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Indagine sulla presenza nei maggiori atenei italiani di studenti internazionali dei paesi individuati come priorità Con riferimento al documento Strategie per la promozione all’estero della formazione superiore italiana 2017/2020 e nello specifico alle azioni che Uni-Italia svolgerà in attuazione delle strategie di Governo nei Paesi indicati come prioritari per il nostro Sistema, si presenta una prima indagine sugli studenti internazionali extraeuropei presenti nel sistema universitario italiano 1 . L’intensità dei processi di internazionalizzazione è molto disomogenea negli atenei italiani. In pochissimi atenei il numero degli studenti extraeuropei si avvicina o supera il migliaio di presenze o la percentuale rispetto al numero totale degli studenti si avvicina o supera il 10%. Tra gli atenei esaminati solo il Politecnico di Torino, la Bocconi e il Politecnico di Milano hanno percentuali di studenti internazionali tra il 13% e il 16% dei loro iscritti (vedi Tabelle I e II). Quindi per avere dati statistici utili per il confronto tra i vari paesi sotto il punto di vista dell’interesse manifestato verso il sistema universitario italiano, si è concentrata l’attenzione sulle istituzioni con un più elevato numero di presenze di studenti internazionali, in modo da definire gli ordini di grandezza delle presenze e le percentuali di confronto, per poi aggiungere via via i dati pervenuti dalle altre istituzioni che possono rifinire la conoscenza del fenomeno senza però ovviamente modificarne in modo significativo la configurazione. L’indagine è stata avviata sui paesi prioritari di cui si è discusso nel gruppo di lavoro, prima della pubblicazione dell’elenco completo di paesi ora presente nel documento ufficiale. Considerazioni L’analisi pur limitata ai paesi ritenuti prioritari ha coinvolto un totale di circa 43.193 studenti, quindi una porzione assai significativa degli studenti internazionali presenti nei nostri atenei. Molto rilevante è la presenza di studenti cinesi e iraniani (Tabella III). La loro distribuzione è abbastanza omogenea nei vari atenei, dato che nonostante che la presenza di cinesi sia più intensa nelle istituzioni che offrono corsi in inglese, il progetto Marco Polo ne ha permesso una loro diffusione più vasta a livello nazionale. Non facilmente interpretabile invece è la popolazione degli studenti albanesi, probabilmente più identificabili come studenti stranieri (già presenti nel nostro territorio) che internazionali. I Data Base degli atenei non sempre distinguono i veri studenti internazionali (che hanno un titolo di studio precedente di un altro paese) dagli stranieri che già abitano nel nostro paese. Si deve ritenere pertanto il dato sugli studenti albanesi per lo meno sospetto. Per alcuni paesi la presenza di studenti è, o nulla (Oman: gli atenei hanno poco interesse per gli studenti dei Paesi del Golfo, ritenuti di bassa qualità e poco motivati 2 ), o irrilevante (Angola, Libia, dove debolissimo è il sistema universitario, e Mozambico). Anche la presenza di studenti 1 I dati provengono da Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano – Bicocca, Università degli Studi di Torino, Università degli Studi di Genova, Università degli Studi di Pavia, Università di Venezia, Università di Pisa, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Università di Trento, Università degli Studi di Modena eReggio Emilia, Università degli Studi di Brescia, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Università degli Studi di Ferrara. 2 Come è emerso da un dibattito sul tema in un Consiglio Scientifico di Uni-Italia. 1

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Indagine sulla presenza nei maggiori atenei italiani di studenti internazionali dei paesi individuati come priorità 

Con riferimento al documento Strategie per la promozione all’estero della formazione superiore italiana 2017/2020 e nello specifico alle azioni che Uni-Italia svolgerà in attuazione delle strategie di Governo nei Paesi indicati come prioritari per il nostro Sistema, si presenta una prima indagine sugli studenti internazionali extraeuropei presenti nel sistema universitario italiano1.

L’intensità dei processi di internazionalizzazione è molto disomogenea negli atenei italiani. In pochissimi atenei il numero degli studenti extraeuropei si avvicina o supera il migliaio di presenze o la percentuale rispetto al numero totale degli studenti si avvicina o supera il 10%. Tra gli atenei esaminati solo il Politecnico di Torino, la Bocconi e il Politecnico di Milano hanno percentuali di studenti internazionali tra il 13% e il 16% dei loro iscritti (vedi Tabelle I e II).

Quindi per avere dati statistici utili per il confronto tra i vari paesi sotto il punto di vista dell’interesse manifestato verso il sistema universitario italiano, si è concentrata l’attenzione sulle istituzioni con un più elevato numero di presenze di studenti internazionali, in modo da definire gli ordini di grandezza delle presenze e le percentuali di confronto, per poi aggiungere via via i dati pervenuti dalle altre istituzioni che possono rifinire la conoscenza del fenomeno senza però ovviamente modificarne in modo significativo la configurazione. L’indagine è stata avviata sui paesi prioritari di cui si è discusso nel gruppo di lavoro, prima della pubblicazione dell’elenco completo di paesi ora presente nel documento ufficiale. Considerazioni L’analisi pur limitata ai paesi ritenuti prioritari ha coinvolto un totale di circa 43.193 studenti, quindi una porzione assai significativa degli studenti internazionali presenti nei nostri atenei. Molto rilevante è la presenza di studenti cinesi e iraniani (Tabella III). La loro distribuzione è abbastanza omogenea nei vari atenei, dato che nonostante che la presenza di cinesi sia più intensa nelle istituzioni che offrono corsi in inglese, il progetto Marco Polo ne ha permesso una loro diffusione più vasta a livello nazionale. Non facilmente interpretabile invece è la popolazione degli studenti albanesi, probabilmente più identificabili come studenti stranieri (già presenti nel nostro territorio) che internazionali. I Data Base degli atenei non sempre distinguono i veri studenti internazionali (che hanno un titolo di studio precedente di un altro paese) dagli stranieri che già abitano nel nostro paese. Si deve ritenere pertanto il dato sugli studenti albanesi per lo meno sospetto.

Per alcuni paesi la presenza di studenti è, o nulla (Oman: gli atenei hanno poco interesse per gli studenti dei Paesi del Golfo, ritenuti di bassa qualità e poco motivati2), o irrilevante (Angola, Libia, dove debolissimo è il sistema universitario, e Mozambico). Anche la presenza di studenti                                                             1I dati provengono da Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano – Bicocca, Università degli Studi di Torino, Università degli Studi di Genova, Università degli Studi di Pavia, Università di Venezia, Università di Pisa, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Università di Trento, Università degli Studi di Modena eReggio Emilia, Università degli Studi di Brescia, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Università degli Studi di Ferrara.  2 Come è emerso da un dibattito sul tema in un Consiglio Scientifico di Uni-Italia. 

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dall’Etiopia è bassa (0,9% degli studenti internazionali) ed è praticamente concentrata solo presso l’Università di Trento, 44%, e il Politecnico di Torino, 32%, ma pressoché assente altrove.

Tra i paesi africani in ogni caso emerge un chiaro interesse verso le nostre istituzioni, crescente nel tempo, da parte degli studenti del Camerun, che arrivano al 6,80% (Tabella III). Gli atenei nel Consiglio Scientifico Uni-Italia ritengono che si tratti in genere di studenti che ben si adattano al sistema formativo italiano.

Rilevante è il numero degli studenti Indiani (6.50%) anche se, assai più che per le altre popolazioni, si riscontra un’evidente concentrazione negli studi di ingegneria.

La presenza di studenti USA è sorprendentemente significativa; essa risulta però più debole nei percorsi di ingegneria, forse per la troppa differenza nella formazione scientifica di base fornita dai sistemi anglosassoni, rispetto a quelli europei continentali. Allo stato attuale della raccolta dati un’indagine approfondita sull’attrattività dei vari settori disciplinari risulta complessa, specie per la necessità di raggruppare le diverse discipline per semplificare la leggibilità dei dati finali. Ciò comporta un certo grado di arbitrarietà e di soggettività delle scelte. Le Tabelle VI, VIII, X, XII e XIV, costruite a partire dai dati presenti nell’anagrafe MIUR, relative ai settori disciplinari d’interesse degli studenti stranieri per l’anno 2015/16, forniscono comunque indicazioni utili alla ripartizione degli studenti delle cinque popolazioni studentesche più numerose negli atenei italiani.

La presenza di studenti dalla Russia (4,40% Tabella III) è resa assai problematica dal sistema pre-universitario di soli 10 anni: tre in meno dell’Italia3. Quasi tutti i paesi ex URSS (tra cui Ucraina) si stanno allontanando progressivamente dal sistema sovietico per allinearsi allo standard europeo, che prevede 12 anni di scolarizzazione per l’immatricolazione al primo livello universitario, secondo la “Convenzione di Lisbona" del 11 aprile 1997 (Legge 148 del 2002). Anche l'Accordo tra il Governo della Repubblica Italiana e il Governo della Federazione Russa sul riconoscimento reciproco dei titoli di studio, fatto a Roma il 3 dicembre 2009 (Legge 214 del 2015), non sembra risolvere il problema per l’ingresso al primo livello, ma fornisce norme invece sull’accesso al secondo livello.4 Nei numeri relativi agli studenti di Israele (2,60%, Tabella III) bisognerebbe sapere se gli atenei li hanno distinti da quelli che si dichiarano appartenenti alle zone dell’Autorità Autonoma Palestinese, pur avendo obbligatoriamente passaporto israeliano.

Per quanto concerne il Brasile (2,50%, Tabella III) il numero degli studenti, è inferiore a quanto avveniva nel passato, perché, forse, risente ancora negativamente del progetto Ciencias sin Fronteira, ora terminato, che finanziava con borse cospicue solo mobilità temporanea e riduceva il numero delle effettive immatricolazioni nei nostri atenei.

Vi sono altri paesi non in elenco con significative presenze negli atenei italiani:

Paesi del Mediterraneo: Libano

Paesi dell’Est e dell’Asia: Ucraina e Pakistan (anche Uzbekistan)

Paesi America Latina: dal Perù viene un significativo numero di studenti.                                                             3 Uno studente russo termina il primo livello universitario, quando un suo coetaneo italiano finisce il liceo. 4 Nell’art.2 dell’Allegato alla Legge si riporta: “Il diploma russo di «Baccalaureato» (di 4 anni) consente al titolare: l'accesso ad Università … per il conseguimento del titolo di «Laurea specialistica/magistrale» della durata legale di due anni; di proseguire lo studio in base a programmi abbreviati o accelerati nelle Università … per conseguire la «Laurea specialistica/magistrale» per un periodo formativo non inferiore a 5 anni.  

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Nella seguente tabella si riportano i dati generali sulla presenza di studenti internazionali negli atenei, quasi tutti del Consiglio Scientifico di Uni-Italia con l’aggiunta dell’Università di Trento. Queste università si possono ritenere, con poche eccezioni (ad esempio Università di Parma e di Padova), quelle con maggior grado di internazionalizzazione5. Per quest’ultime si riportano per confronto nella Tabella II i dati desunti dall’anagrafe MIUR.

   No. Studenti Intern.  No. Tot. Studenti  

% Studenti Intern.   

Politecnico Torino  5.125  31.500  16,3% 

Un. Commerciale 'Bocconi'  1.798  11.986  15,0% 

Politecnico Milano  5.733  43.433  13,2% 

Un. Genova  3.376  33.634  10,0% 

Un. Pavia  1.538  21.253  7,2% 

Un. Torino  4.417  73.215  6,0% 

Un. Milano  3.582  61.764  5,8% 

Un. Bergamo  951  16.481  5,8% 

Un. Venezia 'Ca Foscari'  1.104  20.197  5,5% 

Un. Milano " Bicocca"  1.755  32.450  5,4% 

Un. Roma 'La Sapienza'  5.220  97.653  5,3% 

Un. Trento  746  14.696  5,1% 

Un. Cattolica Milano  1.609  39.386  4,1% 

Un. Pisa  1.776  45.790  3,9% 

Un. Bologna  2.803  78.462  3,6% 

Un. Modena‐Reggio  686  21.323  3,2% 

Un. Brescia  441  14.300  3,1% 

Un. Ferrara  434  15.610  2,8% 

Un. Napoli 'L'Orientale'  99  10.459  0,9% 

Totali   43.193  683.592  6,3%  media Tabella  I 

A puro titolo di confronto si inseriscono anche atenei i cui dati sono stati desunti dall’anagrafe MIUR.

  No. Studenti Intern.  No. Tot. Studenti  % Studenti Intern.   

Un. Parma*  1.452  23.378  6,2% 

Un. Padova*  2.436  60.275  4,0% 

Un. Palermo*  307  44.795  0,7% 

Un. Napoli 'Federico II'*  395  78.239  0,5% Tabella  II 

 

                                                            5 L’indagine si occupa di esaminare i flussi di studenti internazionali più consistenti quindi non si sono presi in esame università con meno di 10,000 studenti 

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Occorre segnalare che il numero degli studenti internazionali, limitato agli studenti dei paesi scelti come prioritari (21.733) è circa solo la metà degli studenti internazionali presenti negli stessi atenei (43.193). La differenza non deve imputarsi a una scelta inadeguata dei paesi prioritari, ma all’assenza nel primo gruppo degli studenti provenienti dai paesi dell’Unione Europea. Il sistema universitario italiano mostra comunque un buon livello di internazionalizzazione anche nel panorama europeo, come è evidenziato dalla percentuale media del: 6,3% della Tabella I.  

 Tabella  III 

 

 Tabella IV 

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 Tabella V 

 

 Tabella VI   

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 Tabella VII 

  

 Tabella VIII 

  

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 Tabella IX 

  

 Tabella X 

 

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 Tabella XI 

  

 Tabella XII 

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 Tabella XIII 

 

 Tabella XIV 

  

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Nota per i grafici sui settori disciplinari Al fine di avere dati semplici da interpretare sui settori prescelti dagli studenti internazionali (limitatamente alle cinque popolazioni più numerose) si sono effettuati raggruppamenti tra i vari gruppi disciplinari6, certamente criticabili, data la loro relativa arbitrarietà, ma frutto di una scelta soggettiva evidenziata nel seguito. I raggruppamenti apparentemente più bizzarri sono stati obbligati dai numeri troppo bassi di studenti in essi presenti. Ingegneria = Ingegneria Industriale, Ing. Gestionale, Ing. dell’Informazione, Ing. Civile Architettura = Architettura-Ingegneria Edile-Design Economia-Finanza = Economia - Finanza Medicina-Farmac. = Medicina-Farmaceutica-Psicologia-Scienze Cognitive Scienze = Scienze-Biologia e Biotecnologie-Scienze Naturali-Geografia Lettere = Lettere-Storia-Filosofia-Filologia-Linguistica-Lingue Arte-Turismo = Comunicazione-Arti figurative-Turismo- Spettacolo-Sport- Attività Motorie Politica-Sociologia = Scienze Politiche-Sociologia-Giurisprudenza-Pedagogia  

 Tabella XV   

                                                            6 Circa 153 sono le diverse possibilità tra tipologie di studi e discipline. 

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Gli studenti internazionali che per nazionalità provengono da Cina, Albania, Iran, Camerun e India sono più del 73% degli studenti internazionali7 nei maggiori atenei italiani, quindi la loro ripartizione nei diversi settori si può ritenere significativa. Tabella dei raggruppamenti effettuati  

Ingegneria Industriale 10/L-9/LM-20,21,22,25,28/LM-30,31,33,34 Ingegneria Informazione 9,21,35S/L-8/LM-18,27,29.32,44,91 Ingegneria Civile 8/L-7/LM-23,24,35 Architettura ed Edile 4,4S/L-17,21,23/LM-3,4,4 C.U.,12,48 Finanza LM-16 Economia 17,28,84S/L-16,18,33/LM-56,76,77,83 Biologia e Biotecnologie 1/12/L-2,13/LM-6,8,9 Linguistica e Lingue 3,11/L-11,12/LM-36,37,38,39,94 Lettere-Filosofia L-1,5,10,42,43/LM-2,11,14,84 Farmaceutica 14S,24/L-29/LM-13 Medicina - Infermieristica 46S,52S/SNT1,2,3/L SNT1,2,3,4/LM-41. SNT2,42 Psicologia - Scienze Cognitive 58S/34/L-24/LM-51,55 Scienze 21/L-6,26,27,30,31,35,41/LM-17.40,53,54,82 Scienze naturali L-25,32,34,38/LM-58,60,61,69,70,74,80 Politica Sociologia 6,15,35,36,60S/L-36,37,39,40/LM-52,62,63,81,88,90 Giurisprudenza 2,22S,31/L-14/LMG 01 Comunicazione- Arti Figurative 14,23,103S/L-4,20/LM-19,59,89,92 Pedagogia - Attività Motoria 18,33/L-19,22/LM-50,67,68,85,85bis Turismo, Spettacolo L-3,15/LM-45,49,65

Uni-Italia sta provvedendo a elaborare un’analoga indagine sugli istituti AFAM.

 Prof. Carlo Naldi Presidente del Consiglio Scientifico di Uni-Italia  

                                                            7 Per un’indagine accurata sugli effettivi studenti internazionali occorrerebbe: 1) non tener conto degli studenti stranieri già residenti per motivi famigliari in Italia. 2) Considerare invece gli “italiani” che provenendo da paesi in cui hanno mantenuto la doppia nazionalità, ma che preferiscono usare quella italiana per semplificazioni burocratiche (caso frequente per argentini e brasiliani). 3) Considerare gli studenti che pur avendo un titolo precedente in Italia (ad es. Laurea Triennale) continuano nel ciclo successivo. Potrebbe essere utile quindi usare come discriminante il paese in cui si è conseguito il titolo di Scuola Media Superiore.