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La Formazione sul Campo e le Comunità di Pratica in Sanità
Eleonora StacchiniDipartimento Patologia ClinicaASL TO4, IvreaAIF Sanità Piemonte
Nuove pratiche formative: la comunita‛di pratica nelle diverse organizzazioni
Aosta, 26 febbraio 2010
� “Il contesto attraverso il quale il sistema sanitario si renderesponsabile del miglioramento continuo della qualità dell‛assistenza, assicurando elevati livelli di prestazioni, grazie ad un ambiente che favorisce l‛espressione dell‛eccellenza clinica”
Clinical governance
A First Class Service: quality in the new NHS,Department of Health, NHS Executive, London,1998
Pratiche e linee di lavoro EBM
Prestazioni e rendicontazione
Gestione del rischio
Sistemi di qualità
Audit (Revisione e Valutazione)
Assessment delle tecnologie
Gestione delle risorse e dei servizi Sistema
informativo
Formazionecontinua
CLINICAL GOVERNANCE
Ricerca e
sviluppo
L‛albero di Chambers
Obiettivi dell‛EducazioneContinua in Medicina (ECM)
� Adeguare le conoscenze al progresso scientifico, tecnologico e culturale
� Mantenere e migliorare le competenzedei professionisti
� Garantire la tutela della salute, attraverso interventi appropriati ai bisogni reali dei cittadini
Accordo, ai sensi dell‛articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n 281
Distribuzione per fasce di età
0%
20%
40%
60%
20-30 30-40 40-50 50-60 Oltre 60
FASCE DI ETA'Personale Dipartimento di Patologia Clinica ASL TO4
La formazione andragogicaefficace
� E‛ basata su problemi concreti e specifici da risolvere
� E‛ costruita sulle precedenti esperienze lavorative
� Coinvolge direttamente i discenti e ne consente la partecipazione attiva
Tipologie formative della ECM
� Formazione sul campo (FSC)� Audit
� Gruppi di miglioramento
� Formazione residenziale
� Formazione a distanza (FAD)
Professionalità rappresentate
Tecnici diLaboratorio
Infermieri
Medici
Biologi
Chimici
66%15%
10%6% 3%
Personale Dipartimento di Patologia Clinica ASL TO4
Caratteristiche del mondo sanitario
� Superspecializzazione
� Scarsa comunicazione e diffusione delle conoscenze fra le discipline e le professioni
� Frammentazione delle cure
CP Price, L J Kricka Jan.2008
Il percorso del paziente attraverso i Dipartimenti sanitari
Descrizione di un caso di comunità trasversale
Obiettivi della nostra esperienza
� Analizzare i rischi dei pazienti trapiantati renali proattivamente
� Alta prevalenza in Piemonte (3043 trapiantati di rene 31/07/2009,Centro Regionale Trapianti)
� Stimolare la collaborazione fra Laboratorio e Clinica (Nefrologia)
� Approccio olistico
0 Migliorare l‛assistenza sanitaria erogata
o Campione� 90 pazienti trapiantati di rene afferenti
all‛ambulatorio trapianti ASL TO4 Ivrea
o Oggetto� Monitoraggio terapia immunosoppressiva
o Periodo:� Anno 2008
Descrizione del caso
Audit clinico“Analisi critica sistematica della qualità
delle cure sanitarie,inclusi i processi utilizzati per la diagnosi, il trattamento
e l‛assistenza,l‛uso delle risorse, l‛esito finale e la qualità di vita del paziente”
London: NHS Executive, 1996
Metodologia utilizzata
Il ciclo dell‛Audit
Richiesta dosaggio immunosoppressori
Prelievo di sangue Trasporto
al Lab
Accettazione
Preanalitica
Analitica
Validazione risultati
Trasmissione risultati
Presa visione del
clinico
Azione clinica intrapresa ……
……
o “Analisi critica dei modi di guasto/errore e dei loro effetti”, prima che essi insorgano
� Da 30 anni in settori industriali: automobilistico, aviazione, nucleare etc
� Joint Commission alle organizzazioni sanitarie qualestrumento prevenzione rischi
Revisions to Joint Commission Standards in Support of Patient Safety and Medical/Health Care Error Reduction 2001
Tecniche applicate: FMECA
Probabilità di accadimento
Gra
vità
del
dann
o
BASSO ALTO
ALTO
BASSO
3
2
1
4
5
5 10 15 20 25
AREA AD ALTO RISCHIO
AREA A MEDIO RISCHIO
AREA A BASSO RISCHIO
3.8.a Mancata/ritardatamodifica terapia(IRC:24)
1.4.a Ritardotrasporto (IRC:30)
1.5.a Mancataacquisizionenotizie cliniche(IRC:24) 3.4.a Mancata/ritardatacomunicazionerisultato lab.alclinico(IRC:24)
1.3.d Prelievocoagulato (IRC:18) 3.1.a Errori verificacongruità risultati(IRC:18)
Matrice di prioritizzazione dei rischi
Piano di contenimento del rischio clinicoRISULTATO DELL’ANALISI DEI RISCHI
N Modalità di errore (eventi)
Effetti (Eventi avversi)
1.5.a
Mancata acquisizione notizie cliniche (IRC= 24)
Risultato incongruo rispetto ai precedenti. Ripetizione prelievo.
CAUSE Mancanza scheda accompagnamento notizie anamnestiche Causa aggredibile dai due servizi: si 100%
FASI DEL PIANO E STATO DI AVANZAMENTO: Attività Responsabilità Scadenza Indicatore
Analisi costi/benefici Giacchino,Ferrini 15 ottobre 2009
Presenza documento
Costruzione scheda con campi predefiniti Garneri, Guasti 30 ottobre
2009 Presenza scheda
Incontro personale coinvolto Stacchini 15 novembre 2009
N° partecipanti/totale
Messa in atto dell’utilizzo scheda Garneri,Benvenuti 30 Novembre
2009
N° personale utilizzante
scheda/personale totale
Verifica utilizzo scheda Garneri, Guasti 25 febbraio 2010
N° schede/N° prelievi (atteso 70%)
Analisi fmea a 6 mesi Stacchini 30 giugno 2010 IRC basso rischio
Risultati (I cambiamenti significativi rilevati con la rivalutazione dell’ IRC)
Probabilità
Gravità del danno
BASSO ALT
ALT
BASSO
3
2
1
4
5
5 10 15 20 25
Matrice di interpretazione dei rischi
AREA AD ALTO RISCHIO
Area medio rischio
Area basso rischio
L‛esperienza dal punto di vista formativo
� “..Nelle comunità di pratica ciò che ognuno si chiede è: posso imparare qualcosadall‛interazione con gli altri?.....alcuni team col passare del tempo possono diventare comunitàdi pratiche e quindi occuparsi della possibilità di apprendimento gli uni dagli altri, non semplicemente limitarsi ad assolvere un compito..”
Conversazione con Etienne Wenger Formazione e cambiamento
Num 45 feb-mar 2007
0 Revisione tra Pari
0 Posizione paritetica dei partecipanti, relativamente libera da vincoli gerarchici
0 Obiettivo di raggiungere il Consenso sulla Priorità da assegnare ad una lista diproblemi/soluzioni
Peer group
La sequenza temporale degli eventi
0 Il consenso dei Responsabili del Laboratorio Analisi e del Reparto di Nefrologia
0 Spostamento fisico delle persone fra setting clinico e laboratoristico
0 Identificazione persone coinvoltedirettamente nel processo
0 Coinvolgimento delle più entusiaste
Inizio delle attività
0 Abbiamo cominciato in due: io e la nefrologa che ha dimostrato entusiasmo e passione per il progetto
0 Presto ci siamo rese conto che avevamo bisogno di reclutare la brava infermieradedicata all‛ambulatorio trapianti
Proseguimento lavori
0 Abbiamo proseguito a lavorare in Tre
0 Ci siamo incontrati per 5 volte (10 ore lavorative) ritagliandoci lo spazio alla fine della attività clinica e diagnostica
Ampliamento del gruppo
0 Il gruppo è stato allargato a tutto il personale di Laboratorio e Nefrologiacoinvolto nel processo (10 professionisti)
0 Ci siamo incontrati altre 4 volte percirca 10 ore lavorative
Membri del gruppo
0 P. Belardi0 C. Benvenuti0 I. Billia0 M. Bolzoni0 M. Colpo 0 G. Garneri0 G. Guasti0 I. Lavezzo0 P. Milani0 E. Stacchini
Caratteristiche del gruppo
0 Competenza nel processo
0 Multidisciplinarietà � Nefrologia e Patologia Clinica
0 Interprofessionalità� Infermiere, Medico, Biologo,Chimico,
Tecnico di Laboratorio
Errore e apprendimento
0 Un primo imbarazzo nel parlare dei nostri possibili errori
0 Successiva accettazione dell‛errore
0 Presa coscienza che stavamo apprendendodagli errori
Comunità di pratica è.....
0 Apprendevamo attraverso la rielaborazione dei nostri vissuti esperienziali, sul campo, in aula e on-line, attivando stimoli riflessivi sulla nostra attività pratica lavorativa
0 Stavamo sviluppando una consapevolezza dei saperi condivisi
CdP e Formazione ECM sul Campo(FSC)
0 Progetto di FSC cucito sull‛esperienza in corso� Alternativo all‛ECM residenziale più costosa e meno efficace
0 20 crediti ECM per 20 ore formative
0 Efficacia formativa Elevata:
� Alto gradimento professionisti (attori)� Problemi reali (tematiche lavorative)� Apprendimento collaborativo (discipline e professioni)� Apprendimento flessibile e continuo nel tempo
FSC rivolta al miglioramento organizzativo
0 Pianificazione di due interventi di miglioramento
� rielaborazione FMECA per valutare riduzioni rischio clinico
0 Siamo entrati nella fase più difficile:il cambiamento organizzativo
Il gruppo aumenta…
0 Andando avanti nelle modifiche organizzative prevediamo di coinvolgere i professionisti che entrano nei processi interessati dai piani di contenimento
0 Prevediamo un progetto formativo sul campo “Gruppo di miglioramento”
Cdp può non essere idilliaca…0 Forse essere partiti in pochi ha facilitato il
decollo del progetto
0 Andando verso i miglioramenti organizzativi bisogna arruolare e motivare più persone e diventa più difficile,aumenta la complessità (le differenze)
0 Ciò può portare a tensioni e conflitti di tipo relazionale e professionale, aumento criticità
Il cambiamento e le resistenze…
� …il cambiamento non sarà semplice, ci saranno dubbi, alcuni saranno scettici, altri non disponibili, ma col tempo se ce la fate finirete col cambiare la pratica della comunità e anche quello che definisce la competenza…
Conversazione con Etienne Wenger Formazione e cambiamento
Num 45 feb-mar 2007
Auto-organizzazionespontanea intorno a pratiche
di lavoro comune
Autoanalisi Rischio clinico
Condivisione scopi,saperi pratici,
linguaggi
CdP
La nostra esperienza
PeerGroup
Relativamente libera da vincoli gerarchici
La vitalità delle CdP
� Pratica e Competenza
� Tensione, irrequietezza
� Apertura alle linee di confine
Riflessioni su Pensiero e Azione
0 Stiamo passando dal Pensiero� Organizza trova soluzione problemi� Inventa nuove possibilità (PENSIERO GENERATIVO)
0 all‛Azione� Condotta umana con specifica finalità
Pensiero creativo
0 Fasi del pensiero creativo o generativo:
� Analisi obiettivi (sfide)� Generazione idee (cambiamento)� Piano d‛azione concreto (pensiero razionale)
Pensierocreativo
Cultura dellaResponsabilità
Empowerment del paziente
o E‛ stato condotto un Audit clinicoal paziente trapiantato renale per coinvolgerlo nell‛ analisi dei momenti critici del suo percorso
DIPARTIMENTO PATOLOGIA CLINICA ,STRUTTURA DI NEFROLOGIA E DIALISI ASL TO4, ANNO 2009
Bibliografia
� E.Wenger, Comunità di pratica. Apprendimento, significato e identità, R.Cortina, Milano, 2006(ed.or. 1998)
� Conversazione con Etienne Wenger, Formazione e cambiamento, Num. 45, feb-mar 2007
� G.Alessandrini, Comunità di pratica e Società della conoscenza, Le Bussole, Carrocci, Roma 2007
� www.laoc.eu , Laboratorio di Apprendimento Organizzativo e di Comunicazione
� P.S. Caltabiano, Il Pensiero e l‛Azione, AIF Learning News, dicembre 2009, anno III-N.12
� G.Clocchiatti, La creatività generativa nella formazione. Dal problem Solving al Solution Finding, AIF Learning News, dicembre 2009, anno III-N.12