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KIT DI ISTRUZIONI PER L’USO e ATTIVITÀ PRATICHE PER INSEGNANTI, GENITORI ED EDUCATORI Manuale a cura di Annalisa Strada

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"E se nessuno mi becca?": Un progetto per insegnanti, genitori ed educatori. Manuale a cura di Annalisa Strada

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KIT DI ISTRUZIONI PER L’USO e ATTIVITÀ PRATICHE PER INSEGNANTI, GENITORI ED EDUCATORI

Manuale a cura di Annalisa Strada

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INDICE

SCHEDA DEL LIBRO 3 PREMESSA e INTRODUZIONE ALLE TRE IPOTESI DI LETTURA 4 Percorsi di lavoro: > L’IPOTESI A: Lettura consigliata 6 > L’IPOTESI B: Lettura collettiva mediata 8 > L’IPOTESI C: Lettura diffusa 11 Suggerimenti di attività preliminari per l’affiatamento del gruppo 12 SCHEDE ATTIVITÀ PRATICHE 15

>Capitolo 1: Migliori amici parte prima: dei pettegolezzi, delle promesse e di biscotti non proprio buonissimi 15 >Capitolo 2: Vincere, sul campo e fuori 16 >Capitolo 3: Incontri, corteggiamenti e separazioni 17 >Capitolo 4: Difesa personale: bulli, spacciatori e criticoni 19 >Capitolo 5: Incastrati nella Rete 21 >Capitolo 6: Beccato! Guastafeste, imbroglioni e quelli che approfittano degli sbagli degli altri 22 <Capitolo 7: Migliori amici parte seconda: combinare un guaio, confessare uno sbaglio e perdonare i tuoi amici 23 >Capitolo 8: Salario minimo = impegno minimo? 24 >Capitolo 9: Buoni vicini: come comportarsi con i compagni di classe, con il datore di lavoro e anche con gli sconosciuti 25 >Capitolo 10: Parliamo di te: lavorare troppo, affrontare un dovere, ascoltare la tua coscienza 26

MODULO-SCHEDA PER I RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA 27 SUGGERIMENTI PER INSEGNANTI 28 Come inserire E SE NESSUNO MI BECCA? nel PIANO ANNUALE DI LAVORO Come collegare E SE NESSUNO MI BECCA? alle attività sulla Cittadinanza Come collegare E SE NESSUNO MI BECCA? al Patto di Corresponsabilità Educativa PROSSIMAMENTE BLOG e CONTATTI 30

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E SE NESSUNO MI BECCA? Breve trattato di etica per ragazzi di Bruce Weinstein Disegni di Tuono Pettinato “Vivere  rispettando  le  regole dell’etica non è  solo  la  cosa  giusta  da fare, ma è anche l’unica maniera per vivere bene. Leggendo questo libro  scoprirai  cinque  importanti  principi,  fondamentali  per  fare  le scelte  giuste  ogni  volta  in  cui  ti  trovi  di  fronte  alla  domanda  “E adesso  cosa  faccio?”.  L’educazione  all’etica,  come  del  resto  ogni educazione, dovrebbe  insegnarti come pensare e non cosa pensare. Lo  scopo  non  è  diventare  perfetto,  ma  vivere  a  pieno  la  vita  e continuare a essere sempre fiero di te stesso.” Bruce Weinstein  Ci  sono domande  a  cui  è  difficile  trovare  risposte  convincenti:  che fare quando a comportarsi male sono i genitori? Quando si può non rispettare una promessa? Bisogna essere sempre sinceri, a costo di essere brutali?  Posso lasciare la mia ragazza con un’email? Piccole questioni, situazioni quotidiane che ogni ragazzo si trova ad affrontare, ma che possono e devono essere fonte di crescita personale.  Partendo da cinque principi pratici,   con tantissimi esempi concreti a casa, a scuola,  con gli amici, questo libro mira a guidare i ragazzi verso la costruzione di una convivenza più rispettosa e serena con gli altri ma anche, e soprattutto, con se stessi. Per diventare adulti nel senso più nobile del termine, senza necessità di scorciatoie.  Il  progetto  allegato,  a  cura  di  Annalisa  Strada,  autrice  e  docente,  si  propone  di  tradurre  in  pratica,  nelle classi,  i  principi  e  le  attività  contenute nel  libro.  L’idea  è  di  creare  sul  territorio  nazionale  un  laboratorio diffuso di etica nelle scuole, attraverso un kit di attività pratiche e semplici linee guida all’uso del  libro. Le classi  o  le  intere  scuole  potranno  adottare  il  progetto  facendolo  diventare  un  percorso  didattico  vero  e proprio.  Successivamente  sarà  attivato  il  blog  di  E  SE NESSUNO MI  BECCA? dove discutere  del  tema  con ragazzi,  genitori,  insegnanti.  Il  blog  farà  da  punto  di  riferimento  per  le  scuole  e  i  lettori,  che  potranno inviare le loro osservazioni sul campo, riscontri dei progetti sviluppati nelle classi, i feedback di insegnanti e ragazzi. Di volta in volta, affideremo a esperti la possibilità di interagire e rispondere ai quesiti che saranno sollevati. Info sul sito www.castoro‐on‐line.it  L’autore:  Bruce  Weinstein  è  convinto  che  il  successo  nella  vita  richieda  non  solo  l’intelligenza  emotiva  ma  anche quella etica. Opinion  leader di primo piano negli USA, si occupa di etica e ne scrive su Bloomberg Business Week e Huffington Post; partecipa a molte trasmissioni televisive americane come “esperto” di etica per CNN, NBC, ABC, Fox News. www.theethicsguy.com L’illustratore: Tuono Pettinato è autore, fumettista, illustratore. Formatosi a Bologna all’Accademia Drosselmeier per editor e librai, realizza per “Repubblica XL” la serie dei Ricattacchiotti e collabora con varie case editrici italiane. 

 E SE NESSUNO MI BECCA? Breve trattato di etica per ragazzi di Bruce Weinstein

Disegni di Tuono Pettinato; Traduzione di Livia Zanelli; Età: +11 anni; pagg. 168; prezzo: 13,50 Euro 

Contatti: Paola Malgrati ‐ Ufficio stampa Il Castoro | Tel. 0229513529 | ufficio.stampa@castoro‐on‐line.it 

 “Il Castoro bambini e ragazzi” | web: www.castoro‐on‐line.it 

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PREMESSA e INTRODUZIONE ALLE TRE IPOTESI DI LETTURA

E se nessuno mi becca? è uno strumento duttile, che consente ai docenti di affrontare e approfondire con i propri studenti tematiche vicinissime al mondo dei ragazzi, cruciali per la loro formazione di persone e, in prospettiva, fondamentali per la loro crescita di cittadini eticamente consapevoli. Trattandosi di un libro, è abbastanza spontaneo ipotizzare che la sua lettura e l’eventuale applicazione dei suggerimenti contenuti in questo fascicolo sia compito del docente di lettere, di solito coordinatore di classe e, senza dubbio, agevolato dall’ampio spettro delle proprie discipline (che spaziano dalla grammatica alla storia, dalla letteratura alla geografia, spesso passando attraverso quella preziosa risorsa che è l’elaborato scritto aperto). È però fondamentale considerare che, per la sua autosufficienza informativa, per il piglio pratico, il linguaggio diretto, l’ampio spettro di circostanze contemplate, per le ampie possibilità di confronto e discussione e, buon ultima, la franchezza di fondo, può essere gestito in classe (e fuori dall’aula!) da qualsiasi docente come da chiunque voglia qualificarsi come educatore. Per chi lavora con colleghi disponibili e interessati, il libro può diventare un progetto condiviso dal Consiglio di Classe e attuato a più mani. Di seguito verranno fornite tre possibilità di utilizzo del testo: Ipotesi A) Come lettura consigliata È il percorso di utilizzo light, che ha il vantaggio di lasciare ampio spazio ai ragazzi. Questo approccio è consigliabile per gruppi-classe mediamente affiatati e abituati alla lettura autonoma e responsabile. Si tratta di indicazioni per sollecitare gli studenti alla lettura autonoma del libro, corredate da strumenti per ottenere riscontri sull’esito della lettura. Ipotesi B) Come lettura collettiva mediata È il percorso di lettura consigliato per classi meno aggregate, composte da una prevalenza di lettori tiepidi (poco affezionati allo strumento-libro), e per le quali è importante una riflessione integrata sui temi dei comportamenti socialmente e individualmente corretti. Le linee guida per la fruizione collettiva del testo vengono fornite capitolo per capitolo, insieme a spunti e suggerimenti per collegamenti a eventuali progetti legati a legalità, prevenzione, salute, intercultura, integrazione, ambiente, orientamento. Ipotesi C) Come lettura diffusa È un percorso dettagliato di lettura e utilizzo applicato del testo. È elettivamente indicato per classi che amano mettersi in gioco e per studenti che hanno bisogno di toccare con mano situazioni critiche e le possibili conseguenze delle proprie scelte.

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Adottando questa ipotesi, il testo diventa strumento di base per un percorso interdisciplinare su eticità, individualità e interazione collettiva nella classe, in famiglia e nel proprio contesto di vita. Questa terza parte si configura quindi al pari di un vademecum con indicazioni passo-passo per gestire le singole unità del percorso. Le tre ipotesi sono percorsi autonomi ma fortemente correlati, per un graduale approfondimento. Ciascun docente potrà scegliere quale di queste ipotesi adottare, ma deve sentirsi libero di selezionare segmenti delle ipotesi B e C per creare percorsi specifici, formulati su misura per il proprio gruppo-classe. Nessuno conosce la classe quanto i docenti che vi insegnano: affidatevi alla vostra professionalità e tutto andrà al meglio. La curatrice del manuale che state leggendo è Annalisa Strada, autrice di libri per bambini e ragazzi, docente di lettere nella scuola secondaria di primo grado.

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Percorsi di lavoro

L’IPOTESI A: LETTURA CONSIGLIATA Questo percorso affida il testo ai ragazzi, come lettura a casa. Trattandosi di un volume scorrevole, ritmato da capitoli e paragrafi brevi, è alla portata anche dei lettori meno esperti, quindi è un compito che non mette in difficoltà nessuno studente di scuola secondaria che sia in possesso delle abilità e delle competenze di base. Il suggerimento è di indicare agli studenti come tempo massimo di lettura l’intervallo di un mese. Quando tutta la classe conosce il contenuto del testo e ne ha colto la struttura – organizzata per esempi, interrogativi, commenti e confronti – il consiglio è di incardinare il lavoro sulla base dei cinque pilastri (e le loro sottoarticolazioni) individuati dall’autore come “Principi di vita”: 1. Non fare del male a nessuno 2. Lascia il mondo un po’ migliore di come l’hai trovato 3. Rispetta il prossimo . mantieni la riservatezza sui fatti personali . di’ la verità . mantieni le promesse 4. Sii giusto . distribuisci saggiamente le risorse quando sono scarse . punisci chi lo merita in maniera appropriata . trasforma una situazione ingiusta in una giusta 5. Sii amorevole . usa amore, gentilezza e compassione Scrivete questi suggerimenti su un cartellone e affiggetelo nella vostra aula. Chiedete agli studenti di sottoscrivere un patto di rispetto di queste indicazioni e di assumere formalmente l’impegno, firmando in calce al cartellone. Affiggete poi il cartellone controfirmato da tutti (e preferibilmente anche dai docenti) in un punto che sia visibile a tutta la classe. Fate riferimento ai cinque cardini quando invitate gli studenti all’autovalutazione del proprio comportamento o quando (come purtroppo sempre più spesso capita) siete chiamati a dirimere controversie tra i ragazzi o tra i ragazzi e i docenti. Mettete il testo su un avviso che fate recapitare anche a casa, per aggiornare le famiglie. Nell’avviso potreste mettere una frase del tipo: “La classe … ha deciso di adottare, per l’Anno Scolastico XXXX-XXXX, i principi sotto riportati come linee guida per la regolamentazione dei rapporti tra studenti e tra studenti e docenti.

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Invitiamo le famiglie a prendere visione del testo e ad accoglierlo e sottoscriverlo come parte integrante del Patto Educativo”. Riportate poi i principi come sono elencati sopra e aggiungete un tagliando di ricezione che chiederete ai ragazzi di riportare a scuola una volta che sarà controfirmato dalla famiglia. È importante che le famiglie partecipino, anche perché questo aiuta poi nei momenti di confronto più delicati, come i richiami alla disciplina e alla correttezza.

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Percorsi di lavoro

L’IPOTESI B: LETTURA COLLETTIVA MEDIATA Assegnate la lettura di un capitolo a settimana. Nel giorno in cui tutti i ragazzi avranno letto un nuovo capitolo, dedicate qualche minuto alla ripresa dell’argomento principale in esso contenuto e poi invitate i ragazzi a trovare collegamenti con la propria realtà quotidiana, con il proprio vissuto e con altre discipline scolastiche o con i progetti adottati dalla scuola. Con questa modalità di fruizione, E se nessuno mi becca? si propone come tessuto connettivo tra le attività scolastiche e aiuta a valorizzare il comune denominatore della crescita di ciascuno come cittadino eticamente consapevole. Quando individuate il capitolo o l’argomento che riguardano più da vicino il vostro gruppo di studenti, attingete alle attività elencate per l’Ipotesi C, leggendo la premessa a quella sezione. A piacere, adottate l’idea esposta nell’Ipotesi A per creare un cartellone di riferimento da usare come parametro per le criticità comportamentali scolastiche e no. Capitolo 1 Migliori amici parte prima: dei pettegolezzi, delle promesse e di biscotti non proprio buonissimi Bisogna sempre essere sinceri, a costo di essere brutali? Quando si può non rispettare una promessa? Possibili riferimenti interdisciplinari: dinamiche relazionali, spirito di classe, legalità e Costituzione. Tematiche: Gli argomenti si possono sovrapporre alle letture antologiche riguardanti l’amicizia e i rapporti familiari. Capitolo 2 Vincere, sul campo e fuori Che fare quando a comportarsi male sono i genitori? Possibili riferimenti interdisciplinari e tematiche: rapporto con la famiglia, sport e competitività. Potrebbe essere opportuna la collaborazione con il docente di educazione fisica, con particolare riferimento allo spirito di squadra, al principio della partecipazione, alle regole del gioco e al comportamento delle tifoserie. Capitolo 3 Incontri, corteggiamenti e separazioni Devo usare una mia vera foto sul profilo di Facebook? Si può lasciare una fidanzata con un’e-mail? Quand’è che un ragazzo è troppo più grande?

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Si fa qualsiasi cosa per amore? Possibili riferimenti interdisciplinari e tematiche: affettività e sessualità, cittadinanza e Costituzione. Capitolo 4 Difesa personale: bulli, spacciatori e criticoni Il bullo; Spacciatori; I criticoni Possibili riferimenti interdisciplinari: intercultura, legalità, cittadinanza e Costituzione, autoconsapevolezza. Tematiche: Si possono suggerire letture dall’antologia e film sul rapporto con gli altri e il ruolo nel gruppo. Capitolo 5 Incastrati nella rete Che cosa c’è di male se compro un compito su internet? Che cosa c’è di male a comprare Dvd pirata? Chi se ne importa se è illegale scaricare musica da internet? Possibili riferimenti interdisciplinari e tematiche: legalità e Costituzione, settore terziario, produzione artistica. Capitolo 6 Guastafeste, imbroglioni e quelli che approfittano degli sbagli degli altri Raccontare come finisce un film non è poi così grave, no? Che cosa c’entro io se è un altro a imbrogliare? Che cosa c’è di male a entrare al cinema senza pagare? Mi hanno dato un 10 per errore: fortuna o un guadagno non meritato? Possibili riferimenti interdisciplinari e tematiche: educazione all’affettività, all’intercultura e alla cittadinanza attiva. Capitolo 7 Migliori amici parte seconda: combinare un guaio, confessare uno sbaglio e perdonare i tuoi amici Quando c’è bisogno di chiedere scusa? Quando ti trovi a dover chiedere scusa? Mi ha chiesto scusa, lo devo perdonare? Quando qualcuno ti deve delle scuse? Possibili riferimenti interdisciplinari e tematiche: educazione all’affettività, all’intercultura e alla cittadinanza attiva.

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Capitolo 8 Salario minimo = impegno minimo? Posso arrivare a lavoro tardi se sono molto stanco? Che c’è di male a fare qualche telefonata quando stai facendo babysitting? Ok, è gravissimo, ma devo proprio dirlo? Possibili riferimenti interdisciplinari e tematiche: orientamento per la scuola superiore. In base alle considerazioni sul lavoro (che trovate espresse nell’Ipotesi C, a questo stesso capitolo) potete spronare gli studenti a individuare con più precisione le caratteristiche della scuola e del lavoro, aiutandoli a esprimere quelle che assolutamente non devono avere la scuola o il lavoro che impiegheranno il loro tempo futuro (il lavoro anche per svariati decenni) e quali invece dovranno tassativamente esserci perché hanno risvolti piacevoli e gratificanti in relazione ai loro gusti, abitudini e attitudini. Quanto più il lavoro sarà in sintonia con la propria personalità, infatti, tanto più facile sarà dedicarvi tempo, entusiasmo, energie e aspettative. Capitolo 9 Buoni vicini: come comportarsi con i compagni di classe, con il datore di lavoro e anche con gli sconosciuti È giusto comprare un ingresso ridotto al cinema solo perché nessuno se ne accorgerà? Il fatto che un comportamento non sia vietato, non significa che tu ti debba comportare così. Andare a scuola quando si è malati non è di certo divertente, ma non fa male a nessuno. Cosa mi spetta quando faccio la cosa giusta? Possibili riferimenti interdisciplinari: educazione civica, educazione alla legalità, alla cittadinanza attiva, all’autoconsapevolezza, all’intercultura. Tematiche: Si possono trovare collegamenti con le letture antologiche sull’amicizia e sul rapporto con gli altri (famiglia, amici, società). Capitolo 10 Parliamo di te: lavorare troppo, affrontare un dovere, ascoltare la tua coscienza Può succedere di lavorare troppo? Come posso continuare a vivere dopo che è successa la cosa peggiore che poteva succedere? È troppo tardi per aggiustare quello che è andato storto? Possibili riferimenti interdisciplinari e tematiche: orientamento per la scuola superiore. >Vedi indicazioni Capitolo 8

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Percorsi di lavoro

L’IPOTESI C: LETTURA DIFFUSA

Siamo all’ipotesi in base alla quale E se nessuno mi becca? venga adottato come lettura di classe da compiersi nell’arco di un periodo di tempo limitato e predefinito (un mese, un trimestre, l’intero anno scolastico, a seconda delle vostre intenzioni e del gruppo-classe che gestite). Leggere è imparare, ma leggere è anche sperimentare. Sperimentare per ricordare, come per prepararsi a una verifica su un compito della vita. Per rafforzare l’esperienza della lettura, di seguito vengono forniti spunti di approfondimento, discussione e attività da svolgere in classe per vivere e analizzare il contenuto dei singoli capitoli, esempio per esempio. Suggerimenti per le modalità di svolgimento Come è facile evincere dall’introduzione a questo fascicolo, la lettura di E se nessuno mi becca? può essere considerata parte integrante dell’attività scolastica e del contributo della scuola alla formazione umana dello studente. Assodato questo, proprio perché si entra nell’intimo della vita individuale, le attività di approfondimento è bene avvengano secondo modalità diverse da quelle della lezione frontale e assumano connotazioni specifiche che ne facciano un’esperienza personale nell’ambito della comunità della classe. 1) Sarebbe opportuno dunque chiedere ai ragazzi di spostare i banchi e di formare un cerchio, con le sedie o seduti per terra. Il docente dovrebbe far parte del cerchio, per assumere anche fisicamente una posizione diversa, più vicina agli studenti. A propria discrezione, il docente può prendere parte attiva nelle attività consigliate come preliminari. 2) Altrettanto opportuno sarebbe chiedere che durante l’attività di approfondimento non vi fosse l’ingresso in aula di estranei (p.e. per la consegna di comunicazioni o altre situazioni tipiche che, come questa, interrompono la concentrazione e l’atmosfera). 3) Per le stesse ragioni elencate sopra, sarebbe bene che questi momenti di approfondimento, con le riflessioni e i confronti che ne possono nascere, avvenissero in maniera rituale, per esempio in un determinato giorno o/e in un’ora specifica. 4) I giusti tempi di risposta variano da soggetto a soggetto, non sollecitate quindi con domande incalzanti e, quando necessario, non abbiate timore delle pause di silenzio. NB. Se e quando uno studente dovesse addentrarsi nel merito di questioni particolarmente intime o dolorose, non indagate con domande, lasciando che si senta libero di interrompere dove e come vuole la propria confidenza. Infine, abbiate fiducia in voi stessi: ogni insegnante conosce il ritmo e il clima della propria classe! Assecondate e incoraggiate il gruppo con le modalità che la vostra sensibilità e la vostra professionalità vi suggeriscono.

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SUGGERIMENTI DI ATTIVITÀ PRELIMINARI PER L’AFFIATAMENTO DEL GRUPPO CLASSE

Condividere situazioni personali richiede dimestichezza e fiducia: condizioni non scontate tra gli elementi di una classe e che è bene agevolare con alcune attività preliminari. Raccomandate alla classe di accettare un patto con due implicazioni:

• il rispetto (di ciò che ciascuno condividerà); • la riservatezza su quanto detto e ascoltato (che resterà all’interno dell’aula e dei

ragazzi e non verrà richiamato in altre circostanze). AFFIDARSI Durata dell’attività: 30 minuti Occorrente: bende per gli occhi in numero pari alla metà degli studenti Scopo: Toccare con mano cosa significa affidarsi a uno sconosciuto. Sperimentare quanto sia difficile condurre qualcuno che non è consapevole di ciò che sta facendo. Cogliere il disorientamento che nasce dal non avere riferimenti e compagni sicuri. Svolgimento: Distribuite i banchi e le sedie dell’aula in ordine casuale. Dividete la classe in due gruppi, per sorteggio. Bendate i membri di un gruppo. Chiedete a ciascun membro del gruppo non bendato di prendere per mano un compagno bendato, senza rivelargli il proprio nome. Chiedete poi a ciascun elemento non bendato delle coppie così formate, di portare il compagno bendato a fare un giro per la classe, a passo sostenuto, evitando di urtare gli elementi di arredo e di entrare in collisione con altri compagni, bendati o no che siano. È proibito farsi riconoscere e parlare. Conclusione: Chiedete ai ragazzi bendati di descrivere come sia stata l’esperienza e che cosa avrebbero desiderato cambiare della situazione per sentirsi sicuri. Dalla discussione dovrebbe nascere l’esigenza di conoscersi meglio, preludio all’attività successiva.

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CONOSCERSI Durata dell’attività: 30 minuti Occorrente: carta e pennarelli, una propria fotografia che ciascun ragazzo porta da casa e che ritiene rappresentativa del proprio carattere. È possibile anche chiedere ai ragazzi, per esempio, quale immagine utilizzino per il proprio profilo nella chat che usano di più o, se lo usano, sul social network che più frequentano. Scopo: Alimentare possibilità di conoscenza tra i ragazzi. Svolgimento: Consegnate a ciascun ragazzo un foglio bianco di formato A4 e chiedete che incollino la propria foto e poi scelgano un colore in cui si riconoscono per scrivere sotto, sopra o attorno alla fotografia il proprio nome, le proprie aspettative sulla scuola e una parola o una frase che ritengono possa essere il proprio motto. Conclusione: Affiggere tutte le “carte d’identità” su una parete o su un cartellone e dare agli studenti la possibilità di leggere i documenti di tutti. METTERE IN COMUNE LE ESPERIENZE DI VITA Durata dell’attività: 1 ora Occorrente: un gomitolo di lana, chiedere agli studenti di portare ciascuno un oggetto personale, risalente a qualsiasi epoca della propria esistenza, a cui si sente particolarmente legato. Scopo: Indurre i ragazzi a condividere le esperienze personali, raccontando le proprie e ascoltando quelle degli altri. Svolgimento: Dipanate il gomitolo di lana in modo da ricavare sul pavimento, al centro del cerchio, una spirale. Indicate la spirale come il momento della nascita e la fine del filo come il momento attuale. Chiedete agli studenti di posizionare l’oggetto che hanno portato con sé nel punto della loro vita in cui esso ha assunto importanza. Specificate che ciascuno dovrà raccontare come o attraverso chi ne è entrato in possesso, quando e quale significato speciale ha assunto (si raccomanda di non interrompere i ragazzi con domande, ma di lasciare che esprimano ciò che desiderano, nella maniera il più possibile libera).

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Il docente indica lo studente dal quale cominciare e gli chiede di raccontare agli altri perché ha scelto proprio quell’oggetto e di raccontarne la storia. Alla conclusione di ogni intervento, il ragazzo protagonista indicherà il compagno che desidera venga ascoltato successivamente. Si procede così fino a che tutti hanno parlato. Conclusione: Chiedete agli studenti di condividere le impressioni rilevanti dell’esperienza. CONDIVIDERE LE INTENZIONI - Per immagini Durata dell’attività: 1 ora Occorrente: carta colorata, carta da giornale, materiali di recupero, colla, forbici, colori. Scopo: Dare a ogni studente la possibilità di rappresentare se stesso agli altri. Svolgimento: Chiedete agli studenti di creare, con i materiali messi a disposizione, un oggetto, un disegno o un collage che lo rappresenti in quel momento. Mettete a disposizione mezz’ora per questa fase dell’attività. Quando tutti sono pronti, create il cerchio e chiedete a ciascuno studente, a turno, di spiegare che cosa ha creato e con quale intenzione rappresentativa. Conclusione: Chiedete agli studenti di condividere le impressioni rilevanti dell’esperienza. - Per simboli Durata dell’attività: 1 ora Occorrente: oggetti, i più vari (oggetti comuni e utensili: carte da gioco, maschere, penne, peluches, fotografie, ninnoli, giochi, strumenti da lavoro ecc.). Scopo: Come sopra. Svolgimento: Spargete sul pavimento, all’interno del cerchio, gli oggetti che avete portato in classe. Chiedete agli studenti di osservarli per qualche minuto. Chiedete a uno studente di dire in quale oggetto si riconosce (lo può anche raccogliere, salvo poi lo rimetta a terra) e perché e poi di passare la parola a un compagno. Proseguite fino a che tutti gli studenti hanno avuto modo di esprimersi. Conclusione: Chiedete agli studenti di condividere le impressioni rilevanti dell’esperienza.

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SCHEDE ATTIVITÀ PRATICHE Capitolo 1 Migliori amici parte prima: dei pettegolezzi, delle promesse e di biscotti non proprio buonissimi A) Dovrei dire alla mia amica ciò che la gente dice di lei? 1. Chiedete agli studenti di prendere un foglio e di dividerlo a metà, in maniera da ricavare due colonne. Nella prima si mettono i vantaggi del pettegolezzo e nella seconda gli svantaggi che il pettegolezzo comporta. Il lavoro può essere svolto collettivamente, in piccoli gruppi o individualmente. La raccolta degli spunti deve alimentare un confronto attivo tra gli studenti e il ruolo dell’insegnante deve essere quello del moderatore-conduttore. 2. Chiedete a ciascuno studente di scrivere su un biglietto il proprio nome e un difetto che ritiene d’avere. Raccogliete tutti i biglietti in un solo contenitore e poi domandate a ciascuno di estrarre un biglietto (se è il proprio, lo rimette nel contenitore e ne estrae un altro). Ciascuno studente legge il foglio che ha estratto e la classe commenta per sfatare falsi difetti. Quest’attività ha lo scopo di migliorare l’autostima degli studenti. Guidate la conversazione in maniera da far emergere le possibilità di accettazione dei difetti oggettivi e l’automiglioramento. B) Bisogna sempre essere sinceri, a costo di essere brutali? 1. Chiedete agli studenti di rispondere alla domanda: “Quando ti è capitato di venire a sapere cose cattive che sono state dette su di te?” spiegando quali emozioni hanno provato e quali reazioni hanno avuto. Ponete poi il quesito: “Hai mai detto male di una persona anche se quanto detto non corrispondeva a verità? Ripensandoci ora, come ti senti?” Lasciate a ciascuno il tempo di rispondere per iscritto e sollecitate poi gli studenti che si sentono pronti, a condividere con gli altri il proprio testo. 2. Chiedete alla classe di esercitarsi nella comunicazione educata. Fate in modo che gli studenti selezionino alcuni concetti sgradevoli di uso comune, per esempio: dire a qualcuno che puzza, far notare che il nuovo taglio di capelli non è indovinato, chiedere di cambiare vicino di banco e altre cose simili. Il lavoro di gruppo consiste nel trovare formule cortesi per esprimere il concetto senza offendere la sensibilità dei destinatari o di terzi eventualmente coinvolti. C) Quando si può non rispettare una promessa? Capita a tutti di trovarsi dall’altra parte della promessa mancata. Chiedete agli studenti di rispondere alla domanda: “Quante volte hai condiviso le scelte di chi ha violato una promessa che ti aveva fatto? Come ti si è rivolto?”. Confrontate le risposte (date oralmente o per iscritto) per favorire la discussione.

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Capitolo 2 Vincere, sul campo e fuori Prima dell’inizio della lezione nascondete in diversi luoghi dell’aula tanti oggetti quante sono le squadre e scrivete su altrettanti bigliettini l’oggetto nascosto e dove si trova. Dividete la classe in gruppi di quattro elementi. Procedete per estrazione oppure abbinando soggetti che sapete non sono in buoni rapporti. Chiedete a ciascuna squadra di nominare un portavoce, un aiuto-portavoce, un segnalatore e un cercatore. Il portavoce e il suo vice ritireranno il biglietto dalle vostre mani e ne prenderanno visione insieme al segnalatore. L’attività consiste nel fare in modo che il segnalatore sia l’unico a poter parlare e fornire al cercatore le indicazioni generiche “avanti, indietro, sopra, sotto, destra, sinistra, dentro, fuori, sì e no” che lo piloteranno all’oggetto giusto. Vince la squadra che per prima ritrova l’oggetto. Chiedete poi ai ragazzi di capire se la scelta del ruolo è stata azzeccata e se avrebbero o no rinunciato a uno dei propri elementi e come si sarebbero riorganizzati per un’eventuale secondo round. Analizzate anche quali strategie sono state utili per la squadra vincente e quali strategie hanno invece frenato gli ultimi classificati. L’obiettivo è comprendere come tutti possano giocare purché nel ruolo giusto. Che fare quando a comportarsi male sono i genitori? Invitate gli studenti a rispondere ai quesiti: “Come si muove una critica a un adulto? Quando è giusto?”. Incoraggiate gli studenti a strategizzare la comunicazione con gli adulti, tenendo presente le priorità sotto elencate:

• Avere chiaro l’oggetto della comunicazione; • Motivare la fondatezza della richiesta; • Scegliere le parole adeguate; • Utilizzare pronomi di rispetto; • Adottare un atteggiamento formale.

Se lo ritenete opportuno, create piccoli gruppi che simulino situazioni quali: domandare a un adulto di avere un atteggiamento più adeguato; richiedere rispetto dell’adulto per le proprie esigenze; formulare una richiesta per dormire a casa di amici ed eventuali altre circostanze che emergono come sensibili dal dialogo con gli studenti.

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Capitolo 3 Incontri, corteggiamenti e separazioni Devo usare una mia vera foto sul profilo di Facebook? Per incoraggiare gli studenti a mostrare se stessi con il proprio vero volto, invitateli ad appiccicare su un cartellone un post-it dove indicano, oltre al proprio nome, qualcosa di loro stessi che apprezzano e poi incoraggiate i ragazzi ad aggiungere, sui post-it degli altri, ulteriori caratteristiche positive che caratterizzano i compagni di classe. Suggerite poi di compilare il profilo dei social network mettendo in risalto i propri pregi, in maniera che siano poi invogliati a mostrare con orgoglio anche la propria fotografia migliore. Si può lasciare una fidanzata con un’e-mail? Ripassate con i vostri studenti le informazioni riguardanti il linguaggio verbale e il linguaggio non-verbale (tema solitamente trattato da molte antologie e da quasi tutte le grammatiche) e valorizzate il secondo come elemento indispensabile di comunicazione tra persone intime, soprattutto nei momenti di difficoltà emotiva. Rafforzate quest’idea con l’attività che possiamo chiamare “la chat analogica”. Organizzate la classe in coppie di studenti. Dotate ciascuna coppia di un blocchetto di post-it e chiedete che scelga un argomento di cui discutere (p.e., l’organizzazione di un evento, la spiegazione di un fraintendimento, le scuse dopo un litigio, la pianificazione di un’uscita). Chiedete che lo facciano prima mettendosi spalla a spalla, senza guardarsi e utilizzando i post-it come fossero i messaggi di una chat, quindi appiccicandoli in ordine a fianco del vicino. Poi affrontino lo stesso argomento a voce. Chiedete, infine, che esprimano considerazioni sull’esperienza e ponete la domanda “quali sono i vantaggi del contatto diretto?”. Tra questi dovrebbero emergere, per esempio: poter chiedere chiarimenti, interrompere una frase, non accavallare le risposte, ascoltare il tono della voce e vedere l’espressione del viso, i gesti e la postura del corpo ecc. Quand’è che un ragazzo è troppo più grande? Chiedete agli studenti di attaccare a un cartellone dei post-it in cui elencano le prerogative che deve avere e le funzioni che deve svolgere un adulto di riferimento. A raccolta completata, scremate ciò che è inopportuno, paradossale, fantasioso o provocatorio (categorie che, giustamente, non mancano mai). Su un altro cartellone procedete nella stessa maniera chiedendo però che vengano espresse le prerogative che deve avere l’amico più caro (o il fidanzato/a). Procedete alla scrematura, come sopra. Mettete ora a paragone le caratteristiche dell’adulto di riferimento con quelle dell’amico del cuore e fate risaltare le differenze.

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Si fa qualsiasi cosa per amore? Chiedete ai ragazzi di scrivere direttamente su un cartellone le richieste che si possono avanzare alla persona del cuore e scrematele, dandone motivazione ad alta voce e favorendo il confronto critico tra e con i ragazzi per distinguere dove finisce la richiesta emotiva e dove inizia il “ricatto affettivo”. Se il vostro istituto usufruisce di materiali o consulenze sull’affettività e la sessualità, richiedete il contributo degli esperti, che in molte regioni offrono consulenze convenzionate attraverso l’Asl di riferimento.

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Capitolo 4 Difesa personale: bulli, spacciatori e criticoni Il bullo Portate in aula una scatola e decoratela con un cartello che riporti la scritta “posta segreta”. Spiegate ai vostri studenti che comprendete quanto, a volte, sia difficile comunicare a un adulto condizioni di difficoltà e chiedere di essere aiutati. Dite che la scatola della posta resterà nell’aula e la potranno usare per richieste di aiuto o comunicazioni speciali, che ritirerete la posta una (o due) volte alla settimana. Precisate che le missive devono avere data e firma e che chi le invia deve poi rendersi disponibile al dialogo con gli adulti della scuola, in sede separata da quella dell’aula. È opportuno che i vostri colleghi condividano la scelta della posta segreta e che si dichiarino disponibili sia a consentire ai ragazzi di usare la scatola sia a dare la propria partecipazione, se necessario, nell’affrontare i problemi eventualmente segnalati dagli studenti. Spacciatori Spiegate ai vostri studenti che molto spesso i loro coetanei cedono alla sperimentazione di alcol, fumo o sostanze perché trascinati dall’influenza del gruppo. Resistere a questa forza di attrazione può essere molto difficile, soprattutto durante la preadolescenza e l’adolescenza, quando si sente più forte l’esigenza di appartenere a un nucleo al quale ci si sente omogenei. Prendete un cd sul quale avete caricato tracce di generi musicali molto diversi (jazz, classica, disco, ska, house, pop-melodico, rock, vecchie hit e hit molto recenti). Schierate gli studenti su una linea e tracciatene un'altra a pochi metri di distanza. Fate partire la musica e fate ascoltare di ciascuna traccia circa mezzo minuto. Coloro ai quali la canzone caricata piace si collocano sulla linea opposta a quella dove si trova il gruppo e devono cercare di convincere gli altri a raggiungerli. Al termine di questa esperienza fate analizzare agli studenti le proprie reazioni, cercando di capire chi si è spostato solo per non sembrare fuori moda o perché è stato sollecitato con le giuste motivazioni da parte degli altri. Chiedete loro di dibattere rispondendo alla domanda: “Se è facile cedere su un brano musicale, quanto può essere più facile cedere su comportamenti più rilevanti?”. Con l’attività precedente, avete creato i presupposti per il tema fondamentale: come prendere decisioni. Per prendere una decisione, bisogna avere chiare quali sono le conseguenze derivanti dalle possibili scelte compiute e analizzare per ciascuna i pro e i contro. Chiedete ai ragazzi di prendere una decisione, per esempio, in merito alla scelta di fumare o non fumare con il gruppo. Fate in modo che schematizzino le scelte possibili

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e i vantaggi e gli svantaggi di ciascuno, chiedendo poi di formulare una risposta adeguata alla domanda: “Vieni a fumare con noi?”. I criticoni Questo capitolo chiama in causa gli aspetti già citati in precedenza riguardo a come comunicare con gli altri. Richiamate gli aspetti sostanziali sul tema e procedete poi a un’esperienza sulle critiche. Scegliete un soggetto noto a tutti, per esempio, un calciatore o una star del cinema. Date libero sfogo agli studenti chiedendo che scrivano su biglietti anonimi le critiche che muovono a questo personaggio. Raccogliete i biglietti e leggeteli a campione per esercitare i ragazzi a discutere tra loro a scremare le critiche fondate da quelle pretestuose e riformulare queste ultime in maniera costruttiva.

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Capitolo 5 Incastrati nella rete Che cosa c’è di male se compro un compito su internet? Suggerite ai ragazzi di confrontarsi partendo dalla risposta a domande come: “Avete mai copiato un compito? Perché lo avete fatto? È stato utile?”. Chiedete che le riflessioni individuali conclusive vengano espresse per iscritto. Che cosa c’è di male a comprare Dvd pirata? Chi se ne importa se è illegale scaricare musica da internet? Chiedete agli studenti di scrivere un componimento di dieci righe di autopresentazione. Sollecitateli al massimo impegno e raccomandate che si mettano in luce al proprio meglio, perché leggerete queste presentazioni e chiederete alla classe di premiare la meglio riuscita. Il vincitore riceverà un buono-gelato e l’incarico di portavoce della classe per un mese. Raccogliete tutti i componimenti e metteteli nel cestino della carta da riciclare oppure sparpagliateli per terra e camminateci sopra. Chiedete loro come si sentono e spiegate che la stessa delusione, rabbia, frustrazione è quella che prova un artista (regista, attore, musicista, autore) quando le sue aspettative sulla propria opera vengono vanificate da una cattiva distribuzione, da copie scadenti, dal fatto di non poter arrivare al proprio pubblico in maniera adeguata e per via legale. Alla fine dell’attività, raccogliete i componimenti, fate votare il migliore e regalate almeno un sorriso al vincitore. Un’attività alternativa di più facile realizzazione, ma che richiede la presenza nel gruppo classe di un elemento che possa resistere emotivamente alla prova, consiste nel mettere in mostra il miglior disegno di uno studente e sostenere che sarà venduto all’asta alla festa di fine anno per raccogliere fondi per la scuola. Quando la classe è stata adeguatamente coinvolta nell’idea, distribuite a tutti delle fotocopie dello stesso disegno dicendo che le possono vendere a un centesimo l’una. Chiedete poi ai ragazzi: “Se riempite le vostre famiglie di copie a un centesimo, ci sarà qualcuno interessato a sborsare qualche euro per avere l’originale? Diffondendo copie di bassa qualità avete o non avete fatto l’interesse della scuola come agenzia di produzione artistica?”.

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Capitolo 6 Beccato! Guastafeste, imbroglioni e quelli che approfittano degli sbagli degli altri Raccontare come finisce un film non è poi così grave, no? Che cosa c’entro io se è un altro a imbrogliare? Che cosa c’è di male a entrare al cinema senza pagare? Mi hanno dato un 10 per errore: fortuna o un guadagno non meritato? Ponete agli studenti le domande che seguono. Andresti da un medico che ha una laurea finta? Ti affideresti a un farmacista che non sa leggere? Porteresti il tuo gatto da un veterinario che ha affisso un certificato di laurea trovato per caso? Compreresti la pizza fatta da un pizzaiolo che ha le mani pulite ma non se le lava da tre giorni? Perché dovresti essere considerato affidabile se non lo sei? Invitate gli studenti a considerare che chiunque si impossessi illegittimamente di un merito crea un danno alla società e quindi a ogni singolo individuo che la compone. Questo rende tutti responsabili dell’equo ottenimento e del legittimo conseguimento dei meriti e dei titoli, a salvaguardia del singolo quanto della collettività.

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Capitolo 7 Migliori amici parte seconda: combinare un guaio, confessare uno sbaglio e perdonare i tuoi amici Quando c’è bisogno di chiedere scusa? Quando ti trovi a dover chiedere scusa? Mi ha chiesto scusa, lo devo perdonare? Fate esercitare gli studenti sull’arte di chiedere scusa. Come premessa, invitateli a far mente locale su una circostanza per cui dovrebbero chiedere scusa e proponete di rispondere onestamente, per iscritto, alle seguenti domande: Sai di avere torto? Hai sbagliato con la consapevolezza di avere torto o hai agito in buonafede? Quanto male hai fatto alla persona a cui hai nuociuto? In quali sentimenti si traduce il tuo pentimento? Quando avranno risposto, chiedete di scrivere una lettera di scuse sintetizzando e arricchendo le risposte date. Quando qualcuno ti deve delle scuse Questa attività è il reciproco della precedente e riguarda la capacità di sollecitare delle scuse. Le domande preliminari cui rispondere sono: Ritieni di essere stato offeso? In che cosa consiste l’offesa che ti è stata recata? Chi, quando e attraverso quale meccanismo ti ha offeso? In quali sentimenti si traduce la tua offesa? In chiusura, chiedete di scrivere una lettera usando le argomentazioni esposte e rispondendo alle domande.

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Capitolo 8 Salario minimo = impegno minimo?

Posso arrivare al lavoro tardi se sono molto stanco? Che c’è di male a fare qualche telefonata quando stai facendo babysitting? Ok, è gravissimo, ma devo proprio dirlo? Sollecitate gli studenti a ragionare sulle possibili risposte alla domanda: “Che cosa ottieni attraverso il lavoro?”. Offrite spunti di discussione per arrivare almeno a considerare il lavoro fonte di reddito, contributo al benessere, materiale e non, della propria famiglia e della società in cui si è inseriti (possibile riferimento alla Costituzione Italiana, art. 1 e 6), attestazione del proprio ruolo sociale, fonte di soddisfazione quando è ben svolto. Leggete a campione le risposte date e poi invitate gli studenti a ricanalizzare il capitolo e maturare considerazioni sui casi esposti in esso.

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Capitolo 9 Buoni vicini: come comportarsi con i compagni di classe, con il datore di lavoro e anche con gli sconosciuti È giusto comprare un ingresso ridotto al cinema solo perché nessuno se ne accorgerà? Il fatto che un comportamento non sia vietato, non significa che tu ti debba comportare così. Andare a scuola quando si è malati non è di certo divertente, ma non fa male a nessuno? Cosa mi spetta quando faccio la cosa giusta? Come spunto iniziale ponete la domanda: “Quali sono gli atteggiamenti che ti fanno nutrire fiducia nei confronti di una persona?”. Aiutate la discussione suggerendo gli aspetti più evidenti, per esempio: il saluto iniziale; il sorriso; una postura rilassata; il fatto che ti guardi in faccia mentre parla; la capacità di ascoltare; il modo di parlare corretto e cortese; che non cerchi di imbrogliarti; che sia sincero; che non ti nasconda qualcosa che dovresti sapere; che non usi pretesti futili; che non si tiri indietro davanti alle proprie responsabilità. A piacere, si può citare l’esempio di una situazione vissuta molto probabilmente da parte di tutti gli studenti: fare acquisti in un negozio il cui esercente indichi chiaramente i prezzi, non piazzi a portata di mano merce avariata o scaduta, che dia correttamente il resto e non usi soldi falsi e che, se lo fa e il cliente se ne accorge, sia pronto a scusarsi e a rimediare immediatamente. Tirate le somme del dibattito chiedendo di rispondere alla domanda: “Quali di questi atteggiamenti dovete a vostra volta replicare con i conoscenti, gli sconosciuti e chi vi affida un incarico, per risultare una persona affabile, corretta, onesta e affidabile?”.

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Capitolo 10 Parliamo di te: lavorare troppo, affrontare un dovere, ascoltare la tua coscienza Può succedere di lavorare troppo? Favorite la discussione in classe partendo dalle domande suggerite di seguito. A cosa serve risparmiare energie nell’impegno? Quale vantaggio costituisce per il vostro futuro un atteggiamento indifferente o distratto rispetto a ciò che potete fare o alle esperienze che potete vivere? Al termine del dibattito, chiedete agli studenti di esporre le proprie riflessioni per iscritto. Come posso continuare a vivere dopo che è successa la cosa peggiore che poteva succedere? Chiedete agli studenti di scrivere una lettera nella quale esprimono la situazione peggiore in cui si sono trovati, il momento in cui è sembrato loro di non avere via d’uscita, e di provare a raccontarlo, sotto forma di lettera, alla persona che è loro più cara, suggerendo anche di sentirsi liberi nella missiva di chiedere consiglio. Lasciate alla discrezione del singolo studente la scelta tra: leggere ai compagni la propria lettera, consegnare la lettera al destinatario, affidare la lettera alla vostra lettura. È troppo tardi per aggiustare quello che è andato storto? Dopo la lettura del capitolo chiedete agli studenti di confrontarsi rispondendo alle domande: “Quando conoscete bene una persona siete interessati e disposti a condividere con lei i vostri e i suoi sentimenti? Come vi sentireste se le persone che vi circondano rifiutassero di impegnarsi con voi per essere migliori e per sfogare il proprio dolore o la propria gioia?”. Tirate le conclusioni del confronto sintetizzando le risposte e invitando gli studenti a scrivere le proprie riflessioni.

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MODULO SCHEDA PER I RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA

Modello di scheda da copiare e compilare per le comunicazioni scuola-famiglia. La scheda va compilata al termine di ogni segmento di lavoro illustrato per le varie ipotesi di lettura.

Di seguito un modello di avviso per le comunicazioni alla famiglia sull’andamento della lettura e dell’utilizzo di “E se nessuno mi becca?”. Fatelo compilare da ciascuno studente (servirà anche come autovalutazione per il ragazzo e come questionario di utilità e gradimento), fatelo recapitare a casa e chiedete che venga riportato controfirmato. Classe Data Argomento …………………………………………………………………………………………………….................. Descrizione delle attività svolte…………………………………………………………………………………….... ………………………………………………………………………………………………………………………………………..…. ……………………………………………………………………………………………………………………………………….…… Uso dei cinque principi di vita (barrare il livello di approfondimento del singolo indicatore con riferimento all’argomento trattato)

• Non fare del male a nessuno 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 • Lascia il mondo un po’ migliore di come lo hai trovato 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 • Rispetta il prossimo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 • Sii giusto 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 • Sii amorevole 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Utilità: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Gradimento: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

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SUGGERIMENTI PER GLI INSEGNANTI

COME INSERIRE E SE NESSUNO MI BECCA nel PIANO ANNUALE DI LAVORO Il Piano Annuale di Lavoro dell’insegnante può accogliere a pieno il progetto di lettura e approfondimento di E se nessuno mi becca? poiché la lettura favorisce lo sviluppo di competenze e abilità specifiche contemplate dal Curricolo della Scuola Primaria e di Secondo Grado aggiornato alle Indicazioni Nazionali 2012. Con una delle ipotesi di lettura attiva suggerite da questo fascicolo, potrete favorire le abilità indicate di seguito (tutte incluse nei traguardi della Scuola Secondaria di Primo Grado): - L’allievo interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, attraverso modalità dialogiche sempre rispettose delle idee degli altri; con ciò matura la consapevolezza che il dialogo, oltre a essere uno strumento comunicativo, ha anche un grande valore civile e può essere utilizzato per apprendere informazioni ed elaborare opinioni riguardanti i vari ambiti culturali e sociali; - Organizza il proprio apprendimento individuando, scegliendo e utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (…); - Contestualizza le informazioni provenienti da diverse fonti e da diverse aree disciplinari alla propria esperienza, utilizza le informazioni nella pratica quotidiana e nella soluzione di problemi di esperienza; - Regola i propri percorsi di azione in base ai feedback interni o esterni; - Usa strategie di autocorrezione; - Trasferisce conoscenze, procedure, soluzioni a contesti simili o diversi. COME COLLEGARE E SE NESSUNO MI BECCA alle ATTIVITÀ SULLA CITTADINANZA Per quanto attiene in maniera specifica alle competenze e alle abilità in riferimento alla Cittadinanza: - Riconosce i meccanismi, i sistemi e le organizzazioni che regolano i rapporti tra i cittadini a livello nazionale e locale, e i principi che costituiscono il fondamento etico delle società (equità, libertà, coesione sociale) sanciti dalla Costituzione, dal diritto nazionale e dalle Carte Internazionali; - A partire dall’ambito scolastico, assume responsabilmente atteggiamenti, ruoli e comportamenti di partecipazione attiva e comunitaria; - Sviluppa modalità consapevoli di esercizio della convivenza civile, di consapevolezza di sé, rispetto delle diversità, di confronto responsabile e di dialogo; comprende il significato delle regole per la convivenza sociale e impara a rispettarle;

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- Esprime e manifesta riflessioni sui valori della convivenza, della democrazia e della cittadinanza; riconosce e agisce come persona in grado di intervenire sulla realtà, apportando un proprio originale e positivo contributo; - Conosce e osserva i fondamentali principi per la sicurezza e la prevenzione dei rischi in tutti i contesti di vita; - Partecipa all’attività di gruppo confrontandosi con gli altri, valutando le varie soluzioni proposte, assumendo e portando a termine ruoli e compiti, prestando aiuto a compagni e persone in difficoltà; - Individua i propri punti di forza e di debolezza, le proprie modalità comunicative e di comportamento prevalenti in determinate situazioni e impara a valutarne l’efficacia; - Controlla le proprie reazioni di fronte a contrarietà, frustrazioni, insuccessi, adottando modalità assertive di comunicazione. COME COLLEGARE E SE NESSUNO MI BECCA AL PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA L’inserimento di E se nessuno mi becca? nel programma annuale di attività didattica è giustificato anche dalla consonanza tra il contenuto del libro e le intenzioni espresse dal MIUR nella proposta del Patto di Corresponsabilità Educativa, là dove si legge che “La scuola ha il compito di trasmettere regole sociali, promuovendo e sostenendo l’acquisizione di modelli valoriali e comportamentali.” E anche dove si indicano i livelli essenziali di contenuto del Piano educativo dicendo che è “(…) centrato sulla promozione di benessere e successo dello studente, sulla sua valorizzazione come persona, sulla sua realizzazione umana e culturale. (…) Centrato sulla costruzione di un clima orientato al dialogo, all’integrazione, all’accoglienza, al rispetto reciproco e promozione del talento e dell’eccellenza, dei comportamenti solidali, gratuiti, civili; condivisione con i genitori di linee educative comuni, in continuità con l’azione educativa scolastica (…). Ascolto attivo.” E che, in questa ottica, è necessario che “la scuola accolga e interiorizzi il compito di promuovere e realizzare un coinvolgimento attivo dei ragazzi, che devono essere motivati e responsabilizzati in modo autentico.” Ulteriori indicazioni su questo argomento sono fornite nel percorso di lavoro indicato nell’Ipotesi A.

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 PROSSIMAMENTE… Il BLOG di E SE NESSUNO MI BECCA? Nei prossimi mesi sarà attivato il blog di E SE NESSUNO MI BECCA? dove sarà possibile discutere di ETICA con ragazzi, genitori, insegnanti. Il blog farà da punto di riferimento per le scuole e i lettori, che potranno inviare le loro osservazioni sul campo, riscontri dei progetti sviluppati nelle classi, i feedback di insegnanti e ragazzi. Di volta in volta, affideremo a esperti la possibilità di interagire e rispondere ai quesiti che saranno sollevati. CONTATTI: Info: www.castoro-on-line.it

“Il Castoro bambini e ragazzi” Per contatti: [email protected]