a loro volta sintesi di centinaia di migliaia di contributi di organismi intermedi e 359 osservazioni inviate liberamente da associazioni ecclesiali e gruppi di fedeli (tra queste anche FSC). Di queste risposte, la sintesi è appunto l’instrumentum laboris. Il documento si articola in tre par-ti:

L’ascolto delle sfide della famiglia 2) Il discernimento della voca-zione familiare 3) La missione della famiglia di oggi

16 IL GRANELLO DI SENAPA

…. Verità e bellezza della famiglia 51. Con intima gioia e profonda consolazione, la Chiesa guarda alle fami-glie che sono fedeli agli insegnamenti del Vangelo, ringraziandole e inco-raggiandole per la testimonianza che offrono. Grazie ad esse è resa cre-dibile la bellezza del matrimonio indissolubile e fedele per sempre. Nella famiglia matura la prima esperienza ecclesiale della comunione tra per-sone, in cui si riflette, per grazia, il mistero d’amore della Santa Trinità. «È qui che si apprende la fatica e la gioia del lavoro, l’amore fraterno, il perdono generoso, sempre rinnovato, e soprattutto il culto divino attra-verso la preghiera e l’offerta della propria vita» (CCC, 1657). Il Vangelo della famiglia nutre pure quei semi che ancora attendono di maturare, e deve curare quegli alberi che si sono inariditi e necessitano di non essere trascurati (cf. Lc 13,6-9).La Chiesa, in quanto maestra sicura e madre premurosa, pur riconoscendo che tra i battezzati non vi è altro vincolo nuziale che quello sacramentale, e che ogni rottura di esso è contro la volontà di Dio, è anche consapevole della fragilità di molti suoi figli che faticano nel cammino della fede. «Pertanto, senza sminuire il valore dell’ideale evangelico, bisogna accompagnare con misericordia e pazien-za le possibili tappe di crescita delle persone che si vanno costruendo giorno per giorno. […] Un piccolo passo, in mezzo a grandi limiti umani, può essere più gradito a Dio della vita esteriormente corretta di chi tra-scorre i suoi giorni senza fronteggiare importanti difficoltà. A tutti deve giungere la consolazione e lo stimolo dell’amore salvifico di Dio, che ope-ra misteriosamente in ogni persona, al di là dei suoi difetti e delle sue cadute» (EG, 44). Questa verità e bellezza va custodita. Di fronte a situa-zioni difficili e a famiglie ferite, occorre sempre ricordare un principio ge-nerale: «Sappiano i pastori che, per amore della verità, sono obbligati a ben discernere le situazioni» (FC, 84). Il grado di responsabilità non è uguale in tutti i casi, e possono esistere fattori che limitano la capacità di decisione. Perciò, mentre va espressa con chiarezza la dottrina, sono da evitare giudizi che non tengono conto della complessità delle diverse si-tuazioni, ed è necessario essere attenti al modo in cui le persone vivono e soffrono a motivo della loro condizione. …

VITA ASSOCIATIVA Inserto legale

II IL GRANELLO DI SENAPA

IL GRANELLO DI SENAPA 17

Inserto legale

IL GRANELLO DI SENAPA III

La misericordia nel cuore della rivelazione 55. La Chiesa parte dalle situazioni concrete delle famiglie di oggi, tutte bisognose di misericordia, cominciando da quelle più sofferenti. Con il cuore misericordioso di Gesù, la Chiesa deve accompagnare i suoi figli più fragili, segnati dall’amore ferito e smarrito, ridonando fiducia e spe-ranza, come la luce del faro di un porto o di una fiaccola portata in mez-zo alla gente per illuminare coloro che hanno smarrito la rotta o si trova-no in mezzo alla tempesta. La misericordia è «il centro della rivelazione di Gesù Cristo» (MV, 25). In essa risplende la sovranità di Dio, con cui Egli è fedele sempre di nuovo al suo essere, che è amore (cf. 1 Gv 4, 8), e al suo patto. «È proprio nella sua misericordia che Dio manifesta la sua onnipotenza» (S. Tommaso d’Aquino,SummaTheologiae, II-II, q. 30, art. 4; cf. Messale Romano, Colletta della XXVI Domenica del Tempo Ordinario). Annunciare la verità con amore è esso stesso un atto di mi-sericordia. Nella Bolla MisericordiaeVultus, Papa Francesco afferma: «La misericordia non è contraria alla giustizia ma esprime il comporta-mento di Dio verso il peccatore». E prosegue: «Dio non rifiuta la giusti-zia. Egli la ingloba e supera in un evento superiore dove si sperimenta l’amore che è a fondamento di una vera giustizia» (MV, 21). Gesù è il volto della misericordia di Dio Padre: «Dio ha tanto amato il mondo […] perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui (il Figlio)» (Gv 3,16-17) … 75. Particolare difficoltà presentano le situazioni che riguardano l’acces-so al battesimo di persone che si trovano in una condizione matrimoniale complessa. Si tratta di persone che hanno contratto un’unione matrimo-niale stabile in un tempo in cui ancora almeno una di esse non conosce-va la fede cristiana. I Vescovi sono chiamati a esercitare, in questi casi, un discernimento pastorale commisurato al loro bene spirituale. … Accompagnamento in diverse situazioni 77. La Chiesa fa proprie, in un’affettuosa condivisione, le gioie e le spe-ranze, i dolori e le angosce di ogni famiglia. Stare vicino alla famiglia come compagna di cammino significa, per la Chiesa, assumere un atteg-giamento sapientemente differenziato: a volte, è necessario rimanere accanto ed ascoltare in silenzio; altre volte, si deve precedere per indica-re la via da percorrere; altre volte ancora, è opportuno seguire, sostene-re e incoraggiare. «La Chiesa dovrà iniziare i suoi membri – sacerdoti, religiosi e laici – a questa ―arte dell’accompagnamento‖, perché tutti im-parino sempre a togliersi i sandali davanti alla terra sacra dell’altro

18 IL GRANELLO DI SENAPA

(cf. Es 3,5). Dobbiamo dare al nostro cammino il ritmo salutare della prossimità, con uno sguardo rispettoso e pieno di compassione ma che nel medesimo tempo sani, liberi e incoraggi a maturare nella vita cristia-na» (EG, 169). Il principale contributo alla pastorale familiare lo offre la parrocchia, che è famiglia di famiglie, in cui si armonizzano gli apporti di pic-cole comunità, movimenti ed associazioni ecclesiali. L’accompagnamento richie-de sacerdoti specificatamente preparati. L’istituzione di centri specializzati dove sacerdoti, religiosi e laici imparino a prendersi cura di ogni famiglia, con particola-re attenzione verso quelle in difficoltà.

78. Un ministero dedicato a coloro la cui relazione matrimoniale si è in-franta appare particolarmente urgente. Il dramma della separazione spesso giunge alla fine di lunghi periodi di conflitto, che fanno ricadere sui figli le sofferenze maggiori. La solitudine del coniuge abbandonato, o che è stato costretto ad interrompere una convivenza caratterizzata da continui e gravi maltrattamenti, sollecita una particolare cura da parte della comunità cristiana. Prevenzione e cura nei casi di violenza familiare richiedono una stretta collaborazione con la giustizia per agire contro i responsabili e proteggere adeguatamente le vittime. Inoltre, è importante promuovere la protezione dei minori dall’abuso sessuale. Nella Chiesa sia mantenuta la tolleranza zero in questi casi, insieme all’accompagna-mento delle famiglie. Sembrerebbe poi opportuno tenere in considerazio-ne le famiglie nelle quali alcuni membri svolgono attività che comportano particolari esigenze, come quei militari, che si trovano in uno stato di se-parazione materiale e di una prolungata lontananza fisica dalla famiglia, con tutte le conseguenze che ciò comporta. Tornati dagli ambienti di guerra, non raramente costoro sono colpiti da una sindrome post-traumatica e sono turbati nella coscienza che rivolge loro gravi domande morali. Una peculiare attenzione pastorale è qui necessaria. 79. L’esperienza del fallimento matrimoniale è sempre dolorosa per tutti. Lo stesso fallimento, d’altra parte, può diventare occasione di riflessione, di conversione e di affidamento a Dio: presa coscienza delle proprie re-sponsabilità, ognuno può ritrovare in Lui fiducia e speranza. «Dal cuore della Trinità, dall’intimo più profondo del mistero di Dio, sgorga e scorre senza sosta il grande fiume della misericordia. Questa fonte non potrà mai esaurirsi, per quanti siano quelli che vi si accostano. Ogni volta che ognuno ne avrà bisogno, potrà accedere ad essa, perché la misericordia di Dio è senza fine» (MV, 25). Il perdono per l’ingiustizia subita non è facile, ma è un cammino che la grazia rende possibile. Di qui la necessità di una pastorale della conversione e della riconciliazione attraverso an-

VITA ASSOCIATIVA SPECIALE SINODO

IV IL GRANELLO DI SENAPA

IL GRANELLO DI SENAPA 19

SPECIALE SINODO

IL GRANELLO DI SENAPA V

che centri di ascolto e di mediazione specializzati da stabilire nelle Dio-cesi. Va comunque promossa la giustizia nei confronti di tutte le parti coinvolte nel fallimento matrimoniale (coniugi e figli). La comunità cristia-na e i suoi Pastori hanno il dovere di chiedere ai coniugi separati e divor-ziati di trattarsi con rispetto e misericordia, soprattutto per il bene dei figli, ai quali non si deve procurare ulteriore sofferenza. I figli non possono essere un oggetto da contendersi e vanno cercate le forme migliori per-ché possano superare il trauma della scissione familiare e crescere in maniera il più possibile serena. In ogni caso la Chiesa dovrà sempre mettere in rilievo l’ingiustizia che deriva molto spesso dalla situazione di divorzio. 80. Le famiglie monoparentali hanno origini diverse: madri o padri biolo-gici che non hanno voluto mai integrarsi nella vita familiare, situazioni di violenza da cui un genitore è dovuto fuggire con i figli, morte di uno dei genitori, abbandono della famiglia da parte di uno dei genitori, e altre situazioni. Qualunque sia la causa, il genitore che abita con il bambino deve trovare sostegno e conforto presso le altre famiglie che formano la comunità cristiana, così come presso gli organismi pastorali parrocchiali. Queste famiglie sono spesso ulteriormente afflitte dalla gravità dei pro-blemi economici, dall’incertezza di un lavoro precario, dalla difficoltà per il mantenimento dei figli, dalla mancanza di una casa. La stessa solleci-tudine pastorale dovrà essere manifestata nei riguardi delle persone ve-dove, delle ragazze madri e dei loro bambini. 81. Quando gli sposi sperimentano problemi nelle loro relazioni, devono poter contare sull’aiuto e l’accompagnamento della Chiesa. L’esperienza mostra che con un aiuto adeguato e con l’azione di riconciliazione della grazia dello Spirito Santo una grande percentuale di crisi matrimoniali si superano in maniera soddisfacente. Saper perdonare e sentirsi perdona-ti è un’esperienza fondamentale nella vita familiare. Il perdono tra gli sposi permette di riscoprire la verità di un amore che è per sempre e non passa mai (cf. 1 Cor 13,8). Nell’ambito delle relazioni familiari la necessi-tà della riconciliazione è praticamente quotidiana. Le incomprensioni dovute alle relazioni con le famiglie di origine, il conflitto tra abitudini cul-turali e religiose diverse, la divergenza circa l’educazione dei figli, l’ansia per le difficoltà economiche, la tensione che sorge a seguito di dipenden-ze e della perdita del lavoro. Sono alcuni dei motivi ricorrenti di tensioni e conflitti. La faticosa arte della riconciliazione, che necessita del sostegno della grazia, ha bisogno della generosa collaborazione di parenti ed ami-ci, e talvolta anche di un aiuto esterno e professionale. Nei casi più dolo-

20 IL GRANELLO DI SENAPA

rosi, come quello dell’infedeltà coniugale, è necessaria una vera e pro-pria opera di riparazione alla quale rendersi disponibili. Un patto ferito può essere risanato: a questa speranza occorre educarsi fin dalla prepa-razione al matrimonio. È fondamentale l’azione dello Spirito Santo nella cura delle persone e delle famiglie ferite, la recezione del sacramento della Riconciliazione e la necessità di cammini spirituali accompagnati da ministri esperti. 82. Per tanti fedeli che hanno vissuto un’esperienza matrimoniale infeli-ce, la verifica dell’invalidità del matrimonio rappresenta una via da per-correre. I recenti Motu Proprio MitisIudex Dominus Iesus e Mitis et Mise-ricorsIesus hanno condotto ad una semplificazione delle procedure per la eventuale dichiarazione di nullità matrimoniale. Con questi testi, il Santo Padre ha voluto anche «rendere evidente che il Vescovo stesso nella sua Chiesa, di cui è costituito pastore e capo, è per ciò stesso giudice tra i fedeli a lui affidati» (MI, preambolo, III). L’attuazione di questi documenti costituisce dunque una grande responsabilità per gli Ordinari diocesani, chiamati a giudicare loro stessi alcune cause e, in ogni modo, ad assicu-rare un accesso più facile dei fedeli alla giustizia. Ciò implica la prepara-zione di un personale sufficiente, composto di chierici e laici, che si con-sacri in modo prioritario a questo servizio ecclesiale. Sarà pertanto ne-cessario mettere a disposizione delle persone separate o delle coppie in crisi, un servizio d’informazione, di consiglio e di mediazione, legato alla pastorale familiare, che potrà pure accogliere le persone in vista dell’in-dagine preliminare al processo matrimoniale (cf. MI, Art. 2-3). 83. La testimonianza di coloro che anche in condizioni difficili non intra-prendono una nuova unione, rimanendo fedeli al vincolo sacramentale, merita l’apprezzamento e il sostegno da parte della Chiesa. Essa vuole mostrare loro il volto di un Dio fedele al suo amore e sempre capace di ridonare forza e speranza. Le persone separate o divorziate ma non ri-sposate, che spesso sono testimoni della fedeltà matrimoniale, vanno incoraggiate a trovare nell’Eucaristia il cibo che le sostenga nel loro sta-to. Discernimento e integrazione 84. I battezzati che sono divorziati e risposati civilmente devono essere più integrati nelle comunità cristiane nei diversi modi possibili, evitando ogni occasione di scandalo. La logica dell’integrazione è la chiave del loro accompagnamento pastorale, perché non soltanto sappiano che ap-partengono al Corpo di Cristo che è la Chiesa, ma ne possano avere una

VITA ASSOCIATIVA SPECIALE SINODO

VI IL GRANELLO DI SENAPA

IL GRANELLO DI SENAPA 21

SPECIALE SINODO

IL GRANELLO DI SENAPA VII

gioiosa e feconda esperienza. Sono battezzati, sono fratelli e sorelle, lo Spirito Santo riversa in loro doni e carismi per il bene di tutti. La loro par-tecipazione può esprimersi in diversi servizi ecclesiali: occorre perciò discernere quali delle diverse forme di esclusione attualmente praticate in ambito liturgico, pastorale, educativo e istituzionale possano essere superate. Essi non solo non devono sentirsi scomunicati, ma possono vivere e maturare come membra vive della Chiesa, sentendola come una madre che li accoglie sempre, si prende cura di loro con affetto e li incoraggia nel cammino della vita e del Vangelo. Quest’integrazione è necessaria pure per la cura e l’educazione cristiana dei loro figli, che debbono essere considerati i più importanti. Per la comunità cristiana, prendersi cura di queste persone non è un indebolimento della propria fede e della testimonianza circa l’indissolubilità matrimoniale: anzi, la Chiesa esprime proprio in questa cura la sua carità. 85. San Giovanni Paolo II ha offerto un criterio complessivo, che rimane la base per la valutazione di queste situazioni: «Sappiano i pastori che, per amore della verità, sono obbligati a ben discernere le situazioni. C’è infatti differenza tra quanti sinceramente si sono sforzati di salvare il pri-mo matrimonio e sono stati abbandonati del tutto ingiustamente, e quanti per loro grave colpa hanno distrutto un matrimonio canonicamente vali-do. Ci sono infine coloro che hanno contratto una seconda unione in vi-sta dell’educazione dei figli, e talvolta sono soggettivamente certi in co-scienza che il precedente matrimonio, irreparabilmente distrutto, non era mai stato valido» (FC, 84). È quindi compito dei presbiteri accompagnare le persone interessate sulla via del discernimento secondo l’insegna-mento della Chiesa e gli orientamenti del Vescovo. In questo processo sarà utile fare un esame di coscienza, tramite momenti di riflessione e di pentimento. I divorziati risposati dovrebbero chiedersi come si sono com-portati verso i loro figli quando l’unione coniugale è entrata in crisi; se ci sono stati tentativi di riconciliazione; come è la situazione del partner abbandonato; quali conseguenze ha la nuova relazione sul resto della famiglia e la comunità dei fedeli; quale esempio essa offre ai giovani che si devono preparare al matrimonio. Una sincera riflessione può rafforza-re la fiducia nella misericordia di Dio che non viene negata a nessuno. Inoltre, non si può negare che in alcune circostanze «l’imputabilità e la responsabilità di un’azione possono essere sminuite o annullate» (CCC, 1735) a causa di diversi condizionamenti. Di conseguenza, il giudizio su una situazione oggettiva non deve portare ad un giudizio sulla «imputabilità soggettiva» (Pontificio Consiglio per i testi legislativi, Di-

22 IL GRANELLO DI SENAPA

chiarazione del 24 giugno 2000, 2a). In determinate circostanze le perso-ne trovano grandi difficoltà ad agire in modo diverso. Perciò, pur soste-nendo una norma generale, è necessario riconoscere che la responsabili-tà rispetto a determinate azioni o decisioni non è la medesima in tutti i casi. Il discernimento pastorale, pure tenendo conto della coscienza retta-mente formata delle persone, deve farsi carico di queste situazioni. An-che le conseguenze degli atti compiuti non sono necessariamente le stes-se in tutti i casi. 86. Il percorso di accompagnamento e discernimento orienta questi fedeli alla presa di coscienza della loro situazione davanti a Dio. Il colloquio col sacerdote, in foro interno, concorre alla formazione di un giudizio corretto su ciò che ostacola la possibilità di una più piena partecipazione alla vita della Chiesa e sui passi che possono favorirla e farla crescere. Dato che nella stessa legge non c’è gradualità (cf. FC, 34), questo discernimento non potrà mai prescindere dalle esigenze di verità e di carità del Vangelo proposte dalla Chiesa. Perché questo avvenga, vanno garantite le neces-sarie condizioni di umiltà, riservatezza, amore alla Chiesa e al suo inse-gnamento, nella ricerca sincera della volontà di Dio e nel desiderio di giungere ad una risposta più perfetta ad essa. CONCLUSIONE 94. Nel corso di quest’Assemblea noi Padri sinodali, riuniti intorno a Papa Francesco, abbiamo sperimentato la tenerezza e la preghiera di tutta la Chiesa, abbiamo camminato come i discepoli di Emmaus e riconosciuto la presenza di Cristo nello spezzare il pane alla mensa eucaristica, nella comunione fraterna, nella condivisione delle esperienze pastorali. Ci au-guriamo che il frutto di questo lavoro, ora consegnato nelle mani del Suc-cessore di Pietro, dia speranza e gioia a tante famiglie nel mondo, orien-tamento ai pastori e agli operatori pastorali e stimolo all’opera dell’evan-gelizzazione. Concludendo questa Relazione, chiediamo umilmente al Santo Padre che valuti l’opportunità di offrire un documento sulla famiglia, perché in essa, Chiesa domestica, risplenda sempre più Cristo, luce del mondo.

SPECIALE SINODO

VIII IL GRANELLO DI SENAPA

IL GRANELLO DI SENAPA 23

Preghiera alla Santa Famiglia

Gesù, Maria e Giuseppe, in voi contempliamo lo splendore dell’amore vero,

a voi con fiducia ci rivolgiamo. Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche le nostre famiglie

luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole del Vangelo e piccole Chiese domestiche.

Santa Famiglia di Nazareth, mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione:

chiunque è stato ferito o scandalizzato conosca presto consolazione e guarigione.

Santa Famiglia di Nazareth, ridesta in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia,

la sua bellezza nel progetto di Dio. Gesù, Maria e Giuseppe,

ascoltate, esaudite la nostra supplica. Amen.

N.B. preghiera conclusiva del documento ―Relazione finale del Sinodo dei Vescovi al Santo Padre Francesco‖ del 24 ottobre 2015

IL GRANELLO DI SENAPA 13 IL GRANELLO DI SENAPA 15

PREGHIERA

24 IL GRANELLO DI SENAPA 16 IL GRANELLO DI SENAPA

«La riforma di Papa Francesco è mossa dal medesimo spirito che sostenne Benedetto XIV e Pio X, si distingue però non soltanto per una vera e propria rifondazione del pro-cesso matrimoniale canonico, ma innanzi tutto per i principi teologici ed ecclesiologici che la sostengo-no»: l'ha detto il decano della Rota romana, monsignor Pio Vito Pinto, nel corso della conferenza stampa in Vaticano per presentare la riforma delle normative sulla nullità matrimo-niale. È la «doppia centralità di poveri e vescovi» ciò che caratterizza la ri-forma di Francesco, che «è un Papa che viene dopo il Vaticano II e ha inteso, con i suoi atti e nella sua vita quotidiana, esprimere fedeltà alla teologia della collegialità del Vatica-no II». Ecco il fondamento teologico-giuridico che anima il Motu proprio nel nuovo processo di nullità matri-moniale. «Il Santo Padre chiede che il vesco-vo riscopra l’importanza della sua potestà sacramentale», dice monsi-gnor Pio Vito Pinto, decano della Rota Romana e presidente della commissione speciale per la Rifor-ma del processo matrimoniale cano-

nico. E sottolinea, a proposito di que-sta riforma che affonda le radici eccle-siologiche nel Concilio Vaticano II e cade tra il sinodo straordinario (ottobre 2014) e quello ordinario (ottobre prossimo), che tra i «poveri» vanno annoverati i «divorziati ri-sposati tenuti o considerati lonta-ni». I due Motu proprio di Papa France-sco, «Mitis Iudex Dominus Iesus» e per le Chiese orientali «Mitis et miseri-corsIesus», firmati il 15 agosto (Assunta) e pubblicati nella festa della Natività della Madonna entrano in vigore l’8 dicembre (Immacolata con-cezione). Il Papa ha promulgato questi docu-menti a valle dei lavori del Sinodo straordinario scorso, che, nella rela-zione finale, rilevava, tra l’altro, che «un grande numero dei Padri ha sot-tolineato la necessità di rendere più accessibili ed agili, possibilmente del tutto gratuite, le procedure per il rico-noscimento dei casi di nullità. Tra le proposte si indica il superamento del-la necessità della doppia sentenza conforme; la possibilità di determinare una via amministrativa sotto la re-sponsabilità del vescovo diocesano; un processo sommario da avviare nei

RASSEGNA STAMPA

Motu proprio - conferenza stampa

Nullità matrimoniale, «la doppia centralità di poveri e vescovi»

IL GRANELLO DI SENAPA 25 IL GRANELLO DI SENAPA 17

casi di nullità notoria». La decisione papale giunge anche a conclusione del lavoro della com-missione speciale per la Riforma del processo matrimoniale canoni-co che, presieduta da monsignor Pinto, fu creata ad agosto del 2014 e consegnò le conclusioni al Papa nei mesi scorsi. Papa Francesco ha voluto «seguire e essere periodicamente informa-to» sui lavori della commissione, «a va dunque lui la decisione di questa pubblicazione, ha detto Pinto. «Il Santo Padre ha passato questa decisione con gravità ma anche con grande serenità, egli ha inteso

solo perseguire quella che per lui è la massima legge: la salvezza delle anime, nella sostanze, nelle proce-dure e nei tempi». Quanto ai lavori della commissione, «è chiaro che è un atto di uomini, dunque fallaci, comunque onesti, che hanno di-scusso, votato e quasi tutto appro-vato all’unanimità. Il Santo Padre è stato confortato da questa conclu-sione e da ultimo ha voluto sentire quattro grandi esperti, poiché tutto è perfettibile, e questi grandi esper-ti, che restano segreti, hanno forni-to le loro osservazioni e hanno tro-vato che la sostanza e anche la forma del documento poteva lascia-

26 IL GRANELLO DI SENAPA

re il Santo Padre tranquillo». Con «questa legge fondamentale», si legge nel testo dello stesso Pinto per l’Osservatore Romano, France-sco «dà il vero inizio alla sua rifor-ma: ponendo al centro i poveri, cioè i divorziati risposati tenuti o conside-rati lontani, e chiedendo ai vescovi una vera e propria metànoia. Cioè una ―conversione‖, un cambiamento di mentalità che li convinca e sor-regga a seguire l’invito di Cristo, presente nel loro fratello, il vescovo di Roma, di passare dal ristretto numero di poche migliaia di nullità a quello smisurato di infelici che po-trebbero avere la dichiarazione di nullità — per l’evidente assenza di fede come ponte verso la cono-scenza e quindi la libera volontà di

18 IL GRANELLO DI SENAPA

dare il consenso sacramentale — ma sono lasciati fuori dal vigente sistema». Da questo punto di vista, «c’è un punto dell’analisi comune tra Bene-detto XVI e Francesco sul sacra-mento celebrato senza fede da un gran numero di divorziati e risposati civilmente, costretti a vivere nelle periferie, lontani dalle porte delle nostre chiese. Ma c’è una novità essenziale che va delineando la missione propria di Papa France-sco. Non è più l’ora soltanto delle analisi, è l’ora dell’agire, di iniziare quell’opera di giustizia e di miseri-cordia da troppo tempo attesa, rior-dinando la prassi pastorale e cano-nica sostanzialmente in vigore da poco meno di tre secoli».

IL GRANELLO DI SENAPA 27

Alla conferenza stampa è interve-

nuto anche il cardinale Francesco

Coccopalmerio, presidente del Ponti-

ficio Consiglio per i Testi Legislativi: «I

processi di nullità del matrimonio – ha

detto – possono essere certamente

velocizzati però nel pieno rispetto della

loro natura di indagine della verità».

Coccopalmerio, che ha fatto parte con

Pinto della Commissione voluta dal

Papa per studiare le possibili soluzioni

in materia, ha spiegato i cambiamenti

più significativi della nuova normativa

ricordando il canone 1671 in cui si pre-

vede che «il vescovo diocesano è giu-

dice nella sua Chiesa particolare e

quindi afferma che il tribunale può es-

sere costituito dal solo vescovo dioce-

sano. Si dice al vescovo diocesano di

costituire un tribunale che possa giudi-

care in sua vece; si dà comunque al

vescovo stesso la facoltà di accedere

a un tribunale viciniore». Altra «grossa

novità» è quella del «tribunale collegia-

le: se l'appello risulta manifestamente

dilatorio» dovrà confermare «con pro-

prio decreto la sentenza di prima istan-

za». Terzo aspetto significativo è il

processo più breve. «La sentenza – ha

spiegato Coccopalmerio – è emanata

dallo stesso vescovo diocesano se

raggiunge la certezza morale circa la

nullità del matrimonio, oppure da lui la

causa in esame viene rimessa a pro-

cesso ordinario. Un appello contro la

sentenza è comunque previsto,

però non deve essere un appello

meramente dilatorio, perché in

questo caso viene rigettato "a limi-

ne"».

Alla conferenza stampa sono an-

che intervenuti monsignor Dimi-

trios Salachas, esarca apostolico

di Atene per i cattolici greci di rito

bizantino, monsignor Luis Fran-

cisco Ladaria Ferrer, gesuita,

segretario della Congregazione

per la Dottrina della Fede, monsi-

gnor Alejandro W. Bunge, prela-

to uditore della Rota Romana e il

domenicano Nikolaus Schoech,

promotore di Giustizia Sostituto

del Supremo Tribunale della Se-

gnatura Apostolica, tutti membri

della commissione speciale.

Stefania Falasca 8 settembre 2015 www.avvenire.it

IL GRANELLO DI SENAPA 19

28 IL GRANELLO DI SENAPA 20 IL GRANELLO DI SENAPA

Il Natale che amo non è quello delle file nei centri com-merciali, del tablet ai bambini di due anni, del finto buonismo, dello spreco e delle cataste di immondizia dei giorni a segui-re; quello è giusto chiamarlo festa dell’inverno dove tutti possono scordarsi il vero signi-ficato del Natale Il Natale che amo è quello di Gesù, nato povero tra i poveri in una grotta. La grotta, la stalla non è so-lo un simbolo che indica la po-vertà, quella grotta sono io e Dio ha scelto di farsi carne in me, nella mia situazione con-creta. Un Dio che non ha avuto paura del mio freddo, della mia paglia pungente, dei miei disa-gi, della mia solitudine e dei miei errori. Non mi ha chiesto di preparargli una stanza con tutti confort. Un Dio che mi vuo-le solo bene, che mi accoglie come sono, che non si vergo-gna di condividere la mia grot-ta, la mia stalla, il mio freddo e le mie difficoltà. Un Dio che mi sorprende, che mi stupisce con le sue scelte imprevedibili, un

RIFLESSIONE

Dio che non mi giudica, che non mi fa pesare il mio limite, i miei problemi e le mie scelte sbagliate, un Dio che mi da sempre e comunque nuove possibilità, un Dio che non si arrende di fronte al male, anzi sa trasformare il male in bene, un Dio che crede ancora in me. Un Dio che è sempre accanto a me per dirmi come il profeta Isaia ―tu sei preziosa ai miei occhi, tu sei degna di stima e io ti amo‖. Un Dio che mi dice sempre ―Dai con me ce la puoi fare!‖. Buon Natale

Betty

IL NATALE CHE AMO

IL GRANELLO DI SENAPA 29 IL GRANELLO DI SENAPA 21

CONSIGLI PER LE LETTURE

Pietro Schiavone sj

Discernimento. Teoria e prassi Edizioni Paoline

Prezzo € 30,00

Dalla relazione finale dei lavori del Sinodo sulla Famiglia, il tema del discernimento, assume una partico-lare rilevanza in tutta l'azione eccle-siale. La Relazione finale che i Ve-scovi hanno consegnato al papa al termine del Sinodo sulla famiglia, contiene l'invito ai sacerdoti e agli operatori pastorali ad accompagnare sulla via del discernimento le fami-glie e le singole persone perché pos-sano cogliere la volontà di Dio su di loro e corrispondervi. Il tema del di-scernimento, quindi, assume una particolare rilevanza in tutta l'azione ecclesiale. Frutto di anni di ricerca e insegnamento, di direzione spirituale e pratica pastorale, il volume offre, fin dalle prime pagine, un'ampia chiarificazione dell'espressione «discernimento degli spiriti», soffer-mandosi a lungo sul significato del termine «discrezione» ed esponendo le finalità, l'importanza e l'attualità dell'argomento, sia per la vita spiri-tuale personale sia per l'opera di evangelizzazione.

www.paoline.it

I nuovi media, in particolare Internet e il cellulare, svolgono un ruolo impor-tante nella vita dei giovani e aprono a un mondo di relazioni che offre opportu-nità di crescita senza precedenti. Un territorio affascinante, sconfinato e facil-mente accessibile dove, tuttavia, posso-no trovare spazio anche contenuti e comportamenti potenzialmente dannosi. Se da un lato la rete dà spazio allo scambio, dall'altro rischia di divenire luogo della solitudine che relega in se-condo piano la dimensione fisica, il dia-logo verbale e non verbale, la trasmis-sione delle emozioni tipica dei veri rap-porti interpersonali. Nascono al contem-po nuovi fenomeni come il cyber bulli-smo, le molestie, le «droghe sonore», che sono frequenze scaricabili da Inter-net a basso costo capaci di agire sul cervello sollecitando l'attività cerebrale in modo simile alle sostanze stupefa-centi. Oppure la diffusione di siti, blog e forum di persone accomunate dalla stessa ossessione per il cibo e colpite da anoressia o bulimia. Siamo di fronte a nuovi modi di apprendere: più per immagini che per concetti, più attenti al concreto che a ciò che sembra astratto, più per logiche binarie che razionali.

www.libreriadelsanto.it

Chiara Bille, Giovanni Tagliaferro, Marco Vo-lante I nuovi adolescenti e la fuga nel virtuale Genitori, educatori e insegnanti di fronte alle nuove tecnologie

Edizioni Dehoniane Bologna € 20,00

30 IL GRANELLO DI SENAPA

I PROSSIMI APPUNTAMENTI di FSC

22 IL GRANELLO DI SENAPA

IL GRANELLO DI SENAPA 31 IL GRANELLO DI SENAPA 23

Per gli orari degli incontri vedi il sito www.famiglieseparatecristianelazio.it voce del menu “Gruppi”

OGNI PRESENZA NON E’ UN NUMERO IN PIU’ MA UN DONO IN PIU’

FSC FAMIGLIE SEPARATE CRISTIANE

Presidenza Nazionale 20121 Milano - via Appiani, 25 Presidente: Ernesto Emanuele Tel. 02.6554736 - Fax 02.6551717 [email protected] www.famiglieseparatecristiane.it Tel. ―SOS Separati‖ 02.6554736 Consulente ecclesiastico dell’Associazione: Padre Paolo Bachelet sj 00193 Roma - Via dei Penitenzieri,20 Tel. 06.69868666 - 06.69868683 SEZIONE DI ROMA Guida spirituale: Don Claudio Occhipinti Parrocchia S.Andrea Avellino Via Trionfale, 11884 - Tel. 06.30329470 [email protected] Referenti: Paola Menaglia Sandro Bora 338.8961409 349.1670143

[email protected] [email protected]

www.famiglieseparatecristianelazio.it