47
Insegnare la lingua Insegnare la lingua italiana in classi italiana in classi plurilingui plurilingui Università di Siena, 2 maggio Università di Siena, 2 maggio 2012 2012 Maria Piscitelli Maria Piscitelli

Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Insegnare la lingua italiana in Insegnare la lingua italiana in classi plurilinguiclassi plurilingui

Università di Siena, 2 maggio 2012Università di Siena, 2 maggio 2012

Maria PiscitelliMaria Piscitelli

Page 2: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Insegnare la lingua italiana in Insegnare la lingua italiana in classi plurilinguiclassi plurilingui

Progettualità curricolare e fare Progettualità curricolare e fare scuola quotidianoscuola quotidiano

Costruzione di un curricoloCostruzione di un curricolo

linguistico all’interno dellalinguistico all’interno della

prospettiva interculturaleprospettiva interculturale

Page 3: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Insegnare la lingua italiana in Insegnare la lingua italiana in classi plurilinguiclassi plurilingui

Prospettiva interculturale fondata sulProspettiva interculturale fondata sul

potenziamento di quelle strutturepotenziamento di quelle strutture

che contraddistinguonoche contraddistinguono

l’l’interculturalitàinterculturalità

Page 4: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Strutture che connotano in profondità Strutture che connotano in profondità l’interculturalità:l’interculturalità:

la la differenza, differenza, il il dialogo, la relazione dialogo, la relazione tratra

personepersone diversediverse ee uguali uguali

il il cambiamento, cambiamento, il il pluralismopluralismo

Il cambiamento connota ogni identità individuale e Il cambiamento connota ogni identità individuale e collettivacollettiva

Insegnare la lingua italiana in classi Insegnare la lingua italiana in classi plurilinguiplurilingui

Page 5: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

L’individuazione di saperi L’individuazione di saperi interculturaliinterculturali di di

cittadinanzacittadinanza, essenziali , essenziali per lo sviluppo dellaper lo sviluppo della

literacy e significativi per i literacy e significativi per i soggetti che apprendonosoggetti che apprendono

Insegnare la lingua italiana in classi Insegnare la lingua italiana in classi plurilinguiplurilingui

Page 6: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Implicazioni didatticheImplicazioni didattiche

Pratica di insegnamenti linguisticiPratica di insegnamenti linguistici

educativieducativi

Scelte epistemologiche e psico-Scelte epistemologiche e psico-

pedagogichepedagogiche

Page 7: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Implicazioni didatticheImplicazioni didattiche

1. Quale lingua?1. Quale lingua?

2. Quale didattica?2. Quale didattica?

Page 8: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Quale lingua?Quale lingua?

Una lingua intesa, non come qualcosa di Una lingua intesa, non come qualcosa di dato, statico, indagato a tavolino nelle dato, statico, indagato a tavolino nelle forme codificate ( regole e testi),forme codificate ( regole e testi), ma ma

come un processo dinamico, come un processo dinamico, attraversato da una varietà e variabilità attraversato da una varietà e variabilità

di usi linguistici e testuali ( usi funzionali, di usi linguistici e testuali ( usi funzionali, pragmatici, standard, aulici, creativi, pragmatici, standard, aulici, creativi, letterari, etc. registri, livelli di lingua, letterari, etc. registri, livelli di lingua,

forme idiomatiche, etc). forme idiomatiche, etc).

Page 9: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Quale lingua?Quale lingua?

Una lingua vista come elemento identitario Una lingua vista come elemento identitario delle comunità, che in un ambiente delle comunità, che in un ambiente

complesso si pone come un’ complesso si pone come un’ articolazione e stratificazione della articolazione e stratificazione della

propria identità. propria identità.

Page 10: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Quale lingua?Quale lingua?

Ciò richiede un’attenzione forte alla Ciò richiede un’attenzione forte alla dimensione sociale del linguaggio e allo dimensione sociale del linguaggio e allo

spazio antropologico dove vivono i spazio antropologico dove vivono i parlanti, immersi così in quell’insieme di parlanti, immersi così in quell’insieme di problemi culturali, sociali e politici che problemi culturali, sociali e politici che caratterizzano la nostra epoca che si caratterizzano la nostra epoca che si

traduce poi in un’attenzione allo traduce poi in un’attenzione allo sviluppo della cittadinanzasviluppo della cittadinanza

Page 11: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Quale lingua?Quale lingua?

Lingua Lingua autenticamente comunicativaautenticamente comunicativa

osservata in contesti differenziati edosservata in contesti differenziati ed

analizzata concretamente eanalizzata concretamente e

direttamente dall’alunno in unadirettamente dall’alunno in una

gamma estesa di varietà e di usi, congamma estesa di varietà e di usi, con

l’intento di sviluppare competenzel’intento di sviluppare competenze

necessarie per la vita e per lanecessarie per la vita e per la

comunicazione sociale e culturalecomunicazione sociale e culturale

Page 12: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Implicazioni didatticheImplicazioni didattiche

Ciò implica Ciò implica educareeducare alla: alla:

1. varietà degli usi linguistici1. varietà degli usi linguisticidando la preminenza all’uso dando la preminenza all’uso funzionalefunzionale della della

lingualingua

2. cultura del sé2. cultura del séascoltarsi, interrogarsi, ri-modellarsi interiormente,ascoltarsi, interrogarsi, ri-modellarsi interiormente,

strutturarsi strutturarsi

Page 13: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Implicazioni didatticheImplicazioni didattiche

3.3. Sensibilizzazione a universi Sensibilizzazione a universi rappresentativi plurimirappresentativi plurimi

Uguali e diversiUguali e diversi

Page 14: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Implicazioni didattiche Implicazioni didattiche

2. Didattiche laboratoriali2. Didattiche laboratoriali

dinamiche edinamiche e

attive, comunicative e relazionali,attive, comunicative e relazionali,

che consentono ad ogni alunno,che consentono ad ogni alunno,

nessuno escluso, di imparare anessuno escluso, di imparare a

vivere da protagonista in una civiltàvivere da protagonista in una civiltà

fondata sul dialogofondata sul dialogo

Page 15: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Implicazioni didatticheImplicazioni didattiche

Didattiche che prestinoDidattiche che prestino

attenzione ai processiattenzione ai processi

d’apprendimento ed’apprendimento e

valorizzino il caratterevalorizzino il carattere

operativo dell’apprendimentooperativo dell’apprendimento

linguistico (fare con la lingua)linguistico (fare con la lingua)

Page 16: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Implicazioni didattiche Implicazioni didattiche

Didattiche costruttive, basate su Didattiche costruttive, basate su approcci destinati approcci destinati

all’apprendimento dellaall’apprendimento della

lingua 2 lingua 2

Page 17: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Pratica integrata delle abilitàPratica integrata delle abilità

praticare le abilità linguistiche in maniera praticare le abilità linguistiche in maniera integrataintegrata (orale-scrittura, lettura- (orale-scrittura, lettura-

scrittura-parlato, lettura-parlato-ascosto scrittura-parlato, lettura-parlato-ascosto e così via dicendo) e paritaria, dove e così via dicendo) e paritaria, dove

l’orale fa, a tutti gli effetti, la sua parte.l’orale fa, a tutti gli effetti, la sua parte.

Page 18: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Varietà di scrittureVarietà di scritture

schede di lettura e recensioni di libri, film, schede di lettura e recensioni di libri, film, spettacoli; brevi commenti a margine di testi; spettacoli; brevi commenti a margine di testi;

riassunti di varia dimensione e secondo riassunti di varia dimensione e secondo prospettive diverse; parafrasi e riscritture, prospettive diverse; parafrasi e riscritture, sceneggiature per proiezioni di diapositive; sceneggiature per proiezioni di diapositive; esposizioni argomentate su tema dato con esposizioni argomentate su tema dato con istruzioni compositive; scritti rielaborativi e istruzioni compositive; scritti rielaborativi e

creativi di esperienze, informazioni e creativi di esperienze, informazioni e fantasie…)fantasie…)

Page 19: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Come?Come?

Lavorare sugli elementi dellaLavorare sugli elementi della

comunicazionecomunicazione: scopi, destinatario etc.: scopi, destinatario etc.

in contesti abituali e non, tenendo contoin contesti abituali e non, tenendo conto

delle diversità delle competenze didelle diversità delle competenze di

comunicazione messe atto, etc.;comunicazione messe atto, etc.;

recuperare i linguaggi non verbali recuperare i linguaggi non verbali

(iconici, gestuali, prossemici etc.);(iconici, gestuali, prossemici etc.);

Page 20: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Come?Come?

allargare la sfera dell'immaginario;

dare spazio all'oralità, alla ricchezza

espressiva e comunicativa della lingua orale, il cui uso è di fondamentale

importanza nelle relazioni interpersonali e sociali.

L'uso della lingua orale segue raffinate strategie comunicative, di cui la cooperazione fra parlante e

ascoltatore

Page 21: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Come?Come?

L’interazione orale L’interazione orale è essenziale allo è essenziale allo sviluppo sviluppo

dell’identità linguistica di ognidell’identità linguistica di ogni

soggetto,creando le premesse persoggetto,creando le premesse per

elaborar significati condivisi dall’interaelaborar significati condivisi dall’intera

comunità. comunità.

Essa incide nello sviluppoEssa incide nello sviluppo

del pensiero e nella relazione con l’altrodel pensiero e nella relazione con l’altro

Page 22: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

In praticaIn pratica

L’interazione orale diventa socialeL’interazione orale diventa sociale, , in in quanto basata sulla costruzione dei quanto basata sulla costruzione dei significati, sulla condivisione delle significati, sulla condivisione delle

conoscenze e sulla negoziazione dei punti di conoscenze e sulla negoziazione dei punti di vista. vista.

L’acquisizione della lingua non è un esercizio L’acquisizione della lingua non è un esercizio mnemonico, solitario e pedante, ma il risultato di mnemonico, solitario e pedante, ma il risultato di

un’interazione continua con gli altriun’interazione continua con gli altri

 

Page 23: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Come?Come?

favorire passaggi dall' orale allo scritto

evidenziare varie forme di scrittura /per immagini, etc.;

prevedere una vasta gamma di forme e di attività e non prevedere una vasta gamma di forme e di attività e non solo solo tematema (appunti di lezione e di conferenze, verbali (appunti di lezione e di conferenze, verbali

di discussionedi discussione

Page 24: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Come?Come?

lettere, annunci, richieste di comunicazioni rivolte lettere, annunci, richieste di comunicazioni rivolte ad uffici e istituzioni, questionari; descrizioni di ad uffici e istituzioni, questionari; descrizioni di

luoghi, oggetti, persone, fenomeni, eventi, luoghi, oggetti, persone, fenomeni, eventi, articoli di tipo giornalistico; istruzioni per articoli di tipo giornalistico; istruzioni per eseguire operazioni o regolare attività e eseguire operazioni o regolare attività e

servizi…servizi…

Page 25: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Come? Come?

praticare il bilinguismopraticare il bilinguismo

Tradurre da una lingua ad un'altra, come Tradurre da una lingua ad un'altra, come spazio autenticamente interculturale. spazio autenticamente interculturale.

Spazio di incontro più che di confrontoSpazio di incontro più che di confronto

  

Page 26: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Come?Come?

riflettere sulla linguariflettere sulla lingua, partendo dalla , partendo dalla dimensione pragmatica e semantica, dimensione pragmatica e semantica, per rendere più agevolmente ragione per rendere più agevolmente ragione delle scelte lessicali, delle modalità delle scelte lessicali, delle modalità

sintattiche e degli aspetti morfologici sintattiche e degli aspetti morfologici della lingua. della lingua.

Una riflessione sulla lingua intesa quale strumento di Una riflessione sulla lingua intesa quale strumento di crescita culturale e interculturalecrescita culturale e interculturale

Page 27: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Quali azioni Quali azioni

Per le forme del discorso: Per le forme del discorso:

ruotareruotare

soprattutto intorno al binomio soprattutto intorno al binomio

narrazione/argomentazione (identità/narrazione/argomentazione (identità/

alterità).alterità).

Laboratori di potenziamento,Laboratori di potenziamento,

consolidamento, stessa insegnante di L1, sfruttando esempi consolidamento, stessa insegnante di L1, sfruttando esempi tratti dalle didattiche della Lingua straniera.tratti dalle didattiche della Lingua straniera.

      

Page 28: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Da dove partiamo?Da dove partiamo?

Punto di partenza è quasi sempre la ricerca, daPunto di partenza è quasi sempre la ricerca, daparte degli alunni, della lingua autentica (generi oparte degli alunni, della lingua autentica (generi omicrogeneri testuali - orali e scritti) che limicrogeneri testuali - orali e scritti) che licirconda (spazi linguistici e antropologici). circonda (spazi linguistici e antropologici).

Rispetto a questa vengono date consegneRispetto a questa vengono date consegneprecise (osservazione e trascrizione). I datiprecise (osservazione e trascrizione). I datiraccolti sono portati in classe e diventanoraccolti sono portati in classe e diventanooggetto di studio ( negoziazione di significati,oggetto di studio ( negoziazione di significati,formulazione di ipotesi, ricerca di indizi, etc.) . formulazione di ipotesi, ricerca di indizi, etc.) .

2.

Page 29: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Da dove partiamo?Da dove partiamo?

La lingua è analizzata nei suoi usiconcretamente e direttamente dall’alunnocome fosse un fenomeno scientifico.

Gli alunni discutono, spiegano ciò che hannoGli alunni discutono, spiegano ciò che hannoindagato e lo rielaborano alla luce delleindagato e lo rielaborano alla luce delleriflessioni effettuate. riflessioni effettuate.

Ogni attività è accompagnata da forme diOgni attività è accompagnata da forme discrittura, finestre di riflessione sulla lingua escrittura, finestre di riflessione sulla lingua elettura (le caratteristiche dell’orale e differenzelettura (le caratteristiche dell’orale e differenzecon lo scritto).con lo scritto).

2.

Page 30: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

EsempiEsempi

2.

Page 31: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Muoversi dalla sfera interiore e Muoversi dalla sfera interiore e interazionale dei diversi soggetti, dai interazionale dei diversi soggetti, dai tratti universali dell’io e dello stare con tratti universali dell’io e dello stare con l’altrol’altro

La cultura del séLa cultura del sé

Page 32: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

La cultura del séLa cultura del sé

Un lavoro sui tratti universali dell’io è, Un lavoro sui tratti universali dell’io è, ad es., possibile affrontarlo ,prendendo ad es., possibile affrontarlo ,prendendo in esame i grandi temi (esistenziali) in esame i grandi temi (esistenziali) oppure le esperienze che fanno parte oppure le esperienze che fanno parte della vita dell’uomo (l’inevitabilità della della vita dell’uomo (l’inevitabilità della lotta contro le difficoltà della vita, gli lotta contro le difficoltà della vita, gli ostacoli, il male, la sofferenza, etc.), ostacoli, il male, la sofferenza, etc.), non per produrre paura, bensì non per produrre paura, bensì rassicurazione.rassicurazione.

Page 33: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Affrontando i grandi temi (esistenziali) ed Affrontando i grandi temi (esistenziali) ed esperienze che fanno parte della vita esperienze che fanno parte della vita dell’uomo (l’inevitabilità della lotta contro dell’uomo (l’inevitabilità della lotta contro le difficoltà della vita, gli ostacoli, il male, le difficoltà della vita, gli ostacoli, il male, la sofferenza, etc.), non per produrre la sofferenza, etc.), non per produrre paura, bensì assicurazione. paura, bensì assicurazione.

Quale cammino di Quale cammino di esplorazione del séesplorazione del sé

Page 34: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Parlare, tramite i nostri lavori, alle pressioni Parlare, tramite i nostri lavori, alle pressioni interiori, cercando di coglierne i bisogni interiori, cercando di coglierne i bisogni urgenti urgenti ed universalied universali (desiderio di essere amati, di (desiderio di essere amati, di essere considerati, di stare con l’altro etc.), ma essere considerati, di stare con l’altro etc.), ma anche le ansie e le paure (la paura del buio, anche le ansie e le paure (la paura del buio, della violenza, della sopraffazione brutale, del della violenza, della sopraffazione brutale, del vuoto, dell’abbandono, della solitudine, delle vuoto, dell’abbandono, della solitudine, delle fiere, degli eventi atmosferici, dell’essere fiere, degli eventi atmosferici, dell’essere diverso- altro o straniero, degli adulti). diverso- altro o straniero, degli adulti).

Quale cammino di Quale cammino di esplorazione del sé?esplorazione del sé?

Page 35: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Al fondo dell’io sta la paura, in molte Al fondo dell’io sta la paura, in molte forme, ma densa, forte, costante: essa forme, ma densa, forte, costante: essa nasce da una condizione biologica, ma nasce da una condizione biologica, ma anche da un vissuto ancestrale (l’incubo anche da un vissuto ancestrale (l’incubo di qualche cosa). Essa viene di qualche cosa). Essa viene interpretata, trascritta, confermata dalle interpretata, trascritta, confermata dalle stesse culture e dalle medesime stesse culture e dalle medesime pratiche sociali.pratiche sociali.

Quale cammino di Quale cammino di esplorazione del sé?esplorazione del sé?

Page 36: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Quale cammino di esplorazione del Quale cammino di esplorazione del sé?sé?

Cambi dice che è molto importanteCambi dice che è molto importante

accedere alla quota profonda ancestraleaccedere alla quota profonda ancestrale

dell’umano che abita ancora il nostrodell’umano che abita ancora il nostro

inconscio, il nostro immaginario, le nostreinconscio, il nostro immaginario, le nostre

culture; ombre che animano l’io di tutti iculture; ombre che animano l’io di tutti i

tempitempi

Page 37: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Quale cammino di esplorazione del Quale cammino di esplorazione del sé?sé?

La fiaba, il mito, la leggenda ad esempioLa fiaba, il mito, la leggenda ad esempio

fanno tutto ciò, essendo grandi bacini difanno tutto ciò, essendo grandi bacini di

culture e di linguaggi simbolici. Essi parlanoculture e di linguaggi simbolici. Essi parlano

alla vita interiore dei bambini, rispecchianoalla vita interiore dei bambini, rispecchiano

gli intimi sentimenti, gli ostacoli e il male nongli intimi sentimenti, gli ostacoli e il male non

vengono nascosti, ma superati. vengono nascosti, ma superati.

A livello emotivo i grandi problemi siA livello emotivo i grandi problemi si

stemperano nella catarsi della fiaba o dellastemperano nella catarsi della fiaba o della

leggenda. (I simboli sono il materialeleggenda. (I simboli sono il materiale

primario del lavoro della nostra psiche).primario del lavoro della nostra psiche).

Page 38: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Quale cammino di esplorazione del Quale cammino di esplorazione del sé?sé?

Ma oltre ai racconti, alle storie, alle fiabe unaMa oltre ai racconti, alle storie, alle fiabe una

forte rilevanza la ricopre, sia per lavorare sullaforte rilevanza la ricopre, sia per lavorare sulla

diversità che sull’unicità, lo studio delle pratichediversità che sull’unicità, lo studio delle pratiche

sociali e dei costumi talvolta arcaici e diffusi.sociali e dei costumi talvolta arcaici e diffusi.

Questi innervano le mentalità collettive, gli stessiQuesti innervano le mentalità collettive, gli stessi

comportamenti storio-sociali e la psichecomportamenti storio-sociali e la psiche

individuale, animandola di figure che dannoindividuale, animandola di figure che danno

corpo ad ansie e paura, a sogni e ad attesecorpo ad ansie e paura, a sogni e ad attese..

Page 39: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Quale cammino di esplorazione del Quale cammino di esplorazione del sé?sé?

Tramite storie, racconti e fiabeTramite storie, racconti e fiabe

dette in classe dai genitori, chedette in classe dai genitori, che

portano così spezzoni di vita, siportano così spezzoni di vita, si

possono far emergere quei temipossono far emergere quei temi

esistenziali che accompagnanoesistenziali che accompagnano

l’esistenza umanal’esistenza umana

Page 40: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Quale cammino di esplorazione del Quale cammino di esplorazione del sé?sé?

Il tema della felicità (Albania- dono interiore); Il tema della felicità (Albania- dono interiore);

il dedalo delle prove da superare, evocativoil dedalo delle prove da superare, evocativo

della continua lotta contro le difficoltà: un vero edella continua lotta contro le difficoltà: un vero e

proprio apprendistato e iniziazione alla vita;proprio apprendistato e iniziazione alla vita;

il tema della tirannia e del potere (Cina); il tema della tirannia e del potere (Cina);

la ricerca dell’immortalità (Cina);la ricerca dell’immortalità (Cina);

il tema dell’ingratitudine, dell’incontentabilità eil tema dell’ingratitudine, dell’incontentabilità e

dello sperpero (Colombia); dello sperpero (Colombia);

il tema della saggezza.il tema della saggezza.

Page 41: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Quale cammino di esplorazione del Quale cammino di esplorazione del sé?sé?

il tema dell’Orco, figura che si depositail tema dell’Orco, figura che si deposita

nei racconti popolari che animanei racconti popolari che anima

costantemente l’immaginario dei varicostantemente l’immaginario dei vari

popoli, manifestandosi come così comepopoli, manifestandosi come così come

connessa a una forma universale diconnessa a una forma universale di

esperienza. Esperienza di paura e diesperienza. Esperienza di paura e di

codificazione del mostruoso. Con unacodificazione del mostruoso. Con una

doppia funzione di liberare oggettivandolodoppia funzione di liberare oggettivandolo

l’inconscio e di fissare una prova nel viaggiol’inconscio e di fissare una prova nel viaggio

di iniziazione del giovanedi iniziazione del giovane

Page 42: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Quale cammino di esplorazione del Quale cammino di esplorazione del sé?sé?

il tema dell’avidità (Russia- pescatore);il tema dell’avidità (Russia- pescatore);

il tema dell’amicizia, del tradimento Sri Lanka- il tema dell’amicizia, del tradimento Sri Lanka- isola vicino all’India);isola vicino all’India);

il tema dei ruoli e della natura umana, il tema dei ruoli e della natura umana, indipendente dai ruoli (topolino Il debole aiuta indipendente dai ruoli (topolino Il debole aiuta

il potente- Venezuela).il potente- Venezuela).

Page 43: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Quale cammino di esplorazione del Quale cammino di esplorazione del sé?sé?

Usanze: leggende- tradizioni- amicizia,Usanze: leggende- tradizioni- amicizia,

coraggio, crudeltà, inganno, forza, la babacoraggio, crudeltà, inganno, forza, la baba

yaga,yaga,

  

Si intrecciano così tradizioni e immaginariSi intrecciano così tradizioni e immaginari

diversi, dove paure, ansie, mostri, si sonodiversi, dove paure, ansie, mostri, si sono

ridefiniti in forma meno immaginosa e piùridefiniti in forma meno immaginosa e più

concreta nel percorso narrativo. concreta nel percorso narrativo.

Page 44: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Quale cammino di esplorazione del Quale cammino di esplorazione del sé?sé?

E da qui scaturiscono piste diverse: leE da qui scaturiscono piste diverse: le

metamorfosi, le prove, il viaggio,metamorfosi, le prove, il viaggio,

l’incantesimo- veri apprendistatil’incantesimo- veri apprendistati

all’esistenza; sia le tradizioni e iall’esistenza; sia le tradizioni e i

costumi di questi diversi popoli.costumi di questi diversi popoli.

La forma: storie, favole, racconti,La forma: storie, favole, racconti,

linguaggi simbolici, elementi fiabeschi:linguaggi simbolici, elementi fiabeschi:

fata, metamorfosi..fata, metamorfosi..

Page 45: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

In sintesiIn sintesi

Muoversi su un doppio binario:

Linguistico-testualeLinguistico-testuale

Psicologico-sociale Psicologico-sociale

in cui si intrecciano sia gli universi linguistici ein cui si intrecciano sia gli universi linguistici e

immaginari, sia le testimonianze della psicoanalisiimmaginari, sia le testimonianze della psicoanalisi

sull’inconscio, sia l’analisi del folkloresull’inconscio, sia l’analisi del folklore

Page 46: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Riferimenti bibliograficiRiferimenti bibliografici

Riferimenti bibliograficiRiferimenti bibliografici

Armellini G. ( a c. di), ( 1993), Armellini G. ( a c. di), ( 1993), Letteratura, arte e musica nei Letteratura, arte e musica nei bienni. Strategie e tattiche dell’educazione esteticabienni. Strategie e tattiche dell’educazione estetica, Bologna, , Bologna, Cappelli, IRRSAE.Cappelli, IRRSAE.

Augé M. ( 2007), Augé M. ( 2007), Nuove identità. Multiculturalismo addio. Nuove identità. Multiculturalismo addio. Riscopriamo il ruolo dell’individuoRiscopriamo il ruolo dell’individuo, “Corriere della sera”, da , “Corriere della sera”, da Cultura e alienazioneCultura e alienazione, Università di Perugia., Università di Perugia.

Bruner J. (1997) Bruner J. (1997) La cultura dell’educazione,La cultura dell’educazione, Milano, Feltrinelli. Milano, Feltrinelli.

Cambi F., Piscitelli M. ( a c.di), ( 2005), Cambi F., Piscitelli M. ( a c.di), ( 2005), Complessità e Complessità e narrazione. Paradigmi di trasversalità nell’insegnamento.narrazione. Paradigmi di trasversalità nell’insegnamento. Roma Roma Armando.Armando.

Page 47: Insegnare la lingua italiana in classi plurilingui Università di Siena, 2 maggio 2012 Maria Piscitelli

Riferimenti bibliograficiRiferimenti bibliografici

Riferimenti bibliograficiRiferimenti bibliografici

Cambi F. ( 2001), Cambi F. ( 2001), Intercultura: fondamenti pedagogiciIntercultura: fondamenti pedagogici, , Roma, Carocci.Roma, Carocci.

Luperini R., Marchiani L., ( 1999), Luperini R., Marchiani L., ( 1999), La riforma della scuola La riforma della scuola e l’insegnamento della letteratura. Il rinnovamento della e l’insegnamento della letteratura. Il rinnovamento della didattica dell’italiano, punto di forza di un rilancio della didattica dell’italiano, punto di forza di un rilancio della scuola pubblicascuola pubblica, “Chichibìio”, Anno I, gen.feb., “Chichibìio”, Anno I, gen.feb.

Silva C. ( 2002), Silva C. ( 2002), Educazione interculturale: modelli e Educazione interculturale: modelli e percorsipercorsi, Pisa, Edizioni Del Cerro., Pisa, Edizioni Del Cerro.