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Il sistema di sorveglianza sulle malattie trasmesse da zanzare in Piemonte IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta www.izsto.it 2015 n.1 Sostenuto da

Il sistema di sorveglianza sulle malattie trasmesse da zanzare ...Nel presente bollettino sono riassunte le attività di sorveglianza svolte in Piemonte nel 2014 sulle malattie trasmesse

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Il sistema di sorveglianza sulle malattie trasmesse da zanzare in Piemonte

IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale

del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta

www.izsto.it

2015 n.1

Sostenuto da

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IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale

del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Istituto Zooprofilattico Sperimentale

Bollettino n. 1 - 2015

Introduzione 3

West Nile: ciclo di trasmissione e caratteristiche dell’infezione 4

Situazione epidemiologica in Italia 5

West Nile: sorveglianza umana. Attività previste in Piemonte 6

West Nile: sorveglianza veterinaria. Attività previste in Piemonte 6

Sorveglianza clinica sugli equidi 7

Sorveglianza sierologica a campione sugli equidi 8

Sorveglianza virologica su uccelli selvatici 9

Piano straordinario di sorveglianza entomologica 10

Misure attuate in seguito alla positività riscontrata nelle zanzare 13

Prevenzione e controllo della West Nile 14

Chikungunya: ciclo di trasmissione e caratteristiche dell’infezione 16

Chikungunya: sorveglianza umana. Attività previste in Piemonte 17

Dengue: ciclo di trasmissione e caratteristiche dell’infezione 18

Dengue: sorveglianza umana. Attività previste in Piemonte 18

Centro di Coordinamento regionale 19

Indice

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Bollettino n. 1 - 2015

Introduzione

Nel presente bollettino sono riassunte le attività di sorveglianza svolte in Piemonte nel 2014 sulle malattie trasmesse da zanzare (West Nile Disease, Dengue e Chikungunya). La sorveglianza della West Nile è disciplinata dal Decreto del Ministero della Salute del 29/11/07: “Piano di sorveglianza nazionale per l’encefalomielite di tipo West Nile (West Nile Disease)”, e successive modifiche. La più recente modifica dell’allegato A (che indica in dettaglio le modalità di sorveglianza sul territorio nazionale), è del 3 giugno 2014, G.U. n.165 del 18-7-2014. Ai fini dell’individuazione precoce della circolazione del virus sul territorio, le azioni da intraprendere riguardano il monitoraggio di insetti, uccelli e mammiferi. In Italia, inoltre, la sorveglianza dei casi umani di Dengue, Chikungunya e West Nile è disciplinata dalla DGPRE 20115-16/2015 emanata dal Ministero della Salute, che fornisce indicazioni sulle modalità di intervento e gestione dei casi. Le attività realizzate in Piemonte nascono dalla collaborazione tra:

Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta

Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente

ASL Torino 2 (Ospedale Amedeo di Savoia)

Servizio di riferimento Regionale di Epidemiologia per la sorveglianza la prevenzione e il controllo delle Malattie Infettive-ASL Alessandria

Centro Nazionale di Riferimento per le Malattie Esotiche presso Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, sede di Teramo

Aziende Sanitarie Locali

Province

ABBREVIAZIONI UTILIZZATE

o Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (IZS PLVA) o Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente (IPLA) o Servizio di riferimento Regionale di Epidemiologia per la sorveglianza la prevenzione e il

controllo delle Malattie Infettive (SEREMI) o Centro Nazionale di Riferimento per le Malattie Esotiche di Teramo (CdR) o Aziende Sanitarie Locali (ASL) o West Nile Disease (WND) o West Nile Virus (WNV) o West Nile Fever (WNF) o West Nile Neuroinvasive Disease (WNND) o ex Direzione generale della prevenzione del Ministero della Salute (DGPRE) o Decreto del Ministero della Salute (D. Min. Sal.) o Gazzetta Ufficiale (G.U.) o Ordinanza Ministeriale (O. M.) o Immunoglobuline di classe M (IgM) o Vector Index (VI) o Vaccino Spento (KV) o Somministrazione intramuscolare (IM) o Deliberazione della Giunta Regionale (D.G.R.)

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Bollettino n. 1 - 2015

West Nile: ciclo di trasmissione e caratteristiche dell’infezione

La West Nile Disease (WND) è una malattia sostenuta da un virus (WNV) appartenente alla famiglia Flaviviridae e trasmesso all’uomo e agli animali principalmente da zanzare del genere Culex. È diffusa in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Il ciclo si compie tra zanzare e uccelli selvatici, che rappresentano i principali serbatoi. Molte altre specie di animali, tra cui uomo e cavallo, possono infettarsi ed ammalarsi senza però essere in grado di trasmettere il virus alle zanzare. Uomo e cavallo possono manifestare una sintomatologia febbrile o neurologica, anche se la maggior parte delle infezioni decorre in modo asintomatico. Nell’uomo l’infezione decorre nell’80% dei casi in modo asintomatico. Le forme non complicate (WNF) si manifestano dopo un periodo di incubazione di 2-14 giorni, con febbre maggiore

di 39°C, cefalea, mialgia, sintomi gastrointestinali; generalmente la fase acuta della malattia si risolve in una settimana, ma può permanere a lungo uno stato di astenia. In circa il 50% dei casi si può riscontrare rash cutaneo e linfoadenopatia. In alcuni casi la malattia si manifesta come una meningoencefalite (WNND), con vomito, diminuzione dei riflessi tendinei profondi, debolezza muscolare, paralisi flaccida, insufficienza respiratoria, alterazioni dello stato mentale fino al coma. La mortalità (<0,1% delle infezioni totali) si verifica con maggiore frequenza in pazienti anziani o con deficit del sistema immunitario. Altre fonti di trasmissione documentate nell’uomo, anche se molto più rare, sono i trapianti di organi, le trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza.

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Bollettino n. 1 - 2015

Al 31 luglio 2015 sono state segnalate in Italia positività per WNV in avifauna e zanzare, come dettagliato nella Tabella n. 1. La carta delle Regioni interessate da circolazione di WNV è riportata di seguito (Carta n. 1), come rappresentato sul sito del Centro Nazionale Sangue.

SPECIE N. POSITIVITÀ DETTAGLIO REGIONE

UCCELLI 5 UCCELLI STANZIALI DI

SPECIE BERSAGLIO Lombardia (1), Emilia Romagna (4)

ZANZARE 8 POOL Lombardia (6), Emilia Romagna (2)

Tabella n. 1 - Dettaglio delle positività per West Nile Virus segnalate in Italia fino al 31 luglio 2015

Carta n. 1 - Carta rappresentante le Regioni in cui è stata rilevata circolazione di WVN fino al 31 luglio 2015

Situazione epidemiologica West Nile in Italia (aggiornata al 31/07/2015)

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Bollettino n. 1 - 2015

In Piemonte sono state pianificate le attività previste dalla DGPRE 20115-16/2015 al fine di identificare precocemente i casi di malattia, attraverso il monitoraggio delle forme neuroinvasive e delle sospette febbri estive. Al 31 luglio 2015 non sono stati identificati in Piemonte casi umani.

West Nile: sorveglianza umana Attività previste in Piemonte

In Piemonte nel 2015, sulla base dei riscontri epidemiologici del 2013, sono state pianificate le attività previste dal Piano di Sorveglianza nazionale (D. Min. Sal. Del 3 giugno 2014, G.U. n.165 del 18/07/2014) nei territori liberi da circolazione di WNV:

SORVEGLIANZA CLINICA SUGLI EQUIDI (sintomatici, deceduti o soppressi in seguito a sintomatologia nervosa)

SORVEGLIANZA SIEROLOGICA A CAMPIONE SUGLI EQUIDI (nel periodo luglio- novembre), per la ricerca della comparsa di anticorpi precoci in seguito a contatto con il virus (Immunoglobuline di classe M – IgM)

SORVEGLIANZA VIROLOGICA SU UCCELLI SELVATICI (passeriformi, ciconiiformi, caradriiformi,

strigiformi, e tutte le altre specie in caso di mortalità anomala nel periodo di attività dei vettori)

Tali attività sono state integrate da:

PIANO STRAORDINARIO DI SORVEGLIANZA ENTOMOLOGICA

SORVEGLIANZA INTEGRATIVA SULL’AVIFAUNA STANZIALE DI SPECIE INVASIVE (gazze e cornacchie)

West Nile: sorveglianza veterinaria Attività previste in Piemonte

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Bollettino n. 1 - 2015

I mammiferi sono ospiti a fondo cieco di WNV (non infettivi in condizioni naturali). I cavalli però, sono particolarmente sensibili al WNV e possono ammalarsi, mostrando una sindrome neurologica. La sorveglianza passiva, mediante valutazione dello stato clinico, è considerata un buono strumento di rilevazione precoce della circolazione di WNV. La segnalazione di casi neurologici degli equidi è obbligatoria (O.M. 04/08/2011). Per caso sospetto di WND si intende ogni equide che, in periodo di attività vettoriale, presenti atassia locomotoria, morte improvvisa in zona a rischio o almeno due sintomi nervosi specifici. Nella Tabella n. 2 sono riportati i 3 casi sospetti segnalati in Piemonte. Nessun caso è stato confermato dal CdR.

MESE DI SEGNALAZIONE DEL SOSPETTO CLINICO DI WEST NILE

GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC TOT PROVINCIA S C S C S C S C S C S C S C S C S C S C S C S C S C

TO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0

CN 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

AL 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

AT 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

BI 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

VC 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

NO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

VCO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 3 0

totale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 4 0 Tabella n. 2 – Casi sospetti di West Nile segnalati negli equidi in Piemonte nel 2015 (dati aggiornati al 31/07/2015). S= numero casi sospetti C= numero casi confermati

Sorveglianza clinica sugli equidi

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Bollettino n. 1 - 2015

PROVINCIA NUMERO

CAPI TESTATI

NEGATIVI POSITIVI IZS PLVA

TO 40 40 0

CN 54 54 0

AL 20 20 0

AT 10 10 0

BI 7 7 0

VC 12 12 0

NO 11 11 0

VCO 12 12 0

totale 166 166 0

Tabella n. 3 – Esami sierologici eseguiti sugli equidi in Piemonte nel 2015 (dati aggiornati al 31/07/2015)

In Piemonte sono stati sottoposti ad esame sierologico con metodica ELISA per la ricerca di IgM nei confronti del WNV 166 equidi al 31 luglio 2015. Le indagini di screening per la ricerca di IgM sono state eseguite dall’laboratorio di Virologia dell’ IZS PLVA e dettagliate in Tabella n. 5. Nessun campione è risultato positivo.

Sorveglianza sierologica a campione sugli equidi

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Bollettino n. 1 - 2015

Sorveglianza virologica su uccelli selvatici

Gli uccelli selvatici rappresentano il serbatoio dell’infezione. Gli accertamenti virologici per WNV devono essere eseguiti secondo un criterio di sorveglianza passiva sulle carcasse pervenute all’IZS PLVA, quando appartenenti alle specie bersaglio indicate dall’allegato A del Piano (passeriformi, ciconiiformi, caradriiformi, strigiformi), o ad altre specie di uccelli in caso di segnalazione di mortalità anomala non riferibili ad altre patologie infettive.

Al 31 luglio 2015 essuna carcassa appartenente a una delle specie bersaglio o in seguito a segnalazione di mortalità anomala è pervenuta ai laboratori dell’IZS PLVA.

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Bollettino n. 1 - 2015

Piano straordinario di sorveglianza entomologica

L’attività entomologica ha lo scopo di rilevare precocemente la circolazione virale, con una capacità di anticipazione media di circa 30 giorni rispetto al riscontro di casi umani. L’IZS PLVA, in collaborazione con IPLA e grazie a specifici progetti di ricerca, ha attivato e consolidato dal 2011 nel territorio regionale una rete strutturata di monitoraggio entomologico, al fine di studiare la composizione della popolazione di zanzare e valutare il loro stato infettivo. In Piemonte sono state posizionate diverse tipologie di trappole per la cattura di zanzare, selezionando i siti in base a criteri di rischio. Vengono effettuate catture con frequenza di campionamento quindicinale, nel periodo luglio-ottobre. Le zanzare sono identificate e sottoposte ad indagini di laboratorio (PCR) per

la ricerca di WNV. Al 31 luglio nessun pool è risultato positivo per WNV. Sono stati esaminati 330 pool di zanzare, per un totale di 12275 esemplari, appartenenti complessivamente a 9 specie (Tabella n. 4).

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Bollettino n. 1 - 2015

Tabella n. 4 – Riepilogo zanzare testate nell’ambito del piano straordinario di sorveglianza entomologica (1-31 luglio 2015)

TO CN AL BI VC NO AT TOTALE

SPECIE N POOL N POOL N POOL N POOL N POOL N POOL N POOL N POOL Aedes

albopictus 392 24 15 5 39 9 3 2 11 5 187 15 1 1 648 61

Aedes vexans 207 4 1 1 0 0 0 0 6 4 71 3 0 0 285 12 Anopheles

maculipennis

s.l. 34 9 0 0 418 11 10 4 912 16 1251 23 0 0 2625 63 Culex

modestus 0 0 0 0 58 1 0 0 24 5 3 1 0 0 85 7

Culex pipiens 479 29 299 7 586 18 72 4 1113 15 1690 24 0 0 4239 97 Culiseta

annulata 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 1 Ochleroatatus

caspius 0 0 0 0 0 0 0 0 100 1 0 0 0 0 100 1 Ochlerotatus

caspius 557 23 4 4 1182 19 291 4 794 13 1456 23 6 1 4290 87 Ochlerotatus

geniculatus 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 1 1

TOTALE 1671 90 319 17 2283 58 376 14 2961 60 4658 89 7 2 12275 330

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Bollettino n. 1 - 2015

PROVINCIA SPECIE NUMERO

CAPI TESTATI SIEROLOGICO

NEGATIVI SIEROLOGICO

NUMERO CAPI TESTATI VIROLOGICO

NEGATIVI VIROLOGICO

POSITIVI

TO 0 0 0 0 0 0

CN 0 0 0 0 0 0

cornacchia 38 38 45 45 0

gazza 1 1 3 3 0 AL

piccione 1 1 1 1 0

AT 0 0 0 0 0 0

BI 0 0 0 0 0 0

VC cornacchia 12 12 0 0 0

NO cornacchia 31 31 0 0 0

VCO 0 0 0 0 0 0

totale 83 83 49 49 0

Sorveglianza integrativa sull’avifauna stanziale di specie invasive

La sorveglianza integrativa è stata pianificata in base alla possibilità di sfruttare i piani provinciali di abbattimento delle specie invasive, a protezione delle colture agrarie. Al 31 luglio sono attivi in tutte le province eccetto Verbania e Biella. È stata diversificata in due aree sulla base dei riscontri di circolazione virale dell’anno 2014: 1-PROVINCIA DI ALESSANDRIA Sorveglianza virologica e sierologica su gazze e cornacchie in collaborazione tra personale IZS PLVA, ASL di Alessandria, Servizi Veterinari di area A, e con il Servizio di Vigilanza Faunistica della stessa provincia.

2 – RESTO DEL TERRITORIO REGIONALE Sorveglianza sierologica su gazze e cornacchie. a cura di personale dell’IZS, con la collaborazione degli Enti provinciali preposti ai piani di abbattimento. Le analisi virologiche in PCR su organi bersaglio sono state effettuate dal Laboratorio Specistico di Diagnostica Molecolare Virologia e Ovocoltura dell’IZS PLVA. Le analisi sierologiche sono state effettuate dal Laboratorio di Virologia dell’IZS PLVA. Le conferme di positività sono effettuate presso il CdR. I risultati delle analisi al 31 luglio 2015 sono riportati nella Tabella n. 5

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Bollettino n. 1 - 2015

Le misure di prevenzione possono essere suddivise in:

MISURE ATTE A IMPEDIRE IL CONTATTO TRA OSPITI E VETTORI INFETTI

Semplici accorgimenti per ridurre la probabilità di essere punti dall’insetto adulto eventualmente infetto: PER I CAVALLI � utilizzare repellenti; � ricoverare i cavalli all’interno delle scuderie durante le ore notturne; � utilizzare ventilatori all’interno delle scuderie; � rimuovere fonti luminose, attrattive per le zanzare; � rimuovere siti di nidificazione e dissuadere l’avifauna dalle immediate vicinanze delle scuderie. PER L’UOMO � posizionare zanzariere alle finestre e/o impianti di aria condizionata; � utilizzare repellenti sulla persona e nell’ambiente (piastrine, fornelletti, vaporizzatori); � indossare abiti di colore chiaro con maniche e pantaloni possibilmente lunghi; � evitare l’uso di profumi e dopobarba.

Prevenzione e controllo della West Nile

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Bollettino n. 1 - 2015

LOTTA AL VETTORE

Strategie per ridurre la popolazione dei vettori in tutti gli stadi di sviluppo:

� svuotare completamente e ripulire almeno una volta alla settimana sottovasi, recipienti con piante acquatiche e vasi con talee in radicazione, per eliminare gli stadi immaturi (uova, larve e pupe) eventualmente presenti nell'acqua prima che completino il loro sviluppo;

� pulire almeno una volta l'anno (in primavera) le grondaie dei fabbricati più bassi (garage, villette ecc.) per evitare che le foglie cadute vi favoriscano la formazione di ristagni d’acqua;

� svuotare e riporre al coperto bidoni, bottiglie, ciotole, annaffiatoi, piscine per bambini e quanto non utilizzato e che possa raccogliere acqua piovana;

� coprire con zanzariera o teli di nylon ben tesi e sigillati i recipienti in uso (fusti e cisterne) per la raccolta d’acqua piovana per l’irrigazione;

� pulire periodicamente i vasi portafiori nei cimiteri, cambiarne frequentemente l’acqua o trattarla con prodotti larvicidi; se si usano fiori secchi o sintetici riempire il vaso di sabbia;

� non lasciare all'aperto copertoni e altri rifiuti che possono raccogliere acqua stagnante; � utilizzare settimanalmente prodotti a base di Bacillus thuringiensis varietà israelensis, larvicida

innocuo per uomo e animali e non impattante sull’ambiente, nelle raccolte d'acqua non eliminabili e non copribili, come tombini di scolo e caditoie munite di sifone;

� mettere nelle vasche ornamentali pesci predatori delle larve di zanzara, (Gambusia affinis); � limitare al massimo l'impiego di insetticidi e in ogni caso seguirne scrupolosamente le istruzioni.

VACCINAZIONE INDIVIDUI SUSCETTIBILI

PER I CAVALLI

In attuazione all’articolo 6 dell’O.M. 5 novembre 2008, dal mese di luglio 2009, è possibile vaccinare gli equidi facoltativamente, a carico del proprietario, con un vaccino registrato. La somministrazione del vaccino è effettuata da un veterinario o sotto la sua diretta responsabilità. L'avvenuta vaccinazione deve essere comunicata dal veterinario prescrittore entro tre giorni, direttamente al servizio veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale competente per territorio. L’avvenuta vaccinazione viene registrata dal servizio veterinario competente nel documento di identità (passaporto – capitolo VI) dell’equide. Esistono diverse tipologie di vaccino in commercio:

EQUIP WNV Zoetis KV. Iniezione IM in cavalli dai 6 mesi di età. Durata immunità: 12 mesi. Inizio immunità: 3 settimane dopo vaccinazione primaria (prima iniezione da 6 mesi d’età seconda 3–5 settimane più tardi).

PROTEQ WEST NILE MERIAL KV. Iniezione IM cavalli dai 5 mesi. Durata immunità: 12 mesi. Inizio immunità: 4 settimane dopo vaccinazione primaria (prima iniezione da 6 mesi d’età seconda 4–6 settimane più tardi).

EQUILIS WEST NILE KV. Iniezione IM cavalli dai 5 mesi. Durata immunità: 12 mesi. Inizio immunità: 2 settimane dopo vaccinazione primaria (prima iniezione da 6 mesi d’età seconda 3–5 settimane più tardi).

PER L’UOMO Attualmente non sono in commercio vaccini per l’uomo, ma sono in corso diversi studi farmacologici per valutare il livello di anticorpi neutralizzanti necessario a combattere il virus e quindi l’efficacia e la sicurezza di alcuni vaccini sperimentali. Lo sviluppo di un siero immunizzante per il virus della West Nile deve tener conto di aspetti peculiari quali l’immunosenescenza della popolazione a rischio (soprattutto anziani), la bassa incidenza della malattia e la comparsa di focolai sporadici che potrebbero inficiare l’efficacia di una eventuale campagna vaccinale.

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Bollettino n. 1 - 2015

La Chikungunya è una malattia sostenuta da un virus appartenente alla famiglia Togaviridae e trasmesso all’uomo principalmente da zanzare del genere Aedes. In passato, sono state documentate numerose epidemie di Chikungunya in Asia e in Africa. La prima epidemia autoctona in Europa si è verificata in Emilia Romagna nel 2007. Nel 2010 si sono verificati 2 casi autoctoni in Francia. Attualmente, casi di Chikungunya sono stati rilevati in più di 40 Paesi. Un’epidemia è stata segnalata il 6 dicembre 2013 nella parte francese dell’isola caraibica di Saint Martin. Da allora sono stati riscontrati numerosi casi di trasmissione autoctona nelle isole dei Caraibi e, recentemente, anche nell’America continentale (Guyana francese). La malattia nell’uomo ha esordio improvviso, con febbre oltre i 38,5° C e artralgia invalidante (dolori articolari molto forti). Generalmente il decorso è benigno. Raramente, soprattutto negli anziani e nei bambini, si possono avere manifestazioni neurologiche, emorragiche e oculari. Le artralgie possono protrarsi per diverse settimane e la malattia può anche evolvere in una fase cronica con dolori ricorrenti alle articolazioni per mesi. Il 10-15% delle infezioni è asintomatico. Il periodo di incubazione varia da 1 a 12 giorni, con una media di 3-7 giorni. La viremia può essere molto elevata nei primi giorni della malattia e durare in media 5-6 giorni (fino a 10).

Chikungunya: ciclo di trasmissione e caratteristiche dell’infezione

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Bollettino n. 1 - 2015

In Piemonte sono state pianificate le attività previste dalla DGPRE 20115-16/2015 al fine di identificare precocemente i casi importati ed autoctoni di malattia. Al 31 luglio 2015 in Piemonte non sono stati notificati casi di Chikungunya. (Tabella n.6)

MESE di segnalazione dei casi di CHIKUNGUNYA Provincia di Residenza GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC TOT

TO 0 0 0 0 0 0 0 0

CN 0 0 0 0 0 0 0 0

AL 0 0 0 0 0 0 0 0

AT 0 0 0 0 0 0 0 0

BI 0 0 0 0 0 0 0 0

VC 0 0 0 0 0 0 0 0

NO 0 0 0 0 0 0 0 0

VCO 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT 0 0 0 0 0 0 0 0

Tabella n. 6 - Casi di Chikungunya segnalati in Piemonte nel 2015 (aggiornato al 31/07/2015)

Chikungunya: sorveglianza umana Attività previste in Piemonte

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IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale

del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Istituto Zooprofilattico Sperimentale

Bollettino n. 1 - 2015

La Dengue è una malattia sostenuta da un virus appartenente alla famiglia Flaviviridae, trasmesso all’uomo principalmente da zanzare del genere Aedes. È endemica in più di 100 Paesi: in Africa, nelle Americhe, nel Sud Est Asiatico, nel Pacifico Occidentale e nel Mediterraneo orientale. In Europa negli scorsi anni si sono verificati alcuni casi autoctoni in Francia e in Croazia e nel 2012 un’epidemia nell’isola di Madeira. La malattia presenta due forme cliniche:

La Febbre Dengue: esordio improvviso e durata compresa fra 2 e 7 giorni, caratterizzata da febbre > 38,5° e due o più sintomi tra cefalea intensa, dolore retrorbitale, artralgie, mialgie, lombalgie, linfoadenopatie, rash maculo papulare.

La Dengue Severa: forma complicata potenzialmente mortale, caratterizzata da stravaso di plasma nell’interstizio, accumulo di liquidi, distress respiratorio, gravi emorragie ed insufficienza d’organo. È caratterizzata da dolori addominali, vomito persistente a volte ematico, respiro rapido, sanguinamenti e spossatezza, che compaiono 3-7 giorni dopo i primi sintomi classici.

L’incubazione dura in media di 3-7 giorni (da 3 a 14). La viremia raggiunge alti titoli nel giorno che precede l’esordio dei sintomi; è generalmente abbastanza alta da infettare i vettori nei successivi 4 giorni. Il 40-80% delle infezioni è asintomatico.

In Piemonte sono state pianificate le attività previste dalla DGPRE 20115-16/2015 al fine di identificare precocemente casi importati e autoctoni di malattia. Al 31 luglio 2015 sono stati notificati 2 CASI DI DENGUE DI IMPORTAZIONE, (Tabella n.7). I soggetti provenivano dalle Maldive e da Haiti. Non è stato necessario adottare le misure d'intervento previste dal protocollo regionale contro la diffusione della malattia, in quanto la segnalazione è avvenuta in periodo invernale.

MESE di Segnalazione dei casi di DENGUE Provincia di Residenza GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC TOT

TO 1 0 0 0 0 0 0 1

CN 0 0 0 0 0 0 0 0

AL 0 0 1 0 0 0 0 1

AT 0 0 0 0 0 0 0 0

BI 0 0 0 0 0 0 0 0

VC 0 0 0 0 0 0 0 0

NO 0 0 0 0 0 0 0 0

VCO 0 0 0 0 0 0 0 0

ESTERO 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT 1 0 1 0 0 0 0 2

Tabella n. 7- Casi di Dengue segnalati in Piemonte nel 2015 (aggiornato al 31/07/2015)

Dengue: ciclo di trasmissione e caratteristiche dell’infezione

Dengue: sorveglianza umana Attività previste in Piemonte

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IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale

del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Istituto Zooprofilattico Sperimentale

Bollettino n. 1 - 2015

Con il fine di prevenire la diffusione di Chikungunya, Dengue ed altre malattie da importazione trasmesse dalle zanzare, nel 2009 la Regione Piemonte ha istituito, presso l’ASL di Alessandria, un Centro di Coordinamento composto dal SEREMI e IPLA (D.G.R. 19.10.2009, n. 6-12353). La principale attività del Centro è l'applicazione del Protocollo operativo regionale d’intervento contro la diffusione di questi virus, ogni qualvolta si individui sul territorio piemontese un caso in fase viremica di Chikungunya, Dengue o altre malattie da importazione trasmesse dalle zanzare, sospetto o confermato, importato o autoctono. Sulla base di una valutazione del rischio di diffusione, il Centro definirà la necessità di attivare interventi specifici, sia di tipo informativo, sia come attività mirate alla riduzione del vettore (trattamenti larvicidi e adulticidi).

Hanno collaborato alla realizzazione del bollettino:

Contenuto scientifico

Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta

Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente

ASL Torino 2 (Ospedale Amedeo di Savoia)

Servizio di riferimento Regionale di Epidemiologia per la sorveglianza la prevenzione e il controllo delle Malattie Infettive-ASL Alessandria

Immagini

Andrea Mosca, Anna Maria Ferrara, Danila Raffaella Francese, Enrico Aliberti, Maria Ines Crescio

Realizzazione grafica

CURIOSITAS sas

Contatti E-mail: [email protected]

Il centro di coordinamento regionale

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PROGETTO DI RICERCA SIAV - NET

“Sorveglianza Integrata sugli Artropodi potenziali Vettori di malattia: creazione di una rete informativa al servizio della salute pubblica in Piemonte”

Sostenuto da

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