32
Abruzzo, la regione più verde d’Europa Il Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga Il Parco Nazionale della Majella Il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise Il Parco Naturale Regionale del Sirente-Velino Le altre Riserve e Oasi Naturali 2 6 12 20 26 30 Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

It AmbienteNatura

Embed Size (px)

DESCRIPTION

.

Citation preview

  • Abruzzo, la regionepi verde dEuropa

    Il Parco Nazionaledel Gran Sassoe dei Monti della Laga

    Il Parco Nazionaledella Majella

    Il Parco NazionaledAbruzzo Lazio e Molise

    Il Parco Naturale Regionaledel Sirente-Velino

    Le altre Riservee Oasi Naturali

    2

    6

    12

    20

    26

    30

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 1

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • ABRUZZOIn Abruzzo la natura una risorsa protetta.Con un terzo del proprio territorio destinato aparchi, la regione non solo esprime un primatoculturale e civile nella protezionedellambiente, ma si colloca come maggiorearea naturalistica dEuropa, vero cuore verdedel Mediterraneo.

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 2

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • ABRUZZO ITALIA 3

    In Abruzzo, un terzo del territorio vincolato da aree protette: treParchi Nazionali, un Parco Regionale e oltre trenta RiserveNaturali. Una scelta forte, lungimirante, di chi ha fattodellambiente la propria prima risorsa e che proietta la regione inun ruolo di leader assoluto nel campo del turismo verde.Nellinsieme, questo patrimonio collocato principalmente, manon esclusivamente, sulle montagne, dove i paesaggi e gliecosistemi variano a seconda della quota, passando da ambientitipicamente mediterranei a scenari francamente alpini, conmughete e steppe dalta quota.Nellambito delle regioni appenniniche, lAbruzzo si caratterizzaper la natura prevalentemente montuosa del suo territorio, condue terzi della superficie regionale posti al di sopra dei 750 metridi quota. Una caratteristica dovuta al particolare sviluppo chelAppennino assume nel suo tratto centrale, nel quale oltre aconservare il suo andamento mediano rispetto alla penisola siespande trasversalmente dando origine a un complesso sistema dicorrugamenti montuosi paralleli, inframmezzati da vasti altipiani.Questo forte nodo montano, posto interamente in Abruzzo, vantale maggiori vette dellAppennino, con il Corno Grande del GranSasso (2912 m s.l.m.), il Monte Amaro della Majella (2794 m s.l.m.)

    la regionepi verde dEuropa

    La funzione che lAbruzzo dei Parchi svolgea livello nazionale e internazionale nellaconservazione dellambiente e dellabiodiversit difficilmente sottovalutabile,se si pensa che la regione custodisce ungrandissimo numero di specie animali evegetali.

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 3

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • e il Monte Velino (2486 m s.l.m.). Il vasto sistema di conche ealtipiani interni ha come ambienti principali e pi noti laltopianodel Fucino, nella Marsica, nato dal prosciugamento nel 1877 diquello che era il secondo lago dItalia per estensione, e che oggi una delle aree agricole ortofrutticole pi specializzate dellItaliacentrale; due estese conche intramontane, quelle dellAquila ePeligna, pi altre minori; un complesso sistema di altipiani, che vadallo sterminato pianoro carsico di Campo Imperatore, un vero eproprio Tibet nel cuore del Mediterraneo, allaltopiano delleRocche, alle falde settentrionali del Velino e del Sirente, per finirecon il vastissimo e articolato sistema degli Altipiani MaggioridAbruzzo, situati a sud-ovest della Majella. Questa poderosabancata montuosa si spinge fino a poche decine di chilometri dallacosta, sulla quale le cime pi alte si affacciano come unaspettacolare balconata; il resto del territorio occupato daicontrafforti collinari, che digradano dolcemente verso il mare. Lastretta fascia costiera, con i tratti terminali delle valli fluviali,rappresenta lunica area di pianura a quota bassa della regione.Un territorio cos tormentato, con una natura forte a cui doversiadattare per sopravvivere, ha consentito la conservazione neipropri molteplici habitat di un grandissimo numero di specie

    animali e vegetali, configurando lAbruzzo come regione verde,scrigno italiano della biodiversit.Un gran numero di animali e di piante, un tempo presenti sututto lAppennino, trovano oggi in Abruzzo gli ultimi rifugi naturali,evitando cos il rischio di estinzione. Casi tipici ed emblemi dellaregione sono il camoscio, il lupo, lorso bruno marsicano, tre specieche esclusivamente ai nostri monti devono la loro conservazione;e poi ancora laquila, la lince, la lontra, che vive ancora nelle acquedellOrfento, nel Parco Nazionale della Majella, il grifone,recentemente reintrodotto nel Parco Naturale Regionale delSirente-Velino. Peculiare dellAbruzzo poi la capacit diconservare specie oggi tipiche delle tundre nordiche, comelarvicola delle nevi (un piccolo roditore), il piviere tortolino (unsimpatico uccellino) o i cespuglieti di pino mugo: tutte specie che ibiologi definiscono relitti glaciali, residui di quella flora e faunache abitavano il territorio mediterraneo durante lultimaglaciazione, e che le alte quote dei monti dAbruzzo hanno saputotrattenere fino ad oggi.La rete integrata regionale dei Parchi e delle Riserve naturali, conla incredibile variet di ambienti naturali complementari che lacaratterizza, permette la conservazione e la protezione di un

    Nellestrema variet dei suoi habitat naturali(marini, fluviali e lacustri, boschivi, montani,dalta quota), lAbruzzo si propone oggi piche mai come straordinario laboratoriobiologico per la conservazione della natura edegli ecosistemi.

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 4

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • ABRUZZO ITALIA 5

    grandissimo numero di specie, sia stanziali che di passo. Ledimensioni complessive del sistema ed i collegamenti tra lediverse aree protette, che oltre a essere spesso contigue sonogarantiti dai corridoi biologici, consentono inoltre di dare habitatanche alle specie molto mobili, ubiquitarie, che hanno bisogno esono capaci di grandi spostamenti, anche di centinaia di chilometriin pochi giorni (caso tipico il lupo, il predatore al vertice dellacatena alimentare naturale europea).Volendo dunque sintetizzare le caratteristiche della sua natura, ladefinizione certamente pi corretta che lAbruzzo unaantologia del paesaggio euro-mediterraneo, poich concentraentro i propri confini una variet di ambienti naturali che nontrova altro riscontro in un territorio altrettanto limitato: una costamediterranea dai pi vari habitat (arenile con dune, palude, pineta,macchia litoranea, scogliera, faraglioni, bassi litorali sassosi); unafascia collinare con ambienti di ogni grado di antropizzazione,zone umide pregiate (come le oasi fluviali e lacustri) edemergenze geologiche di grande interesse; una zona montanavastissima, spesso naturalisticamente integra, anchessa con gliambienti pi vari (foreste, praterie, laghi montani, enormi altipianicarsici, canyon, cascate, grotte, cime e ambienti dalta quota di

    carattere francamente alpino, ghiacciai, vulcanismi). E allinterno diquesta sorprendente variet di ambienti, incontaminati e spessoselvaggi, vivono specie rare e preziose che i Parchi dellAbruzzoproteggono gelosamente, facendo della regione uno straordinariolaboratorio biologico per la conservazione della natura e degliecosistemi, oggi allavanguardia nel mondo per il coraggio e ladeterminazione nelle sue scelte.In Abruzzo, il sistema della natura protetta rappresenta oggi nonsolo uno strumento importante per una efficace politica disalvaguardia ambientale, ma anche una straordinaria occasione disviluppo economico, pioniera di quella riconversione ecologicadelleconomia che apre la strada ad uno sviluppo realmentesostenibile. Il sistema nasce, infatti, anche dallesigenza disperimentare e diffondere forme di sviluppo sostenibile, digestione del territorio con una particolare attenzione alladimensione naturale e ambientale, ma anche sociale e culturaledei vari contesti territoriali. Una scelta di sviluppo proiettata nonsolo verso il turismo, ma anche verso la valorizzazione delleproduzioni di qualit dellagricoltura e dellartigianato, che apre lastrada alla nascita di servizi, strutture e infrastrutture connessi aquesto orizzonte.

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 5

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • del Gran Sasso

    Il suo territorio ha caratteri prettamentemontani, dagli scenari spesso quasi alpini, ed costituito da due distinti gruppi montuosi: ilmassiccio del Gran Sasso dItalia ed il gruppoad esso soprastante, i Monti della Laga.

    ILPA

    RCO

    NAZIO

    NALE

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 6

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • Istituito nel 1995, il Parco ha una superficie di 148.935 ettari edinteressa marginalmente anche il Lazio e le Marche. La parteabruzzese, che consiste nei nove decimi della superficie totale,interessa le province di Teramo, LAquila e Pescara e 41 comuni(Arsita, Barete, Barisciano, Brittoli, Bussi sul Tirino, CagnanoAmiterno, Calascio, Campli, Campotosto, Capestrano, Capitignano,Cappelle Calvisio, Carpineto della Nora, Castel del Monte,Castelli, Castelvecchio Calvisio, Castiglione a Casauria, CivitellaCasanova, Civitella del Tronto, Cortino, Corvara, Crognaleto, FanoAdriano, Farindola, Isola del Gran Sasso, LAquila, Montebello diBertona, Montereale, Montorio al Vomano, Ofena,Pescosansonesco, Pietracamela, Pizzoli, Rocca Santa Maria, SantoStefano di Sessanio,Teramo,Torricella Sicura,Tossicia,ValleCastellana,Villa Celiera e Villa Santa Lucia).

    Il Gran Sasso la montagna dAbruzzo per eccellenza, con lamaestosit delle sue vette di roccia dolomitica, le pi altedellAppennino, che culminano nel Corno Grande (2912 m s.l.m.),nel Corno Piccolo, nel Pizzo dIntermesoli e nel Monte Camicia.Ospita il ghiacciaio del Calderone, lunico dellAppennino nonchil pi meridionale dEuropa, ed affiancato a sud dallaltopiano diCampo Imperatore, una sterminata landa carsica dalta quota (fra i1600 e gli oltre 2000 metri s.l.m.) di una bellezza mozzafiato,quanto di pi simile al Tibet possa trovarsi in Europa.A nord-ovest il Gran Sasso si salda con i Monti della Laga,geologicamente diversi perch formati da marne e arenarie, cheinteressano il settore settentrionale del Parco e sono situati acavallo delle tre regioni (Abruzzo, Lazio e Marche). Con versanti aorografia diversa accidentato il versante marchigiano, dirupato oa forte pendenza quello del Lazio, pi ondulato e dallaspetto pi

    dolce quello abruzzese che ospita le cascate della Morricana, dellaVolpara e delle Barche e ad est la Montagna dei Fiori e laMontagna di Campli, separate dalle Gole del Salinello , essidelineano una catena montuosa, a tratti difficile e tortuosa, conuna linea di cresta che, dal Monte Comunitore sale verso la cimadi Macera della Morte, punto di confine tra le regioni a 2022metri di altitudine, per culminare nei 2458 metri di MonteGorzano.Il territorio del Parco presenta degli ambienti naturali moltodifferenti e, di conseguenza, una flora ed una fauna diversificate.Questa variet di ambienti anche favorita dalla differentecostituzione dei due massicci che lo compongono: marnoso-arenacea la Laga, con una morfologia pi arrotondata,fondamentalmente calcareo il Gran Sasso, e quindi decisamentepi accidentato. Se a queste peculiarit si aggiunge quella diunorografia varia, di esposizioni dissimili e, non ultimo, deldifferente uso dei territori da parte delluomo, si comprende

    ABRUZZO ITALIA 7

    e Monti della Laga

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 7

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • pienamente lorigine della diversit richiamata. Il Gran Sasso rivelaalte pareti verticali, morene, circhi glaciali, valloni, dirupi, il vastoaltopiano di Campo Imperatore, gli estesi campi carsici ed inumerosi laghetti anchessi di origine carsica, nonch il ghiacciaiopi meridionale dEuropa, il Calderone; tutti insieme raccontano lastoria di questa montagna e la differenziano in modo netto daicontigui Monti della Laga, seppure i due massicci, letteralmenteincastrati tra di loro nellalta valle del Vomano, siano in perfettacontinuit ecologica. Luso umano di queste montagne si desumedalla differente copertura forestale, continua e folta nei versantiteramani del Gran Sasso e della Laga, con netta preponderanza dipraterie e pascoli nel versante aquilano del Gran Sasso ed inquello laziale della Laga, a testimoniare lutilizzo prevalentementepascolivo nei settori meridionali e quello forestale a settentrione ea oriente.La vegetazione include le faggete sulla Laga (con abete bianco) esul versante teramano del Gran Sasso, pascoli a CampoImperatore e sul Voltigno e magnifiche fioriture dalta quota.Tra imammiferi sono presenti il lupo, il camoscio, il cinghiale, il gattoselvatico, larvicola delle nevi e forse lorso.Tra gli uccelli laquilareale, il falco pellegrino, il gufo reale e la coturnice. Sul lago diCampotosto sostano svassi, aironi e varie specie di anatidi. Gliaspetti naturalistici non sono lunica attrattiva di questo Parco, che

    anzi si caratterizza per una comunione, un intreccio inestricabilenei suoi paesaggi, fra natura e presenza umana. Ne sonotestimonianza gli innumerevoli, antichi e splendidamenteconservati paesi e castelli disseminati sulle sue pendici e adominare le sue conche intramontane: sul versante teramano,innanzitutto i piccoli borghi medievali abbandonati fra i boschidella Laga e gli eremi della Montagna dei Fiori, lo splendido centrorinascimentale di Campli, Civitella del Tronto con la sua possentefortezza, gli spettacolari ruderi di Castel Manfrino affacciato sullegole del Salinello, i castelli medievali di Castel di Luco e Piano diRoseto, Castelli con le botteghe della nota e pregiata ceramica eloratorio di San Donato (detto la Cappella Sistina della maiolica),i deliziosi centri storici di Isola del Gran Sasso, Cortino,Valle Castellana,Tossicia, Pietracamela; sul versante aquilano,Campotosto col suo grande lago, LAquila con i suoi splendidimusei e monumenti, e poi gli antichi centri storici del Gran Sasso,con la loro atmosfera medievale intatta: Assergi, Barisciano, SantoStefano di Sessanio, Calascio con la sua splendida Rocca,Castelvecchio Calvisio e Carapelle Calvisio, Castel del Monte,Ofena, Bussi sul Tirino; sul versante pescarese, ripidamentedigradante verso le colline e il mare, la torre di Forca di Pennedomina i due versanti, marino e montano, ai suoi piedi Farindola,col suo notissimo formaggio pecorino.

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 8

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • ABRUZZO ITALIA 9

    A CAMPOTOSTO si produce uno dei salumi abruzzesi pipregiati e ricercati, la strepitosa mortadellina di Campotosto,salame di carne di suino lavorata a mano, macinata a granafine e con una caratteristica barretta di lardo inseritaallinterno (lardello). Ha forma ovoidale ed in generecommercializzata a coppie, per questo anche nota con lacolorita denominazione di coglioni di mulo. Nellarea diCASTEL DEL MONTE (una delle capitali abruzzesi dellapastorizia, uno splendido paese medievale il cui nome unevidente conferma dei collegamenti e degli scambistrettissimi che Abruzzo e Puglia intrattenevano sulleplurimillenarie rotte della transumanza, che univa le pianuredel Tavoliere ai pascoli di Campo Imperatore) i pecorini tipicisono il canestrato ed il marcetto. Il canestrato di Castel delMonte un formaggio di media e lunga stagionatura, a pastadura, dallaroma intenso ricco di fragranze legate alle essenzespontanee presenti nelle erbe di pascolo e nei foraggiutilizzati per lalimentazione delle pecore, e talvolta hasapore lievemente piccante. Il marcetto deve il nome e lecaratteristiche organolettiche allo sviluppo nelle forme delpecorino, durante il periodo di stagionatura, di larve dellamosca Piophila casei, che attivano un processo didegradazione che trasforma la pasta in forma cremosa. Sipresenta dunque come un formaggio spalmabile, dal gusto

    notevolmente piccante, un prodotto molto particolare perveri estimatori. Pi in generale il pecorino, uno dei prodottisimbolo dAbruzzo, prodotto in tutti i territori dellatransumanza. un formaggio a pasta dura o semidura ed ilprodotto tipico di quella antichissima forma di gestione delterritorio del sud dellItalia. Insieme alle giuncate ed allaricotta, consumate fresche, ha rappresentato, fino a pochidecenni or sono, la base economica e alimentare dei pastoriche si spostavano con gli armenti tra Puglia ed Abruzzo,secondo il naturale ciclo delle stagioni, alla ricerca di pascoliche, diversificando il nutrimento delle greggi, conferivanoaromi e fragranze del tutto unici ai prodotti della pastorizia.Un pecorino particolarmente qualificato e originale siproduce nel distretto agropastorale di FARINDOLA, utilizzantecaglio di suino, che gli conferisce odore e sapore tipici. Tra iprodotti della terra sono da citare le lenticchie di SANTOSTEFANO DI SESSANIO, coltivate in unarea ristretta cheabbraccia i territori dei comuni di S. Stefano di Sessanio,Calascio, Barisciano, Castelvecchio Calvisio e Castel delMonte, tutti alle pendici del Gran Sasso. Si distinguonoprincipalmente per le dimensioni ridotte (3-5 mm didiametro), per il colore pi scuro, e per una resistenza allacottura che ne preserva integre tutte le qualit nutrizionali.Rispetto alle comuni lenticchie sono molto ricche di ferro.Particolarmente saporite, vengono utilizzate per lapreparazione di calde e gustose zuppe abbinate a diversiformati di pasta fatta in casa. Nella zona del Parco la cura deicastagneti e la raccolta dei loro frutti una pratica di cui si hatestimonianza sin dal XIII secolo. La formazione dellericciaie e la curatura delle castagne sono pratiche chevenivano utilizzate fin da allora per prolungare nel tempo laconservazione del prodotto che era alla basedellalimentazione popolare. qui che nasce il marrone diValle Castellana, che si raccoglie nel territorio dellomonimocomune e che appartiene al gruppo del marrone fiorentino,del quale conserva le caratteristiche tipiche. Il marrone diVALLE CASTELLANA presenta dimensioni molto variabili, comeconseguenza delladozione di metodi di coltivazioneesclusivamente biologici.

    I SAPORI DEL PARCO

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 9

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • La grande estensione territoriale e la variet di ambienti epaesaggi consentono la pratica di tutti gli sport di contattocon la natura: escursioni a piedi, o in mountain bike, lungo gliinnumerevoli sentieri (ben segnalati e mantenuti) del Parco;interessanti escursioni didattiche guidate, o anche impegnativitrekking, grazie allampia disponibilit di guide alpine,accompagnatori di media montagna e operatori naturalistici;escursioni e trekking equestri, grazie alla straordinaria Ippoviadel Gran Sasso, un anello attrezzato di oltre 300 chilometri,che garantisce agli appassionati dellequitazione di campagnauna infrastruttura unica per qualit e dimensioni.Agli appassionati della fotografia naturalistica e di paesaggio ilParco propone ambienti e scenari indimenticabili, mentrelosservazione degli animali in libert possibile nelle areefaunistiche del camoscio a Pietracamela e Farindola e delcapriolo a Cortino, mentre ambienti ottimi per losservazionedegli uccelli sono la Forca di Penne e il lago di Campotosto,sul quale pure possibile praticare canoa e windsurfing.I numerosi corsi dacqua consentono la pratica deltorrentismo. Per gli appassionati di canoa e kayak uno deipercorsi pi interessanti quello che si snoda lungo il bracciosuperiore del Vomano. Il fiume non certo il Colorado river,ma sicuramente uno dei pi amati dai canoisti italiani;

    soprattutto il braccio superiore unautentica pista nera,adatta solo a chi ha grande esperienza con la pagaia.Lalpinismo, che sul Gran Sasso ha una tradizione di granderilievo (la prima scalata sportiva documentata anziavvenuta proprio sul Gran Sasso addirittura nel 1573!) e contasu una importante scuola con base ad Assergi, viene praticatosulle pareti del Corno Grande, del Corno Piccolo, del MonteCamicia e del Pizzo dIntermesoli, come anche larrampicatasportiva. A livello sciistico il Parco conta sugli impianti per ladiscesa di San Giacomo - Monte Piselli, Prati di Tivo, PratoSelva e Campo Imperatore - Monte Cristo. Lo sci di fondo hanello sterminato pianoro di Campo Imperatore uno dei pibegli e originali teatri dItalia; numerosi sono gli anelli tracciatisulla sua movimentata distesa, che tuttavia godibilissimaanche fuori dalle piste battute, sulla neve immacolata; il fondoescursionistico scopre luoghi di incantevole bellezza anche neiterritori di Castel del Monte, Santo Stefano di Sessanio, nelsistema di piani e vallette carsiche che digradano a balzi dalmargine meridionale di Campo Imperatore. Pietracamela unottima base di partenza per lo sci-alpinismo e alpinismoinvernale, mentre i molti corsi dacqua che scendono daifianchi della montagna consentono in inverno larrampicata sucascate di ghiaccio.

    SPORT EATTIVIT

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 10

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • ABRUZZO ITALIA 11

    PER SAPERNE DI PI

    Parco Nazionaledel Gran Sassoe Monti della Laga0862.60521

    [email protected]

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 11

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • Il Parco Nazionale

    Aspra e imponente, la Majella ripida ecompatta sul versante occidentale, si distendein alto nellaltopiano di Femmina Morta, ed incisa sul versante orientale dai valloni piselvaggi dAbruzzo.

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 12

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • ABRUZZO ITALIA 13

    Lininterrotta presenza delluomo sulle sue pendici sin dallalba deitempi, testimoniata da giacimenti preistorici che risalgono sino alPaleolitico, costituisce lessenza stessa, lidentit peculiare del Parco,che inestricabilmente custode della natura e delluomo.Giacimenti paleolitici, grotte e villaggi neolitici, insediamenti delleet dei metalli, citt e santuari italici e romani, eremi e luoghi diculto sacri da epoca immemorabile, grotte e iscrizioni di pastori ebriganti, capanne a tholos disseminate ovunque tra i campi agricolie i pascoli daltura, le sue tonde e boscose pendici, i suoi altipascoli, i suoi profondi valloni. Il fascino della Majella risiede dunquenel fatto che sempre stata considerata una montagna sacra,grembo uterino per i suoi abitanti, materna e aborigena sin nelnome, che richiama quella Maja madre delle messi adorata daisuoi primi agricoltori. Sin dallalba delluomo, stata rifugio e fontedi vita per cacciatori e agricoltori, eremiti e pastori, soldati ebriganti, carbonai e cavatori, paesani e viandanti. La gratitudine e ilsenso ininterrotto di dipendenza materna che ancora oggi gliabruzzesi dimostrano nei suoi confronti sono dunque ben motivatie comprensibili.

    della Majella

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 13

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • Istituito nel 1995, il Parco ha una superficie di 74.095 ettari ecomprende 39 comuni nelle province di LAquila, Chieti e Pescara(Abbateggio, Ateleta, Bolognano, Campo di Giove, Cansano,Caramanico Terme, Civitella Messer Raimondo, Corfinio, Fara SanMartino, Gamberale, Guardiagrele, Lama dei Peligni,Lettomanoppello, Lettopalena, Manoppello, Montenerodomo,Pacentro, Palena, Palombaro, Pennapiedimonte, Pescocostanzo,Pettorano sul Gizio, Pizzoferrato, Popoli, Pratola Peligna, Pretoro,Rapino, Rivisondoli, Roccacasale, Roccamorice, Rocca Pia,Roccaraso, Salle, San Valentino in Abruzzo Citeriore, SantEufemia aMajella, Serramonacesca, Sulmona,Taranta Peligna e Tocco daCasauria). LEnte Parco ha sede a Guardiagrele e uffici a Campodi Giove.Dal punto di vista geomorfologico la Majella si presenta come unpoderoso blocco calcareo, gibboso e tondeggiante, profondamenteinciso da profondi valloni, culminante nel Monte Amaro ad unaaltitudine di 2793 metri. La posizione geografica immersa nelMediterraneo, le caratteristiche altitudinali (almeno trenta cimesuperano i 2000 metri), la tormentata orogenesi, il rigore e lamutevolezza del clima rendono questa montagna unica nel suogenere e custode di una diversit biologica, fra le pi importantidEuropa, che annovera la presenza di elementi floristicimediterranei, alpini, balcanici, pontici, illirici, pirenaici e artici digrandissimo valore biogeografico, oltre che una fauna fra le piprestigiose, con molte specie rare e preziose.Vivono sulla Majella il lupo, lorso, il camoscio, la lontra, il capriolo, ilcervo.Tra le 130 specie di uccelli spiccano laquila reale, il falcopellegrino, il gufo reale, il lanario, lastore e il piviere tortolino. Lefaggete ricoprono i versanti tra i 1000 e i 1800 metri, mentre suicrinali cresce il raro pino mugo, tipico di ambienti nordici. Lavegetazione include oltre 1700 specie, numerose delle qualiendemiche. La flora e la vegetazione attuale della montagna sonoanche il risultato dellazione umana, che sul massiccio si protrae damillenni, sin dallinvenzione stessa dellagricoltura, come attestano le

    Indubbiamente questo grande Parco, checomprende anche la bastionata del Morronee i Monti Pizi, stato e continua ad essereuno dei pi importanti contenitori di faunaselvatica dItalia e dEuropa.

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 14

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • numerose pitture rupestri dipinte nei suoi santuari neolitici. Perricavare campi da coltivare, luomo in passato ha distrutto i boschidi quercia e carpino nero che cingevano la montagna alle quotepi basse; a quote maggiori, ha invece ridotto la faggeta perallargare i pascoli secondari per gli armenti e in certi periodistorici anche per lagricoltura, che in alcune localit della Majella stata praticata anche a quote molto elevate (1500-1600 m). lunica fra le montagne appenniniche a conservare in quotaarbusteti contorti di pino mugo. Sopravvissuti inizialmente nellearee pi impervie ed inaccessibili alle greggi, in seguito alla crisidella pastorizia si sono riespansi nella fascia fitoclimatica propria,compresa tra i 1700 e i 2300 metri. Il pino mugo costituisceformazioni molto estese ed intricate specialmente nel settoresettentrionale. Con esso, si rinvengono altre specie arbustivecome il ginepro nano, il raro sorbo alpino, luva dorso e altre. Unaspecie interessante la sabina: anche questa come il pino mugo,distrutta in molti altri massicci montuosi, sopravvissuta sulle rupisoleggiate da cui spesso penzola nel vuoto. La montagna

    custodisce anche unaltra specie rara, la variet locale di pino nero,che lazione delluomo nel tempo ha spinto a localizzarsi sulle rupipi inaccessibili della Cima della Stretta, del Vallone diMacchialunga e la Valle dellOrfento. Gli ultimi esemplari colossaliaggrappati alla roccia rimangono tuttora a sfidare la gravit e isecoli, testimonianza muta e tenace del grande patrimonio viventedel massiccio della Majella.Nel Parco si possono visitare piccoli centri di grande interessestorico come lantica Pacentro, Caramanico con le sue terme,Guardiagrele col suo ricco artigianato artistico, e la splendidaPescocostanzo, dallorgoglioso centro storico rinascimentale ebarocco. Di grande interesse sono anche gli eremi e i luoghi diculto come labbazia di San Liberatore a Majella, gli eremicelestiniani del Morrone (SantOnofrio e San Pietro) e dellaMajella (San Bartolomeo di Legio, Santo Spirito a Majella, SanGiovanni allOrfento, SantOnofrio di Serramonacesca, MadonnadellAltare), il santuario di Ercole Curino e la chiesa di SanTommaso a Salle.

    ABRUZZO ITALIA 15

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 15

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • Sin dai tempi pi antichi, agricoltori e pastori si sono divisilutilizzo delle sassose pendici e degli alti pascoli di questamontagna. Tanto le stagionali attivit agricole alle quoterelativamente inferiori, quanto quelle pascolive a quellesuperiori, hanno comportato unazione millenaria, continua,ossessiva di spietramento dei fondi, testimoniato dagliinnumerevoli cumuli di sassi che costellano con regolarit ilsuo paesaggio.Questo mare di pietre allorigine dei lunghi muri a secco adelimitare i campi, dei muri di terrazzamento per strapparepi terra coltivabile alla montagna e regolarizzare il profilo deipendii, e delle centinaia e centinaia di pajare, capanne in pietraa secco con struttura a tholos, tipiche della civilt edilemediterranea, che pullulano soprattutto sul versantesettentrionale della montagna.Le caratteristiche di queste capanne variano in funzione dellaloro destinazione (agricola o pastorale) e della lorolocalizzazione. Poco al di fuori dei paesi, vicino alle case, essesvolgono la funzione di stalle-fienili. Pi su, nella fascia deicoltivi, prendono dimensioni minori e vengono usatestagionalmente dai contadini come rifugio e deposito per gliattrezzi. Ancora pi in alto, al margine fra la fascia delle

    colture e quella dei pascoli, compaiono infine i complessi agro-pastorali: grandi masserie stagionali, articolate e spessoprimitivamente monumentali, dove si coltiva e si accudisce ilgregge che pascola pi a monte. Varie capanne (il mungitoio,una o pi capanne dormitorio, quella per il deposito deiprodotti) vengono raccordate e conchiuse da un alto muroche delimita lo stazzo, il recinto per il ricovero notturno delgregge, a ricordarci la presenza dei lupi. Ancora pi in quota sispingono solo i pastori, che trovano rifugio con le loro gregginelle numerose grotte e nelle cenge erosive al margine deivalloni. In primavera cominciano ad occupare quelle alle quotepi basse, poi man mano che la neve si ritira salgono a quellepi alte. Lo sgrottamento viene chiuso con pietre e pinomugo, sia dove dorme il pastore sia dove stabbiano le pecore.Purtroppo ormai quasi nessuno alleva pi in questo modo, mala testimonianza del passaggio e della presenza di tanti uominisulle balze di questa montagna ancora visibile nelle tanteiscrizioni incise sulle sue rocce: nomi, date, luoghi diprovenienza, a volte qualche frase sgrammaticata, e tantecroci, incise da un popolo semplice e pio, abituato aconsiderare la natura come la pi forte e tangibilemanifestazione di Dio.

    LE CAPANNE IN PIETRA A SECCO

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 16

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • Il Parco Nazionale della Majella custode di una quotarilevante dei profumi e sapori della tradizione abruzzese.Innanzitutto, esso ospita una delle capitali della produzioneitaliana della pasta, Fara San Martino, il borgo ai piedi delversante orientale della Majella dove la presenza dellepurissime acque della montagna ha favorito fin dallOttocentolinsediamento di una fiorente industria specializzata, cheraggiunge oggi con i suoi prodotti i mercati di tutto il mondo.Fra i salumi spicca il salsicciotto di Pennapiedimonte, unasalsiccia stagionata a base di carne magra di maiale, ricopertacon una pastella di sale e grasso di maiale aromatizzata conpepe nero macinato ed un trito di erbe aromatiche locali(timo, ginepro, rosmarino, alloro, erba cipollina, peperoncinopiccante, finocchio e salvia). Fra i formaggi da non perdere ilpecorino, prodotto in molte localit montane del Parco, e ilmagnifico caciocavallo degli Altipiani Maggiori, che in questaenclave di alta tradizione zootecnica viene prodotto coldelicato e profumatissimo latte crudo dei bovini locali, chepascolano liberi sulle sterminate praterie montane dei comunidi Pescocostanzo, Rivisondoli, Roccaraso, Rocca Pia e Palena.Fra i pani (ogni paese, ogni forno ha la sua ricetta e il suolievito madre), generalmente corposi e durevoli, realizzati con

    farine dei grani locali, si distingue per straordinaria ricchezza ilpane nobile di Guardiagrele, la cui ricetta (a base di unacomplessa miscela di farine 00, integrale, di mais, avena, orzo,miglio e segale, con semi di sesamo, olio extravergine di oliva,formaggio, acqua, sale, lievito madre e una piccola quantit dilievito di birra) affonda le radici nel Medioevo.La sua caratteristica risiede nella ricca sostanziosit e nellalunga capacit di conservazione, arricchite dal caratteristicoprofumo speziato. I dolci sono numerosi e particolari:innanzitutto i famosissimi confetti di Sulmona, con lanima dimandorla intera e ricoperti da strati di zucchero. Tipici anchenelle coloratissime e creative confezioni, spesso veri e propritrionfi floreali, elaborati e complessi. C poi la delicatissimasfogliatella di Lama dei Peligni, che ha una forma ovale e sisquama in innumerevoli sfoglie che avvolgono la squisitafarcitura, fatta con marmellata d'uva e di amarena, mostocotto, noci e cacao. Altro dolce particolare sono le sise dellemonache, dalla tipica e allusiva forma a tre ciuffi (chericordano appunto dei seni) accostati a triangolo, dette anchetre monti, per i puritani che non apprezzano lo straordinariohumour del primo nome. Tipico di Guardiagrele, il dolce costituito da due alti strati di soffice Pan di Spagna farciti concrema pasticciera. Tra le altre specialit dolciarie vale la penacitare i caratteristici pasticci di Rapino, dolci da fornotradizionalmente serviti durante le cerimonie e le feste,dalla forma simile a una tartelletta e ripieni di un compostocremoso a base di latte, cioccolato fondente, limone e di untrito di mandorle tostate e cannella in polvere.Tra i liquori, in assoluto la Centerbe di Tocco Casauriaad occupare un posto di primo piano per personalit eoriginalit. Prodotto dallinconfondibile colore verde smeraldoe dallalta gradazione alcolica (oltre 70!), ha un intensoprofumo di erbe che, raccolte nel circondario, arrivano ancorafresche in fabbrica dove vengono lasciate essiccare e mondateaffinch restino solo le foglioline. La ricetta ha originiantichissime ed ancora oggi gelosamente custoditadalla sola famiglia che produce questo particolare liquore.

    ABRUZZO ITALIA 17I SAPORI DEL PARCO

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 17

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • Il territorio del Parco ideale per una vacanza attiva a contattocon la natura. Le grandi dimensioni e la forma gibbosa etondeggiante del massiccio, lassenza di vette rocciose dascalare e i numerosissimi sentieri che la attraversano, fannodella Majella il regno dei camminatori di montagna: consentonoescursioni di ogni tipo, dalle comode passeggiate alle ascensionipi difficili. In particolare, il circuito dellAlta Via della Majella di straordinaria suggestione; non bisogna tuttavia sottovalutarele dimensioni dellarea sommitale della montagna, che sonoenormi e rendono dunque lunghe e impegnative sia leascensioni alle vette che le traversate.Sempre per le medesime caratteristiche, tutto quel che sullaMajella si pu percorrere a piedi, pu essere fatto in mountainbike: i percorsi sono infiniti, e ai sentieri escursionistici sisommano le centinaia di chilometri di carrarecce, mulattiere,strade agricole e forestali, sterrati, antichi tracciati,che tramano come una finissima ragnatela lintera superficiedel grande massiccio, da sempre abitato e percorso dalluomo.Fra le escursioni guidate, da non perdere quella al selvaggio esplendido vallone dellOrfento, con i suoi spettacolari eremicelestiniani, con partenza da Caramanico. Il gran numero eleccellente conoscenza del territorio di guide alpine e

    accompagnatori di media montagna attivi nel Parco rendeinoltre possibile ogni tipo di escursione, in assoluta sicurezza.Notevoli pure le attivit di escursionismo e trekking a cavallo,per gli appassionati dellequitazione di campagna; soprattuttosul versante meridionale, dove i rilievi montani si affaccianosugli enormi spazi degli Altipiani Maggiori dAbruzzo, con ipiani delle Cinquemiglia, di Roccaraso, di Rivisondoli, diPescocostanzo, di Palena, dellAremogna.Agli appassionati di arrampicata sportiva dedicata unaeccellente palestra di roccia ad Abbateggio-Roccamorice,mentre lalto corso dellAventino permette torrentismo ecanoa. Nel periodo invernale lofferta diviene di eccellenza perquanto riguarda sia la discesa, sia il fondo. Nel Parco sonoinfatti collocate numerose importanti stazioni sciistiche: ilComprensorio sciistico dellAlto Sangro, Pizzoferrato eGamberale, Passolanciano-La Majelletta, Campo di Giove,Pacentro-Passo San Leonardo. Fra tutte, spicca ilComprensorio sciistico dellAlto Sangro, al marginemeridionale del Parco, il pi vasto dellItalia centro-meridionale e settimo a livello nazionale per quantit e qualitcomplessiva delle piste e dei servizi. Il comprensoriocomprende i comuni di Roccaraso, con i suoi eleganti negozi ei maggiori impianti sportivi, Rivisondoli, bel borgo anticofamoso per il suo Presepe Vivente, e Pescocostanzo, col suostraordinario centro storico e gli splendidi monumentirinascimentali e barocchi. Il fondo ha teatri elettivi di esercizio:la splendida cornice del bosco di SantAntonio e lalto pianorodellAremogna.

    SPORT EATTIVIT

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 18

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • ABRUZZO ITALIA 19

    PER SAPERNE DI PI

    Parco Nazionaledella Majella0871.80371

    [email protected]

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 19

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • Il Parco NazionaledAbruzzo

    Nato nel 1922, il pi antico ed importantedItalia. In esso sono concentrati quasi tutti icaratteri che contraddistinguono lAppenninocentrale, compresi elementi di flora e faunaunici al mondo o ormai scomparsi nel restodella catena. Riceve oltre un milione divisitatori ogni anno, attirati dai suoi ambientinaturali di rara bellezza.

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 20

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • Qui in autunno lamontagna offre unospettacolo incredibiledi colori caldi ebrillanti: il porpora-violetto degli ornelli,il rosso fuoco degliaceri montani,larancio brillante degliaceri minori, loro deipioppi, lo scarlatto deiciliegi e dei periselvatici fino alvermiglio deglievonimi.

    ABRUZZO ITALIA 21

    Lazio e MoliseIl Parco Nazionale dAbruzzo, Lazio e Molise si estende su 50.000ettari e interessa anche il Molise e il Lazio. Il settore abruzzese, checopre i tre quarti della superficie totale, in provincia dellAquila einteressa i comuni di Alfedena, Barrea, Bisegna, Civitella Alfedena,Gioia dei Marsi, Lecce dei Marsi, Opi, Ortona dei Marsi,Pescasseroli (sede della direzione dellEnte Parco), Scanno,Villavallelonga e Villetta Barrea.I monti del Parco hanno aspetto selvaggio e sono caratterizzati daforre, campi carsici e altopiani, cui si affiancano i laghi Vivo, diScanno e di Barrea. Dal punto di vista geomorfologico, ci troviamonel cuore del grande regno calcareo che dai Monti Sibillini nelleMarche scende, con rare soluzioni di continuit, fino al massicciodel Pollino. Grandi groppe montuose, valloni aperti, pareti precipitie gole impervie come quella della Foce di Barrea, anfiteatrirupestri di intenso fascino come quello della Camosciara, pianorierbosi circondati da pendici selvose come quelli delle Forme e deiCampitelli, estesi ghiaioni sonori e incoerenti, rocce chiare estratificate su cui si abbarbicano esemplari imponenti di pino nero,sono i variegati e mutevoli ambienti del Parco. Un gran numero dinascenti corsi dacqua, cos rari in genere nelle aride zone calcaree,scorrono tra i massi candidi e le austere faggete. Un grande lagoartificiale, quello di Barrea, ormai perfettamente inserito nelpaesaggio, completa verso oriente la serie degli ambienti del Parco.

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 21

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • In questo scenario si inserisce la vegetazione, che si sussegue infasce parallele dai fondovalle alle vette. Nei settori pi bassi eassolati vegeta una boscaglia composta da aceri campestri, ornelli,carpini, roverelle e, nelle zone pi soleggiate e rocciose, lecci dallachioma sempreverde su un sottobosco di terebinti, pruni,biancospini, aceri minori, rose selvatiche e rovi. Al livello del suolole fioriture includono la scarpetta di Venere, liris marsica, il gigliorosso e numerose specie di orchidee selvatiche ed anche elleborifetidi, ciclamini, pungitopi, scille bifolie, anemoni, digitali e tantealtre specie che formano un tappeto interrotto qua e l daemergenze pietrose. Pi in alto si trovano boschi di cerro,limponente quercia dal portamento slanciato e dalle ghiande inparte ricoperte da una cupola irta di peli, che forma estesipopolamenti insieme a meli selvatici, sorbi e altre caducifoglie dimezza montagna.Salendo verso le vette domina incontrastata la faggeta che, dai1800/2000 metri di altitudine, cede il passo a bassi cespuglipulvinari di ginepro e di pino mugo che, a loro volta, si dissolvononella prateria montana che ricopre le alte pendici e i crinali neiluoghi dove le rupi e i brecciai non la fanno da padroni. In alcunisiti dellalta valle del Sangro, oltre al faggio, rari aceri di monte egruppi di betulle, sono presenti schiere aromatiche e folte di pinineri, nella variet autoctona e unica che proprio per questo non si

    chiama semplicemente pino nero dAustria, ma si intitola ad unpaese del Parco, posto sulla riva sinistra del Sangro: pino nero diVilletta Barrea.La biodiversit del Parco Nazionale dAbruzzo, Lazio e Molise, cosricca e varia per quanto riguarda il regno vegetale, non da menonel campo della vita animale. Quasi 6000 specie di insetti che nepopolano il territorio rappresentano un record della faunaentomologica italiana e comprendono bellissimi coleotteri come laRosalia alpina o la Chrysochola sipari, molto rare e localizzate.Tra imammiferi che hanno reso famoso il Parco sono presenti oltreallorso, che il simbolo del pi antico Parco Nazionale dItalia, illupo appenninico, compatto, robusto e dalle caratteristicheorecchie rossicce, la cui presenza allinterno del Parco importante, perch contribuisce a mantenere in buona salute lapopolazione degli erbivori che, crescendo troppo di numero,potrebbe diventare nociva alla vegetazione; il camoscio dAbruzzo,considerato per la mole, la grandezza delle corna e la colorazionedel mantello, una specie a s che conta circa 500 esemplari; ilcinghiale, il cervo, la lince, la volpe, il tasso, la faina, la donnola e loscoiattolo meridionale.Tra i volatili, oltre allaquila, meritano unasegnalazione la poiana, il gheppio, il falco pellegrino, il gufo reale, lacivetta, il grifone ed il rarissimo picchio dorsobianco, tipico dellaforesta. Sui pascoli si osservano le coturnice e il gracchio corallino,

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 22

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • ABRUZZO ITALIA 23

    sui laghi sostano lairone cenerino, lo svasso maggiore, la gru e varianatidi. Anche la fauna del lago di Barrea conta numerosi esemplaridi germani reali, folaghe e, tra gli anfibi, vale la pena ricordare lasalamandra giallo-nera, la salamandrina dagli occhiali e lululone dalventre giallo, considerati i pi rari e tipici elementi della faunaanfibia appenninica.Cuore del territorio Pescasseroli, che offre unottima ricettivitturistica; tuttattorno vette che sfiorano i 2000 metri, prati, valli,corsi dacqua, le necropoli italiche di Barrea e di Amplero, lacropolisannita di Alfedena, e accoglienti borghi come Bisegna, SanSebastiano, Gioia Vecchio, Opi,Villetta Barrea e Barrea con il lorolago, Civitella Alfedena, la solitaria Scontrone, la superba Scanno colsuo splendido centro storico e le tradizioni dartigianato artisticodelloreficeria e dei merletti al tombolo.Trattandosi di unarea tutelata da un Parco ormai da quasi unsecolo naturale che le strutture ricettive e di visita al territoriosiano radicate e assai ben organizzate. Oltre 150 gli itinerariescursionistici e una decina i sentieri-natura, con possibilit ditrekking e di escursione a piedi, a cavallo e in mountain bike quasiinfinite.Vale la pena di ricordare luoghi ormai entrati di diritto nelvocabolario del turista montano come la Camosciara o la ValFondillo, il lago Vivo e Forca Resuni, il passo del Diavolo con lesorgenti del fiume Sangro e il lago della Montagna Spaccata, solo

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 23

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • per citare i pi celebri. Il lago di Barrea perfetto per canoa ewindsurf, cos come, assieme agli altri minori, diventa luogo idealeper il birdwatching. Le ampie strade di collegamento sono unabuona occasione per un tranquillo cicloturismo. Il Parco offrestrutture didattiche come il Museo e lo Zoo a Pescasseroli,il Centro Rapaci di Barrea, le Aree Faunistiche del camoscio a Opi,del lupo e della lince a Civitella Alfedena, del camoscio a Bisegna,il Museo degli Insetti e lArea Faunistica del capriolo aSan Sebastiano.Da Villetta Barrea si sale lungo i tornanti del Passo Godi, dove sipu sostare presso lalbergo rifugio e intraprendere una bellapasseggiata sul pianoro, e si ridiscende poi dal versante oppostofino a Scanno, paese principale di un piccolo ma interessantecomprensorio montano. Il borgo celebre in tutto il mondo peril suo splendido centro storico, fotografato dai grandi nomiinternazionali come Cartier Bresson e Giacomelli, e per il suo lagoche separa i monti del Parco Nazionale dAbruzzo, Lazio e Molisedal selvaggio massiccio del Monte Genzana. Dispone di notevolirisorse ricettive e di una interessante offerta di ristorazione, concibi tipici come la polenta e i primaverili orapi, spinaci selvatici usatiper condire la pasta fatta in casa. Il lago di Scanno idealeper canoa e windsurf, e la strada che segue le sue rive si prestaegregiamente per belle passeggiate cicloturistiche.

    Scampato a ere di caccia, bracconaggio, incendi, tagliindiscriminati di boschi, il signore delle foreste dAbruzzoappartiene ad una sottospecie unica che sopravvive in circa100 esemplari entro i confini del Parco. Questo magnificoplantigrado ha dimensioni imponenti (i maschi possonosuperare i tre quintali di peso, le femmine sono un po pipiccole) costruisce le sue tane negli angoli pi nascosti dellafaggeta e va in letargo da dicembre a marzo. Per il restodellanno lo si pu vedere vagare con disinvoltura nei recessidel bosco, pascolare tranquillamente nelle radure,spingendosi spesso sui campi del fondovalle, piluccare fragolee uvaspina, lamponi e mele selvatiche. Prevalentemente abase di vegetali, la sua alimentazione costituita per circaun quarto da carne, attacca infatti le pecore a poca distanzadagli stazzi. La popolazione della specie si concentra per dueterzi nel Parco, ma altri orsi vivono sulla Majella, intorno alleCinquemiglia, sul Sirente e sul Gran Sasso. Lorso marsicanoda qualche anno si va facendo sempre pi confidente evisibile, tanto che un incontro con lui non pi unaeccezione.

    LORSOMARSICANO

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 24

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • ABRUZZO ITALIA 25

    Allinterno del Parco i sentieri sono numerosi e perfettamentesegnati, e consentono splendide e notissime escursioni a piedi,magari accompagnati da una guida, a cavallo o in mountainbike. Inoltre possibile dedicarsi alla fotografia naturalistica,allosservazione degli animali in libert e nelle areefaunistiche, praticare il birdwatching sui laghi, sul maggioredei quali, il lago di Barrea, possibile anche praticare canoa ewindsurf. Il Parco dispone di 150 itinerari escursionistici eduna decina di sentieri-natura. In inverno lo sci di discesa sipratica nelle belle ed eleganti stazioni sciistiche di Pescasserolie di Scanno-Passo Godi, mentre la pratica del fondo si estendeanche alle suggestive localit di Forca dAcero eMacchiarvana, con i loro splendidi anelli tracciati fra faggete eampie radure.

    PER SAPERNE DI PI

    Parco NazionaledAbruzzo, Lazio eMolise0863.91131

    [email protected]

    SPORT EATTIVIT

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 25

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • Il Parco NaturaleRegionale

    I massicci del Velino e del Sirente distanopoco pi di unora da Roma e si raggiungonocomodamente da tutto lAbruzzo. Anche semeno alti della Majella e del Gran Sasso,offrono al visitatore motivi dinteresse nonmeno importanti di quelli dei massiccimaggiori.

    Il Parco Naturale Regionale del Sirente-Velino, istituito nel 1989, siestende su 50.288 ettari in provincia dellAquila, ha sede a Roccadi Mezzo e interessa i comuni di Acciano, Aielli, Castel di Ieri,Castelvecchio Subequo, Celano, Cerchio, Collarmele, Fagnano Alto,Fontecchio, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, LAquila, Magliano deiMarsi, Massa dAlbe, Molina Aterno, Ocre, Ovindoli, Pescina, Roccadi Cambio, Rocca di Mezzo, Secinaro e Tione degli Abruzzi.

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 26

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • ABRUZZO ITALIA 27

    del Sirente-Velino

    Le pareti rocciose difendono le vette pi alte, i ghiaioni sono ricchidi rare specie botaniche. Note agli sciatori per la presenza dellepiste di Ovindoli e di Campo Felice, queste montagne sono moltoapprezzate anche dagli escursionisti. Dal punto di vistageomorfologico i due massicci calcarei, tra cui si aprono gli altopianidelle Rocche, di Pezza e dei Prati del Sirente, sono caratterizzati dacampi carsici e pareti rocciose, dalle gole di Celano e SanVenanzioe dalle grotte di Stiffe.Tra le faggete spiccano quelle del Sirente, divalle Cerchiata e di Cerasolo. Pi in basso, sul versante dellAterno,sono boschi di querce, mentre nelle forre compare il leccio.Il paesaggio vegetale del Parco notevolmente differente nei duemassicci e nelle zone basali. La flora include specie rare come lapotentilla appenninica, la diripide linneiana, la campanula del Cavolinie lallium lineare.Vivono nel Parco il lupo appenninico, lorso brunomarsicano, il capriolo, il cervo, listrice, la volpe, il gatto selvatico e ilcinghiale, cui si affiancano molti mammiferi di piccola taglia.Tra gli uccelli spiccano laquila reale, la poiana, il nibbio bruno, losparviero, il gheppio, il corvo imperiale, il grifone, il falco pellegrino eil lanario, il gufo reale ed il picchio verde. Numerosi sono anche glianfibi, tra i quali la salamandra pezzata ed il tritone, e i rettili come ilramarro e varie specie di vipera.

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 27

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • Per tracciare un profilo storico-geografico del Parco, utilesuddividere il suo territorio che peraltro risulta costantementeabitato sin dalla pi remota antichit in tre ambiti territoriali:larea del Velino, affacciata sul bacino fucense e storicamente legatoalle sue vicende; la media valle subequana, gravitante invece versola conca aquilana, e lintermedio altopiano delle Rocche, legato allapastorizia e popolato stabilmente solo dal Medioevo.La storia e il popolamento del territorio e dei centri abitatidellarea del Velino risultano principalmente condizionati dalla loroappartenenza allarea fucense, che ebbe un ruolo rilevante sia nellaPreistoria (con gli importantissimi siti archeologici rinvenuti lungolintero perimetro dellantico lago Fucino) sia in epoca italico-romana, come testimonia la presenza presso Massa dAlbe di unadelle pi importanti citt dellAbruzzo antico, Alba Fucens.La valle subequana risulta invece naturalmente e storicamenteconnessa con le vicende della conca aquilana, sia nella sua fase dipopolamento antico in epoca italica (come testimoniato dallastraordinaria necropoli di Fossa), sia in epoca medievale. Per labellezza e lo stato di conservazione dei suoi castelli, dei suoiconventi monastici, delle sue abbazie, dei suoi centri abitati e delsuo stesso paesaggio, si pu anzi dire che questarea del Parco siatra le migliori testimonianze e rappresentazioni dellAbruzzomedievale.Sullaltopiano delle Rocche la pastorizia risultava gi praticata in etprotostorica, come del resto in tutto lAbruzzo montano. I suoicentri abitati hanno tuttavia origine medievale, epoca in cuilaltopiano prese importanza prima militare, come cerniera fra ilFucino e la conca aquilana (lo testimoniano il castello di Rovere,teatro di molte battaglie, e il suo interessante museo), e poieconomica, con i suoi alti pascoli e i suoi coltivi stagionali daltura(assolutamente da visitare i borghi agricoli stagionali delle Pagliaredi Tione, di Fontecchio, di Fagnano, posti al margine orientaledellaltopiano, luoghi singolari legati alla economia integrata fraagricoltura di montagna e transumanza verticale).

    Il patrimonio storico-culturale ed artisticocustodito dal Parco e dai suoi antichi centriabitati di grande rilevanza, e il contributodato da questarea centrale dellAbruzzomontano alla storia e alla formazionedel profilo identitario della regione notevolissimo.

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 28

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • ABRUZZO ITALIA 29

    Lampiezza territoriale e la variet di ambienti e paesaggiconsentono ogni tipo di escursionismo, dalle brevi passeggiatenei prati fioriti dellaltopiano delle Rocche, del Piano di Pezza,dei Prati del Sirente, alle impegnative ascese alle vette delboscoso Sirente o del nudo Velino.La disponibilit di guide alpine, accompagnatori di mediamontagna e operatori naturalistici consente anche escursioniguidate, escursioni didattiche e trekking. Come sempre, tuttoci che nel Parco pu essere percorso a piedi, pu esserloanche in mountain bike e a cavallo. Ai sentieri del Parco, chesono segnalati, si aggiungono in questo caso gli innumerevolipercorsi possibili su antichi tracciati, sterrati, carrarecce,mulattiere, strade agricole e forestali di cui il territorio ricco.Le numerose strade locali (ben asfaltate, poco trafficate,estremamente panoramiche) consentono inoltre uncicloturismo di grande qualit, servito dai molti borghi checostellano i paesaggi del Parco.La mutevolezza del territorio e i frequenti salti di quota, conaffacci e prospettive molto panoramiche, offrono opportunitmolto stimolanti anche agli appassionati di fotografianaturalistica e di paesaggio.Agli appassionati di alpinismo e arrampicata sportiva le cimedel Velino e del Sirente sanno invece proporre sfideimpegnative, mentre lo stesso fanno il fiume Aterno e le suegole ai cultori di torrentismo, kayak e canoa. Durantelinverno, le piste di Ovindoli e Campo Felice offronoopportunit di alto livello a chi pratica lo sci di discesa,mentre gli anelli dello spettacolare Piano di Pezza offrono aifondisti un teatro di rara bellezza.

    SPORT EATTIVIT

    PER SAPERNE DI PI

    Parco NaturaleRegionaleSirente - Velino0862.916343

    [email protected]

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 29

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • Riserve e Oasi dIl sistema regionale delle aree protette completato da oltre 30 Oasi e Riserve Naturali,alcune site allinterno dei Parchi ma moltealtre al di fuori di questi.

    Le altre Aree Protette della provincia di ChietiIn provincia di Chieti troviamo la Riserva Naturale e Oasi WWF delLago di Serranella, alla confluenza dei fiumi Sangro ed Aventino.Il nucleo principale costituito da un invaso artificiale con acquapoco profonda, notevolmente ricca di avifauna (vi sono state censiteoltre 200 specie!): ospita vere e proprie rarit come lairone biancomaggiore, la cicogna nera, il fenicottero. Nei comuni di Rosello e diAgnone, che in Molise, c lOasi WWF dellAbetina di Rosello chetutela uno degli ultimi boschi misti con abete bianco ancora presentiin Abruzzo, popolato dal lupo, dal gatto selvatico, dal capriolo e dalpicchio nero. Nel comune di Orsogna il piccolo Parco TerritorialedellAnnunziata, tutela un profondo vallone con un fitto bosco dileccio, roverella e alloro, popolato da uccelli e piccoli mammiferi.ATorino di Sangro il Biotopo delle leccete litoranee tutela lultimobosco spontaneo del litorale abruzzese, composto da roverella ecerro cui si associano il carpino orientale, lolmo, il leccio e le speciedella macchia mediterranea. Il vicino Biotopo del bosco di DonVenanzio, in comune di Pollutri, custodisce invece un suggestivobosco ripariale di frassino, pioppo e farnia. Lunica riserva marinasulla costa abruzzese , a nord di Vasto, il delicato ambiente a falesia,dune e spiaggia sabbiosa tutelato dalla Riserva Naturale Regionale diPunta Aderci (o Punta dErce).

    LEALT

    RE

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 30

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • ABRUZZO ITALIA 31

    della regioneLe altre Aree Protette della provincia dellAquilaIl comune di Morino, in valle Roveto, ospita la spettacolareRiserva Naturale di Zompo lo Schioppo con oltre 1000 ettari difaggeta dalto fusto e la pi bella cascata dAbruzzo, che precipitada una rupe alta 80 metri in uno scenario di rara bellezza. Lafauna include lorso, il lupo, il gufo reale e il falco pellegrino.Molto interessante il piccolo ma spettacolare Museo/CentroVisita, che accoglie ogni anno molte migliaia di visitatori e scolari.La Riserva Naturale delle Grotte di Pietrasecca, nel comune diCarsoli, protegge il particolare e per certi versi unico ambientecarsico locale, che comprende la grotta di Pietrasecca e la grottagrande del Cervo, celebre per i suoi ritrovamenti archeologici epaleontologici e per la straordinaria bellezza delle sueconcrezioni candide, di varia forma e struttura, che frastagliano i400 metri di galleria.Il comune di Anversa degli Abruzzi ospita la meravigliosa OasiWWF delle Gole del Sagittario, che protegge le lunghe espettacolari gole, dalla tipica sezione a V, scavate e modellate inmilioni di anni dallazione erosiva delle acque del fiume Cavuto.Tutte le specie di mammiferi (tranne il camoscio) e di uccellitipiche della fauna appenninica sono presenti nelloasi, inparticolare laquila reale, il falco pellegrino, il picchio muraiolo, ilgracchio corallino. Infine alle porte di Tempra, frazionedellAquila, si trova il Parco Territoriale delle Sorgenti del Vera,istituito a tutela di una limpidissima risorgenza che ospita rarespecie di alghe. Circondate da pioppi e salici secolari, le acquesono frequentate dal martin pescatore, dallairone cenerino e dalmerlo acquaiolo.

    Le altre Aree Protette della provincia di PescaraNei pressi di Popoli la Riserva Naturale delle Sorgenti del Pescaratutela una straordinaria e imponente risorgenza, che forma unvero e proprio laghetto, limpido e cristallino, circondato da boschie canneti. Percorrendo il sentiero che lo costeggia si rimane stupitidal numero di sorgenti, spesso affioranti con polle: se ne contanopi di 60. Lacqua proviene direttamente dal Gran Sasso, dal grandeacquifero di Campo Imperatore, e dopo un percorso sotterraneodi circa 30 chilometri riaffiora nella Riserva. Nei suoi circa 50 ettari,fra i fitti canneti e le molte specie acquatiche come il ranuncolodacqua, la brasca di laguna, il giaggiolo dacqua e il giglio dacqua,vivono oltre 100 specie di uccelli acquatici fra stanziali e di passo,come lairone cenerino, la folaga, la gallinella dacqua, il martinpescatore. A pochi chilometri dal centro storico di Penne, sul lagoartificiale realizzato negli anni 60 per scopi irrigui, stata istituita laRiserva Naturale e Oasi WWF del Lago di Penne, una delle zone

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 31

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]

  • umide pi frequentate dagli uccelli di passo durante il periodo dellemigrazioni. La Riserva, che ai boschi di roverella sulle pendicidellinvaso contrappone saliceti e pioppeti lungo le sponde, ospita lanitticora, lairone rosso, il falco pescatore. Se ci si sposta pi sullacosta tra Pescara e Montesilvano (nei cui comuni compresa), unapiccola striscia litoranea di pini, quasi esclusivamente pini dAleppo,lunga tre chilometri e larga 50 metri la Riserva della Pineta diSanta Filomena, istituita per preservare ci che rimaneva, dopolassalto del cemento, dellantica pineta che invece si affacciavadirettamente sul mare ed era molto pi estesa. A Pescara unanalogo provvedimento di tutela ha istituito la Riserva Naturale dellaPineta dannunziana, un vero e proprio polmone verde nel cuoredella citt. Una delle anse del fiume Fino, pochi chilometri prima diunirsi al Tavo, costituisce il Parco Territoriale attrezzato di CittSantAngelo, una piccola area umida frequentata da numerose speciedi uccelli. Il Parco Territoriale attrezzato di Vicoli posto a salvaguardiadei pendii tra il centro storico e il corso del fiume Nora. Proteggeun bosco di roverella, acero campestre e robinia e varie specie raredi uccelli. Infine a Scafa, tra la Majella e il Morrone, il Parco Territorialeattrezzato delle Sorgenti Sulfuree del Lavino tutela un ambientedavvero particolare, nel quale pioppi e salici contornanospettacolari pozze dacqua sulfurea risorgente dallo splendido colorturchese, grazie a particolari alghe verdi ed azzurre che ricoprono ifondali. Ospita una fauna davvero interessante: gallinelle dacqua,usignoli di fiume, picchi verdi, ballerine gialle e martin pescatore,insieme a piccoli mammiferi come ricci, donnole, faine e tassi.

    Le altre Aree Protette della provincia di TeramoLa Riserva Naturale di Castel Cerreto si trova nel comune di PennaSantAndrea e tutela un bosco di cerro, roverella e carpino nero,oltre a parecchie specie di arbusti tra cui la ginestra, il ginepro, ilbiancospino, il pungitopo. La fauna comprende uccelli rari come ilbarbagianni, lo sparviero, il picchio verde, mentre tra i mammiferisono comuni la donnola, la faina, la volpe, la lepre, il ghiro, il

    cinghiale, lo scoiattolo e il riccio. Ad Atri lo scenario suggestivo deisuoi calanchi, derivanti dallerosione di un particolare tipo di argille, protetto dalla Riserva Naturale dei Calanchi di Atri. La scarsavegetazione include specie tipiche di climi desertici come ilcappero, il carciofo selvatico, la liquirizia. Lungo i piccoli corsidacqua sono diffusi il granchio di fiume e la puzzola, oltre alleonnipresenti volpi; uno degli ospiti pi particolari dei calanchi per senza dubbio listrice. Il Parco Territoriale attrezzato del FiumeFiumetto, nel comune di Colledara, tutela il letto del torrentecaratterizzato da cascatelle e vegetazione di sponda, circondato daboschi di roverella, farnia, salice e pioppo e frequentato dallapuzzola, dal tasso e da molte specie di uccelli. Infine nel trattomedio del fiumeVomano, uno dei fiumi pi importanti dellaprovincia di Teramo, alimentato dalle acque del Gran Sasso e dellaLaga, nel territorio del comune di Montorio al Vomano ha sede ilParco Territoriale attrezzato del Fiume Vomano, il pi esteso tra learee protette abruzzesi di questo tipo. Il fiume in questo puntoscorre tra alte pareti di arenaria, scavate dalla lenta azione erosivadelle acque, e boschi di leccio. Sulle pareti nidifica il falcopellegrino, mentre nelle aree ai lati di esse troviamo il succiacapre,laverla piccola e lupupa.

    ambiente&naturaok:Layout 1 5-09-2008 16:32 Pagina 32

    Abruzzo Promozione Turismo - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email [email protected]