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Impara l’inglese in un mese

Imparal’inglese in unmese - Matteo Salvo€¦ · Per raggiungerlo faremo diversi esercizi che ... sto concetto con un esempio sportivo è come immaginare di imparare a correre bene

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Impara

l’inglese

in un

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Matteo SalvoTecniche di memorizzazione rapida

Impara

l’inglese

in un

mese

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Impara l’inglese in un mese

Testi: Matteo Salvo ([email protected] - www.mindperformance.it)

Illustrazioni: Barnaba Orrù (disegnatore), Gaetano Sabella (coloratore disegni),

Mauro Gerbaudo e Cecilia Vizzini (disegnatori mappe)

Revisione testi: LiberLab - Servizi editoriali – Savigliano (CN)

Realizzazione: gi.mac – Savigliano (CN)

© Edizioni GribaudoRegione Domini, S.S. 30 km 40

15010 Terzo (AL)

tel. 0144 594374 fax 0144 594288

e-mail: [email protected]

Coordinamento editoriale: Franco Busti, Paola Morelli

Segreteria di redazione: Anna Gribaudo

Stampa: Arti Grafiche Dial - Mondovì (CN)

Prima edizione: 2007 [XI (E)] 88-7906-449-1

Tutti i diritti sono riservati, in Italia e all’Estero, per tutti i Paesi. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, me-

morizzata o trasmessa con qualsiasi mezzo e in qualsiasi forma (fotomeccanica, fotocopia, elettronica, chimica, su disco

o altro, compresi cinema, radio, televisione) senza autorizzazione scritta da parte dell’Editore. In ogni caso di riproduzio-

ne abusiva si procederà d’ufficio a norma di legge.

Ogni riferimento a persone, cose o aziende ha l’unica finalità di aiutare il lettore nella memorizzazione e non di ledere l’im-

magine della persona, cosa o azienda in questione.

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Sommario

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Immagina di fare un brindisi dove spaccando il tuo bicchiere sul MENTO di una persona esclami

CIN cin, di colpirlo in un OCCHIO e sentirlo urlare AHI! e poi di tagliargli un BRACCIO e sostituir-

glielo con un’ARMA….

Se ci sei riuscito allora abbi la consapevolezza che quello che hai in mano non è un libro giallo

ma un libro che ti insegnerà, con la stessa facilità con la quale hai imparato che in inglese MEN-

TO si dice CHIN, OCCHIO EYE e BRACCIO ARM, tutto quello che ti serve per parlarlo fluentemen-

te. Molte volte quello che resta dall’inglese che si è studiato per anni a scuola o durante lunghi

corsi serali è “the cat is on the table” ma se il gatto decidesse di scendere molti inizierebbero ad

avere problemi!

Scrivo questo libro con un’unica motivazione: sento dentro un qualcosa più forte di me, qualco-

sa di magico e profondo che mi ha detto di farlo. Questa sensazione mi ha portato a creare ciò

che stai leggendo.

Penso che molte persone abbiano il desiderio di imparare l’inglese, ma il metodo accademico al quale

siamo abituati rende l’apprendimento della lingua un percorso lungo e inefficace. Tante volte poi il me-

todo è ripetitivo e schematico e questo anziché rendere lo studio piacevole e avvicente lo rende noio-

so e poco dinamico. Eppure conoscere l’inglese, a livello di curriculum, in molti settori è molto più im-

portante che sapere bene la preistoria o come funzionano le scale logaritmiche o gli integrali.

Il libro ti accompagnerà per mano e velocemente verso il tuo obiettivo. Si parte da una cono-

scenza dell’inglese praticamente nulla e si arriva al punto in cui sarai in grado di comunicare tran-

quillamente in qualsiasi situazione. Una volta raggiunto quel livello avrai la possibilità di affinare

sempre di più la lingua semplicemente interagendo meglio con persone di madrelingua o ascol-

tando e capendo testi di canzoni o film in inglese.

Per raggiungerlo faremo diversi esercizi che sono utilissimi e che danno risultati sorprendenti anche

se all’inizio si può provare la falsa sensazione che non stiamo apprendendo nulla. Per trasferire que-

sto concetto con un esempio sportivo è come immaginare di imparare a correre bene e a fare tanto

stretching per poi fare il salto con l’asta. All’inizio se uno pensasse di affrontare subito il gesto finale

che si effettua con l’asta risulterebbe tutto più impegnativo in quanto non si avrebbe la scioltezza e

l’elasticità nel movimento oltre alla velocità giusta per poter effettuare il salto.

I capitoli del libro non sono strutturati in ordine di difficoltà bensì in ordine di funzionalità e cia-

scuno presenta in fondo degli esercizi che desidererai fare proprio perché ti daranno la consape-

Introduzione

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volezza di quanto stai imparando. Alcune frasi all’interno di questi, come ad esempio “l’asino è fe-

lice ed è sull’aereo”, sembreranno non avere alcun senso logico ma in realtà sono fatte apposta

per due motivi: il primo è quello di consolidare tutti i verbi, gli aggettivi, i sostantivi e le nozioni

apprese fino a quel punto, il secondo è quello di usare la parte destra del cervello attraverso l’uso

di immagini creative. Sappi che è proprio la pratica a darti il miglior risultato. In inglese questo si-

stema di apprendimento viene chiamato “learning by doing” ovvero “imparare attraverso il fare”.

L’ultimo esercizio di ogni tappa ti dirà quali contenuti ripassare e con quali intervalli di tempo per

memorizzare le informazioni sul lungo termine.

Inoltre troverai una parte “Fai in modo che il mondo ti parli in inglese” che ti darà una serie di sug-

gerimenti utili per fare in modo che la mente si sintonizzi sempre meglio sulla lingua.

Sii però consapevole del fatto che aver comprato questo libro non ti garantisce di imparare l’in-

glese. Molte volte le persone si iscrivono a un corso e il fatto di pagarlo li tranquillizza come se

quella fosse la condizione necessaria e sufficiente per ottenere il risultato. Non è così. Quello

che è necessario è il desiderio di imparare l’inglese. Non c’è modo migliore per imparare qual-

cosa che avere una forte motivazione, uno scopo superiore e fare qualcosa che diverta. Ad

esempio, alcuni appassionati di musica imparano di più leggendo e “scoprendo” i testi delle

canzoni che piacciono loro piuttosto che grazie a noiose ore di lezione a scuola. Il modo mi-

gliore è tuffarsi nella mentalità e nella lingua. Molti studenti ogni anno trascorrono il solito pe-

riodo di vacanze studio che molte volte si riducono a vacanze in quanto si dorme 3 ore a not-

te, a lezione si recupera il sonno perso e finito l’orario di lezione ci si va a divertire con gli ami-

ci connazionali in giro per la città. Gli unici che imparano veramente qualcosa sono quelli più

intraprendenti che si lanciano verso nuove conquiste sentimentali e che hanno una motivazio-

ne esagerata nell’imparare la lingua per poter parlare ore con la loro nuova fiamma. Quando

c’è il divertimento e la motivazione tutto diventa un gioco entusiasmante e le cose avvengo-

no facilmente. Ovviamente le emozioni che proviamo sono il propulsore che sta alla base di

ogni nostra azione. Più l’emozione che proviamo è forte e nobile più tutto diventa facile. È di-

verso voler imparare l’inglese per conversare con le persone con le quali stiamo bene rispetto

a doverlo imparare perché il titolare dell’azienda presso la quale lavoriamo ci ha imposto di im-

pararlo. Per questo è molto importante inserire l’apprendimento della lingua all’interno di ciò

che più ti appassiona. Se ti piace la musica di un certo genere allora potrai iniziare ad ascoltar-

la in inglese traducendo i testi delle canzoni e soprattutto CANTANDOLI! Ti ricordi l’espressio-

ne “learning by doing”? Se è “doing” e non “listening” non è per caso. Se ti piace il cinema puoi

iniziare a guardare dei film del tuo genere preferito con l’audio e i sottotitoli in inglese. Meglio

ancora se li hai già visti in italiano in modo da conoscerne bene la trama, i dialoghi e i conte-

nuti. Tutto questo ti permetterà di entrare mentalmente nella lingua, assimilare le pronunce

delle parole ed iniziare a comprendere gli accenti e la musicalità. Se ti piace leggere, leggi in

inglese i libri che hai già letto in italiano. Se ti piace lo sport leggi riviste del tuo sport preferito

in inglese. Ti renderai conto di come sia facile imparare. Grazie alla tua passione, alla tua com-

petenza in quel campo specifico e alle immagini ti renderai conto di capire a grandi linee il

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contenuto e imparerai parole nuove del settore e inconsciamente imparerai anche come si co-

struiscono le frasi, dove vanno posizionati gli aggettivi, i verbi e ogni elemento che vi compa-

re. Alla fine, quando saprai parlare in modo corretto, se ti dovessero chiedere: “ma perché hai

messo la preposizione proprio lì?” non saprai dare la risposta logica spiegando che c’è una re-

gola ma semplicemente dirai che ti è venuto spontaneo posizionarla lì. Infatti questo libro non

vuole sostituire una grammatica ma vuole essere un aiuto per imparare a parlare l’inglese. An-

zi mi sento di dirti che affiancarlo a un buon testo di grammatica e a un buon dizionario (pos-

sibilmente con un CD- ROM con tutti i vocaboli e la possibilità di ascoltarne la pronuncia) può

darti grandi vantaggi in questo percorso.

In un certo istante ti renderai conto che tutto quello che hai fatto ti darà risultato all’improvviso

e molto velocemente. È un po’ come succede in natura. Il contadino ad esempio sa bene che la-

vorerà diversi mesi per preparare il terreno, concimare e seminare ma poi la cosa magica è che il

raccolto avviene tutto in poco tempo. Andiamo a scoprire come accadrà tutto questo.

All’inizio partiremo con le basi, e poi via via andremo ad aggiungere sempre più nozioni conte-

stualizzandole in modo specifico. Memorizzerai tutto ciò che ti potrà essere d’aiuto in diverse cir-

costanze come in viaggio, al ristorante, negli uffici pubblici e così via.

L’obiettivo è quello di essere efficaci quindi andremo dritti al risultato. Prima però voglio farti

una domanda. Ti piace viaggiare? E giocare? Se la risposta è sì sappi che è quello che stai per fa-

re. Infatti il libro non sarà nient’altro che un viaggio di un avventuriero/cavaliere/esploratore di cui

adesso non sappiamo ancora nulla se non che sarà nostro compagno e ci aiuterà in tutto il per-

corso. Durante il viaggio riceverai degli indizi che ti potranno aiutare a scoprire chi si cela dietro

la sua corazza, se è un uomo o una donna, quanti anni ha e come si chiama. Nel frattempo puoi

decidere di dargli il nome che più ti piace in attesa di scoprire la sua vera identità.

Il suo obiettivo è quello di aiutarti a conquistare l’inglese che è rappresentato dalla Gran Breta-

gna. Si prenderà il tempo che gli serve per percorrere ogni tappa sapendo che la cosa meravi-

gliosa non è solo raggiungere l’obiettivo ma anche godersi il viaggio. Gli piace visitare i posti

nuovi e prendersi il meritato riposo. Sa che ha bisogno di costanza, entusiasmo e determinazio-

ne per raggiungere il suo obiettivo e che percor-

rendo una tappa al giorno può conquistare tutti

i territori nell’arco di un mese riposandosi anche

un giorno a settimana per ricaricare al meglio le

batterie e facendo le cose che più gli piace fare

per festeggiare i risultati straordinari che sta otte-

nendo. Alla fine di ogni tappa per poter conside-

rare il territorio conquistato dovrà rispondere al-

le parole d’ordine che gli verranno fatte alla fron-

tiera. Detto questo non mi resta che augurarti

“una splendida avventura” o meglio “ENJOY

YOUR JOURNEY”!

Introduzione

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Impara l’inglese in un mese

TAPPA 1

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Obiettivo: • imparare il metodo• quantificare gli interessi

Tappa 1

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Gatto cat, gatto cat, gatto cat, gatto cat, gat-

to cat, gatto cat, gatto cat, gatto cat, gatto

cat… Dimentica questo metodo se è quello

che ti è stato detto di usare fino a adesso per

memorizzare dei vocaboli, delle espressioni

idiomatiche o delle regole.

La tua mente ha delle potenzialità straordina-

rie e rifiuta di imparare attraverso la ripetizio-

ne proprio perché si sente sminuita. Ha la ca-

pacità di creare immagini, di costruire asso-

ciazioni e di collegare le informazioni che già

conosce con quelle che sta imparando. Ti è

mai successo di leggere qualcosa, arrivare in

fondo alla pagina e renderti conto che hai

letto solo con gli occhi ma che la mente era

da tutt’altra parte? Questo succede proprio

perché la mente si annoia a subire le informa-

zioni in modo passivo. In poche parole vuole

sentirsi utile e aiutarti nell’apprendimento e

se tu non le chiedi il suo aiuto si sentirà spre-

cata e rifiutata.

Come ti sentiresti se ti facessero fare per due

ore di fila una cosa banale e scontata come

svitare e riavvitare il tappo di una bottiglia

vuota? Probabilmente è la stessa sensazione

che prova la mente quando le propiniamo

qualcosa in modo passivo senza farla parteci-

pare al gioco della scoperta della lingua.

Quando studiamo con il metodo leggo e ri-

peto paradossalmente non stiamo sfruttan-

do le aree cerebrali adibite alla memorizza-

zione a lungo termine, alla rielaborazione

delle informazioni e alla visione d’insieme

delle nozioni acquisite. Infatti leggendo e ri-

petendo stiamo facendo un qualcosa di ripe-

titivo e schematico. La parte del cervello che

utilizziamo per fare questo è quella sinistra

dove risiede la memoria ripetitiva e a breve

termine. Siamo tutti d’accordo sul fatto che

imparare una lingua e dimenticarla successi-

vamente non serve a nulla. Per questo moti-

vo il metodo che utilizzeremo da adesso in

avanti si basa proprio sulle caratteristiche

della nostra memoria a lungo termine. An-

dremo ad utilizzare la creatività, l’associazio-

ne di idee e creeremo associazioni di imma-

gini talmente paradossali e creative che ricor-

darle sarà un divertimento. Per molti aspetti

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torneremo a pensare con uno stile creativo

tipico del bambino che è dentro ciascuno di

noi. Non è un caso infatti che i bambini siano

in assoluto le persone più veloci a imparare.

Quando una famiglia fa una viaggio all’estero è

sorprendente vedere come i figli dopo una set-

timana giochino tranquillamente con i coeta-

nei mentre i genitori per ordinare qualcosa da

mangiare al ristorante abbiano bisogno del di-

zionario con tutte le frasi preimpostate e la

pronuncia figurata.

Per memorizzare i vocaboli faremo sempre

associazioni di immagini.

La cosa importante è che queste non venga-

no fatte in modo casuale ma osservando una

regola che chiamiamo P.A.V. (paradosso azio-

ne e vivido).

Questa associazione deve essere fatta in mo-

do paradossale, dinamico e vivido.

Con PARADOSSALE intendo che esca da tutti

gli schemi e da ogni logica.

In questo modo sfruttiamo l’emozione che

suscita l’immaginare una cosa del genere. A

questo punto se dovessimo immaginare un

elefante lo immagineremmo piccolo come

un moscerino e se dovessimo pensare a un

moscerino lo penseremmo gigantesco.

Nell’associazione metteremo sempre l’AZIO-

NE. La nostra mente ricorda molto meglio

qualcosa in movimento piuttosto che qual-

cosa di statico. È il motivo per il quale sempre

più pubblicità su internet hanno immagini

dinamiche.

In modo VIVIDO intendo che immagineremo

le associazioni di immagini come se le stessi-

mo vivendo in prima persona.

Impara l’inglese in un mese

PARA-DOSSO AZIONE VIVIdo

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Può essere molto utile e importante immagi-

nare l’associazione con tutti i nostri 5 sensi in

modo da rendere il ricordo ancora più forte.

Facciamo un esempio in modo da rendere

più comprensibile il tutto.

Quando ci chiedono di immaginare qualcosa

molte volte ci limitiamo a rappresentarne men-

talmente un’immagine. Molto diverso è invece

il vivere quell’immagine con i 5 sensi. Quest’ulti-

mo modo di vivere le situazioni si chiama sine-

stesia ed è uno dei presupposti base per ricor-

dare le informazioni a lungo termine.

Pensa per esempio a un limone.

VISTA: osservalo bene nel dettaglio, cogline

tutti gli aspetti, le dimensioni, il colore, la for-

ma come se dopo dovessi disegnarlo.

TATTO: immagina di prenderlo in mano, di sen-

tire la sensazione che ti trasmette, se è maturo

e morbido o ancora acerbo e duro, senti la sen-

sazione che ti trasferisce la scorza.

UDITO: immagina di farlo cadere, ascolta il

suono e poi ascolta il rumore mentre ne tagli

uno spicchio.

OLFATTO: immagina di portarlo sotto la pun-

ta del naso e odorane il profumo.

GUSTO: infine immagina di addentarne uno

spicchio e assaporarne il gusto.

Vivere ogni cosa attraverso i 5 sensi imprime un

ricordo molto forte nella nostra memoria pro-

prio perché più la immaginiamo in modo vivido

più è come se la stessimo vivendo nella realtà.

Tappa 1

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Il fatto che la tua salivazione sia aumentata pen-

sando di addentare il limone è proprio la prova

del fatto che la mente ha difficoltà a distingue-

re un’esperienza realmente vissuta da una vivi-

damente immaginata. Non trovi magico ciò

che ti è appena successo? Hai semplicemente

pensato qualcosa e il tuo corpo si è preparato a

riceverla . Pensa al potere che ha la mente.

È esattamente quello che succede nei sogni: so-

gniamo di essere inseguiti da qualcosa che ci

spaventa e ci svegliamo con il batticuore. Il no-

stro corpo si comporta come se stesse affrontan-

do realmente quella situazione. Proprio per que-

sto abbi la consapevolezza che limitarti a legge-

re il libro non serve a nulla… è viverlo con i 5 sen-

si che ti farà ricordare l’inglese sul lungo termine.

Alla luce di tutto questo vediamo come possia-

mo fare per memorizzare delle parole.

• Innanzitutto dobbiamo sempre sfruttare as-

sociazioni di immagini con P.A.V.: per prima

cosa, quindi, prendiamo l’immagine per il vo-

cabolo in italiano. Se il vocabolo è astratto ne

costruiamo una.

• Successivamente, prendiamo non la grafia,

ma la pronuncia del vocabolo in lingua stra-

niera.

• Costruiamo un’immagine per la pronuncia

del vocabolo in lingua straniera.

• Associamo le immagini con P.A.V., avendo

sempre l’accortezza di partire dall’immagine

del vocabolo nella nostra lingua madre.

Questo perché molti vocaboli, i cosiddetti “falsi

amici”, possono trarre in inganno, in quanto

hanno un senso diverso da quello apparente

in italiano. Per esempio, in inglese il vocabolo

factory significa “fabbrica”e non “fattoria”che in-

vece si dice farm; quindi, il rischio che corre-

remmo se non partissimo sempre dall’immagi-

ne del vocabolo in italiano, è quello di dire che

in inglese “fattoria” si dice fabric. Qui di seguito

trovi diversi esempi svolti passaggio per pas-

saggio in modo da rendere il meccanismo più

chiaro e comprensibile.

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Impara l’inglese in un mese

italiano inglese pronuncia

libro book BUK

Immagine per la pronuncia del sostantivo in inglese:

un BUKo enorme

P.A.V.: il mio LIBRO preferito ha un BUKo enorme

nelle pagine e non posso leggerlo

italiano inglese pronuncia

famiglia family FÈMILI

Immagine per la pronuncia del sostantivo in inglese:

l’esclamazione di una persona con accento

meridionale che dice “FÈMMI LÌ”.

P.A.V.: una bella FAMIGLIA di malviventi viene

fermata dalla polizia con accento meridionale:

“FÈMMI LÌ!”

italiano inglese pronuncia

maestro teacher TICIA(R)

Immagine per la pronuncia del sostantivo in inglese:

un TIr con sopra un CIARlatano

P.A.V.: il mio INSEGNANTE preferito entra in classe a

bordo di un TIr con sopra un CIARlatano

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Facile, vero? Una volta capito il meccanismo

non c’è più bisogno di fare tutti i passaggi

ma sarà automatico creare direttamente

un’associazione tra l’immagine del vocabolo

in lingua madre e l’immagine della pronun-

cia del vocabolo in lingua straniera così co-

me sarà per tutte le prossime memorizzazio-

ni. All’inizio si può avere la sensazione che sia

più laborioso e lungo che leggere e ripetere.

Ti tranquillizzo subito. Questo è dovuto al

fatto che non siamo abituati a ragionare in

questo modo ma appena prenderemo un

po’ più di dimestichezza con la creatività e

con il metodo, imparare velocemente diven-

terà spontaneo e naturale. È esattamente co-

me guidare la macchina. All’inizio si pensa a

tutti i movimenti che dobbiamo fare, poco

dopo possiamo parlare tranquillamente,

ascoltare la musica o fare altro senza più

concentrarci sui movimenti. Pensare che sia

un metodo più laborioso e lungo è come se,

la prima volta che abbiamo tentato di far

partire la macchina per imparare a guidare,

avessimo pensato: “ma a quest’ora a piedi

avrei già fatto un chilometro”. È vero! Il fatto

è che se vuoi fare della strada e viaggiare per

il mondo quante possibilità in più hai dopo

che hai imparato a guidare?

Al fine di appren-

dere in modo

più efficace ci

tengo a illustrare

un concetto fon-

damentale per

ottenere un otti-

mo risultato: è il

concetto del

20/80. Questa re-

gola dice che in

ogni cosa che facciamo sono solo un 20%

delle azioni svolte quelle che danno l’80%

del risultato.

Se ci rifletti infatti è solo il 20% dei vestiti che

abbiamo nell’armadio quello che indossiamo

l’80% delle volte; è il 20% delle persone pre-

senti nella nostra mailing list a ricevere l’80 %

delle e-mail che scriviamo ed è solo il 20 %

dei venditori di un’azienda a produrre l’80%

del fatturato. E infine, se ci dedicassimo una

giornata di divertimento, sarà circa un 20% di

quella giornata a darci l’80% della felicità. Al-

la luce di questo è fondamentale focalizzarsi

su quel 20% che è formato dalle priorità sen-

za disperdere tempo ed energia su ciò che

non è prioritario.

Una cosa che ho imparato in tutti questi an-

ni di formazione è che alla fine quello che fa

la differenza sono i risultati. Ci sono persone

che trascorrono molto tempo sui libri e poi

non riescono a mettere insieme una frase

costituita da soggetto verbo e complemen-

to. Sinceramente di queste persone apprez-

zo l’impegno ma senza risultati non si va da

nessuna parte. Tante volte si conserva un

metodo inefficace e si passano molte ore a

studiare perché così si è conformi a quello

che ci hanno sempre detto, ovvero che ci

vuole tempo. A volte penso che molti conti-

nuino in quel modo o perché non si rendo-

no veramente conto del valore del loro tem-

po o perché preferiscono giocare sul sicuro e

non mettersi in discussione. Non fa riflettere

il fatto che la maggior parte delle persone

trattiene poco o nulla della grammatica e di

tutte le nozioni acquisite a scuola mentre un

bambino di sei anni, che ha passato i due

terzi del suo tempo a dormire e il terzo rima-

nente a giocare, sappia parlare tranquilla-

mente la lingua senza conoscere una nozio-

ne di grammatica, sapere cos’è un congiun-

tivo o un periodo ipotetico di secondo tipo?

Proprio da queste considerazioni nasce il mio

approccio diretto e orientato al risultato. Più

che aggiungere nozioni e regole penso sia

molto più importante toglierne.

Focalizzarsi effettivamente su quel 20% di voca-

boli e regole che ci danno l’80% della cono-

scenza della lingua. In inglese questo concetto

viene espresso con le parole less is more ovvero

tradotto concettualmente “meno dà più risulta-

to”. Possiamo chiamarla terapia d’urto nell’ap-

prendimento. È logico che per imparare in que-

sto modo è necessario esporsi, correre dei rischi

ma se il rischio che si corre è solo quello di fare

Tappa 1

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VOCALI

una gaffe vale decisamente la pena di correrlo.

In questo modo si vince sempre. Immagina: è

come un biglietto della lotteria particolare. Se ti

dicessero che costa 5 € e che, se non vinci ti

danno indietro 7 € e, se invece vinci, ti tieni la

tua vincita, non troveresti assurdo non giocare?

Qui succede esattamente la stessa cosa perché

comunque vada vinci sempre, ovvero impari.

All’inizio magari si fanno tanti errori ma sii con-

tento perché ogni errore porta con sé una le-

zione e più grande è l’errore più stiamo impa-

rando. L’unico modo per non sbagliare mai è

non fare mai nulla, ma, dal momento che ti stai

mettendo in gioco leggendo questo libro, que-

sto è un discorso che non ti riguarda.

Molti tendono a volere imparare a forza di leg-

gere e ripetere. Alcuni poi che ne hanno la pos-

sibilità pagano una professoressa privata che gli

spieghi tutta la grammatica alla perfezione, gli

spieghi gli esercizi e gli parli in lingua per aiutar-

li ad assimilare la pronuncia. Ai miei corsi i miei

allievi sanno che il mio sistema è l’opposto. Vuoi

imparare l’inglese, se vuoi farti aiutare da una

professoressa privata pagala affinché ti faccia

parlare, ti ascolti e ti corregga gli errori. In questo

modo la nostra mente inizierà a collegare tutte

le informazioni che ha a disposizione e soprat-

tutto anziché subirle è lei a cercarle. È diverso

sentire la professoressa che ci spiega come si di-

ce una determinata cosa rispetto a dirla noi stes-

si. Soprattutto quando non conosciamo un ter-

mine la nostra mente inizia a cercare tra tutte le

risorse che ha per trovare dei sinonimi o un mo-

do per trasferire quel concetto. In quell’istante

ha desiderio di conoscere quella parola perché

le serve e sta facendo un percorso molto impe-

gnativo proprio perché le manca quel termine.

Probabilmente se non sappiamo per esempio

come si dice la parola “coniglio”inizieremo a fare

un giro di parole e potremmo iniziare a dire: “è

un animale, ha 4 gambe, è piccolo…”

Nell’istante in cui ci facciamo capire e la pro-

fessoressa ci dice per esempio che “coniglio”

si dice rabbit, in quell’istante la nostra mente

registrerà quell’informazione perché ne ave-

va bisogno. Non solo, avremo anche utilizza-

to altre parole e costruito frasi per arrivare a

fare capire quello che volevamo dire. Riusci-

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remo a parlare in modo sempre più fluido,

noteremo i progressi e questo ci motiverà ad

andare avanti perché ci si rende conto che si

è in grado di farsi capire. Questo non succe-

derebbe minimamente se la professoressa ci

dicesse: “ripeti 10 volte coniglio-rabbit”.

Dal momento che questo libro è rivolto a co-

loro che vogliono imparare a PARLARE l’in-

glese metteremo più enfasi sulla pronuncia

piuttosto che sulla grafia. Questo perché per

poter parlare la prima cosa è capire l’interlo-

cutore, comunicare sarà una fase successiva

e successiva ancora sarà lo scrivere.

Per apprendere più velocemente non com-

pariranno tutti quei simboli particolari che si

trovano all’inizio di un qualsiasi dizionario

inerenti alla fonetica come per esempio quel-

li riportati nell’immagine seguente che ri-

guardano la pronuncia delle vocali.

Solo per imparare quelli ci vuole diverso tempo

ma soprattutto è difficile per chi non è del set-

tore attribuire ad un simbolo grafico un suono.

Sarebbe come per una persona che non ha mai

studiato musica osservare un pentagramma. A

lui quelle righe difficilmente evocano qualche

suono. Cercherò di trasferirti la pronuncia cor-

retta delle parole grazie alle conoscenze che già

hai e ad esempi di parole conosciute. Per ren-

derla più comprensibile la troverai scritta con le

lettere tradizionali che più riproducono la pro-

nuncia reale. Alcuni suoni che in italiano non

esistono sono rappresentati da lettere partico-

lari in modo da intuire immediatamente il suo-

no più vicino. Per avere un’idea la lettera s nella

parola rosa ha un suono che è diverso da quel-

lo nella parola gusto. Ogni volta che la s è sono-

ra come in “rosa” la rappresenteremo con “S”.

Impara l’inglese in un mese

Ω

u:

v

:εe

i:1eæa:a:

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19

Qui sotto è riportato uno schema di come rappresenteremo in modo immediato i suoni che in italia-

no non esistono e che useremo per avvicinarci il più possibile al suono corretto.

Tappa 1

Ovviamente ciò che ti permetterà di rendere il

tuo modo di esprimerti fluido e corretto sarà

ascoltare la lingua e soprattutto parlarla.

Per prima cosa dunque vediamo come gli in-

glesi pronunciano le singole lettere che com-

pongono le parole. Sapendo questo in molti

casi riusciremo anche a scrivere la parola cor-

rettamente proprio grazie alla conoscenza dei

suoni delle singole lettere. Questo ci sarà utile

anche per poter fare lo spelling ed essere com-

presi anche nella comunicazione telefonica.

Le parole che sono state scelte sono di uso

molto comune in modo da familiarizzare sem-

pre di più con la lingua. Nelle comunicazioni

internazionali per ovvi motivi di comprensione

e uniformità si usa l’alfabeto internazionale ov-

vero a come alpha, b come bravo, c come

charlie... Penso che non abbia senso in questa

fase memorizzare delle parole che potremmo

utilizzare rarissimamente nel linguaggio co-

mune. Per questo motivo useremo a come ap-

ple (“mela”), b come banana...

• S per rappresentare la “S” come nella parola “rosa”;

noi us AS

• (R) per la “R” che non si sente quasi;

noi siamo we are UI A(R)

• “Ô” per rappresentare la “O” chiusa;

vecchio old ÔLD

• “CC” in finale di parola per il suono “C” dolce come nella parola “ciao”:

pesca peach PIICC

• “K” per il suono gutturale come in “casa”

papero duck DAK

• “GG” in finale di parola per la “G” dolce come in “giù”:

arancia orange ORANGG

• “GH” per la “G” dura come in “ghiro”:

rana frog F(R)OGH

• “SH” per indicare in finale di parola il suono “SC” come nella parola “sci”:

autolavaggio car wash CA(R) UOSH

• “T” per indicare il suono a metà tra una “T” e il suono “CI”

(quasi il suono iniziale di uno starnuto):

due two TU

• “D” per indicare il suono a metà tra una “D” e il suono “CI”

(quasi il suono iniziale di uno starnuto):

asciutto/secco dry DRAI

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20

Impara l’inglese in un mese

Lettera Pronuncia Esempio Pronuncia esempio

a EI for Apple ÉPPOL

b BI for Banana BNANA

c SI for Car CA(R)

d DI for Dog DOG

e I for Elephant ELEFANT

f ÈF for Fox FOX

g GI for Giraffe GIRAFF

h EICC for Hotel HOTEL

i AI for Ink INK

puoi notare questa scritta

sulle cartucce della stampante

j GEI for Juliett GIULIETT

k KEI for Kilo KILOl EL for Lion LAION

lo snack lion sulla confezione ha proprio un leone

m EM for Motorbike MOTO(R)BAIK

n EN for Nut NAT

hai notato che la NUTella ha

la parola NUT nel suo nome?

o O for Orange ORANGG

p PI for Party PA(R)TI

q KIU for Queen QUIIN

r A(R) for RoSe RÔUS

s ES for Sun SAN

t TI for Turtle TA(R) TOL

hai mai sentito nominare le Ninja turtles?

Sono le tartarughe ninja del film diventate anche giochi per bambini.

u IU for Umbrella AMB(R)ELLA

il complesso degli U2

letto correttamente

si pronuncia IU TU

v VI for Violin VAIOLIN

w DABLIU for Whiskey UISKI

x EKS for X-ray ICS (R)EI

y UAI for Yacht IOT

z SED for Zebra SEBRA

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21

Se la pronuncia può sembrare la cosa più im-

pegnativa, la grammatica costituisce uno de-

gli aspetti più semplici in assoluto. Ce ne ren-

deremo conto già da subito.

Adesso che abbiamo accennato al metodo

inizieremo proprio dalle basi ma ci tengo a dir-

ti che una buona base già ce l’hai. Questo per-

ché molti vocaboli fanno già parte del nostro

linguaggio comune come per esempio wee-

kend, airbag e tanti altri riportati di seguito.

L’unica cosa è che non ce ne rendiamo conto

perché le abbiamo imparate così come sono e

quasi mai chiedendoci il perché o il significato

di quella parola in inglese. Per esempio il siste-

ma di protezione che serve per evitare alle au-

to di uscire fuori dalla carreggiata sappiamo

tutti quanti che si chiama guardrail ma cosa

vorrà dire? È una parola unica o è una parola

composta? Nell’istante in cui scopriamo che è

formata dalle parole guard (“guardia”) e rail

(“sponda”, “traversa”, “barra inferriata”) diventa

palese il suo significato e possiamo tradurla

come “barriera di protezione”.

A questo punto diventerà interessante porsi

domande su altre parole come body-guard

(“guardia del corpo”) o rail-way (“ferrovia”, way

significa “via”, “modo”) in quanto la nostra

mente cercherà di creare un collegamento tra

ciò che già conosce e ciò che deve ancora

scoprire. Infatti ogni cosa se si chiama in un

certo modo è per un motivo specifico e quin-

di anche in questo caso per poter imparare

bene è molto importante porsi in modo atti-

vo e andare con

curiosità alla ri-

cerca del perché

delle cose.

È assolutamente

da evitare invece

il fatto di bom-

bardare la mente

di informazioni subendole in modo passivo

in quanto questo è il modo migliore per di-

menticarle velocemente.

Quante parole

pensi siano neces-

sarie per farsi capire

in qualsiasi situa-

zione? Molte volte

ci si scoraggia di

fronte a dizionari

con 100.000 vocaboli pensando che prima di

poterli imparare occorrano anni. In realtà la

stessa cosa dovrebbe succedere di fronte a un

dizionario in lingua italiana in quanto sono

presenti migliaia di parole ma non è strano sa-

pere che quelle che utilizziamo nel linguaggio

quotidiano variano tra 900 e 1200?

In questo numero ovviamente non rientrano

termini specifici di particolari settori come

per esempio la medicina o l’ingegneria. In

questo caso il numero aumenta in modo

considerevole. Sappi che comunque parti già

con una buona base infatti la parte che se-

gue serve per darti la consapevolezza di

quante parole già sai in inglese.

Immagina, è come se decidessi di aprire un

nuovo conto in banca e il direttore ti dicesse:

“ma lei è consapevole del fatto che ha già de-

positato un’importante somma presso di noi e

ha anche maturato degli interessi?”. Non ti fa-

rebbe molto piacere? Ebbene adesso stai per

renderti conto degli interessi maturati in tutto

il periodo prima della lettura di questo libro.

Prima di procedere con la lettura ti chiedo di

pensare indicativamente al numero di parole

che già pensi di conoscere ovvero gli interessi

maturati e di scriverlo nello spazio sottostante.

Numero di parole in inglese che penso di co-

noscere____________

Tappa 1

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italiano inglese pronuncia

dopo after AFTE(R)

Immaginiamo un giovane che pensa a quando sarà

vecchio ovvero DOPO e che si darà l’AFTERshave.

italiano inglese pronuncia

prima before BIFO(R)

Un anziano pensa a quando era giovane, ovvero

molto tempo PRIMA, che si trovava addosso una

lingua BIFORcuta.

Questo ti permetterà di fare un confronto e

valutare se erano di più o di meno.

I termini seguenti sono catalogati in ordine

alfabetico ma se da uno se ne può collega-

re un altro allora comparirà anche questo

anche se inizia con una lettera diversa. Que-

sto per favorire i collegamenti tra le idee e

stimolare la curiosità e la ricerca delle infor-

mazioni.

Troverai vocaboli che conosci molto bene e al-

tri che magari hai sentito solo qualche volta.

La cosa meravigliosa di questa scoperta è che

l’essere consapevoli del perché una cosa si

chiama in un certo modo ci permette di usare

poi quel vocabolo o verbo in tutti gli altri con-

testi in cui può essere utilizzato. In molti casi

compare l’associazione e l’immagine per me-

morizzarli nel caso non li conoscessi o per

consolidarli ulteriormente nel caso in cui già li

sapessi. Per ogni vocabolo mettiamo a fianco

la traduzione e le cose che scopriamo. Queste

ovviamente possono essere di più o di meno

anche in base alla parola che abbiamo di fron-

te. Alcune parole di uso comune come bar o

pub non danno spunti di apprendimento co-

me altre composte e per questo molte non

compariranno neanche. Da ogni parola cer-

cheremo di prendere il maggior numero pos-

sibile di insegnamenti in modo da trovarci con

un bagaglio considerevole di nozioni già ac-

quisite prima di partire.

Ogni parola in inglese ha a fianco un quadra-

tino per barrare le parole che già conosci e

numerarle in modo progressivo; così arriverai

alla fine senza bisogno di contarle per sapere

gli interessi effettivi maturati.

Alla fine di questa prima parte avrai la consape-

volezza di conoscere già molte parole.

22

A

after-shave � dopo barba

Cosa scopriamo?

Che “after” significa “dopo” quindi tutte le parole

composte con “after” significano “dopo qualcosa”.

Altri esempi possono essere il gelato al gusto after

eight � (tradotto è “dopo le 8” in realtà il gusto è

menta e cioccolato perché deriva dal nome di un

cioccolatino molto famoso fatto con questi due

gusti che tradizionalmente veniva mangiato dopo

cena) oppure la parola afternoon� (dopo mezzo-

giorno quindi pomeriggio).

Per analogia memorizziamo ora come si dice “prima”.

Shave � in realtà non significa “barba” (che si dice

beard�) ma “rasatura” quindi la traduzione corret-

ta sarebbe “doporasatura”.

Shave può essere anche un verbo quindi nella forma

all’infinito diventa “to shave” ovvero “radersi”, “farsi la

barba”.

Impara l’inglese in un mese

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23

airbag � letteralmente “borsa di aria”

Cosa scopriamo?

Impariamo che air � significa “aria” e bag �

“borsa”.

Tappa 1

Regole grammaticali e nozioni utiliIl verbo all’infinito in inglese si riconosce perché è preceduto dalla parola to.

Per esempio il verbo “essere” è to be e il verbo “avere” è to have.

italiano inglese pronuncia

radersi to shave SCEIV

Immagine per la pronuncia del verbo in inglese:

uno SCEmo che mostra a tutti la sua partita IVa

P.A.V.: a RADERSI è uno un po’ SCEmo che mostra la

sua partita IVa

italiano inglese pronuncia

barba beard BIA(R)D

Immagine per la pronuncia del sostantivo in inglese:

un biliardo romano ovvero un BIARDo.

P.A.V.: un signore con la BARBA molto lunga la usa

per pulire il panno di un biliardo romano ovvero

un BIARDo

italiano inglese pronuncia

aria air ÈÈ(R)

Immagine per la pronuncia del sostantivo in inglese:

tanta verdissma ÈRba.

P.A.V.: l’ARIA mangia tanta Èrba (per essere certi di

ricordare che è ARIA e non vento mettiamo sullo

sfondo un AIRone)

italiano inglese pronuncia

borsa bag BÈG

Immagine per la pronuncia del sostantivo in inglese:

una coloratissima BEGonia.

P.A.V.: dalla nostra BORSA spunta una coloratissima

BEGonia

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Impara l’inglese in un mese

all right � tutto bene, tutto a posto

Cosa scopriamo?

Che all significa “tutto” �. La scritta alla fine

dei cartoni animati That’s all folks! significa

“Questo è tutto gente!”. “Right” ha molti signi-

ficati. Principalmente possiamo tradurlo con

“giusto”, “corretto” ma anche “destra”�.

A questo punto per completezza memorizzi-

amo anche come si dice “sinistra”.

anti-doping � esame anti droga

Cosa scopriamo?

Che “droga”, “stupefacente” si dice dope (dope

è più legato all’ambito sportivo mentre “dro-

ga” in genere si dice drug) e che lo stesso

dope è un verbo to dope � che significa

“drogarsi”, “assumere sostanze stupefacenti”.

italiano inglese pronuncia

destra right (R)AIT

Immagine per la pronuncia del sostantivo in inglese:

il canale televisivo RAI Tre.

P.A.V.: una persona con idee politiche di DESTRA è

un po’ confusa e gira con un televisore in testa che

proietta i programmi di RAITre

all inclusive � tutto compreso

Cosa scopriamo?

Sappiamo già che all significa “tutto” e pen-

sando ad un viaggio all inclusive ci rendiamo

conto che inclusive significa “incluso” � o

meglio “comprensivo di tutto” infatti in

italiano inglese pronuncia

includere to include INCLUUD

Immagine per la pronuncia del verbo in inglese:

un INCUDine.

P.A.V.: all’agenzia viaggi INCLUDONO nel nostro

pacchetto vacanze anche un INCUDine

italiano inglese pronuncia

drogare to dope DOUP

Immagine per la pronuncia del verbo in inglese:

una persona che dice DOPO.

P.A.V.: durante una gara un atleta si sta

DROGANDO e chiede ad un altro “anche tu ti

DROGHI?”. L’altro risponde “no io DOPo!”.

italiano inglese pronuncia

sinistra left LEFT

Immagine per la pronuncia del sostantivo in inglese:

il LiFTing.

P.A.V.: una persona con idee politiche di SINISTRA si

fa un LiFTing per sembrare più giovane

questo tipo di viaggi non bisogna preoccu-

parsi di nulla in quanto tutti i servizi sono già

compresi.

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Tappa 1

art director � direttore artistico

(pronuncia ART DAIRECTOR)

Cosa scopriamo?

Usato soprattutto per delineare il direttore

artistico solitamente riferito al cinema. Infatti

art significa “arte” � e director “direttore”�.

assist � aiuto

Cosa scopriamo?

Nei giochi di squadra, specialmente nella pal-

lacanestro e nel calcio, si intende un passag-

gio che permette a un compagno libero di

segnare un punto. In un contesto più ampio

il termine assist significa “appoggio”, “aiuto”e il

verbo to assist “assistere”.

award � riconoscimento, premio

(pronuncia AUA(R)D)

Cosa scopriamo?

La notte degli Award è la notte in cui si cele-

brano personaggi famosi per i successi ot-

tenuti e pensando a questo scopriamo che

award significa proprio “riconoscimento”,

“premio”.

B

baby �

Cosa scopriamo?

È il termine che uti-

lizziamo per definire

qualcosa di piccolo e

scopriremo che tutte

le volte che compare ci si riferisce a qualcosa

inerente al mondo dei piccoli o a qualcosa di

piccolo. Per esempio sulle piste da sci con “ba-

by”si intende una pista molto facile dove i prin-

cipianti possono prendere confidenza con gli

sci. Parlando di alcolici è una piccola porzione,

un baby pensionato invece è una persona che

è andata in pensione molto presto.

baby-doll � piccola bambola

Cosa scopriamo?

Il baby-doll è un in-

dumento femminile

da notte, costituito

da una camiciola

molto corta, spesso

con mutandine coordinate e usata per

dormire al posto del pigiama.

Il nome doll (dall’inglese “bambola”) in realtà in

questo contesto è il vezzeggiativo di Dorothy,

interpretata da Carrol Baker, che indossava

questo tipo di biancheria intima, nel film del

1956 Baby Doll, pellicola che ha lanciato l’uso

del baby-doll come arma di seduzione.

audience � pubblico, ascolto

(pronuncia ODIENS)

Cosa scopriamo?

È il termine che si usa per indicare il numero

di spettatori raggiunto da un programma o

da un messaggio pubblicitario televisivo in

un determinato periodo di tempo. Con il ter-

mine audience si intende anche “pubblico”.

italiano inglese pronuncia

assistere to assist ASSIST

Immagine per la pronuncia del verbo in inglese:

un ASSIST ovvero un passaggio che permette di

segnare un punto.

P.A.V.: un professore ASSISTE un altro e a un certo

momento smette di ASSISTERE e fa un ASSIST

Regole grammaticali e nozioni utili.Notiamo come il suffisso -ing aggiunto alla fine indichi l’azione di fare la cosa che

esprime il verbo per esempio jogging �, shopping �... Tradotto in italiano sareb-

be il verbo espresso alla forma di gerundio ma in questi casi lo intendiamo come

sostantivo. Quindi non diremo “correndo”, o “facendo compere” ma con quel ter-

mine indicheremo proprio l’azione di correre o di andare per negozi.

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Impara l’inglese in un mese

Dal film emergeva come, colei che lo usa

come arma di seduzione per il proprio partner,

è una piccola bambola, appunto una Baby-

Doll. Scopriamo che “bambola” si dice doll �.

background � retroterra, sfondo

(pronuncia BÈKGRAUND)

Cosa scopriamo?

Con background si intende il “retroterra”. Per es-

empio a volte si usa l’espressione “con un

background del genere non poteva che avere

successo”. Si intende il passato e le esperienze

personali. Da qui scopriamo che back significa

“indietro”� e ground “terreno”�.

La parola ground la troviamo anche in under-

ground ovvero “metropolitana” � (letteral-

mente “sotto terra”). Da qui scopriamo che un-

der significa “sotto”�, infatti nel gioco del cal-

cio una squadra under 21 è formata da calcia-

tori di età inferiore ai 21 anni.

Per memorizzarlo

possiamo immag-

inare SOTTO un

tavolo la squadra

UNDER 21 che gioca.

Memorizziamo anche

l’opposto: SOPRA si dice ON.

Immaginiamo che SOPRA allo stesso tavolo

ci sia un’ONda.

back-up � salvataggio dati

(pronuncia BÈKAP)

Cosa scopriamo?

È un termine usato nel settore informatico

che indica un’operazione di salvataggio di

tutti i dati in modo che se per qualche moti-

vo il lavoro dovesse perdersi si ha una copia

di sicurezza di tutti i dati o programmi. Il ter-

mine deriva da back “indietro”� e up “su”�.

In pratica è come se fotografassi una situ-

azione ora e potessi, in un secondo momen-

to, tornare a quell’istante.

balance � equilibrio, bilancia

(pronuncia BALANS)

Cosa scopriamo?

Guardando alcune autoradio scoprirai che

questa scritta com-

pare sul pulsante per

bilanciare il suono tra

le casse.

band � banda, gruppo (pronuncia BÈND)

Cosa scopriamo?

È il termine con il

quale si denota un

gruppo di persone.

Molte volte è utilizzato

nel settore musicale.

baseball � palla base (pronuncia BEIS BÔLL)

Cosa scopriamo?

Nel baseball, con base si intende ciascuno dei

vertici del diamante che i giocatori in attacco

cercano di occupare in successione per fare

punti. Quindi scopriamo che base significa

“base”� e ball “palla”�.

Notiamo che la parte ball compare anche in

altre parole come basketball �, football �,

softball �, punchball �. Andiamo a capirne i

significati.

Il basketball è la palla-

canestro infatti basket

� significa “canestro”,

“cestino”. Possiamo

memorizzarlo veloce-

mente immaginando

un CESTINO che gioca a BASKET.

Il football letteralmente è “pal-

la piede” infatti foot significa

proprio “piede”�.

Possiamo memorizzarlo im-

maginando un PIEDE che fa

FOOTing.

Il punchball è quel gio-

co alle giostre dove si

tira con forza un pug-

no a una palla.

Infatti punch significa

proprio “pugno”�.

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27

Tappa 1

Il softball invece è il ba-

seball femminile. Let-

teralmente è “palla sof-

fice”, soft significa an-

che “soffice”�.

La parola soft la trovia-

mo anche in altri contesti come soft-drink �,

soft-ware �… andiamo a scoprire come mai.

Con soft-ware si intendono le istruzioni che

vengono interpretate da un computer. È la

cosiddetta parte non fisica del pc. Infatti il

termine soft è in opposizione al termine hard

� che significa “duro”.

L’hardware � infatti è la struttura fisica vera e

propria. Il termine hard compare anche in

hard-disk � “disco duro” (proprio in oppo-

sizione al floppy disk � “disco floscio”, “molle”

in quanto è flessibile), hard rock “rock duro”

con il quale si intende un genere di musica

rock con particolare intensità dei suoni.

Con soft-drink si in-

tende una bibita non

alcolica ma gasata.

Drink deriva dal verbo

to drink che significa

“bere”�. Per memoriz-

zarlo immaginiamo uno che beve un tele-

fono che squilla DRIIN con vicino la lettera K.

Un long drink � (in realtà questo termine

non viene usato all’estero dove si usa cock-

tail) è una bibita alcolica con gradazione dal

16 al 40% e molto ghiaccio. Infatti long sig-

nifica “lungo”.

Puoi notare questa parola anche sul retro dei

tir. La scritta che compare è long vehicle

ovvero “veicolo lungo”�.

base jumping � (pronuncia BEIS GIAMPIN)

Cosa scopriamo?

Sappiamo già che base significa “base” e

jumping “saltando” (da to jump “saltare”�), in-

fatti è quello sport dove le persone si lan-

ciano con un paracadute da una base fissa

(quindi né aereo né elicottero). Inoltre, se si-

ete amanti degli sport estremi, saprete che in

realtà base è anche l’acronimo che sta per

building “costruzione” � (da to build “costru-

ire” �, per esempio il nome Empire State

Building), antenna “antenna”�, span “campa-

ta” � (intendendo ponti, archi, duomi) e

earth “terra” (luoghi naturali) �.

italiano inglese pronuncia

lungo long LONG

Immagine per la pronuncia dell’aggettivo in inglese:

un LONGobardo dall’aspetto inquietante.

P.A.V.: una cosa lunga che fa anche il salto in

LUNGO e anziché atterrare sulla sabbia atterra su

un LONGobardo

italiano inglese pronuncia

corto short SCIORT

Immagine per la pronuncia dell’aggettivo in inglese:

gli SCI nell’ORTo.

P.A.V.: immaginiamo un qualcosa di molto CORTO

sperduto con gli SCI nell’ORTo

Corto invece è short �. Infatti un modo per

chiamare i pantaloni corti è shorts �.

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Impara l’inglese in un mese

Deriva dal verbo inglese to call che significa

“chiamare” �.

beach-volley �

Cosa scopriamo?

È il gioco della pallavolo su sabbia infatti con

volley si intende proprio “pallavolo”� ma la

cosa che contraddistingue questo tipo di

pallavolo da quello tradizionale è che è gio-

cato su sabbia. Infatti beach significa proprio

“spiaggia”�.

italiano inglese pronuncia

corpo body BODY

Immagine per la pronuncia del sostantivo in inglese:

l’azione di fare BODY building.

P.A.V.: il corpo di questa persona è molto

sviluppato perché ogni sua parte fa BODY building

italiano inglese pronuncia

chiamare to call CÔLL

Immagine per la pronuncia del verbo in inglese:

un COLLo.

P.A.V.: immagniamo una persona che CHIAMA

qualcuno usando come amplificatore il COLLo

di un altro

italiano inglese pronuncia

spiaggia beach BIICC

Immagine per la pronuncia del sostantivo in inglese:

una BICi.

P.A.V.: immaginiamo che su questa SPIAGGIA

non ci si vada per prendere il sole ma per andare

in BICi

Building è una parola che compare anche in

body building �. Pensando a che cos’è ci ren-

diamo conto che significa letteralmente

“costruzione del corpo”. Body infatti significa

“corpo”�.

Lo troviamo anche

nell’espressione body-

guard ovvero “guardia

del corpo” �, infatti

guard (pronuncia

GA(R)D) significa “pro-

tezione”, “guardia”�.

beautycase �

Cosa scopriamo?

In italiano con beautycase intendiamo il con-

tenitore con all’interno tutti i prodotti per la

bellezza personale ovvero spazzolino, denti-

fricio, schiuma da barba per gli uomini,

prodotti cosmetici, trucco e così via per le

donne. Da qui scopriamo che beauty � sig-

nifica “bellezza” e case � (pronuncia KEIS) in

questo caso è “contenitore”.

Il termine beauty compare anche in beauty

center � (pronuncia BIUTI SENTA(R)) ovvero

“centro di bellezza”.

Da qui scopriamo che center significa “centro”

�. Un call center è un posto dove ci sono tut-

ti i dispositivi e i sistemi per effettuare chia-

mate telefoniche da e verso un’azienda e an-

che per privati.

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Tappa 1

beautiful � bellissimo, meraviglioso

Cosa scopriamo?

La celebre soap opera Beautiful ha come nome questo aggettivo che significa “meraviglioso”,

“splendido”, “incantevole”, “bellissimo”.

AGUZZA LA VISTAL’auto della Volkswagen che in Italia chiamiamo maggiolinodeve il suo nome al fatto che in America venga chiamato bee-tle �. Fu anche protagonista del film Il maggiolino tutto matto.Abbiamo quindi scoperto che beetle significa “scarafaggio”.

italiano inglese pronuncia

scarafaggio beetle BITÔL

Immagine per la pronuncia del sostantivo in inglese:

il gruppo musicale dei Beatles.

P.A.V.: immaginiamo dei simpatici SCARAFAGGI

che vanno al concerto dei BITOLs

AGUZZA LA VISTAIl celebre film interpretato da Russel Crowe A beautiful mindsignifica proprio “mente meravigliosa”�.

bed and breakfast � letto e colazione

Cosa scopriamo?

Se pensiamo ad una struttura che offre

servizio bed & breakfast ci rendiamo conto

che deve il suo nome al fatto che nel servizio

siano inclusi il posto per dormire (bed “letto”)

� e la colazione (breakfast “colazione”) �.

italiano inglese pronuncia

letto bed BED

Immagine per la pronuncia del sostantivo in inglese:

un BEDuino.

P.A.V.: vorremmo andare nel nostro letto ma

purtroppo non possiamo perché è già occupato

da un BEDuino

Beatles �

Cosa scopriamo?

The Beatles, ovvero “scarafaggi”. Anche se

bisogna dire che la parola non è proprio cor-

retta infatti scritta in quel modo non esiste

(“scarafaggi” è beetles). La sua grafia è dovuta

al fatto che il gruppo suonava una musica

beat e da lì la decisione di cambiare il nome

da The Beetles a The Beatles.

Page 30: Imparal’inglese in unmese - Matteo Salvo€¦ · Per raggiungerlo faremo diversi esercizi che ... sto concetto con un esempio sportivo è come immaginare di imparare a correre bene

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Impara l’inglese in un mese

REGOLE GRAMMATICALI E NOZIONI UTILINotiamo come in inglese molte volte aggiungendo il suffisso -er al verbo si ot-tenga direttamente il sostantivo. Il suffisso -er per esempio nella parola seller fa sìche il significato letterale sia colui che vende. Alcuni esempi possono essere bo-dy builder�, speaker�.

italiano inglese pronuncia

vendere to sell SELL

Immagine per la pronuncia del verbo in inglese:

una SELLa.

P.A.V.: una persona che VENDE SELLe per cavalcare

ma le tiri dietro ai clienti

best seller � letteralmente “migliore vendi-

tore”

Cosa scopriamo?

Best “migliore”� e seller “venditore” dal verbo

to sell “vendere”�. Si può trovare questa scrit-

ta sulle fascette di libri che hanno avuto

grande successo ovvero quelli che hanno

venduto di più.

italiano inglese pronuncia

colazione breakfast B(R)EIKFAST

Immagine per la pronuncia del sostantivo in inglese:

un BREAK in un FASTfood.

P.A.V.: è tarda mattinata e vogliamo fare

COLAZIONE per fare un BREIK e scegliamo come

posto un FASTfood

italiano inglese pronuncia

grande big BIG

Immagine per la pronuncia dell’aggettivo in inglese:

dei BIGodini.

P.A.V.: qualcosa molto GRANDE non è soddisfatto

del suo look e inizia a farsi i BIGodini

big bang � grande esplosione

Cosa scopriamo?

Scopriamo che è il termine usato per delineare

il momento in cui si è formato l’universo che è

avvenuto con una grossa esplosione; appunto

big “grande”� e bang “esplosione”�.

bitter � amaro

Cosa scopriamo?

Scopriamo che lo possiamo trovare scritto

sulla carta di alcune confezioni di cibo come

la cioccolata o alcune bevande.