Upload
estachio-di-giovanni
View
216
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
Il pomeriggio della
vita
“il pomeriggio della vita umana è ricco quanto il mattino” (C.G.Jung)
incontro a temaDr.ssa Marta Roverato
nella storia, a proposito di donna e climaterio, si è detto:“malattia di eccessi di umori” (per indicazioni
curative tra il 1700 e il 1800)“possibile forma di nevrosi collegata all’idea di
perdita della fertilità” (S. Freud)“trauma biologico” (E. Becker)“perdita di giustificazione della sua esistenza” e
“corpo senza promessa” (S. De Beauvoir)“umiliazione narcisistica” (H. Deutsch)“passaggio muto” (G. Sheely)“non evento in tutte le società” (A. Mankovitz)“causa di psicosi” (manuale diagnostico malattie
mentali fino al 1980)
essendo stato posto da sempre l’accento sull’importanza della fertilità
storicamente la donna ha valore se fertile viene considerata socialmente inutile se sterile
o produttrice di figli non sanil’utero è l’anima irrazionale della donna
ed è causa di tutte le malattie (De Morbis Mulierum)
vale l’equivalenza:donna=riproduzione-vita e,conseguentemente, fine
mestruazioni=morte
Considerata inizialmente pura e intoccabile fino a giungere ad un’immagine infetta e
sporca la donna viene vista e studiata per secoli
secondo il modello maschile che non la considera nella sua globalità.
Come sola genitalità è piena o vuota, sterile o feconda, madre o vergine, sposa o
vedova e il suo mistero (che l’uomo teme) è stato descritto sempre in termini di procreazione
condizionando lo stesso pensiero femminile
nel tempo il climaterio è sempre stato definito come una malattia,
dovuta a mancanza, impoverimento o eccesso,
fino alla negazione totale degli anni 90 (nessuna crisi o rimpianto, sempre giovani e
seduttivi…)
con il dovere della felicità e dell’efficienza a tutti i costi nella completa negazione dell’idea del decadimento fisico
voluta dall’odierna società estetica
La vita invece è un fluire di fasi in cui non si può essere sempre “al massimo”
l’essere umano è mente e corpo, non si può scinderli e ignorare ora l’uno ora l’altro: la mente può trascinare il corpo in una pazza corsa verso l’impossibile obiettivo dell’eterna giovinezza,
ma questo avrà prima o poi un prezzo
È importante considerare la persona nella sua dimensione affettiva e intellettiva,
con la sua capacità di amare, ragionare, comunicare, avere coscienza di sé
L’obiettivo da raggiungere è: essere armonicamente mente e corpo
e per raggiungerlodobbiamo imparare ad ascoltarci,
accogliendo emozioni e sentimenti, dando loro voce
Alla paura di non essere più desiderate, al rimpianto, alla malinconia, al senso di incertezza per come saremo o per ciò che ci potrà accadere
va permesso di farsi sentire perchè la paura e la sofferenza aumentano se non trovano le parole e il riconoscimento
la depressione in menopausa
Per E. Becker è la manifestazione clinica dell’incapacità di affrontare la vita, di non riuscire ad accettare la propria condizione
Secondo gli psicologi Junghiani le forme di depressione della mezza età sono l’esito dell’incapacità di lasciare andare il passato, lasciarlo morire rinunciando alle illusioni: si rimane così sospesi tra due tempi non riuscendo a progettarsi una vita nuova.
E’ importante distinguere la depressione come malattia psichiatrica (che comporta grave senso di colpa, inutilità, impossibilità di dare un senso alla vita ed è caratterizzata da forte disinvestimento affettivo fino al rischio di autoeliminazione) dallo stato depressivo che è una reazione normale alla perdita e alla riduzione dell’autostima, in questo le donne devono avere il diritto di sentirsi depresse senza per forza sentirsi malate
per l’autostima,avere un buon “equipaggiamento” fisico e psicologico è certamente un bel vantaggio, l’equilibrio psicologico precedente alla menopausa è fondamentale e ha valore prognostico positivo (Alvisi): con una buona capacità di adattamento e d’introspezione la donna non si identifica con il malessere. Le donne con bassa stima di sé invece tendono ad essere più influenzate dalla menopausa perché i mutamenti di questo periodo sono vissuti come conferme di inferiorità e la persona tende a chiudersi in se stessa vivendo spesso sentimenti di
vergogna e inadeguatezza
la menopausa è:
momento di bilancio in cui si tirano le “reti” della propria vita,
fase del ciclo della vita che dà inizio ad altra e nuova emotività,
avvenimento del corpo per una nuova immagine di sé,
opportunità di conoscersi di più,
fase di passaggio verso una rappresentazione di sé più evoluta,
farsi ponte tra natura e spirito,
continuazione del processo di individuazione di sé attraverso cui la donna dà luogo al proprio essere nel mondo,
per me è …………………………………………………………………
quindi, la menopausa come pomeriggio della vita
con un suo scopo e significato, quello di trascendere il proprio destino biologico
per proiettarsi in una dimensione più ampia
continuando il proprio viaggio interiore accrescendo la consapevolezza
per continuare la scoperta della vita
a tutte un grazie per l’attenzione e per questa seratacon l’augurio di proseguire in un ricco cammino,
Marta Roverato
BIBLIOGRAFIA
• Mira Hunter: la mia menopausa (EDT,Milano)• Piazza-Saisi: la menopausa senza paure (F.Angeli ed.)• Sheehy G.: il passaggio muto (Rizzoli ed.)• Baldaro Verde J. Nappi R.: donne nuove (F. Angeli ed.)• Binswanger L.: essere nel mondo (Astrolabio ed.)• Borgna E. : l’arcipelago delle emozioni (Feltrinelli ed.)• Estes C.P.: donne che corrono coi lupi (Frassinelli ed)• Frigoli D.: il corpo e l’anima (Sapere ed.)• Greer G.: la seconda metà della vita (Mondatori ed.)• Suardi T.: invecchiare al femminile (La Nuova Italia Sc. Ed.)• Wurmser L.: la vergogna (Borighieri ed.)• Zichella L.: Benessere e stile di vita della donna in menopausa
(CIC ed.)• Zambiano M.: verso un sapere dell’anima (Cortina ed.)