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IL PRESIDE DI IERI IL DIRIGENTE DI OGGI IERI (nell’assetto preautonomistico) Preside burocrate, funzionario direttivo che si Preside burocrate, funzionario direttivo che si muoveva in un ambito statico e rigido in una muoveva in un ambito statico e rigido in una scuola autoreferenziale scuola autoreferenziale Ruolo di esecutore dello Stato Ruolo di esecutore dello Stato Legge delega del 73 – decreto delegato 417/74 statuisce le funzioni del Preside che, da organo monocratico, viene affiancato da altri organismi di carattere collegiale perché spetta al Preside affiancato dai docenti individuare i fini ed i mezzi dell’educazione educativa. D.lgs. n.29 /1993: prima innovazione nell’amministrazione statale e scolastica (la 2° è l’autonomia; la 3° con la legge di riforma costituzionale del 18/10/01 che riguarda le norme generali dell’istruzione e la 4° con la 53/03 in cui la scuola è vista nel contesto del policentrismo formativo): progressiva privatizzazione del rapporto di impiego che mira a modernizzare il paese in vista delle nuove sfide di integrazione europea e della globalizzazione. La dirigenza non è più una semplice qualifica professionale ma una vera e propria figura organizzatoria. OGGI (nell’assetto autonomistico) Il Dirigente Scolastico è il responsabile della Il Dirigente Scolastico è il responsabile della gestione dell’Istituzione scolastica dove esercita gestione dell’Istituzione scolastica dove esercita una leadership educativa (processi partecipativi una leadership educativa (processi partecipativi e decisionali – di orientamento culturale e e decisionali – di orientamento culturale e progettuale) progettuale) con i poteri-doveri del manager con i poteri-doveri del manager Ruolo direttivo di alto profilo culturale e sociale e Ruolo direttivo di alto profilo culturale e sociale e con un elevato impegno professionale con un elevato impegno professionale D.lgs. n.59 del 6/3/98 Riconoscimento della qualifica dirigenziale dei capi di istituto delle istituzioni scolastiche autonome, a norma dell'articolo 21, comma 16, della legge 15 marzo 1997, n. 59". 1. Dopo l'articolo 25 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni e integrazioni, sono inseriti i seguenti articoli: "Art. 25-bis (Dirigenti delle istituzioni scolastiche). 2. Dopo l'articolo 28 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni e integrazioni, è inserito il seguente articolo:"Art. 28-bis (Reclutamento dei dirigenti scolastici). D.lgs. n. 165 del 30/3/2001 Detta le norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche.

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IL PRESIDE DI IERIIL DIRIGENTE DI OGGIIERI (nell’assetto preautonomistico)Preside burocrate, funzionario direttivo che Preside burocrate, funzionario direttivo che

si muoveva in un ambito statico e rigido si muoveva in un ambito statico e rigido in una scuola autoreferenzialein una scuola autoreferenziale

Ruolo di esecutore dello StatoRuolo di esecutore dello Stato

Legge delega del 73 – decreto delegato 417/74 statuisce le funzioni del Preside che, da organo monocratico, viene affiancato da altri organismi di carattere collegiale perché spetta al Preside affiancato dai docenti individuare i fini ed i mezzi dell’educazione educativa.

D.lgs. n.29 /1993: prima innovazione nell’amministrazione statale e scolastica (la 2° è l’autonomia; la 3° con la legge di riforma costituzionale del 18/10/01 che riguarda le norme generali dell’istruzione e la 4° con la 53/03 in cui la scuola è vista nel contesto del policentrismo formativo): progressiva privatizzazione del rapporto di impiego che mira a modernizzare il paese in vista delle nuove sfide di integrazione europea e della globalizzazione. La dirigenza non è più una semplice qualifica professionale ma una vera e propria figura organizzatoria.

OGGI (nell’assetto autonomistico)Il Dirigente Scolastico è il responsabile della Il Dirigente Scolastico è il responsabile della

gestione dell’Istituzione scolastica dove gestione dell’Istituzione scolastica dove esercita una leadership educativa esercita una leadership educativa (processi partecipativi e decisionali – di (processi partecipativi e decisionali – di orientamento culturale e progettuale)orientamento culturale e progettuale)

con i poteri-doveri del managercon i poteri-doveri del managerRuolo direttivo di alto profilo culturale e Ruolo direttivo di alto profilo culturale e

sociale e con un elevato impegno sociale e con un elevato impegno professionaleprofessionale

D.lgs. n.59 del 6/3/98 Riconoscimento della qualifica dirigenziale dei

capi di istituto delle istituzioni scolastiche autonome, a norma dell'articolo 21, comma 16, della legge 15 marzo 1997, n. 59". 1. Dopo l'articolo 25 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni e integrazioni, sono inseriti i seguenti articoli:"Art. 25-bis (Dirigenti delle istituzioni scolastiche). 2. Dopo l'articolo 28 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni e integrazioni, è inserito il seguente articolo:"Art. 28-bis (Reclutamento dei dirigenti scolastici).

D.lgs. n. 165 del 30/3/2001 Detta le norme generali sull’ordinamento del

lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche.

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IL PROFILO FUNZIONALE E LE COMPETENZE DEL DS (art. 25 D. Lgs. n. 165 del 30/01/2001)

1 – il DS è inquadrato nell’area V dei Dirigenti dello Stato; assicura la gestione unitaria dell’Istituzione; ne ha la legale rappresentanza;

2 - è responsabile della gestione degli organi collegiali;3 - ha autonomi poteri di direzione, coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane;4 - organizza l’attività scolastica con criteri di efficienza ed efficacia formative curando la qualità del

servizio;5 - è titolare delle relazioni sindacali;6 - è responsabile della gestione delle risorse finanziarie, strumentali, umane e dei risultati di servizio;7 - promuove gli interventi per assicurare la qualità dei processi formativi anche attraverso pratiche di

autovalutazione con l’obiettivo di raccogliere informazioni e dati sulla produttività culturale dell’Istituzione;

8 - promuove la collaborazione delle risorse culturali, professionali, sociali ed economiche del territorio intesa come libertà di ricerca ed innovazioni metodologico-didattica;

9 - predispone gli strumenti attuativi del piano dell’offerta formativa e gli indicatori per regolamentare lo sviluppo qualitativo;

10 - firma e autorizza i progetti integrativi e aggiuntivi del P.O.F.11 - individua gli obiettivi annuali dell’Istituzione e ne persegue il raggiungimento verificandone la

qualità;12 - designa il Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione;13 - designa il Gestore della Qualità;14 - presiede il collegio dei docenti, il comitato per la valutazione dei docenti, la G.E. del C.I.;15 - procede alla formazione delle classi, all’assegnazione ad esse dei docenti, alla formulazione dell’orario;16 - adotta o propone, nell’ambito della propria competenza, i provvedimenti resi necessari da carenze o

inadempienze del personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario;17 - coordina il calendario delle assemblee;18 - tiene rapporti con l’amministrazione scolastica nelle sue articolazioni centrali e periferiche;19 - cura le attività di esecuzione delle normative giuridiche e amministrative per alunni e docenti;ivi

compresa la vigilanza all’adempimento dell’obbligo scolastico, rilascio di certificati, ecc…

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Il ruolo della scuola non è più limitato alla mera trasmissione di conoscenze ma deve assumere una valenza più persuasiva (olistica) nel senso che deve concorrere alla formazione dello studente.

La scuola deve progettare, il DS deve costruire una scuola di qualità, i docenti devono offrire validi e concreti percorsi formativi.

La scuola diventa europea, nazionale e locale, per la persona e la società, per il territorio, per il lavoro, per il capitale umano.

È la nuova scuola dell’identità, della motivazione e del significato, della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi, della relazione educativa.

Con il D. Lgs. n. 59 del 19/2/2004 sono definite, con vari allegati, le norme relative alla scuola dell’infanzia e del primo ciclo e indicate le finalità del Pecup dello studente alla fine del primo ciclo di istruzione.

Il D.Lgs. 85/2004 dà le indicazioni per la valutazione degli alunni e per la certificazione delle competenze nella scuola primaria e secondaria di 1°. Si leggono profonde innovazioni sulla valutazione degli apprendimenti e dei comportamenti oltre che alla certificazione delle competenze acquisite. C

Con il D.Lgs n. 286 del .19/11/2004 l’Invalsi ha l’obiettivo di valutare sul piano nazionale l’efficienza e l’efficacia dell’offerta formativa.

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Ancora una volta la scuola esce profondamente trasformata e il suo nuovo profilo è quello di una scuola di qualità per la coesione sociale.

Oggi si può affermare che la scuola è una comunità sociale che si configura quale ambiente di relazione e di comunicazione: è lo sfondo integratore di significati per la qualità della relazione. L’integrazione sempre più pregnante della comunità scolastica nel territorio e il rapporto di osmosi tra scuola e contesto che si è venuto a creare nel quadro delle riforme politiche ed istituzionali degli ultimi anni hanno determinato nuovi orientamenti nella didattica: occorre cambiare radicalmente il modo di fare didattica, le modalità di apprendimento e di gestione delle conoscenze. Non più trasmettere conoscenze ma sviluppare competenze!!!

Gli ambienti di apprendimento che l’organizzazione della scuola va a costruire intorno agli allievi proiettano questi ultimi verso dimensioni di integrazione personale e sociale che vanno a storicizzare i valori umani contenuti nelle norme programmatiche della Costituzione.

L’istruzione e la formazione svolgono un ruolo chiave e rispondono pienamente (se sentite e attuate!) alla proposta dell’intera comunità europea:

innalzare il livello generale delle conoscenze; rivalutare la cultura generale intesa come capacità di cogliere il significato

delle cose per comprendere le situazioni complesse; creare pensieri divergenti; sviluppare intelligenze multiple e l’attitudine all’occupazione; avvicinare la scuola e l’impresa; favorire l’apprendimento delle lingue comunitarie; ricorrere ai nuovi strumenti tecnologici.