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5 PERCORSI ANTOLOGIA 1 TESTI Il testo NARRATIVO

Il testo NARRATIVO - GE il Capitello

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Page 1: Il testo NARRATIVO - GE il Capitello

5

PERCORSI

ANTOLOGIA 1

TESTIIl testo

NARRATIVO

Page 2: Il testo NARRATIVO - GE il Capitello

278

SCHEDA

PER ANALIZZARE IL TESTO

IL TESTO NARRATIVO E LE SEQUENZEIl testo narrativo è un testo che racconta una storia, in cui ci sono fatti che accadono nel tempo e nello spazio, personaggi che compiono delle azioni.

I fatti possono essere:• veri (reali): sono fatti realmente accaduti, chi scrive il racconto è protagonista o

testimone diretto (articoli di cronaca, racconti storici, diari, biografie, autobiogra-fie, racconti di viaggio);

• fantastici: chi scrive il racconto fa correre libera la sua fantasia (romanzi, racconti, favole, fiabe, miti, leggende, novelle).

Chi racconta la storia? Il narratore: può farlo in prima persona (dicendo «io» nel rac-conto) oppure in terza persona. Il narratore non è quasi mai l’autore, cioè lo scrittore che scrive la storia. Soltanto nelle autobiografie il narratore e lo scrittore sono la stessa persona.

QUALI SONO GLI INGREDIENTI PIÙ IMPORTANTI DI UN TESTO NARRATIVO?

Sono i personaggi, il tempo e la durata, il luogo, la trama.

I PERSONAGGI possono essere pochi (anche uno solo) o numerosi. Si distinguono in:

• personaggi principali: sono la/il protagonista, il vero motore della storia. A vol-te c’è anche un antagonista, un nemico.

• personaggi secondari: possono aiutare oppure essere contro il protagonista. • comparse: sono personaggi meno importanti, restano sullo sfondo della storia. • personaggi citati: viene solo detto il loro nome, non compaiono nella storia.

Tutte le storie raccontate avvengono in un TEMPO (momento, giorno, epoca) e hanno una durata, cioè l’arco di tempo in cui si svolge la vicenda.Quando il testo narrativo racconta fatti reali, il tempo è chiaro e lo si riconosce facil-mente. Quando è un racconto fantastico, invece, il tempo è indeterminato.

Il LUOGO è l’ambiente in cui si verificano i fatti della storia: un bosco, una casa, la scuola, un castello antico, un altro pianeta...

La TRAMA è la storia raccontata nel testo, con le azioni che vengono compiute e i fatti che si verificano. Ogni vicenda narrata può essere divisa in tre momenti principali:

• situazione iniziale • sviluppo• conclusione

A sua volta, ciascuno dei momenti principali della trama può essere ulteriormente di-viso in parti, alle quali diamo il nome di sequenze.

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IL TESTO NARRATIVO E LE SEQUENZE S

CH

EDA

CHE COS’È UNA SEQUENZA?La parola sequenza deriva dal latino tardo sequentia e significa “serie, successione”.In una narrazione, una sequenza è una parte di testo composta da più frasi.

Ogni sequenza è:• autonoma, sia per il contenuto sia per l’aspetto sintattico, ossia inizia con la lette-

ra maiuscola e finisce con un punto;

• riducibile a un titolo che ne riassume il contenuto essenziale.

COME POSSONO ESSERE LE SEQUENZE?Esistono diversi tipi di sequenze:

danno le informazioni necessarie per comprendere lo svolgimento della vicenda, ovvero i diversi fatti che si susseguono

descrivono luoghi, personaggi e ambienti

DESCRITTIVEcontengono i pensieri, le riflessioni dei personaggi o del narratore

RIFLESSIVEriportano i dialoghi tra i personaggi

DIALOGATE NARRATIVE

Le sequenze descrittive e riflessive sono statiche, cioè rallentano lo svolgimento della storia, equivalgono a delle pause nel testo; al contrario, le sequenze dialogate e narrative sono dinamiche, cioè contribuiscono a far sviluppare la narrazione.

COME SI FA A INDIVIDUARE IL PASSAGGIO DA UNA SEQUENZA A UN’ALTRA?

Il passaggio da una sequenza a un’altra avviene nei seguenti casi:• quando cambia il personaggio o ne entra uno nuovo• quando cambia l’ambiente• quando cambia il tempo• quando accade un nuovo evento o cambia la situazione

PERCHÉ DIVIDERE IN SEQUENZE?La parola testo deriva dal latino textum, “ciò che è tessuto, intrecciato”. Infatti, così come un tessuto è composto di fili intrecciati, un testo è il risultato dei diversi “fili del discorso” intrecciati tra loro. Per comprenderne a fondo il contenuto, è dunque neces-sario “smontare” il testo nelle parti che lo compongono.La divisione in sequenze, perciò, è uno dei procedimenti più utili a questo scopo.

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PER ANALIZZARE IL TESTO

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SCHEDA

Per comprendere meglio come si smonta un testo, osserva l’esempio che segue.

L’intenditore di colori

Vi si trovava ogni genere di colori: a olio, ad acqua, a tem-pera, preparati in tubetti, in barattoli, in bombolette spray, per dipingere quadri, pareti, mobili. Sebbene fornitissimo, sembrava un normale negozio di colori, e invece aveva qual-cosa di straordinario, a cominciare dal suo proprietario.

Il signor Celestino era un ometto con occhi celesti, baffi azzurri e barbetta blu, e queste tinte, artisticamente armo-nizzate, esprimevano la delicatezza della sua anima, e so-prattutto il suo grande amore per i colori. Era infatti il più grande intenditore di colori del mondo, e nel laboratorio allestito nel retrobottega ne preparava di straordinari. Solo lui ne conosceva la formula e li riservava unicamente agli intenditori come lui. Gli bastava sentire come un cliente di-ceva: – Vorrei… – per capire se lo fosse.

Un giorno entrò nel negozio una ragazza con un’espressione afflitta.– Vorrei… – cominciò, ma subito lui la interruppe.– Prego, venga nel retrobottega.– Vorrei un po’ di color allegria: sono tanto triste.Celestino gliene preparò un barattolo. Ma dopo qualche giorno laragazza si ripresentò nel negozio ancora con quell’espressione afflit-ta. Evidentemente la tinta non aveva funzionato.– Sì, ne ho dato tre mani, ma sono ancora triste. Sa? Sono tanto sola.– Ora capisco! – esclamò Celestino sollevato. – Invece del color al-legria, le occorre il color compagnia. Glielo preparo subito.Scelti attentamente gli ingredienti, li macinò, li mescolò, li filtrò, e ledette un barattolo di tinta compagnia.

Per esempio, entrava un bambino e diceva: – Vorrei…– Un momento – lo interrompeva lui, e lo portava nel retrobottega. – Cosa desideri?– Vorrei del color silenzio per dipingere la mia stanza, in modo da studiare in pace.Il signor Celestino lo preparava subito e gli consegnava un barattolo di color silenzio.– Vorrei un colore contro i brutti sogni… – Stavolta era una bambina. E Celestino lepreparava un barattolino di tinta dolce-sogno, con la quale tingere lenzuola e federa delcuscino perché sognasse felicemente.

1

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4

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Entra un nuovo personaggio

Cambia la situazione

Cambia il tempo

Sequenza descrittiva

Sequenza dialogata

Sequenza narrativa

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IL TESTO NARRATIVO E LE SEQUENZE S

CH

EDA

Qualche giorno dopo la ragazza tornò, e aveva ancora quell’espres-sione afflitta. Non aveva funzionato. Per il signor Celestino fu una ter-ribile delusione: per la prima volta non riusciva ad accontentare una cliente. Per giorni e giorni riprovò a fare quel colore. Niente, non ve-niva. Per la vergogna occhi, baffi e barbetta gli divennero rossi, e tali rimasero perché quel fallimento non riusciva a dimenticarlo.

Ma poi il signor Celestino ci pensò sopra e alla fine capì che nessun colore può procurare la com-pagnia e che neppure un grande intenditore come lui poteva inventarlo.

Una domenica incontrò la ragazza con un ragazzo: aveva un’espres-sione così radiosa che subito pensò che avesse trovato il colore in un altro negozio. Anche se contento per lei, ebbe un fremito di gelosia.

5

7

6

Cambia il tempo

Cambia il tempo

Cambia il tempo

Sequenza riflessiva finale

Sequenza narrativa

(Marcello Argilli, Storie di città vere o chissà, Editori Riuniti)

1. Uno straordinarionegozio di colori

7. Il color compagnianon esiste

4. La tristezza della ragazza

2. Il signor Celestino,l’intenditore di colori

5. La delusionedi Celestino

3. I desideri dei bambini

6. La felicità della ragazza

In pratica, le sequenze di un brano potrebbero essere paragonate alle singole scene di un film.Osserva:

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competenze di letturaPercorso

DIZIONARIO MULTILINGUE

PAROLE CHIAVE PER CAPIRE

sequenze: parti di un testo narrativo composte da più frasi.

I personaggi• Nono, un ragazzino della classe, vivace e protettivo.

• Chaiim, il nuovo compagno, pianista, un vero genio.

• Mikah, un altro compagno di classe.

• La mamma di Chaiim, ansiosa e affettuosa.

Il tempo• Nella seconda metà del Novecento,durante le giornate di scuolaa metà dell’anno scolastico.

Chi ha scritto il raccontoDavid Grossman, nato a Gerusalemme nel 1954. Ha scritto libri per bambini, per ragazzi e per adulti. È uno dei più grandi scrittori contemporanei.

I luoghi• Gerusalemme, in Israele.

• La scuola, la classe, il cortile della scuola.

• La strada, di fronte alla villa di Chaiim.

La storiaUn giorno in una classe arriva un nuovo compagno. E per qualcuno cambia la vita.

L’arrivo di ChaiimStai per leggere un testo narrativo.

ARABIAEGITTO

GIORDANIA

SIRIA

TURCHIA

CIPRO

LIBANO

ISRAELE

IRAQ

Gerusalemme

ISRAELE

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competenze di lettura Percorso

SITUAZIONE INIZIALE

La classe è pronta a ricevere, a metà dell’anno scolastico, un nuovo compagno. Tutti sono curiosi di conoscerlo: i professori hanno detto che è un ragazzo speciale, molto intelligente, e suona il pianoforte.

CONCLUSIONE Così nell’intervallo Chaiim gioca in porta. Nono, per proteggere Chaiim, rinuncia al suo ruolo di attaccante e difende la porta con tutte le sue forze respingendo le azioni del nemico. Alla fine della partita è distrutto dalla fatica, però le mani dell’amico sono salve.

(Adatt. da: David Grossman, Ci sono bambini a zigzag, Mondadori)

L’arrivo di Chaiim

SVILUPPO Durante l’ora di matematica, il nuovo compagno entra in classe. Si chiama Chaiim. Tutti lo guardano con molta attenzione: a vederlo sembra normale. Ha soltanto la testa un po’ grande, ma è un genio, con tanto cervello dunque! Durante l’intervallo, in cortile, Nono invita Chaiim a giocare a pallone con lui e la sua banda, così Chaiim non si sente solo. Chaiim ccetta molto volentieri. Sta in porta e ce la mette tutta: si butta a terra con coraggio, ma non para un colpo. All’uscita Nono e Mikah decidono di accompagnarlo a casa. Nono, vivace e allegro, si mette i pattini a rotelle e gira intorno ai due compagni a grande velocità, mentre loro camminano. Chaiim lo ammira e quasi quasi Nono gli farebbe fare un giro sui pattini, a pagamento!Parlano, chiacchierano e arrivano a casa del nuovo compagno. Chaiim sussurra agli amici di non dire che hanno giocato a pallone. Esce la mamma e abbraccia forte Chaiim, come fosse un bambino piccolo. Lei è bellissima e molto gentile.L’indomani Nono chiede a Chaiim perché sua mamma non vuole che lui giochi a pallone. E Chaiim risponde che è per il pianoforte. Non può rischiare di farsi male alle mani. Nono è pienamente d’accordo con la mamma di Chaiim e non vuole che il compagno giochi. Ma Chaiim insiste e vuole giocare a tutti i costi.

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competenze di letturaPercorso

1. Chi aspetta la classe? Perché sono tutti curiosi?2. Come viene accolto? Chi si fa avanti per farlo sentire a suo agio

e in quale occasione?

3. Chaiim ce la mette tutta per essere all’altezza dei suoi compagni,durante l’intervallo. Che cosa fa? Ci riesce?

4. Chi si prende cura di lui? In che modo e perché?

5. Abbiamo diviso il racconto in parti, che chiamiamo sequenze.Leggi attentamente le caratteristiche di ogni sequenza e completacon le scelte corrette.

SEQUENZA 1luogo tempo personaggi che cosa succedeA scuola, in classe Una mattina,

a metà anno scolastico

Gli alunni della classe

Aspettano: il nuovo compagno

il professore

SEQUENZA 2luogo tempo personaggi che cosa succedeSempre in classe Durante l’ora

di matematicaGli alunni della classe e

il nuovo compagno

il professore

Il nuovo alunno, Chaiim, entra in classe

SEQUENZA 3luogo tempo personaggi che cosa succedeA scuola, in cortile

Durante la lezione l’intervallo

Nono, Chaiim e gli altri ragazzi

Nono invita Chaiim a:

giocare a pallone

andare sui pattini

SEQUENZA 4luogo tempo personaggi che cosa succedePer strada Alla fine

delle lezioni dell’intervallo

Chaiim e Mikah Nono, Mikah e Chaiim

Chaiim va sui pattini e Nono lo ammira

Nono va sui pattini e Chaiim lo ammira

COMPRENDERE

ANALIZZARE

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competenze di lettura Percorso

SEQUENZA 5luogo tempo personaggi che cosa succede

Davanti alla casa di Chaiim scuola

Poco dopo Nono, Chaiim e la sua mamma

Mikah, Chaiim, Nono e la sua mamma

Chaiim chiede di non dire:

che lui non ha parato un colpo

che hanno giocato a pallone

SEQUENZA 6luogo tempo personaggi che cosa succede

Di nuovo a scuola Il giorno dopo la mamma e Chaiim

Nono e Chaiim

Chaiim spiega che non dovrebbe

andare sui pattini

rovinare le sue mani

SEQUENZA 7luogo tempo personaggi che cosa succede

Nel cortile della scuola

Nell’intervallo Chaiim, Nono e gli altri ragazzi

Chaiim fa il portiere difensore

Nono protegge le mani dell’amico

non fa giocare Chaiim

6. Scrivi vicino a ciascun titolo il numero della sequenzaa cui corrisponde.

L’attesa

Una mamma bella e protettiva

Le ragioni del divieto

Chiacchiere e giri in pattini

Una partita di calcio per fare amicizia

Il nuovo

In difesa della porta e delle mani

ESPRIMERE E VALUTARE

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ORGANIZZA LE TUE CONOSCENZE

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Percorso

un TESTO CHE RACCONTA UNA STORIA,una vicenda che può essere fantastica,

reale o verosimile, con uno o più personaggi che agiscono in un tempo e in un luogo

Mappa di riepilogo: il testo narrativo e le sequenze

è

è costituito da

LINGUAGGIOe TECNICA

uso di• discorso

diretto:dialoghi

• discorsoindiretto

• colpi di scena• suspense

è scritto

TRAMA• situazione

iniziale• sviluppo• conclusione

si sviluppa in una

SEQUENZE• descrittive• narrative• riflessive• dialogate

che si può dividere in parti

PERSONAGGI• protagonista• antagonista• personaggi

secondari• comparse• personaggi

citati

TEMPOepoca e durata della vicenda

LUOGOuno o più ambienti

di fantasia o della realtà

NARRATORE / AUTORE

è scritto da un

in 1ª persona in 3ª persona

IL TESTO NARRATIVO

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Page 11: Il testo NARRATIVO - GE il Capitello

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MISURA LE TUE COMPETENZE Verso la PROVA NAZIONALE

Verifica formativa con autovalutazione

Una bambina sorprendenteRoald Dahl

5

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20

25

30

35

Matilde cominciò ad andare a scuola abbastanza tardi. La maggior parte dei bambini inglesi vanno alle elementari anche prima dei cinque anni.

Matilde, naturalmente, finì in prima insieme ad altri diciotto bambini. La maestra, la signorina Dolcemiele, era mite e tranquilla, non alzava mai la voce e sorrideva di rado, ma aveva la rara capacità di farsi amare al primo sguardo dai propri alunni.

Li capiva e li sapeva apprezzare. Dopo aver fatto l’appello, la maestra conse-gnò a ciascun bambino un quaderno nuovo fiammante.

– Spero che ognuno di voi abbia una matita.– Sì, signorina Dolcemiele – risposero in coro.– Bene. Oggi è il primo giorno di scuola, per voi; l’inizio di molti, lunghi anni

di studio, e cinque di questi anni li passerete proprio qui in questa scuola. Quan-to a me, io vorrei insegnarvi il più possibile, finché siete nella mia classe, perché so che vi faciliterà lo studio, più avanti. Entro la fine della settimana, per esem-pio, dovrete imparare a memoria la tabellina del due. E spero che entro l’anno le saprete tutte, fino a quella del dieci. Se ci riuscirete, ne sarete molto avvantaggia-ti. C’è qualcuno che già conosce la tabellina del due?

Matilde alzò la mano. Era l’unica. La signorina Dolcemiele guardò con atten-zione la bambina dai capelli scuri e dal viso tondo e serio, seduta al secondo banco.

– Meraviglioso! Vuoi alzarti e recitarla, per vedere fin dove arrivi?Matilde si alzò e cominciò, ma non si fermò certo a: “Dieci per due fa venti”.

Continuò con: “Due per undici fa ventidue, due per dodici fa ventiquattro, due per tredici fa ventisei, due per quattordici…”.

– Va bene! – esclamò la signorina Dolcemiele, che era rimasta senza parole asentire la placida voce di Matilde, poi chiese: – Fino a dove sai arrivare?

– Non lo so esattamente – disse Matilde – ma abbastanza lontano, credo.La maestra ci mise qualche istante per digerire la curiosa affermazione.– Vuoi dire che saresti in grado di dirmi quanto fa due per ventotto?– Sì, signorina.– E quanto fa?– Cinquantasei.– Proviamo qualcosa di più difficile: due per quattrocentottantasette. Sai dir-

melo?– Credo di sì.– Allora dimmelo.

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MISURA LE TUE COMPETENZEVerso la PROVA NAZIONALE

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45

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70

75

– Novecentosettantaquattro – rispose senza esitare Matilde, con voce som-messa, cercando di non mettersi in mostra.

La signorina Dolcemiele la fissò sbalordita, ma quando riprese a parlare la sua voce era pacata.

– Splendido, veramente! Certo che la tabellina del due è più facile delle altre.Sai anche quella del tre?

– Sì.– E quella del quattro?– Sì.– Insomma quante tabelline sai, Matilde? Fino a quella del dieci?– Sì, signorina Dolcemiele.– E quanto fa dieci per sette?– Settanta – rispose Matilde.La signorina Dolcemiele fece una pausa e si appoggiò allo schienale della se-

dia, dietro alla cattedra sistemata in mezzo all’aula. Era piuttosto scossa, ma cer-cò di non farlo vedere. Non le era mai capitato di incontrare un bambino di cin-que anni (e, se è per questo, neanche di dieci) che sapesse fare le moltiplicazioni con una simile facilità.

– Spero che abbiate fatto attenzione – disse, rivolgendosi alla classe. – Matildeè una bambina molto fortunata. Ha genitori meravigliosi che le hanno già inse-gnato a fare le moltiplicazioni. È stata la tua mamma ad aiutarti?

– No, non è stata lei.– Allora devi avere un bravissimo papà. Un maestro davvero eccellente.– No, signorina Dolcemiele – disse Matilde a voce bassa. – Non me le ha in-

segnate mio padre.– Vuoi dire che hai imparato da sola?– Non lo so con precisione – confessò Matilde (ed era la verità). – È solo che

mi riesce facile moltiplicare i numeri.La signorina Dolcemiele inspirò ed espirò profondamente. Fissò di nuovo la

bambina dagli occhi vispi in piedi dietro al banco, con quell’aria ragionevole e seria.

– Cosa vuol dire che «ti riesce facile»? Non potresti spiegarti meglio?– Ma… non so…La signorina Dolcemiele rimase in attesa, mentre la classe taceva.– Per esempio, se ti chiedessi di moltiplicare quattordici per diciannove… O

forse è troppo difficile…– Fa duecentosessantasei – rispose piano Matilde.La maestra la fissò, poi prese una matita e fece velocemente l’operazione su un

pezzo di carta.– Quanto hai detto che fa?– Duecentosessantasei.La signorina Dolcemiele posò la matita, si tolse gli occhiali e li pulì con un

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Page 13: Il testo NARRATIVO - GE il Capitello

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MISURA LE TUE COMPETENZE Verso la PROVA NAZIONALE

1. Rifletti sul testo narrativo che hai letto.a. In quale Paese si svolge la vicenda narrata?

A. Italia B. FranciaC. Stati Uniti D. Inghilterra

b. Da quale espressione, nella parte iniziale del testo, hai ricavato l’informazione corretta?Trascrivila.

..................................................................................................................................................................... 2.......

2. Quando si svolge il racconto?A. L’ultimo giorno di scuola elementareB. Il primo giorno di scuola mediaC. Il primo giorno di scuola elementareD. Non è possibile determinarlo 1.......

3. In quale ambiente?

............................................................................................................................................................................ 1.......

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95

fazzoletto di carta. La classe, silenziosa, la guardava in attesa dei prossimi svilup-pi. Matilde era sempre in piedi accanto al banco.

– Ora dimmi, Matilde – disse la maestra, continuando a pulirsi gli occhiali.– Cosa succede nella tua mente quando devi fare una moltiplicazione di questotipo? Dovrai pur fare i tuoi calcoli, ma sembra che tu trovi la risposta quasi all’i-stante, come nel caso dell’ultima operazione.

– Ma io… io mi limito a pensare al quattordici, e lo moltiplico per diciannove.Proprio non saprei come spiegarlo. Mi sono sempre detta che se un computer può farlo, perché non dovrei riuscirci anch’io?

– Già, perché no? – disse la signorina Dolcemiele. – Il cervello umano è qual-cosa di sorprendente.

– Secondo me è molto più in gamba di un pezzo di metallo – disse Matilde. –In fondo un computer non è altro che questo.

La signorina Dolcemiele aveva i brividi. Ormai era certa di avere a che fare con un’intelligenza matematica davvero straordinaria, e le passarono per la mente parole come «bambina prodigio» e «piccolo genio». Sapeva che una o due volte in cent’anni nasce una mente eccezionale; Mozart, per esempio, aveva solo cinque anni quando cominciò a comporre musica, e guarda un po’ com’è andato a finire.

– Non è giusto – protestò Violetta. – Perché lei è capace e noi no?– Non preoccuparti, Violetta. Vedrai che non ci metterete molto a raggiun-

gerla – disse la signorina Dolcemiele, sapendo di mentire.(Tratto da: R. Dahl, Matilde, Salani)

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MISURA LE TUE COMPETENZEVerso la PROVA NAZIONALE

4. Indica il ruolo dei personaggi nella vicenda. Metti una crocetta per ogni riga.

PROTAGONISTA CO- PROTAGONISTA

PERSONAGGI SECONDARI

PERSONAGGI CITATI

a. genitori di Matilde

b. compagni di classe(tra cui Violetta)

c. Matilde

d. signorina Dolcemiele

4.......

5. Nella frase «non alzava mai la voce e sorrideva di rado» (righe 4-5) l’espressione “di rado”significaA. talvolta B. spessoC. raramente D. mai 1.......

6. L’espressione “nuovo fiammante” (riga 7) significa che il quaderno èA. tanto nuovo da brillareB. nuovissimo, mai usatoC. color fiammaD. chiaro e dorato 1.......

7. Scrivi quale parola sostituisce il pronome “le” nella frase «E spero che entro l’anno le sa-prete tutte» (righe 15-16).

............................................................................................................................................................................ 1.......

8. Quali doti, in base al testo, si possono attribuire alla maestra?Metti una crocetta per ogni riga.

LA SIGNORINA DOLCEMIELE È SÌ NO

a. mite

b. irascibile

c. seria

d. comprensiva

e. severa

f. tranquilla 6.......

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Page 15: Il testo NARRATIVO - GE il Capitello

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MISURA LE TUE COMPETENZE Verso la PROVA NAZIONALE

9. Indica il significato dell’aggettivo “placida” (riga 25) riferito alla voce di Matilde.A. fredda, distaccata B. calda, asciuttaC. nervosa, agitata D. calma, pacata 1.......

10. Nella frase «La maestra ci mise qualche istante per digerire la curiosa affermazione» (riga27) il verbo “digerire” è usato in senso figurato. Tieni conto di questa informazione e completa la frase con il termine corretto, scelto tra iseguenti.

giustificare • approvare • accettare • sopportare

In senso letterale “digerire” significa trasformare il cibo ricavandone il nutrimento.

Nella frase del testo, invece, “digerire” esprime la difficoltà della maestra di

.......................................................... come cosa normale l’affermazione di Matilde. 1.......

11. Qual è la “curiosa affermazione” con cui Matilde stupisce la maestra?A. No, signorina Dolcemiele… Non me le ha insegnate mio padre.B. Non lo so con precisione… È solo che mi riesce facile moltiplicare i numeri.C. Non lo so esattamente. Ma abbastanza lontano, credo.D. Fa duecentosessantasei. 1.......

12. Espressioni come “con voce sommessa” (righe 36-37), “a voce bassa” (riga 59), “risposepiano” (riga 72) ci fanno capire che Matilde è una bambina cheA. vuole subito far capire alla maestra di essere un genio della matematicaB. desidera imporre la propria superiorità nei confronti dei compagniC. sa di avere una dote sorprendente ma non vuole vantarsene

di fronte alla classeD. è talmente timida e timorosa di sbagliare che quasi

non osa rispondere alle domande 1.......

13. La signorina Dolcemiele si toglie gli occhiali e li pulisce a lungo perché staA. pensando a una nuova domanda più difficile per MatildeB. riflettendo sulla straordinaria abilità di calcolo di MatildeC. aspettando che Matilde le dia una spiegazione soddisfacenteD. tentando di capire se Matilde vuole prendersi gioco di lei 1.......

14. Quale tra le seguenti affermazioni contiene il fatto centrale del testo?A. Matilde si iscrive a scuola in ritardoB. La signorina Dolcemiele sa capire i ragazziC. Matilde ha straordinarie doti matematicheD. La «bambina prodigio» non vuole mettersi in mostra 1.......

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MISURA LE TUE COMPETENZEVerso la PROVA NAZIONALE

• Ho trovato la lettura del testo narrativofacile di media difficoltà difficile

• Negli eserciziho capito le consegne non ho capito bene le consegneconoscevo il significato delle parole non conoscevo il significato delle parole

• Ho avuto difficoltà a rispondere alle domande n° ....................................................

AUTOVALUTAZIONE TOTALE PUNTI .../27

15. Indica in quale epoca si svolge la vicenda raccontata.A. Molti anni faB. Un secolo faC. Ai nostri giorniD. In un tempo indeterminato 1.......

16. Quale oggetto nominato nel testo ti ha permesso di capirlo?

............................................................................................................................................................................ 1.......

17. Quanto dura la scena descritta?A. Una parte della mattinaB. Alcuni giorniC. Cinque anniD. L’intera giornata di scuola 1.......

18. La signorina Dolcemiele rassicura Violetta “sapendo di mentire” (riga 98) perchéA. la matematica è una tra le materie più difficili da imparare nella scuolaB. per le menti normali è impossibile imitare il talento di Matilde C. sa che Violetta e i suoi compagni non sono portati per la matematicaD. Matilde è di sicuro una bambina più fortunata rispetto ai suoi compagni

1.......

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