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1 in preghiera TUTTI I TESTI PER ACCOMPAGNARE LE STELLE INTRO IN ASCOLTO DELLE SCRITTURE La preghiera di Nasinsu si lascia ampiamente ispirare dal sot- totitolo del Cre-Grest che è anche un versetto della Bibbia, nello specifico del dialogo tra Jhwh e Abramo. È Dio che dal- l’alto dei cieli fa scendere la benedizione e la promessa di un futuro, di una discendenza per l’ormai vecchio Abramo. L’in- vito a guardare il cielo e a contare le stelle (“se ci riesci”, con- clude un po’ provocatorio il versetto) è l’invito che riceve ciascuno di noi: di guardarsi intorno, di non cedere alla disil- lusione e all’apatia e di meravigliarci, di lasciarci sorprendere da tutto il bene e tutto il bello che ci circonda affinché il cuore possa aprirsi alla lode e alla riconoscenza. Ecco il cuore della preghiera di questo Cre-Grest. UN LINGUAGGIO CHE CI PORTI IN CIELO Nel preparare la preghiera, che nelle sue quattro scansioni ri- manda espressamente al logo del Cre-Grest (cielo, scala, stella, stelle), è importante ragionare insieme sul linguaggio che pro- poniamo in questo contesto estivo ai bambini e ai ragazzi. La questione della preghiera del Cre-Grest, infatti, richiede in- nanzitutto di comprendere quale linguaggio (e per questo s’in- tende le parole, la musica, i gesti, il silenzio, le forme e i colori...) è opportuno adottare per aiutare tutti a entrare in dialogo con il Signore, per scoprirlo vicino in quello che si sta vivendo, un Dio capace di condividere i propri entusiasmi e le proprie delusioni, le fatiche, come le gioie. Se non si sostiene questa comprensione di vicinanza e di familiarità, si corre il ri- schio di far diventare la preghiera (e di conseguenza l’idea stessa che si ha di Dio) un rito esteriore, magari utile a propi- ziarsi qualcosa, ma esterno alla vita di tutti i giorni e alle scelte che ne permettono il progredire. LO SCHEMA SU QUATTRO SETTIMANE Lo schema delle quattro settimane ha come titoli delle cita- zioni delle Scritture a indicare quanto il cielo e il rapporto con la terra sia centrale nella storia della rivelazione: 1 settimana: “Se guardo il cielo”. Il Salmo 8 ci introduce alla meraviglia che confronta l’infinito grande con il piccolo del- l’uomo. 2 settimana: “Una scala poggiava sulla terra, la sua cima rag- giungeva il cielo”. Il sogno di Giacobbe svela una comunica-

in preghiera - parrocchiadibornato.org · E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera

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in preghieraTUTTI I TESTI PER ACCOMPAGNARE LE STELLE

INTRO

IN ASCOLTO DELLE SCRITTURE

La preghiera di Nasinsu si lascia ampiamente ispirare dal sot-totitolo del Cre-Grest che è anche un versetto della Bibbia,nello specifico del dialogo tra Jhwh e Abramo. È Dio che dal-l’alto dei cieli fa scendere la benedizione e la promessa di unfuturo, di una discendenza per l’ormai vecchio Abramo. L’in-vito a guardare il cielo e a contare le stelle (“se ci riesci”, con-clude un po’ provocatorio il versetto) è l’invito che riceveciascuno di noi: di guardarsi intorno, di non cedere alla disil-lusione e all’apatia e di meravigliarci, di lasciarci sorprendere datutto il bene e tutto il bello che ci circonda affinché il cuorepossa aprirsi alla lode e alla riconoscenza. Ecco il cuore dellapreghiera di questo Cre-Grest.

UN LINGUAGGIO CHE CI PORTI IN CIELO

Nel preparare la preghiera, che nelle sue quattro scansioni ri-manda espressamente al logo del Cre-Grest (cielo, scala, stella,stelle), è importante ragionare insieme sul linguaggio che pro-poniamo in questo contesto estivo ai bambini e ai ragazzi. Laquestione della preghiera del Cre-Grest, infatti, richiede in-nanzitutto di comprendere quale linguaggio (e per questo s’in-tende le parole, la musica, i gesti, il silenzio, le forme e icolori...) è opportuno adottare per aiutare tutti a entrare indialogo con il Signore, per scoprirlo vicino in quello che si stavivendo, un Dio capace di condividere i propri entusiasmi e leproprie delusioni, le fatiche, come le gioie. Se non si sostienequesta comprensione di vicinanza e di familiarità, si corre il ri-schio di far diventare la preghiera (e di conseguenza l’ideastessa che si ha di Dio) un rito esteriore, magari utile a propi-ziarsi qualcosa, ma esterno alla vita di tutti i giorni e alle scelteche ne permettono il progredire.

LO SCHEMA SU QUATTRO SETTIMANE

Lo schema delle quattro settimane ha come titoli delle cita-zioni delle Scritture a indicare quanto il cielo e il rapporto conla terra sia centrale nella storia della rivelazione:

1 settimana: “Se guardo il cielo”. Il Salmo 8 ci introduce allameraviglia che confronta l’infinito grande con il piccolo del-l’uomo.

2 settimana: “Una scala poggiava sulla terra, la sua cima rag-giungeva il cielo”. Il sogno di Giacobbe svela una comunica-

Grazie, Gesù,per questo primo giorno di Cre-Grest.Aiutaci ad abbandonare le paure,insegnaci ad alzare i nostri occhiper scorgere quanti regalihai preparato per noi.Ti promettiamo di dare il massimoin questa avventura:ci fidiamo di Te!Amen

GUARDIAMO NEGLI OCCHI L’AMICO CHE ABBIAMO DI FRONTE

MartedìCi sono anche io

Se alziamo gli occhi al cielo rimaniamo proprio a bocca aperta: quanto è im-menso! La luna, le stelle, il sole sono così luminosi e così lontani. Se pen-siamo che è il Signore che ha creato tutto questo, ci rendiamo conto diquanto sia forte e infinito. Noi in confronto ci sentiamo piccoli come un pas-serotto, eppure il Signore si ricorda di noi, si prende cura di noi, uno a uno.il Signore ci vuole davvero bene! Quanto siamo preziosi ai suoi occhi!

DAL VANGELO DI MATTEO (6, 25-26.31-32)Gesù disse ai suoi discepoli: “Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi diquello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indos-serete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uc-celli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padrevostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? Non affannatevi dunque di-cendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tuttequeste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avetebisogno”.

O Signore, nostro Dio,quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!Siamo creature piccole,ma il tuo amore e la tua attenzioneci rendono giganti.Tu sai di cosa abbiamo bisognoe non ce lo fai mancare.Amen

CI PRENDIAMO PER MANO E ALZIAMO GLI OCCHI AL CIELO

MercoledìI cieli narrano

Quante volte anche noi come i farisei e sadducei vorremmo un segno chiarodal cielo, che ci mostrasse la presenza di Dio e ci indicasse la sua volontà.Gesù ci insegna, invece, a metterci in ricerca, in ascolto, Dobbiamo impa-rare a metterci in ascolto della Parola di Dio e a fare attenzione alle piccolecose perché è in esse che troveremo il Signore. E se sapremo farlo tutti in-sieme scopriremo che proprio qui al Cre-Grest ci sono tanti segni preziosidel suo immenso amore! Il Cre-Grest è il nostro cielo.

DAL VANGELO SECONDO MATTEO (16, 1-2) I farisei e i sadducei si avvicinarono a Gesù per metterlo alla prova e gli chiesero chemostrasse loro un segno dal cielo. Ma egli rispose: “Quando si fa sera, voi dite: Beltempo, perché il cielo rosseggia; e al mattino: Oggi burrasca, perché il cielo è rosso

zione vitale tra il cielo e la terra, una comunicazione che non schiaccia dall’alto, mache ci invita a nostra volta a salire.

3 settimana: “Abbiamo visto sorgere la sua stella”. La dichiarazione appassionatadei Magi custodisce il mistero di ogni cuore a mettersi in cammino, a intraprendereil santo viaggio. Cos’è che ci muove? Cos’è che motiva le nostre scelte?

4 settimana: “Guarda il cielo e conta le stelle”. Infine l’invito ad Abramo a contarel’infinito dell’universo e a riconoscerlo come un dono, un dono prezioso per cia-scuno di noi.

VENTI STELLE PER PREGARE

La proposta quotidiana per i bambini consta di venti tessere plastificate a forma distella. Ogni giorno ci sarà una nuova stella da stringere in mano, da contemplare concuriosità. Un po’ alla volta si costruirà un cielo stellato, il cielo della promessa che cu-stodisce parole degli uomini e immagini della terra. Le possibilità scenografiche circaquesti elementi sono davvero infinite: c’è solo da mettersi a sognarle insieme!

Lo schema proposto per la preghiera è quello consueto: una breve introduzione,una lettura, una preghiera da fare tutti insieme (riportata sul dorso delle tessere) eun gesto. Si tratta di una traccia proposta a tutti gli oratori, poi starà a ciascuno tro-vare il modo di personalizzare con i canti, le abitudini, gli spazi a disposizione il mo-mento della preghiera. La consegna ogni giorno di una nuova stella resta ilsuggerimento più interessante e più evocativo che se ben gestito potrà rendere unicae indimenticabile l’esperienza di preghiera del Cre-Grest.

Prima settimanaSE GUARDO IL CIELO

Il cielo mi colloca sulla terra. Le parole del Salmo 8 descrivono sì la grandezzadell’universo, ma nello stesso tempo raccontano della grandezza dell’uomoe del nome di Dio. Guardare il cielo è trovare la collocazione giusta di ognicosa: l’uomo si scopre piccolo e grande nello stesso tempo, Dio è la presenzapreziosa che custodisce più che castigare.

LunedìMeravigliarsi di fronte al creato

Eccoci di nuovo al Cre-Grest, a questa grande festa in cui tutti noi siamoinvitati a divertirci e a stare bene insieme sotto un unico cielo! Oggi ascol-tiamo il racconto della creazione, in particolare del cielo che in questo branoè chiamato con il nome antico di “firmamento”. Il cielo con le sue stelle stasopra di noi e ci guarda e ci ricorda che la sua bellezza è opera del Crea-tore. Non possiamo trascorrere questo mese con lo sguardo basso, triste:alziamo gli occhi, c’è uno spettacolo da ammirare!

DAL LIBRO DELLA GENESI (1,1-8)In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ri-coprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: “Sia la luce!”.E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre echiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno. Diodisse: “Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque”. Diofece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, cheson sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera efu mattina: secondo giorno.

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Caro Gesù,a volte facciamo faticaa credere al tuo amoreperché è troppo grandee noi non lo comprendiamo!Aiutaci a vedere tutta la bellezzache ci doni tanto in cielo quanto in terra,soprattutto qui al Cre-Grest.Amen

PORGIAMO LE MANI PER ACCOGLIERE IL DONO DEL CIELO

Seconda settimanaUNA SCALA POGGIAVA SULLA TERRA, LA SUA CIMA RAGGIUNGEVA IL CIELO.

Ci vuole il buio, per vedere le stelle. E se si ha il coraggio di mettersi in cam-mino, il buio si accende di speranza. Il desiderio di Giacobbe, il sogno di tro-vare l’amore della sua vita, sono segni che aprono al cammino dell’esistenza:il cielo si apre; si sale e si scende, il cielo ci viene incontro come un dono per-ché la relazione fra Dio e l’uomo sia capace di produrre uno scambio conti-nuo.

LunedìUn sogno custodito dal cielo

Samuele è un ragazzo che è stato consacrato a Dio dalla sua mamma, perquesto abita nel tempio con il sacerdote Eli. Ma nonostante ciò non avevaancora conosciuto il Signore. Eli lo aiuta a capire che la voce che lo stachiamando è la voce di Dio che sta sognando qualcosa per lui. Il sogno diDio è di essere amico dell’uomo e l’uomo, se vuole, può sognare di con-traccambiare la sua amicizia. Comincia una nuova settimana di Cre-Grestin cui scoprire quanto è bello stare con tanti amici. Anche Dio sogna di es-

serci amico! Per aiutarlo a realizzare questo sogno siamo disposti ad ascoltare quello che vuoledirci?

DAL PRIMO LIBRO DI SAMUELE (3, 3.8-10)Samuele era coricato nel tempio del Signore, dove si trovava l’arca di Dio. Allora ilSignore tornò a chiamare: “Samuele!” per la terza volta; questi si alzò ancora ecorse da Eli dicendo: “Mi hai chiamato, eccomi!”. Allora Eli comprese che il Signorechiamava il giovinetto. Eli disse a Samuele: “Vattene a dormire e se ti si chiamerà an-cora, dirai: Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta”. Samuele andò a coricarsi.Venne il Signore e lo chiamò ancora come le altre volte: “Samuele, Samuele!”. Sa-muele rispose subito: “Parla, perché il tuo servo ti ascolta”.

Molte volte sogniamo di essere belli, ricchi, di avere successo, di essere i migliori.Tu, Signore, hai un solo grande sogno:essere amico di ognuno di noi.Aiutaci in questa nuova settimana di Cre-Gresta far posto anche per te nelle nostre giornate.Amen

CHIUDIAMO GLI OCCHI PER SENTIRE CHI CI CHIAMA

cupo. Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non sapete distinguere i segnidei tempi?”

Signore Gesù,tu ci hai detto di cercartinelle cose piccole che spessonon consideriamo,come nel sorriso di un amicosincero.Amen

INDICHIAMO UN PUNTO CON LA MANO IN CIELO E FISSIAMOLO FORTE

GiovedìC’è qualcuno che ci parla

Quando Gesù lascia Nazareth e inizia la sua missione va da Giovanni Bat-tista per ricevere il battesimo. Gesù si fa ultimo con gli ultimi, si mette infila coi peccatori, ci mostra cosa significa che è nostro fratello. Allora il cielosi apre e lo abbraccia con delle bellissime parole di benedizione. Anche noiche siamo qui al Cre-Grest siamo abbracciati e benedetti dalla parola delSignore che ascoltiamo.

DAL VANGELO SECONDO LUCA (3, 21-22) Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il batte-simo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenzacorporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: “Tu sei il mio figlio predi-letto, in te mi sono compiaciuto”.

“Padre nostro, che sei nei cieli”così ti preghiamo ogni giorno,nella certezza che tu guidi il mondo da lassùcome un papà che osserva i suoi bambinipronto a richiamarci ea scendere tra noi, in Gesù,Figlio tuo e fratello nostro.Sia fatta la tua volontà, o Padre,come in cielo così in terra.Amen

CI PRENDIAMO PER MANO E RECITIAMO IL PADRE NOSTRO

VenerdìQuale cielo?

Il cielo è solo quello che vedono i telescopi e che ci mostra la scienza? Op-pure è molto di più: il cielo è la casa di Dio e degli angeli? Il cielo è lo spa-zio infinito che può custodire il nostro desiderio di bene e di amore?Quando diciamo che il cielo è solo aria, solo vuoto, solo particelle rischiamodi rinunciare ai nostri sogni, di renderli piccoli come un granello di polvere.

Due eleganti rondini volavano nel cielo, fianco a fianco. Erano molto affiatate e riu-scivano a superare lunghe distanze senza troppa fatica aiutandosi l’una con l’altra.Un giorno, la rondine più giovane, chiese alla sua compagna di viaggio: “Ma checosa sarà poi questa cosa così bella e meravigliosa di cui tutti parlano tanto?”. L’al-tra rondine rallentò il volo e, guardandola negli occhi chiese a sua volta: “Qualecosa?”. “Il cielo”, rispose il rondinotto. L’altra scoppiò in una sonora risata dai suoniacuti e rispose: “Ma il cielo è qui, è questo! Ci siamo dentro, ci voliamo da sempre!”.Ma il rondinotto non sembrava convinto: “Non ci credo. Questa è solo aria fresca”.

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MartedìIl buio: la fatica di fare i conti con i propri desideri

Anche il Cre-Grest è una grande fabbrica di sogni: sogniamo di divertirci,di stare insieme ai nostri amici, di fare le cose che ci piacciono, di impararenuove cose, ma a volte ci capita di restare delusi perché non siamo capitifino in fondo dagli altri. Di fronte a queste difficoltà, riusciamo a trovare ilcoraggio per portare avanti i nostri sogni? Nel sogno di Giuseppe tutti gliastri del cielo gli rendono omaggio: ciascuno di noi è così importante eprezioso agli occhi di Dio.

DAL LIBRO DELLA GENESI (37, 9-11)Giuseppe fece un altro sogno e lo narrò al padre e ai fratelli e disse: “Ho fatto an-cora un sogno, sentite: il sole, la luna e undici stelle si prostravano davanti a me”.Lo narrò dunque al padre e ai fratelli e il padre lo rimproverò e gli disse: “Che sognoè questo che hai fatto! Dovremo forse venire io e tua madre e i tuoi fratelli a pro-strarci fino a terra davanti a te?”. I suoi fratelli perciò erano invidiosi di lui, ma suopadre tenne in mente la cosa.

Signore Gesù, grazie perché per ognuno di noi hai un progetto, un sogno!Aiutaci a non avere paura dei nostri sogni,a non nasconderli sotto terra,ma a condividerli ea realizzarli insieme agli altri.Amen

CHIUDIAMO GLI OCCHI E SOGNIAMO LA PACE

MercoledìGesù guarisce i nostri occhi

Gesù è la luce, Gesù è la mano benedetta di Dio che guarisce i ciechi, cheridona la vista. Quante volte guardiamo le cose e le persone, ma non levediamo davvero? Chi vede un amico triste, ma non se ne accorge o fafinta di niente, non si preoccupa di aiutarlo, questo è un cieco, cieco nelcuore! Allora tutto l’esercizio che stiamo facendo al Cre-Grest di guardareil cielo è per guarire la nostra cecità del cuore, è per scoprire quanti fratellie sorelle ci circondano.

DAL VANGELO SECONDO LUCA (4, 16-19)Gesù si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sa-bato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aper-tolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questomi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lietomessaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimet-tere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore.

Gesù, tu che illuminiil nostro cielo con tante stelle,guarisci il nostro sguardodalla cecità dell’egoismoe dacci il coraggio e la fiduciadi non chiudere gli occhidavanti al bisogno del fratello.Amen

CHIUDIAMO GLI OCCHI E POI APRIAMOLI LENTAMENTE

GiovedìFar sorgere il sole

Mentre guardiamo il cielo ci accorgiamo che l’intera creazione è un dono,un dono fantastico e meraviglioso. Eppure capita che ce ne dimentichiamo,così inquiniamo, sprechiamo tutte le cose buone che abbiamo ricevuto dalSignore: non siamo più capaci di riconoscere il dono. È importante impe-gnarsi ogni giorno, in ogni piccola azione, con il cuore riconoscente, conun grazie allegro sulle labbra per poter vedere veramente sorgere il sole.

Un discepolo si recò dal suo anziano maestro perché aveva bisogno della sua sag-gezza. Giunta dall’uomo che era anche la sua guida si mise in atteggiamento diascolto e disse: “Maestro, cosa devo fare per salvare il mondo?”. Il saggio rispose:“Tutto quello che serve per far sorgere il sole domani mattina”. Il giovane rimase distucco: “Ma come? Ma il sole sorge già senza che io faccia niente! Ma allora a cosaservono la mia preghiera, il mio impegno? È tutto inutile!”. Il saggio sorrise e spiegò:“Tutto il bene che fai ti serve a stare sveglio, ad aspettare con impazienza e mera-viglia il sole quando sorgerà”.

Gesù, vogliamo dirti grazieper i tanti amici che incontriamo al Cre-Greste per le tante possibilità che abbiamodi divertirci con loro:aiutaci a cercarli come tesori preziosi che tu metti sulla nostra strada.Amen

CHIUDIAMO GLI OCCHI E DICIAMO A BASSA VOCE: GRAZIE

VenerdìUna scala tra cielo e terra

Giacobbe è in viaggio per realizzare un grande desiderio: sta cercandol’amore della sua vita. La prima sera si ferma a dormire nel deserto e fa unsogno: una scala come un ponte tra il cielo e la terra. Le parole degli uo-mini salgono su per la scala e diventano preghiere. E giù dalla scala vienela sua Parola che dona pace e amore. Quante parole abbiamo detto in que-sti giorni di Cre-Grest ma non sempre sono come delle scale che ci uni-scono anzi, a volte, sono dei muri che ci dividono. Le nostre parole ciavvicinano o ci allontanano dagli altri?

DAL LIBRO DELLA GENESI (28, 8-15)Giacobbe fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima rag-giungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco ilSignore gli stava davanti e disse: “Io sono il Signore, il Dio di Abramo, tuo padre eil Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza.Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in que-sto paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che ti ho detto”.

Signore Gesù,grazie perché al Cre-Grestpossiamo parlare con tantissime persone.Aiutaci a usare le nostre parole non per creare divisioni tra di noi,ma per costruire belle amicizie.Amen

CHIUDIAMO GLI OCCHI E CHIEDIAMO SCUSA

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Terza settimanaABBIAMO VISTO SORGERE LA SUA STELLA

Le stelle hanno un nome. E nelle stelle gli uomini cercano i disegni delle co-stellazioni, perché il cielo possa essere più vicino e amico. Ascoltare il cielo per-mette di fare viaggi e scoperte. La danza di una stella non ti lascia fermo eimmobile, ma ti spinge a muovere il cuore, il corpo, i tuoi passi.

LunedìQuale luce?

I giorni trascorsi al Cre-Grest ci hanno regalato tanti amici e amiche. Ilprimo giorno forse faticavamo a ricordare tutti i nomi, ma ora, dopo avertrascorso insieme tanto tempo ci sembra di conoscerli da sempre. Guar-diamo negli occhi un amico e scopriamo che proprio sul fondo ci sono duestelle, due gioielli del cielo. Siamo capaci di meravigliarci di tanta bellezza?

Un giorno, dopo essere stati a messa tutti insieme, un gruppo di ragazzi si fermò conLucia, la catechista, a parlare un po’. Lucia chiese: “Quali luci c’erano in chiesaoggi?”. Allora Mario alzò la mano saltellando e disse: “Cinque lampadari accesi”.Marcella aggiunse: “C’erano anche le candele sugli altari di lato”. Gabriella ricordòa tutti: “Il lumino rosso accanto al tabernacolo”. “Le stelle dipinte nei quadri”, sug-gerì Simone. Sembrava che avessero esaurito tutte le risposte possibili, poi Silviadisse piano: “Gli occhi di tutte le persone presenti”.

Caro Gesù, gli amici con cui trascorriamo le nostre giornate sono tanti, come le stelle del cielo! Aiutaci a stare bene insieme,a conoscerci ancora di piùper diventare luce che brilla, come le tue stelle!Amen

URLIAMO IL NOME DI CHI CI STA ACCANTO

MartedìLa stella dei Magi

È estate, fa caldo, e Natale è la festa più lontana a cui pensare durante ilCre-Grest; eppure le stelle hanno una parte importante quando facciamoil presepe, soprattutto una stella: la cometa che guida i Magi da Gesù e chefa arrabbiare Erode. Chiediamo a Gesù di aiutarci a essere pieni di gioiacome i Magi e di essere sempre pronti a vivere con entusiasmo i giochi, legite, le proposte di questi giorni di divertimento insieme al Cre-Grest!

DAL VANGELO DI MATTEO (2, 7-10)Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s’informò esattamente da loro del tempoin cui la stella era apparsa; e, mandandoli a Betlemme, disse loro: “Andate e chie-dete informazioni precise sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere,affinché anch’io vada ad adorarlo”.Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente, andavadavanti a loro finché, giunta al luogo dov’era il bambino, vi si fermò sopra. Quandovidero la stella, si rallegrarono di grandissima gioia.

Grazie Gesù,per il don, gli animatorie tutti quelli che in questi giornisono le nostre stelle comete:coloro che ci fanno giocare,divertire, ridere, pregare...grazie perché con la loro gioia ci parlano di Te!Amen

CI PRENDIAMO PER MANO E STRINGIAMO QUELLA DI CHI CI STA ACCANTO

MercoledìGesù è la luce

Il profeta Isaia guarda il cielo di notte e annuncia la nascita di Gesù. Nelletenebre che avvolgono la terra, Gesù sarà un luce che rischiara ogni volto,sarà una luce piccola come un bambino, ma potente, capace di costruire lapace e di far finire la guerra. Gesù è la luce che squarcia il buio, che fascappare la paura, che guida i nostri passi facendoci compagnia.

DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA (9,1.5-6) Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abita-vano in terra tenebrosa una luce rifulse. Poiché un bambino è nato per noi, ci è statodato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato: Consigliereammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace; grande sarà il suodominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno, che egli viene aconsolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e sempre.

Caro Gesù,tu sei la nostra stella:ci togli dal buio della notte,ci fai camminare dritti seguendoti, ci fai guardare il cielo stupiti,perché tu sei la nostra luce più bella.Aiutaci a portare luce nei cuori dei nostri amici e fratelli!Amen

CI PRENDIAMO PER MANO E FACCIAMO UN PASSO INSIEME VERSO GESÙ

GiovedìUn aiuto: lo sappiamo riconoscere?

Quante gite abbiamo già fatto questa estate? Tante vero? Siamo andati inposti belli, dove ci siamo divertiti tanto. Questo è stato possibile perchénon abbiamo sbagliato la strada, perché qualcuno sapeva dove condurci.Tutti i giorni il Signore ci conduce e ci aiuta a trovare la strada, se sologlielo sappiamo chiedere con cuore sincero. A volte, come a Tobia, ci inviaun angelo in incognito come Raffaele, che ci guida e ci accompagna, sal-vandoci dai pericoli.

DAL LIBRO DI TOBIA (5, 4-8)Uscì Tobia in cerca di uno pratico della strada che lo accompagnasse nella Media.Uscì e si trovò davanti l’angelo Raffaele, non sospettando minimamente che fosseun angelo di Dio. Gli disse: “Di dove sei, o giovane?”. Rispose: “Sono uno dei tuoifratelli Israeliti, venuto a cercare lavoro”. Riprese Tobia: “Conosci la strada per an-dare nella Media?”. Gli disse: “Certo, parecchie volte sono stato là e conosco benetutte le strade”. E Tobia a lui: “Aspetta, o giovane, che vada ad avvertire mio padre.Ho bisogno che tu venga con me e ti pagherò il tuo salario”. Gli rispose Raffaele:“Ecco, ti attendo; soltanto non tardare”.

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noi siamo chiamati a fare la stessa cosa, ma per fidarci di Dio, dobbiamo saperci fidare di coloroche ci pone accanto. All’inizio di questa settimana di Cre-Grest ringraziamo il Signore per i tantiamici di cui ci possiamo fidare.

DAL LIBRO DELLA GENESI (15, 1-2.5-6)La parola del Signore fu rivolta ad Abram: “Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo;la tua ricompensa sarà molto grande”. Rispose Abram: “Mio Signore Dio, che midarai? Io me ne vado senza figli”. Poi il Signore lo condusse fuori e gli disse: “Guardain cielo e conta le stelle, se riesci a contarle” e soggiunse: “Tale sarà la tua discen-denza”. Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.

Signore, ti preghiamo per ciascuno di noiperché sappiamo abbandonarci nelle tue mani,sicuri dei grandi progetti che hai per noi.Fa’ che possiamo sempre restare a bocca aperta davanti alla bellezza dei doni con cui riempi la nostra vita.Amen

METTIAMO LA MANO SULLA SPALLA DEL NOSTRO VICINO

MartedìGesù sulla croce: il cielo buio

Quando non c’è una luce che illumina i nostri passi, che ci permette di ve-dere dove stiamo mettendo i piedi, non riusciamo a trovare il coraggio dimuoverci, perché abbiamo paura del buio. Sulla croce sembra tutto finito eil cielo sembra riflettere questa sconfitta. Tutto è buio perché il nostro sole,Gesù, si è spento per sempre. Invece la realtà è un’altra: sulla croce Gesù faa tutti il regalo più grande: offre la sua stessa vita, si dona tutto per amore.Il Cre-Grest ci dà tante occasioni per donare il nostro tempo, le nostre at-

tenzioni, i nostri favori agli altri. E noi quanto sappiamo essere generosi verso chi ci chiede unamano?

DAL VANGELO SECONDO LUCA

Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra finoalle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando agran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo spirò.

Signore Gesù, tu sulla croce hai accettato di offrire la tua vita per ognuno di noi. Aiutaci, sul tuo esempio, a fare della nostra vita un dono per gli altri.Fa’ che nel buio in cui gli altri si possono trovare,noi siamo luce che confortae accompagna nel cammino.Amen

METTIAMO TUTTE E DUE LE MANI SUL CUORE

MercoledìIl mattino di Pasqua: la luce che avanza

La mattina di pasqua, quando le donne vanno al sepolcro c’è buio: buio nelcielo perché il sole non è ancora sorto; e buio nel loro cuore perché la mortedi Gesù ha spento le loro attese. Ma quando arrivano al sepolcro la tombaè vuota, Gesù non è più lì e un angelo le invita a non avere paura perchéil buio è stato vinto dalla Luce. Ora la delusione ha ceduto il posto alla spe-ranza e le donne sono mandate ad annunciare la bella notizia. Anche noi

Grazie Signore, perché a volte perdiamo la tua stradama Tu non smetti mai di indicarcelaattraverso le persone che ci aiutanoe ci vogliono bene.Continua a fidarti di noi e guidaci sul tuo cammino.Amen

ALZIAMO UNA MANO AL CIELO PER FARCI GUIDARE DAL SIGNORE

Venerdì Alla ricerca delle piccole cose

È bello stare qui tutti insieme al Cre-Grest, ci sentiamo uniti, in compagnia,ci sentiamo ascoltati e accolti. A volte ascoltare gli altri è facile, soprattuttose urlano, altre volte è più difficile se c’è rumore o uno parla a bassa voce.Il Signore, quando parla al nostro cuore, non usa un microfono, ma pianopiano, aspetta che facciamo silenzio. La sua parola è leggera e dolce comeun venticello. Ascoltiamo...

DAL PRIMO LIBRO DEI RE (19, 11-12)Elia camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb. Ecco,il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spez-zare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fuun terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto ci fu un fuoco,ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero.

Grazie Signore,perché non ti stanchi mai di parlare con noi,perché tu non sei nelle parole urlate,non sei nella prepotenza,non sei nel rumore che non vuole ascoltare. Tu sei nel silenzio delle piccole coseper questo sempre ti ringraziamo.Amen

METTIAMO UN DITO DAVANTI AL NASO E FACCIAMO SILENZIO

Quarta settimanaGUARDA IL CIELO E CONTA LE STELLE.

Nel libro della Genesi, Dio ordina ad Abramo di guardare il cielo e contare lestelle. Abramo ha lasciato la sua terra e si è avventurato in una terra scono-sciuta. Il passato è alle spalle, il presente è incerto, il futuro sembra impossi-bile: Abramo non ha figli. Ma niente è impossibile a Dio e le stelle, nel lorosplendore, testimoniano la grandezza del creato e di chi le ha illuminate nelcielo: il futuro è pieno di speranza, perché nel cielo, pieno di segni di spe-ranza, è custodita la promessa di Dio.

LunedìContare le stelle e fidarsi

Di fronte alla grande promessa di Dio Abramo alza gli occhi e vede il cieloper la prima volta. Tantissimi puntini dorati ricamano il cielo. Stelle che sirincorrono formando bellissimi disegni, stelle che brillano nel buio dellanotte. Una, due, tre... dieci, undici... cinquanta... centodieci. No, non riescia contarle le stelle, sono troppe. Abramo crede a Dio e si fida di lui. Anche

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siamo chiamati a testimoniare al Cre-Grest il messaggio di Gesù con gesti concreti di generosità,di attenzione, di cura verso gli altri.

DAL VANGELO DI MARCO (16, 2-7)Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, Maria di Magdala, Maria di Gia-como e Salomè vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: “Chi cirotolerà via il masso dall’ingresso del sepolcro?”. Ma, guardando, videro che il massoera già stato rotolato via. Entrando nel sepolcro, videro un giovane, vestito di unaveste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: “Non abbiate paura! Voi cercateGesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ora andate, dite ai suoi discepolie a Pietro che egli vi precede in Galilea”.

Il buio e la tristezza non hanno mai l’ultima parolae anche quando siamo tristi c’è sempre qualcuno che ci regala un sorriso.Grazie Gesù, perché non ci lasci mai solie anche nella paura la tua luce illumina ogni nostro passo.Amen

PRENDIAMOCI PER MANO E FORMIAMO UNA LUNGA CATENA DI AMICIZIA

GiovedìRivolti verso il futuro

Eccoci verso la fine di questo Cre-Grest, forse di questo un po’ ci dispiace,ma siamo sicuri che quello che abbiamo costruito in queste settimane nonandrà perso, gli amici sono venuti ad abitare nel nostro cuore. In questigiorni abbiamo alzato spesso gli occhi al cielo e ci siamo accorti di quantidoni riceviamo dall’alto. La presenza di Gesù tra noi è la luce che illuminaogni cosa, è la forza della nostra amicizia, è la sorgente del nostro volercibene.

Un missionario che amava molto la gente con cui stava, si accorse che uno dei suoifedeli, alla fine di ogni messa si metteva davanti al tabernacolo e vi rimaneva a lungo,immobile. Era un uomo buono, molto semplice, che non sapeva leggere, ma ascol-tava ogni parola con molta attenzione. Un giorno, mosso da curiosità, il missiona-rio gli chiese cosa facesse davanti al tabernacolo e l’uomo rispose: “Tengo la miaanima al sole!”.

Grazie, Gesù,per le luci del cielo,per quelle piccole e per quelle grandi,per quelle del giornoe per quelle della notte.Grazie per i nostri amici,grazie per tutti coloroche ci vogliono bene!Amen

METTIAMO UNA MANO SUL CUORE E SORRIDIAMO

VenerdìSalire verso il cielo

L’Apocalisse è l’ultimo libro della Bibbia e usa tanti simboli per raccontarcii sogni di Dio. Qui ce ne racconta uno speciale: la città santa. Dio desideraabitare in mezzo a noi. Per questo sogna una città, una città di cielo, chescende sulla terra. È una città bellissima come una sposa dove tutti gli uo-mini possono vivere insieme da fratelli. Abitare nella città di Dio, per noi,

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vuol dire riconoscere la presenza di Dio anche negli amici che hanno condiviso con noi l’esperienzadel Cre-Grest. Dio in questo mese ci ha parlato anche attraverso la loro voce. Noi siamo stati ca-paci di accoglierlo e ascoltarlo?

DAL LIBRO DELL’APOCALISSE (21,1-3)Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima eranoscomparsi e il mare non c’era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme,scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii al-lora una voce potente che usciva dal trono: “Ecco la dimora di Dio con gli uomini!Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il “Dio-con-loro.”

Grazie Gesù per l’avventura del Cre-Grest.Ti chiediamo scusa se ci siamo persi in piccoli litigi,se non abbiamo spalancato il cuorea chi ci chiedeva aiuto.Grazie per tutto quello che abbiamo ricevutoe grazie per quello che abbiamo saputo donare!Il cielo guidi sempre i nostri passi.Amen

CI PRENDIAMO PER MANO E GRIDIAMO: GRAZIE SIGNORE!

Per la preghiera con gli animatoriPrima settimanaSE GUARDO IL CIELO

Per creare clima potete utilizzare: ‘Stelle’ di Francesco Guccini

All’inizio di una nuova esperienza estiva si ha sempre un certo timore: paura che qualcosa vadastorto, paura di non essere all’altezza del compito, paura... Sembra sempre che gli altri ci tenganod’occhio e siano pronti a giudicare ogni minima mossa; non ci rendiamo conto però che lo sguardopiù importante e a cui dobbiamo prestare attenzione è proprio quello di chi ci viene affidato, deibambini e i ragazzi: loro sono lo specchio del nostro operato, sono loro che ci donano lo sguardopiù profondo e attento, uno sguardo vero e senza pregiudizi. Impariamo da loro a guardare il Cre-Grest con occhi nuovi, per affrontare al meglio i giorni che ci aspettano.

LEGGETE DAL VANGELO DI MATTEO IL CAPITOLO 11 (25-27)In quel tempo Gesù prese a dire: “Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e dellaterra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelateai piccoli. Sì, Padre, perché così ti è piaciuto. Ogni cosa mi è stata data in mano dalPadre mio; e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre,se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo.

PREGHIERA

O Signore, all’inizio di questi giorni di servizio prezioso,ti chiediamo di donarci la capacità di guardare con occhi nuovitutto quello che ci circonda, le persone che con noi condividono il camminoe chi ci viene affidato. Fa’ che anche il nostro possa essere uno sguardo capace di vedere oltre, uno sguardo che non si ferma alle apparenze, uno sguardo d’amore.

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Seconda settimanaUNA SCALA POGGIAVA SULLA TERRA, LA SUA CIMA RAGGIUNGEVA IL CIELO

Per creare clima potete utilizzare: ‘Angoli di cielo’ dei Tiromancino

“Anche io voglio salire sul palco; quest’anno voglio essere io il protagonista della storia; ah, se iofossi il coordinatore...”: quante volte ci è capitato di pensare a queste cose? Quante volte le no-stre giornate sono state rovinate da litigi o discussioni per accaparrarsi il compito più in vista? Enon ci rendiamo conto che in una grande macchina come quella del Cre-Grest ci sono ruoli e com-piti diversi: chi lavora dietro le quinte non è certo meno importante di chi ci mette la faccia. Impa-riamo a non voler peccare di superbia, perché solo così avremo davvero la possibilità di raggiungereil cielo.

LEGGETE DAL LIBRO DELLA GENESI IL CAPITOLO 11 (1-9)Tutta la terra parlava la stessa lingua e usava le stesse parole. Dirigendosi versol’Oriente, gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Scinear, e là si stanzia-rono. Si dissero l’un l’altro: “Venite, facciamo dei mattoni cotti con il fuoco!” Essiadoperarono mattoni anziché pietre, e bitume invece di calce. Poi dissero: “Venite,costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo; acquistiamocifama, affinché non siamo dispersi sulla faccia di tutta la terra”. Il Signore discese pervedere la città e la torre che i figli degli uomini costruivano. Il Signore disse: “Ecco,essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è il principio del lorolavoro; ora nulla impedirà loro di condurre a termine ciò che intendono fare. Scen-diamo dunque e confondiamo il loro linguaggio, perché l’uno non capisca la linguadell’altro!” Così il Signore li disperse di là su tutta la faccia della terra ed essi cessa-rono di costruire la città. Perciò a questa fu dato il nome di Babel, perché là il Signoreconfuse la lingua di tutta la terra e di là li disperse su tutta la faccia della terra.

PREGHIERA

O Signore, che dall’alto ci osservi, aiutaci a imparare il valore vero della collaborazione.Ti preghiamo affinché sappiamo mettere da parte l’arroganza e la superbia,per lasciare spazio all’umiltà e alla voglia di mettersi in gioco,perché solo così potremo veramente raggiungere il cielo.

Terza settimanaABBIAMO VISTO SORGERE LA SUA STELLA

Per creare clima potete utilizzare: ‘La valigia’ di Jovanotti

Siamo giunti ormai a metà di questo viaggio e ancora capita di fermarsi e comprendere che qual-cosa non va, qualcosa non gira. Eppure, pensiamo, giunti a questo punto la macchina dovrebbe es-sere ben rodata! Questo ci fa capire come il tempo che precede il Cre-Grest abbia moltaimportanza: progettare ad aprile Nasinsu ci permette di farlo nostro, di meditarlo e ragionarlo. Per-ché quando in gioco c’è l’educazione e la vita di qualcun altro non ci possiamo permettere di ar-rivare impreparati. Impariamo a dare pensiero alle nostre azioni, perché solo così queste lascerannoil segno.

LEGGETE DAL VANGELO DI LUCA IL CAPITOLO 14 (28-33)Chi di voi, infatti, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolare la spesaper vedere se ha abbastanza per poterla finire? Perché non succeda che, quando neabbia posto le fondamenta e non la possa finire, tutti quelli che la vedranno co-mincino a beffarsi di lui, dicendo: “Quest’uomo ha cominciato a costruire e non hapotuto terminare”. Oppure, qual è il re che, partendo per muovere guerra a un altrore, non si sieda prima a esaminare se con diecimila uomini può affrontare colui che

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gli viene contro con ventimila? Se no, mentre quello è ancora lontano, gli mandaun’ambasciata e chiede di trattare la pace. Così dunque ognuno di voi, che non ri-nunzia a tutto quello che ha, non può essere mio discepolo.

PREGHIERA

O Signore, proprio tu che prima di darci la vitaci hai sognato e riservi grandi progetti per il nostro futuro,aiutaci a imparare a dare senso al nostro essere e al nostro agire,affinché anche noi possiamo essere traccia significativanella vita dell’altro.

Quarta settimanaGUARDA IL CIELO, E CONTA LE STELLE

Per creare clima potete utilizzare: ‘Oriente’ di Niccolò Fabi

Avere fede: in due parole possiamo riassumere il brano di vangelo che segue. È la fiducia verso chici ha affidato un mandato che ci ha fatto intraprendere la strada dell’animazione. È la fiducia dellefamiglie che ci ha fatto impegnare ogni mattina affinché ogni giorno sia migliore di quello prece-dente. È la fiducia che abbiamo letto nello sguardo e nel sorriso di chi ci è stato affidato che ci hafatto intuire che quello che stavamo facendo non era cosa da poco. Chi l’avrebbe immaginatoprima di cominciare che bastavano due semplici parole per vivere un’esperienza simile?

LEGGETE DAL LIBRO DEGLI EBREI IL CAPITOLO 11 (8-17)Per fede Abramo, quando fu chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo che eglidoveva ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava. Per fede soggiornònella terra promessa come in terra straniera, abitando in tende, come Isacco e Gia-cobbe, eredi con lui della stessa promessa, perché aspettava la città che ha le verefondamenta e il cui architetto e costruttore è Dio. Per fede anche Sara, benché fuoridi età, ricevette forza di concepire, perché ritenne fedele colui che aveva fatto lapromessa. Perciò, da una sola persona, e già svigorita, è nata una discendenza nu-merosa come le stelle del cielo, come la sabbia lungo la riva del mare che non sipuò contare. Tutti costoro sono morti nella fede, senza ricevere le cose promesse, male hanno vedute e salutate da lontano, confessando di essere forestieri e pellegrinisulla terra. Infatti, chi dice così dimostra di cercare una patria; e se avessero avuto acuore quella da cui erano usciti, certo avrebbero avuto tempo di ritornarvi! Ma orane desiderano una migliore, cioè quella celeste; perciò Dio non si vergogna di esserechiamato il loro Dio, poiché ha preparato loro una città. Per fede Abramo, quandofu messo alla prova, offrì Isacco; egli, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suounigenito.

PREGHIERA

O Signore, a volte ci stavamo per arrendere,spesso abbiamo pensato di mollare tutto e tutti;spesso ci siamo sentiti incompresi o giudicati, ma siamo comunque andati avanti, fino alla fine.Grazie per averci sempre dato la forza per continuare,grazie per aver creduto in noi, grazie per aver accolto il nostro sguardo verso il cielo.

Preghiera degli animatoriPerché pregare insieme è parte del mistero della Chiesa che ci in-dica l’Altissimo e ci suggerisce parole nuove per trovare quelle an-tiche dentro di noi.

Dio del cielo, Creatore delle luci che stanno in alto,Padre dei piccoli e dei grandi,Fratello che scruti con noi oltre le nuvole,Spirito che gonfi d’infinito i cuori,noi ti preghiamo.

Tu sei la tenerezza che pensa solo ciò che è buono per noi,Tu sei la meravigliache sogna solo ciò che è bello per noi,Tu sei l’abbondanzache desidera solo ciò che è bene per noi,noi ti preghiamo.

Donaci degli occhi luminosiper contemplare il tuo firmamento,donaci un cuore grandeper scoprirti qui vicino,donaci delle mani generoseper condividere il tuo tesoro,noi ti preghiamo.

Che le stelle ci insegnino a brillare anche nella notte,che il sole ci mostriche è possibile donare senza misura,che la luna ci ricordiche siamo presenza preziosa,noi ti preghiamo.