21
3 PERCORSI ANTOLOGIA 2 GENERI Il racconto UMORISTICO

Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

  • Upload
    others

  • View
    7

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

3

PERCORSI

ANTOLOGIA 2

GENERIIl racconto

UMORISTICO

Page 2: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

214

SCHEDA

PER SCOPRIRE IL GENERE

LA COMICITÀ E L’UMORISMORidere è una prerogativa tutta umana. Fin dai tempi antichi, infatti, filosofi e scienziati hanno indagato i meccanismi fisici e psicologici del riso, classificando i vari modi di ridere e sorridere, cercando insomma una risposta alla domanda: perché l’uomo ride?

Un signore superbo, tutto convinto della sua impor-tanza, che riceve una torta in faccia è abbastanza comico, così come può farci ridere di gusto il nostro compagno che, mentre si pavoneggia davanti a un gruppo di belle ragazze, con il suo motorino nuovo, cade goffamente a terra.

Tutte e due le situazioni descritte, privando perso-naggi presuntuosi della loro aureola di serietà e im-portanza, li fanno cadere bruscamente di livello e noi, smettendo di sentirli superiori, possiamo permetterci di ridere senza pietà. Il riso, in questo caso, nasce da una situazione di contrasto.

Ma oltre alla comicità, diciamo così, delle torte in fac-cia e delle scenette demenziali, esiste anche un umo-rismo più sottile che, mentre fa ridere, mette a nudo falsi miti, manie, assurdità, vizi della società in cui vi-viamo, costringendoci a ripensare in modo più critico sia i nostri comportamenti sia le idee che abbiamo su noi stessi e sulla realtà.

Forse è per questo che un poeta come Leopardi scriveva: «Grande tra gli uomini e di gran terrore è la potenza del riso. Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo».

Con queste parole forse intendeva dire che nulla più del ridicolo temono i potenti, perché il fatto stesso che la gente rida di loro, dei loro vizi, della loro arroganza, della loro vanità, li smitizza e li fa apparire quali sono, cioè uomini come tutti gli altri.

Solo chi sa ridere, chi non prende mai troppo sul serio prima di tutto se stesso e quin-di le situazioni che vive, è padrone del mondo, perché non ha paura di andare con-troccorrente, di essere diverso dagli altri nelle idee, nei comportamenti, nelle scelte importanti.

Tutto questo dunque si nasconde dietro la «semplice» arte del ridere e del sorride-re. Noi ti presenteremo in questa sezione parecchi racconti, che narrano vicende umoristiche e descrivono personaggi divertenti, sperando di farti passare qualche momento piacevole, ma anche di spingerti a riflettere. Soprattutto ci auguriamo di aiutarti ad apprezzare e a coltivare il senso dell’umorismo, che è l’esatto contrario del-la presunzione e dell’arroganza, e una delle più limpide manifestazioni d’intelligenza.

Volume 2.indd 214 16/02/15 10:01

Page 3: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

215

competenze di lettura Percorso

I personaggi• Il professor Frank McCourt, intelligente e comprensivo.

• I suoi alunni, molto creativioriginali e un po’ fannulloni.

Il luogo• Una scuola nella città di New York,

negli Stati Uniti.

Il tempo• Ai giorni nostri.

DIZIONARIO MULTILINGUE

PAROLE CHIAVE PER CAPIRE

caricatura: rappresentazione deformata delle caratteristiche di una persona, per far ridere.

contrattempo: imprevisto, ostacolo.equivoco: errore che si fa quando si interpretano male parole o fatti.esagerazione: amplificazione della realtà.umorismo: capacità di vedere nelle cose gli aspetti divertenti o curiosi.

La storiaQuando i ragazzi non fanno il compito chiedono ai genitori di scrivere una giustificazione per i professori. A volte però le giustificazioni se le fanno da soli, con grande fantasia! Lo sa bene Frank McCourt, che è un professore e ha deciso di scrivere un libro sui suoi alunni.

Il cane ha mangiato il compito!Stai per leggere un racconto davvero divertente.

S T A T IU N I T I

OCEANOATLANTICO

New York

MESSICO

CANADA

Chi ha scritto la favolaFrank McCourt (1930-2009) è stato un insegnante e scrittore americano. Per il suo ultimo romanzo, Ehi, prof!, ha preso spunto dalla sua esperienza di professore nelle scuole di New York.

Volume 2.indd 215 16/02/15 10:01

Page 4: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

216

competenze di lettura

Il cane ha mangiato il compito!

Percorso

CONCLUSIONE Le giustificazioni che i ragazzi hanno scritto per se stessi sono veramente belle. Perciò il professore non li punisce, ma decide di far scrivere come compito delle giustificazioni. I suoi allievi devono immaginare di avere un figlio o una figlia che ha bisogno di una giustificazione. Tutti i ragazzi, che di solito si lamentano per i compiti assegnati, si mettono subito a scrivere con entusiasmo.

(Adatt. da: Frank McCourt, Ehi, prof!, Adelphi)

SVILUPPO Il professore decide di raccogliere tutte le giustificazioni e fa due mucchi, uno con quelle vere scritte dalle mamme, l’altro con quelle falsificate. Il secondo mucchio è più alto e raccoglie testi molto fantasiosi. Ecco alcune giustificazioni inventate dai ragazzi o dalle ragazze che “non hanno potuto” fare i compiti.

SITUAZIONE INIZIALE

Il professor Frank McCourt si accorge che molti suoi alunni cercano di imitare la scrittura dei loro genitori e si scrivono da soli le giustificazioni per non aver studiato o svolto i compiti.

• La stufa ha preso fuoco, la tappezzeria si è incendiata e i pompierci hanno fatto restare fuori casa tutta la notte.• Ronnie non ha potuto studiare perché il gabinetto era otturato e siamo dovutandare in bagno giù al bar Kilkenny, ma anche quello era otturato dalla sera prima. Con tutte queste difficoltà non ce l’ha fatta proprio a prepararsi per l’interrogazione. La cosa non si ripeterà più.• Oggi Arnold non ha portato i compiti perché ieri le porte del treno si sono chiusmentre stava scendendo, lo zaino è rimasto dentro e il treno se l’è portato via. Lui ha fatto un urlo al macchinista ma quello gli ha detto delle parolacce e intanto il treno si allontanava.• Il cane della sorella gli ha mangiato il compito, guardi professoreio spero che il cane faccia indigestione.• Stamattina mentre mia figlia stava nel bagno, suo fratello piccolo ha fatto la pipsul compito che aveva preparato per la scuola.• Il tema lui lo aveva fatto, ma mentre lo stava rileggendsul traghetto è venuto un gran vento ed è volato via.

Volume 2.indd 216 16/02/15 10:01

Page 5: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

217

competenze di lettura Percorso

1. Chi è Frank McCourt?2. Di che cosa si accorge?3. Come sono le scuse che trovano i ragazzi?4. Che cosa decide di fare, allora, il professore?

5. La parola giustificazione in questo testo indicaA. una scusa per aver fatto qualcosa di sbagliatoB. una spiegazione scritta per i compiti non fattiC. una spiegazione scritta per essere stati assenti

6. Chi scrive con entusiasmoA. è insoddisfatto, deluso da quello che faB. è indifferente a quello che deve fareC. si appassiona, apprezza quello che fa

7. Scegli tra i seguenti il sinonimo e il contrario corrispondente aciascuno dei termini dati.

fuori dal comune • banale • reale • immaginoso • ordinario • falso

SINONIMO CONTRARIO

vero ..................................................................... .....................................................................

fantasioso ..................................................................... .....................................................................

originale ..................................................................... .....................................................................

8. Le giustificazioni ci fanno ridere perché sono esagerate: cosìuna situazione normale, quotidiana, diventa divertente e comica.

Trova nelle giustificazioni almeno tre esempi di esagerazionedella realtà e trascrivili.

• .......................................................................................................................................................................................................

• .......................................................................................................................................................................................................

• .......................................................................................................................................................................................................

9. Quale giustificazione ti è piaciuta di più e ti è sembratapiù divertente? Perché?

10. Inventa tu e scrivi una giustificazione originaleper non aver potuto studiare o svolgere un compito scritto.

COMPRENDERE

LESSICO

ANALIZZARE

ESPRIMERE E VALUTARE

Volume 2.indd 217 16/02/15 10:01

Page 6: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

224

SCHEDA

PER ANALIZZARE IL GENERE

IL RACCONTO UMORISTICO CHE COS’È L’UMORISMO?

L’umorismo è la capacità di cogliere il lato ridicolo di certe situazioni o di alcuni comportamenti ed è sicuramente una manifestazione dell’intelligenza umana. Infatti è diventato anche un genere letterario, in cui questa capacità è esercitata da bravi scrittori, come puoi vedere nei testi di questa sezione.

La vita quotidiana offre diverse occasioni per sorridere: l’umorismo può, infatti, nasce-re da un atto intenzionale (una battuta, il racconto di un episodio divertente), oppure da una situazione inattesa, che rende improvvisamente ridicola una circostanza seria o svela aspetti divertenti di qualcuno.

Solitamente si distingue la comicità dall’umorismo: la prima muove alla risata aperta; l’umorismo, invece, suscita, dietro il sorriso, la riflessione sulla natura dell’uomo e delle cose, pertanto nasce da un’intelligenza viva e raffinata.

La vita culturale di ogni tempo si è arricchita delle più diverse espressioni dell’“arte del divertire”. Ci sono commedie vecchie di secoli che rivelano una comicità ancora attuale. Molti racconti e molti romanzi sono ricchi di motivi umoristici, così come al-cune poesie e persino qualche opera figurativa e musicale.

Oggi la comicità sembra aver trovato i canali espressivi più potenti nella televisione e nel cinema; purtroppo, però, pur di far presa sul pubblico si scade, spesso, nella superficialità e nel cattivo gusto.

LE CARATTERISTICHE DEL RACCONTO UMORISTICO

Le situazioni potenzialmente divertenti sono davvero mol-te. Alcune situazioni possono diventare comiche…

• per un equivoco;

• perché avviene l’esatto contrario di ciò che ci si attendecioè si verifica un rovesciamento delle aspettativdei ruoli;

• quando viene pronunciata un’affermazione ovvia, tal-mente chiara ed evidente da risultare scontata e ridi-cola;

• per il comportamento inadeguato alla situazione di unoo più personaggi;

• per un evento inatteso che semina scompiglio e mettin evidenza alcuni difetti dei protagonisti.

Volume 2.indd 224 16/02/15 10:01

Page 7: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

225

IL RACCONTO UMORISTICOS

CH

EDA

La tecnica narrativaAlla comicità delle situazioni corrisponde la scelta di particolari tecniche narrative e di uno stile adeguato.

• Effetti di suspense, colpi di scena, contrattempi, equivoci vivacizzano la narra-zione, favorendo l’irruzione improvvisa della comicità.

• Ripetizione di situazioni: è un espediente di facile effetto che consiste nel ripe-tere, magari in modo accentuato e con qualche piccola variante, una situazioncomica che si è già presentata in precedenza.

• Personificazione degli oggetti: in alcuni momenti gli oggetti sembrano animare sfuggire al controllo dei malcapitati protagonisti, che si trovano così coinvolti isituazioni molto buffe.

• Esagerazione o iperbole: realizza una forzatura, una deformazione della realtàche arriva, talvolta, a sfiorare l’assurdo.

• Caricatura: si ha quando il gusto dell’esagerazione riguarda tipi e comportamentumani, di cui viene accentuato ed evidenziato il lato ridicolo.

• Creazione di contrasti: di solito si oppongono le buone intenzioni ai cattivi risul-tati ottenuti; spesso si ha anche una sproporzione tra il tipo di linguaggio usatla situazione da narrare.

• Ritmo incalzante: consente di concatenare efficacemente più situazioni o mo-menti divertenti.

• Ironia: è un particolare modo di esprimersi con cui si assegna alle proprie parolun significato contrario, per ottenere un effetto derisorio.

• Creazione di paradossi: sono ragionamenti o situazioni che si pongono in nettacontraddizione con l’esperienza comune.

Anche la comicità al cinema scaturisce dall’esagerazione e dalla ripetizione: ne è un esempio classico e celebre questa scena, che ha come protagonista Charlot.• Quinto reparto, aumentare quattro uno!

(da Tempi moderni di Charlie Chaplin)

AL CINEMA

Volume 2.indd 225 16/02/15 10:01

Page 8: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

PER ANALIZZARE IL GENERE

226

SCHEDA

La preparazione dei bagagli Facemmo l’elenco delle cose che dovevamo portarci e che, prima di lasciarci quella sera, era diventato molto lungo. Il giorno dopo, venerdì, raccogliemmo tutto e alla sera ci ri-unimmo per fare i bagagli. Per il vestiario prendemmo un grosso valigione e per le vettovaglie e gli utensili di cuci-na un paio di ceste. Accostammo il tavolo contro la parete, ammucchiammo tutto in mezzo alla stanza e ci sedemmo attorno in ammirazione.Dissi che i bagagli li avrei fatti io.Confesso che sono un po’ fiero della mia abilità nel fare i bagagli. È una di quelle cose che sento di saper far meglio di chiunque altro nel mondo (a volte mi meraviglio con me stesso dell’enorme numero di cose che so fare meglio degli altri). Comunicai a George e ad Harris questa realtà e dissi loro che era meglio lasciassero a me il lavoro dei bagagli. Essi accettarono il mio consiglio con una prontezza che direi im-pudente. George si sistemò sulla sedia a sdraio ed accese la pipa; Harris appoggiò i piedi sul tavolo e si accese un sigaro.Ma non era così che la intendevo io. Io pensavo di dover es-sere il direttore del lavoro e che George ed Harris lavorasse-ro al mio comando perché io li avrei mandati di qua e di là.Ciò malgrado, non dissi una parola e cominciai a metter la roba dentro. Mi accorsi subito che era una sfacchinata peg-giore di quanto avessi immaginato; ma finalmente chiusi il valigione, mi ci sedetti sopra e strinsi bene le cinghie.

ironia

contrasto aspettativa/risultato

Il linguaggioI personaggi possono far ridere per ciò che dicono e per come lo dicono.Si servono di:

• battute di spirito, nonsense, frasi prive di logica, significati scambiati, giochi diparole, parole ed espressioni dal doppio senso;

• soprannomi e nomi particolari;• neologismi buffi;• dialoghi che portano a una falsa comunicazione, a un fraintendimento;• toni di voce esasperati, striduli, sussurrati…

Soffermiamoci su un racconto umoristico classico, tratto dal romanzo Tre uomini in barca di Jerome Klapka Jerome, per analizzarne le caratteristiche principali.

Volume 2.indd 226 16/02/15 10:01

Page 9: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

IL RACCONTO UMORISTICO

227

SC

HEDA

– Ma gli stivali non li metti dentro? – disse Harris.Mi guardai intorno e vidi che me ne ero dimenticato. Har-ris è sempre lo stesso! Lui, si capisce, non avrebbe potutoavvisarmi prima che avessi chiuso la valigia e l’avessi legata.E George se la rideva, una di quelle risate irritanti, stupide,ghignanti, sganascianti del suo repertorio. Divenni furioso.Riaprii la valigia e vi posi dentro gli stivali e, proprio quan-do stavo stringendo le cinghie, mi spuntò un’idea tremenda.Lo spazzolino da denti. Lo avevo messo dentro o no? Non socome succeda ma io non so mai se ho messo o no lo spazzo-lino da denti in valigia.Lo spazzolino da denti è una cosa che quando viaggio riescea stregarmi e a rovinarmi l’esistenza. Arrivo persino a so-gnare di notte che non l’ho messo in valigia; e mi sveglio su-dando freddo, salto dal letto e mi metto alla sua caccia. Per-ciò la mattina seguente lo chiudo in valigia prima di usarloe allora sono obbligato a disfare tutto per ritrovarlo e lui èsempre l’ultimo oggetto che riesco a tirar fuori. Poi rifacciola valigia e me lo dimentico di nuovo e quindi all’ultimomomento devo correr su e portarmelo alla stazione avvoltoin un fazzoletto!Ora misi tutto sottosopra e, naturalmente, non lo trovai.Rovistai ogni cosa riducendo quella roba allo stesso aspet-to che doveva aver avuto il mondo quando non era ancorastato creato e su tutto regnava il caos. Inutile dire che quellidi Harris e di George li trovai diciotto volte di seguito, ilmio, mai. Ricollocai tutto nella valigia, una cosa per volta,tenendo ogni indumento sospeso per aria e scuotendolo. Fi-nalmente uscì da una scarpa. E feci il bagaglio di nuovo.Quand’ebbi finito ecco che George mi chiede se il saponeera dentro. Gli dissi che non me ne importava un accidentese il sapone fosse o non fosse dentro; strinsi la valigia dinuovo e la legai e subito mi ricordai che vi avevo lasciatodentro la borsa del tabacco e quindi dovevo riaprirla. Final-mente la chiusi definitivamente alle 10,05.

(Tratto da: J. K. Jerome, Tre uomini in barca, Mursia)

contrattempo

esagerazione (iperbole)

deformazione della realtà (caricatura)

ripetizione delle situazioni

Volume 2.indd 227 16/02/15 10:01

Page 10: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

253

ORGANIZZA LE TUE CONOSCENZE Percorso

SITUAZIONIe COMPORTAMENTIche possono diventare

COMICIper

• un equivoco• un rovesciamento

delle aspettativeo dei ruoli

• affermazioniridicole

• atteggiamentiinadeguati

• eventi inattesi

TECNICHE NARRATIVEche producono effetti comici:

• colpi di scenaequivoci, contrattempi

• ripetizioni• esagerazioni• caricature• personificazioni

di oggetti• ritmo incalzante• affermazioni

sorprendenti,stravaganti

LINGUAGGIOricco di:

• battute di spirito• giochi di parole• doppi sensi• soprannomi

e nomi buffi• nuove parole ridicole• dialoghi che portan

a mancacomprensione…

Mappa di riepilogo: il racconto umoristico

si basa su fa uso di

una NARRAZIONE BASATA SULL’«ARTE DEL DIVERTIRSI»,sulla capacità di cogliere il lato ridicolo

di situazioni e comportamenti

è

IL RACCONTO UMORISTICO

Volume 2.indd 253 16/02/15 10:01

Page 11: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

MISURA LE TUE COMPETENZE

254

Verso la PROVA NAZIONALE

Verifica formativa con autovalutazione

5

10

15

20

25

In Georgia ci andammo su un’enorme Dusenberg, l’auto dello zio Beau. Il panorama a me pareva una fetecchia, ma zia Mame, che ave-va già avuto modo di ammirarlo in precedenza dai finestrini di un vagone letto, ci intrattenne a lungo sulle bellezze di quella terra.

Quando la macchina si fermò davanti al colonnato di Peckerwood, l’abitazione dei Burnside, un meraviglioso, decrepito maggiordomo ci si fece incontro per occuparsi delle valigie.

Lì per lì zia Mame non parve gradire fino in fondo la sua sistema-zione: come da tradizione di famiglia, il primogenito e la sua sposa, infatti, erano stati alloggiati nel cosiddetto Cottage Nuziale, subito dietro il giardino, mentre lei avrebbe preferito la casa padronale.

«Scusa, Beau, ciccino», cominciò a protestare già disfacendo le va-ligie «a quando l’incontro con quella deliziosa vecchiettina della tua mamma?».

Ora, la madre di Beau si poteva definire in molti modi, ma «deli-ziosa» no, e qualsiasi forma di diminutivo suonava decisamente fuori luogo, se applicata a lei.

Come impianto, la madre di Beau ricordava molto da vicino un frigorifero General Electric, e più in generale sembrava un incrocio fra Caligola e un cacatua2. Mamma Burnside aveva due occhietti a spillo, un imperioso naso aquilino, la pelle cadente e l’alito cattivo. Portava una parrucca nera dura come un baccalà e un vestito nero anch’esso, e non molto più morbido. Trascorreva le sue giornate in un soggiorno oscurato, le mani grassocce – con le dita tempestate di anelli, sotto la cui cracia3 a volte si intravedevano brillanti – ap-poggiate sul ventre pingue. Pur essendo una donna cupa e taciturna, qualora gliene saltasse il ghiribizzo era in grado di trattare i seguen-ti argomenti: a) i suoi leggendari antenati; b) la crescente testardag-gine dei negri4; c) gli yankee5; d) lo squallore umano di chiunque

Una tremenda riunione di famigliaPatrick Dennis

Zia Mame si reca in Georgia1 con Beau (Beauregard), l’uomo che da poco è divenuto suo marito, per essere presentata alla suocera, Mrs Burnside, e agli altri parenti. L’accompagna Patrick, il nipote, che è anche l’ironico e impietoso narratore dell’evento…

1. Georgia:stato del Sud degli USA. È uno degli Stati americani in cui era diffusa la schiavitù dei neri e che nel 1861 diedero inizio alla Guerra di Secessione.

2. un incrocio fra Caligola e un cacatua:l’aspetto di Mrs Burnside era un incrocio tra le sembianze dell’imperatore romano Caligola (noto per la corporatura enorme) e quelle di un cacatua, un pappagallo australiano con un grosso ciuffo di piume sul capo.

3. cracia: sporcizia.

4. negri:è la traduzione di niggers, termine spregiativo usato in ambienti razzisti per indicare i neri.

5. yankee:termine con cui, nel Sud degli Stati Uniti, venivano indicati gli abitanti del Nord.

Volume 2.indd 254 16/02/15 10:01

Page 12: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

255

MISURA LE TUE COMPETENZE Verso la PROVA NAZIONALE

30

35

40

45

50

55

60

65

70

avesse mai avuto modo di conoscere, a eccezione di se stessa; e) le deplorevoli condizioni dei suoi intestini. Ma in genere rimaneva in silenzio, le labbra serrate in segno di disapprovazione, gli occhietti neri e perfidi che dardeggiavano come quelli di una vecchia cocorita cattiva.

La dimora di Peckerwood aveva anche un altro occupante. Si trat-tava dell’inevitabile parente povera, la cugina Fan – una scialba, timi-da, rinsecchita zitella che espiava la propria miseria sottoponendosi alle ininterrotte vessazioni di Mamma Burnside6. A suo modo – un modo assai masochistico – la cugina Fan era un esserino tenero e patetico. Avrà avuto un QI non superiore a trentacinque7, e nel poco tempo libero che le lasciava il soddisfacimento degli stolidi capricci di Mrs Burnside si divideva tra la beneficenza a favore dei neri e le preghiere a un suo Dio, forse anche benevolo, ma a quanto pare sordo come una campana.

Dopo essere stato in bagno, e avere disfatto la valigia, sentii bussa-re alla porta. «Mi presento» disse. «Sono Fanny Burnside, la cugina di Beau. Mi spiace non essere venuta ad accogliervi, ma ero di sopra. La cugina Eufemia – scusate, volevo dire Mrs Burnside – aveva bisogno di me per la purga. Voi siete il nipotino di Beau, vero?».

Risposi in senso affermativo, e le chiesi come andava.«Forse potremmo scendere in veranda a fare due chiacchiere. Fino

alle quattro Mrs Burnside riposa».Così la cugina Fan e io andammo a sederci nel portico, ognuno

sulla sua dondolo, e là rimanemmo fino a quando, dalla parte del cot-tage, vedemmo arrivare zia Mame e zio Beau. Zia Mame, spaventosa-mente su di giri, baciò più e più volte Miss Fan, chiamandola sempre e solo cugina Fanny. Il vecchio domestico di colore portò una grande caraffa di bourbon e qualche bottiglia di Coca. Col passare dei minu-ti, zia Mame diventava sempre più affabile. «Ma sapete cugina Fanny che siete proprio un’adorabile pulcettina?» trillò.

Miss Fan rise per pochi secondi.Si vedeva benissimo che zio Beau era smisuratamente orgoglioso

di zia Mame, la quale ricambiava chiamandolo micione e sisteman-dogli i capelli ramati in tanti artistici riccetti. In evidente imbarazzo, Miss Fan ridacchiava, dichiarandosi felice che suo cugino avesse tro-vato una mogliettina così deliziosa.

Un istante dopo, dalle viscere della dimora arrivarono fino a noi dei colpi spaventosi, e il volto incolore di Miss Fan assunse una sfu-matura grigiastra. «Spero che le nostre chiacchiere non abbiano sve-gliato la cugina Eufemia. Non si alza mai così presto». Ciò detto, si alzò ed entrò in casa.

6. espiava… Mamma Burnside:scontava la propria povertà sopportando i continui maltrattamenti di Mamma Burnside.

7. un QI non superiore a trentacinque:un quoziente intellettivo bassissimo.

Volume 2.indd 255 16/02/15 10:01

Page 13: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

256

MISURA LE TUE COMPETENZEVerso la PROVA NAZIONALE

75

80

85

90

95

100

105

110

L’incontro fra zia Mame e sua suocera ebbe qualcosa di epico. Miss Fan infatti riapparve ciabattando in veranda, nel momento esatto in cui zio Beau proponeva un altro giro di bourbon. «È pronta a ricever-vi, voialtri8».

«Oh, Beau, ciccino, che emozione!» gongolò zia Mame. «Non pos-so aspettare un minuto di più». Per quanto mi riguardava avrei aspet-tato fino alla fine dei tempi, ma pazienza.

Con qualche apprensione, Miss Fan ci scortò tutti e tre nel salone sul retro dove Mrs Burnside, assisa in trono, ci stava aspettando.

«Oh mamma, mammina» squittì zia Mame, precipitandosi a ba-ciarla. Nel caso il suo fiato pestilenziale non fosse bastato a spegnere gli ardori della nuora, Mrs Burnside esordì come segue:

«Sembrate più vecchia di quanto pensassi».Zia Mame vacillò. Non diceva mai quanti anni aveva, e i suoi do-

cumenti, all’apposita voce, riportavano solo la dicitura «maggioren-ne», cui nessuno trovava mai niente da ridire. Sospetto che all’epoca fosse fra i trentacinque e i quaranta, ma ne dimostrava molti meno.

Mrs Burnside rivolse a suo figlio una delle sue occhiate più torve. «Sì, Beauregard, mi avevi indotto a ritenere che fosse più giovane, assai più giovane. E, figliolo mio, lascia che te lo dica, sembri stanco, stanco morto». Dopo averla baciata sulla fronte, Beau mi presentò. Io le agguantai quella sua mano grassoccia, producendomi in un inchi-no da scuola di ballo.

«Sembri abbastanza a posto. Per essere uno yankee, chiaro» mi disse.

Nel frattempo, ripresasi dalla prima bordata, zia Mame ripartì valorosamente alla carica. «Ma che bella, anzi, che magnifica casa mam… volevo dire Mrs Burnside».

«A noi piace» disse piatta Mrs Burnside, voltandosi verso Beau. La cena fu una specie di veglia funebre. C’era una zuppa indici-

bilmente densa, un enorme arrosto di maiale, patate al forno, patate dolci, polenta d’avena, pane integrale e una torta di ananas scodel-lata a rovescio, tutte squisitezze che avremmo pagato io con incubi tremendi, zia Mame con un’acidità di stomaco a quanto pare molto fastidiosa. La conversazione, a tavola, procedeva a strappi. Zia Mame si lanciò impavida in una dissertazione sull’architettura delle case americane. Beau ripeté cinque o sei volte, senza molta convinzione, quanto fosse contento di trovarsi a casa. Miss Fan cinguettò parec-chio, almeno fino a quando Mrs Burnside non la punse a tradimento con una forchetta, ingiungendole di tacere. E questo – oltre a una se-rie di rutti squassanti – fu il suo contributo più rimarchevole al buon andamento della serata. Appena ingurgitato l’ultimo boccone si alzò

8. voialtri:appellativo con cui gli americani del Sud si rivolgevano a quelli del Nord, per rimarcare la loro differenza (nel senso di superiorità) rispetto ai connazionali «nordisti».

Volume 2.indd 256 16/02/15 10:01

Page 14: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

257

MISURA LE TUE COMPETENZE Verso la PROVA NAZIONALE

115

120

125

130

135

140

145

150

e prese congedo. Miss Fan le trotterellò dietro, per aiutarla a svestirsi e leggerle ad alta voce un passo della Bibbia. La visita di zia Mame non era cominciata sotto i migliori auspici.

La sposina venne presentata in società la domenica successiva, nel corso di un immane barbecue cui il parentado presenziò in massa. A mezzogiorno eravamo già schierati in veranda. In vestito a pois gialli e cappello di paglia, zia Mame era un’incantevole bambolina, come con tutta evidenza e altrettanto compiacimento pensava zio Beau, in completo crema al suo fianco. Mrs Burnside invece si era vestita in previsione della prossima èra glaciale. Portava un voluminoso abito di seta nera, stivaletti neri, scialle nero, più occhiali neri, parasole nero, guanti neri e cappello nero, ed era sprofondata in una sedia a dondolo. E da quella postazione emise, vedendomi arrivare, un lut-tuoso rutto: subito dopo il quale spedì Miss Fan a prenderle la sua pozione.

I parenti stavano lentamente affluendo. Le macchine risalivano il viale in fila indiana, andando poi a sistemarsi sul prato. «Rovinano l’erba» grugnì Mrs Burnside con un inquietante rumorino d’accom-pagnamento.

Devo dire che non avevo mai visto tanti sudisti tutti insieme – né mi è più capitato di vederne, in seguito. Sembrava quasi impossibile che facessero tutti parte della stessa famiglia, ma effettivamente era così. Entro l’una i familiari a zonzo per Peckerwood ammontavano a circa centoventi. Parlavano tutti insieme, e tutti a voce alta – compor-tamento che Mrs Burnside riteneva di stigmatizzare9 con una sventa-gliata di flatulenze10.

All’una e un quarto entrarono in scena i Clay-Pickett, che costitu-ivano il ramo equestre della famiglia. Si presentarono tutti in com-pleto da equitazione, accompagnati da un segugio pezzato che pensò bene di saltare subito in braccio a Mrs Burnside.

«Giù, signore. Ho detto giù» urlò Van Buren Clay-Pickett, mol-lando al bracco un pattone sulle scapole che strappò a Mrs Burnside l’ennesimo ruttino. «Scusate, zia Eufemia. Siamo molto in ritardo, ma Sally Cato McDougall è stata disarcionata, e credevamo si fosse rotta l’osso del collo. Cuccia, signore». Ce l’aveva di nuovo col cane, che si diede alla fuga stendendo tre bambini, per poi alzare la zampa contro una delle sei colonne ioniche di Peckerwood. «Giù, signore, che cavo-lo – oh, scusate, zia Eufemia. Giù, ho detto».

Mrs Burnside scuoteva la testa, cacciandosi in bocca a intervalli ravvicinati caramelle frizzanti alla menta.

(Tratto da: P. Dennis, Zia Mame, Adelphi)

9. stigmatizzare:criticare, biasimare.

10. flatulenze:presenza abnorme di gas nello stomaco e nell’intestino e conseguente loro emissione.

Volume 2.indd 257 16/02/15 10:01

Page 15: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

258

MISURA LE TUE COMPETENZEVerso la PROVA NAZIONALE

1. In viaggio verso la Georgia, il narratore definisce il panorama una “fetecchia” (riga 2), la-sciando intendere che

A. è originale, a modo suoB. è grigio e deprimenteC. è decisamente bruttoD. è molto strano 1.......

2. Arrivati a Peckerwood, si fa loro incontro «un meraviglioso, decrepito maggiordomo»(riga 6). Perché “meraviglioso”?

A. Ispira grande simpatia e suscita piacevoli ricordiB. È l’esempio perfetto del maggiordomo, così come uno se lo immaginaC. L’età avanzata gli conferisce autorevolezza e ispira simpatiaD. Nonostante l’età avanzata, è dotato di grande efficienza

e di una straordinaria cortesia 1.......

3. Perché la madre di Beau non può definirsi una “deliziosa vecchiettina” (riga 13)?

A. Perché zia Mame diceva della suocera “deliziosa vecchiettina” in tono ironicoB. Perché la suocera è una persona sgradevole e di robusta corporaturaC. Perché la madre di Beau non ama i diminutivi e le smancerieD. Perché alla madre di Beau non piacciono i diminutivi 1.......

4. Che tipo di donna è Mrs Burnside?

A. socievoleB. scontrosaC. socievole e comunicativa, sempre e comunqueD. chiusa e perennemente critica verso chiunque 1.......

5. Secondo il narratore, il Dio a cui si rivolge Fanny è “forse anche benevolo, ma… sordocome una campana” (righe 43-44). Che cosa lascia intendere affermando ciò?

A. Nonostante le continue preghiere, Dio non ha concesso a Fannynulla di quanto desiderava

B. Fanny è un’opportunista, prega solo per ottenere qualcosaed è inevitabile che Dio non l’esaudisca

C. Lo squallore della vita di Fanny è la dimostrazioneche le sue preghiere restano inascoltate

D. La cugina Fanny prega di rado, dunque non è degnadi essere ascoltata 1.......

Volume 2.indd 258 16/02/15 10:01

Page 16: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

259

MISURA LE TUE COMPETENZE Verso la PROVA NAZIONALE

6. Chi è Fanny (Fan) Burnside? Quali sono i suoi tratti caratteristici? Indica se ciascuna affer-mazione è vera o falsa.

VERO FALSO

a. È una cugina di Mrs Burnside e di Beau.

b. È la sorella minore di Beau.

c. È una signorina allegra e vivace, amica di Mrs Burnside.

d. È timida e molto apprensiva.

e. Dimostra grande simpatia per Mrs Burnside.

f. Subisce con rassegnazione i maltrattamenti di Mrs Burnside.

g. È orgogliosa e fronteggia i capricci di Mrs Burnside.

h. Nel tempo libero ama fare lunghe passeggiate.

i. Non è particolarmente intelligente.

j. Nel tempo libero si dedica alla preghiera e alla beneficenza.

10.......

7. Indica, tra le seguenti, l’espressione corrispondente a “dalle viscere della dimora” (riga 67):A. dalla parte più interna della casaB. dalla parte esterna della casaC. dalle cavità della casaD. dai sotterranei della casa 1.......

8. L’incontro fra zia Mame e Mrs Burnside “ebbe qualcosa di epico” (riga 72) perché:A. lo scontro fra l’entusiasmo di zia Mame e la freddezza glaciale di Mrs Burnside ha

un’intensità straordinariaB. si svolge secondo una precisa strategia, fatta di sguardi e battute prudentiC. è giocato sulla cortesia e sulle buone maniereD. zia Mame e Mrs Burnside si fronteggiano come duellanti

in un memorabile incontro 1.......

9. Mrs Burnside, rivolgendosi a zia Mame, la fa “vacillare” (riga 85): perché?A. Per l’alito pestilenzialeB. Per i modi bruschi e sgarbatiC. Per il commento che fa sulla sua etàD. Per lo sguardo che rivolge al figlio 1.......

Volume 2.indd 259 16/02/15 10:01

Page 17: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

260

MISURA LE TUE COMPETENZEVerso la PROVA NAZIONALE

• Ho trovato la lettura del racconto umoristicofacile di media difficoltà difficile

• Negli eserciziho capito le consegne non ho capito bene le consegneconoscevo il significato delle parole non conoscevo il significato delle parole

• Ho avuto difficoltà a rispondere alle domande n° ....................................................

AUTOVALUTAZIONE TOTALE PUNTI .../28

10. La cena si svolgeA. nell’allegria generale B. in una noia mortaleC. in un mutismo assoluto D. fra chiacchiere e risate

Trascrivi la frase del testo che conferma la tua scelta:

............................................................................................................................................................................ 2.......

11. I Clay-Pickett costituivano “il ramo equestre della famiglia” (riga 141), cioè erano deditiA. alla cavalleria B. all’allevamento dei cavalliC. all’equitazione D. alle puntate nelle corse dei cavalli 1.......

12. In questo racconto, l’autore fa largo uso di un linguaggio spesso figurato e delle più tipi-che tecniche della narrazione umoristica. Per ogni parte elencata individua la tecnica o letecniche della narrazione umoristica, elencate qui di seguito, e scrivile sui puntini (alcunetecniche vengono usate più volte).

caricatura • esagerazione • contrattempi • contrasti • ripetizione di situazioni

a. Descrizione di Mrs Burnside. ..................................................................

b. Descrizione della cugina Fanny. ..................................................................

c. Incontro fra zia Mame e Mrs Burnside. ..................................................................

d. La cena dopo l’arrivo a Peckerwood. ..................................................................

e. Aspetto di zia Mame e di Mrs Burnside. ..................................................................

f. Comportamento di Mrs Burnside durante tutto l’episodio. ..................................................................

g. Il comportamento del segugio pezzato. ..................................................................

7.......

Volume 2.indd 260 16/02/15 10:01

Page 18: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

MISURA LE TUE COMPETENZE

272

Verifica formativa con autovalutazioneScritturaLeggi con attenzione il seguente testo narrativo e, dopo aver svolto gli esercizi di comprensione (par-te A), scrivi i diversi tipi di sintesi che hai imparato (parte B).

A scuola ci sono le bande

5

10

15

20

25

A scuola ci sono le bande. All’ora di pranzo fanno a botte gli uni contro gli altri in cortile ed è tutta questione di vincere o perdere. Una delle bande si chiama la Cavalleria ed è in cerca di Indiani da uccidere.

Quando stai in una banda, ti senti forte nella pancia. Corri e urli e tutti gli altri hanno paura. Però non mi vogliono più perché sono un sognatore, così è meglio restare appoggiato spalle al muro e assicu-rarmi che non prendano mio fratello.

Un giorno li vidi correre per il cortile e dare un pugno a un ragaz-zo proprio nello stomaco. Il ragazzo stava facendo merenda e quando lo colpirono lasciò cadere i panini e aprì la bocca.

Non ci fu nemmeno un suono, solo un pezzo di panino che uscì fuori e cadde a terra. Lui rimase lì così a lungo, piegato in avanti con la bocca spalancata e della bava che veniva giù. Si capiva che i panini erano con la marmellata perché il pane bianco era colorato di rosa. Pensai a sua madre che li aveva fatti e ormai erano sprecati. Molti sta-vano a guardare, in silenzio. E poi si sentì la sua voce che usciva forte, come uno strillo acuto pieno di dolore.

Tornati in classe, l’insegnante disse che non ci sarebbero state più bande. Il ragazzo che era stato colpito dalla Cavalleria era tornato a casa e l’insegnante tenne un gran discorso sulla carestia delle patate in Irlanda. Disse che la gente aveva la bocca verde perché c’era rima-sta solo l’erba da mangiare. Disse che era un’infamia colpire qualcu-no allo stomaco mentre stava mangiando.

Io guardai fuori e vidi i panini ancora per terra. Il cortile era vuo-to. Osservai i gabbiani che stridevano e si litigavano i panini alla marmellata.

(Tratto da: Hugo Hamilton, Il cane che abbaiava alle onde, Fazi Editore)

Volume 2.indd 272 16/02/15 10:01

Page 19: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

273

MISURA LE TUE COMPETENZE

PARTE A

Comprendere

Rispondi alle seguenti domande, selezionando le informazioni principali.

1. Perché i ragazzi della Cavalleria non vogliono più il protagonista nella loro banda?

............................................................................................................................................................................ 2.......

2. Che cosa succede un giorno nel cortile della scuola?

........................................................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................ 2.......

3. Come definiresti l’accaduto? Motiva la tua risposta.

a. È uno scherzo, perché ..............................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................

b. È una violenza, perché ..............................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................

3.......

4. Come reagiscono gli altri ragazzi nel vedere il ragazzo colpito?

........................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................ 1.......

5. Come reagisce il ragazzo colpito?

........................................................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................ 2.......

Volume 2.indd 273 16/02/15 10:01

Page 20: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

MISURA LE TUE COMPETENZE

274

6. Alla fine, dove va il ragazzo colpito?

.................................................................... 1.......

7. Che cosa dice l’insegnante, in classe?

........................................................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................ 2.......

8. Come si conclude questo racconto?

........................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................ 2.......

PARTE B

Scrivere la sintesi

1. Scrivi la sintesi del testo letto.

Nella scuola del ragazzo che racconta .............................................................

.................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................

5.......

Volume 2.indd 274 16/02/15 10:01

Page 21: Il racconto UMORISTICO - GE il Capitello

275

MISURA LE TUE COMPETENZE

Scrivere la sintesi brevissima

2. Scrivi la sintesi brevissima del testo.

.................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................

5.......

Scrivere una sintesi da un punto di vista particolare

3. Mettiti nei panni di uno dei seguenti personaggi: un ragazzo della banda, il ragazzo colpi-to, oppure l’insegnante e scrivi la sintesi del racconto dal suo punto di vista.

........................................................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................ 5.......

• Ho trovato la comprensione e l’analisi del testo narrativofacile di media difficoltà difficile

• Negli eserciziho capito le consegne non ho capito bene le consegneconoscevo il significato delle parole non conoscevo il significato delle parole

• Ho avuto difficoltà a rispondere alle domande n° ....................................................

• Ho saputo applicare quello che ho imparato sulla tecnica del riassuntocon sicurezza con qualche difficoltà con molta difficoltà

AUTOVALUTAZIONE TOTALE PUNTI .../30

Volume 2.indd 275 16/02/15 10:01