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Este, istruzione

pag. 10

pagg. 4 e 5

Acque inquinate nella Bassatracce anche negli alimentiLe analisi dell’Istituto Superiore della Sanità confermanola presenza dei temuti Pfas. Intanto è ancora polemicasui “veleni” celati sotto il tracciato della Valdastico Sud

I Pfas anche nella catena alimentare. L’allarme inquinamento che ormai da mesi riguarda le nostre acque ora assume contorni

ben definiti, e purtroppo piuttosto allarmanti. Grazie ad oltre duecento analisi effettuate da novembre a giugno nei territori delle Usl 5, 6, 20, 21 e anche nella nostra Usl 17, è stato infatti possibile confermare la presenza di sostanze perfluoroalchiliche (i Pfas, appunto)

anche negli alimenti. Il campionamento era stato imposto alla Regione dall’Istituto Superiore di Sanità per valutare il livello di inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche dei nostri corsi d’acqua e dei territori limitrofi. Le analisi sono state effettuate su campioni appartenenti a foraggi, pesci, uccelli e mammiferi di allevamenti, verdure.

Intanto gli ambientalisti definiscono la

Valdastico Sud un’autostrada poco utilizzata, molto costosa e probabilmente pericolosa. Qualche settimana fa, esaurita l’eco delle numerose inaugurazioni, il comitato Lasciateci Respirare e altre associazioni ambientaliste del territorio si sono radunati al casello di Santa Margherita d’Adige per un sit-in di forte denuncia.

Natale e capodannodi presidio epolemiche alla Nek

Occupazione

pag. 8

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continua a pag. 8

Editoriale

Arrivati quasi al giro di boa di questo strano inverno senza pioggia, senza neve, senza gelo eccessivo, viene spontaneo chiedersi se e quanto dobbiamo preoccuparci.

di Nicola stievano*

continua a pag. 8

xx

di germana urbani*

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Editoriale

*[email protected] [email protected]

Inverno a secco o quasi. Ma anche la pioggia fa paura

19-26Il nuovo speciale alle pagg.

cuolaS

alle pagg. 35-38

Le nostre rubriche

este, sesa impeGna 42 milioni di euro

Un piano industriale da 42 milioni di euro, una garanzia di crescita da qui al 2020. Sesa ha presentato il piano di

investimenti dedicati al miglioramento della qualità e alla produzione di biometano.

pag. 13

monselice, sfuma il proGetto ascensore

L’ascensore nella Rocca sembra sfumare completamente. Ma il buco dentro al colle

monselicense resterà come una cicatrice indelebile. E’ questo l’epilogo di una storia

iniziata anni fa, dividendo le coscienze.pag. 6

cultura, treviso celebra star Wars

difesa del suolo: inauGurate le paratie di caldoGno

mercato immobiliare: seGnali di ripresa

veneto in primo piano

da pagg. 27-28

pag. 30

pag. 32

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negativamente su vista, postura, obesità, ma anche sulla sfera cognitiva e comportamentale.

A dirolo sono delle nutrite equipe di medici specializzati che per contrastare questo fenomeno, hanno dato vita al ‘Centro Pediatrico interdipartimentale per la psicopatologia da web’, il nuovo polo multidisciplinare dedicato alla presa in carico di bambini e adolescenti con dipendenza patologica da web, psicopatologie legate al cyberbullismo o che presentino i sintomi della sindrome da ritiro sociale. Il progetto, nato dalla collaborazione tra il Policlinico Gemelli e la Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, nasce a Roma e presento tra gli altri, da Federico Tonioni, Istituto di Psichiatria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e responsabile dell’Area delle Dipendenze da Sostanze e delle Dipendenze Comportamentali della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli; Pietro Ferrara, Istituto di Clinica pediatrica della Cattolica e referente

nazionale per maltrattamento e abusi della Società italiana di Pediatria; Eugenio Mercuri, direttore dell’Istituto di Psichiatria e direttore dell’Uoc di Neuropsichiatria infantile del Gemelli.

“Il Centro - ha spiegato Tonioni - prenderà incarico un numero crescente di patologie legate alla grande diffusione di internet e delle applicazioni digitali. Per i bambini e gli adolescenti, infatti, un uso disfunzionale del tempo passato online può innescare distorsioni nei processi di costruzione dell’identità e dell’immagine personale correlate a nuovi fenomeni dissociativi, portando così alla dipendenza patologica e a segnali crescenti di ritiro sociale”.

“La pediatria sta cambiando radicalmente - ha detto il professor Ferrara - e deve sempre più occuparsi di problematiche una volta sconosciute, ma che sempre più hanno risvolti sociali e comportamentali. In particolare, la volontaria reclusione di bambini e adolescenti di oggi che, come avverte l’Accademia Americana di Pediatria, trascorrono in media circa 7 ore al giorno davanti a tv, computer, cellulari e altri dispositivi elettronici, a dispetto delle 2-3 ore giornaliere consigliate”.

Genitori: attenti a Pc e smartphone, possono nuocere alla salute dei fi gliDisturbi dell’apprendimento, trasformazioni neurocognitive ma anche calo della vista e problemi posturali crescono in bambinie e adolescenti di pari passo all’uso di internet

3news da laPiazzaweb

Lo scorso mese ha spopolato sul nostro sito la notizia monselice, casting per il nuovo fi lm di Bellucco; a seguire Busa di vigonza avrà la sua stazione!

Molto condivisa anche Bottrighe, l’ex zuccherifi cio diventerà un campo di calcio

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LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

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L’edizione più letta è stat quella di Cavarzere, seguita da Bassa padovana, Conselve e adriaseguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONIPIÙ VISTESUL SITO:

Su Issuu, invece, conquista il primo posto rovigo seguita da Cavarzere, piovese sport e padova nordseguici su www.issuu.com/

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Cambiano le regole del risparmio bancario. Le banche italiane possono fallire come tutte le altre banche del mondo. Occorre informarsi in merito, meglio da chi non ha interessi in ballo, perchè alcuni prodotti di investimento non sono più come prima: sicuri! Che fare? seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Infuria il dibattito in parlamento ma anche nelle case di tutti noi. E’ giusto che il fi glio di una persona gay venga adottato dal compagno/a?Molti pensano di no credendo che questo apra la porta anche in italia all’affi tto degli uteri. Altri credono sia il modo migliore per tutelare quel miore in caso di morete del genitore biologico. presepe a scuola: lo facciamo o no? seguici su www.

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IL SONDAGGIO

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Questo mese in special modo abbiamo pubblicato le foto di fortunati cagnolini scelti da belle famiglie. Continuamo a ricevere tante foto di cuccioli che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

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I lettori social hanno seguito la storia: Continuano le ricerche di simone, il giovane scomparso da Cavarzere;

Poi: spinea, espulsi albanesi tornano in italia per rubare auto di lusso, due arresti; martellago, nuovo impulso all’imprenditoria, il Comune stanzia 55mila euro per nuove impreseseguici su www.facebook.

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4 Argomento del mese

la seGnalazione meGliadino san vitale

“Chiazze oleose sospette nel canale”

Nel montagnanese a Megliadino San Vitale occhi puntati sul corso d’acqua che costeggia la zona artigianale. Da tempo l’acqua è troppo scura, quasi nera, e presenta anche delle vaste chiazze oleose. Dopo la segnalazione

di alcuni residenti Marco Camera del Movimento 5 Stelle nonché consigliere del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo ha documentato la situazione con alcune immagini scattate durante un sopralluogo e segnalato i fatto al Comune. “Per qualche centinaio di metri si notano le scoline con l’acqua annerita dalla presenza di sostanze inquinanti, presumibilmente olii, idrocarburi o derivati” spiega Camera. “Questi scoli prestano servitù idraulica al canale Vampadore che a sua volta conduce al Fratta Gorzone, che di certo non ha bisogno dell’aggiunta di ulteriori inquinanti nelle sue pessime acque.

Per il momento, data la scarsità di precipitazioni, l’acqua inquinata è ferma nelle scollino ma alla prossima pioggia, quando aumenteranno i livelli, certamente scoline queste sostanze confluiranno nel Vampadore se non verranno bloccate. Ora aspettiamo che l’Arpav ci dica di che sostanze si tratta ma la vicinanza della zona artigianale fa pensare ad uno scarico o ad un lavaggio non autorizzato. Preoccupa il fatto che se non si interviene subito il fenomeno potrebbe anche estendersi e provocare ulteriori danni”. Camera sottolinea infine il senso civico di chi ha denunciato il fenomeno e invita ad un maggiore e più attento controllo.

I Pfas anche nella catena alimentare. L’allarme inquinamento che ormai da mesi riguarda le nostre acque ora assume contorni ben definiti, e purtroppo piuttosto

allarmanti. Grazie ad oltre duecento analisi effettuate da novembre a giugno nei territori delle Usl 5, 6, 20, 21 e anche nella nostra Usl 17, è stato infatti possibile confermare la presenza di sostanze perfluoroalchiliche (i Pfas, appunto) anche negli alimenti. Il campionamento era stato imposto alla Regione dall’Istituto Superiore di Sanità per valutare il livello di inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche dei nostri corsi d’acqua e dei territori limitrofi. Le analisi sono state effettuate su campioni appartenenti a foraggi, pesci, uccelli e mammiferi di allevamenti, verdure e uova di gallina. Il risultato della analisi ha fatto emergere che i valori riscontrati per Pfos e Pfoa (varianti della grande famiglia dei Pfas, ndr) si presentano più elevati rispetto ad alcuni dati presenti in bibliografia. Più nello specifico, i campioni sui quali sono stati trovati i Pfas per un valore variabile da 1 a ben 57,4 microgrammi/kilogrammo (ug/kg) riguardano in particolare: 11 campioni di uova prelevate in tutti i

territori di competenza delle cinque Usl, 10 campioni di pesce in tutte le cinque Usl, 9 campioni di bovini prelevati in quattro, 2 campioni di insalata in due Usl, 1 campione di bieta, foraggio, pollo, fagiano, capra in un’altra. Anche se i casi più emblematici sono quelli registrati a Creazzo (una scardola con 57,4 microgrammi per kilogrammo) e nella vicina Cologna Veneta (un pesce del Fratta con 33,9 ug/kg e un uovo di allevamento domestico che attingeva da un pozzo con 21,2), campioni contaminati sono stati recuperati anche a Montagnana, Villa Estense, Megliadino San Fidenzio e Megliadino San Vitale, ma anche nelle limitrofe Terrazzo e Bevilacqua. Per ora non è stato lanciato il “rischio alimentare”: la Regione ha infatti comunicato di aver affidato al Ministero della Salute e all’Iss il compito di interpretare questi dati anche in un’ottica di rischio per la salute. La difficoltà di una valutazione effettiva del rischio alimentare risiede nel fatto che, allo stato, non esistono disposizioni di legge a livello internazionale che disciplinino in qualche modo la presenza di Pfas negli alimenti. Sulla questione si sono mossi in particolare il Movimento 5 Stelle,

i cui attivisti sono stati tra i primi a denunciare il preoccupante rilievo del fenomeno, e il consigliere regionale Adnrea Zanoni. Quest’ultimo ha commentato: “I risultati delle analisi sono sorprendenti perché purtroppo confermano la diffusione e la presenza dei Pfas nei territori di tutte e cinque le Usl ed in tutte le matrici alimentari. Queste sostanze non dovrebbero essere presenti in nessun alimento ed invece le troviamo pressoché in tutta la catena alimentare, segno che probabilmente l’acqua inquinata le ha veicolate ovunque”. Dai comitati ambientalisti la preoccupazione non è minore, come spiega Francesco Miazzi del Lasciateci Respirare: “L’Istituto Superiore di Sanità riconosce le sostanze chimiche perfluoroalchiliche come interferenti endocrini e riconosce la probabile correlazione tra l’esposizione a detti inquinanti e l’insorgenza di patologie gravi quali: tumori, disfunzione della tiroide, ipertensione della gravidanza, aumento del colesterolo”. La fonte principale d’inquinamento da Pfas, lo sostiene Arpav, proverrebbe da uno stabilimento chimico nel vicentino che, sin dagli anni Sessanta, produce composti fluorurati.

di Nicola Cesaro

Preoccupazioneper gli effetti della

presenza degli inquinanti nel

Fratta Gorzone

La Regione ha affidato al ministero

della Salute il compito di leggere

i dati raccolti

allarme inquinamentoLe analisi sui campioni

di alimenti e animali hanno confermato la presenza delle pericolse sostanze. Per ora

non è stato lanciato il rischio alimentare perché non esistono disposizioni di

legge che disciplinino in qualche modo questa eventualità.

Intanto il Movimento 5 Stelle chiede controlli più serrati e

azioni per non perdere tempo I Pfas anche nella catena alimentare

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5Argomento del mese

di Nicola Cesaro

Valdastico Sud: “Troppi misteri sotto l’asfalto”La denuncia Dopo le inaugurazioni le associazioni ambientaliste si fanno sentire

Un’autostrada poco utilizzata, molto costosa e probabilmente pericolosa. Sono questi gli aggettivi che gli ambientalisti della Bassa padovana hanno usato per definire la Valdastico Sud, l’autostrada aperta solo da qualche mese che collega il Polesine al Basso Vicentino passando per il territorio padovano. Qualche settimana fa, esaurita l’eco delle numerose inaugurazioni, il comitato

Lasciateci Respirare e altre associazioni ambientaliste del territorio si sono radunati al casello di Santa Margherita d’Adige per un sit-in di forte denuncia.

La manifestazione prende corpo dai vari filoni di indagine della magistratura, nati anche grazie agli esposti di alcuni medici e ad alcuni episodi anomali, come la morte di un cane che si era abbeverato in un’area di cantiere dell’A31: un ramo di indagini, perizie alla mano, dimostra che sotto il fondo stradale della Valdastico Sud, nei tratti tra Montegaldella e Albettone, sotto lo svincolo Albettone-Barbarano e alla base del viadotto Bisatto ad Agugliaro, sarebbero finiti quasi 156 mila metri cubi di scorie e di rifiuti non bonificati e potenzialmente nocivi. Un altro – e qui il processo inizierà a Verona il 14 giugno 2016 – ipotizza il deposito di altri rifiuti pericolosi nel tratto rodigino fino a Piacenza d’Adige, in parte del segmento padovano e sotto i due cavalcavia tra Rovigo e la provincia patavina.

Le denunce espresse dai manifestanti sono molto forti: “Questa autostrada è molto appetibile sia per nascondere i rifiuti pericolosi, sia per i proventi da finanziamenti ad opere spesso inutili come cavalcavia che finiscono in terreni agricoli. Fossi con canneti cementati, animali morti, aumento di linfomi, il valore culturale delle ville palladiane compromesso, gli stessi prodotti agricoli e gli orti rischiano di essere compromessi, così come gli allevamenti”.

Intanto si cercano fondi per la bonifica C&C

Due i monitoraggi in corsoAria sotto esamea MonseliceL’aria che respiriamo è pulita? A dirlo saranno le centraline dell’Arpav installate a

Monselice. Sono due i monitoraggi della qualità dell’aria in fase di avvio. Per la campagna invernale, la centralina è stata installata in via Mandic, nell’area del

parcheggio lungo via Valli, reputata dai tecnici dell’Arpav come il punto più idoneo per monitorare le eventuali ricadute delle emissioni del cementificio. I suoi rilievi proseguiranno fino al 3 febbraio del 2016 e riprenderanno dopo poche settimane per la campagna estiva: la stazione per il monitoraggio dell’aria sarà infatti riposizionata nello stesso sito dal 20 aprile all’8 giugno 2016. I controlli dell’Arpav sono stati richiesti dal Comune di Monselice con lo scopo di verificare l’eventuale contributo inquinante del cementificio di Monselice. Per entrare nel dettaglio, gli inquinanti che verranno monitorati in automatico sono: Biossido di Zolfo, Acido Solfidrico, Monossido di Carbonio, Biossido di Azoto, Ozono e PM10. Inoltre dai filtri del PM10 veranno ottenute in laboratorio le seguenti misure: Metalli (Arsenico, Cadmio, Mercurio, Nichel e Piombo) e IPA, in particolare Benzo(a)pirene. Per garantire la massima trasparenza dell’operazione, gli esiti dei monitoraggi saranno pubblicati sul sito istituzionale dell’Arpav www.arpa.veneto.it. La centralina mobile collocata in via Leopoldo Mandic non sarà l’unica stazione attiva in città per il monitoraggio dell’area. A breve sarà infatti posizionata anche la centralina fissa in via Beata Madre Teresa di Calcutta. “Il raffronto tra i dati delle due postazioni consentirà di verificare se e quali impatti a livello di qualità dell’aria sono determinati dall’attività industriale del cementificio - ha spiegato l’assessore all’ambiente Giorgia Bedin - già da un paio di mesi è stato dato concreto avvio al protocollo di intesa per il monitoraggio in continuo e diretto delle emissioni a camino, con accesso diretto al server della cementeria da parte dei tecnici Arpav”.

Intanto è disponibile online il nuovo servizio offerto a tutti i cittadini per tenere traccia delle operazioni di bonifica della ex “C&C”. I primi lavori sono infatti terminati da poco: la bomba ecologica della ex fabbrica al confine tra Pernumia, Monselice e Battaglia Terme è stata alleggerita di ben 2.771.810 chili di rifiuti, con 99 camion, in 12 giorni. Un lavoro importante per una quantità immensa di fanghi e polveri pericolose. Dal sito www.bonificacec.it, è possibile vedere una cronologia generale dell’avanzamento lavori e tutti i dettagli tecnici sui rifiuti presenti nei capannoni. Per raggiungere la sezione con i dati della rimozione dei rifiuti, è sufficiente cliccare sulla voce “bonifica” nel menù in alto. “Le prime operazioni di bonifica si sono concluse senza intoppi - ha spiegato Nicola Ferro, Presidente di Padova Tre Srl - E’ una data storica perchè segna il primo passo verso la bonifica definitiva”. La sfida ora sarà il reperimento di altri fondi. La legge di stabilità ha aperto una nuova speranza: è stato accolto dal Governo un ordine del giorno proposto dalla deputata Pd Giulia Narduolo che interessa anche la ex C&C di Pernumia, perché impegna il Ministero dell’Ambiente ad adottare un piano di risanamento per i siti inquinati non di interesse nazionale. Un primo passo fondamentale, perché la fabbrica dei veleni è invece di competenza regionale e lo Stato non avrebbe attualmente diretta competenza di intervento. Durante il recente incontro tra Ministero dell’Ambiente e i sindaci del territorio è stato spiegato come non sia possibile per il Governo intervenire in un sito di interesse regionale e non nazionale. Insistere sulla strada del finanziamento della bonifica da parte dello Stato, esclusivamente per il caso C&C, non era quindi una soluzione percorribile. “Si tratta del primo passo concreto verso il coinvolgimento del Governo per la bonifica definitiva della C&C” ha commentato Narduolo. Emanuele Masiero

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Le operazioni d bonifica alla C&C di Pernumia

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L’ascensore nella Rocca sembra sfumare completamente. Ma il buco dentro al colle monselicense resterà come una cicatrice indelebile. E’ questo l’epilogo di una storia iniziata anni fa, dividendo le coscienze dei monselicensi. Copn l’avvio del nuovo anno

si può considerare ormai perduto il finanziamento regionale (ex fondi Fas) di 5,4 milioni di euro, destinato, tra le altre cose, alla realizzazione dell’ascensore. Per non lasciarsi sfuggire il finanziamento, i lavori sarebbero dovuti iniziare entro il 31 dicembre scorso. Ma il termine era ormai troppo vicino perché l’intervento venisse effettivamente cantierato: ci sarebbe voluto molto più tempo anche solo per pubblicare il bando di gara e assegnare i lavori. La questione è pure sbarcata in consiglio comunale, dov’è emerso che, tramontata la possibilità di sfruttare il finanziamento regionale, si profila molto remota l’eventualità di riuscire a individuare un nuovo cospicuo finanziamento per l’impianto di risalita così come è stato finora immaginato. Ma non tutto è perduto. Lo stesso sindaco Francesco Lunghi ha infatti annunciato pubblicamente di voler liberare il prima possibile l’area di cava della Rocca ancora occupata dai materiali del cantiere. E questo sarà possibile una volta concluso l’iter processuale, avviato nel 2008 dopo il sequestro del cantiere dell’ascensore, ovvero dopo il marzo del prossimo anno. A questo punto l’unica possibilità di risalita al colle potrebbe essere il ripristino del sentiero a lato della scalinata, per renderlo nuovamente percorribile a piccoli mezzi elettrici.

polemica

E’ sempre più remota la possibilità di trovare un finanziamentoascensore della rocca, proGetto sfumato

E.M.

I lavori alla Rocca interrotti ormai da anniIl primo anno di vita del pronto soccorso

del “Madre Teresa” di Schiavonia si chiude con la cifra record di 44.996

accessi. Un numero che dà la misura della mole di lavoro che questa nuova struttura, inaugurata il 17 novembre 2014, si è trovata ad affrontare per rispondere a tutte le emergenze di tutta la Bassa padovana. “Vinti i primi problemi e superati i primi ostacoli organizzativi, ora il pronto soccorso di Schiavonia può dire di aver attuato un cambiamento profondo in termini organizzativi per l’Usl 17, ma anche di abitudini radicate nella popolazione”, spiegano il primario Nicola Annunziata e il direttore sanitario Salvatore Barra.

In un anno gli accessi al pronto soccorso sono stati 44.996, di cui 910 codici rossi, 10.237 codici gialli, 15.763 codici verdi e 14.665 codici bianchi (in continuo calo), ai quali si aggiungono 3.415 controlli programmati. Sono stati invece 3.296 i pazienti trattenuti per osservazione breve intensiva (la cosiddetta Obi). Non

si sono registrate grandi differenze nella distribuzione per genere (52% uomini, 48% donne), mentre gli stranieri sono risultati essere il 10% degli utenti. A questi numeri si affiancano inoltre 842 accessi pediatrici, ai quali tuttavia è riservato un percorso dedicato che porta, dopo l’accettazione, direttamente in Pediatria. Un bel salto di qualità è arrivato anche sul fronte delle attese: la media attesta dall’Usl 17 è di 67 minuti per i codici bianchi (si intende dall’entrata in pronto soccorso alla visita), che scendono a 40 minuti per i codici verdi. L’elastico si allarga se si considera il lasso di tempo che passa tra l’accesso e le dimissioni: 2 ore e 9 minuti per i codici bianchi e 2 ore e 32 minuti per i codici verdi (che richiedono in media qualche

accertamento in più). Il pronto soccorso di Schiavonia ha inoltre potuto contare su 9 mila uscite complessive delle proprio ambulanze, che hanno compiuto altri 4 mila interventi considerando gli altri presidi. In sinergia con il pronto soccorso c’è anche la Continuità Assistenziale, che in un anno ha erogato ben 28.198 prestazioni. Più in dettaglio, a Conselve sono state 8.080, di cui 717 uscite a domicilio, 3.660 visite ambulatoriali e 3.703 consigli telefonici; 7.800 invece le prestazioni a Este (551 a domicilio, 4.084 ambulatoriali, 3.165 telefoniche); 6.328 a Monselice (790 domiciliari, 2.340 ambulatoriali, 3.198 telefoniche); infine 5.990 a Montagnana (567 domiciliari, 3.842 ambulatoriali, 1.581 telefoniche).

di Nicola Cesaro

“Superati i primi ostacoli organizzativi siamo entratia pieno regime”

Sanità Il bilancio di un anno di attività del Pronto Soccorso di Schiavonia

Quasi 45 mila accessi

L’ospedale di Schiavonia

Sarà solo acqua, ma per farla arrivare alle case servono impianti di alta qualità. Per questo il centro Veneto

Servizi ha deciso di continuare a investire senza diminuire il budget anche per il 2016. Sono parecchi i cantieri in movimento per quest’anno per un importo complessivo di 16,3 milioni di euro. Di questi, circa 7 milioni di euro, saranno destinati a nuovi interventi nel settore acquedotto, mentre per gli investimenti relativi a fognatura e depurazione si prevede una spesa di 7,2 milioni.

“Cvs continuerà anche in questo nuovo anno a investire molto, con ricadute importanti per il territorio – sottolinea il Presidente, Giuseppe Mossa – Nella formulazione del budget 2016 abbiamo avuto due obiettivi fondamentali. Prima di tutto, quello di accelerare ancora di più sugli investimenti, per migliorare il servizio che offriamo ai cittadini, oltre che la capacità depurativa nell’ottica della tutela ambientale. La spinta sugli investimenti avrà ricadute importanti anche per il tessuto economico locale, dato che i nostri fornitori sono per la quasi totalità imprese del nostro territorio.

L’altro fronte che ci vedrà particolarmente impegnati nel 2016 – prosegue il Presidente di Cvs – è l’obiettivo di semplificare la vita ai nostri utenti, sia per il pagamento della bolletta sia per ogni altro tipo di richiesta, attraverso importanti investimenti nel settore informatico”.

Il Piano Investimenti 2016 di Cvs ha dato priorità alle opere necessarie per assicurare

la salvaguardia della salute e a quelle improcrastinabili per garantire un corretto servizio ai cittadini, come la sostituzione di condotte adduttrici ormai vetuste e quindi soggette a frequenti rotture.

Nel settore acquedotto questo anno vedrà l’avvio di nuovi cantieri per il potenziamento delle reti e la sostituzione di tratti di condotte ammalorate nei Comuni di Albignasego, Ponso, Carceri e Saletto, in concomitanza con la realizzazione della rete fognaria. Nella provincia di Padova, altri interventi saranno avviati nel 2016 e tra i Comuni coinvolti c’è anche Monselice.

I 16,3 milioni di euro di investimenti avranno ricadute importanti sul tessuto produttivo del territorio. Infatti, il 72% dei fornitori di Cvs è costituito da imprese venete e tra queste il 60% ha sede nella provincia di Padova e il 22% nella provincia di Vicenza.

Anche per il 2016 è previsto l’accantonamento della quota Foni (Fondo Nuovi Investimenti) destinata a politiche sociali, per l’importo di 300 mila euro: questa somma potrà essere utilizzata dai Comuni Soci per concedere agevolazioni a favore di nuclei familiari in condizioni socio-economiche disagiate, soggetti in difficoltà, scuole, istituzioni e altri soggetti che erogano il servizio di istruzione scolastica. Infine, sono confermate anche per il prossimo anno le agevolazioni tariffarie per famiglie numerose, che prevedono riduzioni percentuali in tariffa che vanno dal -10% per famiglie di sei componenti al -25% per nuclei familiari di nove o più componenti.

piaNo iNvEstimENti pEr l’aCquEdotto

E.M.

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8 Monselice

Festività tra tensione e polemiche davanti al centro di riciclo Nek, che si occupa del recupero di materie plastiche, occupato dalle lavoratrici

licenziate prima di Natale. Sono rimaste al loro posto anche a San Silvestro e Capodanno, sostenute dall’Adl Cobas che ha organizzato una festa di fine anno con mamme e bambini. Solo dopo qualche tensioni e due assemblee dei lavoratori della Società Libera si è giunti ad un parziale accordo che però non ha risolto tutti i problemi né messo fine all’occupazione. La protesta era nata il mese scorso in seguito al taglio in busta paga di 80 euro. Quindi nel tentativo di impedire al presidente di Libera di entrare in cantiere, le lavoratrici si sono beccate una denuncia per violenza privata in concorso, finendo poi per essere licenziate. Nel frattempo c’è stato anche un misterioso sabotaggio ad alcuni macchinari che potranno essere riparati in non meno di tre mesi. Prima di Natale quindi è scattata l’occupazione, confermata anche dopo la mediazione della Prefettura. Da una parte l’Adl Cobas e la rete sociale “Padovana Bassa” ha sempre appoggiato l’iniziativa delle 24 donne licenziate, dall’altra la Cgil ha cercato una mediazione per riprendere l’attività e salvare i posti di lavoro. “Se l’intento è quello di forzare l’iniziativa delle donne licenziate mettendo i lavoratori uno contro l’altro in una assurda guerra tra poveri - spiega Mbarek Elasri dell’Adl Cobas - noi saremo pronti ad affrontarlo. Le lavoratrici hanno sempre consentito l’accesso all’impianto a condizione che ci fosse anche una loro rappresentanza e la presenza dei Carabinieri. Questo perché il sabotaggio agli impianti ha suscitato nei lavoratori una forte diffidenza nei confronti dell’azienda, probabilmente reciproca, e non si voleva che delle persone circolassero liberamente e senza controllo nell’impianto. L’occupazione è solo la logica conseguenza della pesante scelta effettuata dal cda della cooperativa Libera. A giocare sulla contrapposizione tra lavoratori si rischia di percorrere

un crinale pericoloso”. Diversa invece la posizione della Cgil in rappresentanza anche degli altri lavoratori della Società Libera. “La discussione è stata molto accesa – hanno dichiarato Romeo Barutta, Segretario generale della Filt di Padova, e Matteo Cesaretto, Segretario generale Filt di Rovigo – ed è emersa chiarissima la preoccupazione dei lavoratori che temono di perdere il proprio posto di lavoro a causa del fallimento dell’azienda che potrebbe essere causata dal prolungamento dell’inattività. La preoccupazione coinvolge anche gli altri dipendenti della società, che opera in tutto il Triveneto e che impiega circa 200 persone”. Dopo un lungo braccio di ferro è arrivato l’accordo per superare l’impasse e

togliere il blocco alla produzione. “Siamo arrivati a un impegno, - aggiunge Barutta - vale a dire garantire in tempi brevi la piena occupazione di tutte le lavoratrici in cantiere. Non più attraverso Libera, destinata ad abbandonare Monselice, ma direttamente da Nek o da un’altra società che è alle porte e che potrebbe acquisire il cantiere”. Ma per l’Adl Cobas non è abbastanza: “L’occupazione continua perché non c’è alcuna garanzia per il ripristino del rapporto di lavoro per tutti. Le lavoratrici, nella consapevolezza che lo scontro in atto è molto duro, sanno benissimo che non ci sono alternative e che la loro lotta è la lotta di chi oggi non può più sopportare che delle leggi inique continuino a produrre enormi ingiustizie”.

di Emanuele masiero

Lavoro Natale e Capodanno al presidio delle lavoratrici licenziate, solidarietà e polemiche

Nek, tra occupazione e tensioni

Le lavoratricidella Nek durante lo scambio degli auguri a San Silvestro. In basso un’altra immagine dell’occupazione

Le donne hanno trascorso gran partedelle festività fuori dai cancelli, raggiuntoun parziale accordo con la cooperativa

La vicenda Italcementi è arrivata ad una svolta cruciale: se da un lato gli ex dipendenti hanno “guadagnato” un altro anno di cassa integrazione,

dall’altro il sito verrà ufficialmente smantellato dal 2017. Una notizia che era nell’aria, ma che fino alla fine in molti speravano fosse solo un’ipotesi remota. L’intervento del ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico ha portato alla definizione di un accordo, che per Monselice riguarderà 56 lavoratori. A loro è

stata garantita la cassa integrazione straordinaria per cessazione per altri 12 mesi. In questo modo si è scongiurata la chiusura del sito al 1 febbraio 2016 e i 56 lavoratori rimasti potranno usufruire di ammortizzatori sociali fino al 31 gennaio 2017. A causa della rigidità della normativa vigente non è stato possibile prefigurare un ulteriore periodo di cassa integrazione per il sito di Monselice, evitando in questo modo la chiusura definitiva a febbraio 2017, che ormai

sembra improcrastinabile. Diventa dunque ancora più urgente un progetto serio e concreto di riconversione dell’area del sito cementiero della Bassa padovana. “La situazione occupazionale nella bassa padovana ha raggiunto livelli di allerta - ha commentato la deputata PD Giulia Narduolo - oltre al caso Italcementi ci sono anche la Michelin di Tribano e l’Omvl di Pernumia. I prossimi mesi saranno decisivi per trovare una soluzione più generale alla crisi occupazionale”.

lavoro/2 l’impianto di monselice verrà smantellato dal 2017, confermati gli ammortizzatori socialiitalcementi, un anno in piu’ di cassa inteGrazione poi si cHiude

E.M.

segue da pag. 1Il fatto che dallo scorso novembre non ci siano state precipitazioni

signifi cative, escluso qualche giorno, sicuramente è un segnale di una certa anomalia che avrà le sue conseguenze nei prossimi mesi. Fino alla fi ne di gennaio le montagne del Veneto sono rimaste pressoché sgombre da neve ed è proprio in quota che si fa sentire da settimane l’effetto della siccità. Il fatto che manchino delle scorte signifi cative d’acqua pone una serie ipoteca sull’intero anno che abbiamo davanti. In pianura i primi a preoccuparsi sono gli agricoltori anche se questo è un problema che prima o poi coinvolgerà tutti. Non è escluso che da qui alla primavera inoltrata possano comunque transitare importanti perturbazioni che permettano di recuperare il saldo negativo di questi mesi. Anche in questo caso però c’è una certa apprensione perché l’abbondanza di precipitazioni primaverili non fa che aumentare il rischio idraulico in tutta la nostra regione. Se la siccità è un proble-ma non lo è di meno anche l’eventualità di forti piogge, se non veri e propri fortunali o, come va tanto di moda adesso, di famigerate “bombe d’acqua”. Ormai stiamo vivendo una situazione che negli ultimi anni ha trovato parecchie conferme, vale a dire la “tropicalizza-zione” del clima anche alle nostre latitudini. E’ una piccola forzatura che però spiega e giustifi ca, se non in tutti i casi in una buona parte, la concentrazione di piogge, intense e anche violente, in pochi giorni l’anno. Da anni gli esperti di meteorologia e di difesa del territorio mettono in guardia contro questi cambiamenti climatici che ciclica-mente si propongono. Se in passato però rientravano nel normale ciclo della natura, segnato anche da eccessi o fenomeni violenti, oggi tutto questo rischia di avere delle serie conseguenze sul territorio che ha subito una notevole trasformazione per mano dell’uomo. Pensia-mo allo sviluppo urbanistico degli ultimi cinquant’anni che ha reso pressoché impermeabile migliaia di ettari di terreno. Nelle nostre città, quartieri, zone industriali, autostrade l’acqua se non trova un’effi cace via di fuga può causare in poche ore danni ingenti. Eppure i nostri canali, i nostri argini sono praticamente gli stessi del periodo della grande alluvione del 1966. E’ vero che dopo i disastri del 2010 c’è una maggiore consapevolezza come è vero che da allora qualche opera attesa e invocata da decenni è stata portata a termine. A partire dalle casse di espansione nel vicentino al rafforzamento degli argini. Altre pero, come il completamento dell’Idrovia Padova - Mestre sono ancora al centro di discussioni e in attesa di fi nanziamenti. Intanto non ci resta che sperare nella clemenza del meteo.

Editoriale

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di Nicola stievano*

Inverno a secco o quasi. Ma anche la pioggia fa paura

Page 11: Bassapadovana genn2016 n6

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Il liceo “G.B. Ferrari” chiude l’anno con un sorriso doppio. Statistiche e piani regionali regalano infatti solo buone notizie all’istituto atestino. Il liceo scientifico di Este si

è piazzato al secondo posto della speciale graduatoria promossa da Eudoscopio, secondo solo al “Fermi” e ben distaccato da “Tito Livio” e “Caro”. Eudoscopio ha tenuto in considerazione tutte le scuole superiori della provincia e ha valutato in particolare i risultati degli studenti ai primi anni di università. Il “G.B. Ferrari” conferma gli ottimi piazzamenti raccolti negli anni scorsi. “Sarò scontata, ma il merito è tutto dei nostri insegnanti che lavorano seriamente, e dei ragazzi che hanno da sempre

dimostrano una grande attenzione verso le proposte dell’istituto- commenta la dirigente scolastica Barbara Frizzi - Il nostro è un ambiente sereno, circostanza che non va in contrasto con la fama di scuola severa: qui da noi i voti si sudano e le gratificazioni, anche e soprattutto quelle eccellenti, sono sempre meritate. A fronte di voti più bassi in uscita rispetto ad altre realtà scolastiche, i nostri studenti raccolgono risultati di rilievo nei loro cammini universitari”. L’ambiente sereno, può sembrar scontato, è dato anche da una struttura tutta nuova e all’avanguardia: dal settembre 2012 l’istituto ha abbandonato la vecchia sede del centro storico per trovare spazio in un edificio tutto nuovo di

5 mila metri quadri, molto simile ai campus americani: “Certo, avere laboratori nuovi, strutture moderne e spazi rinnovati aiuta certamente a migliorare la nostra proposta, ma è bene ricordare che il nostro liceo si piazza ai primi posti da anni: la proposta didattica tocca una qualità alta indipendentemente dai muri entro cui viene offerta”. Da quest’anno – lo ha annunciato qualche giorno fa l’assessore veneto Elena Donazzan – il “Ferrari” potrà inoltre contare anche su un nuovo indirizzo, il liceo scientifico ad indirizzo sportivo. Questo corso ritorna ad Este dopo qualche anno, visto che il liceo sportivo era già stato proposto in forma sperimentale all’Itis “Euganeo”.

di Nicola Cesaro

E’ stato eletto il migliore istituto padovano dopo il “Fermi” e primadi “Tito Livio” e “Caro”. Dal prossimo anno l’indirizzo sportivo

Istruzione a Este Si è piazzato al secondo posto della graduatoria Eduscopio

La nuova legge sulla scuola sta facendo discutere e da Monselice si è già espressa una voce molto autorevole. Si tratta di Loris Bortolazzi, segretario provinciale di Padova della Uil Scuola,

monselicense molto attento ai temi legati alla cultura e all’istruzione. “Siamo convinti che cambiare la legge non solo è possibile ma è

necessario - ha commentato Bortolazzi - Le contraddizioni della legge approvata dal governo non sono risolte. Assistiamo ad una sorta di valutazione a spanne, che anticipa gli effetti di scelte sbagliate della 107: una babele infinita”. Per il segretario Uil il problema toccherà anche gli istituti scolastici come quelli di Monselice. Insomma, considerare la Legge sulla scuola come un problema è un errore. “Non vogliamo neanche immaginare ciò che succederà con la scelta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici, nelle procedure della mobilità

o nei trasferimenti che dovranno attuarsi verso febbraio. Non si ha ancora un’idea – continua Bortolazzi – degli effetti concreti delle norme approvate che dimenticano totalmente figure indispensabili al funzionamento delle Istituzioni scolastiche come il personale Ata”. Tutto questo mentre a Monselice sono stati spesi quasi 300 mila euro per mettere in sicurezza gli istituti scolastici con interventi di manutenzione interna ed esterna.

E.M.

i nodi della riforma: “sulle scuole pesanti ripercussioni”

Monselice

Il “Ferrari” promosso a pieni voti, c’è il nuovo corso

Il liceo “Ferrari” di Este

10 Monselice - Este

Page 13: Bassapadovana genn2016 n6

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Si è chiuso quasi a tempi di record il cantiere della nuova rotatoria del Manfredini. Un’opera da 800 mila

euro, che ha portato ad una viabilità completamente rivoluzionata, più sicura e funzionale. Il presidente della Provincia, Enoch Soranzo, ha tagliato il nastro della nuova rotatoria che si inserisce tra la trafficata Padana Inferiore e la provinciale 91 Moceniga – praticamente una tangenziale per mezzi pesanti - e dunque indirettamente anche con la nuova regionale 10. Il nuovo rondò – realizzato dall’impresa Martini Luciano di Carbonara di Rovolon - è costato in totale 800 mila euro: di questi 620 mila arrivano dal Ministero dello Sviluppo economico, 40 mila dal Comune e 140 mila dalla Provincia di Padova, che è anche la titolare dei lavori.

Il cuore della rotatoria, leggermente ellittica, tocca i 47 metri di diametro (carreggiata compresa) e ha due corsie di percorrenza.

Caratteristica di rilievo della rotonda è la pendenza trasversale verso il centro, che migliora la percorribilità dell’anello evitando problemi di stabilità ai mezzi pesanti.

Oltre a rendere più sicura l’intersezione delle due strade, la rivoluzione dell’incrocio ha permesso di garantire maggiore tutela alla mobilità debole, a partire da tutti gli studenti che sono diretti al vicino istituto Manfredini. E’ stato realizzato a questo fine un attraversamento pedonale, con marciapiedi allargati e con spazi ampi per la sosta dei mezzi, che collega le fermate degli autobus nei due sensi di marcia della Padana Inferiore. Il Comune ha previsto anche l’installazione di una scaletta che permetterà agli studenti di accedere alla scuola attraverso la cancellata principale.

E’ stata inoltre predisposta anche la pista ciclopedonale che fa da collegamento tra il tratto che porta in centro ad Este e quello diretto ad Ospedaletto Euganeo. Trenta nuovi punti luce, con corpo illuminante a Led,

garantiscono infine piena visibilità all’anello centrale e anche ai passaggi pedonali. L’intervento sarà ultimato nelle prossime settimane con la finitura a verde della rotatoria e con la pavimentazione a sasso lavato degli spartitraffico. “E’ un cantiere chiuso in tempo record che risolve un importante problema

di viabilità - ha commentato Soranzo, accompagnato dal vicepresidente Fabio Bui e dal sindaco atestino Giancarlo Piva - Già nei primi giorni di vita questa rotatoria ha fatto notare evidenti miglioramenti, sia nella fluidità del traffico che nella sicurezza per gli studenti”.

Sicurezza stradale E’ costato 800 mila euro, con il contributo del Ministero dello Sviluppo Economico

Incrocio del Manfredini ora più sicuroQui si riversa gran parte del traffico della Regionale 10 versoil Montagnanese e la Bassa

Ora la caserma è pienamente attiva. Lo scorso 4 dicembre è stata ufficialmente inauguata la nuova caserma dell’Arma di via Stazie Bragadine, sede del comando di Compagnia e della stazione di Este.

Alla cerimonia hanno partecipato sindaci e amministratori del territorio, associazioni, cittadini e anche gli alunni delle scuole elementari, arrivati ciascuno con un piccolo Tricolore sventolato per gran parte della mattinata. Sul palco delle autorità c’erano in particolare il generale di corpo d’armata Carmine Adinolfi, a capo del comando interregionale dei carabinieri “Vittorio Veneto”, e il generale di brigata Maurizio Detalmo Mezzavilla, comandante della legione Veneto dei carabinieri. L’intenso cerimoniale ha visto anche la consegna, da parte del sindaco Piva, della bandiera tricolore al luogotenente Severino Permunian e al capitano Giovanni Truglio, rispettivamente comandante di stazione e di Compagnia, e poi a seguire l’intitolazione della caserma al vicebrigadiere Angelo Bernardi: il militare venne ucciso nel 1920 a Stanghella, nel tentativo di correre a chiedere rinforzi per salvare la popolazione e i colleghi. Azione, questa, che gli valse la medaglia d’argento al valore militare e ora anche l’intitolazione del quartier generale dell’Arma atestina. A lui è stata dedicata una lapide commemorativa all’ingresso della caserma, svelata ieri alla presenza della pronipote Daniela.

E’ stata intitolata al vicebrigadiere angelo Bernardi inauGurata la caserma dei carabinieri

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Duecentomila euro per rimettere in sesto il PalEste. Il palazzetto di Meggiaro era stato uno dei principali edifici pubblici a subire la violenza del maltempo che si era abbattuto su Este il 13 ottobre

2014. Le forti raffiche di vento avevano divelto un quarto della copertura del palasport, che da inizio dicembre è oggetto di un importante lavoro di recupero. L’intervento più importante riguarderà proprio la sistemazione del tetto del PalEste. Negli ultimi mesi al PalEste hanno trovato spazio solo attività limitate: la possibilità di utilizzare l’intero campo ha “bandito” per esempio gli sport di squadra. Durante il cantiere i corsi saranno possibili solamente dalle 17 in poi, dunque quando il cantiere non sarà attivo. L’intervento è estremamente delicato, vista la complessa conformazione della copertura: gli “strati” da rifare sono almeno tre e tutti richiedono materiali di non facile reperibilità. L’apertura del cantiere sarà inoltre l’occasione per rifare completamente il parquet del palazzetto: l’acqua ha creato rigonfiamenti un po’ ovunque, motivo per cui il rifacimento totale della pavimentazione è parsa una via più intelligente rispetto alla sistemazione parziale. In questa fase di lavori il palasport verrà invece chiuso completamente: la stesura del parquet richiederà almeno tre settimane.

danneggiato dalla tromba d’aria del 2014duecentomila euro per il paleste

Un sondaggio sulla fusione per valutare le varie posizioni dei cittadini di Este ed Ospedaletto Euganeo. “Siete favorevoli al progetto di fusione?”.

E’ questa la domanda che, nelle ultime settimane dell’anno, più di qualche cittadino si è sentito rivolgere al telefono.

A presentare il questionario alla cornetta è la società Demetra: l’operatore rivolge domande circa il livello di informazione del progetto, la conoscenza dell’iter legislativo che porterà alla fusione, la condivisione di questo percorso. Otto domande in tutto. Curiosamente, né il comitato “No Fusione” né quello a sostegno del progetto hanno commissionato il sondaggio telefonico. A proporre il questionario telefonico, in realtà, è la stessa Demetra srl, realtà di Mestre specializzata in sondaggi e ricerche, si scopre facilmente che l’intervista è stata autocommissionata. L’azienda ha avviato l’indagine di propria volontà, per poter poi eventualmente vendere i risultati a Comuni, comitati, media, associazioni o realtà di settore. Il sondaggio aveva da subito alzato qualche polemica: il comitato del “no”, in particolare, aveva accusato i promotori della fusione di aver investito soldi pubblici per avviare questa iniziativa di consultazione popolare.

tra i comuni di Este e ospedalettosondaGGio telefonico sulla fusione

di Nicola Cesaro

N.C. N.C. N.C.

L’ex consigliera c o m u n a l e Paola Goisis

è la segretaria provinciale di Prima il Veneto. Già deputata e presidente della Commissione cultura, la Goisis è stata eletta all’unanimità dal congresso di partito che si è tenuto nella sede provinciale di via Isidoro Alessia, ad Este. Assieme a lei sono stati votati anche i membri del consiglio direttivo: Giovanni Carbonin, Paola Crivellari, Antonio Paluan, Jessica Dirignani e Pietro Volpe. Con una terza votazione gli aventi diritto hanno eletto i tre componenti del collegio dei revisori: Gabriele Ghirotto, Serena Besola e Loris Gemmo. Commenta l’onorevole: “Da segretaria provinciale porterò avanti gli ideali del movimento che sono quelli in cui da sempre crediamo. Per noi “paroni a casa nostra” non è solo uno slogan elettorale ma una vera filosofia di vita e missione politica. Come è chiaramente esplicitato dai punti programmatici di Prima il Veneto, l’indipendenza della nostra amata terra è l’obiettivo per il quale la provincia di Padova si impegnerà in futuro”.

politica paola Goisis Guida“prima il veneto”

N.C.

11Este

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Un piano industriale da 42 milioni di euro, una garanzia di crescita da qui al 2020. Sesa ha presentato

ufficialmente il piano di investimenti per i prossimi cinque anni, dedicati in particolare al miglioramento della qualità e alla produzione di biometano. La fetta principale delle risorse impegnate (20,8 milioni di euro su un totale di 42,02, cifra interamente coperta da Sesa attraverso l’accesso al credito) andrà nella realizzazione del nuovo impianto di compostaggio, i cui lavori sono già avviati da mesi. L’attività di compostaggio si trasferirà in questo stabile, che indietreggerà di 700 metri rispetto al centro abitato di Ospedaletto Euganeo, mentre nell’attuale sito utilizzato per la produzione del compost si procederà alla fase di insacco e di pellettizzazione, attività che oggi è svolta in strutture lontane da via Comuna.

Un grande rilievo nel piano industriale è dato all’investimento in tutte quelle tecnologie che permetteranno di ottimizzare e perfezionare la produzione del biometano, il gas che viene ottenuto attraverso la fermentazione (ottenuta con batteri naturali) della frazione umida dei rifiuti raccolti attraverso la differenziata e che può essere utilizzato anche per l’autotrazione. Già numerosi mezzi di Sesa funzionano con il biometano ed entro il 2020 la società punta a sostituire la metà degli automezzi (almeno 150) in questa direzione, ma l’ambizione va ben più in là: “Puntiamo a realizzare un vero e proprio distributore

di biometano per commerciare anche verso terzi questo combustibile” annuncia il sindaco Giancarlo Piva “e abbiamo chiesto a Sesa un impegno: quello di garantire ai cittadini di Este il massimo beneficio. In termini economici, ad esempio, pensiamo ad un anno di rifornimenti gratuiti per gli automobilisti atestini che si convertiranno al biometano. In termini ambientali, invece, abbiamo chiesto che tutta l’anidride carbonica prodotta venga stoccata, e poi rivenduta per essere utilizzata nelle serre o nella produzione di bevande gassate”.

Tra gli interventi spicca inoltre la copertura del piazzale di manovra dei mezzi e la realizzazione di interventi minimi sulla viabilità per rendere più agevole e scorrevole il transito dei mezzi da e per l’impianto di via Comuna. Spazio poi all’impegno per incrementare la trasparenza della società (ad esempio

di Nicola Cesaro

Metà delle risorse impegnatedalla Sesa serviranno per lacostruzione dell’impianto di compostaggio, lavori già avviati

Economia locale L’azienda ha presentato il piano degli investimenti

Piano industrialeda 42 milioni di euro

I vertici della Sesa e del Comune ad una inaugurazione

potenziando il sito internet), a garantire nuova fasce verdi di mitigazione (5 mila nuovi alberi all’anno) e a trasformare in valore il know-how accumulato fino ad oggi attraverso il deposito di brevetti.

Investimentianche per ilmiglioramentodelle tecnologieper il biometano

L’Estense si conferma virtuoso. Este ed Ospedaletto Euganeo chiudono l’anno con numeri di

assoluto rilievo sul fronte della raccolta differenziata. Ospedaletto Euganeo è riuscita a raggiungere una percentuale di differenziazione del 79,24 per cento, numero lievitato di mezzo punto percentuale in un anno. «Si tratta di un risultato eccezionale su scala regionale, dato che la media veneta non supera il 65 per cento e la media del bacino è ferma al 71», sottolineano da Sesa. La situazione è decisamente positiva anche a Este. Nella cittadina medievale, infatti, la percentuale di rifiuti recuperati è arrivata a quota 73,35 per cento. Il dato è sostanzialmente uguale all’anno scorso, anche nelle singole voci: gli scarti di cucina e le ramaglie rappresentano il 34,32 per cento del totale, seguiti dalla carta e dal cartone con l’11,67. Nel novero sono inseriti anche la plastica con il 5,32, il vetro con il 6,05, gli inerti con il 6,5, i Raee con l’1,25. Commenta Natalino Furlan, presidente di Sesa: “Il nostro bacino è uno dei più virtuosi in Veneto. Non solo: allargando lo sguardo anche al di fuori dei confini nazionali si può notare come il dato dei rifiuti recuperati ad Este ed Ospedaletto sia tra i più alti d’Europa. La cosa ancor più importante che va sottolineata è che dal materiale recuperato Sesa riesce ad ottenere diversi vantaggi per la collettività”.

i dati

raccolta differenziataeste e ospedalettocomuni virtuosi

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Parte venerdì 22 gennaio la nuova rassegna teatrale del Bellini. Il primo appuntamento è con “Bisbetica”, opera

liberamente ispirata a “La bisbetica domata” di William Shakespeare. Protagonista della commedia sarà Nancy Brilli. Sabato 30 gennaio (e poi anche il 21 aprile) tocca all’ironia di Pintus e del suo “Ormai sono una milf. Venerdì 19 febbraio arriva Teresa Mannino, attrice e regista di “Sono nata il ventitrè”, un’autobiografia e un viaggio nell’infanzia tra piccoli e grandi traumi. Venerdì 26 febbraio sul palcoscenico salirà una coppia d’eccezione, Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi, alfieri della famiglia borghese di “I suoceri Albanesi, due borghesi piccoli piccoli”. Debora Villa è l’autrice e soprattutto la protagonista di “Sogno di una notte di mezza età” in programma venerdì 11 marzo: la Patti di “Camera Café” alternerà monologhi, gag comiche e canzoni demenziali. Appuntamento ormai tradizionale è poi quello con gli Oblivion, attesi per venerdì 1 aprile con “The Human Jukebox”: sarà l’occasione per sfoggiare il lungo elenco di doti teatrali e canore del quintetto. Si chiude il 15 aprile e il gran finale è affidato alla coppia Gianluca Guidi-Giampiero Ingrassia e al loro “Taxi a 2 piazze”.

teatro

si inizia con Nancy Brillistelle al “bellini”

N.C.

Si riaccendono le speranze per la nuova regionale 10. L’opera, dal 2007 ferma a Carceri e oggetto di aspre polemiche

negli ultimi mesi, è stata infatti inserita dal consiglio regionale all’interno del Defr, il Documento di programmazione economica e finanziaria 2016-2018. La realizzazione del tratto mancante fino a Legnago è stata aggregata alle opere strategiche della Regione Veneto grazie a un emendamento del consigliere regionale Massimiliano Barison e del collega Massimo Giorgetti, sottoscritto poi anche dall’intero consiglio.

A spiegare la portata dell’azione è direttamente Barison: “Non stiamo parlando di parole, bensì di una legge: la nuova regionale 10 si conferma una priorità per il Veneto. Il Defr, infatti, indica quali sono le opere da finanziare e tra l’altro la nuova Sr 10 è una di quelle che richiedere la somma più importante.

Detto questo, i 39 milioni di euro che servono per avviare il cantiere saranno inseriti nel prossimi esercizio finanziario e nel piano

pluriennale delle opere”. I 39 milioni di euro rappresentano la parte di finanziamento pubblico da destinare al raggruppamento di imprese che ha ottenuto la concessione per la realizzazione e la gestione dell’opera, e che si è impegnato a investire per questo intervento ben 200 milioni di euro.

Il taglio di questi fondi, pur con l’impegno della Regione di reinserirli in tempi brevi, aveva scatenato una pesante scia di polemiche: si erano mossi, su tutti, le categorie economiche della Bassa padovana e il Pd, i primi con una

raccolta di firme a sostegno di un documento condiviso, i secondi con una manifestazione là dove oggi la nuova regionale 10 finisce, a Carceri. Conti alla mano, i lavori per realizzare il nuovo tratto di regionale 10 potrebbero ripartire entro il 2017, stavolta in modo definitivo.

Sul territorio vige in realtà ancora un grande scetticismo: “Finché non vedremo ripartire i lavori di certo non saremo sereni - è il parere dell’onorevole Giulia Narduolo e dei consiglieri regionali Claudio Sinigaglia

e Piero Ruzzante - Il cantiere, nella migliore delle ipotesi, dovrebbe aprire nel 2017. Davanti ci sono ancora molti mesi e la Regione ci ha abituati a colpi di scena non certo positivi nei confronti del nostro territorio”.

Continua Ruzzante: “Si tratta di un impegno scritto un po’ sulla sabbia. Non c’è una posta di bilancio prevista, neppure triennale. Questo emendamento è importante ma di certo non decisivo. Erano ovviamente ben più decisivi i soldi che sono stati cancellati dalla legge di bilancio”.

di Nicola Cesaro

Passa in consiglio regionale l’emendamento voluto da MassimilianoBarison

Grandi opere Scetticismo nel centrosinistra: “per ora è solo un impegno scritto sulla sabbia”

Regionale 10, aperto uno spiraglio

I cartelli esposti al termine della regionale 10 a Carceri

Quasi un milione di euro per ridare splendore alle mura

di Montagnana. Ad un anno dalla visita compiuta dal sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni, il Governo ha stanziato un importante finanziamento al recupero della cinta muraria di Montagnana. Il Ministero dei beni e delle attività culturali ha infatti destinato a Montagnana ben 900 mila euro. Il lauto finanziamento è stato concesso dal ministro Dario Franceschini nell’ambito del programma triennale degli investimenti per il patrimonio, che individua 241 interventi in tutta Italia e mette a disposizione 300 milioni di euro. A Padova, oltre ai 900 mila euro di Montagnana, sono stati dirottati 344 mila euro per il restauro di alcune lapidi del chiostro della basilica di Sant’Antonio e 810 mila euro per il restauro degli affreschi di Giusto da Menabuoi nella cattedrale di Padova. La somma più importante, dunque, è quella dedicata alle mura medievali di Montagnana: l’intera cifra, infatti, sarà utilizzata per il consolidamento delle mura di Porta Legnago e Porta Vicenza. Sarà compito della Soprintendenza redigere ora un progetto per impegnare le somma stanziata, con il chiaro obiettivo di mettere in sicurezza e ripristinare quelle parti di mura storiche più colpite dal degrado. Tra le più soddisfatte c’è

la deputata democratica Giulia Narduolo, in prima linea nel reperimento dei fondi già a partire da quel dossier consegnato proprio nelle mani del sottosegretario nell’agosto di due anni: “Le mura di Montagnana rappresentano un simbolo per tutti i cittadini e una risorsa culturale e turistica. La valorizzazione del centro storico e la sistemazione della cinta muraria rendono Montagnana una meta ambita non solo dai turisti italiani, ma anche e soprattutto da quelli esteri. Il fatto che Montagnana sia tra i 241 siti italiani scelti dal Governo è certamente merito del lavoro di mediazione fatto con il Ministero ma non solo: le mura di Montagnana sono un’eccellenza della nostra regione e non possono rimanere in uno stato di degrado. Per questo continuerò a tenere alta l’attenzione. Sono convinta che il nostro territorio meriti di essere conosciuto e valorizzato perché rappresenta il valore culturale della nostra società e delle nostre origini”.

NovECENto mila Euro pEr lE mura CittadiNE

N.C.

14 Montagnana

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DIRITTO cIvIle

Recupero crediti: ricerca telematica dei beni da pignorare

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L’art. 492 bis c.p.c. disciplina la ricerca telematica dei beni da pignorare in danno al debitore al

fine di recuperare i crediti vantati. Essa mira a far sì che il pignoramento venga esperito in modo fruttuoso, evitando al creditore di sopportare estenuanti procedure esecutive ad esito negativo, con relativi costi a suo carico. Tale norma è stata introdotta con D.L. 12.09.2014 n° 132, convertito in Legge 10.11.2014 n° 162, la quale ha pure introdotto gli artt. 155 quater e 155 quinquies Disp. Att., finalizzati a rendere operativa la ricerca telematica. Successivamente il D.L. 27.06.2015 n° 83, convertito in Legge 6.08.2015 n° 132, ha sensibilmente modificato la Legge 162/2014 , specie circa gli adempimenti tecnici necessari a garantirne l’operatività. La normativa (originariamente chiara, ma inapplicabile per carenza dei previsti decreti attuativi) risulta ora di dubbia interpretazione sotto svariati aspetti, ma quantomeno è operativamente applicabile, anche se con tutta probabilità assisteremo ad applicazioni difformi nei vari Tribunali italiani e dovremo attendere i primi riscontri giurisprudenziali. L’attuale disposizione legislativa rinvia ad un “elenco” che il Ministero della Giustizia dovrebbe pubblicare sul Portale dei servizi telematici, con funzione ricognitiva delle

banche dati, il cui accesso è riservato agli ufficiali giudiziari. Originariamente il Legislatore aveva previsto l’emanazione di un decreto ministeriale che garantisse la funzionalità delle strutture tecnologiche necessarie a consentire l’accesso diretto alle banche dati da parte degli ufficiali giudiziari, finalizzato a regolamentare l’individuazione dei casi, dei limiti e delle

modalità di esercizio di detta facoltà di accesso. Nel frattempo, nell’attesa che detto “elenco” venga pubblicato, il creditore è facultizzato ad attivarsi autonomamente. In buona sostanza il nuovo D.L. 83/2015 liberalizza la ricerca telematica dei beni da pignorare in capo al debitore senza più bisogno che vengano emanati i decreti attuativi originariamente previsti dal D.L. 132/2014 (e mai emanati). Il creditore può, pertanto, presentare un’istanza al Presidente del Tribunale territorialmente competente per farsi autorizzare ad accedere direttamente tramite i gestori alle banche dati, sia pur limitatamente all’Anagrafe Tributaria (compreso l’archivio dei rapporti finanziari) ed agli Enti Previdenziali. Anche il Tribunale di Rovigo si è recentemente adeguato a detta linea interpretativa, in un primo tempo disattesa.

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I rifiuti speciali si spostano dal centro storico e arrivano nel nuovo ecocentro di via Canton. Assieme ai consiglieri regionali Roberto Marcato e Massimiliano

Barison, ai vertici del Padova Tre e di Sesa, oltre ad una quarantina di cittadini e amministratori del territorio, il sindaco Loredana Borghesan ha di fatto inaugurato una struttura tra le più funzionali della Bassa padovana. Il nuovo ecocentro – uno dei 22 attivi nel territorio – è costato 497 mila euro e sostituisce quello di via Circonvallazione: “L’obiettivo era doppio - ha spiegato il sindaco - ossia liberare il centro storico da un’attività che mal si sposa con quella turistica e soprattutto garantire all’utenza un servizio di qualità ancor più elevata”.

L’area di smaltimento specializzato di via Canton si estende su 5 mila metri quadri, mille dei quali dedicati a fascia verde di mitigazione. La rampa e la piattaforma sopraelevata rendono più sicuro e funzionale il conferimento dei rifiuti nei vari cassoni. Per accedere al servizio, poi, è necessario utilizzare codice fiscale o tessera sanitaria, altro elemento che fornisce maggiori garanzie e assicura anche un monitoraggio dell’attività. L’intera area, che è dotata anche di un ampio parcheggio, è inoltre pavimentata in modo tale da risultare impermeabile ed evitare fonti di contaminazione

con il sottosuolo. “E’ certamente una delle strutture più moderne della Bassa padovana in questo settore - chiude la Borghesan - che premia peraltro una città virtuosa sul fronte della differenziata: negli ultimi cinque anni abbiamo registrato una media del 74 per cento”. L’ecocentro è ufficialmente attivo dall’1 gennaio. L’investimento di Montagnana va peraltro di pari passo con quello di Padova Tre, che per dicembre ha pensato anche da una vera e propria festa dedicata agli ecocentri della Bassa. In tutte le strutture di raccolta differenziata è stata donata una piantina agli utenti arrivati a conferire rifiuti. “Stiamo parlando di strutture a cui accedono ben 5 mila cittadini al mese, 60 mila all’anno - spiega

il presidente Nicola Ferro - Oggi si parla infatti di raccolta differenziata “spinta” perché possiamo dividere tantissimi rifiuti: l’olio alimentare esausto, le cartucce dei toner, i tappi di sughero, i pneumatici, i rifiuti elettrici ed elettronici, i farmaci, gli indumenti e perfino i libri usati. L’ecocentro rappresenta simbolicamente il “cuore” della raccolta differenziata e per questo nei prossimi mesi miglioreremo ancora il servizio aumentando il personale presente e aggiungendo anche altri servizi”. Il raddoppio del personale in forza negli ecocentri garantirà maggior aiuto ai cittadini che vi arrivano, ma servirà anche a limitare i numerosi furti che ancora si registrano in queste appetibili strutture.

di Nicola Cesaro

L’area di smaltimento si estende su cinquemila metri quadridi cui mille di verde. E’ operativo dall’inizio di gennaio

Il servizio E’ uno dei 22 attivi nella Bassa Padovana e sostituisce quello in via Circonvallazione

Ecocentro da mezzo milione

Il taglio del nastro dell’ecocentro di Montagnana

Coldiretti Padova lancia l’allarme siccità per la Bassa. Un solo giorno di pioggia tra novembre e dicembre, un quinto di pioggia rispetto

all’anno precedente: dopo l’autunno più caldo degli ultimi anni, gli agricoltori della provincia di Padova ed in particolare quelli della Bassa padovana devono fare anche i conti con l’assenza totale di precipitazioni di queste settimane. Coldiretti parla di vero e proprio stato d’allerta per le nostre campagne: “In media in tutta la provincia negli ultimi due mesi è caduto appena il 20 per cento della pioggia dello stesso periodo dell’anno precedente e, se questa tendenza dovesse continuare anche nelle prossime settimane le colture della nostra provincia potrebbero risentirne. Soprattutto verrà a mancare l’indispensabile scorta d’acqua per il prossimo anno”. Continua il presidente Federico Miotto: “Nella nostra provincia coltiviamo tutte le cinque varietà di radicchio veneto a marchio Igp, dal variegato di Castelfranco, anche nella variante del bianco “Fior di Maserà”, al Treviso precoce e tardivo, dal Chioggia al rosso di Verona, e non vorremmo essere costretti a dover ricorrere all’irrigazione di soccorso nel pieno dell’inverno, per non rischiare di perdere un ortaggio molto richiesto”.

solo ad inizio gennaio un po’ d’acquazero pioGGia a dicembreaGricoltori preoccupati

N.C.

Un modo diverso di conoscere il Veneto e Montagnana. Promosso dall’ufficio Pellegrinaggio della Diocesi di Vicenza

e con un coordinatore appassionato come don Raimondo Sinibaldi, “Romea Strata” un progetto di ampio respiro e coinvolgimento come confermano e sintetizzano i numeri. Cinque le regioni interessate, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, 16 province, 160 comuni nei 1.302 chilometri di percorso, che tocca due volte anche Montagnana. Nel dettaglio la città murata è inserita nel percorso da Valli del Pasubio a Montagnana e in quello da Verona a Montagnana.

“Il principale crocevia di questi itinerari è la nostra terra – ha sottolineato l’Assessore Regionale al Turismo Federico Caner nel corso della presentazione ufficiale del progetto, tenutasi nei giorni scorsi a Padova – e percorrerli significherà conoscere un altro Veneto, non meno interessante e

suggestivo. Un’occasione di arricchimento

spirituale e culturale per i pellegrini ma anche un’opportunità per creare attività economiche legate all’ospitalità e alla ristorazione e nuovi posti di lavoro.

C’è ancora molto da fare e non è sbagliato prendere a modello il più celebre e affermato Cammino di Santiago per organizzare gradualmente l’offerta anche da noi. La vera sfida è mettere insieme e coordinare tutti i soggetti che possono concorrere al successo di questa iniziativa che ha un enorme potenziale e che risponde alle strategie di sviluppo e promozione turistica della Regione”.

romEa strata moNtagNaNa C’è

N.C.

La città murata ècrocevia di dueitinerari. “Un diversomodo di conoscere la nostra città”

15Montagnana

Page 18: Bassapadovana genn2016 n6

16 Cultura provinciale1 Cultura provinciale

È giunta all’ottava edizione “I colori del Sacro”, la rassegna biennale dedicata all’illustrazione organizzata dal Museo

Diocesano di Padova, che negli spazi dello storico Palazzo Arcivescovile ospita le opere dei migliori artisti a livello mondiale. Tema dell’esposizione, aperta quest’anno dal 20 febbraio al 26 giugno, è la “tavola”, o meglio lo stare a tavola: “Per l’uomo è fondamentale non solo il cibo ma l’atto stesso del condividerlo – afferma Andrea Nante, Direttore del Museo e coordinatore scientifi co della manifestazione – la nuova edizione della rassegna vuole rifl ettere sulla tavola per affrontare quel luogo e quella situazione che apre alla relazione con gli altri, andando oltre al semplice nutrimento fi sico. La degustazione di nuovi e vecchi sapori, la scoperta delle tradizioni dei com-mensali, la sperimentazione delle novità ar-ricchiscono e predispongono alla conoscen-za reciproca. Attorno alla tavola si ritrova il mondo, ogni popolo con le sue tradizioni, colori e narrazioni. Ogni persona con le sue

esperienze e differenze”.Tante le suggestioni giunte dagli oltre

trecento illustratori che hanno proposto la loro candidatura per la rassegna patavina, artisti provenienti da tutto il mondo che, nei modi più svariati e originali, hanno indaga-to ed esplorato il tema di questa edizione, nelle sue molteplici dimensioni, a conferma della presa e della attualità del tema pro-posto. Soltanto 57 sono però gli autori le cui opere sono state selezionate per essere esposte al Palazzo Arcivescovile: “Di fron-te a questa grande quantità di proposte – spiega Andrea Nante – la commissione scientifi ca ha operato scelte molto attente, per garantire al nostro pubblico opere di grande livello artistico e contenutistico”.

Legato alla rassegna, il Padua Best Il-lustrator Award “I colori del sacro”, premio alla sua terza edizione ma già tra i più qua-lifi cati e ambiti del settore, offre all’artista vincitore la possibilità di illustrare un testo sul tema della successiva edizione della po-polare rassegna padovana.

Sarà quindi Alicia Baladan, artista uru-guaiana che nel 2014 “si è distinta per la poesia che traspare dalle sue illustrazioni, l’elevata qualità tecnica delle sue opere, la composizione grafi ca, l’intuito surreale che ben si abbina al gusto artistico di un viaggio sognato anche ad occhi aperti”, a fi rmare l’albo dal titolo “Aggiungi un piatto a tavo-la”, destinato anche alle numerose attività didattiche proposte alle scuole.

Selezionate 57 opere che raccontano soprattutto la condivisioneintorno alla mensa imbandita

Espsizione al Palazzo Arcivescovile di Padova Organizza il Museo Diocesano dal 20 febbraio al 26 giugno

I colori del Sacro anche a tavola

Sopra: Victoria Antolini, “Tavola”; in basso: Alicia Baladan, “Tavola con luce”

Al via la selezione per i cortometraggi e documentari che parteciperanno all’edizione 2016 del River Film Festi-

val, organizzato dall’Associazione Culturale Researching Movie con la collaborazione dell’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Padova. Posso partecipare gratu-itamente tutti i lavori realizzati dopo l’anno 2015, e la cui durata sia compresa tra i 30 minuti e i 100 secondi, comprensivi del titolo. Cinque i premi assegnati dalla Giuria: miglior corto scuole di cinema, miglior corto italiano, miglior corto internazionale, miglior fi lm documentario e miglior fi lm d’anima-zione, mentre a scegliere il miglior super corto e il miglior corto da 100 secondi sarà il pubblico. C’è tempo fi no al 31 marzo. Il regolamento completo è consultabile all’indirizzo http://riverfi lmfestival.org/regolamento-2016/.

rasseGna

L.O.

River Film Festival selezione dei cortientro il 31 marzo

Proiezione al Portellodi laura organte

Rassegna all’Mpx Al via la tredicesima edizione

Su il sipario dell’Mpx Multisala Pio X per la tredicesima edizione di Arti In-feriori, la rassegna teatrale promossa

dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova in collaborazione con Arteven. “Si tratta di un’ulteriore crescita per un progetto culturale già consolidato e seguito con at-tenzione dal pubblico - afferma l’Assessore alla Cultura Matteo Cavatton - che in oltre un decennio di attività ha ampiamente rag-giunto i suoi ambiziosi obiettivi: intercettare un pubblico giovane e curioso attraverso una proposta di spettacolo dal vivo; portare grandi artisti della scena contemporanea in città”. Arti Inferiori è soprattutto un viaggio attraverso le infi nite sfaccettature del quoti-diano per mezzo dei tanti e diversi linguag-gi del teatro. Il primo appuntamento, il 14 gennaio, ha visto sul palcoscenico Alessan-dro Bergonzoni; la rassegna prosegue fi no al 28 aprile, con otto spettacoli scelti tra le più interessanti proposte del teatro contem-poraneo.

Da segnalare “Ferite a Morte”, il pro-getto sul femminicidio scritto da Serena Dandini con la collaborazione di Maura Misiti, ricercatrice del CNR, in scena il 7 aprile. Una lettura-evento affi data alle attrici Lella Costa, Orsetta de’ Rossi e Rita Pelusio, che si alternano sul palco dando vita a uno

spettacolo drammatico ma giocato su un lin-guaggio che riesce ad essere anche leggero e ironico.

Un’antologia di monologhi che attinge alla cronaca e alle indagini giornalistiche per dare voce alle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un “ex”. Lo spettacolo conclusivo vedrà sul placoscenico Ottavia Piccolo e Sil-vano Piccardi in “Enigma.

Niente signifi ca mai una cosa sola”, la cui chiave di lettura sta nel sottotitolo. Perché ogni elemento reale, ogni dato di conoscenza, che da un quadro al successivo si concretizza in scena, si rivela poi “altro” da ciò che pareva essere.

Arti Inferiori: sul palco ancheLella Costa e Ottavia Piccolo

Due protagoniste di Arti Inferiori, Ottavia Piccolo e Lella Costa

L.O.

teatro e musica

GREASE DICIOTTO ANNI DOPO Il 4 marzo 1997 debuttava Grease, il musical dei record con oltre 1.500.000 spettatori. Diciotto anni dopo, venerdì 4 e sabato 5 marzo prossimi, Padova festeggia il diciottesimo compleanno dell’amatissimo spettacolo ospitando, sul palcosce-nico del Gran teatro Geox, la nuova attesissima edizione con le nuove traduzioni di Franco Travaglio, nuovi arrangiamenti e orchestrazioni del direttore musicale Riccardo Di Paola con la supervisione musicale di Marco Iacomelli, nuovi coloratissimi costumi di Carla Accoram-boni, nuove coreografi e irresistibili e piene di ritmo ed energia fi rmate da Gillian Bruce.

ELVIS COSTELLO AL GEOXArriva in Italia a maggio 2016 il “Detur” solo show di Elvis Costello: il geniale artista inglese, impegnato con una tournée mondiale, farà tappa il 25 maggio a Padova, al Gran Teatro Geox. Lo spettacolo è un viaggio straordinariamente divertente attraverso l’incredibile vita di Elvis Costello. Tra i 100 artisti più grandi di tutti i tempi secondo Rolling Stone, Costello vanta una lunga carriera all’insegna della metamorfosi, con uno stile musicale unico e una ricercata scrittura dei testi. Dotato di grande sarcasmo e grinta melodica, Costello spazia con disinvoltura dal punk alla Deutsche Grammophon.

“PICCOLI ENERGUMENI TOUR”In attesa di vedere gli Elio e le storie tese in gara al Festival di Sanremo 2016 con il brano “Vince-re l’odio”, è stata annunciata la data padovana del “Piccoli energumeni tour”, prevista per il 21 maggio al Gran Teatro Geox. Band di culto, vere e proprie icone, artisticamente ci hanno abituati ad ogni genere di novità. Presenza costante ma mai scontata nel panorama italiano, inarrivabili nella cura della loro proposta musicale, ogni loro nuova apparizione ha segnato momenti memorabili sia che si trattasse di un album, che di un concerto o di un’apparizione televisiva.

a cura di Laura Organte

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18 Sport

Per i campionati dilettantistici è già tem-po dei primi, sommari bilanci. Nel giro-ne D di prima categoria, seppure scon-

fi tta 2-1 dal Due Stelle, nell’ultima d’andata la reginetta è l’Azzurra Due Carrare del presi-dente Massimo Carraro, che ha terminato in vetta appaiata ai rodigini del Porto Viro. Una sconfi tta quella di Brugine che ha spezzato una serie di sette vittorie consecutive ma che non ha lasciato strascici negativi come affer-ma il diesse Andrea Stefani: “Se dicessi che è stata indolore sarei bugiardo - esordisce il diesse biancoazzurro - però mi conforta la prestazione che è stata ottima, siamo stati puniti da due episodi, in occasione delle loro reti, ma il gioco l’abbiamo comandato quasi sempre noi è questo è importante”.

Siete in linea con gli obiettivi di inizio stagione?

“Ad essere sincero direi che siamo ol-tre le aspettative, in estate abbiamo cam-biato moltissimo, oltre al tecnico Marco Ottolitri,arrivato dal Ferri con il suo prezioso collaboratore Davide Pastore, sono stati in-seriti undici nuovi giocatori, e nel contempo sono partiti atleti che erano stati cardini della nostra squadra, su tutti Marin che sta brillan-do in eccelenza al Thermal, in questo con-

testo non era facile ipotizzare di arrivare ai vertici in breve tempo, devo dire che il nuovo tecnico ha lavorato molto bene e i nuovi si sono integrati perfettamente”.

E’ la terza stagione consecutiva che vi vede nei quartieri nobili della classifi ca, qual è il vostro segreto?

“La cena del venerdì sera in spogliatoio dopo l’allenamento è un momento di grande rilevanza, la si cementa il gruppo, si raffor-zano le amicizie, per una società che non ha un grosso budget economico puntare sui valori fondanti dello sport sia determinante e vincente.” 31 punti frutto di 10 vittorie e un pareggio, miglior attacco ( a pari merito con il Porto Viro) con 33 gol realizzati da dieci marcatori diversi segnale di grande duttilità tattica e coralità di manovra fatta di palla a

terra fraseggi corti e tanta corsa: “facciamo un gioco che coinvolge tutti sia nella fase difensiva che in quella d’attacco- dice mister Marco Ottolitri esordiente in prima catego-ria- è molto dispendioso atleticamente ma ci consente molte soluzioni”.

Voi Porto Viro, Cavarzere, Due Stelle e Tagliolese cinque squadre in tre punti è una classifi ca veritiera?

”Si i valori sono ormai ben delineati la vincente sarà in questa rosa”.

E il vostro posto? ”Ognuno in cuor suo pensa di prevale-

re, ma realisticamente, per il primo posto, penso ci siano un paio di squadre più attrez-zate di noi che puntiamo a confermare il piazzamento play off come negli ultimi due campionati”.

di Walter lotto

Azzurra Due Carrare brilla e sognanuoto

Grande giornata di nuoto per la S w i m c o n s e l v e

vincitrice del “Trofeo Babbo Natale” a Rovigo battendo tutte le altre società della Padova Nuoto. I piccoli nuotatori del Propaganda hanno totalizzato ben 109 punti. Ecco i nomi delle giovani promesse: Camilla Baldon, Jacopo Bellucco, Matteo Breda, Alessandro Burato, Alberto Burattin, Jacopo Ca estro, Santiago Coltri, Tommaso Davì, Giovanni Delon, Tommaso Fiorin, Gabriele Fontolan, Silvia Formentin, Matilde Ga-sparello, Antonio Lattaruolo, Pietro Marcomini, Sara Monteverde, Irene Palazzin, Sofi a Piazzon, Alessandro Pullano, Sara Radezza Ginevra, Sofi a Rosato, Mattia Salmistraro, Elena Santon, Gabriele Sgobbi , Irupe Sguotti, Annamaria Stevanin, Cristina Tamiazzo, Giulia Voltan, Anna Zanardo. A Cittadella, nella seconda giornata provinciale, la catego-ria esordienti ha strappato tre ottime medaglie, un oro con Federico Menossi nei 200 rana abbattendo il muro dei 3’, e due bronzi rispettivamente nei 100 dorso e nei 800 stile abbattendo il muro degli 11’, per Alessia Bottaro. Ottimi miglioramenti anche per tutti gli altri atleti della categoria esordienti. I più grandi Giovanni Carossa, Giorgia Toda-ro, Alessia Barison sono stati convocati dalla Padovanuoto per la coppa Brema: grazie ai loro exploit hanno strappato un primo posto complessivo nel femminile e un terzo nel maschile. Giovanni Carossa ha centrato anche il pass per i campionati italiani primaverili di Riccione nei 400 misti, nei 100 e nei 200 farfalla.

tutti i nomi dei ragazzi saliti sul podioGli atleti della sWimconselvevincitori al trofeo di roviGo

“Lo sport è una delle cose più im-portanti in tutte le fasi della nostra vita e spesso ci aiuta a superare

momenti anche molto critici che rendono diffi cile il nostro percorso”. Così ha esordito il sindaco di Monselice Francesco Lunghi, allla prima edizione del premio “Oltre l’o-stacolo” un iniziativa creata dall’assessora-to allo sport e nata per premiare atleti locali, del veneto e società sportive esempi di chi di fronte alle diffi coltà non rinuncia. La prima premiata è stata Barbara Crivellari che pratica una disciplina esigente come la corsa in condizione “estreme” ed è inoltre promotrice di eventi in grado di coinvolgere tantissime persone. Per il calcio riconoscimento a Marco Sadocco, classe 83, cresciuto nelle giovanile del Padova il forte difensore in estate, dopo campionati da protagonista in serie D ha fatto una scelta in controtendenza rinunciando a qualche ingaggio importante per giocare nel suo Monselice gratis. Per il ciclismo premiata la Biciverde, rappre-sentata dal presidente Paolo Bernardini, società con 140 iscritti che da anni organizza eventi e gare, per il 2016 già programmata la Monselice-Lecce 1300 chilometri ed è allo studio l’as-salto al monte Bianco. Sempre in ambito ciclistico riconoscimento all’Asd San Bortolo, lealtà e correttezza il moto societario di questo team che ha ottenuto risultati di primissimo livello in competizioni regionali. Ancora ciclismo con la premiazione di Paolo Marzola (Scuola ciclismo Lyons Cavarzere) che da solo ha creato e organizzato l’attività per giovanissimi esordienti allievi e donne, il suo impegno primario la promozione di bicicletta e ciclismo nelle scuole. Se il basket esiste a Monselice il merito è di Sergio Bonantini, con questa motivazione è stato premiato lo storico allenatore, istruttore e soprattutto educatore monselicense. Morale e dedi-zione le doti riconosciute al pattinatore artistico Daniel Morandin che grazie ai suoi risultati ha regalato ala provincia di Padova la ribalta europea e mondiale. Riconoscimenti anche per due atleti diversamente abili: Tiziana Marini della compagnia arcieri del Drago, atleta ipovedente si dedica con successo alla specialità del tiro con l’arco ancora e sempre associata con atleti nor-modotati ottenendo ottimi risultati. Grazie alla caparbietà e all’impegno di Marco Bevilacqua sono sorte sia la prima squadra del triveneto di calcio a 7 for disable e la prima scuola calcio per bambini con celebro lesioni e trauma cranici, queste le motivazioni per l’applauditissimo premio all’atleta del Calcio veneto for disable onlus. Infi ne premio alla memoria per Albino Sadocco, somparso a fi ne agosto, leggendaria fi gura del calcio monselicense prima fondatore della Rocca e successivamente del Città di Castello. La serata è stata allietata dalla presenza della squadra di basket femminile, campione d’Italia Famila Wuber Schio.

moNsEliCE. tutti i riconoscimenti del premio “oltre l’ostacolo”campioni nello sport e ancHe nella vita

W.L.

Calcio dilettanti La squadra in vetta al girone D in Prima Categoria col Porto Viro. Il diesse Stefani: “la nostra forza è il gruppo”

2Sport

La formazione dell’Azzurra Due Carrare

C.L.

Per i campionati dilettantistici è già tem-po dei primi, sommari bilanci. Nel giro-ne D di prima categoria, seppure scon-

fi tta 2-1 dal Due Stelle, nell’ultima d’andata la reginetta è l’Azzurra Due Carrare del presi-dente Massimo Carraro, che ha terminato in vetta appaiata ai rodigini del Porto Viro. Una sconfi tta quella di Brugine che ha spezzato una serie di sette vittorie consecutive ma che non ha lasciato strascici negativi come affer-ma il diesse Andrea Stefani: “Se dicessi che è stata indolore sarei bugiardo - esordisce il diesse biancoazzurro - però mi conforta la prestazione che è stata ottima, siamo stati puniti da due episodi, in occasione delle loro reti, ma il gioco l’abbiamo comandato quasi sempre noi è questo è importante”.

Siete in linea con gli obiettivi di inizio stagione?

“Ad essere sincero direi che siamo ol-tre le aspettative, in estate abbiamo cam-biato moltissimo, oltre al tecnico Marco Ottolitri,arrivato dal Ferri con il suo prezioso collaboratore Davide Pastore, sono stati in-seriti undici nuovi giocatori, e nel contempo sono partiti atleti che erano stati cardini della nostra squadra, su tutti Marin che sta brillan-do in eccelenza al Thermal, in questo con-

testo non era facile ipotizzare di arrivare ai vertici in breve tempo, devo dire che il nuovo tecnico ha lavorato molto bene e i nuovi si sono integrati perfettamente”.

E’ la terza stagione consecutiva che vi vede nei quartieri nobili della classifi ca, qual è il vostro segreto?

“La cena del venerdì sera in spogliatoio dopo l’allenamento è un momento di grande rilevanza, la si cementa il gruppo, si raffor-zano le amicizie, per una società che non ha un grosso budget economico puntare sui valori fondanti dello sport sia determinante e vincente.” 31 punti frutto di 10 vittorie e un pareggio, miglior attacco ( a pari merito con il Porto Viro) con 33 gol realizzati da dieci marcatori diversi segnale di grande duttilità tattica e coralità di manovra fatta di palla a

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Voi Porto Viro, Cavarzere, Due Stelle e Tagliolese cinque squadre in tre punti è una classifi ca veritiera?

”Si i valori sono ormai ben delineati la vincente sarà in questa rosa”.

E il vostro posto? ”Ognuno in cuor suo pensa di prevale-

re, ma realisticamente, per il primo posto, penso ci siano un paio di squadre più attrez-zate di noi che puntiamo a confermare il piazzamento play off come negli ultimi due campionati”.

di Walter lotto

Azzurra Due Carrare brilla e sognanuoto

Grande giornata di nuoto per la S w i m c o n s e l v e

vincitrice del “Trofeo Babbo Natale” a Rovigo battendo tutte le altre società della Padova Nuoto. I piccoli nuotatori del Propaganda hanno totalizzato ben 109 punti. Ecco i nomi delle giovani promesse: Camilla Baldon, Jacopo Bellucco, Matteo Breda, Alessandro Burato, Alberto Burattin, Jacopo Ca estro, Santiago Coltri, Tommaso Davì, Giovanni Delon, Tommaso Fiorin, Gabriele Fontolan, Silvia Formentin, Matilde Ga-sparello, Antonio Lattaruolo, Pietro Marcomini, Sara Monteverde, Irene Palazzin, Sofi a Piazzon, Alessandro Pullano, Sara Radezza Ginevra, Sofi a Rosato, Mattia Salmistraro, Elena Santon, Gabriele Sgobbi , Irupe Sguotti, Annamaria Stevanin, Cristina Tamiazzo, Giulia Voltan, Anna Zanardo. A Cittadella, nella seconda giornata provinciale, la catego-ria esordienti ha strappato tre ottime medaglie, un oro con Federico Menossi nei 200 rana abbattendo il muro dei 3’, e due bronzi rispettivamente nei 100 dorso e nei 800 stile abbattendo il muro degli 11’, per Alessia Bottaro. Ottimi miglioramenti anche per tutti gli altri atleti della categoria esordienti. I più grandi Giovanni Carossa, Giorgia Toda-ro, Alessia Barison sono stati convocati dalla Padovanuoto per la coppa Brema: grazie ai loro exploit hanno strappato un primo posto complessivo nel femminile e un terzo nel maschile. Giovanni Carossa ha centrato anche il pass per i campionati italiani primaverili di Riccione nei 400 misti, nei 100 e nei 200 farfalla.

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“Lo sport è una delle cose più im-portanti in tutte le fasi della nostra vita e spesso ci aiuta a superare

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moNsEliCE. tutti i riconoscimenti del premio “oltre l’ostacolo”campioni nello sport e ancHe nella vita

W.L.

Calcio dilettanti La squadra in vetta al girone D in Prima Categoria col Porto Viro. Il diesse Stefani: “la nostra forza è il gruppo”

2Sport

La formazione dell’Azzurra Due Carrare

C.L.

Page 21: Bassapadovana genn2016 n6

Per i campionati dilettantistici è già tem-po dei primi, sommari bilanci. Nel giro-ne D di prima categoria, seppure scon-

fi tta 2-1 dal Due Stelle, nell’ultima d’andata la reginetta è l’Azzurra Due Carrare del presi-dente Massimo Carraro, che ha terminato in vetta appaiata ai rodigini del Porto Viro. Una sconfi tta quella di Brugine che ha spezzato una serie di sette vittorie consecutive ma che non ha lasciato strascici negativi come affer-ma il diesse Andrea Stefani: “Se dicessi che è stata indolore sarei bugiardo - esordisce il diesse biancoazzurro - però mi conforta la prestazione che è stata ottima, siamo stati puniti da due episodi, in occasione delle loro reti, ma il gioco l’abbiamo comandato quasi sempre noi è questo è importante”.

Siete in linea con gli obiettivi di inizio stagione?

“Ad essere sincero direi che siamo ol-tre le aspettative, in estate abbiamo cam-biato moltissimo, oltre al tecnico Marco Ottolitri,arrivato dal Ferri con il suo prezioso collaboratore Davide Pastore, sono stati in-seriti undici nuovi giocatori, e nel contempo sono partiti atleti che erano stati cardini della nostra squadra, su tutti Marin che sta brillan-do in eccelenza al Thermal, in questo con-

testo non era facile ipotizzare di arrivare ai vertici in breve tempo, devo dire che il nuovo tecnico ha lavorato molto bene e i nuovi si sono integrati perfettamente”.

E’ la terza stagione consecutiva che vi vede nei quartieri nobili della classifi ca, qual è il vostro segreto?

“La cena del venerdì sera in spogliatoio dopo l’allenamento è un momento di grande rilevanza, la si cementa il gruppo, si raffor-zano le amicizie, per una società che non ha un grosso budget economico puntare sui valori fondanti dello sport sia determinante e vincente.” 31 punti frutto di 10 vittorie e un pareggio, miglior attacco ( a pari merito con il Porto Viro) con 33 gol realizzati da dieci marcatori diversi segnale di grande duttilità tattica e coralità di manovra fatta di palla a

terra fraseggi corti e tanta corsa: “facciamo un gioco che coinvolge tutti sia nella fase difensiva che in quella d’attacco- dice mister Marco Ottolitri esordiente in prima catego-ria- è molto dispendioso atleticamente ma ci consente molte soluzioni”.

Voi Porto Viro, Cavarzere, Due Stelle e Tagliolese cinque squadre in tre punti è una classifi ca veritiera?

”Si i valori sono ormai ben delineati la vincente sarà in questa rosa”.

E il vostro posto? ”Ognuno in cuor suo pensa di prevale-

re, ma realisticamente, per il primo posto, penso ci siano un paio di squadre più attrez-zate di noi che puntiamo a confermare il piazzamento play off come negli ultimi due campionati”.

di Walter lotto

Azzurra Due Carrare brilla e sognanuoto

Grande giornata di nuoto per la S w i m c o n s e l v e

vincitrice del “Trofeo Babbo Natale” a Rovigo battendo tutte le altre società della Padova Nuoto. I piccoli nuotatori del Propaganda hanno totalizzato ben 109 punti. Ecco i nomi delle giovani promesse: Camilla Baldon, Jacopo Bellucco, Matteo Breda, Alessandro Burato, Alberto Burattin, Jacopo Ca estro, Santiago Coltri, Tommaso Davì, Giovanni Delon, Tommaso Fiorin, Gabriele Fontolan, Silvia Formentin, Matilde Ga-sparello, Antonio Lattaruolo, Pietro Marcomini, Sara Monteverde, Irene Palazzin, Sofi a Piazzon, Alessandro Pullano, Sara Radezza Ginevra, Sofi a Rosato, Mattia Salmistraro, Elena Santon, Gabriele Sgobbi , Irupe Sguotti, Annamaria Stevanin, Cristina Tamiazzo, Giulia Voltan, Anna Zanardo. A Cittadella, nella seconda giornata provinciale, la catego-ria esordienti ha strappato tre ottime medaglie, un oro con Federico Menossi nei 200 rana abbattendo il muro dei 3’, e due bronzi rispettivamente nei 100 dorso e nei 800 stile abbattendo il muro degli 11’, per Alessia Bottaro. Ottimi miglioramenti anche per tutti gli altri atleti della categoria esordienti. I più grandi Giovanni Carossa, Giorgia Toda-ro, Alessia Barison sono stati convocati dalla Padovanuoto per la coppa Brema: grazie ai loro exploit hanno strappato un primo posto complessivo nel femminile e un terzo nel maschile. Giovanni Carossa ha centrato anche il pass per i campionati italiani primaverili di Riccione nei 400 misti, nei 100 e nei 200 farfalla.

tutti i nomi dei ragazzi saliti sul podioGli atleti della sWimconselvevincitori al trofeo di roviGo

“Lo sport è una delle cose più im-portanti in tutte le fasi della nostra vita e spesso ci aiuta a superare

momenti anche molto critici che rendono diffi cile il nostro percorso”. Così ha esordito il sindaco di Monselice Francesco Lunghi, allla prima edizione del premio “Oltre l’o-stacolo” un iniziativa creata dall’assessora-to allo sport e nata per premiare atleti locali, del veneto e società sportive esempi di chi di fronte alle diffi coltà non rinuncia. La prima premiata è stata Barbara Crivellari che pratica una disciplina esigente come la corsa in condizione “estreme” ed è inoltre promotrice di eventi in grado di coinvolgere tantissime persone. Per il calcio riconoscimento a Marco Sadocco, classe 83, cresciuto nelle giovanile del Padova il forte difensore in estate, dopo campionati da protagonista in serie D ha fatto una scelta in controtendenza rinunciando a qualche ingaggio importante per giocare nel suo Monselice gratis. Per il ciclismo premiata la Biciverde, rappre-sentata dal presidente Paolo Bernardini, società con 140 iscritti che da anni organizza eventi e gare, per il 2016 già programmata la Monselice-Lecce 1300 chilometri ed è allo studio l’as-salto al monte Bianco. Sempre in ambito ciclistico riconoscimento all’Asd San Bortolo, lealtà e correttezza il moto societario di questo team che ha ottenuto risultati di primissimo livello in competizioni regionali. Ancora ciclismo con la premiazione di Paolo Marzola (Scuola ciclismo Lyons Cavarzere) che da solo ha creato e organizzato l’attività per giovanissimi esordienti allievi e donne, il suo impegno primario la promozione di bicicletta e ciclismo nelle scuole. Se il basket esiste a Monselice il merito è di Sergio Bonantini, con questa motivazione è stato premiato lo storico allenatore, istruttore e soprattutto educatore monselicense. Morale e dedi-zione le doti riconosciute al pattinatore artistico Daniel Morandin che grazie ai suoi risultati ha regalato ala provincia di Padova la ribalta europea e mondiale. Riconoscimenti anche per due atleti diversamente abili: Tiziana Marini della compagnia arcieri del Drago, atleta ipovedente si dedica con successo alla specialità del tiro con l’arco ancora e sempre associata con atleti nor-modotati ottenendo ottimi risultati. Grazie alla caparbietà e all’impegno di Marco Bevilacqua sono sorte sia la prima squadra del triveneto di calcio a 7 for disable e la prima scuola calcio per bambini con celebro lesioni e trauma cranici, queste le motivazioni per l’applauditissimo premio all’atleta del Calcio veneto for disable onlus. Infi ne premio alla memoria per Albino Sadocco, somparso a fi ne agosto, leggendaria fi gura del calcio monselicense prima fondatore della Rocca e successivamente del Città di Castello. La serata è stata allietata dalla presenza della squadra di basket femminile, campione d’Italia Famila Wuber Schio.

moNsEliCE. tutti i riconoscimenti del premio “oltre l’ostacolo”campioni nello sport e ancHe nella vita

W.L.

Calcio dilettanti La squadra in vetta al girone D in Prima Categoria col Porto Viro. Il diesse Stefani: “la nostra forza è il gruppo”

2Sport

La formazione dell’Azzurra Due Carrare

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Per una formazione al passo con i tempi

Istituto Tecnico d’Istruzione Superiore “J.F. Kennedy” di Monselice - PD

BiennioTecnologico

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Scuola Secondaria di Primo Grado

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Per una formazione al passo con i tempi

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Scuola ApertaSabato 12 Dicembre 2015

dalle 15.00 alle 18.00

Domenica 13 Dicembre 2015 dalle 10.00 alle 13.00

Sabato 16 Gennaio 2016 dalle 15.00 alle 18.00

Domenica 17 Gennaio 2016 dalle 10.00 alle 13.00 ISTITUTO STATALE

DI ISTRUZIONE SUPERIORE

J.F. Kennedyvia A. De Gasperi, 20

35043 Monselice (Pd) tel. 0429 73270 fax 0429 73430

[email protected] www.iiskennedy.it

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it

L’I.I.S. “J.F.Kennedy” si caratterizza come la realtà scolastica più consistente della Bassa Padovana, punto di riferimento per studenti provenienti, oltre

che dal distretto di Monselice, anche da molti altri comuni della bassa padovana. L’Istituto ha sempre cercato di rispondere alle esigenze di formazione tecnico-professionali dei vari settori produttivi del territorio, avviando nel tempo nuovi indirizzi di studio. Attualmente sono presenti per il settore economico gli indirizzi Amministrazione, fi nanza e marketing, Sistemi informativi aziendali, Relazioni internazionali per il marketing, e il recente corso del Turismo; per il settore tecnologico sono attivati gli indirizzi Informatica e Telecomunicazioni e Agraria, Agroalimentare e Agroindustria con le articolazioni Produzioni e trasformazioni e da due anni Viticoltura ed enologia, tramite il quale si dà una risposta completa alle richieste professionali del mondo dell’agricoltura. Esiste, infi ne, un corso serale AFM (ex ragioneria ). Al “Kennedy”

generazioni di studenti hanno acquisito un’adeguata formazione tecnico-professionale, unita ad una solida formazione culturale e ad una attenta educazione ai principi e ai valori della convivenza civile. Ispirandosi a questa prospettiva, l’Istituto attua vari progetti europei come Imagine, attività di partenariato multilaterale con mobilità estera di breve e lunga durata; Three che consente agli studenti delle classi quarte di partecipare

ad uno stage lavorativo all’estero di 5 settimane; la settimana linguistica rivolta agli alunni delle classi seconde e terze; agli studenti neodiplomati più meritevoli viene offerta un’esperienza di ASL all’estero di 4 settimane con l’acquisizione dell’EUROPASS. Il percorso formativo degli studenti, dalla seconda al post-diploma, è costantemente segnata dalla dimensione europea. Al “Kennedy”, come scuola tecnica, sono

presenti più di 20 laboratori tutti attrezzati e moderni. Esistono due palestre, un Auditorium da 500 posti, una fornita Biblioteca e ben 42 aule multimediali con LIM. A supporto di una didattica effi cace, i docenti si avvalgono del Registro on-line tramite il quale le famiglie sono aggiornate in tempo reale sulle attività scolastiche dei fi gli. Il corso agrario dispone di una piccola azienda agricola in cui si coltivano frutta, ortaggi e fi ori; il paziente impegno di docenti e alunni permette inoltre la produzione di miele, aceto balsamico, olio, birra e vino. Signifi cativa la partecipazione alla manifestazione de “La Rocca in fi ore” che si svolge per le vie di Monselice nel mese di maggio. Tra le componenti degli Organi collegiali, merita una particolare menzione il Comitato genitori che collabora attivamente alla realizzazione di varie manifestazioni. L’elenco delle iniziative e dei progetti realizzati dimostra che il “Kennedy” si qualifi ca come un Istituto costantemente proiettato verso il futuro.

La scuola di oggi

L’I.I.S. “J.F.KENNEDY”, PER UNA FORMAZIONE AL PASSO CON I TEMPI

I.I.S. “J. Kennedy” di Monselice

L’Istituto ha sempre cercato di rispondere alle esigenze di formazione tecnico-professionali dei vari settori produttivi del territorio

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La scuola di oggiIIS Euganeo

SCUOLA APERTA

Sabato 12 dicembre 201514.30-18.30

Domenica 10 gennaio 201609.00- 13.0015.00-18.00

IIS IIS EuganeoVia Borgofuro, 6 – 35042 Este (PD)

Informazioni [email protected]

www.iiseuganeo.it

l’Istituto Euganeodi oggi E’ la

tecnologia di domani

Istituto Tecnic0Elettrotecnica-Automatica

InformaticaMeccanica-Meccatronica

LogisticaLogisticaBiotecnologie Ambientali

Biotecnologie Sanitarie

Istituto ProfessionaleTermotecnico

OdontotecnicoServizi Socio-Sanitari

MetalmeccanicoManutentore mezzi di trasporto

IIS Euganeo è per il territorio un ‘offerta di formazione di competenza tecnologica e di potenziale intraprendenza imprenditoriale.

Lo studente studioso, interessato all’operatività e creativo trova nei corsi MECCANICA – ELETTROTECNICA - LOGISTICA-INFORMATICA un potente strumento di inserimento e comprensione dei processi di trasformazione tecnologica attualmente in corso denominati rivoluzione 4.0. BIOTECNOLOGIE AMBIENTALI E BIOTECNOLOGIE SANITARIE con particolare attenzione allo sport, permettono di acquisire un diploma spendibile che opera nei campi della salute dell’ambiente e della persona. Danno una preparazione della biologia che non è generica ma collegata alla concretezza di una professione.

Tutti i corsi se ben studiati aprono al successo universitario, fatto condizionato alla capacità di studio che gli studenti sanno conservare e sviluppare nel corso di studi superiori. LO STUDIO PER NOI NON E’ PREDISPOSIZIONE MA CONQUISTA DA MATURARE. Nel nostro istituto vengono valorizzati anche studenti che non sono abituati a stare più ore nei libri, ma che hanno l’intenzione

di migliorare. Chi si sente operativo-pratico, ha possibilità nel professionale Fermi dove ci sono i corsi di TERMOMTECNICO; ODONTOTECNICO; METALMECCANICO, MANUTENTORE DI MEZZI DI TRASPORTO (AUTO, TRENI, NAVI, AEREI) E SERVIZI SOCIO SANITARI.

Il termotecnico controlla e sviluppa sistemi legati alle temperatura nelle case o dove sia necessario. Il metalmeccanico è particolarmente apprezzato considerato che la meccanica nel nostro territorio ha molte aziende che operano con successo.Sono fi gure richieste dal mercato e trovano facilmente impiego. Il manutentore è una novità necessaria considerato la complessità che i nuovi mezzi di trasporto.

IL SOCIO SANITARIO dà una formazione attenta a seguire tutti i soggetti deboli che sono presenti nella società dai bambini agli anziani ai diversamente abili.

Offre una formazione umana che rende l’operatore sensibile alle dinamiche che si generano nella società. Prepara bene all’università: Psicologia, sociologia, Scienze dell’educazione. Sono complessivamente 11 indirizzi di studio

nell’ IIS EUGANEO (ITI + IPIA). L’ITI richiede comunque disposizione allo studio teorico e alla sua applicazione, è importante che si comprenda che la tecnologia non può essere ben sviluppata se si parte solo dalla pratica e che iniziare a studiarla approfonditamente solo all’università può essere una limitazione alla capacità creativa, la quale è molto sviluppata tra i giovani.

La professionalità poi degli insegnanti che conoscono il funzionamento aziendale permette di raggiungere risultati originali fi n dalle superiori. L’IPIA offre a chi è meno studioso l’opportunità di apprendere valutando fi n da subito l’esperienza operativa, essendo centrale l’attività Laboratoriale. Non è insolito che studenti anche del professionale frequentino con successo l’università. La scelta del corso di studi adatto alla propria intelligenza e al proprio essere è fondamentale per il successo della propria formazione.

L’IIS Euganeo presta particolare attenzione alla formazione: dimensione esistenziale, sociale, tecnologica, psicologica, cognitiva sono oggetto di continua ricerca e interazione nei nostri processi educativi e formativi.

STUDENTI, TECNOLOGIA, COMPETENZE OPERATIVE, AMBIENTE, SALUTE SPORT E RELAZIONI UMANE POSITIVE

L’istituto presta molta attenzione alla formazione e al territorio

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L’associazione culturale Giovani d’Este saluta il 2015, quarto anno delle proprie attività, con esito positivo su più fronti: una

nuova sede, una sequela di eventi accolti con favore dal pubblico, l’ampliamento dell’offerta di corsi erogati, i quali spaziano dalla musica, al teatro, alle lingue straniere. Nato sul fi nire del 2011 come momento di convergenza giovanile attorno ai temi dell’impegno civico e culturale, il sodalizio nel tempo si è rafforzato e ramifi cato, ampliando contestualmente i suoi campi di interesse e, soprattutto, il ventaglio di proposte rivolte alla cittadinanza. In quest’ottica è maturata l’organizzazione di molteplici eventi e rassegne teatrali – nel 2015 ben due, a distanza di pochi mesi –, spettacoli musicali, mostre d’arte contemporanea, incontri e dibattiti a tema, che hanno contribuito ad arricchire il panorama dell’offerta culturale atestina. A partire dal 2013, i Giovani d’Este si sono prodigati nell’allestimento di una Scuola di Musica e Teatro, per dare uno sbocco più marcatamente didattico alle proprie aspirazioni culturali; tale proposito ha trovato piena concretezza a seguito dell’assegnazione di un bando comunale, che ha permesso all’associazione di gestire un box insonorizzato, chiamato Nautilus e divenuto simbolo dell’intera Scuola, da adibire alle attività musicali. Il box è a disposizione degli allievi dei corsi, ma pure di tutti i musicisti e i gruppi esterni che

necessitano di una sala prove confortevole e dotata di apparecchiature adeguate alle loro esigenze.

Ad oggi tutti i corsi attivati dalla Scuola, nuovamente partiti ad ottobre, si tengono a cadenza settimanale nella sede associativa di viale Fiume 55, inaugurata nel marzo scorso. I docenti reclutati sono giovani dalle competenze specialistiche, pienamente inseriti nei circuiti teatrali e musicali, sia regionali che nazionali, e forgiati da anni di lavoro sul campo nei rispettivi ambiti artistici. Sul versante della musica si annoverano i corsi di avviamento e propedeutica alla disciplina, basso elettrico, batteria, canto, chitarra classica ed elettrica, pianoforte e tromba; riguardo al

teatro, operano due corsi che si distinguono per le fasce d’età a cui sono rivolti e che, nella stagione primaverile-estiva, daranno vita a spettacoli rappresentati pubblicamente quali saggi fi nali. Per completare il quadro delle

attività didattiche promosse dall’associazione, si ricorda che sono disponibili anche due insegnamenti a carattere linguistico, ossia un corso base di russo e uno di conversazione in lingua tedesca.

I corsi, dove possibile, ammettono nuovi allievi anche oltre il normale inizio delle lezioni; per informazioni contattare i numeri 3497913897 (Fabio) 3383889693 (Eugenio) o scrivere alla mail [email protected]

Associazioni culturaliAssociazione Culturale Giovani d’Este

GIOVANI D’ESTE VERSO IL 2016. L’OFFERTA DIDATTICA FORNITA DALL’ASSOCIAZIONE

I docenti reclutati sono giovani dalle competenze specialistiche, pienamente inseriti nei circuiti teatrali e musicali, sia regionali che nazionali

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via Carrubbio, 41

35043 Monselice

www.oxfordschool.com

WELCOME TO THE L’Istituto organizza

viaggi studio per

teenagers e adulti

tutto l’anno

Oxford School of English

Oxford School of English è un istituto accreditato dal Ministero della Pubblica Istruzione, che dal 1961 si

occupa esclusivamente dell’insegnamento e della diffusione della lingua e cultura inglese.

Perché imparare l’inglese?Per capire l’importanza che, in una

società come la nostra, riveste lo studio della lingua, basta pensare a come già da anni non vi è azienda che non richieda nel curriculum la conoscenza e la padronanza di almeno una lingua straniera, per non parlare del contributo che un soggiorno di lingua all’estero dà nella formazione del credito scolastico. Il continuo ampliarsi dell’orizzonte europeo e l’ingresso di nuovi Stati fa sentire ancor più la necessità e l’importanza di un “mezzo” di comunicazione e di comprensione unico per tutti. Noi di Oxford School of English lavoriamo per rendere il più agevole possibile il percorso e la sfi da che i giovani (e meno giovani) si trovano oggi ad affrontare sul versante della lingua straniera.

I corsi sono tenuti da docenti qualifi cati madrelingua, con una consolidata esperienza e una specifi ca preparazione metodologico-didattica, attestata dall’abilitazione TEFL.

A partire dai 7-8 anni possono frequentare corsi piacevoli, vivaci e coinvolgenti per stimolare la fantasia e facilitare l’apprendimento dei vocaboli più comuni senza sforzo. Con i giovani dagli 11 ai 14 anni si da molto spazio al listening e allo speaking (ascolto e parlato). Con gli adulti è possibile organizzare un percorso

che incontri le esigenze del corsista. L’orario e la frequenza vengono concordati in base alle necessità dello studente. Fra i corsi individuali ricordiamo preparazione certifi cazioni e general conversation. Infi ne i corsi di gruppo sono strutturati in due incontri settimanali.

COSA OFFRIAMOCorsi di inglese dal livello A1 al livello

C2, con programmi standard (annuali o intensivi) e speciali (commerciale, economico, turistico, traduzione, lettura, letteratura, conversazione). Corsi aziendali su misura per le diverse esigenze professionali, corsi individuali (anche per terminologie specialistiche) e corsi per bambini, ragazzi e studenti universitari. I corsi sono validi come credito formativo.

Certifi cazioni internazionali: oltre 40 anni di esperienza nella preparazione, specifi ca e mirata, agli esami internazionalmente riconosciuti del Cambridge ESOL, Ente appartenente alla prestigiosa Università di Cambridge.

Consulenza e formazione ad insegnanti di inglese in Italia. Informazioni su programmi di studio e aggiornamento per insegnanti presso il nostro istituto.

Biblioteca: con diversi testi con cd strutturati in vari livelli di diffi coltà.

Consulenza gratuita e tutte le informazioni inerenti ai soggiorni studio presso prestigiose scuole in Irlanda, Scozia, Inghilterra ect.

Consulenza e preparazione agli esami IELTS e TOEFL.

Corsi CLIL con esame fi nale.

Parla con noi...

Parla con il mondo!

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via Carrubbio, 41

35043 Monselice

www.oxfordschool.com

CERTIFICAZIONIil nostro Istituto propone la preparazione

per le certifi cazioni Cambridge:KET (A2), PET (B1), FCE (B2), CAE (C1) e CPE (C2). Le certifi cazioni IELTS (modulo general e accademic). Proponiamo inoltre i nostri esami interni OXSET. L’Oxset (Oxford School English Test) Exam Commission è responsabile degli esami di tutti livelli che si tengono presso tutte le sedi al termine dei corsi. Ogni livello l’esame consiste in due prove (scritta e orale) e permette di conseguire i seguenti diplomi OXSET A1, OXSET A2, OXSET B1, OXSET B1PLUS, OXSET B2 E OXSET C1. nostri esami OXSET B1, OXSET B2 E OXSET C1 sono inoltre riconosciuti u f f i c i a l m e n t e dall’Università Cà Foscari di Venezia come certifi cazioni per le conoscenze linguistiche richieste ai fi ni dell’immatricolazione. All’interno delle scuole statali siamo attivi con lettorati, potenziamento della lingua, preparazione certifi cazioni. Curiamo tutto nei minimi dettagli per fornire alle scuole e allo studente il miglior servizio, non solo in termini di competenza, ma anche di aggiornamento in relazione a tutte le novità relative alle certifi cazioni, alla loro durata, dove sono richieste, riconosciute e che fruibilità hanno.

VIAGGI STUDIO DI GRUPPO PER RAGAZZI

Le nostre sedi organizzano viaggi studio di due o più settimane nei Paesi di lingua inglese nel periodo estivo. Tutti i programmi si prefi ggono l’obiettivo di offrire soggiorni sicuri, utili e profi cui. Questo è il principale motivo per cui molte delle nostre scuole (tutte molto ben attrezzate) si trovano in centri piccoli (ma ugualmente interessanti) dove i partecipanti (anche i più giovani) possono muoversi in piena tranquillità ed autonomia. Le località più famose verranno comunque visitate durante le escursioni del fi ne settimana. Per i più grandi sono

invece disponibili anche i centri più classici e conosciuti. I nostri programmi prevedono la possibilità di alloggiare in famiglia o in college. Tutti i nostri viaggi

studio prevedono un accompagnatore dall’Italia che seguirà i ragazzi in tutto il percorso. In college vi è la possibilità anche di abbinare al corso di lingua inglese alcune attività sportive specifi che come calcio, rugby o il più classico multiactivity. Per i più piccoli(dagli 8 anni) soggiorni studio nell’incantevole Val Pusteria. I ragazzi saranno ospitati in un comodo Hotel e uniranno il corso d’inglese, con insegnanti madrelingua, a tanto sport ed escursioni.

WELCOME TO THE OXFORD SCHOOL OF ENGLISH!

“An investment in knowledge pays the best interest”Benjamin Franklin

iscrizioniaperte!

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Page 26: Bassapadovana genn2016 n6

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redige appalti e dirige i lavori. Si occupa di sicurezza sul lavoro, di prevenzione incendi, di risparmio energetico (casa clima). Conosce la legislazione in materia edilizia. Ed inoltre esegue perizie tecniche, stime di danni, valutazioni di impatto ambientale, pratiche ereditarie e molto altro ancora.

2) GEOTECNICO:Il Diplomato GEOTECNICO conosce i metodi per

controllare e verifi care i pericoli di smottamenti legati alle piogge eccessive o ai terreni instabili (rischio idrogeologico). Sa fare ricerche di minerali e di risorse idriche. Usa hardware e software per disegnare e rilevare l territorio. Organizza i cantieri per strade, viadotti, dighe, ferrovie, speciali fondazioni. Individua i siti inquinati e ipotizza bonifi che ambientali del suolo

e sottosuolo. Usa gli strumenti strumenti informatici per la redazione della cartografi a tematica. Organizza e redigere computi metrici. Gestisce i cantieri e ne organizza la sicurezza. Entrambi potranno esercitare la Libera Professione dopo due anni di tirocinio ed esame di abilitazione.

Le articolazioni amministrative sono:3) AFM-AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING che prepara il Diplomato ad avere competenze

nel campo dei macrofenomeni economici nazionali ed internazionali, della normativa civilistica e fi scale, dei sistemi e processi aziendali, degli strumenti di marketing, dei prodotti assicurativo-fi nanziari e dell’economia sociale. Integra competenze professionali specifi che con quelle linguistiche e informatiche per operare nel sistema informativo dell’azienda e contribuire all’innovazione, al miglioramento organizzativo e tecnologico dell’impresa nel contesto internazionale.

4) RIM-RELAZIONI INTERNAZIONALI PER IL MARKETINGche offre al Diplomato una buona preparazione

linguistica (tre lingue) e conoscenza degli aspetti salienti della struttura, del funzionamento e della organizzazione di un’azienda o di un ente pubblico. Potrà svolgere funzioni indirizzate al mercato interno ed estero, ad imprese nazionali e straniere, alle istituzioni economiche e politiche, con particolare

L’IIS-Atestino ha una lunga tradizione tra i migliori a livello regionale per qualità della preparazione, opportunità professionali e risultati Universitari

conseguiti dagli studenti. La sede è ubicata in un antico e blasonato palazzo settecentesco, in centro a Este. In passato già conosciuto come Collegio Vescovile. Oggi, Istituto Statale, dopo un pregevole restauro, è dotato di aule e laboratori adeguati (multimediali-informatici-linguistici-fi nanziari, per costruzioni, topografi a, e disegno al computer con il CAD), di biblioteca, e quant’altro.

Gli indirizzi tecnologici sono:CAT–COSTRUZIONI AMBIENTE E TERRITORIO (IL TRADIZIONALE GEOMETRA)GEOTECNICO (IL GEOMETRA CON COMPETENZE GEOTECNICHE)che derivano dallo storico Corso per Geometri

dell’Atestino (fi n dal Collegio Vescovile).1) CAT-COSTRUZIONI:Il Diplomato in CAT è esperto in misurazioni,

topografi a, progettazione ed estimo. Ha competenze per rilievi di terreni e costruzioni, e riconfi namenti, rilievi cartografi ci per uffi ci tecnici; documenti per Catasto; rilevamenti per edifi cazioni e zonizzazioni; tracciamenti per opere edili, stradali, ferroviarie, linee elettriche, condutture di acqua e gas. Svolge tutto ciò con tecniche avanzate come la fotogrammetria. Esercita l’attività di ideazione e progettazione edilizia. Elabora preventivi,

Editoriale

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ATESTINO, UNA LUNGA TRADIZIONE A GARANZIA DI UNA PREPARAZIONE DI ECCELLENZA

Istituto di istruzione superiore Atestino

I.I.S. ATESTINO - Via Garibaldi, 23 35042 Este - Tel. 0429 2031 - Fax 0429 4345

www.atestino.it Email: [email protected]

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Vi invitiamo a visitare il nostro Istituto nei giorni:

T E C N I C OVia Garibaldi 23t. 0429 2031f. 0429 434535042 Este (Pd)

www.atestino.it

P R O F E S S I O N A L E (ex Duca D’Aosta)

Via Stazie Bragadine 2t. 0429 3724f. 0429 60274535042 Este (Pd)

Sabato 12 dic 2015 15.00-17.30

Domenica 13 dic 2015 9.30-12.30

Sabato 16 gen 2016 15.00-17.30

Domenica 17 gen 2016 9.30-12.30 15.00-17.30

Domenica 24 gen 2016 9.30-12.30

Sabato 30 gen 2016 15.00-17.30

Ogni sabato mattina del mese di dicembre e gennaio su appuntamento:

Vi invitiamo a visitare il nostro Istituto nei giorni:

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In questi ultimi anni, dove il mondo è cambiato e sta continuando a cambiare ad una velocità straordinaria, grazie

all’utilizzo di tecnologie alla portata di mano di tutti (internet, smartphone e tablet) che ci consentono di conoscere, imparare, comunicare e condividere qualsiasi cosa… c’è chi ha saputo fare di questo cambiamento la propria arma vincente per distinguersi e fare la differenza con risultati sorprendenti. L’Autoscuola Marino in questi ultimi anni ha stravolto radicalmente il modo di fare scuola guida raggiungendo traguardi al di la di ogni aspettativa e collezionando successi che hanno fatto di questa autoscuola una delle migliori autoscuole d’Italia… certo la più famosa! Presente sui maggiori social network (Facebook, YouTube, Twitter, Instagram) offre la possibilità a tutte le persone di interagire gratuitamente e in qualsiasi momento con l’autoscuola. Una pagina uffi ciale di Facebook che conta quasi 4.000 fans viene usata per pubblicare tutorial tecnici e curiosità utili ma anche per condividere i successi e i risultati dei propri allievi. Un canale YouTube diventato il più importante e seguito d’Italia per chi deve imparare a guidare l’auto e la moto, ha portato in poco tempo questa autoscuola a diventare l’autoscuola più famosa d’Italia aiutando -grazie ai suoi video- migliaia di ragazzi a prendere la patente. Adottando strumenti e tecniche che fi no a qualche anno fa erano solo pura fantasia, l’Autoscuola MB è arrivata dritta al cuore di tantissime persone e ragazzi.

L’Autoscuola è attiva e impegnata anche nel sociale su due fronti:

1 - campagna di sensibilizzazione ed educazione stradale rivolta ai giovani delle scuole medie su-periori;

2 - partner di una fondazione onlus - non profi t - per il reintegro e recupero di

persone invalide a se-guito di incidenti stradali.

I 2 titolari Cristiano e Andrea Mattia Borotto, hanno completamente rivoluzionato il modo comune e radicato di fare scuola guida.

Andrea: “il grandissimo salto di qualità sta semplicemente nell’applicare l’aspetto fondamentale di ogni business: non dobbiamo fare ciò che piace a noi, ma ciò che piace ai nostri clienti.

Tantissime aziende non vogliono o non riescono ad accettare e adattarsi ai tempi che cambiano, rimanendo fermi nella convinzione di continuare a lavorare come hanno sempre lavorato fi no adesso. Nel mio settore i clienti con le rispettive necessità sono cambiati, i ragazzi di oggi non sono quelli di 10 o 20 anni fa: sono cambiate le loro abitudini, il loro modo di vivere e di pensare. Per soddisfare i clienti bisogna capire innanzitutto chi sono e di cosa hanno bisogno. Comunichiamo con i nostri allievi tramite Facebook e altri Social Network, organizziamo cene o feste offerte da noi, eventi e viaggi di divertimento (ad Agosto di quest’anno con 30 ragazzi siamo andati all’Aqualandia di Jesolo… ed è stata una giornata indimenticabile), cerchiamo di far socializzare i ragazzi facendo così nascere nuove amicizie in modo tale da rendere l’autoscuola un punto di riferimento e un luogo piacevole. La nostra mission non è quella di preparare l’allievo a superare semplicemente gli esami, ma di renderlo autonomo, responsabile e maturo accompagnandolo giorno dopo giorno e passo dopo passo a diventare un adulto e a capire l’importanza vitale di cosa vuoi dire mettersi alla guida di un veicolo e della responsabilità enorme che avrà per la propria vita e per quella degli altri. Per noi l’allievo (come persona) è al centro di tutto!”

Scuola guidaAutoscuola Borotto

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chiedo, ragazzi, di pensare con attenzione al vostro futuro, di confrontarvi con la vostra famiglia e i vostri insegnanti, senza lasciarvi infl uenzare nè dalle strade più semplici, né dagli amici che scelgono altre scuole e non la vostra (nessuno vi vieta di frequentarli anzi è molto opportuno cogliere l’occasione per raccontarvi le vostre nuove esperienze). Ed infi ne non fatevi condizionare neanche da richieste ed aspettative che gli adulti hanno su di voi, richieste che vengono fatte “a fi n di bene”. Tutti i genitori, giustamente, sognano il meglio per i loro fi gli. Non dovete sentirvi obbligati a dimostrare qualcosa che faccia piacere a qualcuno ma, piuttosto, ad accettare nel modo più sereno possibile che state crescendo e che non siete più bambini. Questo vuol dire che il dovere più importante è quello verso di voi perché nella vita nulla viene regalato ma, spesso, va pazientemente conquistato. Siate fi duciosi e vogliatevi bene, dialogate, ascoltate, confrontatevi con il mondo esterno. Mi raccomando, ” non chiudete il cielo nella stanza”! In bocca al lupo a tutti!

Dalla parte dei fi gliMi piace pensare all’età dell’adolescenza con

questa immagine. Ricordo la mia adolescenza…che periodo fantastico ma allo stesso tempo contorto, ricco di emozioni, paure, sogni, bugie e profonde verità. Ascoltando alcuni ragazzi adolescenti, ho raccolto una serie di immagini con cui mi hanno descritto quest’età. Mi piacerebbe riproporvele proprio come me le hanno raccontate i vostri coetanei, vi potrete immedesimare, come no, come un po’. La propria stanza da letto diventa il proprio mondo, luogo di condivisione con se stessi e con i pochi eletti che facciamo entrare. Luogo in cui proviamo le più forti sensazioni, i primi amori ma anche le prime delusioni, le vere amicizie ma anche le invidie per qualcuno che sembra avere più di noi. E’ la nostra stanza, il nostro letto, quando siamo distesi e fi ssiamo il soffi tto, che sembra possa proteggerci dal mondo esterno, avverso, ostile…soprattutto dal mondo degli adulti. Poi la musica, le cuffi ette per ascoltarla a tutto volume senza che qualcuno ci rimproveri…insomma tutti quei momenti, tutti nostri, in cui iniziamo a percepire di essere più forti, più autonomi, più adulti. Ed è proprio in questo momento che si presenta il primo bivio importante, in cui sentiamo di potercela fare da soli, di scegliere in autonomia, di scegliere la scuola superiore. Eh si…la scuola superiore segna un passaggio importante, direi fondamentale per il vostro futuro, perchè permette di gettare le prime fondamenta della vostra vita da adulti e da lavoratori. Proprio in questo momento vorrei soffermarmi un attimo con voi ragazzi, per condividere assieme questa diffi cile e importante scelta. E’ vero, siete più grandi, i

più grandi della vostra scuola, iniziate a crearvi i vostri punti di vista, opinioni e gusti su tutti gli aspetti del mondo e anche delle persone. Eppure a qualsiasi età è importante ed utile ascoltare il consiglio di chi vi vuole bene e vi conosce bene…confrontarsi soprattutto tra di voi, ma anche con gli adulti che vi circondano…insegnanti, genitori, fratelli maggiori, cugini, nonni, etc. E’ importante perché potete cogliere dalle loro esperienze di vita, utili informazioni per compiere la vostra scelta. Vorrei dialogare con voi evitando le solite raccomandazioni che, molto probabilmente avrete già sentito e che non è il caso di riportare. Vorrei, invece, farvi conoscere ciò che può accadere dentro di voi nel momento in cui state per decidere sul vostro futuro. Proprio in quest’età in cui tutto, o quasi, vi sembra più duro, diffi cile, impegnativo e a volte sconosciuto, cercherete ciò che vi sembra più semplice, più noto, più veloce o che pensate vi permetterà di raggiungere più facilmente il vostro traguardo. Ma non è sempre così. Scegliere la scuola più semplice o più breve, apparentemente vi darà soddisfazione e gratifi cazione ma poi, quando un po’ alla volta metterete a fuoco ciò che vi piace veramente, potrebbero manifestarsi impreviste diffi coltà. Scegliere la scuola solo in funzione delle proprie passioni, piaceri momentanei senza considerare il luogo e il tempo in cui vivete, può essere un buon inizio che però potrebbe diventare una perdita di tempo se non terrete in considerazione di specializzarvi in qualcosa di più specifi co e richiesto dalla società in cui vivete. Ho parlato con tanti genitori e fi gli e spesso ho sentito che ragazzi come voi hanno scelto, ad esempio, l’Istituto Professionale credendo che dopo pochi giorni

di lezione sarebbero stati in grado di aggiustare o elaborare il proprio motorino o quello dell’amico. Non hanno considerato che anche la materia della meccanica applicata richiede una conoscenza teorica antecedente alla pratica, molto specifi ca e dettagliata. Ed occorre molto tempo per giungere a possedere una conoscenza specifi ca che ci permetta di agire correttamente. Infatti non è detto che ciò che ci piace e ci interessa sia per questo facile da realizzare. Il constatarlo può facilmente metterci in crisi al punto tale di non trovare più motivazioni e riscontri nella scuola che si è scelto. E così scompaiono tutte le motivazioni e i buoni propositi, la scuola diventa, a poco a poco, un impegno subìto e cresce l’idea del “questo non fa per me” che ci spinge a pensare seriamente di cambiare scuola perdendo un anno di studio se non ancora di più. Non dimentichiamo inoltre che il gruppo, in quest’età, è molto importante: il gruppo diventa un punto di riferimento, un luogo di condivisione, una possibilità di espressione e, di conseguenza, infl uenza anche il vostro modo di pensare e vedere le cose, in particolare anche la scelta della scuola. Parlando con molti genitori mi è capitato di sentire che i loro fi gli, per non perdere il gruppo, hanno scelto la scuola in cui si iscrivevano gli amici, anche se non era la loro prima scelta. Questo potrebbe, per voi, essere un altro momento diffi cile per mettere a fuoco qual è la giusta scelta, perchè potreste essere sviati dal coinvolgimento e dal desiderio di stare con i vostri amici, rischiando un percorso di studi non confacente alle vostre predisposizioni. Eh già…è proprio così. Scegliere la scuola in funzione solo delle proprie momentanee passioni o del gruppo può comportare questi rischi. Vi

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Attività dello studio:• Colloqui psicologici.

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Francesca PolatoPsicologa Psicoterapeuta

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Dott.ssa Francesca Polato

(seconda parte)

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Dott.ssa Francesca Polato

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Page 29: Bassapadovana genn2016 n6

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Il mercato immobiliare lancia timidi ma signifi cativi segna-li di ripresa anche in Veneto. E’ il quadro incoraggiante che emerge dalle recenti rilevazioni dell’Uffi cio Studi del

Gruppo Tencocasa, nello specifi co relativamente al primo se-mestre 2015, illustrato da Michele Ferrari, team manager dell’Area Nord est.

Sembra, dunque, che il mercato della compravendita ricominci a partire in uno scenario in parte mutato, rispetto al recente passato, fi no cioè al 2008, l’anno clou della bolla speculativa nel settore immobiliare.

Analizzando la domanda emergono interessanti dinami-che, per certi aspetti nuove. Muta il profi lo dell’acquirente, per lo più si tratta di giovani coppie, mediamente sui 35 anni, in cerca di prima casa, per una sistemazione defi nitiva.

Si torna in città, per trovare casa nei centri cittadini piuttosto che in periferia. La contrazione dei prezzi degli immobili in questi anni, infatti, consente di optare per solu-zioni più comode, più vicine alle aree attrezzate e ai servizi.

Il trilocale (due camere e zona giorno) nella compra-vendita rappresenta la tipologia dove maggiormente si concentra la richiesta, a discapito del bilocale che, invece, vede crollare il proprio appeal in virtù di un mutato approccio da parte degli acquirenti, orientati all’abitazione principale e alla sistemazione stabile anziché all’acquisto per investi-mento almeno per questo taglio.

La maggiore offerta bancaria ai fi nanziamenti, con la riduzione dei tassi d’interesse, ha fatto registrare un co-spiscuo aumento delle stipulazioni di mutui da parte delle famiglie venete per l’acquisto della casa.

Diminuiscono anche i tempi di vendita che si attestano intorno ai 170 giorni nelle grandi città, 189 nell’hinterland delle città e 177 nei copoluoghi di provincia.

Contrazioni dei prezzi. Nel primi sei mesi del 2015 le quotazioni delle abitazioni in Italia sono dimuite in me-

dia del 2,5 per cento nelle grandi città, del 2,1 per cento nell’hinterland cittadino e del 2,2 per cento nei capoluoghi di provincia.

In media, analizzando le aree geografi che, nelle città del Nord la contrazione dei prezzi delle case è del 2,2 per cento.

In Veneto è Verona la città in cui si registra la maggiore contrazione dei prezzi (-2,5 per cento), seguita da Treviso (-2,1 per cento). A Padova la contrazione dei prezzi è del -1,1 per cento rispetto al secondo quadrimestre 2014. Le zone centrali cedono l’1,9 per cento, mentre quelle semi-centrali e periferiche si mantengono sostanzialmente stabili.

Stabili anche i prezzi a Rovigo e Vicenza. Non risultano i dati di Venezia per cui l’Uffi cio Studi Tecnocasa sta appron-tando un’indagine a parte.

Domanda e disponibilità di spesa. La ricerca della prima casa costituisce anche in Veneto il segmento più consistente del mercato. La domanda è alta e proviene in

buona parte da giovani coppie che approfi ttano dei prezzi convenienti. Prezzi che consentono di concentrare le ricer-che nei centri storici o nelle immediate prossimità. Non di rado infatti ci sono acquisti sostitutivi da parte di chi abita in provincia e ora, grazie al ridimensionamento dei valori, riesce ad acquistare nelle città. La tipologia più richiesta è il trilocale, nelle palazzine.

A Rovigo piacciono anche le soluzioni indipendenti, e gli appartamenti dotati di giuardino privato, ricercati spesso nei quartieri, San Bortolo e Tassina, che si sviluppano nelle vicinanze del centro cittadino.

A Treviso invece la maggior parte delle transazioni per questa tipologia riguardano soprattutto le abitazioni colloca-te immediatamente fuori le mura cittadine (molte richieste si registrano in particolare per il quartiere Santa Bona, ca-ratterizzato da una edilizia eterogenea, dove accanto alle palazzine non mancano le villette di nuova costruzione). Molto attive - per quanto riguarda questo segmento del mer-cato - sono anche le famiglie di origine straniera.

Verona ha una situazione più complessa che è anche de-terminata dalla presenza dell’università che attira investitori interessati all’acquisto di bilocali da concedere in locazione ma anche, a fi ni turistici, anche allo scopo di avviare B&B o affi ttacamere. La preferenza, in quest’ultimo caso, ricade su appartamenti dotati di almeno tre camere, inseritiper lo più in palazzi sotrici e ubicati il più possibile nel Centro o nelle vicinanze.

Anche a Vicenza dalla fi ne del 2014 e nei primi mesi del 2015 si evidenzia un aumento del numero di compra-vendite. Le quotazioni favorevoli consentono di valutare con maggiore interesse anche le abitazioni del centro storico, che nelle strade principali possono essere anche di notevole prestigio. Nelel immediate vicinanze si sviluppa in particola-re il quartiere San marco e la zona di Sant’Andrea.

di ornella Jovane

Sembra che il mercato della compravendita ricominci a partire. Il trilocale, in città o nelle vicinanze è la tipologia più richieste. Gli acquirenti tipo: giovane coppia sui 35 anni

Economia L’indagine del Centro Studi di Tecnocasa fotografa la situazione nel primo semestre 2015

Mercato immobiliare in ripresa anche in Veneto

focus

Per quanto la realtà di Padova, città e provincia su cui si concentra nel dettaglio l’indagine Tecnocasa

illustrata da Cristian Binato, consu-lente Tecnocasa dell’area di Padova e Rovigo, i valori che erano scesi note-volmente nei mesi precedenti(-5,5 nel 2014) nell’ultimo semestre 2015 si sono assestati intorno ad un - 1,1 per cento, con un livellamento sostanziale dei prezzi, dovuto ad un’alta domanda che proviene in buona parte da giovani coppie. Aumenta dunque il numero di compravendite: in città sono state ef-fettuate 977 transazioni, pari a +19,1 per cento rispetto al primo semestre del 2014, mentre in provincia si contano 2352 compravendite, vale a dire +0,9 per cento.

La tipologia più richiesta è il trilo-cale, con il 47,5 per cento delle prefe-renze, quindi i quattro locali con il 29,1 per cento.

L’analisi della disponibilità di spesa evidenzia che il 46,1 per cento dei potenziali acquirenti ha un budget mas-simo di 119mila euro e il 27, 1 per cento si colloca nella fascia successiva, tra 120 e 169mila euro.

Il mercato è dei giovani: l’81,4 per cento degli acquirenti, infatti, ha com-prato l’abitazione principale, il 18,6 per cento ha acquistato per investimen-to. Quasi un terzo degli acquirenti è under 35, i 31,3 per cento ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni.

Anche per Padova città la domanda di case si concentra prevalentemente nell’area fuori le mura del centro sto-rico, tra la Guizza e il lungargine del Bassanello e si focalizza su trilocali e quadrilocali.

padova, il numero di compravendite aumenta del 19,1 per cento in cittÀ

La maggior parte degli acquirenti - per lo più giovani - è orientata all’acquisto dell’abitazione principale

O.J.

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1Il Veneto in primo piano

Il mercato immobiliare è in fermento, con favore-voli dati sulle compravendite, anche grazie ad un rinnovato “appetito” bancario per le erogazioni

dei mutui che incoraggia i giovani all’acquisto immo-biliare.

In Veneto, in particolare, secondo i dati analizza-ti dall’Uffi cio studi del Gruppo Tecnocasa e illustrati da Michele Lovato, responsbile d’area Kìron Partner spa pr l’area Nordest, nel secondo trimestre 2015 le famiglie hanno ricevuto fi nanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 903,1 milioni di euro. Una cifra che colloca la regione al terzo posto per totale ero-gato in Italia, con un’incidenza del’8,83 per cento. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente

si registra una variazione delle erogazioni in regio-ne pari a +72,2 per cento, per un controvalore di +378,6 milioni di euro.

A livello nazionale, nel primo semestre 2015 l’importo medio di mutuo erogato è stato circa di 110 mila euro. Per quanto riguarda le caratteristiche del mutuo, quasi il 70 per cento dei mutui erogati ha una durata tra 21 e 30 anni, in media di poco inferio-re ai 25 anni. Prevale la tipologia a tasso fi sso, la cui percentuale, 56,4 per cento, è raddopppiata rispetto all’anno scorso. In netto calo il ricorso ai mutui a ti-pologia variabile: in particlare, quelli a tasso variabile “puro” sono poco meno di un terzo del totale.

Nel secondo timestre 2015 la regione Veneto

ha fatto registrare un importo medio di mutuo pari a 111.100 euro, in aumento rispetto a quanto rileva-to durante lo stesso trimestre dell’anno precedente, quando il ticket medio ammontava a 109.900 euro.

Per quanto riguarda più in particolare la realtà padovana, su cui l’indagine si soffema con maggiori dettagli, la provincia di Padova ha erogato volumi per 184,8 milioni di euro, pari a +78,4 per cento. Un dato all’interno del quale vanno incorporati non solo l’acquisto, ma anche la ristrutturazione, la surroga e altre fi nalità. L’importo medio di mutuo si è attestato a circa 109mila euro, la durata media è pari a 26 anni, la tipologia per il 44,2 per cento è a tasso fi sso, l’età media dei richiedenti è di poco più di 36 anni.

di ornella Jovane

I dati Gli indicatori del mercato creditizio, in Veneto e a Padova nel confronto con il contesto nazionale

Le banche tornano ad erogare i mutui per l’acquisto della casa

focus

Per quanto riguarda l’area del Veneziano lo studio di Tecnocasa, in attesa dei dati dall’intera provincia, fo-calizza l’attenzione su Chioggia. In questa realtà le

quotazioni rimangono sostanzialmente stabili per il nuo-vo - economico, medio e signorile - mentre si registrano signifi cative contrazioni per la categoria dell’usato - eco-nomico -4,6per cento e medio -3,9 per cento - mentre, al contrario, si osserva una incoraggiante rivalutazione

(+0,6 per cento) del signorile usato. Un trend che si manifesta anche in periferia.

Il mercato immobiliare inizia a dare segnali di ripre-sa dal lato della domanda e della compravendita anche per gli immobili turisticia Chioggia, settore nel quale si registra un incremento signifi cativo nel 2015. Il turistico residenziale, infatti rappresenta il 60 per cento del totale delle compravendite.

Chioggia. l’andamento del mercato immobiliareGrande rivalutazione e attenzione per l’usato. boom per il residenziale turistico

L’importo medio in Veneto è in media di 110mila euro, a tasso fi sso, della durata di 25 anni

Sottomarina di Chioggia

Mercato immobiliare, la variazione percentuale dei prezzi e i valori medi a Chioggia (Fonte Tecnocasa)

28 Il Veneto in primo piano

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4 Il Veneto in primo piano

Tre manager per la sanità padovana. A loro il compito di affrontare altrettante sfi de: la riforma delle Uls che porterà

ad una signifi cativa diminuzione delle azien-de sanitarie, il nuovo ospedale di Padova e la lotta ai tumori attraverso sperimentazione e nuove cure. Il tutto nel segno dell’integra-zione e della piena collaborazione tra enti diversi che hanno come obiettivo la cura del malato, l’assistenza sanitaria a 360 gradi. Anche a Padova, come nel resto del Veneto, la “rivoluzione” della sanità è scattata con il nuovo anno, e già il 2 gennaio i tre nuovi direttori generali si sono messi al lavoro. A Claudio Dario l’incarico di guidare l’Uls 16 insieme alle altre due aziende sanitarie padovane, delle quali è stato nominato commissario, l’Uls 15 dell’Alta e l’Uls 17 della Bassa. Luciano Flor invece è direttore generale dell’Azien-da Ospedaliera mentre Patrizia Simionato dell’Istituto Oncologico Veneto. Tre nomine di “spessore” e di “alto livello”, come han-no commentato all’unisono amministratori e politici, una terna di manager per mettere in atto la riforma sulla quale la Regione intende accelerare in questi mesi dopo i tentennamenti e le polemiche del recente passato. Anzi queste nomine di fatto anti-cipano la riforma unifi cando, almeno nella posizione di vertice, le tre Uls e aprendo la strada ad un nuovo assetto. I tre direttori

della sanità padovana hanno sottolineato, nel loro primo intervento all’inizio dell’anno, l’impegno a garantire una integrazione dei servizi sanitari offerti dalle diverse strutture presenti sul territorio allo scopo di migliorare l’assistenza ai pazienti. “Ci deve essere una progettualità unica della sanità padovana - ha dichiarato Claudio Dario - per questo siamo qui insieme e da oggi continueremo a lavorare con gli stessi obiettivi”. Luciano Flor ha ribadito l’importanza di creare percorsi trasversali per i malati partendo proprio dal servizio ospedaliero. Sotto la sua direzione prenderà corpo anche il progetto del nuovo ospedale di Padova, sulla cui sede è ormai tempo di trovare una soluzione condivisa

dopo le infi nite discus-sioni di questi anni. Anche Zaia ha im-posto un’accelerata, ormai ne va della cre-dibilità istituzionale, e anche lo stesso Bitonci

vuole arrivare a mettere il punto. Ormai tutto fa pensare che sarà l’area di San Lazzaro ad ospitare il nuovo ospedale cittadino anche se non è ancora detta l’ultima parola e i colpi di scena sono sempre possibili. Patrizia Simio-nato, alla guida dello Iov, ormai un punto di riferimento nazionale nella ricerca e nella lotta ad un’ampia gamma di tumori, ha in-sistito sull’umanizzazione delle cure. Perché dietro ad ogni terapia, ad ogni intervento ad ogni scelta medica c’è un paziente che soffre e che lotta per la vita.

le nomine. simionato guida l’istituto oncologico venetotre manaGer per la sanitÀ padovana

“Ci deve essere una progettualità unica nel nostro territorio, continueremo a lavorare insieme”

Sanità in Veneto: a fi ne 2015, ma proprio alla fi ne, visto che era il 30 dicembre, il presidente del Veneto Luca

Zaia ha fatto la sua scelta compiendo con la nomina dei nuovi direttori generali delle Ulss, una rivoluzione. La nomina dei nuovi 12 super manager riduce da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale. Insomma dei super poli sanitari che dovranno essere gestiti con estrema cautela anche in vista del-la fatidica realizzazione della preannunciata riforma sanitaria. Un progetto che accentra in una strategica Azienda Zero, tutti i compiti extrasanitari: spesa, appalti, personale, servi-zi, logistica, servizi sociali - così da eliminare i doppioni esistenti e consentire alle Ulss di de-dicarsi esclusivamente all’attività di cura; con una gerarchia che affi dada ai direttori generali della sanità e del sociale il potere decisionale e riservando al manager dell’Azienda Zero la responsabilità esecutiva-gestionale. Ma ecco nel dettaglio le decisioni di Zaia. Giuseppe Dal Ben sarà alla guida dell’Ulss 12 Veneziana ed estende il suo ruolo commissariale alla

Ulss13 di Dolo- Mirano (esce di scena Gino Gumirato) e alla 14 Chioggia. Nel Veneto orientale resta in sella Carlo Bramezza. A Padova c’è un cambio di guardia; Claudio Dario se ne va arriva il trentino Luciano Flor. Dario però resta nella città del Santo per di-rigere l’Ulss 16 e con il sistema commissa-riale commissariale, la Ulss 15 di Cittadella e la Ulss 17 di Monselice. A Treviso Zaia ha nominato alla direzione dell’Ulss Francesco Benazzi che è stato direttore dell’ Ulss Alta Padovana . Un titolo importante come pedi-gree, visto che uno studio del Ministero della Salute, l’ha indicata come la migliore d’Italia. Francesco Benazzi che dirigerà Treviso gesti-rà pure l’Ulss di 7 Pieve di Soligo e l’Ulss 8 Asolo-Montebelluna. A Belluno e provincia va a Adriano Rasi Caldogno la direzione generale di Belluno e conserva, da commissario, quella di Feltre. A Vicenza Giovanni Pavesi dirigerà l’Ulss 6 Vicenza, con poteri commissariali sul-la Ulss 5 Ovest Vicentino. A Bassano, invece, ci sarà Giorgio Roberti (direttore uscente a Treviso). L’Azienda ospedaliera universitaria

di Verona non è stata coinvolta dal giro di no-mine perché aveva rinnovato la direzione un anno fa. Al timone resta quindi Francesco Co-bello, mentre l’Ulss 20, è stata affi data a Pie-tro Girardi che sovrintenderà le unità sanitarie 21 Legnago e 22 Bussolengo. Per il sud della regione: Antonio Compostella gestirà le Ulss di Rovigo e Adria. E infi ne una novità attesa: l’Istituto Oncologico Veneto ha fi nalmente un direttora tempo pieno: Patrizia Simiona-to I direttori hanno sottoscritto un contratto di 3 anni prolungabili a 5 dopo una verifi ca sul lavoro svolto. Soddisfatti dell’operazione compiuta il presidente Luca Zaia e l’assessore Luca Coletto. “Avevo di fronte più scelte – ha spiegato Zaia. Potevo nominare 21 direttori generali, ma così la riforma che ritengo vitale avrebbe avuto tempi lunghi, che non ci pos-siamo permettere, o fare 21 commissari per un anno lasciando il tutto di fatto in sospeso. Ho deciso, con il cuore e con la ragione, di anticipare i tempi, nella convinzione di aver fatto il bene dei cittadini. Il contratto contiene tutti gli obiettivi da raggiungere, come le liste

In previsione della riforma sanitaria legata alla creazione dell’Azienda Zero, si riducono da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale

Ulss Arrivano le nomine da parte del presidente Luca Zaia dei nuovi direttori generali

12 super manager per la sanità veneta

d’attesa, l’umanizzazione, lo sviluppo delle tecnologie e delle professionalità, perché una sanità che non si aggiorna passo dopo passo, non è nelle corde del Veneto, che invece è sta-to riconfermato da poco Regione benchmark (modello) per tutta Italia”. Sono nomine che avviano la nuova riforma dell’organizzazione sanitaria veneta, nel rispetto delle attribuzioni del Consiglio e della necessità di dare presto

ai veneti una sanità ancora più moderna, capace di crescere ancora nonostante i tagli nazionali”. Per l’assessore alla Sanità Luca Coletto: “è’ stata una scelta opportuna che abbiamo condiviso, perché sull’innovazione non si può arretrare e dobbiamo invece mi-gliorare ulteriormente per rispondere ai tagli nazionali, unendo le forze con tutto il nostro personale”.

di alessandro abbadir

4 Il Veneto in primo piano

Tre manager per la sanità padovana. A loro il compito di affrontare altrettante sfi de: la riforma delle Uls che porterà

ad una signifi cativa diminuzione delle azien-de sanitarie, il nuovo ospedale di Padova e la lotta ai tumori attraverso sperimentazione e nuove cure. Il tutto nel segno dell’integra-zione e della piena collaborazione tra enti diversi che hanno come obiettivo la cura del malato, l’assistenza sanitaria a 360 gradi. Anche a Padova, come nel resto del Veneto, la “rivoluzione” della sanità è scattata con il nuovo anno, e già il 2 gennaio i tre nuovi direttori generali si sono messi al lavoro. A Claudio Dario l’incarico di guidare l’Uls 16 insieme alle altre due aziende sanitarie padovane, delle quali è stato nominato commissario, l’Uls 15 dell’Alta e l’Uls 17 della Bassa. Luciano Flor invece è direttore generale dell’Azien-da Ospedaliera mentre Patrizia Simionato dell’Istituto Oncologico Veneto. Tre nomine di “spessore” e di “alto livello”, come han-no commentato all’unisono amministratori e politici, una terna di manager per mettere in atto la riforma sulla quale la Regione intende accelerare in questi mesi dopo i tentennamenti e le polemiche del recente passato. Anzi queste nomine di fatto anti-cipano la riforma unifi cando, almeno nella posizione di vertice, le tre Uls e aprendo la strada ad un nuovo assetto. I tre direttori

della sanità padovana hanno sottolineato, nel loro primo intervento all’inizio dell’anno, l’impegno a garantire una integrazione dei servizi sanitari offerti dalle diverse strutture presenti sul territorio allo scopo di migliorare l’assistenza ai pazienti. “Ci deve essere una progettualità unica della sanità padovana - ha dichiarato Claudio Dario - per questo siamo qui insieme e da oggi continueremo a lavorare con gli stessi obiettivi”. Luciano Flor ha ribadito l’importanza di creare percorsi trasversali per i malati partendo proprio dal servizio ospedaliero. Sotto la sua direzione prenderà corpo anche il progetto del nuovo ospedale di Padova, sulla cui sede è ormai tempo di trovare una soluzione condivisa

dopo le infi nite discus-sioni di questi anni. Anche Zaia ha im-posto un’accelerata, ormai ne va della cre-dibilità istituzionale, e anche lo stesso Bitonci

vuole arrivare a mettere il punto. Ormai tutto fa pensare che sarà l’area di San Lazzaro ad ospitare il nuovo ospedale cittadino anche se non è ancora detta l’ultima parola e i colpi di scena sono sempre possibili. Patrizia Simio-nato, alla guida dello Iov, ormai un punto di riferimento nazionale nella ricerca e nella lotta ad un’ampia gamma di tumori, ha in-sistito sull’umanizzazione delle cure. Perché dietro ad ogni terapia, ad ogni intervento ad ogni scelta medica c’è un paziente che soffre e che lotta per la vita.

le nomine. simionato guida l’istituto oncologico venetotre manaGer per la sanitÀ padovana

“Ci deve essere una progettualità unica nel nostro territorio, continueremo a lavorare insieme”

Sanità in Veneto: a fi ne 2015, ma proprio alla fi ne, visto che era il 30 dicembre, il presidente del Veneto Luca

Zaia ha fatto la sua scelta compiendo con la nomina dei nuovi direttori generali delle Ulss, una rivoluzione. La nomina dei nuovi 12 super manager riduce da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale. Insomma dei super poli sanitari che dovranno essere gestiti con estrema cautela anche in vista del-la fatidica realizzazione della preannunciata riforma sanitaria. Un progetto che accentra in una strategica Azienda Zero, tutti i compiti extrasanitari: spesa, appalti, personale, servi-zi, logistica, servizi sociali - così da eliminare i doppioni esistenti e consentire alle Ulss di de-dicarsi esclusivamente all’attività di cura; con una gerarchia che affi dada ai direttori generali della sanità e del sociale il potere decisionale e riservando al manager dell’Azienda Zero la responsabilità esecutiva-gestionale. Ma ecco nel dettaglio le decisioni di Zaia. Giuseppe Dal Ben sarà alla guida dell’Ulss 12 Veneziana ed estende il suo ruolo commissariale alla

Ulss13 di Dolo- Mirano (esce di scena Gino Gumirato) e alla 14 Chioggia. Nel Veneto orientale resta in sella Carlo Bramezza. A Padova c’è un cambio di guardia; Claudio Dario se ne va arriva il trentino Luciano Flor. Dario però resta nella città del Santo per di-rigere l’Ulss 16 e con il sistema commissa-riale commissariale, la Ulss 15 di Cittadella e la Ulss 17 di Monselice. A Treviso Zaia ha nominato alla direzione dell’Ulss Francesco Benazzi che è stato direttore dell’ Ulss Alta Padovana . Un titolo importante come pedi-gree, visto che uno studio del Ministero della Salute, l’ha indicata come la migliore d’Italia. Francesco Benazzi che dirigerà Treviso gesti-rà pure l’Ulss di 7 Pieve di Soligo e l’Ulss 8 Asolo-Montebelluna. A Belluno e provincia va a Adriano Rasi Caldogno la direzione generale di Belluno e conserva, da commissario, quella di Feltre. A Vicenza Giovanni Pavesi dirigerà l’Ulss 6 Vicenza, con poteri commissariali sul-la Ulss 5 Ovest Vicentino. A Bassano, invece, ci sarà Giorgio Roberti (direttore uscente a Treviso). L’Azienda ospedaliera universitaria

di Verona non è stata coinvolta dal giro di no-mine perché aveva rinnovato la direzione un anno fa. Al timone resta quindi Francesco Co-bello, mentre l’Ulss 20, è stata affi data a Pie-tro Girardi che sovrintenderà le unità sanitarie 21 Legnago e 22 Bussolengo. Per il sud della regione: Antonio Compostella gestirà le Ulss di Rovigo e Adria. E infi ne una novità attesa: l’Istituto Oncologico Veneto ha fi nalmente un direttora tempo pieno: Patrizia Simiona-to I direttori hanno sottoscritto un contratto di 3 anni prolungabili a 5 dopo una verifi ca sul lavoro svolto. Soddisfatti dell’operazione compiuta il presidente Luca Zaia e l’assessore Luca Coletto. “Avevo di fronte più scelte – ha spiegato Zaia. Potevo nominare 21 direttori generali, ma così la riforma che ritengo vitale avrebbe avuto tempi lunghi, che non ci pos-siamo permettere, o fare 21 commissari per un anno lasciando il tutto di fatto in sospeso. Ho deciso, con il cuore e con la ragione, di anticipare i tempi, nella convinzione di aver fatto il bene dei cittadini. Il contratto contiene tutti gli obiettivi da raggiungere, come le liste

In previsione della riforma sanitaria legata alla creazione dell’Azienda Zero, si riducono da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale

Ulss Arrivano le nomine da parte del presidente Luca Zaia dei nuovi direttori generali

12 super manager per la sanità veneta

d’attesa, l’umanizzazione, lo sviluppo delle tecnologie e delle professionalità, perché una sanità che non si aggiorna passo dopo passo, non è nelle corde del Veneto, che invece è sta-to riconfermato da poco Regione benchmark (modello) per tutta Italia”. Sono nomine che avviano la nuova riforma dell’organizzazione sanitaria veneta, nel rispetto delle attribuzioni del Consiglio e della necessità di dare presto

ai veneti una sanità ancora più moderna, capace di crescere ancora nonostante i tagli nazionali”. Per l’assessore alla Sanità Luca Coletto: “è’ stata una scelta opportuna che abbiamo condiviso, perché sull’innovazione non si può arretrare e dobbiamo invece mi-gliorare ulteriormente per rispondere ai tagli nazionali, unendo le forze con tutto il nostro personale”.

29Il Veneto in primo piano

Page 32: Bassapadovana genn2016 n6

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1 Voci da palazzo

Una delle maggiori opere cantierate dalla Regione per fronteggiare il dis-sesto idrogeologico è la realizzazione

del bacino di laminazione di Caldogno, in provincia di Vicenza. Il presidente della Regione Luca Zaia ha inaugurato a metà gennaio le paratoie mobili in corrispondenza del manufatto d’ingresso (bacino di mon-te), completate il 28 dicembre scorso. Per settembre 2016 è prevista la conclusione dei lavori di realizzazione anche del bacino di valle. Il presidente ha sottolineato che si tratta di è un’opera da 41 milioni di euro con la quale viene realizzato un invaso con una capacità di 3,8 milioni mc. di invaso su 106 ettari pari a 150 campi da calcio. E’ stato movimentato un milione e mezzo di mc. di terreno e sono stati erogati 13 milioni di euro per espropri e indennizzi. Per questo Zaia ha voluto ringraziare per primi i proprietari terreni, che hanno fatto il sacrifi cio maggiore, insieme alle associazioni di categoria.

“Qui in Italia – ha detto Zaia - siamo tutti commissari tecnici, 60 milioni di esperti di calcio, tutti bravi a parlare ma è facile fare la schedina il lunedì. Noi invece in questi cinque anni abbiamo realizzato 714 opere, grandi e piccole, a tutela dal dissesto idrogeologico del Veneto per 866 milioni di euro. Siamo pronti a cantierare altri 933 milioni di euro, quasi un miliardo di altre opere per mettere in sicurezza il Veneto”. “Questa è una partita irrinunciabile. Il progetto del Veneto del futuro

– ha aggiunto – non si basa su nastri d’a-sfalto: quelli che abbiamo in programmazione li confermiamo, ma la vera sfi da è quella di mettere in sicurezza i nostri territori. Non è un caso che si inizi da Caldogno. E’ bene ricor-darlo che Caldogno ha avuto la perdita di una vita umana con l’alluvione del 2010 e voglio che quest’opera sia soprattutto dedicata a chi ha perso la vita in quelle condizioni tragiche”.

Zaia ha ricordato che nel 2010 era presi-dente da pochi mesi e dalla sera alla mattina si è trovato con 235 comuni alluvionati sui 581 che allora il Veneto contava. Ci furono 1040 imprese e famiglie con l’acqua in casa o in azienda. “Se un popolo di benpensanti non avesse sprecato energie e avesse dato una mano – ha detto - avremmo ora molte più opere e in meno tempo. Oggi, però, noi siamo qui con Caldogno e siamo a confermare anche l’ampliamento di Montebello, le opere a Viale Diaz a tutela di Vicenza, i bacini di Colom-baretta a Monteforte d’Alpone, a Muson dei Sassi, a Prà dei Gai e poi tutte le altre opere che arriveranno. Noi le sfi de le abbiamo colte, nonostante io abbia ereditato una regione nel-la quale da 80 anni non si facevano più grandi opere a tutela dal dissesto idrogeologico. L’ul-tima opera è stato il bacino di Montebello”.

Zaia ha esortato tutti ad essere orgogliosi del lavoro fatto a Caldogno: una bella opera che darà tranquillità. “Ora pensiamo alla ge-stione senza tremori ai polsi – ha aggiunto -. Abbiamo un modello matematico, un pro-

tocollo preciso e lo rispetteremo. Perché se riempiamo questa vasca, che contiene quasi 4 milioni di mc. d’acqua, e lo facciamo prima di quando occorre, questa è un’opera che non serve a niente. Bisogna avere un timing quasi chirurgico e arrivare al limite prima di aprire. Ci sono i tecnici e se ne assumeranno la re-sponsabilità”.

“Noi abbiamo la certezza – ha fatto rile-vare il presidente - che con 2,7 miliardi di euro mettiamo in sicurezza il Veneto. Alla domanda “il Veneto è più sicuro?” io dico che, se pio-vesse come nel 2010 con le stesse modalità, le zone colpite dall’alluvione sono più sicure di prima. Però il Veneto, che ha oggi 576

comuni, ha ancora dei bacini idrografi ci per i quali l’esplorazione per la messa in sicurezza è ancora abbastanza timida, penso al Piave che ha avuto un’esondazione nel 1966, e a tutta una serie di lavori che dobbiamo fare”.

“Noi siamo sul pezzo – ha concluso Zaia - e vogliamo lavorare. Basta che ci diano i soldi e noi apriamo i cantieri. Ma c’è il problema della burocrazia, su cui dobbiamo tutti fare un esame di coscienza. Per fare quest’opera ci abbiamo messo cinque anni quando un privato ci avrebbe impiegato molto meno. Siamo stati velocissimi rispetto alla burocrazia ma non si può andare avanti così. Quando c’è di mezzo la salute o la vita dei cittadini biso-

gna andar giù a pancia a terra a fare le opere. Diciamolo fi no in fondo, ci vuole una legge speciale che dia poteri commissariali veri a chi si occupa di queste infrastrutture. Non serve che sia il presidente della Regione, può essere chiunque basta che possa essere operativo. Bisogna decidere di fare i commissariamenti perché la messa in sicurezza è fondamentale. In Italia abbiamo ogni anni mediamente qua-si 3 miliardi di danni per eventi catastrofali. Se noi queste risorse le dedicassimo a dar vita anzitutto un fondo multirisk per assicu-rare i cittadini e una quota parte alle opere infrastrutturali, avremmo un Paese diverso, un Veneto diverso”.

di maria pavan

Ambiente L’impegno della Regione contro il pericolo esondazioni

Difesa del suolo: inaugurate le paratie di CaldognoZaia: “In cinque anni abbiamo realizzato 714 opere, grandi e piccole, a tutela del dissesto idrogeologico del Veneto per 866 milioni di euro”

bilancio dei lavori fatti

Dopo l’alluvione del 2010 sono stati realiz-zati o avviati interventi per la difesa idrauli-ca del Veneto che attualmente ammontano

a oltre 860 milioni di euro. Fra questi ci sono anche circa cento milioni

gli investimenti per la sicurezza del sistema idraulico-forestale realizzati direttamente dalla Regione con i propri operai forestali. Inoltre, i lavori eseguiti o in appalto hanno alimentato il sistema delle piccole e medie imprese del Veneto, dando ossigeno a circa 700 aziende in un mo-mento diffi cile per la nostra economia. Nessuno degli interventi realizzati ha comportato aumenti

della spesa prevista. Anzi, si sono ottenuti rispar-mi sull’esecuzione delle opere per circa 25 milioni che sono stati destinati ad altri interventi. La Re-gione ha pronti progetti immediatamente cantie-rabili per un miliardo di euro, tra cui quelli per il Tagliamento e l’idrovia Padova-Venezia. Senza dimenticare gli interventi necessari sull’alveo del Piave. Ma si attendono i fondi del Governo. Per quanto riguarda la difesa del suolo, il Veneto sta proseguendo nella realizzazione dei bacini di la-minazione, ma in generale per quanto riguarda gli interventi di mitigazione del rischio idraulico viene seguito un nuovo tipo approccio impostato

secondo criteri scientifi ci legati all’indice di rischio, fattore risultante dalla combinazione di magnitu-do e frequenza. Un metodo che la Regione ha suggerito anche al governo per l’assegnazione delle risorse statali. Lo ha detto l’assessore ve-neto Gianpaolo Bottacin presentando a Venezia, insieme al presidente Luca Zaia il bilancio delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico realizzati dal 2010 ad oggi dalla Regione. “Sono tutte opere – ha aggiunto – che forse sono meno visibili di altre, ma han-no contribuito a far diminuire l’indice di rischio in Veneto. Il rischio zero non esiste, ma il percorso,

per quanto lungo, è stato intrapreso e i risulta-ti ci sono”. Bottacin ha rilevato che comunque la situazione del territorio resta costantemente monitorata: attualmente le criticità riguardano la mancanza di precipitazioni sul Veneto e per alcune località il bimestre novembre-dicembre è stato il più secco degli ultimi cento anni, dovendo risalire al 1921 per ritrovare un andamento simi-le. Ma in attesa delle piogge, che prima o dopo dovranno arrivare, il sistema è pronto e operativo e l’approccio scientifi co che si sta seguendo per la realizzazione delle opere di difesa del suolo continuerà a far calare l’indice di rischio.

BottaCiN: “moltE opErE, aNCHE piCColE, pEr uN tErritorio piÙ siCuro”

Giampaolo Bottacin

1Voci da palazzo

Centrosinistra Ha iniziato ad impegnarsi in politica fi n da giovanissimo fi no a diventare una delle fi gure di spicco in Veneto

Piero Ruzzante: “L’unica vera urgenza è il lavoro”Il consigliere regionale del Partito Democratico insiste sulla necessità di favorire l’occupazione per evitare che il Veneto torni di nuovo ad essere terra di emigrazione

Emanuele Prataviera è stato eletto fra le fi la della Lega Nord nel 2013 alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Veneto 2. Ha 31 anni è nato a Motta di

Livenza ed è membro della Commissione parlamentare per la semplifi cazione e della XIV Commissione Politiche dell’U-nione Europea. Nel marzo del 2015 ha aderito al Gruppo Misto, e politicamente alla lista “Fare!” il cui ispiratore è il sindaco di Verona Flavio Tosi.

Prataviera quali problemi ci sono per il Veneto a livello nazionale?

“Il vero problema del Veneto è la distanza che lo sepa-ra da Roma. Distanza che, ogni giorno, aumenta sempre più con grande responsabilità della giunta veneta. Non è possibile che un giorno si attacchi il Governo e il giorno dopo, con il cappello in mano, si vada a chiedere fondi ed economie per risolvere i problemi. In materia di “schei a casa nostra” ci vogliono strategie concrete e a lungo termi-ne, non proclami pubblici a cui non segue nulla”.

Un esempio di strada percorribile? “Basta guardare i risultati ottenuti dalla Scozia: con il

referendum sull’indipendenza ha sfi dato Londra e ha otte-nuto signifi cativi sgravi fi scali. Da noi invece la giunta regio-nale passa gran parte del tempo a litigare con i confi nanti Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige precludendosi così possibili prospettive di progettualità comuni per lo svilup-po di un’area geografi ca che ricordiamoci, sino a qualche anno fa, era defi nitiva la locomotiva per eccellenza della produttività italiana. Basterebbe alzare un po’ lo sguardo e seguire con attenzione come si stanno muovendo due città del come Milano e Torino che concorrono unitamente al rilancio del polo industriale del Nord ovest.

Quali sono le priorità del territorio portate in Parlamento?

“Sicuramente le più importanti e sentite nel nostro territorio riguardano la crisi che ha colpito le aziende e il mondo del lavoro, unitamente alla sicurezza. E’ suffi ciente visionare nel sito della Camera l’elenco dei provvidenti che ho portato avanti e a cui sto lavorando. Continuo a riser-vare attenzione alla catastrofe che ha colpito la Riviera del Brenta, al dramma degli investitori delle banche, al disse-sto idrologico, al ripristino e messa in sicurezza di alcune arterie stradali, come la Statale Triestina. Non si può però pensare che un parlamentare da solo a Roma abbia la forza politica di risolvere tutti i problemi del suo territorio. Serve un lavoro corale che talvolta porta anche ad ingoiare rospi amari. Quello che è certo è che sono a completa disposizio-ne degli amministratori locali e del mondo produttivo per trovare soluzione ai problemi dei nostri cittadini”.

Perché la scelta politica di Fare! e l’addio alla Lega Nord?

“Le pongo una domanda: se lei fosse stato a bordo di una nave e vedesse accusato un innocente di ammutina-mento e gettato in mare, riuscirebbe a girarsi d’altra parte e a far fi nta di nulla? Io non mi sono girato e mi sono voluta

lega Nordintervista al deputato emanuele prataviera

Classe 1963, Piero Ruzzante è senza dubbio una delle fi gure di spicco della politica veneta come dimostrano le numerose esperienze da

segretario della Fgci a consigliere comunale di Pa-dova passando per il parlamento italiano e quello europeo. Una fi gura di tutto rilievo che sicuramente sta dando il meglio presso il Consiglio Regionale e che vale la pena conoscere a fondo per comprenderne le attività e il pensiero.

Consigliere Ruzzante, la sua è una lunga esperienza maturata in prima linea in diversi am-biti. Quali sono le linee guida della sua attività politica?

“Ho iniziato da giovanissimo ad interessarmi a quello che mi accadeva intorno. La politica era la possibilità di tradurre in cose con-crete i sogni, i valori ed ideali. A 21 anni ero consigliere comuna-le a Padova a 32 deputato, non nelle liste bloccate, ma vincendo il collegio di Padova del centro stori-co. La cosa più importante che ho sempre cercato di mettere in pratica è saper ascoltare la voce della parte più debole, quella più indifesa, quella che non ha la voce tentando di rappresentarla nelle istituzioni. Dare una risposta alle loro urgenze signifi ca dare una risposta ai problemi generali di una città o di una nazione”.

In Regione Veneto i focus sono molti. Dove si sta concentrando maggiormente la sua attività e perché?

“La più grave carenza del Veneto di Zaia è il tra-sporto pubblico locale. I nostri pendolari sono trattati come a bordo dei carri bestiame, talvolta peggio per-chè restano a terra. In Veneto non c’è un sistema me-tropolitano ferroviario regionale, non c’è un biglietto unico. Poi una mattina mentre siamo in colonna ci accorgiamo che c’è il problema del PM10 e dell’aria irrespirabile, oppure che mezzo Veneto è sott’acqua o ha subito gravi danni perché il sistema fl uviale non ha retto. Ecco il mio focus è sulla costruzione di un nuovo modello di sviluppo per il nostro Veneto”.

Inevitabilmente in Regione le tematiche sono molte e le necessità della cittadinanza al-trettante. Quali sono secondo lei le priorità a cui la Regione deve dare spazio?

“Oggi la priorità è Lavoro, Lavoro, Lavoro. Salva-re il posto di lavoro nelle situazioni drammatiche che incontro quotidianamente e in secondo luogo creare il lavoro per chi non ce l’ha: giovani e donne. Dob-biamo investire di più in ricerca e trattenere qualche cervello in più nel nostro Paese. Il Veneto è tornato ad essere come 100 o 200 anni fa terra di emigranti

giovani e intere famiglie che vanno nel resto d’Euro-pa e del mondo a cercare un lavoro”.

Negli ultimi mesi uno dei temi caldi senza dubbio è stato quello relativo ai migranti. Ritie-ne che in Veneto di possa organizzare il tutto in un’altra maniera?

“Certo Zaia ha fatto il pesce in barile ha lasciato che il problema lo risolvessero le parrocchie, la Cha-ritas, le onlus e qualche Comune. Si potevano distri-buire 4/5 profughi per comune e invece c’è stata una gestione caotica. Una cosa ridicola. Pensare che quando governavano Zaia Maroni e Salvini hanno imposto quote di immigrati in ogni regione. Oggi il fenomeno, grazie al governo Renzi, è diventato un tema europeo.

Sicurezza: La situazione è così fuori controllo così come molti affermano o alcune dina-miche vengono amplifi cate a dismisura?

“Secondo tutte le statistiche tutti i reati in Italia sono in diminu-

zione, ma nel Veneto c’è veramente una situazione diffi cile. Vogliono spiegare i vari Zaia e Bitonci perchè hanno ridotto a zero le risorse per la sicurezza della regione? Fino a qualche anno fa erano 23 milioni dati ai comuni per sistemi di sicurezza come le tele-camere. Forse sulla sicurezza è più facile fare pole-mica che trovare soluzioni eppure mentre la Regione taglia, il governo Renzi ha aumentato le risorse per la sicurezza e per le forze di polizia”.

Nei suoi interventi è sempre molto legato al territorio, con particolare attenzione al com-mercio e alle realtà locali. Come pensa dovreb-bero essere tutelate e valorizzate queste realtà?

“In Veneto abbiamo una media di 320 mq ogni 1000 abitanti dedicati alla Grande Distribuzione. Le giunte Zaia e Galan hanno favorito questi grandi in-teressi privati e la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. Ogni addetto in più per i centri commerciali perdono il posto di la-voro in 4 perchè chiudono i negozi di prossimità. Si perde soprattutto per le persone più anziane un ser-vizio sociale. Parlando di sicurezza poi un negozio è un presidio in un territorio, ma se chiudono e apre un grande centro commerciale spesso avrà una fun-zione opposta attrarrà problemi di sicurezza in quel territorio”.

La SS Romea che rappresenta una delle “piaghe” della viabilità veneta. Quali sono le al-tre priorità?

di martina Celegato

Piero Ruzzante

“Sui profughi uno sbaglio non ricorrere all’accoglienza diffusa”

Abbiamo avuto veramente troppi morti lungo la Romea per non affrontare questo tema. Come va ri-solto nella bassa il completamento della SR 10. Ma la priorità delle priorità per la nostra Provincia è rea-lizzare l’Idrovia per la sicurezza idraulica del nostro territorio. Dobbiamo costruire un nuovo modello di sviluppo fondato sulla bellezza: investire sul turismo e sulla valorizzazione della nostra storia con le sue ville palladiane, le città d’arte, i colli Euganei o la Valle Millecampi, il mare la laguna o le Dolomiti. Non c’è solo Venezia!”.

Cosa ne pensa delle ultime attività e scelte dell’amministrazione di Padova?

“Un disastro! Bitonci si è rivelato non essere all’altezza del ruolo. Non è una questione politica, ma uno che si permette di questi tempi di buttare un fi nanziamento statale di 35 milioni per la realizza-zione della seconda linea del tram che avrebbe porta-to più servizi e più lavoro per i padovani non è degno

di occupare quella carica. Quando si produce un danno evidente per la città vuol dire che si sta gover-nando pensando a Salvini non ai padovani. Non parliamo poi delle fi gure pessime che sta facendo fare alla mia città...perfi no i gior-

nali europei hanno parlato del divieto a presentare un libro ad una docente dell’Università di Parigi. Ma crede di essere stato eletto Podestà? Come si per-mette di decidere se concedere o meno spazi che non sono privati e di sua proprietà? Speravo fosse in grado di diventare il Sindaco di tutti è invece rimasto il sindaco di Cittadella e della Lega Nord”.

“Per Padova Bitonci non è all’altezza del ruolo di sindaco”

Emanuele Prataviera

30 Voci da palazzo

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1Voci da palazzo

Centrosinistra Ha iniziato ad impegnarsi in politica fi n da giovanissimo fi no a diventare una delle fi gure di spicco in Veneto

Piero Ruzzante: “L’unica vera urgenza è il lavoro”Il consigliere regionale del Partito Democratico insiste sulla necessità di favorire l’occupazione per evitare che il Veneto torni di nuovo ad essere terra di emigrazione

Emanuele Prataviera è stato eletto fra le fi la della Lega Nord nel 2013 alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Veneto 2. Ha 31 anni è nato a Motta di

Livenza ed è membro della Commissione parlamentare per la semplifi cazione e della XIV Commissione Politiche dell’U-nione Europea. Nel marzo del 2015 ha aderito al Gruppo Misto, e politicamente alla lista “Fare!” il cui ispiratore è il sindaco di Verona Flavio Tosi.

Prataviera quali problemi ci sono per il Veneto a livello nazionale?

“Il vero problema del Veneto è la distanza che lo sepa-ra da Roma. Distanza che, ogni giorno, aumenta sempre più con grande responsabilità della giunta veneta. Non è possibile che un giorno si attacchi il Governo e il giorno dopo, con il cappello in mano, si vada a chiedere fondi ed economie per risolvere i problemi. In materia di “schei a casa nostra” ci vogliono strategie concrete e a lungo termi-ne, non proclami pubblici a cui non segue nulla”.

Un esempio di strada percorribile? “Basta guardare i risultati ottenuti dalla Scozia: con il

referendum sull’indipendenza ha sfi dato Londra e ha otte-nuto signifi cativi sgravi fi scali. Da noi invece la giunta regio-nale passa gran parte del tempo a litigare con i confi nanti Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige precludendosi così possibili prospettive di progettualità comuni per lo svilup-po di un’area geografi ca che ricordiamoci, sino a qualche anno fa, era defi nitiva la locomotiva per eccellenza della produttività italiana. Basterebbe alzare un po’ lo sguardo e seguire con attenzione come si stanno muovendo due città del come Milano e Torino che concorrono unitamente al rilancio del polo industriale del Nord ovest.

Quali sono le priorità del territorio portate in Parlamento?

“Sicuramente le più importanti e sentite nel nostro territorio riguardano la crisi che ha colpito le aziende e il mondo del lavoro, unitamente alla sicurezza. E’ suffi ciente visionare nel sito della Camera l’elenco dei provvidenti che ho portato avanti e a cui sto lavorando. Continuo a riser-vare attenzione alla catastrofe che ha colpito la Riviera del Brenta, al dramma degli investitori delle banche, al disse-sto idrologico, al ripristino e messa in sicurezza di alcune arterie stradali, come la Statale Triestina. Non si può però pensare che un parlamentare da solo a Roma abbia la forza politica di risolvere tutti i problemi del suo territorio. Serve un lavoro corale che talvolta porta anche ad ingoiare rospi amari. Quello che è certo è che sono a completa disposizio-ne degli amministratori locali e del mondo produttivo per trovare soluzione ai problemi dei nostri cittadini”.

Perché la scelta politica di Fare! e l’addio alla Lega Nord?

“Le pongo una domanda: se lei fosse stato a bordo di una nave e vedesse accusato un innocente di ammutina-mento e gettato in mare, riuscirebbe a girarsi d’altra parte e a far fi nta di nulla? Io non mi sono girato e mi sono voluta

lega Nordintervista al deputato emanuele prataviera

Classe 1963, Piero Ruzzante è senza dubbio una delle fi gure di spicco della politica veneta come dimostrano le numerose esperienze da

segretario della Fgci a consigliere comunale di Pa-dova passando per il parlamento italiano e quello europeo. Una fi gura di tutto rilievo che sicuramente sta dando il meglio presso il Consiglio Regionale e che vale la pena conoscere a fondo per comprenderne le attività e il pensiero.

Consigliere Ruzzante, la sua è una lunga esperienza maturata in prima linea in diversi am-biti. Quali sono le linee guida della sua attività politica?

“Ho iniziato da giovanissimo ad interessarmi a quello che mi accadeva intorno. La politica era la possibilità di tradurre in cose con-crete i sogni, i valori ed ideali. A 21 anni ero consigliere comuna-le a Padova a 32 deputato, non nelle liste bloccate, ma vincendo il collegio di Padova del centro stori-co. La cosa più importante che ho sempre cercato di mettere in pratica è saper ascoltare la voce della parte più debole, quella più indifesa, quella che non ha la voce tentando di rappresentarla nelle istituzioni. Dare una risposta alle loro urgenze signifi ca dare una risposta ai problemi generali di una città o di una nazione”.

In Regione Veneto i focus sono molti. Dove si sta concentrando maggiormente la sua attività e perché?

“La più grave carenza del Veneto di Zaia è il tra-sporto pubblico locale. I nostri pendolari sono trattati come a bordo dei carri bestiame, talvolta peggio per-chè restano a terra. In Veneto non c’è un sistema me-tropolitano ferroviario regionale, non c’è un biglietto unico. Poi una mattina mentre siamo in colonna ci accorgiamo che c’è il problema del PM10 e dell’aria irrespirabile, oppure che mezzo Veneto è sott’acqua o ha subito gravi danni perché il sistema fl uviale non ha retto. Ecco il mio focus è sulla costruzione di un nuovo modello di sviluppo per il nostro Veneto”.

Inevitabilmente in Regione le tematiche sono molte e le necessità della cittadinanza al-trettante. Quali sono secondo lei le priorità a cui la Regione deve dare spazio?

“Oggi la priorità è Lavoro, Lavoro, Lavoro. Salva-re il posto di lavoro nelle situazioni drammatiche che incontro quotidianamente e in secondo luogo creare il lavoro per chi non ce l’ha: giovani e donne. Dob-biamo investire di più in ricerca e trattenere qualche cervello in più nel nostro Paese. Il Veneto è tornato ad essere come 100 o 200 anni fa terra di emigranti

giovani e intere famiglie che vanno nel resto d’Euro-pa e del mondo a cercare un lavoro”.

Negli ultimi mesi uno dei temi caldi senza dubbio è stato quello relativo ai migranti. Ritie-ne che in Veneto di possa organizzare il tutto in un’altra maniera?

“Certo Zaia ha fatto il pesce in barile ha lasciato che il problema lo risolvessero le parrocchie, la Cha-ritas, le onlus e qualche Comune. Si potevano distri-buire 4/5 profughi per comune e invece c’è stata una gestione caotica. Una cosa ridicola. Pensare che quando governavano Zaia Maroni e Salvini hanno imposto quote di immigrati in ogni regione. Oggi il fenomeno, grazie al governo Renzi, è diventato un tema europeo.

Sicurezza: La situazione è così fuori controllo così come molti affermano o alcune dina-miche vengono amplifi cate a dismisura?

“Secondo tutte le statistiche tutti i reati in Italia sono in diminu-

zione, ma nel Veneto c’è veramente una situazione diffi cile. Vogliono spiegare i vari Zaia e Bitonci perchè hanno ridotto a zero le risorse per la sicurezza della regione? Fino a qualche anno fa erano 23 milioni dati ai comuni per sistemi di sicurezza come le tele-camere. Forse sulla sicurezza è più facile fare pole-mica che trovare soluzioni eppure mentre la Regione taglia, il governo Renzi ha aumentato le risorse per la sicurezza e per le forze di polizia”.

Nei suoi interventi è sempre molto legato al territorio, con particolare attenzione al com-mercio e alle realtà locali. Come pensa dovreb-bero essere tutelate e valorizzate queste realtà?

“In Veneto abbiamo una media di 320 mq ogni 1000 abitanti dedicati alla Grande Distribuzione. Le giunte Zaia e Galan hanno favorito questi grandi in-teressi privati e la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. Ogni addetto in più per i centri commerciali perdono il posto di la-voro in 4 perchè chiudono i negozi di prossimità. Si perde soprattutto per le persone più anziane un ser-vizio sociale. Parlando di sicurezza poi un negozio è un presidio in un territorio, ma se chiudono e apre un grande centro commerciale spesso avrà una fun-zione opposta attrarrà problemi di sicurezza in quel territorio”.

La SS Romea che rappresenta una delle “piaghe” della viabilità veneta. Quali sono le al-tre priorità?

di martina Celegato

Piero Ruzzante

“Sui profughi uno sbaglio non ricorrere all’accoglienza diffusa”

Abbiamo avuto veramente troppi morti lungo la Romea per non affrontare questo tema. Come va ri-solto nella bassa il completamento della SR 10. Ma la priorità delle priorità per la nostra Provincia è rea-lizzare l’Idrovia per la sicurezza idraulica del nostro territorio. Dobbiamo costruire un nuovo modello di sviluppo fondato sulla bellezza: investire sul turismo e sulla valorizzazione della nostra storia con le sue ville palladiane, le città d’arte, i colli Euganei o la Valle Millecampi, il mare la laguna o le Dolomiti. Non c’è solo Venezia!”.

Cosa ne pensa delle ultime attività e scelte dell’amministrazione di Padova?

“Un disastro! Bitonci si è rivelato non essere all’altezza del ruolo. Non è una questione politica, ma uno che si permette di questi tempi di buttare un fi nanziamento statale di 35 milioni per la realizza-zione della seconda linea del tram che avrebbe porta-to più servizi e più lavoro per i padovani non è degno

di occupare quella carica. Quando si produce un danno evidente per la città vuol dire che si sta gover-nando pensando a Salvini non ai padovani. Non parliamo poi delle fi gure pessime che sta facendo fare alla mia città...perfi no i gior-

nali europei hanno parlato del divieto a presentare un libro ad una docente dell’Università di Parigi. Ma crede di essere stato eletto Podestà? Come si per-mette di decidere se concedere o meno spazi che non sono privati e di sua proprietà? Speravo fosse in grado di diventare il Sindaco di tutti è invece rimasto il sindaco di Cittadella e della Lega Nord”.

“Per Padova Bitonci non è all’altezza del ruolo di sindaco”

Emanuele Prataviera

31Voci da palazzo

Page 34: Bassapadovana genn2016 n6

32 Cultura veneta1 Cultura veneta

“Guerre Stellari. Play!”, una nuova esposizio-ne dedicata al multiforme universo di “Star Wars”, un mito assoluto che ha saputo in-

cantare almeno 3 generazioni dal 1977 a oggi e che celebra l’uscita mondiale del nuovo capitolo “The Force Awakens” (“Il risveglio della Forza”) e che ha stregato il pianeta.

Organizzata da Kornice di Andrea Brunello, la mo-stra presenta una selezione della collezione privata di Fabrizio Modina, uno dei massimi collezionisti mondiali di toys fantascientifi ci, che esporrà per la prima volta la serie completa di tutti i pezzi uffi ciali a marchio Kenner prodotti dal 1977 in poi. Più di 1.200 giocattoli, tra cui action fi gures, gadget, modellini, oltre che stampe d’epoca, per narrare la storia di una saga che ha fatto impazzire grandi e piccini, al grido di “che la forza sia con voi”, e destinato a durare ancora molto a lungo.

L’esposizione in bilico tra arte pop, scienza e fanta-scienza come omaggio a un indiscutibile esempio di mi-tologia moderna, vede protagoniste assolute le “action fi gures”, termine che descrive personaggi snodabili di al-tezza variabile intorno ai 10 cm accessoriati di armi, vei-coli in scala e diorami che furono inventati dall’azienda Kenner nel 1977 proprio per “Star Wars”, riscuotendo un successo tale da soppiantare tutte le varie tipologie di giocattoli pre-esistenti. Con gli enormi proventi giunti dalle royalties sulle vendite, George Lucas, autore e re-gista della saga originale, poté fi nanziare le successive pellicole, ottenendo la grande libertà di espressione cre-ativa, esente dalle pressioni delle Majors hollywoodiane, che ha sicuramente contribuito al successo della serie.

“Guerre Stellari. Play!” racconta attraverso un lun-go percorso cronologico l’intera vicenda della Saga, ope-

rando mediante l’utilizzo di giocattoli e modellini una meticolosa ricostruzione delle scene salienti, riportando agli occhi dei visitatori momenti indimenticabili della sto-ria del cinema. Il percorso mostra inizia con un excursus nella fase di pre-produzione del fi lm, mostrando attraver-so stampe originali i disegni dell’artista Ralph McQuarrie, incaricato di visualizzare i personaggi, la tecnologia e le location della prima pellicola datata 1977. La seconda parte è dedicata a presentare i personaggi icona: Darth Vader, Luke Skywalker, Yoda, Han Solo, la principessa Leia, Chewbacca, R2-D2 e C-3PO e, ancora, i ferventi Cavalieri Jedi e i malvagi Sith, droidi, pirati, regine e principesse giunti da una “galassia lontana, lontana”. Nella terza sezione la cronologia della Saga viene rico-struita in ordine di narrazione delle 10 produzioni ad oggi uscite sugli schermi: iniziando da “The Phantom Menace”, il cosiddetto Episodio I, per giungere sino al recente “The Force Awakens” – il settimo capitolo. La quarta sezione è dedicata all’universo esteso di “Star Wars” ovvero a quei modellini che sono stati ispirati dai fumetti, dai romanzi, dai videogames e da altri media

che hanno utilizzato forme parallele per narrare storie nelle storie, lasciando spazio per mostrare anche inter-pretazioni inconsuete dei personaggi storici, come le loro versioni in forma di peluche oltre alle armi giocattolo e le edizioni natalizie. Infi ne, l’ultima sezione è dedicata ai vintage toys più preziosi che faranno impazzire i col-lezionisti: verrà presentata l’intera produzione di “action fi gures”, veicoli ed accessori che hanno segnato la storia di “Star Wars”, oggetti estremamente rari in gran parte mai giunti in Italia. Partendo dall’“Early Bird Kit”, il cou-pon di prevendita dei giocattoli Kenner datato 1977, i modellini di “Star Wars”, “The Empire Strikes Back”, “Return of the Jedi” sono esposti per la prima volta in maniera cronologica e sequenziale, completati dalla serie antologica “The Power of the Force” e dai cartoni animati “Droids” e “Ewoks”, le linee che chiusero la produzione nel 1985.

Curiosi gli eventi collaterali alla mostra come A cena con l’impero, il 21 gennaio e il Carnevale dell’8-9 febbraio. Tutte le informazioni sul sito www.guerrestel-laritreviso.it

La Casa dei Carraresi a Treviso ospita sino ad aprile un’esposizione curiosa e particolare che porta al pubblico una collezione mai vista

Evento La mostra sulla saga che ha sedotto tre generazioni

Guerre Stellari. Play!

Poetico, intenso: un piccolo capolavoro a cui sono stati tributati lungi minuti di applausi. Ha destato unanimi consensi “El Mo-stro”, il cortometraggio di Studio Liz sulla “coraggiosa storia

di Gabriele Bortolozzo”, che è stato presentato e proiettato in ante-prima per Venezia allo Spazio Aereo di Marghera, dinanzi al pubbli-co delle grandi occasioni: almeno duecento le persone intervenute alla serata, caratterizzata anche dalla contestuale presentazione del secondo libro della collana “3A Edizioni” sul danno ambientale pubblicato da Studio 3A, la società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità civili e penali, a tutela dei diritti dei cittadini, che ha contribuito in modo determinante alla realizzazione del corto. “A Marghera, pur sapendo almeno dal 1974 che il CVM era nocivo, nessuno diceva nulla. Nessuno a parte Gabriele Bortolozzo. Nel silenzio “assordante” nel quale si consumava la tra-gedia degli operai del Petrolchimico e nella semplicità della sua vita Bortolozzo, che non era un medico legale, un avvocato, un sindacalista di alto rango, né un politico, ha fatto più di chiunque altro per la salute dei suoi colleghi di lavoro e dei suoi concittadini e per l’ambiente del suo territorio. Non ha mollato neanche di fronte all’indifferenza gene-rale, neanche quando la sua prima denuncia, di metà anni Ottanta, non è stata presa in considerazione - ha sottolineato con un commosso ricordo di Bortolozzo il dottor Andrea Milanesi, Direttore Tecnico di Studio 3A, sostenendo la necessità di cambiare l’approccio giuridico sui casi di danno ambientale”

Al riguardo, un contributo importante l’ha portato Francesca Bo-scolo, che ha scritto il volume di Studio 3A “Risarcimento del danno ambientale: profi li di analisi”, edito da Cleup e fresco di stampa. Un libro che si propone di aiutare i danneggiati, ma anche gli operatori del diritto, a comprendere cosa e quando sia giusto risarcire; una guida effi cace che, oltre a una panoramica completa sulle tipologie di danno esistenti, ripercorre le tappe dell’allineamento dell’Italia alla normativa europea in materia ambientale, “fi no alla storica legge sui delitti contro l’ambiente, che rappresenta un nuovo ed effi cace mezzo di repressio-ne della criminalità ambientale” ha spiegato l’autrice, ricordando come oggi il cittadino abbia molti più strumenti di quelli di cui disponeva Bortolozzo per denunciare e far valere i propri diritti, “a cominciare da quello, fondamentale, alla salute”. Il cortometraggio dura circa 12 minuti sembrano pochi, ma per realizzarlo ci hanno lavorato ininter-rottamente per un anno quindici artisti, facendo anche gli straordinari per riuscire a ultimare il lavoro per il 2015, in occasione del ventesimo anniversario dalla scomparsa di Bortolozzo” ha sottolineato Pajer, che ha ricordato con orgoglio anche i prestigiosi riconoscimenti internazio-nali che il corto sta ottenendo, come il premio Green Film Online Award all’ultimo Festival Interfi lm di Berlino. “Volevamo arrivare al cuore di tutti” hanno aggiunto i due registi, Lucio Schiavon e Salvatore Restivo, spiegando il perché della scelta del cortometraggio animato e batten-do anche sulla componente fondamentale della musica, curata da un grande artista veneziano come Paki Zennaro.

Venezia. Un cortometraggio su Gabriele Bortolozzo

“El mostro” uNa pElliCola CHE Fa disCutErE

maria pavan

Se non l’avete ancora letto, l’ultimo libro del padovano Romo-lo Bugaro, Effetto Domino - Einaudi, è una lettura da mettere al più presto nell’elenco delle vostre prossime letture. L’auto-

re, due volte fi nalista al Campiello, nell’ultimo romanzo, dà voce a uomini abituati a esprimersi solo attraverso il denaro. Uomini che non vanno liquidati con facili paro-le: lo sa bene lui, Romolo Bugaro, che – oltre a essere uno scrittore ipnotizzato dal mondo – è un av-vocato che conosce da vicino, per lavoro, le traiettorie di ascese e fallimenti. Ritrarli con verità, nel bene e nel male di cui sono capaci, è la scommessa di questo suo ulti-mo romanzo. Perché la verità non indebolisce il giudizio etico, anzi lo rafforza proprio nella misura in cui lo complica. Quando uomini come questi si mettono in testa di conclu-dere un grande affare – ad esem-pio di costruire una città di lusso nella provincia veneta, facendola spuntare come un fungo dall’oggi al domani – niente può fermarli. O forse sí. Forse può accadere che il rifi uto di una banca produca un effetto domino senza fi ne, travol-gendo le esistenze di tutti. Grandi costruttori, piccoli imprenditori, camionisti, casalinghe, bambini ignari di ogni cosa. Perché quando la valanga comincia a rotolare non c’è salvezza per nessuno. Ma non tutto è come sembra, in una storia di uomini ossessionati dal lavoro, dal denaro e dal potere al punto da apprezzare l’abilità di chi è riuscito a fregarli. Dello stesso autore: La buona e brava gente della nazione (Baldini e Castoldi 1998, fi nalista al Premio Campiello), a cui sono seguiti, per Rizzoli, i romanzi Il venditore di libri usati di fantascienza (2000), Dalla parte del fuoco (2003) e Il labirinto delle passioni perdute (2006, fi nalista al premio Cam-piello). Per Einaudi ha pubblicato Effetto domino (2015).

autori veneti

romolo buGaro: effetto donomino

Sopra la copertina del libro, sotto l’autore Romolo Bugato

Page 35: Bassapadovana genn2016 n6

1 Cultura veneta

“Guerre Stellari. Play!”, una nuova esposizio-ne dedicata al multiforme universo di “Star Wars”, un mito assoluto che ha saputo in-

cantare almeno 3 generazioni dal 1977 a oggi e che celebra l’uscita mondiale del nuovo capitolo “The Force Awakens” (“Il risveglio della Forza”) e che ha stregato il pianeta.

Organizzata da Kornice di Andrea Brunello, la mo-stra presenta una selezione della collezione privata di Fabrizio Modina, uno dei massimi collezionisti mondiali di toys fantascientifi ci, che esporrà per la prima volta la serie completa di tutti i pezzi uffi ciali a marchio Kenner prodotti dal 1977 in poi. Più di 1.200 giocattoli, tra cui action fi gures, gadget, modellini, oltre che stampe d’epoca, per narrare la storia di una saga che ha fatto impazzire grandi e piccini, al grido di “che la forza sia con voi”, e destinato a durare ancora molto a lungo.

L’esposizione in bilico tra arte pop, scienza e fanta-scienza come omaggio a un indiscutibile esempio di mi-tologia moderna, vede protagoniste assolute le “action fi gures”, termine che descrive personaggi snodabili di al-tezza variabile intorno ai 10 cm accessoriati di armi, vei-coli in scala e diorami che furono inventati dall’azienda Kenner nel 1977 proprio per “Star Wars”, riscuotendo un successo tale da soppiantare tutte le varie tipologie di giocattoli pre-esistenti. Con gli enormi proventi giunti dalle royalties sulle vendite, George Lucas, autore e re-gista della saga originale, poté fi nanziare le successive pellicole, ottenendo la grande libertà di espressione cre-ativa, esente dalle pressioni delle Majors hollywoodiane, che ha sicuramente contribuito al successo della serie.

“Guerre Stellari. Play!” racconta attraverso un lun-go percorso cronologico l’intera vicenda della Saga, ope-

rando mediante l’utilizzo di giocattoli e modellini una meticolosa ricostruzione delle scene salienti, riportando agli occhi dei visitatori momenti indimenticabili della sto-ria del cinema. Il percorso mostra inizia con un excursus nella fase di pre-produzione del fi lm, mostrando attraver-so stampe originali i disegni dell’artista Ralph McQuarrie, incaricato di visualizzare i personaggi, la tecnologia e le location della prima pellicola datata 1977. La seconda parte è dedicata a presentare i personaggi icona: Darth Vader, Luke Skywalker, Yoda, Han Solo, la principessa Leia, Chewbacca, R2-D2 e C-3PO e, ancora, i ferventi Cavalieri Jedi e i malvagi Sith, droidi, pirati, regine e principesse giunti da una “galassia lontana, lontana”. Nella terza sezione la cronologia della Saga viene rico-struita in ordine di narrazione delle 10 produzioni ad oggi uscite sugli schermi: iniziando da “The Phantom Menace”, il cosiddetto Episodio I, per giungere sino al recente “The Force Awakens” – il settimo capitolo. La quarta sezione è dedicata all’universo esteso di “Star Wars” ovvero a quei modellini che sono stati ispirati dai fumetti, dai romanzi, dai videogames e da altri media

che hanno utilizzato forme parallele per narrare storie nelle storie, lasciando spazio per mostrare anche inter-pretazioni inconsuete dei personaggi storici, come le loro versioni in forma di peluche oltre alle armi giocattolo e le edizioni natalizie. Infi ne, l’ultima sezione è dedicata ai vintage toys più preziosi che faranno impazzire i col-lezionisti: verrà presentata l’intera produzione di “action fi gures”, veicoli ed accessori che hanno segnato la storia di “Star Wars”, oggetti estremamente rari in gran parte mai giunti in Italia. Partendo dall’“Early Bird Kit”, il cou-pon di prevendita dei giocattoli Kenner datato 1977, i modellini di “Star Wars”, “The Empire Strikes Back”, “Return of the Jedi” sono esposti per la prima volta in maniera cronologica e sequenziale, completati dalla serie antologica “The Power of the Force” e dai cartoni animati “Droids” e “Ewoks”, le linee che chiusero la produzione nel 1985.

Curiosi gli eventi collaterali alla mostra come A cena con l’impero, il 21 gennaio e il Carnevale dell’8-9 febbraio. Tutte le informazioni sul sito www.guerrestel-laritreviso.it

La Casa dei Carraresi a Treviso ospita sino ad aprile un’esposizione curiosa e particolare che porta al pubblico una collezione mai vista

Evento La mostra sulla saga che ha sedotto tre generazioni

Guerre Stellari. Play!

Poetico, intenso: un piccolo capolavoro a cui sono stati tributati lungi minuti di applausi. Ha destato unanimi consensi “El Mo-stro”, il cortometraggio di Studio Liz sulla “coraggiosa storia

di Gabriele Bortolozzo”, che è stato presentato e proiettato in ante-prima per Venezia allo Spazio Aereo di Marghera, dinanzi al pubbli-co delle grandi occasioni: almeno duecento le persone intervenute alla serata, caratterizzata anche dalla contestuale presentazione del secondo libro della collana “3A Edizioni” sul danno ambientale pubblicato da Studio 3A, la società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità civili e penali, a tutela dei diritti dei cittadini, che ha contribuito in modo determinante alla realizzazione del corto. “A Marghera, pur sapendo almeno dal 1974 che il CVM era nocivo, nessuno diceva nulla. Nessuno a parte Gabriele Bortolozzo. Nel silenzio “assordante” nel quale si consumava la tra-gedia degli operai del Petrolchimico e nella semplicità della sua vita Bortolozzo, che non era un medico legale, un avvocato, un sindacalista di alto rango, né un politico, ha fatto più di chiunque altro per la salute dei suoi colleghi di lavoro e dei suoi concittadini e per l’ambiente del suo territorio. Non ha mollato neanche di fronte all’indifferenza gene-rale, neanche quando la sua prima denuncia, di metà anni Ottanta, non è stata presa in considerazione - ha sottolineato con un commosso ricordo di Bortolozzo il dottor Andrea Milanesi, Direttore Tecnico di Studio 3A, sostenendo la necessità di cambiare l’approccio giuridico sui casi di danno ambientale”

Al riguardo, un contributo importante l’ha portato Francesca Bo-scolo, che ha scritto il volume di Studio 3A “Risarcimento del danno ambientale: profi li di analisi”, edito da Cleup e fresco di stampa. Un libro che si propone di aiutare i danneggiati, ma anche gli operatori del diritto, a comprendere cosa e quando sia giusto risarcire; una guida effi cace che, oltre a una panoramica completa sulle tipologie di danno esistenti, ripercorre le tappe dell’allineamento dell’Italia alla normativa europea in materia ambientale, “fi no alla storica legge sui delitti contro l’ambiente, che rappresenta un nuovo ed effi cace mezzo di repressio-ne della criminalità ambientale” ha spiegato l’autrice, ricordando come oggi il cittadino abbia molti più strumenti di quelli di cui disponeva Bortolozzo per denunciare e far valere i propri diritti, “a cominciare da quello, fondamentale, alla salute”. Il cortometraggio dura circa 12 minuti sembrano pochi, ma per realizzarlo ci hanno lavorato ininter-rottamente per un anno quindici artisti, facendo anche gli straordinari per riuscire a ultimare il lavoro per il 2015, in occasione del ventesimo anniversario dalla scomparsa di Bortolozzo” ha sottolineato Pajer, che ha ricordato con orgoglio anche i prestigiosi riconoscimenti internazio-nali che il corto sta ottenendo, come il premio Green Film Online Award all’ultimo Festival Interfi lm di Berlino. “Volevamo arrivare al cuore di tutti” hanno aggiunto i due registi, Lucio Schiavon e Salvatore Restivo, spiegando il perché della scelta del cortometraggio animato e batten-do anche sulla componente fondamentale della musica, curata da un grande artista veneziano come Paki Zennaro.

Venezia. Un cortometraggio su Gabriele Bortolozzo

“El mostro” uNa pElliCola CHE Fa disCutErE

maria pavan

Se non l’avete ancora letto, l’ultimo libro del padovano Romo-lo Bugaro, Effetto Domino - Einaudi, è una lettura da mettere al più presto nell’elenco delle vostre prossime letture. L’auto-

re, due volte fi nalista al Campiello, nell’ultimo romanzo, dà voce a uomini abituati a esprimersi solo attraverso il denaro. Uomini che non vanno liquidati con facili paro-le: lo sa bene lui, Romolo Bugaro, che – oltre a essere uno scrittore ipnotizzato dal mondo – è un av-vocato che conosce da vicino, per lavoro, le traiettorie di ascese e fallimenti. Ritrarli con verità, nel bene e nel male di cui sono capaci, è la scommessa di questo suo ulti-mo romanzo. Perché la verità non indebolisce il giudizio etico, anzi lo rafforza proprio nella misura in cui lo complica. Quando uomini come questi si mettono in testa di conclu-dere un grande affare – ad esem-pio di costruire una città di lusso nella provincia veneta, facendola spuntare come un fungo dall’oggi al domani – niente può fermarli. O forse sí. Forse può accadere che il rifi uto di una banca produca un effetto domino senza fi ne, travol-gendo le esistenze di tutti. Grandi costruttori, piccoli imprenditori, camionisti, casalinghe, bambini ignari di ogni cosa. Perché quando la valanga comincia a rotolare non c’è salvezza per nessuno. Ma non tutto è come sembra, in una storia di uomini ossessionati dal lavoro, dal denaro e dal potere al punto da apprezzare l’abilità di chi è riuscito a fregarli. Dello stesso autore: La buona e brava gente della nazione (Baldini e Castoldi 1998, fi nalista al Premio Campiello), a cui sono seguiti, per Rizzoli, i romanzi Il venditore di libri usati di fantascienza (2000), Dalla parte del fuoco (2003) e Il labirinto delle passioni perdute (2006, fi nalista al premio Cam-piello). Per Einaudi ha pubblicato Effetto domino (2015).

autori veneti

romolo buGaro: effetto donomino

Sopra la copertina del libro, sotto l’autore Romolo Bugato

33Turismo1 Turismo

All’ingresso dell’aeroporto di Venezia cam-peggia un grande cartellone che cattura l’attenzione per il suo messaggio forte,

diretto, quasi sfrontato: Qatar Airways, la migliore compagnia del mondo. E dai me-daglioni dello Skytrax riprodotti sotto, come le medaglie appuntate nella giacca di un genera-le, si capisce che quello ottenuto nel 2015 è il terzo premio della serie. Niente male per una compagnia aerea giovane, vanto di un paese di cui ancora molti sanno ben poco, se non fosse per le ripetute vittorie di Valentino Rossi sulla pista di Doha e per il fatto che nel 2022 il pic-colo emirato del Golfo, il cui territorio è grande poco che la metà del Veneto, e confi na solo con l’Arabia Saudita e il mare, ospiterà i mondiali di calcio. Qatar Airways,che è sponsor del miti-co Barcellona, squadra di calcio senza eguali al mondo, in realtà è un vettore che vuole recitare un ruolo da protagonista nel Nordest italiano. Anche per far conoscere il Qatar, paese dove riti ancestrali, come la caccia con il falco, convivo-no con una modernità quasi da fantascienza. Ben sintetizzata dagli avveniristici grattacieli della City di Doha, che formano uno skyline unico al mondo. In costante cambiamento, peraltro, grazie ai progetti commissionati alle migliori archistar del mondo. Bene, tutto que-sto, ovvero Doha stessa, 33 anni fa era poco più che un villaggio di pescatori.

Qatar Airways punta molto sul Nordest. Il volo quotidiano da Venezia è quello fra i cinque voli diretti assicurati dalla compagnia fra l’Italia e Doha (gli altri quattro partono da Milano e da Roma) che fa registrare i numeri più interessan-ti. A riprova dell’intensifi carsi dei rapporti eco-nomici, commerciali e turistici fra i due paesi, ma anche del ruolo strategico dell’aeroporto di Hamad International Airport, hub di un fi tto network di connessioni internazionali con ben 153 destinazioni nel mirino. Una intelligente politica dei prezzi ha reso Qatar Airways uno dei vettori più gettonati per raggiungere desti-nazioni in tutto il pianeta. La qualità dei servizi a bordo, elemento che più di altri ha fatto meri-tare alla compagnia tanti premi, e un rinnovato parco di aeromobili, sono alla base del successo commerciale del vettore.

i “paradisi” del golfo

LA CITY E LO SPETTACOLARE CONTESTO DELLA CORNICHE DI DOHA, DI NOTTE E DI GIORNO; IL VICINO DESERTO; LO STADIO DOVE NEL 2022 SI APRIRANNO I MONDIALI DI CALCIO; IL TARDO POMERIGGIO NELLA SPIAGGIA E LO STRUSCIO NEL SOUQ. SOTTO: LA BUSINESS CLASS E UN AEREO DELLA QATAR

AIRWAYS; I LEGGENDARI (E CARISSIMI) FALCHI ADDESTRATI; LA CITY DALL’ALTO, UN OGGETTO ESPOSTO AL MUSEO DI ARTE ISLAMICA E IL SOUQ WAQIF

La capitale Doha, che nel 2022 ospiteràI campionati mondiali di calciostupisce per il suo skyline di arditi grattacieli il suo ordinato Souq, l’incantevole Cornichei negozi per lo shopping di lusso e… i falchi

di renato malaman

Il piccolo emirato arabo grazie a petrolio, gas e alta fi nanza è oggi lo stato più ricco del pianeta

La compagnia di bandiera Qatar Airwaysper tre volte è stata giudicata la migliore al mondo

Cinque i voli quotidiani diretti verso l’Italia

L’escursione nel deserto è un’emozione da brivido. Il Safari Inland Sea (www.gulfadventures.com) comincia con il pit stop

dove le potenti fuoristrada devono sgonfi are gli pneumatici per migliorare l’aderenza dei mezzi. Sì, perché fra le dune il

percorso ricorda quello delle montagne russe, con salite moz-zafi ato e discese a precipizio. Brivido e suggestione creano un mix indescrivibile. Il paesaggio che si ammira lungo il percorso è impreziosito dal mare. Un mare color turchese che separa il

Qatar dall’Arabia Saudita. Al capolinea del tour, in riva al mare, ci si rifocilla in un campo tendato, con carne, pane e verdure cucinati al fuoco. E poi ci si stende un po’ ad aspettare la sera. L’escursione dura due o tre

ore, lascia un ricordo indelebile del deserto e delle sue indescrivibili e magiche suggestioni.

A rotta di collo fra le dune, che brividi!Per un”assaggio” di Doha basta un week lungo. Cinque comode

ore di volo da Venezia e si raggiunge la capitale del Qatar. La compagnia Qatar Airways è convenzionata con lo Sharq Village & Spa Doha, un re-sort di lusso che si richiama allo stile tradizionale arabo, con fi ori ad ogni angolo e petali sulle fontane, lampadari di Murano e alabastri decorati. All’esterno due piscine e una spiaggia da dove si ammira lo sky line di Doha con i suoi grattacieli. Da provare il ristorante persiano Parisa e la

Spa Six Senses per apprezzare la delicatezza dei massaggi orientali. A Doha la compagnia è convenzionata anche con il Marsa Malaz Kempinski , un concentrato di lusso raffi nato con 281 camere e 69 suites.Dirige il marketing un giovane italiano: Gianluca Forloni. Italiano pure il ristorante più frequentato

dell’hotel: l’Antica Pesa, dove lo chef Marco Calcaterra sta conquistando i qatarini con i suoi piatti mediterranei.

Sharq Village e Antica Pesa, relax e gusto

sÌ, viaGGiare

Qatar, da mille e una notte

Ma veniamo al Qatar. E’ lo stato più ricco al mondo con oltre 104.750 euro di reddito medio pro capite e un Pil in costante ascesa, legato non solo al petrolio e al gas naturale di cui il paese è fra i principali esportatori al mondo (rifornisce ogni giorno con navi cisterna anche il gasifi catore al largo del delta del Po), ma

anche alle tante attività fi nanziarie di cui l’emi-rato è diventato crocevia. Recentemente, tanto per fare un esempio, una società del Qatar, la Mayhoola, ha acquisito la Forall (detentore dei marchi Pal Zileri, Moschino e Cerruti), azienda tessile vicentina nota per le confezioni dal taglio sartoriale. Mayhoola nel 2012 aveva acquisito

anche i marchi Valentino e Missoni. Ed è solo un esempio di quanto siano ramifi cati gli interessi dell’emirato del Golfo (2.350.000 abitanti, di cui solo 1.500.000 “autoctoni”), in un conte-sto commerciale internazionale che vede questa area sempre più centrale, tanto da essere diven-tata uno degli ombelichi del mondo.

Suggestivo arrivare a Doha di notte, sorvolando l’Iraq e il Golfo Persico disseminati di pozzi petroliferi, facilmente identifi cabili per via delle fi amme che si levano dagli impianti estrattivi. Doha appare come un miraggio. E non delude le attese, come una città da mille e una notte uscita dalla lampada di Aladino. Tutto nuovo, tutto effi ciente. Larghe autostrade con segnaletica in ordine. Suv di ultima generazione che rispettano quasi sempre i limiti di velocità. Doha esprime tutta la sua bellezza lungo la Cor-niche, il lungomare che si affaccia sulla baia, costellato di costruzioni da rivista di architettura contemporanea e reso romantico dai fi lari di alte palme e dai barconi da pesca (alcuni suggesti-vamente in disarmo) adagiati sul bagnasciuga.

E’ la zona dello struscio dove le famiglie si ri-versano nel tardo pomeriggio, quando il cielo assume colori pastello. Il tradizionale abbiglia-mento arabo, bianco per gli uomini e nero per le donne, ricorda che il lusso non ha cancellato le tradizioni. Anche la zona degli affari, la West Bay, o l’isola Pearl of Qatar meritano una visi-ta per capire come vivono i qatarini. Per chi ama lo shopping va annotato questo quartiere: Por-to Arabia Boardwalk. Nella parte vecchia (per modo di dire) della città va visto il Souq Waqif, famoso per i suoi negozi di falchi. Sì, falchi vivi, addestrati per la caccia. Costano un occhio della testa. Bella l’atmosfera, seppur manca il fascino dell’antichità: tanti i locali dove poter trascor-rere una piacevole sosta. Ristorantini libanesi, iraqeni, egiziani. Imperdibile la visita al Museo di Arte Islamica, che presenta come gioielli og-getti provenienti dalle varie regioni del mondo arabo. E tutt’intorno alla città c’è il deserto, un deserto di dune bianche che scendono fi no al mare confondendosi con il suo color turchino... Da mille e una notte!

Page 36: Bassapadovana genn2016 n6

(2)

• Farmacia • Erboristeria• Omeopatia • Veterinaria• Autoanalisi del sangue

(anche INR ed emoglobina glicata)• Test intolleranze alimentari• Ampio assortimento di alimenti senza glutine• Cosmesi e profumi• Farmacia specializzata in problematiche

dermatologicheVia Principe Umberto, 2 · 35042 Este (Pd) Tel./Fax: 04292240 · [email protected]

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it

x x x

L’Editoriale

L’anno nuovo si apre con due grandi novità per la psico-logia, destinate ad avere un forte impatto sulla diffusio-ne della professione. La prima proviene da un’aula di

tribunale: il TAR del Lazio ha decretato nelle motivazioni ad una sentenza, tra le altre cose, che “il disagio psichico, an-che fuori da contesti clinici, rientra nelle competenze della professione sanitaria dello psicologo”. Questo signifi ca che è peculiarità dello psicologo prendersi cura di quei piccoli e grandi disagi della vita quotidiana che non si trattano di “patologia” ma di reazioni, emozioni, diffi coltà o desideri di vivere meglio legati anche ad eventi comuni, alla normalità della vita. Dunque lo Stato afferma ancora una volta quel nuovo paradigma di sanità, orientato non solo alla cura delle malattie ma al benessere, che l’Ordine degli Psicologi propone pubblicamente già da tempo. Nel contempo viene posto un forte accento sulla professionalità, quella garantita dalla fi gura dello psicologo – che possiede una formazione defi nita per legge ed è iscritto ad un Ordine che ne vigila l’operato – rispetto a diverse fi gure che, a vario titolo, vor-rebbero occuparsi del disagio psicologico delle persone. La seconda novità viene dalla Regione del Veneto. Sono state presentate, a fi rma del Consigliere Possamai, due proposte di legge: una sull’istituzione delle Unità Operative Comples-se di Psicologia nell’ambito della Sanità veneta e una sull’i-stituzione della fi gura dello psicologo di base territoriale. La prima comporterà un maggior peso e una maggiore fruibi-lità della psicologia nelle strutture sanitarie, la seconda una diffusione capillare degli psicologi – supportati da un fondo regionale – in luoghi molto frequentati e “quotidiani” quali gli studi dei medici di base. Entrambe le proposte di legge avranno come risultato quello di avvicinare la psicologia alle persone, renderla visibile e accessibile, e utilizzarla come mezzo per migliorare concretamente la vita quotidiana delle persone. Due novità, dunque, e nuove prospettive per una psicologia forte, diffusa e a servizio delle persone.

dott. alessandro De Carlo*

L’ANNO CHE VERRÀ DELLA PSICOLOGIA: DUE NOVITÀ, NUOVE PROSPETTIVE

*Presidente dell’ordine degli Psicologi del Veneto

Se i medici protestano contro i tagli alla sanità lo fanno per poterci curare al meglio

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• Farmacia • Erboristeria• Omeopatia • Veterinaria• Autoanalisi del sangue

(anche INR ed emoglobina glicata)• Test intolleranze alimentari• Ampio assortimento di alimenti senza glutine• Cosmesi e profumi• Farmacia specializzata in problematiche

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L’Editoriale

L’anno nuovo si apre con due grandi novità per la psico-logia, destinate ad avere un forte impatto sulla diffusio-ne della professione. La prima proviene da un’aula di

tribunale: il TAR del Lazio ha decretato nelle motivazioni ad una sentenza, tra le altre cose, che “il disagio psichico, an-che fuori da contesti clinici, rientra nelle competenze della professione sanitaria dello psicologo”. Questo signifi ca che è peculiarità dello psicologo prendersi cura di quei piccoli e grandi disagi della vita quotidiana che non si trattano di “patologia” ma di reazioni, emozioni, diffi coltà o desideri di vivere meglio legati anche ad eventi comuni, alla normalità della vita. Dunque lo Stato afferma ancora una volta quel nuovo paradigma di sanità, orientato non solo alla cura delle malattie ma al benessere, che l’Ordine degli Psicologi propone pubblicamente già da tempo. Nel contempo viene posto un forte accento sulla professionalità, quella garantita dalla fi gura dello psicologo – che possiede una formazione defi nita per legge ed è iscritto ad un Ordine che ne vigila l’operato – rispetto a diverse fi gure che, a vario titolo, vor-rebbero occuparsi del disagio psicologico delle persone. La seconda novità viene dalla Regione del Veneto. Sono state presentate, a fi rma del Consigliere Possamai, due proposte di legge: una sull’istituzione delle Unità Operative Comples-se di Psicologia nell’ambito della Sanità veneta e una sull’i-stituzione della fi gura dello psicologo di base territoriale. La prima comporterà un maggior peso e una maggiore fruibi-lità della psicologia nelle strutture sanitarie, la seconda una diffusione capillare degli psicologi – supportati da un fondo regionale – in luoghi molto frequentati e “quotidiani” quali gli studi dei medici di base. Entrambe le proposte di legge avranno come risultato quello di avvicinare la psicologia alle persone, renderla visibile e accessibile, e utilizzarla come mezzo per migliorare concretamente la vita quotidiana delle persone. Due novità, dunque, e nuove prospettive per una psicologia forte, diffusa e a servizio delle persone.

dott. alessandro De Carlo*

L’ANNO CHE VERRÀ DELLA PSICOLOGIA: DUE NOVITÀ, NUOVE PROSPETTIVE

*Presidente dell’ordine degli Psicologi del Veneto

Se i medici protestano contro i tagli alla sanità lo fanno per poterci curare al meglioTecarterapia: strategia innovativa in fisioterapia

Belle, sempre, senza correre rischi

Ho bisogno di te perchè ti amo o ti amo perchè ho bisogno di te?

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Page 38: Bassapadovana genn2016 n6

2

Siamo felici davvero se stiamo bene

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

il consiglio giusto?rivolgersi a medici esperti

vicini a casa nostra

per collaborare all’inserto la piazza salute contattare 049 8704884 - [email protected]

L’opinione

In questo periodo la nostra professione, pur nella sua indiscussa utilità sociale, è oggi accerchiata.Parliamo di abusivismo : a quando la riforma dell’Art. 348 del C.P. ferma in parlamento da ormai troppo tempo e che do-vrà prevedere un inasprimento delle pene portandole dagli attuali 6 mesi di arresto tramutabili in 516 euro

e sequestro delle attrezzature a 2 anni, 50000 euro e confi sca delle attrezzature da riutilizzare per allestire studi dentistici affi nché le persone che non hanno la possibilità economica possano essere curate in un progetto di solidarietà che vede professionisti privati scendere in campo offrendo la propria disponibilità. Parliamo della crisi economica, che da diversi anni attanaglia il nostro paese è che ha visto ridursi sempre di più il potere di acquisto delle famiglie con conseguente rinuncia alla cura della propria persona; la qualità delle cure, non può ridursi ad una mera questione economica: chi più ha meglio si cura, gli altri sono esclusi. Un vulnus sociale che non possiamo permetterci. I bizantinismi burocratici, con tutto quello che ne consegue che continuano a distrarre tempo che potremmo dedicate ai nostri pazienti oppure alla nostra formazione, non ultimo l’adeguamento dei nostri sistemi al STS. Percorsi di formazione dubbi per aggirare la programmazione, non si può prescindere da una formazione di qualità. Troppi sono stati i casi in cui la formazione è diventata terreno di speculazione sulla pelle dei giovani: università portoghesi, albanesi, rumene, bulgare, fanno tentativi, in genere tempestivamente bloccati dalla legge, di aprire succursali in Italia dove si può entrare pagando cifre elevate aggirando i test di ingresso. Nei primi giorni di dicembre ci siamo riuniti in Assemblea Nazionale CAO, dove la parola chiave è stata Responsabilità. Bisogna riaffermare a chiare lettere proprio questa etica della Responsabilità, che ha come fi ne ultimo la tutela del Diritto alla Salute, ed è declinata su diversi livelli: Comunicazione, Prevenzione, Qualità, Formazione ed Aggiornamento. Verrà istituita la Carta dei Diritti e Doveri dell’odontoiatra, che per la prima volta metterà nero su bianco i principi fondanti della professione, rilevandone le specifi cità e le peculiarità che non possono non avere un rifl esso nell’Etica e nella Deontologia. Si sta lavorando anche su un Progetto di Odontoiatria Sociale, che con uno sforzo volontaristico da parte dei professionisti coinvolti, si ripromette di svolgere un ruolo a salvaguardia della tutela della salute dei cittadini, dando risposte laddove il SSN essendo in crisi, non riesce a garantire neppure i LEA, garantendo nel contempo a tutti le cure primarie attraverso una rete libero- pro-fessionale coinvolta.Ma non dimentichiamoci del Progetto Prevenzione: quello sul Carcinoma Orale. Potenziare quindi la rete dei cosiddetti dentisti sentinella il cui compito è oltre a quello di intercettare precocemente queste patologie, anche quello di aumentare il dialogo fra tutte le fi gure che si occupano della salute del paziente. La soluzione non può essere che una sola: rafforzare l’alleanza terapeutica con i pazienti ed estenderla a tutta la società, rinsaldando il rapporto di fi ducia con i cittadini, i quali devono essere non soltanto informati, ma anche messi in condizione di comprendere, al di là di promesse illusorie o di falsi bisogni indotti da una pubblicità scorretta, come meglio preservare la loro salute, mediante una buona comunicazione.

DENTISTI, L’INSIDIA DELL’ABUSIVISMOdi Dott. Bruno noce*

*Presidente della Commissione albo odontoiatri rovigo

L’intervento

“Dio è morto e anch’io comincio a non sentirmi troppo bene” Pa-rafrasando la celebre frase di Woody Allen potremmo dire che la situazione della sanità italiana in questo momento rientra

nei confi ni delle parole del famoso regista-attore. Gli Ispettori ministeriali inviati nei giorni scorsi negli Ospedali ove si sono verifi cati i decessi di alcu-ne giovani donne durante il parto hanno evidenziato carenze strutturali e procedurali in 3 casi sui 4! E questo riguarda i casi più eclatanti e sono solo una parte della situazione attuale cui, grazie al sacrifi cio, alla professionalità e alla capacità e dei medici e del personale non medico, dagli infermieri ai tecnici, si riesce a limitare nelle dimensioni e negli effetti. Anche oggi, nonostante le recenti disavventure l’Italia è uno dei paesi del mondo in cui si muore di meno per parto. Quello che sconcerta non sono i decessi,che comunque fanno parte del nostro essere,ma le morti e le situazioni negative considerate evitabili. I continui tagli operati alle risorse destinate alla sanità dai Governi negli ultimi anni stanno mettendo a dura prova la tenuta del nostro Sistema Sanitario considerato fi no a poche anni or sono uno dei migliori del mondo. Ospedali fatiscenti in molte realtà territoriali, strumentazione e tecnologia ormai obsoleta e non rinnovata,quando non manutenuta o non riparata per carenza di fondi; blocco del turn-over del personale con enormi buchi negli organici;una burocrazia soffocante che opprime sempre più l’attività clinica e toglie spazio alle cure e al tempo da dedicare al malato; impossibilità spesso di poter eseguire procedure corrette per invasione di pressioni esterne;continue imposizioni di natura economicista di razionamento delle cure;continui e ogni giorno sempre maggiori e più onerosi tikets impositivi che stanno minando la salute di quei concittadini che non sono certo ricchi ma che non sono considerati suffi cientemente poveri e che se si devono pagare visite,accertamenti e medicine sono costretti a rinunciare a bisogni primari; un clima di caccia alle streghe che impedisce una corretta valutazione degli errori clinici che pur possono esserci;una attività clinico-diagnostica sempre più stressante vuoi per l’impegno vuoi per crescenti bisogni di salute, senza trascurare una tranquillità, indispensabile in questo lavoro,di sicurezza personale; la scarsa attenzione alla prevenzione e alla preparazione professionale unita al blocco dei contratti e delle convenzioni possono darci solo un’idea delle preoccupazioni che hanno indotto i medici a scendere in piazza a difesa di un sistema sanitario solidale e universale. L’Europa punisce l’Italia perché disattende la norma di concedere il giusto riposo dopo turni massacranti di lavoro? Invece di rispettare il numero di professionisti necessari rimpiazzando chi è andato in pensione ci si inventa il medico di guardia per 9,diconsi nove, reparti,negli Ospedali con tutte le conseguenze che si possono immaginare. Il Ministro Lorenzin che ispira simpatia e tenerezza nella sua veste di giovane neomamma, oltre a proclami,buoni propositi e invii di ispettori non sembra avere forza suffi ciente nella compagine governativa. Del resto siamo abituati in Italia al fatto che il vero Ministro della Salute non è il tito-lare di questo dicastero ma il Ministro dell’Economia e alla considerazione che si ha che la salute è una variabile dipendente dalle risorse ad essa dedicate ed è vista più come una spesa piuttosto che una risorsa. Forse qualcuno si dimentica che se la salute non è tutto,senza la salute tutto il resto è niente. Siamo ogni giorno tempestati da notizie riportate dai mass media e volutamente e distortamente dispensate di sprechi in sanità: la medicina difensiva costa 12 miliardi di euro all’ anno o no di più, 20 o forse 26! Ma se tutta la Sanità in Italia costa 110 miliardi di euro o poco più con cui si fa fronte a tutti i costi di tutti gli Ospedali pubblici e Privati convenzionati,di tutto il personale medico,veterinario,infermieristico,tecnico,amministrativo,di tutti gli ambulatori,distretti socio-sanitari,della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera, della spesa degli accertamenti dia-gnostici dai più semplici ai più complessi,della spesa sociale in alcune Regioni,compreso il Veneto! Chiunque si può render conto che sono numeri divulgati a casaccio e a pensar male come diceva un noto politico della prima Repubblica si fa peccato ma spesso ci si indovina. Il pretesto è ottimo per tentare di giustifi care tagli di prestazioni,tagli di posti letto, soppressione di reparti,tagli alla Me-dicina del Territorio e alla sua ristrutturazione,limitazione degli accertamenti (e la prevenzione?), imposizioni di risparmio sui farmaci,nuovi tikets,e via dicendo. La vera appropriatezza e quindi risparmi su eventuali sprechi si può perseguire solo attraverso un processo clinico-diagnostico e non certo attraverso tagli lineari se si vogliono dare risposte corrette ai bisogni di salute. I veri sprechi sono negli Ospedali ristrutturati e chiusi dopo pochi mesi,nelle strutture mai completate, nelle stru-mentazioni non utilizzate,nella mala gestio di una classe politica ineffi ciente quando non corrotta. Ad una appropriatezza clinica se non corrisponde una appropriatezza gestionale e amministrativa non si riuscirà mai ad ottenere un sistema virtuoso che sappia coniugare i bisogni di salute con la sostenibilità del sistema. Anche la Regione Veneto,che ha sempre potuto vantare un servizio socio-sanitario considerato fra i migliori non solo del nostro Paese, nonostante dedichi alla Sanità l’80% circa del suo bilancio, comincia a risentire dei tagli governativi lineari, pur essendo una Regione con i conti a posto. Lo strumento di un piano Socio-Sanitario della Regione Veneto approvato dalla politica e condiviso con tutti gli attori interessati, dai professionisti, agli amministratori, alle rappresentanze istituzionali locali fi no alle rappresentanze dei cittadini,ha permesso di avviare una ristrutturazione sia degli Ospedali che delle altre strutture pubbliche e private convenzionate e nello stesso tempo di avviare un profondo cambiamento nella Medicina Territoriale che dovrebbero portare ad un sistema sostenibile sempre più effi ciente, in grado di erogare cure sicure ed effi caci per i nostri concittadini. Governo centrale permettendo e cittadini disposti a sopportare, ma fi no a quando?

ANNO NUOVO SANITA’ VECCHIA:RIUSCIREMO A CONSERVARE IL NOSTRO SSN SOLIDALE E UNIVERSALISTICO?

di Francesco noce*

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di rovigo

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Consulenza scientificaotorinolaringoiatriaPoliambulatorio San FermoDott. giuliano Menaldovia S. Fermo 17/19 - 35042 Este (Pd) - tel e fax: 0429 4347info@polimabulatoriosanfermo.itwww.poliambulatoriosanfermo.it

PSiCologiaPoliambulatorio San FermoDott.ssa Daniela Mariovia S. Fermo 17/19 - 35042 Este (Pd) - tel e fax: 0429 4347info@polimabulatoriosanfermo.itwww.poliambulatoriosanfermo.it

PoDologoPoliambulatorio San FermoDott. gianluca Martinellovia S. Fermo 17/19 - 35042 Este (Pd) - tel e fax: 0429 4347info@polimabulatoriosanfermo.itwww.poliambulatoriosanfermo.it

MEDiCina EStEtiCaDr. Enzo PredebonMaster Medicina EsteticaVia Ferrari 10 - ospedaletto Euganeo (Pd)tel. 0429 90934 - cell. 338 5940563

CEntro oDontoiatriCoVitaldent Dir. San. Dott. Marco Mirijello- via alberto Cavalletto 5 35122 Padovatelefono: 049 9868694www.vitaldent.com

oFtalMologiaDott. Massimo Camellin:Via Dunant, 10 - rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected]: www.lasek.it

PSiCologiaDott.ssa Francesca Polato - via arzerdimezzo 4/a - Monselice (PD) telefono 348 3762878Mail: [email protected]

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Siamo felici davvero se stiamo bene

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L’opinione

In questo periodo la nostra professione, pur nella sua indiscussa utilità sociale, è oggi accerchiata.Parliamo di abusivismo : a quando la riforma dell’Art. 348 del C.P. ferma in parlamento da ormai troppo tempo e che do-vrà prevedere un inasprimento delle pene portandole dagli attuali 6 mesi di arresto tramutabili in 516 euro

e sequestro delle attrezzature a 2 anni, 50000 euro e confi sca delle attrezzature da riutilizzare per allestire studi dentistici affi nché le persone che non hanno la possibilità economica possano essere curate in un progetto di solidarietà che vede professionisti privati scendere in campo offrendo la propria disponibilità. Parliamo della crisi economica, che da diversi anni attanaglia il nostro paese è che ha visto ridursi sempre di più il potere di acquisto delle famiglie con conseguente rinuncia alla cura della propria persona; la qualità delle cure, non può ridursi ad una mera questione economica: chi più ha meglio si cura, gli altri sono esclusi. Un vulnus sociale che non possiamo permetterci. I bizantinismi burocratici, con tutto quello che ne consegue che continuano a distrarre tempo che potremmo dedicate ai nostri pazienti oppure alla nostra formazione, non ultimo l’adeguamento dei nostri sistemi al STS. Percorsi di formazione dubbi per aggirare la programmazione, non si può prescindere da una formazione di qualità. Troppi sono stati i casi in cui la formazione è diventata terreno di speculazione sulla pelle dei giovani: università portoghesi, albanesi, rumene, bulgare, fanno tentativi, in genere tempestivamente bloccati dalla legge, di aprire succursali in Italia dove si può entrare pagando cifre elevate aggirando i test di ingresso. Nei primi giorni di dicembre ci siamo riuniti in Assemblea Nazionale CAO, dove la parola chiave è stata Responsabilità. Bisogna riaffermare a chiare lettere proprio questa etica della Responsabilità, che ha come fi ne ultimo la tutela del Diritto alla Salute, ed è declinata su diversi livelli: Comunicazione, Prevenzione, Qualità, Formazione ed Aggiornamento. Verrà istituita la Carta dei Diritti e Doveri dell’odontoiatra, che per la prima volta metterà nero su bianco i principi fondanti della professione, rilevandone le specifi cità e le peculiarità che non possono non avere un rifl esso nell’Etica e nella Deontologia. Si sta lavorando anche su un Progetto di Odontoiatria Sociale, che con uno sforzo volontaristico da parte dei professionisti coinvolti, si ripromette di svolgere un ruolo a salvaguardia della tutela della salute dei cittadini, dando risposte laddove il SSN essendo in crisi, non riesce a garantire neppure i LEA, garantendo nel contempo a tutti le cure primarie attraverso una rete libero- pro-fessionale coinvolta.Ma non dimentichiamoci del Progetto Prevenzione: quello sul Carcinoma Orale. Potenziare quindi la rete dei cosiddetti dentisti sentinella il cui compito è oltre a quello di intercettare precocemente queste patologie, anche quello di aumentare il dialogo fra tutte le fi gure che si occupano della salute del paziente. La soluzione non può essere che una sola: rafforzare l’alleanza terapeutica con i pazienti ed estenderla a tutta la società, rinsaldando il rapporto di fi ducia con i cittadini, i quali devono essere non soltanto informati, ma anche messi in condizione di comprendere, al di là di promesse illusorie o di falsi bisogni indotti da una pubblicità scorretta, come meglio preservare la loro salute, mediante una buona comunicazione.

DENTISTI, L’INSIDIA DELL’ABUSIVISMOdi Dott. Bruno noce*

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“Dio è morto e anch’io comincio a non sentirmi troppo bene” Pa-rafrasando la celebre frase di Woody Allen potremmo dire che la situazione della sanità italiana in questo momento rientra

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Ospedali fatiscenti in molte realtà territoriali, strumentazione e tecnologia ormai obsoleta e non rinnovata,quando non manutenuta o non riparata per carenza di fondi; blocco del turn-over del personale con enormi buchi negli organici;una burocrazia soffocante che opprime sempre più l’attività clinica e toglie spazio alle cure e al tempo da dedicare al malato; impossibilità spesso di poter eseguire procedure corrette per invasione di pressioni esterne;continue imposizioni di natura economicista di razionamento delle cure;continui e ogni giorno sempre maggiori e più onerosi tikets impositivi che stanno minando la salute di quei concittadini che non sono certo ricchi ma che non sono considerati suffi cientemente poveri e che se si devono pagare visite,accertamenti e medicine sono costretti a rinunciare a bisogni primari; un clima di caccia alle streghe che impedisce una corretta valutazione degli errori clinici che pur possono esserci;una attività clinico-diagnostica sempre più stressante vuoi per l’impegno vuoi per crescenti bisogni di salute, senza trascurare una tranquillità, indispensabile in questo lavoro,di sicurezza personale; la scarsa attenzione alla prevenzione e alla preparazione professionale unita al blocco dei contratti e delle convenzioni possono darci solo un’idea delle preoccupazioni che hanno indotto i medici a scendere in piazza a difesa di un sistema sanitario solidale e universale. L’Europa punisce l’Italia perché disattende la norma di concedere il giusto riposo dopo turni massacranti di lavoro? Invece di rispettare il numero di professionisti necessari rimpiazzando chi è andato in pensione ci si inventa il medico di guardia per 9,diconsi nove, reparti,negli Ospedali con tutte le conseguenze che si possono immaginare. Il Ministro Lorenzin che ispira simpatia e tenerezza nella sua veste di giovane neomamma, oltre a proclami,buoni propositi e invii di ispettori non sembra avere forza suffi ciente nella compagine governativa. Del resto siamo abituati in Italia al fatto che il vero Ministro della Salute non è il tito-lare di questo dicastero ma il Ministro dell’Economia e alla considerazione che si ha che la salute è una variabile dipendente dalle risorse ad essa dedicate ed è vista più come una spesa piuttosto che una risorsa. Forse qualcuno si dimentica che se la salute non è tutto,senza la salute tutto il resto è niente. Siamo ogni giorno tempestati da notizie riportate dai mass media e volutamente e distortamente dispensate di sprechi in sanità: la medicina difensiva costa 12 miliardi di euro all’ anno o no di più, 20 o forse 26! Ma se tutta la Sanità in Italia costa 110 miliardi di euro o poco più con cui si fa fronte a tutti i costi di tutti gli Ospedali pubblici e Privati convenzionati,di tutto il personale medico,veterinario,infermieristico,tecnico,amministrativo,di tutti gli ambulatori,distretti socio-sanitari,della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera, della spesa degli accertamenti dia-gnostici dai più semplici ai più complessi,della spesa sociale in alcune Regioni,compreso il Veneto! Chiunque si può render conto che sono numeri divulgati a casaccio e a pensar male come diceva un noto politico della prima Repubblica si fa peccato ma spesso ci si indovina. 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diagnosi è semplice ma la cura è complessa. Devono sem-pre intervenire almeno tre specialisti. L’otorinolaringoiatra, il dentista/ortodonzista e il logopedista. Di volta in volta potranno essere coinvolti anche il foniatra, il posturologo, il neurologo, ognuno per la propria competenza.

Come la diagnosi, a maggior ragione anche il trattamento deve essere multidisciplinare: ma chi interviene per primo? Se vi è respiro orale da ingombro delle prime vie aeree (PVA), deve intervenire per primo l’otorinolaringoiatra per rimuovere gli ostacoli. Ogni trattamento logopedico va effettuato dopo la bonifi ca chirurgica. Se le PVA sono libere, logopedista e ortodonzista devono coordinarsi per un intervento combinato, tenendo presente che qualsiasi intervento meccanico, fi sso o mobi-le, è destinato a fallire senza il logopedista. Quindi l’ultima parola spetta sempre al logopedista, cui è affi dato il compito di ripristinare un adeguato equilibrio neuromuscolare della faccia, mediante esercizi di mioterapia (terapia miofunzio-nale): in sintesi, se vi sono gravi e complessi dismorfi smi facciali, prima deve intervenire l’ortodonzista; se si decide per un apparecchio ortodontico fi sso, possono intervenire contemporaneamente; se si ipotizza un apparecchio mobi-le, prima deve intervenire il logopedista.

A cura del Dott. Giuliano Menaldo Specialista in Otorinolaringoiatria e

Chirurgia Cervico-Facciale

Mio fi glio ha un comportamento oppositi-vo-provocatorio

“Non mi ascolta, non mi rispetta, non accetta le regole, si innervosisce facilmente, è permaloso e si arrabbia per un nonnulla; spesso si oppone alle richieste che gli vengono rivolte e tende a provocare. Si tratta di Disturbo Oppositi-vo-Provocatorio (DOP)?

Come riconoscerlo? “Il DOP è un disturbo del comportamento, che attiene il

modo in cui il bambino interagisce con gli altri, in particolar modo con gli adulti, ma anche con i coetanei. Il bambino DOP tende a sfi dare i genitori o gli adulti che si occupano di lui; si irrita o fa i capricci se le sue richieste non vengono assecondate; piange e si rifi uta di accettare la decisione dell’adulto; spesso incolpa gli altri per i suoi comportamenti sbagliati”.

Come facciamo a distinguere un DOP da un normale temperamento del bambino?

“Innanzitutto va ricordato che il vero disturbo oppo-sitivo-provocatorio non è molto frequente: riguarda solo il 5-10% dei bambini in età compresa tra i 6 e i 12 anni ed è più presente tra i maschi. Per parlare di DOP è neces-sario che i comportamenti sopra descritti siano presenti da sei mesi (o più) con una intensità e frequenza superiore a quanto ci si aspetta da un bambino della stessa età; inoltre, tali comportamenti devono compromettere il normale svol-gimento dell’attività quotidiana, sia in ambito familiare che scolastico e sociale”.

Quali sono le cause? “Premesso che alla base dei comportamenti che assu-

Poliambulatorio San Fermo - via S. Fermo 17/19 - 35042 Este (Pd) - tel e fax: 0429 4347 [email protected] www.poliambulatoriosanfermo.it

il Disturbo oppositivo-Provocatorio

Dott. ssa Daniela Mario

Dott.ssa Daniela Mario

miamo vi è sempre una combinazione di fattori individuali (temperamento, fattori biologici, sistemi interpretativi, ecc.) e fattori di contesto (clima familiare, stili educativi, modalità comunicative e tanto altro), da alcuni studi sembrerebbe che i bambini con disturbo oppositivo-provocatorio soffrano di una carenza nel sistema che controlla l’inibizione dei comportamenti. Tuttavia, spesso è suffi ciente che la rappre-sentazione che i bambini (o i giovani) hanno del mondo e delle cose, contrasti di continuo con la rappresentazione che ne hanno i genitori, perché si generi sfi ducia e discredito reciproco, tale da alimentare un circolo vizioso tra ciò che viene considerata “causa” e ciò che è interpretato come “effetto”.

Come aiutare genitori e fi gli-contro“È importante riconoscere ed interrompere i circoli vi-

ziosi che generano e mantengono il problema. Lo psicologo in questi casi può aiutare genitori e fi gli a cogliere i mecca-nismi che scatenano la rabbia e che provocano frustrazione da ambo le parti, sostenendoli nell’apprendimento di stili comunicativi “salvavita” per entrambi”.

E’ un disturbo del comportamento, che attiene il modo in cui il bambino interagisce con gli altri, in particolar modo con gli adulti

Piede Diabetico: prevenzione e cura

Il diabete mellito e’ una condi-zione patologica multidisciplinare caratterizzata da alterazioni me-

taboliche associata ad iperglicemia.Tra le svariate complicanze

come l’insuffi cienza renale, reti-nopatia, cardiopatie, vi e’ il piede diabetico il quale porta ad lesioni ulcerative gravi fi no anche all’osteo-mielite ed successivamente all’am-putazione delle estremità inferiori nei casi gravi.

Cosa fare?E’ bene per chi e’ diabetico sot-

toporsi almeno una visita periodica dal professionista del settore come lo e’ il podologo.

Le dieci regole d’oro per la pre-venzione del piede diabetico sono importanti in modo da sensibilizzare la popolazione su questa epidemia:

1)Informarsi sulle problematiche del piede diabe-tico;

2)Non camminare a piedi nudi in quanto dei corpi contundenti possono ferire la cute;

3)Ispezionare i piedi periodicamente per valutare per esempio la comparsa di vesciche;

4)Lavare con acqua tiepida controllando la tempe-ratura che non sia troppo calda con il gomito;

5)Asciugare bene gli spazi interdigitali mediante un asciugamano;

6) avere cura delle unghie ed idratare le pelle con creme specifi che;

7)Non utilizzare lame ed callifughi; 8)Calzature comode possibilmente in cuoio senza

cuciture; 9)Visite mediche o specialistiche in caso anche di

un dubbio;10)Affi datevi alle cure dei centri specialistici.

Dr. Gianluca Martinello - Poliambultorio San Fermo - Poliambulatorio Equipe a Rovigo via Einaudi 77 - tel 0425471488

Le dieci regole d’oro per la prevenzione del piede diabetico

La Tecarterapia (marchio registrato dalla Unibell Inter-national) è una tecnica del tutto innovativa in ambito fi sioterapicio, che ha il fi ne di attivare i processi antin-

fi ammatori e riparativi naturali di cui il nostro corpo predi-spone, in modo da ridurre o addirittura dimezzare i tempi di recupero motorio.

L’innovazione di questa tecnica è data da una sostan-ziale differenza: mentre in altre terapie l’energia viene tra-sferita al corpo dall’esterno, durante la tecarterapia viene stimolata energia direttamente dall’interno dei tessuti cor-porei, perciò ha il vantaggio di poter interessare anche strati profondi, non trattabili con trasferimenti esterni di energia per i danni alla cute causati dalle energie emesse.

Modalità di funzionamentoLa tecarterapia agisce in un raggio di radiofrequenze a

onde lunghe a 0,5 Mhz, attraverso due modalità di funzio-namento, ovvero quella capacitiva e quella resistiva: la mo-dalità di funzionamento capacitivo ha il suo campo d’azione sui tessuti e sulle strutture maggiormente idratate come mu-scoli, vasi sanguigni e linfatici; mentre la modalità resistiva agisce sui tessuti e strutture con alta densità connettivale (capsule articolari, cartilagini, legamenti, osso, tendini).

EffettiLa stimolazione dei tessuti produce già dalle prime ap-

plicazioni una sensibile diminuzione del dolore, incremente

tecarterapia: strategia innovativa in fisioterapia

Dott.ssa Daniela Mario

la circolazione sanguigna, aumenta la tensione di ossigeno nella zona trattata, genera una vasodilatazione, riduce le contratture muscolari e facilita il riassorbimento degli edemi.

IndicazioniTra gli ambiti applicativi della tecarterapia, ci sono pa-

tologie osteoarticolari acute e quelle di tipo cronico, come distorzioni, stiramenti e strappi muscolari, esiti di traumi ossei, legamentosi e tendinei, edemi, artralgie croniche ecc.. Non esistono effetti collaterali segnalati dall’utilizzo corretto dello strumento poichè si tratta di una tecnologia che sviluppa un’ energia assolutamente biocompatibile con il tessuto organico.

ControindicazioniEsistono tuttavia controindicazioni nella tecarterapia se-

gnalate, quali donne in gravidanza, portatori di pacemaker. La presenza di protesi metalliche nel paziente invece non co-stituisce una controindicazione a questo tipo di trattamento.

Dott.ssa Francesca Maggiore Specialista in fi sioterapia

Un modo per ridurre i tempi di recupero motorio

Cos’è? Si parla di deglutizione deviata nel bambino quando persiste, in età adulta (meglio, dopo la dentizio-ne), il tipo di deglutizione del bambino. Lo sviluppo umano riconosce diversi modi di deglutire: quello fetale, quello ne-onatale, quello misto e quello adulto. Quando un bambino conserva la deglutizione mista anche dopo la dentizione, può andare incontro a importanti alterazioni dello sviluppo cranico-facciale.

Cosa succede con la dentizione del bambi-no? Cambia via via la sua alimentazione, passando dal succhiare al masticare. La sua lingua non trova più spazio fra le labbra perché si è formata la barriera dentale e perciò deve trovare la sua nuova naturale collocazione nell’incavo del palato durate ogni atto deglutitorio.

A cosa è dovuta la deglutizione deviata? A molteplici cause: allattamento al seno troppo prolungato, svezzamento ‘protettivo’ fatto cibi di scarsa consistenza, uso del biberon e del succhiotto dopo la dentizione, suc-chiamento del pollice, importante ostruzione adenoidea e tonsillare (respirazione orale).

Quali sono le conseguenze? La lingua non va a occupare il palato, ma resta fra i denti, con due conse-guenze: un palato vuoto tende a stringersi, i denti superiori tendono a sporgere (over-jet) spinti dalla lingua stessa, peg-giorando ancor più la ristrettezza del palato. Di conseguen-za si verrà a creare un open bite (morso aperto) anteriore e un morso crociato mono o bilaterale (malocclusione), e gli zigomi si appiattiranno. Possono insorgere problemi di masticazione, squilibri nella postura, alterazione della fona-zione e problemi estetici.

Come si fa la diagnosi? Come si cura? La

la deglutizione atipica (o deviata)

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Dr. Enzo PredebonMaster Medicina EsteticaVia Ferrari 10 - ospedaletto Euganeo (Pd)tel. 0429 90934 cell. 338 5940563

Dr. Predebon ha visto la puntata di Re-port sulla Medicina Estetica ?

“Certo! Magari se ne parlasse più spesso. Per iniziare ricordo che la Medicina Estetica e’ di fatto una Specializ-zazione Medica che richiede uno studio di 4 anni dopo la Laurea in Medicina. Oggi molti “giocano” a fare il Medico Estetico, magari perchè hanno fatto un week end sulla tossina botulinica o sull’acido jaluronico, ed eseguono poi trattamenti sulle pazienti con risultati mediocri e qualche volta dannosi per la salute stessa. E’ quindi FONDAMENTA-LE la scelta del Professionista a cui affi dare la soluzione dei propri problemi: deve essere persona preparata, capace, dotata del giusto senso della misura e del buon gusto. Deve conoscere alla perfezione le tecniche della materia che tratta, e deve soprattutto saper consigliare e guidare le pazienti in un percorso rivolto al “prendersi cura di sè” piuttosto che a “fare qualcosa per sè”-

Il Medico Estetico con queste caratteristiche saprà, come dice mia moglie, “far sì che la paziente esprima il meglio di sè per gli anni che realmente ha”, evitando trasformazioni di pessimo gusto, se non al limite del grot-tesco.”

E quindi ..?“Voglio dare qui un consiglio preziono alle Lettrici de

La Piazza: oggi le pazienti sono attente ed informate, ed hanno particolare cura di se stesse. ma troppo spesso ca-pita che si presentino dal Medico chiedendo di eseguire degli specifi ci trattamenti, perche’ ne hanno vista la pub-blicita’ oppure l’amica gliene ha loro parlato. Molto meglio innanzitutto scegliere il buon Professionista: esprimete i vostri desideri e le vostre richieste ma siate disponibili a

farvi consigliare su un percorso e sui relativi trattamenti che esprimano pienamente il concetto del “prendersi cura di sè” . Stabilite con lui un feeling, e verifi cate passo dopo passo se il progetto che il Medico ha in testa per voi rispon-de pienamente alle vostre esigenze. La Bellezza è un’arte nella quale trionfano il senso della misura, il giusto equili-brio tra le parti, il buon gusto, l’armonia e l’eleganza. Una donna non deve farsi notare per una bocca particolarmente pronunciata, o per zigomi sporgenti a dismisura o per il fatto che ad una certa età non presenta sul viso nemme-no una ruga. Una donna deve farsi notare, e ricordare, esclusivamente per il suo fascino. In questo il bravo Medico estetico può essere un valida aiuto, con i suoi consigli, e percheè no, anche con le sue capacità.

Buon Anno a tutte le lettrici”.

Belle, sempre, senza correre rischi!Come ottenere il meglio dalla Medicina Estetica!

Il Dr. Enzo Predebon

cioè attivo e dominante.Perché può accadere questo? Ogni partner, nel mo-

mento in cui costituisce una propria famiglia, porta con sé tutto il bagaglio della propria famiglia di origine: miti, credenze, abitudini, valori morali, stili educativi, etc. La famiglia quindi condivide una nuova cultura, co-costruendo insieme le proprie regole comportamentali e di relazione, defi nendo gli stili comunicativi, le regole e i ruoli.

In parole semplici, uomo e donna contrattano, rispetto alle proprie culture di appartenenza una nuova cultura fa-miliare. Tuttavia questo non sempre succede e uno dei due partner, più forte nella relazione, afferma le proprie idee fi no al punto che diventano le regole della nuova famiglia. L’altro partner subisce quest’azione e il nuovo nucleo fami-liare si identifi ca con la cultura del soggetto dominante. A questo punto ci si domanda: perché uno dei due riesce ad affermare le proprie idee mentre l’altro partner non pone resistenza?

Erich Fromm, fi losofo, psicoanalista e sociologo di origine tedesca, nel lontano 1957 scrisse il libro ”L’ar-

te di amare”, un’opera sulle relazioni affettive. Nel mio studio, quando con i pazienti affronto problematiche relative a confl itti di coppia, a relazioni durature che ad un certo punto si trovano sull’orlo del burrone, alla rottura di tali relazioni, spesso pongo loro questa domanda che Fromm cita nel suo testo: ho bisogno di te perché ti amo o ti amo perché ho bisogno di te? Qual è la risposta corretta? Le due domande apparentemente potrebbero sembrare uguali o simili…bisogna rifl etterci un po’. La differenza c’è e sta proprio nel modo in cui ognuno di noi si pone all’interno del rapporto di coppia. Come già avevo accennato nell’edizione di dicembre, ogni individuo ha un ruolo ben preciso con cui si identifi ca all’interno di una relazione, qualsiasi essa sia, in particolare quella di coppia. Ciò signifi ca che ognuno si pone all’interno della relazione con una modalità che ha appreso nel corso del suo svilup-po e soprattutto nelle dinamiche familiari che ha vissuto, e questa modalità defi nisce le sue azioni, le sue idee e il suo comportamento quando comunica ed interagisce con il partner. Facciamo un esempio: una donna può essere sposata e, dunque, il suo ruolo dovrebbe essere quello di moglie; a volte però, ciò non succede ed essa si ritrova ad essere più una madre nei confronti di quell’uomo, o un’amica. Inoltre questa donna si relaziona con il marito in una modalità che si defi nisce “down” cioè è passiva e sottomessa nella relazione e il coniuge, invece, è “up”

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Le relazioni affettive: sistemi che si interconnettono

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Scopri le soluzioni di questa tecnica implantologica che consente di sostituire i denti persi recuperando

piu’ velocemente funzionalita’ ed esteti-ca. Tornare a sorridere con naturalezza e fi ducia è l’obiettivo di chi decide di ricorrere agli impianti dentali. L’ultima novità in questa direzione?

Il sistema detto di Carico Immedia-to grazie al quale, se le condizioni della bocca lo consentono, il paziente non perderà mai i propri denti.1 IMPIANTI PERSONALIZZATI Gli impianti personalizzati sono radi-ci artifi ciali che ci permettono di so-stituire i denti persi e che, grazie al materiale con il quale sono fabbricati, possono convivere in modo naturale con il resto dei denti e dei tessuti della bocca. Il Carico Immediato e’ una tecnica che permet-te di installare la protesi subito dopo l’inserimento degli impianti2 LA PROTESI FISSA LO STESSO GIORNO Dopo la collocazione degli impianti, il paziente riposa per tre o quattro ore e, nello stesso giorno, qualora le condizioni ossee lo permettano, viene collocata una protesi fi ssa provvisoria. Il principale vantaggio del Ca-rico Immediato va oltre la ragione estetica: per tutta la durata dell’osteointegrazione, il paziente indossa sem-pre la sua protesi fi ssa che gli permette di recuperare la qualità della vita dal punto di vista funzionale, estetico e sociale.

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Con questo sistema il paziente non perderà mai i propri denti

A partire dal terzo mese, sarà possibile collocare la protesi fi ssa defi nitiva. Grazie a questo sistema il paziente recupera la sua funzio-nalità e il suo aspetto estetico più velocemente4 PER QUASI TUTTI Questa tec-

nica è indicata in tutti i casi di mancanza di denti, dove ci siano le condizioni.

Il Cheratocono è una patologia degenerativa della cornea caratterizzata da un progressivo cedimento strutturale. La cornea, piccola cupola trasparente posta davanti all’iride,

tende a sfi ancarsi creando un astigmatismo irregolare. Nei primi stadi della malattia è ancora possibile la correzione con occhiali, ma presto il paziente deve utilizzare lenti a contatto o sottoporsi ad un intervento chirurgico. Le lenti a contatto per questi pazienti erano inizialmente rigide poi negli anni hanno subito miglioramenti di forma e materiale. Esistono anche opzioni gemellate ossia lenti morbide con un alloggio per una lente gas permeabile. A prescindere comunque dalle varie soluzioni contattologiche, esiste da ormai 15 anni un nuovo importante trattamento chiamato “Cross Linking”.

Questa procedura consiste nel ricoprire la cornea con vitamina B2 ed esporre poi la cornea stessa ad una partico-lare luce ultravioletta. La combinazione di luce e vitamina, realizza un aumento di legami “crociati” all’interno della struttura corneale. In parole povere si irrobustisce la trama collagene e si blocca (o si riduce) la tendenza al cedimento strutturale. Ovviamente l’importanza e l’effi cacia di questo trattamento è massima quando è effettuato su cheratoconi classifi cati di primo e secondo grado, in quanto, trattando-si di forme lievi, è ancora possibile una buona correzione con occhiale. Se quindi noi irrobustiamo la cornea appena questa manifesta il problema, la stabilizziamo ed evitiamo che il progredire della malattia ci porti a dover effettuare un trapianto di cornea! E’ quindi intuitivo che questa procedu-ra, quasi scevra da effetti collaterali, va effettuata quanto più precocemente possibile. In alcuni casi particolari, quali cheratoconi di vecchia data portatori di lenti a contatto, ha comunque un senso effettuare il cross linking, qualora il pa-

ziente rifi uti l’idea di un trapianto di cornea e desideri conti-nuare con le lenti. Una volta effettuata questa procedura di rinforzo, nei cheratoconi di 2° o 3° è possibile inoltre mi-gliorare la forma della cornea con un particolare trattamen-to laser detto Link Topoaberrometrico (Primo trattamento effettuato a livello mondiale da Camellin nel 2002). Con questa procedura noi possiamo “limare” l’apice del chera-tocono con un particolare laser che così facendo elimina o riduce le aberrazioni che rendono diffi cile e poco effi cace la correzione con occhiale. Non possiamo con questo tratta-mento togliere l’uso dell’occhiale, ma possiamo ridurlo in termini di pesantezza ed aumentare la capacità visiva del paziente. Il miglioramento inoltre riguarda la qualità della visione specialmente in condizioni di scarsa lumonosità! Ov-viamente non si può generalizzare il risultato, trattandosi di occhi con caratteristiche di forma molto differenti da un caso all’altro. E’ comunque importante trasferire il concetto che un cheratocono iniziale deve essere bloccato precocemente e non semplicemente corretto con lenti a contatto e che in alternativa od in complemento, dopo che è stato trattato con Cross Linking, è possibile un trattamento laser miglio-rativo per la vista. In defi nitiva queste nuove procedure, Cross linking e Link Topo-aberrometrico, permettono ad un cheratocono iniziale di allontanare od evitare la necessità di un trapianto di cornea.

nuove terapie nel Cheratocono: “Cross linking” e “link topo-aberrometrico”

Dott. Massimo Camellin:Via Dunant, 10 - rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected] web: www.lasek.it

Il Dr. Massimo Camellin

Page 41: Bassapadovana genn2016 n6

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Preparazione: in una pentola mettere l’acqua, il sale, la carota, il sedano e i porri; fare cuocere per 20 minuti circa. Quindi togliere la carota e il sedano, passare invece i porri, unire i fi occhi d’avena e far cuocere ancora per 10-15 minuti. Spegnere, condire con un fi lo d’olio e il prezzemolo tritato.

Nota

PROPOSTE PER UNA CUCINA BIOLOGICA, INTEGRALE, VEGETARIANA, IN SINTONIA CON LA NATURA

la cucina di carmen

2A tavola

QUINOA ALLE SPEZIEIngredienti: 250 g di quinoa - 1 cipolla - 2 spicchi d’aglio - 2 C d’olio - 1 bustina di zafferano - 1 pizzico di curry - 1 pizzico di peperoncino - 1 c di erba cipollina - 1 c di maggiorana - 1 c di menta - sale q.b.

Preparazione: lavare e mettere a cuocere la quinoa con l’acqua (2 volte il suo volume) per 15-20 minuti. Tritare l’aglio e la cipolla sottilissimi e farli appassire. In una ciotolina mettere l’olio, le spezie e le erbe aromatiche (fresche o secche) e lasciare macerare. Quando la quinoa è pronta condirla con la cipolla e l’aglio, le erbe aromatiche e unire il prezzemolo tritato.

PERE AL FORNOIngredienti per la pasta: 2 grosse pere - 15 g di zucchero - 8 amaretti - un pizzico di cannella - la scorza di 1/2 limone - 5 C di marmellata di fragole - olio.

Preparazione: lavare le pere, dividerle a metà e togliere i semi. Disporle in una tortiera ben unta, spolverizzare con lo zucchero di canna e farle cuocere in forno a 180° fi nchè saranno tenere, ma non troppo cotte. Nel frattempo unire in una ciotola gli amaretti con la cannella e la marmellata. Togliere le pere dal forno, disporle sul piatto da portata, riempirle con il composto di amaretti e servirle tiepide o fredde.

Carmen Bellin, Educatore

Alimentare dell’Associazione

Culturale La Biolca di Padova:

tiene corsi e conferenze

su alimentazione e cucina, collabora al mensile

Biolcalenda, ha pubblicato “Metti una sera a cena” libro di

ricette e consigli utili per una cucina in armonia con i ritmi

della natura.

Carmen Bellin

BIOLCA: WEB: WWW.LABIOLCA.IT – MAIL: [email protected] – TEL. 049 9101155

40 A tavola

Page 43: Bassapadovana genn2016 n6

La quantità degli ingredienti si riferisce a un menù tipo per 4 persone. Abbreviazioni usate: C = cucchiaio, c = cucchiaino, g = grammo, kg = chilogrammo, L = litro, dl = decilitro, olio (quando non è specifi cato altro) = olio extra vergine di oliva, q.b.= quanto basta.

CREMA AI FIOCCHI D’AVENAIngredienti: 1 L d’acqua - 1 gambo di sedano - 1 carota - 4 porri - olio - 4 C di fi occhi d’avena piccoli - un pizzico di prezzemolo.

Preparazione: in una pentola mettere l’acqua, il sale, la carota, il sedano e i porri; fare cuocere per 20 minuti circa. Quindi togliere la carota e il sedano, passare invece i porri, unire i fi occhi d’avena e far cuocere ancora per 10-15 minuti. Spegnere, condire con un fi lo d’olio e il prezzemolo tritato.

Nota

PROPOSTE PER UNA CUCINA BIOLOGICA, INTEGRALE, VEGETARIANA, IN SINTONIA CON LA NATURA

la cucina di carmen

2A tavola

QUINOA ALLE SPEZIEIngredienti: 250 g di quinoa - 1 cipolla - 2 spicchi d’aglio - 2 C d’olio - 1 bustina di zafferano - 1 pizzico di curry - 1 pizzico di peperoncino - 1 c di erba cipollina - 1 c di maggiorana - 1 c di menta - sale q.b.

Preparazione: lavare e mettere a cuocere la quinoa con l’acqua (2 volte il suo volume) per 15-20 minuti. Tritare l’aglio e la cipolla sottilissimi e farli appassire. In una ciotolina mettere l’olio, le spezie e le erbe aromatiche (fresche o secche) e lasciare macerare. Quando la quinoa è pronta condirla con la cipolla e l’aglio, le erbe aromatiche e unire il prezzemolo tritato.

PERE AL FORNOIngredienti per la pasta: 2 grosse pere - 15 g di zucchero - 8 amaretti - un pizzico di cannella - la scorza di 1/2 limone - 5 C di marmellata di fragole - olio.

Preparazione: lavare le pere, dividerle a metà e togliere i semi. Disporle in una tortiera ben unta, spolverizzare con lo zucchero di canna e farle cuocere in forno a 180° fi nchè saranno tenere, ma non troppo cotte. Nel frattempo unire in una ciotola gli amaretti con la cannella e la marmellata. Togliere le pere dal forno, disporle sul piatto da portata, riempirle con il composto di amaretti e servirle tiepide o fredde.

Carmen Bellin, Educatore

Alimentare dell’Associazione

Culturale La Biolca di Padova:

tiene corsi e conferenze

su alimentazione e cucina, collabora al mensile

Biolcalenda, ha pubblicato “Metti una sera a cena” libro di

ricette e consigli utili per una cucina in armonia con i ritmi

della natura.

Carmen Bellin

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via Lisbona, 10 · 35127 Padova · tel. 049 8704884 · [email protected]

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S. ValentinoMonselice

13 - 14 febbraio 2016

Vieni a festeggiare il tuo S. Valentino a Monselice, scopri il mercatino, i sapori e il fascino della via del Santuario,

ai piedi della storica e suggestiva Rocca.

a

Nel cuore della storia, nel cuore

degli innamorati.Programma

TUTTO IL FINE SETTIMANA- "La Piazza del Cuore": Mercatino di Golosità e Artigianato Creativo in Piazza Mazzini- NEGOZI APERTI CON VETRINE A TEMA- Menù a tema o prezzo speciale nei ristoranti o agriturismo aderenti- Infopoint: proposte menù ristoranti, ...e altre iniziative locali- Apertura e visita al Castello con biglietto speciale per le coppie- - Animazioni per bambini: Pista di Pattinaggio sul ghiaccio, Gonfiabili e Trenino attivi per tutto il fine settimana

DOMENICA 14 FEBBRAIOOre 10.00 Inaugurazione del restauro dell'Affresco di San Francesco (complesso monumentale di S. Paolo)- Pellegrinaggio lungo la Via delle Sette Chiese fino alla chiesa di san Giorgio per il rito della benedizione e consegna delle “chiavi d'oro”. - 13 e 14 febbraio - Romantiche escursioni in battello dalle ore 14 alle ore 17.00 a cura dell'Associazione Remiera Euganea.

- - Iniziativa "La foto del Cuore" Fai un "selfie" romantico di coppia lungo la Via del Santuario e postalo su https://www.facebook.com/monseliceturismo (entro le ore 12 di domenica 14 febbraio) Partirà l’iniziativa "La foto del cuore": si vota semplicemente cliccando "Mi piace" sulla foto preferita. Le prime 14 foto classificate vinceranno viaggi, cene, soggiorni in centro benessere. Le premiazioni avranno luogo domenica 14 febbraio alle ore 17.00

in collaborazione con:

CITTA’ DI MONSELICEAssessorato Cultura - Turismo

Attivittà produttivemedia partner:

42 Oroscopo1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10RIFLETTETE A LUNGO

PRIMA DI INTERVENIRE, SIETE TROPPO NERVOSI E RE-

AGIRE D’IMPULSO POTREBBE DAN-NEGGIARE LA COPPIA O IL LAVORO

SCORPIONEDAL 23/10

AL 22/11LE STELLE SONO TUTTE A VOSTRO

FAVORE E POTRETE REALIZZARE QUANTO DE-

SIDERATE. SIATE ATTENTI A COGLIERE LE OCCASIONI GIUSTE

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12POTRESTE SENTIRVI

BLOCCATO DA PAURE A P PA R E N T E M E N T E IMMOTIVATE: USATE

PRUDENZA E INTELLIGENZA E EVITERETE LE INSIDIE

CAPRICORNODAL 22/12

AL 20/01LE STELLE HANNO IN SERBO

UN DONO SPECIALE PER VOI CHE QUESTO MESE SIETE DAVVERO RILASSATI E FELICI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02PENSATE POSITIVO

NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ CHE IN-CONTRETERE NEI

DIVERSI AMBITI. IL DIALOGO E L’INCONTRO SONO BUONE SOLUZIONI

PESCI DAL 20/02 AL 20/03PRENDETE I PROBLEMI DI

PETTO CON GRINTA E TENACIA, NE AVRETE LA FORZA E RIUSCI-RETE ANCHE DOVE NON CREDETE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04PARECCHIE SOD-DISFAZIONI IN AR-

RIVO MA IN AMORE ATTENTI A STERILI BATTIBECCHI: NON SERVONO CHE A ROVINARE L’ARMONIA

TORO DAL 21/04

AL 20/05SE NE SENTITE

IL BISOGNO QUESTO È IL MO-MENTO GIUSTO PER CAMBIARE LE REGOLE DELLA VOSTRA ES-ISTENZA, AVETE L’ENERGIA CHE SERVE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06VI ATTENDE UN

PERIODO CARATTERIZZATO DA ALTI E BASSI E DA FREQUENTI CAMBI D’UMORE. NON TEMETE I CAMBIAMENTI

CANCRODAL 22/06

AL 22/07NONOSTANTE LA FATICA

CHE VI ATTENDE GODRETE DI MOLTE SODDISFAIONI E IN AMORE AVRETE LA CAPACITÀ DI CAPIRE CHI AVETE DI FRONTE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08IL CONSIGLIO DEL MESE È DI TENERE

SOTTO CONTROLLO LA VOSTRA VENA POLEMICA. SE LO FARETE AVRETE UN MESE OT-TIMO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09E’ IL MOMENTO BU-

ONO PER ALLARGARE IL GIRO DELLE VOSTRE AMICIZIE. FATE UN VIAGGIO E CON CHI AMATE CHIARITE TUTTO

OroscopoGENNAIO PORTA IL GELO E RIPULISE L’ARIA. I CIELI NOTTURNO SONO STELLATI NEL SEGNO DEL RINNOVAMENTO E DELLE NOVITÀ PER TUTTI

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