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5 L a Ferrari non vince tutto quello che avrebbe potuto, ma dopo l’oro conquistato nel Concorso Generale, bissando il titolo mondia- le, fa sua anche la finale del corpo li- bero, diventando a tutti gli effetti la “reginetta d’Olanda”. “Sono riuscita a confermare la vittoria di Aarhus, era il mio obiettivo, la cosa più difficile - di- ce la nuova stella del firmamento in- ternazionale - Se vinci una volta può essere fortuna. Ora sono una certez- za”. Vanessa è l’unica ginnasta a sa- lire due volte sul massimo gradino del podio di Amsterdam. L’inno di Ma- meli, grazie a l’exploit di Carlotta Gio- vannini al volteggio suona invece per ben tre volte. Niente male se si con- sidera che la bandiera rumena non tocca mai il pennone più alto e quel- la russa lo fa quanto la nostra. L’Ita- lia è seconda nel medagliere, grazie al secondo posto agli anelli di Cop- polino e al terzo alla sbarra di Cassi- na, ma la Russia ci precede soltanto per due bronzi e la Romania ci pareg- gia in quantità, non in qualità. Que- sta è la fotografia: la ginnastica azzur- ra ha raggiunto corazzate che fino a pochi anni addietro facevano scuola nel Vecchio Continente. “È importan- te creare un’immagine vincente - ci spiega il tecnico Enrico Casella - Ba- sti pensare ai ginnasti dell’Est e all’alo- ne di invincibilità che li circondava per capire l’influenza psicologica di certi meccanismi. L’accoglienza che ora ci ri- servano è molto cambiata. Noi, però, dobbiamo rimanere con i piedi ben sal- di in terra. C’è grande ammirazione e rispetto per il nostro lavoro. Abbiamo dimostrato che anche un Paese «nor- male», con l’impegno e la passione, può raggiungere risultati importanti. Prima si pensava che le medaglie d’oro fosse- ro la conseguenza di certe strutture so- ciali di nazioni come Cina o Unione So- vietica oppure delle disponibilità eco- nomiche di superpotenze come gli Sta- ti Uniti. Il fatto che una squadra del- l’Europa occidentale, con i problemi ata- vici di quest’area geografica, legati prin- cipalmente all’impiantistica e alle risor- se umane, sia riuscita a battere una ta- le concorrenza infonde fiducia in tutte le altre. Certo, esistono scuole diverse anche all’interno dell’Unione Europea. Il miracolo italiano, in qualunque disci- plina, è sempre nato dalla libera inizia- tiva personale, dalla creatività e dalla buona volontà dei singoli. Per questo stiamo cercando di rendere organica questa caratteristica, riproducendo, o meglio, promuovendo la nascita spon- tanea di tante fucine artigianali. L’at- leta d’interesse nazionale, quindi, sen- za trasferimenti in contesti artificiosi, rimane a lavorare nel suo ambiente na- turale, quello societario, con i suoi stes- si scopritori, assistiti e collegati ad un sistema integrato federale”. I prossimi appuntamenti europei saranno a Cler- mont-Ferrand (Francia), dal 3 al 6 aprile del 2008, per la femminile, e a Losanna (Svizzera), dall’8 all’11 mag- gio dello stesso anno, per la maschi- le. Ma prima l’Artistica azzurra dovrà passare sotto le forche caudine di set- tembre, quando a Stoccarda, in gio- co, non ci sarà solo il titolo mondiale ma il pass olimpico. Dalla fine dell’e- ra Chechi non avevamo più vinto nul- la in Europa, fino a Debrecen 2005 con Coppolino e, soprattutto, con la Benolli, la rondine che ha fatto prima- vera. Prima la squadra rosa a Volos, poi i trionfi nella terra dei tulipani ci inse- riscono di diritto nell’elite ginnica dal- l’Atlantico agli Urali. 8.000 spettatori, 230 giornalisti accreditati, sei ginnasti di sei nazioni diverse che si aggiudica- no i titoli di specialità, a dimostrazio- ne di un equilibrio rotto solo dalle ra- gazze italiane, questi i numeri di un evento che ha appassionato soprattut- to per gli episodi che lo hanno carat- terizzato. La mancata qualificazione agli anelli dell’idolo di casa Jury Van Gelder, la tremenda insaccata di Dra- gulescu all’arrivo da un Twist nella fi- nale al corpo libero, l’affermazione a sorpresa nell’All-around di Maxim De- viatovski, gli errori di Vanessa alla tra- ve e alle parallele, e la Tweddle a mez- zo servizio dopo l’intervente alla spal- la. Per quanto ci riguarda, ricordere- mo le quattro ginnaste su quattro fi- nite tra le prime 15 nel Concorso I (Ferrari 1ª con 61.575, Macrì 10ª, Ber- gamelli 12ª e Giovannini 15ª), Matteo Morandi che butta l’oro uscendo ma- le dal castello, Alberto Busnari che pa- ga col nono posto al cavallo con ma- niglie la lunga assenza dai palcosceni- ci che contano e Matteo Angioletti ter- zo finalista italiano di una finale che ne ammette solo due con lo stesso passaporto. IL NUOVO MIRACOLO ITALIANO di David Ciaralli Vanessa aspetta il suo turno al corpo libero (foto Jasmin Schneebeli-Wochner)

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La Ferrari non vince tutto quelloche avrebbe potuto, ma dopol’oro conquistato nel Concorso

Generale, bissando il titolo mondia-le, fa sua anche la finale del corpo li-bero, diventando a tutti gli effetti la“reginetta d’Olanda”. “Sono riuscitaa confermare la vittoria di Aarhus, erail mio obiettivo, la cosa più difficile - di-ce la nuova stella del firmamento in-ternazionale - Se vinci una volta puòessere fortuna. Ora sono una certez-za”. Vanessa è l’unica ginnasta a sa-lire due volte sul massimo gradino delpodio di Amsterdam. L’inno di Ma-meli, grazie a l’exploit di Carlotta Gio-vannini al volteggio suona invece perben tre volte. Niente male se si con-sidera che la bandiera rumena nontocca mai il pennone più alto e quel-la russa lo fa quanto la nostra. L’Ita-lia è seconda nel medagliere, grazieal secondo posto agli anelli di Cop-polino e al terzo alla sbarra di Cassi-na, ma la Russia ci precede soltantoper due bronzi e la Romania ci pareg-gia in quantità, non in qualità. Que-sta è la fotografia: la ginnastica azzur-ra ha raggiunto corazzate che fino apochi anni addietro facevano scuolanel Vecchio Continente. “È importan-te creare un’immagine vincente - cispiega il tecnico Enrico Casella - Ba-sti pensare ai ginnasti dell’Est e all’alo-ne di invincibilità che li circondava percapire l’influenza psicologica di certimeccanismi. L’accoglienza che ora ci ri-servano è molto cambiata. Noi, però,dobbiamo rimanere con i piedi ben sal-di in terra. C’è grande ammirazione erispetto per il nostro lavoro. Abbiamodimostrato che anche un Paese «nor-male», con l’impegno e la passione, puòraggiungere risultati importanti. Primasi pensava che le medaglie d’oro fosse-ro la conseguenza di certe strutture so-

ciali di nazioni come Cina o Unione So-vietica oppure delle disponibilità eco-nomiche di superpotenze come gli Sta-ti Uniti. Il fatto che una squadra del-l’Europa occidentale, con i problemi ata-vici di quest’area geografica, legati prin-cipalmente all’impiantistica e alle risor-se umane, sia riuscita a battere una ta-le concorrenza infonde fiducia in tuttele altre. Certo, esistono scuole diverseanche all’interno dell’Unione Europea.Il miracolo italiano, in qualunque disci-plina, è sempre nato dalla libera inizia-tiva personale, dalla creatività e dallabuona volontà dei singoli. Per questostiamo cercando di rendere organicaquesta caratteristica, riproducendo, omeglio, promuovendo la nascita spon-tanea di tante fucine artigianali. L’at-leta d’interesse nazionale, quindi, sen-za trasferimenti in contesti artificiosi,rimane a lavorare nel suo ambiente na-turale, quello societario, con i suoi stes-si scopritori, assistiti e collegati ad unsistema integrato federale”. I prossimiappuntamenti europei saranno a Cler-mont-Ferrand (Francia), dal 3 al 6aprile del 2008, per la femminile, e aLosanna (Svizzera), dall’8 all’11 mag-gio dello stesso anno, per la maschi-le. Ma prima l’Artistica azzurra dovràpassare sotto le forche caudine di set-tembre, quando a Stoccarda, in gio-co, non ci sarà solo il titolo mondialema il pass olimpico. Dalla fine dell’e-ra Chechi non avevamo più vinto nul-la in Europa, fino a Debrecen 2005con Coppolino e, soprattutto, con laBenolli, la rondine che ha fatto prima-vera. Prima la squadra rosa a Volos, poii trionfi nella terra dei tulipani ci inse-riscono di diritto nell’elite ginnica dal-l’Atlantico agli Urali. 8.000 spettatori,230 giornalisti accreditati, sei ginnastidi sei nazioni diverse che si aggiudica-no i titoli di specialità, a dimostrazio-

ne di un equilibrio rotto solo dalle ra-gazze italiane, questi i numeri di unevento che ha appassionato soprattut-to per gli episodi che lo hanno carat-terizzato. La mancata qualificazioneagli anelli dell’idolo di casa Jury VanGelder, la tremenda insaccata di Dra-gulescu all’arrivo da un Twist nella fi-nale al corpo libero, l’affermazione asorpresa nell’All-around di Maxim De-viatovski, gli errori di Vanessa alla tra-ve e alle parallele, e la Tweddle a mez-zo servizio dopo l’intervente alla spal-la. Per quanto ci riguarda, ricordere-mo le quattro ginnaste su quattro fi-nite tra le prime 15 nel Concorso I(Ferrari 1ª con 61.575, Macrì 10ª, Ber-gamelli 12ª e Giovannini 15ª), MatteoMorandi che butta l’oro uscendo ma-le dal castello, Alberto Busnari che pa-ga col nono posto al cavallo con ma-niglie la lunga assenza dai palcosceni-ci che contano e Matteo Angioletti ter-zo finalista italiano di una finale chene ammette solo due con lo stessopassaporto.

IL NUOVO MIRACOLO ITALIANOdi David Ciaralli

Vanessa aspetta il suo turno al corpo libero(foto Jasmin Schneebeli-Wochner)

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Si era presentata con un 61.575nel Concorso I. Il suo recordpersonale in campo interna-

zionale. La Ferrari, per i bookmakerdel settore, è la favorita anche per iltitolo continentale. Al suo fianco, co-me sempre, Monica Bergamelli, duevolte olimpionica e pronta a portarlela borsa tra una rotazione e l’altra nelRai Congress Centre di Amsterdam. Labergamasca con 56.400 aveva chiusoin 12^ posizione la sua avventura olan-dese, tre decimi dietro la Macrì(56.725), ma in finale è, comunque,in pedana a preparare con acqua emagnesia le parallele alla campio-nessa del Mondo. Sugli spalti la Gio-vanni (15^ nelle qualificazioni delgiovedì con 55.975) fa il tifo per lecompagne, pensando alla sua finaleal volteggio. Le quattro azzurre, co-sì, in un modo o nell’altro, all’iniziodel week end sono ancora tutte in gio-co, l’ennesimo segnale di un gruppoforte, brioso ed unito. La cavalcata diVanessa nell’All-around inizia alla tra-ve. Sale per sesta, l’ultima di un rag-gruppamento in cui non ha avversariedirette, e questo non le piace. Il saltogiro con un avvitamento che l’avevatradita ad Aarhus è ormai una forma-lità, anche se lei è fra le pochissime adeseguire un movimento così difficile.Superato lo scoglio la ginnasta di Ge-nivolta è stranamente imprecisa in al-cuni elementi più semplici e alla finestrappa alla rigida giuria un 15,375. Intesta alla classifica dopo il primo at-trezzo balza l’ucraina Dariya Zgoba,che alle parallele coglie 15,575 pun-ti. In terza posizione si attesta la rus-sa Kramarenko, che precede l’excampionessa europea Alina Ko-zich e le rumene Steliana Nistore Sandra Izbasa, rispettivamen-te quinta e sesta. Purtropposolo diciannovesima l’altra

azzurra Federica Macrì, che, compliceuna caduta al corpo libero, non va ol-tre un 13,350. La Zgoba apre la secon-da rotazione sbaglian-do alla trave, dallaquale però la Izba-sa con 15.625vola al coman-do della classifi-ca provvisoria. Vany lerisponde al corpo

libero(15,075),

nonostanteconvinca poco

un passaggio artistico e l’arrivo del“doppio carpio” con cui chiude il suoesercizio. Al quarto posto resiste la Ni-stor (29.800), che alle parallele si eraben disimpegnata con 15,425. La Ma-crì (14.275 al volteggio) scala addirit-tura dieci posizioni e si attesta al nonoposto con un totale di 27.625. Al ter-zo giro escono di scena l’ucraina e, so-prattutto, la Nistor, male alla trave(14.625). Il duello, oramai, è tra San-dra e Vanessa, che al volteggio si su-pera ottenendo un punteggio per leiinusuale in questa specialità, 14.925.Ma il bronzo mondiale, nel suo attrez-zo preferito, il corpo libero, fa ancorameglio e con 15.475 sorpassa l’italia-na di cinque centesimi: 45.425 contro45.375. Federica cede qualche posi-zione e dopo la routine alle parallele(14,125) è decima con un parziale di41.750. È il momento di scoprire lecarte. La rumena al volteggio non puòfare più di 14,475 e la Ferrari se nonsbaglia alle parallele ha il titolo in ta-sca - padrona, come al solito del pro-

prio destino. Casella e MichelaFrancia le consiglierebbero unatteggiamento conservativo ma

al “cannibale” non basta vince-re, lei vuole stupire. E così, volteg-

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UN TRIS D’ORO SUL TAVOLO D’EUROPA

Vanessa Ferrari al corpo libero del All-around(foto Vanda Biffani)

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giando fra gli staggi con la freccia lam-peggiante coglie il punteggio più al-to della giornata (15,700) e all’esor-dio europeo si incorona da sola, comeNapoleone a Notre Dame (61.075).Alle altre non rimane che lottare per ilgradino più basso. La piazza d’onore,infatti, è di Sandra Izbasa, che confer-ma con l’argento (59.900) tutta la suaclasse. L’ex iridata di Amsterdam 2004,Alina Kozich, soffia il podio all’altra ru-mena, quella Nistor che agli Europeijuniores di tre anni fa seppe imporsisulla nostra Ferrari. La Macrì alla fineè 14esima (55.600). Con un paio di er-rori in meno Federica poteva addirit-tura ambire alla settima piazza, ma an-che per lei questo debutto tra le Top24 è più che positivo. Archiviato tra iflash e i titoloni dei giornali il Concor-so Generale, è già tempo di pesare al-le finali di specialità. La giornata inco-minciata benissimo. L’imolese Carlot-ta Giovannini con 14.812 mette in fi-la la tedesca Chusovitina (14.725) e larussa Grudko (14.625) nella gara alvolteggio. È il secondo oro per l’Italiae con Vanessa nelle altre tre finali que-sta trasferta può trasformarsi in untrionfo storico. La Ferrari ha il poker in

mano, come Menichelli ad Anversa1965. Due cadute, però, prima alleparallele e poi alla trave, tappano le alidella bresciana. È il black out del gior-no dopo, come a Volos e in Danimar-ca. Il boato del pubblico, Vanynon ci crede. Sugli staggi calco-la male il tempo in una “kippe”e il movimento successivo, il sal-to acrobatico “comaneci”, nonle riesce alla perfezione. Piedi aterra e addio sogni di medaglia(il 14,375 vale solo il sesto po-sto). L’oro va a Dariya Zgoba(15.775), che per un’inezia su-pera Steliana Nistor (15.725),mentre il bronzo, a sorpresa, fi-nisce al collo della russa Krama-renko (15.425). L’incubo prose-gue due ore più tardi. L’azzurraè nervosa, cammina avanti e in-dietro a bordo pedana, mentre,sulla trave, sfilano la russa Loz-hecko (1ª con 15.675), la Izba-sa (2ª con 15.525), la greca Ste-fani Bismpikou e la Nistor (ter-ze pari merito a 15.475). Toccaalla Ferrari. Nella prima serieacrobatica un grosso sbilancia-mento dopo il salto giro indie-

tro con un avvitamento, lo stesso mo-vimento fallito ad Aarhus, le fa poggia-re i piedi a terra (8ª 13.550). Agli oc-chi della tigre, per la prima volta, spun-tano le lacrime. Casella la porta fuori equando la rivediamo sulla pedana delcorpo libero si capisce che la regina ètornata. È la settima a salire ma con15,400 scioglie gli enigmi della Turan-dot e non ce n’è per nessuno. Per la Iz-basa che aveva già dato forfait, perBetty Tweddle (15.250), acciaccata ed’argento, e per la Kozich, terza a15.050.“Sono arrabbiatissima ed ancheabbastanza delusa - dirà l’atleta dellaBrixia in conferenza stampa - Cioè, so-no contenta per aver vinto il corpo libe-ro e di lasciare Amsterdam con due me-daglie d’oro, ma se penso a quello cheho combinato negli altri due attrezzi miviene da piangere”. La sindrome da per-fezionismo è un’incurabile patologiadel genio che a noi comuni mortalinon è dato capire, ma solo applaudi-re, applaudire, applaudire!

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Da sinistra Michela Francia, Carlotta Giovannini, Giacomo Zuffa, Vanessa Ferrari, Enrico Casella, FedericaMacrì, Monica Bergamelli e Diego Pecar - (foto David Ciaralli)

Carlotta Giovannini nella rincorsa al volteggio(foto Vanda Biffani)

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Uno è tornato, l’altro non ci ave-va mai lasciato. Dopo l’oro diParigi Igor Casina ritrova se

stesso ed un podio europeo, anche sesu un gradino più basso rispetto a De-brecen 2005. Andrea Coppolino, chein Ungheria fece meglio di tutti, con-ferma con l’argento, seppur in ex ae-quo con Jovtchev (16.200), il suo po-sto tra i primi tre anellisti del continen-te. Il bronzo alla sbarra del campioneolimpico, dopo l’acceso in finale conil miglior parziale (15.525), dimostradue cose: a) anche senza il movimen-to Cassina, Igor ha una routine vincen-te; b) il ginnasta di Meda ha ancoratanta voglia di stupire, e questa, in pro-spettiva mondiale, per noi è la notiziapiù bella. Il podio di Cassina con15.575, dietro a Pegan (15.675) e adun Hambuechen (16.025), che in qua-lifica si era un po’ nascosto, tirandofuori l’esercizio vero solo in finale, ar-

riva nonostante una microfrattura aldito della mano che gli aveva impedi-to di gareggiare al cavallo con mani-glie. ”La routine alla sbarra finalmenteè stabile - precisa il Responsabile delleSquadre maschili Maurizio Allievi - To-gliere un kovacs non ha abbassato piùdi tanto la difficoltà di partenza, garan-tendo al ginnasta maggiore sicurezza.Abbiamo aggiunto una nuova infilatacon un giro che facevano già molti suoiavversari, collegandola con un Voronin.Naturalmente continueremo a provareil «suo» salto in palestra, un asso nellamanica da tirar fuori al momento giu-sto”. “Sono molto soddisfatto - gli faeco l’azzurro - per me era importantetornare nel giro dei medagliati. Questoterzo posto, dopo quello che ho passa-to negli ultimi anni, vale oro. L’impor-tante è essere sempre tra i primi, pron-ti ad approfittare di ogni situazione fa-vorevole”. Coppolino in finale era en-

trato in punta di piedi,sempre incollato a Jovt-chev (16.025), e a 5 cen-tesimi da Vorobyov. Da-vanti, col ruolo di favori-to, tirava la volata MatteoMorandi, autore di dueottimi esercizi, sia nelConcorso I che nell’All-around. Purtroppo nellagara decisiva, orfana asorpresa dell’idolo di casaVan Gelder, l’aviere di Vi-mercate non stoppa l’ar-rivo e poggia le mani interra. L’errore porta Mat-teo al 5° posto con15.375, spalancando al-l’ucraino la strada per il ti-tolo. “Avevamo aggiuntoun avvitamento alla suauscita - riprende Allievi -proprio per avere una

chance in più di medaglia. Il doppio te-so avvitato indietro è una difficoltà Dche permette a Morandi di partire da unpunteggio più elevato. Così facendo so-no aumentati anche i rischi, ma in unagara individuale potevamo permetter-celo. Il programma di Coppolino, al con-trario, prevede un’uscita più semplicecon dei movimenti all’interno dell’ese-cuzione che la rendono molto più com-petitiva e affidabile”. Matteo, comun-que, delusione a parte, è stato autoredi un ottimo Concorso Generale. L’I-talia, a questa competizione, avevaiscritto Morandi (86.225) ed EnricoPozzo (87.350), i due ginnasti piùcompleti della scuderia, campioni as-soluti degli ultimi due anni, che chiu-deranno rispettivamente al 19esimo eall’11esimo posto, dopo una marato-na lunga e difficile. Vittoria a sorpresadi Maxim Deviatovski, il quale, con ilpunteggio di 90.250 si aggiudica l’o-ro dopo essere entrato nella finale a24 solo con il quinto personale. Il rus-so si impone sul grande favorito dellavigilia, il tedesco Hambuechen(89.675), il quale, nonostante la mi-gliore sbarra di giornata, si gioca il ti-tolo al cavallo, agli anelli e al volteg-gio, dove il rivale è stato di gran lun-ga superiore. Terzo l’altro russo, YuryRyazanov (89.000), che approfitta de-

FINALI PER CON IL RESTO DI 22226666 4444

Enrico Pozzo - (foto D. Ciaralli)

Igor Cassina - (foto V. Biffani)

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gli errori di Rafael Martinez al corpo li-bero e di quelli del rumeno Koczi aglianelli e alle parallele. “Pozzo non si èpotuto preparare come avrebbe voluto- ci svela il tecnico azzurro - per via diuna fastidiosa tendinite del flessore del-l’alluce del piede destro, comparsa perla prima volta in allenamento e poi ri-acutizzatasi a pochi giorni dal test pre-europeo con la Svizzera. Ad ogni modoun’accurata terapia antinfiammatoriadello staff medico azzurro ed un ben-daggio funzionale lo hanno rimesso inpiedi a tempo di record”. Stringendo identi Enrico è riuscito a giocarsi ancheuna finale al corpo libero. Si parte conl’incidente a Dragulescu che picchiapericolosamente il capo sulla pedanaall’arrivo da un twist e si ritira. Fuori

gioco il rumeno la gara diventa più in-certa. Alla fine vince l’oro lo spagnoloMartinez, che si riscatta dopo il falli-mento nel Concorso II, battendo ilfrancese Bouhail, argento con 15.350,e la coppia pari merito composta daltedesco Fahrig e al greco Kosmidis,bronzo con 15.275. L’azzurro nonstoppa l’ultimo salto della serie da tresulla diagonale lunga e chiude al 6°posto (15.125). “Di solito in quella dia-gonale sbaglio finendo fuori pedana, chein termini di penalità è molto peggio. Al-lora questa volta ho pensato di frenareun po’ e sono arrivato scarso. Comun-que, se penso che due settimane fa nonstavo neppure in piedi, sono molto sod-disfatto - ha dichiarato il campionebiellese che al rietro da Amsterdam si

consolerà con la Libertas Vercelli vin-cendo lo scudetto - Ho fatto bene sianelle qualificazioni, sia nelle due finali.Questo risultato per me rappresenta unpunto di partenza importante, un piaz-zamento che mi dà fiducia. Ora lavore-remo per poter aumentare il valore del-l’esercizio. Ho visto Dragulescu nella pa-lestra del warm up ed era ancora stordi-to. Sono cose che succedono ma moltopericolose”. Una menzione particolarese la meritano pure Matteo Angiolettie Alberto Busnari. Il primo aveva fattoil suo, centrando la finale agli anelli con15.675. Come terzo italiano ha visto lagara dalla tribuna. Il secondo è finitonono al cavallo con maniglie. “Ero par-tito molto bene - ci racconta l’aviere diMelzo - tenendo un buon ritmo, concamminate pulite ed una buona parte al-la maniglia. Forse dovremmo migliorareun po’ la forbice e l’uscita, per renderlepiù dinamiche”. Al di là di tutto rimaneil dato dei quattro azzurri in sei finali,con una prima riserva ed un ginnastaescluso solo per regolamento. Unasquadra solida, insomma, in previsionedi Stoccarda. Considerando, poi, anchela femminile la Ginnastica italiana chiu-de l’avventura olandese con 5 meda-glie. Solo in altre tre occasioni avevamoraggiunto un tale obiettivo in Europa:nel 1961 a Lussemburgo, nel 1965 adAnversa e nel 1967 a Tampere.

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Da sinistra Andrea Coppolino sul podio degli anelli, Maurizio Allievi aiuta Coppolino nella salita al castello, Igor Cassina medaglia di bronzo alla sbarra - (foto V. Biffani)

Coppolino in postazione Rai con Andrea Fusco e Jury Chechi (foto D. Ciaralli)

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TRE METRI SOPRA IL CIELO DI AMSTERDAMdi David Ciaralli

“Mi sento tipo Babi quandoincontra Step”. Questaè Carlotta Giovannini,

una teenager come tante, con al col-lo, al posto di un ciondolo a forma dicuore, una medaglia d’oro europea.“L’ho detto fin da subito, senza paurao scaramanzia: voglio il titolo al volteg-gio”. Et voilà! Uno “Yurchenko” condue avvitamenti e mamma Chusovi-tina è servita.

IL SOLE E LA LUNA“Otta”, come la chiamano le compa-gne, è l’altra faccia della Ginnastica az-zurra. Da una parte c’è la Ferrari, fred-da e calcolatrice, dall’altra la Giovan-nini, istintiva, passionale. Sembra di ri-vedere la coppia Mclaren di fine anni’80, con il professor Prost e il fantasio-so Senna, compagni e rivali per il tito-lo iridato. Una bresciana, l’altra roma-gnola, le due azzurre tradiscono in ognicosa le rispettive origini. Laboriosa erefrattaria alle vetrine medianiche Va-nessa, solare e brillante Carlotta, so-prattutto davanti ad una telecamera.“Domande, autografi, fotografie, maga-

ri! Ma non dite che invidio la celebrità diVany. Voglio meritarmi tutto questo sulcampo, proprio come ha fatto lei. L’inte-resse dei media arriva solo se hai rag-giunto traguardi importanti, anzi ne è laprima conseguenza. E allora come potreidire di non desiderarlo? Nella squadra,

però, non esistono gelosie. La Ferrari hafatto cose straordinarie e grazie alle sueimprese i giornalisti parlano un po’ piùdi Ginnastica. Ecco, io vorrei dar loro al-tro da scrivere, tutto qui”. L’imolese èuna di quelle atlete che butta il cuoreoltre l’ostacolo e dà tutto, fino all’ulti-ma briciola di benzina in corpo, perraggiungere i suoi obiettivi. Potente,travolgente, in pedana come nella vi-ta di tutti i giorni. Una leader per lecompagne di squadra, che le voglio-no un gran bene, perché è simpaticae coraggiosa, una di quelle, insomma,che fanno “spogliatoio”. Nel calcio sa-rebbe un mediano con i piedi buoni,una specie di Gattuso, che al posto delringhio però ha un bel sorriso.

LA FILOSOFIA DI GARA E LA IELLA“Il mio atteggiamento in gara è quellodi spingere al massimo il piede sul pe-dale, poi alla fine si vede chi ha taglia-to per primo il traguardo. Nella finale diAmsterdam ho sofferto più a guardare

In alto la Ferrari scherza con Carlotta su un tram di Amsterdam, in basso la Giovannini e la Macrì sul volo diandata per l’Olanda - (foto E. Casella e D. Ciaralli)

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le altre cinque dopo di me da bordo pe-dana, che nell’esecuzione vera e propriadei miei due salti”. Il primo, il doppioavvitamento indietro, le mette anco-ra ansia, perché è il più difficile. Conquello in avanti, invece, nonostantel’abbia imparato da poco tempo, sisente più sicura. “Serve meno spinta emi viene più naturale. Dopo Parigi ave-vo acquisito maggiore consapevolezzanelle mie possibilità ma quando ti trovidavanti ginnaste del calibro della Chu-sovitina e della Grudko i dubbi torna-no”. E poi, oltre alle avversarie, da bat-tere nello sport c’è pure la iella. “Se-condo me va esorcizzata prendendoladi petto, oppure con qualche amuletosegreto. In gara uso sempre lo stesso ela-stico per i capelli. Lo comprai prima diandare in Grecia per gli Europei. Abbia-mo vinto e non l’ho più tolto”.

FRANCY, FEDE E LA TWEDDLENel volteggio in Italia la Giovannini èsolo l’ultima stella di una scuola vin-cente. Nel 2005, non dimentichiamo-lo, sul gradino più alto del podio con-tinentale c’era la Benolli. “Spero che ilmio oro sia un ulteriore stimolo per lei.La stiamo aiutando, tutte insieme, a ri-prendersi e piano piano sta tornando aisuoi livelli. Ho capito cosa ha passatoquando anch’io ho subito un leggero in-fortunio alla caviglia sinistra, nella se-conda tappa di Serie A. Avevo l’ango-scia di perdere l’Europeo. Francy è rima-sta ferma ai box proprio nel periodo incui abbiamo vinto tutto. Deve essere tre-mendo ma l’aspetto in squadra per imondiali”. Intanto, in Olanda, l’amicadel cuore della Benolli, provava a di-fendere il blasone giuliano dell’Artisti-ca ‘81. “Fede (Macrì, ndr.), rispetto ame, riesce a ritardare di più l’avvitamen-to, spingendo bene sul cavallo, mentreio anticipo troppo, dilapidando un po’del mio slancio. La mia esecuzione, d’al-tro canto, è più pulita e riesco comun-que ad andare più in alto di lei”. L’imo-lese è una ginnasta completa, che può

far bene anche negli altri treattrezzi. Lo dimostra il 15°posto nell’All-around diqualificazione con 55.975.“Mi sarebbe piaciuto entra-re in finale alle parallele e finiresul podio con Vanessa, anche suun gradino più basso, tanto iosono più alta di lei. In questaspecialità mi ispiro allaTweddle. Dopo la Ferrari, Eli-zabeth è la mia ginnasta pre-ferita. Peccato non averla vista inazione, ma si era operata dapoco ad una spalla”. Car-lotta, poi, detiene alla tra-ve un curioso primato. “Ilmio esercizio è il più cortodella competizione. Durasolo un minuto perché è unattrezzo che non amo par-ticolarmente e così, facendo infretta, mi stresso di meno. Ilrisultato è comunque buono,l’esecuzione bella e pulita, edallora cosa sto lì su a fare? Nonsono una travista, la miaprincipale caratteristica èla potenza, quindi, èinutile inserire nelprogramma eleganticomponenti artistiche,che soffro tremendamentee che potrebbero compor-tarmi una caduta”.

UN CUORE DI GINNASTICALucida, coerente, deter-minata, anche nellescelte più difficili,quelle di tutti i giornicome quelle che po-trebbero condizionareun’esistenza. L’amore, primadi tutto. Si ma non per un ragazzoin particolare, bensì perla sua Ginnastica. “Pernessuna cosa al mondo rinun-cerei alla Ginnastica, figuriamoci per un

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uomo. I Giochi Olimpici li organizzanoogni quattro anni, il fidanzato me lo tro-vo in cinque minuti. E poi a che serve il«moroso» quando hai tanti amici? I mieisono fantastici, me li porterei dietro intutte le trasferte. Come i miei genitoriche mi seguono spesso, anche se per mela loro presenza non è fondamentale. Ilmio obiettivo è sempre quello di far ve-dere a tutti quanto valgo, poi, se tra que-sti ci sono anche mamma e papà tantomeglio”. Ma papà Gianluca e mammaGiuditta lo sanno già quanto valeCharlie, e non solo in pedana. I timo-ri di ogni genitore sull’avvenire dei fi-gli sono stati subito fugati dalla grin-ta e dall’impegno di Carlotta. “Mi cihanno portato loro in palestra, perchéin casa facevo sempre la ruota e poi miarrampicavo sugli alberi. Ora ci passosei ore e mezza al giorno, insieme ai mieiallenatori, Giacomo Zuffa e sua moglieEleonora Gatti. Mi alleno sola, perché le

mie compagne del-la Bincoverde sonotroppo piccole. Co-munque io non hoproblemi di spaziocome Vanessa, almassimo da noimanca l’aria con-dizionata”.

IL FUTUROIN PUGNOIl motto “volere èpotere” sembraincarnarsi alla per-fezione in questaragazzotta, nata aCastel San Pietroquasi 17 anni fa.“In verità non èche fossi partitacon l’intenzione diarrivare in Nazio-nale. Mi divertivo equesto già mi ba-stava. Ho iniziato

a crederci dopo lavittoria di Volos. Vincere all’esordio laprima medaglia d’oro a squadre dellastoria del tuo Paese significherà qualco-sa? Sarò mica una predestinata? Scher-zi a parte, quando nella vita decidi diimboccare una strada, conviene valuta-re bene i primi riscontri, perché, even-tualmente si è ancora in tempo per tor-nare indietro. Al momento non ci sonosegnali negativi, voi che dite?”. Carlot-ta guarda in faccia il suo futuro con lastessa decisione con cui fissa il caval-lo del volteggio al vertice opposto del-la striscia della rincorsa. “Prenderò undiploma da privatista in un IstitutoSocio-Pscico Pedagogico, unadi quelle scuole che ser-vono per diventare in-segnanti d’asilo,ma da grandevorrei fare tutt’al-tro. Una laureain Scienze Mo-

torie e poi, magari, apro una palestra difitness con mio fratello. Sarebbe un mo-do di rimanere nell’ambiente senza lostress dell’agonistica. Una volta chesmetto posso continuare a dare una ma-no, se serve, ma non ad alti livelli. Pre-ferisco la formazione di base”.

TI SCATTERÒ UNA FOTO… A PECHINOIn ogni caso Carlotta, quindi, farà l’in-segnante. A meno che, tra uno studiotelevisivo e l’altro, non incontri Riccar-do Scamarcio che le propone una par-te nel prossimofilm. “Mi pia-cerebbe tan-to cono-

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La Giovannini alla guida di un barcone sui canali di Amsterdam- (foto E. Casella)

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scerlo.3MSC è il mio film preferito. Quando so-no venuta a Roma ho messo il lucchet-to a Ponte Milvio insieme a Lorena Co-za, in segno di eterna amicizia. Intantoa «Cominciamo Bene» su Rai Tre ho par-lato al telefono con Tiziano Ferro. «Tiscatterò una foto», naturalmente, è lamia canzone preferita”. La Giovanniniè una ragazza normale. Vive in pale-stra, si impegna al massimo per realiz-zare i suoi sogni nel cassetto, ma nonc’è niente di male se poi tradisce pul-sioni tipiche della sua età. La discote-ca e i panini di Mc Donalds vengonodopo Pechino, per ora. Il suo sacrifi-cio, queste debolezze rendono le sueimprese ancora più eroiche, perché

non c’è merito dove non c’è rinun-cia. “Con il risultato di Amsterdam

quel cassetto è legger-mente socchiuso.Tengo duro, non vo-glio distrazioni primadel 2008. Mi sono re-galata il brillantino alnaso per l’esame diterza media. Orapenso a due tatuag-gi. Saranno il regaloper la Cina. Uno acinque cerchi ed unaltro speciale. Perònon vi dico dove”. Ese qualcuno in fami-glia dovesse fare sto-rie, patti chiari edamicizia lunga. “Imiei sanno cosavoglio in cambio,

un cane boxer”. Così Eva, la piccola dicasa, avrà altre orme da seguire oltrequelle della sorella. “Ma va, non faràmai ginnastica, a 4 anni è già troppoimbranata”. La solita rivalità femmini-le. Di certo Carlotta va molto d’accor-do con il fratello grande, Pier, un 21en-ne che l’ha fatta appassionare al ba-sket. “Però seguo anche il pattinaggioartistico, mentre non tifo per alcunasquadra dicalcio. Perla Nazio-nale,certo,e in

particolare per Buffon”. Un’altra iconamaschile, un altro poster appeso allaparete, come ne hanno tanti le ragaz-zine di 16 anni. Per ora però sono imanifesti della Giovannini a tappezza-re la città di Imola e tanti Step scavez-zacollo avrebbero difficoltà a portarsidietro la moto una come lei. E poi, ca-

ro Scamarcio, chidice che il Carlot-ta non ce l’abbiagià il «moroso»?!

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Martedì 15 maggio la sala del Consiglio comunale di Imola, strapiena come

non mai, ha accolto Carlotta Giovannini per la consegna del Grifo da parte del

Sindaco Massimo Marchignoli. “Sei l’orgoglio della nostra città” - le ha detto

il primo cittadino imolese. “I giovani devono prendere esempio da te e dal tuo

spirito di sacrificio. Per la ginnastica hai rinunciato a molte cose, in un Paese

dove le ragazze sognano di fare le veline e i ragazzi i calciatori”. Il Grifo è il

simbolo della Città di Imola ed è stato consegnato nel corso degli anni, fra gli

altri, al patron della F1 Bernie Ecclestone, Vasco Rossi e Gian Carlo Minardi.

CCAARRLLOOTTTTAA GGIIOOVVAANNNNIINNII e` nata il 5 luglio 1990 a Castel San Pietro�BO�, ma vive con la famiglia ad Imola. E` alta 1.58 e pesa 51 chili. Gareg-gia per l A.G.Biancoverde Imola, allenata da Giacomo Zuffa ed Eleono-ra Gatti, marito e moglie. Ha cominciato con la ginnastica nel 1994, a li-vello agonistico nel 96. E` esplosa nel 2006 con il titolo italiano al vol-teggio. Sempre nel 2006 ha fatto parte della squadra campione d Euro-pa a Volos, piazzandosi 5� nella finale al volteggio. Nel 2007 ha vinto incoppa del mondo a Parigi. Ama ballare e le piace chiacchierare al cellu-lare. Papa` Gianluca e` consulente aziendale e mamma Giuditta insegnaalla Materna. La famiglia e` composta pure dal fratello 21enne Pierfrance-sco e dalla sorellina Eva, 4 anni.

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F INALI DI SPECIALITÀ

TOT.

1 FERRARI Vanessa ITA 14.925 15.700 15.375 15.075 61.0752 IZBASA Sandra Raluca ROU 14.475 14.325 15.625 15.475 59.9003 KOZICH Alina UKR 14.675 14.250 15.675 14.700 59.3004 NISTOR Steliana ROU 14.375 15.425 14.625 13.750 58.1755 KRAMARENKO Ekaterina RUS 14.175 15.025 14.850 13.775 57.8256 CHUSOVITINA Oxana GER 14.850 14.500 13.800 14.300 57.4507 PALESOVA Kristina CZE 14.000 15.175 14.175 13.325 56.6757 PRAVDINA Kristina RUS 14.125 13.300 14.900 14.350 56.6759 VAN DE LEUR Verona NED 13.950 14.050 14.650 13.575 56.22510 BRINKER Anja GER 13.875 15.550 12.625 13.975 56.02511 ZGOBA Dariya UKR 12.725 15.575 14.250 13.275 55.82512 BISMPIKOU Stefani GRE 13.675 13.450 14.900 13.725 55.75013 VERICEL Cassy FRA 13.950 14.025 13.000 14.650 55.62514 MACRI Federica ITA 14.275 14.125 13.850 13.350 55.60015 MORENO Patricia ESP 13.450 13.575 15.050 13.400 55.47516 MYS Gaelle BEL 13.725 12.300 14.700 14.175 54.90017 WONG Lichelle NED 13.950 13.175 13.750 13.950 54.82518 KARPENKO Victoria BUL 13.500 13.750 13.950 13.525 54.72519 WAGNER Veronica SWE 14.075 12.425 13.950 14.150 54.60020 CLOWES Hannah GBR 13.850 13.825 13.100 13.775 54.55021 PECHANCOVA Nicole CZE 13.075 14.275 13.100 13.450 53.90022 ZANEVSKAJA Jelena LTU 13.000 13.975 13.250 13.600 53.82523 ALCAIDE Mercedes ESP 13.400 13.075 13.150 14.050 53.67524 MARACHKOUSKAYA N. BLR - 11.650 12.000 - 23.650

TOT1 LOZHECKO Yulia RUS 15.6752 IZBASA Sandra Raluca ROU 15.5253 BISMPIKOU Stefani GRE 15.4753 NISTOR Steliana ROU 15.4755 KOZICH Alina UKR 15.4506 PRAVDINA Kristina RUS 15.2507 KRASNIANSKA Iryna UKR 15.2258 FERRARI Vanessa ITA 13.550

TOT1 FERRARI Vanessa ITA 15.4002 TWEDDLE Elizabeth GBR 15.2503 KOZICH Alina UKR 15.0504 VERICEL Cassy FRA 14.6255 NISTOR Steliana ROU 14.6006 CHUSOVITINA Oxana GER 14.4507 MORENO Patricia ESP 14.375

IZBASA Sandra Raluca ROU -

TOT1 ZGOBA Dariya UKR 15.7752 NISTOR Steliana ROU 15.7253 KRAMARENKO Ekaterina RUS 15.4254 LINDOR Katheleen FRA 14.7005 SIKULOVA Jana CZE 14.6756 FERRARI Vanessa ITA 14.3757 BRINKER Anja GER 13.6008 WONG Lichelle NED 12.925

TOT1 GIOVANNINI Carlotta ITA 14.8122 CHUSOVITINA Oxana GER 14.7253 GRUDKO Anna RUS 14.6254 LOZHECKO Yulia RUS 14.4505 KOMRSKOVA Jana CZE 14.3506 KING Marissa GBR 14.1757 KORCSMAROS Enikoe HUN 14.0128 IZBASA Sandra Raluca ROU 13.975

Women's Individual All-Around Final

Specialità volteggioSpecialità parallele simmetriche

Specialità trave Specialità corpo libero

ALBO D’ORO FGI CAMPIONATI EUROPEI DI ARTISTICAMaschile e Femminile

ORO1961 Lussemburgo Franco Menichelli (corpo libero) 1961 Lussemburgo Giovanni Carminucci (volteggio) 1963 Belgrado Franco Menichelli (corpo libero) 1963 Belgrado Giovanni Carminucci (parallele) 1965 Anversa Franco Menichelli (conc. generale) 1965 Anversa Franco Menichelli (corpo libero) 1965 Anversa Franco Menichelli ( anelli) 1965 Anversa Franco Menichelli (sbarra) 1971 Madrid Giovanni Carminucci (parallele) 1990 Losanna Jury Chechi (anelli) 1992 Budapest Jury Chechi (anelli) 1994 Praga Jury Chechi (anelli) 1996 Copenaghen Jury Chechi (anelli) 2005 Debrecen Andrea Coppolino (anelli) 2005 Debrecen Francesca Benolli (volteggio) 2006 Volos Squadra femminile (concorso per nazioni) 2007 Amsterdam Vanessa Ferrari (corpo libero)2007 Amsterdam Carlotta Giovannini (volteggio)2007 Amsterdam Vanessa Ferrari (concorso generale)

ARGENTO1961 Lussemburgo Franco Menichelli (volteggio) 1965 Anversa Franco Menichelli (parallele) 1967 Tampere Franco Menichelli (corpo libero) 1967 Tampere Franco Menichelli (parallele) 1981 Roma Rocco Amboni (anelli) 2004 Lubiana Alberto Busnari (cavallo con maniglie) 2005 Debrecen Igor Cassina (sbarra) 2006 Volos Vanessa Ferrari (corpo libero) 2007 Amsterdam Andrea Coppolino (anelli)

BRONZO1961 Lussemburgo Giovanni Carminucci (parallele) 1961 Lussemburgo Giovanni Carminucci (conc. gen.) 1963 Belgrado Franco Menichelli (parallele) 1967 Tampere Franco Menichelli (concorso generale) 1967 Tampere Franco Menichelli (sbarra) 1967 Tampere Giovanni Carminucci (parallele) 1981 Roma Rocco Amboni (volteggio) 1990 Losanna Jury Chechi (concorso generale) 1992 Budapest Jury Chechi (corpo libero) 2002 Patrasso Alberto Busnari (c.m.) 2002 Patrasso Igor Cassina (sbarra) 2002 Patrasso Squadra femminile (concorso per nazioni) 2004 Amsterdam Maria Teresa Gargano (corpo libero) 2004 Lubiana Matteo Morandi (anelli) 2006 Volos Andrea Coppolino (anelli) 2007 Amsterdam Igor Cassina (sbarra)

Da sinistra S. Izbasa, V. Ferrari e A. Kozich(foto F. Donati)

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TOT.

1 DEVIATOVSKI Maxim RUS 14.525 14.925 15.100 16.250 15.575 13.875 90.2502 HAMBUECHEN Fabian GER 15.225 13.575 14.450 15.825 15.200 15.400 89.6753 RYAZANOV Yury RUS 14.475 14.275 15.075 15.650 15.100 14.425 89.0004 MARTINEZ Rafael ESP 13.975 13.675 14.900 16.075 15.200 14.600 88.4255 KOCZI Flavius ROU 14.800 14.900 13.750 16.550 13.775 14.050 87.8256 ZONDERLAND Epke NED 14.175 14.000 13.750 15.650 15.375 14.725 87.6756 CAMPOS Manuel POR 14.700 14.275 14.150 15.300 15.050 14.200 87.6756 SELARIU Dorin Razvan ROU 15.100 14.525 14.650 16.150 14.625 12.625 87.6759 WAMMES Jeffrey NED 15.175 12.875 13.875 16.250 14.475 14.950 87.60010 SAVITSKI Dimitri BLR 14.575 12.700 15.200 16.100 14.725 14.250 87.55011 GIORGADZE Ilia GEO 14.325 13.650 14.525 15.650 15.125 14.075 87.35011 POZZO Enrico ITA 14.875 13.925 13.950 15.625 13.825 15.150 87.35013 KEATINGS Daniel GBR 14.450 15.600 13.075 15.550 15.075 13.475 87.22514 JUCKEL Robert GER 14.350 14.775 14.950 14.975 13.950 14.200 87.20015 KARBANENKO Dimitri FRA 14.650 13.950 13.025 16.125 14.725 14.650 87.12516 CAPELLI Claudio SUI 15.100 14.225 13.800 15.150 14.875 13.725 86.87517 UDE Filip CRO 14.500 15.200 13.575 15.500 13.925 13.975 86.67518 AALTO Sami FIN 14.500 14.025 14.325 15.625 14.075 13.825 86.37519 MORANDI Matteo ITA 12.925 13.200 16.050 15.525 14.825 13.700 86.22520 VAHAG Stepanyan ARM 13.850 14.225 14.600 14.275 15.100 12.700 84.75021 BOESCHENSTEIN N. SUI 13.725 12.525 13.800 15.850 15.175 13.500 84.57522 SHATILOV Alexander ISR 14.050 13.600 13.700 15.475 13.975 13.700 84.50023 BREWER Ross GBR 14.100 13.275 14.175 14.825 14.375 13.300 84.05024 HETROVICS Marcell HUN 13.850 13.950 13.050 15.225 14.650 12.475 83.200

MEDAGLIEREMen's Individual All-Around Final

F INALI DI SPECIALITÀ

TOT1 MARTINEZ Rafael ESP 15.5502 BOUHAIL Thomas FRA 15.3503 FAHRIG Matthias GER 15.2753 KOSMIDIS Eleftherios GRE 15.2755 GOLOTSUTSKOV Anton RUS 15.1756 POZZO Enrico ITA 15.1257 DRAGULESCU Marian ROU 14.3008 KOCZI Flavius ROU 14.250

Specialità corpo liberoTOT

1 HAMBUECHEN Fabian GER 16.0252 PEGAN Aljaz SLO 15.6753 CASSINA Igor ITA 15.5754 KARBANENKO Dimitri FRA 15.2504 CUCHERAT Yann FRA 15.2506 KULESZA Roman POL 14.8757 SAMILOGLU Umit TUR 14.6008 SCHAERER Christoph SUI 14.050

Specialità sbarraTOT

1 PETKOVSEK Mitja SLO 15.8752 KRYUKOV Nikolai RUS 15.4503 ZONDERLAND Epke NED 15.4004 CUCHERAT Yann FRA 15.3255 KHOROKHORDIN Sergei RUS 15.1756 KARBANENKO Dimitri FRA 15.0757 KASPIAROVICH Dimitri BLR 14.9008 MARTINEZ Rafael ESP 14.750

Specialità parallele

TOT1 BERKI Krisztian HUN 15.8002 KEATINGS Daniel GBR 15.4503 KOCZI Flavius ROU 15.3254 SMITH Louis GBR 15.3005 KRYUKOV Nikolai RUS 14.9755 TRUYENS DonnaDonny BEL 14.9757 UDE Filip CRO 14.3258 SELIGMAN Robert CRO 12.425

Specialità cavallo con maniglieTOT

1 VOROBYOV Olexander UKR 16.3252 JOVTCHEV Jordan BUL 16.2002 COPPOLINO Andrea ITA 16.2004 PLUZHNIKOV K. RUS 15.8005 MORANDI Matteo ITA 15.3756 ANDERGASSEN Thomas GER 15.3507 SAVITSKI Dimitri BLR 15.0258 KASPIAROVICH Dimitri BLR 14.850

Specialità anelliTOT

1 GOLOTSUTSKOV Anton RUS 16.5372 WIGNANITZ Raphael FRA 16.3123 WAMMES Jeffrey NED 16.2374 FAHRIG Matthias GER 16.1755 DRAGULESCU Marian ROU 16.1006 BLANIK Leszek POL 15.9877 KASPIAROVICH Dimitri BLR 15.6508 YAKUBOVSKY Oleksandr UKR 15.512

Specialità volteggio

Ranking Federation TOTALE

1 RUSSIA 3 1 3 7

2 ITALIA 3 1 1 5

3 UCRAINA 2 2 4

4 GERMANIA 1 2 1 4

5 SPAGNA 1 1

6 UNGHERIA 1 1

7 SLOVENIA 1 1 2

8 ROMANIA 3 2 5

9 GRECIA 2 2

10 INGHILTERRA 2 2

11 FRANCIA 2 2

12 BULGARIA 1 1

13 OLANDA 2 2

La Delegazione Azzurra agli Europei di Amsterdam - (foto D. Ciaralli)

La torcida italiana al Rai Congress Centre - (foto F. Donati)