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LA TOSCANA La toscana è situata nell’Italia centrale ed ha per confini la Liguria, l’Emilia – Romagna, le Marche, l’Umbria e il Lazio; è bagnata dal mar Tirreno. Aspetto fisico I monti della Toscana : - Appennino Tosco-Emiliano - Alpi Apuane Le cime della Toscana : - Monte Cimone - Monte Falterona - Monte Amiata Le colline della Toscana: La pianura della Toscana: - Colline Metallifere - Maremma - Colline Chianti La valle della Toscana: - Valdarno

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LA TOSCANA

La toscana è situata nell’Italia centrale ed ha per confini la Liguria,

l’Emilia – Romagna, le Marche, l’Umbria e il Lazio; è bagnata dal

mar Tirreno.

Aspetto fisico

I monti della Toscana :

- Appennino Tosco-Emiliano

- Alpi Apuane

Le cime della Toscana :

- Monte Cimone

- Monte Falterona

- Monte Amiata

Le colline della Toscana: La pianura della Toscana:

- Colline Metallifere - Maremma

- Colline Chianti La valle della Toscana:

- Valdarno

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Territorio

Il territorio della Toscana è prevalentemente collinare e la superficie

che ricopre sono 22.993 km quadrati.

La toscana è popolata da 3 638 211 persone con una densità di 158

abitanti per km quadrati che, rispetto alla media nazionale è più bassa.

Aspetto politico

Le province della Toscana sono:

Firenze (capoluogo), Lucca, Pisa, Livorno, Carrara, Pistoia,

Grosseto, Massa, Siena, Prato e Arezzo.

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Il clima

<10 °C

10-12 °C

12-14 °C

14-16 °C

>16 °C

Il clima della Toscana è continentale nell’interno, cioè con inverni

rigidi ed estati calde, e mite sulla costa, infatti il mare imprigiona il

calore in estate e lo rilascia in inverno.

Flora e fauna

Nei boschi e nelle foreste c’è molta flora e fauna che varia soprattutto

in base al clima. Pochi sanno che a tutti gli animali è stato dato un

nome scientifico. Ecco alcuni esempi di piante e animali.

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Nome scientifico: Canis lupus Italicus

Famiglia: Canidi

Ordine: Carnivori

Classe: Mammiferi

Lunghezza: 70-120 cm

Altezza: 80 cm

Peso: 30-50 kg

Nome scientifico: Sciurus vulgaris Famiglia: Sciuridi Ordine: Roditori

Classe: Mammiferi

Altezza: 20 cm

Peso: 230-490 gr

Nome scientifico: Phasianus colchicus

Famiglia: Fasianidi

Ordine: Galliformi

Classe: Uccelli Lunghezza: 60-90 cm

Apertura Alare: 90 cm Peso: 1100-1600 gr

Nome scientifico: Himantopus

himantopus

Famiglia: Recurvirostridi

Ordine: Caradriformi Classe: Uccelli Altezza: 34-40 cm Apertura Alare: 70-80 cm Peso: 140-190 gr

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Questo è il trasacco, fiore facile da trovare per i prati e

soprannominato “dente di leone” o “piscialletto”

Questo è l’olivo, pianta molto diffusa.

Il lavoro

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Secondo un censimento dell’ultimo anno i disoccupati in Toscana

sono il 10.3%, gli occupati l’80.6% e quelli in cerca di occupazione il

9.1%.

Attività

Le principali attività della Toscana sono l’agricoltura (settore

primario) in particolare la produzione dell’olio, e l’industria (settore

secondario) in particolare quella tessile, che dà lavoro a circa un terzo

della popolazione. Il turismo è molto sviluppato, sia per i bellissimi

paesaggi, sia per le splendide città d’arte, come Pisa, Siena, Firenze,

Stemma della regione

Lo stemma della regione è Pegaso, il mitologico cavallo alato.

Curiosità

Collodi: in questo paese è stato creato un’enorme pinocchio, alto

circa 20 m e un parco dedicato a pinocchio all’interno del quale ci

sono molte attrazioni, ad esempio la balena, la carrozza di

Mangiafuoco,…

Zona vulcanica di Larderello: in questo luogo vicino a Siena, il

calore del sottosuolo produce i “soffioni boraciferi”, utilizzati per

produrre energia elettrica. I “soffioni boraciferi” sono emissioni

violente di vapore acqueo ad alta pressione e temperatura, che

fuoriescono da spaccature del sottosuolo o perforazioni artificiali.

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Sono strutture legate al vulcanismo che si sviluppano durante la fase

di stasi tra un’eruzione e la successiva, oppure durante le ultime fasi di

vita del vulcano. Queste emissioni di gas e vapori possono

raggiungere i 230 °C e una pressione di 20 atmosfere e avviene in

modo continuo.

Zoo di Pistoia: si trova in Toscana ed è uno dei più importanti parchi

zoologici in Italia. In questo contesto zoologico si ha così la possibilità

di incontrare gli animali dal vivo, in un ambiente che possa essere il

più vicino possibile a quello naturale. É così che i bambini e gli adulti

possono avere incontri ravvicinati con cammelli, lemuri e fenicotteri,

e ancora giraffe, elefanti e zebre o da un'altra parte del parco orsi

bruni, tigri e leoni o ancora rettili, anfibi ed insetti... le specie sono

numerosissime! Dal tempo della sua inaugurazione, gli anni '70, la

struttura è cambiata in un crescendo di criteri espositivi di rinnovata

logistica. Negli ultimi anni sono per esempio nate le nuove aree di

accoglienza per specie come orso bruno, lupi, tigri, leoni e linci. La

struttura dello zoo di Pistoia è organizzata in settori che comprendono

oltre alle aree che ospitano gli animali, anche percorsi tematici, bar,

ristorante, laboratorio didattico, area tavoli per picnic, negozio

souvenir, bagni e parcheggio.

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FILIERA DELL’OLIO

La filiera olivicola può essere sinteticamente descritta seguendo le

varie fasi del ciclo di vita dell'olio di oliva:

- fase agricola di coltivazione delle olive

- fase di produzione dell'olio di oliva

- fase di gestione degli scarti e sottoprodotti del frantoio

La fase agricola di coltivazione delle olive richiede vari interventi

essenziali che includono la lavorazione del terreno, la potatura, la

concimazione, l'irrigazione e la raccolta delle olive. Ognuno di questi

interventi può essere condotto in maniera diversa in base a vari fattori:

- la coltivazione delle olive può essere assicurata da piante secolari -

impianti tradizionali - o con nuovi impianti intensivi

- il sistema di produzione può essere di tipo convenzionale o

biologico, con l'impiego di diversi tipi di concimi e di trattamenti

fitosanitari;

- l'irrigazione incide sulle necessità di concimazione e sull'alternanza

della produzione, inoltre, influenza la resa dell'uliveto e la qualità

della produzione;

- la gestione del terreno, la potatura e la raccolta possono prevedere

l'uso di macchine agricole oppure possono essere condotte

manualmente o con una integrazione di lavoro meccanico e manuale.

Dopo la raccolta, le olive devono essere inviate alla lavorazione

presso il frantoio entro 48 ore, per evitare fenomeni di fermentazione.

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La fase di produzione dell'olio di oliva prevede l'estrazione dell'olio

dalle olive; tale processo viene condotto in frantoi che utilizzano il

metodo per pressione tradizionale o il metodo di estrazione per

centrifugazione (con sistema a due fasi o a tre fasi):

- il metodo per pressione tradizionale è ancora in uso nei piccoli

frantoi che utilizzano una pressa idraulica, ma è ormai una tecnologia

relativamente desueta sostituita con i sistemi di centrifugazione che

consentono costi più bassi, migliore qualità dell'olio e tempi di

stoccaggio delle olive più brevi.

- il metodo di centrifugazione continua con sistema a tre fasi, anche se

consente una maggiore capacità di produzione rispetto al metodo

tradizionale, comporta degli svantaggi connessi al maggiore consumo

di acqua e di energia (dovuto alla necessità di aggiungere acqua calda

per diluire la pasta di olive). Il metodo di centrifugazione continua con

sistema a due fasi separa l'olio dalla pasta di olive senza l'aggiunta di

acqua. Alcuni frantoi utilizzano la centrifugazione continua a

risparmio idrico che, essendo a metà tra un sistema a tre e a due fasi,

riunisce i vantaggi dei due diversi sistemi.

Un'altra tecnologia innovativa applicata da alcuni frantoi è l'estrazione

dell'olio da olive denocciolate. La denocciolatura consiste nel

rimuovere i noccioli dalle olive prima della frangitura; secondo alcuni

tale processo consente di migliorare la qualità dell'olio extra vergine di

oliva. Solo pochi frantoi si occupano direttamente della fase di

imbottigliamento con una propria etichetta.

La fase di gestione degli scarti e sottoprodotti del frantoio è una

fase molto importante della filiera olivicola. Diversi sono i metodi

possibili per il loro trattamento:

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- Acque di vegetazione: in ogni caso esse sono altamente inquinanti a

causa della presenza di composti organici anche se contengono

sostanze di valore come i nutrienti.

- Sansa vergine di olive: proviene da frantoi che utilizzano la

pressione tradizionale o il sistema a tre fasi; di solito viene inviata ai

sansifici che, dopo un processo di de-umidificazione, estraggono l'olio

residuo con specifici solventi. Questi trattamenti permettono di

ottenere olio di sansa e sansa esausta, utilizzata come combustibile

considerato il suo alto potere calorifico.

- Sansa umida: proviene da frantoi che utilizzano il sistema a due fasi.

In questo caso le acque di vegetazione sono incluse nella sansa,

causando un maggior contenuto di umidità che crea difficoltà di

trattamento presso i sansifici (costi più alti). Per questa ragione

vengono spesso preferiti altri metodi di trattamento delle sanse umide.

I più comuni sono:

- spargimento diretto sul suolo: a causa dell'alta concentrazione

di potassio e del basso valore economico, può essere distribuito

direttamente sul terreno in prossimità dei luoghi di produzione;

questa pratica può provocare effetti negativi sul suolo anche se la

sansa ha un minore effetto fitotossico delle acque di vegetazione;

- compostaggio: questo metodo consiste nell'effettuare il

compostaggio della sansa umida con altri scarti agricoli (paglia,

foglie, ecc.) o con stallatico. Il composto ottenuto ha un buon

grado di umificazione, un buon contenuto di nutrienti minerali e

non ha effetto fitotossico.

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