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Il Progetto Modenese: complessità e sinergia di risorse. Analisi dei dati e osservazioni Francesco Pisanu IPRASE Trentino Convegno “Una sfida possibile: scuola e territorio in rete per il successo formativo di tutti” Modena 13 Maggio 2011

Il Progetto Modenese: complessità e sinergia di risorse. Analisi dei dati e osservazioni Francesco Pisanu IPRASE Trentino Convegno Una sfida possibile:

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Il Progetto Modenese: complessità e sinergia di risorse.

Analisi dei dati e osservazioni

Francesco Pisanu

IPRASE Trentino

Convegno “Una sfida possibile:scuola e territorio in rete

per il successo formativo di tutti”Modena 13 Maggio 2011

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Struttura della presentazione

1. Introduzione e finalità del progetto

2. Destinatari del progetto

3. Chi realizza le attività

4. Tipologia di interventi

5. Monitoraggio sulla struttura e sugli esiti del progetto (ricerca-azione)

6. Un esempio di monitoraggio sugli esiti psico-sociali negli studenti

7. Considerazioni conclusive

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1. Introduzione e finalità del progetto

• La ricerca e la prassi in ambito educativo ha ormai consolidato la visione di un contributo generalmente positivo delle attività extracurriculari nella prevenzione dell’abbandono scolastico, già nel passaggio tra il primo e il secondo ciclo di istruzione.

• In genere, gli studenti considerati a rischio abbandono (per caratteristiche individuali, famigliari e di rendimento scolastico) che possono beneficiare di continue e significative attività extracurricolari, che ne supportano il coinvolgimento rispetto allo studio e all’apprendimento, hanno poi tassi di abbandono molto più bassi rispetto a coloro che non hanno avuto questa possibilità.

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1. Introduzione e finalità del progetto

• Dall’altra parte queste attività extracurricolari necessitano di essere svolte in piena continuità rispetto a quelle curricolari, e dunque con una partecipazione centrale da parte della scuola, per evitare possibili effetti negativi negli apprendimenti e nei livelli di competenze simili a quelli individuati dalla ricerca educativa per quanto riguarda l’efficacia dei compiti a casa.

• Si tratta dunque di non improvvisare, una volta usciti dalle classi, e di continuare a dare struttura e linee di azione e sviluppo ai singoli studenti.

• Tra questi l’impegno e la partecipazione percepita vengono considerate come prioritarie, anche in un’ottica di equilibrio cognitivo e socio-affettivo del singolo studente, soprattutto nel passaggio dal primo al secondo ciclo di istruzione.

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1. Introduzione e finalità del progetto

• Sono principalmente due le tipologie di attività extracurricolari riconducibili all’impegno e al coinvolgimento da parte degli studenti: – attività individuali, non cooperative e spesso

senza supervisione degli adulti (ad esempio giocare ai videogiochi, guardare la televisione);

– dall’altra parte attività altamente strutturate, collaborative, e spesso sotto la guida di uno o più adulti considerati esperti o competenti in un determinato ambito disciplinare o di competenza (in genere gli stessi insegnanti).

• Tecnicamente queste attività vengono indicate con il nome di Attività Strutturate Extracurricolari.

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1. Introduzione e finalità del progetto

• Il progetto è nato da un gruppo di docenti e genitori che hanno diffuso e ampliato iniziative già avviate da tempo in alcune scuole della città di Modena.

• Si è partiti dalla constatazione che era necessario promuovere attività specifiche mirate a far riacquisire autostima e motivazione, ormai noti elementi basilari per la qualità degli apprendimenti e del successo formativo.

• Il presupposto fondamentale è che se si riesce a favorire il benessere dei ragazzi in difficoltà, tutti gli altri ragazzi della scuola, in una sorta di diffusione “virale” positiva, ne trovano giovamento, perché si crea un clima più favorevole e questo, a sua volta, determina una situazione favorevole al superamento delle difficoltà scolastiche e personali.

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2. Destinatari del progetto

• Il progetto mira a raggiungere: – (potenzialmente) la totalità degli alunni,

attraverso interventi genericamente orientati alla promozione del benessere e dell’inclusione;

– specifiche tipologie di alunni (in situazione di disagio, con difficoltà relazionali e/o problematiche comportamentali, alunni stranieri), attraverso interventi specialistici.

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2. Destinatari del progetto

• Per questi ragazzi nella normale attività della classe è molto difficile intervenire se non con attività complessive di miglioramento del clima di classe o di scuola, oppure con la realizzazione di ambienti di apprendimento inclusivi.

• È per questo che una delle soluzioni che più frequentemente si sta diffondendo in ambito scolastico è riconducibile all’attività strutturata extrascolastica.

• In questo caso il prefisso “extra” non significa che viene fatto al di là della scuola, ma bensì con il supporto, logistico, organizzativo e, ovviamente educativo e pedagogico, da parte della scuola stessa.

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2. Destinatari del progetto

Quantità di studenti in difficoltà nelle scuole coinvolte (sul totale di 4431 alunni).

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2. Destinatari del progetto

• Per questa tipologia di allievi è necessario pensare e progettare percorsi individualizzati che lavorino sugli aspetti psico-sociali individuali (come l’autoefficacia, la motivazione, ecc.) che vengono considerati in letteratura tra i principali antecedenti del rischio abbandono scolastico.

• L’idea di scuola sottintesa a questa idea progettuale è integrativa e supportava, nonché migliorativa, rispetto allo standard tradizionale delle lezioni frontali e della trasmissione prevalente di conoscenza di tipo dichiarativo (alias contenuti), che ha meno strumenti per “lavorare” su altri elementi psico-sociali dell’apprendimento (come la partecipazione, lo sviluppo morale, la socializzazione, la cittadinanza, ecc.).

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3. Chi realizza le attività

FONDAZIONE+COMUNE

VOLONTARIATO

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

TUTTE LE SCUOLE

FONDAZIONE+COMUNEVOLONTARIATO

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3. Chi realizza le attività

a) Insegnanti interni alla scuola e educatori professionisti

b) Il volontariato – All’interno di questo progetto sono state evidenziate

delle sinergie rispetto a questo punto, attivando ad esempio gruppi di volontari nella gestione di singole attività (tutoraggio, compiti assieme, …).

– sono in atto accordi con l’Università per stage per studenti universitari.

c) Il volontariato dei genitori

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3. Chi realizza l’attività

• E’ richiesta a queste tipologie di persone/opertatori l’adesione ad un unico criterio nella gestione delle attività, cioè la realizzazione di laboratori e non di lezioni teoriche, per non snaturare il significato e le finalità delle attività stesse.

• La linea di tendenza è quella di potenziare il volontariato per tutte le attività, eccetto quella del tutoraggio e dello sportello dove servono competenze specifiche per saper coinvolgere ragazzi fortemente problematici.

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4. Tipologia di interventi

• Il modello proposto prevede una molteplicità di interventi per le varie tipologie di problemi.

• Due tipologie di interventi sono rivolti in particolar modo a ragazzi in difficoltà (tutoraggio e compiti insieme ), mentre altre due attività sono indirizzate in linea generale a tutti i ragazzi della scuola (laboratori e sportello di ascolto ), che all’occorrenza possono rivelarsi utili anche per i ragazzi in difficoltà.

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4. Tipologia di interventi

a) Il tutoraggio– I destinatari di questa attività sono ragazzi problematici

segnalati dagli insegnanti. – L’attività viene svolta a livello individuale (talvolta con un

piccolo gruppo) con un docente del consiglio di classe. E’ attuata secondo formule molto diverse, sulla base delle necessità del singolo alunno (ascolto attivo, contratto formativo, rinforzo metodologico, ecc.).

– La metodologia di fondo è quella di prendersi cura, cioè un team di operatori si prende cura in modo specifico di uno o più allievi e li accompagna nel raggiungimento degli obiettivi di cui sopra.

– Il contenuto proposto agli studenti dovrebbe comunque avere una valenza di tipo formativo.

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4. Tipologia di interventi

b) I compiti assieme– L’attività consiste principalmente in studio guidato da un adulto

esperto. – Per uno o due pomeriggi alla settimana (o spesso anche più se

possibile) i ragazzi in attività pomeridiane vengono aiutati a attivare una serie di processi di apprendimento, per favorire il realizzarsi di performance scolastiche nei giorni successivi (ad esempio durante le interrogazioni), oppure sul periodo medio lungo per migliorare l’acquisizione di autostima e autoefficacia percepita.

– Le formule organizzative prevedono varie soluzioni: dal coinvolgimento dei docenti della scuola in prima persona, all’ausilio di volontari, per arrivare all’utilizzo di alunni delle scuole superiori (preferibilmente ex alunni della stessa scuola); collegata all’attività di compiti insieme è la collaborazione con i doposcuola presenti sul territorio (Parrocchie, gruppi di volontariato, ecc.).

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4. Tipologia di interventi

c) Laboratori in orario extracurriculare (1)– I destinatari sono tutti gli alunni interessati e ragazzi

problematici comportamentali. – L’attività viene svolta nel pomeriggio sotto la guida di

genitori e volontari. In questi gruppi possono essere inseriti anche ragazzi problematici, affiancati da personale specializzato.

– L’attività dei laboratori ha collegamenti con scuola nelle attività mattutine, in parallelo gli insegnanti del mattino vengono informati dei “successi” degli allievi problematici .

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4. Tipologia di interventi

c) Laboratori in orario extracurriculare (2)– Nello specifico si tratta di laboratori di cucina, informatica,

falegnameria, riparazione di biciclette, modellismo, ecc., nei quali si esercita il fare e il pensare.

– Sono laboratori che consentono a tutti i ragazzi e le ragazze di tenere insieme sia l’aspetto cognitivo che quello affettivo e morale, comprendendo qualcosa di sé mentre realizzano un prodotto specifico.

– Nei laboratori si lavora e si impara dal modello di una persona esperta (modelling), dal fare insieme con i compagni, dal manipolare oggetti, attrezzi, materiali; si impara ad aspettare i tempi giusti, ad osservare e prestare attenzione, a gustare il piacere di un lavoro ben fatto.

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4. Tipologia di interventi

d) Sportello d’ascolto– I destinatari di questa attività sono i ragazzi

eventualmente interessati, cioè potenzialmente tutti i ragazzi della scuola.

– Si tratta di un’attività svolta a livello individuale, per aiutare ad affrontare problemi di tipo relazionale o di apprendimento.

– Da questo punto di vista lo sportello può rivelarsi come un momento di ascolto per far emergere situazioni difficili (in una sorta di attività di counseling non professionale) e come aiuto soprattutto per l’orientamento.

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4. Tipologia di interventi

e) Interventi specifici per alunni stranieri– Si tratta di attività curricolari di didattica

interculturale che possono comprendere interventi di consolidamento su discipline fondanti come le lingue o la matematica.

– Possono avere la forma di laboratori pomeridiani multietnici (cucina, danza, ecc.), che a volte sono gestiti da genitori stranieri (perché pescano da attività tradizionali di altre culture).

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5. Monitoraggio sulla struttura e sugli esiti del progetto (ricerca-azione)

• Ad oggi l’attività principale di monitoraggio è stata realizzata su indicatori di tipo strutturale e funzionale. Tra questi: – numero dei partecipanti; – numero alunni stranieri coinvolti; – numero alunni con difficoltà coinvolti; – indicatori didattici;– indicatori del grado di coinvolgimento; – frequenze; numero ore interventi pro capite (con relazione tra

specifiche attività e specifiche difficoltà); – numero docenti coinvolti nelle diverse attività e impegno orario; – numero esperti e collaboratori esterni coinvolti e impegno orario; – numero volontari e impegno orario;– numero genitori coinvolti nella progettazione di istituto e dei

partecipanti alle diverse iniziative.

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5. Monitoraggio sulla struttura e sugli esiti del progetto (ricerca-azione)

• Gli strumenti utilizzati per la misura degli indicatori sono riconducibili alle seguenti categorie:– rilevazione dei dati relativi alla progettualità delle azioni (AUDIT);– rilevazione dei dati motivazionali rispetto alle singole iniziative da

intraprendere (agli alunni, ai genitori);– monitoraggio in itinere delle azioni e delle iniziative intraprese;– rilevazione dei dati in uscita, sia in relazione al percorso attuato,

sia in relazione ai risultati ottenuti nel piano specifico di applicazione (didattico, coinvolgimento numerico, produzioni realizzate);

– si utilizzano vari strumenti quali il diario di bordo , la scheda tutoraggio di scuola.

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5. Monitoraggio sulla struttura e sugli esiti del progetto (ricerca-azione)

• Ciascuna metodologia utilizzata per le attività extracurricolari può essere esplorata con particolari strategie di analisi, per verificarne gli impatti, o semplicemente gli esiti di soddisfazione rispetto all’utenza di riferimento.

• si è deciso di utilizzare il grande contenitore della ricerca-azione per individuare e descrivere al meglio il disegno della ricerca e gli strumenti relativi, soprattutto con la partecipazione attiva degli attori di progetto (staff di progetto, insegnanti, genitori, ricercatori esterni, ecc.).

• La raccolta dei dati, nell’ottica della ricerca-azione ha inoltre la caratteristica di sviluppare strumenti di lavoro e di intervento sempre più precisi ed efficaci, riformularli (pianificando osservando-monitorando riflettendo e valutando, in cicli continui di attività) adattandoli alle specifiche esigenze.

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5. Monitoraggio sulla struttura e sugli esiti del progetto (ricerca-azione)

• L’attività di ricerca-azione ha per ora portato a incontri periodi di confronto, tra lo staff e gli altri operatori per giungere a metodologie più incisive.

• A questi si aggiungono situazioni più formali, come incontri e convegni di formazione (ad esempio almeno un incontro di questo tipo all’anno).

• Da un punto di vista pratico operativo, questa attività sta portando alla definizione di strumenti operativi condivisi: ad esempio uno di questi strumenti è il manuale dei laboratori e attualmente si sta predisponendo anche il manuale dei compiti insieme.

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5. Monitoraggio sulla struttura e sugli esiti del progetto (ricerca-azione)

• È necessario sottolineare, in un’ottica di meta-riflessione sugli aspetti organizzativi del progetto, che si tratta di un’attività di ricerca-azione fortemente condizionata dalla quantità dei fondi a disposizione.

• Ad esempio, per valutare l’effettiva portata della tipologia degli interventi di tutoraggio, spesso realizzati in maniera individuale, sarebbero necessarie risorse ulteriori per esplorare in maniera analitica e soggettiva le rappresentazioni dei singoli su questa attività.

• Un discorso simile è applicabile a possibili nuove versioni dell’attività di tutoraggio, proprio per questa sua natura individualizzata.

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6. Un esempio di monitoraggio sugli esiti psico-sociali negli studenti

• L’obiettivo dell’indagine è la valutazione degli impatti psico-sociali sugli studenti delle medie coinvolti in due tipologie di attività utilizzate nell’ambito del progetto, e cioè “Compiti assieme” e “Tutoraggio” (N = 314).

• L’indagine è stata svolta, ex-ante, nel secondo quadrimestre dell’anno scolastico 2009-10.

• Gli ambiti di approfondimento selezionati si riferiscono ad aspetti che vanno al di là del semplice “gradimento” delle attività da parte degli utenti/studenti, come il coinvolgimento, la motivazione, ecc.

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6. Un esempio di monitoraggio sugli esiti psico-sociali negli studenti

• Lo strumento di raccolta dati è un questionario composto dalle seguenti misure:– RPII (Revised Personal Involvement Inventory), che misura la

percezione di partecipazione ad attività curricolari e extracurricolari attraverso variabili come importanza, rilevanza, senso, interesse, coinvolgimento, fascino, ecc.;

– SEI (Student Engagement Instrument), che misura l'impegno cognitivo e psicologico di uno studente rispetto ad una determinata attività curricolare o extracurricolare in base ai seguenti indicatori: le relazioni studenti insegnanti; il controllo percepito e la rilevanza rispetto all'attività svolta; il supporto tra pari per l'apprendimento; aspirazioni future e obiettivi; supporto della famiglia per l'apprendimento; motivazione estrinseca;

– Variabili socio-anagrafiche e di sfondo; misura delle intenzioni nel proseguire la carriera scolastica dopo le medie.

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RPII (Revised Personal Involvement Inventory)

“Compiti assieme”

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RPII (Revised Personal Involvement Inventory)

“Tutoraggio”

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Indicatore: “Controllo percepito e rilevanza del lavoro a scuola”

• Esempi di domande:– “Ho dei buoni risultati in questa attività perché

mi impegno tanto”– “Si imparano delle cose importanti con questa

attività”– “Questa attività è utile perché migliora il mio

comportamento in classe”– …

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Indicatore: “Controllo percepito e rilevanza

del lavoro a scuola”

28,435,2

71,6

2,8

62,0

0

20

40

60

80

100

Livello Basso Livello Medio Livello Alto

Compiti Assieme Tutoraggio

Distribuzioni di frequenza delle tre modalità dell’indicatore Controllo percepito e rilevanza del lavoro a scuola (dati in %; compiti assieme N = 243; tutoraggio N = 71).

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Indicatore: “Future aspirazioni e obiettivi”

• Esempi di domande:– “Grazie a questa attività, avrò maggiori

opportunità in futuro”– “Grazie a questa attività mi sento di avere più

fiducia nel mio futuro”– “Questa attività mi fa pensare di continuare a

studiare alle superiori” – …

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Indicatore: “Future aspirazioni e obiettivi”

Distribuzioni di frequenza delle tre modalità dell’indicatore Future aspirazioni e obiettivi (dati in %; compiti assieme N = 243; tutoraggio N = 71).

15,6

68,7

59,2

15,6

31,0

9,90

20

40

60

80

100

Livello Basso Livello Medio Livello Alto

Compiti Assieme Tutoraggio

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Indicatore: “Motivazione estrinseca”

• Esempi di domande:– “Mi sembra di imparare meglio con questa

attività se l'insegnante mi supporta e mi premia (ad esempio con un "bravo!" detto a voce) per quello che faccio”

– “Mi sembra di imparare meglio con questa attività se i miei genitori mi supportano e mi fanno i complimenti per quello che faccio”

– …

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Indicatore: “Motivazione estrinsenca”

Distribuzioni di frequenza delle tre modalità dell’indicatore Motivazione estrinseca (dati in %; compiti assieme N = 243; tutoraggio N = 71).

23,0

52,353,5

24,3

19,7

26,8

0

20

40

60

80

100

Livello Basso Livello Medio Livello Alto

Compiti Assieme Tutoraggio

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Indicatore: “Supporto famigliare”

• Esempi di domande:– “Se dovessi avere dei problemi in questa

attività i miei genitori sarebbero sempre pronti ad aiutarmi”

– “Quando qualcosa di bello succede durante l'attività, i miei genitori vogliono sapere come è andata”

– …

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Indicatore: “Supporto famigliare”

Distribuzioni di frequenza delle tre modalità dell’indicatore Supporto famigliare (dati in %; compiti assieme N = 243; tutoraggio N = 71).

23,5

51,950,7

24,721,1

28,2

0

20

40

60

80

100

Livello Basso Livello Medio Livello Alto

Compiti Assieme Tutoraggio

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Indicatore: “Supporto tra pari per l’apprendimento”

• Esempi di domande:– “Parlo volentieri con gli altri di quello che

faccio durante questa attività”– “Grazie a questa attività, mi sembra di avere

rapporti migliori con i miei compagni di classe” – …

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Indicatore: “Supporto tra pari per

l’apprendimento”

Distribuzioni di frequenza delle tre modalità dell’indicatore Supporto tra pari per l’apprendimento (dati in %; compiti assieme N = 243; tutoraggio N = 71).

16,0

72,070,4

11,9

12,715,5

0

20

40

60

80

100

Livello Basso Livello Medio Livello Alto

Compiti Assieme Tutoraggio

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Indicatore: “Relazioni studenti-adulti”

• Esempi di domande:– “Complessivamente, in questa attività c'è un

buon rapporto tra insegnante e studente”– “Mi piace parlare con l'insegnante in questa

attività” – …

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Indicatore: “Relazioni studenti adulti”

Distribuzioni di frequenza delle tre modalità dell’indicatore Relazioni studenti adulti (dati in %; compiti assieme N = 243; tutoraggio N = 71).

15,6

69,1

14,812,7

69,0

9,90

20

40

60

80

100

Livello Basso Livello Medio Livello Alto

Compiti Assieme Tutoraggio

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Schema riassuntivo degli effetti significativi delle variabili indipendenti considerate sulle variabili dipendenti psico-sociali (solo per Compiti assieme)

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Un esempio di monitoraggio sugli esiti psico-sociali negli studenti

• Effetto significativo dell’indicatore “Future aspirazioni e obiettivi” sulle intenzioni a proseguire nella carriera scolastica (cioè iscriversi alle scuole superiori, all’università, ecc.)

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7. Considerazioni conclusive

• Sul progetto:– Area di intervento in cui ci sono sempre meno

possibilità di supporto per studenti in difficoltà.– Azione su aspetti cognitivi e psico-sociali

(rendimento e comportamento).– Rimodulazione del concetto classe e

possibilità di integrazione tra “dentro la classe” e il “fuori la classe”

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7. Considerazioni conclusive

• Sul progetto:– Coinvolgimento di differenti attori sul territorio– Buon mix tra professionalità “professionali” e

non professionali (ma non per questo meno efficaci)

– Ruolo del volontariato e dei genitori– Importanza della ricerca-azione e dell’uso dei

dati costantemente aggiornati per il miglioramento

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7. Considerazioni conclusive

• Sugli esiti del monitoraggio (1):– Per ambedue le strategie gli unici possibili punti di attenzione e

di sviluppo per eventuali edizioni future sono aspetti di maggiore coinvolgimento e identificazione da parte degli studenti

– La strategia dei compiti assieme sia stata probabilmente più ricca di sfaccettature e di legami con la realtà scolastica e famigliare rispetto al tutoraggio. Questo aspetto è evidente nelle variabili che sottolineano il possibile transfer tra la strategia extrascolastica e l’attività prettamente scolastica oppure negli aspetti sociali e relazionali legati alla strategia e in parte nelle future aspirazioni e obiettivi (anche se la modalità prevalente si centra nella posizione mediana e non in quella più elevata).

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7. Considerazioni conclusive

• Sugli esiti del monitoraggio (2):– Le analisi successive sull’impatto di alcune variabili di

sfondo rispetto agli indici psico-sociali evidenziano come i livelli di impegno e coinvolgimento percepito varino in maniera sostanziale rispetto alle classi frequentate: le prime classi sembrano maggiormente centrate sul transfer e sui riconoscimenti esterni (da parte di insegnanti e famigliari) e utilizzano dunque queste attività extracurricolari per lavorare su questo; allo stesso tempo le prime classi cercano apprezzano il maggiore supporto tra pari presente nelle attività di compiti assieme e l’evidente relazione, di per sé asimmetrica, tra studenti e alunni; questi aspetti vanno via via a sfumare nelle classi successive.

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7. Considerazioni conclusive

• Sugli esiti del monitoraggio (3):– L’unico elemento che crea delle differenziazioni per quanto

riguarda la durata delle attività a cui partecipano gli studenti, è la tipologia di queste attività. Nello specifico i dati ci dicono che preparare le verifiche in maniera molto frequente aumenta la probabilità di avere maggior Controllo percepito e rilevanza del lavoro a scuola e maggiori Future aspirazioni e obiettivi. Inoltre sempre questo livello alto di frequenza di preparazione delle verifiche modula in maniera più positiva la relazione tra studenti e adulti. In linea di massima questo elemento potrebbe essere considerato come una possibile traccia di sviluppo per le prossime edizioni delle attività.

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7. Considerazioni conclusive

• Sugli esiti del monitoraggio (4):– Un altro elemento di positiva evidenza è legato alle

possibilità di inclusione di questa attività. I dati, in maniera contro intuitiva, indicano che gli studenti che hanno almeno un genitore non italiano percepiscono maggiori Future aspirazioni e obiettivi e maggiore Supporto tra pari per l’apprendimento. Questa potrebbe essere, come già sottolineato, un’ottima chiave di lavoro per migliorare l’inclusione prodotta da queste attività extracurricolari, e dunque per una maggiore aderenza di possibili ragazzi a rischio rispetto al coinvolgimento con le attività scolastiche tradizionali.

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7. Considerazioni conclusive

• Sugli esiti del monitoraggio (5):– In chiusura, l’ultimo elemento legato alla strumentalità

del coinvolgimento nelle attività extrascolastiche. Un elemento in particolare legato all’attività di compiti assieme pare contribuire in maniera sostanziale alle intenzioni e aspirazioni formative future: le Future aspirazioni e obiettivi, che rimandano alla percezione di utilizzo pragmatico e strumentale degli esiti di questa attività nello sviluppo successivo della carriera scolastica dei singoli alunni.

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