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COPIA COPIA COPIA COPIA COPIA OMA OMA OMA OMA OMA GGIO GGIO GGIO GGIO GGIO Periodico quindicinale di Opinione - Politica - Cultura - Sport - Cronaca DIRETTO DA FRANCO SCATURRO L’ Anno VII n. 6 29-04-2005 PUBBLICITÀ NON SUPERIORE AL 40% www.edi2000.it RIFLETTORI Viale Norvegia, 12/14 (Trav. Via Val di Mazara) - Tel./Fax 0923 940476 91026 MAZARA DEL VALLO (TP) Boutique del Pesce di P.A. EDITORIALE A PAG. 3 di Franco Scaturro A PAG. 5 La Redazione A PAG. 12 di F. Incandela EDITORIA Tel. 0923 944031 Fax 0923 670865 e-mail: [email protected] 91026 Mazara del Vallo 0,77 TEMPESTA, BURRASCA… IN SEDE CONSILIARE ED IN TV… GUERRA APERTA TRA GIOACCHINO EMMOLA E TELEVALLO… di Franco Scaturro MAZARA VS BERTOLINO (la storia infinita) A PAG. 8-9 A PAG. 6-7 di Mariella Misuraca A PAG. 7 La bellezza è nel sorriso di Paola Angelo A PAG. 5 “L’OPINIONE”... DELLA POLITICA Santa inquietudine A PAG. 6 di Anna Maria Fontana RABBIA E ORGOGLIO... dove sta la verità... Tutti insieme appassionatamente Lo stato della politica del partito Democratici di Sinistra nella città di Mazara del Vallo A PAG. 6 LA CULTURA DELLA VITA “IL RISARCIMENTO DA MOBBING” La Redazione IL PARERE DELL’ESPERTO A PAG. 11 Uccio Girolamo Tumbarello MAGAZINE & PARLIAMONE Lettera aperta al Sindaco sulla assegnazione delle deleghe Assessoriali di Baldo Scaturro A PAG. 13 A PAG. 10

L’2005)/06_lopinione_29_04_2005.pdf · LA CULTURA DELLA VITA ... si trovava alle prese con un rebus, che sembrava insolubile. Constatata l’apertura al centrosinistra e ricevendo

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COPIACOPIACOPIACOPIACOPIA

OMAOMAOMAOMAOMAGGIOGGIOGGIOGGIOGGIOPeriodico quindicinale di Opinione - Politica - Cultura - Sport - Cronaca

DIRETTO DA FRANCO SCATURRO

L’Anno VII n. 6 29-04-2005

PUBBLICITÀ NON SUPERIORE AL 40%

www.edi2000.it

RIFLETTORI

Viale Norvegia, 12/14 (Trav. Via Val di Mazara) - Tel./Fax 0923 94047691026 MAZARA DEL VALLO (TP)

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EDITORIALE

A PAG. 3di Franco Scaturro

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La Redazione

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e-mail: [email protected] Mazara del Vallo

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TEMPESTA, BURRASCA…IN SEDE

CONSILIARE ED IN TV… GUERRA APERTA TRA

GIOACCHINO EMMOLA E TELEVALLO…di Franco Scaturro

MAZARA VS BERTOLINO(la storia infinita)

A PAG. 8-9

A PAG. 6-7

di Mariella Misuraca

A PAG. 7

La bellezzaè nel sorriso

di Paola Angelo

A PAG. 5

“L’OPINIONE”... DELLA POLITICA

Santainquietudine

A PAG. 6

di Anna Maria Fontana

RABBIA E ORGOGLIO...dove sta la verità...

Tutti insiemeappassionatamente

Lo stato della politicadel partito

Democratici di Sinistra nellacittà di Mazara del Vallo

A PAG. 6

LA CULTURA DELLA VITA

“IL RISARCIMENTO DAMOBBING”

La Redazione

IL PARERE DELL’ESPERTO

A PAG. 11

Uccio Girolamo Tumbarello

MAGAZINE & PARLIAMONE

Lettera aperta al Sindacosulla assegnazione delle

deleghe Assessorialidi Baldo Scaturro

A PAG. 13

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Anno VII n. 6 29-04-2005L’ 3

di Franco ScaturroL’editoriale

QuindicinaleAnno VII n. 6

EDITOREEDI 2000 di Pipitone Vincenzo

SEDE LEGALEVia P. Novelli, 19 - 91026 Mazara del Vallo

Registrazione Tribunale di Marsala n. 122/4-99 11/11/99

DIRETTORE EDITORIALEAntonio Pipitone

DIRETTORE RESPONSABILEFranco Scaturro

CAPO DELLA REDAZIONEFilippa Ferro

FOTOCOMPOSIZIONEAntonino Rallo

STAMPA,GRAFICA E IMPAGINAZIONE

EDI 2000Concessionaria pubblicità

Tel. 0923 944031-Fax 0923 670865e-mail:[email protected]

www.edi2000.it

L’

RABBIA E ORGOGLIO... dove sta la verità...

A desso i cittadini mazaresi rischiano, davvero, di impazzire. Nel completarela squadra assessoriale, il Sindaco, si trovava alle prese con un rebus, che

sembrava insolubile. Constatata l’apertura al centrosinistra e ricevendo la pienadisponibilità da parte della Margherita, che ha puntato sul Dr. Giovanni Palermo,c’era da superare l’ostacolo dei DS. In Città, in questi giorni, si vocifera: <<Chi èdavvero Giorgio Macaddino? Il dottor Jekyle della “presunta” vittoria sui DS omister Hide delle occasioni perdute?>>. Difficile risposta. Di certo è un benemeri-to per l’altra anima diessina cittadina, che andando contro il parere e la volontà deivertici provinciali e regionali del partito, ha dato l’input finale per l’ingresso inGiunta dell’Avv. Francesco Truglio, che ha svolto, di recente, le mansioni disegretario comunale dei DS a Mazara. Giorgio Macaddino, dunque, è andatoavanti nella sua, grande, volontà di “riaprirsi”, viste le sue radici politiche, allagrande al centrosinistra, ha dato via libera alla cordata diessina, che fà capo aFilippo Armato Consigliere Comunale, che forte delle massicce adesioni, nel por-tare avanti questa iniziativa, è andato, anche, contro le regole partitiche, cheinvece sono state “reclamate” dall’altra sponda diessina cittadina, che fà capo,invece, al Consigliere Comunale, Anna Certa, che sostiene di essere in perfettasinergia con l’apparato provinciale e regionale dei DS. Ormai, a giudicare daicomportamenti in aula consiliare, è “guerra” aperta e spietata tra i due esponentidiessini. I ribelli, dunque, sarebbero Filippo Armato e Francesco Truglio. Questoil responso dato, ai due diretti interessati, dal partito. Loro, invece, sostengonoche la “questione” non deve essere, assolutamente, impostata in questi termini…e che alla lunga dimostreranno di aver avuto ragione per la scelta operata. Ne èvenuto fuori un “documento” molto duro (che pubblichiamo in altra pagina delgiornale) elaborato, dalla frangia diessina, che ha voluto “fortissimamente” l’Avv.Truglio nella nuova squadra assessoriale individuata, certamente, non da unparto “eutocico” da Giorgio Macaddino. A lui, spetta l’orgoglio indomabile deisuoi recenti trascorsi nei DS, un orgoglio rafforzato da questa “sua” vittoriamessa a segno nei confronti dell’altra sponda diessina, che, diciamolo francamen-te, è stata da sempre “nemica” di Giorgio Macaddino, smanioso di farsi largo perlegittime aspirazioni politiche, che in passato gli erano state “sempre” vietate,soprattutto, dalla cordata che vede l’Ing. Aldo Dolores in prima fila, per nonlegittimare a Giorgio Macaddino la figura di vero e proprio leader diessino cittadi-no, che avrebbe creato non pochi problemi a diversi componenti del coordina-mento, dei DS, cittadino. Oggi alla luce di ciò che è accaduto in campagna eletto-rale, del risultato finale ottenuto da Giorgio Macaddino e della sua volontà diriaprirsi al centrosinistra, c’è da aggiungere che la “scorciatoia” utilizzata, dal“furbo” sindacalista della UIL, nell’ascesa a primo cittadino, sta dando i suoi

frutti, seppur, non “condivisibili” dachi lo ha votato, perché non vedevapiù in lui alcun legame con i DS edin modo particolare con ilcentrosinistra, che invece è ritorna-to ad essere un “fulcro” del suomandato politico-amministrativo. Sispiega così la decisione “drastica”da parte di due liste civiche, comeUlisse ed Insieme per Mazara, di ri-tirare l’appoggio al Sindaco, chequindi allo stato attuale non dispo-ne più di una maggioranza consiliaree di tutto ciò il primo cittadino nedovrà prendere atto. In un docu-mento giunto alla nostra redazionesi legge testualmente: <<L’invito alsoccorso “rosso” si è rivelato unboomerang per il SindacoMacaddino perché non solo ha fran-tumato le forze politiche di sinistrama ha creato un totaledisorientamento presso l’opinionepubblica cittadina>>. In pratica, so-prattutto, per la lista civica Ulisse,

che detiene la maggioranza relativa consiliare, ècome se Giorgio Macaddino avesse elaborato unanuova Giunta, che rappresenta un totale tradimentodel progetto delle liste civiche. Tutto ciò è stato,apertamente, in sede consiliare, dichiarato dal capo-gruppo di Ulisse, AndreaPinta, che non si aspettava, certamente, una reazione “spietata”, da parte delSindaco, a chiusura dell’Assise Consiliare del 22/04/2005. Con il solito “garbo”ma con molta incisività, Giorgio Macaddino, ha attaccato Andrea Pinta, soste-nendo che non era affatto sua intenzione rompere i rapporti con Ulisse ma che alcontrario era stata la stessa lista civica ad aprire, in pratica, la crisi politico-ammi-nistrativa, sollecitando a più riprese il Sindaco a maturare la decisione della sosti-tuzione degli Assessori presenti in Giunta e dunque, anche, in quota Ulisse.Dinanzi a tali, pesanti, affermazioni del Sindaco, si sono registrati in aula momentidi grande smarrimento, che si è acuito nel momento in cui il Consigliere Comunale,di Ulisse, Francesco Crocchiolo, nel suo intervento, ha dichiarato con grande“schiettezza” di non conoscere tali retroscena, come dire che “quasi” tutta la basedi Ulisse non era al corrente di trattative cosi delicate, che in pratica venivano ad“annientare”, quasi, in toto la precedente Giunta. Una situazione, davvero, para-dossale, che indubbiamente meriterà di essere maggiormente approfondita inbreve tempo… Giorgio Macaddino si “scaglia”, dunque, contro Ulisse e nonaccetta alcun tipo di attacco, perché cosciente di essere, almeno a parer suo, nelgiusto. Ad un certo punto del suo intervento ha detto, a chiare lettere, che nelperiodo della crisi, Ulisse non aveva voluto fornire, ufficialmente, nominativi diloro nuovi Assessori e che, dunque, solo in termini strumentali, si intestardiva ariproporre i nominativi, che erano stati “defenestrati” ed una crisi politico-ammini-strativa, certamente, a parere del Sindaco non si può e non si poteva risolvereconfermando gli stessi uomini, in pratica, sfiduciati dalla stessa lista civica…Tralasciamo, per motivi di spazio, tutti gli altri “rimbrotti” che Macaddino, inquella sede consiliare, ha rivolto al capo-gruppo di Ulisse, Andrea Pinta, che perla verità è rimasto “spiazzato” dinanzi a tutti gli eventi esposti dal primo cittadino.Attenzione, però, perché questo susseguirsi di nuove decisioni, da parte delSindaco, rischia di diventare un “callo” che protegge e rende insensibili. Il rischioè quello di abituarsi ad un’altalena di emozioni fino al punto di non provarne più…I prossimi mesi, per Giorgio Macaddino, diventeranno quelli della verità. Ha mo-dificato molto, moltissimo, l’aspetto della sua Giunta, pur essendo, “ormai”, con-sapevole di non avere più la maggioranza in Consiglio Comunale. Ha “bocciato”(ma lui sostiene il contrario) alcuni esponenti di liste civiche, su tutte Ulisse, fedelicompagni di avventura in campagna elettorale. Ha spostato il baricentro, dellasua azione politico-amministrativa, nel centrosinistra. Insomma, si è assunto, del-le forti responsabilità, che, adesso, saranno messe al vaglio dell’opinione pubbli-ca e, soprattutto, da quella “marea” di cittadini, che gli hanno concesso pienafiducia e che lo hanno condotto al successo elettorale. Adesso non ha più tempoda perdere… Se prima poteva asserire di non aver trovato, subito, la sua “ideale”formazione assessoriale, adesso, ha, invece, un solo obbligo verso la Città e cioèquello di essere consapevole di aver “trovato” la quadratura del cerchio, comedire che nessun altro “alibi” potrà essere riproposto ai cittadini… Se riuscirà,dunque, a trovare la chiave per riaccendere il motore “amministrativo”, tutto saràpossibile per il bene della Città. I presupposti per un futuro migliore, comunque, cisono tutti. Che dovesse essere “rognoso” questo suo avvio del mandato disindacatura, sicuramente, Giorgio Macaddino, lo aveva messo in preventivo e“forse” tutto ciò era, anche, ovvio, visto il suo ruolo di “matricola” e di giovaneSindaco ma adesso in lui deve esserci grande voglia di rivalsa. La sua non è unamissione, assolutamente, impossibile. A sua disposizione ha, davvero, tantissimotempo per confermare di essere valido e di essere degno di sedere sulla poltronadi primo cittadino. Rimane l’ultima considerazione da fare: <<I diessini, che sisono schierati contro Giorgio Macaddino, sono arrabbiati. Molto, molto, moltoarrabbiati. A loro si sono aggiunti, adesso, anche Ulisse ed Insieme per Mazara,che in eguale misura dei diessini sono arrabbiati d’una rabbia fredda, lucida eforse, anche, razionale>>. Una rabbia più intensa e costante dello sfogo furioso acaldo, che dura giusto l’attimo in cui nasce per poi spegnersi quando cessal’effetto della scarica di “adrenalina” nel sangue. Da parte loro potranno, sempre,asserire: <<Perdere “con classe” è difficile ma è meglio che perdere “senza clas-se”…! A buon intenditor poche parole…

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Anno VII n. 6 29-04-2005L’ 5

a cura di Paola Angeloa cura di Paola Angeloa cura di Paola Angeloa cura di Paola Angeloa cura di Paola Angelo

RiflessioniRiflessioniRiflessioniRiflessioniRiflessioni

La bellezza aiuta nella vita?Certamente aiuta: è come la ric-chezza, non è tutto, ma aiuta. Chevale tuttavia essere belli se poi siha un carattere scontroso, o nonsi sa gioire delle piccole cose? Al-lora è meglio essere brutti e an-che poveri, giacché la gioia delcuore è un tesoro così grandeche supera ogni altro bene del-la vita, perché permette di ve-dere il mondo e gli altri semprea colori.

Ricchezza e bellezza nonsono soltanto elementi dell’ave-re, che si vedono e si toccano:amuri, bidrizzi e denari sunnutri cosi c’un si ponnuammucciari, così recita un pro-verbio, non riguardano soltantol’apparenza, fugace ed effime-ra, ma sono anche elementi dellarealtà interiore dell’essere, che nonsi vede, ma c’è.

Se riferissimo la bellezza e laricchezza solo a ciò che vediamoe tocchiamo, allora sarebbero ele-menti negativi perchédiscriminatori ed inevitabilmentec’imbatteremmo nella disugua-glianza e nella disparità. Sembrache belli possano essere solo i ric-chi, e che i meno abbienti sianocostretti alla bruttezza oltre chealla povertà. La bellezza esteriorecon la ricchezza si può comprare:

creme, ciprie, profumi, rossetti,mascara, e tanti altri trucchi ser-vono a nascondere i difetti e a va-lorizzare i pregi di un viso. Al con-trario non c’è ricchezza che pos-sa acquistare o evidenziare la bel-

lezza interiore.Essa è talvolta inversamente

proporzionale alla ricchezza ma-teriale; si può essere anche pove-rissimi, infatti, ma se la bellezzaè dentro di noi, essa è anche lanostra ricchezza esteriore, perchéci apre agli altri e ci rende affabilie gioiosi. Si manifesta con poco,anche con un semplice sorrisoche, quando si dona senza esita-re e pensare, parte dal cuore egiunge come gesto d’amore. Sì, ilsorriso è l’apertura del cuore cheesprime la bellezza dell’anima e

la gioia interiore.Di questa gioia interiore profu-

sa con amore il Papa, oggi Bene-detto XVI, è collaboratore come lofurono gli Apostoli e come lo sonotutti coloro che rendono testimo-

nianza al Cristo risorto. Noi fe-deli, il popolo di Dio, ci sen-tiamo confortati dalla presen-za di un Pastore che sente emanifesta questa gioia, cheha accolto la sua elezione aPater Patrum, come un donodello Spirito Santo, consape-vole di essere il continuatoree collaboratore del predeces-sore Giovanni Paolo II, prontoa comunicare e ad annuncia-re che la ricchezza e la bel-lezza dell’essere, vale più diqualunque altra ricchezza e

bellezza mondana.Gli auguriamo di continuare la

difficile missione di operaio dellavigna del Signore, con l’umiltà ela semplicità che ha mostrato dipossedere in questi primi giorni diPontificato. E’ stato chiamato,come Egli ha detto, dalla Provvi-denza, a svolgere un servizio digrande prestigio, ma di grande dif-ficoltà. Annunciare Cristo vivo almondo, infatti, non è facile, per-ché il mondo ha gli orecchi e gliocchi rivolti altrove. I più sono di-stratti o fanno finta di non sentire.

La bellezza è nel sorrisoEssere testimoni del Cristo

vivo, del risorto, non è rimanerechiusi nell’ambito pacifico e sere-no che ci siamo scelti nell’avere onella sottomissione passiva, nel-l’indifferenza e qualche volta an-che nella stanca atarassia, ma ècorrere ad annunciare la Resurre-zione con il sorriso della gioia, chesolo nella consapevolezza dell’es-sere è spontaneo: Ressurrexit,enim, sicut dixit; Cristo è risorto,infatti, così come disse. Il Papaoffre a noi cristiani una cura dibellezza ed un piano d’azioneprogrammatico: cercare Cristo,per cercare la ricchezza e la bel-lezza che ci fa poveri ma belli.Egli, eletto durante l’anno dedica-to all’Eucaristia, pone il Cristo vivocome origine e meta della suamissione pietrina e c’invita, comefedeli, a seguirLo e a cercarLosenza sosta e senza paura. La ri-cerca non è solo scientifica, c’èuna ricerca interiore che è quellache ci porta alle radici dell’esseree della vita. La ricerca dell’inno-cenza perduta che, anche dai po-eti tedeschi all’inizio dell’Ottocen-to, è considerata come la santainquietudine dell’uomo che cercal’anima bella, che è introvabile sela cerchiamo altrove, mentre è vi-cina se la cerchiamo dentro di noicome il tesoro nascosto.

“Una marcia in fa, una marciain fa maggiore, per la figlia del-l’amore” si cantava in una vecchiacanzone di molti anni fa e, giorno16- c. m., noi mazaresi, manife-stando uniti per la città, abbiamoricordato simbolicamente quellamarcia.

Il “no” all’installazione della di-stilleria Bertolino, secco, deciso,determinato, è stato forte, gridatoin un coro unanime da tutti i pre-senti. Questa volta, forse, pure isordi l’avranno sentito. Il corteo,formato da tutti gli uomini di buo-na volontà, ordinato e compatto,si è incamminato per le stradedella città, innalzando striscionicolorati e intonando slogan di di-sapprovazione lungo tutto il percor-so. I colori della speranza, in quellacalda e assolata mattina di aprile,prevalevano sulle tinte grigie dellapaura.

In maglietta bianca spiccava fra

tutti il professor Giacomo Anselmo,il cui fischietto esprimeva l’invitoripetuto: forza venite gente. Ammi-revole la tenacia con cui questoimpavido docente ha tenuto destala città sul problema più inquietan-te di questi anni. Mazara mi è ap-parsa finalmente una città vera,unita dal perseguimento di un uni-co scopo: quello di realizzare ilsogno di tutti, di poter vivere perdifendere il bene comune.

Difficile trovare oggi due o trepersone che si mettano d’accor-do per chiedere la stessa cosa,per questo guardando quel fiumedi folla, ordinata e palpitante in uncuor solo ed un’anima sola, hosentito nell’aria qualcosa di nuovoe di antico al contempo.

Fra le tante donne presenti, mipiace segnalare la signora S. Fer-ro che è intervenuta in un appellofinale da moglie e madre, gridan-do con forza il suo “no” perché la

salute vale più del lavoro, spe-cie se è offerto dal mega impiantoindustriale della ditta Bertolino.

I Mazaresi si sono, dunque,pronunciati in modo chiaro; an-che l’Assemblea siciliana si èpronunciata in tal senso; siaspetta solo la risposta del Gover-no sicil iano. La città,compattamente, ha invitato ed in-vita il governatore Cuffaro ed i suoiAssessori a pronunciarsidefinitivamente senza tentenna-menti. Il futuro è dei giovani, edanche la loro protesta deve esse-re ascoltata. I bambini gridavanoil loro “no” alla distilleria, consa-pevoli di dover proteggere la cittàe il suo territorio, oltre che se stes-si. Nessuno, dinanzi alla minac-cia della salute, è rimasto indiffe-rente, dalle forze sindacali e poli-tiche alle Associazioni divolontariato. Oggi, finalmente, siè capito una cosa nella nostra cit-

tà, che noi cittadini siamo in gra-do di scegliere e, tutelando il beneche ogni uomo deve anteporre adogni altro bene materiale, lavorocompreso, non esitiamo a preferi-re la vita e a rimanere poveri mabelli, come ha sottolineato il pro-fessore G. Anselmo, piuttosto chericchi e ammalati.

Salvare la vita, dalle aggressio-ni di chiunque specula anche sul-la salute pur di garantirsi dei gua-dagni, è oltremodo giusto e dove-roso: solo se rimarremo sani e bellipotremo sperare di vivere beneanche in futuro perché, direbbe mianonna: è megghiu picca a goririch’assa’ a trivuliari.

Tutti insieme appassionatamente

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Anno VII n. 6 29-04-2005L’ 6

L’attesa nell’analisi della situa-zione politica da parte dei dirigentilocali e provinciali dei D.S. ha fattosi che consiglieri e dirigenti di que-sto partito si sono astenuti dal pren-dere posizione esterne per garanti-re una decisone che potesse esse-re la sintesi dell’intero partito.

Ma la delega non riconosciuta,perché inesistente, della decisionefinale, a soggetti che non rappre-sentano tutto il partito, determinauna serie di interrogativi che voglio-no portare ad una riflessione sullostato della politica del partito, aMazara del Vallo.

L’azzeramento della Giunta Co-munale da parte del Sindaco ed ilsuccessivo dibattito politico, hannoevidenziato come la sana e correttaamministrazione della città, possaessere garantita soltanto da forzepropositive, Tale azione si èconcretizzata con un’apertura, sin-cera e costante, da parte del Sinda-co, a tutto il centro sinistra.

Questa apertura avrebbe dovu-to rappresentare un momento diunione, all’interno del centro sinistrae dei D.S. di Mazara, nella ricercadi quell’unità (intesa come Unione)che gli ultimi risultati politici a livellonazionale, necessariamente richie-dono. Purtroppo non è così, dato lostato di eccessiva strategia epersonalismo di chi con atteggia-

menti assunti nelle ultime ore pen-sa che lo stillicidio di richiesta di rin-vio per la decisione seguito da dureaffermazioni e posizioni, a titolo per-sonale, possano consentire di fer-mare un processo didemocratizzazione in atto nel par-tito e di raccordo con tutte le forzedel centrosinistra, della società ci-vile e con le forze che oggi governa-no la citta di Mazara.

Ulteriore aggra-vante è la dichiara-zione personale diconfigurare loslittamento dell’atte-so congresso comu-nale senza consulta-re gli altri compo-nenti della reggenzae i dirigenti provin-ciali e quindi la rela-tiva mancata elezio-ne di un segretario:è come se si volesse legittimarel’immobilismo del partito a livello lo-cale.

Quello che percepiamo èl’anacronistica assenza di demo-crazia. Tale atteggiamento non tie-ne conto dei problemi della città,compresa quella della distilleriaBertolino, che solo con una unità diintenti e di volontà garantirebbe lasoluzione. Ulteriore aggravante è lafrantumazione che in questi giorni

si è manifestata nel centro sinistraove, da una parte, si registra l’ade-sione all’apertura del Sindaco daparte di forze importanti dell’Ulivo edell’Unione e ove, dall’altra, si regi-stra la scarsa attenzione di alcuni dirigenti locali dei D.S.

I tempi che viviamo impongonodelle nuove direttive morali che dia-no avvio ad una vera stagione del

cambiamento:l’abuso ditecnicismi po-litici in un mo-mento di ri-chiesta di an-n u l l a m e n t odelle burocra-zie, è indice diuna certa lottamirante allaesclusiva sal-vaguardia diposizioni per-

sonali acquisite.Pertanto, donne e uomini che

sono parte integrante dei D.S. diMazara e che si riconoscono neiprincipi fondamentali dell’Unionedecidono di sottoscrivere questo do-cumento, esprimendo disagio neiconfronti di tale vetusta posizione esi dichiarano disponibili ad assu-mere concretamente degli impegniper la soluzione concreta dei pro-blemi della città. Filippo Armato, Giu-

Lo stato della politica del partito Democratici di Sinistra nella città di Mazara del Valloseppe Bianco, Fabio Pernice, An-drea Ingargiola, Francesco DeBlasi, Francesco Truglio, Franco Ni-cosia, Giuseppe Scaletta, MarronePietra, Pisciotta Domenico,Giacalone Maria Elena,Gianformaggio Claudia, De BlasiFabrizio, Festeggiante Ettore, TilottaFabio, Barbera Antonino, Di MarcoEnza, Di Maria Grazia Lina, AsaroFrancesco, Argirò Antonella, Marro-ne Lucia, Giacalone Domenico,Genna Vito, Sinacori Bice, FigginiClaudia, Rubino Roberto, ForaciNicolino, Argirò Sebastiano, Nico-sia Antonino, Armato Antonino,Anzaldi Vito, Giacalone Vito,Sinacori Andrea, Farina Leonardo,Di Giovanni Pietro, Truglio Massi-mo, Bertuglia Vito, Giacalone Flavia,Argirò Anna, Di Giovanni Pietro,Anzaldi Tiziana, ImpedugliaGaspare, Scaletta Giovanna,Andreana Francesca, Bono Carola,Moceri Giovanni, Ferro Salvatore,Maggio Giovanna Angela,Macaddino Vito, Bertuglia Ignazio,Armato Salvatore, Marrone France-sco, Austero Gaspare, Di StefanoLaura, Bertuglia Salvatore,Tranchida Francesco, PalmeriAnna, Di Salvo G. Battista, TononGiacomo, Bianco Antonina, NaccaroMassimo, Austero Vito, ParrinelloMarco, Parrinello Marica, ParrinelloMatteo.

“L’OPINIONE”... DELLA POLITICAa cura di Anna Maria Fontana

Per quanto preziosa fonte di co-noscenza possa essere considera-to il sentire comune, i pensatori at-tenti prendono da esso le distanze.

Ed è così, che azioni, pensieri,scritti rispetto a qualsivoglia que-stione, vagano nell’universo delqualunquismo orfani di considera-zione. Ma chi, come chi scrive, non èattento pensatore, rimane nel tem-pestoso mondo dell’ovvietà dove,però, il naufragar non è assoluta-mente dolce.

Santa inquietudine, direbbe ilnuovo Papa Benedetto XVI; inquie-tudine senz’altro, chissà se santa.Ed allora, per leggere le cose diffici-li, per esempio la politica, si chiedel’ausilio di qualche scienza sociale.Dalla Sociologia ci perviene un im-portante indicazione di igiene costi-tuzionale; un prezioso suggerimen-to che viene da lontano nel tempoma non nella collocazione geografi-ca, dato che il saggio prete calatino,Luigi Sturzo, fu figlio dellasicilianissima Caltagirone, maestrodi Scienza dell’Amministrazione,non solo per le lucide e apprezzabiliteorie sul meccanismo degli entipubblici, ma per l’analisi raffinata

“Santa inquietudine”che seppe produrre attorno atematiche socio-politiche.

Da una delle sue più nitide e si-gnificative pagine di tono e contenu-to metodologico, è facile ricavare unautentico decalogo rivolto ad ammi-nistratori comunali; ma è preferibilenon riportare il testo, dato che già,nel Palazzo, aleggia l’idea di un co-dice deontologico

Di Sturzo, si dirà che sostennecon vigore l’idea che i contatti con icittadini devono essere premurosi,giusti e costanti.

Anche questo, o forse qualcosadel genere, si disse in quella pre-gevole Piazza, nel lontanissimomaggio-giugno 2004, quando quel-l’idea graziosamente illumi-nisticavenne sciorinata al tiepido sole del-l’inoltrata primavera.

Non nostalgici ma affezionati allamemoria e l’illusione forte fu chestavolta si sarebbe prodotta, final-mente, la politica che serve ai citta-dini; un Patto di Cittadinanza chesanciva il superamento delle diffe-renze a favore di una giustizia so-stanziale, e fu così che riuscimmo asbalordire persino noi stessi; ignariche la Sorte avrebbe riservato

azzeramenti di ogni tipo, che pas-sano sulla testa di tutti noi!

L’auspicio è che mai si met-tano in atto logiche privatistiche diefficienza riconducibili a quell’ipo-tetica impresa anacronistica doveancora “padroni ed operai” non rie-scono a condividere collaborazione,interesse e soddisfazione politicaed amministrativa.Tuttavia, da inda-gine sociologica, si rileva che i cit-tadini elettori sono saggi e pazienti,come chi crede che qualcosa acca-drà. I cittadini mazaresi non sonoaffetti da alcuna morbosità, non sifanno quella banale domanda deltipo “chi e cosa c’è dietro?”. I giochipolitici ci sono, gli appetiti elettoralianche, e questo lo sappiamo tutti. Illogorio mentale del cittadinomazarese attiene, piuttosto, all’ec-cesso di non motivazioni rispetto, adesempio, all’azzeramento dellaGiunta, e il risentimento riguarda lascarsa considerazione del voto elet-torale.

La Politica può essere merce discambio, nel senso migliore del ter-mine, tutto, però, nel rispetto di quelconsenso che, salvo prova contra-ria, costituisce ancora, fondamento

di legittimazione politica. Non si rav-visi intento moralizzatore nel pen-siero di chi scrive, dato che è d’ac-cordo con lo slogan secondo cui“quello che sa come si fa una cosanon è mai lo stesso che la sta fa-cendo”. Si rivendica la consapevo-lezza che la politica di cui ha biso-gno la città di Mazara del Vallo deveprevedere una macchina di alta di-plomazia politica, che sappia espri-mere capacità dialogiche per l’ap-profondimento di una relazione chesuperi le innumerevoli mistificazioniprovenienti da ogni parte. Tuttoquanto detto nasce da un bisognodell’anima, il bisogno di avere unterritorio ordinato. L’augurio è chela mia città recuperi il senso del pre-stigio; in obbedienza al mio mododi vivere la politica.

Filippo Armato Consigliere Comunale DS

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U

L’di Franco Scaturro

INTERVISTA

n vero e proprio terremoto“dialettico” si è scatena-

to e c’è da giurare che continueràa scatenarsi, anche, nei prossimigiorni.

La goccia, che ha fatto traboc-care il vaso risale alla sedutaconsiliare del 22/04/05, allorché inpieno dibattito politico, GioacchinoEmmola, è intervenuto sostenen-do di non voler essere ripreso dal-le telecamere di Televallo perché,a parere del Consigliere Comuna-le di Giovane Europa per Mazara,responsabile di fare informazionein maniera scorretta, gratuita estrumentale nei confronti di que-sta Amministrazione.

Per tutta risposta l’editore Fran-co Dilluvio ha “attaccato” all’in-domani, dai suoi studi televisivi, ilConsigliere Emmola, tuonandocontro di lui e sconfinando nel“personale”.

Gioacchino Emmola, però, ri-manda le accuse al mittente ed inpratica “riapre” un immediato di-battito consiliare sulla necessitàdi voltare pagina, in questa Città,nel campo dell’informazione e sulmodo di fare informazione da par-te dell’emittente in questione. Leesternazioni, che abbiamo raccol-to, da Gioacchino Emmola, rap-presentano, indubbiamente, ungrosso campanello di allarme:<<Non si può, quotidianamente, fareriferimento al Sindaco mettendo in“risalto”, solo ed esclusivamen-te, gli aspetti negativi di questaAmministrazione e tutto ciò lo af-fermo, non perché sono parte incausa, ma perché mi rendo contoche da parte di questa emittentemanca “equità” nel fare informa-zione e questo è un atteggiamen-to, davvero, molto grave.

Ecco perché mi sono “rifiuta-to” di essere ripreso dalle teleca-mere di questa emittente duranteil mio intervento consiliare e vistoche non è stato possibile in quel-la sede attendo, adesso, una ri-sposta da parte del Presidente delConsiglio Comunale, che a tal pro-posito si è espresso sostenendoche doveva documentarsi (Televallocontinua ad avere la convenzionecon il Comune per le riprese inte-

grali delle sedute consiliari) se èlegittimo, da parte mia, il “rifiu-to” ad essere “immortalato” datale emittente durante i miei inter-venti in Consiglio Comunale>>.

Non avevamo mai visto all’ope-ra un Gioacchino Emmola così ag-gressivo e poco arrendevole. Il Con-sigliere Comunale di Giovane Eu-ropa per Mazara è andato su tuttele furie dopo aver ascoltato in TV icommenti, a suo riguardo, delcommentatore in questione:<<Dopo tanto silenzio – prosegueGioacchino Emmola – è arrivatal’ora di non serrare più la mia ma-scella. Al sig. Dilluvio, che mi hadefinito in TV “pacioccone” e cheha aggiunto, anche, a tale appel-lativo altre sue “personali” con-siderazioni, vorrei ricordare che,seppur ho cambiato, nella mia car-riera politica, indirizzi partitici esempre a ragion veduta (perchépotrò spiegarlo in qualsiasi mo-mento) da sempre mi sono repu-tato un Consigliere al servizio del-la Città e soprattutto dei più debo-li e bisognosi, che ho sempre cer-cato di aiutare con tutte le mie for-ze “morali” nel rispetto della le-galità e non con “metodi ricatta-tori”… Vivo del mio lavoro – ag-giunge Gioacchino Emmola –e per me la politica è stata sem-pre una “missione” da compieree null’altro. Ricordo al sig. Dilluviodi aver ricevuto, nell’ultima com-petizione elettorale, ben 327 pre-ferenze e che sono stato il nonoConsigliere più votato su ben 580candidati. Altro che ripescato!

Se le vicende politiche mi han-no dato la possibilità di rientrarein sede di Assise Cittadina l’hofatto, sicuramente, entrando dalportone principale e con “fierez-za” perché, ancora una volta, horicevuto grandi attestazioni di sti-ma da parte di chi ha voluto“ripuntare” su di me.

Aggiungo che la mia campa-gna elettorale è costata solo 200euro, vale a dire il costo dei solifac-simili, così come era avvenutonelle mie precedenti consultazio-ni elettorali. Io con la politica – af-ferma Gioacchino Emmola –non speculo, non guadagno ma

semplicemente ci rimetto, to-gliendo, anche, spazio allamia famiglia. Non ho televisio-ni, non ho rapporti di lavorocon l’Amministrazione Comu-nale e non ho figli che “per-cepiscono” soldi da un Entepubblico e che svolgono il ruo-lo di addetto stampa… che mirisulta, fra l’altro, essere in-compatibile…

Libera informazione – pro-segue Gioacchino Emmola– non è sinonimo di “ricatti”,lo vieta “categoricamente”l’Ordine Professionale deiGiornalisti ma ad un “nongiornalista” (non mi risultache il sig. Dilluvio sia iscrittoall’Ordine dei Giornalisti diSicilia) devo ricordare, neces-sariamente, tutto ciò, ancheperché ormai, visto che nonvengono rispettate le regole fonda-mentali, sono disposto ad andareavanti chiamando in causa gli or-gani competenti e le autorità giu-ridiche, che dovranno in materiafornirmi le giuste e doverose rispo-ste >>. Gioacchino Emmola èun fiume in piena:<< Il sig.Dilluvio dovrebbe vergognarsi dicircolare in Città ogni qualvoltaattacca “gratuitamente” e con“ a p p a r e n t e ”strumentalizzazione (viste le ripe-tute immagini di archivio, che man-da in onda) questa Amministrazio-ne dalla quale “percepisce” de-naro pubblico sia lui che la figliain qualità di addetto stampa dellaPresidenza del Consiglio Comuna-le.

Mi chiedo da dove possa deri-vare questo suo grande “accani-mento” contro questo Sindaco.Mi domando – prosegueGioacchino Emmola – se esistela figura di “qualcuno” che con-tinua a stimolarlo in tal senso… Èora, davvero, di finirla con un tipodi giornalismo “targato ricatto”…non se ne può più… È arrivato ilmomento di far chiarezza ed in talsenso mi rivolgo, anche, a tutti imiei colleghi Consiglieri.

Non bisogna fare come glistruzzi, che mettono la testa sot-to la sabbia per far finta che non

TEMPESTA, BURRASCA…IN SEDE CONSILIARE ED IN TV…

sia successo nulla… Occorre re-alismo e non consentirò a nessu-no di perdere la mia autorevolez-za di fronte a questo modo di fareinformazione.

Mi rendo conto – sottolineaGioacchino Emmola – che tuttociò è certamente doloroso per chiattenzionerà queste mie profondee sincere affermazioni ma dinanzia questo “ignobile trend” gior-nalistico mi è sembrato “sacro-santo” rompere gli indugi.

In questa Città non dobbiamonascondere niente a nessuno e ri-tengo – conclude GioacchinoEmmola – che questa “scossa”sia arrivata puntuale.

Forse era, anche, prevista etemuta ma per tutto ciò che mi ri-guarda, inutilmente, scongiurata.Al Sindaco, Giorgio Macaddino,che da me avrà “sempre” un ap-poggio incondizionato, dico che ciaspettano, da qui alla fine del man-dato elettorale, anni di riflessionie, soprattutto, lavoro per il benedella nostra collettività.

Dobbiamo serrare le fila e cer-care di dare una risposta ai pro-blemi reali della nostra Mazara.Per quanto riguarda, invece, tuttociò che ho espresso in queste mieconsiderazioni, il commento lo la-scio alla gente, ai miei concittadi-ni e, soprattutto, ai miei elettori.

Gioacchino EmmolaConsigliere Comunale

Giovane Europa per Mazara

È ORMAI GUERRA APERTATRA IL CONSIGLIERE COMUNALE

GIOACCHINO EMMOLA E TELEVALLO…

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L’Opinione… delle donne

abato 16 Aprile Duemi-lacinque. Credo che condi-

vidiate l’idea di ritenere questa dataun momento storico per Mazara. Ungiorno importante in cui la Città fi-nalmente, si è svegliata dal suoabituale torpore ed ha intrapresouna nuova battaglia contro l’inse-diamento del mega-impianto indu-striale della ditta Bertolino. L’orgo-glio cittadino scende in piazza permanifestare il suo diniego all’instal-lazione dell’opificio. Un sentimentocomune e condiviso fra tutti i parte-cipanti: il ritenere che la tutela e lasalvaguardia del nostro ambiente èun diritto inalienabile della nostracomunità. Una manifestazionecomposta e numerosa (circa 10.000persone), un corteo di gente: don-ne, bambini, giovani e meno giova-ni, rappresentanze sindacali e for-ze politiche, che, in maniera ordina-ta ma determinata, ha dato segnodi un profondo senso civico e di unforte interesse per l’ambiente. Il cor-teo che ha attraversato le principalivie del centro storico era formato dauna fitta rappresentanza di donne:mamme coi propri bambini, inse-gnanti e docenti di ogni ordine egrado scolastico con le loro scola-resche che intonavano cori o mo-stravano striscioni e cartelloni; e digiovani che, spesso, vengonotacciati di disinteresse e di scarsasensibilità verso i problemi dellaCittà. Un plauso va anche a tutti ipolitici, i quali hanno sfilato non inparata auto referenziale e promozio-nale, ma da semplici cittadini con lasincera volontà di esserci. Avrem-mo voluto che quegli stessi mediache erano in città l’11 febbraio scor-so, durante il trasferimento delSatiro in Giappone, allorquando lamanifestazione anti Bertolino dege-nerò in rissa, fossero presenti inCittà e diffondessero, a livello nonsolo locale ma anche nazionale, ilforte dissenso cittadino alla distil-leria e la volontà di preservare ilnostro territorio da qualsiasi prepo-tente manipolazione.La mobilitazione di tanta gente, ol-tre che motivo d’orgoglio per noi cit-tadini, deve servire da monito a co-loro i quali con arroganza, dietro in-gannevoli promesse (dare pane elavoro), si muovono caparbiamentecontro quella che è la determina-zione unanime di una popolazione,e verso quella classe politica checol suo temporeggiare e col suogioco a scarica barile, di fatto, elu-de le proprie responsabilità politi-che.Ma, per i pochi che non sono a co-noscenza, riferiamo le tappe princi-pali del problema.

La distilleria Bertolino, la più gran-de d’Europa, sorge a Partinico;essa è dalla legge catalogata come“industria insalubre di prima clas-se”. L’opificio mostra subito i suoiconnotati di insalubrità: scaricandoin atmosfera tonnellate di ossidi dizolfo e d’azoto e di particelle e pol-veri varie, crea esalazioni nausea-bonde che rendono invivibile il ter-ritorio circostante Partinico.I suoi reflui, dopo essere stati de-purati, inoltre, confluiscono nell’ul-timo tratto del torrente Nocella e poiin mare. La foce del Nocella pre-senta acque scure e scarsamenteossigenate e l’attivazione di proces-si di putrefazione compromette l’in-tero ecosistema della zona. La si-gnora Bertolino rassicura la cittadi-nanza in tumulto, dichiarando discaricare acqua limpida e vaporeacqueo innocuo e di essere in re-gola con le normative vigenti.Grazie all ’ interesse e alcoinvolgimento di Lega ambiente,cittadini, tecnici, giuristi, magistra-tura, mass-media locali e naziona-li, viene avviata un’inchiestagiudiziaria per l’inquinamento del-le acque, dell’aria e delle faldeidriche; va in porto solo quella rela-tiva alle acque di scarico. L’azionegiudiziaria sfocia nel sequestro del-la distilleria, la quale rimane chiu-sa per quattro anni, quindi riaprire.Dopo un monitoraggio sistemicofatto dalla Provincia Regionale diPalermo, che ha riscontrato nel-l’aria una concentrazione di sostan-ze nocive che supera i limiti previstidalle vigenti disposizioni di leggi,viene attivato un ultimo provvedi-mento della Magistratura che farichiudere nuovamente l’industria.In parallelo alle vicende di Partinico,l’imprenditrice ottiene nel 1998, dal-l ’allora Ministro dell ’ industriaBersani, un finanziamento di circa68 miliardi, per trasferire la propriaattività in un nuovo sito; viene deci-so dapprima Mazara del Vallo, poiCampobello di Mazara e poi di nuo-vo Mazara. Entriamo, ora, nel vivodelle vicende locali.Il nuovo insediamento industriale aMazara del Vallo, di gran lunga su-periore per dimensioni e per pro-duzione alla struttura di Partitico,dovrebbe sorgere (il condizionale èd’obbligo) in un sito protetto -Contrada Torre Inchiapparo - cuisono interessati anche i comuni diMarsala e di Petrosino.L’allocazione avverrebbe in un sitodi importanza comunitaria (S.I.C.)ITA 010014 – “Sciare di Marsala” in-dividuato, ai sensi delle Direttive nn.92/43/CEE e 79/409/CEE, dal Mini-stero dell’Ambiente con Decreto del

03.04.2000. Sito nel quale sono pre-senti gli habitat naturali e le specieanimali e vegetali da preservare,elencati nella rete ecologica euro-pea “Natura 2000”. Il mega-impianto industrialepolifunzionale dovrebbe, inoltre, sor-gere sulla falda acquifera da cuiattingono acqua potabile i comunidi Mazara del Vallo, Marsala ePetrosino. Poiché, però, come sidesume dal progetto presentatodalla Bertolino, è previsto, nella fasedi trasformazione, un utilizzo idricodi 40 litri al secondo, si evince cheun intervento di tal genere potrebbevelocemente depauperare la faldastessa.A questo punto per incomprensibiliatti legislativi regionali, e, forse, peruna certa indolenza dei mazaresi, lacompetenza passa dal Comune alGoverno Regionale.Più specificatamente la matassapotrà essere dipanata dall’Assesso-re al Territorio e Ambiente, nella per-sona del Dottor Cascio che, sentitoil parere consultivo del C.R.U., do-vrebbe al più presto esprimersi inproposito.Intanto il Comune di Mazara, che sul-la faccenda Bertolino mantiene soloparere consultivo, ha nominato unesperto in materia ambientale, ilProfessor Angelini, già docente disociologia dell’ambiente e in dirittoambientale, presso l’Università de-gli Studi di Palermo e presso l’Uni-versità I.U.L.M. di Milano. Il professorAngelini di concerto con il legale delComune, l’Avvocato Aleo, ha stilatouna relazione esaustiva sulle moti-vazioni dell’inadeguatezza del terri-torio mazarese ad ospitare l’indu-stria. La relazione insieme ad altridocumenti tecnici, è stata recepita il10 febbraio dai funzionari del C.R.U(COMITATO REGIONALE URBANI-STICA) i quali hanno chiesto a lorovolta parere ai tecnici del V.I.A. (valu-tazione di impatto ambientale stra-tegica). La storia, che appare infini-ta, per il momento si arresta qui.“Siamo in attesa che, sentito i parericonsultivi dei due principali organi,il C.R.U., e il V.I.A., finalmente l’As-sessorato Regionale decida a bre-ve e si risolva al più presto la que-stione” mi riferisce l’Assessore Co-munale all’Ambiente il Dottor Nata-le Russo facente parte dell’Osser-vatorio Ambientale territoriale.I cittadini mazaresi auspicano chesi giunga a un positivo epilogo perla nostra Città mediante un inter-vento coraggioso dell’AssessoreCascio e più in generale, dell’interaAmministrazione Regionale. Imazaresi, che di recente hannoriconquistato una forte coscienza ci-

vica, non permetteranno che la que-stione Bertolino, rimbalzando da unufficio ad un altro, possa mai cade-re nell’oblio, come probabilmentemolti desiderano. Al Governo Regio-nale si chiede, in pratica, la tuteladella biodiversità del sito scelto perl’insediamento e di agevolare lanaturale vocazione della nostra Cit-tà, che con le sue bellezzearchitettoniche e artistiche di storiamillenaria, con la sua ricchezza am-bientale legata al clima mite e allacristallinità del nostro mare, non am-bisce certamente all’allocazione dialcuna distilleria ma alla salvaguar-dia del nostro territorio e allo svilup-po di un turismo eco-sostenibile.Volendo continuare la linea editoria-le scelta, l’intervista prevista all’in-terno della rubrica, viene rivoltaesclusivamente ad Angela Anselmo:una giovane che ha fatto della lottaalla distilleria una ragione di vita. Trai fautori del corteo cittadino del 16Aprile, Angela fa parte del comitato“Studenti imbattibili” e, da poco,componente del Comitato “Difen-diamo Mazara”.Una passione che condivide con tut-ta la sua famiglia; alla fine dell’in-tervista mi dice: io e mio padre nonci abbatteremo mai, non abbasse-remo mai la guardia, la signoraBertolino dovrà infine abbandonareil progetto mazarese. Allora le chie-do se è vero il detto “chi la dura lavince”? Angela sorride e risponde:Sì, vinceremo. La distilleria a Mazaranon sorgerà mai!Si presenti: Sono Angela Anselmoho 25 anni. Sono studentessa uni-versitaria presso l’Università di Pa-lermo, facoltà di D.A.M.S., con indi-rizzo in Storia dell’Arte. Sono moltoimpegnata nella vicenda dellaBertolino a Mazara, nell’augurio chenon venga mai allocata. Mi defini-sco una ragazza sempre allegra,briosa, simpatica, riflessiva. Spes-so ferma sulle mie convinzioni per-severanti negli obiettivi.Massima aspirazione: Affermarminella mia professione. Spero in fu-turo, dopo la laurea, di ritornare aMazara per dare un contributo diriqualificazione del territorio dal pun-to di vista artistico-ambientale.Cosa la fa arrabbiare: Le prepoten-ze, le ingiustizie e i l menef-reghismo.L’aspetto più bello di Mazara: Amomolto il centro storico con le suepiazze e le sue bellissime chiese. Ela zona balneare di Tonnarella cherichiede, però, una maggiore atten-zione da parte dei cittadini e dell’Am-ministrazione.Cosa non gradisce invece della Cit-tà: Trovo la città abbandonata a sé

MAZARA VS BERTOLINO ( la storia infinita)di Mariella Misuraca

S

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stessa. Noto un forte degrado am-bientale.Cosa farebbe, se ne avesse le pos-sibilità, per migliorare la Città: Sevogliamo promuovere il turismo ar-tistico dobbiamo investire in servizie nel recupero del territorio e in par-ticolare del centro storico.In cosa le donne riescono megliorispetto agli uomini: Sono più prati-che e riflessive.Spieghi ai lettori com’è nato e co-m’è strutturato il comitato “Stu-denti imbattibili”: Siamo nati comeAssociazione nel Novembre 2002.Alcuni giovani studenti mazaresiinsieme agli adulti impegnati nelproblema Bertolino, partecipammoa Palermo ad un incontro con l’allo-ra Assessore al Territorio e Ambien-te, Bartolo Pellegrino. L’Assessoreci rassicurò dicendo che Mazara noncorreva il rischio dell’insediamentoma che, di contro, esistevano moltealtre problematiche di natura am-bientale, tra cui la presenza di nu-merose discariche abusive. L’As-sessore ci promise che sarebbevenuto nella nostra Città per chiari-re i termini della questione. Pertan-to una rappresentanza di studentiabbiamo organizzato una conferen-za presso la Galleria Sicilia. Dopo ilconvegno abbiamo stilato un docu-mento col quale ci impegnavamo at-tivamente sulla vicenda della distil-leria. Dal 2002 ad oggi abbiamocercato in tutti i modi di far capire alGoverno Regionale qual è il grossorischio ambientale che corre il no-stro territorio. Abbiamo, inoltre,rimostrato mediante assembleed’istituto e assemblee cittadine.Sappiamo di non aver alcun poteredecisionale ma, poiché il poteredella parola e dell’informazione èmolto forte cerchiamo disensibilizzare la popolazione inqualsiasi modo e in qualsiasi pun-to di ritrovo della Città.In quanti siete gli iscritti: Siamouna ventina ma consideri che a que-sto numero si aggiungono due rap-presentanti per ogni scuola supe-riore del territorio mazarese. Tra noigiovani comunichiamo mediantee.mail. e assemblee d’istituto.Quando, poi, ci sono i grandi corteie le manifestazioni chiediamo lapartecipazione di tutti gli studenti. Inquesta opera di sensibilizzazionediretta ai giovani chiediamo ilcoinvolgimento dei docenti e dei di-rigenti scolastici. Alcuni dirigenti sisono mostrati molto disponibili, adesempio, negli anni passati il Pre-side Fiordaliso ci ha messo a di-sposizione un locale del Liceo Scien-tifico affinché noi studenti potessi-mo riunirci periodicamente nei po-meriggi, e discutere sui programmidel comitato. Anche il Preside dell’Istituto Regionale d’Arte, MicheleNastasi ci ha sempre aiutato nel no-stro impegno. Qualche altro dirigen-te, invece, non solo non ha mai in-coraggiato la protesta verso la di-stilleria, ma anzi ha represso ogni

inziativa dei propri studenti median-te la minaccia di sospenderli o diannullare loro i crediti.Quale altro obiettivo di natura eco-logico-ambientale vi sta a cuore: Ilcomitato è nato con l’obiettivo prin-cipale, di difendere la Città dall’in-sediamento della Bertolino. In que-sto momento siamo completamen-te concentrati sulla vicenda, e nonvogliamo spostare l’asse di interes-se su altro. Ma la sensibilità di noigiovani generazioni è forte verso ladifesa dell’ambiente e della città e,pertanto, archiviata presto, spero, laquestione della distilleria, ci impe-gneremo su altri fronti.Quale sentimento è prevalso du-rante il corteo cittadino del 16 Apri-le: All’inizio paura che il corteo nonavesse una partecipazione cosìmassiccia, poi gioia e stupore nel-l’assistere ad una presenza cosìforte. Pensi che la mia famiglia hapartecipato al corteocon quattro generazio-ni: mio nonno, mio pa-dre, io, mia zia e la miacuginetta. Sono statafelice nel vedere unarappresentanza cosìvasta di studenti ele-mentari, soprattutto mihanno intenerito ibambini della scuolecon cartelloni e slo-gan. Si è lavorato mol-to per ottenere questiconsensi. Mio padresi è diretto presso tut-te le scuole della Cittàper sensibilizzare i do-centi, le famiglie, i bambini verso ilproblema dell’insediamento. Sonostate organizzate assemblee d’isti-tuto ed è stato fatto visionare, me-diante l’ausilio di un computer por-tatile, una pubblicità progresso cheriguarda la distilleria, quello stessospot che viene periodicamente tra-smesso nelle tv locali. Sono staticoinvolti i politici , sono stati invitatigruppi politici giovanili a partecipa-re con le loro bandiere e le rappre-sentanze sindacali e le Associazio-ni di volontariato. Volevamo un cor-teo arcobaleno che venisse, cioè,rappresentato da tutti i movimenti eda tutti i partiti politici. Pensi che erapresente la sinistra giovanile diAlcamo. Sono giunti con il pullman.Molte le emittenti locali, tra cui l’emit-tente trapanese Tele-Jato, che ha ri-cevuto dalla Signora Bertolino un nu-mero consistente di querele.Come è nato il comitato “Difendia-mo Mazara”: Il Comitato “Difendia-mo Mazara” a cui aderiscono la granparte delle Associazioni Ambien-taliste, Culturali, Politiche, Religio-se della città, è nato dopo le tristivicende dell’undici Febbraio. E’ unComitato più ampio degli “Studentiimbattibili” ed è nato per dare forzaall’azione di noi ragazzi.E’stato proprio il Comitato che haintrapreso l’iniziativa di proclamareper il giorno 16 aprile 2005, una

grande manifestazione popolarecontro l’installazione del mega-im-pianto Bertolino.Cosa è accaduto durante la mani-festazione dell’undici Febbraio, inconcomitanza del trasferimentodel Satiro in Giappone: Sono statachiamata a telefono e invitata a ma-nifestare contro la Bertolino, appro-fittando della presenza dei medianazionali, che erano giunti in Cittàper seguire il trasferimento delSatiro in Giappone. E quindi nonpoteva esserci modo migliore perportare fuori, dal contesto locale, ilproblema. Ad onor del vero i mediasi sono completamente disinteres-sati della manifestazione. Di controsi è avuto un forte disappunto daparte dei politici regionali. Per ilsusseguirsi e il precipitare deglieventi, solo ora sto realizzando ciòche è successo. L’Assessore Gra-nata ci disse che stavamo creando

un caso interna-zionale, un inci-dente diplomaticocon l’imperatoredel Giappone. Ri-cordo ancora lascena tragicomicadella carica dellapolizia e le scenedi panico chesono seguite.Cosa ha fatto ocosa non ha fattola classe politicalocale e regiona-le: La classe poli-tica locale ha sem-pre rif iutato la

possibil ità della disti l leria diallocarsi nel territorio. Ma da quan-do la decisionalità è passata al Go-verno Regionale, la nostra Ammini-strazione Comunale può solo emet-tere pareri non vincolanti.L’Assessore Regionale al territorioCascio è colui che dovrà decideresulla questione Bertolino. Nel frat-tempo dal 2002 si assiste ad un pal-leggiare tra il C.R.U. e il V.I.A., In-somma l’apparente disinteresse delGoverno Regionale rischia di appa-rire, agli occhi di noi cittadinimazaresi, come una sorta di silen-zio–assenso.Perchè, a suo parere, è stato scel-to il territorio mazarese come in-sediamento: Dal punto di vista tec-nico per la presenza della faldaacquifera, quindi per un discorsogeo-idrico, ma non solo. Per la vici-nanza al porto di Trapani, ricordia-moci che dovrebbe nascere la fa-mosa bretella autostradale vicino alsito scelto che dovrebbe congiun-gere più agevolmente Trapani aMazara.Perché la distilleria di Partinico èattualmente chiusa: Bisognerebbedire alla Signora di riattivare e re-golamentare l’azienda già esisten-te piuttosto che evadere il problemacreandone una nuova ancora piùgrande e ancora più potente.Quali sarebbero le conseguenze

ecologiche se l’insediamento an-dasse a buon fine: Basta ricordare,come esempio, l ’esperienza diPartinicoUn uso giornaliero di 40 litri al se-condo accelererebbe il processodi depauperamento della faldaacquifera: Di recente la SignoraBertolino ha ridotto la richiesta a12,5 litri prevedendo di integrare ilsuo fabbisogno idrico con la raccol-ta delle acque piovane. Ma non cre-dete che, uti l izzando le acquepiovane che, infiltrandosi abitual-mente nel suolo e che vanno ad ali-mentare la falda, verrà ridotta ugual-mente la quantità d’acqua sotterra-nea? Ed inoltre, come è possibilespiegare tecnicamente il fatto che ireflui debbano essere scaricati nelcorso del Mazaro, tenuto conto cheil fiume è distante dalla possibileubicazione dell’industria? Probabil-mente ciò sarà possibile solo com-prando i terreni che coprono la di-stanza dalla struttura al fiume. Tuttociò è in antitesi con la volontà delComune di riqualifica del corso delfiume Mazaro, come, ad esempio,sta già avvenendo nel tratto diMiragliano.E’ incoraggiante l’istituzione diLega ambiente a Mazara: Sì, di re-cente Lega ambiente si è costituitaanche a Mazara. Considerato il fattoche a Partinico l’Associazione ha in-trapreso una forte azione disensibilizzazione della società civi-le, ci auguriamo che lo stesso pos-sa accadere a Mazara. Pensi chequando il Comune di Mazara ha in-viato una relazione tecnica al C.R.U.con le motivazioni per le quali nonsi voleva l’insediamento industrialenel nostro sito, il legale che rappre-sentava il Comune è stato affianca-to da un avvocato di Lega ambiente.Io ancora non faccio parte dell’As-sociazione ma mio padre sì.Ha avuto mai modo di conoscerela signora Bertolino: No, ma mi fa-rebbe piacere.Cosa direbbe alla signora Bertolino,se ne avesse la possibilità: Di ri-solvere i problemi della sua azien-da di Partitico, ammodernizzandolae adeguandola realmente alle nor-me relative il rispetto ambientale. Ereplicando al suo slogan “io do panee lavoro” dicendole che noimazaresi preferiamo fare a menodella sua filantropia.Nei suoi discorsi lei fa sempre ri-ferimento alla figura di suo padre:Sì, abbiamo sempre condiviso in fa-miglia il suo forte impegno. Questointeresse mi ha condizionato forte-mente. Tuttavia, se in passato eramio padre a spingermi e ad inco-raggiarmi continuamente, oggisono io che spingo ed incoraggiolui che a volte mostra segni di stan-chezza, dicendogli “forza la batta-glia contro l’insediamento della di-stilleria è quasi vinta”.Completi la nota massima “ Sba-gliare è umano, perseverare è...”:Perseverare è… della Bertolino!.

Angela Anselmo

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LA CULTURA DELLA VITALa nostra visione del mondo,

dell’uomo e della scienza in questiultimi decenni è stata profondamen-te modificata da una crescente plu-ralità di concezioni che vanno daldogma religioso alla morale comu-ne. Oggi è abbastanza frequente di-scutere di “bioetica” ossia la disci-plina che si occupa dei problemimorali che emergono in ambito me-dico-biologico e, all’interno di essa,di posizioni differenti riguardo aitemi della clonazione, dellafecondazione assistita, dell’eutana-sia (recentemente tornata alla ribal-ta con il caso Therry) e del progettoGenoma. Si sfiora la problematicadei trapianti per concentrare l’atten-zione soltanto su un aspetto:l’omotrapianto da un donatore viven-te. C’è, infatti, in molti il rifiuto incon-scio a considerare l’altro, non menofondamentale, aspetto ovverol’espianto di un organo da un dona-tore non vivente. Paure ataviche edirrazionali conducono i più a nonsollevare il problema morale del tra-pianto d’organo dal donatore “mor-to”.

Il fenomeno è alquanto diffusoed è umanamente giustificabile: purvivendo in una società in cui la “mor-te” è “globalizzata” anch’essa attra-verso i media, l’uomo ha paura diaffrontare questo argomento, ancheperché esso presuppone una seriedi interrogativi: è veramente sicura

la “morte cerebrale”? Si favorisce la“morte” del donatore per avere a di-sposizione gli organi da espiantare?È lecito fare l’espianto se non è sta-to autorizzato prima dall’individuo?E, in tal caso, è giusto lasciare laresponsabilità ai soli familiari?

Tutti interrogativi leciti ed apertiai quali la religione, la scienza e l’eti-ca danno differenti risposte solle-vando problemi morali di non facilerisoluzione. Secondo quanto affer-ma Maurizio Mori (docente dibioetica all’Università di Torino),l’etica della socialità della vita e l’eti-ca della qualità della vita spessosono inconciliabili, nella prima, lenorme sono un dato “naturale” (odivino); nella seconda le normesono di natura sociale e quindi ef-fetto di una creazione umana e, inquanto tali, modificabili e variabili.“Solo una rivoluzione etica – affer-ma P. Singer – può portare ad unapproccio inedito e più promettentealle questioni sollevate dalle nuovetecnologie mediche.

Rimanere ancorati al passatodominato da una prospettiva religio-sa non ci consente di far fronte allagamma di questioni che esigono divenire risolte”. Nel 1999, dopo ven-ticinque anni di dibattito, fu appro-vata la legge sui trapianti che pre-vede la regola del SILENZIO-AS-SENSO: tutti i cittadini maggiorennidevono comunicare allo Stato la pro-

pria volontà al riguardo e un even-tuale silenzio sarà interpretato comeassenso tacito all’espianto.

Pare che la maggior parte degliitaliani non abbia risposto all’appel-lo né si conoscono i dati relativi, adistanza di circa 5 anni. Rimane al-lora come un grido inascoltato l’ap-pello all’altruismo della gente, maanche questa strada nella nostranazione non ha portato a risultatisoddisfacenti, migliaia di personecontinuano a morire ogni anno poi-ché troppi organi non possono es-sere utilizzati per mancanza di con-senso.

La strada dell’autorizzazionecome decisione sociale non sem-bra, almeno al momento, percorri-bile per una serie di remore di ordi-ne morale e religioso, ma anche po-litico-sociale.

Eppure ci sono persone moltovicine a noi che una scelta l’hannogià fatta, difficile, dolorosa, eppurehanno avuto la forza (e l’amore) didare un consenso, un’autorizzazio-ne e proprio in un momento terribileed angosciante: la perdita irrepara-bile della propria figlia, una ragazzagiovanissima e sfortunata:GiusyStassi. Ancora adolescente, sana,piena di vitalità e di progetti per ilfuturo, una ragazza come tante, fi-glia, alunna, amica, sorella a cui unatragica fatalità di colpo ha spento ilsorriso, i sogni, gli affetti.

Sono stati i suoi genitori ad au-torizzare l’espianto di alcuni organiche ha consentito la “vita” di altrepersone, organi come “pezzi diGiusy” che non muore, che confer-ma con tale nobile gesto la genero-sità che albergava nel suo animo.Nell’Istituto alberghiero diCastelvetrano, che la ragazza fre-quentava, un’aula laboratorio oggiporta il suo nome e nell’atrio unmonumento ricorda la sua personae la sua giovinezza stroncata.

A Partanna, in consiglio comu-nale è stata avanzata la proposta diintitolarle una via. Giusy Stassi è unacittadina mazarese, la cui tragica eprematura scomparsa ci ha inse-gnato che il “dono” e la nobiltà d’ani-mo non sono vuoti fonemi ma gestireali che creano le premesse ne-cessarie ed indispensabili per sal-vare tante vite umane.

Ella è rimasta viva nei ricordi ditutti ma soprattutto in coloro cheoggi, grazie alla donazione dei suoiorgani, continuano a vivere. Forse èarrivato il momento di parlare di una“responsabilità” di ciascuno di noi,troppo a lungo rimossa e poco di-scussa. Affrontare l’argomento, purproblematico e sfaccettato , potreb-be essere il primo passo e GiusyStassi ne è stata l’esempio più veri-tiero.

Francesca Incandela

Si parla molto spesso di “mobbing”,ovvero, di vessazioni sul lavoro. Direcente, anche, a Mazara, comincia-no a verificarsi “casi” frequenti. Di-ciamo, subito, che sussistono, digià, vari disegni di legge volti a pre-vedere un’autonoma fattispecie direato. Tante, come dicevamo, nellanostra Città, le denunce-quereleavverse ai datori di lavoro.Con la circolare del 17 dicembre2003 n. 71/03 l’INAIL (Istituto Nazio-nale per gli Infortuni sul Lavoro), ren-de operativa la possibilità di ottene-re i risarcimenti per i danni causatidal “mobbing”. Con tale circolareviene data un’elencazione dei com-portamenti datoriali che, incidendosulla sfera psichica del lavoratore,producono sul medesimo l’insor-genza di patologie riconosciute me-ritorie di risarcimento patrimoniale.Tali comportamenti, definiti“costrittività aziendali”, sono i se-guenti: marginalizzazione dall’attivi-tà lavorativa; svuotamento dellemansioni; mancata assegnazionedei compiti lavorativi; con inattivitàforzata; mancata assegnazione de-gli strumenti di lavoro; ripetuti tra-sferimenti ingiustificati; prolungata

attribuzione di compiti dequalificantirispetto al profilo professionale pos-seduto; prolungata attribuzione dicompiti esorbitanti o eccessivi an-che in relazione a eventuali condi-zioni di handicap psico-fisici; impe-dimento sistematico e strutturaleall’accesso di notizie; inadeguatez-za strutturale e sistematica delle in-formazioni inerenti all’ordinaria atti-vità di lavoro; esclusione reiteratadel lavoratore rispetto a iniziativeformative, di riqualificazione e ag-giornamento professionale; eserci-zio esasperato ed eccessivo di for-me di controllo. La novità di rilievointrodotta dalla circolare 71/03 del-l’INAIL consiste, dunque, nell’allar-gare alle patologie psichiche deter-minate dalle suddette condizioniorganizzativo-ambientali la possibi-lità di ottenere i risarcimenti, non li-mitandola più soltanto agli “ordina-ri” rischi legati alla pericolosità del-l’attività produttiva posta in esseredal datore di lavoro. Ovviamente ri-cadrà sempre sul, lavoratore, chedovrà pertanto produrre l’opportunadocumentazione, l’onere di dimo-strare l’esistenza sia della patolo-gia che delle cause scatenanti la

medesima. All’INAIL invece il com-pito di accertare la verità dei fatti tra-mite opportune indagini ispettivecondotte nell’ambito lavorativo delrichiedente e anche, se necessa-rio, all’esterno. Una ulteriore impor-tante novità rispetto al passato ri-guarda il passaggio alle sedi peri-feriche della completa definizionedelle richieste: viene, infatti, abolitoil precedente parere preventivo sul-la pratica da parte della Direzionegenerale e ciò ovviamente a tuttovantaggio della celerità della tratta-zione. Da segnalare, infine, che latrasformazione del sistema degli in-dennizzi conseguente all’inclusionenel sistema di tutela di questo par-ticolare danno biologico prevede,adesso, tre categorie di postumidella malattia: 1) Invalidità inferioreal 6%, che non da diritto ad alcunindennizzo; 2) Superiore al 6% mainferiore al 16% che da diritto a unindennizzo in termini di capitale; 3)Superiore al 16% e fino al 100% cheda diritto sia al risarcimento del dan-no patrimoniale che allacorresponsione di una rendita. For-niamo, a tal proposito, ciò che è ac-caduto, di recente, a Milano, dove si

è registrata la somma più alta maipagata in Italia in questo tipo di cau-se. Trecentomila euro per“mobbing” è stata la somma “re-cord” di risarcimento ad una gior-nalista. Lo ha determinato il giudicePietro Martello, della sezione Lavo-ro del Tribunale di Milano. La causaper “mobbing” era stata intentatadalla giornalista di un periodico del-la Mondatori:<< Questa è una storiache mi ha devastato>>, ha raccon-tato la donna. Professionista dal1980, era diventata inviato lavoran-do in diversi giornali del gruppo,editoriale milanese. Poi, dal 1995, isuoi compiti erano stati progressi-vamente ridotti: in sette anni la gior-nalista ha scritto 122 articoli, pocopiù di uno al mese. Fino alla causae alla decisione del giudice che haordinato il “reintegro” della giorna-lista nelle sue mansioni e la can-cellazione di tutti i provvedimenti di-sciplinari assunti nei suoi confrontioltre al “risarcimento record” so-pra citato, che potrebbe innescaremigliaia di cause gemelle in tuttaItalia e naturalmente, anche, nellanostra Mazara.

La redazione

“IL RISARCIMENTO DA MOBBING”tale fenomeno comincia a susseguirsi, anche, nella nostra Città…

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i fa un gran parlare di Ser-vizio Civile, di volontariato,

ma spesso in materia si hannoidee confuse e poco corrisponden-ti alla realtà.In tanti ci hanno scritto per saper-ne di più e pertanto abbiamo rite-nuto, opportuno, contattare e con-sultare, in tal senso, uno dei mas-simi esperti nel settore in Siciliacome Vincenzo Monaco, da tem-po impegnato in questo compartoe Presidente dell’Associazionenoprofit, “Livio Monaco”, di promo-zione sociale.Ci vuole spiegare cos’è “real-mente” il Servizio Civile?Un servizio promosso dalla Presi-denza del Consiglio dei Ministriparificato al servizio militare volon-tario.Trattasi di volontariato?No. Di volontario c’è solo la sceltadi farlo, come d’altronde in tuttoquello che noi facciamo; i cosid-detti “volontari” sono retribuiti di-rettamente dal Ministero con euro433,16 al mese, per un’attività di30 ore settimanali;sono assicura-ti dal Ministero e hanno la coper-tura contributiva, come se svolges-sero servizio militare.Allora sono dei militari?Non propriamente, in quanto l’ispi-razione è pacifista e contro la vio-lenza; sono destinati ad attività pre-valentemente di assistenza e pre-venzione.Che ruolo ha l’Associazione“Livio Monaco”?La nostra Associazione è stataaccreditata nel 2004 alla secondaclasse, il che significa che può

impiegare in progetti nazionali edinternazionali ben 700 volontariall’anno; è una grossa organizza-zione di carattere nazionale; solodopo un anno di esperienza potràessere di prima classe e ciò si-gnificherà oltre mille volontari sen-za alcun limite. Per maggiori in-formazioni, sull’attività svolta dal-l’Associazione, si può consultareil sito WWW.alm-noprofit.itI progetti sono stati finan-ziati?Non esiste un finanziamentoin quanto i progetti vengonoapprovati se possiedono i re-quisiti ma all’Ente che li pro-pone non è riconosciuto al-cun compenso sotto nessu-na forma; anzi sono posti acarico dell’Ente proponentetutti i costi diorganizzazione,che ammon-tano a circa 750,00 euro procapite su base annua..Allora se ho ben capitoogni volontario costa750,00 euro mentre 700 vo-lontari costano ben525.000,00 euro all’anno.Lei ha capito benissimo!!!Da dove prende la “Livio Mo-naco” un capitale così impe-gnativo?Noi siamo iscritti, anche, all’AlboRegionale degli Enti Assistenzia-li, come d’altra parte le cooperati-ve sociali. Speriamo di poterci ag-giudicare dei lavori a pagamentoe con gli utili potere finanziare lanostra attività di beneficenza; a talproposito và comunque tenuto inconsiderazione che non è facile

aggiudicarsi dei lavori per il solofatto che come in tutte le gare diappalto esistono i figli ed i figlia-stri. Intende dire che il settorenon è proprio efficiente ?Intendo dire che la legalità in que-sto settore è trasparente come unasfoglia di cipolla. PUZZA MALE-DETTAMENTE!!!!!!Quanti volontari ha richiesto?

Il massimo, vale a dire 700. Giàne abbiamo 136 in attività e di re-cente, il 18.4.2004 ci e’ stato co-municato che può partire il secon-do contingente, con altri 264 vo-lontari, per completare i primi 400volontari.Cosa fanno? Dove sono stati di-slocati?I primi 136 hanno preso serviziopresso le scuole delle province diAgrigento e Trapani; si occupano

S

IL PARERE DELL’ESPERTOdi assistenza e riabilitazione so-cio-psico-pedagogica in favore deiportatori di handicap scolarizzati;altri 40 inizieranno in provincia diTrapani anch’essi nelle scuole,mentre gli altri 524 si occuperan-no di assistenza domiciliare aidisabili, agli anziani e agli amma-lati presso gli ospedali, di consu-lenza giuridica alle famiglie e di

assistenza in case famiglia ecomunità alloggio, ippoterapiaed al più presto idroterapia.A Mazara quanti di questivolontari saranno impiega-ti?Esattamente, 100. Più preci-samente 36 nelle scuole; 28per assistenza domiciliare an-ziani; 30 per assistenzadomiciliare disabili; 4 per con-sulenza giuridica e 4 persegretariato sociale.Quante persone sarannoassistite a Mazara?Circa 120 nelle scuole; circa100 per gli anziani e circa 50per i disabili a domicilio.Il Comune collabora a taleiniziativa?No. Nessun Comune della Si-

cilia.Li abbiamo sostituiti in un compi-to istituzionale stanchi di aspet-tare gli esiti delle loro promesse edelle loro chiacchiere! Le famiglienon potevano aspettare dal 1981l’applicazione di alcune leggi, chenon sono state mai attenzionateda nessun amministratore diqualsivoglia colore politico! Sono ifatti quelli che contano; le chiac-chiere lasciamole agli altri…!

(Riflessioni raccolte dalla nostra redazione)

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Uccio Girolamo Tumbarellonasce a Marsala, dove attual-mente vive, sul fine dell’ultimoconflitto mondiale tra “…. gli ul-timi canti di mitraglie ed esplo-se granate / annaspando tracampi seminati / a papaveri an-neriti e vetri frantumati”, comeegli stesso canta in una dellesue liriche. Fin da giovane ma-nifesta uno spiccato interesseper la letteratura e per la poe-sia in particolare. Durante glianni del Liceo riceve il suo pri-

mo riconoscimento: cinque giorni di sospensione dalle lezioni e un so-noro ceffone datogli dal compianto Preside Nino Giacalone per unacanzonetta in vernacolo dal titolo “Arriva Cicciuzzu” che il Tumbarelloaveva scritto e stava cantando con i compagni di classe, sul motivodell’allora in voga “Mariti in città” e che “ridicolizzava goliardicamente” ilmazarese Francesco Boscarino, docente di Disegno e Storia dell’Arte.

“Un uomo simpatico sulla trentina, alto, taciturno, dal viso sofferto.Colpiva la sua magrezza e il suo colorito che sapeva di fiore di girasole.Era talmente magro che “…. pari ‘nna vacca machira / ‘chi latti ‘u ‘nnavi‘cchiù” cantavamo in coro quel giorno. Proveniva da Mazara del Vallo earrivava a Marsala alle sette e trenta, con il mio stesso treno: un trenoa carbone formato da una carrozza di prima classe il cui interno nonsaprei descrivere per non esserci mai salito e due carrozze di secondaclasse dai sedili di legno lucidi d’unto. Un treno asmatico, vestito dinero, che ogni mattina ci portava in città.

D’inverno, scendendo dal treno, per sfidare il freddo e il vento ditramontana che dall’arco di Porta Nuova fischiava correndo a mulinelloverso quel di Mazara del Vallo, il nostro uomo si stringeva in un cappot-to grigio stinto, maculato per tessitura o forse per l’usura; un cappottoun po’ troppo largo e lungo per quel fisico palificato e asciutto. Le manicalzavano un paio di guanti dal colore indefinito, mentre una sciarpa difattura casalinga fasciava il suo esile collo e il suo viso, lasciando sco-perti solo gli occhi assonnati. Sul capo la classica coppola di vellutomarrone con al centro un bottone anch’esso di velluto color marrone.Le scarpe, nuove e lucide, scricchiolavano ad ogni passo calcolato eattento a scansare le pozzanghere. Cosi conciato, assunta la posizio-ne del Docente burbero e severo a cui si deve rispetto, lasciava la sta-zione ferroviaria, attraversando tutta la via Roma fino alla sede del Li-ceo. Gli erano compagni un panino con la mortadella sistemato dentrouna sgangherata borsa sorretta dalla mano sinistra, mentre la destra siposava per non farla cadere, come abbiamo scoperto più tardi, su unaborsa d’acqua calda di colore celeste che il povero uomo si era siste-mato sotto l’ascella per combattere il freddo. Una borsa d’acqua caldache egli posava religiosamente sulla cattedra coprendola con quel cap-potto tuttofare e che noi, non appena si presentava l’occasione, buca-vamo, senza pietà, con la punta del compasso. L’anno successivo cilasciò per andare ad insegnare altrove e di lui non ho saputo più niente.Qualche anno più tardi , quando anch’io mi ritrovai a camminare lungola strada del mondo con per compagno solo un panino, un cappotto lisoe una borsa d’acqua calda; quando anch’io, dopo mille stenti, calzai unpaio di scarpe nuove, sulle cui suole il calzolaio aveva inchiodato deipiccoli ferri per farle durare il più a lungo possibile, mi ritornò alla mentel’esile e sofferta figura di quell’uomo e mi pentii d’averlo deriso.

Mi pentii d’essermi preso gioco dell’uomo della mia terra, dei suoistenti, del suo “arrancare tra fili spinati” ……..” (dal Diario di Bordo)

A vent’anni vince il primo e il secondo premio di poesia in linguaorganizzato dal C. R. C. (Circolo Culturale Ricreativo) di Santa Veneradi Marsala; successivamente pubblica alcune sue liriche sulla rivistaletteraria “Alla Bottega” edita a Milano e diretta dal compianto PinoLucano di cui fu grande amico. Nel 1964 incontra e conosce il premionobel per la letteratura, Salvatore Quasimodo, che lo sostiene e lo in-

Uccio Girolamo Tumbarellocoraggia a coltivare l’arte del verso. Il 1968, tempo di lotte e movimentiliberatori, lo vede schierato in favore di quanti “… arrancando / tra filispinati / sotterrano tramonti / e vivono aspettando aurore”. Ottenuto ildistacco sindacale diventa il punto di riferimento e il portavoce stimatodi quanti, nel mondo della Scuola, non sapevano o non potevano grida-re le loro forti ragioni: le forti ragioni della gente del Sud.

A Marsala fonda l’Associazione socio culturale “Risveglio” assumen-done la presidenza per alcuni anni. Nel frattempo continua a cantare inversi “… voci d’amore / di libertà e di odio / voci represse / di paceinsanguinata / di rabbia scamiciata / di giustizia ingannata / di speran-ze calpestate / e mai rinate”. I suoi canti vengono depositati in un cas-setto per tanti anni e solo alla fine del secondo millennio, il Tumbarellodecide di farsi conoscere e si confronta con gli altri partecipando a variconcorsi di poesia. Il Premio Ungaretti 2000 (Acerra) gli attribuisce lamenzione d’onore; il Movimento Letterario “Il Nuvolone” (Caserta) pub-blica alcune sue poesie; i suoi scritti si leggono nell’Antologia del Pre-mio Nazionale “Fanfulla di Lodi, nell’Antologia del premio “Poetidell’Adda”, nell’Antologia “Frammenti di Vita” curata da Maria TeresaCarrozzo, edita da Pagine – Roma. Con la poesia “A mio figlio” si clas-sifica al quinto posto nella terza edizione del concorso “F. Moro” –Sartirana Lomellina; si classifica al 1° posto nel XIV Concorso Nazio-nale “Rosario Piccolo – Patti e ottiene il Gran Premio Speciale con lapoesia in vernacolo dal titolo “Chi gran siccumi stasira” nel concorsoorganizzato dall’Associazione Beniamino Joppolo di Patti. Si piazza al5° posto con la lirica “Undici Settembre” nel concorso organizzato dalClub degli autori (Milano) dal titolo “Il giro d’Italia delle Poesie in Corni-ce 2002".Nella X edizione del concorso Erice Anteka 2004 organizzatodal Centro Studi e Ricerche Rinascita Mediterranea, gli viene attribuitala Menzione Speciale con la lirica “A mia moglie”. Nel 2002 pubblicauna silloge di liriche dal titolo “E soffro il mio giorno” edito dalla EditriceLetteraria Internazionale. Di lui hanno detto:

Romolo Menighetti – Giornalista corrispondente di “Repubblica” –“Coglie con vivacità e precisione attimi di vita che racchiude in immagi-ni. Il poeta è come se fosse alla ricerca del DNA dell’esistenza”.

Salvatore Fava – Poeta – “La struttura dei componimenti è di tipodescrittivo, ma anche nella cadenza lunga del verso, dove in sintoniacol nucleo logico-esistenziale, le sequenze dei pensieri si confrontanocon una scrittura controllata e consapevole. Tumbarello riesce ad es-sere efficace e propositivo, dandoci un esempio di freschezza e di liber-tà. Sono liriche in cui, anche quando si occupano di temi importanti otentano una escursione concettuale profonda, è sempre possibile tro-varvi il filo conduttore, per comprendere le sue riflessioni, anche le piùintime”.

Jana Cardinale – Giornalista – “Spirito irrequieto ed altruista tesoa superare i confino del tempo, coltiva l’arte del verso in cui affonda,spontaneamente e con vigore, i suoi entusiasmi, le sue nostalgie, isuoi silenzi e tutti i colori accesi della sua anima: quelli che il suocuore gli suggerisce, quelli che la terra natia impone ai suoi occhi”.

Piero Di Giorgi – Saggista e Scrittore – “Canta l’amore che trionfasulla morte, la libertà come valore assoluto. Il passato, il presente e ilfuturo in lui s’intrecciano in una sintesi di emozioni e di rabbia. Tumbarellosi manifesta attraverso i suoi stileni anche un poeta impegnato nellastoria: impegno dell’intellettuale critico che vive e porta il peso delleinquietudini per le vicende del mondo. Il suo io fa parte e vive il terribiledramma delle persone che soffrono”.

Vito Titone – Docente e Critico Letterario – Università degli Studi diPalermo – “I suoi versi disegnano liricamente immagini di gente a capochino, di deserti di sabbia senza mandorli in fiore, di occhi bagnati dilacrime per un resuscitato Caino e di un Abele che muoredefinitivamente. L’amore è inteso nella sua accezione più ampia e piùvasta. La musicalità nelle sue liriche non si disperde leggendoli, nono-stante i versi siano completamente sciolti. Nell’intera raccolta non ritro-viamo alcuna assonanza né alcuna consonanza. Il suo è un modo nuo-vo di concedersi e di fare poesia. Straordinaria è l’organicità della sinte-si. Versi da far leggere ai nostri ragazzi dell’Università”.

MAGAZINE & PARLIAMONE

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Anno VII n. 6 29-04-2005L’ 13

Egr. Sig. Sindaco, come Cittadi-no sempre attento al Sociale, conmia grande sorpresa ho preso vi-sione della Determina Sindaca-le n° 95 del 19 Aprile 2005, daElla adottata avente per oggetto:Conferimento delegheAssessoriali e nella distribuzionedelle deleghe ai 10 Assessori, hoconstatato che la delega per quan-to riguarda le Politiche Sociali èstata assegnata all’AssessoreBenedetta Corrao, mentre ladelega Politiche della Fami-glia è stata assegnata all’As-sessore Salvatore Sciacca.

Non comprendo lo spiritodi questa sua divi-sione, poiché vie-ne a creare con-fusione sul set-tore dei ServiziSociali che è sta-to sempre il puntodebole delle Am-ministrazioni Civi-che che poco han-no attenzionato ibisogni dellepersone più de-boli – portator diHandicap – figlidi emigranti –extracomunitari – orfani – an-ziani – indigenti e altre cate-gorie di soggetti disagiati.

Il fatto che la Regione Si-ciliana con la Legge Regionalen° 6 del 28 aprile 2003 abbia isti-

tuito l’AssessoratoRegionale dellaFamiglia, dellePolitiche Socialie delle AutonomieLocali, a firma delPresidente dellaRegione On.leSalvatore Cuffaro(pubblicato sullaG.U.R.S. n° 20 del2 maggio 2003) esuccessivamentecon un’altra LeggeRegionale n° 10 del 31 luglio2003 specifica “Norme per laTutela e Valorizzazione della

F a m i g l i a ”strutturatain 20 Artt.(pubbl icatas u l l aG.U.R.S. n°34 del 1 Ago-sto 2003) esignificativain quanto havoluto dareun indirizzodi sostanzae quindi farec o n f l u i r equesta com-

petenze in un unico Assesso-rato, poichè trattasi di materie So-cio – Assistenziali legati nell’am-bito delle famiglie per l’attuazionee la programmazione degli inter-venti Socio Assistenziali – Socio

Sanitari – So-cio Culturalied educativeper sintetizza-re la natura ele modalitàerogative dellep r e s t a z i o n iper garantireuguali oppor-tunità e ave-re comepunto di rife-rimento il

ruolo della Famiglia.Quindi non comprendia-

mo come in questo Comune si siaproceduto alla di-stribuzione adue Assessoratidi una compe-tenza che per gliscopi che con-corrono verrà acreare confusio-ne per il cittadi-no e per gli stes-si Amministrato-ri.

Nel men-tre riconosco chel’inizio della suaSindacatura Ellaavesse con unAtto Deliberativo della G. Mu-nicipale n° 199 del 30 settem-bre 2004 adottato un provvedi-mento giusto affidando i Servi-zi Sociali al 7° Settore “Pubbli-

ca Istruzione”, togliendolo dal 1°Settore “Affari Generali” (vedasiistanze del 2 Marzo 2001 prot.gen. n° 10.498 e del 18 ottobre2004 prot. gen. n° 49.864 v.s.rif.), ora invece questo suo atto di-mezza il valore e le attese dei suoiconcittadini che avranno difficoltàa riconoscere il punto di riferimen-to per i loro bisogni.

Sarebbe opportuno cheElla rivedesse questa sua posi-zione e accorpi queste due de-leghe in unico Assessorato conla dizione di “Assessorato del-la Famiglia e delle PoliticheSociali”, cosi come ha voluto il

Legislatore Re-gionale, signifi-cando l’impor-tanza del ruolodella famigliacome sintesidei bisogni edei suoi com-ponenti.Mi auguro che

questa miaconsiderazionepossa trovarea c c o g l i e n z apresso la S.V.a significare ilrapporto di col-

laborazione che il sottoscritto in-trattiene con Ella allo scopo uni-co e solo di migliorare la Vitadei nostri concittadini.

Lettera aperta al Sindaco sulla assegnazione delle delegheAssessoriali alle Politiche Sociali e alle Politiche della Famiglia

Prof.ssa Benedetta CorraoAss. alle politiche sociali Dr. Salvatore Sciacca

Ass. Politiche della Famiglia

Rag. Baldo Scaturro

A seguito di una iniziativa del Co-ordinatore Aziendale dell’U.G.L.Sanità Baldassare Scaturro, il Sin-daco Giorgio Macaddino ha convo-cato presso il Palazzo deiCarmelitani, il giorno 15 aprile c.m.una conferenza di Servizio a cuihanno presenziato: Il Neo Assesso-re alla Sanità Dr. Salvatore Sciacca;- L’Arch. Antonella Russo – CapoSettore Urbanistica, mentre perl’Azienda U.S.L. n° 9 ha partecipato:L’Ing. Capo Francesco Costa – Re-sponsabile Tecnico del procedi-mento; - Il Sig. Giovanni Castiglione– Responsabile dell’Ufficio Tecni-co; - Il Dr. Arena Antonino – in rap-presentanza della Direzione Sani-taria del Presidio Ospedaliero“Abele Ajello”; -BaldassareScaturro – Coordinatore Aziendaledel Sindacato U.G.L. Sanità.

Presenziava altresì il progettistaArch. Giuseppe Sindoni. La riunio-ne ha avuto lo scopo di affrontare

ed eliminare le situazioni che attual-mente hanno impedito per un fatto-re tecnico di venire in possesso delparere obbligatorio richiesto dal-l’Assessorato Regionale alla Sani-tà (vedasi Nota del 23 febbraio2005 prot. n° 0565), senza il qualenon può procedersi al finanziamen-to di cui alla Legge 67/88 ex art. 20,progetto esecutivo perl’adeguamento dell’Ospedale“Abele Ajello” di Mazara del Vallo, ecioè i requisiti minimi di cui al D. P.R. 14 gennaio 1997.

Pertanto nel corso della Confe-renza presieduta dal Sindaco, sonostati affrontati i motivi che ad oggihanno impedito l’acquisizione ditale parere. La Conferenza è statachiarificatrice e determinante soprat-tutto fra i tecnici Russo – Costa –Sindoni. Il Sindaco altresì ha datoampio mandato all’Arch. Russo didisporre particolarmente la proce-dura per l’acquisizione di tale pare-

re, mentre i tecnici dell’Azienda e ilprogettista hanno offerto la massi-ma collaborazione. Conseguente-mente tale Conferenza di servizio perl’acquisizione del parere, si sposte-rà a Trapani presso l’Ufficio del Ge-nio Civile, in una data fissata dell’11 maggio 2005 (mercoledì) alleore 10:00 dove presenziano il Sin-daco – l’Arch. Antonella Russo –La Dr.ssa Sinacori Maria, respon-sabile del servizio di Igiene Pubbli-ca distrettuale di Mazara del Vallo– l’Ing. Francesco Costa – ilprogettista Arch. Giuseppe Sindoni– un funzionario dell’AssessoratoRegionale alla Sanità e del Territo-rio e Ambiente – ed il Comandantedei Vigili del Fuoco di Trapani. Lariunione sarà presieduta dall’Ing.Capo Pietro Lopes dell’Ufficio delGenio Civile.

Abbastanza soddisfatto si è rite-nuto il responsabile dell’U.G.L. Sa-nità Baldassare Scaturro per le ini-

Conferenza di Servizio al Comune di Mazara del Vallo per non perdere il finanziamento di• 10.329.137,00 per la ristrutturazione del Presidio Ospedaliero “Abele Ajello”.

Presenti i vertici tecnici dell’Azienda U.S.L. n° 9 e il progettistaziative messe in campo dal Sinda-co, al fine di eliminare gli ostacoli eottenere il parere essenziale persbloccare le somme di 20 miliardidelle vecchie Lire entro il 30 giu-gno 2005, per dare inizio ai lavori diadeguamento dell’Ospedale “AbeleAjello” che darebbe al nostronosocomio l’opportunità di ripristi-nare un Ospedale che fu progetta-to nel 1959, fu completato nel 1968,aperto al pubblico a causa del-l’evento sismico della Valle deBelice, ristrutturato in varie epochee che finalmente ci si augura chepossa essere ristrutturato adegua-tamente e definitivamente creandonuove strutture murarie – nuovi ser-vizi e dando al Pronto Soccorso unagiusta collocazione confacente aquelle che sono le nuove esigenzedegli operatori e dei pazienti, unluogo adeguato della Sanità nel ter-zo Millennio.

Baldo Scaturro

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Anno VII n. 6 29-04-2005L’ 14

INFORMACITTÀ

La Federazione trapanese dei Democratici di Sinistra, in piena sintonia con la Segreteria regionale, esprime il proprio netto dissenso sullasoluzione politica adottata dal Sindaco Giorgio Macaddino per superare la crisi che ha coinvolto la sua maggioranza e l’esecutivo cittadino. I DShanno mostrato apertura nei confronti dell’Amministrazione Comunale, ma il tentativo di dialogo s’è infranto in una realpolitik da tempo segnata,che non può regnare in un Comune come Mazara del Vallo. L’impegno a collaborare era condizionato da una serie di pre-condizioni che sonostate disattese ed in qualche caso mortificate. I DS si confrontano in termini politici e programmatici e non certo per ottenere quote di potere. Èstata chiesta una chiara ed inequivocabile affermazione dei valori e degli ideali dell’Unione di centrosinistra. Un fermo ancoraggio ai principipolitici che stanno nella natura stessa dell’Ulivo e della coalizione di centrosinistra. I DS hanno chiesto ma non ottenuto una concreta dichiara-zione di intenti politici. La presenza diretta dei DS in Giunta avrebbe dovuto essere considerata e vagliata da una serie, indispensabile, dipassaggi politici interni per coinvolgere tutte le componenti del partito in un dibattito completo ed esauriente, in grado di motivare una scelta cosìimportante. La decisione unilaterale del Sindaco Macaddino di nominare l’Avv. Francesco Truglio nella sua Giunta è un atto politico contrario allavolontà di dialogo e di confronto che, a parole, il primo cittadino ha sventolato ai quattro venti. Quella di Truglio è una scelta, puramentepersonale, non concordata con il gruppo dirigente dei DS e sostenuta soltanto dalla responsabilità politica e morale dello stesso Truglio e dalConsigliere Comunale Filippo Armato. I DS non si sentono in alcun modo legati all’Amministrazione Macaddino ed intendono avviare un imme-diato confronto interno nelle sedi di partito per definire la risposta politica ed istituzionale alla nomina di Truglio. I DS di Mazara del Vallo avranno,anche, l’occasione del prossimo Congresso Comunale per delineare la piattaforma programmatica e politica del partito. Infine, va da se che laposizione del’Avv. Francesco Truglio e del Consigliere Comunale Filippo Armato, verrà attenzionata dagli organi di garanzia del partito.

Trapani lì, 19/04/2005 Il Segretario ProvincialeDemocratici di Sinistra

Stefano Giaramita

Il Gruppo Consiliare della lista civica “Giovane Europa per Mazara”, a seguito del dibattito politico effettuato nella seduta del 22/04/05 delConsiglio Comunale, dopo un ulteriore approfondimento della situazione politico-amministrativa dì Mazara del Vallo alla luce degli ultimi eventi,ribadisce in maniera inequivocabile che:- Condivide pienamente il progetto “Macaddino”.- Condivide pienamente l’azione Intrapresa dai Sindaco Giorgio Macaddino di azzerare la Giunta Municipale e procedere alla successivacomposizione per il rilancio dell’azione amministrativa.- Condivide pienamente il programma premiato dagli elettori, al quale Giovane Europa per Mazara unitamente alle altre liste civiche ed alleforze che aderiscono al progetto Macaddino debbono tener fede. Un programma al quale possono essere apportati utili miglioramenti, ma chenella sua sostanza non va stravolto, in quanto premiato dal corpo elettorale.- Condivide pienamente o giudica tempestiva l’apertura del Sindaco Giorgio Macaddino alle forze politiche del centrosinistra, in coerenza conla storia personale e politica dell’uomo Macaddino, che non ha mai rinnegato l’appartenenza ideale ai valori del centrosinistra ed in coerenzacon la storia dei repubblicani di sinistra, che Giovane Europa per Mazara porta avanti nell’ambito dell’Associazione internazionale GiovaneEuropa, presente anche in ambito provinciale e locale, ancor prima che l’esito delle recenti elezioni regionali testimoniasse la validità ed ilgradimento del progetto dl centrosinistra a livello nazionale, regionale, provinciale e locale.- Ritiene che la suddetta apertura al centrosinistra da parte del Sindaco Giorgio Macaddino non possa essere strumentalizzata da chi lagiudica un tradimento del consenso, in quanto chi ha aderito al progetto Macaddino sapeva che Giorgio Macaddino è un uomo di centrosinistrae che il progetto è stato portato avanti non contro i partiti, ma contro un sistema di gestione dei partiti, che a Mazara del Vallo in un particolaremomento andava ed è stato scardinato. Nessuno, men che meno il Sindaco Macaddino ha mai messo in discussione il fondamentale ruolo deipartiti, sancito dalla Costituzione alla pari della piena legittimità delle liste civiche in ambito locale.- Esprime pieno compiacimento per la positiva risposta all’apertura del Sindaco Macaddino da parte di Margherita, Udeur, Sdi e di un’impor-tante rappresentanza dei Ds di Mazara del Vallo.- Esprime profondo rammarico per la netta presa di posizione delle liste Ulisse e Insieme per Mazara che hanno dichiarato a chiare lettere, purcon qualche distinguo interno, di considerarsi all’opposizione. Rammarico e tristezza ancor più marcati per l’atteggiamento del gruppo consiliaredella lista Ulisse, che nel maldestro tentativo di mettere in difficoltà il Sindaco (rivelatosi un clamoroso autogoal) ha tentato di sferrare un duroattacco personale nei confronti del Primo Cittadino, dell’Avv. Francesco Truglio e della Uil. Il tentativo di bassa lega, stigmatizzato anche dalConsigliere Crocchiolo che si è totalmente dissociato da tale iniziativa dl 7 degli 8 Consiglieri Comunali di Ulisse, non solo è naufragatoclamorosamente di fronte all’acclarata correttezza di atti e comportamenti del Sindaco, dell’Avv. Truglio e della Uil, ma ha avuto un effettoboomerang per lo stesso gruppo Ulisse, che ha dimostrato di essere pronto a tutto, anche a screditare persone e organizzazioni che si sonospese e continuano a spendersi con grande abnegazione per la comunità, pur dl raggiungere qualche posto di potere.- Esprime, pertanto, piena solidarietà al Sindaco, all’Avv. Truglio e alla Uil e stigmatizza l’atteggiamento, che non ha nulla a che vedere con lanormale dialettica politica, da parte del gruppo Ulisse.- Auspica che tutte le liste civiche continuino a dimostrare grande senso di responsabilità, avendo come esclusivo obiettivo l’attuazione delprogramma per la risoluzione delle problematiche che — come sottolineato anche dalle liste civiche Ulisse e Insieme per Mazara — affliggonola Città da diversi anni.- E’ certo che l’opinione pubblica, alquanto disorientata da messaggi mediatici e politici artatamente tendenti a screditare l’immagine delSindaco e del Consiglio Comunale, comprenderà ancora meglio le ragioni del rilancio amministrativo e guarderà con attenzione solo allarisoluzione delle problematiche che affiiggono la Città.- Elogia il Sindaco per la grande libertà e autonomia che dimostra quotidianamente e gli conferma I’appoggio incondizionato.Mazara del Vallo, 23 aprile 2005

Giovane Europa Per Mazarail Gruppo Consiliare

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Anno VII n. 6 29-04-2005L’ 15

Il sottoscritto Vito Serra, uno dei 13 firmatari dell’Atto Costitutivo del Partito del Popolo Siciliano, componente del Direttivo Nazionale ecomponente della Segreteria Comunale, non accettando più la linea politica portata avanti dal Segretario Nazionale, Nicolò Asaro, rassegnale proprie dimissioni da fondatore e da iscritto al Partito. Tali dimissioni hanno effetto immediato e sono irrevocabili. Comunico altresì di ritirarela mia candidatura a Consigliere Comunale ed Assessore designato nella lista del Partito del Popolo Siciliano, presentata nel Comune diGibellina dove il dott. Asaro Nicolò è candidato a Sindaco.Mazara del Vallo lì, 21/04/2005

MAZARA: ELETTO IL DIRETTIVO DI PRIMAVERA SICILIANA

Nel corso di una recente riunione tra gli iscritti al movimento politico Primavera Siciliana, sono stati eletti i componenti del comitato di coor-dinamento locale. Confermato il ruolo di coordinatore a Gianni Cusumano, gli si affiancano la dott.ssa Francesca Incandela, nella qualità diresponsabile del settore delle politiche femminili e giovanili e la signora Teresa Cacciola nel ruolo di segretaria del movimento. Laquarantanovenne Francesca Incandela, scrittrice e docente di lettere e storia all’istituto tecnico commerciale di Mazara del Vallo, ha un vis-suto profondamente articolato dal punto di vista politico e sociale che l’ha vista sempre in prima fila nel panorama di centrosinistra dell’inte-ra provincia. Dal canto suo, Teresa Cacciola, 39 anni, è invece un pieno esempio del ruolo propositivo da parte della società civile, impegna-ta da anni in tutte le campagne di respiro sociale che si siano affrontate nel territorio.

INFORMACITTÀ

Il coordinatore di MazaraGianni Cusumano

Il Consigliere Comunale Salvatore Basone, dopo attenta e travagliata riflessione, non trovandosi in linea con la posizione assunta dalla listacivica “Insieme per Mazara”, formula le sue dimissioni dalla suddetta lista, dichiarandosi indipendente. il Consigliere Salvatore Basone,inoltre, dichiara di dare il proprio appoggio al Sindaco Macaddino ed alla sua nuova Giunta.Mazara li, 26/04/2005

L’Associazione culturale Amici della Musica di Mazara del Vallo, da parecchi anni, ha istaurato una fattiva collaborazione con la ScuolaCrescente, che lavora nel settore musicale ottenendo numerosi e prestigiosi riconoscimenti anche a carattere nazionale.Le due realtà, consapevoli che lo sviluppo dell’educazione musicale tra i giovani aiuta a scoprire i veri valori, sui quali ciascuno dovrebbe basarela propria vita, continuano con entusiasmo a proporre manifestazioni miranti a far conoscere, incoraggiare e incentivare la passione per lamusica.Gli artisti che si sono esibiti, di recente, presso l’Auditorium S. Veneranda, per la 27a “Stagione Concertistica 2005” hanno frequentato lascuola Crescente con particolare impegno ed interesse e pur privilegiando l’allegria e la socializzazione che”il fare musica” comporta, sono riusciti a cimentarsi con lo stesso trasporto in brani di autori classici come Chopin, Schubert, Tarrega Sor emoderni Malmsteen, Hackett… La scuola di musica Crescente – afferma Flora Savona Marrone, Presidente dell’Associazione Culturale “Amicidella Musica di Mazara del Vallo” - costituisce una realtà prestigiosa nel panorama musicale della provincia; è notorio, infatti, che molti suoiallievi hanno vissuto esperienze musicali di notevole valenza: partecipazioni a spettacoli televisivi nazionali (Rai, Mediaset) ed internazionali(T.V.E), Siena Jazz, Concorsi pianistici nazionali, Guitarland, Sanremo Rock e Arezzo wave. Altri allievi hanno deciso di dare alla musica unposto fondamentale nella loro vita e, pertanto, frequentano il Conservatorio “Scontrino” di Trapani, con ottimi risultati.Il concerto ha previsto l’esecuzione di diversi brani strumentali attraverso i quali i giovani artisti hanno offerto una serata coinvolgente edemotivamente significativa.

Il nostro Direttore, Franco Scaturro, l’Editore Vincenzo Pipitone e l’intera nostra Redazione partecipano al dolore di Salvatore Giacalone,inviato del Giornale di Sicilia e Direttore dell’emittente televisiva Tele 8, per la morte della cara mamma Rosa Barone, che, anche, gli altri

suoi cari ed amici pregano e ringraziano per le sue doti di grande onestà e di completa disponibilità verso gli altri.Mazara lì, 26/04/2005

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Anno VII n. 6 29-04-2005L’ Inserto

MOVIMENTO - ETNIA SICULA

VENTI ANTICHI

Spirano venti antichi, d'altri tempi.Da capo lilibeo entra una folata di vento, che ci si augura, spazzerà via

ogni altro simbolo ed ogni altra volontà popolare che non sia prettamente siciliana. Molte persone, riunitasi e legati da vincoli diversi ed occasionalmente per la prima volta insieme hanno proposto e promesso a se stessi di “dimenticare”, anche seppur momentaneamente, i loro ideali politici precedenti per unirsi all'unisono e rivendicare una vera autonomia legislativa ed economica .E' avvenuto a Mazara del Vallo, presso il ristorante le “Caprice” alle ore venti del 28.04.2005.

Alcune persone, che avevano sapientemente programmato l'evento, sono intervenute per comunicare a circa 70 ospiti, che da Mazara del Vallo è partita l'Operazione Sicania.

Si vuol creare un movimento Sicilianista, non separatista che vuol riunire alcuni figli della sicania per promuovere la stessa ad entità libera, autonoma e proficua di cultura, economia e benessere.

Per realizzarla sono stati chiamati e ne saranno chiamati altri ancora, uomini di diverse provenienze politiche, stanchi di essere asserviti ad altri poteri che anzicchè promuovere gli interessi isolani hanno collaborato con chi ha voluto la Sicilia sempre più povera di prima.

Presenti e fautori.Maria Rosa Xhilone, Livio Marrocco, Enzo Monaco, Ignazio Barracco, Fontana Giuseppe, Michele Brugnone, Vito Serra, Nino Maisano, Passanante Vito, Nino Zizzo, Architetto Domenico, Billardello Salvatore, Barbiera Giuseppe, Stabilini Riccardo e Rallo Placido...

Tutti uniti per l'occasione a promuovere “la Sicilia” con la precisazione che non intendono più spendersi per altre forze politiche in quanto non sicilianiste.

CoordinatriceMaria Rosa Xhilone