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Flagello cinghiali entro l’estate il nuovo piano Parco Colli pag. 4 pagg. 4-5 Scocca l’ora “Imu” sindaci in rivolta Il 18 giugno il pagamento della prima rata Este porta l’aliquota seconda casa a 1,6% I l dibattito sulla temutissima Imu infiam- ma anche Monselice. Da un alto l’ammi- nistrazione comunale che si trova a dover applicare una nuova tassa in un periodo di congiuntura economica. “La situazione economica in cui versiamo è molto grave, e la tassazione imposta dal Governo rischia di mettere in seria difficoltà tutti noi – ha commentato il sindaco Francesco Lunghi - Per questo ho già preparato e spedito una lettera al Presidente Monti, al Presidente Nazionale dell’Anci e a tutti i comuni del circondario, per formulare una proposta al- ternativa alla scelta fatta dal Governo, che rischia di mettere in enorme difficoltà sia i cittadini che il Comun. Quest’anno l’Imu se- conda casa (e attività commerciali) costerà ai monselicensi 6.620.000 euro, cioè quasi il doppio – continua Lunghi - Nonostante questo sforzo enorme che tutti i cittadini do- vranno compiere, il Comune potrà disporre di 1.200.000 euro in meno, che imporran- no altri tagli ai servizi erogati dal Comune stesso”. Il sindaco di Este Giancarlo Piva lo ha detto in più occaisoni: “Siamo ridotti a gabellieri dello Stato. i Comuni avranno nel loro bilancio solo il 73% del gettito della vecchia Ici, nonostante il prelievo immobi- liare ammonti ad oltre il doppio, il 133% rispetto all’Ici 2011”. Quanto alle aliquote: “per non toccare prima casae e attività produttive abbiamo portato al 10,6 per milleaumentare le aliquote su altri immobili come banche, seconde case e terreni fab- bricabili”. Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 62 www.lapiazzaweb.it della Bassa Padovana Polemiche sui pannelli led da 108 mila euro Monselice pag. 9 STRADA REGIONALE 10 VIA LIBERA ALLA GARA La gara è partita. La Regione Veneto ha indetto pubblicamente la gara per l’affidamento della concessione che riguarda la progettazione e la realizza- zione della tratta di Sr 10 che va da Car- ceri a Legnago. Un atto fondamentale, atteso da anni. Le domande dovranno essere presentate entro il 14 giugno. pag. 13 SERVIZI COMUNALI CRESCONO LE TARIFFE Cresce il costo della vita e non potevano che crescere anche le tariffe comunali. Il Comune di Este ha adeguato le tariffe e le contribuzioni dei servizi pubblici e domanda individuale. Una scelta obbligata, visto il costo di gestione che non smette più di crescere, dai buoni pasto allo scuolabus. pag. 10 LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 EDITORIALE Il tempo dei terremoti di Mauro Gambin P ochi istanti da quando il letto ha iniziato a ballare, la mano a strisciare sul muro per cercare l’interruttore della luce e nella testa a coagularsi la certezza che in camera da letto c’era il terremoto. Uno, due, tre, quattro...arriverà a venti, secondi, sembrava non passare mai. Nel suo rombo di cingoli e squassi, incupito dal sinistro tintinnio di vetrerie fragili e dal bussare di sportelli, è parso a tutti inverosimile: “uno scrollone così...ma neanche ai tempi del Friuli!”. Giù in strada, dopo la breve sosta in un qualsiasi riparo scambiato per tale, la prima certezza condivisa è stata quella che: “se qui da noi si è sentito così forte, nell’epicentro - che di solito a botta sicura è nell’Appenino o nel Carso - è venuto giù tutto”. Tutto! E del resto chi l’avrebbe detto alle quattro di mattina, in mutande e ciabatte, intirizzito dal freddo e dallo spavento, che invece l’epicentro era al centro di una piana alluvionale nella quale a memoria d’uomo il terremoto non s’era fatto vivo mai. A Finale Emilia, a San Felice sul Pa- naro, a Bondeno i rischi sono sempre arrivati dall’acqua, mai dal sisma. E invece: chiese alto medioevali, palazzi, torri, bastioni capa- ci di resistere alla furia dei secoli sono stati atterrati da pochi secondi concitati, insieme a capannoni costruiti meno di dieci anni fa. [email protected] continua a pag. 3 continua a pag. 8 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio L a clamorosa sconfitta della Lega e del Pdl rischia di lasciare in secondo piano altre due indicazioni che emergono dal recente voto amministrativo: l’ulteriore incremento dell’astensionismo e il successo del Movimento Cinque Stelle. Oltre l’antipolitica *Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova di Marco Almagisti * Falcone e Borsellino, vent’anni rimasti attualità

La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

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La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

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Page 1: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

Flagello cinghialientro l’estateil nuovo piano

Parco Colli

pag. 4

pagg. 4-5

Scocca l’ora “Imu”sindaci in rivoltaIl 18 giugno il pagamento della prima rataEste porta l’aliquota seconda casa a 1,6%

Il dibattito sulla temutissima Imu infi am-ma anche Monselice. Da un alto l’ammi-nistrazione comunale che si trova a dover

applicare una nuova tassa in un periodo di congiuntura economica. “La situazione economica in cui versiamo è molto grave, e la tassazione imposta dal Governo rischia di mettere in seria diffi coltà tutti noi – ha commentato il sindaco Francesco Lunghi - Per questo ho già preparato e spedito una lettera al Presidente Monti, al Presidente Nazionale dell’Anci e a tutti i comuni del

circondario, per formulare una proposta al-ternativa alla scelta fatta dal Governo, che rischia di mettere in enorme diffi coltà sia i cittadini che il Comun. Quest’anno l’Imu se-conda casa (e attività commerciali) costerà ai monselicensi 6.620.000 euro, cioè quasi il doppio – continua Lunghi - Nonostante questo sforzo enorme che tutti i cittadini do-vranno compiere, il Comune potrà disporre di 1.200.000 euro in meno, che imporran-no altri tagli ai servizi erogati dal Comune stesso”.

Il sindaco di Este Giancarlo Piva lo ha detto in più occaisoni: “Siamo ridotti a gabellieri dello Stato. i Comuni avranno nel loro bilancio solo il 73% del gettito della vecchia Ici, nonostante il prelievo immobi-liare ammonti ad oltre il doppio, il 133% rispetto all’Ici 2011”. Quanto alle aliquote: “per non toccare prima casae e attività produttive abbiamo portato al 10,6 per milleaumentare le aliquote su altri immobili come banche, seconde case e terreni fab-bricabili”.

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 62 www.lapiazzaweb.it

della Bassa Padovana

Polemiche suipannelli ledda 108 mila euro

Monselice

pag. 9

STRADA REGIONALE 10VIA LIBERA ALLA GARA

La gara è partita. La Regione Veneto ha indetto pubblicamente la gara per l’affi damento della concessione che riguarda la progettazione e la realizza-

zione della tratta di Sr 10 che va da Car-ceri a Legnago. Un atto fondamentale, atteso da anni. Le domande dovranno essere presentate entro il 14 giugno.

pag. 13

SERVIZI COMUNALICRESCONO LE TARIFFE

Cresce il costo della vita e non potevano che crescere anche le

tariffe comunali. Il Comune di Este ha adeguato le tariffe e le contribuzioni dei servizi pubblici e domanda individuale.

Una scelta obbligata, visto il costo di gestione che non smette più di crescere,

dai buoni pasto allo scuolabus.pag. 10

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

EDITORIALE

Il tempo dei terremoti di Mauro Gambin

Pochi istanti da quando il letto ha iniziato a ballare, la mano a strisciare sul muro per cercare l’interruttore della luce e

nella testa a coagularsi la certezza che in camera da letto c’era il terremoto. Uno, due, tre, quattro...arriverà a venti, secondi, sembrava non passare mai. Nel suo rombo di cingoli e squassi, incupito dal sinistro tintinnio di vetrerie fragili e dal bussare di sportelli, è parso a tutti inverosimile: “uno scrollone così...ma neanche ai tempi del Friuli!”. Giù in strada, dopo la breve sosta in un qualsiasi riparo scambiato per tale, la prima certezza condivisa è stata quella che: “se qui da noi si è sentito così forte, nell’epicentro - che di solito a botta sicura è nell’Appenino o nel Carso - è venuto giù tutto”. Tutto! E del resto chi l’avrebbe detto alle quattro di mattina, in mutande e ciabatte, intirizzito dal freddo e dallo spavento, che invece l’epicentro era al centro di una piana alluvionale nella quale a memoria d’uomo il terremoto non s’era fatto vivo mai. A Finale Emilia, a San Felice sul Pa-naro, a Bondeno i rischi sono sempre arrivati dall’acqua, mai dal sisma. E invece: chiese alto medioevali, palazzi, torri, bastioni capa-ci di resistere alla furia dei secoli sono stati atterrati da pochi secondi concitati, insieme a capannoni costruiti meno di dieci anni fa.

[email protected] a pag. 3

continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

La clamorosa sconfi tta della Lega e del Pdl rischia di lasciare in secondo piano altre due indicazioni che emergono dal recente voto amministrativo: l’ulteriore incremento dell’astensionismo

e il successo del Movimento Cinque Stelle.

Oltre l’antipolitica

*Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova

di Marco Almagisti *

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Bassapadovana Provincia RegioneRegioneBassapadovanaMONSELICE

pag. 8

Comune virtuoso,ora i benefi ci sulpatto di stabilità

ESTE, RESTAURO

pag. 12

Ponteggi intornoal Duomo, al viai lavori da duemilioni di euro

MONTAGNANA SPORT

pag. 16

Pallacanestro:Under 14 campionidel Veneto

Monselice - PernumiaBAGNAROLO IN SECCA

COLTURE A RISCHIO

Le aziende agricole poste lungo il corso del Canale Bagnarolo, nel territorio fra Monselice e Pernumia sono alle prese con l’inaspettata penuria d’acqua. La

“siccità” è dovuta ai lavori idraulici che da un paio di mesi stanno interessando

il corso d’acqua. Il cantiere, commis-sionato dal Genio Civile ad un’impresa terza, deve operare all’asciutto ma in

queste settimane sta mettendo in diffi -coltà le imprese agricole del territorio,

che non possono disporre dell’acqua necessaria per irrigare ortaggi, frutteti,

vivai e seminativi: una situazione destinata ad aggravarsi. Di fronte a

questa emergenza le tre organizzazioni professionali agricole padovane Coldi-

retti, Confagricoltura e Confederazione Italiana Coltivatori rivolgono un appello

alle istituzioni e chiedono trovare una soluzione che permetta di salvare il raccolto che in queste settimane è minacciato dalla penuria d’acqua.

Este, esercitazioni e proveTRE GIORNI CON LAPROTEZIONE CIVILE

A maggio Este ha ospitato la tre giorni con i volontari della Protezione Civile “Tra i ponti di Este”. Al Parco Rigoni Stern è stata allestita una tendopoli

con tanto di cucina, mensa, dormitorio e segreteria, illuminata da potenti

torri-faro. Sono stati simulati la ricerca di un disperso sui Colli Euganei e lo

spegnimento di un incendio da parte della squadra “antincendio boschivo”.

Con l’uso delle motopompe è stato simulato anche lo svuotamento di ac-

qua da piccole aree. Hanno partecipato volontari arrivati anche da altre zone

della provincia, coinvolti i bambini.

Per tutto il mese di luglioMONSELICE, ISCRIZIONIAI CENTRI ESTIVI

Il Comune di Monselice organizza i Centri ricreativi Estivi dal 2 al 27 luglio 2012 alla Scuola Materna S.Maria del Carmine e alla Scuola Elementare D. Valeri. Le iscrizioni sono aperte fi no al 15 Giugno negli gli uffi ci dei servizi alla persona. I posti disponibili sono 34 bambini alla settimana alla materna e 40 bambini alla settimana alle elementari. Quest’anno c’è la novità “Buono per la famiglia” nell’ambito del progetto “Famiglia e Lavoro” con una riduzione di 23 euro sulla tariffa setti-manale per le famiglie coon almeno un genitore che lavora. Info in municipio.

Montagnana, turismoMARKETING LOCALEE PROMOZIONE

Il progetto “Marketing Territoriale - Promozione enogastronomica e Attrazione turistica” di Coop.Services intende esaltare le peculiarità dell’area del Montagnanese dove insistono realtà produttive che abbracciano agricoltura, agro-trasformazione, imprese artigiane, servizi, ospitalità, ristorazione e tutto il variegato mondo che completa lo scenario del montagnanese. Il progetto ha gettato solide basi per il futuro che nel 2012 proseguirà con nuove iniziative di promozione presso la stampa specializzata e nuovi eventi per far conoscere le potenzialità locali.

Monselice, fi no al 23 giugnoTORNEO DON BOSCOAL REDENTORE

Aperte le iscrizioni del primo torneo di Calcio a 7 “Don Bosco”. Il torneo è in programma dal 4 al 23 giugno 2012 presso il campo di calcio della parrocchia SS.Redentore di Monselice. Agevolazioni per l’iscrizione di squadre con giocatori under 18. Info e prenota-zioni: Alberto 349 73 01 809 Mattia 340 26 32 035. Locandina e info su www.monselicegiovani.it

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da: Give Emotions Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 24 maggio CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

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VITA VENETA

pagg. 24-25

Aumenta la criminalità

ECONOMIA

pag. 28

Il “Patto del Veneto”promette la ripresa

CULTURA

pag. 30

A Palazzo Grassi il mondo di Fischer

ECONOMIA

pag. 18

Occupazione con segno meno

SCUOLA

pag. 20

Red Canzian, lezioni di ecologia

SPAZI APERTI

pag. 19

Revamping, il Tar da ragione ai comuni

EDITORIALE

Il tempo dei terremoti “Ci sono i morti – hanno spiegato i primi commentatori – in futuro anche nella pianura Padana serviranno nuovi parametri per costruire le case, le

scuole, i palazzi, gli immobili affi nché rimangano tali. Oggi esiste la consapevolezza di un nuovo rischio che arriva dal profondo della terra”. Di impre-vedibilità e della necessità di una nuova consapevolezza si è parlato anche a proposito del secondo terremoto, quello politico. La vittoria del Movimento cinque stelle a Parma, a Mira, a Sarego, un tempo rocche forti del Centrodestra, del Centrosinistra, della Lega, ha avuto lo stesso effetto, con i partiti nel ruolo dei calcinacci. “Sintomo dello scollamento dei cittadini alla politica” – è stato, in questo caso, il commento – ed è vero lo scollamento c’è ma più che altro lo si è visto dall’elevato astensionismo. Poco più della metà, il 51%, degli aventi diritto è andata a votare al secondo turno, appena superiore la percentuale al primo, 65%, mentre in passato l’affl uenza al voto per le “comunali” è sempre stata massiccia superando non di rado e a volte abbondantemente l’80%. Questo signifi ca che nemmeno il volto noto del paesano è più rassicurante per l’elettore, altro che sfi ducia nei partiti e nella politica. “Tanto, sono tutti uguali” è il commento di chi fa di tutta l’erba un fascio perché, come è stato giustamente diagnosticato, stressato dal “magna-magna” e diventato elettoralmente apatico. E dunque pare obiettivo il commento del presidente Napolitano, rilasciato già al primo turno: non è stato il movimento di Beppe Grillo a fare “boom” o il terremoto. Infatti, chi si è dichiarato più nuovo degli altri, meno imparentato ai partiti degli altri, meno attaccato alla poltrona degli altri in questo Paese, in passato, ha già ottenuto in passato entusiasmo e consenso. Il vero terremoto è l’altissimo astensionismo, il partito che ha vinto queste amministrative è quello di coloro che sono rimasti a casa, quelli che non partecipano mai alle riunioni del circolo e non si riuniscono sotto ad un palco, quelli che non hanno tessere, non hanno un leader, un guru, un bel niente di niente, nemmeno la voglia di protestare. Ormai impermeabili a qualsiasi proposta che possa essere scritta su un programma elettorale hanno perso quella fi ducia che è fondamentale per la democrazia. Sono un terremoto silenzioso ma non per questo meno pericoloso.

segue da pag. 1

Mauro Gambin

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese

IL WEB COLLEGAMENTI AI SOCIAL NETWORK

Su internet il Parco Colli si rinnova

Il Parco Colli punta alla comunicazione e svecchia i propri format. E’ infatti online da inizio maggio il nuovo sito internet dell’ente collinare. “Un sito molto diverso da quello precedente, completamente rinnovato e ripensato

non solo nella grafi ca e nella navigazione, ma soprattutto nei contenuti e nell’architettura delle informazioni, seguendo un progetto ambizioso in cui crediamo profondamente,- commenta l’assessore Massimo Campagnolo. “In questo nuovo ambiente abbiamo cercato di usare al massimo le risorse del web per trasmettere le informazioni, ma soprattutto puntare al dialogo tra i cittadini”.

Alcune sezioni sono state completamente rinnovate, come ad esempio la parte cartografi ca dalla quale possono essere scaricate mappe aggiornate sul Piano Ambientale e altro ancora; altre sono state semplicemente ricollocate tenendo conto della loro natura contenutistica. Particolare attenzione è stata data ai links con pagine di altri enti, associazioni, strutture turistiche pubbli-che e private, direttamente raggiungibili dal testo delle pagine pubblicate, permettendo una navigazione diretta e immediata. Oltre al menu principale, il rinnovato sito (www.parcocollieuganei.com) proporrà anche dei percorsi te-matici e operativi. Sarà inoltre possibile seguire l’ente anche nelle principali piazze virtuali come Facebook, Twitter e Google+ o accedere alle gallerie multimediali di YouTube per i video e Flickr per le foto. N.C.

Parco e Regione non hanno più dubbi: si sparerà ai cin-ghiali. E lo si farà sistematicamente, usando tutte le risorse a disposizione e con il chiaro obiettivo di azze-

rare il numero di ungulati dei Colli Euganei. La svolta secca è arrivata al termine di un incontro che si è tenuto nella sede del Parco Colli, su ferma volontà di Clodovaldo Ruffato, presidente del consiglio regionale.

“Occorre adottare in fretta ogni misura necessaria a con-tenere e a regolamentare la presenza di questi animali – ave-va tuonato il pidiellino - perché non ci possiamo permettere che l’indifferenza e la leggerezza con cui fi nora si è affronta-to il problema compromettano l’ecosistema del comprensorio e facciano pagare agli agricoltori un costo così elevato. Non intendo ovviamente mancare di rispetto e considerazione nei confronti di una giusta e legittima sensibilità animalista, ma ritengo che questo sentimento non sia in contraddizione con corrette iniziative atte”. E così in via Ca’ Mori a Este sono arrivati tutti i rappresentanti della politica locale interessati al tema: Ruffato, l’assessore veneto alla caccia Daniele Stival, tutti i consiglieri regionali padovani, gli assessori provinciali

Domenico Riolfatto ed Enrico Pavanetto, i vertici del Parco e delle forze dell’ordine, ma anche il viceprefetto Alessandro Sallusto. Oltre a tutte le associazioni di categorie padova-ne che da anni denunciano i danni causati dei cinghiali alle colture euganee. “Quello dei cinghiali è un problema che non si risolverà mai – ha addirittura commentato Stival - Ormai son talmente tanti che non basteranno neppure sei mesi di battute di caccia. Oltre al grande numero, c’è anche la questione legata alle immissioni illegali di questi anima-li nel Parco”. Ruffato non ha avuto dubbi sulla strada da intraprendere:”Fino ad oggi il problema è stato sottovalutato e il numero di capi negli Euganei è diventato insostenibile. La vera soluzione che abbiamo è quella di mettere in campo una task-force straordinaria: già entro l’estate sarà pronto un piano poderoso per l’abbattimento selettivo degli ungulati”.

“I cacciatori non verrebbero qui per sport – ha concor-dato Riolfatto - ma per svolgere un vero e proprio servizio civile”. Andando nel concreto, si procederà monte per monte, Comune per Comune, bosco per bosco: coordinati dalle forze dell’ordine e con la collaborazione delle varie municipalità,

per più notti consecutive si andranno ad abbattere tutti i cin-ghiali che passeranno attraverso il mirino dei selecontrollori. A proposito di selecontrollori, il Parco ora può contare su 47 nuovi operatori, che da qualche settimana hanno preparato il proprio addestramento. La giunta del Parco di Gianni Biasetto sta ora lavorando al piano d’intervento, che sarà diretto poi alla Regione per l’ok. Le proteste a queste ipotesi non sono mancate. A parte la delusione dei sindaci dei Colli per non essere stati invitati al summit di Este, è ovviamente arrivato l’intervento dei “100%animalisti”, che hanno tappezzato la sede del Parco Colli con striscioni di protesta. Con il 2011, tanto per dare l’idea del fenomeno, è stata superata la soglia dei quattromila capi abbattuti in dieci anni. L’anno scorso si è toccato il record di catture: sono 856 i cinghiali sradicati dai Colli Euganei grazie all’attività del Parco Colli. E’ il numero più alto mai registrato negli ultimi 10 anni: nel 2007 erano stati 523, nel 2008 790, e a seguire 752 e 726. Ma evi-dentemente gli sforzi attuali non bastano, se è vero che la crescita annuale della popolazione continua ad oscillare tra il 140 e il 170%.

di Nicola Cesaro

Ruffato non ha dubbi: “Adottare

tutte le misurenecessarie per

mettere un freno”

Riolfatto: “I cacciatori

verrebbero persvolgere un vero

servizio civile”

EMERGENZA AL PARCOAmministratori ed esperticoncordano: l’unica stradaè l’abbattimento selettivo,

nella speranza di ridurre i danni causati dal passaggio

dei branchi in tutta l’area collinare e anche nelle zone

di pianura circostanti, a partireda Este. La popolazione

dei cinghiali continua a crescere di almeno

il 140-170 per cento ogni anno Entro l’estate scatta il piano anti cinghiali

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555Argomento del mese

di Nicola Cesaro

Entro l’anno i lavori al camping Lispida di MonticelliMonselice La struttura potrà arrivare a 100 mila pernottamenti l’anno

Camping di Lispida, i lavori potrebbero partire entro l’anno. L’amministrazione comunale di Monselice ha infatti approvato la proroga della validità del piano di recupero dell’area intorno al castello. In pratica, ci saranno ancora cinque anni di tempo per realizzare il progetto ideato dalla famiglia Sgaravatti, andato avanti a rilento per la necessità di ottenere il benestare di

Parco Colli e Regione, oltre al permesso di costruire da parte del Comune. Ideatore dell’iniziativa è Alessandro Sgaravatti, dal 1986 padrone di casa a Lispida, a cui è brillata l’idea di realizzare un

camping da 100.000 pernottamenti l’anno. L’imprenditore vorrebbe realizzare tutto intorno alla collinetta di Lispida a Monticelli. L’intervento prevede la realizzazione di 350 piazzole da 100 metri quadri l’una, sulla fascia pianeggiante attorno alla collina: circa 10 ettari.

La casetta che si affaccia verso via Valli di Valsanzibio verrebbe ristrutturata e destinata a reception, e sarebbero recupe-rati anche i volumi di altri due ruderi sul versante vicino alla ferrovia. Questi ultimi servirebbero le piscine termali. L’idea è di realizzare delle vasche dalle forme naturali, sfruttando l’acqua termale della zona. Il cancello che si affaccia su via Rivella costituirebbe un secondo ingresso, destinato al pubblico che usufruisce soltanto delle piscine.

I servizi igienici sarebbero scavati sul colle: dall’esterno si vedrebbe solo una porta. Il procedimento era rimasto bloccato, sinora, per la necessità di una variante alle norme tecniche del Parco Colli. L’iniziativa del Comune potrebbe sbloccare l’iter. La famiglia Sgaravatti non è nuova del settore: è proprietaria del Cavallino a Jesolo, il primo campeggio a sorgere, negli anni 50, su quel litorale, struttura capace oggi di generare 1 milione e 200.000 pernottamenti all’anno.

La gestione è affi data a “Terra di Mezzo”

Per tutti i ragazziParco avventuraal passo FiorineL’avventura fa tappa nei Colli Euganei. Precisamente a Teolo, nel passo delle

Fiorine. Sono arrivati direttamente l’assessore regionale Franco Manzato e il presidente della Provincia Barbara Degani, ad inaugurare il nuovo Parco Avventu-

ra “Le Fiorine”. La struttura è stata realizzata dal Parco Colli e si trova all’interno di un bosco popolato da grandi esemplari di rovere e castagno, per una superfi cie totale di circa due ettari di proprietà della Provincia di Padova.

“E’ un momento molto importante per il Parco che si arricchisce con un’opera che avrà un grosso richiamo turistico – ha sottolineato il presidente dell’ente, Gianni Biasetto – Un’opera voluta da tempo che viene inserita nel circuito dell’e-ducazione naturalistica resa possibile grazie ad un lavoro sinergico. Con la Provin-cia di Padova che ha dato in gestione per venti anni questa parte di bosco, con la Regione Veneto che lo ha fi nanziato e con il nostro uffi cio tecnico e l’azienda incaricata alla costruzione delle strutture aeree”. Corde, funi, percorsi e strutture aeree sono stati realizzati nel pieno rispetto dell’ecosostenibilità dalla bellunese Geo Alpi. La gestione del parco è invece affi data alla cooperativa Terra di Mezzo. L’area è aperta al pubblico dal 5 maggio e, fi no al termine delle scuole, sarà attiva ogni weekend.

“L’obiettivo del progetto è quello di attrarre più gente possibile in un Parco che può offrire moltissimo – ha spiegato Manzato – Attirarle all’in-terno della natura e di conseguenza all’interno del Veneto. Non si deve di-menticare che, oltre alle grandi destinazioni, ci sono anche i Parchi». L’impianto è composto da un insieme di percorsi sospesi tra gli alberi a diverse quote di altezza sui quali gli utenti possono muoversi liberamente, precedentemente istruiti ed equipaggiati con un dispositivo di sicurezza analogo a quello usato in alpinismo (imbragatura, moschettoni, carrucola). Il Parco propone cinque diversi percorsi adatti a ogni età e preparazione atletica. L’attività si svolge in piena sicurezza in quanto si è sempre imbragati e seguiti da personale qualifi cato. Il primo percorso è denominato “briefi ng”, sul quale vengono preparati quanti vogliano cimentarsi su questi sentieri aerei.

Gli altri, invece, riprendono i colori utilizzati in montagna per defi nire il grado di diffi coltà delle piste da sci. Quindi, ecco i percorsi verde, blu, rosso e nero. Il verde è quello dedicato ai più piccoli e si svolge a circa un metro dal terreno. Il blu e il rosso si svolgono ad altezze variabili e sono indicati principalmente per bambi-ni e ragazzi, anche se non sono esclusi gli adulti che vogliano iniziare da altezze meno impressionanti come potrebbero sembrare quelle del percorso più diffi cile. Infatti, il nero è quello più impegnativo che arriva ad una quota massima di 14 metri ed è adatto ai ragazzi più grandi e agli adulti. Un aspetto interessante del Parco Avventura “Le Fiorine” è il luogo in cui si è potuto realizzare questa struttura aerea, visto che il bosco ad alto fusto si trova in una zona di riserva naturale.

Corde, funipercorsi permuoversi in libertàfra gli alberie divertirsi

N.C.

Entro l’estate scatta il piano anti cinghiali

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6 Approfondimento66 Approfondimento

Il sindaco di Este Giancarlo Piva lo ha detto in più occasioni: “Siamo ridotti a ga-bellieri dello Stato. i Comuni avranno nel loro bilancio solo il 73% del gettito della vecchia Ici, nonostante il prelievo immobiliare ammonti ad oltre il doppio, il 133%

rispetto all’Ici 2011. Una buona parte del gettito è riservata allo Stato, oltre il 40% del totale previsto con l’applicazione delle aliquote di base indicate dalla legge”. Quanto alle aliquote c’è una novità rilevante: “Abbiamo scelto di non aumentare né l’aliquota sulla prima casa né le aliquote sulle attività produttive. Questo però ha determinato la necessità di aumentare le aliquote sugli altri immobili come banche, seconde case e terreni fabbricabili, per cui è stata fi ssata l’aliquota del 10,6 per mille”.

Sono stati considerati come prima casa gli immobili degli anziani ospitati in casa di riposo se non affi ttati. “Questa manovra - conclude il sindaco - ci ha consentito di man-tenere bassa la pressione sull’addizionale Irpef che passa dal 0,5% al 0,65%, una delle percentuali più basse della nostra Provincia, elevando inoltre l’esenzione da 10.500 a 15.000 euro per ciascun contribuente”. Per quantifi care l’Imu comdamente dal proprio computer, i Comuni di Este e Monselice hanno messo a disposizione nel propri siti internet uno strumento per il calcolo dell’imposta. Il modulo consente al contribuente di calcolare gli importi dovuti per la rate previste, inserendo il valore catastale degli immobili, e di ottenere la compilazione del modello F24 per il versamento delle somme.

NEWS

Sui siti internet dei Comuni è possibile calcolare l’imposta ESTE: SECONDE CASE TASSATE ALL’10,6 PER MILLE

Una delle “maschere” per il calcolo on line dell’Imu

Il dibattito sulla temutissima Imu infi amma anche Monselice. Da un alto l’ammini-strazione comunale che si trova a dover

applicare una nuova tassa in un periodo di congiuntura economica. E dall’altra l’oppo-sizione consigliare che ritiene inopportuna la gestione fi nanziaria messa in atto nella cittadina della Rocca. “La situazione eco-nomica in cui versiamo è molto grave, e la tassazione imposta dal Governo rischia di mettere in seria diffi coltà tutti noi – ha com-mentato il sindaco Francesco Lunghi - Per questo ho già preparato e spedito una lettera al Presidente Monti, al Presidente Nazionale dell’Anci e a tutti i comuni del circondario, per formulare una proposta alternativa alla scelta fatta dal Governo, che rischia di met-tere in enorme diffi coltà sia i cittadini che il Comune”.

Nel 2011 i trasferimenti dallo stato ammontavano a 3.100.000 euroe l’Ici sul-la seconda casa ammontava a 3.350.000 euro, per un totale quindi 6.450.000 euro. La situazione delle casse del Comune per il 2012 è decisamente diversa: trasferimenti

dallo stato 1.038.000 euro, Imu prima casa 900.000 euro, (50%) Imu seconda casa 3.310.000 euro, per un totale di 5.248.000 euro. “I dati dicono che mentre l’anno scor-so il gettito dell’Ici seconda casa (e attività commerciali) pagato dai monselicensi è stato di 3.350.000 euro, quest’anno l’Imu seconda casa (e attività commerciali) costerà ai monselicensi 6.620.000 euro, cioè quasi il doppio – continua Lunghi - Nonostante questo sforzo enorme che tutti i cittadini dovranno compiere, il Comune potrà disporre

di 1.200.000 euro in meno, che imporran-no altri tagli ai servizi erogati dal Comune stesso. Si tratta di una situazione assurda, che scarica sui Comuni il debito dello stato e obbliga i cittadini a pagare di più per avere di meno. A fronte di questa situazione assurda, ho intenzione di avanzare quattro proposte immediate: eliminazione dei trasferimenti dello Stato ai Comuni, tutte le tasse locali siano lasciate ai comuni al 100% lasciando ai Comuni anche la possibilità di modifi care le aliquote da applicare, eliminazione del patto di stabilità ed obbligo per i Comuni di arrivare al pareggio di bilancio (i sindaci che non raggiungono il pareggio di bilancio de-cadono) e per fi nire piena libertà ai Comuni di effettuare investimenti, naturalmente fatto salvo il principio del pareggio di bilancio”. Per il primo cittadino di Monselice devono esse-re i Comuni a gestire le tasse. “In sostanza quello che propongo è un ritorno ad una for-mula di “Italia dei Comuni”, in cui siano le piccole realtà a governare le proprie casse – conclude Lunghi - in questo modo si potrebbe generare un circolo virtuoso”.

Il sindaco Lunghi sulle barricate: “Tasse localilasciate ai Comuni, sarebbe meglio per tutti”

Dopo l’Ici Il 18 giugno il termine di pagamento della prima rata

Imu, Monselice alle corde

Francesco Lunghi

Il saldo dell’Imu si pagherà il 16 dicem-bre ma nessuno è in grado di prevederne l’entità perché non passa giorno senza

che arrivino notizie contrastanti. Un dato è certo, comunque, diffi cilmente si pagherà di meno rispetto a quanto già stabilito. Anzi, il timore è che tanti si troveranno con un conto più salato perché per i Comuni sarà dura far quadrare i bilanci con le risorse attuali e le aliquote base. Per denunciare il “mecca-nismo perverso” dell’I-mu i primi cittadini aderenti all’Anci Veneto hanno manifestato a Veneszia lo scorso 24 maggio. L’Imu, affermano i sindaci, è una tassa che non ha niente a che vedere con la fi nanza locale, visto che serve solo per ridurre il defi cit, mentre ai Comuni rischia di arrivare molto meno rispetto a quanto incassavano con la vecchia Ici. Oltre che poco trasparente, insistono i sindaci, l’Imu è pure una tassa ingiusta, perché colpirà

più duramente i Comuni che fi n qui hanno fatto i salti mortali per tenere bassa l’Ici o quelli che applicavano delle agevolazioni, che ora dovrebbero essere fi nanziate una seconda volta. Una bella fetta dell’Imu va direttamente nelle casse centrali tanto che, come hanno suggerito i sindaci, chiamarla

Imposta Municipale è improprio. Infatti, per assicurare il persegui-mento degli obiettivi fi ssati dall’UE, il de-creto “Salva Italia” del Governo Monti

prevede che una quota di I.M.U. sia versata allo Stato. Questa quota è pari alla metà dell’imposta calcolata ad aliquota ordinaria. Restano ai Comuni invece gli introiti per l’abitazione principale e le sue pertinenze, i fabbricati rurali strumentali, le unità immo-biliari appartenenti alle cooperative edilizie, gli alloggi regolarmente assegnati dagli Isti-tuti autonomi case popolari e gli immobili posseduti dai Comuni nel loro territorio.

I primi cittadinidell’Anci hannomanifestato a Venezia: “Cosìnon ce la facciamo”

SINDACI IN RIVOLTA “TASSA PERVERSA”

Page 9: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

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8 Monselice88 Monselice

Il Comune di Monselice è virtuoso. Un risultato molto importante, collocando la cittadina della Rocca tra le 143 municipalità che hanno otte-

nuto questo titolo. Con una legge del 2011 infatti, i Comuni vengono divisi tra vistuosi e non in base a determinati parametri. Per il 2012 è necessario garantire il rispetto del Patto di Stabilità interno nell’anno 2010, il grado di autonomia fi nanziaria, l’equilibrio di parte corrente rapportato al totale del-le entrate correnti e la capacità di riscossione. Per il conseguimento degli obiettivi di fi nanza pubblica, gli enti risultati “virtuosi” ottengono un saldo obiet-tivo, pari a zero, mentre ai non virtuosi spetterà un maggior contributo per il riequilibrio degli obiettivi di fi nanza pubblica. Il Comune di Monselice rientra nei virtuosi per l’anno in corso e pertanto avrà un saldo obiettivo pari a zero. Il Governo nel 2011 ha obbligato il Comune di Monselice a chiudere il bi-lancio con un saldo obiettivo positivo di 527 mila euro, somma che doveva rimanere accantonata. Nonostante le signifi cative diffi coltà incontrate nel corso del 2011 il comune è riuscito a rispettare il patto di stabilità interno senza incorrere in sanzioni. Per il 2012 il Governo ha imposto al nostro Comune un saldo obiettivo di 1,2 milioni di euro. Saldo che potrà essere azzerato proprio in virtù del consegui-mento di Comune virtuoso.

“Con questo importante riconoscimento il Co-mune di Monselice ha agito nel pieno rispetto delle regole di gestione contabile e fi nanziaria, centrando gli obiettivi richiesti dal Ministero – ha spiegato il sindaco Francesco Lunghi - e questo nonostante le diffi coltà economiche in cui tutte le amministrazioni comunali si trovano ad operare. L’importante risul-tato permette al nostro Comune di allentare i vincoli imposti dal Patto di Stabilità con il risultato che si libereranno maggiori risorse per il nostro territorio

e si garantiranno pagamenti più veloci a favore dei nostri fornitori”.

Ma le notizie sul piano fi nanziario non sono ter-minate. Monselice non rinnoverà la convenzione con Equitalia che è in scadenza il prossimo 31 dicembre. Lo ha detto il sindaco Francesco Lunghi durante il consiglio comunale, rispondendo ad una interroga-zione presentata dal consigliere comunale di Veneto Libero, Lucio Perin. “La riscossione dell’Irpef è la sola imposta che sarà ancora in capo ad Equitalia, visto che su quella non abbiamo giurisdizione - ha continuato Lunghi – ma per tutte le imposte comu-nali a partire dall’anno di imposta 2011, il Comune non si affi derà più ad Equitalia.

Chiaramente le cartelle che già sono in piedi re-steranno di competenza di Equitalia ma per tutte le partite “nuove” sarà compito del Comune. La scelta è stata fatta per diversi motivi. Primo tra tutti il fatto che io penso che debba essere il Comune a gestire la riscossione dei tributi, anche tenendo conto della situazione particolarissima in cui ci troviamo.

Siamo nel mezzo di una crisi terribile, che crea condizioni eccezionali, del tutto diverse da quelle in cui ci si trovava quando sono stati pensati i me-todi adottati da Equitalia. Se siamo in situazione di emergenza, questa deve valere sempre e quindi è bene che sia il Comune, a gestire i momenti di diffi coltà”.

di Emanuele Masiero

Patto di stabilità Grazie a questo riconoscimento sarà possibile allentare i vincoli imposti

Monselice comune virtuoso

Il municipiodi Monselice,far quadrarei contiè semprepiù diffi cileper gliamministratori locali

Novità sul fronte della tassazione:il Comune a fi ne anno non rinnoveràla convenzione con Equitalia

Conti pubblici

Una serata magica per salutare il passaggio della Mille Miglia. La città della Rocca ha vis-suto un momento di “gloria automobilistica”,

grazie ad un evento speciale organizzato da ammi-nistrazione comunale, commercianti e Pro Loco in occasione del passaggio della mitica corsa automo-bilistica, che tocca Monselice per la prima volta nella sua storia. Durante la serata, in piazza Mazzini, si è tenuta la cena esclusiva, organizzata per l’occa-

sione, al prezzo di 15 euro in attesa del passag-gio delle auto d’epoca. L’evento, che segna anche l’apertura della quattordicesima Rocca in Fiore, è stato presentato alla presenza del vice presidente della Regione, Marino Zorzato, e della presidente della Provincia, Barbara Degani, con il sindaco Fran-cesco Lunghi e l’assessore alla Cultura e al Turismo Gianni Mamprin. Una serata appassionante con il passaggio di 150 Ferrari, che hanno preceduto la

Mille Miglia, per festeggiare il sessantesimo anni-versario della vittoria di una Ferrari. Per le vie del centro hanno sfi lato 384 vetture d’epoca, tra cui le mitiche Bentley del 1927 e 1928, Alfa Romeo del 1930 e numerose Porsche. Per l’occasione, inoltre, in piazza Mazzini a Monselice ha sostato il pilota Sandro Munari, apripista al’evento padovano, che ha ricevuto un riconoscimento dall’amministrazione comunale.

NEWS Il passaggio della storica corsa ha aperto la Rocca in FioreLA MILLE MIGLIA ATTRAVERSA MONSELICE, FOLLA IN PIAZZA

E.M. Il passaggio della Mille Miglia

segue da pag. 1Avendo implicazioni ulteriori rispetto alla sin-

gola scadenza elettorale, queste indicazioni meri-tano di essere analizzate nel dettaglio. Una rispet-tabile corrente di pensiero ha sostenuto a lungo la

tesi dell’astensione come appagamento, identifi cando nell’astensione un comportamento di cittadini “soddisfatti di come vanno le cose”. Nell’Italia del 2012 di appagamento se ne trova ben poco. Si vedono accumulati gli effetti di due diverse crisi: oltre alla crisi economica che funesta l’intero Occidente, nel nostro paese si aggiunge l’effetto della crisi politica. I dati dei sondaggi evidenziano una fi ducia dei cittadini italiani verso il sistema dei partiti inferiore al 4% e alle ultime ammini-strative l’astensione è cresciuta di ben sette punti percentuali. In tale contesto, anziché alimentare un serio dibattito su come riformare il sistema partitico e riconquistare la fi ducia dei cittadini, i partiti maggiori preferiscono imboccare quella scorciatoia cognitiva che consiste nel defi nire quale “antipolitica” qualsiasi forma di soggettività germogliata al di fuori dei loro confi ni. Questa è l’etichetta sovente attribuita al Movimento Cinque Stelle. Eppure, le prime ricerche dedicate a tale movimento mostrano una realtà vivace e sfaccettata: dietro a Beppe Grillo, fi gura che garantisce un collante nazionale e occasioni di visibi-lità mediatica, vi sono in molti contesti candidati scelti su base locale legati a profi li specifi ci. Alcuni di essi provengono dalle mobilitazioni referendarie vittoriose della scorsa primavera che hanno rappresentato una svolta nella politica italiana ed accelerato il declino del berlusconi-smo. Sovente tali candidati sono sorretti da una fi tta rete di relazioni con gli attori sociali e da un livello di fi ducia diffi cile da conseguire per i politici dei partiti tradizionali. È il caso del primo sindaco ottenuto dal Movimento Cinque Stelle: Roberto Castiglion, ingegnere informatico trentunenne, che ha ottenuto il 35,2% nel comune di Sarego (in pro-vincia di Vicenza), proprio laddove la Lega aveva deciso di collocare il c.d. “Parlamento padano”. Anziché rinchiudere tali esperienze nell’eti-chetta di “antipolitica” sarà interessante analizzare il comportamento degli esponenti del Movimento Cinque Stelle cui saranno attribuire responsabilità istituzionali, ossia comprendere quali scelte di politica pubblica compieranno, quali rapporti istituiranno con i cittadini e gli altri soggetti politici e, non va dimenticato, con il vulcanico mattatore genovese, fi nora indiscussa forza centripeta dell’intero Movimento. Soprattutto, sarà interessante studiare quale struttura saprà darsi il Movimento per consolidare tali risultati, dal momento che, al fi ne di dare continuità alla propria presenza politica, alcuni gradi di istituziona-lizzazione si riveleranno indispensabili.

Oltre l’antipolitica

*Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova

L’Intervento

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I pannelli informativi a led arrivano anche a Monselice. Una moda che ha colpito soprattutto i paesi termali dove i pannelli

con messaggi variabili sono spuntati come funghi. Quasi a voler copiare le abitudini tedesche e far sentire “a casa” i turisti che arrivano nella bassa. Così nella cittadina del-la Rocca saranno 3 i pannelli informativi a messaggio variabile che saranno posizionati in via Volta, via Rovigana e via C. Colom-bo, per un costo complessivo di 108.000 euro. La notizia ha avuto parere negativo dall’opposizione consigliare che ha bollato

il progetto come una spesa inutile, soprat-tutto visto il periodo economico. “Se l’am-ministrazione comunale porterà a termine questa nefandezza, abbiamo una proposta per il testo da inserire nei “messaggi varia-bili” - ha commentato Francesco Miazzi con-sigliere comunale della Nuova Monselice - Spacciando il tutto per un miglioramento della sicurezza stradale attingono 54.000 euro da un contributo

Regionale e 54.000 euro dai fondi di bilan-cio comunale. E’ una scelta vergognosa. In questo periodo le persone sono sommerse

dai problemi econo-mici, dalla tassazione nazionale, regionale e comunale. Centinaia di senza lavoro, fami-glie che non arrivano a metà mese, scuole

senza attrezzature, servizi sempre più cari e ci si permette di buttare dalla fi nestra una somma simile”.

Miazzi punta il dito sul costo dei pan-nelli, visto il periodo di ristrettezza. “Chi siede ora a palazzo Tortorini sembra vivere in un altro mondo, sembra non vedere la realtà che li circonda – continua il consi-gliere comunale – al di là delle belle parole dimostrano di non capire cosa sia la crisi e quali siano i suoi effetti. Vanno in giro per il paese a spiegare che i cittadini devono pagare l’Imu per colpa del governo, che non hanno soldi a bilancio e non possono fare opere sempre per colpa del governo, non possono aiutare le persone in diffi coltà

perché non hanno soldi, devono aumentare le tariffe perché non ci sono fondi. E poi si spendono 108.000 euro in un solo colpo per un intervento così superfl uo e peraltro costoso. Se sommiamo questo alle decine di migliaia di euro per progetti, consulenze, convegni, stampe e rappresentanze, scopri-remo ancora una volta, come questo sinda-co e suoi sostenitori continuano a spendere i soldi pubblici. Invitiamo il sindaco a prende-re coscienza che c’è una crisi molto seria in atto, a ritirare questa delibera e a destinare i fondi per attività e azioni più meritorie”.

di Emanuele Masiero

Il Comune impegna 108 mila euro per montare tre impianti, Miazzi attacca: “una nefandezza”

Il caso L’opposizione consiliare ha bollato l’iniziativa come un spreco

“Pannelli da scandalo”Un pannello led a messaggio variabile, a Monselice è polemica

Saranno installatiin via Rovigana,via Colombo e via Volta, metàli paga il Comune

Non è andata giù ai cittadini la chiusura di una strada che da via Cava delle More attraversa tutta la parte ovest del Monte Ricco. Tanto da organizzare una raccolta fi rme

con 150 adesioni. “Come cittadini abbiamo sentito la necessità d’interpellare in maniera uffi ciale le autorità, e di sollevare con

una petizione la questione riguardante la chiusura della strada che da via Cava delle More attraversa tutta la parte ovest del Monte Ricco – spiegano i cittadini - oltre a riservare seri dubbi sull’iter burocratico che ha consentito una tale edifi cazione e un tale disboscamento, soprattutto a fronte delle rigide restrizioni che normalmente vengono imposte ai cittadini all’interno del Parco, chiediamo un mirato intervento affi nchè sia verifi cata la legittimità dell’opera.

Secondo la cartografi a analizzata la strada interrotta risul-ta infatti comunale e i sentieri censiti dal Cai che vi fl uiscono scendendo dal Monte Ricco ne confermano l’uso pubblico”. Le oltre 150 fi rme raccolte in poche settimane nella sola zona del Carmine dimostrano inoltre una chiara richiesta dei cittadini che sono stati privati di una delle zone verdi più frequentate della città da podisti, cicloamatori o semplici passeggiatori della domenica. E.M.

CHIUDE LA STRADA SUL MONTERICCO, RACCOLTE 150 FIRME

Polemica

999Monselice

segue da pag. 1Avendo implicazioni ulteriori rispetto alla sin-

gola scadenza elettorale, queste indicazioni meri-tano di essere analizzate nel dettaglio. Una rispet-tabile corrente di pensiero ha sostenuto a lungo la

tesi dell’astensione come appagamento, identifi cando nell’astensione un comportamento di cittadini “soddisfatti di come vanno le cose”. Nell’Italia del 2012 di appagamento se ne trova ben poco. Si vedono accumulati gli effetti di due diverse crisi: oltre alla crisi economica che funesta l’intero Occidente, nel nostro paese si aggiunge l’effetto della crisi politica. I dati dei sondaggi evidenziano una fi ducia dei cittadini italiani verso il sistema dei partiti inferiore al 4% e alle ultime ammini-strative l’astensione è cresciuta di ben sette punti percentuali. In tale contesto, anziché alimentare un serio dibattito su come riformare il sistema partitico e riconquistare la fi ducia dei cittadini, i partiti maggiori preferiscono imboccare quella scorciatoia cognitiva che consiste nel defi nire quale “antipolitica” qualsiasi forma di soggettività germogliata al di fuori dei loro confi ni. Questa è l’etichetta sovente attribuita al Movimento Cinque Stelle. Eppure, le prime ricerche dedicate a tale movimento mostrano una realtà vivace e sfaccettata: dietro a Beppe Grillo, fi gura che garantisce un collante nazionale e occasioni di visibi-lità mediatica, vi sono in molti contesti candidati scelti su base locale legati a profi li specifi ci. Alcuni di essi provengono dalle mobilitazioni referendarie vittoriose della scorsa primavera che hanno rappresentato una svolta nella politica italiana ed accelerato il declino del berlusconi-smo. Sovente tali candidati sono sorretti da una fi tta rete di relazioni con gli attori sociali e da un livello di fi ducia diffi cile da conseguire per i politici dei partiti tradizionali. È il caso del primo sindaco ottenuto dal Movimento Cinque Stelle: Roberto Castiglion, ingegnere informatico trentunenne, che ha ottenuto il 35,2% nel comune di Sarego (in pro-vincia di Vicenza), proprio laddove la Lega aveva deciso di collocare il c.d. “Parlamento padano”. Anziché rinchiudere tali esperienze nell’eti-chetta di “antipolitica” sarà interessante analizzare il comportamento degli esponenti del Movimento Cinque Stelle cui saranno attribuire responsabilità istituzionali, ossia comprendere quali scelte di politica pubblica compieranno, quali rapporti istituiranno con i cittadini e gli altri soggetti politici e, non va dimenticato, con il vulcanico mattatore genovese, fi nora indiscussa forza centripeta dell’intero Movimento. Soprattutto, sarà interessante studiare quale struttura saprà darsi il Movimento per consolidare tali risultati, dal momento che, al fi ne di dare continuità alla propria presenza politica, alcuni gradi di istituziona-lizzazione si riveleranno indispensabili.

Oltre l’antipolitica

*Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova

L’Intervento

di Marco Almagisti *

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Page 12: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

Ci sono voluti dodici anni, ma alla fi ne è arrivato l’annuncio: via Rovigo ria-pre. Si tratta della strada che collega

le principali vie di collegamento atestine, a partire dalla Sr 10, ad un importante par-te di zona industriale. Via Rovigo era stata chiusa al traffi co nel 1999 per i problemi legati all’area ex Montedison, 62.500 metri quadri a cavallo della linea ferroviaria Mantova–Monselice inquinati dalla presen-za di metalli pesanti, derivati dall’attività industriale della Montedison. Il passaggio dei mezzi, secondo le amministrazioni che ne hanno sancito la chiusura, avrebbe ulte-riormente compromesso l’area. Con notevoli problemi ad attività e residenti. Qui, oltre a numerose attività imprenditoriali, hanno sede anche il Bacino Padova Tre e uno tra i pub più frequentati dai giovani del territorio. L’unica strada utile per accedere a questa zona è stata ad oggi via Canevedo, arteria che porta a Deserto e che non ha dimen-sioni e caratteristiche per accogliere traffi co intenso e di peso. Disagi e proteste non

sono mancate. Per questo l’amministrazio-ne comunale ha deciso di riaprire la strada, come spiega il vicesindaco Stefano Agujari Stoppa: “Con un collaudo abbiamo infatti assicurato che il passaggio di mezzi non altererà minimamente l’inquinamento della zona. La sede stradale è impermeabilizzata e gli agenti inquinanti sono confi nati negli stati più profondi del terreno, non rappresen-tando, quindi, un pericolo igienico-sanitario al transito veicolare e pedonale”.

Continua il sindaco Giancarlo Piva: “La scelta è arrivata anche grazie al contributo

regionale a fondo perduto per la bonifi ca dell’ex Montedison. L’apertura della strada si collega dunque ad una progettualità sicu-ra e concreta legata al ripristino dell’area”. Via Rovigo dovrebbe essere funzionalmente riaperta e dunque percorribile entro la metà di giugno. In attesa, ovviamente, dell’im-minente bonifi ca dell’area. Verrà confi ccata una barriera perimetrale per il confi namento del terreno contaminato, ottenuta mediante la diaframmatura con cilindri verticali inter-secati e con l’impermeabilizzazione della parte superiore della strada e del verde.

di Nicola Cesaro

E’ il collegamento fra le principali arterie di Este“Il collaudo ha escluso rischi di inquinamento”

La novità Era stata chiusa nel 1999 per problemi con l’area ex Montedison

Via Rovigo, apertura ok

Via Rovigo fi nalmente riapre al traffi co

La Cina è vicina. Così vicina da far tap-pa in piazza Maggiore. A fi ne aprile, infatti, una delegazione di amministra-

tori cinesi ha fatto tappa ad Este per uno scambio socioculturale organizzato da Anci Veneto e dalla società Itachina di Roma.

La delegazione, composta da sindaci e dirigenti amministrativi della regione dello Zhejiang (da dove provengono peraltro molti cinesi immigrati nel nostro paese) è stata accolta dal sindaco Giancarlo Piva, il direttore di Anciveneto Dario Menara, l’as-sessore Leonardo Renesto, il presidente del consiglio Rosa Rizzato e dal presidente del Parco Colli Gianni Biasetto. L’impatto con la cittadina è stato positivo, a partire dall’apprezzamento per gli addobbi che ancorano caratterizzavano il centro storico dopo la manifestazione di “Este in Fiore”.

L’incontro con i sei sindaci cinesi ha avuto come scopo anche quello di creare le

basi per scambi di informazioni, future col-laborazioni economiche e in generale una maggiore conoscenza tra le due nazioni, con una fi nestra particolare sulle attività economiche del Veneto. Non a caso erano presenti anche i rappresentanti di aziende locali, a partire dai vertici di Sesa.

Prima di far tappa in municipio per i saluti di rito e un confronto profondo sull’e-conomia cinese e atestina, la delegazione orientale ha potuto visitare i giardini e il Museo Nazionale Atestino grazie alla di-sponibilità della direttrice Elodia Bianchin Citton. Il gruppo della Cina, proveniente dalla città di Jiande e guidata dal sindaco di questa Dong Yue, ha apprezzato mol-tissimo la cittadina della Bassa Padovana, per la qualità della vita e dell’amministra-zione. “Poco traffi cata, pulita e con molta storia”, ha spiegato Dong Yue nel corso dell’incontro.

SINDACI CINESI OSPITI IN CITTÀ

N.C.

Nell’ottica della trasparenza amministrativa, il Comune di Este ha pubblicato le spese di rappresentanza sostenute nel corso di tutto il

2011, anno di elezioni. L’anno scorso sono stati im-pegnati 2.380,26 euro. La spesa maggiore è stata quella relativa a targhe, fi ori, stampe e rinfresco per il premio “Magnifi ca Comunità”, che ha richiesto 670 euro. Al secondo posto compaiono spese per cerimonie, ricorrenze e inaugurazioni varie (600 euro), seguite da quelle sostenute per le iniziative di educazione alla citta-dinanza e di conoscenza della Costituzione (400 euro). Per biglietti da visita, onoranze funebri e commemorazioni il Comune ha speso 360 euro, per il rinfresco dell’inaugura-zione della sala V del Museo Nazionale Atestino invece 240,45 euro, per il rinfresco per l’apertura dell’archivio storico di Este 109,81 euro.

IN BREVE

Trasparenza in municipio, il dettaglio dei costi sostenutiSPESE DI RAPPRESENTANZA, NEL 2011A ESTE IMPEGNATI 2.380 EURO

N.C.

Enzo Bellon è ora un Cavaliere di San Marco. Il comandante atestino di polizia locale ha ricevuto lo scorso 25 aprile il collare con la croce dell’associazione, durante una cerimonia

avvenuta nella chiesa di San Francesco della Vigna di Venezia. I Cavalieri di San Marco rappresentano uno degli ordini secolari più prestigiosi della storia. Padrino di Bellon è stato Umberto Miante, ex amministratore del Comune di Este e da tempo membro dei Cavalieri di San Marco. L’assenso alla proposta di Miante è arriva-to uffi cialmente dal “cancelliere grande” Giuseppe Vianello e dal “doge presidente” Pietro Bacchetto.

Su proposta di Umberto MianteENZO BELLON, COMANDANTE DELLA POLIZIALOCALE, E’ CAVALIERE DI SAN MARCO

N.C.

Durerà fi no al prossimo 16 luglio la raccolta di cellulari in disuso promossa dall’amministrazione

comunale. Il Comune ha infatti aderito alla campagna promossa dalla Fondazio-ne Magis (Movimento Azione dei Gesuiti Italiani per lo Sviluppo) di raccolta degli apparecchi cellulari in disuso, sia funzio-nanti che non funzionanti. Gli apparecchi verranno destinati ad una società spe-cializzata in grado di recuperare le parti ancora utilizzabili e di smaltire adegua-tamente le parti restanti. In cambio, la società verserà a Magis un corrispettivo che verrà destinato alla realizzazione di cucine solari per 300 gruppi di famiglie in Ciad, stato dell’Africa centrale. A dispo-sizione di chi vuole aderire all’iniziativa c’è dal 16 maggio scorso il Polisportello in municipio. Qui i cittadini interessati potranno depositare i propri cellulari inuti-lizzati, negli orari di apertura al pubblico, ossia dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 13.00, il sabato dalle 8.30 alle 11.30 e il mercoledì pomeriggio dalle 15.00 alle 18.00. In questo modo, oltre ad un’azio-ne solidale, cittadini e Comune potranno garantire anche un corretto smaltimento di apparecchi elettrici ed elettronici, che troppo spesso si trovano anche nella rac-colta dei rifi uti urbani.

NEWS

Fondazione MagisCELLULARI IN DISUSORACCOLTA SOLIDALE

N.C.

Dal Comune Scelta obbligata per l’amministrazione

Cresce il costo della vita e non potevano che crescere anche le tariffe comunali. Il Comune di Este ha adeguato le ta-

riffe e le contribuzioni dei servizi pubblici e domanda individuale. Una scelta obbligata, visto il costo di gestione che non smette più di crescere. Ecco allora che il costo del buono pasto alla scuola materna passa dai 3,35 euro ai 3,50; per la scuola elementare da 3,70 a 3,80; per la scuola media da 3,70 a 3,80.

Per quanto riguarda il servizio di tra-sporto, le due corse giornaliere costavano 23,40 euro al mese e ora 24. La corsa sin-gola cresce da 14,60 euro a 15. Il trasporto per i due rientri pomeridiani tocca i 12 euro (prima 11,70), per un solo rientro invece 6 euro (erano 5,85).

La decorrenza dell’adeguamento è fi s-sata per l’1 settembre prossimo. Sul fronte asilo nido, invece, il 2012 registrerà l’au-mento della retta soprattutto per le famiglie in grado di pagare somme più alte, con Isee dunque elevato. Con Isee fi no a 5.000 euro la tariffa è di 100 euro; tra 5.000,01 e 27.000 varia in modo continuo e diretta-mente proporzionale all’Isee da 400 euro al costo effettivo del servizio, secondo un prospetto di calcolo proposto dal Comune; da 27.000,01 a 32.000 la tariffa è fi ssa di 400 euro. Oltre 32.000 euro, anche in que-sto caso la tariffa varia proporzionalmente

secondo uno schema di calcolo dell’ente. Nel sistema precedente questa progressio-ne si arrestava ad Isee intorno ad 20.000 euro. In generale, tuttavia, tutti pagheranno una quota leggermente più alta. Il Comu-ne ha adeguato anche i costi di utilizzo di palestre, campi sportivi e sale pubbliche. Infi ne confermato le tariffe attualmente in vigore per i parcheggi e i parcometri, sen-za dunque alzare la spesa per le famiglie. La previsione di entrate per il Comune nel 2012 è di 521 mila euro, a fronte di costi stimati in 530 mila euro. N.C.

Mensa, scuolabus e nidotarrife comunali in aumento

Lo scuolabus costa di più

La delegazione di amministratori cinesi in visita a Este

10 Este1010 Este

Page 13: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

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• 10 GIUGNO Venezia grande Evento Zumba(il primo per il capoluogo) “sotto le stelle”che si svolgerà dal tardo pomeriggio alla sera.Oltre alla Scuola Adrenalina Latina 100%,reale organizzatrice della festa, si alterneranno sul palco anche altri istruttori Zumba del Veneto e regioni limitrofe(in caso di pioggia la serata verrà recuperata la domenica successiva).

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Page 14: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

12 Este1212 Este

Il Duomo “s’adorna” di impalcature e ponteggi: i lavori di restauro all’edifi cio storico atestino sono fi nalmente comin-

ciati. Lavori, quelli che occuperanno lo sto-rico edifi cio religioso per un anno e mezzo, che non rappresentano un semplice restau-ro. La prima tranche di lavori interesserà la parte esterna della chiesa, con il recupero e la pulizia della facciata e delle mura perime-trali. Veranno ripassati anche i tetti, i grandi fi nestroni e il campanile. E poi spazio ai la-vori negli interni, con opere di adeguamento degli impianti elettrici, di riscaldamento, di antintrusione e di diffusione sonora. Un’in-dagine precedente all’avvio dei lavori ha evidenziato anche la necessità di verifi care la resistenza dei legni che sostengono le ca-priate e di adeguare la struttura del soffi tto alle recenti norme antisismiche.

L’occasione del restauro sarà buona anche per recuperare quegli intonaci a marmorino originali che si trovano ancora sotto l’attuale strato di pittura: alla fi ne dell’operazione sarà dunque possibile ripri-stinare il primitivo aspetto cromatico che accompagnava la chiesa nei primi anni di vita. Il primo lotto di lavori richiede 2 milioni di euro, fi nanziati per metà dalla Fondazio-ne Cariparo e per il resto da Regione (500 mila), Provincia (250 mila) e parrocchia di Santa Tecla. Altri due milioni serviranno poi per il recupero degli interni. La gara d’appalto per aggiudicarsi i lavori ha visto partecipare dieci ditte, mentre a spuntarla è stata la Edil Restauri di Brendola. Una volta che si passerà all’intervento interno, inoltre,

è previsto l’utilizzo di un ponteggio partico-lare capace di occupare solo un terzo della navata: in questo modo le celebrazioni non verranno ostacolate. Il Duomo abbaziale di Santa Telca è stato costruito a partire dal 1668. AL suo interno è conservata anche l’imponente pala di Giambattista Tiepolo che ricorda la liberazione dalla peste ad opera di Santa Telca nel 1630. Intanto continua anche l’iter per i lavori di recupero dell’altro storico edifi cio religioso di Este, la chiesa degli Zoccoli.

Il Comune di Este ha approvato ormai due mesi fa il progetto esecutivo del primo stralcio di restauro della chiesa, che prevede innanzitutto di mettere mano alla copertura della chiesa, estremamente fragile e già messa a dura prova dal maltempo degli ultimi anni. L’intervento certamente più delicato ed importante riguarda però la sta-bilizzazione del fondo. Recenti indagini sulla

di Nicola Cesaro

Verrà messo mano anche al tetto messo a dura provadal maltempo degli ultimi anni

Restauro Partiti i lavori alla facciata esterna, dureranno un anno e mezzo

Maquillage al Duomoper oltre due milioni

I ponteggi apparsi di recente intorno al Duomo di Santa TeclaL’intervento è da 2 milioni di euro, per il primo lotto

base della chiesa hanno infatti evidenziato serie criticità sulle fondamenta della struttu-ra, che si baserebbe su di un substrato mol-to fragile. Per stabilizzare il tutto, occorrerà affondare 140 pali lunghi oltre 12 metri, capaci di superare la porzione di terreno “instabile” e di arrivare fi no allo stratto di argilla in profondità. Questi lavori partiranno a settembre e non termineranno prima di un anno e mezzo. La prima tranche di lavori richiederà una spesa di 860 mila euro.

Metà della spesaè fi nanziata dallaFondazioneCariparo, 500mila euro da Regione

Partecipa anchela Provincia con250 mila euro, il resto lo mettela parrocchia

La quinta farmacia atestina sarà rea-lizzata nella frazione Deserto. Este ha infatti “guadagnato” una nuova

struttura oltre alle quattro già esistenti, visto che la legge prevede una farmacia ogni 3.300 abitanti e la popolazione locale tocca quota 16.806 residenti. Se-condo la valutazione degli uffi ci comuna-li, la zona deputata ad ospitare la nuova farmacia è risultata essere la frazione Deserto: pur essendo solo la terza area più popolata di Este (1.128 abitanti a cui si aggiungono i 200 del limitrofo nuovo quartiere di Sant’Elena, contro i 4.570 di Meggiaro e i 2.321 del Pilastro), De-serto è tuttavia l’area più distante dalle farmacie esistenti. La più vicina è a quasi cinque chilometri. La frazione batte “in volata” Schiavonia, che tuttavia gioverà comunque di questo provvedimento. Nella valutazione del Comune rientra anche l’esistenza di tre parafarmacie, che servono territori come Este Nuova e il Pilastro. Questa la graduatoria defi nitiva approvata dal Comune, con i relativi pun-teggi associati ad ogni quartiere: Deserto 8, Schiavonia 7.1, Meggiaro 6.9, Motta 6.2, Pra’ 5.2, Pilastro 4.2. Ora la parola passa alla Regione che dovrà bandire i concorsi.

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Page 15: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

La gara è partita. La Regione Veneto ha indetto pubblicamente la gara per l’af-fi damento della concessione che riguar-

da la progettazione e la realizzazione della tratta di Sr 10 che va da Carceri a Legnago. Un atto fondamentale, atteso da anni. Chi è interessato a prendersi in capo l’opera do-vrà far pervenire la propria domanda entro e non oltre le 12 del 14 giugno 2012: questo garantirà l’affi damento dell’appalto già en-tro la fi ne dell’estate.

Chi parteciperà all’appalto sarà inserito in una graduatoria, stilata in base ad una se-rie di voci che mettono a disposizione 100 punti “qualitativi”. Oltre alle caratteristiche tecniche della nuova tratta (qualità dei materiali, durabilità delle opere, elementi estetici e di compatibilità ambientale), un gran peso avranno tre voci: la prima è quella del contributo pubblico in conto capitale, che assegnerà 25 punti totali. Le altre due sono quelle che toccano più da vicino cittadini e pendolari: 12 punti saranno assegnati a seconda della durata dell’esenzione da pe-

daggio per il traffi co residente, 15 in base al numero di Comuni a cui l’ente vincitore consentirà l’esenzione dal pedaggio.

La Regione ha già fi ssato anche una “bozza” di tariffa nel bando: la tariffa com-prensiva di Iva sarà di 0,066692 euro a chilometro per i mezzi leggeri, 0,114023 per i mezzi pesanti. La tariffa potrà essere adeguata solo dall’1 gennaio 2019 al tas-so di infl azione convenzionale, pari al 2%, per l’intera durata della concessione. Il pe-

daggio sarà inoltre calcolato sui chilometri percorsi effettivamente sulla nuova Sr 10, ma anche sulla viabilità complementare e di adduzione, visto che anche questa è parte integrante della concessione.

Il bando impone a chi vincerà l’appalto di mettere infatti mano anche alla bretella di collegamento dalla rotatoria Legnago Nord sulla Ss 434 e alla variante di San Vito di Legnago. A fi ne estate, dunque, qualcosa potrebbe sbloccarsi veramente.

di Nicola Cesaro

Entro il 12 giugno le domande per partecipareall’assegnazione di progettazione e costruzione

Opere pubbliche Finalmente un atto fondamentale, atteso da anni

Regionale 10, gara al via

Il tracciato dalla Regionale 0 da Carceri a Legnago

Quaranta candeline per il Gruppo Mis-sioni Africa. Quarant’anni di aiuti, solidarietà e impegno sociale. E’ un

anniversario speciale quello del Gma, orga-nizzazione non governativa internazionale con sede a Montagnana e capace di vantare consociate in tutta Italia. Gma è un’organiz-zazione che si ispira a principi di solidarietà. Fin dalla sua nascita, nel 1972, l’intervento formativo ed educativo del gruppo in Africa e in Italia è stato rivolto prevalentemente a favore dei minori poveri con l’impegno di diffondere una cultura di solidarietà, di giu-stizia, di pace, di servizio e di promozione sociale verso popolazioni svantaggiate per un cammino di autosviluppo.

Quarant’anni di storia signifi cano inevi-tabilmente una certa maturità nella vita di un’associazione. Gma è una delle poche or-ganizzazioni, in Italia, a raggiungere questo storico anniversario e, ad oggi, conta più di 6.000 contatti. Il compleanno è stato fe-steggiato dal Gma sabato 7 maggio nella ex-chiesa di San Benedetto, preceduto da un saluto del nuovo ministro alla Coopera-zione Andrea Riccardi. Erano presenti impor-tanti autorità, a partire dal viceministro alla Cooperazione, Patrizia Sentinelli.

Anima dell’organizzazione che opera nel Corno d’Africa è da sempre padre Vi-tale Vitali: “Abbiamo affi dato alle mamme i circa 3.000 bambini orfani di guerra, in quanto una struttura per orfani non può sostituire il calore della famiglia, poi siamo passati al villaggio iniziando a “modifi car-ne” la vita a benefi cio di tutta la comunità

che vi abita. Abbiamo fornito acqua con pic-coli acquedotti ad oltre 65 villaggi e ad oltre 60.000 persone. Abbiamo aperto una quin-dicina di cooperative agricole in altrettanti villaggi per garantire il nutrimento a tutti”. L’elenco è lungo, e tocca anche istruzione e fi nanziamenti: “Abbiamo fi nanziato i co-mitati-villaggio affi nché costruiscano da sè scuole, asili e sale multiuso in una trentina di villaggi. Abbiamo realizzato anche ponti e dighe in Eritrea ed Etiopia. Da qualche anno utilizziamo la formula del microcredito, che signifi ca prestare denaro che poi viene resti-tuito e riutilizzato”.

SALVATI MIGLIAIA DI BAMBINI IN AFRICA

N.C.

Usl 17, al via le prenotazioni di visite via web. L’azienda sanitaria della Bassa ha reso

possibile la richiesta di prenotazio-ne attraverso internet, servizio che al momento è disponibile in poche aziende sanitarie del Veneto.

“L’obiettivo è sempre lo stesso - spiega il direttore generale Gio-vanni Pavesi - ossia elevare ulte-riormente gli standard di qualità del servizio offerto ai cittadini. Stiamo compiendo lo sforzo di decentrare il più possibile le varie fasi amministrative delle nostra azienda”. Per prenotare online la propria visita è suffi ciente accedere al sito internet www.ulss17.it, aprire l’area dedicata al Centro Unico Prenotazioni e cliccare su “Cup Prenotazione via web e fax”.

Si apre dunque una pagina di presentazione del servizio, che contiene anche il link “Richiesta di prenotazione online”. Da qui si viene rinviati ad un modulo che ricalca il fac-simile di un’impegnativa (la ricetta rossa che il medico comunque deve sempre pre-scrivere) con i vari spazi da compilare. Riempito il modulo, la richiesta di prenotazione arriva agli uffi ci del Cup. Un operatore del Centro, entro un giorno lavorativo, chiama dunque l’utente al recapito indicato per offrire la prima disponibilità per la prestazione richiesta. L’operatore tenterà di chiamare il paziente per tre volte, con un distacco di almeno un’ora da una chiamata all’altra. Senza esito positivo, sarà inviata una mail con l’invito a contattare il numero verde 800-437-040. Da quattro mesi in Usl 17 è già possibile prenotare una prestazione specialistica in regime divisionale via fax, inviando al numero 0429-788660 una copia dell’impegnativa, avendo cura di inserire il proprio contatto telefonico. Insomma, le code allo sportello e lo stress da attesa rischiano di diventare un lontano ricordo.

SANITA’

Con l’impegnativa si compila il modulo sul sitoPRENOTAZIONE VISITE ON LINE, COME FARE

N.C.

Le code al Cup saranno un ricordo

Padre Vitale Vitali

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LO SAPEVI? L’oro puro è un metallo molto tenero, Per questo motivo non si fanno gioielli in oro puro: si consume-rebbero molto in fretta. I metalli che legano con l’oro puro sono diversi: l’argento, il rame, il palladio (che è molto costoso). Sorprendente è la duttilità dell’oro, cioè la docilità con la quale si lascia ridurre in fili sottilissimi; da un solo grammo si è uttenuto un filo lungo 3.500 metri. Non meno spettacolare la sua malleabilità; tecnicamente è possibile battere un’oncia di oro (31,1035 gr,) al punto da ottenere un foglio con una superfice di 16 mq.

Page 16: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

14 Montagnana1414 Montagnana

Claudia Corradin è il nuovo sindaco. Questo è il risultato uscito delle urne dei tre seggi di Merlara, responso

tutt’altro che scontato prima del voto visto che in molti si sarebbe-ro attesi una riconfer-ma dell’amministrazio-ne uscente. “Merlara per la continuità”, in-fatti presentava i volti già noti del vicesindaco Antonella Boggian, dell’ex sindaco Pier Luigi Carpi, non candidabile per aver già coperto due mandati uno in fi la all’altro, l’assessore Marco Borin e il consigliere Nardino Falami-schia. Invece a spuntarla, e con un risultato decisamente rotondo, è stata la candidata della lista civica orientata a Centrosinistra “Merlara bene comune”. Merito, secondo i ben informati, della sua popolarità in paese (in quanto ex insegnante e persona molto attiva in paese per aver promosso diverse

iniziative culturali e sociali) e di alcuni can-didati della sua lista, capaci di racimolare un bel numero di preferenze. Tra questi Eloisa Gobbi e Matteo Mighiorin entrambi con un

numero di consensi ben oltre la media. Ma sempre per rima-nere nel novero delle indiscrezioni del dopo voto, ad aver infi ciato la vittoria all’ammini-

strazione uscente sarebbero state alcune scelte compiute negli ultimi anni, a comin-ciare dalla piazza cittadina costata più di 900 mila euro, in buona parte scuciti dal bilancio comunale, e una certa politica indi-vidualistica che avrebbe portato il comune in una sorta di isolamento all’interno del man-damento. Comunque sia la vittoria è stata sonora, più di un centinaio i voti di scarto sulla diretta inseguitrice a fronte di un corpo elettorale di 2400 aventi diritto che si è divi-

so su quattro liste. Oltre alla lista di Corradin e Boggian, infatti, si sono presentati al voto dei merlaresi anche Stefano Trevisan, con una lista a marchio leghista che ha raccol-to 317 preferenze, e Gino Lorenzetto che con la lista “Con i cittadini per i cittadini” ha racimolato 177 preferenze ma nessun consigliere in municipio. Infatti, fanno parte del nuovo consiglio oltre ai citati candidati Claudia Corradin, sindaco eletto, Antonella Boggian e Stefano, Trevisan come consiglie-

ri di minoranza, Matteo Migliorin, al quale oltre alla carica di vicesindaco sono state conferite anche le deleghe dell’assessorato ai lavori pubblici, urbanistica ed edilizia pri-vata , Eloisa Gobbi, in qualità di capo gruppo di maggioranza, Sara Buoso e Antonio Bo-nifacio. Il secondo referato disponibile per la giunta invece è andato a Nicola Ferro, in qualità di assessore esterno con deleghe al Bilancio, programmazione economica, per-sonale e associazionismo.

di Fortunato Marinata

Sconfi tta Antonella Boggian, assessore dell’amministrazione uscente. Sale a cinque il numero dei comuni governati dal Centrosinistra nel Montagnanse

Amministrative Svolta nel territorio, “Merlara bene comune” vince le elezioni

Claudia Corradin è il nuovo sindaco

Merlara bene comune” la lista che ha vinto le elezioni

Tre totem per autovelox e uno è già stato divelto. Non è stata certamente una buona accoglienza quella toccata

alle tre “casette” installate dalla polizia locale di Montagnana lungo la strada provinciale 32 Megliadina. Da qualche settimana, infatti, lungo via Cavaizza e via Garzara a Saletto sono comparsi tre totem, di quelli utilizzati per ospitare i misuratori di velocità. La scelta è caduta su quella strada poiché molto traffi cata, vi-sto che conduce verso il Vicentino e passa comunque per un centro abitato. I totem installati sono tre. Sono alti poco più di un metro, fi ssati al marciapiede, colorati di az-zurro e con il logo della polizia municipale. Sono facilmente visibili per chi percorre quella strada. Non è dato sapere quan-do le “casette” ospitano effettivamente l’autovelox: l’effetto deterrente, dunque, è costante. Peccato che la loro permanen-za sia già stata ostacolata. Una delle tre strutture è stata infatti divelta. Il totem è duque sparito. Gli amministratori locali, al momento, non hanno ritenuto opportuno posizionarne un altro. Vandalismi ad au-tovelox e totem son all’ordine del giorno anche in altri Comuni padovani.

IL CASO

Installato dalla polizia localeDIVELTO AUTOVELOXSULLA MEGLIADINA

N.C.

In Giunta oltre al neo primo cittadino: Matteo Migliorin e Nicola Ferro

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Page 17: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

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Page 18: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

La Pallacanestro Montagnana reginetta del Veneto. La formazione Under 17, allenata da coach Alessadro Comisso,

ha infatti sbaragliato la concorrenza gua-dagnando il pass per le fi nali regionali di categoria. Un risultato storico per il gruppo cestistico di Montagnana, che raccoglie il frutto di anni ed anni di lavoro e passio-ne. La qualifi cazione alle fi nali regionali arriva dopo l’ottima annata vissuta nel campionato provinciale, dove gli Under 17 hanno raggiunto il secondo posto fi nale. I ragazzi montagnanesi, infatti, nel girone di andata sono usciti vittoriosi da tutti i match giocati contro le altre dieci squadre iscritte al campionato, raggiungendo la vetta della classifi ca, fi no ad allora contesa con l’Arcella, battuta fuori casa per 46-47. Nel girone di ritorno il Montagnana ha con-tinuato la lunga serie di successi, cadendo però nell’ultima giornata di campionato nel match clou contro lo stesso Arcella (54-57). Nei playoff, i bianconeri hanno eliminato

senza tanti patemi il Redentore Este e il Sutriv, arrivando all’epilogo contro l’eterna rivale Arcella. Complici alcune assenze per infortunio, a spuntarla sono purtroppo stati i pari età patavini (40-61). Ma la delusione è stata presto assorbita: il Montagnana ha do-minato il proprio girone della fase regionale, regolando squadre di rango come i Dolo Dolphins, Vittorio Veneto e San Bonifacio. Questo percorso di sole vittorie nella prima fase regionale ha consentto al Montagnana di accedere alle Final Four venete, che ter-

mineranno con l’assegnazione dell’ambito titolo di “Campione regionale”. Le avversa-rie ora sono Arcella (sì, sempre loro), Arilica Peschiera e Umana Reyer Venezia. Questo il roster: Alessio Miatton, Carlo Zanarotti, Gre-gorio Cortelazzo, Alessandro Pirondini, Filip-po Vascon, Luca Zaglia, Leonardo Paolieri, Edoardo Rossini, Fabio Gemmo, Alessandro Carraro, Giacomo Correzzola, Filippo Cesa-ro, Alessandro Frigo. Allenatore: Alessandro Comisso. Dirigenti: Gastaldo Gianfranco e Sofi a Dall’Aglio.

di Nicola Cesaro

Montagnana trionfa in Veneto

L’educandato San Benedetto (nella foto sopra) è campione nazionale di basket. La giovane rappresentativa

dell’istituto ha infatti partecipato alle re-centi Convittiadi in Sardegna, la rassegna giunta ormai alla sesta edizione che racco-glie tutti i convitti e gli educandati d’Italia. I ragazzi dell’educandato San Bendetto erano in tutto una quarantina e, al termi-ne della manifestazione, hanno raggiunto il secondo posto assoluto su ben 51 rap-presentative partecipanti. Le più grandi soddisfazioni sono arrivate nella categoria Basket Small, dove la squadra si è messa al collo la medaglia d’oro.

Gran parte dei ragazzi giocano sta-bilmente in squadre locali (Montagnana e Cologna Veneta), e partecipano ai la-boratori sportivi del San Benedetto, dove da anni collabora stabilmente la Pallacane-stro Montagnana. Venendo ai risultati, gli studenti montagnanesi hanno dominato

il girone di qualifi cazione, vincendo con Palermo (73-8), Lovere (55-12) e Verona (61-4). Nei quarti di fi nale hanno elimina-to invece Milano e Cagliari, spuntandola poi nettamente anche in fi nale contro Udi-ne. Questa la squadra campione d’Italia: Mattia Brocco, Massimiliano Castagna, Emanuele Frigo, Filippo Imboccioli, Camilla Mingardo, Diego Pantano (capitano), Anna Pusceddu, Dario Romito, Paolo Vettorello. Responsabili: Cinzia Businaro, Giovanna Gelain, Angela Scannella, Loris Pirondini, Renzo Chiarelli e Antonella Paggiola. Tutte le squadre dell’educandato si sono comun-que ben comportate, accedendo quasi tutte ai quarti di fi nale: il calcio a 5 è uscito ai rigori (21-20, dopo 17 rigori consecutivi!), il volley femminile ha sfi orato per un soffi o le semifi nali. Gli alunni che hanno parteci-pato alle Convittiadi sono stati selezionati in base rendimento scolastico, condotta e capacità sportivo-motorie.

La giovane rappresentativa ha partecipato alle ConvitiadiEDUCANDATO SAN BENDETTO TRIONFAAI CAMPIONATI NAZIONALI DI BASKET

N.C.

Pallacanestro Storico risultato per la formazione Under 17 allenata da Comisso

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

La formazione Under 17 della Pallacanestro Montagnana

161616

HOCKEY

L’hockey della Sculdascia porta a casa l’ennesimo successo. L’Ht Merlara

è campione nazionale per la categoria Under 14. La Bassa Padovana guadagna dunque lo prezioso scudet-tino di categoria. L’ambito alloro è arrivato grazie al successo nella fi nale per il primo posto contro l’Ht Valchisone (4-3 al termine di una gara molto emozionante e combattuta). In virtù di questa vittoria, l’Ht Merlara è campione d’Italia di hockey su prato nella categoria Under 14 maschile. A Castello d’Agogna (Pavia) la squadra veneta aveva conquistato l’accesso alla fi nale grazie a due successi e a una sconfi tta, maturata solo agli shoot out (5-6 con l’Ht Bologna, poi al quinto posto nel tor-neo, grazie al 4-2 sul CUS Pisa). La corazzata merlarese ha chiuso con un bottino di ben 26 gol segnati in quattro incontri. Eccellente anche il torneo del Valchisone: la squadra di Villar Perosa aveva raggiunto la fi nale con un percorso senza macchia, fatto di tre vittorie in altrettante gare del girone A (contro Cernusco, Pisa e Amsicora). Insomma, l’epilogo fi nale non era poi così scontato. Al terzo posto si è qualifi cato il sodalizio sardo, che nella fi nalina per il “bronzo” ha battuto i padroni di casa della PiùUnica Paolo Bonomi per 2-0. Settimo posto per Cernusco, 5-1 sul Cus Messina nella fi nalina per evitare l’ultima piazza. Questi gli atleti impegnati nelle fi nali pavesi: Sebastiano Maneo, Enrico Ercolini, Riccardo Formaggio, Marco Furlan, Nicola Missaglia, Nicola Carazzato, Lorenzo Rosa, Edoardo Francescon, Filipo Faggion, Francesco Faggion, Pietro Lago, Manuel Bianchin. Allenatori: Emanuele ed Ulisse Missaglia. L’Ht Merlara, dal 2007, vanta già tre fi nali nazionali Under 14 e due Coppe Veneto Indoor, oltre a vari trofei vinti.

HT MERLARA UNDER 14CAMPIONE NAZIONALE

N.C.

I ragazzi dell’Ht Merlara

15Sport

Verso le Olimpiadi Il giovane atleta padovano vanta una lunga serie di vittorie

E’ il campione nazionale di tennis tavolo per diversamente abili e porta il vessillo della bassa padovana. Primo in Italia,

quarto in Europa e settimo nel mondo. Uno di quelli che il ping pong ce l’ha nel sangue. Andrea Borgato, 39 anni, residente a Sole-sino, sarà ad agosto, alle olimpiadi di Londra. Obiettivo, portare a casa una medaglia.

Niente da dire. Devi essere una freccia con le racchette.

“In effetti mi viene abbastanza naturale. Diciamo che ho iniziato da ragazzo e non ho mai perso la passione. Ma è stato grazie all’as-sociazione H81 di Vicenza che ho fatto il salto di qualità”.

Chi ti ha portato al livello professioni-stico?

“Devo praticamente tutto al coach Giovan-ni Bruttomesso e alla pluricampionessa Valeria Zorzetto che mi hanno trasmesso moltissimo. E’ più o meno dal 2006 che mi alleno con costanza e dedizione”.

Qual è stato il primo torneo importan-te?

“Ricordo un torneo in Austria nel 2007 dove ho preso la mia prima medaglia di bronzo. E poi da li ne sono seguite altre e ho migliorato le mie performance. Nel 2009 sono stato convocato in nazionale come riserva per i campionati europei. Devo aver fi gurato bene, perchè poi sono passato titolare e ho vinto una medaglia di bronzo in team...”.

Hai avuto qualche soddisfazione parti-colare?

“Direi di si... agli europei di Spalato nell’ottobre 2011. Ai quarti di fi nale ho bat-tuto il campione del mondo e mi sono piaz-zato quarto in Europa. Un risultato che non mi aspettavo. Inoltre per il team, abbiamo con-quistato un bronzo sconfi ggendo l’Ungheria in una partita decisiva”.

Sei una macchina. Hai altri titoli o me-daglie da snocciolare?

“Beh si... agli assoluti italiani del 2012 ho vinto la medaglia d’oro di categoria e sono arrivato nei primi 8 all’open”.

Bene, ma... cos’è l’open?“Per quanto riguarda i diversamente abili,

ci sono dieci categorie di invalidità. Dalla 1 alla 5 signifi ca che l’atleta è in carrozzina e più vai su, più diminuisce l’invalidità. Ovviamente le partite vengono divise per categoria. Quindi ci si scontra con atleti di pari categoria. Tranne nel caso dell’open, in cui non si fa questa distinzio-ne. Io rientro nella prima categoria, perciò in questo tipo di sfi da diventa tutto più diffi cile”.

Come e quando ti alleni?“Premesso che devo conciliare lavoro e

allenamento, vado due volte a settimana a Vicenza. Riscaldamento con qualche scambio e poi si ripetono schemi di partita. Quando ci si avvicina ai tornei si aggiunge anche qualche match a fi ne allenamento. Poi però a casa fac-cio un po’ di lavoro con pesi elastici, bastoni di legno e attrezzi vari. Ovviamente ho un tavolo

da ping-pong perciò mi alleno facendo servizi per un’oretta o due”.

Sei pronto per le olimpiadi?“Ci stiamo allenando duramente anche se

c’è ancora un po’ di tempo. Le competizioni inizieranno il 30 agosto a Londra, prima con le sfi de singolari e poi con quelle in team”.

Qual è il tuo prossimo obiettivo?“Spero di fare bene e di portare a casa un

terzo posto. La medaglia di bronzo sarebbe un grandissimo risultato!”

A chi dedichi le vittorie che hai ottenu-to?

“Senza dubbio a mia madre e mia sorel-la che mi sostengono da sempre. Ma anche alla fi ducia della federazione e ai tecnici della nazionale Alessandro Arcigli e Donato Gallo”.

di Emanuele Masiero

Il campione nazionale di tennis tavolo per diversamente abilivuole conquistare una medaglia

Andrea Borgato vola a Londra

Andrea Borgato, 39 anni, esulta dopo la vittoria

Non solo una gara agonistica di primo livello ma soprattutto una grande occasione di incontro e di

festa per Padova e provincia. Il keniano Robert Kwambai, 26 anni, esordiente è il vincitore della 13ma edizione della Maratona di Sant’Antonio, con 2 ore 9’ 14”. Secondo è arrivato Ben Kipruto Chebet, anch’egli keniota ma già vinci-tore della maratona padovana. Al terzo posto il brasialiano Roberto Paulo Paula. Al femminile sigillo di Marily Dos Santos, la brasiliana è prima in 2h31’55”, piu staccate le altre con la keniana Frida Domongole seconda in 2h34’49” e l’etiope Melkadu Yado Elfnesh terza in 2h36’43”. Nelle Handbike vince Alex Zanardi (1h04’26”)

Gli atleti sono partiti alle 8,45 da Campodarsego e hanno attraversato i Paesi dello storico graticolato romano (Reschigliano, Borgoricco, Massanza-go, Camposampiero, Santa Giustina in Colle e San Giorgio delle Pertiche) per riprendere poi il percorso classico lungo la Statale del Santo e giungere nella piazza più grande d’Europa, Prato della Valle. Un appuntamento caratteristico ed immancabile, un successo.

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Page 19: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

15Sport

Verso le Olimpiadi Il giovane atleta padovano vanta una lunga serie di vittorie

E’ il campione nazionale di tennis tavolo per diversamente abili e porta il vessillo della bassa padovana. Primo in Italia,

quarto in Europa e settimo nel mondo. Uno di quelli che il ping pong ce l’ha nel sangue. Andrea Borgato, 39 anni, residente a Sole-sino, sarà ad agosto, alle olimpiadi di Londra. Obiettivo, portare a casa una medaglia.

Niente da dire. Devi essere una freccia con le racchette.

“In effetti mi viene abbastanza naturale. Diciamo che ho iniziato da ragazzo e non ho mai perso la passione. Ma è stato grazie all’as-sociazione H81 di Vicenza che ho fatto il salto di qualità”.

Chi ti ha portato al livello professioni-stico?

“Devo praticamente tutto al coach Giovan-ni Bruttomesso e alla pluricampionessa Valeria Zorzetto che mi hanno trasmesso moltissimo. E’ più o meno dal 2006 che mi alleno con costanza e dedizione”.

Qual è stato il primo torneo importan-te?

“Ricordo un torneo in Austria nel 2007 dove ho preso la mia prima medaglia di bronzo. E poi da li ne sono seguite altre e ho migliorato le mie performance. Nel 2009 sono stato convocato in nazionale come riserva per i campionati europei. Devo aver fi gurato bene, perchè poi sono passato titolare e ho vinto una medaglia di bronzo in team...”.

Hai avuto qualche soddisfazione parti-colare?

“Direi di si... agli europei di Spalato nell’ottobre 2011. Ai quarti di fi nale ho bat-tuto il campione del mondo e mi sono piaz-zato quarto in Europa. Un risultato che non mi aspettavo. Inoltre per il team, abbiamo con-quistato un bronzo sconfi ggendo l’Ungheria in una partita decisiva”.

Sei una macchina. Hai altri titoli o me-daglie da snocciolare?

“Beh si... agli assoluti italiani del 2012 ho vinto la medaglia d’oro di categoria e sono arrivato nei primi 8 all’open”.

Bene, ma... cos’è l’open?“Per quanto riguarda i diversamente abili,

ci sono dieci categorie di invalidità. Dalla 1 alla 5 signifi ca che l’atleta è in carrozzina e più vai su, più diminuisce l’invalidità. Ovviamente le partite vengono divise per categoria. Quindi ci si scontra con atleti di pari categoria. Tranne nel caso dell’open, in cui non si fa questa distinzio-ne. Io rientro nella prima categoria, perciò in questo tipo di sfi da diventa tutto più diffi cile”.

Come e quando ti alleni?“Premesso che devo conciliare lavoro e

allenamento, vado due volte a settimana a Vicenza. Riscaldamento con qualche scambio e poi si ripetono schemi di partita. Quando ci si avvicina ai tornei si aggiunge anche qualche match a fi ne allenamento. Poi però a casa fac-cio un po’ di lavoro con pesi elastici, bastoni di legno e attrezzi vari. Ovviamente ho un tavolo

da ping-pong perciò mi alleno facendo servizi per un’oretta o due”.

Sei pronto per le olimpiadi?“Ci stiamo allenando duramente anche se

c’è ancora un po’ di tempo. Le competizioni inizieranno il 30 agosto a Londra, prima con le sfi de singolari e poi con quelle in team”.

Qual è il tuo prossimo obiettivo?“Spero di fare bene e di portare a casa un

terzo posto. La medaglia di bronzo sarebbe un grandissimo risultato!”

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di Emanuele Masiero

Il campione nazionale di tennis tavolo per diversamente abilivuole conquistare una medaglia

Andrea Borgato vola a Londra

Andrea Borgato, 39 anni, esulta dopo la vittoria

Non solo una gara agonistica di primo livello ma soprattutto una grande occasione di incontro e di

festa per Padova e provincia. Il keniano Robert Kwambai, 26 anni, esordiente è il vincitore della 13ma edizione della Maratona di Sant’Antonio, con 2 ore 9’ 14”. Secondo è arrivato Ben Kipruto Chebet, anch’egli keniota ma già vinci-tore della maratona padovana. Al terzo posto il brasialiano Roberto Paulo Paula. Al femminile sigillo di Marily Dos Santos, la brasiliana è prima in 2h31’55”, piu staccate le altre con la keniana Frida Domongole seconda in 2h34’49” e l’etiope Melkadu Yado Elfnesh terza in 2h36’43”. Nelle Handbike vince Alex Zanardi (1h04’26”)

Gli atleti sono partiti alle 8,45 da Campodarsego e hanno attraversato i Paesi dello storico graticolato romano (Reschigliano, Borgoricco, Massanza-go, Camposampiero, Santa Giustina in Colle e San Giorgio delle Pertiche) per riprendere poi il percorso classico lungo la Statale del Santo e giungere nella piazza più grande d’Europa, Prato della Valle. Un appuntamento caratteristico ed immancabile, un successo.

ATLETICA

Maratona di Sant’AntonioUNA GRANDE FESTALUNGA 42 KM

M.G.M.

171717Sport

Lò by Lovable - C.C. LandoCONSELVE (PD)Via dell’Industria, 2Tel. 049 535 2900

ESTE - (PD) Via G. Matteotti, 26

Tel. 0429 3405 Fax 0429 2014

Page 20: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

8

VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

Stando ai dati diffusi dall’Osservatorio sul mercato del lavoro relativo alla provincia di Padova, emerge chia-ramente una situazione non proprio rosea del livello

occupazionale nel territorio della provincia patavina. Quello che si può senz’altro affermare è che la crisi economica e fi nanziaria, inizia-ta negli Stati Uniti nel lontano 2008, è riuscita a colpire pesantemente anche il nostro paese, soprattutto in quest’anno corrente, ovvero il 2012. Le profonde ripercussioni economiche che la stagnazione dei mercati mondiali ha causato, si sono tradotte in disoccupazione, saturazione del commercio, e un dilagante utilizzo degli ammortizzatori sociali, sia da parte delle imprese ed aziende private che da parte dello Stato italiano. Come appena detto, il 2011 è stato segnato da una brusca frenata della produzione industriale che si è inse-rita in un periodo di incertezza delle maggiori piazze affari europee (Parigi, Londra, Francoforte, Milano) e di tensioni di liquidità e credito a cui sono state esposte le imprese padovane.

La generalità delle aziende padovane non riusciva a su-perare i tre mesi di orizzonte ordini verso fi ne anno 2011, ed anche la domanda di esportazione estera risultava in net-to calo. Tuttavia le imprese manifatturiere padovane sono

riuscite a mantenere, anche nelle previsioni per i primi mesi del 2012, un certo livello di stabilità verso il loro patrimonio occupazionale. Nei primi due mesi di quest’anno, infatti, si è registrato una continuità nella moderazione del ricor-

so agli ammortizzatori sociali, seppure con minore intensità, e ciò fa risaltare la possibilità di incidere maggiormente nella situazione attuale di imperante crisi economica nel territorio della pro-vincia di Padova.

Volendo fare una breve analisi della situazione del mondo del lavoro, relativa all’anno 2011, della provincia del territorio padovano, il saldo occupa-zionale del lavoro dipendente e parasu-bordinato nelle aziende padovane nel 2011 è consistito in una perdita totale di 803 posti di lavoro. Il dettaglio setto-riale del saldo occupazionale indica un aggravamento delle perdite nell’industria (in particolare per tessile, meccanica, chimica e costruzioni) e una contemporanea severa perdita di slancio per il terziario (turismo, terziario avanzato, servizi professionali, istruzione innanzitutto).

“Alcuni settori invece, - afferma Massimiliano Barinson, assessore porvinciale al lavoro - che risultano centrali nell’e-

conomia padovana, sono riusciti a non farsi infl uenzare più di tanto dalla crisi economica e sono la metallurgia-compo-nentistica, l’elettronica, la logistica e i servizi di vigilanza e di pulizia rivolti alle imprese. Alcune indicazioni hanno sot-tolineato come la domanda occupazionale ha potuto essere in parte sostenuta da parte di imprese inserite in dinamiche di esportazione in risposta alla ancora crescente domanda estera. L’unico dato positivo dell’anno 2011 riguarda la sensibile crescita delle assunzioni a tempo indeterminato standard (+7,3%)”.

I dati di assunzione, invece, relativi al primo bimestre 2012 derivano dall’analisi delle assun-zioni a termine poste in essere a di-cembre rispetto alla loro durata teorica. I settori più in diffi coltà nel Padovano sono comunque quello dell’edilizia e dei trasporti che risentono molto l’aumento continuo del carburante. Le

piccole e medie imprese della provincia di Padova, che sono l’ossatura non solo del nostro sistema economico, ma anche quella del lavoro privato in Italia, hanno capito che, per po-ter rispondere in maniera effi cace alle sfi de dettate dalla crisi economica mondiale, la loro scelta deve puntare soprattutto sulla qualità, l’innovazione e l’internazionalizzazione del made in Italy.

di Manuel Glauco Matetich

L’anno scorso persi 803 posti di lavoro, peròaumentano le assunzioni a tempo indeterminato

Osservatorio del mercato del lavoro Diffi coltà per edilizia, trasporti e servizi

L’occupazione arrancatra segnali contrastanti In questi mesi

è stato fatto un uso dilagante degli ammortizzatori sociali

L’assessore al lavoro Barison:“Alcuni settorisono riusciti arestare in attivo”

Un aspetto positivo che emerge dalla ricerca dell’Osservatorio sul mondo del lavoro nella provincia di Pado-

va, arriva dalla richiesta, decisamente in calo, di ammortizzatori sociali da parte delle imprese padovane. Il primo bimestre del 2012, infatti, ha registrato un -26% di domande, un esito tra i migliori nella regione Veneto. La Cassa integrazione ordinaria nei primi due mesi del 2012 ha confermato la tendenza riduttiva, seppure a ritmo attenuato, pari al -13%. Se si prende a confronto il 2011, il dato risulta realmente inferiore, suffragando in questo modo un netto ridimensionamento del tasso effettivo utilizzato delle ore di cassa integrazione. E’ in atto una vera contrazione dell’uso degli ammortizzatori sociali, eccetto la cassa in deroga che vie-ne utilizzata per le piccole aziende sotto i 15 dipendenti.

A Padova -26% di domande

CASSA INTEGRAZIONEFINALMENTE IN CALO

M.G.M.

Sottoscritto a Venezia da 21 categorie il Patto per il Veneto che prevede la somma di un miliardo e duecento milioni di euro di stanziamenti per tentare di arginare la crisi veneta e favorire la ripresa economica. Questo patto è il frutto del lavoro di una forte squadra

ha commentato Roberto Bazzarello (in foto), rappresentante di Anci Veneto (Associazione Nazionale Comuni Italiani) che ha partecipato come rappresentante dei Comuni alla realiz-zazione del Patto. “I Comuni sono gli enti più vicini ai cittadini perché ogni giorno i Sindaci si trovano ad essere i primi ai quali le persone in diffi coltà si rivolgono per chiedere aiuto e le parole non bastano più, servono concretezze. - spiega Bazzarello - Il “tavolo anticrisi” e che vuole essere la task force che lavora per rilanciare l’economia veneta. Il lavoro è stato

complesso, dopo un anno di incontri bisognava essere concreti e mettere in campo le misure che avevamo studiato insieme per dare risposte ai giovani, alle famiglie e alle imprese colpite dalla crisi che si aspettano dalla politica una risposta veloce. Il documento fi nale non contiene solo i singoli interventi ma anche le risorse e le tempistiche di attuazione. Il patto sottoscritto permette di movimentare oltre 1,2 milioni di euro per dare risposte ai 150 mila disoccupati, a quel giovane su 4 che è senza lavoro, alle imprese. Tra le voci più importanti 10 milioni di euro sono destinati a rafforzare il primato turistico del Veneto verso indirizzi sostenibili, 16 sono riservati a un fondo per la ricerca e innovazione, 30 per il reinserimento dei lavoratori in cassa integrazione e 11 milioni a sostegno dell’imprenditoria “. M.G.M.

CRISI, ECCO IL PATTO BAZZARELLO (ANCI VENETO): 1,2 MILIARDI PER IL LAVORO

Le esportazioniall’estero fannola differenzae segnano unadecisa ripresa

9Spazi aperti

Con il ricorso dei Comuni di Este e Baone, il Revamping ha subito un altro stop. Un progetto ormai diventato una telenovela a puntate che continua a dividere il

mondo sociale e politico. Abbiamo chiesto ai primi cittadini dei due Comuni che hanno vinto il ricorso di spiegarci il motivo della loro scelta. Giancarlo Piva, sindaco di Este: “Abbiamo subito espresso soddisfazione per la sentenza perchè in sostanza ci da ragione. Segno che in realtà non stavamo dicendo fesserie. Al tempo stesso però siamo mol-to preoccupati per la grave situazione occupazionale. La priorità ora è quella”.

Perchè avete presentato il ricorso?“Primo perchè non sono stati valutati gli aspetti pae-

saggistici del territorio e non siamo stati minimamente coin-volti. Un impianto del genere non può essere una questione che riguarda solo Monselice perchè si trova entro i confi ni comunali”.

Quindi cosa proponete?“Serve subito un piano quadro sui cementifi ci. Al di

là del Revamping bisogna discutere del futuro del nostro territorio. Senza tralasciare il problema occupazionale”.

E della sentenza cosa ci dice?

“Mi pare chiaro che punti il dito contro il Parco Colli. Senza contare che all’epoca, la Presidente della Provincia ha palesemente ignorato il parere negativo della commis-sione tecnica. Teniamo presente che sul Parco potrebbe esserci un’ipotesi di abuso d’uffi cio. Non vogliamo fare giustizialismo, ma è pur sempre un aspetto da non sot-tovalutare....”.

A questo punto cosa chiedete?“Essenzialmente due cose molto importanti..”..Via con la prima...“Problema paesaggistico: l’impatto dei mezzi pesanti

non riguarda solo Monselice. I camion transitano anche attraverso il Comune di Este. I cittadini non hanno forse il diritto di essere tutelati?”

E la seconda?“Problema inquinamento: ci siamo sempre battuti

per la tutela della salute. Si dice che grazie al Revamping, l’impianto inquinerà meno. Questo è vero, ma teniamo presente che da 9,7 tonnellate all’anno di polveri passe-remo a 6,7 tonnellate. Non uscirà mica aria purifi cata! Avevamo chiesto che fossero imposti almeno i limiti degli inceneritori...”.

E adesso?“Ad oggi si dice che l’impianto è incompatibile con

il territorio. Basti pensare che davanti ad una torre di 90 metri passerebbe l’anello ciclabile dei Colli. Vi sembra una cosa possibile? E’ una situazione che sfi ora il ridicolo”.

Quindi cosa prospettate?“Dobbiamo metterci subito attorno ad un tavolo, que-

sta volta tutti insieme, e trovare percorsi alternativi concreti e credibili. Il problema occupazionale va risolto subito”.

Passiamo la parola a Francesco Corso, primo cittadino di Baone.

Cosa ne pensa della sentenza? “Siamo molto soddisfatti. Di fatto, il Tar ha riconosciu-

to le nostre ragioni punto per punto”.Quindi cosa cambia?“Ora abbiamo fi nalmente la possibilità di far valere

le nostre ragioni e di difendere il territorio dove viviamo.

Come sindaci avevamo il dovere di tutelare i nostri cittadi-ni. Pensare che il Revamping riguardi solo Monselice è una forzatura incredibile. Basti pensare che Italcementi si trova a soli 450 metri dal Comune di Baone”.

Adesso cosa vi aspettate?“Dobbiamo tenere presente che anche da parte della

Provincia c’è stato un atteggiamento di poco rispetto nei confronti del Tar. Ora bisogna partire dal fatto che il livello di inquinamento è comunque molto alto anche post Re-vamping. Senza contare che non ci sono ancora soluzioni alternative per la viabilità”.

Come intendete agire?“Questo progetto condiziona lo sviluppo del territorio

per i prossimi 30 anni e non è coerente con l’area in cui in-siste. Chiediamo a tutte le parti in causa, di sedersi attorno ad un tavolo per ripensare immediatamente al futuro del territorio e dei lavoratori”.

Nuovo stop al piano di riconversionePiva: “Un simile intervento non puòriguardare solamente Monselice”

Battaglia legale Accolto il ricorso presentato dai due Comuni contro il progetto dello stabilimento Italcementi

Revamping, Este e Baone la spuntano

Un dettaglio del progettodi Revamping nello stabilimento Italcementidi Monselice, la battaglialegale registra una nuova puntata a favore dei sindaci di Este e Baone

“Ora la nostrapreoccupazioneprincipaleè il destinodei lavoratori”

Il Tar dà ragione ai Comuni di Este e Bao-ne sui procedimenti di autorizzazione al revamping, l’intervento di “restauro” del-

la cementeria di Italcementi. Este e Baone avevano fatto ricorso di fronte all’assenso dato al progetto da Parco e Provincia. Il tri-bunale amministrativo veneto ha annullato l’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Parco Colli il 13 dicembre 2010 e la delibera 316 della giunta della Provincia di Padova, approvata il 29 dicembre 2010 e che dava giudizio di compatibilità ambien-tale per il progetto. “Il collegio osserva che il progetto autorizzato si pone in contrasto con le norme di tutela del Piano Ambienta-le” si legge nel dispositivo del Tar (il numero 651), che ricorda come “il primo comma dell’articolo 19 del Piano stabilisce che le cementerie non possono essere ubicate all’interno del perimetro del Parco”.

Il tribunale sottolinea inoltre come inter-venti del genere non possano essere avviati solo “sulla base dell’avvenuta stipula delle convenzioni”.

Viene poi evidenziato un paradosso: “Con l’autorizzazione paesaggistica si afferma che l’intervento autorizzato è in-compatibile con la tutela del paesaggio, ma diventa compatibile se la durata del ciclo produttivo conseguente all’intervento viene limitata a 28 anni”. Contestualmente, il tri-bunale ha condannato il Parco Colli al paga-mento delle spese processuali (per un totale di 4 mila euro) a favore dei ricorrenti e ha chiesto la trasmissione della sentenza alla Procura di Padova, “ai fi ni di della verifi ca se l’illegittimo rilascio dell’autorizzazione paesaggistica impugnata abbia comportato la commissione di reati, in specie di abuso d’uffi cio”.

IL TAR VENETO CANCELLA LE DELIBERE

Nicola Cesaro

di Emanuele Masiero

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Page 21: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

Stando ai dati diffusi dall’Osservatorio sul mercato del lavoro relativo alla provincia di Padova, emerge chia-ramente una situazione non proprio rosea del livello

occupazionale nel territorio della provincia patavina. Quello che si può senz’altro affermare è che la crisi economica e fi nanziaria, inizia-ta negli Stati Uniti nel lontano 2008, è riuscita a colpire pesantemente anche il nostro paese, soprattutto in quest’anno corrente, ovvero il 2012. Le profonde ripercussioni economiche che la stagnazione dei mercati mondiali ha causato, si sono tradotte in disoccupazione, saturazione del commercio, e un dilagante utilizzo degli ammortizzatori sociali, sia da parte delle imprese ed aziende private che da parte dello Stato italiano. Come appena detto, il 2011 è stato segnato da una brusca frenata della produzione industriale che si è inse-rita in un periodo di incertezza delle maggiori piazze affari europee (Parigi, Londra, Francoforte, Milano) e di tensioni di liquidità e credito a cui sono state esposte le imprese padovane.

La generalità delle aziende padovane non riusciva a su-perare i tre mesi di orizzonte ordini verso fi ne anno 2011, ed anche la domanda di esportazione estera risultava in net-to calo. Tuttavia le imprese manifatturiere padovane sono

riuscite a mantenere, anche nelle previsioni per i primi mesi del 2012, un certo livello di stabilità verso il loro patrimonio occupazionale. Nei primi due mesi di quest’anno, infatti, si è registrato una continuità nella moderazione del ricor-

so agli ammortizzatori sociali, seppure con minore intensità, e ciò fa risaltare la possibilità di incidere maggiormente nella situazione attuale di imperante crisi economica nel territorio della pro-vincia di Padova.

Volendo fare una breve analisi della situazione del mondo del lavoro, relativa all’anno 2011, della provincia del territorio padovano, il saldo occupa-zionale del lavoro dipendente e parasu-bordinato nelle aziende padovane nel 2011 è consistito in una perdita totale di 803 posti di lavoro. Il dettaglio setto-riale del saldo occupazionale indica un aggravamento delle perdite nell’industria (in particolare per tessile, meccanica, chimica e costruzioni) e una contemporanea severa perdita di slancio per il terziario (turismo, terziario avanzato, servizi professionali, istruzione innanzitutto).

“Alcuni settori invece, - afferma Massimiliano Barinson, assessore porvinciale al lavoro - che risultano centrali nell’e-

conomia padovana, sono riusciti a non farsi infl uenzare più di tanto dalla crisi economica e sono la metallurgia-compo-nentistica, l’elettronica, la logistica e i servizi di vigilanza e di pulizia rivolti alle imprese. Alcune indicazioni hanno sot-tolineato come la domanda occupazionale ha potuto essere in parte sostenuta da parte di imprese inserite in dinamiche di esportazione in risposta alla ancora crescente domanda estera. L’unico dato positivo dell’anno 2011 riguarda la sensibile crescita delle assunzioni a tempo indeterminato standard (+7,3%)”.

I dati di assunzione, invece, relativi al primo bimestre 2012 derivano dall’analisi delle assun-zioni a termine poste in essere a di-cembre rispetto alla loro durata teorica. I settori più in diffi coltà nel Padovano sono comunque quello dell’edilizia e dei trasporti che risentono molto l’aumento continuo del carburante. Le

piccole e medie imprese della provincia di Padova, che sono l’ossatura non solo del nostro sistema economico, ma anche quella del lavoro privato in Italia, hanno capito che, per po-ter rispondere in maniera effi cace alle sfi de dettate dalla crisi economica mondiale, la loro scelta deve puntare soprattutto sulla qualità, l’innovazione e l’internazionalizzazione del made in Italy.

di Manuel Glauco Matetich

L’anno scorso persi 803 posti di lavoro, peròaumentano le assunzioni a tempo indeterminato

Osservatorio del mercato del lavoro Diffi coltà per edilizia, trasporti e servizi

L’occupazione arrancatra segnali contrastanti In questi mesi

è stato fatto un uso dilagante degli ammortizzatori sociali

L’assessore al lavoro Barison:“Alcuni settorisono riusciti arestare in attivo”

Un aspetto positivo che emerge dalla ricerca dell’Osservatorio sul mondo del lavoro nella provincia di Pado-

va, arriva dalla richiesta, decisamente in calo, di ammortizzatori sociali da parte delle imprese padovane. Il primo bimestre del 2012, infatti, ha registrato un -26% di domande, un esito tra i migliori nella regione Veneto. La Cassa integrazione ordinaria nei primi due mesi del 2012 ha confermato la tendenza riduttiva, seppure a ritmo attenuato, pari al -13%. Se si prende a confronto il 2011, il dato risulta realmente inferiore, suffragando in questo modo un netto ridimensionamento del tasso effettivo utilizzato delle ore di cassa integrazione. E’ in atto una vera contrazione dell’uso degli ammortizzatori sociali, eccetto la cassa in deroga che vie-ne utilizzata per le piccole aziende sotto i 15 dipendenti.

A Padova -26% di domande

CASSA INTEGRAZIONEFINALMENTE IN CALO

M.G.M.

Sottoscritto a Venezia da 21 categorie il Patto per il Veneto che prevede la somma di un miliardo e duecento milioni di euro di stanziamenti per tentare di arginare la crisi veneta e favorire la ripresa economica. Questo patto è il frutto del lavoro di una forte squadra

ha commentato Roberto Bazzarello (in foto), rappresentante di Anci Veneto (Associazione Nazionale Comuni Italiani) che ha partecipato come rappresentante dei Comuni alla realiz-zazione del Patto. “I Comuni sono gli enti più vicini ai cittadini perché ogni giorno i Sindaci si trovano ad essere i primi ai quali le persone in diffi coltà si rivolgono per chiedere aiuto e le parole non bastano più, servono concretezze. - spiega Bazzarello - Il “tavolo anticrisi” e che vuole essere la task force che lavora per rilanciare l’economia veneta. Il lavoro è stato

complesso, dopo un anno di incontri bisognava essere concreti e mettere in campo le misure che avevamo studiato insieme per dare risposte ai giovani, alle famiglie e alle imprese colpite dalla crisi che si aspettano dalla politica una risposta veloce. Il documento fi nale non contiene solo i singoli interventi ma anche le risorse e le tempistiche di attuazione. Il patto sottoscritto permette di movimentare oltre 1,2 milioni di euro per dare risposte ai 150 mila disoccupati, a quel giovane su 4 che è senza lavoro, alle imprese. Tra le voci più importanti 10 milioni di euro sono destinati a rafforzare il primato turistico del Veneto verso indirizzi sostenibili, 16 sono riservati a un fondo per la ricerca e innovazione, 30 per il reinserimento dei lavoratori in cassa integrazione e 11 milioni a sostegno dell’imprenditoria “. M.G.M.

CRISI, ECCO IL PATTO BAZZARELLO (ANCI VENETO): 1,2 MILIARDI PER IL LAVORO

Le esportazioniall’estero fannola differenzae segnano unadecisa ripresa

9Spazi aperti

Con il ricorso dei Comuni di Este e Baone, il Revamping ha subito un altro stop. Un progetto ormai diventato una telenovela a puntate che continua a dividere il

mondo sociale e politico. Abbiamo chiesto ai primi cittadini dei due Comuni che hanno vinto il ricorso di spiegarci il motivo della loro scelta. Giancarlo Piva, sindaco di Este: “Abbiamo subito espresso soddisfazione per la sentenza perchè in sostanza ci da ragione. Segno che in realtà non stavamo dicendo fesserie. Al tempo stesso però siamo mol-to preoccupati per la grave situazione occupazionale. La priorità ora è quella”.

Perchè avete presentato il ricorso?“Primo perchè non sono stati valutati gli aspetti pae-

saggistici del territorio e non siamo stati minimamente coin-volti. Un impianto del genere non può essere una questione che riguarda solo Monselice perchè si trova entro i confi ni comunali”.

Quindi cosa proponete?“Serve subito un piano quadro sui cementifi ci. Al di

là del Revamping bisogna discutere del futuro del nostro territorio. Senza tralasciare il problema occupazionale”.

E della sentenza cosa ci dice?

“Mi pare chiaro che punti il dito contro il Parco Colli. Senza contare che all’epoca, la Presidente della Provincia ha palesemente ignorato il parere negativo della commis-sione tecnica. Teniamo presente che sul Parco potrebbe esserci un’ipotesi di abuso d’uffi cio. Non vogliamo fare giustizialismo, ma è pur sempre un aspetto da non sot-tovalutare....”.

A questo punto cosa chiedete?“Essenzialmente due cose molto importanti..”..Via con la prima...“Problema paesaggistico: l’impatto dei mezzi pesanti

non riguarda solo Monselice. I camion transitano anche attraverso il Comune di Este. I cittadini non hanno forse il diritto di essere tutelati?”

E la seconda?“Problema inquinamento: ci siamo sempre battuti

per la tutela della salute. Si dice che grazie al Revamping, l’impianto inquinerà meno. Questo è vero, ma teniamo presente che da 9,7 tonnellate all’anno di polveri passe-remo a 6,7 tonnellate. Non uscirà mica aria purifi cata! Avevamo chiesto che fossero imposti almeno i limiti degli inceneritori...”.

E adesso?“Ad oggi si dice che l’impianto è incompatibile con

il territorio. Basti pensare che davanti ad una torre di 90 metri passerebbe l’anello ciclabile dei Colli. Vi sembra una cosa possibile? E’ una situazione che sfi ora il ridicolo”.

Quindi cosa prospettate?“Dobbiamo metterci subito attorno ad un tavolo, que-

sta volta tutti insieme, e trovare percorsi alternativi concreti e credibili. Il problema occupazionale va risolto subito”.

Passiamo la parola a Francesco Corso, primo cittadino di Baone.

Cosa ne pensa della sentenza? “Siamo molto soddisfatti. Di fatto, il Tar ha riconosciu-

to le nostre ragioni punto per punto”.Quindi cosa cambia?“Ora abbiamo fi nalmente la possibilità di far valere

le nostre ragioni e di difendere il territorio dove viviamo.

Come sindaci avevamo il dovere di tutelare i nostri cittadi-ni. Pensare che il Revamping riguardi solo Monselice è una forzatura incredibile. Basti pensare che Italcementi si trova a soli 450 metri dal Comune di Baone”.

Adesso cosa vi aspettate?“Dobbiamo tenere presente che anche da parte della

Provincia c’è stato un atteggiamento di poco rispetto nei confronti del Tar. Ora bisogna partire dal fatto che il livello di inquinamento è comunque molto alto anche post Re-vamping. Senza contare che non ci sono ancora soluzioni alternative per la viabilità”.

Come intendete agire?“Questo progetto condiziona lo sviluppo del territorio

per i prossimi 30 anni e non è coerente con l’area in cui in-siste. Chiediamo a tutte le parti in causa, di sedersi attorno ad un tavolo per ripensare immediatamente al futuro del territorio e dei lavoratori”.

Nuovo stop al piano di riconversionePiva: “Un simile intervento non puòriguardare solamente Monselice”

Battaglia legale Accolto il ricorso presentato dai due Comuni contro il progetto dello stabilimento Italcementi

Revamping, Este e Baone la spuntano

Un dettaglio del progettodi Revamping nello stabilimento Italcementidi Monselice, la battaglialegale registra una nuova puntata a favore dei sindaci di Este e Baone

“Ora la nostrapreoccupazioneprincipaleè il destinodei lavoratori”

Il Tar dà ragione ai Comuni di Este e Bao-ne sui procedimenti di autorizzazione al revamping, l’intervento di “restauro” del-

la cementeria di Italcementi. Este e Baone avevano fatto ricorso di fronte all’assenso dato al progetto da Parco e Provincia. Il tri-bunale amministrativo veneto ha annullato l’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Parco Colli il 13 dicembre 2010 e la delibera 316 della giunta della Provincia di Padova, approvata il 29 dicembre 2010 e che dava giudizio di compatibilità ambien-tale per il progetto. “Il collegio osserva che il progetto autorizzato si pone in contrasto con le norme di tutela del Piano Ambienta-le” si legge nel dispositivo del Tar (il numero 651), che ricorda come “il primo comma dell’articolo 19 del Piano stabilisce che le cementerie non possono essere ubicate all’interno del perimetro del Parco”.

Il tribunale sottolinea inoltre come inter-venti del genere non possano essere avviati solo “sulla base dell’avvenuta stipula delle convenzioni”.

Viene poi evidenziato un paradosso: “Con l’autorizzazione paesaggistica si afferma che l’intervento autorizzato è in-compatibile con la tutela del paesaggio, ma diventa compatibile se la durata del ciclo produttivo conseguente all’intervento viene limitata a 28 anni”. Contestualmente, il tri-bunale ha condannato il Parco Colli al paga-mento delle spese processuali (per un totale di 4 mila euro) a favore dei ricorrenti e ha chiesto la trasmissione della sentenza alla Procura di Padova, “ai fi ni di della verifi ca se l’illegittimo rilascio dell’autorizzazione paesaggistica impugnata abbia comportato la commissione di reati, in specie di abuso d’uffi cio”.

IL TAR VENETO CANCELLA LE DELIBERE

Nicola Cesaro

di Emanuele Masiero

191919Spazi aperti

Page 22: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

11Noi e gli altri

Nell’ambito della seconda edizione del progetto “Un albero per la Vita”, la presidente della Provincia di Padova,

Barbara Degani, insieme al bassista trevigia-no dei Pooh, Red Canzian, ha consegnato gli alberelli ai bambini delle prime elementari. L’obiettivo principale di questo importante pro-getto ambientale è cer-care di sensibilizzare il più possibile i bambini e le loro famiglie ad amare la natura e la vegetazione che ci circonda.

“Voglio ringraziare innanzitutto - affer-ma la presidente Barbara Degani – tutte le persone che hanno preso parte sia alla conferenza che all’evento al teatro Geox, ed inoltre anche l’enorme lavoro fatto dalla Pro-vincia di Padova che ha creduto fortemente

nella realizzazione di questo ambizioso pro-getto ambientale. Abbiamo voluto insegnare agli alunni delle scuole primarie che si deve prestare più attenzione e più rispetto verso le piante e gli alberi, perché questi sono una

parte fondamentale ed essenziale della nostra vita. E grazie a quest’iniziativa be-nefi ca siamo riusciti a lavorare assieme e a coinvolgere le scuole

primarie della provincia di Padova in un progetto valido ed istruttivo”. L’evento si è tenuto nella mattinata dello scorso 9 mag-gio al Gran teatro Geox. Nonostate alcuni inconvenienti tecici, che comunque non han-no compromesso la giornata, erano presenti circa 14 scuole primarie provenienti da tutto il territorio padovano, con più di 510 stu-

denti iscritti alla prima elementare, ai quali è stato dato in dono un piccolo alberello, che li ha fatti diventare, in questo modo, responsabili in prima persona della piantina, con il compito di farla crescere, prendersene cura e imparare a conoscere i segreti della natura passo dopo passo.

Il programma si sviluppa nell’arco di tre anni scolastici in modo da permettere ai bimbi di studiare il ciclo di vita dell’albero e osservare come cambia nelle varie stagioni. Le piantine possono essere tenute in classe e portate a casa durante le festività. Alla fi ne del terzo anno gli alberi saranno pian-tati in uno spazio del Comune, nel giardino della scuola o in quello di casa. Nel frattem-po, i promotori dell’iniziativa, incontreranno docenti e bimbi per monitorare l’andamento del progetto. Il musicista dei Pooh, Red Can-zian, al termine dell’evento, ci ha rilasciato

un paio di dichiarazioni per spiegare al me-glio il profondo signifi cato e il vero messag-gio che si celano dietro a questo progetto culturale e scolastico.

“Abbiamo regalato a tutti i bambini un albero – ci racconta il musicista dei Pooh - con la speranza che crescendo possano diventare dei buoni tutori della natura. Ci piacerebbe che anche da grandi continuassero a preoccuparsi della natura e di tutti gli alberi del mondo, che sono essenziali per noi in quanto ci aiutano a vivere e a respirare.”

Una settimana dopo altri 400 studenti padovani hanno partecipato in Fiera a Pado-va alla giornata conclusiva del percorso di educazione alimentare promosso da Coldi-

retti e Camera di Commercio di Padova. La sana alimentazione si impara in

classe, anche divertendosi e giocando. L’oc-casione per conoscere l’origine dei prodotti alimentari, la loro stagionalità, le caratte-

ristiche e le qualità è venuta dal concorso per le scuole primarie e secondarie di primo grado padovane “Sce-gli, scatta e… mangia con gusto”.

Decine di classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado (elementari e me-die) padovane hanno raccontato la storia di una ricetta speciale e descritto i segreti per prepararla. I lavori sono stati corredati con le foto dei “protagonisti stagionali”, vale a dire gli ingredienti e i luoghi di produzione e vendita.

Il bassista trevigiano ha incontrato i bambinicon un invito a prendersi cura dell’ambiente

Coinvolte le scuole padovane Oltre 500 ragazzi alla festa conclusiva

Un albero per la vitafi rmato Red Canzian

Il musicista dei Pooh incontra i ragazzi di prima elementare

In quattrocentoospiti in Fieracon Coldirettiper imparare l’alimentazione sana

Il programma sisviluppa nell’arcodi tre anniscolastici e segueil ciclo dell’albero

di Manuel Glauco Matetich

24forChildren Il 22 e 23 giugno in Prato della Valle solidarietà in pista

Con l’arrivo dell’estate è tempo per i padovani di cominciare ad allenarsi in vista dell’ormai tradizionale appun-

tamento con lo sport e la solidarietà, che quest’anno raddoppia: dopo “Swim for children” e “Run for Children” arriva infatti “24forChildren”, 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto per entrare per la terza e quarta volta nel Guinness World Re-cords. La nuova sfi da a favore della Fondazio-ne Istituto di Ricerca Città della Speranza e dell’Associazione Santa Lucia per la coope-razione e lo sviluppo tra i popoli si terrà il 22 e 23 giugno in Prato della Valle a Padova.

Dalle ore 20 del 22 giugno alle ore 21 del 23 giugno si terranno dunque ben due tentativi di record: 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto. Per il primo record si cor-rerà la staffetta dei 100 metri sulla pista di atletica già inaugurata lo scorso anno da Run for Children. Gli atleti dovranno passarsi

il testimone per 12 ore consecutive: dalle ore 20 di venerdì 22 giugno alle ore 8 di sabato 23 giugno 2012. Il record da bat-tere è quello delle 2.395 persone che il 23 ottobre 2010, nello stadio Al-Yarmook di Gaza, hanno corso 100 metri a testa inin-terrottamente per 12 ore.

Per il secondo record, in Prato della Valle verrà attrezzata una piscina lunga 18 metri, ad una corsia, nella quale i nuotatori dovranno avvicendarsi

per 12 ore consecutive: dalle ore 9 alle ore 21 di sabato 23 giugno 2012. Dopo il record ottenuto da Swim for Children nel 2010 quest’anno una formula inedita per un nuovo tentativo: l’obiettivo sarà quello di portare in acqua almeno 2.515 persone, il 50 per cento più uno del record sulle 24 ore. Due i record da battere per aiutare al-trettante realtà che operano nel sociale. L’in-tero ricavato delle iscrizioni di 24forChildren

verrà infatti destinato alla realizzazione di progetti dedicati all’infanzia: i progetti di ri-cerca della Fondazione Istituto di Ricerca Pe-diatrica Città della Speranza e un progetto sanitario della missione di Suor Laura Girot-to ad Adua in Etiopia, attraverso l’Associa-zione Santa Lucia. Inaugurato il 6 maggio scorso, l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza è destinato a diventare il più grande polo europeo dedicato alla ricerca sulle malattie infantili: ospiterà i laboratori e i ricercatori del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova e darà spazio alle attività di ricerca scientifi ca di almeno 350 ricercatori. La Fondazione Città della Speranza si è impegnata a coprire tutte le

spese di gestione dell’edifi cio e a sostenere con almeno un milione di euro l’anno i pro-getti di ricerca pediatrica che si svolgeranno all’interno, grazie anche alla partecipazione di partner pubblici e privai. Attraverso l’Asso-ciazione Santa Lucia, 24forChildren sostiene invece uno dei progetti sanitari pediatrici che verranno realizzati nella missione di Suor Laura Girotto ad Adwa in Etiopia. Le suore della missione Kidane Mehret, assieme ad un gruppo di medici italiani volontari, hanno concepito un progetto ambizioso: la costru-zione di un centro ospedaliero che prevede circa 130 posti di degenza, diventando un punto di riferimento ancor più importante per la popolazione locale.

di Laura Organte

La terza edizione unisce le due discipline precedenti: nuoto e corsa, insieme per la ricerca

Staffetta dei record per salvare i bambiniLa presen-tazione dell’ini-ziativa di solidarietà del nuovo record del mondo per fi nanziare ricerca e coopera-zione

Altra novità che accompagna l’e-dizione 2012 della staffetta per la solidarietà è il concorso foto-

grafi co di 24forchildren, organizzato in collaborazione con Rce. Fotografi , aspiranti fotografi e amatori possono rappresentare in libera interpreta-zione il tema Run&Swim e inviare il loro lavoro a [email protected], riportando nome, cognome e numero di telefono, entro il 24 giugno.

Tutte le foto saranno pubbli-cate su www.rcefoto.com e nel sito www.24forchildren.it/pageFoto.php. Da quest’ultimo chiunque potrà votarle utilizzando il pulsante “mi pia-ce” di Facebook. Tra le 10 immagini più votate la Giuria sceglierà il vinci-tore. Ogni concorrente può partecipa-re con un massimo di 3 fotografi e in formato JPG della dimensione massima di 2MB. La premiazione del concorso avverrà in occasione della conferenza stampa fi nale di 24forchildren, mo-mento della consegna del ricavato della manifestazione alle associazioni benefi ciarie. Un altro modo per dare il proprio contributo solidale.

FOCUS

Premiate dieci immaginiCONCORSO FOTOGRAFICO PER LA SOLIDARIETÀ

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Dopo il successodelle precedentiedizioni, ora una nuova sfi da per i padovani

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Page 23: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

11Noi e gli altri

Nell’ambito della seconda edizione del progetto “Un albero per la Vita”, la presidente della Provincia di Padova,

Barbara Degani, insieme al bassista trevigia-no dei Pooh, Red Canzian, ha consegnato gli alberelli ai bambini delle prime elementari. L’obiettivo principale di questo importante pro-getto ambientale è cer-care di sensibilizzare il più possibile i bambini e le loro famiglie ad amare la natura e la vegetazione che ci circonda.

“Voglio ringraziare innanzitutto - affer-ma la presidente Barbara Degani – tutte le persone che hanno preso parte sia alla conferenza che all’evento al teatro Geox, ed inoltre anche l’enorme lavoro fatto dalla Pro-vincia di Padova che ha creduto fortemente

nella realizzazione di questo ambizioso pro-getto ambientale. Abbiamo voluto insegnare agli alunni delle scuole primarie che si deve prestare più attenzione e più rispetto verso le piante e gli alberi, perché questi sono una

parte fondamentale ed essenziale della nostra vita. E grazie a quest’iniziativa be-nefi ca siamo riusciti a lavorare assieme e a coinvolgere le scuole

primarie della provincia di Padova in un progetto valido ed istruttivo”. L’evento si è tenuto nella mattinata dello scorso 9 mag-gio al Gran teatro Geox. Nonostate alcuni inconvenienti tecici, che comunque non han-no compromesso la giornata, erano presenti circa 14 scuole primarie provenienti da tutto il territorio padovano, con più di 510 stu-

denti iscritti alla prima elementare, ai quali è stato dato in dono un piccolo alberello, che li ha fatti diventare, in questo modo, responsabili in prima persona della piantina, con il compito di farla crescere, prendersene cura e imparare a conoscere i segreti della natura passo dopo passo.

Il programma si sviluppa nell’arco di tre anni scolastici in modo da permettere ai bimbi di studiare il ciclo di vita dell’albero e osservare come cambia nelle varie stagioni. Le piantine possono essere tenute in classe e portate a casa durante le festività. Alla fi ne del terzo anno gli alberi saranno pian-tati in uno spazio del Comune, nel giardino della scuola o in quello di casa. Nel frattem-po, i promotori dell’iniziativa, incontreranno docenti e bimbi per monitorare l’andamento del progetto. Il musicista dei Pooh, Red Can-zian, al termine dell’evento, ci ha rilasciato

un paio di dichiarazioni per spiegare al me-glio il profondo signifi cato e il vero messag-gio che si celano dietro a questo progetto culturale e scolastico.

“Abbiamo regalato a tutti i bambini un albero – ci racconta il musicista dei Pooh - con la speranza che crescendo possano diventare dei buoni tutori della natura. Ci piacerebbe che anche da grandi continuassero a preoccuparsi della natura e di tutti gli alberi del mondo, che sono essenziali per noi in quanto ci aiutano a vivere e a respirare.”

Una settimana dopo altri 400 studenti padovani hanno partecipato in Fiera a Pado-va alla giornata conclusiva del percorso di educazione alimentare promosso da Coldi-

retti e Camera di Commercio di Padova. La sana alimentazione si impara in

classe, anche divertendosi e giocando. L’oc-casione per conoscere l’origine dei prodotti alimentari, la loro stagionalità, le caratte-

ristiche e le qualità è venuta dal concorso per le scuole primarie e secondarie di primo grado padovane “Sce-gli, scatta e… mangia con gusto”.

Decine di classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado (elementari e me-die) padovane hanno raccontato la storia di una ricetta speciale e descritto i segreti per prepararla. I lavori sono stati corredati con le foto dei “protagonisti stagionali”, vale a dire gli ingredienti e i luoghi di produzione e vendita.

Il bassista trevigiano ha incontrato i bambinicon un invito a prendersi cura dell’ambiente

Coinvolte le scuole padovane Oltre 500 ragazzi alla festa conclusiva

Un albero per la vitafi rmato Red Canzian

Il musicista dei Pooh incontra i ragazzi di prima elementare

In quattrocentoospiti in Fieracon Coldirettiper imparare l’alimentazione sana

Il programma sisviluppa nell’arcodi tre anniscolastici e segueil ciclo dell’albero

di Manuel Glauco Matetich

24forChildren Il 22 e 23 giugno in Prato della Valle solidarietà in pista

Con l’arrivo dell’estate è tempo per i padovani di cominciare ad allenarsi in vista dell’ormai tradizionale appun-

tamento con lo sport e la solidarietà, che quest’anno raddoppia: dopo “Swim for children” e “Run for Children” arriva infatti “24forChildren”, 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto per entrare per la terza e quarta volta nel Guinness World Re-cords. La nuova sfi da a favore della Fondazio-ne Istituto di Ricerca Città della Speranza e dell’Associazione Santa Lucia per la coope-razione e lo sviluppo tra i popoli si terrà il 22 e 23 giugno in Prato della Valle a Padova.

Dalle ore 20 del 22 giugno alle ore 21 del 23 giugno si terranno dunque ben due tentativi di record: 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto. Per il primo record si cor-rerà la staffetta dei 100 metri sulla pista di atletica già inaugurata lo scorso anno da Run for Children. Gli atleti dovranno passarsi

il testimone per 12 ore consecutive: dalle ore 20 di venerdì 22 giugno alle ore 8 di sabato 23 giugno 2012. Il record da bat-tere è quello delle 2.395 persone che il 23 ottobre 2010, nello stadio Al-Yarmook di Gaza, hanno corso 100 metri a testa inin-terrottamente per 12 ore.

Per il secondo record, in Prato della Valle verrà attrezzata una piscina lunga 18 metri, ad una corsia, nella quale i nuotatori dovranno avvicendarsi

per 12 ore consecutive: dalle ore 9 alle ore 21 di sabato 23 giugno 2012. Dopo il record ottenuto da Swim for Children nel 2010 quest’anno una formula inedita per un nuovo tentativo: l’obiettivo sarà quello di portare in acqua almeno 2.515 persone, il 50 per cento più uno del record sulle 24 ore. Due i record da battere per aiutare al-trettante realtà che operano nel sociale. L’in-tero ricavato delle iscrizioni di 24forChildren

verrà infatti destinato alla realizzazione di progetti dedicati all’infanzia: i progetti di ri-cerca della Fondazione Istituto di Ricerca Pe-diatrica Città della Speranza e un progetto sanitario della missione di Suor Laura Girot-to ad Adua in Etiopia, attraverso l’Associa-zione Santa Lucia. Inaugurato il 6 maggio scorso, l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza è destinato a diventare il più grande polo europeo dedicato alla ricerca sulle malattie infantili: ospiterà i laboratori e i ricercatori del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova e darà spazio alle attività di ricerca scientifi ca di almeno 350 ricercatori. La Fondazione Città della Speranza si è impegnata a coprire tutte le

spese di gestione dell’edifi cio e a sostenere con almeno un milione di euro l’anno i pro-getti di ricerca pediatrica che si svolgeranno all’interno, grazie anche alla partecipazione di partner pubblici e privai. Attraverso l’Asso-ciazione Santa Lucia, 24forChildren sostiene invece uno dei progetti sanitari pediatrici che verranno realizzati nella missione di Suor Laura Girotto ad Adwa in Etiopia. Le suore della missione Kidane Mehret, assieme ad un gruppo di medici italiani volontari, hanno concepito un progetto ambizioso: la costru-zione di un centro ospedaliero che prevede circa 130 posti di degenza, diventando un punto di riferimento ancor più importante per la popolazione locale.

di Laura Organte

La terza edizione unisce le due discipline precedenti: nuoto e corsa, insieme per la ricerca

Staffetta dei record per salvare i bambiniLa presen-tazione dell’ini-ziativa di solidarietà del nuovo record del mondo per fi nanziare ricerca e coopera-zione

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“Voglio ringraziare innanzitutto - affer-ma la presidente Barbara Degani – tutte le persone che hanno preso parte sia alla conferenza che all’evento al teatro Geox, ed inoltre anche l’enorme lavoro fatto dalla Pro-vincia di Padova che ha creduto fortemente

nella realizzazione di questo ambizioso pro-getto ambientale. Abbiamo voluto insegnare agli alunni delle scuole primarie che si deve prestare più attenzione e più rispetto verso le piante e gli alberi, perché questi sono una

parte fondamentale ed essenziale della nostra vita. E grazie a quest’iniziativa be-nefi ca siamo riusciti a lavorare assieme e a coinvolgere le scuole

primarie della provincia di Padova in un progetto valido ed istruttivo”. L’evento si è tenuto nella mattinata dello scorso 9 mag-gio al Gran teatro Geox. Nonostate alcuni inconvenienti tecici, che comunque non han-no compromesso la giornata, erano presenti circa 14 scuole primarie provenienti da tutto il territorio padovano, con più di 510 stu-

denti iscritti alla prima elementare, ai quali è stato dato in dono un piccolo alberello, che li ha fatti diventare, in questo modo, responsabili in prima persona della piantina, con il compito di farla crescere, prendersene cura e imparare a conoscere i segreti della natura passo dopo passo.

Il programma si sviluppa nell’arco di tre anni scolastici in modo da permettere ai bimbi di studiare il ciclo di vita dell’albero e osservare come cambia nelle varie stagioni. Le piantine possono essere tenute in classe e portate a casa durante le festività. Alla fi ne del terzo anno gli alberi saranno pian-tati in uno spazio del Comune, nel giardino della scuola o in quello di casa. Nel frattem-po, i promotori dell’iniziativa, incontreranno docenti e bimbi per monitorare l’andamento del progetto. Il musicista dei Pooh, Red Can-zian, al termine dell’evento, ci ha rilasciato

un paio di dichiarazioni per spiegare al me-glio il profondo signifi cato e il vero messag-gio che si celano dietro a questo progetto culturale e scolastico.

“Abbiamo regalato a tutti i bambini un albero – ci racconta il musicista dei Pooh - con la speranza che crescendo possano diventare dei buoni tutori della natura. Ci piacerebbe che anche da grandi continuassero a preoccuparsi della natura e di tutti gli alberi del mondo, che sono essenziali per noi in quanto ci aiutano a vivere e a respirare.”

Una settimana dopo altri 400 studenti padovani hanno partecipato in Fiera a Pado-va alla giornata conclusiva del percorso di educazione alimentare promosso da Coldi-

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classe, anche divertendosi e giocando. L’oc-casione per conoscere l’origine dei prodotti alimentari, la loro stagionalità, le caratte-

ristiche e le qualità è venuta dal concorso per le scuole primarie e secondarie di primo grado padovane “Sce-gli, scatta e… mangia con gusto”.

Decine di classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado (elementari e me-die) padovane hanno raccontato la storia di una ricetta speciale e descritto i segreti per prepararla. I lavori sono stati corredati con le foto dei “protagonisti stagionali”, vale a dire gli ingredienti e i luoghi di produzione e vendita.

Il bassista trevigiano ha incontrato i bambinicon un invito a prendersi cura dell’ambiente

Coinvolte le scuole padovane Oltre 500 ragazzi alla festa conclusiva

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Il musicista dei Pooh incontra i ragazzi di prima elementare

In quattrocentoospiti in Fieracon Coldirettiper imparare l’alimentazione sana

Il programma sisviluppa nell’arcodi tre anniscolastici e segueil ciclo dell’albero

di Manuel Glauco Matetich

24forChildren Il 22 e 23 giugno in Prato della Valle solidarietà in pista

Con l’arrivo dell’estate è tempo per i padovani di cominciare ad allenarsi in vista dell’ormai tradizionale appun-

tamento con lo sport e la solidarietà, che quest’anno raddoppia: dopo “Swim for children” e “Run for Children” arriva infatti “24forChildren”, 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto per entrare per la terza e quarta volta nel Guinness World Re-cords. La nuova sfi da a favore della Fondazio-ne Istituto di Ricerca Città della Speranza e dell’Associazione Santa Lucia per la coope-razione e lo sviluppo tra i popoli si terrà il 22 e 23 giugno in Prato della Valle a Padova.

Dalle ore 20 del 22 giugno alle ore 21 del 23 giugno si terranno dunque ben due tentativi di record: 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto. Per il primo record si cor-rerà la staffetta dei 100 metri sulla pista di atletica già inaugurata lo scorso anno da Run for Children. Gli atleti dovranno passarsi

il testimone per 12 ore consecutive: dalle ore 20 di venerdì 22 giugno alle ore 8 di sabato 23 giugno 2012. Il record da bat-tere è quello delle 2.395 persone che il 23 ottobre 2010, nello stadio Al-Yarmook di Gaza, hanno corso 100 metri a testa inin-terrottamente per 12 ore.

Per il secondo record, in Prato della Valle verrà attrezzata una piscina lunga 18 metri, ad una corsia, nella quale i nuotatori dovranno avvicendarsi

per 12 ore consecutive: dalle ore 9 alle ore 21 di sabato 23 giugno 2012. Dopo il record ottenuto da Swim for Children nel 2010 quest’anno una formula inedita per un nuovo tentativo: l’obiettivo sarà quello di portare in acqua almeno 2.515 persone, il 50 per cento più uno del record sulle 24 ore. Due i record da battere per aiutare al-trettante realtà che operano nel sociale. L’in-tero ricavato delle iscrizioni di 24forChildren

verrà infatti destinato alla realizzazione di progetti dedicati all’infanzia: i progetti di ri-cerca della Fondazione Istituto di Ricerca Pe-diatrica Città della Speranza e un progetto sanitario della missione di Suor Laura Girot-to ad Adua in Etiopia, attraverso l’Associa-zione Santa Lucia. Inaugurato il 6 maggio scorso, l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza è destinato a diventare il più grande polo europeo dedicato alla ricerca sulle malattie infantili: ospiterà i laboratori e i ricercatori del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova e darà spazio alle attività di ricerca scientifi ca di almeno 350 ricercatori. La Fondazione Città della Speranza si è impegnata a coprire tutte le

spese di gestione dell’edifi cio e a sostenere con almeno un milione di euro l’anno i pro-getti di ricerca pediatrica che si svolgeranno all’interno, grazie anche alla partecipazione di partner pubblici e privai. Attraverso l’Asso-ciazione Santa Lucia, 24forChildren sostiene invece uno dei progetti sanitari pediatrici che verranno realizzati nella missione di Suor Laura Girotto ad Adwa in Etiopia. Le suore della missione Kidane Mehret, assieme ad un gruppo di medici italiani volontari, hanno concepito un progetto ambizioso: la costru-zione di un centro ospedaliero che prevede circa 130 posti di degenza, diventando un punto di riferimento ancor più importante per la popolazione locale.

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L.O.

Dopo il successodelle precedentiedizioni, ora una nuova sfi da per i padovani

13Cultura provinciale

Un passo importante è stato compiuto nella direzione della restituzione alla città dell’Oratorio di san Rocco in

tutto il suo splendore originale. Il Dossale d’altare con san Rocco tra le sante Barbara e Lucia fi ancheggiato da due scene della vita di quest’ultima, infatti, è ritornato nella sua sede originaria dopo esser stato ospite per ottant’anni al Museo Civico di piazza del Santo e dopo un com-plesso e accurato restau-ro. “Durante il trasloco defi nitivo dei materiali conservati presso l’ex sede museale di Piazza del Santo, dopo aver trasferito i pezzi ceramici e lignei a Palazzo Zuckermann, ci si è trovati di fronte a un ca-polavoro come quello di Tiziano Minio - ricor-da l’Assessore Andrea Colasio - Era pertanto necessario occuparsi dell’opera più importan-te, portando a compimento il lavoro iniziato negli anni trenta da Andrea Moschetti, allora Direttore del Museo Civico, che aveva fatto

trasportare il dossale dall’Oratorio di San Rocco alla sede museale”. Fondamentale il contributo della Fondazione Cassa di Rispar-mio di Padova e Rovigo, che ha prontamente risposto all’appello offrendosi come ente fi -nanziatore per la realizzazione del progetto. Commissionato nel 1535 a Tiziano Aspetti detto Minio (Padova, 1511/1512 cir-ca–1552) e collocato nella sua sede origina-

ria l’anno successivo, il dossale costituisce il primo lavoro auto-nomo dello scultore padovano. L’imponen-te manufatto (circa quattro metri sia in al-

tezza che in larghezza), realizzato in stucco forte di marmo e di calce e impreziosito da dorature, si presenta in forma di polittico con quattro ordini di decorazione: nella parte prin-cipale, entro nicchie, sono collocate le grandi statue dei santi Rocco, Barbara e Lucia; sotto la trabeazione, ornata con volute fi tomorfe e mascheroni, vi sono tre riquadri con Dio

Padre e l’Annunciazione, mentre la predel-la, anch’essa tripartita, mostra un rilievo (san Rocco e l’angelo) nel campo centrale. Gli affreschi laterali - Santa Lucia dinanzi al giudice e L’elemosina di santa Lucia - sono opera certa di Stefano Dall’Arzere (Padova, notizie dal 1540 al 1575), che li realizzò nel 1559. La restituzione di questa opera, così intimamente legata alla storia padova-na, consente di recuperare appieno la perce-zione dell’intero complesso e dell’apparato decorativo. E’ questa l’occasione per ripristi-nare e rendere accessibile la sala superiore dell’Oratorio: “Rendere nuovamente fruibile

la sala del Capitolo da decenni preclusa al pubblico – sottolinea l’assessore Colasio - è operazione importante sia da un punto di vista storico-artistico che civico. Costituisce un valore aggiunto e un arricchimento non solo per visitatori e studiosi ma per l’intera città”. L’iniziativa è il seguito di una serie di operazioni di risanamento iniziate negli anni venti del Novecento, quando il Comune di Padova divenne proprietario del complesso. Rimangono ancora opere da compiere per il completo recupero formale e funzionale dell’edifi cio, ma questa era certo la tappa più diffi cile da superare nel percorso.

Restituito all’Oratorio di San Rocco lo splendido dossale d’altarecinquecentesto di Tiziano Aspetti

Arte a Padova Dopo ottant’anni al Museo Civico è stato riportato nella sede originale

Torna a “casa” il tesoro di Minio

Lo splendido dossale d’altare di Tiziano Aspetti detto Minio E’ in preparazione un evento culturale di grande rilievo, che animerà l’estate padovana: in arrivo la mostra agli

Eremitani che proporrà per la prima volta al grande pubblico due opere “inedite” di Tizia-no. Le due opere, un autoritratto e il ritratto di Papa Farnese Paolo III, sono proprietà di un privato che ha scelto di prestarle ai Musei civici patavini dopo una serie di incontri con il prof. Lionello Puppi, responsabile scientifi co dell’Archivio Tiziano, e dopo aver verifi cato l’effi cienza del sistema di sicurezza e della corretta e moderna ergonomia degli impianti museali. Il collezionista ha deciso anche di farsi carico di tutte le spese lasciando al Museo l’onere della tutela delle due preziose opere nel periodo della mostra.

EREMITANI

L.O.

Attesa per i dueinediti di Tiziano

L’autoritratto di Tiziano

La mostra Abano Terme festeggia il secolo di vita del “Trieste & Victoria”

Giusto cento anni fa nasceva ad Abano Terme il Trieste & Victoria, oggi l’ho-tel storico del Gruppo Borile. Erano

gli anni della “La Belle Epoque”, momento irrepetibile della storia europea. A celebra-re questa ricorrenza nei cinque Hotel del Gruppo Borile (Grand Hotel Terme Trieste & Victoria, Abano Grand Hotel, Hotel Terme Due Torri, Hotel Terme Metropole, Hotel La Residence & Idrokinesis, sarà allestita una mostra ideata e curata da Massimo e So-nia Cirulli, con materiali del Cirulli Archive, collezione di affi ches storici tra le più im-portanti in Europa, aperta al pubblico fi no al 30 luglio.

L’esposizione racconta, lungo il fi l rou-ge del ritratto femminile, ma non solo, le mode e le pose, le pause dell’intimità e della ricreazione, i momenti pubblici con le escursioni al parco o alle riviere, alle erme, naturalmente, le promenade e i rendez-vous, le sfi late di moda, le gite al lago o al mare, la vita notturna nei teatri e nei tabarin, i veglioni, i casinò, le passeggiate a cavallo, i riti mondani, le galanterie ma anche i vizi e gli eccessi di quest’epoca. Alla divulgazione e alla formazione di miti e modelli provvedevano proprio gli affi chistes, in primis quel Leonetto Cappiello che come pochi altri seppe connotare la pubblicità di

quegli “anni belli”. Quei colorati cartelloni, esposti nelle

fastose sale di ricevimento dei 5 Hotels del Gruppo Borile, per molti rappresentavano l’irragiungibilità di un miraggio, per altri la frizzante certezza dell’oggi. Testimoni di un passato carico di ottimismo e vitalità, sem-brano quasi a volerlo trasmettere a chi oggi gode dell’ospitalità, collaudata da un secolo di esperienza di questi magnifi ci alberghi. A chi, scegliendo un soggiorno al Trieste & Victoria entra fi n dentro la grande Storia, scegliendo magari di soggiornare nella Ca-

mera 110, monumento alla storia d’Italia. In questa camera soggiornava il Gene-

rale Diaz e da qui gestiva le ultime fasi della prima Guerra Mondiale. Il testo del celebre Armistizio è stato scritto sulle scrivanie dei salottini riservati del Trieste & Victoria, come ricorda la lapide sulla facciata dell’Ho-tel. Qui D’Annunzio progettò il Volo su Vien-na e tanto si sentiva di casa da voler che il Triste, il suo albergo termale preferito, assu-messe anche il nome di “Victoria”, istanza che venne immediatamente accettata dalla proprietà.

I fasti della “Belle Epoque”dove la storia è in ogni stanza

Lo storico hotel “Trieste & Victoria” del gruppo Borile

L.O.

EVENTI E MOSTRE

FOTOGRAFIA DOCUMENTARIADedicata agli appassionati di fotografi a documentaria, Padova Photo-Graphia, si terrà presso il sottopasso della Stua da giugno a settembre. Coordinatori del progetto saranno Moreno Segafredo, fotografo professionista e Prosdocimo Terrassan, architetto e fotografo. Le tematiche affrontate nel corso degli incontri e dei dibattiti saranno quelle relative alle trasformazioni e permanenze urba-nistiche, architettoniche e sociali nella nostra città. L’attività di ricerca verrà supportata da esposizioni di lavori di affermati fotografi contemporanei.

PERGAMENE DELLA CERTOSAIn mostra nella sala di rappresentanza di palazzo Santo Stefano alcune pergamene originali dell’Archivio della Certosa di san Bernardo di Padova, in particolare le più antiche del Monastero delle monache benedettine di san Bernardo. L’esposizione, nata dalla collaborazione tra l’archivio di stato, la Provincia e il lions club, è visitabile fi no al 30 giugno previa prenotazione al numero verde 800800820. Un’occasione unica per conoscere da vicino dei documenti preziosi che raccontano storiche vicende della città e custodiscono un passato ricco di arte e cultura.

“CUORI SULLA TERRA”Una mostra dedicata all’universo animale, con lo scopo di sensibilizzare al rispetto e alla conoscenza, sarà in esposizione fi no al 17 luglio all’ex Macello di via Cornaro. Protagonisti di “Cuori sulla terra” il pensiero e le emozioni di artisti che hanno lavorato su questo tema, che saranno affi ancati da performances, musica e incontri. L’educazione al rispetto degli animali, esseri che non hanno alcuna possibilità di far valere i propri anche più elementari diritti, implica l’educazione al rispetto per il più debole, per il diverso, per il malato, per il disabile, in una società che sta diventando sempre più egocentrica, sempre meno tollerante e solidale.

a cura di Laura Organte

Andrea Colasio:“Abbiamo resofruibile la saladel Consigllio al piano superiore”

di Laura Organte

22 Noi e gli altri2222 Noi e gli altri

SEDE CENTRALE: Padova Via Svezia, 9 - tel. 049 8704884n. verde 800.46.50.40 - fax 049 6988828

È il primo mensile di moda e tendenze in italia. Completamente gratuito, è dedicato a lei e con uno sguardo anche a lui.

Ogni mese nelle migliorilocation delle città d’Italia:Venezia, Padova, Treviso, Rovigo, Milano, Roma, Bologna, Ferrara.

È Il magazine dei grandi eventi, e porta l’informazione delle più importanti manifestazioni del panorama nazionale ed internazionale laddove si svolgono. Look Live è la desinenza “live” di Look Magazine.

www.lookmagazine.it - [email protected]

Numero 14 - 2012

NOVE GIORNI DI GRANDI NOVITÀFiera di Padova 12-20 Maggio 2012

All’interno la mappa della fi era, il programma ed il catalogo completo degli espositori

ORARIO: Sab. e Dom.: 10.00 - 24.00 · Lun. a Ven.: 16.30 - 24.00 • INGRESSO GRATUITO

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Page 25: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

11Noi e gli altri

Nell’ambito della seconda edizione del progetto “Un albero per la Vita”, la presidente della Provincia di Padova,

Barbara Degani, insieme al bassista trevigia-no dei Pooh, Red Canzian, ha consegnato gli alberelli ai bambini delle prime elementari. L’obiettivo principale di questo importante pro-getto ambientale è cer-care di sensibilizzare il più possibile i bambini e le loro famiglie ad amare la natura e la vegetazione che ci circonda.

“Voglio ringraziare innanzitutto - affer-ma la presidente Barbara Degani – tutte le persone che hanno preso parte sia alla conferenza che all’evento al teatro Geox, ed inoltre anche l’enorme lavoro fatto dalla Pro-vincia di Padova che ha creduto fortemente

nella realizzazione di questo ambizioso pro-getto ambientale. Abbiamo voluto insegnare agli alunni delle scuole primarie che si deve prestare più attenzione e più rispetto verso le piante e gli alberi, perché questi sono una

parte fondamentale ed essenziale della nostra vita. E grazie a quest’iniziativa be-nefi ca siamo riusciti a lavorare assieme e a coinvolgere le scuole

primarie della provincia di Padova in un progetto valido ed istruttivo”. L’evento si è tenuto nella mattinata dello scorso 9 mag-gio al Gran teatro Geox. Nonostate alcuni inconvenienti tecici, che comunque non han-no compromesso la giornata, erano presenti circa 14 scuole primarie provenienti da tutto il territorio padovano, con più di 510 stu-

denti iscritti alla prima elementare, ai quali è stato dato in dono un piccolo alberello, che li ha fatti diventare, in questo modo, responsabili in prima persona della piantina, con il compito di farla crescere, prendersene cura e imparare a conoscere i segreti della natura passo dopo passo.

Il programma si sviluppa nell’arco di tre anni scolastici in modo da permettere ai bimbi di studiare il ciclo di vita dell’albero e osservare come cambia nelle varie stagioni. Le piantine possono essere tenute in classe e portate a casa durante le festività. Alla fi ne del terzo anno gli alberi saranno pian-tati in uno spazio del Comune, nel giardino della scuola o in quello di casa. Nel frattem-po, i promotori dell’iniziativa, incontreranno docenti e bimbi per monitorare l’andamento del progetto. Il musicista dei Pooh, Red Can-zian, al termine dell’evento, ci ha rilasciato

un paio di dichiarazioni per spiegare al me-glio il profondo signifi cato e il vero messag-gio che si celano dietro a questo progetto culturale e scolastico.

“Abbiamo regalato a tutti i bambini un albero – ci racconta il musicista dei Pooh - con la speranza che crescendo possano diventare dei buoni tutori della natura. Ci piacerebbe che anche da grandi continuassero a preoccuparsi della natura e di tutti gli alberi del mondo, che sono essenziali per noi in quanto ci aiutano a vivere e a respirare.”

Una settimana dopo altri 400 studenti padovani hanno partecipato in Fiera a Pado-va alla giornata conclusiva del percorso di educazione alimentare promosso da Coldi-

retti e Camera di Commercio di Padova. La sana alimentazione si impara in

classe, anche divertendosi e giocando. L’oc-casione per conoscere l’origine dei prodotti alimentari, la loro stagionalità, le caratte-

ristiche e le qualità è venuta dal concorso per le scuole primarie e secondarie di primo grado padovane “Sce-gli, scatta e… mangia con gusto”.

Decine di classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado (elementari e me-die) padovane hanno raccontato la storia di una ricetta speciale e descritto i segreti per prepararla. I lavori sono stati corredati con le foto dei “protagonisti stagionali”, vale a dire gli ingredienti e i luoghi di produzione e vendita.

Il bassista trevigiano ha incontrato i bambinicon un invito a prendersi cura dell’ambiente

Coinvolte le scuole padovane Oltre 500 ragazzi alla festa conclusiva

Un albero per la vitafi rmato Red Canzian

Il musicista dei Pooh incontra i ragazzi di prima elementare

In quattrocentoospiti in Fieracon Coldirettiper imparare l’alimentazione sana

Il programma sisviluppa nell’arcodi tre anniscolastici e segueil ciclo dell’albero

di Manuel Glauco Matetich

24forChildren Il 22 e 23 giugno in Prato della Valle solidarietà in pista

Con l’arrivo dell’estate è tempo per i padovani di cominciare ad allenarsi in vista dell’ormai tradizionale appun-

tamento con lo sport e la solidarietà, che quest’anno raddoppia: dopo “Swim for children” e “Run for Children” arriva infatti “24forChildren”, 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto per entrare per la terza e quarta volta nel Guinness World Re-cords. La nuova sfi da a favore della Fondazio-ne Istituto di Ricerca Città della Speranza e dell’Associazione Santa Lucia per la coope-razione e lo sviluppo tra i popoli si terrà il 22 e 23 giugno in Prato della Valle a Padova.

Dalle ore 20 del 22 giugno alle ore 21 del 23 giugno si terranno dunque ben due tentativi di record: 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto. Per il primo record si cor-rerà la staffetta dei 100 metri sulla pista di atletica già inaugurata lo scorso anno da Run for Children. Gli atleti dovranno passarsi

il testimone per 12 ore consecutive: dalle ore 20 di venerdì 22 giugno alle ore 8 di sabato 23 giugno 2012. Il record da bat-tere è quello delle 2.395 persone che il 23 ottobre 2010, nello stadio Al-Yarmook di Gaza, hanno corso 100 metri a testa inin-terrottamente per 12 ore.

Per il secondo record, in Prato della Valle verrà attrezzata una piscina lunga 18 metri, ad una corsia, nella quale i nuotatori dovranno avvicendarsi

per 12 ore consecutive: dalle ore 9 alle ore 21 di sabato 23 giugno 2012. Dopo il record ottenuto da Swim for Children nel 2010 quest’anno una formula inedita per un nuovo tentativo: l’obiettivo sarà quello di portare in acqua almeno 2.515 persone, il 50 per cento più uno del record sulle 24 ore. Due i record da battere per aiutare al-trettante realtà che operano nel sociale. L’in-tero ricavato delle iscrizioni di 24forChildren

verrà infatti destinato alla realizzazione di progetti dedicati all’infanzia: i progetti di ri-cerca della Fondazione Istituto di Ricerca Pe-diatrica Città della Speranza e un progetto sanitario della missione di Suor Laura Girot-to ad Adua in Etiopia, attraverso l’Associa-zione Santa Lucia. Inaugurato il 6 maggio scorso, l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza è destinato a diventare il più grande polo europeo dedicato alla ricerca sulle malattie infantili: ospiterà i laboratori e i ricercatori del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova e darà spazio alle attività di ricerca scientifi ca di almeno 350 ricercatori. La Fondazione Città della Speranza si è impegnata a coprire tutte le

spese di gestione dell’edifi cio e a sostenere con almeno un milione di euro l’anno i pro-getti di ricerca pediatrica che si svolgeranno all’interno, grazie anche alla partecipazione di partner pubblici e privai. Attraverso l’Asso-ciazione Santa Lucia, 24forChildren sostiene invece uno dei progetti sanitari pediatrici che verranno realizzati nella missione di Suor Laura Girotto ad Adwa in Etiopia. Le suore della missione Kidane Mehret, assieme ad un gruppo di medici italiani volontari, hanno concepito un progetto ambizioso: la costru-zione di un centro ospedaliero che prevede circa 130 posti di degenza, diventando un punto di riferimento ancor più importante per la popolazione locale.

di Laura Organte

La terza edizione unisce le due discipline precedenti: nuoto e corsa, insieme per la ricerca

Staffetta dei record per salvare i bambiniLa presen-tazione dell’ini-ziativa di solidarietà del nuovo record del mondo per fi nanziare ricerca e coopera-zione

Altra novità che accompagna l’e-dizione 2012 della staffetta per la solidarietà è il concorso foto-

grafi co di 24forchildren, organizzato in collaborazione con Rce. Fotografi , aspiranti fotografi e amatori possono rappresentare in libera interpreta-zione il tema Run&Swim e inviare il loro lavoro a [email protected], riportando nome, cognome e numero di telefono, entro il 24 giugno.

Tutte le foto saranno pubbli-cate su www.rcefoto.com e nel sito www.24forchildren.it/pageFoto.php. Da quest’ultimo chiunque potrà votarle utilizzando il pulsante “mi pia-ce” di Facebook. Tra le 10 immagini più votate la Giuria sceglierà il vinci-tore. Ogni concorrente può partecipa-re con un massimo di 3 fotografi e in formato JPG della dimensione massima di 2MB. La premiazione del concorso avverrà in occasione della conferenza stampa fi nale di 24forchildren, mo-mento della consegna del ricavato della manifestazione alle associazioni benefi ciarie. Un altro modo per dare il proprio contributo solidale.

FOCUS

Premiate dieci immaginiCONCORSO FOTOGRAFICO PER LA SOLIDARIETÀ

L.O.

Dopo il successodelle precedentiedizioni, ora una nuova sfi da per i padovani

13Cultura provinciale

Un passo importante è stato compiuto nella direzione della restituzione alla città dell’Oratorio di san Rocco in

tutto il suo splendore originale. Il Dossale d’altare con san Rocco tra le sante Barbara e Lucia fi ancheggiato da due scene della vita di quest’ultima, infatti, è ritornato nella sua sede originaria dopo esser stato ospite per ottant’anni al Museo Civico di piazza del Santo e dopo un com-plesso e accurato restau-ro. “Durante il trasloco defi nitivo dei materiali conservati presso l’ex sede museale di Piazza del Santo, dopo aver trasferito i pezzi ceramici e lignei a Palazzo Zuckermann, ci si è trovati di fronte a un ca-polavoro come quello di Tiziano Minio - ricor-da l’Assessore Andrea Colasio - Era pertanto necessario occuparsi dell’opera più importan-te, portando a compimento il lavoro iniziato negli anni trenta da Andrea Moschetti, allora Direttore del Museo Civico, che aveva fatto

trasportare il dossale dall’Oratorio di San Rocco alla sede museale”. Fondamentale il contributo della Fondazione Cassa di Rispar-mio di Padova e Rovigo, che ha prontamente risposto all’appello offrendosi come ente fi -nanziatore per la realizzazione del progetto. Commissionato nel 1535 a Tiziano Aspetti detto Minio (Padova, 1511/1512 cir-ca–1552) e collocato nella sua sede origina-

ria l’anno successivo, il dossale costituisce il primo lavoro auto-nomo dello scultore padovano. L’imponen-te manufatto (circa quattro metri sia in al-

tezza che in larghezza), realizzato in stucco forte di marmo e di calce e impreziosito da dorature, si presenta in forma di polittico con quattro ordini di decorazione: nella parte prin-cipale, entro nicchie, sono collocate le grandi statue dei santi Rocco, Barbara e Lucia; sotto la trabeazione, ornata con volute fi tomorfe e mascheroni, vi sono tre riquadri con Dio

Padre e l’Annunciazione, mentre la predel-la, anch’essa tripartita, mostra un rilievo (san Rocco e l’angelo) nel campo centrale. Gli affreschi laterali - Santa Lucia dinanzi al giudice e L’elemosina di santa Lucia - sono opera certa di Stefano Dall’Arzere (Padova, notizie dal 1540 al 1575), che li realizzò nel 1559. La restituzione di questa opera, così intimamente legata alla storia padova-na, consente di recuperare appieno la perce-zione dell’intero complesso e dell’apparato decorativo. E’ questa l’occasione per ripristi-nare e rendere accessibile la sala superiore dell’Oratorio: “Rendere nuovamente fruibile

la sala del Capitolo da decenni preclusa al pubblico – sottolinea l’assessore Colasio - è operazione importante sia da un punto di vista storico-artistico che civico. Costituisce un valore aggiunto e un arricchimento non solo per visitatori e studiosi ma per l’intera città”. L’iniziativa è il seguito di una serie di operazioni di risanamento iniziate negli anni venti del Novecento, quando il Comune di Padova divenne proprietario del complesso. Rimangono ancora opere da compiere per il completo recupero formale e funzionale dell’edifi cio, ma questa era certo la tappa più diffi cile da superare nel percorso.

Restituito all’Oratorio di San Rocco lo splendido dossale d’altarecinquecentesto di Tiziano Aspetti

Arte a Padova Dopo ottant’anni al Museo Civico è stato riportato nella sede originale

Torna a “casa” il tesoro di Minio

Lo splendido dossale d’altare di Tiziano Aspetti detto Minio E’ in preparazione un evento culturale di grande rilievo, che animerà l’estate padovana: in arrivo la mostra agli

Eremitani che proporrà per la prima volta al grande pubblico due opere “inedite” di Tizia-no. Le due opere, un autoritratto e il ritratto di Papa Farnese Paolo III, sono proprietà di un privato che ha scelto di prestarle ai Musei civici patavini dopo una serie di incontri con il prof. Lionello Puppi, responsabile scientifi co dell’Archivio Tiziano, e dopo aver verifi cato l’effi cienza del sistema di sicurezza e della corretta e moderna ergonomia degli impianti museali. Il collezionista ha deciso anche di farsi carico di tutte le spese lasciando al Museo l’onere della tutela delle due preziose opere nel periodo della mostra.

EREMITANI

L.O.

Attesa per i dueinediti di Tiziano

L’autoritratto di Tiziano

La mostra Abano Terme festeggia il secolo di vita del “Trieste & Victoria”

Giusto cento anni fa nasceva ad Abano Terme il Trieste & Victoria, oggi l’ho-tel storico del Gruppo Borile. Erano

gli anni della “La Belle Epoque”, momento irrepetibile della storia europea. A celebra-re questa ricorrenza nei cinque Hotel del Gruppo Borile (Grand Hotel Terme Trieste & Victoria, Abano Grand Hotel, Hotel Terme Due Torri, Hotel Terme Metropole, Hotel La Residence & Idrokinesis, sarà allestita una mostra ideata e curata da Massimo e So-nia Cirulli, con materiali del Cirulli Archive, collezione di affi ches storici tra le più im-portanti in Europa, aperta al pubblico fi no al 30 luglio.

L’esposizione racconta, lungo il fi l rou-ge del ritratto femminile, ma non solo, le mode e le pose, le pause dell’intimità e della ricreazione, i momenti pubblici con le escursioni al parco o alle riviere, alle erme, naturalmente, le promenade e i rendez-vous, le sfi late di moda, le gite al lago o al mare, la vita notturna nei teatri e nei tabarin, i veglioni, i casinò, le passeggiate a cavallo, i riti mondani, le galanterie ma anche i vizi e gli eccessi di quest’epoca. Alla divulgazione e alla formazione di miti e modelli provvedevano proprio gli affi chistes, in primis quel Leonetto Cappiello che come pochi altri seppe connotare la pubblicità di

quegli “anni belli”. Quei colorati cartelloni, esposti nelle

fastose sale di ricevimento dei 5 Hotels del Gruppo Borile, per molti rappresentavano l’irragiungibilità di un miraggio, per altri la frizzante certezza dell’oggi. Testimoni di un passato carico di ottimismo e vitalità, sem-brano quasi a volerlo trasmettere a chi oggi gode dell’ospitalità, collaudata da un secolo di esperienza di questi magnifi ci alberghi. A chi, scegliendo un soggiorno al Trieste & Victoria entra fi n dentro la grande Storia, scegliendo magari di soggiornare nella Ca-

mera 110, monumento alla storia d’Italia. In questa camera soggiornava il Gene-

rale Diaz e da qui gestiva le ultime fasi della prima Guerra Mondiale. Il testo del celebre Armistizio è stato scritto sulle scrivanie dei salottini riservati del Trieste & Victoria, come ricorda la lapide sulla facciata dell’Ho-tel. Qui D’Annunzio progettò il Volo su Vien-na e tanto si sentiva di casa da voler che il Triste, il suo albergo termale preferito, assu-messe anche il nome di “Victoria”, istanza che venne immediatamente accettata dalla proprietà.

I fasti della “Belle Epoque”dove la storia è in ogni stanza

Lo storico hotel “Trieste & Victoria” del gruppo Borile

L.O.

EVENTI E MOSTRE

FOTOGRAFIA DOCUMENTARIADedicata agli appassionati di fotografi a documentaria, Padova Photo-Graphia, si terrà presso il sottopasso della Stua da giugno a settembre. Coordinatori del progetto saranno Moreno Segafredo, fotografo professionista e Prosdocimo Terrassan, architetto e fotografo. Le tematiche affrontate nel corso degli incontri e dei dibattiti saranno quelle relative alle trasformazioni e permanenze urba-nistiche, architettoniche e sociali nella nostra città. L’attività di ricerca verrà supportata da esposizioni di lavori di affermati fotografi contemporanei.

PERGAMENE DELLA CERTOSAIn mostra nella sala di rappresentanza di palazzo Santo Stefano alcune pergamene originali dell’Archivio della Certosa di san Bernardo di Padova, in particolare le più antiche del Monastero delle monache benedettine di san Bernardo. L’esposizione, nata dalla collaborazione tra l’archivio di stato, la Provincia e il lions club, è visitabile fi no al 30 giugno previa prenotazione al numero verde 800800820. Un’occasione unica per conoscere da vicino dei documenti preziosi che raccontano storiche vicende della città e custodiscono un passato ricco di arte e cultura.

“CUORI SULLA TERRA”Una mostra dedicata all’universo animale, con lo scopo di sensibilizzare al rispetto e alla conoscenza, sarà in esposizione fi no al 17 luglio all’ex Macello di via Cornaro. Protagonisti di “Cuori sulla terra” il pensiero e le emozioni di artisti che hanno lavorato su questo tema, che saranno affi ancati da performances, musica e incontri. L’educazione al rispetto degli animali, esseri che non hanno alcuna possibilità di far valere i propri anche più elementari diritti, implica l’educazione al rispetto per il più debole, per il diverso, per il malato, per il disabile, in una società che sta diventando sempre più egocentrica, sempre meno tollerante e solidale.

a cura di Laura Organte

Andrea Colasio:“Abbiamo resofruibile la saladel Consigllio al piano superiore”

di Laura Organte

232323Cultura provinciale

Page 26: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Furti in abitazione, rapine nei supermercati, nelle banche, borseggi, truffe porta a porta. Ma anche allarme mafi a. Con la crisi la criminalità spicciola

aumenta insieme con le infi ltrazioni di quella organiz-zata Partiamo dalla prima, che i cittadini vedono più da vicino. Si tratta di una criminalità spesso alimentata da quel sottobosco composto da immigrati arrivati alla ricerca di un lavoro che oggi non c’è più. Allora c’è chi si arrangia con lavori in nero ma anche chi si organizza per delinquere. Dalle prime stime delle questure e dei comandi Compagnia dei carabinieri in tutto il Veneto, sono in aumento rilevante (anche del 40 % in alcune aree) dagli inizi del 2012, ad esempio, i furti di gasolio e benzina, da mezzi in sosta.

Un materiale considerato prezioso visto il prezzo dei carburanti alla pompa. Ora i ladri che un tempo col-pivano villette di benestanti, fanno razzia in semplici garage, portando via attrezzi da giardino, biciclette, materiale da poche decine di euro. Razzie di sono re-gistrate nel veneziano, ma anche nel padovano e nel rodigino, per non parlare delle provincie “più ricche” come Vicenza, Verona e Treviso dove gli assalti sono spessissimo anche ai capannoni delle aree industriali.

La crisi però sembra aver provocato anche un altro fe-nomeno, che è quello della reazione anche armata dei proprietari derubati.

Tabaccherie e negozi di abbigliamento sono i primi obiettivi di una criminalità che con la crisi però diven-ta sempre meno sopportabile. Un caso limite è stato quello che ha riguardato un tabaccaio di Correzzola nel padovano che a fi ne aprile ad un furto al suo negozio ha reagito bloccando i ladri e uccidendone uno a colpi di pistola.

Autore dei fatti è stato Franco Birolo 47 anni, che gestisce la sua tabaccheria con rivendita di giorna-li nel centro del paese. Quando ha sentito che è scat-tato l’allarme Birolo ha urlato alla moglie di chiamare il 112 e poi si è precipitato giù, nel suo negozio, per cercare di salvarlo dalla razzia. Sotto c’erano quattro giovani malviventi stranieri che non si aspettavano una reazione così decisa. Il tabaccaio ha preso la sua pistola che detiene regolarmente, una Glock semiautomatica calibro 9 e raggiunti i ladri in negozio ha sparato ad uno di loro uccidendolo, un altro lo ha catturato.

Le reazioni a questo fatto in tutto il Veneto sono state amplissime e spesso di condivisione della reazione del tabaccaio.

Resta il fatto che sempre più persone difendono con denti quello che hanno costruito a prezzo di tanti sacrifi ci e che la crisi, sta già colpendo duramente. Se poi arrivano anche i ladri...

Ma accanto alla criminalità ordinaria fatta di bande di predoni più o meno organizzate, ma spes-so improvvisate, le forze dell’ordi-ne stanno registrando in Veneto un inquietante fenomeno: quello della pesante infi ltrazione della crimi-

nalità organizzata (mafi a camorra e n’drangheta) nei gangli economici della regione.

A fare il punto della situazione è stato il presidente della Commissione parlamentare antimafi a Giuseppe Pisanu, dopo la due giorni di audizioni di prefetti e magistrati veneziani e padovani che si è tenuta nelle scorse settimane.

Da quanto verifi cato dai responsabili delle forze dell’ordine e dalla Commissione Antimafi a “La regione

è considerata dalle consorterie criminali come un luogo nel quale poter operare, soprattutto nel settore econo-mico, senza dover rispettare vincoli gerarchici dovuti ad una presenza egemone sul territorio di un’organizzazio-ne capace di imporre i propri voleri”.

E gli esempi delle infi ltrazioni mafi ose ci sono già stati. Con l’operazione “Serpe”, sono fi niti in manette 27 mafi osi, tutti legati ai clan dei casalesi: prestavano denaro a imprenditori in crisi e così hanno strozzato una sessantina di piccole imprese tra Padova e Treviso. Di queste solo due hanno avuto il coraggio di denunciare i fatti.

Poi c’è stata l’operazione “Adria docks”: di fatto il tentativo di uno dei difensori palermitani dei Lo Piccolo di riciclare il denaro della famiglia investendolo in un complesso industriale ai Saloni di Sottomarina per otto milioni di euro. Oltre al legale palermitano sono rimasti coinvolti un noto imprenditore edile padovano, un ma-resciallo della Guardia di fi nanza in servizio a Chioggia e un giocatore della squadra di calcio di Piove di Sacco. Per non parlare dell’ultimo caso del calcio San Donà, in cui è stata coinvolta la camorra.

di Alessandro Abbadir

Crisi, la criminalità aumenta

Dopo il gravissimo episodio di Correzzo-la, interviene il governatore del Veneto Luca Zaia. Per Zaia “l’episodio conferma

l’esistenza di un’emergenza sicurezza nei nostri territori.

La situazione non è certamente più dram-matica di quella di altre Regioni d’Italia, ma è evidente che le forze dell’ordine hanno bisogno di essere messe nelle condizioni di far fronte con maggior effi cacia all’espandersi della criminalità, che mina le nostre comunità, indifferentemente

nei grandi come nei piccoli centri urbani”. Per Zaia insomma è diffi cile non collegare questi tra-gici fatti con l’incancrenirsi della crisi economica che sta travolgendo giorno dopo giorno un nume-ro sempre maggiore di cittadini e famiglie venete. “Lo dico, sia ben chiaro - chiarisce Zaia - non per giustifi care le azioni esecrabili dei delinquenti, bensì per interpretare la crescente angoscia e fru-strazione di chi difende il proprio lavoro, i propri risparmi, le proprie risorse che, mai come in que-sto periodo, risultano preziose per condurre una

vita dignitosa se non addirittura per sopravvivere. E’ evidente che questi stati d’animo, a cui si deve aggiungere l’esasperazione nel sentirsi costante-mente minacciati, induca a una reazione come quella del commerciante di Correzzola, che a mio avviso è a tutti gli effetti legittima difesa”. Per Zaia insomma ora più che mai c’è la necessità di impedire l’accesso in Italia a quelle persone che arrivano qui senza alcuna prospettiva e solo per delinquere e che poi generano tensioni sociali.

IL GOVERNATORE ZAIA “L’ITALIA SIA INACESSIBILE PER CHI VIENE A DELINQUERE”

Allarme sicurezza. Assalti a negozi e abitazioni, pericolo infi ltrazioni mafi ose

A.A.

“Aumenti del 40 % per furti di carburante, nei garage,nei supermercati”

Luca Zaia

7Il Veneto in primo piano

La crisi per il mercato della droga in Ve-neto non c’è. Anzi gli affari sembrano andare a gonfi e vele per i mercanti di

morte e gli spacciatori al dettaglio, che sem-pre più numerosi infestano città e paesi di provincia. E sempre più numerosi vengono arrestati. La diffusione del fenomeno crea ansia soprattutto nei genitori di ragazzi che sono i principali consumatori, e che a volte hanno come unica possibilità di risalita l’en-trata in qualche comunità di recupero. Ma vediamo i dati per capire il fenomeno. Nei primi quattro mesi del 2012.

Rispetto al 2011 in Veneto si assiste c’è un aumento del 20 % (il più alto fra le droghe) del commercio per la cannabis se confrontato con lo stesso periodo. Vedia-

mo ora nel dettaglio le province di Padova, Venezia e Treviso di fatto le più coinvolte dal fenomeno dai dati forniti dalle forze di polizia. A Padova sono state sequestrati oltre 70 kg. di stupefacenti (poco più di 25 kg nello stesso pe-riodo del 2011), con il “picco” di oltre 12 kg di eroina (circa 7 kg nel 2011) e oltre 38 kg di cocaina (4,2 kg nell’analogo periodo del 2011). Sono stati sequestrati anche 18 kg di hashish. Molti di più dei 4,7 kg del 2011. Tanti sono fi niti in galera o avranno dei seri guai con la giustizia: 267 le persone segnalate all’autorità giudiziaria per traffi co

e spaccio (285 nel 2011), di cui 189 in stato di arresto, 65 in stato di libertà e 13 di irreperibilità. Passiamo a Venezia e pro-vincia.

Nel capoluogo Veneto si è registrato il boom dei sequestri di hashish. Di questa sostanza ne sono stati sequestrati 100 kg contro gli 11,7 kg dello stesso periodo del 2011. E poi la

marjiuana: 233,8 kg contri 90 del 2011. Di eroina però se ne è trovata meno, solo pochi grammi mentre erano 2,6 kg nel 2011 e poco più di un chilogrammo cocaina rispetto ai 6,3 kg del 2011. Le persone segnalate

per spaccio sono 94 di cui 75 in stato di arresto e 19 “a piede libero”.

Cinquantadue gli stranieri coinvolti nel-lo spaccio, sei i minorenni. Dati meno con-sistenti infi ne per la provincia di Treviso, in controtendenza per dire la verità riaspetto a Padova e Venezia.

Qui è stato sequestrato un etto di eroina mente erano 19,7 kg nell’analogo periodo del 2011, otto etti di cocaina, 7 kg di hashish (13 kg nel 2011). A Treviso au-menta il sequestro di marjuana con 2,1 kg In questa provincia sono 57 persone denun-ciate per spaccio, di cui 45 arrestate e 12 in stato di libertà. Venticinque gli stranieri coinvolti e due i minorenni.

Sicurezza sociale Centinaia gli spacciatori arrestati nei primi mesi del 2012

Il mercato della droga va a gonfi e vele

A Padova nel 2012 sono stati già sequestrati 70kg di stupefacenti

CONVEGNO

Ecomafi e è allarme in Veneto orientale sul litorale turistico e per questo al Centro Culturale Leonardo Da Vinci di San Donà di Piave, si è svolto il convegno su “Cemento - Corru-zione –Ecomafi e: concreti strumenti per cambiare rotta” organizzato da Legambiente,

con il patrocinio della Provincia di Venezia. Sono intervenuti, Giampietro Pizzo, economista, Lorenzo Segato direttore dell’associazione no profi t Risscc, Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità, Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto. Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità –Venezia. ”La Provincia di Venezia - ha spiegato l’assessore provinciale Paolo Dalla Vecchia - è molto attenta al fenomeno delle infi ltrazioni della crimi-

nalità organizzata nel settore delle politiche ambientali e quindi nel ciclo integrato dei rifi uti e nella cosiddetta partita del cemento anche nel Veneto orientale. Abbiamo avviato tavoli tecnici con la sottoscrizione di protocolli con Polizia, Nucleo operativo ecologico dei Carabinie-ri, Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto, Polizia ferroviaria e Guardia di Finanza, per consentire uno scambio di dati per il monitoraggio costante e puntuale del fenomeno. Stiamo lavorando per fare in modo che non ci siano più alibi per il mancato rispetto delle regole, dovuto alle obiezioni sulla farraginosità delle normative. Allo stesso tempo i controlli effettuati devono essere rigorosi”.

A SAN DONÀ. ECOMAFIE È ALLARME REGIONALE

A.A.

Sabato 19 Maggio 2012 ore 10.00Centro Culturale Leonardo Da Vinci Piazza Indipendenza, San Donà di Piave

Cemento - Corruzione - Ecoma�eVeneto Orientale: concreti strumenti per cambiare rotta

Che cosa signi�ca l'in�ltrazione delle ma�e nell'economia?Quali strumenti abbiamo, oltre all'azione giudiziaria di magistratura e polizia,

per governare in modo e�cace e giusto l'economia dei nostri territori?

Legambiente Veneto, in collaborazione con l'Osservatorio "Ambiente e Legalità" di Venezia,promuove un momento pubblico di ri�essione su questi problemi con particolare riguardo alla

questione dei circuiti �nanziari e dello sviluppo urbanistico ed edilizio.

Programma:Introduce Giulia Baldissera, Presidente Legambiente Veneto Orientale

Saluti e ri�essioni di:Francesca Zaccariotto, Presidente Provincia di Venezia

Gianfranco Bettin, Assessore all'Ambiente e alla città sostenibiledel Comune di Venezia

interventi di:

Giampietro Pizzo, Economista esperto in micro�nanzaSerena Righini, Urbanista

Luigi Lazzaro, Presidente Legambiente Veneto

Modera:Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità – Venezia

con il patrocinio dellaProvincia di Venezia

con il patrocinio del comunedi San Donà di Piave

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Page 27: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

6

IL VENETOin PRIMO PIANO

Furti in abitazione, rapine nei supermercati, nelle banche, borseggi, truffe porta a porta. Ma anche allarme mafi a. Con la crisi la criminalità spicciola

aumenta insieme con le infi ltrazioni di quella organiz-zata Partiamo dalla prima, che i cittadini vedono più da vicino. Si tratta di una criminalità spesso alimentata da quel sottobosco composto da immigrati arrivati alla ricerca di un lavoro che oggi non c’è più. Allora c’è chi si arrangia con lavori in nero ma anche chi si organizza per delinquere. Dalle prime stime delle questure e dei comandi Compagnia dei carabinieri in tutto il Veneto, sono in aumento rilevante (anche del 40 % in alcune aree) dagli inizi del 2012, ad esempio, i furti di gasolio e benzina, da mezzi in sosta.

Un materiale considerato prezioso visto il prezzo dei carburanti alla pompa. Ora i ladri che un tempo col-pivano villette di benestanti, fanno razzia in semplici garage, portando via attrezzi da giardino, biciclette, materiale da poche decine di euro. Razzie di sono re-gistrate nel veneziano, ma anche nel padovano e nel rodigino, per non parlare delle provincie “più ricche” come Vicenza, Verona e Treviso dove gli assalti sono spessissimo anche ai capannoni delle aree industriali.

La crisi però sembra aver provocato anche un altro fe-nomeno, che è quello della reazione anche armata dei proprietari derubati.

Tabaccherie e negozi di abbigliamento sono i primi obiettivi di una criminalità che con la crisi però diven-ta sempre meno sopportabile. Un caso limite è stato quello che ha riguardato un tabaccaio di Correzzola nel padovano che a fi ne aprile ad un furto al suo negozio ha reagito bloccando i ladri e uccidendone uno a colpi di pistola.

Autore dei fatti è stato Franco Birolo 47 anni, che gestisce la sua tabaccheria con rivendita di giorna-li nel centro del paese. Quando ha sentito che è scat-tato l’allarme Birolo ha urlato alla moglie di chiamare il 112 e poi si è precipitato giù, nel suo negozio, per cercare di salvarlo dalla razzia. Sotto c’erano quattro giovani malviventi stranieri che non si aspettavano una reazione così decisa. Il tabaccaio ha preso la sua pistola che detiene regolarmente, una Glock semiautomatica calibro 9 e raggiunti i ladri in negozio ha sparato ad uno di loro uccidendolo, un altro lo ha catturato.

Le reazioni a questo fatto in tutto il Veneto sono state amplissime e spesso di condivisione della reazione del tabaccaio.

Resta il fatto che sempre più persone difendono con denti quello che hanno costruito a prezzo di tanti sacrifi ci e che la crisi, sta già colpendo duramente. Se poi arrivano anche i ladri...

Ma accanto alla criminalità ordinaria fatta di bande di predoni più o meno organizzate, ma spes-so improvvisate, le forze dell’ordi-ne stanno registrando in Veneto un inquietante fenomeno: quello della pesante infi ltrazione della crimi-

nalità organizzata (mafi a camorra e n’drangheta) nei gangli economici della regione.

A fare il punto della situazione è stato il presidente della Commissione parlamentare antimafi a Giuseppe Pisanu, dopo la due giorni di audizioni di prefetti e magistrati veneziani e padovani che si è tenuta nelle scorse settimane.

Da quanto verifi cato dai responsabili delle forze dell’ordine e dalla Commissione Antimafi a “La regione

è considerata dalle consorterie criminali come un luogo nel quale poter operare, soprattutto nel settore econo-mico, senza dover rispettare vincoli gerarchici dovuti ad una presenza egemone sul territorio di un’organizzazio-ne capace di imporre i propri voleri”.

E gli esempi delle infi ltrazioni mafi ose ci sono già stati. Con l’operazione “Serpe”, sono fi niti in manette 27 mafi osi, tutti legati ai clan dei casalesi: prestavano denaro a imprenditori in crisi e così hanno strozzato una sessantina di piccole imprese tra Padova e Treviso. Di queste solo due hanno avuto il coraggio di denunciare i fatti.

Poi c’è stata l’operazione “Adria docks”: di fatto il tentativo di uno dei difensori palermitani dei Lo Piccolo di riciclare il denaro della famiglia investendolo in un complesso industriale ai Saloni di Sottomarina per otto milioni di euro. Oltre al legale palermitano sono rimasti coinvolti un noto imprenditore edile padovano, un ma-resciallo della Guardia di fi nanza in servizio a Chioggia e un giocatore della squadra di calcio di Piove di Sacco. Per non parlare dell’ultimo caso del calcio San Donà, in cui è stata coinvolta la camorra.

di Alessandro Abbadir

Crisi, la criminalità aumenta

Dopo il gravissimo episodio di Correzzo-la, interviene il governatore del Veneto Luca Zaia. Per Zaia “l’episodio conferma

l’esistenza di un’emergenza sicurezza nei nostri territori.

La situazione non è certamente più dram-matica di quella di altre Regioni d’Italia, ma è evidente che le forze dell’ordine hanno bisogno di essere messe nelle condizioni di far fronte con maggior effi cacia all’espandersi della criminalità, che mina le nostre comunità, indifferentemente

nei grandi come nei piccoli centri urbani”. Per Zaia insomma è diffi cile non collegare questi tra-gici fatti con l’incancrenirsi della crisi economica che sta travolgendo giorno dopo giorno un nume-ro sempre maggiore di cittadini e famiglie venete. “Lo dico, sia ben chiaro - chiarisce Zaia - non per giustifi care le azioni esecrabili dei delinquenti, bensì per interpretare la crescente angoscia e fru-strazione di chi difende il proprio lavoro, i propri risparmi, le proprie risorse che, mai come in que-sto periodo, risultano preziose per condurre una

vita dignitosa se non addirittura per sopravvivere. E’ evidente che questi stati d’animo, a cui si deve aggiungere l’esasperazione nel sentirsi costante-mente minacciati, induca a una reazione come quella del commerciante di Correzzola, che a mio avviso è a tutti gli effetti legittima difesa”. Per Zaia insomma ora più che mai c’è la necessità di impedire l’accesso in Italia a quelle persone che arrivano qui senza alcuna prospettiva e solo per delinquere e che poi generano tensioni sociali.

IL GOVERNATORE ZAIA “L’ITALIA SIA INACESSIBILE PER CHI VIENE A DELINQUERE”

Allarme sicurezza. Assalti a negozi e abitazioni, pericolo infi ltrazioni mafi ose

A.A.

“Aumenti del 40 % per furti di carburante, nei garage,nei supermercati”

Luca Zaia

7Il Veneto in primo piano

La crisi per il mercato della droga in Ve-neto non c’è. Anzi gli affari sembrano andare a gonfi e vele per i mercanti di

morte e gli spacciatori al dettaglio, che sem-pre più numerosi infestano città e paesi di provincia. E sempre più numerosi vengono arrestati. La diffusione del fenomeno crea ansia soprattutto nei genitori di ragazzi che sono i principali consumatori, e che a volte hanno come unica possibilità di risalita l’en-trata in qualche comunità di recupero. Ma vediamo i dati per capire il fenomeno. Nei primi quattro mesi del 2012.

Rispetto al 2011 in Veneto si assiste c’è un aumento del 20 % (il più alto fra le droghe) del commercio per la cannabis se confrontato con lo stesso periodo. Vedia-

mo ora nel dettaglio le province di Padova, Venezia e Treviso di fatto le più coinvolte dal fenomeno dai dati forniti dalle forze di polizia. A Padova sono state sequestrati oltre 70 kg. di stupefacenti (poco più di 25 kg nello stesso pe-riodo del 2011), con il “picco” di oltre 12 kg di eroina (circa 7 kg nel 2011) e oltre 38 kg di cocaina (4,2 kg nell’analogo periodo del 2011). Sono stati sequestrati anche 18 kg di hashish. Molti di più dei 4,7 kg del 2011. Tanti sono fi niti in galera o avranno dei seri guai con la giustizia: 267 le persone segnalate all’autorità giudiziaria per traffi co

e spaccio (285 nel 2011), di cui 189 in stato di arresto, 65 in stato di libertà e 13 di irreperibilità. Passiamo a Venezia e pro-vincia.

Nel capoluogo Veneto si è registrato il boom dei sequestri di hashish. Di questa sostanza ne sono stati sequestrati 100 kg contro gli 11,7 kg dello stesso periodo del 2011. E poi la

marjiuana: 233,8 kg contri 90 del 2011. Di eroina però se ne è trovata meno, solo pochi grammi mentre erano 2,6 kg nel 2011 e poco più di un chilogrammo cocaina rispetto ai 6,3 kg del 2011. Le persone segnalate

per spaccio sono 94 di cui 75 in stato di arresto e 19 “a piede libero”.

Cinquantadue gli stranieri coinvolti nel-lo spaccio, sei i minorenni. Dati meno con-sistenti infi ne per la provincia di Treviso, in controtendenza per dire la verità riaspetto a Padova e Venezia.

Qui è stato sequestrato un etto di eroina mente erano 19,7 kg nell’analogo periodo del 2011, otto etti di cocaina, 7 kg di hashish (13 kg nel 2011). A Treviso au-menta il sequestro di marjuana con 2,1 kg In questa provincia sono 57 persone denun-ciate per spaccio, di cui 45 arrestate e 12 in stato di libertà. Venticinque gli stranieri coinvolti e due i minorenni.

Sicurezza sociale Centinaia gli spacciatori arrestati nei primi mesi del 2012

Il mercato della droga va a gonfi e vele

A Padova nel 2012 sono stati già sequestrati 70kg di stupefacenti

CONVEGNO

Ecomafi e è allarme in Veneto orientale sul litorale turistico e per questo al Centro Culturale Leonardo Da Vinci di San Donà di Piave, si è svolto il convegno su “Cemento - Corru-zione –Ecomafi e: concreti strumenti per cambiare rotta” organizzato da Legambiente,

con il patrocinio della Provincia di Venezia. Sono intervenuti, Giampietro Pizzo, economista, Lorenzo Segato direttore dell’associazione no profi t Risscc, Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità, Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto. Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità –Venezia. ”La Provincia di Venezia - ha spiegato l’assessore provinciale Paolo Dalla Vecchia - è molto attenta al fenomeno delle infi ltrazioni della crimi-

nalità organizzata nel settore delle politiche ambientali e quindi nel ciclo integrato dei rifi uti e nella cosiddetta partita del cemento anche nel Veneto orientale. Abbiamo avviato tavoli tecnici con la sottoscrizione di protocolli con Polizia, Nucleo operativo ecologico dei Carabinie-ri, Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto, Polizia ferroviaria e Guardia di Finanza, per consentire uno scambio di dati per il monitoraggio costante e puntuale del fenomeno. Stiamo lavorando per fare in modo che non ci siano più alibi per il mancato rispetto delle regole, dovuto alle obiezioni sulla farraginosità delle normative. Allo stesso tempo i controlli effettuati devono essere rigorosi”.

A SAN DONÀ. ECOMAFIE È ALLARME REGIONALE

A.A.

Sabato 19 Maggio 2012 ore 10.00Centro Culturale Leonardo Da Vinci Piazza Indipendenza, San Donà di Piave

Cemento - Corruzione - Ecoma�eVeneto Orientale: concreti strumenti per cambiare rotta

Che cosa signi�ca l'in�ltrazione delle ma�e nell'economia?Quali strumenti abbiamo, oltre all'azione giudiziaria di magistratura e polizia,

per governare in modo e�cace e giusto l'economia dei nostri territori?

Legambiente Veneto, in collaborazione con l'Osservatorio "Ambiente e Legalità" di Venezia,promuove un momento pubblico di ri�essione su questi problemi con particolare riguardo alla

questione dei circuiti �nanziari e dello sviluppo urbanistico ed edilizio.

Programma:Introduce Giulia Baldissera, Presidente Legambiente Veneto Orientale

Saluti e ri�essioni di:Francesca Zaccariotto, Presidente Provincia di Venezia

Gianfranco Bettin, Assessore all'Ambiente e alla città sostenibiledel Comune di Venezia

interventi di:

Giampietro Pizzo, Economista esperto in micro�nanzaSerena Righini, Urbanista

Luigi Lazzaro, Presidente Legambiente Veneto

Modera:Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità – Venezia

con il patrocinio dellaProvincia di Venezia

con il patrocinio del comunedi San Donà di Piave

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252525Il Veneto in primo piano

Page 28: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

8 Il Veneto in primo piano

Un “pessimo biglietto di visita” per le spiagge di Sottomarina e Isola Verde alla vigilia dell’apertura della

stagione balneare: i lavori di risistema-zione degli arenili devono ancora comin-ciare. La denuncia arriva dal consigliere regionale Lucio Tiozzo (Pd) che, a metà maggio, critica il governo regionale per il mancato rispetto dei tempi previsti per i lavori di ripascimento fi nanziati per il 2012.

“Nel bilancio regionale per l’anno in corso sono stati stanziati, su nostra richiesta - ricorda Tiozzo - 2 milioni di euro aggiuntivi alle risorse ordinarie per i ripascimenti degli arenili, di cui 500 mila euro per Isola Verde e Sottomarina. Un risultato fortemente atteso dalle ammini-strazioni locali e dalle categorie economi-che”. Invece, osserva amareggiato Tioz-zo, a maggio inoltrato le spiagge della costa sud veneziana mostrano ancora i segni evidenti di mareggiate ed erosioni. Diffi cile per gli stabilimenti predisporre chioschi, ombrelloni e i servizi vari di ac-

coglienza ai turisti. “Il dovere del governo regionale non

è solo di stanziare adeguati fondi - incal-za - ma anche di vigilare sulla corretta tempistica sulle modalità di realizzazione dei lavori”. Il consigliere regionale del Pd chiede quindi che la Giunta Zaia “faccia pressing” in primo luogo sul Magistrato alle Acque, che in base ad un accordo di programma ha la responsabilità di effet-tuare i lavori, per non affossare l’ormai imminente stagione balneare, che in Veneto vale il 50 per cento dei fl ussi turistici.

Lo avevano preannunciato i risultati delle analisi dell’Arpav consacrando il mare veneto - ma anche i laghi e tutte

le acque di balneazione - fra le eccellenze dell’offerta turistica regionale anche per il 2012. Più del 91% infatti risultava di qua-lità superiore.

Lo confermano da metà maggio le 6 bandiere blu che sventolano lungo il nostro litorale, un riconoscimento della Foudation for Environmental Education che premia ol-tre 100 chilometri di spiagge del Veneto, che del resto già lo scorso anno avevano ottenuto lo stesso brillante risultato.

Le punte di diamante del litorale no-strano sono ancora Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia. Riname a bocca asciutta ancora una volta Chioggia-Sottomarina che, pur nutrendo no-tevoli aspettative quest’anno, non è riuscita ad ottenere l’ambito riconoscimento.

La città lagunare del resto continua a

pagare lo scotto della vicinanza della sua spiaggia alla foce dei fi umi.

Bibione invece conferma in Veneto il proprio primato, quanto a numero di bandie-re blu, con 21 vessilli conquistati dal 1987, anno dell’istituzione del riconoscimento internazionale che certifi ca la qualità delle acque di balneazione.

A livello nazionale le bandiere assegna-te a Roma dalla Fondazione per l’educazio-ne ambientale sono ben 246, in crescita rispetto allo scorso anno con 13 spiagge in più.

Si valuta la qualità delle acque, ma anche la depurazione delle acque refl ue, le

attività di informazione ed educazione am-bientale, la raccolta differenziata dei rifi uti in spiaggia, la cura e il decoro dell’arredo urbano.

“L’incremento delle bandiere Blu - ha osservato il presidente Fee Italia Claudio Mazza - indica l’effi cacia di un percorso virtuoso delle località rivierasche. Si tratta di piccoli passi che insieme costituiscono la prova di un grande impegno. La situazione economica internazionale euna domanda turistica sempre più attenta all’ambiente impongono senza più ritardi alle ammini-strazioni locali delle scelte concrete in fatto di sostenibilità e qualità”.

Il primato nazionale spetta alla Liguria che ha ottenuto 18 bandiere blu, a seguire Marche e Toscana con 16. Cresce il numero di vessilli assegnati al sud (alla Campania 13, alla Puglia 10 e 6 alla Calabria.

Fra le spiagge escluse fa scalpore quest’anno Rimini.

di Ornella Jovane

Premiate Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia.Chioggia-Sottomarina rimane ancora a bocca asciutta

Assegnato ametà maggio il prestigioso riconoscimento Il Veneto conferma le sue punte di diamante

Sventolano sei bandiere blu nelle spiagge venete

Il consigliere regionaleLucio Tiozzo

O.J.

Nel bilancio di previsione per l’eserci-zio fi nanziario 2012 era disponibile un milione di euro per gli interventi

di tutela e difesa dei litorali e delle aree limitrofe alla fascia costiera regionale. Ma l’importo non avrebbe consentito l’avvio dei normali interventi di manutenzione dei litorali in erosione. E così la Giunta regio-nale ha incrementato l’importo.

“La lunghezza del litorale veneto - spiega l’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte - è di circa 210 km, dei quali quasi 120 interessati da strutture turistiche di particolare importanza e va-lenza per l’economia regionale. Al fi ne di poter dar corso a una serie di interventi di manutenzione e ripascimento annuale dei litorali che maggiormente presentano problematiche di erosione, si è ritenuto quindi di integrare le risorse con una parte (un milione e 500mila euro) delle risorse disponibili nel bilancio regionale per inter-venti di riduzione del rischio idrogeologi-

co”.Il riparto approvato dalla giunta ve-

neta prevede l’assegnazione di 800mila euro all’Uffi cio del Genio Civile di Venezia per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa nel tratto di litorale compreso tra la foce del fi ume Tagliamen-to e la foce del fi ume Piave. All’Uffi cio del Genio Civile di Rovigo vanno 700mila euro per interventi nel tratto di litorale compre-so tra la foce del fi ume Adige e la foce del fi ume Po di Goro. Un milione di euro è stato assegnato al Magistrato alle Acque di Venezia che, sulla base di un accordo di programma con la Regione del Veneto, utilizzerà 500mila euro per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa del litorale nei Comuni di Jesolo e Cavallino-Treporti e altrettanti per il litora-le nel Comune di Chioggia. Il Magistrato alle Acque comparteciperà alla spesa per la realzzazione degli interventi anche con risorse proprie.

L’assessore Maurizio Conte

Interventi a tutela e difesa dei litorali

LA GIUNTA REGIONALE INCREMENTA L’IMPORTO: 2 MILIONI E 500MILA EURO

Sottomarina e Isola VerdeTIOZZO ALLA REGIONE: “I LAVORI PER IL RIPASCIENTO DEGLI ARENILI DEVONO ANCORA COMINCIARE

26 Il Veneto in primo piano2626 Il Veneto in primo piano

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8 Il Veneto in primo piano

Un “pessimo biglietto di visita” per le spiagge di Sottomarina e Isola Verde alla vigilia dell’apertura della

stagione balneare: i lavori di risistema-zione degli arenili devono ancora comin-ciare. La denuncia arriva dal consigliere regionale Lucio Tiozzo (Pd) che, a metà maggio, critica il governo regionale per il mancato rispetto dei tempi previsti per i lavori di ripascimento fi nanziati per il 2012.

“Nel bilancio regionale per l’anno in corso sono stati stanziati, su nostra richiesta - ricorda Tiozzo - 2 milioni di euro aggiuntivi alle risorse ordinarie per i ripascimenti degli arenili, di cui 500 mila euro per Isola Verde e Sottomarina. Un risultato fortemente atteso dalle ammini-strazioni locali e dalle categorie economi-che”. Invece, osserva amareggiato Tioz-zo, a maggio inoltrato le spiagge della costa sud veneziana mostrano ancora i segni evidenti di mareggiate ed erosioni. Diffi cile per gli stabilimenti predisporre chioschi, ombrelloni e i servizi vari di ac-

coglienza ai turisti. “Il dovere del governo regionale non

è solo di stanziare adeguati fondi - incal-za - ma anche di vigilare sulla corretta tempistica sulle modalità di realizzazione dei lavori”. Il consigliere regionale del Pd chiede quindi che la Giunta Zaia “faccia pressing” in primo luogo sul Magistrato alle Acque, che in base ad un accordo di programma ha la responsabilità di effet-tuare i lavori, per non affossare l’ormai imminente stagione balneare, che in Veneto vale il 50 per cento dei fl ussi turistici.

Lo avevano preannunciato i risultati delle analisi dell’Arpav consacrando il mare veneto - ma anche i laghi e tutte

le acque di balneazione - fra le eccellenze dell’offerta turistica regionale anche per il 2012. Più del 91% infatti risultava di qua-lità superiore.

Lo confermano da metà maggio le 6 bandiere blu che sventolano lungo il nostro litorale, un riconoscimento della Foudation for Environmental Education che premia ol-tre 100 chilometri di spiagge del Veneto, che del resto già lo scorso anno avevano ottenuto lo stesso brillante risultato.

Le punte di diamante del litorale no-strano sono ancora Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia. Riname a bocca asciutta ancora una volta Chioggia-Sottomarina che, pur nutrendo no-tevoli aspettative quest’anno, non è riuscita ad ottenere l’ambito riconoscimento.

La città lagunare del resto continua a

pagare lo scotto della vicinanza della sua spiaggia alla foce dei fi umi.

Bibione invece conferma in Veneto il proprio primato, quanto a numero di bandie-re blu, con 21 vessilli conquistati dal 1987, anno dell’istituzione del riconoscimento internazionale che certifi ca la qualità delle acque di balneazione.

A livello nazionale le bandiere assegna-te a Roma dalla Fondazione per l’educazio-ne ambientale sono ben 246, in crescita rispetto allo scorso anno con 13 spiagge in più.

Si valuta la qualità delle acque, ma anche la depurazione delle acque refl ue, le

attività di informazione ed educazione am-bientale, la raccolta differenziata dei rifi uti in spiaggia, la cura e il decoro dell’arredo urbano.

“L’incremento delle bandiere Blu - ha osservato il presidente Fee Italia Claudio Mazza - indica l’effi cacia di un percorso virtuoso delle località rivierasche. Si tratta di piccoli passi che insieme costituiscono la prova di un grande impegno. La situazione economica internazionale euna domanda turistica sempre più attenta all’ambiente impongono senza più ritardi alle ammini-strazioni locali delle scelte concrete in fatto di sostenibilità e qualità”.

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Fra le spiagge escluse fa scalpore quest’anno Rimini.

di Ornella Jovane

Premiate Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia.Chioggia-Sottomarina rimane ancora a bocca asciutta

Assegnato ametà maggio il prestigioso riconoscimento Il Veneto conferma le sue punte di diamante

Sventolano sei bandiere blu nelle spiagge venete

Il consigliere regionaleLucio Tiozzo

O.J.

Nel bilancio di previsione per l’eserci-zio fi nanziario 2012 era disponibile un milione di euro per gli interventi

di tutela e difesa dei litorali e delle aree limitrofe alla fascia costiera regionale. Ma l’importo non avrebbe consentito l’avvio dei normali interventi di manutenzione dei litorali in erosione. E così la Giunta regio-nale ha incrementato l’importo.

“La lunghezza del litorale veneto - spiega l’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte - è di circa 210 km, dei quali quasi 120 interessati da strutture turistiche di particolare importanza e va-lenza per l’economia regionale. Al fi ne di poter dar corso a una serie di interventi di manutenzione e ripascimento annuale dei litorali che maggiormente presentano problematiche di erosione, si è ritenuto quindi di integrare le risorse con una parte (un milione e 500mila euro) delle risorse disponibili nel bilancio regionale per inter-venti di riduzione del rischio idrogeologi-

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Sottomarina e Isola VerdeTIOZZO ALLA REGIONE: “I LAVORI PER IL RIPASCIENTO DEGLI ARENILI DEVONO ANCORA COMINCIARE

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11Voci da palazzo

“Con il patto per lo svi-luppo del

Veneto, fi nalmente si potrà passare dalla fase difensiva fi n qui tenuta per parare i colpi della crisi, soprattutto con gli ammortizzatori sociali, ad una fase attiva met-tendo in campo politiche concrete (si calcola 1,2 miliardi di euro fi no al primo trimestre del 2013) e, soprattutto, non episodiche per cercare di dare risposte ai problemi strutturali arrivando all’origine delle diffi coltà che colpiscono aziende, lavoratori, famiglie, insomma tuta la società veneta, con du-rezza fi nora mai vista dall’ultimo dopoguerra”. Lo ha affermato, il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato il quale sottolinean-do soprattutto l’importanza del nuovo ruolo che il patto affi da ad importanti enti regionali come “Veneto sviluppo” e Veneto promozione” e del-la radicale riforma, all’insegna di “più sinergie e meno sprechi”, nel campo della ricerca tecnologi-ca fi nalizzata all’innovazione che verrà concentra-ta su pochi centri specializzati al posto degli attuali 88. “Veneto Sviluppo in particolare - aggiunge Ruffato - potrà affrontare uno dei nodi centrali della crisi, la stretta creditizia, selezionando i suoi interventi puntando in modo particolare sulla gre-en economy e alle imprese in fase di avviamento (start up)”. “Non meno importante - afferma ancora il presidente dell’assemblea regionale - la riforma delle politiche del lavoro e del welfare sta-bilita dal patto trasferite dalle Province a “Veneto lavoro” creando, tra l’altro, le premesse alla regio-nalizzazione dell’ispettorato del lavoro”. “Quanto all’adesione fi nora parziale delle organizzazioni sindacali - conclude Ruffato - mi auguro che, quan-do le politiche previste dal patto cominceranno ad essere applicate, essa possa estendersi a tutte le componenti in modo da rappresentare nella sua interezza il mondo del lavoro veneto”.

Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà“FINALMENTE RISPOSTE

STRUTTURALI ANTI CRISI”

Ipse dixitIpse dixit

Un pacco povero di contenuti, lo defi niscono così i consiglieri regionali del Pd Graziano Azzalin e Lucio Tiozzo, il Patto dello svi-

luppo presentato dal presidente Luca Zaia. I due esponenti democratici sostengono che in realtà i contenuti sono molto poveri. “Visto anche che dal punto di vista dei fondi a disposizione - pre-cisano - non si aggiunge nulla di nuovo rispetto ai fi nanziamenti europei ed a quanto stanziato in Bilancio. Certo, le intenzioni sono buone e da condividere, un po’ meno l’uso strumentale e il dare più importanza al contenitore che al contenu-to che, tanto per aggiungere un dettaglio, dribbla molte delle questioni concrete sul tappeto, come sottolineato anche dalla segretaria della Cgil Su-sanna Camusso”.

Azzalin e Tiozzo, Partito DemocraticoUN PACCO VUOTO DI CONTENUTI

La crisi in Veneto ha toccato livelli drammatici. La situa-zione economica, infatti, non è delle più rassicuranti, la disoccupazione colpisce un giovane su quattro e

la lista con i nomi di coloro che si sono tolta la vita, a causa della perdita del lavoro, continua ad allungarsi di settimana in settimana. Iniziano a mancare i soldi ma più di tutto si avverte la carenza di prospettive. Non ci sono “ricette” per uscire dalla crisi e il solo “resistere” potrebbe non essere suffi ciente per vedere la fi ne di questo lungo periodo di “empasse”. Il “Patto del Veneto”: annunciato, sottoscritto da Regione forze economiche e sindacali (sen-za Cgil e Uil) ma fortemente contestato dalle opposizioni è stato presentato come lo strumento adatto a colmare buona parte di questo vuoto. Infatti si tratta di un do-cumento programmatico sottoscritto dall’Anci, dall’Urpv, dagli industriali, dalle associazioni agricole, da quelle del commercio, dagli artigiani, e dai sindacati che impegna, da qui alla prima metà del 2013, circa 1,2 miliardi di euro per il rilancio e la crescita economica del Veneto. Secondo le opposizioni di Palazzo Ferro Fini, si tratterebbe di puro fumo negli occhi perché le somme stanziate sarebbero sempre quelle del bilancio di previsione ma secondo il governatore Luca Zaia il risultato importante è quello di essere riusciti a mettere attorno ad un progetto parti sociali ed economiche dell’intera regione.

“E’ la grande occasione per dire che in Veneto, per la prima volta, tutti si stringono attorno a un Patto il che signifi ca aver individuato i problemi, le risorse e le soluzioni – ha infatti spiegato il governatore, lamentando che non altrettanto sta facendo il Governo – il tavolo tra Regione Veneto e parti sociali ha avuto il coraggio di riorganizzare tutte le linee di investimento: migliorando la sinergia, limi-tando gli sprechi e facendo economia di scala. E’ un modo

per individuare degli obiettivi e perseguirli congiuntamente. Se per tutti l’emergenza è nell’occupazione giovanile al-lora per tutti deve essere prioritario l’investimento rivolto al sostegno del lavoro per le nuove generazioni”. Zaia ha ricordato che questo atto è il terzo grande provvedimento dell’Amministrazione regionale per lo sviluppo del Veneto. “Dopo l’insediamento della Giunta – ha detto - abbiamo subito parlato della necessità dell’accesso al credito e ab-biamo messo in piedi il fondo di 1,9 miliardi di euro che dopo gli opportuni aggiustamenti di spread, di procedure e anche dopo l’intesa con Confi di, oggi è operativo; sono già arrivate decine di richieste alla fi nanziaria regionale. C’è stata poi la proroga dei fondi di rotazione, nuovo carbu-rante per l’occupazione, per le imprese, per la crescita. E ora c’è la fi rma del Patto”. Ma che cosa prevede nello specifi co? Nel protocollo esiste una prima fase nella quele verranno stanziati fi nanziamenti a sostegno di progetti per la creazione di nuovi posti di lavoro. Si tratta di 400 mi-lioni dei quali 160 milioni saranno destinati a favore delle imprese (un plafond ancora da quantifi cato sarà specifi co per pmi e confi di), 40 milioni saranno destinati al lavoro, 140 per favorire l’occupazione giovanile e 60 milioni per

interventi sul territorio. Altre voci del documento riguarda-no il Turismo con un impegno di 10 milioni di euro, altri 16 andranno a ricerca e innovazione, al reinserimento dei lavoratori in cassa integrazione invece sono stati destinati 30 milioni di euro e al sostegno dell’imprenditoria giovani-le e femminile sono preventivati 11 milioni di euro. Altre somme sono state destinate alle infrastrutture compreso il sistema ferroviario metropolitano, con capitoli di spesa che parlano di 50 milioni di euro nel primo caso e 14,5 milioni per la Sfmr. Tra i benefi ciari manca l’area di Porto Maghera e proprio questa omissione è la causa che ha fatto rimanere lontana dal tavolo della fi rma la Cgil. “Se uno pensa di parlare di industrializzazione in una regione come il Veneto – ha speigato il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso – e salta Porto Marghera, sta parlando di farfalle. Non sta parlando di cosa fare concretamente”. Pronta la risposta del presidente Zaia rivolta proprio a chi non ha fi rmato il patto: “La porta è sempre aperta come la nostra disponibilità a fare questo percorso assieme; si fa per fasi: questa è stata la prima, la seconda è pronta per essere scritta”.

di Fortunato Marinata

Economia La risposta alla crisi nell’intesa tra Regione e associazioni di categoria

Il “Patto del Veneto” promette la ripresaDa qui alla prima metà del 2013 la Regione metterà a disposizione 1,2 miliardi di euro. Per l’opposizione: “E’ fumo negli occhi”

Solo “vuota propaganda”. Pagine di “poesia” che non trovano tradu-zione in “misure concrete e in risorse fi nanziarie determinate”. Ma, soprattutto, un piano partorito senza coinvolgere il Consiglio regionale

e le maggiori organizzazioni sindacali del Veneto. Così Pietrangelo Pette-nò, consigliere della Sinistra veneta nell’assemblea legislativa regionale, defi nisce il piano di sviluppo per il Veneto fi rmato dal presidente Zaia con i rappresentanti di categoria e di una parte del sindacato. Pettenò intende impegnare la giunta Zaia - attraverso la mozione depositata in Consiglio - a riaprire il confronto con le organizzazioni sindacali che non hanno sottoscrit-to il piano (Cgil e Uil) e a ridiscuterne contenuti e indirizzi con il Consiglio regionale. “Il Piano per lo Sviluppo presentato da Zaia - spiega Pettenò nella mozione - risulta essere un documento propagandistico, che all’inconsistenza delle misure indicate, alla esiguità e indetermi-natezza delle risorse fi nanziarie destinate, somma una procedura nella sua defi nizione che determina la rottura con le organizzazioni sindacali che rappresentano la grande maggioranza dei lavoratori del Veneto”. Per Pettenò il piano è privo di un disegno strategico per il rilancio dell’occupazione e di proposte per sostenere la green economy, l’edilizia rivolta al recupero del territorio, il rilancio dell’area strategica di Porto Marghera, il reddito dei lavoratori precari, in cassa integrazione e in mobilità. Inol-tre non contiene alcuna misura per favorire il rispetto della legalità, il contrasto dell’evasione fi scale, della contraffazione e dell’economia criminale e per scoraggiare fenomeni come la delocalizzazione. Né contiene indicazioni su tempi e contenuti per l’approvazione del piano energetico regionale. “Ri-tengo grave e inaccettabile - conclude Pettenò - che il Presidente della Giunta regionale abbia ritenuto di non dover esporre il piano in Consiglio regionale, rifi utandosi di aprire una doverosa discussione e un serio confronto politico nel merito delle scelte e degli indirizzi assunti”.

“SOLO PROPAGANDA, ESTROMESSO IL CONSIGLIO”Pietrangelo Pettenò, Federazione della Sinistra

Nella foto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia

“Prima di vendere come grande ri-sultato questo patto per il Veneto, Zaia faccia luce su una serie di

questioni ancora tutte da chiarire”. Ad affer-marlo, è stata la capogruppo del Pd in Consi-glio regionale, Laura Puppato e la segretaria regionale democratica, Rosanna Filippin.

“Fino a prova contraria, diciamo intanto, che quelle snocciolate sono cifre già messe a bilancio o che fanno riferimento a stanzia-menti europei (Fers, Fas) e dunque non si vedono all’orizzonte novità di rilievo. Ci chiediamo poi dove sono e come sono stati investiti questi miliardi a favore del mondo del lavoro citati da Zaia. Ma soprattutto qual-cuno dovrebbe informare il presidente che i bilanci si fanno a dicembre, nel caso del Veneto purtroppo a marzo inoltrato, ed è lì che si determinano le somme disponibili ed i vari capitoli. Tutto il resto appartiene alla categoria degli squilli di tromba.

“Dal punto di vista della concertazione - concludono le due esponenti del Pd - questo patto esclude di fatto il Consiglio regionale e due dei tre maggiori sindacati, ovvero Cgil e Uil che non hanno messo la loro fi rma all’accordo. Può considerarsi un successo questa divergenza tra le organiz-zazioni sindacali? C’è il dubbio che si tratti dell’ennesima operazione di marketing politico ma senza nuovi soldi veri”.

Laura Puppato, Partito DemocraticoGRANDE RISULTATO O SQUILLO DI TROMBA?

Laura PuppatoPietrangelo

Pettenò

Clodovaldo Ruffato

28 Voci da palazzo2828 Voci da palazzo

Page 31: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

11Voci da palazzo

“Con il patto per lo svi-luppo del

Veneto, fi nalmente si potrà passare dalla fase difensiva fi n qui tenuta per parare i colpi della crisi, soprattutto con gli ammortizzatori sociali, ad una fase attiva met-tendo in campo politiche concrete (si calcola 1,2 miliardi di euro fi no al primo trimestre del 2013) e, soprattutto, non episodiche per cercare di dare risposte ai problemi strutturali arrivando all’origine delle diffi coltà che colpiscono aziende, lavoratori, famiglie, insomma tuta la società veneta, con du-rezza fi nora mai vista dall’ultimo dopoguerra”. Lo ha affermato, il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato il quale sottolinean-do soprattutto l’importanza del nuovo ruolo che il patto affi da ad importanti enti regionali come “Veneto sviluppo” e Veneto promozione” e del-la radicale riforma, all’insegna di “più sinergie e meno sprechi”, nel campo della ricerca tecnologi-ca fi nalizzata all’innovazione che verrà concentra-ta su pochi centri specializzati al posto degli attuali 88. “Veneto Sviluppo in particolare - aggiunge Ruffato - potrà affrontare uno dei nodi centrali della crisi, la stretta creditizia, selezionando i suoi interventi puntando in modo particolare sulla gre-en economy e alle imprese in fase di avviamento (start up)”. “Non meno importante - afferma ancora il presidente dell’assemblea regionale - la riforma delle politiche del lavoro e del welfare sta-bilita dal patto trasferite dalle Province a “Veneto lavoro” creando, tra l’altro, le premesse alla regio-nalizzazione dell’ispettorato del lavoro”. “Quanto all’adesione fi nora parziale delle organizzazioni sindacali - conclude Ruffato - mi auguro che, quan-do le politiche previste dal patto cominceranno ad essere applicate, essa possa estendersi a tutte le componenti in modo da rappresentare nella sua interezza il mondo del lavoro veneto”.

Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà“FINALMENTE RISPOSTE

STRUTTURALI ANTI CRISI”

Ipse dixit

Un pacco povero di contenuti, lo defi niscono così i consiglieri regionali del Pd Graziano Azzalin e Lucio Tiozzo, il Patto dello svi-

luppo presentato dal presidente Luca Zaia. I due esponenti democratici sostengono che in realtà i contenuti sono molto poveri. “Visto anche che dal punto di vista dei fondi a disposizione - pre-cisano - non si aggiunge nulla di nuovo rispetto ai fi nanziamenti europei ed a quanto stanziato in Bilancio. Certo, le intenzioni sono buone e da condividere, un po’ meno l’uso strumentale e il dare più importanza al contenitore che al contenu-to che, tanto per aggiungere un dettaglio, dribbla molte delle questioni concrete sul tappeto, come sottolineato anche dalla segretaria della Cgil Su-sanna Camusso”.

Azzalin e Tiozzo, Partito DemocraticoUN PACCO VUOTO DI CONTENUTI

La crisi in Veneto ha toccato livelli drammatici. La situa-zione economica, infatti, non è delle più rassicuranti, la disoccupazione colpisce un giovane su quattro e

la lista con i nomi di coloro che si sono tolta la vita, a causa della perdita del lavoro, continua ad allungarsi di settimana in settimana. Iniziano a mancare i soldi ma più di tutto si avverte la carenza di prospettive. Non ci sono “ricette” per uscire dalla crisi e il solo “resistere” potrebbe non essere suffi ciente per vedere la fi ne di questo lungo periodo di “empasse”. Il “Patto del Veneto”: annunciato, sottoscritto da Regione forze economiche e sindacali (sen-za Cgil e Uil) ma fortemente contestato dalle opposizioni è stato presentato come lo strumento adatto a colmare buona parte di questo vuoto. Infatti si tratta di un do-cumento programmatico sottoscritto dall’Anci, dall’Urpv, dagli industriali, dalle associazioni agricole, da quelle del commercio, dagli artigiani, e dai sindacati che impegna, da qui alla prima metà del 2013, circa 1,2 miliardi di euro per il rilancio e la crescita economica del Veneto. Secondo le opposizioni di Palazzo Ferro Fini, si tratterebbe di puro fumo negli occhi perché le somme stanziate sarebbero sempre quelle del bilancio di previsione ma secondo il governatore Luca Zaia il risultato importante è quello di essere riusciti a mettere attorno ad un progetto parti sociali ed economiche dell’intera regione.

“E’ la grande occasione per dire che in Veneto, per la prima volta, tutti si stringono attorno a un Patto il che signifi ca aver individuato i problemi, le risorse e le soluzioni – ha infatti spiegato il governatore, lamentando che non altrettanto sta facendo il Governo – il tavolo tra Regione Veneto e parti sociali ha avuto il coraggio di riorganizzare tutte le linee di investimento: migliorando la sinergia, limi-tando gli sprechi e facendo economia di scala. E’ un modo

per individuare degli obiettivi e perseguirli congiuntamente. Se per tutti l’emergenza è nell’occupazione giovanile al-lora per tutti deve essere prioritario l’investimento rivolto al sostegno del lavoro per le nuove generazioni”. Zaia ha ricordato che questo atto è il terzo grande provvedimento dell’Amministrazione regionale per lo sviluppo del Veneto. “Dopo l’insediamento della Giunta – ha detto - abbiamo subito parlato della necessità dell’accesso al credito e ab-biamo messo in piedi il fondo di 1,9 miliardi di euro che dopo gli opportuni aggiustamenti di spread, di procedure e anche dopo l’intesa con Confi di, oggi è operativo; sono già arrivate decine di richieste alla fi nanziaria regionale. C’è stata poi la proroga dei fondi di rotazione, nuovo carbu-rante per l’occupazione, per le imprese, per la crescita. E ora c’è la fi rma del Patto”. Ma che cosa prevede nello specifi co? Nel protocollo esiste una prima fase nella quele verranno stanziati fi nanziamenti a sostegno di progetti per la creazione di nuovi posti di lavoro. Si tratta di 400 mi-lioni dei quali 160 milioni saranno destinati a favore delle imprese (un plafond ancora da quantifi cato sarà specifi co per pmi e confi di), 40 milioni saranno destinati al lavoro, 140 per favorire l’occupazione giovanile e 60 milioni per

interventi sul territorio. Altre voci del documento riguarda-no il Turismo con un impegno di 10 milioni di euro, altri 16 andranno a ricerca e innovazione, al reinserimento dei lavoratori in cassa integrazione invece sono stati destinati 30 milioni di euro e al sostegno dell’imprenditoria giovani-le e femminile sono preventivati 11 milioni di euro. Altre somme sono state destinate alle infrastrutture compreso il sistema ferroviario metropolitano, con capitoli di spesa che parlano di 50 milioni di euro nel primo caso e 14,5 milioni per la Sfmr. Tra i benefi ciari manca l’area di Porto Maghera e proprio questa omissione è la causa che ha fatto rimanere lontana dal tavolo della fi rma la Cgil. “Se uno pensa di parlare di industrializzazione in una regione come il Veneto – ha speigato il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso – e salta Porto Marghera, sta parlando di farfalle. Non sta parlando di cosa fare concretamente”. Pronta la risposta del presidente Zaia rivolta proprio a chi non ha fi rmato il patto: “La porta è sempre aperta come la nostra disponibilità a fare questo percorso assieme; si fa per fasi: questa è stata la prima, la seconda è pronta per essere scritta”.

di Fortunato Marinata

Economia La risposta alla crisi nell’intesa tra Regione e associazioni di categoria

Il “Patto del Veneto” promette la ripresaDa qui alla prima metà del 2013 la Regione metterà a disposizione 1,2 miliardi di euro. Per l’opposizione: “E’ fumo negli occhi”

Solo “vuota propaganda”. Pagine di “poesia” che non trovano tradu-zione in “misure concrete e in risorse fi nanziarie determinate”. Ma, soprattutto, un piano partorito senza coinvolgere il Consiglio regionale

e le maggiori organizzazioni sindacali del Veneto. Così Pietrangelo Pette-nò, consigliere della Sinistra veneta nell’assemblea legislativa regionale, defi nisce il piano di sviluppo per il Veneto fi rmato dal presidente Zaia con i rappresentanti di categoria e di una parte del sindacato. Pettenò intende impegnare la giunta Zaia - attraverso la mozione depositata in Consiglio - a riaprire il confronto con le organizzazioni sindacali che non hanno sottoscrit-to il piano (Cgil e Uil) e a ridiscuterne contenuti e indirizzi con il Consiglio regionale. “Il Piano per lo Sviluppo presentato da Zaia - spiega Pettenò nella mozione - risulta essere un documento propagandistico, che all’inconsistenza delle misure indicate, alla esiguità e indetermi-natezza delle risorse fi nanziarie destinate, somma una procedura nella sua defi nizione che determina la rottura con le organizzazioni sindacali che rappresentano la grande maggioranza dei lavoratori del Veneto”. Per Pettenò il piano è privo di un disegno strategico per il rilancio dell’occupazione e di proposte per sostenere la green economy, l’edilizia rivolta al recupero del territorio, il rilancio dell’area strategica di Porto Marghera, il reddito dei lavoratori precari, in cassa integrazione e in mobilità. Inol-tre non contiene alcuna misura per favorire il rispetto della legalità, il contrasto dell’evasione fi scale, della contraffazione e dell’economia criminale e per scoraggiare fenomeni come la delocalizzazione. Né contiene indicazioni su tempi e contenuti per l’approvazione del piano energetico regionale. “Ri-tengo grave e inaccettabile - conclude Pettenò - che il Presidente della Giunta regionale abbia ritenuto di non dover esporre il piano in Consiglio regionale, rifi utandosi di aprire una doverosa discussione e un serio confronto politico nel merito delle scelte e degli indirizzi assunti”.

“SOLO PROPAGANDA, ESTROMESSO IL CONSIGLIO”Pietrangelo Pettenò, Federazione della Sinistra

Nella foto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia

“Prima di vendere come grande ri-sultato questo patto per il Veneto, Zaia faccia luce su una serie di

questioni ancora tutte da chiarire”. Ad affer-marlo, è stata la capogruppo del Pd in Consi-glio regionale, Laura Puppato e la segretaria regionale democratica, Rosanna Filippin.

“Fino a prova contraria, diciamo intanto, che quelle snocciolate sono cifre già messe a bilancio o che fanno riferimento a stanzia-menti europei (Fers, Fas) e dunque non si vedono all’orizzonte novità di rilievo. Ci chiediamo poi dove sono e come sono stati investiti questi miliardi a favore del mondo del lavoro citati da Zaia. Ma soprattutto qual-cuno dovrebbe informare il presidente che i bilanci si fanno a dicembre, nel caso del Veneto purtroppo a marzo inoltrato, ed è lì che si determinano le somme disponibili ed i vari capitoli. Tutto il resto appartiene alla categoria degli squilli di tromba.

“Dal punto di vista della concertazione - concludono le due esponenti del Pd - questo patto esclude di fatto il Consiglio regionale e due dei tre maggiori sindacati, ovvero Cgil e Uil che non hanno messo la loro fi rma all’accordo. Può considerarsi un successo questa divergenza tra le organiz-zazioni sindacali? C’è il dubbio che si tratti dell’ennesima operazione di marketing politico ma senza nuovi soldi veri”.

Laura Puppato, Partito DemocraticoGRANDE RISULTATO O SQUILLO DI TROMBA?

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Page 32: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

12 Cultura veneta

Nell’alternanza tra artisti contempo-ranei e collettive che partono dalla ricca Collezione Francois Pinault, è di

scena a Palazzo Grassi a Venezia fi no al 15 luglio Urs Fischer (Zurigo 1973) con la mostra “Madame Fisscher”. Già dalla data di nascita si evince che è il primo artista vivente ad essere esposto in una personale a Palazzo Grassi, in una delle sue più impor-tanti esposizioni tra quelle fatte in Europa. L’atrio centrale e il primo piano c’introduco-no nel mondo dell’artista, che vive a New York, con più di trenta opere. Una sapiente guida gratuita aiuta il visitatore a capire la logica e la chimica dei lavori di Fischer non sempre di facile e immediata compren-sione. Scultura, pittura e installazione sono le tecniche espressive, mentre i materiali vanno dal bronzo e cera ad apparecchi meccanici e specchi. Una creatività dell’artista logica e assurda, in un equilibrio di diversi elementi quali l’humour, la realtà, l’eternità, l’illusione, la violenza e

la fugacità. Si parte proprio dall’opera “Ma-dame Fisscher” che riproduce il suo studio nei minimi particolari facendo rivivere il processo creativo del Maestro, per passare a “untitled” del 2012 con un ritratto in cera di se stesso e dell’amico artista Rudolf Stingel in cui i lumini consumano le stesse evidenziando la trasformazione e i limiti del corpo e dell’opera d’arte, arrivando a “Ne-

crophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Ac-cademia di Belle Arti, posa tra le opere in un

passaggio tra vivente e artifi ciale. Altri temi sono la banalità del quotidiano, il gioco dell’oggetto con la sua ombra, l’idea del movimento, la messa in ridicolo di vizi e dipendenze e il teatro dell’assurdo.

di Alain Chivilò

Scultura, pittura, installazione e il suo studio, riprodotto nei minimi particolari per far rivivere il suo processo creativo

Palazzo Grassi fi no al 15 luglio Più di trenta opere dell’artista newyorkese

Il mondo interpretato da Urs Fischer

Palazzo Franchetti a Venezia

Negli spazi dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Franchetti a Venezia fi no all’8 luglio, “Pi-casso e Vollard. Il genio e il mercante” è la mostra che

per la prima volta in Italia disamina il rapporto tra il mercante d’arte Ambroise Vollard e Pablo Picasso. Un’intersezione tra il gallerista scopritore di artisti sconosciuti o “secondari”, d’in-tuito sopraffi no e forti doti commerciali, con il pittore invento-re del Cubismo che con la sua tecnica ha stregato future ge-nerazioni d’artisti, critici e amanti dell’arte. Ambroise Vollard (1866 – 1939) oltre a organizzare la prima monografi a su Paul Cezanne nel 1895, offrì al giovane Picasso (1881 – 1973) la possibilità di esporre nel 1901 all’interno della sua galleria. Da qui fi no alla morte di Vollard tra i due si

sviluppa una relazione d’amicizia, d’affari e di stima recipro-ca. Il critico Félicien Fagus scrive “ecco: ho appena visto da Vollard la mostra del giovane pittore (spagnolo si capisce) con un temperamento meraviglioso”. Tecniche incisorie quali l’acquaforte, la puntasecca e l’acquatinta sono rappresentate da oltre 150 opere, con la serie completa delle 100 incisio-ni della “Suite Vollard”, a cui Picasso lavorò dal 1927 al 1937, la “Minotauromachia” una delle sue principali opere grafi che, “l’Histoire Naturelle” con gli animali di Buffon e i “Saltimbanchi” con la celebre acquaforte “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” di Balzac. Una tecnica incisoria ric-ca e di classe per un Picasso intramontabile nelle sue decadi artistiche d’oro.

L’abilità incisoria di Picasso

A Treviso, fi no al primo luglio, nelle tre princi-

pali sale espositive di Palazzo Bomben, sede della Fondazione Benetton Studi e Ricer-che, è di scena la XXIII edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2012. Nelle fi nalità del Premio c’è il focus di con-tribuire a elevare e diffondere la cultura di “governo del paesaggio”, proponendosi come occasione e strumento per fare conoscere il lavoro intellettuale e manuale, al fi ne di governare le modifi cazioni dei luoghi per salvaguardare e valorizzare i patrimoni autentici di natura e memoria. Una giuria sceglie annualmente un luogo e per l’edizio-ne del 2012 il premio è andato, con voto unanime, al Bosco di Sant’Antonio situato nelle montagne d’Abruzzo e precisamente nel comune di Pescocostanzo. L’area ha una dimensione di circa 500 ettari ed è situata nel Parco della Maiella. La composizione boschiva consta di alcu-ne migliaia di grandi alberi, tra i quali cinquecento sono rappresentati da faggi secolari. Questo bosco è defi nito da Elena Croce come “un santuario della natura e della civiltà pastorale”. In quest’ambito, l’interessante percorso espositivo testimonia il luogo prescelto in tre sezioni: la prima illustra materiali fotografi ci e cartografi ci per inqua-drare il luogo, la seconda tratta aspetti naturalistici del bosco e del patrimonio vegetale all’interno dei paesaggi abruzzesi, l’ultima invece è video con il fi lm documentario del 1994 di Ermanno Olmi “Mille anni”, che inquadra il Bosco di Sant’Antonio tra natura e civiltà.

Palazzo Bomben, TrevisoIL PREMIO INTERNAZIONALE CARLO SCARPA

E’ il primo artista vivente al quale il centro espositivo dedica una personale

Al.Ch. “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” Al.Ch.

“Venezia è così esageratamente raffi nata. Le perce-zioni degli altri e di lei stessa non ti lasciano mai in pace. Persino la luce, proiettata dal campanile

sulla piazza, acquista una qualità architettonica e il pesante campanile vi diventa leggero”. Così Venezia è pensata dal pittore William Congdon (Providence 1912 – Milano 1998) che tra il ’48 e ’60 vi soggiorna. Nel centenario della nasci-ta, fi no al 8 luglio nel piano nobile dell’università Cà Foscari Esposizioni, “William Congdon a Venezia. Uno sguardo ame-ricano” è la prima mostra del Maestro a Venezia con opere riguardanti la città Serenissima. Una quarantina di opere unite a lettere, schizzi, video e gigantografi e di opere non disponibili per l’esibizione. Con New York la città lagunare ha un ruolo fondamentale per la sua ricerca e l’agire pittorico. Partendo dalla scuola dell’action painting americana e dalle opere di Dubuffet viste a Parigi durante la guerra, interpreta soggetti tradizionali quali Piazza San Marco, palazzo Dario, i tetti e Canal Grande incidendo nell’olio e nell’acrilico con un punteruolo. Con questa tecnica rende una Venezia fug-gente, in movimento che appare magicamente da una sorta di foschia tendente a colori scuri e nel contempo spaziale all’interno di contrasti di luce. L’oro, che proviene dalla tra-dizione bizantina, è utilizzato da Congdom per dare vivacità e risalto all’edifi cio come un’illuminazione artifi ciale. Una mostra dunque da visitare per comprendere un punto di vista di Venezia non consueto, perché fi glio di una pittura d’azione che si presentava al mondo.

CÀ FOSCARILe Venezie di Congdom

I pittori vedutisti avevano la caratteristica di possedere schizzi, studi di luoghi che visitavano o vivevano per riprodurli in opere anche a distanza di anni. I riferi-menti presi permettevano di lavorare in studio proponendo soggetti di un luogo

anche trovandosi altrove. In quest’ambito a Venezia, presso Palazzo Grimani, fi no al 1 luglio la mostra “Canaletto. Il Quaderno veneziano” permette di apprezzare il taccuino, raramente visibile al pubblico, di schizzi del pittore vedutista che come pochi ha saputo dare un taglio internazionale al Vedutismo. Un volume non di grandi dimensioni (mm 175 X 235), composto da sette fascicoli sciolti rilegati successivamente nell’Ottocento, che riporta commenti e schizzi dai materiali ai luoghi ritratti, dalle annotazioni sui colori, dalle correzioni e abrasioni, all’impiego della punta metallica, ai cambi d’inchiostro.

Ulteriori fogli sono proposti come i sette dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste, i sette dalla collezione Corniani-Algarotti, lo “scarabotto” con il Canal Grande di fronte alla Salute e il Traghetto di San Moisè e i due fogli rispettiva-

mente dalla Fondazione Cini e dal Museo Correr. A completamento dipinti a olio provenienti da collezioni pubbliche e private segnano il passaggio dallo schizzo alla vera realizzazione. Supporti audiovisivi e digitali, uniti a un modello funzionante di camera ottica che fa vedere le vedute come le osservava Canaletto, permettono al visitatore di conoscere quest’aspetto fondamentale del Maestro poco approfondito nelle grandi esibizioni.

IN BREVE Canaletto a Palazzo Grimani“SCHIZZI D’AUTORE”

L’opera “Necrophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Accademia di Belle Arti, posa tra le opere in un passaggio tra vivente e artifi ciale

30 Cultura veneta3030 Cultura veneta

Page 33: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

12 Cultura veneta

Nell’alternanza tra artisti contempo-ranei e collettive che partono dalla ricca Collezione Francois Pinault, è di

scena a Palazzo Grassi a Venezia fi no al 15 luglio Urs Fischer (Zurigo 1973) con la mostra “Madame Fisscher”. Già dalla data di nascita si evince che è il primo artista vivente ad essere esposto in una personale a Palazzo Grassi, in una delle sue più impor-tanti esposizioni tra quelle fatte in Europa. L’atrio centrale e il primo piano c’introduco-no nel mondo dell’artista, che vive a New York, con più di trenta opere. Una sapiente guida gratuita aiuta il visitatore a capire la logica e la chimica dei lavori di Fischer non sempre di facile e immediata compren-sione. Scultura, pittura e installazione sono le tecniche espressive, mentre i materiali vanno dal bronzo e cera ad apparecchi meccanici e specchi. Una creatività dell’artista logica e assurda, in un equilibrio di diversi elementi quali l’humour, la realtà, l’eternità, l’illusione, la violenza e

la fugacità. Si parte proprio dall’opera “Ma-dame Fisscher” che riproduce il suo studio nei minimi particolari facendo rivivere il processo creativo del Maestro, per passare a “untitled” del 2012 con un ritratto in cera di se stesso e dell’amico artista Rudolf Stingel in cui i lumini consumano le stesse evidenziando la trasformazione e i limiti del corpo e dell’opera d’arte, arrivando a “Ne-

crophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Ac-cademia di Belle Arti, posa tra le opere in un

passaggio tra vivente e artifi ciale. Altri temi sono la banalità del quotidiano, il gioco dell’oggetto con la sua ombra, l’idea del movimento, la messa in ridicolo di vizi e dipendenze e il teatro dell’assurdo.

di Alain Chivilò

Scultura, pittura, installazione e il suo studio, riprodotto nei minimi particolari per far rivivere il suo processo creativo

Palazzo Grassi fi no al 15 luglio Più di trenta opere dell’artista newyorkese

Il mondo interpretato da Urs Fischer

Palazzo Franchetti a Venezia

Negli spazi dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Franchetti a Venezia fi no all’8 luglio, “Pi-casso e Vollard. Il genio e il mercante” è la mostra che

per la prima volta in Italia disamina il rapporto tra il mercante d’arte Ambroise Vollard e Pablo Picasso. Un’intersezione tra il gallerista scopritore di artisti sconosciuti o “secondari”, d’in-tuito sopraffi no e forti doti commerciali, con il pittore invento-re del Cubismo che con la sua tecnica ha stregato future ge-nerazioni d’artisti, critici e amanti dell’arte. Ambroise Vollard (1866 – 1939) oltre a organizzare la prima monografi a su Paul Cezanne nel 1895, offrì al giovane Picasso (1881 – 1973) la possibilità di esporre nel 1901 all’interno della sua galleria. Da qui fi no alla morte di Vollard tra i due si

sviluppa una relazione d’amicizia, d’affari e di stima recipro-ca. Il critico Félicien Fagus scrive “ecco: ho appena visto da Vollard la mostra del giovane pittore (spagnolo si capisce) con un temperamento meraviglioso”. Tecniche incisorie quali l’acquaforte, la puntasecca e l’acquatinta sono rappresentate da oltre 150 opere, con la serie completa delle 100 incisio-ni della “Suite Vollard”, a cui Picasso lavorò dal 1927 al 1937, la “Minotauromachia” una delle sue principali opere grafi che, “l’Histoire Naturelle” con gli animali di Buffon e i “Saltimbanchi” con la celebre acquaforte “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” di Balzac. Una tecnica incisoria ric-ca e di classe per un Picasso intramontabile nelle sue decadi artistiche d’oro.

L’abilità incisoria di Picasso

A Treviso, fi no al primo luglio, nelle tre princi-

pali sale espositive di Palazzo Bomben, sede della Fondazione Benetton Studi e Ricer-che, è di scena la XXIII edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2012. Nelle fi nalità del Premio c’è il focus di con-tribuire a elevare e diffondere la cultura di “governo del paesaggio”, proponendosi come occasione e strumento per fare conoscere il lavoro intellettuale e manuale, al fi ne di governare le modifi cazioni dei luoghi per salvaguardare e valorizzare i patrimoni autentici di natura e memoria. Una giuria sceglie annualmente un luogo e per l’edizio-ne del 2012 il premio è andato, con voto unanime, al Bosco di Sant’Antonio situato nelle montagne d’Abruzzo e precisamente nel comune di Pescocostanzo. L’area ha una dimensione di circa 500 ettari ed è situata nel Parco della Maiella. La composizione boschiva consta di alcu-ne migliaia di grandi alberi, tra i quali cinquecento sono rappresentati da faggi secolari. Questo bosco è defi nito da Elena Croce come “un santuario della natura e della civiltà pastorale”. In quest’ambito, l’interessante percorso espositivo testimonia il luogo prescelto in tre sezioni: la prima illustra materiali fotografi ci e cartografi ci per inqua-drare il luogo, la seconda tratta aspetti naturalistici del bosco e del patrimonio vegetale all’interno dei paesaggi abruzzesi, l’ultima invece è video con il fi lm documentario del 1994 di Ermanno Olmi “Mille anni”, che inquadra il Bosco di Sant’Antonio tra natura e civiltà.

Palazzo Bomben, TrevisoIL PREMIO INTERNAZIONALE CARLO SCARPA

E’ il primo artista vivente al quale il centro espositivo dedica una personale

Al.Ch. “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” Al.Ch.

“Venezia è così esageratamente raffi nata. Le perce-zioni degli altri e di lei stessa non ti lasciano mai in pace. Persino la luce, proiettata dal campanile

sulla piazza, acquista una qualità architettonica e il pesante campanile vi diventa leggero”. Così Venezia è pensata dal pittore William Congdon (Providence 1912 – Milano 1998) che tra il ’48 e ’60 vi soggiorna. Nel centenario della nasci-ta, fi no al 8 luglio nel piano nobile dell’università Cà Foscari Esposizioni, “William Congdon a Venezia. Uno sguardo ame-ricano” è la prima mostra del Maestro a Venezia con opere riguardanti la città Serenissima. Una quarantina di opere unite a lettere, schizzi, video e gigantografi e di opere non disponibili per l’esibizione. Con New York la città lagunare ha un ruolo fondamentale per la sua ricerca e l’agire pittorico. Partendo dalla scuola dell’action painting americana e dalle opere di Dubuffet viste a Parigi durante la guerra, interpreta soggetti tradizionali quali Piazza San Marco, palazzo Dario, i tetti e Canal Grande incidendo nell’olio e nell’acrilico con un punteruolo. Con questa tecnica rende una Venezia fug-gente, in movimento che appare magicamente da una sorta di foschia tendente a colori scuri e nel contempo spaziale all’interno di contrasti di luce. L’oro, che proviene dalla tra-dizione bizantina, è utilizzato da Congdom per dare vivacità e risalto all’edifi cio come un’illuminazione artifi ciale. Una mostra dunque da visitare per comprendere un punto di vista di Venezia non consueto, perché fi glio di una pittura d’azione che si presentava al mondo.

CÀ FOSCARILe Venezie di Congdom

I pittori vedutisti avevano la caratteristica di possedere schizzi, studi di luoghi che visitavano o vivevano per riprodurli in opere anche a distanza di anni. I riferi-menti presi permettevano di lavorare in studio proponendo soggetti di un luogo

anche trovandosi altrove. In quest’ambito a Venezia, presso Palazzo Grimani, fi no al 1 luglio la mostra “Canaletto. Il Quaderno veneziano” permette di apprezzare il taccuino, raramente visibile al pubblico, di schizzi del pittore vedutista che come pochi ha saputo dare un taglio internazionale al Vedutismo. Un volume non di grandi dimensioni (mm 175 X 235), composto da sette fascicoli sciolti rilegati successivamente nell’Ottocento, che riporta commenti e schizzi dai materiali ai luoghi ritratti, dalle annotazioni sui colori, dalle correzioni e abrasioni, all’impiego della punta metallica, ai cambi d’inchiostro.

Ulteriori fogli sono proposti come i sette dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste, i sette dalla collezione Corniani-Algarotti, lo “scarabotto” con il Canal Grande di fronte alla Salute e il Traghetto di San Moisè e i due fogli rispettiva-

mente dalla Fondazione Cini e dal Museo Correr. A completamento dipinti a olio provenienti da collezioni pubbliche e private segnano il passaggio dallo schizzo alla vera realizzazione. Supporti audiovisivi e digitali, uniti a un modello funzionante di camera ottica che fa vedere le vedute come le osservava Canaletto, permettono al visitatore di conoscere quest’aspetto fondamentale del Maestro poco approfondito nelle grandi esibizioni.

IN BREVE Canaletto a Palazzo Grimani“SCHIZZI D’AUTORE”

L’opera “Necrophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Accademia di Belle Arti, posa tra le opere in un passaggio tra vivente e artifi ciale

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BILOCALE

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Page 34: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

A CHE ORA FARE

ATTIVITA’ FISICA E

COSA FARE IN ESTATE...

PICCOLI CONSIGLI PER

MANTENERSI IN FORMA

NEL PERIODO PIU CALDO

DELL’ANNO.

Finalmente è arrivata l’estate: caldo, afa, sole… però fa troppo caldo per fare sport o andare in palestra! Questa

è una delle tante affermazioni (sbagliate) che spesso si sentono dire in ESTATE da “CHI DOVREBBE FARE SPORT“. Ma allora, in esta-te, che fare? Ci fermiamo completa¬mente buttando via tutti i mesi di sacrifi cio e sudore fatti in palestra o piscina questo inverno? Niente di più sbagliato! Forse proprio in estate è il momento più bello per poter continuare o INIZIARE a far SPORT (sport all’aperto, in piscina, in palestra, tra amici).

CALDO = ACQUA = NUOTO = AC-QUAGYM = HYDROBIKE... MA NON SOLO. ANCHE PALESTRA SI PUO’

ALCUNE REGOLETTE però è bene tener-le in considerazione:

In estate chi fa sport diminuisce dra-sticamente del 31,5 per cento rispetto all’inverno. E il calo (ben il 40 per cento in meno) coinvolge soprattutto i giovani fra gli 11 e i 24 anni, mentre è molto più conte-nuto fra gli adulti: quelli che si impigriscono sono circa il 20 per cento. Ma c’è uno sport che durante l’estate ha un incremento forte: il jogging registra un aumento di ben il 22 per cento. E si praticano di più con il caldo anche il ciclismo, la pallacanestro, l’atletica leggera e l’equitazione ed il nuoto. Mentre per i più giovani la diminuzione della pratica sportiva in estate ha una sua motivazione, per così dire, fi siologica - in genere fanno sport a livello agonistico e sono quindi fi niti i vari tornei e campionati - per i più adulti pare esserci una sorta di turnover. Vi è uno zoccolo duro di praticanti che non viene af-fatto infl uenzato da fattori stagionali, vi è una parte che invece si prende una vacanza ma la pigrizia di questi ultimi viene parzial-mente compensata dagli sportivi dell’estate, da tutti coloro i quali, appesi al chiodo gli impegni di lavoro, hanno voglia di “mettere in moto” il loro fi sico. Gli sportivi dell’estate sono il 6 per cento, circa 800 mila persone, e sono quelli più a rischio incidenti se non

rammentano tutta una serie di precauzioni,

QUESTI ALCUNI CONSIGLI e raccomandazioni:

1- Graduare sempre l’intensità dell’eser-cizio fi sico.

2- Se si fa sport in compagnia (atten-zione a non farsi plagiare dai ritmi magari troppo sostenuti degli altri).

3- Curare l’alimentazione e l’idratazio-ne: specie se si fa sport la mattina presto o la sera si deve prestare attenzione allo stato di nutrizione e di digestione.

4- L’attrezzatura non è marginale: l’ab-bigliamento e calzature adeguati, non co-prirsi troppo, bi sogna avere un po’ di freddo all’inizio della pratica sportiva.

5- Non avere mai timore di chiedere consigli a chi già fa da tempo l’esercizio fi sico che si vuole svolgere.

Se la corsa è il vostro sport prediletto, ma volete coniugarla al mare – in vacanza o tutti i giorni se avete la fortuna di vivere sulla costa – ecco alcuni semplici consigli per correre in sicurezza senza sacrifi care l’allenamento ma al tempo stesso senza incorrere in guai dovuti a posture scorrette ed errori nel passo. E’ preferibile, tanto per cominciare, correre su sabbia più possibile compatta. La sabbia secca solitamente per-mette al piede di affondare più facilmente rispetto alla battigia, più soda e dunque più adatta alla corsa grazie alla stabilità che offre. Correre sulla sabbia secca è an-che più faticoso: abituatevi gradualmente, alternando percorsi sulla sabbia bagnata e brevi tratti sulla sabbia asciutta. Attenzione ai dislivelli che spesso nelle spiagge sono la costante, essendo generalmente digradanti verso il mare. Scegliete tratti di spiaggia più pianeggianti possibili per evitare problemi alle articolazioni.

QUANDO FARE SPORT? C’è chi va a correre la mattina prima

di colazione perchè pare che aiuti a purifi -care l’organismo ...la temperatura è molto

info: >[email protected] < >www.canovasport.it<

Rubrica curata dal prof. Marco Canova, insegnante di Educazione Fisica, direttore tecnico di un centro sportivo

Arriva il caldo! Che sport faccio? E quando lo faccio?SPORT IN ESTATE, COME FARE A METTERSI IN FORMA SOTTO IL SOLE

MarcoCanova

importante nella scelta dell’orario perchè d’estate , durante il giorno, uno rischia di fare il triplo della fatica, di disidratarsi e di stancarsi subito a discapito di effi cacia e durata dell’allenamento.... forse d’estate è meglio allenarsi la mattina tra le 9 e le 11 (o anche prima se riesci ad alzarti presto) o la sera dopo le 20.30...in autunno-inverno è diverso....hai più impegni da concilia-re, di sera è più freddo quindi si corre più volentieri per scaldarsi (ipotizzando che lo sport in questione sia la corsa).... Quando si sceglie di intraprendere l’attività fi sica per bruciare i grassi in eccesso nell’organismo, è necessario scegliere uno “stile d’allenamen-to”: la scelta migliore consiste nel trovare esercizi semplici ed effi caci, da eseguire in qualsiasi posto e a qualsiasi ora del giorno per sfruttare il proprio tempo libero. L’ide-ale per l’allenamento estivo è sicuramente la spiaggia: al mattino presto o al tramon-to è piacevole allenarsi a piedi nudi sulla sabbia fredda per rilassarsi e nel contempo potenziare i muscoli messi a riposo durante le ore lavorative. È preferibile scegliere un allenamento cardiofi tness, considerando un tempo di sforzo che va dai 30 ai 60 minuti, comprese piccole pause tra un esercizio e l’altro. I piegamenti sono un ottimo eser-cizio per rafforzare i muscoli delle gambe: partendo da una posizione standard che pre-

vede gambe piegate e mani a terra, bisogna darsi un forte slancio fi no a raggiungere il punto più alto con un saltello. In discesa, bisogna atterrare dolcemente sulle gambe, tornando così nella posizione di partenza. L’esercizio va ripetuto in sequenza per circa un minuto. Una variante di questo esercizio coinvolge anche le gambe: la posizione di partenza sarà questa volta in piedi e il sal-tello coinvolgerà anche le gambe. Il nuovo esercizio consiste nel saltare alzando una delle due gambe e cercare di toccare con entrambe le mani la punta del piede mosso, magari alternando gamba destra e sinistra. Alcune posizioni delle gambe possono esse-re un utile esercizio di riscaldamento prima dell’attività di cardiofi tness: ad esempio, per distendere i muscoli si consiglia di stendersi al suolo quasi completamente con l’addome rivolto verso la sabbia, una gamba piegata in direzione della pancia e l’altra comple-tamente stesa nella direzione opposta. In-vertendo la gamba piegata e mantenendo una posizione simile a quella relativa alle fl essioni, sarà possibile compiere un lavoro di resistenza. Un’ottima occasione per alle-nare le braccia consiste in un esercizio che ricorda lo sport del pugilato: mantenendo una posizione stabile per le gambe, muo-vere velocemente le braccia in avanti come per sferrare un pugno a un sacco da boxe

invisibile. Per non trascurare gli addominali, e allenare i muscoli nella parte alta e bassa dell’addome contemporaneamente, esiste un esercizio particolarmente indicato per chi vuole raggiungere la forma fi sica nel minor tempo possibile: partendo da una posizione supina, bisogna fare forza sulla schiena e sulle gambe nello stesso momento, in modo da formare una specie di lettera “V” mante-nendo in tensione gli addominali.

E per chi RESTA IN CITTA’? cosa fare?

Beh, ormai la scelta è ampia: conti-nuare l’attività fatta durante l’inverno: in PALESTRA (possibilmente in strutture dotate di adeguato sistema di aria condizionata), continuando così il percorso iniziato mesi e mesi fa e che sicuramente a settembre si an-drà a riprendere, oppure in PISCINA frequen-tando corsi di ACQUAFITNESS, HYDROBIKE, NUOTO ed abbinare così lo sport al relax al sole, e la corsa (come ampiamente descritto sopra) con tutti gli accorgimenti del caso. Se poi uno è amante del cavallo, del tennis o di altri sport, niente di meglio l’estate per dedicarsi ad uno degli sport preferiti; unica accortezza: evitare le ORE CALDE e bere….bere….bere molta acqua o Sali minerali.

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Finalmente è arrivata l’estate: caldo, afa, sole… però fa troppo caldo per fare sport o andare in palestra! Questa

è una delle tante affermazioni (sbagliate) che spesso si sentono dire in ESTATE da “CHI DOVREBBE FARE SPORT“. Ma allora, in esta-te, che fare? Ci fermiamo completa¬mente buttando via tutti i mesi di sacrifi cio e sudore fatti in palestra o piscina questo inverno? Niente di più sbagliato! Forse proprio in estate è il momento più bello per poter continuare o INIZIARE a far SPORT (sport all’aperto, in piscina, in palestra, tra amici).

CALDO = ACQUA = NUOTO = AC-QUAGYM = HYDROBIKE... MA NON SOLO. ANCHE PALESTRA SI PUO’

ALCUNE REGOLETTE però è bene tener-le in considerazione:

In estate chi fa sport diminuisce dra-sticamente del 31,5 per cento rispetto all’inverno. E il calo (ben il 40 per cento in meno) coinvolge soprattutto i giovani fra gli 11 e i 24 anni, mentre è molto più conte-nuto fra gli adulti: quelli che si impigriscono sono circa il 20 per cento. Ma c’è uno sport che durante l’estate ha un incremento forte: il jogging registra un aumento di ben il 22 per cento. E si praticano di più con il caldo anche il ciclismo, la pallacanestro, l’atletica leggera e l’equitazione ed il nuoto. Mentre per i più giovani la diminuzione della pratica sportiva in estate ha una sua motivazione, per così dire, fi siologica - in genere fanno sport a livello agonistico e sono quindi fi niti i vari tornei e campionati - per i più adulti pare esserci una sorta di turnover. Vi è uno zoccolo duro di praticanti che non viene af-fatto infl uenzato da fattori stagionali, vi è una parte che invece si prende una vacanza ma la pigrizia di questi ultimi viene parzial-mente compensata dagli sportivi dell’estate, da tutti coloro i quali, appesi al chiodo gli impegni di lavoro, hanno voglia di “mettere in moto” il loro fi sico. Gli sportivi dell’estate sono il 6 per cento, circa 800 mila persone, e sono quelli più a rischio incidenti se non

rammentano tutta una serie di precauzioni,

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1- Graduare sempre l’intensità dell’eser-cizio fi sico.

2- Se si fa sport in compagnia (atten-zione a non farsi plagiare dai ritmi magari troppo sostenuti degli altri).

3- Curare l’alimentazione e l’idratazio-ne: specie se si fa sport la mattina presto o la sera si deve prestare attenzione allo stato di nutrizione e di digestione.

4- L’attrezzatura non è marginale: l’ab-bigliamento e calzature adeguati, non co-prirsi troppo, bi sogna avere un po’ di freddo all’inizio della pratica sportiva.

5- Non avere mai timore di chiedere consigli a chi già fa da tempo l’esercizio fi sico che si vuole svolgere.

Se la corsa è il vostro sport prediletto, ma volete coniugarla al mare – in vacanza o tutti i giorni se avete la fortuna di vivere sulla costa – ecco alcuni semplici consigli per correre in sicurezza senza sacrifi care l’allenamento ma al tempo stesso senza incorrere in guai dovuti a posture scorrette ed errori nel passo. E’ preferibile, tanto per cominciare, correre su sabbia più possibile compatta. La sabbia secca solitamente per-mette al piede di affondare più facilmente rispetto alla battigia, più soda e dunque più adatta alla corsa grazie alla stabilità che offre. Correre sulla sabbia secca è an-che più faticoso: abituatevi gradualmente, alternando percorsi sulla sabbia bagnata e brevi tratti sulla sabbia asciutta. Attenzione ai dislivelli che spesso nelle spiagge sono la costante, essendo generalmente digradanti verso il mare. Scegliete tratti di spiaggia più pianeggianti possibili per evitare problemi alle articolazioni.

QUANDO FARE SPORT? C’è chi va a correre la mattina prima

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importante nella scelta dell’orario perchè d’estate , durante il giorno, uno rischia di fare il triplo della fatica, di disidratarsi e di stancarsi subito a discapito di effi cacia e durata dell’allenamento.... forse d’estate è meglio allenarsi la mattina tra le 9 e le 11 (o anche prima se riesci ad alzarti presto) o la sera dopo le 20.30...in autunno-inverno è diverso....hai più impegni da concilia-re, di sera è più freddo quindi si corre più volentieri per scaldarsi (ipotizzando che lo sport in questione sia la corsa).... Quando si sceglie di intraprendere l’attività fi sica per bruciare i grassi in eccesso nell’organismo, è necessario scegliere uno “stile d’allenamen-to”: la scelta migliore consiste nel trovare esercizi semplici ed effi caci, da eseguire in qualsiasi posto e a qualsiasi ora del giorno per sfruttare il proprio tempo libero. L’ide-ale per l’allenamento estivo è sicuramente la spiaggia: al mattino presto o al tramon-to è piacevole allenarsi a piedi nudi sulla sabbia fredda per rilassarsi e nel contempo potenziare i muscoli messi a riposo durante le ore lavorative. È preferibile scegliere un allenamento cardiofi tness, considerando un tempo di sforzo che va dai 30 ai 60 minuti, comprese piccole pause tra un esercizio e l’altro. I piegamenti sono un ottimo eser-cizio per rafforzare i muscoli delle gambe: partendo da una posizione standard che pre-

vede gambe piegate e mani a terra, bisogna darsi un forte slancio fi no a raggiungere il punto più alto con un saltello. In discesa, bisogna atterrare dolcemente sulle gambe, tornando così nella posizione di partenza. L’esercizio va ripetuto in sequenza per circa un minuto. Una variante di questo esercizio coinvolge anche le gambe: la posizione di partenza sarà questa volta in piedi e il sal-tello coinvolgerà anche le gambe. Il nuovo esercizio consiste nel saltare alzando una delle due gambe e cercare di toccare con entrambe le mani la punta del piede mosso, magari alternando gamba destra e sinistra. Alcune posizioni delle gambe possono esse-re un utile esercizio di riscaldamento prima dell’attività di cardiofi tness: ad esempio, per distendere i muscoli si consiglia di stendersi al suolo quasi completamente con l’addome rivolto verso la sabbia, una gamba piegata in direzione della pancia e l’altra comple-tamente stesa nella direzione opposta. In-vertendo la gamba piegata e mantenendo una posizione simile a quella relativa alle fl essioni, sarà possibile compiere un lavoro di resistenza. Un’ottima occasione per alle-nare le braccia consiste in un esercizio che ricorda lo sport del pugilato: mantenendo una posizione stabile per le gambe, muo-vere velocemente le braccia in avanti come per sferrare un pugno a un sacco da boxe

invisibile. Per non trascurare gli addominali, e allenare i muscoli nella parte alta e bassa dell’addome contemporaneamente, esiste un esercizio particolarmente indicato per chi vuole raggiungere la forma fi sica nel minor tempo possibile: partendo da una posizione supina, bisogna fare forza sulla schiena e sulle gambe nello stesso momento, in modo da formare una specie di lettera “V” mante-nendo in tensione gli addominali.

E per chi RESTA IN CITTA’? cosa fare?

Beh, ormai la scelta è ampia: conti-nuare l’attività fatta durante l’inverno: in PALESTRA (possibilmente in strutture dotate di adeguato sistema di aria condizionata), continuando così il percorso iniziato mesi e mesi fa e che sicuramente a settembre si an-drà a riprendere, oppure in PISCINA frequen-tando corsi di ACQUAFITNESS, HYDROBIKE, NUOTO ed abbinare così lo sport al relax al sole, e la corsa (come ampiamente descritto sopra) con tutti gli accorgimenti del caso. Se poi uno è amante del cavallo, del tennis o di altri sport, niente di meglio l’estate per dedicarsi ad uno degli sport preferiti; unica accortezza: evitare le ORE CALDE e bere….bere….bere molta acqua o Sali minerali.

BUON SPORT A TUTTI

Page 36: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

34 Moda3434 Moda

Corolle variopinte, api e farfalle; orli arrotondati come petali e colletti che diventato una stola avvolgente; fi ori ricamati di jais, perline e canottiglia; micro-stelle

di cristalli; inserzioni di nastri; georgette bianca, chiffon con stampe fl oreali e creponne blu; intarsi, nodi, drappeggi e asimmetrie. Ma non sono solo i dettagli e la grande raffi -natezza della manifattura: è la storia che ogni vestito di Vionnet racchiude, facendo rivivere lo stile della leggenda-ria maison francese, a renderlo così unico. La scommessa di risvegliare questa “bella addormentata della moda fran-cese”, lanciata da Matteo Marzotto, imprenditore ed ex presidente di Valentino, un anno fa, sembra davvero già vinta a scorrere con lo sguardo la collezione primavera/estate, che Padova si è aggiudicata, in esclusiva per il Ve-neto, con un corner dedicato al Duca D’Aosta.

Madeleine Vionnet, protagonista insieme a Coco Cha-nel del rinnovamento che, a partire dagli anni Dieci, mo-dernizzò l’abbigliamento femminile, fondò la sua maison nel 1912, per chiudere soltanto nel 1937, a causa del secondo confl itto mondiale. La sfi da di raccontare, anzi, di far rivivere lo straordinario passato di questo marchio, signifi ca, per Marzotto, anche ripensare il concetto di lusso in tempo di crisi: “Ci sono state alcune fasi degli scorsi vent’anni – spiega – che hanno visto nuovi consumatori molto entusiasti e di conseguenza si tendeva a posizionare il lusso molto in alto. Oggi i tempi sono cambiati, il lusso non è soltanto una questione di prezzo, è una questione di qualità, di manufacturing. Credo che oggi alle signore, anche alle più facoltose, faccia piacere mettere le cose più volte, avere degli armadi con abiti che durano nel tempo, che possono lasciare alle proprie fi glie. In tanti anni di espe-rienza a Valentino ho potuto vedere come per defi nizione gli abiti di alta moda si lasciano alle proprie fi glie, come oggetti preziosi e senza tempo”.

Qual è allora, la formula magica ha usato Marzotto per risvegliare Vionnet? Abbiamo cercato di raccogliere l’eredità storica del marchio reinterpretandola in funzione della donna di oggi, con un rapporto di prezzo, qualità e di conseguenza creatività molto elevato e dunque vantag-gioso.

E la crisi? Anche Madame Vionnet è partita in un momento di grande diffi coltà, ha prosperato a cavallo di due guerre, con il crack del ’29, eppure, nonostante la Grande depressione lei ha continuato a vendere! I corsi e ricorsi storici ci sono, noi speriamo di onorare la sua storia credendo in questo marchio anche in una congiuntura poco favorevole alle iniziative imprenditoriali come questa.

L’incontro tra Vionnet e Marzotto è anche l’incontro

tra la Francia e l’Italia. Quali sono i vantaggi di questa unione? Sicuramente sono molti, Francia e Italia sono i due più importanti paesi al mondo per la creatività nella moda. Ad ogni modo Vionnet è una casa internazionale, e vogliamo che cresca internazionalmente.

Esperienza, entusiasmo, intuito. Con Marzotto alla guida, il futuro della maison francese si prospetta sicura-mente vincente. Che consiglio darebbe ai giovani di oggi per guardare oltre gli scoraggianti scenari della crisi? I giovani di oggi non sono bamboccioni, come qualcuno ha detto, ma devono mantenere alta la motivazione, devono avere voglia di sporcarsi le mani, di lavorare sodo. Credo che oggi, per chi vuole riuscire nella vita ci siano più doveri che diritti.

>> Moda

“Abbiamo cercato di raccogliere l’eredità storica del marchio reinterpretandola in funzione della donna di oggi, con un rapporto di prezzo, qualità e di conseguenza creatività molto elevato e dunque vantaggioso”

Matteo Marzotto, la sfi da di far rivivere Vionnet: “Il lusso al tempo della crisi”

tra la Francia e l’Italia. Quali sono i vantaggi di questa unione? Sicuramente sono molti, Francia e Italia sono i due più importanti paesi al mondo per la creatività nella moda. Ad ogni modo Vionnet è una casa internazionale, e vogliamo che cresca internazionalmente.

guida, il futuro della maison francese si prospetta sicura-mente vincente. Che consiglio darebbe ai giovani di oggi per guardare oltre gli scoraggianti scenari della crisi? I giovani di oggi non sono bamboccioni, come qualcuno ha detto, ma devono mantenere alta la motivazione, devono avere voglia di sporcarsi le mani, di lavorare sodo. Credo che oggi, per chi vuole riuscire nella vita ci siano più doveri che diritti.

“Anche lei era partita in un momento di crisi, ha prosperato a cavallo di due guerre

di Laura Organte

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353535I nostri esperti

Corolle variopinte, api e farfalle; orli arrotondati come petali e colletti che diventato una stola avvolgente; fi ori ricamati di jais, perline e canottiglia; micro-stelle

di cristalli; inserzioni di nastri; georgette bianca, chiffon con stampe fl oreali e creponne blu; intarsi, nodi, drappeggi e asimmetrie. Ma non sono solo i dettagli e la grande raffi -natezza della manifattura: è la storia che ogni vestito di Vionnet racchiude, facendo rivivere lo stile della leggenda-ria maison francese, a renderlo così unico. La scommessa di risvegliare questa “bella addormentata della moda fran-cese”, lanciata da Matteo Marzotto, imprenditore ed ex presidente di Valentino, un anno fa, sembra davvero già vinta a scorrere con lo sguardo la collezione primavera/estate, che Padova si è aggiudicata, in esclusiva per il Ve-neto, con un corner dedicato al Duca D’Aosta.

Madeleine Vionnet, protagonista insieme a Coco Cha-nel del rinnovamento che, a partire dagli anni Dieci, mo-dernizzò l’abbigliamento femminile, fondò la sua maison nel 1912, per chiudere soltanto nel 1937, a causa del secondo confl itto mondiale. La sfi da di raccontare, anzi, di far rivivere lo straordinario passato di questo marchio, signifi ca, per Marzotto, anche ripensare il concetto di lusso in tempo di crisi: “Ci sono state alcune fasi degli scorsi vent’anni – spiega – che hanno visto nuovi consumatori molto entusiasti e di conseguenza si tendeva a posizionare il lusso molto in alto. Oggi i tempi sono cambiati, il lusso non è soltanto una questione di prezzo, è una questione di qualità, di manufacturing. Credo che oggi alle signore, anche alle più facoltose, faccia piacere mettere le cose più volte, avere degli armadi con abiti che durano nel tempo, che possono lasciare alle proprie fi glie. In tanti anni di espe-rienza a Valentino ho potuto vedere come per defi nizione gli abiti di alta moda si lasciano alle proprie fi glie, come oggetti preziosi e senza tempo”.

Qual è allora, la formula magica ha usato Marzotto per risvegliare Vionnet? Abbiamo cercato di raccogliere l’eredità storica del marchio reinterpretandola in funzione della donna di oggi, con un rapporto di prezzo, qualità e di conseguenza creatività molto elevato e dunque vantag-gioso.

E la crisi? Anche Madame Vionnet è partita in un momento di grande diffi coltà, ha prosperato a cavallo di due guerre, con il crack del ’29, eppure, nonostante la Grande depressione lei ha continuato a vendere! I corsi e ricorsi storici ci sono, noi speriamo di onorare la sua storia credendo in questo marchio anche in una congiuntura poco favorevole alle iniziative imprenditoriali come questa.

L’incontro tra Vionnet e Marzotto è anche l’incontro

tra la Francia e l’Italia. Quali sono i vantaggi di questa unione? Sicuramente sono molti, Francia e Italia sono i due più importanti paesi al mondo per la creatività nella moda. Ad ogni modo Vionnet è una casa internazionale, e vogliamo che cresca internazionalmente.

Esperienza, entusiasmo, intuito. Con Marzotto alla guida, il futuro della maison francese si prospetta sicura-mente vincente. Che consiglio darebbe ai giovani di oggi per guardare oltre gli scoraggianti scenari della crisi? I giovani di oggi non sono bamboccioni, come qualcuno ha detto, ma devono mantenere alta la motivazione, devono avere voglia di sporcarsi le mani, di lavorare sodo. Credo che oggi, per chi vuole riuscire nella vita ci siano più doveri che diritti.

“Abbiamo cercato di raccogliere l’eredità storica del marchio reinterpretandola in funzione della donna di oggi, con un rapporto di prezzo, qualità e di conseguenza creatività molto elevato e dunque vantaggioso”

Matteo Marzotto, la sfi da di far rivivere Vionnet: “Il lusso al tempo della crisi”

“Anche lei era partita in un momento di crisi, ha prosperato a cavallo di due guerre

di Laura Organte

DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA

In Italia un turismo d'improvvisazione

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo [email protected]

Pochi giorni or sono, da fonte più che autorevole, è stata resa nota la classifi ca mondiale delle strutture alberghiere. Quelle italiane? Una catastrofe. Non ci sono altre parole per descrivere la situazione in cui versa questo settore. Su una classifi ca di 118 paesi siamo al posto nr. 103. Siamo messi molto peggio di paesi che disprezziamo e che consideriamo del “terzo mondo”. Sicuramente la crisi che stiamo attraversando ha la sua parte di responsabilità, ma la realtà ci dice in modo brutale che non solo non siamo in grado di sfruttare l’immenso patrimonio artistico e culturale che abbiamo, ma anche che non siamo in grado di gestire in modo lontanamente imprenditoriale le strutture che dovrebbero accogliere l’enorme potenziale turistico. Spesso i nostri alberghi non sono solo modesti…sono più propriamente delle stamberghe. Un sistema ricettivo vecchio, non solo dal punto di vista immobiliare, ma anche nella mentalità dell’accoglienza. Struttura vecchia, imprenditoria ferma a 40 anni fa. Una buona metà della riviera romagnola è in vendita, tantissimi alberghi, ristoranti e bar sono chiusi…in attesa di un gestore che faccia investimenti al posto di una proprietà che non solo non ha adeguato le strutture, ma neppure la testa e che pretende pure di vivere di rendita. Ed in molte zone del nostro paese la situazione è la stessa.

Ovviamente ci sono le eccezioni, fatte di realtà piccole e grandi, ma il quadro generale è sconsolante…per non dire depressivo. Il mercato è cambiato, il modo di fare turismo è cambiato, le pretese dei clienti sono cambiate. Non basta più essere cordiali, simpatici all’italiana e cucinare bene. Il turista attuale (e sarà così per molto tempo) vuole due cose che non diamo: servizi e strutture accoglienti. Per servizi non intende la bicicletta, intende reti wi fi , nursery per i bambini, baby club e animazioni per i più piccoli che durino tutto il giorno, strutture kinder friendly, piscine degne di questo nome, Spa, centri wellness, orari fl essibili, all inclusive di tutti i tipi, pulizia, organizzazione e qualità. Assieme ai parcheggi e la sicurezza, vuole trasporti locali effi cienti, percorsi di tutti i tipi calibrati su tutte le misure, economici, per età e per interesse. Troppo spesso (quasi sempre) offriamo invece una viabilità pazzesca, pochissimi parcheggi, biglietti riduzione per i parchi divertimenti, qualche evento importante non dappertutto e non sempre, ed un sistema ricettivo in generale che lascia molto a desiderare. Le pro loco con i pochi stanziamenti a disposizione fanno quello che possono, le amministrazioni locali anche, ma i loro interventi oltre ad essere insuffi cienti talvolta sono ineffi cienti e gravemente ineffi caci. Non adeguati alla richiesta turistica

attuale, che non si accontenta più dell’artista di strada, della sagra della salsiccia e delle feste del mare. Forse sarebbe il caso che anche loro si adeguassero ai tempi. E le associazioni di categoria in tutto questo annaspano. Il folklore va bene, ma non basta più. Non lo si vuole capire e siamo diventati anacronistici a perseguire quella strada. In realtà il motore del rilancio sarebbero proprio gli albergatori e tutte le strutture locali, collegate in ambiti interregionali. Come? Non è diffi cile, o meglio non lo sarebbe stato così tanto come ora fi no ad una decina di anni fa. Reti, consorzi, reti di marketing collegate tra loro, tra strutture ricettive, artistiche e culturali. Costerebbe poco (se partecipassero in tanti) e darebbe risultati stratosferici. Poche poltrone, niente politica e compensi per obiettivi. Molta informatica gestionale, investimenti sulle strutture per adeguarle ai tempi e marketing. Utopia? No. Semplice organizzazione aziendale moderna. Ma, quando si viene a sapere che tante strutture sono ferme ancora al fax, che non hanno un Pos per pagare, che non accettano un pagamento con internet banking perché non sanno cos’è, che hanno acquistato le camere di terza mano, che hanno bagni da meno di due metri quadrati e poi scrivono “totalmente rinnovato” per aver tinteggiato la sala da pranzo, viene da piangere.

Niente cucina a vista, che costa pure meno della cucina tradizionale se correttamente usata con il servizio di sala, frigobar in camera… ma c’è il dondolo nel terrazzo… Non voglio sembrare inutilmente polemico e sterilmente distruttivo. Sono più che sicuro che l’imprenditore moderno ha capito benissimo, così come ha capito benissimo quello fermo a quarant’anni fa che non può più sottrarsi alle proprie manchevolezze. Non si può più vivere negli allori degli anni passati, che il nostro paese è il più bello del mondo (e lo è), che si mangia bene e ci sono tante cose da vedere. Oggi con un semplice clik sul computer il turista che poteva venire qui se ne va da un’altra parte spendendo meno ed avendo molto, ma molto di più, grazie all’arretratezza tecnologica, ad una tassazione troppo forte e nessun tipo di incentivo sugli investimenti degli imprenditori per migliorare l’offerta. Gli indicatori non sono affatto positivi per il settore. Vacanze sempre più corte e sempre più last minute. Clientela non fi delizzata e catturata grazie solo all’iniziativa del singolo. Della serie avanti in ordine sparso. E adesso? Molti imprenditori e tanti amministratori dovranno recitare il mea culpa…

A cura di Lorenzo Sartiè

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Page 38: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO IL MESE PROM-

ETTE BENE PER GLI AFFARI DI CUORE, POTRETE GODERE

DELLA POSSIBILITÀ DI FARE PROGETTI CON CHI AMATE · SALUTE LASCIATE CHE LE GAMBE CORRANO: MUOVETEVI, A PASSEGGIO O DI CORSA LA SALUTE DEL VOSTRO CORPO AVRÀ I SUOI BENEFICI

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO ANCHE

SE LA PASSIONE È IL VOSTRO TERRENO PREF-

ERENZIALE, CONQUISTERETE CHI AM-ATE CON SEDUZIONI DI TIPO MENTALE · SALUTE E’ IL PERIODO GIUSTO PER EVENTUALI SCREENING O ESAMI APPRO-FONDITI. ATTENZIONE AI PICCOLI SEG-NALI TRASCURATI IN PRECEDENZA

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO IN VISTA MO-MENTI DI INCERTEZZA, INTOPPI O MALINTESI. AT-

TENTI: IL PARTNER SENTE IL BISOGNO DI MAGGIORE LEGGEREZZA · SALUTE DEDICATEVI UN PERIODO DI RI-POSO, QUALCHE COCCOLA RIGENERANTE IN UNA SPA, O UN RITIRO IN UN LUOGO DI ATMOSFERE CONTEMPLATIVE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO SIATE

PRESENTI E ABBIATE ATTENZIONE ALLA COSTRUZIONE DI UN RAPPORTO AMOROSO CHE SI BASI SU FONDAMENTA SOLIDE · SALUTE LA FORMA FISICA SI ATTESTA SU UN BUON LIVELLO GENERALE, CONTINUATE AD IM-PEGNARVI CON LO SPORT E TUTTO AN-DRÀ BENE

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO IL CAMPO

DELL’EROS E DELLA SE-DUZIONE PIÙ DIVERTENTE, A TRATTI QUASI ADOLES-CENZIALE, VI TRAVOLGERÀ.

OCCHIO ALLE SCOTTATURE · SALUTE SFRUTTATE OGNI POSSIBILE MOMENTO DELLA GIORNATA PER FARE IL PIENO DI ENERGIE E DI OSSIGENO SENTENDO IL CORPO VIVO

PESCI DAL 20/02 AL 20/03

FASCINO RAGIONE E SENTIMENTO QUESTO MESE DOVRANNO VIAGGIARE ALL’UNISONO. FATEVI GUIDARE DALLE AFFINITÀ ELETTIVE · SALUTE RITAGLIAT-EVI UNA PICCOLA OASI QUOTIDIANA DI PACE PER FUGGIRE LA SVOGLIATEZZA, O, AL CONTRARIO, L’IPERATTIVITÀ IM-PRODUTTIVA

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO APPROFON-DITE UN HOBBY O UN

INTERESSE, LÌ POTRESTE INCONTRARE IL GRANDE AMORE. SERENITÀ E PIACEV-OLEZZA GARANTITE · SALUTE VI SEN-TIRETE SCATTANTI, IL CORPO REAGISCE CON ELASTICITÀ E LEGGEREZZA, PERCIÒ PREFERIRETE SPORT ALL’ARIA APERTA

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO E’

OPPORTUNO FRE-QUENTARE AMBIENTI

DOVE POSSANO CIRCOLARE NUOVE IDEE, CERCANDO DI MOSTRARVI MENO DIF-FIDENTI · SALUTE INSERITE NELLE AT-TIVITÀ QUOTIDIANE IL TEMPO PER FARE LE SCALE A PIEDI O FARE DEGLI ESERCIZI DI STRETCHING, VI FARÀ BENE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO I FLIRT NON MANCANO GRAZIE

ANCHE AL FATTO CHE SIETE VIVACIS-SIMI. AVETE SOLO L’IMBARAZZO DELLA SCELTA. GODETEVELA · SALUTE SIETE IN GRANDE FORMA MA FATE ATTENZI-ONE ALL’ALIMENTAZIONE ED EVITATE DI SOVRACCARICARVI DI PESI IN PALESTRA O ALTRO

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO SFODERATE UN NOTE-

VOLE SENSO DELL’UMORISMO E UNA DECISA ATTITUDINE A UNA SCAN-ZONATA LEGGEREZZA, SORPRENDERETE! · SALUTE IL BENESSERE VI ARRIVA DA TERAPIE CHE SFRUTTANO E UTILIZZINO L’ACQUA COME PRINCIPIO BASE, PER-FETTE LE CURE TERMALI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO POTRESTE CONOSCERE PERSONE CON PERSONALITÀ CU-RIOSE E STRAVAGANTI.

UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI IN AMORE · SALUTE CHI COMBATTE CON QUALCHE CRONICITÀ AVRÀ CORPO E MENTE CHE RISPONDERANNO IN MANIERA PERFETTA A EVENTUALI TERAPIE

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO SIETE PIÙ INSOF-FERENTI CHE TOLLERANTI

E CIÒ PROVOCA CONFLITTI IN AMORE. CERCATE LA SERENITÀ NEL VOLTO DI CHI AMATE· SALUTE L’APPARATO DIGESTIVO POTREBBE ES-SERE IL BERSAGLIO DI QUALCHE CON-FLITTO INTERIORE: CURATE LO SPIRITO E CURERETE IL CORPO

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08AL 22/09AL 22/09

E CIÒ PROVOCA CONFLITTI

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08

RIOSE E STRAVAGANTI. UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI

DAL 22/06DAL 22/06AL 22/07AL 22/07

FASCINOFASCINOVOLE SENSO DELL’UMORISMO E

UNA DECISA ATTITUDINE A UNA SCAN-

GEMELLIGEMELLIDAL 21/05DAL 21/05

TOROTORO DAL 21/04

OPPORTUNO FRE-QUENTARE AMBIENTI

ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

AL 20/04AL 20/04

INTERESSE, LÌ POTRESTE INCONTRARE IL

DAL 20/02

ACQUARIOACQUARIODAL 21/01DAL 21/01AL 19/02AL 19/02FASCINOFASCINO

DELL’EROS E DELLA SE-

A TRATTI QUASI ADOLES-CENZIALE, VI TRAVOLGERÀ.

CAPRICORNOCAPRICORNO

PRESENTI E ABBIATE

SAGITTARIOSAGITTARIODAL 23/11DAL 23/11AL 21/12AL 21/12

TENTI: IL PARTNER SENTE IL

SCORPIONESCORPIONE

FASCINOFASCINOSE LA PASSIONE È IL

VOSTRO TERRENO PREF-ERENZIALE, CONQUISTERETE CHI AM-

BILANCIABILANCIADAL 2 3/09DAL 2 3/09

ETTE BENE PER GLI AFFARI DI CUORE, POTRETE GODERE

DELLA POSSIBILITÀ DI FARE PROGETTI

GODETEVI L’ESTATE IN ESPLOSIONE E ANIMATE LA VOSTRA NATURA FESTAIOLA, LIBERATE IL CORPO IN UN MODO CREATIVO E PIACEVOLE: BALLATE!

36 Oroscopo3636 Oroscopo

Page 39: La Piazza della Bassapadovana - 2012mag n62

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