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PANDA I 25 chiaiolo e sparviere; i rapaci notturni nidificanti sono invece la civetta, l’al- locco, il barbagianni. Il bosco ospita nu- merosi uccelli canori quali la capinera, il pettirosso, il fringuello, lo scricciolo, il fiorrancino e la cinciarella. Tra i picchi, il più diffuso è il rosso maggiore che è stato scelto come simbolo dell’Oasi. Tra i mammiferi troviamo volpi, donnole, ricci, talpe, toporagni, moscardini, arvi- cole, topi selvatici e il piccolissimo mu- stiolo etrusco. Importante è la presenza dei pipistrelli forestali. Gli specchi d’ac- qua ospitano numerosissime libellule, mentre un gran numero di farfalle colo- rano le zone aperte, infatti ben 38 specie sono state censite nell’area protetta. Per meglio svelare i segreti della natu- ra dell’Oasi è stato allestito uno stagno didattico, in cui si possono osservare da vicino i tipici abitanti delle piccole zone umide come la lenticchia d’acqua, che ricopre la superficie dello stagno e rappresenta il nutrimento di alcuni uccelli acquatici, il giglio di palude, gli insetti pattinatori e una cospicua popo- lazione di rane verdi. Emozionante è la visita alla vecchia farnia, affettuosamen- te chiamata Gennarino, un esemplare monumentale di quercia di oltre 400 anni, posta al centro di una radura dove è bello fermarsi per una pausa e lasciarsi cullare dal canto degli uccelli e dal suo- no del vento. In alto: uno dei dinosauri in mostra; un gruppo scolastico in visita all’Oasi; in basso la moretta tabaccata, frequentatrice dello specchio d’acqua degli Astroni Da sapere e da fare Dove siamo Oasi Cratere degli Astroni ingresso Oasi: Via A. Astroni 468, 80125 Napoli Coordinate Gps: 40.84019–14.15918 Visite Chiusa in caso di condizioni meteo avverse o altri eventi naturali Informazioni: Tel 081 5883720, fax 081 5881255 E-mail: [email protected] www.crateredegliastroni.org oasiwwfcrateredegliastroni @OasiAstroni LA MOSTRA: DINOSAURI IN CARNE E OSSA “Puoi sopravvivere a un’estinzione di massa?” dal 4 marzo al 5 novembre 2017 presso la Riserva Naturale Oasi WWF Cratere degli Astroni Giorni e orari di apertura Venerdì pomeriggio: dalle 14:30 alle 18:30* Sabato, domenica e festivi: dalle 9:30 alle 18:30* *La biglietteria chiude alle 16:30 Gruppi e scolaresche Sempre aperto su prenotazione Tariffe – Intero dai 18 ai 65 anni: € 10,00 – Ridotto dai 4 ai 18 anni, over 65, componenti nucleo familiare, accompagnatori diversamente abili: € 7,00 – Ridotto speciale soci WWF e APPI: € 4,00 – Bambini fino ai 4 anni di età e disabili: omaggio – Scuole e gruppi ingresso più visita guidata: € 8,00; con laboratorio didattico: € 10,00 Prenotazioni E-mail: [email protected] Tel: 081 18909684 Info E-mail: [email protected] Tel: 081 5883720 www.dinosauricarneossa.it www.wwf.it/oasi/campania/ cratere_degli_astroni/ Dinosauri in carne e ossa dinosauridco L’Oasi WWF Cratere degli Astroni ospita dal 4 marzo la mostra “Dinosauri in Carne e Ossa”. La paleontologa Stefania Nosotti, curatrice della mostra assieme al collega Simone Maganuco, racconta l’iniziativa. Che nesso c’è tra la conservazione della natura e la paleontologia? In quanto scienza di ricostruzione storica, solo la paleontologia è in grado di introdurre nei nostri ragionamenti quella dimensione temporale che colloca gli esseri viventi in una prospettiva evoluzionistica, facendoci comprendere il meccanismo adattamento/estinzione che fin dalla Preistoria ha regolato la vita delle specie in natura. Capire come gli animali preistorici si siano adattati all’ambiente e si siano estinti per cause naturali, significa cogliere le relazioni di stretta interdipendenza tra specie ed ecosistemi; le stesse relazioni che sussistono oggi, così turbate dalla presenza umana da rendere necessario un intervento di tutela e di sensibilizzazione. Cosa vedremo in mostra? Le ricostruzioni iperrealistiche di 40 tra dinosauri e altri animali preistorici nell’aspetto che noi paleontologi pensiamo avessero quando erano in vita. I 25 modelli più grandi saranno disposti nel percorso esterno, valorizzati dalla cornice d’eccezione dell’Oasi: potremo vedere il gigantesco spinosauro, o il celeberrimo tirannosauro che consuma la sua preda all’ombra della farnia secolare “Gennarino”. I modelli più piccoli come per esempio Scipionyx, piccolo di dinosauro italiano rinvenuto in provincia di Benevento e meglio noto col soprannome di “Ciro”, saranno invece visibili nella parte al chiuso della mostra, che svelerà anche i segreti del “dietro le quinte” e tratterà il tema delle estinzioni recenti causate dall’uomo. JURASSIC PARK AGLI ASTRONI © V. Cavaliere 2102_Panda_01_2017 285x200AM.indd 25 21/02/17 16:54

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chiaiolo e sparviere; i rapaci notturni nidificanti sono invece la civetta, l’al-locco, il barbagianni. Il bosco ospita nu-merosi uccelli canori quali la capinera, il pettirosso, il fringuello, lo scricciolo, il fiorrancino e la cinciarella. Tra i picchi, il più diffuso è il rosso maggiore che è stato scelto come simbolo dell’Oasi. Tra i mammiferi troviamo volpi, donnole, ricci, talpe, toporagni, moscardini, arvi-cole, topi selvatici e il piccolissimo mu-stiolo etrusco. Importante è la presenza dei pipistrelli forestali. Gli specchi d’ac-qua ospitano numerosissime libellule, mentre un gran numero di farfalle colo-rano le zone aperte, infatti ben 38 specie sono state censite nell’area protetta.

Per meglio svelare i segreti della natu-ra dell’Oasi è stato allestito uno stagno didattico, in cui si possono osservare da vicino i tipici abitanti delle piccole zone umide come la lenticchia d’acqua, che ricopre la superficie dello stagno e rappresenta il nutrimento di alcuni uccelli acquatici, il giglio di palude, gli insetti pattinatori e una cospicua popo-lazione di rane verdi. Emozionante è la visita alla vecchia farnia, affettuosamen-te chiamata Gennarino, un esemplare monumentale di quercia di oltre 400 anni, posta al centro di una radura dove è bello fermarsi per una pausa e lasciarsi cullare dal canto degli uccelli e dal suo-no del vento.

In alto: uno dei dinosauri in mostra; un gruppo scolastico in visita all’Oasi; in basso la moretta tabaccata, frequentatrice dello specchio d’acqua degli Astroni

Da sapere e da fare Dove siamoOasi Cratere degli Astroniingresso Oasi: Via A. Astroni 468, 80125 NapoliCoordinate Gps: 40.84019–14.15918 VisiteChiusa in caso di condizioni meteo avverse o altri eventi naturali

Informazioni:Tel 081 5883720, fax 081 5881255E-mail: [email protected]

www.crateredegliastroni.org oasiwwfcrateredegliastroni @OasiAstroni

LA MOSTRA: DINOSAURI IN CARNE E OSSA“Puoi sopravvivere a un’estinzione di massa?” dal 4 marzo al 5 novembre 2017 presso la Riserva Naturale Oasi WWF Cratere degli Astroni

Giorni e orari di aperturaVenerdì pomeriggio: dalle 14:30 alle 18:30*Sabato, domenica e festivi: dalle 9:30 alle 18:30**La biglietteria chiude alle 16:30

Gruppi e scolaresche

Sempre aperto su prenotazione

Tariffe– Intero dai 18 ai 65 anni: € 10,00– Ridotto dai 4 ai 18 anni, over 65, componenti nucleo familiare, accompagnatori diversamente abili: € 7,00– Ridotto speciale soci WWF e APPI: € 4,00– Bambini fino ai 4 anni di età e disabili: omaggio– Scuole e gruppi ingresso più visita guidata: € 8,00; con laboratorio didattico: € 10,00

PrenotazioniE-mail: [email protected] Tel: 081 18909684

InfoE-mail: [email protected]: 081 5883720

www.dinosauricarneossa.it www.wwf.it/oasi/campania/

cratere_degli_astroni/ Dinosauri in carne e ossa dinosauridco

L’Oasi WWF Cratere degli Astroni ospita dal 4 marzo la mostra “Dinosauri in Carne e Ossa”. La paleontologa Stefania Nosotti, curatrice della mostra assieme al collega Simone Maganuco, racconta l’iniziativa.

Che nesso c’è tra la conservazione della natura e la paleontologia?In quanto scienza di ricostruzione storica, solo la paleontologia è in grado di

introdurre nei nostri ragionamenti quella dimensione temporale che colloca gli esseri viventi in una prospettiva evoluzionistica, facendoci comprendere il meccanismo adattamento/estinzione che fin dalla Preistoria ha regolato la vita delle specie in natura. Capire come gli animali preistorici si siano adattati all’ambiente e si siano estinti per cause naturali, significa cogliere le relazioni di stretta interdipendenza tra specie ed ecosistemi; le stesse relazioni che sussistono oggi, così turbate dalla presenza umana da rendere necessario un intervento di tutela e di sensibilizzazione.

Cosa vedremo in mostra?Le ricostruzioni iperrealistiche di 40 tra dinosauri e altri animali preistorici

nell’aspetto che noi paleontologi pensiamo avessero quando erano in vita. I 25 modelli più grandi saranno disposti nel percorso esterno, valorizzati dalla cornice d’eccezione dell’Oasi: potremo vedere il gigantesco spinosauro, o il celeberrimo tirannosauro che consuma la sua preda all’ombra della farnia secolare “Gennarino”. I modelli più piccoli come per esempio Scipionyx, piccolo di dinosauro italiano rinvenuto in provincia di Benevento e meglio noto col soprannome di “Ciro”, saranno invece visibili nella parte al chiuso della mostra, che svelerà anche i segreti del “dietro le quinte” e tratterà il tema delle estinzioni recenti causate dall’uomo.

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