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ac fasv Scuola Alpina, 15 dicembre 2013 1 La Scuola Alpina della Fondazione alpina per le scienze della vita della Valle di Blenio: il centro di competenza e di coordinazione nell’ambito della formazione scolastica fuori sede e dei corsi per adulti nel settore delle life science. Ario Conti Introduzione Pagina 2 1. Tra scuola fuori sede e studio dell’ambiente negli Istituti scolastici del Cantone Ticino. 3 2. La rivoluzione degli anni ’80: l’ambiente come fulcro dell’organiz- zazione pedagogica dell’attività negli Istituti scolastici del Cantone Ticino. 3 3 La Scuola Alpina della Fondazione alpina per le scienze della vita di Blenio: il Centro di competenza del Cantone Ticino. 6 3.1. 2005-2013: bilancio di otto anni di attività della Scuola Alpina. 8 3.2. 2014-2018: prospettive di sviluppo della Scuola Alpina quale Centro di competenza e di coordinamento delle attività legate alla forma- zione scolastica, professionale e culturale in genere nell’ambito della formazione fuori sede. 13 Conclusione 15 SCEF 023 SCEF 023

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ac fasv Scuola Alpina, 15 dicembre 2013 1

La Scuola Alpina della Fondazione alpina per le scienze della vita della Valle di Blenio: il centro di competenza e di coordinazione

nell’ambito della formazione scolastica fuori sede e dei corsi per adulti nel settore delle life science.

Ario Conti

Introduzione

Pagina

2

1. Tra scuola fuori sede e studio dell’ambiente negli Istituti scolastici del Cantone Ticino.

3

2. La rivoluzione degli anni ’80: l’ambiente come fulcro dell’organiz-zazione pedagogica dell’attività negli Istituti scolastici del Cantone Ticino.

3

3 La Scuola Alpina della Fondazione alpina per le scienze della vita di Blenio: il Centro di competenza del Cantone Ticino.

6

3.1. 2005-2013: bilancio di otto anni di attività della Scuola Alpina.

8

3.2. 2014-2018: prospettive di sviluppo della Scuola Alpina quale Centro di competenza e di coordinamento delle attività legate alla forma-zione scolastica, professionale e culturale in genere nell’ambito della formazione fuori sede.

13

Conclusione

15

SCEF 023SCEF 023

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Introduzione. Fino agli inizi del 2005 non esisteva nel Cantone Ticino, fatta eccezione per il Centro di Biologia Alpina - CBA - di Piora, un centro di competenza nel settore delle life science destinato alla formazione scolastica fuori sede ed alla formazione continua per adulti disponibile tutto l’anno, con facilità di accesso e di pernottamento a costi contenuti. Con la creazione della Scuola alpina della Valle di Blenio inaugurata nel 2007 è stata quindi colmata una lacuna a livello di offerta formativa sia in ambito scolastico che professionale. La stretta collaborazione con l’Ufficio cantonale di Gioventù e Sport di Bellinzona ha permesso di garantire un’offerta logistica di primo piano a scolaresche, famiglie e gruppi di persone che seguono i corsi offerti dai due enti. Corsi che si distinguono per lezioni teoriche e pratiche impartite nel settore delle scienze quali la biologia di cui fanno parte le scienze naturali, la zoologia, la botanica, la medicina che coinvolgono anche l’ecologia e parecchie altre discipline affini. Oltre alle scienze cosiddette “esatte” presso il centro ci si occupa anche di scienze umane attraverso una stretta collaborazione con la Federazione bandistica ticinese - febati - ci si occupa anche dell’insegnamento della musica, oppure, con l’intervento di persone autorevoli e esperte in materia, s’insiste sulla storia e la geografia alpina. Il direttore della Fondazione alpina per le scienze della vita - fasv - , libero docente presso la facoltà di biologia e medicina dell’Università di Losanna, la responsabile per gli aspetti pedagogici e didattici della Scuola Alpina, titolata con l’attestato federale FSEA quale formatrice per adulti, con le sue collaboratrici e i suoi collaboratori, il direttore dell’Ufficio cantonale Gioventù e Sport con i collaboratori specializzati nelle discipline sportive e tutto lo staff del servizio della logistica del Campus scienza, musica e sport di Olivone, nel corso dell’ultimo decennio hanno lavorato con impegno e trasparenza per garantire una crescita costante del centro di competenza della Valle di Blenio. Centro di competenza che s’indirizza prevalentemente al settore pubblico essendo che la formazione deve essere un bene al quale tutti i cittadini devono poter accedere non disdegnando comunque anche di offrire i propri servizi anche al settore privato. In questo suo ruolo, con il sostegno del Cantone Ticino e del Comune di Blenio che ne hanno sostenuto e seguito l’evoluzione sin dalla sua nascita, con l’intervento in tempi recenti anche dei Comuni di Acquarossa e Serravalle, la Scuola alpina è oggi il Centro di coordinazione presente sul territorio al quale non si può non far riferimento. Un invito va quindi a tutte le strutture e/o organizzazioni che in diverse forme vorrebbero essere attive nella formazione a contattare la direzione della Scuola Alpina al fine di meglio accrescere le proprie competenze e lavorare tutti assieme per il bene di una regione alpina che ha bisogno oggi più che mai di agire unita per garantirsi una crescita culturale, economica e sociale. Oltre 4'000 partecipanti all’anno ripartiti far Scuola Alpina e Gioventù e sport, 30 sedi di Scuola elementare, 10 sedi di Scuole medie cantonali, 6 sedi di Suole medie superiori, Corsi per adulti e famiglie, 45 settimane di occupazione e una certificazione EDUQUA che garantisce la qualità della formazione continua nelle Scienze della vita, forensi e ambientali ottenuta sin dal 2005.

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1. Tra scuola fuori sede e studio dell’ambiente negli Istituti scolastici del Cantone Ticino.

Nel nostro Cantone il periodo di scuola fuori sede per le sezioni di scuola elementare – per lo più del II ciclo – nasce nei primi anni ’70 contribuendo a modificare sostanzialmente il modo di fare scuola, intendendo qui l’accezione francofona dell’espressione faire la classe, il cui significato ha ricadute plurime sul piano della gestione del gruppo, sulle scelte pedagogiche (organizzazione del lavoro scolastico, relazione tra sapere, saper fare e saper essere, …) e sulle conseguenti scelte didattiche. Il quadro teorico di riferimento è quello tracciato dai vari John Dewey, Maria Montessori, Célestine Freinet, Adolphe Ferrière e molti altri; per restare al nostro Cantone ed alla Scuola magistrale dell’epoca, oggi Dipartimento formazione e apprendimento - DFA - della SUPSI, è certo che un testo come Teoria dello studio dell’ambiente – Riflessioni sulla pedagogia contemporanea ( Arnould Clausse, Philosophie de l’étude du milieu, 1961,Ed. Scarabée, Paris) ha rappresentato per molti giovani maestri dell’epoca un punto di riferimento sicuro e generatore di molteplici esperienze dalla straordinaria valenza educogenica. Il testo dell’autore Clausse – adottato, se così si può dire, da alcuni docenti di pedagogia di quegli anni rappresenta una sorta di compendio critico di numerose esperienze pratiche e di svariate riflessioni teoriche condotte ai quattro angoli del mondo occidentale dalla fine dell’800 fino agli anni ’60 del secolo scorso. E’ altrettanto vero che per diversi decenni a partire dagli anni ’60 i tentativi di applicazione seria e rigorosa di quel nuovo modo di porsi degli insegnanti non furono molto diffusi. Come spesso succede, anche in quel caso tra il dire ed il fare c’era di mezzo il mare, anche perché il tentativo di inoltrarsi sui sentieri della cosiddetta pedagogia attiva significava immergersi in un’atmosfera ansiogena, inimicarsi facilmente l’autorità scolastica del tempo, gestire con fatica genitori che non riuscivano a capire ed a riconoscersi in questa nuova scuola. Per quanto concerne il nostro Cantone, si può certo dire che lo studio dell’ambiente, nell’accezione più profondamente pedagogica del termine, ha avuto il suo periodo di massimo splendore nella prima metà del ‘900, con la docente Maria Boschetti Alberti ma anche con tante altre esperienze soprattutto nel contesto dell’allora Scuola Maggiore. 2. La rivoluzione degli anni ’80: l’ambiente come fulcro dell’organizzazione

pedagogica dell’attività. E’ negli anni ’80 che nasce e si sviluppa quel grande cantiere denominato Riforma dei programmi di scuola elementare, un intervento a tutto campo che porterà all’adozione dei Programmi per la scuola elementare approvati il 22 maggio 1984 dal Consiglio di Stato, in sostituzione dei precedenti che risalivano al 1959. Si legge nel Programma ad uso delle classi sperimentali (documento pubblicato nel 1981):

L’ambiente non è solo la realtà oggettiva, spaziale o fisica, ma l’insieme dei significati che l’esperienza compiuta dal bambino assume per lui. L’ambiente non si limita quindi al solo aspetto naturalistico, all’apetto economico-sociale oppure ai loro rapporti reciproci, ma supera gli aspetti “oggettivi” (separati od isolati in discipline oppure allargati a settori più ampi) e si definisce come l’insieme di impressioni, sentimenti, percezioni, concezioni, ipotesi, conoscenze soggettive o parzialmente oggettive della realtà elaborate dal fanciullo.

Sul piano puramente operativo, il concetto fatto proprio dalla Scuola Alpina della Fondazione alpina per le scienze della vita di Blenio nel 2006 è rappresentato dalla Figura 1.

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Figura 1

La definizione di studio dell’ambiente può essere molto ampia soprattutto se si parte dalla definizione di cultura data dall’antropologo inglese Sir Edward Burnett Tylor (1832-1917) nel 1871:

La cultura, o civiltà [….] è quel complesso insieme, quella totalità che comprende la conoscenza, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall’uomo in quanto membro di una società.

Il ruolo dello studio dell’ambiente, nella sua applicazione soprattutto nella scuola elementare rappresentando quest’ultima la base di tutto il sistema scolastico a partire dalla quale si sviluppano la Scuola media, la Scuola media superiore, le Scuole professionali, … fino ai Corsi per adulti, dovrebbe poggiare su tre assi portanti: a) Creare i necessari contesti conoscitivi. Può sembrare una banalità, ma è difficile avere qualcosa da

raccontare se si conosce poco; b) Dare un senso al proprio essere a scuola: un’interpretazione rigida dei programmi porta facilmente alla

frammentazione dell’attività quotidiana in mille schegge di cui il bambino, per rimanere alla scuola elementare, non riesce a leggerne il senso. Da qui il passaggio alla noia e alla ripetitività è presto fatto;

c) Costituire l’elemento caratteristico che lega le diverse discipline: la cosiddetta interdisciplinarietà che è il punto forte della Scuola alpina.

L’ambiente per la Scuola Alpina quale piattaforma di conoscenze.

                                     Leggere  –  Scrivere

                                         Ascoltare  –  Parlare  

                 Calcolare  –  Risolvere-­‐  Prevedere

                         Rappresentare  -­‐  Classificare

Dimensione

storico-­‐geografica  umanistica

Dimensione

scientifica

AMBIENTE

 

 

SAPERE

SAPER

FARE

ac    at    fasv  11/01/06

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Il concetto di Settimana di scuola montana nasce quindi nel Cantone Ticino nei primi anni del 1970, in parte per volere di qualche Comune più fortunato e in parte per volontà di un qualche Insegnante (il Maestro) più o meno giovane e inebriato. Quest’idea, in mancanza di esperienza pratica, si diffuse in qualcosa di non ben definito, poco produttivo ed a volte dannoso. Dagli anni ’80 la Scuola montana si diffonde a macchia d’olio, diventa un’attività à la carte: molti Comuni acquistano stabili qua e là, proprietari che non sapevano più che farsene dei loro fardelli - anche perché le colonie estive erano entrate in crisi – intuiscono l’affare e procedono i riattamenti: c’è addirittura chi costruisce ex-novo. Le conseguenze non si fanno attendere con un aumento dei costi d’affitto e d’esercizio in generale. Si sviluppano corsi di sci e settimane più o meno verdi, finché il Cantone non decide di regolare la materia e di istituzionalizzare e regolamentare i periodi di scuola fuori sede. Alla faccia della sobrietà e del senso delle proporzioni il Regolamento della Legge sulla scuola dell’infanzia e sulla scuola elementare del 3 luglio 1996 contempla addirittura un intero capitolo - il secondo – alla scuola fuori sede, che attraverso ben 11 articoli sancisce, impone, stabilisce e teorizza. La lettura del capitolo è di un certo interesse poiché consente di capire come mai una pratica nata con i più nobili ideali si sia spesso trasformata in un soggiorno “altrove”, né più né meno che una sorta di rimpatriata fra amici. Non è il caso di entrare nei dettagli di detta pubblicazione: la parte che ha permesso alla Scuola Alpina di porre le sue basi come centro di competenza per le scuole fuori sede fa riferimento all’art.61, articolo che va al nocciolo pedagogico del problema nella ricerca di una giustificazione che possa garantire il rispetto delle finalità della scuola fissate dalla legge.

L’art.61 dice:

I periodi di scuola fuori sede hanno i seguenti obiettivi: a) favorire il processo di socializzazione degli allievi; b) favorire la conoscenza tra allievi e tra allievi e docenti; c) applicare concretamente le norme educative che regolano la vita quotidiana e comunitaria; d) conoscere un ambiente particolare, studiandone le caratteristiche geografiche, storiche,

naturalistiche, nonché la realizzazione dell’uomo; e) incrementare nel contempo la pratica sportiva, attingendo a particolari risorse ambientali.

Quanto all’unico obiettivo legato agli obiettivi specifici di un determinato periodo si osserva un evoluzione dagli anni ’80 alla fine degli anni ’90 che si riassume in tre momenti. Nel 1981 il programma ad uso delle classi sperimentali specificava che “ l’ambiente non è solo la realtà oggettiva, spaziale o fisica, ma l’insieme dei significati che l’esperienza compiuta dal bambino assume per lui. L’ambiente non si limita quindi al solo aspetto naturalistico, all’aspetto economico-sociale oppure ai loro rapporti reciproci, ma supera gli aspetti “oggettivi” (separati od isolati in discipline oppure allargati a settori più ampi) e si definisce come l’insieme di impressioni, sentimenti, percezioni, concezioni, ipotesi, conoscenze soggettive o parzialmente oggettive della realtà elaborata dal fanciullo “. Alcuni anni dopo, nel 1984 i programmi di scuola elementare, nel merito degli obiettivi della scuola fuori sede, recitavano che “ l’attività didattica dovrebbe riferirsi quanto più possibile all’ambiente, consentendo così agli allievi di avvertire l’utilità e la concretezza di quanto apprendono. L’ambiente a cui si è pensato elaborando il curriculo elementare non va ridotto al luogo in cui gli allievi abitano e la scuola ha sede. Esso è innanzitutto ambiente culturale e umano, fatto di linguaggi, valori, tradizioni, norme, realizzazioni tecniche: l’esperienza che l’allievo ne ha fatto nel corso della vita gli ha fornito i primi elementi di cultura.” Alcuni anni dopo, nel 1996 l’obiettivo della scuola fuori sede deve permettere all’allievo di “ conoscere un ambiente particolare, studiandone le caratteristiche geografiche, storiche, naturalistiche nonché le realizzazioni dell’uomo”. E’ partendo da queste considerazioni, da una serie d’incontri avuti con i responsabili dei diversi ordini di scuola, dalla Scuola elementare alla Scuola media, dalla Scuola media superiore alle Scuole professionali, che chi scrive s’è impegnato, dal 1996-97, per sviluppare un nuovo concetto di Scuola fuori sede.

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Infatti, una delle problematiche sollevate dagli interlocutori di allora era che l’istituzionalizzazione della scuola fuori sede che riguardava la gran maggioranza delle scuole che organizzavano la “scuola montana” secondo il vecchio concetto aveva fatto lievitare notevolmente i costi. La causa maggiore di questi aumenti era legata alla necessità per la scuola ed i docenti di andare alla ricerca di personale supplementare ad-hoc quali aiuto-maestri, monitori specializzati, accompagnatori, personale di cucina, e via dicendo. Vi era poi il problema legato a quei genitori che con il loro agire mettevano la scuola in difficoltà condizionando i docenti nella scelta del calendario della settimana della Scuola fuori sede: per loro la settimana doveva essere organizzata in funzione delle proprie vacanze. Iniziarono anche a emergere problemi di natura socio - economica dove genitori delle classi meno abbienti non erano in grado di contribuire ai costi richiesti per garantire ai loro figli tali soggiorni di studio. 3. La Scuola Alpina della fondazione alpina per le scienze della vIta di Blenio: il

Centro di competenza del Cantone Ticino. Con la Risoluzione del Consiglio di Stato del Cantone Ticino del 28 giugno 2005 che prevedeva la creazione a Olivone (oggi Comune di Blenio) la costituzione di un centro di competenza per le attività di aggiornamento, perfezionamento e riqualificazione professionale nel campo della fitofarmacologia e l’introduzione di nuove tecnologie nel campo dei servizi di analisi tossicologiche, lo stesso giorno venne costituita a Lugano la Fondazione alpina per le scienze della vita di Blenio.

Fra gli scopi della fondazione figurano il sostegno, la coordinazione, la promozione della formazione e la ricerca nell’ambito delle scienze della vita, con particolare attenzione allo studio ed alla conoscenza delle piante medicinali ed aromatiche, delle molecole e/o dei principi attivi in esse contenute e delle loro applicazioni terapeutiche in ambito medico e veterinario. Su questa base, seppur con alcune modifiche intervenute a livello di contenuto nel corso degli anni, la Fondazione alpina per le scienze della vita attraverso la Scuola Alpina si configura, sin dal 2007, come un’opportunità di recupero creativo e moderno di teorie pedagogiche che rappresentano una ricca fonte di ispirazione per gli istituti ed i loro insegnanti.

Sin dall’apertura della nuova aula didattica della Scuola alpina avvenuta appunto nel 2007 e la riorganizzazione del centro logistico Gioventù e Sport avvenuta in maniera graduale dal 2006, la Scuola Alpina organizza e coordina, quale Centro di competenza cantonale, dei periodi di scuola fuori sede che si avvalgono di:

a) un complesso di conoscenze nell’ambito delle scienze della vita che permettono uno sviluppo organico ed armonico di itinerari pedagogico-didattici di sicuro fascino;

b) di un gruppo di specialisti nei diversi settori delle scienze della vita disponibili quali consulenti ma anche come collaboratori didattici;

c) di laboratori, contatti, aree naturali, biblioteche, centri di documentazione , … a disposizione delle scuole e dei loro insegnanti.

Per capitalizzare meglio quanto proposto dalla Scuola Alpina rendendola coerente con lo spirito che ha animato negli anni ’80—’90 la progettazione dei nuovi programmi di scuola elementare e di riflesso di altri ordini di scuola, le diverse sedi di scuola, rispettivamente i docenti, inseriscono il periodo fuori sede a Olivone in ben precisi progetti pedagogici che hanno il pregio di rafforzare la valenza educativa della trasferta presso la Scuola Alpina. Tutto questo permette di recuperare gli obiettivi di natura socio – affettiva che il citato regolamento mette in primo piano: favorire il processo di socializzazione degli allievi, la conoscenza tra allievi e docenti, l’applicazione concreta di norme educative che regolano la vita quotidiana e comunitaria.

Per esemplificare allego due schede (Figura 2 e Figura 3) concepite da chi scrive nel 2006 e che esemplificano in maniera ottimale i possibili percorsi di studio dell’ambiente che si prestano sia alla costruzione di rigidi itinerari didattici, sia a modifiche e variazioni a seconda della capacità e degli interessi degli insegnanti titolari. Come si nota anche solo attraverso una lettura trasversale dei due schemi, quanto proposto contempla una serie di contenitori di senso che sono compiuti e, nel contempo, ricchi, variegati e transdisciplinari, mostrando, in maniera pragmatica, delle complessità che sul piano motivazionale non possono lasciare indifferenti. Solo un Centro di competenza oggi molto qualificato e riconosciuto come la Scuola Alpina può garantire un tale sviluppo. Partendo dal momento forte della settimana di scuola fuori sede, è possibile pianificare delle attività che si sviluppano durante l’intero anno scolastico e che offrono la possibilità di affrontare dei percorsi sensati, armonici ricchi di spunti sul piano disciplinare e su quello metodologico.

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Su queste travi di senso si possono appoggiare l’insegnamento di alcune altre competenze specifiche come ad esempio la lingua e la matematica.

Figura 2

Figura 3

Trasporto TAGLIO PIANTA

RAMI TRONCO

- Ing.forestale

- Selvicoltore

- Commerciante di legname

- Tempo biologico

- Stagione

- Cicli biologici (lunare,…)

STRADE FORESTALI

VISITA E STUDIO DEL BOSCO QUALE ENTITÀ

VIVENTE

Elicottero -- via aerea Trattori -- bosco - strade forestali Autocarri -- strade forestali,regionali,cant.,naz.,…. Treno -- trasporto su rotaia Nave -- via acqua

I MEZZI DI TRASPORTO E DI COMUNICAZIONE

SEGHERIA ALTRE OPERE

RIPARI VALANGARI - Protezione del bosco - Protezione dei villaggi ……

……………………………..

SCARTI TRUCCIOLATO ……………

SEGATURA …………..

CELLULOSA Fabbricazione della carta ……………

…………..

LEGNA d�OPERA

COSTRUZIONI Case (Serramenti, tetti, …) Ponti ……

MOBILI di legno pregiato

LA COSTRUZIONE IN LEGNO TRA

PASSATO (Storia)

E FUTURO

Architetto Ingegnere civile Carpentiere Falegname ………..

LA NEVE e le STAGIONI - ciclo stagionale ruolo della natura il letargo ….. -la protezione e i pericoli sicurezza costruzioni alpine i fiumi … (ciclo dell�acqua)

Meteorologo Swissmeteo Le stazioni montane

Nel passato: - utilizzo nelle stalle come assorbente … Nel presente e futuro - nuove fonti di energia calorica -costruzione di impianti di riscaldamento

Ingegnere civile Ingegnere forestale Biologo…..

Nel passato e nel presente: - Stampa del giornale Libro, …….

……………………. ……………………

VECCHIA SEGHERIA DI OLIVONE ANCORA IN ATTIVITÀ PRIMA CENTRALE ELETTRICA DI OLIVONE

Scheda No.1/06 La pianta nell�attività umana. La filiera produttiva dalla pianta ad alto fusto ai prodotti finiti.

Link: . Alpeggi del Lucomagno . Museo �Ca da Riv!oi� . Patriziato generale .Uff for. circ di Acquarossa .Div. Formaz Prof. Ac11/01/06

1800

NOCE

LARICE

ABETE

OLMO

CASTAGNO

Scheda No.2/06 La pianta come fonte di vita per la vita dell�animale e dell�uomo.

Ac11/01/06

- La Biologia molecolare

- Il DNA - Il Gene

-Le piante geneticamente modificate

SEME --------SPORA

SERRA

NATURALE

(Campo)

Selezione naturale Biotecnologie

FILIERA PRODUTTIVA DELLA PIANTA Mais, Frumento, Colza, Trifoglio, Piante officinali e nel passato Lino e Canapa

Conoscere il presente per programmare il futuro

Lavo

ro p

rati

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el

Lab

orat

orio

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la f

asv

01

.01

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07

PIANTE E FIORI NEL PRATO E NEL CAMPO NATURALE

FIENO Erba essiccata = Fiori essiccati Aromi, molecole, ………..

Prodotto finito

Nel passato tessili, vestiti funi, corde,…

Nel passato e nel presente ALIMENTAZIONE

dell�uomo * Farina, polenta, …..

ALIMENTAZIONE ANIMALE

LATTE Lavorazione del latte e dei suoi

derivati DALLA MUNGITURA

AL PRODOTTO FINITO = ENERGIA * CAPITOLO ALIMENTAZIONE:

-Dietiste, Medici, professionisti - Prevenzione delle malattie - Diversificazione nel tipo di alimentazione -slow food -prodotti naturali -prodotti bio - ………..

La Mazza (Dicembre) Le Fiere (Settembre) La Mietitura (Agosto) GLI ALPI (Luglio) La Fienagione (Giugno-luglio) Il Lavoro comune La mondatura La seminagione (es Patate) La Tensa (1 maggio) (Nomadismo montanaro)

Bogge Boggesi

PRODOTTO DELL�ALPE - Formaggio - Burro - ……….

-Prati grassi -Prati magri

BIODIVERSITÀ

LUCOMAGNO

LA STORIA La vita montana nelle alpi - che cosa é rimasto ? - che cosa abbiamo imparato ? - significato dei ritmi biologici dell�uomo e della natura.

LA STORIA - Riflessione sul passato per capire il presente e preparare il Futuro. Ciò che avveniva da noi 50 anni fa avviene ancora oggi nel mondo non Industrializzato. L’ETNOECOLOGIA. L’ ECOLOGIA UMANA

Visite a : -aziende contadine in loco -visita azienta specializzata LATI -visita azienda grande distribuzione MMM

CAPITOLO PRODUZIONE BIO PRODUZIONE INTEGRATA

INIZIO DELLA VITA

CHI HA

INIZIATO LA VITA ?

CHI HA CREATO IL SEME ?

CHE COS’E LA VITA ?

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3.1. 2005-2013: bilancio di otto anni di attività della Scuola Alpina.

L’attività della Scuola Alpina di Blenio è iniziata nel 2005, al momento dell’istituzione della Fondazione alpina per le scienze della vita – fasv - e due anni prima dell’inaugurazione dell’aula didattica (2007), strumento indispensabile per garantire un’attività formativa in ambito tecnico e scientifico dove l’aspetto pratico ha la stessa valenza di quello teorico. Le prime fasi dello sviluppo di una Scuola alpina costruita dal nulla, comportarono la necessità di definire esattamente alcuni punti:

1. La Carta dei principi dell’istituzione; 2. Chi potevano essere e sarebbero diventati gli interlocutori della Scuola alpina; 3. Quali sarebbero stati i contesti conoscitivi, vedi tematiche e settori operativi, attraverso i quali la

scuola avrebbe operato; 4. Come sarebbe stato definito il contesto di interdisciplinarietà necessario a garantire una formazione

di qualità e il più completa possibile; 5. Come integrare la Scuola alpina nel contesto della Scuola ticinese in generale ed i docenti in

particolare. La base legale e didattica della Scuola alpina è scritta nella Carta dei principi riportata a pagina 9.

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CARTA DEI PRINCIPI DELL’ISTITUZIONE CHI SIAMO La nostra fondazione (Fondazione Alpina per le Scienze della vita – FASV) è un’organizzazione d’interesse pubblico e di diritto privato. Oltre ad offrire servizio di analisi per conto terzi, abbiamo un settore dedicato interamente alla formazione volto a realizzare, promuovere ed erogare programmi di formazione mirati alle scienze della vita. MISSIONE La nostra missione è di sostenere, coordinare e promuovere la formazione e la ricerca nell’ambito delle scienze della vita, con particolare attenzione allo studio e alla conoscenza delle piante medicinali e aromatiche, delle molecole e/o dei principi attivi in esser contenute e delle loro implicazioni terapeutiche in ambito medico e veterinario. A tale fine, organizziamo in Svizzera e all’estero corsi di formazione, incontri scientifici, scambi con istituti che perseguono scopi analoghi. Partecipiamo a programmi di sviluppo e forniamo servizi a terzi che operano in settori affini. CONCETTO DI FORMAZIONE DEGLI ADULTI Il nostro concetto di formazione risiede nell’accompagnamento del cliente nel raggiungimento di determinate competenze che possano essere spendibili non solo a livello professionale ma anche nel proprio quotidiano. Rimanendo fedeli agli obiettivi comuni posti e alle programmazioni, ci impegniamo e rispondiamo alle esigenze individuali dei clienti cercando di soddisfare le aspettative le richieste specifiche del cliente stesso. PRINCIPI PEDAGOGICI Il percorso formativo avviene in gruppi il cui numero di componenti viene stabilito in relazione alla tipologia di offerta formativa. Le lezioni, interattive, offrono un buon equilibrio tra la teoria, presentata con il supporto di diapositive, poster e filmati, e la pratica caratterizzata da uscite sul territorio ed esperienze presso i laboratori di analisi. VISIONE DELL’ESSERE UMANO La nostra azienda è apolitica. Rispettiamo la dignità umana riconoscendo e accettando diversità etniche, culturali e religiose. Creando un ambiente di comprensione e accettazione, il discente viene messo a proprio agio e questo contribuisce alla promozione di un ambiente che favorisce sia l’apprendimento della materia che lo scambio di valori. CULTURA AZIENDALE, ATTITUDINE, LINEE GUIDA Il nostro centro dispone di collaboratori molto disponibili sia nei riguardi dei colleghi sia nei riguardi dei clienti. Non esiste il concetto di “potere gerarchico”, bensì una chiara e giusta distribuzione di compiti e responsabilità con concordati in relazione alle proprie competenze di settore. ORIENTAMENTO VERSO I BISOGNI DELLA CLIENTELA Le scienze della vita presentano molte tematiche e molti sono anche i livelli e le modalità didattiche che possono essere adottate per soddisfare i bisogni della clientela. Le nostre offerte formative desiderano dare l’opportunità di seguire una tipologia di formazione in relazione ai propri requisiti, molto importanti soprattutto nell’affrontare materie scientifiche in cui la chimica e la biologia ne sono il cuore. Considerati i bisogno della clientela, ci impegniamo a offrire sia corsi che permettano si spendere le proprie competenze acquisite nello stretto quotidiano ma anche nell’ambito professionale. ESIGENZE, OBIETTIVI, PROSPETTIVE FUTURE Promuovere e incrementare l’offerta di formazione tenendo conto della filosofia aziendale e delle necessità di formazione. CONCETTI E OBIETTIVI IN MATERIA DI QUALITÀ Per quanto riguarda la qualità della formazione, impostiamo la nostra organizzazione in conformità ai criteri di qualità prestabiliti e siamo certificati EduQua. I nostri formatori sono formati sia dal punto di vista professionale che didattico.

ac fasv Scuola Alpina, 15 dicembre 2013 10

La Tabella 1 riassume in modo semplice chi sono i principali interlocutori della scuola alpina, i livelli di competenza e le principali tematiche offerte e trattati ai diversi livelli.

Tabella 1

Ordine di scuola

Livello di

competenza

Tematiche comuni a tutti i livelli di

formazione

Scuola elementare (SE)

Comune

DAL SEMPLICE DAL MACROSCOPICO

AL COMPLESSO

AL MICROSCOPICO

Spettacoli interattivi. Attività pratiche di chimica, biologia, botanica sistematica, fisica e astronomia. Escursioni sul terreno guidate a tema con approfondimenti di botanica, zoologia, geografia, antropologia e storia viste nel contesto dello sviluppo della montagna. Campi estivi di musica, scienza e sport ed associazioni ricreative Lavori di maturità per SMS Stages formativi

Scuola media (SM)

Cantone

Scuola media superiore (SMS)

Cantone

Scuole speciali in collaborazione con ATGABBES, OTAF e Federazione svizzera dei sordi

Cantone

Scuole professionali artigianali e industriali (SPAI)

Cantone

Corsi di livello universitario SUPSI DFA (dipartimento formazione e apprendimento)

Cantone

Corsi di formazione continua per gli adulti (dai giovani adulti agli anziani)

Associazioni e Cantone

In funzione delle

conoscenze di base.

Corsi di formazione continua riguardanti le scienze della vita

Attraverso un attento lavoro di sensibilizzazione la Scuola alpina è riuscita nel corso del tempo a tessere una fitta rete di collaborazioni che hanno condotto presso il Campus scienza e sport di Blenio un buon numero di partecipanti ai corsi.

La Figura 4 rende conto dell’evoluzione in numero di sedi e/o istituti scolastici presenti a Olivone: una sede può considerare più classi. Sin dagli inizi dell’attività della Scuola alpina si osserva una buona presenza di suole elementari che è aumentata in modo interessante a partire 2007, anno d’inaugurazione dell’aula didattica della Scuola alpina. Per quanto attiene alla presenza degli Istituti cantonali di scuola media su 35 Istituti cantonali sono 8 gli quelli che frequentano il Centro di Olivone. Per quanto riguarda l’insegnamento medio superiore vi sono, nel nostro Paese, cinque sedi liceali: 2 sedi a Lugano e 1 sede ciascuna a Bellinzona, Locarno, Mendrisio. A queste occorre aggiungere la sede della Scuola cantonale di commercio - SCC - di Bellinzona e la Scuola per sportivi d’élite - SSE - del centro nazionale di Tenero.

La disponibilità della Scuola alpina di una sola aula didattica rappresenta sicuramente un fattore limitante e non permette di accogliere altre scuole e/o istituti. Con la creazione di una nuova aula si potrebbe ovviare e garantire una presenza maggiore. Tuttavia questo non è sufficiente: se si decidesse di creare una seconda aula, la direzione della Scuola alpina dovrà attivarsi a coinvolgendo le rimanenti 27 sedi di Scuola media cantonale e i tre licei che non hanno finora aderito alle proposte di collaborazione, vedi liceo Cantonale di Bellinzona, Locarno e Mendrisio.

ac fasv Scuola Alpina, 15 dicembre 2013 11

Figura 4

I risultati osservati con il numero di presenze degli istituti scolastici si riflettono anche nel numero totale dei partecipanti come si evince dalla lettura della Figura 5. Dai 468 studenti del 2007 si è passati a una media annuale di 1900 studenti negli anni dal 2008 al 2012. Nel corso del 2013 il numero è ulteriormente aumentato arrivando a 2134 partecipanti. Anche in questo caso la creazione di una seconda aula didattica potrebbe incrementare il numero di partecipanti.

Figura 5

59 Istituto alpino di chimica e di tossicologia e Scuola alpina Dipartimento delle istituzioni Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport

ISO/IEC 17025 STS 563 Autorizzazione. No. 1007687

GMP. No. 04-821Autorizzazione. No. 1007687GMP. No. 04-821

FORMAZIONE

Scuola alpina

Anno

SE

SM SMS

Risultato dell’attività

05 06 07 08 09 10 11

Num

ero

di s

edi

(Istit

uti s

cola

stic

i)

0

5

10

15

20

25

30

12 13

24

8

6

60 Istituto alpino di chimica e di tossicologia e Scuola alpina Dipartimento delle istituzioni Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport

ISO/IEC 17025 STS 563 Autorizzazione. No. 1007687

GMP. No. 04-821Autorizzazione. No. 1007687GMP. No. 04-821

Risultati attività Campus scienza, musica e sport. Numero totale di studenti SE+SM+SMS /anno 2005-13 e proiezioni 2017 - 18 (attività didattica presso aula fasv)

Anno

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17

107 468

media 2008-12 1900 / anno

CON UNA SOLA AULA DIDATTICA

2100 2400

2600 2900

3200

0

Num

ero

stud

enti

/ ann

o

2014 CREAZIONE DELLA

SECONDA AULA DIDATTICA

PROIEZIONI VERSO IL 2017- 18

CONSUNTIVO ATTIVITÀ 2005 - 13

FORMAZIONE Scuola alpina

Risultato dell’attività

ac fasv Scuola Alpina, 15 dicembre 2013 12

Una delle domande che i promotori della Scuola alpina si posero nel 2005, era legata all’indice di occupazione annuale dell’aula didattica. Dalle statistiche e dalla Figura 6 è evidente che la Scuola alpina, quando non era ancora disponibile l’aula didattica, presentava poche settimane di occupazione. Dal 2007, in un paio di anni, si sono raggiunte le 43-44 settimane di occupazione. Dato rimasto stabile negli anni 2009,10,11 e 12. Nel corso del 2013 le settimane di occupazione sono leggermente aumentate arrivando a 46.

Figura 6

L’attività generata dalla scuola alpina della fondazione, i cui corsi si tengono a seconda degli utenti presenti a Olivone nei tre idiomi nazionali (italiano, francese , tedesco ) ed in inglese, ha indotto una serie di effetti positivi indiretti sull’economia locale. In effetti considerando che i partecipanti provengono dai quattro angoli del Cantone Ticino, dal Cantone dei Grigioni (Coira, Brusio e Disentis), dal Canton Basilea e dalle province italiane de Cerbano Cusio Ossola, di Como, Varese e Milano, si ha una bella pubblicità per la regione della Valle di Blenio. D’altra parte la Scuola alpina collabora in maniera puntuale con parecchie aziende sparse sul territorio. Si possono qui citare:

Ø Autolinee Bleniesi Ø Centro cantonale Gioventù e sport di Olivone Ø Casa Greina e Casa cristallina a Campo Blenio Ø Casa OTAF a Somamscona Ø Casa Paradiso a Oliovne Ø Casa Adula a Dangio Ø Casa Campo Bosco a Aquila Ø Casa Montanina a Camperio Ø Osteria Centrale a Olivone Ø Albergo Ristorante Posta a Olivone Ø Albergo Ristorante Arcobaleno a Ø Albergo Ristorante Centro Pronatura Lucomagno a Acquacalda Ø Caseificio Töira a Olivone Ø Agriturismo Zanetti a Semione Ø …….

61 Istituto alpino di chimica e di tossicologia e Scuola alpina Dipartimento delle istituzioni Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport

ISO/IEC 17025 STS 563 Autorizzazione. No. 1007687

GMP. No. 04-821Autorizzazione. No. 1007687GMP. No. 04-821

Risultato dell’attività

Risultati attività Campus scienza, musica e sport. Settimane di occupazione SE+SM+SMS /anno (presso aula fasv + alloggi G+S)

Num

ero

setti

man

e

Anno

0 4

24 30

43 44

0

10

20

30

40

50

0 1 2 3 4 5 6 7 07 09 13 05 06 08 10 11 12

44 44 Creazione seconda

aula didattica

FORMAZIONE Scuola alpina

46

14

ac fasv Scuola Alpina, 15 dicembre 2013 13

Per gli aspetti didattico - formativi la Scuola alpina collabora, anche in questo caso :

Ø SSS Campo Blenio Ø Polisport Olivone Ø Gioventù e Sport Bellinzona Ø Comune di Blenio Ø ETB Ø Centro Pronatura Acquacalda Ø Samaritani Olivone Ø ATGABBES, OTAF, FSS Ø FEBATI Giubiasco Ø Artigiani Valle di Blenio Ø Range Sun Valley Aquila Ø Pasticceria- Panettria Bini Olivone Ø Officine Idroelettriche della Blenio OFIBLE centrali di Olivone e Luzzone Ø Falegnameria Elio Solari, Olivone Ø Agriturismo Zanetti, Semione

3.2. 2014-2018: prospettive di sviluppo della Scuola Alpina quale Centro di competenza e di coordinamento delle attività legate alla formazione scolastica, professionale e culturale in genere.

Nel corso del 2012 il direttore della Fondazione nei due rapporti di attività consegnati sia al Consiglio di fondazione che agli enti che avevano deciso di contribuire finanziariamente al risanamento della fondazione, vedi Comuni di Blenio, Acquarossa e Serravalle e Cantone Ticino, aveva prospettato l’idea di dotare la scuola alpina di una seconda aula didattica. Sulla base del principio che per garantire una crescita economica, sociale e culturale di qualsiasi progetto o azienda occorre sempre avere un occhio di riguardo a nuovi investimenti e quindi a nuove idee, la proposta formulata nel corso del primo semestre del 2012 aveva l’obiettivo di proseguire e migliorare sia l’offerta che l’attività svolta dalla Scuola alpina della fondazione fasv sull’onda della crescita conosciuta dal 2007 (vedi figura 5). D’altra parte, durante il 2013 la il Consiglio di fondazione e la Direzione della stessa si sono impegnati su più fronti per soddisfare le richieste degli enti che hanno contribuito al risanamento della fasv e presentare dei bilanci finanziari entro i parametri definiti dal gruppo di lavoro voluto dai Comuni di Blenio, Acquarossa e Serravalle. Nell’anno del risanamento gli organi dirigenti della fasv, di comune accordo con il Municipio di Blenio, l’Ufficio cantonale Gioventù e Sport e il Patriziato di Olivone, Campo e Largario si sono attivati per garantire alla scuola alpina una seconda aula didattica. Si sono trovati dei finanziamenti interessanti e si stanno elaborando dei progetti che dovrebbero condurre alla presentazione di un piano di finanziamento entro al fine del corrente anno. Se tutto andrà come previsto entro l’inizio di settembre 2014 il Centro di competenza di Blenio, che si ricorda comprendere le infrastrutture della fondazione fasv e di G+S, potrà disporre di nuovi spazi per accogliere gli studenti ed i loro docenti. Con quest’operazione si prevede di incrementare gradualmente il numero delle presenze presso la Scuola alpina dagli attuali 2200 fino ai 3500 ospiti nel 2017/18. Se a questi si vanno ad aggiungere le oltre 2000 presenze già garantite nell’ambito dei corsi offerti dall’Ufficio cantonale Gioventù e Sport si può ben dire che attorno al Centro di competenza di Blenio nel 2017/18 ruoteranno fra 5'000 e 6'000 giovani all’anno. Quindi, se nel 2014 si sta per materializzare la costruzione della nuova aula didattica della Scuola alpina e la creazione di nuovi spazi da parte dell’Ufficio cantonale Gioventù e Sport, dall’altra sarà importante attuare delle operazioni che possano dare maggiore visibilità al Centro di competenza di Blenio. Per raggiungere questo risultato dal quale tutti potranno trarre dei benefici, occorrerà che il centro sia riconosciuto da tutti gli operatori che in valle di Blenio organizzano dei corsi di formazione nell’ambito delle Scienze della vita. La Scuola alpina di Olivone ha tutti i requisiti che sono richiesti a un ente di formazione per essere punto di riferimento, d’incontro e di coordinazione con e per altri enti presenti sul territorio. Fra i requisiti vedi certificato di qualità, competenze ed esperienza professionale di otto anni di duro lavoro con i giovani e gli adulti oltre alla presenza di una logistica funzionale con dei costi accessibili.

ac fasv Scuola Alpina, 15 dicembre 2013 14

Certo è che in Valle di Blenio, considerando una natura ed un paesaggio da molti ammirato ed apprezzato, si potrebbe fare molto di più pensando soprattutto ad organizzare dei corsi di formazione continua (vedi seminari e workshop, convegni fino a un centinaio di persone, ecc..) a favore di professionisti esigenti quali ad esempio quadri dirigenti di aziende, medici, ingegneri. La mancanza di una struttura alberghiera adeguata alle esigenze moderne non facilità questo genere di attività e allora, da queste righe, un invito a chi opera nel settore turistico, agli istituti di credito e al privato per fare in modo che queste strutture vengano create o, per lo meno, adeguate. A titolo di esempio, nel 2007 venne organizzato a Olivone da parte del Direttore della fasv il convegno estivo annuale della Società Svizzera di Medicina Legale SSML (un ottantina di partecipanti provenienti dai quattro angoli della Svizzera - vedi istituti di medicina legale di Ginevra/Losanna, Berna, Basilea, Zurigo, San Gallo, Varese e dai piccoli laboratori come Neuchtâtel e Coira) abbinato con un convegno del gruppo della NPR della SECO di Berna (altrettanti sessanta partecipanti). Si fece fatto capo agli alberghi Hôtel della Posta, San Martino, Arcobaleno, Osteria Centrale, B&B Casa Lucomagno: fu un successo per tutti i partecipanti e gli organizzatori. Nel 2013 l’Istituto alpino di chimica e di tossicologia ha postulato per organizzare una seconda volta nel Cantone Ticino la cosiddetta “Sommertagung” della SSML/SRGM. La candidatura è stata accettata nel corso dell’assemblea annuale di novembre 2013 affidando l’organizzazione per il 2015. Per quanto riguarda la scelta del luogo, purtroppo a causa di mancanza di adeguate infrastrutture alberghiere in valle di Blenio, chi scrive ha deciso di organizzare le due impegnative giornate a Locarno.

ac fasv Scuola Alpina, 15 dicembre 2013 15

Conclusione La Scuola alpina dell’omonima Fondazione alpina per le scienze della vita fasv – di Blenio offre agli studenti di tutte le fasce di età e di tutti gli ordini di scuola la possibilità di partecipare all’interno del Campus scienza e sport corsi di formazione nell’ambito delle scienze della vita. Questi includono spettacoli interattivi, attività pratiche di laboratorio in chimica, biologia, botanica sistematica e fisica. Sul terreno, quindi all’aperto e negli ampi spazi che la natura dell’alta valle di Blenio offre a tutti quelli che ne vogliono godere la bellezza, grazie alla scuola alpina sono organizzati dei corsi che prevendono l’escursione a tema con la guida di docenti qualificati. I temi trattati spaziano dalla botanica, alla zoologia, alla geologia, alla geografia, all’antropologia e alla storia viste nello sviluppo della montagna. Fanno parte dell’ampia offerta anche i corsi legati alle scienze umane come la musica e l’arte, i lavori di maturità per gli studenti delle scuole medie superiori ed gli stages formativi personalizzati. Per maggiori informazioni si consulti il sito www.fasv.ch/struttura/campus-scienza-e-sport. Nel corso del 2014 la scuola alpina potrà incrementare la sua attività poiché sta progettando la realizzazione di una seconda aula didattica in grado di ospitare altri 22 studenti che vanno ad aggiungersi agli altrettanti studenti che possono accedere alla prima aula didattica realizzata nel 2007. Con quest’operazione si prevede di aumentare e differenziare ulteriormente l’offerta di formazione in alta valle di Blenio e fare in modo che il centro già oggi definito Centro di competenza per la formazione nel settore delle scienze della vita abbia a svolgere un maggior ruolo di coordinazione per tutte le attività di sua competenza. In questo senso si fa appello a tutti gli enti che si occupano di formazione in Valle di Blenio di prendere contatto con la Direzione della fondazione, rispettivamente della Scuola alpina, per cercare di pianificare delle attività che non siano concorrenziali fra loro. I tentativi fatti negli scorsi anni non hanno dato i frutti sperati e qui si fa riferimento soprattutto al Centro Pro Natura di Acquacalda che sembra essere tiepidamente interessato ad una seria collaborazione con la Scuola alpina malgrado i numerosi inviti rivolti alla direzione del centro. Per contro, sembra finora funzionare la collaborazione per quanto riguarda il futuro Parc Adula dove è stato già deciso dal Gruppo operativo che, qualora nel 2015 si realizzasse il parco, la fasv rappresenterà uno dei Centri di competenza scientifica del parco. Sarebbe pure auspicabile, in ottica futura, una migliore e attiva collaborazione tecnico-scientifica con il rinnovamento del Centro nordico di Campra. Questo non solo per la formazione per cosi dire scientifica ma anche per quanto riguarda le competenze presenti presso l’Istituto alpino di chimica e di tossicologia dove ci si occupa ad alto livello di medicamenti e droghe non solo a livello analitico ma anche preventivo. La fondazione auspica pure che, attraverso gli addetti alla promozione turistica, possano essere lanciati dei segnali positivi al fine di riuscire di nuovo a cercare in valle di Blenio una rete alberghiera degna di questo nome. Oggi, in mancanza di adeguate strutture alberghiere non è possibile pensare di organizzare dei meeting, workshop o semplici giornate con ospiti e partecipanti qualificati ed esigenti (provenienti non solo dal settore terziario). Le sfide che ci attendono sono tante ma se vogliamo un futuro per questa regione dobbiamo veramente lavorare assieme, con trasparenza e non guardandoci sempre con invidia e sospetto. Un bel segnale in questo senso è arrivato nel 2012 quando tutti e tre i Comuni di Serravalle, Acquarossa e Blenio sono intervenuti nelle misure di risanamento della Fondazione alpina per le scienze della vita. Questo è lo spirito giusto con il quale si deve continuare ad operare. Il Direttore PD, Ario Conti, Dr. PhD.