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INDICE
1. Introduzione ................................................................................................................3
2. Lista delle abbreviazioni.............................................................................................3
3. Requisiti e architettura del test jig OBDH ................................................................4
3.1 I compiti del test jig OBDH...................................................................................4
3.2 Le Interfacce del test jig OBDH ...........................................................................5
3.3 Lo schema a blocchi del test jig OBDH ................................................................6
4. I dettagli del progetto..................................................................................................7
4.1.1 Il funzionamento...........................................................................................10
5. Realizzazione meccanica...........................................................................................14
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1. Introduzione
Questo documento descrive l’architettura, le caratteristiche di dettaglio, lo schema
elettrico, la costruzione ed il montaggio del test jig per il sottosistema On Board Data
Handling (OBDH) del Dimostratore Tecnologico Satellitare (DTS). Il termine test jig è
indica un apparato che esegue un test di funzionamento di un sottosistema.
2. Lista delle abbreviazioni
A Unità di misura della intensità di corrente elettrica, secondo il Sistema
Internazionale
µA microAmpere, corrisponde ad un milionesimo di Ampere
USB Universal Serial BUS
ACS Attitude Control System – Sistema di Controllo d’Assetto
ALU
Arithmetic Logic Unit, Unità Logico-Aritmetica: i circuiti di un computer o
microprocessore che eseguono le operazioni aritmetiche e quelle logiche sotto il
controllo di un programma software
DC opp. dc Direct Current, Corrente Continua
DTB Dimostratore Tecnologico di Base
DTS Dimostratore Tecnologico Satellitare. Se ne parla in questo documento per
quanto riguarda l’OBDH
COMMS Sottosistema di comunicazione
OBDH On Board Computer & Data Handling
DC Direct Current – Corrente Continua
I/O Input/Output, Ingresso/Uscita. La funzione ed i circuiti di un computer per
gestire i dati in ingresso e in uscita
MHz megahertz, 1 Milione di Hertz
MSSP Master Synchronous Serial Port, Porta Seriale Sincrona Principale (di un
computer o microcontrollore)
MW Momentum Wheel (Ruota di inerzia)
OBDH On Board Data Handling, Elaborazione Dati a Bordo
Ω Ohm, unità di misura della resistenza elettrica, secondo il Sistema
Internazionale
RAM Random Access Memory, Memoria ad Accesso Casuale. Indica la memoria
accessibile in lettura e scrittura normalmente utilizzata nei computer
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RISC
Reduced Instruction Set Computer, Computer con Corredo di Istruzioni Ridotto.
E’ una particolare architettura, un tempo molto in voga nei sistemi UNIX, in cui
le istruzioni del computer sono poche e semplici e le istruzioni più complesse,
quale ad esempio la moltiplicazione e la divisione, si realizzano mediante
programma software. La maggioranza dei microprocessori odierni, fra i quali il
Pentium e il Core2 della Intel, sono di tipo CISC (Complex Instruction Set
Computer) e dispongono di un corredo di molte istruzioni complesse
ROM Read Only Memory, Memoria a Sola Lettura. Una volta scritta, i dati non
possono più essere modificati in alcun modo
SPI Serial Peripheral Interface, Interfaccia Seriale con le Periferiche
USART
Universal Synchronous-Asynchronous Receiver/Transmitter, Ricetrasmettitore
Universale Sincrono-Asincrono: in un computer ha il compito di gestire le
comunicazioni del computer con le interfacce seriali RS-232.
V Volt: unità di misura della differenza di potenziale elettrico, secondo il Sistema
Internazionale
PC Personal Computer
PTX Potenza di Trasmissione
CV Corrente Variabile – carica batteria
CC Corrente Costante – carica batteria
3. Requisiti e architettura del test jig OBDH
Il test jig OBDH realizza la funzione di testing del modulo OBDH e per svolgere tale
compito sfrutta le capacità e la flessibilità di due microcontrollori dei quali uno per
simulare il sottosistema ACS e l’altro per simulare il sottosistema COMMS. Le azioni
intraprese dai microcontrollori sono eseguite sotto il controllo di un programma software
residente nel dispositivo stesso.
3.1 I compiti del test jig OBDH
I compiti affidati al test jig OBDH sono i seguenti:
• simulare il comportamento dei sottosistemi ACS e COMMS;
• propagare i comandi ricevuti fino ai sottosistemi di destinazione, nel nostro caso, il
sottosistema di controllo di assetto simulato (ACS), ed assicurarne l’attuazione;
• simulare i valori di tensione, corrente, temperatura, velocità di rotazione, posizione
angolare e stato dei sottosistemi di bordo: questi dati, che vengono poi trasmessi a
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terra via cavo USB al simulatore software della stazione di terra, sono utilizzati per
il monitoraggio di tutti i parametri elettrici e fisici simulati. Dalle telemetrie è
possibile avere un quadro praticamente completo del funzionamento del
sottosistema OBDH;
• gestire l’interfaccia USB per il collegamento in ricezione ed in trasmissione con il
personal computer.
3.2 Le Interfacce del test jig OBDH
Il termine “interfaccia”, derivato dall’inglese che a sua volta lo ha derivato dal latino,
viene usato molto frequentemente, e non solo in ambito tecnico, per indicare le modalità di
incontro e di scambio di informazioni fra due o più entità, in genere simili.
In campo elettronico ed informatico, con il termine interfaccia e con il relativo verbo
interfacciare si indica la modalità fisica e logica con la quale due o più dispositivi vengono
collegati, in modo che lo scambio di dati avvenga correttamente.
Il test jig si interfaccia con il sottosistema OBDH attraverso un cavo flat a 30 pin e con il
personal computer attraverso cavo USB (Figura 1).
Figura 1 - Le interfacce dell’OBDH con il resto del DTS
Analizziamo la figura:
• alla sinistra del test jig troviamo il personal computer, che, attraverso il software
dedicato, consente di monitorare tutte le telemetrie simulate e successivamente
acquisite dal sottosistema OBDH;
• alla destra troviamo sottosistema OBDH, che rappresenta l’apparato da testare. Le
sue interfacce con il test jig consistono in:
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o dati di telemetria, elaborati dall’OBDH, che devono essere inviati al
simulatore software della stazione di terra;
o dati di telecomando che l’OBDH deve decodificare ed inoltrare all’ACS
simulato;
o dati di telemetria riguardanti lo stato di funzionamento e di salute del
sottosistema COMMS simulato;
o interfacce di alimentazione;
• tra il personal computer e il sottosistema OBDH, infine, appare il test jig, che riceve
e invia all’OBDH i dati necessari per attivare i comandi e fornisce le informazioni
telemetriche simulate.
3.3 Lo schema a blocchi del test jig OBDH
Nella architettura del test jig, riportata in Figura 2, si distinguono tre blocchi funzionali:
• il simulatore dei sottosistemi ACS e COMMS;
• il simulatore delle Telemetrie Analogiche, Digitali e di Stato;
• il Circuito di interfaccia USB.
5V
5V
5V5V
5V 5V
Figura 2 - Lo schema a blocchi del test jig OBDH
I simulatori dei sottosistemi ACS e COMMS concentrano tutte le funzionalità dei
sottosistemi reali come l’impacchettamento e la trasmissione dei dati verso la stazione di
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terra per quanto riguarda il sottosistema COMMS e l’attuazione dei comandi per quanto
riguarda il sottosistema ACS.
I simulatori delle telemetrie analogiche, digitali e di stato servono per verificare se
l’acquisizione da parte del modulo OBDH viene eseguita correttamente.
Il circuito di interfaccia USB consente di inviare il pacchetto di telemetrie acquisite
dall’OBDH verso il personal computer al fine di visualizzarle su schermo.
4. I dettagli del progetto
Il test jig viene utilizzato per testare le funzionalità del sottosistema OBDH. E’ costituito
essenzialmente da una schiera di trimmer per la simulazione delle telemetrie analogiche e
da due microcontrollori atti a simulare il sottosistema COMMS e ACS. Sono presenti
inoltre, tre switch per la simulazione dello stato del sottosistema COMMS, ACS, POWER e
tre trimmer aggiuntivi per la simulazione delle telemetrie digitali quali potenza di
trasmissione (PTX), RSSI e giri della ruota d’inerzia.
La scheda viene alimentata mediante un regolatore lineare a 5V collegato ad un
alimentatore esterno stabilizzato (DC 12V - Figura 2). L’interfaccia USB consente di
collegare il test jig ad un personal computer affinché si possano visualizzare, mediante il
programma JAVA prodotto dalla IMT e scaricabile dal sito IMT Educational, i dati di
telemetria inviati ed elaborati dall’OBDH. Inoltre è possibile verificare il corretto
processamento dei comandi che da PC vengono inviati al Sottosistema.
La serigrafia presente in prossimità di ogni trimmer indica la telemetria corrispondente,
mentre i test point consentono di misurare il valore di tensione mediante un multimetro
digitale (Figura 3). Dal valore misurato è possibile risalire e, quindi verificare, il valore di
telemetria visualizzato sull’interfaccia grafica. Le tabelle che seguono mostrano le formule
di conversione per i vari sottosistemi.
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Figura 3 - Esempio di utilizzo dei test point
Sottosistema ACS
Dato Range Risoluzione Bit Formula
RPM 0÷8000 rpm 20 rpm 8 D · 60
MAGN 0÷359° 6 ° 6 D · 6
PWR_STATUS 4 valori 2
ACS_S/A_T 0÷100°C 1°C 8
0225.0
375.1256
5−
⋅D
MW_I 0÷370 mA 1.95 mA 8 D · 1.9531
MW_V 0÷12 V 121.19 mV 7 D · 0.1211939
ACS_I 0÷250 mA 2.60416 mA 7 D · 2.60416
TOTALE 46 bit
Sottosistema POWER
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Dato Range Risoluzione Bit Formula
PWR_STATUS 4 valori 2
TEMP (x 2) 0÷100°C 0.5°C 8 x 2
0225.0
375.1256
5−
⋅D
S/A_I (x 3) 0÷333 mA 1.3 mA 8 x 3 D · 1.3013
BAT_I_CRG 0÷2A 32.552 mA (128 - D) · 32.552
BAT_I_DIS 0÷500 mA 3.60625 mA 8
(D - 128) · 3.60625
DC/DC_5V_I 0÷300 mA 1.9531 8 D · 1.9531
DC/DC_15V_I 0÷500 mA 1.9531 8 D · 1.9531
S/A_V 0÷25 V 0.110954 8 D · 0.110954
BAT_V 0÷16.8 V 0.277593V 6 D · 0.277593
TOTALE 80 bit
Sottosistema COMMS
Dato Range Risoluzione Bit Formula
COMMS_STATUS 4 2
P_TX 0÷10 dbm 0.3125 dbm 5 D · 0.3125
RSSI 0÷-125 dbm 1.5 dbm 7 -(D·1.5)
COMMS_I 0÷30 mA 0.25781 mA 7 D · 0.25781
COMMS_S/A_T 0÷100°C 0.5°C 8
0225.0
375.1256
5−
⋅D
TOTALE 29 bit
Sottosistema OBDH
Dato Range Risoluzione Bit Formula
OBDH_STATUS 2 1
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OBDH_S/A_T 0÷100°C 1°C 8
0225.0
375.1256
5−
⋅D
OBDH_I 0÷50 mA 0.78 mA 6 D · 0.78
TOTALE 15 bit
4.1.1 Il funzionamento
Per fare qualche esempio consideriamo la telemetria relativa alla temperatura della
batteria. Il valore indicato sul pannello delle telemetrie è di 28,3°C e la tensione misurata in
uscita al sensore è di circa 2,03V.
Figura 4 - Quadro sinottico del sottosistema POWER
Con riferimento alla tabella relativa al sottosistema POWER, la formula da considerare è:
0225.0
375.1256
5−
⋅D
,
dove la tensione misurata rappresenta il termine racchiuso tra le parentesi tonde. La
tensione viene campionata dal convertitore A/D a 10 bit interno al microcontrollore. Di
questi vengono considerati soltanto gli 8 bit più significativi con un fondo scala di 5V,
per cui il passo di quantizzazione è:
256
5
2
5
8==q
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La variabile D rappresenta il valore digitale campionato dall’A/D. Per ottenere il
valore di tensione è necessario moltiplicare D per il passo di quantizzazione q. Nel caso
in esame la tensione viene acquisita direttamente dal multimetro e rappresenta quindi
il termine racchiuso tra le parentesi tonde.
La formula fornisce un valore di circa 29,1°C che rientra nelle specifiche di risoluzione
pari a circa 1°C.
Prendiamo ora in considerazione la telemetria di corrente batteria. Il valore
visualizzato è di 112mA, mentre la tensione di telemetria misurata col multimetro è di
circa 3,0884V. Poiché la batteria è in modalità scarica (modalità impostabile mediante
gli switch) la formula da utilizzare è la seguente:
(D - 128) · 3.60625
Poiché si considera un numero di 8 bit effettivi su un fondo scala di 5V, il valore D è dato
da:
1585
2560884.3 ≅
=D
La corrente calcolata è circa 109mA che rientra, anche in questo caso, nelle specifiche di
tolleranza.
Per quanto riguarda le telemetrie di stato sono presenti tre switch a montaggio
superficiale, uno per ogni sottosistema (COMMS, ACS, POWER). La serigrafia sulla
scheda indica lo stato logico in relazione alla posizione dei cursori (Figura 5). Le tabelle
seguenti mostrano i possibili stati di funzionamento del DTS.
Stato ACS:
- 00: Stato mantenimento posizione
- 01: Stato attuazione comando
- 10: Stato FAILURE
- 11: Libero
Stato COMMS:
- 00: Libero
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- 01: Ricezione comando
- 10: PLL agganciato
- 11: PLL sganciato
Stato POWER:
- 00: Batteria carica (>12V)
- 01: Batteria scarica (<12V)
- 10: Batteria in carica, CC
- 11: Batteria in carica, CV
L’immagine seguente mostra una configurazione di esempio.
Figura 5 - Microswitch per la simulazione degli stati
La Figura 6 mostra invece lo stato sull’interfaccia grafica.
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Figura 6 - Quadro sinottico dei sottosistemi
Le figure che seguono mostrano la ricezione dei comandi fermo, rotazione verso sinistra e
rotazione verso destra corrispondenti alle rispettive configurazioni di led spenti, led in
alto acceso e led in basso acceso.
Figura 7 - Comandi del DTS
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Figura 8 - LED segnalazione attuazione comandi
5. Realizzazione
Il test jig OBDH trova posto su di un circuito stampato, la cui disposizione è mostrata nella
Figura 9 e Figura 10 che seguono, tratte dal progetto eseguito tramite un programma CAD
tridimensionale. La Figura 9 mostra la parte superiore.
Figura 9 - Circuito stampato del test jig OBDH, parte superiore
Si possono notare:
1. in basso i trimmer per la simulazione delle telemetrie analogiche;
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2. in alto a sinistra i microswitch per simulazione dello stato dei sottosistemi POWER,
ACS e COMMS;
3. a sinistra l’interfaccia USB;
4. a destra dell’interfaccia USB, i trimmer per la simulazione delle telemetrie digitali;
5. proseguendo verso destra, i due microcontrollori per la simulazione dei
sottosistemi ACS e COMMS;
6. in alto a destra, il regolatore lineare e i condensatori di filtraggio dell’alimentazione;
7. il jack di alimentazione DC 12V con centrale positivo.
Nella Figura 10 è mostrata la parte inferiore dello stesso circuito.
Figura 10 - Circuito stampato del test jig OBDH, parte inferiore
Notiamo solo la presenza di condensatori per il filtraggio dell’alimentazione.
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Figura 11 - Scheda reale