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pag.tre IL FOCUS segue a pag. 4 ��������� ��La crisi e LA CRISI&L’ICT STRATEGIE PER IL RILANCIO: PARLANO 15 TOP MANAGER 20. 24novembre7dicembre2008 zione dell’acquisizione dei clienti a più elevato valore e che rappresentano già il 27% del totale.Stiamo proponendo un’offerta integrata che combina alla voce anche la connettività web, mail, messaggistica e videocomunicazione. È la combinazione di queste nuove e straordinarie opportunità tecnologiche in mobilità, infatti, a favorire la crescita della produttività individuale. Una for- mula che sta incontrando il favore della clientela. Basti pensare alla continua moltiplicazione della quantità di dati trasmessi quotidianamente sulla nostra rete. Dai 7 Terabyte del giugno scorso siamo passati ai 15,5 Terabyte di inizio novembre. Che si possa andare nella direzione di un consolidamento del mercato non è da escludere, anche alla luce delle spinte che provengono da Bruxelles e che puntano alla selezione “naturale” con l’indivi- duazione di pochi “campioni” europei. Il rischio è che si perdano posizionamenti competitivi che arricchiscono l’offerta per i consumatori. Restano sempre di attualità gli in- terventi per l’eliminazione del digital divide tra le due Italie e tra l’Italia e il resto dell’Europa. Così come sono rimaste inevase le problematiche relative alla libera con- correnza tra incumbent e nuovi opera- tori. Stiamo combattendo una battaglia motore della crescita: è così che si esce da tutte le crisi. Credo che sia su politiche di innovazione e di educazione che do- vrebbero puntare i governi. Su una ricerca innovativa applicata al prodotto, capace di trasformarsi in engineering, in servizi e prodotti vendibili. Per quanto riguarda il nostro settore, credo che anche in futuro l’industria satellitare continuerà ad essere un’industria all’avanguardia tecnologica, come si è dimostrata in passato. CONCORRENZA E DIGITAL DIVIDE PAOLO BERTOLUZZO AD VODAFONE ITALIA S ono convinto che le comunicazio- ni saranno ancora al centro della vita di tutti noi e rimarranno un fattore produttivo determinante per il tessuto economico. Le Tlc hanno contribuito molto alla crescita del Paese dotandolo di infrastrutture radio all’avanguardia, lanciando servizi a prezzi sempre più convenienti che hanno migliorato il modo di vivere e lavorare. Questa crescita è stata più forte nella telefonia mobile, dove si è aperto lo spazio con- correnziale. E il contributo allo sviluppo è arrivato proprio dagli operatori, con risposte concrete ai bisogni di persone e imprese, in termini di prodotti e servizi. Ecco perché individuerei due linee di azione: contribuire alla diffusione dei servizi di banda larga e rafforzare la concorrenza. Tra le priorità va posto l’aumento della diffusione della larga banda a cui l’8% degli italiani non ha accesso. Un utile contributo può arrivare dalle infrastrutture radio, anche condi- videndole tra operatori. In tre anni, con un investimento stimabile in meno di 500 milioni di euro, sarebbe possibile ridurre all’1% la popolazione non rag- giunta dalla banda larga. Per dimostrare le potenzialità del progetto Vodafone, si impegna nel 2009 a coprire, ogni mese in una regione diversa, un comune in digital divide. Il tema della realizzazione di reti di nuova generazione in fibra sembra aver spostato l’attenzione dalla questione vi- tale per il futuro del mercato italiano: la necessità di rafforzare la concorrenza nei servizi di telefonia fissa. Si tratta di un prerequisito, affinché tutte le imprese, non solo Vodafone, possano assumere decisioni rilevanti su nuovi piani di in- vestimento. A fronte di questa priorità sono necessari impegni concreti e non discriminatori da parte dell’ex operatore dominante e una separazione funzionale della rete che assicuri pari condizioni competitive. L’assenza di competizione sul mer- cato fisso non si deve trasformare in un monopolio sulle infrastrutture e sul mer- cato di domani, a danno dei consumatori e del Paese. Desta preoccupazione che oggi l’operatore ex-monopolista possa presentare una richiesta di aumento del canone dei servizi in unbundling, che ridurrebbe ancor di più la competi- tività nel mercato. Se si creeranno le condizioni favore- voli ad una effet- tiva concorrenza e per una sosteni- bilità nel tempo degli investimenti le tlc potranno continuare ad essere un motore fondamentale per lo sviluppo dell’Italia. Il futuro tecnologico e infra- strutturale del Paese si sta costruendo in questi mesi: la strada da seguire è quella di un modello aperto, market driven ed efficiente, facendo leva su una pluralità di tecnologie, fisse e mobili, e sull’investimento pubblico, tecnologicamente neutrale, laddove il mercato non riesca ad arrivare. CONCORRENZA A RISCHIO VINCENZO NOVARI AD 3 ITALIA L e problematiche del sistema cre- ditizio potrebbero contribuire ad acuire le differenze tra gli operatori. Sarà avvantaggiato chi disporrà di liquidità e, quindi, non avrà necessità di rifinanziarsi a condizioni che nei prossimi mesi saranno prevedibilmente molto più onerose. Dal punto di vista finanziario, la solidità del nostro azionista di controllo è una garanzia, mentre dal punto di vista commerciale l’azienda ha visto, nell’ultimo trimestre, un’accelera- solitaria contro la riduzione anticipata dei costi di terminazione che penalizza non solo noi, ma anche i consumatori, che potrebbero ritrovarsi ad avere meno scel- ta in futuro o a non godere dei benefici che scaturiscono per loro dall’asimmetria di terminazione. Abbiamo recen- temente proposto di realizzare in 24 mesi una rete a 2 o 4 megabit che copra il 100% della popola- zione italiana. Si può fare in un modo abbastanza semplice, con il concorso di tutti, in particolare degli enti territoriali e degli operatori: 2 megabit in tasca e subito disponibili possono essere molto più utili di 100 megabit a casa o in ufficio, a mezz’ora di traffico. STIMOLARE L’USO DEL BROADBAND STEFANO PARISI AD FASTWEB L’ impatto più immediato della crisi sulle Tlc è legato ai maggiori costi del debito e quindi ad una crescente difficoltà di accesso ad un’importante fonte di finanziamento per le aziende del settore. Inoltre la crisi economica può rallentare l’adozione di nuovi servizi da parte dei clienti e quindi impattare su ricavi e margini degli operatori. In tale contesto gli operatori po- trebbero trovarsi nella condizione di tagliare i propri investimenti. Fastweb genera oltre il 60% del suo fatturato sul segmento business, dalle piccole-medie imprese fino alle grandi aziende e alla Pubblica Amministrazio- ne. Per il segmento business, i servizi di telecomunicazione sono un asset di importanza crescente e – al di là di qual- che pressione sui prezzi – non prevedo una minore adozione per il futuro. Anzi, proprio perché i servizi di Tlc sono uno strumento per aumentare l’efficienza delle aziende, potrebbero esserci ulte- riori opportunità, legate a nuovi servizi e a progetti di network outsourcing. Inoltre, il posizionamento di Fastweb come brand premium costituisce una buona protezione contro la crisi, anche per quanto riguarda la clientela residen- ziale. Riteniamo dunque di essere in una posizione di relativa tranquillità. Ad ogni modo stiamo rafforzando... «Il tema della realizzazione di Ngn sposta lʼattenzione da un punto vitale: la necessità di rafforzare la concorrenza allʼinterno dei servizi di telefonia fissa» «In attesa che si realizzi la banda ultralarga si potrebbe dare una risposta efficace per la maggior parte dei bisogni di connettività. Due Mb in tasca e subito possono essere più utili di 100 megabit a casa o in ufficio» «I fondi pubblici non devono essere aiuti agli operatori ma vanno impiegati per superare il digital divide nelle aree dove il mercato non può intervenire»

LA CRISI&L’ICT La crisi e...La crisi e LA CRISI&L’ICT STRATEGIE PER IL RILANCIO: PARLANO 15 TOP MANAGER ’ N 20. 24novembre7dicembre2008 zione dell’acquisizione dei clienti

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IL FOCUS segue a pag. 4

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La crisi eLA CRISI&L’ICTSTRATEGIE PER IL RILANCIO: PARLANO 15 TOP MANAGER

N°20. 24novembre7dicembre2008

zione dell’acquisizione dei clienti a più elevato valore e che rappresentano già il 27% del totale.Stiamo proponendo un’offerta integrata che combina alla voce anche la connettività web, mail, messaggistica e videocomunicazione. È la combinazione di queste nuove e straordinarie opportunità tecnologiche in mobilità, infatti, a favorire la crescita della produttività individuale. Una for-mula che sta incontrando il favore della clientela. Basti pensare alla continua moltiplicazione della quantità di dati trasmessi quotidianamente sulla nostra rete. Dai 7 Terabyte del giugno scorso siamo passati ai 15,5 Terabyte di inizio novembre.

Che si possa andare nella direzione di un consolidamento del mercato non è da escludere, anche alla luce delle spinte che provengono da Bruxelles e che puntano alla selezione “naturale” con l’indivi-duazione di pochi “campioni” europei. Il rischio è che si perdano posizionamenti competitivi che arricchiscono l’offerta per i consumatori.

Restano sempre di attualità gli in-terventi per l’eliminazione del digital divide tra le due Italie e tra l’Italia e il resto dell’Europa.

Così come sono rimaste inevase le problematiche relative alla libera con-correnza tra incumbent e nuovi opera-tori. Stiamo combattendo una battaglia

motore della crescita: è così che si esce da tutte le crisi. Credo che sia su politiche di innovazione e di educazione che do-vrebbero puntare i governi. Su una ricerca innovativa applicata al prodotto, capace di trasformarsi in engineering, in servizi e prodotti vendibili. Per quanto riguarda il nostro settore, credo che anche in futuro l’industria satellitare continuerà ad essere un’industria all’avanguardia tecnologica, come si è dimostrata in passato.

CONCORRENZA E DIGITAL DIVIDE

PAOLO BERTOLUZZOAD VODAFONE ITALIA

Sono convinto che le comunicazio-ni saranno ancora al centro della

vita di tutti noi e rimarranno un fattore produttivo determinante per il tessuto economico. Le Tlc hanno contribuito molto alla crescita del Paese dotandolo di infrastrutture radio all’avanguardia, lanciando servizi a prezzi sempre più convenienti che hanno migliorato il modo di vivere e lavorare. Questa crescita è stata più forte nella telefonia mobile, dove si è aperto lo spazio con-correnziale. E il contributo allo sviluppo è arrivato proprio dagli operatori, con risposte concrete ai bisogni di persone e imprese, in termini di prodotti e servizi. Ecco perché individuerei due linee di azione: contribuire alla diffusione dei servizi di banda larga e rafforzare la concorrenza. Tra le priorità va posto l’aumento della diffusione della larga banda a cui l’8% degli italiani non ha accesso. Un utile contributo può arrivare dalle infrastrutture radio, anche condi-videndole tra operatori. In tre anni, con un investimento stimabile in meno di 500 milioni di euro, sarebbe possibile ridurre all’1% la popolazione non rag-giunta dalla banda larga. Per dimostrare le potenzialità del progetto Vodafone, si impegna nel 2009 a coprire, ogni mese in una regione diversa, un comune in digital divide.

Il tema della realizzazione di reti di nuova generazione in fibra sembra aver spostato l’attenzione dalla questione vi-tale per il futuro del mercato italiano: la necessità di rafforzare la concorrenza nei servizi di telefonia fissa. Si tratta di un prerequisito, affinché tutte le imprese, non solo Vodafone, possano assumere decisioni rilevanti su nuovi piani di in-vestimento. A fronte di questa priorità sono necessari impegni concreti e non

discriminatori da parte dell’ex operatore dominante e una separazione funzionale della rete che assicuri pari condizioni competitive.

L’assenza di competizione sul mer-cato fisso non si deve trasformare in un monopolio sulle infrastrutture e sul mer-cato di domani, a danno dei consumatori e del Paese. Desta preoccupazione che oggi l’operatore ex-monopolista possa presentare una richiesta di aumento del canone dei servizi in unbundling, che ridurrebbe ancor di più la competi-tività nel mercato. Se si creeranno le condizioni favore-voli ad una effet-tiva concorrenza e per una sosteni-bilità nel tempo degli investimenti le tlc potranno continuare ad essere un motore fondamentale per lo sviluppo dell’Italia. Il futuro tecnologico e infra-strutturale del Paese si sta costruendo in questi mesi: la strada da seguire è quella di un modello aperto, market driven ed efficiente, facendo leva su una pluralità di tecnologie, fisse e mobili, e sull’investimento pubblico, tecnologicamente neutrale, laddove il mercato non riesca ad arrivare.

CONCORRENZAA RISCHIO

VINCENZO NOVARIAD 3 ITALIA

Le problematiche del sistema cre-ditizio potrebbero contribuire ad

acuire le differenze tra gli operatori. Sarà avvantaggiato chi disporrà di liquidità e, quindi, non avrà necessità di rifinanziarsi a condizioni che nei prossimi mesi saranno prevedibilmente molto più onerose. Dal punto di vista finanziario, la solidità del nostro azionista di controllo è una garanzia, mentre dal punto di vista commerciale l’azienda ha visto, nell’ultimo trimestre, un’accelera-

solitaria contro la riduzione anticipata dei costi di terminazione che penalizza non solo noi, ma anche i consumatori, che potrebbero ritrovarsi ad avere meno scel-

ta in futuro o a non godere dei benefici che scaturiscono per loro dall’asimmetria di terminazione.

Abbiamo recen-temente proposto di realizzare in 24 mesi una rete a 2 o 4 megabit che copra il 100% della popola-zione italiana. Si può

fare in un modo abbastanza semplice, con il concorso di tutti, in particolare degli enti territoriali e degli operatori: 2 megabit in tasca e subito disponibili

possono essere molto più utili di 100 megabit a casa o in ufficio, a mezz’ora di traffico.

STIMOLARE L’USODEL BROADBAND

STEFANO PARISIAD FASTWEB

L’impatto più immediato della crisi sulle Tlc è legato ai maggiori

costi del debito e quindi ad una crescente difficoltà di accesso ad un’importante fonte di finanziamento per le aziende del settore. Inoltre la crisi economica può rallentare l’adozione di nuovi servizi da parte dei clienti e quindi impattare su ricavi e margini degli operatori. In tale contesto gli operatori po-trebbero trovarsi nella condizione di tagliare i propri investimenti.

Fastweb genera oltre il 60% del suo fatturato sul segmento business, dalle piccole-medie imprese fino alle grandi aziende e alla Pubblica Amministrazio-

ne. Per il segmento business, i servizi di telecomunicazione sono un asset di importanza crescente e – al di là di qual-che pressione sui prezzi – non prevedo una minore adozione per il futuro. Anzi, proprio perché i servizi di Tlc sono uno strumento per aumentare l’efficienza delle aziende, potrebbero esserci ulte-riori opportunità, legate a nuovi servizi e a progetti di network outsourcing. Inoltre, il posizionamento di Fastweb come brand premium costituisce una buona protezione contro la crisi, anche per quanto riguarda la clientela residen-ziale. Riteniamo dunque di essere in una posizione di relativa tranquillità. Ad ogni modo stiamo rafforzando...

«Il tema della realizzazione di Ngnsposta lʼattenzione da un punto vitale:

la necessità di rafforzare la concorrenza allʼinterno dei servizi di telefonia fissa»

«In attesa che si realizzi la banda ultralarga si potrebbe dare una risposta efficace per la maggior parte dei bisogni di connettività. Due Mb in tasca e subito possono essere più utili di 100 megabit a casa o in ufficio»

«I fondi pubblici non devono essereaiuti agli operatori ma vanno impiegati per superare il digital divide nelle aree dove il mercato non può intervenire»