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In Calabria torniamo sempre molto volentieri, nonostante i chilometri che la separano dalla nostra Romagna. Le due settimane circa di vacanze estive, anno 2011, le dedichiamo quindi a questa regione, con l’intenzione di trascorrere giornate di totale relax in riva al mare e non solo. Per la scelta del campeggio sul mare ci affidiamo ad internet; per il “non solo”, oltre alla rete, una buona guida turistica cartacea fa ancora la differenza. L’edizione 2011 Calabria del Touring sarà utile ed alcune descrizioni dei luoghi visitati saranno da qui estrapolati. Sulla costa ionica, già visitata in anni passati a nord, cade ancora la scelta, però con l’intenzione di scendere più giù, sul confine tra la provincia di Catanzaro e Reggio Calabria. Dopo aver visionato on line (per quel che è possibile) e chiesto informazioni telefoniche ad alcuni camping, poniamo l’attenzione sul camping Poseidon a S.Caterina dello Ionio. Confermata la disponibilità non ci resta che preparare la caravan, i bagagli e le nostre inseparabili canoe. Come ormai consuetudine, l’ultimo giorno di lavoro torno a casa agganciato, si caricano le canoe sul tetto, le valigie in auto e si parte. Siamo in vacanza, niente fretta, dopo circa un’ora e mezzo di viaggio siamo nella bella area di sosta a Loreto, cena in caravan, due passi e una dormita tranquilla. Scendiamo lungo l’autostrada adriatica quasi a velocità di codice fino a Vasto sud, poi strada statale bella e scorrevole fino a Taranto e quindi ss 106 ionica. A Molfetta tappa all’Outlet, tanto l’arrivo al camping è fissato per il mattino successivo. Il camping Vascellero di Cariati Marina offre il camper stop per una notte e sarà il nostro appoggio. Peccato che ormai sia concentrato tutto sul villaggio, con folta, rigogliosa e caratteristica vegetazione, ben curato sotto ogni aspetto, mentre la zona camping è poco frequentata ed in uno stato certamente non consono alla struttura (sono costretto ad usare un eufemismo). E’ quasi sera ma troviamo il tempo per un tuffo in mare poi, seguendo il consiglio di alcuni villeggianti, optiamo per la pizzeria con pizzaiolo napoletano . Ottima scelta, elegante ristorante-pizzeria sul mare, lume di candela, servizio e pizza eccellenti.

In Calabria torniamo sempre molto volentieri, nonostante i

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In Calabria torniamo sempre molto volentieri, nonostante i chilometri che la separano dalla nostra

Romagna. Le due settimane circa di vacanze estive, anno 2011, le dedichiamo quindi a questa regione, con

l’intenzione di trascorrere giornate di totale relax in riva al mare e non solo. Per la scelta del campeggio sul

mare ci affidiamo ad internet; per il “non solo”, oltre alla rete, una buona guida turistica cartacea fa

ancora la differenza. L’edizione 2011 Calabria del Touring sarà utile ed alcune descrizioni dei luoghi visitati

saranno da qui estrapolati. Sulla costa ionica, già visitata in anni passati a nord, cade ancora la scelta, però

con l’intenzione di scendere più giù, sul confine tra la provincia di Catanzaro e Reggio Calabria. Dopo aver

visionato on line (per quel che è possibile) e chiesto informazioni telefoniche ad alcuni camping, poniamo

l’attenzione sul camping Poseidon a S.Caterina dello Ionio. Confermata la disponibilità non ci resta che

preparare la caravan, i bagagli e le nostre inseparabili canoe. Come ormai consuetudine, l’ultimo giorno di

lavoro torno a casa agganciato, si caricano le canoe sul tetto, le valigie in auto e si parte. Siamo in vacanza,

niente fretta, dopo circa un’ora e mezzo di viaggio siamo nella bella area di sosta a Loreto, cena in caravan,

due passi e una dormita tranquilla.

Scendiamo lungo l’autostrada adriatica quasi a velocità di codice fino a Vasto sud, poi strada statale bella e

scorrevole fino a Taranto e quindi ss 106 ionica. A Molfetta tappa all’Outlet, tanto l’arrivo al camping è

fissato per il mattino successivo. Il camping Vascellero di Cariati Marina offre il camper stop per una notte

e sarà il nostro appoggio. Peccato che ormai sia concentrato tutto sul villaggio, con folta, rigogliosa e

caratteristica vegetazione, ben curato sotto ogni aspetto, mentre la zona camping è poco frequentata ed in

uno stato certamente non consono alla struttura (sono costretto ad usare un eufemismo). E’ quasi sera ma

troviamo il tempo per un tuffo in mare poi, seguendo il consiglio di alcuni villeggianti, optiamo per la

pizzeria con pizzaiolo napoletano . Ottima scelta, elegante ristorante-pizzeria sul mare, lume di candela,

servizio e pizza eccellenti.

Attraversiamo i paesi lungo la statale ionica senza grosse difficoltà (eccetto un po’ di traffico a Catanzaro

lido) ed in tarda mattinata siamo a Santa Caterina dello Ionio, al camping Poseidon. Per entrare c’è un

sottopasso poiché è necessario superare la ferrovia. Il nostro treno avrebbe potuto avere problemi causa

l’altezza , quindi ci è stato consigliato un altro sottopasso, più alto, qualche centinaio di metri prima del

camping , che poi si raggiunge tramite uno sterrato. Questo passaggio non rientra nella proprietà del

camping ma viene usato in emergenza. Qui l’altezza non è un problema, ma è stretto, con leggera discesa e

quindi salita e le curve a gomito in ingresso e uscita rendono difficile il passaggio per auto e caravan. Il

fondo è in alcuni punti irregolare con pietre non unite che creano buche. Una rigorosa perlustrazione a

piedi precede l’entrata.

Entrati al camping ci dirigiamo in reception dove siamo invitati a posizionare con calma la caravan nel punto

desiderato, per la registrazione ci penseremo nel pomeriggio. La struttura è piccola, con poche piazzole e

diversi bungalow in muratura, molto carina. Una parte con piccole piante costantemente irrigate è indice

un futuro sviluppo

Prima di piazzarci un’occhiata alla spiaggia e al mare. E’ una bella giornata di sole, siamo abbagliati

dall’immensa luce tipica del sud, la spiaggia con sabbia bianca è stata appena pulita e non ancora

calpestata, è una meraviglia. Prima di raggiungere l’acqua l’arenile sabbioso lascia il posto a sassolini. In

questi casi difficile resistere ad un tuffo, per sistemare la caravan e pranzare c’è tempo...

Prendiamo posto. Il fronte mare è come diviso in due zone: una occupata da due caravan ed un camper.

Sono tre coppie di Bologna, Milano e Reggio Calabria che da cinque anni passano qui la loro estate, ma

sono la bellezza di trent’anni che si spostano insieme. Hanno una piccola e vetusta imbarcazione con cui

continuano ad andare a pesca al largo e inevitabilmente chiedere soccorso per avaria..... sono loro a

decidere l’apertura e la chiusura del camping...a detta del titolare..

L’altra zona lasciata libera. Non ci si deve posizionare per lasciare respiro e vista mare al bar ed ai

bungalow. Su consiglio della proprietaria usufruiamo del primo posto utile con vista mare, al confine della

zona “off limits”...

I primi giorni sono di totale relax in riva al mare sul posto, una camminata in spiaggia (saranno circa due

chilometri ) per raggiungere il paese e nulla di più. Ecco cosa intendo:

La visita di Tury , Claudio F e rispettive famiglie ci permette di trascorrere una splendida domenica di mare

(ed anche qui devo aggiungere:..e non solo..) in seguito torneranno anche con le loro caravan

Marco (Fritz) , Stefano (Rozzy) e famiglie trascorreranno qui parte delle loro vacanze; eccoci qua, in una

posa “insolita”...

Costantino si occupa della manutenzione del verde, della raccolta delle foglie (e lo fa ...costantemente)

tenendo in ordine il terreno ed ogni altro lavoro necessario. La moglie si occupa delle pulizie nei bungalow

ed in cucina. Anche per loro una foto, poi l’ingresso dal mare ed il bar:

Giornata di pesca. Quando trova il tempo e le condizioni del mare lo permettono, il titolare prima di sera

mette a disposizione la sua barca per un’uscita a pesca, esclusivamente con lenza. Pesce a cena garantito

(in questo caso non abbondante ma in uscite successive il secchio è aumentato di peso in modo

considerevole, pescando anche più pesci in un sol colpo). Per pulire il pesce freschissimo e per la sua

qualità in tavola è necessario osservare alcune norme dettate dal titolare...in riva al mare, con acqua di

mare e lasciare lo scarto ai gabbiani....poi in griglia!

L’ancora simbolo di Santa Caterina dello Ionio, il suo lungomare e la sua spiaggia:

Dopo tanto mare è giunto anche il momento di muoverci un po’. Prendiamo l’auto e ci dirigiamo verso

Bivongi. Prima tappa le cascate del Marmarico. Il lungo percorso per raggiungerle parte da Bivongi, uno

sterrato veramente dissestato , con tempo di percorrenza a piedi piuttosto alto. Esiste però un servizio

navetta con Land Rover del quale usufruiamo, così da visitare nel pomeriggio altri luoghi interessanti. Il

servizio parte dal bar in paese e l’autista, riconoscendo subito il turista, propone l’escursione. Meglio se,

come nel nostro caso, a bordo vi siano più persone; essendoci una tariffa minima per il viaggio si risparmia

un poco. Le cascate del Marmarico sono formate dalla fiumara Stilaro, la quale si getta tra ripide pareti di

roccia con un salto di circa 100 metri. Le più alte della Calabria e, come sottolineato dall’autista nonché

guida, le più alte cascate NATURALI d’ItaliaLa navetta arriva fino ad un parcheggio dove, dopo aver

attraversato uno stretto ponticello da vertigini, è necessario percorrere a piedi nel bosco un sentiero

..comunque ben segnalato!

Un luogo solitario e suggestivo è la basilica di S.Giovanni Theresti, unico avanzo di un monastero italo-greco

che sul finire del XI secolo divenne meta di pellegrinaggi per opera di S.Giovanni Theresti, un monaco

giunto dalla Sicilia in seguito all’invasione araba. Restaurata, la basilica è stata restituita al culto grazie ai

monaci ortodossi del monte Athos.

Altro luogo suggestivo è il santuario di S.Maria della Stella, o Montestella. Una lunga scala scavata nella

roccia e consumata dai passi dei pellegrini scende alla grotta santuario, aggrappata sullo strapiombo, al cui

interno vi è una statua in marmo bianco della Vergine.

Bivongi è rinomato anche per il robusto vino rosso prodotto dai suoi vigneti. Non posso esimermi, chiedo

informazioni per strada circa un buon produttore...e chi meglio di lui per un vino nostrano? Mi accompagna

a casa sua in centro, assaggio e ne acquisto una damigianina...eccezionale! Certo avrà quasi 16 gradi....

Per terminare la giornata visitiamo Stilo, con case in pietra scura che paiono dipinte nella roccia. Stilo è

stata reputata patria del filosofo Tommaso Campanella, ricordato con un monumento bronzeo del 1923 nei

pressi della chiesa di S.Francesco in piazza Carnovale. Imponenti la Cinta Muraria e le Entrate a Stilo che

sono cinque, una delle più importanti e suggestive la Porta Stefanina

Ma il più importante monumento della regione, ancora miracolosamente intatto, è senza dubbio la

celebre Cattolica, universalmente riconosciuta come un’opera unica nella singolarità della sua costituzione

e del suo meraviglioso equilibrio architettonico.

Leggendo la guida e guardando si scoprono particolari molto interessanti che difficilmente sarebbero

notati.

Partiti dal camping e diretti a Stilo ci dissero: vedrete, è più piccola della vostra roulotte, una

“bomboniera”...

Sarà pur vero che sulla costa ionica il tramonto non è quello di Tropea, ma per chi è abituato ad

alzarsi presto lo spettacolo non cambia poi tanto…

Lasciamo la spiaggia per un’altra uscita giornaliera, assai più a sud. “Gente in Aspromonte” racconta di queste terre di aspra bellezza e della vita difficile dei suoi

contadini. Del suo autore, Corrado Alvaro, uno dei maggiori scrittori italiani della prima metà del

‘900, è rimasta la casa natale nel vecchio nucleo del paese di San Luca. E’ la nostra meta.

Arriviamo nella piazzetta dove si trova la chiesa, la casa natale di Corrado Alvaro ed il bar...ci

sembra di tornare indietro nel tempo. C’è un piccolo tavolo nel centro della piazza e quattro signori

che giocano a carte. E’ quasi mezzogiorno, consumiamo qualcosa al bar, le immagini pubblicitarie

dei gelati e della birra sono in sintonia con l’ambiente. Mentre siamo lì, arriva un auto con quattro

turisti, parcheggiano ed entrano al bar. Sono piemontesi, ma una ragazza è di origine calabrese.

Contenti sia noi che loro di esserci incontrati chiediamo insieme notizie per visitare la casa dove

nacque Corrado Alvaro. Sia la casa che la vicina chiesa sono chiuse e dispiacerebbe perdere la visita. Chiediamo altre

informazioni al tavolo da gioco in piazza, la ragazza calabrese è loquace. Fortuna vuole che uno dei

giocatori sia un professore, presidente della Fondazione Corrado Alvaro. Considerato il nostro

interesse effettua una telefonata e dopo neanche cinque minuti arriva un ragazzo con un vespino e in

mano le chiavi. Il professore con dovizia di particolari, fornirà notizie per tutta la durata della visita. Uscendo chiede se desideriamo visitare anche la chiesa, alla nostra risposta affermativa segue

...l’arrivo delle chiavi!

Una strada che s’inoltra nel paesaggio più tipico e suggestivo dell’Aspromonte (circa 15 km in

direzione ovest) conduce da San Luca al Santuario della Madonna di Polsi, la Madonna della

Montagna, la cui antica fondazione è legata alla leggenda di un torello che dissotterrò con le corna

una croce bizantina. Nonostante il lungo e disagevole cammino, è uno dei più importanti santuari

mariani in terra calabrese. Effettuiamo l’attraversamento dell’Aspromonte insieme ai turisti

piemontesi, contenti entrambi di essere in compagnia, anche per un’eventuale anomalia ad una delle

due auto. Causa una frana i chilometri diventano oltre il doppio, con velocità di spostamento

adeguata al caso...

Pietra Cappa è un enorme monolito che con la sua mole enigmatica e carica di leggende troneggia a

monte di San Luca. Nei suoi dintorni vi sono altre rocce più piccole con grotte e anfratti che

richiamano alla mente paesaggi della Cappadocia.

Il nostro viaggio ci porta nel cuore dell’Aspromonte, passando per Montalto, il punto più alto. Da

qui parte un breve sentiero (circa 600 metri) che raggiunge la statua in bronzo del Cristo Redentore.

Da questa cima si può godere di un panorama mozzafiato: le isole, i due mari, (Jonio e Tirreno), i

vulcani (Etna e Stromboli).

Non fosse stato per il gran freddo con temporali vaganti ed il nostri abbigliamento estivo (dai 30

gradi del mare siamo arrivati ai circa 9 gradi di Montalto) , la cima più alta dell’Aspromonte

sarebbe stata raggiunta. Peccato, ma non è giornata. Numerosi sono i sentieri segnalati del Parco che abbiamo incontrato e sembrerebbero anche ben

tenuti, certamente ben segnalati (almeno a giudicare dai cartelli posti all’inizio)

Percorrendo l’ultimo tratto non dei più agevolo, giungiamo al Santuario di Polsi. Più volte ampliato

e trasformato, conserva nell’interno una venerata immagine della Madonna col Bambino, risalente

alla fine del XVI secolo. Arriviamo in tempo per partecipare alla Funzione Religiosa, in festa per un

battesimo.

Torniamo alla nostra spiaggia. La rete da beach volley è un regalo per la promozione, non manca

certo lo spazio per montarla ed inaugurarla

Dopo una mattinata di mare ed il riposo pomeridiano insieme alla Rozzy’s family ci rechiamo a

Gerace.

“Piena di palazzi situati in ottime posizioni, si erge su una dorsale strettissima di roccia ..Gerace,

per la sua posizione e per la città stessa, è di gran lunga la più superba e spettacolare tra tutte le città

calabresi”...... - Diario di un viaggio a piedi, Edward Lear (1847)

Intatto è il sapore medievale dell’abitato, che conserva scorci di grande suggestione e gioielli

architettonici, prima fra tutti la superba cattedrale (parte momentaneamente in restauro). Visitiamo

la Cattedrale, camminiamo per le viuzze poi una meritata pausa per una granita in Piazza del Tocco

Tra i promontori di Stalettì e Pietra Grande si stende la spiaggia di Caminia, tra le più belle di tutto

il litorale ionico calabrese per la sabbia e la limpidezza delle acque. Trascorriamo una bella giornata

di mare in compagnia di Stefano, Debora, Maria ed Andrea, con escursione in canoa ad una piccola

spiaggia nelle vicinanze

A sud di Caminia si trova la spiaggia di Pietragrande, con la famosa discoteca sul mare “Caligula”

Il giorno successivo, dall’alto della statale 106, fotografiamo Caminia; è proprio uno spettacolo!

Decidiamo così di scendere e trascorrervi anche questa giornata.

Piazziamo l’ ombrellone a nord della spiaggia, in tutta tranquillità. Mentre siamo lì a goderci il sole

in pace, all’improvviso scoppiano in cielo enormi petardi (tipo bombe oscure) ed un’imbarcazione

si avvicina, proprio verso il nostro ombrellone....

Non possiamo far altro che unirci...a S. Gregorio!

Tra Caminia e Copanello sono presenti le famose Vasche di Cassiodoro, dove gli antichi romani allevavano

le murene e i cui fondali sono caratterizzati da sabbia bianchissima; la grande varietà di concrezioni di cui sono ricoperte le rocce, la presenza di archi rocciosi, tane e spacchi dove trovano rifugio spigole, saraghi e persino cernie, rappresentano un vero e proprio paradiso per le immersioni, soprattutto notturne.

Il tempo stringe, si avvicina la data di partenza. Visitiamo il duomo di Borgia (CZ), dove all’interno è

allestita una mostra di pittura a carattere prevalentemente sacro.

In serata ci troviamo con tutto il gruppo alla celeberrima pizzeria da Ciro “ Maradona”, a Catanzaro Lido,

già conosciuta nell’indimenticabile raduno di Tropea a Pasqua 2007 Arriviamo così alla fine di questa bella vacanza. Torna Tury, che nel frattempo aveva lasciato in camping la propria caravan con Maria ed Andrea. Dopo l’ultima giornata di mare, smontiamo la postazione,

carichiamo le canoe ed agganciamo, pronti a partire il mattino successivo di buon ora. La sera siamo ospiti sotto al tendalino di Tury che prepara, tra le altre cose, una prelibatezza conosciuta ai raduni di Tuttocaravan, specie dopo un certo orario...eccolo all’opera!

Si parte per il rientro. Dopo aver preso più volte le misure decidiamo per l’uscita dal sottopasso principale. Penso che, se proprio non dovessi passare, sgonfierò un poco le gomme. Costantino ha pronto un compressore nell’eventualità. Non ce ne sarà bisogno, la Knaus passa di misura!

Nei pressi di Cirò Marina tappa per la colazione. Approfittiamo di un bar pasticceria che espone un

conosciuto marchio di caffè calabrese

Poi una tappa d’obbligo presso una nota cantina di Cirò, le cui distese di viti ricoprono dal mare all’entroterra i possedimenti dell’azienda. Una scorta di corposo Rosso Cirò per il freddo inverno è

necessaria..

Cirò, mare e vigne:

Rientriamo forse più carichi del viaggio di andata, certamente con in più il sole, la luce, l’amicizia del sud nei nostri cuori. Saluti. Stefano, Daniela, Davide