31
Il Mieloma nell’Anziano: come l’epidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca Elice Divisione di Ematologia Ospedale San Bortolo-Vicenza

Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

Il Mieloma nell’Anziano: come l’epidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro

comportamento clinico

Francesco Rodeghiero

Marco Ruggeri e Francesca EliceDivisione di Ematologia

Ospedale San Bortolo-Vicenza

Page 2: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

Epidemiologia ed impatto clinico

Caratteristiche cliniche e proposte terapeutiche nel mieloma dell’anziano:

limitazioni delle evidenze scientifiche:

trial clinici selezione dei casi

dati da registro limitazione delle informazioni cliniche

Contributo dell’epidemiologia assistenziale:

elimina il bias di inclusione e contiene informazioni clinico-assistenziali

Page 3: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

Dati epidemiologici

Incidenza annuale/100 000 per classi età negli anni 1997-2001:

< 34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75-79 80-84 85+

0.6 1.4 2.9 6.2 10.0 14.6 21.9 28.6 34.7 38.6 34.1

Età

Incidenza

Incidenza annuale/100 000 age-adjusted negli anni 1997-2001:

totale maschifemmine

Tutte le età 5.7 7.0 4.7

< 65 anni 2.1 2.5 1.8

65 anni 30.2 38.2 24.8

(dati dal NCI)

Page 4: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

Il mieloma multiplo nel paziente anziano

L’incidenza annua del mieloma multiplo aumenta con l’età:

da < 1/100 000 sotto i 35 anni a > 25/100 000 oltre 65 anni

I dati epidemiologici mostrano una età mediana alla diagnosi (71-74 aa) superiore a quella riportata nelle serie di pazienti dei trial clinici (65 aa o < 60 aa nelle serie con trapianto)

L’incidenza dei casi di mieloma non sembra essere aumentata significativamente negli ultimi 50 anni. (Linos et al, 1981 per il periodo 1945-1977; dati NCI dal 1975 al 2001)

Page 5: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

Perché studiare il mieloma nell’anziano?

Oltre la metà dei pazienti con mieloma sono anziani.

Questa patologia ha un forte impatto sulla qualità di vita (lesioni ossee, fatigue, infezioni).

Le complicanze del mieloma sono più rilevanti in un paziente anziano:

lesioni ossee allettamento infezioni, trombosi, rapido scadimento performance

status

anemia maggior rischio cardiovascolare

infezioni prognosi più severa

Page 7: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

Il mieloma multiplo nel paziente anziano: caratteristiche alla presentazione

130 pazienti consecutivi > 75 anni (mediana 81):

62,3% con lesioni ossee

20% con infezioni*

3,8% con amiloidosi

58,8% con performance status 2

33,8% con significativa comorbidità*

13,8% con altra neoplasia maligna

Rodon et al, Eur J Haematol 2001

Page 8: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

Il mieloma nell’anziano ha caratteristiche biologiche differenti?

Studi comparativi hanno dimostrato che le caratteristiche della malattia alla presentazione non sono differenti tra giovani ed anziani.

(Bladé et al, 1996; Clavio et al, 1996)

Anomalie cariotipiche: iperdiploidia, -Y (unica anomalia), +5 sono reperti più frequenti negli anziani, -14 più comune nei giovani. (Nilsson et al, Br J Haematol 2003)

Maggiore incidenza di infezioni ed importante comorbidità caratterizzano le popolazioni di pazienti anziani non selezionati.

(Kyle et al, 1975; Froom et al, 1990)

Page 9: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

L’età è un fattore prognostico negativo?

Dati discordanti in letteratura.

La risposta alla terapia ha un impatto molto significativo sulla sopravvivenza: ruolo critico delle scelte terapeutiche.

Spesso gli studi sui pazienti “anziani” descrivono solo pazienti tra i 60 e 70 anni, con pochi casi > 75 anni.

Page 10: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

L’età è un fattore prognostico negativo?Dati da trial e serie di pazienti (I)

Confronto tra 17 pz. 75 aa e 42 pz. < 75 aa: età e livello di Hb sono predittivi per la sopravvivenza. (Froom et al, 1990)

Chemioterapia convenzionale in 178 pz. 70 aa confrontati con 309 pz. < 70 aa: OS inferiore negli anziani (23.4 vs. 33.5 mesi, P<0.01). (Bladé et al, 1996)

Chemioterapia convenzionale in 341 pazienti, età mediana 66 anni: OS più lungo per i pazienti < 66 aa (44 vs. 31 mesi, P<0.00095) (Riccardi et al, 1998)

Sì: età avanzata prognosi peggiore

Page 11: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

L’età è un fattore prognostico negativo?Dati da trial e serie di pazienti (II)

No: età avanzata prognosi simile

Terapia convenzionale dà risposte, OS e tossicità equivalenti in pazienti anziani e giovani. (Cohen et al, 1985)

Terapia ad alte dosi in 49 pz. 65 (età mediana 67 aa) confrontati con 49 pair mates (età mediana 52 aa): negli anziani CR, TRM (8% vs. 2%), OS (P=0.4) e EFS (P=0.2). (Siegel et al, 1999)

Terapia ad alte dosi in 17 pazienti > 65 anni (selezionati da 107 casi > 65 aa), età mediana 67 anni: il confronto con 17 pair mates giovani (età medina 55 aa) mostra simili percentuali di CR (P=0.7), OS (P=0.92), EFS (P=0.89), TRM (P=1). (Sirohi et al, 2000)

Page 12: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

0.00

0.25

0.50

0.75

1.00

over

all s

urvi

val

0 20 40 60 80 100 120month from VAD

ageclass = 0 ageclass = 1

Overall survival nei pazienti trattati con singolo autotrapianto presso il nostro centro

P=0,19

< 60 anni

> 60 anni

Page 13: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

Terapia ad alte dosi con supporto di cellule staminali nell’ anziano (I)

Autore Anno N Età (anni)Mediana (range)

Caratteristiche pazienti

OS mediano

Dumontet 1998 20 63(60-67) 20% refrattari 48+

Siegel 1999 49 67 (65-78) 35% refrattari 39

Palumbo 1999 71 64 Terapia iniziale 56+

Sirohi 2000 17 67 (65-74) Terapia iniziale: 88% 43

Badros 2001 70 72 (72-83) 51% refrattari 24

Reece

(dati da registro)

2003 110 63 (60-73) 12% refrattari 39

(da Reece et al, Bone Marrow Transplant, 2003)

Page 14: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

Il trapianto autologo è una procedura ben tollerata ed efficace anche nei pazienti > 65-70 anni in buone condizioni generali e senza importante comorbidità: tutti gli studi sono su pazienti selezionati.

La riduzione della dose del melphalan >70 anni (da 200 a 140 mg/m2) diminuisce la tossicità (TRM da 16% a 2%) senza modificare l’efficacia. (Badros et al, 2001)

Intervallo tra diagnosi e trapianto > 12 mesi e due regimi terapeutici (esclusa mobilizzazione PBSC) nei 6 mesi precedenti il trapianto sono fattori prognostici negativi. (Reece et al, 2003)

Terapia ad alte dosi con supporto di cellule staminali nell’ anziano (II)

Page 15: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

Nuovi approcci terapeutici nel mieloma dell’anziano

In pazienti anziani selezionati una terapia intensiva consente di migliorare la prognosi:

melphalan 100 mg/m2 (tandem) con supporto di cellule staminali è superiore a melphalan-prednisone (MP) maggiore % CR, maggiore durata OS ed EFS

(Palumbo et al, 1999)

Nuovi farmaci: dalla terapia di salvataggio alla prima lineatalidomide e analoghi (IMiDs)bortezomib (età mediana negli studi: 60-63 anni)

• Importanza della terapia di supporto:bifosfonati (difficoltà nella somministrazione e.v. per l’anziano)eritropoietina

Page 16: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

Mancano dati specifici sugli anziani, ma il farmaco viene usato in questi pazienti età mediana negli studi 56-67 anni, spesso inclusi pazienti >70 anni.Mediana = 67 aa nell’esperienza di Vicenza e Bergamo.

Nuovi protocolli con talidomide in prima linea negli anziani (> 65 aa): protocollo GISMM MP vs. MP/Tal.

trombosi venosa (età è fattore di rischio!)

maggiore incidenza di infezioni

maggiore incidenza di neuropatia negli anziani?

ridotta clearance della talidomide negli anziani?

Uso della talidomide nel paziente anziano

dati preliminari

Page 17: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

Paziente con mieloma

Età < 60-65 anni Età > 60-65 anni

•Autotrapianto singolo

•Autotrapianto tandem

•Allotrapianto

•Mini-allotrapianto

Comorbidità

• Poli- CHT convenzionale

• Talidomide

• Bortezomib

Comorbidità

• CHT convenzionale (MP, Dex, melphalan a basse dosi continue,…)

• Talidomide

• Bortezomib

SISI NONO

Page 18: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

Fonti delle evidenze disponibili in letteratura

Trial clinici multicentrici o da singola istituzione

Serie di pazienti da singolo centro

Case-report

Registri tumori e trapianti

Population-based surveys o epidemiologia assistenziale

Page 19: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

I dati dai registri

Registro Tumori Veneto

Incidenza annuale/ 100 000 per gruppo di età (anni 1993-1996):

Maschi

tot. 0-30 30- 35- 40- 45- 50- 55- 60- 65- 70- 75- 80- 85+ crude % ASR

rate (W)

272 -- 0.3 0.7 2.3 4.5 8.1 10.2 18.2 20.6 37.1 37.1 53.4 45.6 7.5 1.2 4.3Percentuale di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi:

Maschi: 30.1% Femmine: 31.3%

Percentuale di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi age-adjusted:

Maschi: 26% Femmine: 31%

Page 20: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

NATIONAL CANCER INSTITUTE: SEER

5-YR RELATIVE SURVIVAL RATES, BY SEX, DIAGNOSIS YEAR AND AGE

Total Males FemalesYEAR OF DIAGNOSIS (age-adj.):1974-1976b 24.5 23.9 25.11977-1979b 26.4 25.9 26.81980-1982b 28.1 25.9 30.31983-1985b 28.1 28.2 28.01986-1988b 29.4 30.7 28.21989-1991b 30.0 31.2 28.71992-1994b 30.4 30.8 30.01995-2000b 32.1* 35.6* 28.4*

AGE AT DIAGNOSIS (1997-2001):<45 46.0 46.6d 44.9d45-54 48.1 50.8 44.655-64 36.6 38.4 34.265-74 31.5 34.9 27.775+ 19.3 20.6 18.5Under 65 41.7 43.7 39.065 and over 65 25.6 29.0 22.7

Page 21: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

SWEDISH CANCER REGISTER + CAUSE OF DEATH REGISTER

MYELOMA: POPULATION BASED RELATIVE SURVIVAL IN SWEDEN 1973-2001

13 376 pazienti con diagnosi di MM (dg. non convalidata)

Valutazione della sopravvivenza relativa (RS)

Suddivisione del tempo osservato in quattro periodi (1973-79, 1980-86, 1987-93, 1994-2002)

Nel corso del follow-up nei quattro periodi si è osservato:

aumento della RS ad un anno in tutte le classi di età

aumento della RS a 5 anni solo per i pazienti < 70 anni

migliore RS per i pazienti con diagnosi da sede universitaria

(Kristinsson et al, EHA 2004)

Page 22: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

Epidemiologia assistenziale dai dati delle SDO: analisi preliminare

SDO: strumento che analizza pazienti non selezionati.

Possibile analisi su un campione statisticamente rappresentativo per uno studio più approfondito.

Confronto con i dati epidemiologici e da registro: incidenza, prevalenza, distribuzione geografica, mortalità.

Confronto tra percorso diagnostico-terapeutico ideale e realtà: analisi dei ricoveri suddivisi per unità operative.

Follow-up più lungo permetterà un’analisi della sopravvivenza?

Page 23: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

< 25 25-45 45-65 65-75 75-85 >85

età

DISTRIBUZIONE DIAGNOSI DI MIELOMA PER ETA' E SESSO NELLE REGIONI

VENETO, PUGLIA E ABRUZZO

% FEMMINE

% MASCHI

Page 24: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

0,0%

10,0%

20,0%

30,0%

40,0%

50,0%

60,0%

70,0%

80,0%

90,0%

100,0%

< 65 ANNI >65 ANNI

DISTRIBUZIONE DELLE DIAGNOSI PER REPARTO DI DIMISSIONE ED ETA' - REGIONE VENETO

ALTROREPARTO

EMATOLOGIA

35.7%6.4%

P < 0,00001

OR = 8.1

Page 25: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

0,0%

10,0%

20,0%

30,0%

40,0%

50,0%

60,0%

70,0%

80,0%

90,0%

100,0%

< 65 ANNI >65 ANNI

DISTRIBUZIONE DELLE DIAGNOSI PER REPARTO DI DIMISSIONE ED ETA' - REGIONE PUGLIA

ALTROREPARTO

EMATOLOGIA

58.7% 36.9%

P < 0,00001

OR = 2.4

Page 26: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

0,0%

10,0%

20,0%

30,0%

40,0%

50,0%

60,0%

70,0%

80,0%

90,0%

100,0%

< 65 ANNI >65 ANNI

DISTRIBUZIONE DELLE DIAGNOSI PER REPARTO DI DIMISSIONE ED ETA' - REGIONE ABRUZZO

ALTROREPARTO

EMATOLOGIA

40.1%11.8%

P < 0,001

OR = 5.0

Page 27: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

0,0%

10,0%

20,0%

30,0%

40,0%

50,0%

60,0%

70,0%

80,0%

90,0%

100,0%

< 65 ANNI >65 ANNI

DISTRIBUZIONE DELLE DIAGNOSI PER REPARTO DI DIMISSIONE ED ETA' - TOTALE

REGIONI

ALTROREPARTO

EMATOLOGIA48.7%

20.3%

P < 0,00001

OR = 3.7

Page 28: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

<65 ANNI >65 ANNI

DIMISSIONE ORDINARIA O DA DAY HOSPITAL IN BASE ALL' ETA'

DAY HOSPITAL

ORDINARIA61.7% 67.8%

P < 0,00001

OR = 0.73

Page 29: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

< 65 ANNI > 65 ANNI

DIAGNOSI PRINCIPALE DI DIMISSIONE

ALTRO

CHT O RT O FOLLOW-UP

MM CON COMPLICANZE

MIELOMA

16,2%

13,0%

Page 30: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

Conclusioni: dall’epidemiologia assistenziale a nuove proposte di studio (I)

Dal confronto tra i dati degli studi clinici e i dati epidemiologici emergono nuove necessità terapeutiche:

il paziente anziano in buone condizioni deve essere trattato in modo intensivo come i pazienti più giovani

una buona parte dei mielomi giovani e la maggior parte dei mielomi anziani sono trattati in un reparto diverso dall’Ematologia:

offrire una valutazione specialistica per stabilire l’eligibilità ad una terapia ad alte dosi o a protocolli con farmaci sperimentali

Page 31: Il Mieloma nellAnziano: come lepidemiologia assistenziale potrebbe modificare il nostro comportamento clinico Francesco Rodeghiero Marco Ruggeri e Francesca

Gli studi presenti in letteratura non forniscono adeguate risposte sul trattamento del mieloma e delle sue complicanze nei pazienti con importante comorbidità, che costituiscono la maggior parte dei mielomi anziani.

Conclusioni: dall’epidemiologia assistenziale a nuove proposte di studio (II)

Necessari nuovi studi per individuare terapie accessibili alla maggior parte dei pazienti reali per ottenere un impatto sulla sopravvivenza e sulla qualità di vita della maggior parte dei pazienti affetti da tale patologia.