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IL RUOLO DEL MONITORAGGIO NEL CONTROLLO DEL TERRITORlO I l recenre fenomeno sismico che ha colpitO l'Umbria e le Marche, ha [iacceso l'interesse della pllbbl lca opi n ione su un antico problema che in Italia viene trOPpo spesso dimenticaco e trascurato. Sono ancora vive le po \em i che po [(3 te da runi i giornali sulle dichia- razioni dì Franco Barberi e sulle successive accuse che gli sono state rivolte. Secondo il nostro parere tU tro ciò che gli è stato addebitato è completa- mente ingiusto, in qUJmo le dìchiarazioui del sotto- segreta ri o (ch e è anche uno studioso di Fama in ternazionale) sono mete scicntificamente indiscuti- bili e, come dovrebbe esse- re otmai a tlItti ben noto, non sono possibili previ- sioni nel campo dei terre- moti, potendo invece sol- tanto rifarsi a precedenti esperienze (nella stessa area), tanto da affermare che ogni evento costituisce una "lezione da apprende- re" . Una co rrecta imposta- zione e gestione di un impianto di monitOraggio può, comunque, aiutarci nella segnalazione di una "possibile" situazione di pericolo incom bente, in quanro ogni Impanante terremoto viene sempre preceduto da una evidente attività di tipo strumentale che ci indica, con le sue posizioni epicentrali, la faglia che al momenro è attiva e quindi ci può anche fornire indicazioni circa la presunta, possibile intensità massima attesa del probabile sisma. Anche nella nosrra regione negli anni 1995 e 1996 si sono verificati due fenom en i che han no richiamaw la nostra atten- zione, producendo, nel 1995, un sisma con epi- cenrro nel GargallO (da noi preannuociaw come probabile) e nel 1996 nell' area del pote n tino, forrunatamenre conclusasi senza alcun evento signifi- cativo, con graduale esau- rimento dell'energia attra- verso quasi 200 micco eventi nel corso di poco superiore ad un mese. Seguendo ['ordine cro- nologico, esamineremo per primo il caso offerto dalla sequenza sismica del 1995 nella valle dell'Agri e nel Gargano. Nel breve periodo 23 maggio - 14 giugno 1995 veniva rilevata una accen- tuata attività sismica nella zona della Val d'Agri (notoriamente ad allO rischio sismico) [aie da attirare l'ateenzione sul fenomeno in atto. Dara la cronica mancan- za di frnal1i:iamenri i quali avrebbero consentito il funzionamento della rete sismografica, fu fon o uti- lizzati, con estrema scru- polosità e temporanee modifiche di taratura, ru l" gl i accelerog ra fi disponibili. I megrando i dari rilevati con le registrazioni dei sismografi I.N.G. (co- munque esterni alla regio- ne), fu quindi esaminato l'evolversi del fenomeno nel corrispondente spazio temporale nei riguardi del!'energia liberata, come illustratO dalla figura l. Dalla gu ra risu Ira evi- denre il picco massimo . . . ragglulltO In occasIOne dell' evenro principale l nonché )(1 rapida tendenza all'esaurimentO io corri- spondenza della data fina- le indicata nel grafico (14 gi llgno 1995). La conse- guente elaborazione del rilascio di energia sul terri- torio evidenziò invece un chiaro allinea me neo ap- pennio ico esteso verso 1'Irpinia (V. figura 2), ranto da suggerire la ne- cessità di proseguire nella analisi dei dari monirorari relativamente agli sviluppi successivi del fenomeno, avendo rilevato anche un coinvolgimento di una zona sismogenetica più -5-

Il Ruolo Del Monitoraggio Nel Controllo Del Territorio

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Il Ruolo Del Monitoraggio Nel Controllo Del Territorio. Di Maurizio Leggeri su Basilicata Regione Notizie del 1997

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Page 1: Il Ruolo Del Monitoraggio Nel Controllo Del Territorio

IL RUOLO DEL MONITORAGGIO NEL CONTROLLO DEL

TERRITORlO

I l recenre fenomeno sismico che ha colpitO l'Umbria e le Marche,

ha [iacceso l'interesse della pllbbl lca opi nione su un antico problema che in Italia viene trOPpo spesso dimenticaco e trascurato.

Sono ancora vive le po \em iche rì po [(3 te da runi i giornali sulle dichia­razioni dì Franco Barberi e sulle successive accuse che gli sono state rivolte.

Secondo il nostro parere tU tro ciò che gli è stato addebitato è completa­mente ingiusto, in qUJmo le dìchiarazioui del sotto­segreta ri o (ch e è anche uno studioso di Fama in ternazionale) sono mete scicntificamen te indiscuti­bili e, come dovrebbe esse­re otmai a tlItti ben noto, non sono possibili previ­sioni nel campo dei terre­moti, potendo invece sol­tanto rifarsi a precedenti esperienze (nella stessa area), tanto da affermare che ogni evento costituisce una "lezione da apprende­re" .

Una co rrecta imposta­zione e gestione di un impianto di monitOraggio può, comunque, aiutarci nella segnalazione di una "possibile" situazione di pericolo incom bente, in quanro ogni Impanante terremoto viene sempre

preceduto da una evidente attività di tipo strumentale che ci indica, con le sue posizioni epicentrali, la faglia che al momenro è attiva e quindi ci può anche fornire indicazioni circa la presunta, possibile intensità massima attesa del probabile sisma.

Anche nella nosrra regione negli anni 1995 e 1996 si sono verificati due fenom en i c h e han no richiamaw la nostra atten­zione, producendo, nel 1995, un sisma con epi­cenrro nel GargallO (da noi preannuociaw come probabile) e nel 1996 nell' area del pote n tino, forrunatamenre conclusasi senza alcun evento signifi­cativo, con graduale esau­rimento dell'energia attra­verso quasi 200 micco eventi nel corso di poco superiore ad un mese.

Seguendo ['ordine cro­nologico, esamineremo per primo il caso offerto dalla sequenza sismica del 1995 nella valle dell'Agri e nel Gargano.

Nel breve periodo 23 maggio - 14 giugno 1995 veniva rilevata una accen­tuata attività sismica nella zona della Val d'Agri (notoriamente ad allO rischio sismico) [aie da attirare l'ateenzione sul fenomeno in atto.

Dara la cronica mancan­za di frnal1i:iamenri i quali avrebbero consentito il funzionamento della rete sismografica, fu fon o uti­lizzati, con estrema scru­polosità e temporanee modifiche di taratura, ru l" (Ì gl i accelerog ra fi disponibili.

I megrando i dari rilevati con le registrazioni dei sismografi I.N.G. (co­munque esterni alla regio­ne), fu quindi esaminato l'evolversi del fenomeno nel corrispondente spazio temporale nei riguardi del!'energia liberata, come illustratO dalla figura l.

Dall a fì gu ra risu Ira evi­denre il picco massimo

. . .ragglulltO In occasIOne dell' evenro principale l

nonché )(1 rapida tendenza all'esaurimentO io corri­spondenza della data fina­le indicata nel grafico (14 gi llgno 1995). La conse­guente elaborazione del rilascio di energia sul terri­torio evidenziò invece un chiaro allinea me neo ap­pennio ico esteso verso 1'Irpinia (V. figura 2), ranto da suggerire la ne­cessità di proseguire nella analisi dei dari monirorari relativamente agli sviluppi successivi del fenomeno, avendo rilevato anche un coinvolgimento di una zona sismogenetica più

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Page 2: Il Ruolo Del Monitoraggio Nel Controllo Del Territorio

File AGRITIME.GRFATTIVITA' SISMICA 23/05195 ·14/06195 M Leggeri, 6195

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Fig. l - Energia liberato nel periodo 23/05/1995 - 14/06/1995 in Val d'Agri

estesa (verso il Gargano), strong-motion dci duc per la quale si verifìcò una eventi princi pali re/ati vi evollizio ne tem po ra le di ,111a doppia sequenza. ril>lscio energetico (nel Questo episodio dimo­periodo 26/08/1995 ­ stra ancora una volta l'uti ­04/10/1995), indicata lità di poter disporre di un nella fig. 3. monitoraggio costanteJ

Infatti, cominuando 1:J con contemporanea, CQIl­

ricerC;l ed il conseguente rinua elaborazione giorna­tranamento dei da(i su un liera dei dati rilevati. territorio più ampio com­ Jn questo sono risultate prendente la zona del Gar­ molto utili le Registrazioni- .. "12!1COOOO

gano (ove si veri ncò un ~ Strong Morioo dei rispet­migrazione dell'anività

CONTOUR MAP ENERGIA UBERATA A TTlVrTA' SISMICA PERIODO : tivi Main-Shoc1zs relativi 23105195 • 14/06/95

sismica) Fu messa in luce VIStil 3D da Su<l.Qvesl alle due sequOl7..e. la nuova zona di rischio, ave, infatti si verifìcò il I) EVENTO IN VAL o'AGRJ

main shock2 in data 30 DEL 29/05/1995: ORA sertembre 1995. 20:44:41 GMT, EPICEN­

Infani, senza volere qui TRO L\llT. 40.282, LON­

invocare facili uiollfalism i, GlI'. 16.066. MAGNITUDO

l'elaborazione rrid imensio­ 4.1 RICHTER

naie dei dati relativi al­ La sera del 29 maggio l'energia liberata, svilup­ 1995, l'attivirtl. sismica ini­pata intorno al 20 senem­ ziara il 23 precedente, si bre, indicò chiaramente manifesrò in maniera più un evidente spostamento violenra con un terremoto della zona sismogenetica di rnagnìmdo 4.1 ed epi­verso il Gargallo. ",<f' Cenero localÌLzato a meno

Nel seguito vengono il­ ~.p di 3 Km a sud di Ar­lustrare le elaborazioni Fig. 2 . Contovr mop energia li be rata nello si ella perledo in voi d'og" men to. L' even to venne

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Page 3: Il Ruolo Del Monitoraggio Nel Controllo Del Territorio

ATIIVITA' SISMICA GARGANO (26/8/95-4110/95)

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GIORNI File GARGTIM2.GRF M. leg9 eri, 4/1 0195

Fig. 3 . Energia liberata nel periodo 26/08/1995· 04/ J0/ 1995 nel Gargano

registrato a Porenza su un pari a 0.00 l g. Dito i seglltmi dati nelle 3. Asse Trasversale T (di­accelerografo Mod. SSA-2, I:evento registraw. con tre componenri dello srru­ rezione N-S) accelerazione situato ,\ Potenza (aHe co­ epicentro calcolato ad una mento: max Q.oono g. orclinate latitudine 40 .62­ disram.a dallo suumen to 1. Asse Longitudinale L Le elaborazioni Strong 392, longitudine 15.80­ pari a 43.79 Km a S-E, (direzione E-W) accelera­ Motioo di Time History 850), apposiramente t:\f3­ secondo una direzione in­ zione ma:>: 0.0015 g.; (Acceleration, Velociry, to da Software ad ilDa dividuata in 29° .621 ri­ 2. Asse Verticale V accele­ Displacement) e spenro eli anomala soglia di trigger spetto all'asse N-S, ha for- razione mJX 0.00094 g.; risposta della componente

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fig. 4 - Componente Longl1udinole L{direzione f·Wl

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Fig. 5 . Compone~le Verticale V

maggiore (cioè L, in dire­ GIT 15.804. MAGNITUDO minò con un evento di longitudine 15.80850), Lione E-W) vengono rap­ 4.5 RIC:HTF.R O1agnirudo 4.5 ed epiceo­ :mch'esso tJrat0 alla stcssa presen tare nel Ie figure 4-7: La mattina del 30 sef­ no localizzaw in quesra soglia (01olro bassa) di aig­

tembre 1995, l'attività zona. eevento venne regi­ ger pari a 0.001 g. 2) EVENTO NEL GARGANO sismica che aveva presen­ Strato a Potenza su un acce­ L'evento regìsuato, con DF.L 30/09/1995: ORA tato una migrazione verso !ecografo Mod. SSA-2, si­ epicentro calcohuo ad una 10:14:34.9 GMT, EPICEN­ il Gargano a partire dal 26 maw a POtella (<llle c()or­ d iS(anza dallo srrumen to TRO L..-rrr. 41.646, LON- agosto precedence, cul- dil1<lrc brìrlldinc 40.()2392. p:nì ;l 11.')')7 Km a N, sc­

[Di'jp ] T A7RI EA2. V2 BANOPf155 riLT[R l[~dTS: .250- .500 47. OD-SO. [)() PERK5: Aee, .1195E-OI I/EL=-.5787E-01 OI5P'-.5973E-02u

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Page 5: Il Ruolo Del Monitoraggio Nel Controllo Del Territorio

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l-'t'l\IJLJ i:.ice,! Fig. 7 . Spettro di risposta per lo comp'nenoe long'lvo,nole IE·W!

condo una direzione quasi 2. Asse Verticale V accelc­ Displacemenr) e spettro di GMT) con Ull ritardo di coincidente con l'asse N­ ra7,ione max -0.0017 g.; risposta della componeme 26.1 sec rispetto <lI rempo S, ha fomito i seguenti 3. Asse Trasversale T (di·· maggiore (cioè L, in dire­ sorgente, con una velocità dati nelle ue componenti rezione N-S) accelerazione zione f- W) vengono rap­ di propagazione dell'onda

.. .dello strumento: max -0.037 g. prcseorate nelle fìgure 8-1 L SismICa pan a: 1. Asse Longitudinale L L~ e1aboraz.ioni Strong È ìnteressance considera­(direzione E-W) accelera­ Morìon di Time Hisrory re l'ora di acquisizione 113. '57 Krn/26, l sec = 4.35 zione max 0.0047 g.: (Accelera[ion, Velocity. strulllentale (ore 10:1'5:01 Km/sc?c

c fjp I I ~7RI fR9. \')BRNQPRSS riLT[R LiMlrs: .2Sn-, 500 47,00-50, DO PERK5: RCC= .4G33EtOI li L~-, 21~:IE·OO OISP=-,2'538E-0\

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TI ffE rSEC.) Fig. 8 . Componente Longitvdinole L{d""2.lone c·Wj

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Page 6: Il Ruolo Del Monitoraggio Nel Controllo Del Territorio

COMP 2 V RlAlE R9. 1'2 BRNOPRSS F1LfEn lIMIT5: .250-.500 47.00-50.00 PERKS: RCC=-.1748['01 VEL=. 1201E+00 D[SP•. 1812E-01u

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Fig. 9 . Componente Vertlçole V

3) IL CASO DELL'ATTIVITÀ tale, ha inceressato l'Ap­ su una anomala soglia di Km dal capoluogo. Inte­SISMICA DI POTENZA DEL pennino Meridionale. An­ trigger dell'ordine del mil­ grando questi daci con le 1996 CON IL COINVOLGI­ che in questo ultimo caso, lesimo di g, sono stari re­ rilevazionì dell'l.N.G., è MENTO DELLA FAGLIA con una rìdorrissima at­ gistrati in quesm periodo sta ra costru i ta la mappa ANTlAPPENNINICA trezzatura di monitoraggio olHe ISO eventi di magni­ dei fenomeno in un arco

Nel maggio-giugno 1996 del tipo suong-motìol1, a rudo compresa tra l ed tem porale gennaio-Iugl io una intensa attività sismica, seguito di modifiche di 1.5 ed epicentri localizzati 1996, da cui si è ponlto prevalcntemence SHumen- taratlll<l a mezzo Software in un raggio di circa IO constatare che il fenome-

COMP 3 1 RlRlER9. v2 BRNOPRSS FlllER l!HIT5: .250- .500 47.00-50.00 ?EAKS: RCC=-. s74ZE-01 VH=. 2471[.00 OISP,. 2074[-01

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T RESPONSE SPECTRUM

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Fig. 11 - Speltro di ri'fX:lS!o per lo Comfl<lnentc longltudjnole (E-W)

no complessivo, probabil~

menfe innescato dalla parte più meridionale del­la faglia icpi na, in tert'.S$a. prevalenremente la faglia a n tia p pennica n eIl' area prossima a Balvano.

)n un periodo Ji attività sismica locale parricolar­mente intensa è stato modifìcato, come si è det­to, uno strumento accele­rografìco S\1 soglia circa lO volte inferiore a quella­usuale, variandob tra 0.001 e 0.005 g. Ciò è stato reso possibile dal fano che lo Stfumenw è attualmente ubicato nello studio tecnico dello scrì­vente, ave è possibile un connollo continuo (olrre 12 ore al giorno) in grado di evìtarne la saturazione.

In particolare nel perio­do maggio-giugno, lo stru­mento ha registrato olere 150 eventi di bassa magni­rudo (1-1.5 Riduer) , al di sotto della soglia di raratu­ra della rete LN.G., preva­

le ntemen te local izza ti in un raggio di J O Km da Potenza, come è scato pos­sibìle verifìcare dalla ela­borazione dei dati eviden­ziando il ritardo tra le onde S/P.

Altri eventi di magnitu­do superiore (tra 1.9 e 4.5), ubicati a maggiore distanza dallo Strumento (raggio di estrazione dati 40 Km), non hanno supe­rato la sia pur bassa soglia di trigger locale e Don sono quindi stati registraci a Potenza.

Si 2 quindi ritenuto utile ed opportuno inregrare le rilevazioni effettuate artra­verso i dati registrari dal­!'I.N.C:; nel periodo lO gennaio - 19 luglio 1996 entro un raggio di 40 Km da Porenza (tabella pagina seguente).

E interessante visualizz<1fe la distribuzione degli eventi sul territOrio (Fig. 12).

Come si vede dalla tìgu­ra, la distribuzione degli

eventi è particolarmen re concentrata ad ovest di Balvano, pue posizionan­dosi con un numero non trascurabile di sismi lungo due direzioni amiappenni­niche Tito·Poggio Caval­lo-Potenza e Vietri·Pi­cerno-Li Fai-Potenza. È. altresì visibile una attivirà lungo le valli del Diano e dell'Agri, oltre che nel· l'area Lavìano-Castel­grande -B eIl a- Ruo ti· Ba­ragiano ed in quella di Rionero·Ripacandida.

Un con[QUt map delle magn i rudo ci mostra il picco più alra in prossi­mità di Balvano (Fig. 13).

Sono anche visibili gli effen i di ffusi lungo gli alli­ne<lmenri precedentemen­te segnalari.

Un ulteriore trattamen­to dei dati sulla base del­l'encrgia liberara conferma la massima concenrrazione in prossimità di Balvano, come si vede dalla fig. 14.

Per quest'ultima elabo­

razione è stata prcventiva­mente effettuata una ope­razione di "cut" sui valori massimi, per meglio cvi .. denziuc gli ali ineamenti relativi all'anività seconda­ria, che si posiziona lungo le due dirertrici N-W/S-E e E-W, in conformità di quanto osservato In prece­denri studi riferiti a lunghi periodi storici.

Tutto ciò ha confermato che il fenomeno sismico del 1996 non era assolura­menre da sottovalutare, andando ad interessare zone sisrnogencticamente attive, Con pericolo di un evenra maggiore (avenre cararteristiche simili alla sequenza sismica del luglio agosro 1561, che colpì pa rticolarmen te Bai va no.

Ciò conferma, ancora una volta, la necessità di poter disporre in maniera continua di un serio mo­niroraggio sul terriwrio.

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nO La, LO" Dep Md 1'11 l'Jns ~d( Q Q D.\~ 0' , Tlme Ep. Zone 001 40.727 15,620 10.000 19 0.34 5 D D JAN l 143848.9 POTE~TJ~O D1S'.= 18.5

OOZ 10.196 I). $~a 11. S2 2 Z6 Z2 0.65 Z5 C 6 JAN 8 052731 ,5 VALLO 01 0111)-I0 Dlst..= 20.9 003 40, '122 1). ì()1 42.055 20 O. ~ 5 6 D D J';N 12 \4'15-\8.1 MONTE VULTURE Dist.= 32. g

004 40.421 ] S. 688 10.000 21 1. 09 ;; J) C JA,N l, 021339.9 VALLO DI DINIO Di~t.~ 25.9 005 40.800 ] S. 51a 23.261 24 ~. 58 9 C C JNJ 20 222039.2 ~OTENTINO D15t.=" 20.4 006 40,781 15.1\6 12,834 25 0.63 12 C B JAN 21 23:>740.9 MONTe VULTURE D,st.­ 34. l 007 40.503 15. 3ì 9 10.000 20 15 0.50 6 D D Ji>J>I 28 13242).0 VALLO Dl DIANO Dist.= 3B.9 008 40.600 15. ,85 lO.OOO 19 0.35 6 C D Ji'J'l 30 0635' 3.'/ VALLO DI DIANO Dlst.~ 27.3 009 010 011 012

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12

Page 9: Il Ruolo Del Monitoraggio Nel Controllo Del Territorio

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13

Page 10: Il Ruolo Del Monitoraggio Nel Controllo Del Territorio

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BASILICATA

Note l Voi d'Agri 29/05/1995: Oro 20:44:41 GMT, epicen­tro Latitudine. 40.282, Longi­tudine 16.066. Magnitudo 4. l Richter. 2 Gargano 30/09/1995 Ora 10:14:34.9 GMT, epicentro Lotit. 41.646, Longit. 15.804. Magnirudo 4.5 Richter. J Per questa funzione è necessorio uno rete sismogra­fico o maglio molto stretta, regolota a soglia molto basso (intorno o 1.5 Richter, come nella fascia californiano). .; Sì ringrazia per questo il DotI. Rodolfo Console, del­l'ING (socio del Centro di Geomorfologia) per lo corte­

se, costante collaborazione.

Bibliografìa G. EKSTROM (19941 - De­partment of Earth and pia­neta ry Sci ences, Ho rva rd University, Cambridge, MA, USA: "Teleseismic analysis of the 1990 ond 1991 earth­quakes near Potenza, Annali di Geofisico -Val. XXXVII, n° 6, dicembre 1994, pagg. 1591-1599; M. lEGGERI (1990)- lo sismi­çitò della Basilicato. Agibilità, Vulnerabilità, Miglioramento degli Edi~ci in Zona Sismica: Conferenza -dibattito sulle problematiche delle strutture pubbliche a Potenza e

Provincia. Un iversitò della Basilicata- Aula Quadrifoglio - 5 luglio 1990; M. LEGGERI (1992) - 1/ ri­schio 5i5mico in B05i!icota in R. Busi, P Pontrandolfi (ed), lo strumentazione Urba­nistica generale ed athJativo in Basilicata nel decennio 1980-1990. Potenza (Do­cumentazione Regione), VaL I - pagg. 53-88; M. LEGGERI (1994) - "Un nuovo tipo di controllo sismi­co. Inizio in Basilicata il mon i torag9 io Sirong -Mo­lion". DIMENSIONE - Anno 15 - n° 3, aprile-maggio 1994, pagg. 87-88; M. lEGGERI (1997) - "I terre­

moti della Basilicota" Presentazione di Carlo 00­glioni. Edizioni Ermes - Po­tenza.

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Page 11: Il Ruolo Del Monitoraggio Nel Controllo Del Territorio

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Fig. 12 . Distribuzione evenli I 996 svl territOriO

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15.0 15.1 15.2 15.3 15.4 15.5 15.6 15.7 15.8 15.9 16.0 16.1 File PZ96.SRF AnlvlUl .llmlcegGnllvg19ge CONTOUR MAP 20 MAGNITUOCLONGIT4DIt)lE ~ M. Loggerl 071U98

4.0 3.9

,3.8 3.7 3.6 3.6 3.4 3.3 3.2 3.1 3.0 2.9

--,2.8 2.7 2.6 2.6 2.4 2.3 2.2 2.1 2.0 1.9 1.8

Fig. 13 . Contour mop delle m<Jgnlludo

15

Page 12: Il Ruolo Del Monitoraggio Nel Controllo Del Territorio

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~, 2200000O

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1600000O

1400000O

12000000

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File PZ96EB3D.SRF Attività sismica genllug 1996 CONTOUR MAP 3D ENERGIA (con operaz. di Cut sui val. max) M.leggeri 07/1996

Fig, 14 . Contour mop dell'energia liberato

16