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IL QUARTIERE 3 DI PADOVA E IL PERCORSO PARTECIPATO SUL PAT Padova, 7 marzo 2008 1) Premessa Il percorso partecipativo avviato dal Consiglio di Quartiere 3 è stato oggetto della Delibera del Consiglio Circoscrizionale n. 53 del 06.10.2006, i cui contenuti hanno rappresentato il filo conduttore del percorso attuato. Al termine del percorso il Consiglio di Quartiere ha approvato all’unanimità il documento finale contenente gli esiti della concertazione. 2) Metodologia, tecniche e strumenti di lavoro Il percorso partecipativo è stato strutturato sulla base del documento elaborato dal coordinatore della comm. Urbanistica del Quartiere ed è stato organizzato e gestito da un gruppo multidisciplinare di professionisti dell’Associazione Experimenta (coordinamento ing. Elena De Toni). Il lavoro svolto può essere riepilogato in quattro fasi: Fase preliminare-organizzativa - (da novembre 2006) – 2 incontri con il Consiglio di Quartiere e le Commissioni consiliari; 4 incontri organizzativi con membri del Consiglio di Quartiere; 5 incontri con i tecnici comunali; raccolta dati ed elaborazione di materiali informativi e di indagine, caratterizzati da un layout grafico riconoscibile. Fase operativa (febbraio–marzo 2007) – organizzazione di interviste di gruppo ai portatori di interesse individuati con il quartiere: 2 incontri in plenaria e 3 incontri strutturati in tavoli di lavoro tematici (focus group), supportati da un facilitatore; le interviste di gruppo sono state organizzate suddividendo i portatori di interesse in gruppi tematici (Sistema Insediativo, Sistema Ambientale, Sistema della Viabilità e Sistema dei Servizi). Realizzazione di 4 punti informativi fissi (presso la sede di quartiere di Ponte di Brenta) e di 4 punti informativi a rotazione nelle altre sedi del Quartiere, durante tutto il percorso partecipato. La fase operativa si è conclusa con un incontro in plenaria aperto alla cittadinanza. Coinvolgimento delle scuole e del Consiglio di Quartiere dei Ragazzi (dicembre-marzo) – organizzazione di un percorso parallelo con le scuole, svolto tramite 3 incontri preparatori con gli insegnanti e la raccolta ed elaborazione di materiali predisposti dagli studenti (disegni sui luoghi significativi, analisi dei rioni secondo il criterio dei punti di forza e di debolezza, “desiderata” dei bambini). Fase conclusiva (marzo-aprile 2007) – Elaborazione dei dati raccolti e stesura di un documento di sintesi; presentazione dei risultati all’Amministrazione comunale e alla commissione urbanistica di Quartiere; pubblicazione su internet dei risultati. Ogni tema è stato analizzato individuando il problema/ambito di discussione, gli obiettivi generali e specifici da raggiungere, gli interventi e le eventuali proposte di carattere normativo (modifiche a regolamento edilizio, norme tecniche di attuazione, altri regolamenti specifici, ecc.). I temi di rilevanza urbanistica sono stati sintetizzati in obiettivi strategici e tradotti in mappe tematiche. Molte delle proposte emerse rivestono un’importanza sovracomunale, in quanto il Quartiere ha un’estensione importante e ospita strutture di valenza territoriale; è quindi necessario il coinvolgimento dei Comuni limitrofi e un ragionamento complessivo a livello di P.A.T.I. e P.T.C.P., secondo quella logica di coerenza prevista dalla nuova pianificazione regionale. Per ogni tema trattato è stata valutata la coerenza delle proposte con quanto previsto in sede di Documento Preliminare. Facilitatore Comitati di cittadini Istituzioni scolastiche Realtà economiche (agricoltura e industria) Istituzioni religiose Associazioni culturali, sportive, ecc. Associazioni ambientaliste Consiglieri di Quartiere e cittadini esperti delle commissioni TAVOLO DI LAVORO

IL QUARTIERE 3 DI PADOVA E IL PERCORSO PARTECIPATO SUL … · 2015-10-05 · Viabilità e Sistema dei Servizi). Realizzazione di 4 punti informativi fissi (presso la sede di quartiere

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IL QUARTIERE 3 DI PADOVA E IL PERCORSO PARTECIPATO SUL PATPadova, 7 marzo 2008

1) Premessa

Il percorso partecipativo avviato dal Consiglio di Quartiere 3 è stato oggetto della Delibera del ConsiglioCircoscrizionale n. 53 del 06.10.2006, i cui contenuti hanno rappresentato il filo conduttore del percorsoattuato. Al termine del percorso il Consiglio di Quartiere ha approvato all’unanimità il documento finalecontenente gli esiti della concertazione.

2) Metodologia, tecniche e strumenti di lavoro

Il percorso partecipativo è stato strutturato sulla base del documento elaborato dalcoordinatore della comm. Urbanistica del Quartiere ed è stato organizzato e gestitoda un gruppo multidisciplinare di professionisti dell’Associazione Experimenta(coordinamento ing. Elena De Toni). Il lavoro svolto può essere riepilogato inquattro fasi:

Fase preliminare-organizzativa - (da novembre 2006) – 2 incontri con ilConsiglio di Quartiere e le Commissioni consiliari; 4 incontri organizzativi conmembri del Consiglio di Quartiere; 5 incontri con i tecnici comunali; raccolta dati edelaborazione di materiali informativi e di indagine, caratterizzati da un layout graficoriconoscibile.Fase operativa (febbraio–marzo 2007) – organizzazione di interviste di gruppo aiportatori di interesse individuati con il quartiere: 2 incontri in plenaria e 3 incontristrutturati in tavoli di lavoro tematici (focus group), supportati da un facilitatore; leinterviste di gruppo sono state organizzate suddividendo i portatori di interesse ingruppi tematici (Sistema Insediativo, Sistema Ambientale, Sistema dellaViabilità e Sistema dei Servizi). Realizzazione di 4 punti informativi fissi (pressola sede di quartiere di Ponte di Brenta) e di 4 punti informativi a rotazione nelle altresedi del Quartiere, durante tutto il percorso partecipato. La fase operativa si èconclusa con un incontro in plenaria aperto alla cittadinanza.

Coinvolgimento delle scuole e del Consiglio di Quartiere dei Ragazzi(dicembre-marzo) – organizzazione di un percorso parallelo con le scuole, svoltotramite 3 incontri preparatori con gli insegnanti e la raccolta ed elaborazione dimateriali predisposti dagli studenti (disegni sui luoghi significativi, analisi dei rionisecondo il criterio dei punti di forza e di debolezza, “desiderata” dei bambini).

Fase conclusiva (marzo-aprile 2007) – Elaborazione dei dati raccolti e stesura diun documento di sintesi; presentazione dei risultati all’Amministrazione comunale ealla commissione urbanistica di Quartiere; pubblicazione su internet dei risultati.Ogni tema è stato analizzato individuando il problema/ambito di discussione, gliobiettivi generali e specifici da raggiungere, gli interventi e le eventuali proposte dicarattere normativo (modifiche a regolamento edilizio, norme tecniche di attuazione,altri regolamenti specifici, ecc.).I temi di rilevanza urbanistica sono stati sintetizzati in obiettivi strategici e tradotti inmappe tematiche. Molte delle proposte emerse rivestono un’importanzasovracomunale, in quanto il Quartiere ha un’estensione importante e ospita strutturedi valenza territoriale; è quindi necessario il coinvolgimento dei Comuni limitrofi e unragionamento complessivo a livello di P.A.T.I. e P.T.C.P., secondo quella logica dicoerenza prevista dalla nuova pianificazione regionale. Per ogni tema trattato è statavalutata la coerenza delle proposte con quanto previsto in sede di Documento

Preliminare.

Facilitatore

Comitati di cittadini

Istituzioni scolastiche

Realtà economiche(agricoltura e industria) Istituzioni religiose

Associazioniculturali, sportive,

ecc.

Associazioniambientaliste

Consiglieri di Quartiere ecittadini esperti dellecommissioniTAVOLO DI LAVORO

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Le tematiche affrontate e le principali indicazioni emerse

Il quartiere percepito

Il Quartiere 3 è un territorio ampio, complesso e irregolare, caratterizzato da rioni con identità definite, dallapresenza della zona industriale di valenza sovracomunale, da importanti strutture e infrastrutture di livellocittadino, regionale, nazionale (dal polo fieristico all’interporto, dalle tangenziali all’idrovia, dall’autostradaMI-VE alla linea ferroviaria PD-VE), da un contesto ambientale ancora ricco di potenzialità (dal fiume Brentaall’Isola di Terranegra). Alcuni rioni (Camin, Ponte di Brenta) si configurano quasi come piccoli “paesi”, elamentano problemi di carico viabilistico perché sorti su strade di penetrazione in città. Le zone di Pio X,Pescarotto, Stanga sono caratterizzate da una nuova composizione sociale e vi si concentrano i piùurgenti problemi di disagio sociale e di degrado urbano. La zona nord del Quartiere (Mortise, Torre) è oggiuna delle zone più giovani della città e richiede luoghi di socialità per migliorare la qualità della vita degliabitanti. Granze di Camin e San Lazzaro lamentano una carenza di servizi legata ad un numero diabitanti esiguo, gli stessi rioni soffrono di condizioni ambientali difficili e di una qualità della vita consideratainsufficiente. I rioni di Forcellini e Terranegra, hanno un tessuto sociale ed urbanistico consolidato egodono di alcuni importanti polmoni verdi fortemente percepiti dalla popolazione come meritevoli disalvaguardia.

Il quartiere partecipato

Le proposte emerse mirano ad ottenere:• migliore qualità della vita in termini di salute e vivibilità degli spazi;• rioni con centralità valorizzate e rete di relazioni tra rioni;• maggiore integrazione sociale dei residenti e tutela delle famiglie, anche attraverso un’edilizia attenta

alle esigenze dei nuclei familiari e servizi adeguati;• valorizzazione delle piccole attività commerciali, uso oculato degli spazi pubblici (strade, verde,

parcheggi…) e rispetto rigoroso di nuovi standard qualitativi.• maggiore controllo e migliore pianificazione degli insediamenti, nell’ottica della valorizzazione del verde e

della sicurezza degli spazi pubblici;• attento sfruttamento delle potenzialità delle grandi aree “libere”, risorse fondamentali non solo per il

Quartiere stesso ma per l’equilibrio di tutta la città;• incentivazione del trasporto pubblico e protezione degli utenti deboli, tramite la creazione di una rete di

percorsi ciclabili sicuri.

• intervento deciso a livello di P.A.T. e di P.I. per garantire l’equità e la sostenibilità nella pianificazionedelle importanti trasformazioni in atto o in fieri nel Quartiere: in primis la riconversione della zonaindustriale, ma anche le nuove arterie stradali e i nuovi insediamenti residenziali e commerciali.

Gli obiettivi individuati e le relative azioni proposte sono coerenti con quanto indicato dalle scelte strategichedi assetto del documento preliminare - art.6.

Sintesi delle proposte sul sistema della viabilità e della ciclabilità• Disincentivare il traffico di attraversamento nei rioni: viabilità alternativa a via Vigonovese

mediante viabilità tangenziale al rione.• Favorire la ciclopedonalità: potenziamento e messa in rete dei percorsi pedonali esistenti e

realizzazione di nuovi percorsi, sia di valenza naturalistica, sia di valenza urbana (in particolare creazionedi percorsi ciclopedonali con valenza ambientale nella zona di Isola di Terranegra, concertazione con gliagricoltori per la realizzazione di percorsi ciclabili all’interno della campagna coltivata, creazione dipercorsi ciclabili lungo il fiume Brenta, in zona Torre, e in generale lungo i corridoi ecologici,realizzazione di un percorso ciclabile di collegamento Granze-Camin, collegamenti ciclabili di valenzaurbana lungo le direttrici Ponte di Brenta - centro città, stazione SFMR San Lazzaro-Mortise - Arcella, viaSan Marco, Mortise - Torre).

• Incentivare il trasporto pubblico: potenziamento dell’attuale sistema del trasporto pubblico nelle oreserali e lungo le linee interquartiere; creazione di un sistema intermodale agevole e capillare tramite losdoppiamento della linea SIR 3 all’altezza del parco Iris (e la realizzazione di un asse che raggiunga ilcasello autostradale Padova Interporto), il prolungamento fino a Vigonza della linea SIR 2 (Vigonza-Rubano) e il suo sdoppiamento mediante un ramo di collegamento con la futura stazione SFMR di SanLazzaro, con l’obiettivo di garantire un efficace interscambio tra i due sistemi di trasporto pubblico e diservire le nuove aree residenziali e commerciali di San Lazzaro.

Proposte su temi di valenza sovracomunale:

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• Completamento dell’idrovia, sia con l’obiettivo di favorire un trasporto delle merci alternativo, sia perdiminuire il rischio idraulico;

• Verifica del tracciato e del tipo di servizio della gronda ferroviaria sud;• Valutazione sull’effettiva necessità di realizzare la “Camionabile” e sull’eventuale tracciato nell’ottica di

garantire permeabilità del rione di Granze verso Ponte San Nicolò.

Sintesi delle proposte sul sistema ambientale

L’obiettivo chiave è lo sviluppo, valorizzazione e potenziamentodella rete ecologica della città di Padova, esplicitato in cinqueinterventi prioritari.

A. Isola di Terranegra: realizzazione di un parco che diventiparte integrante del “Parco delle Acque”, tramite lospostamento delle volumetrie previste dal P.R.G. vigente(zona di perequazione ambientale) fuori dall’isola (vd D.P.,art. 6.3 “meccanismi di delocalizzazione delle volumetrie”),tutela e ampliamento delle attività didattico-ambientali,disinquinamento del canale Fossetta mediante nuovodepuratore interrato nella zona nord dell’isola, possibilità diinterramento del depuratore di Ca’ Nordio. (integrazionescenari B e C studio Harvard).

B. Aree rurali – agricole (in particolare zona Torre):formazione del parco agricolo periurbano, con particolareattenzione alla tutela dei terreni agricoli, all’incentivazione diattività legate al turismo rurale e alla creazione di percorsinaturalistici.

C. Parco del Brenta: parco fluviale attraverso cui tutelare l’ambiente arginale (vd Comuni Vigodarzere,Cadoneghe, Quartiere 2).

D. Sistema dei Parchi Urbani: interventi puntuali relativi al parco Iris (esistente e da ampliare secondocriteri di unitarietà di intervento e continuità del verde, eventualmente utilizzando i crediti edilizi perspostare le cubature previste) e al parco delle Gramogne (accordo con la ZIP, con finalità didattiche epaesaggistiche).

E. Tessuto connettivo ecologico: vengono individuati interventi di carattere generale, applicabilisoprattutto alle aree oggetto di perequazione, necessari a garantire la creazione di un sistema di parchi“in rete” che favoriscano la permanenza di corridoi ecologici.

Si individuano infine alcune aree a rischio di inquinamento (in particolare Camin e la zona di San Gregorio) ealcuni criteri generali (inquinamento elettromagnetico: co-siting obbligatorio; interventi per il risparmioenergetico; interventi di mitigazione del rischio idraulico).

Sintesi delle proposte sul sistema insediativo e dei servizi

A. Ambiti di riqualificazione urbana (rioni Pescarotto, Stanga, Pio X): riorganizzazione del tessutourbano e risoluzione delle situazioni di degrado tramite programmi di recupero e riqualificazione secondocriteri di ecosostenibilità dell’edificato e di equilibrio nelle dimensioni delle unità abitative, al fine difavorire l’insediamento dei nuclei familiari; incentivi in termini volumetrici e di sgravi fiscali.

B. Zone per interventi compensativi e di mitigazione: (Camin, Granze e San Lazzaro). Per il rione diGranze si propone uno specifico piano di riqualificazione con ricucitura verso Ponte San Nicolò. Per SanLazzaro si richiede una nuova centralità con un’ampia offerta di servizi, in considerazione della posizionebaricentrica per il Quartiere e delle prospettive di sviluppo residenziale. Localizzazione a San Lazzaro diun centro per servizi sociosanitari, in particolare per l’infanzia, attualmente non presente nel quartiere.

C. Centralità da salvaguardare o potenziare. Torre e Mortise: riconoscimento degli spazi diaggregazione spontanei e potenziamento dei servizi scolastici. Ponte di Brenta: potenziamento delleattività ludiche e valorizzazione dei complessi storici (in particolare Villa Breda). Forcellini e Terranegra:tutela degli spazi verdi, in particolare tramite l’utilizzo dei crediti edilizi per permettere lo spostamentodelle volumetrie.

D. Ambiti di espansione-atterramento crediti: viene individuata la zona di San Lazzaro (nell’area diproprietà comunale) e, in misura minore, l’area di Granze, quale possibile zona di espansione perl’atterramento dei crediti derivanti dagli interventi di compensazione.

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E. Ipotesi di sviluppo dei nuovi insediamenti: l’obiettivo primario è la permanenza di cunei e corridoiverdi. In quest’ottica vanno attentamente studiati i criteri di sviluppo delle zone di perequazione, dellezone di espansione in fase di progettazione e delle eventuali aree di atterramento dei crediti edilizi. E’necessario che l’individuazione delle aree di atterramento dei crediti tenga conto del rischio disaturazione delle aree libere e che vengano studiate forme diversificate di compensazione / indennizzo.Vanno ricreate le cerniere di connessione del sistema del verde mediante interventi di ristrutturazioneurbanistica (in particolare a Camin, attorno al centro abitato).

F. Prospettive per la Zona Industriale di Padova: sviluppo in linea con principi di ecosostenibilità emaggiore controllo della riconversione degli insediamenti; realizzazione di un polo tecnologico conelevata valenza didattica, avanzato dal punto di vista della connettività e dei servizi per le Piccole eMedie Imprese, di elevata qualità formale ed architettonica. Viene proposto per la zona industriale nordlo scenario di “adeguamento” proposto nel D.P. (art. 6.3). Per la Zona Industriale sud si propone unaprecisa perimetrazione, prevedendo fasce di tutela rispetto agli insediamenti residenziali e accorgimentidi mitigazione degli impatti, oltre ad interventi di compensazione; si demanda invece al PATI la sceltadello scenario, proponendo una “governance” estesa alle aree industriali dei comuni della prima eseconda cintura.

3) Le criticità e gli aspetti positivi del Processo

Il doppio canale di coinvolgimento attivato (portatori di interesse e cittadini) ha consentito di diversificare lemodalità di comunicazione e la tipologia di informazioni, puntando da un lato all’integrazione delle fasce piùdeboli della popolazione, tramite i punti informativi, dall’altro ad avviare un confronto su temi complessi conun gruppo selezionato di cittadini composto dagli stakeholders individuati in collaborazione con il Consiglio diQuartiere.

Ha partecipato ai tavoli di lavoro un numero significativo di portatori di interesse (in media 50 persone), circametà di coloro che avevano ricevuto l’invito. La tipologia dei partecipanti ha consentito di garantire larappresentanza di molte delle parti sociali interessate, mentre è stato evidente un certo squilibrio in terminidi provenienza geografica, interpretabile come una maggiore esigenza delle zone sud del Quartiere diapprofondire questioni di rilevanza urbanistica. Il coinvolgimento del Consiglio di Quartiere all’iniziativa èstato costante e attivo, fornendo validi contributi alla discussione.

Nel corso del processo si è manifestato un clima disteso, un rapporto di fiducia tra portatori di interesse efacilitatori e un’attiva collaborazione da parte dei partecipanti, che hanno lavorato in modo costante,proponendo anche relazioni scritte e documenti propositivi. Il questionario di valutazione proposto al terminedel percorso ha messo in evidenza che la partecipazione è stata sentita ed i partecipanti si sono sentiti benrappresentati nella sintesi esposta durante l’ultima serata in plenaria.

Ai punti informativi sono state raggiunte oltre 180 persone che hanno sollevato richieste molto variegate, siadi carattere urbanistico, sia di tipo prettamente “locale” o privatistico; le richieste sono pervenute da parte ditipologie di cittadini molto diversificate, esperti e non, manifestando un interesse che suggerisce possaessere utile fornire nuovi momenti di apertura e di “incontro” sul territorio.