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Il prefetto Gianni De Gennaro Pieracci e Semprini ALLE PAGINE 8 E 9 I I leader Ue hanno raggiunto l’intesa sulla tassa alle banche, «anche se il G20 dovesse op- porsi». «Paghi chi ha provocato la crisi», ha detto la Merkel. Sì alla linea Tremonti: saranno conteg- giati i debiti privati. Barbera, Bertini, La Mattina, Malaguti, Rossi, Spini, Zanotti e Zatterin PAG. 2-7 I «Bisogna trovare una via d’uscita sulle intercettazioni. Se Napolitano non firma, sia- mo fregati». Lo ha detto Bos- si dopo aver incontrato Fini. Intanto Giulia Bongiorno, pre- sidente della commissione Giustizia, chiede modifiche al ddl. E, nell’ambito dell’inchie- sta su appalti e favori, i pm di Perugia convocano il cardina- le Sepe. Galeazzi, Grignetti, Magri, Ruotolo, Zancan E IL TACCUINO DI Sorgi PAG. 10-13 I Dalle tappe del Giro d’Italia ai segreti della fore- sta tropicale. Ieri in 575 mi- la hanno affrontato il quiz nella prima prova scritta dell’esame di terza media. Amabile A PAGINA 15 PROCESSO ALLA BP, L’IRA DEL PUBBLICO: «VERGOGNATEVI» Q UEL CHE O BAMA DOVEVA DIRE La spunta Tremonti: conteggiati i debiti privati. Manovra, sindaci in piazza: ci costringete a tagliare i servizi. Brancher al posto di Scajola Tassa sulle banche, sì dell’Ue “Avanti anche se il G20 si oppone”. Merkel: paghi chi ha provocato la crisi Genova, l’ex capo della polizia «indusse il questore a mentire» Diaz, De Gennaro condannato a un anno e 4 mesi Q ualcosa si muove. E se qualcosa si muove, paradossalmente, è perché qualcuno è rimasto cocciutamente fer- mo sulla propria posizione. FEDERICO GEREMICCA MA IL Q UIRINALE NON SI È MOSSO Vertice tra il Senatùr e Fini. E la Bongiorno chiede modifiche Intercettazioni, Bossi “Ci vuole l’ok del Colle” Appalti G8, il cardinale Sepe convocato dai pm Il grande Embè Buongiorno MASSIMO GRAMELLINI SCUOLA Chi supera il test di terza media? A l Consiglio Ue la cancelliera tede- sca, Angela Mer- kel, ha richiesto a gran voce una tas- sa sulle banche. Quale coraggio, quale visione politica: ardire di proporre ai politici europei una nuova tassa! Peccato, voli aerei gratuiti ai politici d’Europa e al- le loro famiglie saranno lasciati al prossimo incontro. Scherzo per evitare di dispe- rare davanti alle sorti europee. Il motivo della disperazione non è la tassa in sé. I banchieri si sanno difendere molto bene, troppo bene, e confido che la proposta cadrà nel dimentica- toio della politica populista o co- munque sarà annacquata a suf- ficienza da non avere effetti rile- vanti. Mi preoccupa invece il modello interpretativo del fun- zionamento delle economie di mercato e dei rapporti tra mer- cato e politica che sta dietro questa proposta. Esso è inetto ed incoerente. Non si tratta di distorsioni ideologiche: il gover- no italiano, ed il ministro Tre- monti in particolare, sono asse- riti fautori dello stesso modello, così come lo sono l’amministra- zione Obama e il presidente Sarkozy. L a nuova stella dei liberal si chia- ma Rachel Maddow e deve fama e popolarità alla grinta con cui incalza ogni sera dal video il presiden- te per cui ha votato, Barack H. Obama. Basta l’autocertificazione per una nuova impresa Oggi al Consiglio dei ministri i «ritocchi» alla Costituzione per liberare l’economia Baroni, Masci e Schianchi A PAGINA 5 La Francia ko È a un passo dall’eliminazione Sconfitti 2-0 dal Messico, i bleues restano a un punto L’Argentina schianta la Sud Corea (4-1) Roberto Beccantini e Giulia Zonca ALLE PAGINE 40 E 41 Della motivazione con cui il tribunale di Firenze ha ne- gato la libertà provvisoria a due comandanti delle ferocis- sime Truppe d’Appalto (Balducci & De Santis) mi ha colpi- to l’ultima riga: «Gli indagati mostrano una evidente caren- za di percezione della antigiuridicità del proprio comporta- mento». Insomma, dopo mesi di cella, i signori della Cricca continuano a non capire cos’hanno fatto di male. Anche il caso Scajola e le recenti dichiarazioni dell’ex ministro Lu- nardi rivelano uno stile di vita allucinante percepito come assolutamente normale. La famosa filosofia dell’Embè. Ho ristrutturato casa a un amico, embè? L’amico ha dato un lavoro a mio figlio, embè? Mio figlio ha messo su una socie- tà con la moglie dell’amico, embè? Un embè tira l’altro e al- la fine tutti confluiscono nel Grande Embè che rischia di sommergerci. Perché Balducci e De Santis non sono schegge impazzite, ma espressioni estreme di un atteggia- mento diffuso: il primato delle relazioni sulle capacità, del- le conoscenze sulla conoscenza. Chi entra in contatto con un ente pubblico non si chiede neanche più quali siano le procedure. La sua unica preoccupazione è: conosco qual- cuno lì dentro? Il morbo ha invaso persino i recinti sacri della giustizia, dove l’avvocato più ricercato non è quello che conosce la legge, ma quello che conosce il giudice. «L’Italia è tutta un frou frou di do ut des» scriveva lo scrittore Enzo Siciliano, assiduo frequentatore delle ter- razze romane, altamente specializzate in materia. Non im- maginava di avere coniato l’epigrafe delle mille cricche d’Italia. ALBERTO BISIN UN FACILE CAPRO ESPIATORIO QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 Maroni e Alfano: “Siamo con lui” CONTINUA A PAGINA 33 MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA NEW YORK Il giuramento dell’ad Bp prima della deposizione sui danni della marea nera A PAGINA 18 CONTINUA A PAGINA 33 CONTINUA A PAGINA 33 LE RIFORME I MONDIALI LA STAMPA TM TM TM Impresa Semplice. Il braccio destro che fa per me. TM Il meglio di TIM e Telecom Italia per il business. VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 ANNO 144 N. 166 1,20 IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it

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Il prefetto Gianni De Gennaro Pieracci e Semprini ALLE PAGINE 8 E 9

I I leader Ue hanno raggiunto l’intesa sullatassa alle banche, «anche se il G20 dovesse op-porsi». «Paghi chi ha provocato la crisi», ha dettola Merkel. Sì alla linea Tremonti: saranno conteg-giati i debiti privati. Barbera, Bertini, La Mattina,

Malaguti, Rossi, Spini, Zanotti e Zatterin PAG. 2-7

I «Bisogna trovare una viad’uscita sulle intercettazioni.Se Napolitano non firma, sia-mo fregati». Lo ha detto Bos-si dopo aver incontrato Fini.Intanto Giulia Bongiorno, pre-sidente della commissioneGiustizia, chiede modifiche alddl. E, nell’ambito dell’inchie-sta su appalti e favori, i pm diPerugia convocano il cardina-le Sepe. Galeazzi, Grignetti,

Magri, Ruotolo, ZancanE IL TACCUINO DI Sorgi PAG. 10-13

IDalle tappe del Girod’Italia ai segreti della fore-sta tropicale. Ieri in 575 mi-la hanno affrontato il quiznella prima prova scrittadell’esame di terza media.

Amabile A PAGINA 15

PROCESSO ALLA BP, L’IRA DEL PUBBLICO: «VERGOGNATEVI»

QUEL CHE OBAMADOVEVA DIRE

La spunta Tremonti: conteggiati i debiti privati. Manovra, sindaci in piazza: ci costringete a tagliare i servizi. Brancher al posto di Scajola

Tassa sulle banche, sì dell’Ue“Avanti anche se il G20 si oppone”. Merkel: paghi chi ha provocato la crisi

Genova, l’ex capo della polizia «indusse il questore a mentire»

Diaz, DeGennarocondannatoa unanno e 4mesi

Q ualcosa si muove. E se qualcosa simuove, paradossalmente, è perchéqualcuno è rimasto cocciutamente fer-

mo sulla propria posizione.

FEDERICOGEREMICCA

MA IL QUIRINALENON SI È MOSSO

Vertice tra il Senatùr e Fini. E la Bongiorno chiede modifiche

Intercettazioni, Bossi“Ci vuole l’ok del Colle”Appalti G8, il cardinale Sepe convocato dai pm

Il grande EmbèBuongiornoMASSIMO GRAMELLINI

SCUOLA

Chi superail test di

terza media?

Al Consiglio Ue lacancelliera tede-sca, Angela Mer-kel, ha richiesto agran voce una tas-

sa sulle banche. Quale coraggio,quale visione politica: ardire diproporre ai politici europei unanuova tassa! Peccato, voli aereigratuiti ai politici d’Europa e al-le loro famiglie saranno lasciatial prossimo incontro.

Scherzo per evitare di dispe-rare davanti alle sorti europee.Il motivo della disperazionenonè la tassa in sé. I banchieri sisanno difendere molto bene,troppo bene, e confido che laproposta cadrà nel dimentica-toio della politica populista o co-munque sarà annacquata a suf-ficienza da non avere effetti rile-vanti. Mi preoccupa invece ilmodello interpretativo del fun-zionamento delle economie dimercato e dei rapporti tra mer-cato e politica che sta dietroquesta proposta. Esso è inettoed incoerente. Non si tratta didistorsioni ideologiche: il gover-no italiano, ed il ministro Tre-monti in particolare, sono asse-riti fautori dello stesso modello,così come lo sono l’amministra-zione Obama e il presidenteSarkozy.

L a nuova stella dei liberal si chia-ma Rachel Maddow e deve famae popolarità alla grinta con cui

incalza ogni sera dal video il presiden-te per cui ha votato, Barack H. Obama.

Basta l’autocertificazioneper una nuova impresaOggi al Consiglio dei ministri i «ritocchi»alla Costituzione per liberare l’economia

Baroni, Masci e Schianchi A PAGINA 5

La Francia koÈ a un passodall’eliminazioneSconfitti 2-0dal Messico, i bleuesrestano a un puntoL’Argentina schiantala Sud Corea (4-1)Roberto Beccantini e Giulia Zonca ALLE PAGINE 40 E 41

÷ Della motivazione con cui il tribunale di Firenze ha ne-gato la libertà provvisoria a due comandanti delle ferocis-sime Truppe d’Appalto (Balducci & De Santis) mi ha colpi-to l’ultima riga: «Gli indagati mostrano una evidente caren-za di percezione della antigiuridicità del proprio comporta-mento». Insomma, dopo mesi di cella, i signori della Criccacontinuano a non capire cos’hanno fatto di male. Anche ilcaso Scajola e le recenti dichiarazioni dell’ex ministro Lu-nardi rivelano uno stile di vita allucinante percepito comeassolutamente normale. La famosa filosofia dell’Embè. Horistrutturato casa a un amico, embè? L’amico ha dato unlavoro a mio figlio, embè? Mio figlio ha messo su una socie-tà con la moglie dell’amico, embè? Un embè tira l’altro e al-la fine tutti confluiscono nel Grande Embè che rischia di

sommergerci. Perché Balducci e De Santis non sonoschegge impazzite, ma espressioni estreme di un atteggia-mento diffuso: il primato delle relazioni sulle capacità, del-le conoscenze sulla conoscenza. Chi entra in contatto conun ente pubblico non si chiede neanche più quali siano leprocedure. La sua unica preoccupazione è: conosco qual-cuno lì dentro? Il morbo ha invaso persino i recinti sacridella giustizia, dove l’avvocato più ricercato non è quelloche conosce la legge, ma quello che conosce il giudice.

«L’Italia è tutta un frou frou di do ut des» scriveva loscrittore Enzo Siciliano, assiduo frequentatore delle ter-razze romane, altamente specializzate in materia. Non im-maginava di avere coniato l’epigrafe delle mille cricched’Italia.

ALBERTOBISIN

UN FACILECAPRO

ESPIATORIO

QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867

Maroni e Alfano: “Siamo con lui”

CONTINUA A PAGINA 33

MAURIZIO MOLINARICORRISPONDENTE DA NEW YORK

Il giuramentodell’ad Bp prima della deposizionesui dannidella marea nera A PAGINA 18

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VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 • ANNO 144 N. 166 • 1,20 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it

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MANOVRAENTI LOCALI INRIVOLTA

ROMA

Prima sono saliti sulle barri-cate, annunciando un corteodavanti Palazzo Madama aRoma per il 23 giugno e subi-to dopo sono saliti al Colle daNapolitano per far sentire laloro voce: i comuni italianinon vogliono essere «obbliga-ti a tagliare servizi essenzialiper le famiglie», anche se giàsi stanno attrezzando per farquadrare i conti con le solu-zioni più fantasiose. E hannodeciso di compiere il passopiù eclatante, minacciandouna protesta di piazza inmassa per non esser da me-no rispetto alle regioni chehanno fatto da battistrada. Eieri sera Chiamparino e Ale-manno, che guidavano la de-legazione dell’Anci, sonousciti soddisfatti dall’incon-tro con il Capo dello Stato,«che ha mostrato di recepirele nostre richieste».

I bombardamenti partitida Milano con Formigonihanno infatti sortito un pri-mo effetto: far smuovere unpezzo da novanta come Um-berto Bossi che ha ammesso

l’esistenza di un «bel proble-ma, perché la manovra nontocca il federalismo, però leregioni si sentono un pò nu-de, sentono di ricevere trop-po poco. E bisognerà fare inmodo di aiutare le regioni vir-tuose».

Un argomento quantomai spinoso, che il leader delCarroccio ha affrontato ierisera con Tremonti in perso-na. Arrivando all’incontrocon animo fiducioso, «lo soche è difficile, ma credo chequalcosa si possa fare». Il“senatur” è consapevole chela base leghista non gradisceche gli enti locali subiscanoquesti colpi dal governo cen-trale e non vuole arrivare do-menica al raduno di Pontidadisarmato di fronte ai suoi.

E nel ruolo di mediatoresi è speso pure il ministro delLavoro Sacconi, convintoche con le Regioni sia possibi-le trovare una intesa sui taglianche se queste «devono ri-flettere» sui possibili rispar-mi che possono effettuare acominciare dallo scioglimen-to di alcuni enti o agenzie.«Non hanno nessuna azionedi dimagrimento da fare? »

Dopo l’uscita di Bossi,«qualcosa comincia a muo-versi», è stato il commento diFormigoni, che però non ha

risparmiato un’altra frecciataall’indirizzo del Tesoro, svelan-do che «i governatori temonoche ci possa essere una dimi-nuzione anche dei finanzia-menti alla sanità, nonostante ilgoverno sostenga che quel set-tore non sarà toccato». E segovernatori e sindaci conduco-no un’azione a tenaglia spalleg-giati dal premier sarà difficileper Tremonti reggere l’urto.

Anche perché i comuni han-no chiesto al governo di riapri-re un tavolo di confronto congli enti locali, mostrando ri-spetto per i saldi della mano-vra. Con una lista di propostedi merito, come «un riequili-brio dei tagli di spesa fra i livel-li di governo, con una maggio-re riduzione delle spese di fun-zionamento dei ministeri; unariduzione del peso finanziarioa carico della manovra dal2010; l’attribuzione ai comunidi una quota certa delle risor-se recuperate dal contrastodell’evasione fiscale». [CAR. BER.]

Intervista

,,ANDREA ROSSI

TORINO

D opo quasi un’ora di col-loquio al Quirinale Ser-gio Chiamparino, sinda-

co di Torino e presidente na-zionale dell’Anci, esce rinfran-cato. «Il presidente Napolita-no si è mostrato sensibile. Ciha rafforzato nella convinzio-ne che i Comuni sono l’anelloindispensabile della catenache collega istituzioni e cittadi-ni. E ci ha sollecitato a spiega-re all’esecutivo le conseguen-ze della manovra sugli enti lo-cali».

Quali potrebbero essere, sin-daco?

«La Finanziaria, per la parteche riguarda i tagli - 16 miliar-di su 24 - ricade per oltre il 90

per cento su regioni, province ecomuni. E su di noi, oltre ai quat-tro miliardi in meno per i prossi-mi due anni, graveranno a casca-ta anche i tagli degli altri enti lo-cali. In Piemonte sta già acca-dendo».

Con quali risultati?«Con l’assestamento di bilanciodeciso dalla giunta Cota (rispar-mi per 900 milioni nel prossimobiennio) non sapremo come ga-rantire alcuni servizi essenziali.Hanno ridotto di 4 milioni su 20il finanziamento al trasportopubblico locale, con l’effetto dimettere a rischio il funziona-mento del metrò. Ed è solo unesempio».

Su quali altri settori dovrete in-tervenire?

«Hanno tolto 12 milioni di euroall’assistenza, una cifra pari al-l’intero comparto dell’assisten-za domiciliare, che a Torino si-gnifica offrire un sostegno a 10mila famiglie e aver creato 4mila posti di lavoro, spesso sot-tratti all’occupazione sommer-sa. Tutti i Comuni, anche i piùvirtuosi, versano in questecondizioni: il sindaco di un pic-colo paese in provincia di Pa-dova poco fa mi ha raccontatoche dovrà ridurre del 60 per

cento le spese. Così si finisceper pagare i dipendenti per-ché non lavorino».

La manovra, però, è necessa-ria. L’Italia non può permetter-si di lasciar precipitare i contipubblici. I Comuni non voglio-no fare la loro parte?

«Certo che siamo disposti a far-la. E non contestiamo nemme-no l’entità della manovra. Nonvogliamo una Finanziaria piùleggera. Il problema è la distri-buzione dei sacrifici. Se restainvariata dovremo tagliare iservizi».

“Napolitano è sensibileal dramma delle città”

Sul ColleIeri la

delegazionedell’Anci

èstataricevutadalCapodiStatoGiorgio

Napolitano(fotosopra)

AMilano400sindaci

hannosfilato(fotogrande)

controi tagli

aglientilocali

previstidallamanovra

U

Chiamparino: non chiediamo meno sacrifici ma più equità

Sergio Chiamparino (Anci)

I «Credo che i presi-denti delle Province deb-bano tutti raccoglierel’invito dell’Anci e parte-cipare alla manifestazio-ne davanti al Senato, il23 giugno, in concomi-tanza della conferenzaStato-città, contro lamanovra. I tagli agli entilocali sono davvero in-sopportabili ed eccessi-vi rispetto ai sacrificichiesti ai ministeri». Loha detto il presidentedella provincia di Rietied ex presidente del-l’Unione delle Provincie,Fabio Melilli. «Se a ciò siaggiunge che gli altret-tanto pesanti tagli alleRegioni, si comprendeche questa manovra di-strugge il welfare locale.

MELILLI

«Le Provincemanifestinocon le città»

Le cittàI provvedimenti

per salvare i conti

MilanoVia le quote azionarieI Si pensa al taglio dellequote azionarie nelle societàpartecipate considerate nonpiù strategiche, alla riorganiz-zazione del personale e mag-gior austerità nelle spese dirappresentanza. Secondouna stima la finanziaria incide-rà nelle casse di Palazzo Mari-no per 180 milioni di euro (70sul 2011 e 110 sul 2012).

TorinoRifiuti più cariI Nel bilancio 2010 appe-na approvato il Comune di To-rino ha aumentato in mediadel 9% la Tarsu (raccolta rifiu-ti), con un incremento del 5%per le utenze domestiche: nel-le casse entreranno 18 milionidi euro in più. La Cosap (occu-pazione del suolo pubblico)aumenterà nella misura mas-sima del 9%.

NapoliL’auto blu? Un’utilitariaI A Napoli dove ci saràuna prima manovra di assesta-mento a settembre. «Ilnostroimpegno - spiega l’assessoreal Bilancio del Comune Miche-le Saggese - sarà quello dinon aumentare le tariffe madi tagliare le spese». Primoprovvedimento: gli assessorihanno sostituito le auto blucon utilitarie, per risparmiareanche sulla benzina.

BolognaI tagli del commissarioI Il commissario straordi-nario, Anna Maria Cancellieri,potrebbe approfittare ddellagestione per dirottare i fondidestinati a stipendi di assesso-ri e gettoni dei consiglieri adaltre voci del bilancio. «Il no-stro obiettivo sarà di salva-guardare i servizi».

VareseRincara l’asilo nidoI Potrebbe arrivare ad unaumento delle tariffe degli asi-li nido e delle mense scolasti-che, o a tagli nelle spese per iservizi. Non verranno toccate,ha assicurato il sindaco, Atti-lio Fontana, le tariffe dei mez-zi pubblici. Fontana avevachiesto ai cittadini a marzo didestinare il 5 per mille al loroComune.

I sindaci in piazza“Non ci obbligatea ridurre i servizi”Bossi vede Tremonti: “Le Regioni sono un bel problema”Formigoni: “Temiamo una sforbiciata anche alla sanità”

Una delegazioneè salita al Colle«Le nostre richiestesono state recepite»

2 Primo Piano LA STAMPA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

Page 3: La stampa 18062010

Il nuovo Patto di stabilitàeuropeo ci impone unadisciplina di bilancio dilungo periodo. Sarà unafase complessa e diffici-

le...». Giulio Tremonti è all’Ac-cademia dei Lincei, un angolodi quiete a due passi dal traffi-co caotico della Capitale. Invi-tato ad un convegno interna-zionale della Cassa depositi eprestiti, per un paio d’ore ten-ta di alienarsi dai problemiche lo assediano a Via XX set-tembre. Ci sono Mario Monti,Dominique Strauss Kahn,Jaques Attali. Tremonti parladi questioni alte, ma con la te-sta è al lungo lavoro di media-zione che lo attende nei prossi-mi giorni, forse settimane, fi-no a quando la manovra nonavrà imboccato il voto finalealla Camera.

Una delle questioni che loimpegna da settimane è il de-stino del ministero dello Svi-luppo. I veti reciproci su mol-

te delle ipotesi avanzate dalpremier e, non ultimo, il no diEmma Marcegaglia, hannoimpedito finora la soluzione alrebus. La questione ora peròsarebbe ad una svolta: dopol’incontro fra Bossi e Fini, iericircolava voce di un accordoper nominare a successore diClaudio Scajola il leghista Al-do Brancher. Brancher po-trebbe essere nominato già og-gi ma di fatto senza portafo-glio, una soluzione che raffor-zerebbe ancora di più il ruolodel superministro e di Raffae-le Fitto, al quale pochi giornifa è stata affidata la gestionedei fondi a favore delle Regio-ni più povere finora concen-trati allo Sviluppo.

La questione che più preoc-cupa Tremonti è però la mano-vra: con il passare dei giorni lalista di coloro che lamentanole conseguenze dei tagli allaspesa si allunga e si compattapericolosamente. Regioni,Province, Comuni, magistrati,medici, insegnanti, su alcunidettagli il ministro dell’Econo-mia deve fare i conti anchecon le lamentele di Abi e Con-findustria, contrarie alle nor-me che modificano la legge fal-limentare.

La durezza e la complessi-tà delle misure è direttamenteproporzionale alla quantità dirichieste di modifica: perchéquest’anno, prima ancora del-le trappole e delle richiestedei parlamentari - alle 13 di og-gi scade il termine per gliemendamenti in Commissio-ne - la manovra deve fare iconti con le lamentele di pezzidello Stato. E così, benché laparola d’ordine resti «l’inva-rianza dei saldi», alcuni mini-

stri hanno avuto mandato amediare. La questione più sci-volosa per il governo sono lebarricate delle Regioni: Rober-to Formigoni sta bussando adogni porta per ottenere una ri-duzione dei tagli a loro carico.Il pressing qualcosa lo ha giàprodotto se Bossi, dopo aver in-vitato mercoledì Formigoni a«non esagerare» ieri ha annun-ciato che avrebbe visto Tre-monti a cena «per vedere il dafarsi». Del resto se la Lega vuo-le portare a casa i decreti at-tuativi sul federalismo fiscaleentro l’estate, ha bisogno dellasponda dei governatori. La so-luzione al rebus è in mano a Fit-to, il quale non a caso parla giàdi modifiche all’articolo 14,quello che determina le modali-tà dei tagli. L’altro segnale diapertura è sulla sanità: la ma-novra, così come è oggi, preve-de l’estensione del blocco del

turn over ai dipendenti Asl edegli ospedali. Una misurache, agli occhi dei governato-ri, di fatto significherebbe untaglio surrettizio alla spesa sa-nitaria, sulla quale, almenonelle intenzioni, la manovranon prevederebbe risparmi.«Stiamo facendo verifiche per

mitigare la misura», spiegavaieri il ministro Ferruccio Fa-zio. La strada per Tremontiresta strettissima, perchéquali che saranno i compro-messi, il saldo della manovradovrà restare invariato, penapesanti conseguenze per ilrendimento dei titoli pubblicisui mercati.

Dovrete anche ridurvi lo sti-pendio.

«Un punto che nemmeno abbia-mo sollevato, anche se mi piace-rebbe capire perché si azzeranole indennità per i consiglieri diquartiere, si riducono quelle diconsiglieri comunali, assessori esindaci e non si taglia di una vir-gola su parlamentari e consiglie-ri regionali. È lo stesso meccani-smo per cui si grava sui Comunie non sui ministeri, dove ci sa-rebbe da tagliare: basta fare ungiro per rendersene conto».

In definitiva cosa chiedete?«Si torni alle cifre discusse a suotempo con Tremonti: la metà diquelle attuali. Altrimenti non pos-

siamofarcela.E parlaredi federali-smodiventainutileeparadossale».

Scusi?«Se i Comuni, soggetti del fede-ralismo, vengono caricati del-l’onere di risanare i conti delloStato continuando per di più anon godere di alcuna autonomiafiscale, come possiamo pensarea una riforma come quella chesta a cuore alla Lega?».

Sta dicendo che non si realiz-zerà mai?

«Dico che con questa cura da ca-vallo i Comuni ci arriveranno inginocchio e senza alcuna possibi-lità di metterla in pratica».

Tremonti sotto assedioUltimo assalto dei ministri

Brancher allo Sviluppo economico, nomina in rampa di lancio

jenaIntercettazioni

IL FEDERALISMO«Con questa cura

da cavallo non potràmai decollare»

[email protected]

RetroscenaALESSANDRO BARBERA

ROMA

LA RICHIESTA«Torniamo alle cifre

da cui è partito il governoLa metà di queste»

Meno male che Bossi c’è.

Aldo BrancherUomo di fiducia

del Cavaliere

RAPHAEL ZANOTTI

Lo Stato datore di lavoro ta-glia gli stipendi alle toghe? Eallora il giudice si rivolge...al giudice. Nel Paese in cui ilconflitto d’interesse è unacategoria dell’immaginario,l’Anm, il sindacato dei magi-strati, ha appena incaricatouno studio legale perché ve-rifichi la manovra finanzia-ria che taglia gli stipendi atremila giovani magistrati,un terzo circa del totale.L’idea è quella di portare ingiudizio il governo. «Saràuna specie di class action -spiega il presidente della se-zione piemontese dell’Anm,Edmondo Pio - anche se poiogni magistrato agirà perso-nalmente». Il paradosso èche saranno altri magistra-ti, ovvero i giudici del Tar, adover decidere chi ha ragio-ne. Non basta. Il bello è cheanche chi dovrebbe rappre-sentare il governo davanti algiudice non è proprio indiffe-rente al problema. L’Avvo-catura dello Stato, i cui sti-pendi sono agganciati a quel-li dei magistrati, da un po’ ditempo è pensierosa. Sta va-lutando di promuovere il pri-mo sciopero della sua storia.Ovviamente contro controla manovra del governo. Au-guri, insomma.

«Anche questo è uno deimotivi per cui nessuno ave-va mai ritoccato gli stipendidei magistrati - spiega il pre-sidente nazionale dell’Anm,Giuseppe Cascini - Le valuta-zioni della professionalità egli scatti di anzianità non so-no un privilegio. Sono stu-diati apposta per evitarequesto genere di pasticci. Lamagistratura è un organo in-dipendente che valuta la le-galità dei provvedimenti dichi governa, e non può farlose deve andare in contempo-ranea a trattare le proprieretribuzioni». L’Anm offriràassistenza legale a tutti i ma-gistrati che ne faranno ri-chiesta. I giudici dei tribuna-li amministrativi, insomma,rischiano di essere travoltida migliaia di ricorsi fotoco-pia presentati da colleghi.

«Io ancora non disperoin una cambiamento da par-te del governo - spiega Casci-ni - ma se il provvedimentodovesse restare com’è oggi,siamo pronti alla battaglia».Cosa vuol dire? Davanti alTar i magistrati sono prontia sollevare questione di legit-timità costituzionale sul de-creto. «È in ballo l’indipen-denza della magistratura,che è uno dei principi fonda-mentali della nostra Carta»dice ancora il giudice Pio. In-dovinate a quale categoriaappartengono coloro che do-vranno valutare se il provve-dimento viola la Costituzio-ne? Esatto.

Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti col direttore dell’Fmi, Dominique Strauss-Kahn

APERTURA SULLA SANITÀFazio: «Stiamo facendo

verifiche per mitigareil blocco del turn-over»

Il primo emendamento del PdUna tassa per i “Berlusconi”

BELLUNESE, IMPRENDITOREEDIRIGENTE D'AZIENDA, ELETTO IN

VENETO PER IL PDL, GIÀSOTTOSEGRETARIO NEI GOVERNI

BERLUSCONI II E III ÈSOTTOSEGRETARIO ALLA

SEMPLIFICAZIONEE CURA I RAPPORTICONBOSSI

IL SUCCESSORE DI SCAJOLAIpotesi di dicastero senzaportafoglio, rafforza Fittoe il titolare dell’Economia

L’INIZIATIVA ANM

E imagistratipreparanola class actioncontro i tagli

CARLO BERTINIROMA

Due giorni fa, di fronte al que-sito sul perché abbia scelto diservire come antipasto a Tre-monti una lenzuolata di libera-lizzazioni da 10 miliardi, Pier-luigi Bersani rispondeva conun ghigno: «Ogni giorno ha lasua pena e sabato alla manife-stazione di Roma, parlerò pu-re dei miliardari..». E in effetti,di ritorno dalla Cina, finito dileggere il decreto anti-crisi,uno dei primi commenti di Ber-sani fu «ma Berlusconi e quellicome lui non pagano neancheun euro?» E così da due setti-mane, la squadra di esperti delPd guidata dal responsabileeconomico Stefano Fassina, la-vora agli emendamenti allamanovra che oggi sarà deposi-tato, sapendo che una delleproposte “qualificanti”, comesi dice in gergo, deve essereproprio rivolta a quelli che il

segretario chiama «i miliarda-ri». Compito non semplice se sivuole evitare l’accusa di passareper i soliti tassatori; e quindi do-po una raffica di riunioni, alla fi-ne si è trovata una soluzione chenon è però una “patrimoniale”di bertinottiana memoria.

«Noi siamo tra i paesi euro-pei - spiega Fassina - che tassa-no meno i redditi da capitale,quindi la nostra proposta è uni-formare la tassazione di questiproventi al 20%, lasciando fuo-ri i titoli di stato, ma compren-dendo i dividendi di azioni, ob-bligazioni, i capital gain dacompravendite e una cedolaredel 20% sui redditi immobilia-ri». E i miliardari alla Berlusco-ni come verrebbero toccati daquesta misura? «Sicuramentehanno anche dei redditi da ca-pitale la cui tassazione aumen-terebbe dal 12,5 al 20%». Maper far sostenere una buonaparte dei sacrifici «anche ai ric-

chi», il Pd ha deciso di propor-re pure «un prelievo una tan-tum aggiuntivo del 5% sui capi-tali regolarizzati dallo “scudo”.Facendo in modo che quei 250mila italiani che hanno evaso letasse, ai quali oggi è consentitodi opporsi all’accertamento fi-scale passato e futuro, non sia-no più al riparo dei controlliprevisti dal redditometro».

Fatta salva la fantasia deisingoli deputati, il pacchetto diemendamenti “ufficiali” delPd, comprende anche un alleg-gerimento del carico Irpef perle donne con figli a carico e piùrisorse per scuole e università.Con quali coperture finanzia-rie? Riorganizzare la pubblicaamministrazione: meno prefet-ture, niente province nelle areemetropolitane e una fusioneInps-Inpdap; e mettere in garale frequenze liberate dal digitaleterrestre per rastrellare 5-6 mi-liardi di euro.

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Tutto ciò che rientra nel perimetro di unabuona politica per le piccole e medie im-prese e che, partendo dalla riduzione dei

tempi, costi e pesi burocratici eccessivi, consen-ta di accelerare e irrobustire la crescita ci vedenon solo favorevoli ma convinti assertori. L'ini-ziativa del governo di creare una piattaformadi regole in grado di liberare energia di impresanel circuito dell'economia è dunque condivisibi-le. Ciò detto, però, noi vorremmo che l’obiettivodell’intero pacchetto, fosse quello di consentirea tutte le aziende, quale ne sia la dimensione, diricercare maggiore efficienza e competitività.In questo senso, noi crediamo che una dellemaggiori difficoltà da rimuovere sia la «grandetassa» della burocrazia, che costa al sistemadelle imprese oltre 16,5 miliardi l'anno. Un con-to, effettivamente, troppo salato e non più ulte-riormente sostenibile. [R. MAS.]

N on vedo la necessità di toccare la Costitu-zione, perlomeno in riferimento agli artico-li 41 e 118. Il 41 non è un freno alla libertà

d'impresa, ma anzi la sua modifica può dare l'im-pressione che si tratti di un alibi per poter giustifi-care quello che fino a oggi non si è fatto con leggeordinaria. Il primo comma è chiarissimo: l'iniziati-va economica privata è libera. Incontra, tra l'altro,il limite dell'utilità sociale, che richiama il concettotedesco di «economia sociale di mercato» proprioper evitare che si intraprendano iniziative danno-se al bene comune: se qualcuno vuole aprire un'im-presa, non bisogna stabilire che non si adottinotecniche inquinanti o che si assicurino condizionidi lavoro salubri? Il terzo comma parla solo di con-trolli, senza precisare come e quando debbano es-sere esperiti. La libertà di concorrenza, che oggi ètutelata dall'articolo 117, può essere attuata benis-simo con legge ordinaria dello Stato. [F. SCH.]

C redo sia lecito temere che questo proget-to del ministro dell'Economia possa ser-vire soltanto a fare «parlare d'altro». La

modifica dell'art. 41 non è stata necessaria, inpassato, per consentire eventi che hanno cam-biato in profondità il rapporto Stato-mercato inItalia (penso alle privatizzazioni), non se necomprende l'improvvisa urgenza ora. Ciò det-to, gli articoli della Costituzione relativi ai rap-porti economici sono davvero datati e sono ilfrutto del compromesso fra due culture, cattoli-cesimo sociale e marxismo, nessuna delle qualiaveva una comprensione molto profonda deimeccanismi del mercato. Se la modifica costitu-zionale fosse una sorta di grande obiettivo sim-bolico che traina e che non frena altre iniziativeper la semplificazione della vita economica, po-trebbe essere una cosa auspicabile. Così comelo sarebbe un intervento contro la moltiplica-zione dei poteri di veto. [P.B.]

Roger Abravanel«Il problema delle regole?In troppi non le rispettano»

Meno laccie impresepiù libere

Per avviare una nuova attivitàbasterà un’autocertificazione

P er liberare lo sviluppo da una serie di lacciobsoleti non è assolutamente necessariocambiare l’articolo 41 della Costituzione.

Tutte le misure del caso si possono prendere sen-za intaccare la legge fondamentale dello Stato. Iltesto dell'articolo 41 dice che «l’impresa non de-ve contrastare con l'utilità sociale» e non credosia necessario cambiare questa impostazione. Sipuò discutere, semmai, del fatto che questo det-tato risenta di una di una concezione intrinseca-mente negativa dell’impresa, del profitto, del de-naro in generale, che ha molto a che vedere conla cultura cattolica e comunista (molto diversetra loro, ma in questo simili) proprie dell’epoca incui la costituzione è stata fatta. Ma è del tutto evi-dente che un’attività economica, quale che sia -impresa, banca, cooperativa, eccetera - non deb-ba stridere con l’utilità sociale. [R. MAS.]

PAOLO BARONIROMA

«Le regole giuste sono un investi-mento. Le regole sbagliate sonoun costo. Le regole possono esse-re sbagliate in sé, ma possono es-sere sbagliate anche perché so-no troppe». E visto che l’Italia sitrova «al bivio tra declino e svi-luppo», il governo ha deciso di«scaricare la zavorra». E’ questala filosofia del progetto «Libertàd’impresa», suggerito nei giorniscorsi dal ministro Tremonti,che approda oggi al Consiglio deiministri per un primo esame pre-liminare.

Il pacchetto è imperniato sudue distinti provvedimenti: unalegge ordinaria, che dovrebbeservire a semplificare le proce-dure amministrative e che po-trebbe essere approvata abba-stanza rapidamente, ed un piùcomplesso disegno di legge costi-tuzionale per modificare gli arti-coli 41 e 118 della Carta. In parti-colare, la bozza del ddl prevedeche controlli «ex post», autocerti-ficazione e segnalazione di inizioattività vengano estese «a tuttele ipotesi» in cui si possano appli-care, mentre le «restrizioni deldiritto di iniziativa economica»vengono «limitate allo stretto ne-cessario». Fatti salvi i casi rego-lati da legge penale, la nuova Co-stituzione si basa sul principiodella «buona» fede dell’imprendi-tore.

In questo quadro anche le mo-difiche alla Costituzione servonoa formare una sorta di baluardoanti-burocrazia. All’articolo 41sono aggiunti alcuni commi per

sancire che «la Repubblica pro-muove il valore della responsabi-lità personale in materia di attivi-tà economica non finanziaria» eche «gli interventi regolatori del-lo Stato, delle Regioni e degli En-ti locali che riguardano le attivi-tà economiche e sociali si infor-mano al controllo ex post».

All’articolo 118, ultimo com-ma, verrà invece aggiunto uncomma che recita: «Stato, Regio-ni ed Enti locali riconosconol’istituto della segnalazione di ini-zio attività e quello della autocer-tificazione, lo estendono necessa-riamente a tutte le ipotesi in cuiè ragionevolmente applicabile,

con esclusione degli ambiti nor-mativi ove le leggi penali preve-dono fattispecie di delitto o chederivano direttamente dalla at-tuazione dalle normative comu-nitarie o internazionali». Inoltre,«in materia urbanistica» si dan-no sei mesi di tempi a Stato, Re-gioni, Città metropolitane, Pro-vince e Comuni per adeguare leloro normative «in modo che lerestrizioni del diritto di iniziati-va economica siano limitate allostretto necessario per salvaguar-dare altri valori costituzionali».E tre mesi di tempo per «rende-re pubblico l’elenco dei casi cheescono dal campo di applicazio-ne» della semplificazione.

MANOVRALERIFORMEALVIA

Cambia la Costituzione Integrazionie ritocchi agli articoli 41 e 118,Oggi l’esame al Consiglio dei ministri

Carlo Sangalli«Riducendo la burocraziatagliamo 16 miliardi di costi»

S ono d’accordo che si intervenga su questamateria, soprattutto per snellire la pesan-te trafila burocratica. Giova ricordare, a

questo proposito, che siamo al 76˚ posto per li-bertà d’impresa. Tuttavia questo non basta. Ilproblema della libertà d’impresa in Italia non èche ci sono troppe regole, ma che le regole nonsi rispettano e così si altera il sistema della libe-ra concorrenza. Per uno sviluppo solido e dura-turo è necessario un sistema rapido di giustiziacivile, un intervento serio e drastico sull’evasio-ne fiscale e un recupero dell’economia sommer-sa. Le piccole imprese che rispettano le regole,pagano le tasse, retribuiscono come prescritto idipendenti, eccetera, sono aziende che voglionocrescere e svilupparsi. Quelle che, invece, pro-sperano al nero, non solo non vogliono crescerema fanno concorrenza sleale alle prime. [R. MAS.]

L e iniziative del governo per la promozionedella libertà di impresa incontrano senzadubbio il nostro pieno apprezzamento. La

semplificazione delle norme e dei percorsi buro-cratici ai quali le nostre piccole e medie aziende so-no costrette, costituisce da sempre uno dei nostriobiettivi prioritari. Una maggiore libertà è neces-saria per velocizzare la capacità delle imprese diuscire dalla crisi, ma anche per dare una forte spin-ta al nostro sistema produttivo. I troppi freni stan-no diventando un fardello pesante in uno scenarioglobale. Si tratta di agire in due direzioni: da un la-to liberare risorse per lo sviluppo, dall’altro mette-re a punto tutti quegli strumenti che possono far sìche nel nostro Paese le imprese operino in condi-zioni di vera e piena concorrenza. Ci sono delle ri-forme che possono essere realizzate in tempi brevie senza oneri aggiuntivi, al primo posto la burocra-zia, la semplificazione e le liberalizzazioni. [R. MAS.]

S ono d'accordo sul fatto che si debba velocizza-re il sistema ed essere più vicini alle piccoleimprese, che sono la maggioranza in Italia. Bi-

sogna guardare solo agli interessi del Paese senzaideologie: in questo modo maggioranza e opposizio-ne possono trovare una convergenza, importanteperché l'economia viaggia a una velocità superiorealla politica. Non sono andato in profondità nellaproposta del governo, ma la ritengo corretta, anchese mi auguro che tutto questo non sia un'operazionedi facciata. La cosa più importante sarebbe conce-dere all'impresa degli strumenti di crescita, ma nonsono contrario all'ipotesi di rivedere gli articoli 41 e118 della Costituzione. E sono perfettamente d'ac-cordo con il disegno di legge sulla segnalazione diavvio attività: è giusto dare fiducia a chi vuole parti-re, ma siccome il furbo normalmente non paga, fac-ciamo invece che se si becca qualcuno che bara glifacciamo pagare una multa molto seria. [F. SCH.]

R ivedere gli articoli 41 e 118 non credo sia unapriorità ma non è nemmeno del tutto inutile:che la Costituzione abbia una modalità un

po' datata di guardare al mercato è evidente. Poi bi-sogna vedere come lo si fa, in che maniera le parolemercato e concorrenza compariranno. Ritengo pe-rò prioritarie una serie di altre cose per rendere piùsemplice l'attività d'impresa: oggi un imprenditorepassa buona parte della giornata a fare lo slalom trale procedure burocratiche, che spesso servono soloa dare lavoro a uffici o professionisti. Non bastasemplificare, bisogna abolire: la Pubblica Ammini-strazione fa troppe cose, è bene che ne faccia di me-no. Quindi il ddl sulla segnalazione di avvio d'impre-sa in teoria va benissimo, ma è un parere provviso-rio: di questo tipo di semplificazioni ne abbiamo vi-ste molte negli ultimi 15 anni, e non sempre hannofunzionato. L'abilità della burocrazia nel ricreare la-voro per se stessa è pressoché infinita. [F. SCH.]

ImprenditoreCarlo

Sangallièpresidente

diConfcommer-

cioediReteImpreseItalia

Piero Alberto Capotosti«Non serve modificarele norme costituzionali»

GiuristaPieroAlberto

Capotostièpresidente

emeritodellaCorte

costituzionale

«L’Italia è a un biviotra declino e sviluppo:è arrivata l’oradi scaricare la zavorra»

EconomistaAlberto

Mingardièdirettore

generaledell’IstitutoBrunoLeoni

ConsulenteRoger

Abravanelèconsulente

d’impresaedex

direttoreMcKinsey

Italia

Alberto Mingardi«Deve poter trainareanche altri interventi»

IndustrialeVincenzo

Bocciaèpresidenti

deiPiccolidi

Confindustria

Imprenditoree deputato

MassimoCalearoè

parlamentaredell’Apie

industriale

Economistae politico

NicolaRossièparlamentare

elettonelle listedel

Partitodemocratico

Vincenzo Boccia«Per crescere avanti tuttacon la semplificazione»

EconomistaFiorella

Kostoris,economista,sinoal2003

hadirettol’Isae

Nicola Rossi«Non basta semplificareadesso è l’ora di abolire»

Fiorella Kostoris«Si può fare di tuttosenza toccare la Carta»

Massimo Calearo«Guardare all’interessedel Paese senza ideologie»

U

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Primo Piano 5LA STAMPA

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LA GRANDE CRISIILVERTICEDEIVENTISETTE

MARCO ZATTERINCORRISPONDENTEDABRUXELLES

Altro che vertice «normale»,come lo ha definito il presi-dente stabile dell’Ue, il belgaHerman Van Rompuy. In ot-to ore i 27 leader dell’Unionehanno confezionato un pac-chetto di indirizzi politici chepotrebbe seriamente influen-zare le regole e l’andamentodelle cose economiche neiprossimi mesi. C’è l’intesaper rafforzare il patto di sta-bilità che sovrintende l’euro,con sanzioni più nette, mag-gior coordinamento strategi-co e concetto di debito allar-gato «all’italiana». C’è un ac-cordo a varare «un prelievosulle banche e la transazionifinanziarie», che il resto delmondo ci segua oppure no. Ec’è la mossa per certificareche il sistema creditizio è sa-no: entro luglio saranno resinoti gli «stress test» sugli isti-tuti, le singole pagelle «cherassicureranno gli investito-ri sul fatto che non avremo al-tri psicodrammi».

Tutto questo non è «nor-male», perché non lo sono itempi e nessuno si nascondeche la crisi non è finita e lacrescita fatica a consolidar-si. L’Europa si è rifatta iltrucco in vista del G-20 di To-ronto, vuole andare all’incon-tro fra i grandi con proposteprecise e la volontà comune

di sostenerle. Qualche dissi-dio resta, sopratutto sul«prelievo bancario» che nonpiace a chi teme di vedere icapitali in fuga, eppure Fran-cia e Germania lo porteran-no comunque in Canada. «Lointrodurremo anche da soli»,assicurano la cancelliera Me-rkel e il presidente Sarkozy.E la nuova imposta potrebbedecollare entro il 2012.

La Repubblica ceca si è ri-servata il diritto di non farlo,del resto la strategia fiscalesarà coordinata, ma svolta alivello dei singoli stati. Gli al-tri sono compatti, anche ilRegno Unito. Il «sistema diprelievi e tasse sulle istituzio-ni finanziarie», si legge nelleconclusioni del summit svol-tosi a Bruxelles, mira ad «as-sicurare una equa ripartizio-ne degli oneri (della crisi)» ea essere «incentivo per evita-re i rischi sistemici». Il comee quando dipendono dallaCommissione, che dovrà stu-diare i passaggi tecnici e farerapporto in ottobre.

I 27 auspicano che il con-testo regolatorio su cui lavo-ra l’esecutivo Ue sia comple-tato entro il 2011. Tutti chie-dono al presidente Barrosodi essere rapido, il portoghe-se fa lo stesso con Parlamen-to e Consiglio. Sull’agenda

viene sottolineato il doppiodossier delle «vendite allo sco-perto» e dei «crediti defaultswap», i derivati speculativiche hanno gonfiato il debitogreco. Saranno ammanettatientro l’anno, se tutto fila.

Gli stress test si vedranno ilmese venturo. Il premier spa-gnolo Zapatero lo ha deciso incasa propria, pubblicheràl’elettrocardiogramma finan-ziario delle sue banche. LaGermania ha fatto un passoanalogo, gli altri seguiranno.Si tratta di svelare i numerisulla reazione degli istituti achoc di sistema. Barroso affer-ma che così «proveremo che ilsistema è solido, con un’ade-guata capacità di reazione».Tutto ciò dovrebbe spazzarvia l’incertezza dai mercati earginare la speculazione.

Il resto lo faranno i governi,insieme. I leader hanno appro-vato il piano Europa 2020, pro-seguimento della Strategia diLisbona che fissa i binari co-muni per lo sviluppo continen-tale; buoni propositi da verifi-care. Più efficace appare il raf-forzamento della «governan-ce» economia, non «governo»

come volevano alcuni, non laGermania, sempre attenta allessico in questi casi.

Davanti ai conti pubblici siagirà in modo preventivo, an-che con il «semestre europeo»per il coordinamento delle leg-gi finanziarie, insistendo sullastabilità: qui l’Italia, con Fran-cia e Belgio, ha ottenuto che lanozione di debito, cruciale perle sanzioni possibili, sia l’ag-

gregato di pubblico e privato,un successo per un paese colpassivo al 118% del pil. Si è di-scusso a lungo e il consenso ègiunto sulla formula che dà«più rilevanza ai livelli e alleevoluzioni del debito e dellasua sostenibilità complessi-va». Alla fine avremo quasi unvero governo dell’economia, inmano al Consiglio. Ieri ognunoha ceduto qualcosa. Ma in se-rata, tutti pensavano di avervinto.

2012l’anno di avvio

dell’imposta

20miliardidi euro

Il vertice dei Ventisettepaesi dell’Unione europea

si è accordato per varare«un prelievo sulle banche

e la transazioni finanziarie»Servirà ad attutire i danni

di un’eventuale nuova crisi

Questo l’impatto sullebanche italiane dei nuovi

requisiti, previstidall’accordo di Basilea III,sulle dotazioni di capitale

L’impatto è stimatoin base a calcoli prudenziali

U

Entro luglio il verdettodegli «stress test»per valutare la soliditàdegli istituti di credito

Titoli di StatoAddio al Cct

Arriva il Ccteu

L’Europa si preparaa tassare la finanzaIl summit di Bruxelles: avanti anche se il G20 non volesse seguirci

I Addio al Cct, arriva ilCcteu: il ministero dell’Econo-mia e delle Finanze annuncial’emissione di un nuova classedi titoli a tasso variabile con ce-dole semestrali indicizzate al-l’Euribor 6 mesi che andrannogradualmente a sostituire i Cctin circolazione. Il nuovo titolosarà emesso, con una scaden-za di 7 anni, ma il Tesoro si ri-serva di proporre altre duratein base alle preferenze espres-se dal mercato. Fin dalle primeoperazioni di emissione, inclu-se quelle sindacate, il Tesoro,per quote limitate rispetto aivolumi delle singole operazio-ni, darà agli investitori che de-tengono i vecchi Cct in portafo-glio la possibilità di cambiarlicon i Ccteu. A salvaguardia deipossessori dei vecchi Cct il Te-soro si impegna a garantirnela liquidità e l’efficienza delmercato secondario.

FRANCESCO SPINIMILANO

Se una tassa sulle transazionifinanziarie, in funzione anti-speculatori, «può anche essereaccettabile», nuove gabelle checolpiscano le banche nel lorobusiness tradizionale «propriono: siamo già stati colpiti dura-mente, pur non avendo colpenella genesi della crisi». I con-torni della proposta dell’Unio-ne Europea sono ancora pocodefiniti, a cominciare dalle mo-dalità con cui la tassa sarà ap-

plicata. Le banche sono ancorain attesa di conoscere i dettagliper fare i conti. Le ipotesi checircolano non piacciono. «Col-pire le banche tradizionali èuna sciocchezza - sbotta unbanchiere, a capo di un impor-tante istituto - perché sonoquelle che poi prestano il dena-ro all’economia del territorio».

Difficile, per i banchieri in-terpellati, accettare il principiocaro a Bruxelles che sia giustofar pagare i costi della crisi achi l’ha causata. Il motivo èsemplice: in Italia nessuno ri-tiene di averla procurata («era-vamo i più prudenti e ci siamosalvati»), ma di averla subita.Reazioni ufficiali da parte del-l’Abi, ieri, non ne sono arrivate.A Palazzo Altieri, però, hannopotuto apprezzare le parolepronunciate in mattinata dal

ministro degli Esteri FrancoFrattini, secondo cui in Italia«non abbiamo bisogno di tassa-re le banche» anche perché lenostre «hanno dimostrato dinon essere sanguisughe». È at-tesa una presa di posizione an-che della Federazione dellebanche europee. Il cui presi-dente, l’amministratore delega-to di UniCredit AlessandroProfumo, ancora di recente haribadito la sua posizione in me-rito, sostenendo di preferireuna maggior prevenzione, at-traverso una sorveglianza piùstretta, a nuove tasse o all’in-troduzione di requisiti patrimo-niali più severi.

Così, mentre le associazionidei consumatori plaudono auna proposta «sacrosanata» -come la definisce il Codacons -dalle banche, dove ricordano la

Robin Hood tax, attaccano. «Ilsistema italiano ha retto tuttoquel che poteva reggere - osser-va un altro manager del credi-to - con moratorie di ogni gene-re a famiglie e imprese». Ora,la preoccupazione è che «in unmomento in cui siamo tutti indifficoltà col patrimonio» si ag-giungano nuovi orpelli, quandole banche - in tempo di crisi - so-no preoccupate per gli effettidei nuovi requisiti di BasileaIII, il cui impatto per gli istitutiitaliani è stato recentementestimato in oltre 20 miliardi dieuro.

Qualcuno punta il dito Oltre-oceano, dove le banche di inve-stimento continuano a fare uti-li «con gli stessi sistemi di pri-ma». L’accusa è che tutte le for-me di finanza innovativa, comei derivati, «crescono e prospe-

rano», come e più di prima. E«nessuno fa nulla». A Piazza Af-fari l’ipotesi tassa non causa pe-rò sfracelli tra i titoli bancari.Bisognerà capire molte cose, acominciare da come la nuovaimposta si incastrerà con l’al-tra in arrivo sulle transazioni.Questa interesserà gli operato-ri più attivi e talvolta spregiudi-cati. «Il risultato sarà un mer-cato con meno operazioni, me-no liquido, con prezzi non rap-presentativi», spiega un opera-tore. Nemmeno tra gli hedgefund c’è fibrillazione. «Si atten-dono dettagli», dicono nell’am-biente. Nell’attesa si cavalcal’incertezza sulle banche, dellequali a luglio saranno pubblica-ti gli stress test. Morale: gli he-dge in prevalenza si sono posi-zionati «corti». Scommettonosull’arrivo di nuovi ribassi.

I numeri chiave

Confermato il sìalla linea italianaSaranno conteggiatianche i debiti privati

179,0

178,0

177,0

176,0

175,0

1,89

1,9

1,87

1,88

Indice

50,4

50,2

50,0

49,8

49,6

315

310

305

300

49,5

49,0

48,5

BNP PARIBAS

La reazione delle banche

I banchieri: “Paghiamo colpe non nostre”Ma intantoi fondi speculativipuntano al ribassosui titoli del settore

6 Primo Piano LA STAMPA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

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Van Rompuy: “Sul debito è passata la vostra proposta”

Le competenze passano a Bank of England

Berlusconi porta a casa unavittoria in Europa, ma nonera come al solito, raggian-te e capace di intestarsi an-che l’aria fritta, mentre

proprio ieri aveva di che inorgoglirsi.Apparentemente aveva il broncio coni giornalisti che si inventerebbero lesue disavventure politiche, tra inter-cettazioni arenate e manovra econo-mica colpite dall’urlo delle Regioni.Con Bossi che spariglia e fa da spondaall’arci-nemico Fini. Tutto congiuracontro il suo governo impantanatonella giungla della maggioranza, contanta voglia di mandare tutti a quelPese e magari andare a elezioni.

Qui a Bruxelles sembra invece cheil problema siano le «iene dattiologra-fe» (il copyright è di D’Alema) con cuinon vuole parlare. E che inseguendo-lo nei vicoli di Bruxelles, aspettandolodavanti al suo antiquario preferito inrue Blaes, rimangono con la gola sec-ca. «Presidente, perché non parla?»,

gli chiede una giornalista del Tg3.«Per strada non parlo. E poi voi vi in-ventate tutto, continuate a inventarvitutto», risponde scuro in volto il pre-mier. Per strada no, ma neanche unaconferenza stampa, una dichiarazio-ne dentro Justus Lipsius, il palazzodove si svolgono i Consigli Ue. Comehanno fatto i suoi colleghi europei perpiantare le loro bandierine. Eppurelui aveva una bandiera grande dapiantare a Bruxelles.

E’ stato lo stesso presidente del-l’Ue, Herman Van Rompuy, a ammet-tere che nel documento finale è passa-ta sostanzialmente la proposta italia-na. «Il concetto di sostenibilità com-

plessiva comprende molti parametri,anche quello del debito privato». In-somma, per vigilare sui conti dei PaesiUe è stata accolta la richiesta dell’Italiadi tener conto del concetto di "debitoaggregato": quello pubblico più quelloprivato di imprese e famiglie. Berlusco-ni voleva recuperare il ruolo di prota-gonista in Europa ed è riuscito a ri-prendersi la scena che in qualche mo-do gli aveva rubato Giulio Tremonti vi-sto come il garante del rigore da partedei Paesi più virtuosi. E il colpo gli èriuscito. Ma ha dovuto sudate molto.Non ha avuto alcuna sponda dalla Me-rkel (anzi per lei conta solo il debitopubblico il resto sono chiacchiere), no-

nostante la tanto sbandierata «diplo-mazia del cucù». Il premier italiano hadovuto però fare i conti con l’ostilità di-chiarata di Sarkozy, Cameron e Zapa-tero e di altri Paesi nordici che soffro-no di un un alto indebitamento delle lo-ro imprese e famiglie. E non sono con-tenti di metterlo nel calderone della«sostenibilità complessiva». Un terre-no invece sul quale l’Italia può vantareun popolo di formiche.

C’è stato un momento in cui Berlu-sconi non riusciva a sbloccare la trat-tativa. E’ dovuto intervenire con deter-minazione diverse volte durante la ple-naria e la colazione di lavoro. «La di-scussione si è fatta molto vivace - han-

no raccontato gli sherpa italiani - si èrischiata la rottura. A un certo punto ilpresidente ha messo le carte in tavo-lo». Di fatto ha minacciato di mettere ilveto sul documento finale. «Queste de-cisioni si prendono all’unanimità e ionon sono d’accordo». L’antifona erachiara. Non ha usato il termine veto,ma è come se l’avesse fatto. Del restoera stato il ministro degli Esteri Fratti-ni due giorni fa ad anticipare che l’Ita-lia avrebbe giocato duro. La linea rossadi Berlusconi è stata vincente e ai suoicollaboratori sull’aereo che lo riporta-va in Italia ha detto di essere «moltosoddisfatto, abbiamo ottenuto un risul-tato importante».

Appena saputa la notizia Tremontiha esultato. «Ho appena parlato per te-

lefono con il presidente Berlusconi: haottenuto uno straordinario successoper il nostro Paese. Siamo in pista e ab-biamo il biglietto che ci compete». Delresto, ha aggiunto il ministro dell’Eco-nomia, il sistema economico italiano ènel suo complesso «molto sostenibile».

Frattini può dire che il il risultato ot-tenuto conferma «l’Italia nel gruppo ditesta e ci permette di affrontare conancor più determinazione le prossimefrasi di rafforzamento della governan-ce europea». Anche il ministro degliEsteri ha parlato al telefono con Berlu-sconi, che a suo avviso ha agito da«statista in Europa, con fermezza e vi-sione strategica».

il casoANDREA MALAGUTI

CORRISPONDENTE DA LONDRA

I nvestito di una missione superio-re, deciso a restituire all’Inghil-terra la dignità e la stabilità finan-

ziaria che la storia reclama, GeorgeOsborne, ministro del Tesoro, an-nuncia nel prestigioso salone dellaMansion Hall, la rivoluzione epocale

che si abbatterà sui grattacieli di ve-tro e di specchi della City, abolendocon un tratto di penna funzioni e po-teri della Financial Services Authori-ty (Fsa), l’autorità indipendente in-caricata nel 1997 da Gordon Browndi controllare gli istituti finanziari, e

consegnando a Mervyn King, governa-tore della Banca d’Inghilterra, un po-tere mai conosciuto prima nelle manidi un solo uomo. Nessuno potrà piùpermettersi pericolosi equilibrismi.Non ci sarà un’altrà Northern Rock,non sotto un governo Tory, non ci sa-ranno altre angosciate corse agli spor-telli dei risparmiatori. «Dovranno es-sere le banche a supportare le perso-ne e non le persone a supportare lebanche».

Osborne parla mercoledì sera, anti-cipando, non a caso, il primo viaggiodi David Cameron al Consiglio Euro-peo, ben sapendo che il Primo Mini-stro ribadirà al Vecchio Continentel’irrevocabilità del piano di tagli e dicontrollo previsto dal suo Paese e so-prattutto dirà che «Londra non accet-terà nessun trasferimento di sovrani-tà da Westminster a Bruxelles». Ilconfine tra la consapevolezza del pro-prio compito e la diffidenza verso chi,dopo il disastro greco, trema per lesorti di Spagna e Portogallo, è difficileda stabilire. Ma il rigore inglese è con-diviso da Italia, Francia e Germania,tanto che Angela Merkel si spinge a di-re che «bisogna tassare chi ha messoa rischio il mercato». Il segnale è per

tutti lo stesso: ridimensionare il gigan-tismo delle banche.

Lo strappo compiuto alla MansionHall dal ministro del Tesoro, davanti afigure antiche, assorte in professionisenza tempo, in quella che sembravauna cena di aristocratici ed è diventa-

ta la linea di confine tra l’era Brown el’era Cameron, è netto. «Ci sono pro-blemi reali di affidabilità. Ed è per que-sto che introdurremo dele tasse e chie-deremo di frenare il pagamento dei bo-nus. Siamo a questo punto perché nes-suno stava controllando il livello deldebito e il disastro è arrivato senza

che scattasse l’allarme». Il come e ilquanto saranno comunicati poi. Ilmessaggio è abbastanza destabilizzan-te senza bisogno di aggiungere cifre.Seppellisce il passato cancellando ru-demente l’infelice trinomio Tesoro-Fsa-Banca d’Inghilterra, sapendo per-sino lui che a volte un eccesso di male-ducazione è spiacevole ma necessario.«L’organizzazione di ieri ha fallito».

Il nuovo corso prevede che MervynKing si preoccupi non solo della politi-ca monetaria, ma anche della stabilitàfinanziaria attraverso una supervisio-ne che imponga prudenza a chinquestia per compiere operazioni di merca-to, macro o micro che siano. «Sempli-cemente il governatore dovrà spegne-re la musica quando la danza si faràun po’troppo selvaggia», chiosa ele-gantemente Osborne, lasciando capi-re che l’intervento sarà capillare e co-mincerà da una politica più rigorosasulla concessione dei mutui: basta pre-stiti indiscriminati che coprono la ci-fra totale. Ci saranno tetti e controlli.

Il potere della Banca d’Inghilterrasarà mitigato e completato da una se-rie di strutture: una autorità che pro-tegga i consumatori operativa entro il2012 e una agenzia contro i criminieconomici da predisporre nelle prossi-me ore. Decisivo il ruolo di una com-missione di cinque saggi, guidati daSir John Vickers, che studierà il modoper ridurre i rischi del sistema.

Anche Hector Sants, presidenteuscente della Fsa, si mette il naso fin-to e la parrucca e giura, rinnegandoun suo discorso di 18 mesi fa, di volerecollaborare al nuovo piano («Lavore-remo parallelamente finché sarà ne-cessario»), mentre la City tace lascian-do filtrare un ovvio senso di disagio.Così, innaturalmente, la coalizioneconservatori-libdem trascina ancoraal centro, nelle proprie mani e in quel-le dello Stato, le chiavi del potere, per-ché oggi rovesciare la storia è la di-stanza più breve tra il caos e il bisognodi una vita ordinata.

Bot spagnoliSuccesso dell’asta

da 3,5 miliardi

RetroscenaAMEDEO LA MATTINA

INVIATO A BRUXELLES

I La Spagna supera senzaintoppi due aste cruciali di ti-toli di Stato a lunga scaden-za, riuscendo a collocarne sulmercato un ammontare pros-simo ai massimi dei livelli pre-visti, anche se ha dovuto nuo-vamente offrire rendimentielevati. Ieri sul mercato il Te-soro spagnolo ha piazzatobond a 10 e 30 anni di sca-denza per 3,479 miliardi dieuro. L’operazione venivaguardata come un possibiletest dopo che da giorni alcu-ne indiscrezioni di stampa,seccamente smentite da Ue eMadrid, parlavano di difficol-tà sui finanziamenti del pae-se e ipotizzavano possibiliaiuti dell’Ue. Nella prima astasono stati collocati titoli per3 miliardi di euro a fronte dirichieste per 5,657 miliardicon un rendimento mediodel 4,864%. Nell’asta a 30 an-ni sono stati invece collocatibond per 479 milioni a fron-te di una richiesta pari a1,173 miliardi. Il rendimentomedio è stato del 5,908%.Nel complesso il governo mi-rava a collocare titoli per2,5-3,5 miliardi. A seguitodel successo delle due aste,la Borsa di Madrid ha chiusoin rialzo dello 0,74%. Bene an-che l’euro che è arrivato asfiorare quota 1,24 dollari do-po il colloccamento dei titolispagnoli. Finlamnete la SPa-gna, che ha varato due pac-chetti antideficit da 65 miliar-di, incassa notizie positive.

Silvio Berlusconi con José Manuel Barroso (a sinistra) e Nicolas Sarkozy

Al vertice dei 27 capi di Stato e di governo dell’Ue la cancelliera tedesca Angela Merkel propone di creare una nuova tassa a carico delle banche, ma anche di tutta la finanza

L’Ue fa sapere che gli stress test delle banche europee non saranno pubblicati prima dell’inizio di luglio. Gli istituti di credito tirano un sospiro di sollievo in Borsa

Nella bozza di conclusioni del vertice europeo si parla di una tassa sulle banche ma non c’è traccia di una tassa sulle transazioni finanziarie. Per le banche europee la situazione è migliore del previsto e in Borsa prevale l’ottimismo

Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha chiesto al Consiglio Ue che siano resi pubblici gli stress test sulle banche. E in Borsa torna un po’ d’incertezza, ma le banche riescono a chiudere la seduta in lieve rialzo.

E Berlusconi incassala vittoria dell’Italia

SOSTENIBILITÀ COMPLESSIVASì all’esposizione aggregatache somma quella pubblica

a quella di imprese e famiglie

IL SUCCESSOTremonti: siamo in pista e abbiamo

il biglietto che ci competeFrattini: Italia nel gruppo di testa

City, si cambiaLondra cancella

la sua Consob

IL MINISTRO DEL TESORO«Nessuno ha controllato

Il disastro è arrivato senzache scattassero allarmi»

DAVID CAMERON«Londra non accetterà nessun

trasferimento di sovranitàda Westminster a Bruxelles»

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Primo Piano 7LA STAMPA

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GIUSTIZIAGENOVA, L’APPELLOSULG8

ALESSANDRA PIERACCIGENOVA

Condannati l’ex capo della Po-lizia, prefetto Gianni De Gen-naro, attuale direttore delDis, Dipartimento delle infor-mazioni per la sicurezza, el’ex capo della Digos di Geno-va, Spartaco Mortola, attualevicequestore vicario di Tori-no: indussero a cambiare te-stimonianza l’ex questore diGenova, Francesco Colucci,chiamato a ricostruire in aulala notte dell’irruzione allaDiaz, durante il G8 di Genova.Un anno e quattro mesi perDe Gennaro e un anno e duemesi per Mortola, che eranostati entrambi assolti, oltre al

risarcimento delle parti civili.E’ la terza sentenza di appello,dopo quella per le violenze nel-la caserma di Bolzaneto e ap-punto l’irruzione alla Diaz, cheribalta i giudizi di primo gra-

do, accogliendo la tesi dell’ac-cusa relativa a una catena dicomando che nel luglio del2001 portò alla sanguinosa ir-ruzione nella scuola-dormito-rio dei no global (93 feriti) e al-

la costruzione di false proveper giustificarla e poi ai tenta-tivi di depistare le indagini.

Ieri ci sono volute oltre treore e mezzo di camera di consi-glio prima che il presidente Ma-ria Rosaria D’Angelo leggessela sentenza, dietro le porte chiu-se per il rito abbreviato, lascian-do sbigottiti i legali degli impu-tati, Coppi e Biondi per De Gen-naro, Iunca e Gazzolo per Mor-tola, che pure nel prolungarsidell’attesa erano apparsi sem-pre più cupi. «Una sentenzache ci lascia esterrefatti, aspet-tiamo di leggerne le motivazio-ni, ricorreremo in Cassazione»dicono. Mortola non c’era, DeGennaro, presente quasi sem-

pre alle udienze, se n’è andatoquando la corte si è riunita.

D’Angelo è lo stesso presi-dente cui si deve l’aggrava-mento delle pene per le tortu-re nella caserma di Bolzaneto.Tre ribaltamenti segnano unnuovo corso della giustizia?«Perché non pensare inveceche non erano giuste le senten-ze di primo grado? - dice Enri-co Zucca, il pm che con Fran-cesco Cardona Albini ha con-dotto l’accusa, prima di passa-re alla Procura Generale -.L’appello serve anche per que-sto». Il sostituto procuratoregenerale Ezio Castaldi avevachiesto 2 anni per l’ex capo del-la Polizia e un anno e 4 mesi

per l’ex dirigente della Digos.Il dettaglio su cui De Genna-

ro, stando all’accusa, volevache Colucci cambiasse la suaversione dei fatti riguardavachi avesse inviato alla Diaz, do-po l’irruzione, Roberto Sgalla,direttore dell’ufficio pubblicherelazioni del dipartimento di po-lizia. Colucci in aula corresse laricostruzione resa al pm duran-te l’inchiesta dicendo di aver in-viato lui stesso Sgalla, e non ilcapo della polizia. Mortola, in-vece, avrebbe «aiutato» il suoex questore a ricostruire gli av-venimenti durante una conver-sazione prima della testimo-nianza in aula. Fra le telefonatefra Mortola e Colucci c’è quella

in cui l’ex questore dice: «Il ca-po ha praticamente fatto mar-cia indietro in un secondo inter-rogatorio e io devo rivedere unpo’ il discorso di quello che hodichiarato io di Sgalla. Questoserve per aiutare i colleghi chesono inquisiti a Genova». E an-cora: «Sono stato a Roma e ilgiorno 3 devo venire a Genova,il capo m’ha dato le sue dichia-razioni dove praticamente tie-ne ben testa al magistrato. Aquesto punto dovrei dire: sicu-ramente, ripensandoci bene, ioho avvertito Sgalla». E dopo ladeposizione in aula, a un altrointerlocutore dichiara: «Ancheil capo mi ha telefonato per di-re: li hai messi alla sbarra».

Blitz alla scuolaDiazDe Gennaro condannatoRibaltata la sentenza di primo grado: istigò l’ex questore a mentire

U

L’ex capo della Digosdi Genova era accusatoassieme a De Gennaro

L’ex capo della Polizia GianniDe Gennaro condannato inappello a un anno e 4 mesi

14 mesiSpartaco

Mortola

16 mesiGianni

De Gennaro

L’irruzione notturna della polizia alla scuola Diaz

La Corte stabilisce chegli imputati dovrannoanche risarcirele parti civili

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In occasione dei 100 anni della Nazionale italiana di calcio (1910-2010) e dei Mondiali

Sud Africa 2010, un affascinante volume fotografi co appositamente realizzato, dedi-

cato ai giocatori della Juventus che hanno indossato la gloriosa maglia azzurra.

In base al numero di presenze, tutti i grandi campioni (ben 123!), con data di esordio,

presenze, reti. Da Del Piero a Tardelli, da Boniperti a Orsi, da Cabrini a Ferrari, da

Capello ad Anastasi, da Baggio a Rava, da Paolo Rossi a Scirea, da Schillaci a

Monti, da Sivori a Cesarini, da Buffon, Zoff e Combi, fi no al portiere Giacone, primo

juventino in assoluto ad indossare la maglia azzurra.

BIANCONERI in azzurroCento anni di juventini in Nazionale

PRIULI & VERLUCCA

8 Primo Piano LA STAMPA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

NA

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Non hanno intenzione di arren-dersi Gianni De Gennaro e isuoi avvocati. L’ex capo della

Polizia è stato condannato in secon-do grado a un anno e 4 mesi per i di-sordini avvenuti durante il G8 di Ge-nova. Ribaltata quindi la sentenza diprimo grado, ora la parola spetta al-la Cassazione. «Siamo rimasti moltosorpresi da questa sentenza - com-menta Franco Coppi, uno dei difen-sori -. Il materiale probatorio esami-nato dalla Corte d’appello era assolu-tamente identico a quello utilizzatodal giudice di primo grado e la primasentenza appariva solida, ben costru-ita e aderente alle risultanze proba-torie». «Non riusciamo a capire - ag-

giunge - come lo stesso materiale ab-bia potuto essere valutato in sensodiametralmente opposto». «Ovvio -conclude Coppi - che proporremo ri-corso contro questa decisione nonappena sarà nota la motivazione».

Si va avanti, dunque, e nel frat-tempo governo e maggioranza si so-no stretti intorno all’ex capo dellaPolizia. A lui va la totale stima e fidu-cia del ministro di Grazia e GiustiziaAngelino Alfano che ne parla comedi una persona «che ha servito lo Sta-to con dedizione e la cui innocenza èsancita fino alla condanna definitivadalla nostra Costituzione».

E il Pdl, compatto, fa quadrato in-vitandolo a non rinunciare ai suoi in-carichi pubblici al vertice dei servizisegreti. «De Gennaro - afferma il vi-cepresidente Pdl del Copasir Giusep-pe Esposito - resti al suo posto» Espiega la sentenza come «una con-danna di tipo politico».

Per il deputato Giorgio Stracqua-danio è «l’azione di un pezzo di AntiStato che cerca di demolire la legitti-mazione democratica dello Stato,delle sue istituzioni, degli uomini checompiono lealmente il loro dovere».Per Maurizio Gasparri, presidentedel gruppo del Pdl alla Camera:«Tra De Gennaro e la sentenza sulG8 preferisco De Gennaro». E Bea-trice Lorenzin, deputato e compo-nente della commissione Affari Co-stituzionali della Camera: «Faremoridere il mondo. L’unico straniero

premiato dall’Fbi condannato dallamagistratura italiana».

Anche fuori dal Pdl si levano voci afavore di De Gennaro. Il leader del-l’Udc Pier Ferdinando Casini si dice«molto rammaricato» ma anche «cer-to che la Cassazione ristabilirà la veri-tà dei fatti». Solidarietà, «gratitudi-ne» e «vicinanza» all’ex capo della Po-lizia dal ministro per l’Attuazione delprogramma di go-verno GianfrancoRotondi «per ciò cheha rappresentato erappresenta per ilPaese».

Silenzio da partedel Pd, mentre fan-no sentire forte il lo-ro apprezzamentoper la sentenza glialtri partiti dell’op-posizione. L’euro-parlamentare dell’Idv Luigi De Magi-stris chiede le dimissioni di GianniDe Gennaro dal Dis: «Questa è unadelle tappe giudiziarie che si stannopercorrendo per poter restituire ve-rità e giustizia al Paese intero, cheporta e porterà sempre i segni di unaferita politico-istituzionale profon-da». E Paolo Ferrero, segretario diRifondazione Comunista: «Risultano

sempre più accertate le brutalità distampo sudamericano e la sospensio-ne dello Stato di diritto messe in ope-ra dai tutori dell’ordine pubblico inoccasione del G8 di Genova alla scuo-la Diaz e alla caserma di Bolzaneto.Nonché i gravi tentativi di celare o at-tenuare le efferatezze e le deviazionidella catena di comando attuati daisuoi massimi responsabili».

Per l’Arci la con-danna «è un passoimportante verso laverità. Ma non ba-sta. Adesso vanno in-dividuate le respon-sabilità politiche».Lo affermano PaoloBeni, presidente na-zionale Arci, e Wal-ter Massa, presiden-te Arci Liguria, sot-tolineando che «giu-

stizia non è fatta, ma un po’ di luce sì».D’accordo anche Paolo Cento di Sini-stra e Libertà: «Durante il G8 di Geno-va vi è stata una sistematica violazio-ne dello Stato di diritto che richiedeora un accertamento delle responsabi-lità politiche e una nuova riforma de-mocratica delle forze dell’ordine, a co-minciare dalla riconoscibilità deglioperatori di ordine pubblico».

Il materiale probatorioesaminato dalla Corted’appello era identico a quellodel giudice di primo grado...

Franco Coppiuno dei difensoridi De Gennaro

Pronto il ricorso. E il governo gli chiede di restare al suo posto

Molto rammaricato,ma sono certo chel’ultimo gradoristabilirà la verità dei fatti

Pier Ferdinando Casinileader dell’Udc

FERRERO, PRC«Sempre più accertate lebrutalità sudamericane,

e la volontà di celare i fatti»

FRANCESCO SEMPRININEW YORK

«Gianni De Gennaro ha la miapiena e totale fiducia». Non la-scia spazio a dubbi il ministrodell’Interno, Roberto Maroni,che da New York commenta lasentenza di condanna in Appel-lo nei confronti dell’ex capo del-la Polizia. «Sono rammaricatoper questa decisione che ribal-ta la sentenza di primo grado»,spiega il ministro a marginedei lavori della conferenza sulCrimine organizzato transna-zionale, organizzata alle Nazio-ni Unite. «Attendiamo fiducio-si la pronuncia della Cassazio-ne, perché immagino che DeGennaro vi farà ricorso». Nelfrattempo per lui come per tut-ti vale la presunzione di inno-cenza: «E’ uno dei cardini delnostro sistema giuridico sanci-to dalla Costituzione». De Gen-naro può continuare a contaresulla «piena e totale fiduciamia personale e in qualità diministro dell’Interno. Fino alla

sentenza definitiva, da questopunto di vista, da parte mianon cambia nulla». A fargli ecoè il ministro della Giustizia, An-gelino Alfano, secondo cui «l’in-nocenza del prefetto, fino acondanna definitiva, è sancitadalla Costituzione». Il diretto-re del Dis è una persona «cheha servito lo Stato con dedizio-

ne» aggiunge il Guardasigillirinnovando «stima e fiducia»nei suoi confronti.

Durante l’incontro con lastampa, il titolare del Viminaleè tornato sulla vicenda dell’exboss di mafia, Gaspare Spatuz-za, al quale la commissione cen-trale degli Interni ha deciso dinon concedere il programmadi protezione. «Non è stata una

scelta politica», dice Maroni ilquale precisa che «non si è deci-so di togliere la protezione aGaspare Spatuzza, perché luicontinua ad avere la tutela chegià aveva e che è commisurataal rischio che corre. Inoltre imagistrati potranno avvalersidella sua collaborazione». E sulcaso si è pronunciato anche ilprocuratore nazionale Antima-fia, Pietro Grasso, il quale haspiegato di avere «fiducia nellagiurisdizione: i magistrati disorveglianza possono comun-que dare benefici penitenziariai collaboratori indipendente-mente dal programma di prote-zione». E proprio di crimine or-ganizzato si è parlato nel corsodei lavori dell’Assemblea gene-rale plenaria alla quella hannopartecipato i due ministri assie-me al procuratore con l’obietti-vo di sostenere il rafforzamen-to della convenzione di Paler-mo e dei tre protocolli aggiunti-vi. «Abbiamo rilevato un inte-resse da parte di molti e ritenia-

mo ci possa essere un’accelera-zione nella sottoscrizione», di-ce Maroni il quale menziona inaula l’esperienza italiana qualeuna delle migliori nella lotta al-la criminalità organizzata e inparticolare nel sequestro deipatrimoni mafiosi.

Il capo del Viminale ha inol-tre confermato a Ronald Noble,numero uno della Interpol, la di-sponibilità dell’Italia a ospitarela conferenza del 2012. Incisivol’appello del segretario genera-le Ban Ki-moon: «Quest’anno ri-corre il decimo anniversariodella Convenzione di Palermo,è senza dubbio uno dei più im-portanti strumenti nella lotta alcrimine organizzato, e per que-sto deve essere rinforzata». Sul-la figura di Giovanni Falcone siè invece soffermato il presiden-te dell’Assemblea, Ali Abdussa-lam Treki, il quale ha comme-morato «quanti hanno perso lavita difendendo i valori dellagiustizia e della libertà. Traquesti c’è Giovanni Falcone».

Tra l’ex capodi polizia De Gennaroe la sentenza sul G8preferisco De Gennaro

Maurizio Gasparripresidente del gruppodel Pdl alla Camera

ReazioniFLAVIA AMABILE

ROMA

DE MAGISTRIS, IDV«Si dimetta. Sono tappe

per poter restituire veritàe giustizia al Paese intero»

Fino alla sentenzain Cassazione nelmio giudizio su di luinon cambiaassolutamente nulla

Roberto Maroniministrodell’Interno

Maroni: hopiena fiducia in luiIl Viminale fa quadrato. Alfano: innocente fino al giudizio definitivo

Il puntoConclusi tutti

i maggiori processi

IL VICE DEL COPASIRGiuseppe Esposito, del Pdl

«Contro di luiuna decisione politica»

Il processoIeri la

sentenzad’appello

hastabilitocheGianniDe

Gennaro,l’excapo

dellaPolizia,istigò

l’exquestoreColuccia

mentiresuifatti

dellanottedell’irruzione

allascuola

Diaz

Il titolare dell’Internoa una conferenza Onuelogia l’esperienzaitaliana anti-mafia

Lo stupore della difesa“Nessuna nuova prova”

I Finora le sentenzedella corte d’appello diGenovaper il G8 hanno in-teressato i 25 manifestan-ti accusati delle violenzedi strada (nel loro caso èpendente il ricorso in Cas-sazione) e i 27 poliziottiimputati per l’irruzionenotturna nella scuolaDiaz.

I È ancora pendenteil processo al comandan-te Vincenzo Canterini(foto), condannato inprimo grado a quattromesi di reclusione perviolenza privata per averutilizzato uno spray urti-cante nei confronti di al-cune persone in strada.Era stato invece assoltodal reato di lesioni.

I Il processo per l’ucci-sione di Carlo Giuliani, acarico di Mario Placanica(foto), il carabiniere inda-gato per omicidio, è statoarchiviato nel 2003 per le-gittima difesa. La corted’Assise di Cosenza ha as-solto nel 2008 tutti i 13no global indagati per as-sociazione sovversiva.

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Primo Piano 9LA STAMPA

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ANTONELLA RAMPINOROMA

G ià oggi in base all’attuale codi-ce di procedura penale non èpossibile pubblicare il testo

delle intercettazioni, e invece sonostati pubblicati o addirittura recitatiin video testi integrali. Il centrodestrainvece di chiedere l’applicazione deidivieti attuali tira fuori una normache cala una pietra tombale, non sipossono pubblicare intercettazionineanche per riassunto, fino alla con-clusione delle indagini preliminari».Di tutti i costituzionalisti italiani ilprofessor Augusto Barbera è tra queipochissimi che si dissero inizialmentefavorevoli a una legge sulle intercetta-zioni. «C’è stato un eccesso delle co-siddette intercettazioni a strascico,ovvero effettuate non per avere laprova di un reato ma per vedere sequalcuno stesse commettendo unqualche reato». Ma adesso, visto quelche nel disegno di legge del governoBerlusconi si sta preparando, la suariflessione è che «la legge ha bisognodi fortissime modifiche».

Dunque la legge è emendabile. Ma

anzitutto vorrei chiederle cosa pensadi Bossi che, replicando quel che Ber-lusconi disse sulla manovra finanzia-ria, ha chiesto quasi un via libera pre-ventivo del Colle.E’ costituzional-mente correttocercare il consen-so del Quirinaleprima che il testosia stato varatodal Parlamento?

«Escludo che il Quiri-nale abbia fatto trape-lare i propri orienta-menti. Ma la frase diBossi rivela la consa-pevolezza delle palesi incostituzionalitàdi vari punti della legge».

Quali sono?«Molte. Ma oltre alla contraddizionecon questo o quell’articolo della Carta,

da tempo la Corte Costituzionale richia-ma al principio della ragionevolezza. Enon è ragionevole che per ottenere ilconsenso alla intercettazione sia neces-

sario un collegio ditre giudici, e che pergiunta ha sede nel di-stretto della Corted’Appello, quandoper privare della li-bertà personale ba-sta un solo giudice.Non sono ragionevolile proroghe di tregiorni in tre giorni,con le carte che gira-no dal Tribunale al ca-

poluogo del distretto... Norme di tipoostruzionistico».

E’ irragionevole che non si possanopubblicare atti pubblici?

«Questa è una scelta politica. Colpisce il

buon senso, più che la Costituzione. Seun atto non è coperto da segreto investi-gativo, perché impedire ai giornali ita-liani di pubblicarlo, quando un quotidia-no o un sito straniero può farlo? Nonserve a niente».

Ma non basterebbe applicare le leggiesistenti?

«Quelle norme ci sono, e non sono maistate applicate. Ma i problemi ci sono,tanto che il governo Prodi aveva proget-tato una sua legge. In un clima diverso,io oggi avrei visto attorno a un tavolomagistrati, giornalisti e politici per af-frontarlo. Invece, questo ddl è ostruzio-nistico, e sembra fatto apposta per im-pedire la trasparenza».

Cosa recupererebbe del disegno di leg-ge Mastella? Lì si creava nei tribunaliuna figura nuova, una sorta di respon-sabile del segreto istruttorio, proprioper poter applicare le norme esistenti.

«Quella era un’ottima idea, e andrebbedecisamente ripresa, perché consenti-rebbe appunto di applicare le leggi chesono già nel codice. Anche per i giornalibasta applicare i divieti che già esisto-no, e cioè l’articolo 684 del codice pena-le che prevede l’arresto fino a un mese euna contravvenzione di 250 euro per lapubblicazione di atti segretati. Su que-sto punto il ddl è incostituzionale, nonperché prevede sanzioni che già esisto-no, ma perché impedisce ai cittadini ildiritto di conoscere finanche i contenu-ti delle indagini. Dobbiamo tenere sem-pre presenti i criteri di ragionevolezza edi buon senso. Se si vieta qualcosa, an-che la pubblicazione di qualcosa, nascesubito un mercato parallelo, un merca-to nero. Con tutto quello che comportae significa».

INTERCETTAZIONIDOPO ILRINVIO

Intervista

,,

UGO MAGRIROMA

Da certi musi lunghi a Palaz-zo Chigi si capisce che non èandata come doveva. GianniLetta il tentativo lo ha fatto,non con il Capo dello Statodirettamente ma con i suoicollaboratori più fidati. Percapire se davvero Napolita-no è orientato (così sostengo-no dalle parti di Fini) a boc-ciare la legge sulle intercet-tazioni nella versione attua-le. E poi per farsi suggerire

qualche eventuale modificache plachi il Presidente. In-vano, però. L’Ambasciatorepare non abbia cavato un ra-gno dal buco.

Lassù gli hanno dettochiaro e tondo di lasciarliperdere, il Colle giudicheràla legge solo alla fine del per-corso, il primo cittadino del-la Repubblica non vuole es-sere coinvolto nella rissa in-terna al Pdl dove si scarica-no rancori personali insor-montabili. Se la veda il Cava-liere direttamente con Fini,e magari pure con Bossi.Già, perché quei due adessovanno a braccetto. Sarebbestato istruttivo coglierel’espressione del premier,quando il portavoce Bonaiu-ti gli ha riferito che Gian-franco e Umberto hannoconfabulato per venti minutialla Camera. Purtroppo Ber-lusconi era a Bruxelles, as-sorbito dal Consiglio euro-peo, tra l’altro imbestialitocon quei giornali che tutte lemattine gli pubblicano travirgolette lenzuolate di con-fidenze, vere o presunte.

Insomma, lo stato d’ani-mo si può solo intuire. E’quello del duce accerchiato.Tradito da tutti. Attaccatoperfino da Radio Vaticana,dove un docente universita-rio cattolico manda all’infer-no la legge sulle intercetta-zioni in quanto contraria alladottrina della fede... Ma quel-lo che più brucia al Cavaliereè il faccia a faccia tra Fini eBossi, a ruota dell’altro traFini e Tremonti. Nato, stavol-ta, per puro caso. Il presiden-te della Camera ha visto Bos-si in Aula (così raccontano irispettivi staff) e gli si è avvi-cinato per ringraziarlo di cer-te aperture amichevoli delgiorno prima. Il Senatùr neavrebbe profittato al volo:«Parliamo un attimo delle in-tercettazioni. Io sono preoc-cupato...».

La sostanza è che di per-plessità sulla legge la Legane ha una sporta piena. Sonoquante quelle di Fini o pococi manca. Sospettano i berlu-sconiani che Bossi, «istiga-to» dal ministro Maroni, nonvoglia cedere al presidente

della Camera la bandiera dellalegalità. Qualunque sia la ra-gione, Umberto si nascondeanche lui dietro Napolitano:«Se il Presidente della Repub-blica non firma la legge siamofregati», dichiara ai media.Quindi occorre «parlare colQuirinale e con Berlusconi pertrovare una via d’uscita», di si-curo «se si va a testa bassanon si risolvono le cose», capi-to Silvio? Inutile tentare forza-ture, tipo approvazione in ago-sto con voto di fiducia. La Le-ga non ci starebbe.

Ammettono alti dignitaridel premier che, a questo pun-to, gli restano solo due strade.O Silvio accetta la lunga listadi modifiche indicate da Fini,nel qual caso la legge sulle in-tercettazioni passa in un bat-ter d’occhi. Oppure, con la scu-sa di rinviare la discussione asettembre perché c’è altro piùurgente, chiude la legge in uncassetto e getta via la chiave.Ogni soluzione ha vantaggi esvantaggi. Nel primo caso ilCavaliere, sconfitto, mettereb-be la firma a un testo che non

riconosce come figlio suo, pe-rò sempre meglio di zero. Nelsecondo caso, Berlusconi nonavrebbe scudo contro le inter-cettazioni future, però potreb-be rivolgersi all’Italia: «Vede-te? Ho le mani legate» (secon-do l’agenzia Agi già lo va dicen-do in giro). E ancora: «In que-sto Paese le riforme sono di-ventate impossibili». Scarican-

done la colpa sul «dannoso» Fi-ni, ovviamente, ma anche suNapolitano e, perché no, sul-l’egoismo della Lega.

Al momento, non risultache Berlusconi abbia chiaro ilda farsi. Prende tempo, quellosì. E aspetta scettico che Ver-dini, Quagliariello e La Russaincontrino la prossima setti-mana Bocchino e Augello (gliemissari di Fini) per cercarel’ennesima tregua.

Se il Presidentenon firmasei fregatocomunque

Fini, come me,si rende contoche è inutile andare atestate contro il muro

PRECEDENTE LEGISLATURA«Con la Legge Mastella si

introduceva il responsabiledel segreto istruttorio»

“Senza modifichela Consulta dovrà

bocciare il ddl”

I no del QuirinaleQuando il Colle

non firma

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Bossi vede Fini: “Servel’intesa con il Quirinale”Berlusconi indeciso se abbandonare definitivamente la legge

I berlusconiani pensanoche il Carroccio nonvoglia ammainare labandiera della legalità

22 “no”1985-1992

Cosìil leaderdella Lega

Cosa dice l’articolo 74Il Presidente della Repubblica, pri-ma di promulgare la legge, può conmessaggio motivato alle Camerechiedere una nuova deliberazione.Se le Camere approvano nuovamen-te la legge, questa deve essere pro-mulgata

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L’ERRORE DEL CENTRODESTRA«Dovrebbe semplicemente

chiedere l’applicazionedei divieti attuali»

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61992 - 1999

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1in carica

Gianfranco Fini con Umberto Bossi in una foto d’archivio

L’incontro tra i duealla Camera. Il senatur«Parliamo un attimo,sono preoccupato»

Barbera: “Palesemente incostituzionale”

10 Primo Piano LA STAMPA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

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TaccuinoMARCELLOSORGI

I paletti della Bongiorno“fuoco amico” nel Pdl

L’ entrata in scena diUmberto Bossi sul ter-reno accidentato della

legge sulle intercettazioniinaugura la fase due dellastrategia dell’accerchiamen-to di Fini e il tentativo di ri-mettere insieme i cocci dellamaggioranza, a partire daidue estremi. Il Senatur e ilPresidente della Camera, sisa, non si sono mai amati. Laloro è da molti anni una convi-venza forzata all'interno delcentrodestra. Una delle ragio-ni per cui Fini ha rotto conBerlusconi è che consideral'alleanza del Pdl con la Legasbilanciata verso quest'ulti-ma, e la consuetudine deipranzi settimanali ad Arcoretra il Cavaliere e la delegazio-ne del Carroccio una platealedimostrazione della disparitàtra i membri dell'alleanza.

A quegli incontri, infatti,Fini non è mai stato ammesso.E il tentativo di riequilibrare irapporti istituendo un altroparallelo incontro settimana-le tra il presidente del consi-glio e il presidente della Came-ra, dopo un paio di tentativi,s'è rivelato fallimentare e hadato luogo a litigate memora-bili, alternate da lunghi perio-di di mancata frequentazione.

Mentre appunto i finiani -

in testa la solforosa presiden-te della commissione giustiziaGiulia Bongiorno - ieri alla Ca-mera davano fuoco alle polve-ri, chiedendo un ripensamen-to e una riscrittura di partedel contestato testo varatodal Senato, un Bossi piuttostoaffaticato dalla torrida giorna-ta romana, e sorretto a trattidal figlio Renzo, si dirigevaverso l'ufficio del più alto in-quilino di Montecitorio. La di-scussione tra i due, s'è capitoda quel che lo stesso Bossi ha

detto all'uscita, come si dicedev'essere stata franca. Il lea-der leghista s'è presentato damediatore e non da ambascia-tore di un Berlusconi moltoirato.

La conclusione è che, sequella di Fini non è una tatticapregiudiziale che punta a farsaltare la legge, si può discute-re quali emendamenti servo-no per migliorare il testo e ap-provarlo rapidamente, rispe-dendolo al Senato per l'esamefinale. Berlusconi nel frattem-po si occuperebbe di approfon-dire con Napolitano tutte le ri-serve emerse finora, per sìche una volta approvata la leg-ge possa seguire anche la fir-ma del Quirinale.

In due settimane il proble-ma potrebbe essere risolto co-sì. L'iter concordato consenti-rebbe a Fini di avere la parolafinale su un testo mai condivi-so fino in fondo, a Berlusconidi evitare la brutta figura diun altro rinvio, e a Bossi, ol-tre al merito di aver riportatola pace nella maggioranza, lapossibilità di chiedere un'ac-celerazione sulla manovraeconomica e garanzie precisesul completamento del fede-ralismo, la riforma che dasempre interessa più di tuttoalla Lega.

Procede soave, GiuliaBongiorno, ma implaca-bile. Spetta a lei fare larelazione alla commis-sione Giustizia sul ddl

Intercettazioni per come è torna-to alla Camera dal Senato, e la piùfidata consigliere di GianfrancoFini demolisce un pezzo alla voltail testo che è uscito da Palazzo Ma-dama con il sigillo dell’ufficio dipresidenza del Pdl. Esordio cauto:«Ci sono soluzioni che condividopienamente, su altre invece avan-zo dei suggerimenti al governo».E guarda caso i «suggerimenti»della Bongiorno ricalcano presso-ché integralmente quanto filtradal Quirinale. In commissionel’ascoltano tutti a bocca aperta:quelli della maggioranza perchépresi in contropiede da una talegragnuola di critiche, quelli del-l’opposizione perché piacevolmen-te sorpresa. E al termine, un ber-lusconiano doc come Enrico Co-sta, capogruppo Pdl in commissio-ne, dice: «Osservazioni avanzate atitolo personale. La sua relazionenon è affatto neutra».

Non era mai successo che unrelatore di maggioranza fossesconfessata così platealmente.Ma la partita è solo agli inizi e c’èun possibile sbocco assai sgraditoal Pdl: se la Bongiorno trasforme-rà i suoi «suggerimenti» in altret-tanti emendamenti, può la mag-gioranza bocciarli serenamenteperché l’indicazione è di far pre-sto e non tornare al Senato? Il sot-tosegretario Giacomo Caliendo èun altro che ieri ascoltava abba-stanza seccato. E’ reduce da unabattaglia al Senato per salvarequesto testo, ora si ricomincia con

il fuoco amico. Perciò sorrideva ediceva sornione: «C’è tutto il tempoper riflettere. D’altra parte alla Ca-mera avevamo fissato un terminedi 60 giorni e andava bene. Al Sena-to siamo passati a 75 giorni più leproroghe rinnova-bili di 72 ore. Co-me vedete, suitempi già siamointervenuti unavolta...».

Ma l’elenco deisuggerimenti di Giulia Bongiorno èlungo. Si inizia con la questione del-la proroga oltre i 75 giorni canonici,proroga straordinaria di tre giorniin tre giorni: «Se è vero che un tri-bunale collegiale assicura quella

ponderazione che a volte non assi-cura il singolo magistrato, rispettoa una procedura di questo genereun tribunale collegiale potrebbe cre-are problemi di impatto». Questio-ne poi da collegare ai cosiddetti rea-

ti-satellite delleassociazioni ma-fiose, i cui termi-ni secondo i fi-niani sono trop-po stretti: «In-tervenendo su

questo punto si potrebbero supera-re anche quelle problematiche». Equi non solo Idv e Pd hanno annuito,ma s’è aggiunto anche un deputatoleghista, Luca Paolini, che ha defini-to «poco pratico» il meccanismo del-

la proroga di 72 ore in 72 ore.Sulle multe per gli editori, poi, la

Bongiorno è tornata a chiedere al-tre modifiche: «Mi chiedo quantosia ammissibile la responsabilitàdelle persone giuridiche in materiadi stampa e quanto sia conciliabilecon la libertà del singolo direttore».Al Senato è stata poi inserita unaprerogativa in più per i parlamenta-ri: sarebbe necessaria l’autorizza-zione all’intercettazione anchequando capita d’imbattersi nel-l’ascolto di un parlamentare suun’utenza terza. «Si tratta di capirecome si possa chiedere ex anteun’autorizzazione rispetto adun’ipotesi che non si può prefigura-re in anticipo. E poi ci sono proble-mi di possibile conflitto con una re-cente sentenza della corte costitu-zionale». Abbastanza liquidatoria,invece, la Bongiorno, su una ipotesicara al Pd e ai giornalisti, e cioè lacosiddetta udienza-stralcio in cuiun giudice, sentite le parti, dovreb-be stabilire quali intercettazioni de-vono rimanere segrete e quali sonopubblicabili. «Un’udienzetta... è giàprevista e non è applicata».

Infine il comma D’Addario, novi-tà introdotta al Senato, ovvero il re-ato di riprese e registrazioni fraudo-lente punibile a querela della perso-na offesa con la pena da 6 mesi a 4anni: sulla «congruità» e «ragione-volezza» della pena, la parlamenta-re ricorda che fece delle osservazio-ni anche la commissione Affari Co-stituzionali del Senato.

La Fnsi«No a strutture di

controllo in redazione»

Ma un iter concordatofarebbe comodo al premier

RetroscenaFRANCESCO GRIGNETTI

ROMA

Irritazione nella maggioranza per la relazione della finiana

Giulia Bongiorno

I Il Consiglio Nazionale dellaFederazione nazionale della stam-pa, «individua con allarme nellanascita di “strutture di comando”un ulteriore, inaccettabile tentati-vo di rendere ancor più assolutisti-che, iper-verticistiche e accentra-te le attuali organizzazioni reda-zionali a tutto danno della quali-tà del prodotto, della fluidità pro-duttiva, del quotidiano confron-to, della libertà di espressione».

«SUGGERIMENTI»Ricalcano pressoché

integralmente quantofiltra dal Quirinale

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Primo Piano 11LA STAMPA

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Il personaggio La proceduraCASERTANO DI CARINARO, 67 ANNI, È STATO L’

ORGANIZZATORE DEL GIUBILEO DEL 2000 EMINISTRO VATICANO DELLE MISSIONI

ATTUALMENTE È IL VESCOVO DI NAPOLI

HA LA DOPPIA CITTADINANZA ITALIANA EVATICANA: SE SI AVVALE DEL PASSAPORTO

STRANIERO, I PM DEVONO CHIEDERE LA ROGATORIAAL GIUDICE UNICO DI CITTÀ DEL VATICANO

GUIDO RUOTOLOINVIATO A PERUGIA

E adesso dovranno sentire an-che il vescovo di Napoli, il car-dinale Crescenzio Sepe, exPrefetto della Congregazione«Propaganda Fide», chiama-to in causa da Guido Bertola-so. E insieme a lui i pm SergioSottani e Alessia Tavarnesichiameranno Francesco Silva-no, l’economo di Comunione eliberazione che Sepe mise a di-sposizione di Bertolaso per la

ricerca di una casa. Che fu tro-vata in via Giulia.

Non sono stati ancora pre-si i contatti tra la Procura diPerugia e il Vaticano per fis-sare l’incontro. Il cardinaleSepe, che ha una doppia citta-dinanza, italiana e vaticana,potrebbe avvalersi di quellavaticana e dunque la Procuradovrebbe inoltrare la rogato-ria internazionale con la ri-chiesta di sentirlo. Ma per«eleganza istituzionale», il ve-scovo di Napoli dovrebbe farvalere la sua cittadinanza ita-liana e quindi accogliere l’in-vito della Procura.

Nel giorno in cui da Oltre-tevere arriva una presa di di-stanza dalla vecchia gestio-ne (leggi quella del cardinaleSepe) di Propaganda Fide,che amministra un patrimo-nio immobiliare nella capita-le di svariati miliardi di euro,il vescovo di Napoli vienechiamato in causa da GuidoBertolaso. Che non ha con-vinto i pm perugini nell’ulti-mo interrogatorio.

Il giallo di via Giulia po-trebbe riservare altre sorpre-se. I pm sono gli convinti chela versione di Bertolaso non ècredibile. Che quell’apparta-mento di via Giulia, frequen-tato dal 2003 dal numero unodella Protezione civile, fumesso a disposizione da An-gelo Zampolini, ovvero daDiego Anemone.

A proposito, ieri il gip Ric-ciarelli ha depositato la suadecisione sulla richiesta dellaProcura di commissariare leimprese Anemone: nessuncommissariamento, solo unprovvedimento di divieto diavere contatti con la pubblicaamministrazione per otto me-si. Un provvedimento che ri-guarda il futuro. Insomma, gliappalti pubblici in corso nonsaranno congelati.

Dunque via Giulia. GuidoBertolaso sostiene che nel2003, fuori casa per motivi fa-miliari, fu ospitato in un colle-gio universitario di Propagan-da Fide. Ma i suoi ritmi di la-voro furono ben presto incom-patibili con gli orari del colle-

gio e allora si rivolse al cardina-le Sepe che, a sua volta, lo misein contatto con Francesco Sil-vano, che gli procurò la casa divia Giulia.

Al cardinale Sepe, i pm Sot-tani e Tavarnesi vorrebberochiedere conferma del raccon-to di Bertolaso. E naturalmen-te, potrebbero anche rivolger-gli dei chiarimenti sulla gestio-ne del patrimonio immobiliaredi Propaganda Fide e sul ruolodi Angelo Balducci.

L’accusa però è convinta cheil racconto di Bertolaso fa acquada tutte le parti. Lui non ha sa-puto spiegare perché fu ospita-to gratis in via Giulia. Si è limita-to a dire che pagava le bollette.

Agli atti della inchiesta infat-ti risultano verità contrappo-ste: intanto dal 1979 il proprie-tario di quella casa è RaffaeleCuri. Bertolaso ha messo a ver-bale involontariamente un for-midabile riscontro all’accusa: ecioé che quelle bollette eranointestate a un certo Roda. Al-berto Roda era il vecchio pro-prietario dell’appartamentoche fu venduto a Raffaele Curi.

C’è poi il particolare di unaminuta di una lettera di prote-

sta indirizzata a Bertolaso dalproprietario della casa che silamentava dei crediti che van-tava per la casa. E quella mi-nuta Curi l’ha consegnata aipm. Infine, il nome di Bertola-so compare in un’agenda delproprietario della casa di viaGiulia. E se è vero che quel-l’appartamento era frequenta-to salturariamente dall’ospi-te, il portiere di un palazzo ac-canto ha confermato di avervisto entrare in quel portoneproprio Guido Bertolaso.

In attesa di leggere le moti-vazioni del gip Ricciarelli, i le-gali di Diego Anemone tiranoun sospiro di sollievo. Insom-ma, di fronte a una richiestadi commissariamento è pre-valsa una misura cautelaremolto più lieve: il divieto dirapporti con la pubblica am-ministrazione di otto mesi. Ipm Sottani e Tavarnesi non ri-lasciano commenti. Ma è chia-ra la loro delusione. Nella ri-chiesta di commissariamento,aveva scritto che ai vertici del-le aziende del gruppo «la pra-tica corruttva finalizzata allagestione degli appalti era in-valsa ormai da tempo».

Duemila appartamenti nella ca-pitale, amicizie, favori a politicie «grand commis». Nelle stan-

ze di «Propaganda Fide» si sono in-trecciate relazioni di potere e conclusiaffari sui quali la magistratura italia-na vuole vederci chiaro. Uno scenario

a tinte fosche che mal si adatta al mini-stero che sovrintende alla Chiesa pove-ra del Terzo Mondo e si occupa, perconto del Papa, dei missionari cattolicisparsi in ogni angolo del pianeta.

Quel che è certo è che per anni neldicastero delle Missioni non si è mossafoglia senza che non lo volessero i due«consultori» Francesco Silvano, brac-cio destro del cardinale Sepe al comita-to organizzatore del Giubileo e AngeloBalducci, provveditore delle operepubbliche per il Lazio e gentiluomo diSua Santità. Un «direttorio» privo dicontrolli burocratici della Santa Sedee capace di muoversi al massimo livel-lo sulle due sponde del Tevere grazie

alla natura «bifronte»: al contempo ita-liana e vaticana. La «task force» targa-ta Sepe contava su una cintura di fede-lissimi nei posti giusti come Pasqualede Lise, presidente aggiunto del Consi-glio di Stato e diret-tore della Commis-sione tributaria cen-trale, l’avvocato del-lo Stato Ettore Fi-gliolia (capo dell’uffi-cio legislativo del vi-cepremier Francesco Rutelli nel secon-do governo Prodi e presidente in tre ar-bitrati per contenziosi su grandi operepubbliche) e monsignor Francesco diMuzio, esponente di primo piano del-

l’Opus Dei e responsabile amministra-tivo di «Propaganda Fide».

Un blocco di potere capace di farpassare di mano palazzi nel centro diRoma. Nel grande business del matto-

ne ecclesiastico, nul-la sfuggiva ai «Sepeboys». E’ Silvano, peresempio, a firmare icontratti con la Cnn egli altri network stra-nieri che per le diret-

te televisive si contendono a suon di dol-lari le terrazze della congregazione va-ticana. «Finché sul soglio pontificio se-deva Karol Wojtyla, Crescenzio Sepeera un intoccabile», spiegano Oltreteve-

DiegoAnemone

L’uomoattornoacuigiratutto:è

uncostruttoreromano

GuidoBertolasoIl capodellaProtezione

civile

RetroscenaGIACOMO GALEAZZI

CITTA’ DEL VATICANO

Una task force del mattoneal servizio del cardinale

Casa di viaGiuliai pm convocano SepeDubbi della procura sulle dichiarazioni rese da Bertolaso

Il gip sulle aziendedi Diego Anemone:divieto di lavorareper lo Stato per 8 mesi

P E R U G I A

I FEDELISSIMIPiazzati nei posti chiaveper gestire 2 mila stabili

e un vorticoso giro d’affari

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GRANDI EVENTILE INCHIESTE

12 Primo Piano LA STAMPA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

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re, anche perché era protetto della suapotentissima conterranea madre Tek-la Famiglietti, superiora delle Brigidi-ne, molto apprezzata dal segretario pa-pale Stanislao Dziwisz anche per la ca-pacità di procurare ingenti offerte allecasse vaticane.

Da «numero tre» della Segreteria diStato, segretario della congregazioneper il Clero e soprattutto organizzatoredel Giubileo, acquista meriti che gli val-gono nel 2001 la porpora e la promozio-ne a «Propaganda Fide», dicastero stra-tegico della Santa Sede poiché gode diampia autonomia. Come «Papa rosso»,così viene chiamato il ministro delleMissioni, controlla la nomina dei vesco-vi destinati in Africa, Asia e parte del-l’America Latina (un terzo delle 2.800diocesi del mondo). E gestisce una note-vole quantità di denaro, come i proventidelle collette nelle parrocchie per legiornate missionarie. In più ci sono i no-ve miliardi di patrimonio immobiliare,incamerato nel tempo (soprattutto aRoma e provincia) grazie a donazioni elasciti di chi vuole sostenere l’evangeliz-zazione del Terzo Mondo.

Quasi sempre in zone di pregio (co-me il palazzetto a via dei Prefetti vendu-to all’ex ministro Lunardi). E’ lì che Se-pe fa fruttare il sistema e la squadra di

manager collaudati nel grande cantieredell’Anno Santo. Per 5 anni tutto funzio-na alla perfezione fino al cambio di pon-tificato. Poi, in pochi mesi la «squadra»perde leader (Sepe viene trasferito aNapoli) e «patrono» (Dziwisz torna aCracovia da arcivescovo).

Il cardinale casertano che sognavala poltrona di Segretario di Stato è sca-valcato da Tarcisio Bertone che scendea Roma portandosida Genova il proprio«team». All’ospedalepediatrico del Vatica-no, al «Sepe boy» Sil-vano subentra il ber-toniano GiuseppeProfiti e il ministerodelle Missioni finiscenello «spoil system»del nuovo corso. Be-nedetto XVI nominaprefetto l’indianoIvan Dias che però, per problemi di salu-te, non riesce ad assumerne effettiva-mente il controllo. La «notte» della con-gregazione non accenna a farsi giorno.Finché non arrivano i pm di Perugia.«La responsabilità è personale». Per«respingere fango e ombre da un orga-nismo fondamentale della Santa Sedeche da quattro secoli coordina e sostie-

ne le missioni cattoliche in tutto il mon-do», la linea del Vaticano è netta e risuo-nano nelle Sacre Stanze le parole «di-scontinuità», «assunzione di responsa-bilità», «risanamento».

Nel Palazzo Apostolico creano«sconcerto e preoccupazione» i riflessinegativi e si prendono le distanze dagli«eventuali illeciti che le autorità com-petenti devono accertare e persegui-

re». Insomma, nessu-na copertura né dife-sa ad oltranza per lagestione degli immo-bili durante il quin-quennio a «Propa-ganda Fide» del car-dinale casertano. Alposto dell’onesto mapoco incisivo Dias,Benedetto XVI vuoleun «Papa rosso» chesappia traghettare

fuori dagli scandali immobiliari. Intan-to allarmano i possibili sviluppi dell’in-chiesta di Perugia e in Curia si richia-mano alla mente i tempi bui del crackAmbrosiano quando «davanti agli in-gressi vaticani c’erano le auto della po-lizia italiana con il mandato di arresta-re l’arcivescovo Marcinkus non appe-na avesse messo piede fuori».

NICCOLÒ ZANCANINVIATO A FIRENZE

Non c’è accordo sotto il cielodi Firenze. La competenza del-l’inchiesta sulla scuola dei ma-rescialli resta sospesa. Deci-sione rinviata al 6 luglio.«Quando avremo conosciutole motivazione della Cassazio-ne e potremo valutare tutti glielementi utili», dispone il pre-sidente della I sezione del Tri-bunale Emma Boncompagni.Ma intanto la procura di Ro-ma ha già ricevuto parte deifaldoni di inchiesta. Di fattosta già lavorando. E la giorna-ta di ieri è sembrata quasi unlungo addio, sofferto e com-battuto. Firenze o Roma? Do-ve è avvenuto il patto corrutti-vo fra il costruttore fiorentino

Riccardo Fusi - che voleva ri-prendersi l’appalto per lascuola - e la cricca?

Scontro sulla competenzePosizioni contrapposte. Murocontro muro. Il pm Giuseppi-na Mione: «Rispettiamo lasentenza della Suprema Cor-te. Ma questa procura ha por-tato avanti un ragionamentolineare. Lo ha fatto perchéconvinta che il patto corrutti-vo si sia consumato il 18 feb-braio 2008 a Firenze».

L’avvocato Roberto Borgo-gno difende Angelo Balducci:«Nell’ordinanza di custodia so-no documentati 12 incontri com-presi fra il 23 gennaio 2008 e il 9gennaio 2009. Undici di questisono avvenuti a Roma. Solo unoa Firenze, il terzo. L’unico chenon vide protagonisti i pubbliciufficiali. Sarebbe il primo casodi corruzione per rappresentan-za». Balducci e De Santis nonerano presenti all’incontro deci-sivo. Per il pm Mione non è af-fatto strano: «Non volevanosporcarsi le mani».

Ci sono stati momenti an-che tesi in aula. La procuradi Firenze ha prodotto unamemoria per difendere lacompetenza. Il passaggiocruciale è quello in cui vienecitato il verbale di Pierfran-cesco Gagliardi, cognato diFrancesco Maria De Vito Pi-scelli, considerato l’interme-diario fra Fusi e la cricca. Eb-bene, a proposito dell’incon-tro del 18 febbraio, Gagliardiammette: «Quel giorno ci fuun accordo verbale».

Pactum scelerisI pm osservano: «Trattasi didichiarazioni che convalida-no fortemente l’assunto accu-satorio, introducendo elemen-ti ulteriori rispetto a quelliscaturiti dalle attività di inter-cettazione: il 18 febbario2008, in Firenze, Fusi stipulail pactum sceleris, il cui ogget-to risulta ben delineato: le ga-re di appalto gestite dallastruttura di via della Ferratel-la nell’ambito dei grandi even-ti e la reimmissione nel can-

tiere della scuola dei mare-scialli di Firenze».

La discussione sulla com-petenza ha svelato in parte lestrategie difensive e accusa-torie. Mentre in aula rimbal-zava l’ennesima confermasulla solidità dell’inchiesta.Perché su un punto - finora -tutti i giudici chiamati a pro-nunciarsi si sono trovati d’ac-cordo: la fondatezza delle mi-sure cautelari. Anche il Tri-bunale del Riesame ha stabili-to che Balducci e De Santisdevono stare in carcere. Mo-tivazioni durissime: «L’in-quietante contesto emergen-te dagli oltre due anni di in-tercettazioni non può essereritenuto minimamente scalfi-to, in ragione dell’atteggia-mento di totale chiusura neiconfronti delle ipotesi accu-satorie. Ove l’affermazionedeve essere intesa come rife-rita non alla mancata rispo-sta totale o parziale alle accu-se - come maliziosamentesuggerito dalla difesa - ma al-l’evidente carenza di perce-

zione di antigiuridicità delproprio comportamento».

Come dire: non parlano,ma soprattutto non hannocompreso la gravità della si-tuazione. E questo comporta-mento è la prova, secondo igiudici del Riesame, che lacricca è ancora forte: «Per-mane il sodalizio e la solida-rietà fra gli indagati, a dispet-to della carcerazione soffer-ta. Elementi che convinconoche un sistema così oliato epotente non possa ritenersiscardinato...».

Il ruolo dei familiariGli arresti domiciliari a Romasarebbero inappropriati: «An-che per il coinvolgimentoemerso, sia pure a vario titolo,di familiari e in particolaremogli, ben inserite nel siste-ma, anche se con ruoli non pe-nalmente rilevanti. Il che con-tribuisce a confermare la per-vasività del sistema stesso.Un sistema che costituisce unvero e proprio stile di vita anti-giuridico».

LA FINE DEL POTERECon l’arrivo di Bertonearriva il team genovese

L’arcivescovo va a Napoli

I giudici

“Cricca inconsapevole di ciò che ha fatto”

Gli indagati mostranoun atteggiamentodi totale chiusura

nei confronti delle ipotesiaccusatorie e unaevidente carenza

di percezionedell’antigiuridicità

del loro comportamento

Tribunale RisameFirenze

L’ASCESA DEL PAPA ROSSODa numero 3 delle segreteria

al Giubileo del 2000alle missioni e donazioni

Una giustificazione per tutti i favoriClaudioScajola

Ministrodellosviluppo

economicosidimette

per loscandalo

dell’apparta-mento

alColosseo:«Forse

lamiacasaèstata

acquistataamia

insaputa»

F I R E N Z E

PietroLunardi

L’exministrodelle

Infrastrutture,intervistato

daRepubblicaammettediaveraiutato

costruttoriperavere lavori

scontati:«Favori fatti

comepersona,non

comeministro»

AngeloBalducci

PresidentedelConsiglio

SuperioredeiLavori

Pubblici,al centrodella

retediaffarilegatialle

Grandiopere,viene

arrestatoil10febbraio

2010:siproclamainnocente

FabioDe Santis

Provveditoredelleoperepubbliche

dellaToscana,arrestato

il10febbraioAnchelui si

proclamainnocente,

anche luisecondoil

TribunaledelRiesamedeve

restareincarcere

Respinta la richiestadi scarcerazionepresentata daBalducci e De Santis

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Primo Piano 13LA STAMPA

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VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 LASTAMPA 14

Page 15: La stampa 18062010

SCUOLA

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??

1Quale delle seguenti frasinon potrebbe essere espressaanche in forma passiva?

A. Con il pallone Luigi ha rottoun vetro del vicino

B. Hanno premiato i vincitoridella gara con una medaglia

C. I miei genitori partirannola prossima settimana

D. Tuo padre certo ti sgrideràper quello che hai fatto

1La foresta tropicale è un sistemache mantiene

A. Il suo equilibrio adattandosia ogni situazione

B. In equilibrio i rapporti complessifra le specie vegetali

C. Il suo equilibriose nonsubentranofattori esterni

D. In equilibrioi ruoli nei qualisi sonospecializzatii vegetali

2 Un «ecosistema» è un sistema in cui

A. Le relazioni tra organismie ambiente sono controllatedall’uomo

B. Si sviluppano precise relazionitra organismi e ambiente

C. Tutti gli organismi restanointegri allo stato naturale

D. Si proteggono con leggi apposite la natura e tutti i suoi organismi

3Nelle foreste tropicali le piante sono«sempreverdi», cioè non perdonomai le foglie, perché

A. Non hanno bisogno di adattarsialle variazioni stagionali

B. Ricevono in ogni stagionel’acqua di cui hanno bisogno

C. Crescono in continuazioneper la particolare fertilità del suolo

D. Appartengono tuttea una specie con particolaricaratteristiche

4Il climaai tropiciè caratterizzatoda

A. Una stagione umida in cui siconcentrano le precipitazioni

B. Una distribuzione uniformedelle precipitazionidurante l’anno

C. Una variazione equilibratadelle temperaturedal caldo al freddo

D. Una scarsità di pioggeche rischia di rendereil terreno arido

2In qualedelle seguentifrasi ci sonocontemporaneamenteun complemento di luogo e unodi agente

A. Nella città d’arte le vie e le piazzesono invase dai turisti

B. In primavera le rondini ritornanodai paesi africani

C. In campagna dalla mia finestravedo le colline lontane

D. In autunno le foglie cadutedagli alberi tappezzano le strade

5Scegli, fra le quattro riportate sotto,la congiunzione che connette in modoappropriato le due frasi seguenti:«Ti perdono» - «tu promettadi non dire più bugie»

A. Affinché

B. Poiché

C. Cosicché

D. Purché

4Leggi la frase seguente:Un’autostoppistasorridentemi chieseun passaggioL’autostoppista è

A. Un uomo

B. Una donna

C. Non è possibile dirlo perchéautostoppista è un nomeinvariabile per genere

D. Non è possibile dirlo perchésorridente è un aggettivoinvariabile per genere

1Su una carta stradale due località sonodistanti 3 cm. Sapendo che la scaladella carta è di 1:1.500.000, a qualedistanza si trovano le due località?

A. 4,5 Km

B. 15 Km

C. 45 Km

D. 450 Km

4Un barattolo di pelati da 0,4 kg è alto11 cm e ha la base di 6 cm di diametro.Qual è il volume del barattolo?

A. Circa 100 cm3

B. Circa 200 cm3

C. Circa 300 cm3

D. Circa 400 cm3

Matematica Grammatica Ambiente

2Qual è il risultato della seguenteespressione?

A. 1

C. 2

D. 4

B.7

4

1

21

1

+

+1

21 -

3Piero e Giorgio partono per una brevevacanza. Decidono che Piero pagheràper il cibo e Giorgio per l’alloggio.Questo è il riepilogo delle spese che ciascuno di loro ha sostenuto:

Al ritorno fanno i conti per dividerein parti uguali le spese.

A. Quanti euro deve dare Pieroa Giorgio per far sì cheentrambi abbiano spesola stessa somma di denaro

Risposta: euro

GIORGIO PIERO

Lunedì 27 euro 35 euro

Martedì 30 euro 30 euro

Mercoledì 49 euro 21 euro

3Completa la frase seguentecon la forma opportuna del verbo fare.

Temo che ieri Mario nonbene il compito in classe

6Nel periodo: «Avendo nevicato molto,il tratto di autostrada era stato chiuso»,la frase sottolineata indica

A. scopo

B. tempo

C. causa

D. modo

LE R

ISPO

STE

5La massa del pianeta Saturnoè 5,68x1026 kg, quella del pianetaUrano 8,67x1025 kg e quella del pianetaNettuno 1,02x1026 kg. Metti in ordinei tre pianeti da quello di massa minorea quello di massa maggiore

C.45 Km 1

D.4 2

C.Circa 300 cm3 4

1°Urano

3°Saturno

2°Nettuno 5

10 euro 3

MATEMATICA

C.Il suo equilibrio se nonsubentrano fattori esterni

1

B.Si sviluppano precise relazionitra organismi e ambiente

2

A.Non hanno bisogno di adattarsialle variazioni stagionali

3

A.Una stagione umida in cui siconcentrano le precipitazioni

4

AMBIENTE

C.I miei genitori partirannola prossima settimana

1

A.Nella città d’arte le vie e le piazzesono invase dai turisti

2

B.Una donna 4

D.Purché 5C.Causa 6

Abbia fatto 3

GRAMMATICA

terni

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ali

Il ministero Le valutazioniora sono più oggettive

Dal sesso dell’autostoppista, alle tappe del giro d’Italia, ai segreti della foresta tropicaleIeri in 575 mila al quiz della “minimaturità”: per la prima volta il risultato entra nel voto finale

I ragazzi Prove difficilie non potevamo copiare

Chi sa fare il test di terza media?FLAVIA AMABILEROMA

Era la grande novità del-l’esame di terza media diquest’anno: la prova nazio-nale unica predisposta dal-l’Invalsi. Dopo due anni diesperimenti stavolta si fasul serio: le risposte dei575 mila studenti coinvoltiin questa mini-maturità al-le domande del test contri-buiranno a fare media congli altri tre scritti (italia-no, matematica e linguastraniera, che raddoppiacon le sezioni con bilingui-smo) e l’orale.

A sentire i commenti de-gli studenti, e anche a leg-gere le domande del test,c’è da immaginare che lemedie risulteranno un po’meno alte. D’altra parte ilministro dell’IstruzioneMaria Stella Gelmini l’haprecisato ieri: «Si tratta diuna prova oggettiva, realiz-zata secondo criteri inter-nazionali per stabilire lapreparazione reale dei ra-gazzi. La prova contribui-sce così a modernizzare ilsistema su basi internazio-nali ed a garantire agli stu-denti una preparazione piùseria e rigorosa».

Se questo era lo scopo,gli studenti sembrano menoentusiasti. Anzi. Ad un son-daggio proposto da Skuola.net, a cui hanno risposto843 ragazzi, circa il 61 % diloro ritiene che la difficoltàdella prova sia stata supe-riore rispetto al livello dipreparazione raggiunto altermine del ciclo di studi.Solo il 12% l’ha giudicata piùsemplice.

Agli studenti non è anda-to giù anche un’infrazionedelle regole previste perquesto tipo di test, la pre-senza di domande che nonsi riferivano al testo da com-mentare. Protesta Luca:«Allora io ho fatto oggi laprova, ma era una truffaperché in italiano c’eranodelle domande che non era-no presenti sul testo, comead esempio: che cos’è la bio-sfera e che cosa sono lepiante sempreverdi ? assur-do!!! ci hanno imbrogliatofateci caso». Anche Mo-on96: «Le prove erano abba-stanza complesse, nel se-condo brano di italianoc’erano domande la cui ri-sposta non era contenutanel testo. A noi non hannodato quindici minuti di ripo-so bensì tre. Ad ogni modosono stati molto rigidi nelconsentire a nessuno di co-piare e non ci hanno aiutatoper niente».

Qui accanto pubblichia-mo alcuni dei test che i ra-gazzi hanno affrontato ieri.

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Primo Piano 15LA STAMPA

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VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 LASTAMPA 16 NA VB AL VC BI AO

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PIERO BOTTINOALESSANDRIA

Il presidente della Regione Pie-monte Roberto Cota si è dimes-so da deputato. Attesa dalle ele-zioni di marzo, la notizia si puòliquidare in due righe tant’erascontata vista l’incompatibilitàtra le due cariche, se non ci fos-se un conseguenza anch’essainevitabile: a Montecitorio glisubentra Maurizio Grassano,alessandrino, al momento impu-tato di truffa a quel Comune dicui è consigliere (e fino a sei me-si fa presidente del Consiglio).Alla Lega Nord l’eventualità diportare un imputato in Parla-mento non è piaciuta fin dall’ini-zio, anche se a dir la verità inquel consesso si trovano posizio-ni giudiziarie molto più delicate.«Non farà parte del nostrogruppo» ha detto deciso il capo-gruppo Marco Reguzzoni. Delresto Grassano non è più leghi-sta almeno da settembre quan-do, dagli arresti domiciliari, sidimise dal partito e nessuno fe-ce alcunché per trattenerlo.Quindi di fatto la Lega perde unseggio a Montecitorio.

La notizia della sua prossi-ma nomina a parlamentare -manca ovviamente la ratificadell’assemblea, ma visti i prece-denti appare scontata - ha rag-giunto ieri mattina Grassanoproprio durante una delleudienze del suo processo. Haostentato retorico distacco, co-me già aveva fatto subito dopola vittoria di Cota alle regionali:«Della mia elezione al Parla-mento non me ne frega niente,anche se ovviamente sono ono-rato del compito che i cittadinidel Piemonte mi hanno affidatocon il loro voto».

Chi gli è stato vicino in que-sti mesi sostiene comunque cheun po’ scalpitava: considerandol’ostilità della Lega temeva for-se una trappola o un rinvio dellascelta del neo presidente regio-nale. Traspare anche da un’al-tra frase pronunciata ieri: «Co-

ta ha fatto solo il suo dovere adimettersi perché era in unaposizione di incompatibilità ebisogna rispettare la legge».Sarebbe facile fare dell’ironiasul «rispetto della legge», ma

lui aggiunge: «In questo mo-mento il problema per me è so-lo il processo perché voglio chevenga ristabilito il mio onoredavanti ai cittadini: non ho mairubato né truffato il Comune

che mi ha avuto come ammini-stratore per 17 anni».

Vediamolo dunque questoprocesso che, iniziato a febbraio,è alla decima udienza e se va be-ne finirà in autunno. La Procurasi mosse ad aprile 2009, dopoche alcuni articoli su La Stampariportavano a galla il caso di unallora presidente del Consigliocomunale dal costo enorme perl’amministrazione in rimborsi al-la ditta di cui era dipendente. Lalegge è chiara: l’ente deve rim-borsare ogni datore di lavoroper le ore perse dal dipendentenell’espletamento delle sue fun-zioni pubbliche. Solo che perGrassano nel periodo dal 2003 al2007 s’era raggiunta la somma

di 760 mila euro e, dopo, risulta-va avere uno stipendio netto sui7 mila euro al mese. Manager diuna multinazionale, amministra-tore di banca? Macché, dirigen-te di un’impresa novese di tinteg-giatura con un paio di dipenden-ti, priva di computer e con sedenell’alloggio del proprietario.

La Procura vuol dimostrareche c’era un accordo tra Gras-sano e il titolare per spartirsi irimborsi che arrivavano dalComune. La difesa, al contra-rio, sostiene che lui lavoravadavvero tanto. Si tratta di capi-re se il giro d’affari dell’azien-da giustificasse quei compensi.

Comunque ora Grassano staper diventare deputato: mano-vra permettendo, gli tocche-ranno 5.486 euro al mese d’in-dennità più 4 mila di diaria, più4190 di rimborsi per «rapportotra eletto ed elettore», più 3 mi-la e rotti annui di telefono. Unsogno che si avvera.

ReazioniROMA

N on lo vogliamo. Niente da fa-re. «Mai nel nostro gruppo».Non usa giri di parole il presi-

dente dei deputati leghisti alla Ca-mera, Marco Reguzzoni, per argo-mentare lo stop al deputato cheprenderà il posto del dimissionarioRoberto Cota dall’emiciclo parla-mentare per via dell’incarico di pre-sidente della Regione Piemonte.«Maurizio Grassano? - puntualizzaReguzzoni - non sarà accolto tra dinoi. Il gruppo della Lega Nord ha de-ciso così...».

Niente da fare, insomma, per ilneoeletto deputato di Novi Ligure -finito in manette lo scorso settem-bre quando era presidente del Con-siglio comunale di Alessandria conl’accusa di aver tentato di inquinarele prove nell’ambito di una vicendagiudiziaria che lo vedeva indagato -che, se è vero che siederà in Parla-mento, è altrettanto vero però che ilsuo posto non sarà al fianco dei suoi

ormai ex compagni di viaggio leghisti.Né dal fronte del Carroccio qualcunotenta di venirgli in soccorso.

Del resto «come si può», argomen-ta Sebastiano Fogliato: «La vicenda èquella che è, non è di poco conto. Ep-poi noi siamo leghisti e queste cosenon si possono assolutamente tollera-re». Punto e a capo. «Non ci sono giu-stificazioni - riprende Fogliato - la giu-stizia farà il suo corso, ma da questeparti non si passa». E più o meno cosìla pensa anche il capogruppo a Palaz-zo Madama della Lega Nord, Federi-co Bricolo, nonché il parlamentare Fa-bio Rainieri che pur non «conoscendoné la vicenda giudiziaria di Grassanoné le vicissitudini politiche del neoeletto», si limita a sottolineare che«se il partito ha agito in questa manie-ra ha tutte le sue ragioni per farlo». E

di scelta «doverosa» parla anche il de-putato Nicola Molteni: «Credo che laposizione del nostro capogruppo siacosì chiara che c’è veramente poco daaggiungere. Questa, del resto, è la li-nea del nostro partito, la linea di Um-berto Bossi». Sulla stessa lunghezzad’onda, ovviamente, anche CarolinaLussana, per la quale «la scelta delgruppo è giusta. Si tratta di una vicen-da spiacevole, che ci ha riguardato,ma nel nostro movimento politico fun-ziona così».

«E’ uno dei principi cardine» faeco il senatore Sandro Mazzatorta,«da noi vige un codice di autorespon-sabilizzazione degli amministratorisul quale non si può transigere».

Di moralizzazione della politicaparla, invece, Roberto Cota, gover-natore del Piemonte. «Grassano nonfa più parte della Lega Nord - pun-tualizza -, si è autosospeso e non sonemmeno a quale gruppo aderirà. Dicerto non al nostro. Questa decisio-ne è un esempio del carattere del no-stro partito, che proprio della mora-lizzazione nella politica ha fatto unelemento cardine della propria azio-ne. Mi piacerebbe - conclude il go-vernatore del Piemonte - che in si-tuazioni analoghe anche altri movi-menti politici si comportassero inquesto modo». [PAO. FES.]

La giustizia farà il suo corso,ma siamo leghisti equeste cose non si possonoassolutamente tollerare

Sebastiano FogliatoVicepresidente del gruppodel Carroccio alla Camera

GRASSANO SUBENTRA AL GOVERNATORE DEL PIEMONTE

LaLega dice noall’eletto-inquisitoin Parlamento“Non lo vogliamo nel nostro gruppo”

La scelta del gruppo è giustaSi tratta di una vicendaspiacevole, ma nel nostromovimento funziona così

Carolina LussanaDeputato leghista, vicepresidentedella commissione Giustizia

Cota: “E’ un esempiodi moralizzazione

Se anche gli altri...”

DI MATTIA FELTRI

Paesibuoie

Maurizio Grassano, ex presidente del Consiglio comunale di Alessandria

Accusato di truffa alComune di Alessandria:«Ora è più importantevincere il processo»

I eri è stato il turno delministrodella Cultura,Sandro Bondi: «Io ho la

coscienzaa posto». Tutti igiorni questi della maggioranzane combinano di peggiori e dipessime - e sovente in guerracivile - eppure hanno sempre lacoscienzaa posto. Andate acontrollare. Silvio Berlusconi:«Io ho la coscienzaa posto».GianfrancoFini: «Io ho lacoscienzaa posto». AngelinoAlfano:«Io ho la coscienzaaposto». Roberto Maroni: «Io hola coscienza a posto». ItaloBocchino:«Io ho la coscienza aposto». Perfino Claudio Scajoladice di avere la coscienzaaposto. Il sospetto è che, quandofanno l’esame di coscienza,questi copiano.

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Politica 17LA STAMPA

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MAURIZIO MOLINARICORRISPONDENTEDANEWYORK

Accuse di avidità, sospetti dicontrolli carenti, ironie suivuoti di memoria e un diluviodi cifre per dimostrare erroridi gestione che farebbero li-cenziare qualsiasi manager:Tony Hayward, ceo di British

Petroleum, viene processatoper quasi cinque ore dallacommissione Energia e Com-mercio della Camera diWashington esponendosi auna gogna resa pubblica dal-la diretta tv accompagnatadalla cifra del suo stipendioin sovraimpressione, 4,6 mi-lioni di dollari nel 2009.

Bart Stupak, presidentedemocratico della commissio-ne, lo accoglie facendogliascoltare per 60 minuti la raf-fica di accuse, spesso al limi-

te dell’insulto, che esprimonola rabbia di milioni di cittadini.Hayward assiste immobile allaricostruzione del disastro eguarda nel vuoto quando unmegaschermo proietta le lacri-me di mogli e figli degli 11 ope-rai morti. Poi Stupak gli dice:«Ora giuri» di dire la verità.Hayward si alza, pronuncia laformula di rito e appena iniziaa parlare dietro di lui, dal pub-blico, una donna con le manisporche di petrolio grida «Ver-gogna» nel sonoro consensodell’aula.

Riguadagnato l’ordine, sulceo si scaglia Henry Waxman,il deputato-mastino della Cali-fornia, chiedendo «perché Bpscelse per la piattaforma poiesplosa un disegno più rischio-so al fine di risparmiare fra 7 e10 milioni di dollari». Haywardprima dice di «non aver presoparte alla decisione» e poi ag-giunge che «l’Ente federale del-le miniere aveva approvato ilprogetto» ma Waxman lo in-terrompe: «Lei non vuole ri-spondere né si vuole prendereresponsabilità, tenta di scari-

care la responsabilità su altri,è da irresponsabili». Poi toccaal repubblicano John Sullivanche riversa su Bp l’accusa di«essere l’azienda petroliferache ha causato più disastri eco-logici in America» citando pre-cedenti degli ultimi dieci anni.Hayward ammette solo che«abbiamo avuto seri problemia cui abbiamo posto rimedio».Prende la parola John Dingell,democratico del Michigan, ber-sagliandolo con due dozzine didomande scritte sui difetti dicostruzione tecnica della piat-taforma Deepwater Horizonesplosa il 20 aprile.

L’impassibilità di Haywardnon regge al ritmo martellante

di Dingell: il ceo si difende conuna sfilza di «non so», «devochiedere» e «non ero presen-te» ai quali il deputato replicasecco «fateci avere presto que-ste informazioni».

Democratici e repubblicanipuntano a essere con Bp assaipiù duri di quanto fatto il gior-no precedente da Barack Oba-ma nello Studio Ovale. Ma c’èanche un corto circuito nellacommissione quando il repub-blicano Joe Barton, del Texas,definisce un’«estorsione» i 20miliardi di dollari che Obamaha ottenuto da Bp per il fondoindipendente che servirà a pa-gare i risarcimenti. La CasaBianca parla di «affermazioni

vergognose» e poiché nell’aulaHayward non commenta, sonoi democratici a chiedergli difarlo: servono 10 minuti di do-mande per fargli dire il deside-rato «non è un’estorsione».

Tutti i maggiori networkdanno in diretto l’audizione-processo a Capitol Hill, sovrap-ponendola sui teleschermi alleimmagini in diretta della fugadi greggio come alla notizia delritrovamento nelle acque delGolfo della carcassa di una ba-lena morta da una settimana.Potrebbe essere il mammiferopiù grande ucciso dalla mareanera, a conferma che i dannipiù seri all’ambiente stanno av-venendo sotto la superficie.

I E’ tornata la fucila-zione di Stato negli Usa.All’alba un detenuto di49 anni, Ronnie Lee Gar-dner, condannato a mor-te per duplice omicidio,è stato fucilato in un car-cere dello Utah, dopo 25anni di detenzione. È sta-to lo stesso Gardner achiedere questo metododi esecuzione, che ha ri-tenuto il meno dolorosotra quelli consentiti dal-la legge americana. Era-no 14 anni che negli Usanon veniva eseguita unafucilazione. Dal 1976,quando è tornata la pe-na di morte, ce ne sonostate soltanto due.

PER QUASI 5 ORE INTERROGATO DALLA COMMISSIONE ENERGIA USA

Processo alla BpL’ira del pubblico“Vergognatevi”L’ad Hayward in difficoltà davanti alle domande“Non ero io che prendevo le decisioni cruciali”

NELLO UTAH

Il condannatoa morte chiede

la fucilazione

.

In fumoIncendio

controllatodelgreggioarrivatoinsuperficie

al largodellecostedelleLouisiana

Fischi, insulti e accuse«Siete il gruppopetrolifero che ci hacausato più danni»

10miliardi

di dollarila cifra che Bpsta trattando

con alcunebanche perfinanziare

il fondo per levittime dellamarea nera.

Un’emissionedi titoli

potrebbeessere

annunciatagià la

prossimasettimana

18 Estero LA STAMPA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

R

Page 19: La stampa 18062010

La rivolta degli ashkenaziti“Prima la Torah, poi lo Stato”

Al grido di «No al-la Corte Supre-ma, il Signore è ilnostro Re», oltrecentomila zeloti

trascinati dai più importantirabbini ortodossi fra cui ilcentenario e carismaticoShalom Yossef Elyashiv han-no inscenato ieri una gigante-sca prova di forza a Gerusa-lemme e a Bené Braq (TelAviv) per chiarire che in casiestremi essi non sono dispo-sti a sottostare alle strutturelaiche di Israele. In prospetti-va, hanno posto sul tavolo larichiesta di una autonomiarabbinica all’interno delloStato per i loro fedeli, quasi il10% della popolazione.

La frattura è iniziata inuna scuola della colonia orto-dossa di Emmanuel (Cisgior-dania), quando mesi fa qual-cuno ha notato che il cortileaveva un muro divisorio: dauna parte c’erano le allieve ti-morate ashkenazite (di estra-zione europea) e dall’altra letimorate sefardite (di fami-glie originarie di Paesi ara-bi). Per entrare nella scuola«Netivei Shalom» (i percorsidella pace) le ashkenazite ele sefardite passavano da in-gressi diversi, e facevano ri-creazione in ore diverse.

Malgrado un primo inter-vento della Corte Suprema,secondo cui questa discrimi-nazione non poteva sussiste-re in una scuola che benefi-cia di finanziamenti pubblici,nei mesi successivi i genitoridelle allieve ashkenazite sisono arroccati in una posizio-ne di chiusura.Quasi tutte le al-lieve sefardite -hanno stabilito- «non hannoun livello spiri-tuale adegua-to». Non si abbigliano a dove-re e forse alcuni dei loro pa-renti hanno addirittura in ca-sa apparecchi televisivi, inaperta ribellione ai divietirabbinici. Frequentandole, leallieve ashkenazite (tutte ap-partenenti alla dinastia rab-binica di Salonim, formatasi

nel Settecento in Europa) neavrebbero risentito.

Partita come una questio-ne di carattere educativo, lasfida si è trasformata in unacontestazione aperta, fronta-

le, ideologicadei rabbini orto-dossi e antisio-nisti all’autori-tà dei giudici diGerusalemme.«Siamo a un mi-

nuto di distanza dall’anar-chia», ha avvertito la leader diKadima, Tzipi Livni. Da partesua la Corte Suprema ha ordi-nato gli arresti di quarantacoppie di genitori «ribelli».

Ieri, mentre distribuivanofra le famiglie di amici e vicini i180 figli complessivi che saran-

no adesso destinati a privarsidei genitori, gli zeloti colpitidagli ordini di carcerazioneavevano indossato i vestiti«buoni» del sabato, si eranocalcati gli «streimel» (i cappel-li di pelliccia di volpe) ed eranoin stato di esaltazione religio-sa. «Siamo come gli antichiebrei di fronte ai persecutoriromani, siamo pronti a immo-larci» ha detto uno di loro. Piùtardi a Bené Brak, davanti adecine di migliaia di zeloti, si èaddirittura andati oltre: «An-che se per noi si appronteran-no camere a gas, non faremocompromessi sull’educazionedei nostri figli», ha detto unodegli oratori.

Ieri Tel Aviv era più inte-ressata al concerto di Elton

John e nemmeno supponeva ilgigantesco psicodramma incorso nei sobborghi ortodossi.Perché oltre al fronte più evi-dente - quello fra i rabbiniashkenaziti e la Corte Supre-ma (la più auto-revole istituzio-ne laica di Israe-le, assieme conla Knesset) -c’era un secon-do fronte: fral’élite religiosa ashkenazita equella sefardita che vent’annifa ha fondato l’influente parti-to Shas.

Dietro alla battaglia di Em-manuel c’è appunto il rabbinoYaakov Yossef, figlio del fon-datore di Shas Ovadia Yossef.Ieri gruppi di zeloti lo hanno

assalito verbalmente due vol-te, nella sua abitazione. A suoparere i sefarditi israeliani do-vranno dotarsi di istituzioni dialto livello, «per non esserepiù costretti a bussare alla por-

te di personeche non ci voglio-no».

Ma ancheShas, da decen-ni partito di go-verno, ritiene

che in casi estremi l’autoritàdei rabbini debba prevaleresulla Corte Suprema. Dunqueun banco di prova critico perla società israeliana che ha vi-sto ieri un assente importante:il premier Benyamin Netan-yahu, che ha preferito disinte-ressarsi della vicenda.

La storiaALDO BAQUIS

TEL AVIV

I leader dell’Unione europea,riuniti al vertice di Bruxelles,hanno deciso di adottare ulte-riori sanzioni contro l’Iran,che si aggiungeranno a quel-le dell’Onu. La Russia ha subi-to espresso il suo disappun-to. Saranno vietati i nuovi in-vestimenti, i trasferimenti ditecnologie, i servizi nel setto-re del petrolio e del gas, so-prattutto per quanto riguar-da la raffinazione del petrolioe la liquefazione del gas. Nelsettore commerciale le misu-re si estenderanno soprattut-to ai prodotti «sensibili», cherischiano di essere utilizzatia scopi militari. Seguendo lalinea dettata dall’Onu, verràallungata la lista delle perso-ne cui saranno congelati i be-ni e negato il visto d’ingresso.

TEL AVIV

Le pressioni internazionaliseguite al cruento blitz sullanave turca Marmara hannoavuto effetto e ieri il governoisraeliano ha deciso in princi-pio di allentare - ma non di ri-muovere - la morsa impostaa Gaza tre anni fa, da quan-do cioè vi detta legge il movi-mento islamico Hamas. La

decisione del governo Netan-yahu (ancora di carattere ge-nerico) riguarda i valichi ter-restri fra Israele e Gaza at-traverso i quali potrannopassare una maggiore quan-tità di generi di consumo e

materiali necessari alla realiz-zazione di grandi progetti.Per questi ultimi Israele insi-ste affinché la loro gestione re-sti anche a Gaza sotto il con-trollo esclusivo di organizza-zioni internazionali.

Lo sforzo di impedire l’in-gresso nella Striscia di arma-menti per Hamas è destinato aproseguire: per questa ragio-ne Israele ha ribadito ieri cheil blocco marino - che il 31 mag-gio ha portato alla uccisione di

nove passeggeri turchi sullaMarmara - non sarà revocato.Anche in futuro le imbarcazio-ni dirette a Gaza con l’intentodi forzare il blocco saranno in-tercettate in alto e mare e con-dotte al porto israeliano diAshdod per le ispezioni.

L’annuncio sull’allentamen-to del blocco di Gaza (accom-pagnato dall’impegno israelia-no all’emissario George Mi-tchell di rilanciare adesso i«colloqui di avvicinamento»con Abu Mazen) è stato accol-to con favore dai Paesi occi-dentali, mentre i diretti inte-ressati a Gaza hanno ostenta-to indifferenza. «I nostri pro-blemi più assillanti sono lamancanza di lavoro e l’impos-sibilità fisica di spostarci - haspiegato un analista politico lo-cale. Le decisioni israelianenon alterano in alcun modoquesto stato di cose».

Secondo Taher a-Nunu,

portavoce dell’esecutivo di Ha-mas, Israele «cerca solo di mi-gliorare la propria immagine»dopo agli spargimenti di san-gue sulla Marmara. Hamas esi-ge «la fine totale dell’assedio,la apertura di tutti i valichi;l’inaugurazione di una rottanavale dal porto di Gaza».

Ieri il ministro israelianodella difesa Ehud Barak ha av-vertito che il governo libanesesarà tenuto responsabile delcarico stivato su due imbarca-zioni che si accingono a salpa-re da Beirut con aiuti per Ga-za. L’Intelligence di Israele te-me che su quelle navi possanosalire kamikaze. Secondo in-formazioni diffusesi ieri gliHezbollah libanesi cercano in-tanto di coordinare con la Tur-chia nuove «flottiglie» umani-tarie per Gaza. In questo con-testo non viene esclusa una vi-sita di Hassan Nasrallah daRecep Tayyp Erdogan. [A. BA.]

I giudici di Gerusalemme ordinano l’arresto di 80 ultraortodossi“Volevano escludere le allieve della corrente sefardita dalle scuole”

VERTICE DI BRUXELLES

L’Ue decidenuovesanzionicontro l’Iran

La polizia russa ha seque-strato 100 mila copie di un li-bro particolarmente criticonei confronti del primo mini-stro Vladimir Putin, scrittoda due esponenti dell’opposi-zione extraparlamentare,Boris Nemtsov (noto in Ita-lia per «Inafferrabile Rus-sia» e «Disastro Putin», Spi-rali Edizioni) e Vladimir Mi-lov. La pubblicazione dovevaessere distribuita a San Pie-troburgo, in occasione delForum economico interna-zionale che si è aperto ieri.Secondo gli attivisti che lavo-rano con Nemtsov, le ragionidel sequestro «non sonochiare». La polizia parla di«infrazione alle regole sultraffico» e di «possibile viola-zione della legge sull’attivitàimprenditoriale».

A SAN PIETROBURGO

Sequestrate100mila copiedi un libroanti Putin

.

A Gerusalemme e Tel Aviv sono scesi ieri in piazza complessivamente 100.000 manifestanti, in gran parte di fede ashkenazita

ISRAELE

Gerusalemme

Mare

Mediterraneo

GIORDANIA

GAZA

La Striscia di Gaza

Siria

Libaanoo

ISRAELE

Cissgiordaniaisgiordgiordd

G alemmeGererusaa

Mare

Mediterraneo

GIO

Egitto

GAZA

La Striscia di Gaza

Khan Yunis

Jabalya

Gush Katif

Rafah

Nusseirat

EGITTOEGITTOO

ISRAELEISRAELEL'ALLEGGERIMENTO DEL BLOCCO

Potranno entrare beni a uso civile materiali per progetti civili(cemento, ferro...)

Resta in vigore il blocconavale

Striscia di Gaza

Popolazione Superficie

1,5

41,8%

360mln kmq

Disoccupazione

60%Famiglie malnutrite

Fonte: Unrwadati 2009

Resta il blocco navaleDa Beirut partonoaltre due imbarcazionipacifiste con aiuti

L’INVIATO USA MITCHELL PREME SUL GOVERNO: PRESTO NUOVI COLLOQUI CON L’AUTORITÀ PALESTINESE

Israele allenta il blocco suGazaNetanyahu: potranno passare più generi di consumo e materiale edile

LE ACCUSE“Le bimbe sefardite non

sono spiritualmenteadeguate alle nostre”

DISCRIMINAZIONIIl primo gruppo vienedall’Europa centralel’altro dai Paesi arabi

Re Alberto II del Belgio ha af-fidato i negoziati preliminariper la formazione del gover-no federale a Bart De Wever,il presidente della Nuova alle-anza fiamminga N-Va vinci-tore delle elezioni di domeni-ca scorsa. Da lunedì il leaderseparatista, finora pratica-mente sconosciuto al di fuoridelle Fiandre dove ha sbara-gliato i cristiano-democrati-ci del premier uscente, rice-verà i sindacati e le organiz-zazioni di categoria. Segui-ranno i leader dei partiti poli-tici fiamminghi e francofoni.Sembrano già accantonatele sue dure dichiarazioni sul-l’indipendentismo delle Fian-dre e sull’evaporazione delPaese, martellate per tuttala campagna elettorale.

BELGIO DOPO IL VOTO

Il mandatoesplorativoal separatistaDeWever

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Estero 19LA STAMPA

Page 20: La stampa 18062010

Vivono e lavorano qui, nellemegalopoli di Pechino,Shanghai o Chongqin, maanche in realtà minori, sco-nosciute in Italia. Si sono in-

tegrati in un modello sociale tanto diver-so dal nostro e ora fanno anche il grandesalto: si sposano con ragazze cinesi emettono al mondo figli con occhi a man-dorla e carnagione mediterranea. Quasisempre sono figli di imprenditori partitiventi o trent’anni fa alla volta della Cinaper fare affari e hanno finito per crearenuove attività e sviluppare aziende.

Matrimonio misto significa integra-zione razziale, dove persone di diverseculture e tradizioni contribuiscono a ca-pire meglio i rispettivi mondi, con bene-fici evidenti in ogni aspetto della vita so-ciale ed economica. Anche questo unostrumento per rafforzare le relazionitra i due Paesi e rendere ancora più for-te il made in Italyin tutta l’Asia. Equegli industrialiche tanti anni fahanno rischiato i lo-ro capitali perun’avventura in Ci-na, oggi si ritrova-no nonni di bambi-ni di coppie miste,fieri di avere nipoti-ni cinesi.

Ermanno Vitaliha 31 anni, è vicedi-rettore generaledella Faam (azien-da marchigiana lea-der nella produzio-ne di batterie indu-striali per trazionee stazionarie) ed èsbarcato in Cinanel 2006. Suo pa-dre Federico, 57anni, fondatore del-l’azienda, da oltrevent’anni fa la spo-la fra il quartier generale di Monterub-biano, in provincia di Fermo, e questogrande Paese. «Mi ha sempre parlatocon entusiasmo della Cina - racconta Er-manno - senza nascondere naturalmen-te i suoi grandi problemi. Così dopo lalaurea e dopo aver vinto una borsa distudio in Inghilterra, quando ho saputodel progetto di aprire uno stabilimentoa Yixing, nello Jiangsu, fra Shanghai eNanchino, mi sono candidato senza dir-gli nulla. Ed eccomi qua».

Un’esperienza dura, ma nello stessotempo esaltante. «Abbiamo iniziato lacostruzione nell’ottobre del 2006 ed

esattamente un anno dopo è stato inau-gurato lo stabilimento. Abbiamo 70 ad-detti e fatturiamo una decina di milionidi euro. L’87% delle vendite sono sulmercato cinese, il resto nel Sud Est asia-tico. Il nostro obiettivo è arrivare entroil 2015 a coprire il 20% del mercato cine-se e di fatturare almeno 55 milioni di eu-ro». Progetti ambiziosi in Cina, comeambiziosi sono i piani di sviluppo delgruppo Faam, una delle tante medieaziende italiane capaci di competerecon successo sui mercati internazionali.«Anche per questo - commenta Federi-co Vitali - il nostro sistema imprendito-

riale meriterebbeben altra attenzioneda parte di chi ci go-verna».

Il gruppo Faamfattura oggi 100 mi-lioni di euro e occupa330 persone. Ha unatecnologia vincentenelle batterie al litioe ha firmato un ac-cordo con MagnetiMarelli che prevedelo sviluppo congiun-to dei prodotti e la lo-ro commercializza-zione entro la secon-da metà del 2010.L’intesa propone sulmercato globale unPower Train tuttoitaliano per i veicolielettrici. «Abbiamoprogrammato fortiinvestimenti - prose-gue Federico Vitali -Stiamo ragionando

con Marelli di realizzare insieme unostabilimento per arrivare nel giro di po-chi anni a un fatturato di un miliardo dieuro. Il mercato c’è e noi vogliamo costi-tuire un’offerta competitiva e di alto con-tenuto tecnologico in un settore che rive-ste un’importanza strategica primarianello scenario della mobilità sostenibiledel prossimo futuro e nell’area della pro-pulsione ibrida ed elettrica».

Gusto della sfida che ha caratterizza-to anche il figlio Ermanno, che si è trova-to catapultato in una realtà così diversacome quella cinese. «All’inizio è stata du-ra - racconta -. Non riuscivo ad abituar-

mi al cibo. La città aveva un milione emezzo di abitanti, ma non c’era neppureun italiano. Quattro anni fa non esistevaun McDonald’s né un altro ristorante oc-cidentale. E meno che meno svaghi e di-vertimentidi tipo occidentale».Una vitada recluso, tutta lavoro e ancora lavoro.Inevitabile imparare un po’ di lingua persopravvivere e scappare in qualcheweekenda Shanghai o Nanchino.

E proprio in un locale di NanchinoErmanno conosce una graziosa ragazzache parla inglese. «Ho poi scoperto chefaceva la giornalista per il quotidianoeconomico di Pechino The Observer -racconta -. Ci siamo risentiti al telefono,abbiamo iniziato a vederci e ci siamo in-namorati. Si chiama Yen, che significaLimpida, e ha la mia età. Oggi lavora aNanchino in una società di consulenzaitaliana. Sposarci ci è sembrato natura-le. Difficoltà a capirci, culture troppo di-verse?Tra me e lei nessun problema». Ei genitori? «Mio padre ha reagito con en-tusiasmo, mia madre aveva qualchedubbio. I genitori di lei, dopo le diffiden-ze iniziali, mi hanno accolto benissimo.Poi, con l’arrivo un mese fa di Isabella,l’entusiasmo è diventato totale e genera-le». Il più scatenato sembra proprio non-no Federico: «Che mio figlio sposasseuna cinese non mi ha assolutamente me-ravigliato. Sono contento che sia un cit-tadino del mondo. Il futuro è qui, dove siha il coraggio di guardare avanti e pen-sare al futuro. Sì, sono orgoglioso di ave-re una nipotina nata in Cina».

Il figlio Ermanno annuisce: «Consi-glio a tutti i giovani che ne hanno l’op-

portunità di venire qui in Cina a trascor-rere 5-10 anni della loro vita. Un’espe-rienza straordinaria, hai l’opportunitàdi conoscere gente di tutto il mondo ecrearti un bagaglio di esperienze inim-maginabile altrove. Bisogna venirci conun po’ di pelo sullo stomaco, perché inmolte aree ci sono ancora carenze diigiene e di pulizia e sul fronte dei dirittiumani i problemi non mancano. Ma i ci-nesi sono molto simili a noi, condividonovalori come l’amicizia, la famiglia, il ri-spetto degli anziani e la cultura. Io dicosempre: venite in Cina con un fogliobianco, cancellate tutti i pregiudizi, nonve ne pentirete».

Lui, l’Ermanno da Monterubbiano,a rientrare nelle Marche per ora non cipensa proprio. «Ho davanti almeno al-tri 3 anni di lavoro qui. L’Italia può at-tendere».

Una coppiacosmopolita

ErmannoVitali, 31 anni,vicedirettoredella Faam, e la

moglieYen, che lavora a Nanchinoin una società italiana di

consulenza.Hanno una figliadiun mese, Isabella

ReportageTEODORO CHIARELLI

INVIATO A PECHINO

Coppie in posa dopo la celebrazione del matrimonio collettivo a Chongqing

Italiani in CinaBusiness & Love

USI E COSTUMI«I cinesi sono molto simili a noi

Condividiamo valori comeamicizia, famiglia, cultura»

“Il senso della vita è sem-pre lo stesso. Il filo non si è interrotto.”

(Sant’Agostino)

Improvvisamente è mancato

prof. Giovanni NicolottiLo annunciano la moglie Maria Laura, le figlie Cecilia ed Elena, la mamma e il papà, il fratello e la sorella, cognati, suoceri, nipoti e parenti tutti. Funerali sabato 19 giugno ore 11,30 parrocchia Santi Angeli Custodi. La famiglia ai fio-ri preferisce la creazione di un fondo a supporto dello studio delle Scienze Forestali tanto amate da Giovanni.

–Torino, 17 giugno 2010

O.F. Beato Cottolengo - tel. 011.8172464

Mamma e papà ti tengono stretto al loro cuore.

GIOVANNI, grazie per tutta la gioia e l’amore che ci hai dato. Angelo e Marilù.

Gli zii Giorgio e Vittoria Abbate Daga con Chiara sono vicini a Laura ed ai fa-miliari tutti ricordando con profondo dolore ed infinito rimpianto il carissi-mo GIOVANNI.

Chiara, Massimo ed Emanuela Dean-dreis partecipano commossi al dolore della famiglia Nicolotti per la perdita del caro cugino GIOVANNI.

La S.E. Special Engines, la Demak, la Demak America, Amministratori e tut-ti i colleghi si stringono a Claudia e a tutta la sua famiglia per la grave per-dita del fratello GIOVANNI.

Maurizio, Silvia, Jo Gastaldi e le rispet-tive famiglie sono vicini a Claudia ed a tutta la famiglia Nicolotti per l’immen-sa perdita del caro GIOVANNI.

Da oggi guardando in cima agli al-beri della sua amata Torino vedrete un Angelo in più. La Souriau Italy vi è vi-cina in questo momento di dolore per la perdita di

Giovanni Nicolotti –Torino, 17 giugno 2010

Gli amici ed i colleghi del Verde Pub-blico della Città di Torino partecipano con sincero affetto al dolore della fa-miglia per l’improvvisa scomparsa del

prof. Giovanni Nicolotti –Torino, 18 giugno 2010

Preside, docenti e personale della fa-coltà di Agraria di Torino partecipano al lutto per l’improvvisa scomparsa del

prof. Giovanni Nicolottiricordandone le doti umane e profes-sionali.

–Grugliasco, 17 giugno 2010

Direttore, docenti e personale del dipartimento di Valorizzazione e Pro-tezione delle Risorse Agroforestali partecipano al lutto per la prematura scomparsa del

prof. Giovanni Nicolottiricordandone le qualità di docente e di ricercatore.

–Grugliasco, 17 giugno 2010

I professori Paolo Gonthier, Gian Pietro Cellerino e Naldo Anselmi con i giovani di Patologia Forestale dell’Uni-versità di Torino, piangono la scom-parsa del

prof. Giovanni Nicolottida loro ammirato per i meriti scien-tifici e soprattutto amato per le virtù umane.

–Grugliasco, 17 giugno 2010

Angelo Garibaldi, Alberto Matta, Lodovica Gullino, Giacomo Tamietti, Davide Spadaro, Massimo Pugliese e tutto il personale di Parologia Vegeta-le dell’Università di Torino piangono la scomparsa del

prof. Giovanni Nicolottiricordandone le profonde doti umane, l’impegno scientifico e la grande ge-nerosità.

–Grugliasco, 17 giugno 2010

Amministratori e personale tutto della IPLA S.p.A. partecipano, in-creduli e sgomenti, al dolore della famiglia per la immatura scomparsa del

prof. Giovanni Nicolottiricordandone con commozione la pre-ziosa collaborazione scientifica, presto sfociata, a livello dei tecnici, in profon-da stima e amicizia.

–Torino, 17 giugno 2010

La società Fratelli Airaudi s.a.s. di Ai-raudi Mauro & C. partecipa con pro-fondo cordoglio ed è vicina ai familiari in questo triste momento.

Lorenzo Lacchia e la società Sidam sono vicini alla famiglia e manifestano la stima e l’amicizia per il

prof. Giovanni Nicolotti –Torino, 17 giugno 2010

Ciao GIOVANNI, sarai sempre il nostro Ranger. Gli amici del liceo e famiglie.

I colleghi del dipartimento di Biolo-gia Vegetale e dell’Istituto Protezione Piante CNR sono vicini alla famiglia.

Cristianamente è mancata all’affet-to dei suoi cari

Margherita Quirico

ved. GarlandoL’annunciano Marco con Paola, Mar-ta e Matilde; parenti tutti. Un parti-colare ringraziamento a Teresangela per l’affetto e l’aiuto. Non fiori ma donazioni al volontariato. Per comu-nicazioni su orario Funerali telefonare 011.3174544.

–Torino, 17 giugno 2010

Hai sempre lottato per difendere i diritti dei lavoratori, ci mancherai. Le compagne e i compagni della Federa-zione dei Lavoratori della Conoscenza della CGIL di Torino e del Piemonte, vici-ni nel dolore ad Anna e alle piccole Alice ed Elisa, piangono la scomparsa di

Salvo Merlogiovane ricercatore e

Dirigente Sindacale dellaFLC CGIL Nazionale

–Torino, 17 giugno 2010

Il Presidente, il Direttore Generale ed i dipendenti tutti dell’Istituto Naziona-le di Ricerca Metrologica si uniscono al dolore della famiglia per la prematura scomparsa del

dott. Salvatore Merlo –Torino, 17 giugno 2010

Gli amici dell’Area della Ricerca di To-rino: Claudio, Cristina, Ernesto, Flavio, Francesca, Gianfranco, Gianni, Gianni, Ivano, Laura, Nora, Raffaella, Sara, Toto, Vincenzo, Vito sono vicini ad Anna ed alle piccole Alice ed Elisa in questo momento di profondo dolore per la scomparda di SALVO.

I Malartan piangono commossi la pre-matura scomparsa del caro SALVO.

Ci ha lasciati

Filippo Mario UlandiColonnello dei Carabinieri

Lo annunciano: la moglie Lella, la mamma e parenti tutti. I Funerali si svolgeranno sabato 19 ore 11 nella chiesa di Santa Barbara, via Assarotti. Il Santo Rosario verrà recitato stasera ore 21 stessa chiesa. Il presente è par-tecipazione e ringraziamento.

–Torino, 17 giugno 2010

Mi hai insegnato a vivere, aiutami a farlo senza di te, Lu.

Cara Lella, ti siamo vicini con affetto in questo momento di grande dolore. Marta, Luigi, Fulvia.

Il nostro caro AMICO non c’è più ci stringiamo a Lella con tutto il nostro affetto. Arturo Irene.

Il Comandante ed il personale del-la scuola Allievi Carabinieri di Torino, in questo doloroso momento, per la scomparsa di

Filippo Mario UlandiColonnello

si stringono affettuosamente alla si-gnora Lella.

–Torino, 17 giugno 2010

La famiglia Zonca partecipa con pro-fonda commozione la scomparsa di

Filippo Mario UlandiColonnello

e porge alla famiglia sentite condo-glianze.

–Voghera, 18 giugno 2010

Ciao FILIPPO, ti abbraccio. Primo Mino.

Si stringono a Lella ricordando FILIPPO gli amici: Maria Luisa e Franco; Ludovi-ca e Piergiorgio; Manuela e Umberto; Paola e Dario.

Anna con la mamma e Paolo si strin-gono forte a Lella in questo terribile momento.

Ci ha lasciati

Iginia Brovarone

ved. DassettoLo annunciano i figli Lorenzo, Paolo con Silvana, Giovanni con Elena, e nipote Fabrizio. Si ringrazia sentita-mente Loredana e Beatrice per la loro continua presenza, la Casa del Sole di Favria nella persona di Raimondo e Luigina Renna e tutto il personale. Funerali oggi ore 15 chiesa Madonna della Divina Provvidenza.

–Torino, 17 giugno 2010

Cristina e Livio si stringono a Gianni e fratelli per la perdita della MAMMA.

Mauro e Flavio Dassetto con le rispet-tive famiglie si uniscono al dolore.

Serenamente è mancato

Francesco Sinisianni 81

L’annunciano: la moglie Rosa; le figlie: Patrizia con Sergio, Miriam con Ser-gio e Gabriele; parenti tutti. Funerali in Torino sabato 19 corr. alle ore 10 nella chiesa Maria Regina della Pace, corso Giulio Cesare. Veglia di preghie-ra in chiesa venerdì 18 ore 17,30. La presente è partecipazione e ringrazia-mento.

–Torino, 17 giugno 2010

(continua a pag. 25)

La prima generazione ha creato imprese, i figli sposano le cinesi

L’IMPRENDITORE«A Yixing non c’era neppure

un ristorante occidentaleVivevo da recluso, solo lavoro»

.

20 Estero LA STAMPA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

Page 21: La stampa 18062010

Rapporto choc dell’Onu: dal Sudamerica arrivano coca ed eroina, dalla Cina farmaci contraffatti

Inumeri sono spaventosi: soloin Europa sono circa 140.000le vittime della tratta di esseriumani a scopo di sfruttamen-to sessuale, con un ricavato

annuale da parte dei loro sfruttato-ri di 3 miliardi di dollari. Per quantoriguarda il traffico di migranti, ledue rotte principali vanno dall’Afri-ca all’Europa e dall’America Latinaagli Stati Uniti: quest’ultima rottacoinvolge dai 2 ai 3 milioni di mi-granti ogni anno, generando per icontrabbandieri un profitto di 6,6miliardi di dollari. Un fiume di dro-ga, poi, inondal’Europa, generan-do un mercato di20 miliardi di dol-lari solo in eroina.

Attualmente èla Russia il Paesemaggiormente col-pito (si stimano 70tonnellate di eroi-na consumata),con trenta-quaran-tamila giovani rus-si uccisi dalla dro-ga ogni anno. Il for-tissimo calo nelconsumo di cocai-na in America, in-vece, sta scatenando la guerra tra legang messicane e l’apertura di nuoverotte che investono l’Africa. Scenariapocalittici, quelli che emergono dal1˚ Rapporto sul crimine organizzatotransnazionale a cura di Unodc, l’uffi-cio specializzato delle Nazioni Unite,diretto dall’italiano Antonio MariaCosta, e presentato a New York aiministri dell’Interno e della Giustiziadi tutto il mondo.

Il quadro è preoccupante. Si van-no consolidando intere aree delmondo che sfuggono al controllo de-gli Stati e si autoorganizzano comeparadisi criminali. L’Africa è sul-l’orlo del collasso. Lo sfruttamentoillegale di risorse naturali e il con-trabbando di specie selvatiche stan-no distruggendo ecosistemi fragili eportando alcune specie all’estinzio-ne. La Cina, poi, che ha messo le ma-ni su ricchissimi giacimenti di mate-rie prime africane, da quelle partiinonda anche i mercati di merci con-traffatte. Fino alla metà dei medici-nali testati in Africa (e nel Sud-Estasiatico) sono contraffatti e di quali-tà scadente. Oltre il danno, la beffa:ad acquistare quei farmaci tarocca-ti aumentano, anziché diminuire, irischi per la salute.

«Purtroppo c’è una ricca aneddo-tica - si legge nel Rapporto dell’Onu -che dimostra quanto il problema siaserio. È stata condotta una ricercasu 581 farmacie della Nigeria. È risul-tato che il 48% dei prodotti di cura al-le infezioni conteneva principio atti-vo fuori dai limiti accettabili». Un al-tro studio, minore, condotto in Gha-na su 17 prodotti farmaceutici, hamostrato che solo sei avrebbero su-perato i test della farmacopea inter-nazionale e solo tre avrebbero rispet-tato i parametri europei. Contraffa-zione cinica: addirittura in sette Pae-si africani i prodotti contro la mala-ria, quelli contenenti clorochina, era-no spesso contraffatti e inutili a bat-tere la malattia. Qualcosa gli Statifanno: in Tanzania c’è stata un’opera-zione di polizia chiamata «Mamba»,qualcosa di simile in Uganda.

Si lamenta Dora Akunyili, ex di-rettore generale dell’Agenzia per ilcontrollo di cibo e droghe in Nigeria:«La maggior parte dei sanitari falsifi-cati ci arriva da India e Cina». E qual-cosina comincia a funzionare: dallaNigeria nel giugno 2009 hanno gira-to alle autorità cinesi dei farmaci an-timalarici contraffatti, con false eti-chette di «made in India», e conte-

nenti sostanze nocive. «Il governo ci-nese ha preso la questione molto se-riamente», annota il Rapporto. Ci so-no state condanne a morte per sei cit-tadini cinesi.

«Il principale mercato dei farma-ci contraffatti cinesi è la Cina stes-sa», segnala l’Onu. È un flagello checolpisce le province più povere e re-mote. Ma da qualche tempo questemedicine taroccate hanno comincia-to a viaggiare per il mondo. Se ne tro-vano molte tracce su Internet e an-che a casa nostra i Nas hanno scoper-to qualche caso di medicinali contraf-

fatti comprati in-cautamente on-li-ne. Ma per fortunail nostro sistemafarmaceutico na-zionale, e quelli eu-ropei, sono indennida questa truffa.Non altrettanto sipuò dire per Paesipoverissimi e dallestrutture statualiminime come quel-li africani. Perciòl’Organizzazionemondiale si Sanitàdenuncia che il67% delle tavolette

di clorochina vendute in Ghana sonocontraffatte, il 57% nello Zimbabwe,il 47% in Mali, il 43% in Kenia.

Si rischia la catastrofe sanitaria.Nel novembre 2009, si è scopertauna società di Mumbai, in India, cheimportava immunoglobuline di pro-duzione umana dalla Cina e le re-im-pacchettava con false etichette cheriproducevano i marchi di una famo-sa multinazionale. Il tutto è finito sulmercato nero con uno sconto del 25%sul prezzo ufficiale. Inutile dire chele immunoglobuline del prodotto nonerano all’altezza. E che erano finitein normali farmacie di città africane.

I l Consiglio di Sicurezza delle Na-zioni Unite, il consesso a numerochiuso dove siedono i Paesi che

governano le grandi questioni delmondo, si è occupato di crimine orga-nizzato in Afghanistan, Congo, Cen-tro America, Somalia e Africa occi-dentale. L’Onu è allarmata dallo stra-potere delle gang criminali che stan-no destabilizzando interi Paesi delTerzo Mondo. E le conclusioni sonoesplicite: il problema è stato finorasottovalutato, le risposte nazionalisono inadeguate, occorre ben altro.Racconta Antonio Maria Costa, di-rettore esecutivo di Unodc, l’UfficioDroga & Crimine delle Nazioni Uni-te: «Abbiamo verificato, dati alla ma-no, che il problema si va spostandogeograficamente. L’offerta di droganel mondo s’è fermata; era cresciutain maniera drammatica per tutti gliAnni 90, ora c’è un forte declino pereroina, coca e oppio nel Mondo occi-dentale e così i narcotrafficanti sistanno guardando attorno per trova-re nuovi mercati. Gli ultimi flussi in-vestono il Terzo Mondo. Sono merca-ti immensi dal punto di vista demo-grafico. Abbiamo visto che le nuoverotte della cocaina e dell’eroina attra-versano l’Africa. Lo stesso accade inAmerica: c’è un flusso inedito verso

il Brasile. Ciò suscita in noi grandepreoccupazione. Nei prossimi dieci-quindici anni la droga sarà sempremeno presente nei Paesi ricchi e sem-pre più nei Paesi poveri».

E il Terzo Mondo rischia di uscirnedefinitivamente schiantato.

«Immaginate l’effetto in uno Statodove non ci sono adeguate strutturedi repressione. Dove c’è collusione e

corruzione e non ci sono strutturemediche, sanitarie e farmaceuticheper lottare contro il problema».

Il risultato sarà agghiacciante: nelvuoto statuale potranno crescere adismisura i cartelli criminali.

«Indubbiamente. Ormai i cartelli del-la criminalità organizzata, finanziati-si in gran parte dalla droga, ma nonsolo, hanno una potenza economica edi fuoco, militare quasi, che eccedo-no la capacità di molti Stati di difen-dersi. Abbiamo visto che nell’Africaoccidentale e in quella orientale, enel Sahel, alcuni Paesi stanno soc-combendo: le strutture militari e dipolizia sono passate di mano, acqui-state di peso dai trafficanti, che han-no comprato terre, elezioni, gerar-chie, intere famiglie presidenziali. Diqui l’interesse del Consiglio di Sicu-rezza delle Nazioni Unite: di solitonon si occupa di droga o di criminali-tà organizzata, ma nella misura incui il crimine diventa una minacciaalla sicurezza, anche il Consiglio sene deve occupare».

Emblematico, il cambio di agenda.«Sì, il simbolo della potenza stessa

che questi cartelli hanno acquisito».In tutto ciò, l’Afghanistan resta unbuco nero.

«Rappresenta ciò che noi riteniamoinevitabile quando non c’è controllodel territorio, non c’è uno Stato, enon c’è partecipazione politica deicittadini. Ma non c’è solo l’Afghani-stan: gli effetti della perdita di con-trollo del territorio li vediamo anchenella Birmania orientale dove il go-verno di Rangoon non c’è. O in Co-lombia occidentale, nelle varie pro-vince dove gli insorti gestiscono itraffici».

L’Afghanistan però ci tocca più davicino perché è il rubinetto dell’ero-ina ed è una sfida ingaggiata dallaNato. Ci sono sul campo anche i no-stri soldati.

«In Afghanistan abbiamo visto chein effetti gli insorti si finanziano at-traverso il traffico di droga. Io so-no lontano dal dire che la droga siail problema principale dell’Afghani-stan, ma è altrettanto vero che iproblemi non si possono risolverese non si risolve il problema delladroga». [FRA. GRI]

Intervista

,,

Malati truffati Nelle farmacie nigerianemetà delle tavolette di clorochina sonofalsificate: e la malaria dilaga nuovamente

il casoFRANCESCO GRIGNETTI

ROMA

“I narcos compranonazioni e presidenti”

Il mercato delle droghe restail più ricco per le organizzazionicriminali internazionali. Seguela tratta di essere umani (circa

10 miliardi, compresi quelliderivanti dalla prostituzione) e ilmercato dei farmaci contraffatti

“Droga e frodi, l’Africa muore”

Antonio Maria Costa

20miliardi di dollari

dal traffico di eroina

Il direttore dell’Unodc: il terzo mondo rischia il crac

Nuovi mercati In Europa e Usa le venditeristagnano, le gang criminali colonizzanoi Paesi poveri, con un potenziale enorme

Fonte:

PHARMACEUTICALSECURITYINSTITUTE

Fonte: UNODC

Partners - LA STAMPA

Cina

India

Giappone

Maggiori Paesiesportatori

Vietnam

Malaysia

Singapore

Coreadel Sud

Asia

PAESI ESPORTATORID’AVORIO D’ELEFANTE

PAESI IMPORTATORID’AVORIO D’ELEFANTE

PAESI ESPORTATORIDI MEDICINALI CONTRAFFATTI

PAESI IMPORTATORIDI MEDICINALI CONTRAFFATTI

Commerci letali tra l’Asia e il Continente Nero

39% 25

AmericaLatina

18%

Europa16%

Eurasia9%

NordAmerica

8%

VicinoOriente

8%

Africa2%

Kenya

Africadell’Est

Africadell’Ovest

Africadel Sud

Gabon

Rep. Dem.del Congo

Zambia

ZimbabweMozambico

Malawi

Tanzania

tonnellatevenduteillegalmentenel 2009

Nigeria

Congo

14.364sequestritra il 1989 e il 2009

575 in Cina(+600%in 20anni)

Intossicazione da farmaci contraffatti Vendita illegale d’avorio

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VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Estero 21LA STAMPA

Page 22: La stampa 18062010

ALESSIA MELONIROMA

Fu picchiato brutalmente da-gli agenti penitenziari men-tre si trovava nelle celle di si-curezza del tribunale di Ro-ma, in attesa del processoper direttissima, all’indoma-ni del suo arresto e poi non fucurato in modo sufficiente-mente adeguato mentre erain ospedale. Non cambia l’im-postazione della Procura ca-pitolina sulla morte di Stefa-no Cucchi, il geometra di 31anni arrestato il 16 ottobrescorso per spaccio di stupefa-centi e deceduto sei giorni

dopo al reparto detenuti del-l’ospedale Sandro Pertini.

I pm Vincenzo Barba eMaria Francesca Loy, hannolasciato invariato quanto ipo-tizzato nell’avviso di fine in-dagine, nella richiesta di rin-vio a giudizio nei confronti di13 persone: gli agenti dellapolizia penitenziaria NicolaMinichini, Corrado Santanto-nio e Antonio Domenici, deimedici Aldo Fierro (già diret-tore della struttura protettadedicata ai detenuti del noso-comio), Silvia Di Carlo, Fla-minia Bruno, Stefania Corbi,Luigi Preite De Marchis e Ro-sita Caponetti, degli infer-mieri Giuseppe Flauto, Elvi-

ra Martelli e Domenico Pepe,del dirigente del Prap (Provve-ditorato regionale dell’ammini-strazione penitenziaria) Clau-dio Marchiandi.

I magistrati sono convintiche il ragazzo sia stato abban-donato a se stesso dal persona-le della struttura sanitaria,tanto che il suo decesso fu cer-

tificato falsamente come mor-te naturale, mentre per salvar-lo sarebbe bastato forse uncucchiaino di zucchero. Lesio-ni aggravate, abuso di autoritànei confronti di arrestato, fal-so ideologico, abuso d’ufficio,abbandono di persona incapa-ce, rifiuto in atti d’ufficio, favo-reggiamento, omissione di re-

ferto, sono i reati contestati aseconda delle singole posizioniprocessuali dai pm nella richie-sta di rinvio a giudizio che sa-rà valutata dal gup Rosalba Li-so. Sono le conclusioni di ottomesi di indagini durante lequali sono state, tra l’altro, ac-quisite le testimonianze di ol-tre ottanta persone.

Secondo la ricostruzionedegli inquirenti, il 16 ottobre2009 Cucchi fu picchiato concalci e spintoni dagli agenti pe-nitenziari nelle celle di sicurez-za del tribunale di Roma, pocoprima che il giovane comparis-se davanti al giudice per laconvalida dell’arresto. Per ipm non fu il pestaggio a cau-

sarne la morte, ma le omissio-ni di chi avrebbe dovuto pren-dersi cura di lui. Per i magi-strati la macchina per coprirele responsabilità dei poliziottisi attiva subito: Cucchi vieneportato nel reparto dedicatoai detenuti del Pertini, inveceche in una struttura adeguata,per precostituire le condizioniformali per coprire gli agentipenitenziari sostenendo chestesse bene. A tal fine si attivail direttore dell’ufficio dei dete-nuti del Prap, Claudio Mar-chiandi, in quel momento apasseggio con la fidanzata per-ché non in servizio: si precipi-ta al Pertini per convincere ilmedico di turno, Rosita Capo-netti, a ricoverare Cucchi. Do-po una iniziale resistenza, ladottoressa accetta il ricovero,redigendo una falsa cartella incui le condizioni del giovanesono definite buone. Poi Cuc-chi muore, secondo i pm, perle negligenze degli altri cinquemedici e dei tre infermieri che

non adottarono «i più elemen-tari presidi terapeutici e di as-sistenza, che nel caso di specieapparivano doverosi e tecnica-mente di semplice esecuzioneed adottabilità, essendo certa-mente idonei a evitare il deces-so del paziente».

«Presenteremo una memo-ria al gup sull’ipotizzabilità, acarico delle guardie di poliziapenitenziarie, del reato di omi-cidio preterintenzionale», hacommentato l’avvocato FabioAnselmo, legale della famigliaCucchi. Il penalista si è invecedetto soddisfatto per le accuserivolte ai medici: «Il loro com-portamento è stato particolar-mente insopportabile».

La battagliaper Stefano

AdestraStefanoCucchi,

Sopra, lasorella Ilaria,

chehasempresostenutoil rapporto

direttotra lebotte

subitedal fratello

e la suamorte

DOPO OTTO MESI DI INDAGINI

“Tredici a processo per Cucchi”Roma, la richiesta dei pm: dopo le botte, fu abbandonato a se stesso

Anziché ricoverarloin una struttura idoneafu portato nel repartodetenuti del Pertini

3infermieri

Per i pmdevono

finire allasbarra anche3 infermieri

del Pertini

4agenti

Processorichiesto

per tre agentie per

il dirigentedelPrap

Per salvare il giovanesarebbe bastatodargli un cucchiainodi zucchero

6medici

Richiestoil rinvio

a giudiziodi sei camici

bianchi

.

16/10/2009L’arrestoI Stefano Cucci, 31 an-ni, geometra, è arrestatoper spaccio di stupefacen-ti. Secondo la ricostruzio-ne degli inquirenti, il gio-vane viene preso a calci espintoni dagli agenti peni-tenziari nelle celle di sicu-rezza del tribunale di Ro-ma poco prima di compa-rire davanti al giudice perla convalida dell’arresto.

22/10/2009Il decessoI Lo stesso 16 ottobreCucchi viene ricoveratonel reparto detenuti delPertini. Una dottoressa re-dige una falsa cartella incui definisce «buone» lecondizioni del giovane.Stefano Cucchi peggioradi giorno in giorno e il 22muore. Sul certificato vie-ne scritto che si tratta di«morte naturale».

La vicenda

22 Cronache LA STAMPA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

NA

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Da Casablanca a TrentoAICHA MESRAR È ARRIVATA IN ITALIA 20 ANNI FA PER STUDIARE ALL’UNIVERSITÀ

SPOSATA, DUE FIGLI DI 14 E 11 ANNI, HA LAVORATO PRIMA PER LA PROVINCIAPOI ALLO SPORTELLO DELLA QUESTURA DEDICATO AGLI IMMIGRATI

CANDIDATA A ROVERETO NELLE FILE DEL PD, È STATA ELETTA 15 GIORNI FA

Quindici giorni fa, quando èstata eletta tra le fila delPd di Rovereto, Aicha Me-srar pensava a tutto fuor-ché a cosa avrebbe indos-

sato ieri per la seduta inaugurale delconsiglio. Sono passati vent’anni dalgiorno in cui, appena maggiorenne,lasciò la natia Casablanca per studia-re lingue all’università di Trento e,nonostante qualche sguardo sospet-toso dopo gli attentati dell’11 settem-bre 2001, nessuno le aveva mai chie-sto ragione dell’hijab avvolto intornoal capo. E’ probabile che se la setti-mana scorsa l’avversario leghistaWilly Angeli non avesse levato l’indi-ce puntatore, spostando l’attenzionedalla propria sconfitta alla di lei iden-tità religiosa, pochi avrebbero nota-to la prima consigliera comunale ac-cessoriata di velo. Ma l’abito fa sem-pre il monaco e adesso Aicha giurache, casomai le fosse chiesto di cam-biarlo, rifiuterà a costo di dimettersi.

«Dopo aver lavorato nove anni al-la Provincia sono allo sportello immi-grazione della Questura e ho sempreportato il foulard senza problemi»racconta al telefono della casa in cuivive con il marito e i due figli di 11 e 14anni. Poi è entrata nella squadra delneo sindaco Andrea Morandi e a Wil-

ly Angeli dev’essere sembrata una ta-le provocazione da minacciare di pro-testare contro «l’islamica a PalazzoPretorio» rivolgendole la parola soloin dialetto. Lo stesso in cui si espri-me Aicha: «La polemica è nata per-ché sono entrata in politica, finoraquesto pezzo di stoffa, che lascia rico-noscibile il viso, era uno qualsiasi deitanti indossati dalle donne musulma-ne di Rovereto». In discussione nonc’è il burqa integrale, bandito dallaFrancia al Belgio, ma la testa coper-ta alla Dalia Mogahed, consigliereper l’islam del presidente Obama.

«Personalmente sono allergica alvelo ma bisognerebbe spiegare allaLega che stavolta non si tratta diun’imposizione nè d’un simbolo poli-tico e, a fronte d’una libera scelta,conta la persona, una marocchina de-

mocratica diventata cittadina italiananel 2008 e regolarmente eletta» osser-va Souad Sbai, parlamentare di ForzaItalia e direttrice dell’associazione Ac-mid Donna. La Sbai sa che su questoargomento la comunicazione è ardua:«Perfino nel mondo arabo, immigratoe non, c’è una profonda spaccatura traquelle che portano l’hijab e le laiche,non si parlano neppure».

Il Trentino, abituato alla mediazio-ne culturale, sta a guardare con minordiffidenza del vicino Veneto pungolatodal Carroccio. Le valli alpine che ospi-tano 46 mila stranieri, l’8,8% della po-polazione, hanno appena consegnato ilmunicipio di Carzano a Cesare Castel-pietra, primo sindaco nero del Belpae-se nonostante il nome italicissimo co-me il calciatore Mario Balotelli. LiaGiovanazzi Beltrami, assessore alla so-lidarietà e alla convivenza della Pro-vincia Autonoma di Trento considerala storia di Aicha il compimento di un

processo: «Da due anni portiamo avan-ti il piano di coesione sociale insiemead associazioni tipo la cooperativa Cit-tà futura di Aicha». Il risultato, ragio-na Giovanna Zincone, consulente delCapo dello Stato per la coesione socia-le e autore del volume «Immigrazione:segnali d’integrazione» è «un piccolosegnale di riconoscimento, magari po-co significativo ma simbolico dal pun-to di vista della rappresentanza». Tan-to da strappare l’applauso del presi-dente dei Giovani Musulmani Omar Ji-bril: «Speriamo sia un inizio, abbiamomolte iscritte laureate e di talentoscartate ai colloqui perché velate».

Willy Angeli incassa il colpo, manon è convinto: «Non ce l’ho con la si-gnora, alla cui vittoria mi tolgo tantodi cappello, ma con il principio, il Tren-tino non è pronto a una consiglieraislamica. Al di là del fazzoletto può farpaura quello che c’è sotto». Ieri sera aPalazzo Pretorio c’era Aicha Mesrar.

LAURA ANELLOPALERMO

Se non fossimo nella terra diPirandello, ci sarebbe da stu-pirsi. Nella città che a intermit-tenza rivive l’incubo rifiuti, èstato approvato un aumentodella tassa della spazzaturadel 66 per cento. Ma, parados-so nel paradosso, l’opposizio-ne esulta, la maggioranza è infrantumi, il sindaco DiegoCammarata nell’occhio del ci-clone.

Già, perché l’aumento volu-to dall’amministrazione dove-va essere dell’83 per cento:una manovra che si è infrantasui malumori per il viaggio del

primo cittadino ai Mondiali dicalcio in Sudafrica e che ha la-sciato il povero fedelissimo con-sigliere Giuseppe Milazzo con ilcerino in mano, a raccogliere so-lo un voto sull’emendamentodella super-stangata. Un’altrabatosta per il sindaco, che devefare i conti con truppe allo sba-raglio e soprattutto con 18 milio-ni di euro di entrate in meno delprevisto, necessari a evitare iltracollo di un carrozzone pubbli-co che ha imbarcato 2.100 ex de-tenuti - la Gesip - e che ora ri-schia di dover portare i libri intribunale. Ma la botta per i pa-lermitani è arrivata lo stesso,l’epilogo di una vicenda surrealeche vede gli albergatori assedia-ti dalla «munnizza» ma costret-ti, da tre anni, a pagare il triplodelle tasse dei colleghi milanesi.Che ha visto tra le entrate del bi-lancio 2009 ben 25 milioni di eu-ro per cartelle Tarsu intestate adefunti e imprese fallite.

Il colpo di mano nel 2006,

quando la giunta, per fronteg-giare la crescita vertiginosa deiprecari assunti dietro i vari capi-popolo, stabilì un aumento allaTarsu del 75%. Proteste, ricorsi,rivolte di imprenditori. Finché ilTar stabilì che l’aumento era il-legittimo, cosa che non ha impe-dito al Comune di applicarlo ne-gli anni successivi, nonostante

chiunque si sia rivolto ai giudiciabbia avuto i soldi indietro. Diqui l’esigenza di un passaggio inConsiglio per sanare il vecchioaumento e metterci un altro mi-ni-carico dell’8 per cento, neces-sario a sanare la voragine Gesip.Un passaggio cruciale, tanto dafar deporre l’ascia di guerra airibelli del Pdl di Gianfranco Mic-

cichè - il vecchio sponsor, ogginemico del sindaco - sotto l’egi-da di Berlusconi. Ma i giochi nonsono andati come previsto, com-plice il viaggio a Johannesburgdel primo cittadino che gli è val-so la tirata d'orecchie del mini-stro Stefania Prestigiacomo:«Ha fatto una sciocchezza».

Fatto sta che la maggioranzasi è sbriciolata sotto i colpi diuna pur frammentata opposizio-ne e non si è potuto far altro chearrivare a una mediazione: au-mento, ma del 66%. Una beffaper una città dove lo spettro na-poletano è stato allontanato solomomentaneamente, con la di-scarica quasi satura e i paesi sulmare sommersi dai rifiuti all’ini-zio della stagione turistica. Unamini-stangata che non basta:Cammarata prevedeva di incas-sare 113 milioni, ne mancano 18.La falla va turata in fretta: entroil 7 luglio bisogna approvare ilbilancio, già falcidiato dai tagliin Finanziaria (40 milioni nel2011 e 69 nel 2012), altrimenti lofarà un commissario nominatodalla Regione. Si prospettanosnervanti maratone in giunta ein Consiglio comunale. Senzauno straccio di maxischermoper vedere i Mondiali.

LA DECISIONE DEL COMUNE MENTRE LA CITTÀ È SOMMERSA DALL’IMMONDIZIA

Palermo, supertassa sui rifiuti

La consigliera islamicache spaventa il Trentino

I Gli immigrati aumentano e assomigliano sempre più agli italiani. Secondoun’indagine commissionata dal ministero del lavoro a Censis, Ismu e Iprs, gli stra-nieri sono oggi 5 milioni, una cifra cresciuta del 47,2% negli ultimi 4 anni. Il 77% haun lavoro regolare, ma sebbene il 40,5% sia laureato o diplomato (rispetto al44,9% degli italiani), solo il 2,4% svolge mestieri intellettuali.

PersonaggioFRANCESCA PACI

ROMA

IL CARROCCIO«Per protesta ci rivolgeremo

a lei usandosoltanto il dialetto»

Gli immigrati in Italia

L’hijab sul capo

L’ORGOGLIO«Pronta a dimettermi

se qualcuno mi chiederàdi non indossarlo più»

IlLottoConcorson.72-Giovedì17giugno2010

Bari 3 83 37 76 47Cagliari 22 32 45 55 69Firenze 72 86 11 58 49Genova 20 81 62 77 26Milano 7 83 82 77 11Napoli 58 75 54 90 67Palermo 12 22 35 65 75Roma 84 79 35 64 63Torino 21 27 51 5 89Venezia 36 7 66 6 50Nazionale 73 58 34 43 14

SUPERENALOTTOCombinazionevincente 204650 numerojolly 64 526986 superstar 20

MONTEPREMI 3.203.556,68

JACKPOT 86.309.885,61Nessun6 -Nessun5+ -Ai18con5 26.696,31Ai1.277con4 376,29Ai48.286con3 19,90

10eLOTTONumerivincenti

3711 1220 2122 2732 363745 5872 7579 8183 8486

I Il velo indossato dalla consigliera del PdAicha Mesrar è l’hijab, parola che deriva dalverbo arabo celare, proteggere senza separa-re. E’ un fazzoletto stretto sulla testa e avvoltointorno al collo. Le altre tipologie di velo mu-sulmano sono: il foulard più lievemente ap-poggiato sui capelli, il chador iraniano similea una mantella che copre il capo e le spalle, ilniqab bandito in diversi paesi europei che la-scia visibili soltanto gli occhi (compresa la va-riante afghana chiamata burqa). Mentre unacircolare del 2004 ammette l’uso del velo sulcapo, in Italia è proibito tenere il viso coperto.

Aumento del 66%ma non basteràa coprire i buchidel bilancio

L’immondizia si accumula anche nelle vie del centro

.

Rovereto, in aula per la prima volta con il velo dopo aver sconfitto la Lega

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Cronache 23LA STAMPA

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VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 LASTAMPA 24

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Vieni, ti porto al mare.Prendiamo la moto in ga-rage e ci godiamo questabella giornata». Ma nel ga-rage non è andata così. Vi-

to, 33 anni, ha puntato la pistola di suopadre contro il bellissimo volto di Mi-chelina Ewa, 16 anni. L'ha uccisa conun colpo solo. Poi con un altro colpo hatroncato anche la sua vita. E' finito co-sì un amore durato cinque mesi tra ilgiovane di Cerignola con saltuari lavo-ri da falegname e piccoli precedentipenali per droga e la ragazzina venutadalla Polonia che in provincia di Fog-gia stava costruendo il suo futuro.

Perché Michelina Ewa Wojcicka èmorta? Vito Calefato potrebbe aver-la uccisa in preda ad un raptus di ge-losia. Probabilmente la ragazzinaaveva deciso di troncare quella lororelazione. O forse no. Michelina po-trebbe anche solo aver detto al suo fi-danzato di volersi trovare un lavoro aSan Ferdinando di Puglia dove vive-va con la sua famiglia. In paese rac-contano che le avevano offerto un po-

sto in un'azienda agricola. Ma pareanche che il suo fidanzato non fossed'accordo. Voci, per il momento, mez-ze cose sussurrate da chi ha voglia didare una mano nelle indagini, ma nonfino al punto di esporsi.

Questa è una terra difficile in cuil'omertà ha impedito finora di risolve-re tanti altri delitti. La verità di questoomicidio-suicidio verrà fuori solo dallaricostruzione del contesto nel quale idue vivevano e dagli interrogatori deiloro familiari. Per il momento resta lochoc forte di due paesi che all'afa in-sopportabile di questi giorni aggiungo-

no un dolore non meno difficile da af-frontare. Sotto choc anche il ragazzoche ha trovato i due corpi nel garage.Era sceso per prendere la motocicletta.Ha trovato il corpo di Vito Calefato afaccia in su mezzo fuori dal box. Il giova-ne indossava una polo ed un paio dijeans. Poco lontano c'era Michelina. In-dossava un paio di pantaloncini corti. Ilsuo bellissimo volto ed i suoi capelli bion-di erano ormai in un lago di sangue.

Ieri mattina Vito era andato a SanFerdinando per prendere la fidanzata.Poi la tappa a Cerignola per il cambiodell'auto con la moto e, probabilmente

la corsa fino al mare. Ma nel garage ladiscussione che forse era iniziata già du-rante il viaggio, potrebbe essere degene-rata. Vito ha perso la testa, si è allonta-nato ed è tornato con la pistola di suo pa-dre, una calibro 7,65 regolarmente dete-nuta dall'uomo che di mestiere fa il car-pentiere. Vito potrebbe aver insistitonel difendere il suo amore dalla volontàdella ragazza di chiudere quella storia.O, stando a quanto ora raccontano nellacittadina della Capitanata, potrebbeaver provato ad imporre la propria vo-lontà di non acconsentire a quella spe-cie di «autorizzazione» chiesta da Mi-

chelina per andare a lavorare nell'azien-da agricola con la quale era in contatto.

A Cerignola parlando di Vito si rac-conta anche che in occasione di un pre-cedente fidanzamento qualcuno lo ab-bia sentito dire ad un'altra ragazza: «Semi lasci, ti uccido e mi uccido». Una stra-tegia folle che questa volta il giovaneavrebbe messo in pratica per davvero.L'inchiesta accerterà le cause di questatragedia. Il dirigente del Commissaria-to di Cerignola, Luciano Di Prisco, do-vrà ricostruire cosa c'è stato tra i dueprima della tragica fine. E lo farà attra-verso le testimonianze dei genitori e de-

gli amici dei due ragazzi trovati cadave-re nel garage. I corpi di Michelina e Vitointanto sono stati trasferiti nell'obitoriodegli Ospedali Riuniti di Foggia a dispo-sizione del medico legale.

Michelina è morta per un colpo dipistola sparatole alla tempia da distan-za ravvicinatissima. Vito ha rivoltol'arma contro di sé perché probabil-mente la sua vita sarebbe stata insop-portabile dopo la morte di Michelina,la fidanzata che non voleva lasciare eche non avrebbe neppure far lavorare.Sarebbe dovuta essere sua, solo sua.Anche a costo della morte.

La storiaCARMINE FESTE

CERIGNOLA (Foggia)

Uccisa a 16 anni dal fidanzato di 33

Nel CasertanoColonnello dell’esercito

ammazza il fratello

Improvvisamente è mancata all’af-fetto dei suoi cari

Maria Antonietta Campero

in Avidanoanziana La Stampa

di anni 69

Ne danno il triste annuncio la mamma Rosa, il marito Elio, il figlio Gianluca con Monica, Benedetta e Ludovico. Santo Rosario venerdì 18 giugno ore 19 e Funerali sabato 19 giugno ore 10,30 nella parrocchia Beata Vergine Consolata, via Ulzio di Collegno. Non fiori ma offerte per la Ricerca e la Cura del Cancro.

–Collegno, 18 giugno 2010

Il Presidente, il Consiglio di Ammi-nistrazione, il Collegio Sindacale, il Direttore Generale, il Vice Direttore Generale, i Dirigenti e i Dipendenti tut-ti dell’Editrice La Stampa S.p.A. parte-cipano al dolore dei famigliari per la scomparsa dell’ex dipendente

Maria Antonietta Campero

in Avidano –Torino, 18 giugno 2010

I Seniores La Stampa ricordano la cara COLLEGA.

E’ mancato

Marco Oggeroanni 89

Lo annunciano la moglie Giuseppina, la figlia Gabriella con Claudio e l’ado-rato nipote Maurizio. Funerali nella chiesa parrocchiale di Camerano saba-to 19 giugno alle ore 16 con partenza dall’ospedale di Asti alle ore 15,30.

–Camerano Casasco, 17 giugno 2010

Flora OnoratiEgle e Luciano Ferrero si uniscono al dolore di Elisabetta e Remo.

–Torino, 15 giugno 2010

Il giorno 16 giugno 2010 è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari il

BARONE GENERALEAMBASCIATORE

Amedeo GuilletNe danno il triste annuncio i figli e la nuora, Paolo, Susanne e Alfredo. Per espresso desiderio del defunto i Fu-nerali si svolgeranno in forma stretta-mente privata.

–Roma, 18 giugno 2010

Aldo Chiarini, Jean Pierre Moneger, i Dirigenti ed i colleghi tutti di GDF Suez Italia e di Cofely Italia partecipa-no commossi al grave lutto che ha col-pito il collega Walter per la scomparsa del padre

Alfredo Calosso –Milano, 17 giugno 2010

La famiglia Chiarini prende parte al dolore del caro amico Walter per la morte del padre

Alfredo Calosso –Milano, 17 giugno 2010

Cristianamente è mancato

Sergio Lentaanziano GTT

anni 79

L’annunciano: la figlia Monica con Re-nato, Andrea e Claudio; i cognati Gra-ziella e Giorgio con Barbara, Michelan-gelo e figli. Funerali in Torino sabato 19 corr. ore 10,30 in chiesa San Giulio d’Orta, corso Cadore, 17/3.

–Lanzo Torinese, 16 giugno 2010

ANNIVERSARI

2008 2010

Vanna Comoglioin Farinetti

I tuoi valori, la tua lealtà sempre ci accompagneranno. Tuo marito, figlio, nipote, sorella.

2007 2010

dott. Giuseppe LadisaSempre nel mio cuore. Franca.

2008 2010

Enzo GrossoSempre con noi.

2009 18 GIUGNO 2010

Gianfranca PedrazziniPer sempre nel nostro cuore. Messa parrocchia S. Rosa ore 18,30.

(segue da pag. 20)

I rilievi dei militari nel garage dove sono stati trovati i due corpi

I Un colonnello dell’esercito inpensione, Antonio Mercurio, 67 an-ni, ha ucciso ieri a Mondragone,provincia di Caserta, il fratello Car-mine di 43 anni. Poi ha chiamato icarabinieri che lo hanno arrestato.Secondo la ricostruzione dei milita-ri, la vittima avrebbe scacciato alcu-ni operai dal proprio terreno e perquesto motivo il fratello si sarebberecato sul posto: voleva verificare lasituazione e prevenire eventualiconflitti con gli operai. Arrivato sulposto, il colonnello avrebbe trova-to il fratello armato di un grosso col-tello e in uno stato di profonda agi-tazione. Per paura di essere colpito,stando al suo racconto, gli avrebbesparato un colpo dalla pistola d’or-dinanza alla nuca, uccidendolo.L’uomo è stato interrogato dal pub-blico ministero di turno che lo ha ar-restato.

L’OSSESSIONEL’uomo ripeteva:

«Sarai soltanto mia,a costo di morire» Cerignola: lei, bellissima, voleva lasciarlo. Dopo l’omicidio si è tolto la vita

.

Requisiti: Diploma o Laurea

in materie economicheEsperienza in posizione analoga in aziende o studi professionali

Capacità relazionali e disponibilità a lavorare in gruppo

Titoli preferenziali:Conoscenza

dei sistemi MICRONTELSede di lavoro: TORINO

Inquadramento: IV livello commercio con contratto

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Avviso dell’avvio del procedimento(a norma della Legge 7/8/1990 n. 241 e del T.U. espropri approvato con il D.P.R. 8/6/2001 n. 327 e s.m.i.)

Comune di Cambiano - Comune di Moncalieri - Comune di Trofarello Nuovo collettore fognario in pressione per allon-tanamento liquami neri e dismissione impianto di depurazione (prog. 6050). La SMAT S.p.A. informa che dal 18/06/2010presso la propria sede, nonché presso l’Albo Pretorio del Comune di Cambiano – Moncalieri - Trofarello (TO), sarà depo-sitato per 30 giorni, lo stralcio del progetto preliminare dell’opera in oggetto. I Comuni interessati, a norma degli Artt. 9,10 e 11 del T.U. 327/2001, potranno apporre il vincolo preordinato all’esproprio. Il responsabile del procedimento è ilGeom. Luciano Cappuccio. Eventuali osservazioni scritte dovranno pervenire entro e non oltre il 18/07/2010 alla SMATS.p.A. C.so XI Febbraio,14 - 10152 [email protected] www.smatorino.it

gruppo

COMUNE DI GENOVADIREZIONE AFFARI GENERALI E GARE E CONTRATTI

SETTORE GARE E CONTRATTI Via Garibaldi 9, 16124 Genovawww.comune.genova.it - [email protected]

AVVISO D’APPALTOAGGIUDICATO

Si rende noto che il Comune di Genova,mediante procedura aperta, ha provvedutoad aggiudicare i servizi bancari efinanziari per l’acquisizione di unfinanziamento per un importo massimodi Euro 20.000.000,00 (da perfezionarsiin una o più tranches entro il 31/12/2010)per opere pubbliche e investimenti.

L’avviso di appalto aggiudicato è statoinviato alla G.U.C.E. il 14/06/2010, è affissoall'Albo Pretorio del Comune, è in corso dipubblicazione sulla G.U.R.I. ed èscaricabile sui siti internet:www.comune.genova.itwww.appaltiliguria.itwww.serviziocontrattipubblici.it

IL DIRETTOREDott.ssa Nadia MAGNANI

AZIENDA SANITARIA

LOCALE AT ASTIAVVISO ESITO DI GARA

AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: ASL AT ASTI Via Conte Verde 125 14100 ASTI.Oggetto: fornitura stampati vari necessari all’Azienda Sanitaria Locale AT di ASTI, all’Azienda Sanitaria Locale AL di Ales-sandria e all’Azienda Sanitaria Ospedalie-ra di Alessandria. CIG. 0407034713.Aggiudicazione: Determinazione nr. 145/APPR del 14/05/10 del Direttore Soc. Evoluzione Attività Aziendali e Approvvi-gionamenti. Aggiudicatario: Galli & C. srl - VareseResponsabile del Procedimento dott.ssa Lidia Beccuti.

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VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Cronache 25LA STAMPA

Page 26: La stampa 18062010

Le unioni in ItaliaSe volete salvare un matri-monio ed evitare il divor-zio convincete il marito asvolgere almeno una par-te dei lavori domestici. Il

consiglio viene da una imponente in-dagine condotta da Wendy Sigle-Rushton, una ricercatrice del «De-partment of Social Policy» dellaLondon School of Economics.

Lo studio ha analizzato i compor-tamenti di oltre 12 mila famiglie in-glesi con figli e le ha catalogate inbase ad alcune variabili tra le qualiil fatto che la moglie svolga un lavo-ro remunerato all’esterno della fa-miglia e che il marito dia il propriocontributo ai lavori domestici. L’in-dagine ha studiato i comportamentidel campione di famiglie per oltredieci anni. E si è così ricostruita lapropensione al divorzio di ciascunmodello di famiglia. Gli studiosi in-glesi hanno ritenuto necessario pre-cisare che cosa si intenda per aiutodomestico da parte del marito ehanno descritto quattro compiticonsiderati rilevanti: 1) la collabora-zione alla pulizia della casa o allaspesa; 2) l’aiuto nella cura dei figlimentre la madre è impegnata; 3) lacura dei figli la sera; 4) il fatto di

mettere i figli a letto la sera. Le fami-glie sono state quindi catalogate inbase al numero di compiti domesticisvolti dal marito durante il giorno.Un rilievo particolare è stato dato al-l’attività del padre che si occupa deifigli mentre la madre è al lavoro. Sitratta dunque di attività che nel mo-dello tradizionale di famiglia veniva-no sempre compiute dalla madre. So-no rilevanti lavori come preparare latavola per il pranzo, passare l’aspira-polvere, rifare i letti, oltre a tutto ciòche riguarda la cura dei figli. Nonvengono invece presi in considerazio-ne altri compiti domestici, che invecefrequentemente sono svolti dai mari-ti, come i lavori straordinari di manu-tenzione della casa, la riparazione dioggetti o l’acquisto di beni particolaridi uso non quotidiano.

I risultati di questo lavoro sonosorprendenti. Fino agli anni ‘80 delsecolo appena concluso si affermavainfatti che solo la «specializzazione digenere» fosse un fattore di «stabiliz-zazione del matrimonio». È un modoper dire che maggiore è l’impegnodelle donne in un lavoro remuneratoall’esterno della famiglia, maggiore èil rischio di divorzio. Questa opinionetrova effettivamente conferma nel-

l’indagine inglese, ma è emerso checoesiste anche un fattore che operain una direzione opposta: le probabili-tà di divorzio diminuiscono sensibil-mente nelle famiglie in cui vi è unaforte propensione del marito a svol-gere più di uno dei quattro compitidomestici considerati. La propensio-ne al divorzio subisce un’ulterioredrastica diminuzione se il marito sioccupa dei figli mentre la moglie è im-pegnata nel suo lavoro remuneratoall’esterno della famiglia. Ciò signifi-

ca che, se i coniugi sono intercambia-bili nello svolgere i compiti domesti-ci, la famiglia è più solida.

Insomma, secondo gli inglesi, se ilmatrimonio va a rotoli la colpa è spes-so del marito che non aiuta. Il lavoroe i numeri della ricerca inglese trova-no conferma anche nell’esperienzaquotidiana dei nostri tribunali. Il tra-dimento non sembra essere più laprevalente causa delle separazioni. Ilmatrimonio finisce senza che accada

un fatto eclatante, ma semplicemen-te perché la vita assieme è troppo dif-ficile e complicata. Se la moglie lavo-ra, non sopporta di non essere aiuta-ta a casa proprio in quelle attività tra-dizionalmente considerate femmini-li. Nei ricorsi per separazione presen-tati dalle signore (che sempre piùspesso assumono l’iniziativa di rivol-gersi al giudice) sono frequenti i rac-conti di mariti che la sera, invece diriordinare la cucina e mettere a lettoi figli, escono con gli amici. Una signo-ra, nel corridoio di un tribunale, hadetto al suo avvocato: «Per mio mari-to la partita di calcetto è sacra e la pa-lestra è una priorità» e ha aggiunto,più rassegnata che addolorata, «fac-cia un po’ quello che vuole!».

Le statistiche inglesi però non dico-no una cosa. I pessimi mariti, dopo laseparazione, talvolta diventano ottimipadri. Combattono per avere i figli du-rante la settimana e non solo per ilweek-end, per averli più tempo possi-bile durante le vacanze. Sono dispostia perdere una serie infinita di partitedi calcetto pur di stare qualche oracon i loro bambini ed escono persinoprima dal lavoro per andarli a prende-re a scuola un pomeriggio alla settima-na. Della serie: meglio tardi che mai.

ELENA LOEWENTHAL

LE REGOLE DEL NUOVO MODELLO DI FAMIGLIA

I risultati Le probabilità di separazionediminuiscono dove l’uomo svolgeuno o più semplici compiti domestici

La storiaCARLO RIMINI

MILANO

Nel 2008gli sposi al primomatrimoniosuperavano i 30.

Nel ‘78, l’età stava attornoai 25

L a vita è fatta di piccole egrandi tragedie. Soprat-tutto delle prime, a

quanto lascia intendere lostudio della prestigiosa Lon-don School of Economics.Cciviene spiegato qualcosa chesembra un’evidenza, ma fin-ché non te la trovi davanti co-sì seriamente documentatastenti quasi a crederci: i ma-trimoni finiscono, il più dellevolte, per delle ragioni banali,ma vere. Non di rado per unequivoco in quel gioco delleparti che è il presuppostod’ogni vita di coppia: se lui sisente in obbligo di riparare la-vandini che perdono, avvita-re impervie lampadine, sap-pia che farebbe meglio a lava-re i piatti e passare l’aspira-polvere. Nella famiglia mo-derna l’interscambiabilitàdei ruoli è essenziale. Il prin-

cipio è ovvio: se lei porta a ca-sa reddito, perché lui non do-vrebbe rifare il letto o cam-biare il pannolino al pupo?

Eppure la realtà non corri-sponde alle regole, e il model-lo attuale di famiglia è minatonon tanto da vigliacchi tradi-menti o crisi esistenziali,quando dallo stillicidio dellaquotidianità. Il marito deve sa-pere di essere a rischio se nonè disposto a dare una manonelle pulizie, se non fa la spe-sa, se non si occupa dei figli –non per impartire ramanzinema anche e soprattutto perportarli a ginnastica o aiutarlia fare i compiti. In particola-re, è deprecabile il marito chesi rifiuta di mettere a nanna ibambini (cosa che non di radoè un’operazione snervante al-meno quanto un cliente moro-so o un attacco di narcisismo

del capo). Questo ed altro ba-sta per arrivare a un divorzio,non in nome di alati sentimen-ti o romantiche passioni (al-ternative). Piuttosto, con i pie-di saldamente per terra. An-che se in fondo, forse, baste-rebbe capirsi. Lei trova natu-rale essere aiutata in casa, vi-sto che lavora fuori come emagari più di lui. Lui fatica arinunciare al proprio ruolo,anche perché è piuttosto co-modo. Lui fa finta di non vede-re gli sguardi d’odio, lei alza lespalle e pensa, «lo sapevo chesarebbe finita così». La crisiarriva quando ormai il dannoè fatto. Ed è un vero peccato,perché forse sarebbe bastatauna spolverata, un bacio dellabuona notte, la tavola appa-recchiata prima che lei torni acasa sfinita dall’ufficio, dopol’ennesima riunione.

Record negativonel 2008 pernumerodi riti civili e religiosi.

Nel ‘78 sono stati oltre 300 mila

La ricerca Analizzato il comportamentodi un campione di dodicimila famigliecon figli per un periodo di dieci anni

Studio inglese: col marito “casalingo” la coppia è più solida

32anni

l’età media

212mila

i matrimoni

Niente divorziose lui fa le pulizie

Cosa servesonoquattro

gliaiuticonsiderati

rilevanti:puliziadella

casaespesa;curadei figli

quandolamadre

è impegnata;curadei figli

lasera;metterlia letto

OLTRE IL TRADIMENTOIl matrimonio può finire senzafatti eclatanti soltanto perché

la vita insieme è troppo difficile

26 Società LA STAMPA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

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VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 LASTAMPA 27 NA VB AT VC BI AO

Page 28: La stampa 18062010

Euro-Dollaro

Petrolio

FTSE/MIB

FTSEItaliaAllShare

Il numero di bancheè sufficienteal massimosi possono

riorganizzare

Fabrizio PalenzonaVicepresidente

Unicredit

GIANLUCA PAOLUCCITORINO

«Carito non è una nuovabanca». Parole lapidarie,pronunciate ieri dal vice-presidente di Unicredit -nonché «uomo forte» dellaFondazione Crt -, FabrizioPalenzona, a proposito del-la nuova entità bancariache dovrebbe nascere sul-l’asse Torino-Genova.

Condizionale d’obbligo,in questa fase: dietro le pa-role di Palenzona ci sareb-be infatti una profonda re-visione del progetto così co-me annunciato nel febbraioscorso.

«In Italia c’è il problemadel rafforzamento del siste-ma bancario, il numero dibanche a disposizione è suffi-ciente, al massimo si posso-no riorganizzare», ha spiega-to il vicepresidente di Uni-credit. Palenzona ha aggiun-

to: «Bisogna vedere il proget-to, non c’è bisogno di nuovebanche». Secondo quanto ri-costruito, sarebbero tre i no-di sul tappeto. La posizionedi Unicredit, la mancata ade-sione delle altre fondazionipiemontesi e il prezzo ipotiz-zato da Carige. Intorno a Ca-rito, anche a causa di unacerta intepestività delle indi-screzioni uscite in febbraio,si sarebbero coalizzati variinteressi ostili al progetto.Ad iniziare proprio da Uni-

credit, della quale la Fondazio-ne Crt è uno dei principaliazionisti, per niente entusia-sta dell’arrivo di un nuovo con-corrente su un territorio im-portante per raccolta e radica-mento come il Piemonte. Néavrebbe giovato la freddezzacon la quale il progetto è statoaccolto dalle altre fondazionipiemontesi, che nell’idea ini-ziale avrebbero dovuto an-ch’esse essere coinvolte finan-ziariamente e non solo.

Terzo nodo da risolvere èquello dei valori. La propostaarrivata a Torino prevedevauna valorizzazione degli spor-telli giudicata troppo elevatadai consulenti dell’ente di viaXX settembre.

Da qui, l’ipotesi di revisio-

ne radicale del «progetto Cari-to». Non più una società mi-sta, partecipata da Banca Ca-rige e Fondazione Crt, con unimpegno finanziario direttodell’ente torinese pronta adessere allargata alle altre fon-dazioni della Regione, come di-scusso all’inizio. Ma una sem-plice «societarizzazione» de-gli sportelli di Carige a Torinoe in alcune province del Pie-monte, i circa quaranta dellediscussioni iniziali, con un pro-prio marchio ben distinto daquello della Cassa genovese eun largo margine di autono-mia rispetto a Carige, ma con-solidata nei conti della bancaguidata da Giovanni Berne-schi. Ancora è tutto in fase diipotesi, precisano tutte le fon-

ti interpellate. Perché il pro-getto vero non è stato presen-tato. Carige e i suoi consulenti- Rothschild per la parte finan-ziaria - stanno infatti appro-fondendo con Bankitalia, inquesta fase, gli aspetti regola-mentari e autorizzativi, conparticolare attenzione allaparte relativa ai requisiti pa-trimoniali previsti da Basilea3. Un incontro tra Carige eCrt che avrebbe dovuto alme-no iniziare a delineare la futu-ra entità era previsto per i pri-mi giorni della prossima setti-mana, ma a ieri non sarebbestato ancora confermato.

Il progetto sul quale stareb-bero ragionando Carige e i

consulenti - per la Crt è la Sin&rgetica di Bruno Ermolli - èdunque più limitato per l’im-patto finanziario ma con l’am-bizione di poter fornire ugual-mente quel radicamento terri-toriale che è stato la ragioneprincipale della sua formula-zione. «Al momento sono aper-te tutte le opzioni», spiega unafonte vicina ai consulenti. Daquella «minima» accennata so-pra a quella massima nei ter-mini annunciati a febbraio.«Ma la soluzione prospettatainizialmente pare allontanar-si» spiega la fonte, anche se re-sta aperta l’opzione di di unapporto finanziario direttodella Crt in una società che sa-rebbe comunque consolidatadentro Carige.

ECONOMIAFINANZA

DOWJONES (NewYork)

NASDAQ(NewYork)

DAX(Francoforte)

FTSE (Londra)

Oro1,2363

In Italia

MARINA CASSITORINO

Scioperi a sorpresa di dueore, raccolte di firme. Neglistabilimenti Fiat disseminatilungo la penisola la Fiom staorganizzando la solidarietà ailavoratori di Pomigliano. E ie-ri è arrivato il risultato delleelezioni delle Rsu a Melfi dovela Fiom è tornato a essere ilprimo sindacato con 18 dele-gati. Flettono gli altri sindaca-ti, chi più chi meno, tranne la

Ugl che arriva a 5 Rsu raddop-piando i voti. Lo sciopero è sta-to alla Sevel di Atessa: due orea cui hanno aderito, secondo imeccanici Cgil, il 60% degli ad-detti alla Lastratura e l’80 delMontaggio. Per l’azienda 17%al mattino e del 22 al pomerig-gio. Il sindacato lo giudica unprimo risultato a cui si accom-pagna la raccolta di firme a To-rino: per la Fiom sono state2.500 in due giorni alle Caroz-zerie di Mirafiori.

E’ qui che è nata la letterainviata all’ad Fiat, Sergio Mar-chionne, in cui si legge «di fron-te alla possibilità di vedere laproduzione aumentare neglistabilimenti italiani, siamopronti a fare la nostra parte,ma questo non può avvenire ascapito dei nostri salari, dei no-

stri diritti, della nostra dignitàe della possibilità di contribuirea migliorare la nostra vita e lastessa impresa in cui lavoria-mo». E conclude: «Fare la no-stra parte per noi vuol dire sfor-zo e lavoro, ma anche, e allostesso modo, difesa della no-stra salute e dei nostri diritti.La messa in discussione di que-sti per i lavoratori di Pomiglia-no è per noi la messa in discus-sione dei nostri: per questo sia-mo con loro, ci consideri in cam-po». Ieri Raffaele De Luca Ta-majo, ordinario di diritto del la-voro, consulente del Lingotto eautore della clausola di respon-sabilità tanto discussa ha riba-dito: «Mon ci sono sanzioni perchi sciopera, ma sanzioni perchi si assenta al di fuori dellosciopero». L’appello Fiom è sta-

to votato all’unanimità anche al-le Presse di Mirafiori che eranostate convocate unitariamenteper illustrare il piano industria-le di Marchionne. Già lunedì al-le Carrozzerie dello stabilimen-to torinese le assemblee eranostate, altroché gremite come ra-ramente negli ultimi anni, an-che piuttosto dure. E una analo-ga raccolta di firme è stata av-viata anche a Cassino.

Sempre a Torino, al mattinoi numeri due di Cgil e Cisl, Su-sanna Camusso e Giorgio Santi-ni, hanno partecipato a iniziati-ve delle rispettive confederazio-ni sulla manovra del governo.La leader Cgil ha detto: «Siamoal fianco di quei lavoratori cheprobabilmente diranno di sì inragione del fatto che per loro illavoro è il punto fondamentale;

non li lasceremo soli e lo accom-pagneremo nella difesa di queidiritti che oggi la Fiat mette indiscussione». Di altro tenore ladichiarazione di Santini: «Chiconosce Pomigliano sa che ci so-no anomalie in quello stabili-mento e se uno investe vuole ga-ranzie sul rispetto delle regole;

le deroghe vanno legate alla re-altà specifica». E ritiene chel’accordo non sia esportabile. APomigliano, intanto, il sindacoha fatto affiggere dei manifestiper il sì in cui si vede un Pandaoperaio con l’elmetto della Fiate un cartello con la scritta «sì»appeso al collo.

dollari/barile 76,73

I Sembra esserci la fila di cor-teggiattori per la Liguria-Sasa, ilpolo assicurativo che FondiariaSai ha intenzione di vendere. Ipretendenti che stanno guar-dando il dossier sono otto fondidi private equity, i big assicurati-vi europei, Aviva, Allianz e Axa euna sola compagnia italiana, laCattolica. Questi pretendenti,secondo l’agenzia Radiocor, po-tranno presentare martedì 22un’offerta non vincolante. Il

gruppo FonSai, assistito da Me-diobanca e Kpmg, punta a incas-sare circa 350-400 milioni dallavendita del polo assicurativo,che ha una raccolta premi di800 milioni, un patrimonio net-to di 200 milioni e una rete di750 agenzie. La tabella di mar-cia prevede il closing dell’opera-zione per fine agosto. L’asset hasuscitato molto interesse tra iprivate equity, tra cui Clessidra,Cinven e Investindustrial.

S &

LA VERTENZA SUL FUTURO DELLO STABILIMENTO IN VISTA DEL REFERENDUM SULL’INTESA

LaSevel sciopera per PomiglianoCamusso: Cgil vicina a chi voterà sì

Lo stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco in provincia di Napoli

Dal sindaco dellacittadina campanaun manifestopro accordo

CAMBIO

La storica sede della Cassa di risparmio di Torino, che adesso ospita la Fondazione Crt

All’Estero

R

+0,03%

+0,03%

euro/grammo 32,5961

TRE I NODI SUL NUOVO ISTITUTO: LA POSIZIONE DI UNICREDIT, I VALORI D’INGRESSO, LA MANCATA ADESIONE DEGLI ALTRI ENTI PIEMONTESI

FondazioneCrt, frenata suCaritoPalenzona: «Non c’è bisogno di una nuova banca». Verso una revisione del progetto

Da martedì le offerte per il polo assicurativo

Aviva, Cattolica e otto private equityFila di pretendenti per Liguria-Sasa

Carige starebbeapprofondendogli aspetti autorizzativicon Banca d’Italia

.

Ipotesi ancora tutteaperte ma si allontanal’idea di un nuovoistituto autonomo

+0,23%

+0,05%

+0,53%

+0,30%

28 LA STAMPA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

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IL DECRETO LEGGE SUI TABACCHI

Sigarette low cost e fai da tein arrivo raffica di aumenti

ALESSIA MELONIROMA

Dalla gloria delle passerel-le dell’alta moda ad una de-cisamente meno glamouraula di giustizia. Una brut-ta vicenda quella che vedeprotagonista il 42enne stili-sta romano Gai Mattiolo,che sarà ora processatoper l’accusa di bancarottaanche se, al contempo, ilTribunale di Roma marte-dì gli ha restituito la gestio-ne dei marchi e dell’azien-da. Una decisione, questa,

che permetterà «di preser-vare il valore intrinseco del-la griffe romana, consen-tendone il ritorno nella filie-ra distributiva, rilanciando-ne l’immagine, salvaguar-dando e incrementando an-che i posti di lavoro».

Il procedimento che ve-drà il creatore di moda sulbanco degli imputati culmi-nò con l’arresto dello stili-sta il 5 dicembre del 2008.Ieri il gup di Roma LucianoImperiali ha disposto il rin-vio a giudizio del designer edi altre 7 persone: l'ammi-nistratore Franco Sciun-nacche, l'avvocato di fidu-cia Giancarlo Tabegna, iconsiglieri Giada Mattiolo,Attilio Vaccari e Alessan-dro Nicolais, Christian Go-eccking, Alain Jodry. Ac-colta così la richiesta delpubblico ministero LucaTescaroli. Il processo neiloro confronti avrà iniziol’11 novembre prossimo da-vanti ai giudici della X se-zione del tribunale penalecollegiale.

Bancarotta fraudolentapreferenziale impropria, di-strattiva impropria e sem-plice, omessa presentazio-ne delle dichiarazioni an-nuali relative alle imposte

sui redditi e all'imposta sulvalore aggiunto della «GaiMattiolo Holding sa» e della«World Fashion Kft», sono ireati contestati. In particola-re, per l’accusa, Mattiolo, Ta-begna e Sciunnacche devo-no rispondere della banca-

rotta di 1.549.370,70 euro afavore della «Gai MattioloHolding sa» attuata median-te compensazione tra creditie debiti, e di quella distratti-va impropria, relativamenteal contratto di licenza per losfruttamento commerciale

dei marchi «Gai Mattiolo» inItalia e all'estero, stipulatotra la «Gai Mattiolo sa» e la«Gai Mattiolo spa» il 3 gen-naio 2002 per un valore di5.013.275,53 euro rappresen-tato dalle royalties pagate eaccantonate nelle contabili-tà dai licenziatari ad eccezio-ne di quelle versate, a qualsi-asi titolo, alla «Fashiontrendspa» in liquidazione, a parti-re dal secondo semestre2006. La tenuta irregolaredella contabilità della «GaiMattiolo spa» è stata attribu-ita dalla Procura, oltre che aitre, anche a Giada Mattiolo,Vaccari e Nicolais per il com-preso tra il 2001 e il 2006. Ta-begna, secondo l’accusa, sisarebbe appropriato illegitti-mamente di 192 azioni della«Gai Mattiolo Fashion sa» edi altre 2.376 della «Gai Mat-tioli Holding sa».

Intanto, come si è detto, ildesigner è rientrato in pos-sesso dei suoi marchi. Il tri-bunale di Roma ha infatti au-torizzato il custode giudizia-rio a riaffidargli la gestione ela tutela di tutti i marchi.L’accordo raggiunto presen-ta un importante elementodi novità, poiché per la pri-ma volta un Tribunale pena-le si occupa direttamentedella preservazione e dell’ac-crescimento del valore eco-nomico di un marchio postosotto custodia. «Questo ac-cordo mi riempie di soddisfa-zione – ha commentato lo sti-lista – perché ribadisce lostretto legame tra il mio ruo-lo e il valore del marchio.Ringrazio pertanto il Tribu-nale di Roma per la fiducianei miei confronti, dimostra-ta anche dall’unicità delprovvedimento: primo casoin Italia di partnership conun custode giudiziario».

I Brutte notizie per con-sumatori di sigarette fai date e low cost. È in arrivo unastangata che per le biondearrotolate a mano potrebbeportare un bel tesoretto nel-le casse dello Stato visto chele vendite negli ultimi 5 annianni sono aumentate del133%. Oggi sul tavolo delConsiglio dei ministri ci sa-rà un decreto che intervienesulle accise di questo tipo diprodotti per adeguarsi allanormativa europea ma an-che per ragioni di tutela del-la salute pubblica o e dellecasse dello Stato. L’accisaper le sigarette meno care

potrà salire da 110% al 115%,mentre quella sulle sigaret-te arrotolate a mano potràessere del 109% rispetto aquella prevista per la classea più buon mercato. Il girod’affari dei rivenditori è delpeso di 17 miliardi, solo perquanto riguarda la venditadelle bionde a cui va aggiun-to un indotto di 20 miliardiper lotto, gratta e vinci. An-che per questo il governo hapensato all’introduzione dicorsi di formazione per i ta-baccai per quanto riguardal’aspetto economico e fisca-le del loro lavoro ma che sidovranno pagare da soli.

AereiVola il primo B-787con i motori Ge-Avio

IHa volato ieri sullo statodi Washington il primo Bo-eing 787 equipaggiato con unmotore GEnx prodotto al12% dalla torinese Avio. Seisu dieci dei B-787 finira ordi-nati saranno equipaggiaticon questo motore.

L’ad di Enel, Conti«Da Ipo Green Power3-4 miliardi di euro»I Enel prevede di colloca-re il 30% di Enel GreenPower incassandone 3-4 mi-liardi e conferma la Borsaper l’autunno. Lo ha detto aPanorama l’ad di Enel, Ful-vio Conti. Sul nucleare Contiha detto che se l’Italia torne-rà a produrre elettricità colnucleare «il costo dell’ener-gia scenderà di un 20-30%.

Intesa SanpaoloVerso cessione di 180sportelli all’AgricoleIMartedì il consiglio digestione di Intesa Sanpaolodarà il via libera alla cessio-ne dei 150-200 sportelli alCredit Agricole. La cessioneriguarderà la Cassa di Ri-sparmio di La Spezia (Cari-spe), con l’intera rete di 85sportelli in Liguria ed EmiliaRomagna, più altri centosportelli del gruppo presentitra Roma, Milano e Firenze.

Il bilancio del 2009InfoCamere, ricavia 108 milioniI L’assemblea di InfoCa-mere, presieduta da Alessan-dro Barberis, ha approvato ilbilancio 2009, che registra ri-cavi per 108 milioni e un ri-sultato netto sostanzialmen-te in pareggio.

La controllata di TelecomPer Ssc investimentiper 34 milioniI Investimenti per 34 mi-lioni nel 2010-2012 e 646 esu-beri con la possibilità di reim-piegare nel Gruppo Telecomfino a 100 addetti. Questi i nu-meri del piano di Ssc, societàdi servizi informatici di Tele-com, presentati ai sindacatidall’ad Stefano Gigli.

In breveRINVIATO A GIUDIZIO INSIEME AD ALTRE SETTE PERSONE PER IL CRAC DELLA CASA DI MODA ROMANA

Lo stilistaGaiMattioloa processo per bancarottaAccordo col Tribunale per la gestione dei marchi

In aulaL’11

novembreavrà inizio

davantiaigiudicidella

Xsezionedel tribunale

penalediRoma

ilprocessoaGaiMattiolo

(nellafotoconlasorella)

ealtre7persone

sott’accusaper la

bancarottadellagriffe

romana

Tra i reati contestatil’omessa presentazionedelle dichiarazioniannuali sulle imposte

Sott’accusa l’avvocatodi fiducia Tabegnae l’amministratoreSciunnacche

.

LUIGI GRASSIA

Dopo una serie di tira-e-mol-la, dovuti al fatto che i turchisi tiravano indietro all’ulti-mo momento, ieri è stata fir-mata l’intesa che dà via libe-ra al sistema di gasdotti Itgi,pensato dall’Edison per por-tare in Italia 10 miliardi dimetri cubi in più di metanoogni anno.

Itgi è una sigla che sta per«Interconnessione Turchia-Grecia-Italia». Il progettocomplessivo prevede il po-tenziamento delle attuali retiturca e greca e le connessio-ni fra loro e con la rete italia-na (Igi), incluso il metanodot-to sottomarino Poseidon frala Grecia e l’Italia. In più c’èuna deviazione fra la Greciae la Bulgaria. Il metano arri-verà in Italia dall’Azerbai-gian, una repubblica che lageopolitica e la geoeconomiacollocano nell’Asia centraleex sovietica, zona complica-ta ma dalle molte risorse.

Il documento siglato ieriè, tecnicamente, un «memo-randum of understanding»fra tre aziende: 1) l’italianaEdison, 2) la società di statodel gas greca Depa e 3) la so-cietà di stato del gas turcaBotas. I due punti più impor-tanti su cui si è raggiuntol’accordo sono le condizionidel transito del metano attra-verso la Turchia fino al confi-ne greco e il possibile ingres-so dei turchi nella società dicostruzione e gestione delmetanodotto Poseidon, fino-ra partecipata al 50% da Edi-son e Depa.

L’Itgi è la prima realizza-zione europea del cosiddettoCorridoio Sud, che mira aportare gas in Occidente sen-za fare ricorso alle tubatureche attraversano Russia eUcraina, e riconosciuto perquesto dall’Ue come Proget-to d’interesse europeo e me-ritevole di un finanziamentodi 100 milioni di euro.

«Questa firma rappresen-ta un grande passo avantiper l’Itgi - spiega UmbertoQuadrino, amministratoredelegato dell’Edison - perchécompleta il quadro relativoai diritti di transito in Tur-chia e ci consente di accelera-re i contratti d’acquisto delgas con l’Azerbaigian».

10 MILIARDI DI MC IN PIÙ

Gasdotto ItgiAccordo fattofra Turchia,Grecia e Italia

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Economia 29LA STAMPA

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(Traduzioni a cura del Gruppo Logos)

Cancellare la Consob ingleseè una scelta sbagliata e inutile

Goldman e Morgan Stanleynon sanno ancora quantoricaveranno dall’Ipo AgBank

RetroscenaFABIO POZZO

TORINO

In fuga da Tirrenia. Dei16 candidati iniziali nesono rimasti soltantodue. E il 28 giugno sca-de il termine di presen-

tazione delle offerte vinco-lanti. In lizza ancora il fon-do Cinven, anche se pareche la casa madre inglesestia sollevando più d’un dub-bio, e Mediterranea Holding,la newco guidata da Salvato-re Lauro e partecipata dallaRegione Sicilia.

Un passo indietro per tut-ti gli altri, da Moby Lines aGnv, da F2I di Vito Gambera-le a Carlyle. «Abbiamo mani-festato sperando che cam-biasse qualcosa... La nostrapiù grande perplessità è lega-ta alla Siremar, la compagniaregionale compresa nel pac-chetto Tirrenia. Si tratta duerealtà diverse, anche sotto ilprofilo gestionale. Non rien-tra nel nostro Dna gestire li-nee regionali. Senza contarela rivoluzione che rappresen-terebbe per la nostra societàla presenza di sovvenzionistatali» spiega Luigi Parente,ad di Moby Lines.

E ora, che accadrà? «Sichiude la gara con chi resta,oppure si fa un’Alitalia bis. Oancora, la Tirrenia va in liqui-dazione», spiega FabrizioVettosi, direttore generaledel fondo VSL (sponsorizza-to Palladio), che è advisor diCinven. A proposito: che faràCinven il 28 giugno? «Non losappiamo ancora».

La radiografia della garadi privatizza-zione da partedi Vettosi è im-pietosa. «E’ sta-to commessolo stesso erro-re della primafase della privatizzazione Ali-talia: come, non c’è nessunoche vuole la compagnia e met-ti pure dei paletti? L’imposta-zione della gara, sotto il profi-lo tecnico, è sbagliata. E conun improvvido timing: dalpunto di vista macroeconomi-co, causa crisi, e da quellostrategico». Stategico? «Gliarmatori del Baltico, forti sultraffico merci, soffrono la cri-

si e se ne stanno a casa. I grecinon sono interessati al Tirre-no. E gli armatori italiani nonhanno la forza di comprarselada soli». Anche l’ipotesi corda-ta non convince Vettosi: «Lejoint-venture in questo settoresi risolvono in consorzi che inun mercato competitivo e mo-nopolistico come è quello delcabotaggio non funzionano».Restano i private equity. «Tir-renia è una troppo complessaper essere gestita solo da unfondo».

C’è la questio-ne Siremar. Il go-verno ha decisodi «regalare» al-le Regioni lecompagnie re-gionali di Tirre-

nia, che collegano le isole. Ca-remar, Toremar e Saremar so-no finite agli enti interessati,mentre Siremar è rimasta sultavolo perché la Regione Sici-lia non l’ha voluta. «E’ normaleche prima la Regione Sicilia ri-fiuti la Siremar gratis e ora siapronta a comprarla insieme aTirrenia?». Vettosi definisce la«regionale» una «palla al pie-de»: tante linee, personale

«che costa più di quello di Tir-renia», «un fatturato di 20 mi-lioni contro 55 milioni di sov-venzioni pubbliche».

E poi c’è la Tirrenia. «In re-altà non è così male. Genera unutile di 80 milioni l’anno, i debi-ti sono scesi a 570 milioni, è for-te sulle merci, le navi non sonotutte da buttare». Nel conto an-che il patrimonio immobiliare,la pinacoteca... E le sovvenzio-ni pubbliche. «Sì, ma possonocostituire un interesse solocon una gestione efficiente del-la compagnia».

Gli scenariprossimi, dun-que. La gara sichiude con chic’è. «Se restassesolo Mediterra-nea, si tratterebbe però di unafinta privatizzazione: sarebbeuna regionalizzazione» com-menta Vettosi. Oppure, la garava deserta. «Allora si potrebbeandare a una sorta di Alitaliabis, con un’autorità garanteche si attiva per attirare capi-tali, soggetti anche non solodello shipping, da affiancare aun private equity».

Terza soluzione, la liquida-

zione. «La più probabile, a que-sto punto. Si liquida Tirreniacon le sovvenzioni e si mettonosul mercato navi e linee». Lo«spezzatino», insomma. Per isindacati, uno scenario «dram-matico». Il 22 lo diranno ancheal ministro dei Trasporti Alte-ro Matteoli, cui chiedono ga-ranzie su salari, previdenze eoccupazione.

Ma la liquidazione, dal pun-to di vista imprenditoriale, po-trebbe essere una soluzione va-lida? «Tecnicamente sì - spie-

ga l’ad di Moby,Parente -. Sareb-be più fruttuosaper chi vende eanche per chicompra, perchéavrebbe più cer-

tezze. Il valore reale della flot-ta, ad esempio, in questo mo-mento è di difficile valutazio-ne: diversamente, se le unitàfossero asservite alle linee. Eancora, con la liquidazione sisupererebbe anche la questio-ne delle sovvenzioni nel mirinoUe: Bruxelles non vuole contri-buti a pioggia, ma se fossero as-segnati a singole linee, il pro-blema cadrebbe».

I sottoscrittori di Hong Kong di Agricultural Bank of Chinasanno chi comanda. Sei banche, di cui cinque estere, stannoquotando la banca cinese. Eppure, a dispetto del loro impe-

gno, AgBank deve ancora dire loro chi sarà il gran capo o quan-to saranno pagate. Al di fuori della Cina, tali tattiche aggressivesono sconosciute. Come il nome in cima al prospetto informati-vo dell’Ipo, il ruolo di coordinatore globale dà prestigio. Può an-che determinare un profitto extra, poiché la posizione può in-cludere una commissione di performance o una maggiore tran-che di azioni da distribuire. AgBank ha scelto i suoi sottoscritto-ri a maggio. Tre di essi - Goldman Sachs, Morgan Stanley e Chi-na International Capital Corporation - erano perfino presentialle riunioni direttive straordinarie. Eppure, nessuno di loro saa chi sarà assegnato il prezioso titolo. Anche la remunerazionerimane insolitamente confusa. Secondo persone ben informate,mancano le tipiche rassicurazioni che le banche otterrannogrosso modo quello che hanno stabilito.

AgBank può forse pensare di potersi permettere di diffonde-re un po’ d’incertezza. Il vice presidente, Pan Gongsheng, haesperienza nel manovrare le banche occidentali, avendo gestitola grande emissione contestata della banca Icbc nel 2006. Conun importo potenziale di 14 miliardi di dollari, la quotazione aHong Kong di AgBank è la più grande dell’anno. Inoltre, le ban-che saranno contente di ottenere le commissioni di precedentiIpo di banche cinesi, circa il 2,5% dell’importo raccolto. Per lo-ro, AgBank è un accordo a basso rischio, con circa il 40% delleazioni già assegnate a investitori a lungo termine e un sub-con-sorzio di collocamento titoli che acquisterà forse la metà di ciòche rimane. Ma l’incertezza deve essere frustrante. Le bancheglobali, come Goldman Sachs, Morgan Stanley, hanno persotempo, denaro e fatto seri tentativi per creare un clima favore-vole in Cina. Senza tale generosità, le cinque banche estere im-pegnate nella quotazione di AgBank non avrebbero forse potu-to far parte dell’accordo. Ma il loro lavoro deve ancora esseretrasformato in un trattamento preferenziale. [JOHN FOLEY]

Con il contributo del

Fuga da Tirrenia“Meglio liquidarla”

G eorge Osborne ha ideato un piano a metà. La ristruttu-razione della regolamentazione bancaria elaborata dalnuovo Cancelliere dello Scacchiere del Regno Unito è

un mix di politica sensata e inutile. Positiva è la creazione di uncomitato indipendente della Banca d’Inghilterra (BoE) peridentificare e prevenire le bolle finanziarie. Questo eliminerà ilgrande divario tra la politica monetaria e la regolamentazionedi tutti i giorni delle singole banche. Se ci fosse stato un severocomitato di politica finanziaria quando i prestiti immobiliari especulativi avevano cominciato ad andare fuori controllo, lacrisi avrebbe potuto essere evitata. Gli strumenti del comitatonon sono stati definiti e dovrebbero consentire il controllo siadell’offerta di credito, variando i requisiti di capitale e di liqui-dità delle banche, sia della domanda di credito, imponendo peresempio un livello massimo per i rapporti tra prestito ipoteca-rio e valore dell’immobile. I membri dovrebbero essere indi-pendenti, come nel caso del Comitato di politica monetaria del-la BoE, e i verbali delle riunioni dovrebbero essere pubblicati.

La notizia negativa è la decisione di Osborne di scorporarel’Autorità che regola i mercati finanziari, la Consob inglese cre-ata un decennio fa dal governo Laburista. Questa decisionesembra politica e inutile. La BoE assumerà la responsabilitàdella Fsa per quanto riguarda la regolamentazione delle ban-che. Non è chiaro quello che la banca centrale può aggiungere.L’Olanda, che aveva grosso modo l’ordinamento del RegnoUnito, non è riuscita a controllare le sue banche, mentre il Ca-nada, dove la banca centrale è rimasta fuori dalla supervisionediretta, è stata un vincitore nella crisi. Mervyn King, il gover-natore della BoE, sostiene che una conoscenza approfonditacontribuirà a rendere il quadro più chiaro. Forse, ma la riorga-nizzazione è destinata a essere destabilizzante: i cambiamentinon saranno completati fino al 2012. La Fsa, che sta già lottan-do per trattenere le sue persone migliori, è destinata a perderedi più durante la transizione. Almeno è rimasto l’ad HectorSants, che avrebbe dovuto lasciare l’Fsa quest’estate. I cam-biamenti creano un periodo molto rischioso. [PETER THAL LARSEN]

DA TORINO A ROMA BOOM DI SCIOPERI E PROTESTE DEI LAVORATORI

Eutelia e Seat in rivolta

TORINO

La crisi continua a creare gra-vi danni all’occupazione in Ita-lia. Ieri Bialetti ha confermatola decisione di chiudere lo sta-bilimento di Omegna, mentre

i lavoratori Seat Pagine Gialle,Engineering ed Eutelia sonoscesi in piazza per difendere iposti di lavoro.

Sulla chiusura da parte diBialetti di Omegna ieri è statoraggiunto un accordo al mini-stero dello Sviluppo economi-co. La Provincia del VerbaniaCusio Ossola cercherà di trova-re nuovi investitori interessatiall’impianto, favorendo il ri-collocamento del personale,mentre azienda e sindacati pro-seguiranno il confronto sugliammortizzatori sociali.

Sempre ieri circa 300 lavo-ratori della Seat hanno manife-stato davanti alla sede di Tori-no e hanno sfilato in corteo finoalla Engineering, altra aziendain crisi. L’adesione allo sciope-ro nazionale di Seat è stato inmedia dell’80%. Lo sciopero «èstato indetto - spiegano i sinda-cati - contro le strategie azien-dali di spezzettare e distrugge-re l’impresa per cercare di re-cuperare un pò di soldi per gliobiettivi finanziari dei Fondi, in-fischiandosene della realtà so-ciale ed economica di un’azien-

da che ha creato finora ricchez-za e sicurezza per migliaia di fa-miglie». La Seat Pagine Gialleha in corso una trattativa conEngineering per la cessione delramo d’azienda Data Center.Su questo è già fissato un in-contro mercoledì all’UnioneIndustriale di Torino.

«Il progetto di cessione delData Center Seat - spiegal’azienda - ha l’obiettivo di va-lorizzare l’asset Centro Elabo-razione Dati». A Roma, inve-ce, il presidente della Cameradei deputati, Gianfranco Fini,ha ricevuto una delegazione dilavoratori di Eutelia che hamanifestato in Piazza Monteci-torio per chiedere al governodi riaprire il tavolo di crisipresso la presidenza del Consi-glio dei ministri. [L. FOR.]

Per approfondimenti: http://www.breakingviews.com/

L’AD DI MOBY«Uno spezzatino

frutterebbedi più a chi vende»

Bialetti chiudedefinitivamentelo stabilimentodi Omegna

L’ESPERTO«Gli armatori italiani

non hanno la forzadi comprarla da soli»

I candidatida 16 a 2

Fuggifuggidallagara

perTirreniaDeisedicicandidati

inizialisonorimastisolo il fondo

Cinvenelanewco

guidatadaLauro

conRegioneSicilia

Vettosi (Vsl): “Sbagliata la gara di privatizzazione”

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30 Economia LA STAMPA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

Page 31: La stampa 18062010

MERCATI QUOTAZ. VAR.%

TITOLI PUBBLICI REND. TITOLI PUBBLICI REND.

VALUTA EURO

PER. TA.360 TA.365 PER. TA.360 TA.365

RENDIMENTI ESTERI

AA.S. Roma 0,832 -2.52 0,841 nr 0,679 1,041 119114 111A2A 1,304 +1.64 1,298 0,097 1,115 1,465 35035998 4065Acea 8,450 +0.54 8,435 0,657 7,232 8,435 353991 1796Acegas-Aps 4,000 -1.72 4,010 0,150 3,739 4,336 9184 220Acque Potabili 1,519 -0.39 1,522 nr 1,483 1,924 17784 55Acsm-Agam 1,000 +1.21 0,997 nr 0,851 1,082 35461 76AdF-Aeroporti Firenze 12,400 -1.59 12,299 0,100 12,265 14,309 510 111Alerion 0,560 -0.18 0,559 0,010 0,485 0,636 136227 246Amplifon 3,815 +0.33 3,803 0,033 2,889 4,208 362345 755Antichi Pell 0,591 -0.76 0,595 nr 0,438 0,779 188903 27Apulia Pront 0,378 -1.18 0,381 nr 0,365 0,459 161972 90Arena 0,028 -0.71 0,028 nr 0,024 0,041 2637754 36Arkimedica 0,600 -0.83 0,612 nr 0,385 0,741 212968 53Atlantia 15,400 +2.33 15,316 0,391 14,111 18,958 3827840 9194Autogrill 10,230 +2.35 10,189 nr 8,270 10,189 1498017 2592Autostrada To-Mi 10,590 +1.34 10,539 0,180 8,931 11,489 222448 927Autostrade Mer. 20,000 +0.25 20,113 0,800 16,000 24,278 630 88Azimut 7,360 -1.67 7,406 0,200 6,483 9,816 632390 1061

BB&C Speakers 2,818 +0.63 2,787 0,130 2,457 3,095 1000 31Banca Generali 8,055 +0.31 8,056 0,450 6,791 8,635 190832 897Banco Popolare 4,648 -0.59 4,664 0,080 4,065 5,481 5072005 2987Basicnet 2,895 -0.17 2,898 0,165 1,915 3,225 110869 177Bastogi 1,780 +2.01 1,734 nr 1,639 2,219 1072 31Bca Carige 1,610 +1.07 1,602 0,080 1,484 2,023 2678060 2589Bca Carige r 2,610 -0.10 2,575 0,100 2,510 2,990 4563 449Bca Intermobiliare 4,153 0.00 4,148 nr 3,152 4,321 3819 648Bca Pop.Milano 3,573 -1.24 3,584 0,100 3,177 5,568 4452390 1488Bca Pop.Spoleto 4,190 +0.96 4,199 0,130 3,850 4,833 1426 125Bca Profilo 0,496 +0.61 0,496 nr 0,430 0,677 182635 336Bco Desio-Brianza 3,735 -0.40 3,725 0,105 3,580 4,348 14075 436Bco Desio-Brianza rnc 3,625 0.00 3,626 0,126 3,608 4,127 0 48Bco Popolare w10 0,020 -3.83 0,019 nr 0,010 0,083 1485417 0Bco Santander 9,005 +2.33 9,062 0,222 7,358 12,059 30996 74570Bco Sardegna rnc 10,150 +1.30 10,019 0,430 9,504 10,903 5632 66Bee Team 0,379 -2.82 0,380 nr 0,370 0,495 89947 26Beghelli 0,643 +0.47 0,640 0,020 0,608 0,753 33009 128Benetton Group 5,920 -1.25 5,944 0,230 5,385 6,738 197214 1086Beni Stabili 0,597 -0.50 0,597 0,010 0,538 0,722 4980821 1144Best Union Co. 1,130 -1.40 1,106 nr 1,062 1,600 7155 10Biancamano 1,432 -3.24 1,455 nr 1,253 1,561 38490 49Bioera 1,012 0.00 1,012 nr 1,010 1,709 0 9Boero Bartolomeo 21,000 0.00 21,000 0,400 19,000 21,500 0 91Bonifiche Ferraresi 29,160 +2.10 28,820 0,180 28,602 35,352 480 162Borgosesia 1,000 0.00 0,978 nr 0,881 1,407 0 67Borgosesia rnc 1,193 0.00 1,184 nr 1,157 1,392 0 1BPM 09-13 w 2,565 +3.32 2,527 nr 2,230 5,288 8021 0Brioschi 0,170 -0.93 0,170 nr 0,169 0,240 794076 134Bulgari 6,215 +0.24 6,240 0,050 5,372 6,802 1970245 1880Buone Società 0,475 -1.86 0,475 nr 0,406 0,730 14867 5Buzzi Unicem 8,890 +0.45 8,944 0,180 8,040 12,034 1016450 1479Buzzi Unicem rnc 5,500 0.00 5,591 0,204 5,022 7,651 101049 228

CCaleffi 1,079 +1.31 1,071 0,010 0,946 1,146 38954 13Caltagirone 2,050 +0.74 2,013 0,080 1,909 2,454 11000 242Caltagirone Editore 1,795 -1.37 1,823 0,050 1,751 2,172 126429 228Cam-Fin 0,258 0.00 0,257 nr 0,239 0,315 136412 173Camfin 09-11 w 0,029 -4.26 0,030 nr 0,030 0,056 54563 0Campari 4,103 -2.67 4,134 0,060 3,505 4,291 2668068 2401Cape Live 0,349 +4.18 0,350 nr 0,296 0,416 8100 18Carraro 2,300 -0.43 2,303 nr 2,204 2,690 22959 106Cattolica As 21,790 +0.46 21,757 0,850 18,703 24,257 66537 1177CDC 1,850 0.00 1,836 nr 1,574 2,460 6400 23Cell Therap 0,396 +6.32 0,398 nr 0,245 0,843 27033354 284Ceramiche Ricchetti 0,353 -2.75 0,358 nr 0,307 0,569 19694 19CHL 0,142 -1.18 0,141 nr 0,120 0,189 472626 22CIA 0,295 -1.50 0,298 0,010 0,272 0,324 2000 27Ciccolella 0,793 -0.38 0,807 nr 0,700 1,033 27134 146Cir 1,512 -0.79 1,528 nr 1,343 1,929 2965748 1210Class Editori 0,479 +0.10 0,476 0,010 0,446 0,695 147269 49Cofide 0,694 +2.66 0,679 nr 0,607 0,790 1336359 489Cogeme Set 0,569 -2.49 0,575 nr 0,533 0,954 273982 33Conafi Prestito' 0,840 -2.15 0,829 0,080 0,776 1,200 80202 39Cred. Artigiano 1,377 -1.01 1,381 0,058 1,339 1,910 82426 393Cred. Bergamasco 22,840 -0.04 22,735 1,000 22,133 25,646 354 1403Cred. Emiliano 4,808 +0.94 4,805 0,080 4,068 5,714 115548 1597Cred. Valtellinese 3,930 -0.32 3,924 0,120 3,761 5,690 932383 817Crespi 0,151 +0.67 0,150 nr 0,141 0,231 50792 9Csp 0,980 +1.87 0,980 0,050 0,754 1,131 11810 33

DDanieli 16,010 -2.85 16,405 0,225 15,112 20,475 65820 671Danieli rnc 8,690 -0.69 8,803 0,246 8,131 11,166 129503 356De'Longhi 3,213 +1.66 3,194 0,080 2,763 3,582 58382 478

E Edison 0,966 -0.41 0,975 0,043 0,880 1,156 2407568 5052Edison r 1,294 +1.09 1,293 0,073 1,249 1,566 1201 143Enel 3,973 +0.44 3,972 0,490 3,505 4,240 105025067 37350Enervit 1,103 0.00 1,102 0,030 1,102 1,480 0 20Eni 16,150 -0.55 16,197 0,500 14,494 18,634 17435426 64873

Enia 5,720 +0.26 5,715 0,357 5,228 6,311 193590 616Erg 9,730 -0.76 9,798 0,400 9,089 10,776 166183 1473Erg Renew 0,787 -1.32 0,785 nr 0,671 0,978 103479 74Ergy Capital 0,700 -0.92 0,711 nr 0,504 1,207 62330 54Eutelia 0,215 0.00 0,215 nr 0,100 0,396 0 14Exor 14,170 0.00 14,213 0,270 10,937 14,361 407061 2278Exor priv 9,375 -0.05 9,455 0,322 6,116 9,455 334895 726Exor risp 10,490 -0.38 10,520 0,348 8,215 10,520 12624 96

F Fastweb 12,980 -1.14 13,153 nr 12,297 19,304 74476 1046Fiat 9,280 +0.71 9,265 0,170 7,690 10,931 18348535 10119Fiat prv 5,450 +1.02 5,438 0,310 4,636 6,413 149138 562Fiat rnc 5,830 +1.39 5,790 0,325 4,947 6,726 121614 463Finarte C.Aste 0,141 -4.42 0,146 nr 0,127 0,205 125530 7Finmeccanica 9,210 -0.32 9,242 0,410 8,485 11,359 2720274 5343FNM 0,539 +1.80 0,526 nr 0,505 0,597 31806 131Fondiaria-Sai 8,580 -0.29 8,610 0,400 7,661 12,155 899674 1072Fondiaria-Sai rnc 5,470 -0.91 5,498 0,452 5,149 8,243 184171 234Fullsix 1,135 +1.25 1,108 nr 1,057 1,242 7300 12

GGabetti 09/13 w 0,081 -2.75 0,081 nr 0,081 0,143 1500 0Gabetti Pro.Sol. 0,348 -1.28 0,351 nr 0,313 0,657 61095 31Gas Plus 5,335 -0.19 5,260 0,150 5,121 6,472 3304 236Gemina 0,555 -1.86 0,561 nr 0,487 0,668 383082 825Gemina rnc 1,395 0.00 1,395 0,050 1,363 1,701 0 5Generali 15,490 +0.06 15,510 0,350 13,901 19,099 9153355 24147Geox 3,858 -2.16 3,889 0,200 3,717 5,316 1856001 1008Gewiss 4,190 +0.12 4,190 0,100 2,637 4,199 80617 503Greenvision 7,150 +16.83 6,815 nr 4,296 7,242 162960 40Gruppo Coin 5,255 -1.31 5,330 nr 3,997 5,597 60090 747Gruppo Ed. L'Espresso 1,775 -2.53 1,800 nr 1,614 2,428 493485 737Gruppo Minerali M. 4,800 -2.04 4,888 nr 4,518 5,411 82 29

HHera 1,495 +1.15 1,495 0,080 1,444 1,741 2979113 1667

I I Grandi Viaggi 0,900 +1.12 0,888 nr 0,830 1,045 12093 40Il Sole 24 Ore 1,340 -0.52 1,343 0,098 1,336 1,958 71751 58Immsi 0,755 +0.13 0,752 0,030 0,727 0,954 341528 258Impregilo 2,093 +3.33 2,088 0,080 1,812 2,605 12032843 840Impregilo rnc 8,140 +1.75 8,144 0,780 7,604 8,649 1300 13Indesit 9,875 +0.82 9,850 0,150 7,823 10,303 291558 1119Indesit rnc 7,600 0.00 7,602 0,168 7,163 8,491 2231 4Industria e Inn 1,875 -0.21 1,822 nr 1,822 2,482 18838 43Intek 0,485 -2.41 0,483 0,072 0,315 0,636 68598 63Intek r 0,775 +0.06 0,755 0,109 0,586 0,965 9118 4Intek w 11 0,052 0.00 0,053 nr 0,029 0,092 9500 0Intesa Sanpaolo 2,303 -0.11 2,309 0,080 1,958 3,196 105169849 27357Intesa Sanpaolo rnc 1,837 +1.32 1,825 0,091 1,572 2,489 3404053 1702Invest e Svil w09 0,009 0.00 0,008 nr 0,006 0,014 0 0Invest e Sviluppo 0,044 -4.40 0,044 nr 0,042 0,091 489775 11Iride 1,450 -0.82 1,466 0,085 1,295 1,517 11649269 1081It Holding 0,176 0.00 0,184 nr 0,184 0,184 0 45Italcementi 6,870 +0.29 6,874 0,120 6,284 10,280 596724 1217Italcementi rnc 3,895 +0.97 3,892 0,120 3,518 5,455 243694 410Italmobiliare 24,520 +1.03 24,479 0,856 20,610 32,985 17533 543Italmobiliare rnc 17,390 +1.81 17,143 0,934 15,876 23,365 123669 280IW Bank 1,550 +0.98 1,553 0,046 1,498 1,991 4361 114

KK.R.Energy 0,069 -1.84 0,070 nr 0,049 0,199 5666890 66Kerself 4,365 -2.95 4,418 0,010 3,898 9,128 107949 77Kinexia 2,610 +1.46 2,610 nr 2,176 2,881 4313 56KME Group 0,300 -0.17 0,298 nr 0,261 0,363 1263298 114KME Group 06-11 w 0,018 -10.00 0,018 nr 0,016 0,040 15000 0KME Group 09-11 w 0,020 -1.00 0,020 nr 0,016 0,026 5000 0KME Group rnc 0,550 -1.61 0,553 0,072 0,549 0,701 31426 20

L Lazio 0,306 +0.33 0,303 nr 0,301 0,370 52707 21Lottomatica 11,720 -0.09 11,703 0,740 11,247 14,793 376884 2013Luxottica 21,350 -0.42 21,389 0,350 17,871 21,790 731287 9944

MMaire Tecnimont 2,863 -2.14 2,896 0,070 2,283 3,270 387560 934Management e C. 0,154 +0.26 0,155 nr 0,130 0,170 65826 74Marcolin 2,235 +16.10 2,146 nr 1,314 2,146 476107 133Mediacontech 2,700 0.00 2,676 nr 2,412 3,348 1352 50Mediaset 4,998 +0.45 5,007 0,220 4,635 6,487 5172479 5915Mediobanca 6,420 +0.47 6,428 nr 5,761 8,827 3862834 5535Mediolanum 3,425 -1.79 3,459 0,065 3,175 4,568 2413077 2530Mediterranea Acque 2,990 0.00 2,990 0,060 2,363 2,991 10580 229Meridiana Fly 0,111 +3.55 0,111 nr 0,097 0,158 328414 39Meridie 0,386 -3.38 0,407 nr 0,399 0,600 564927 21Mid Industry Cap 10,900 -0.91 10,912 0,439 10,912 15,490 1250 41Milano Ass. 1,490 +0.20 1,481 0,100 1,340 2,179 1082503 826Milano Ass. rnc 1,615 -0.92 1,628 0,116 1,466 2,373 3363 50Mittel 3,315 +0.15 3,310 0,200 3,265 4,136 8497 233MolMed 1,518 -0.07 1,530 nr 1,189 1,886 59177 161Mondadori 2,623 -1.69 2,635 nr 2,306 3,228 465174 683Mondo HE 0,140 -1.13 0,141 nr 0,110 0,180 30260 3Monrif 0,440 +2.33 0,439 nr 0,410 0,481 15000 66Monte Paschi Siena 0,959 -0.57 0,960 0,013 0,832 1,333 17180309 5274Montefibre 0,176 0.00 0,174 nr 0,119 0,206 7500 23

Montefibre rnc 0,465 +0.32 0,473 nr 0,255 0,521 54500 12Monti Ascensori 1,045 -2.52 1,073 0,020 1,031 1,457 2761 14

NNoemalife 6,000 -0.08 6,000 nr 5,381 6,243 329 26Novare 1,190 0.00 1,190 nr 1,150 1,190 0 16

OOlidata 0,380 +1.47 0,376 nr 0,337 0,581 37667 13

PParmalat 1,990 -0.62 1,995 0,096 1,732 2,139 7676339 3448Parmalat w15 0,991 -0.55 0,994 nr 0,741 1,093 30149 0Piaggio 2,115 +0.24 2,118 0,070 1,817 2,537 507610 787Pierrel 3,750 +1.69 3,729 nr 3,419 5,101 3890 56Pierrel 08/12 w 0,241 0.00 0,223 nr 0,195 0,340 0 0Pininfarina 1,941 -0.41 1,958 nr 1,888 3,048 702 59Piquadro 1,262 -2.55 1,282 0,062 1,048 1,373 19868 64Pirelli & C. 0,481 0.00 0,481 0,015 0,366 0,490 42209260 2515Pirelli & C. rnc 0,463 -0.86 0,465 0,041 0,426 0,562 104580 63Pirelli Real E. 0,385 -1.16 0,388 nr 0,309 0,539 5627491 326Poligrafici Editoriale 0,500 +1.01 0,500 0,008 0,423 0,542 21346 66Poltrona Frau 0,800 -0.99 0,798 nr 0,676 0,876 89383 112Pop.Emilia Romagna 8,685 -1.31 8,741 0,150 8,006 11,380 171397 2218Pop.Sondrio 6,715 +0.60 6,711 0,330 6,312 7,605 226654 2068Pramac 1,295 -1.75 1,290 nr 1,003 2,361 67657 39Premafin Finanziaria 0,980 -0.46 0,977 nr 0,908 1,069 98947 401Premuda 0,768 +0.59 0,752 0,020 0,700 1,050 39801 106Prysmian 13,130 -0.30 13,153 0,417 11,285 15,762 1660703 2394

RR. Ginori 1735 0,055 -2.85 0,055 nr 0,053 0,110 3040805 25Ratti 0,189 +2.22 0,189 nr 0,172 0,285 23800 52RCF 0,847 +0.36 0,839 0,040 0,828 0,981 4400 27RCS MediaGroup 1,051 -0.47 1,055 nr 1,031 1,419 264510 773RCS MediaGroup risp 0,659 -0.08 0,657 0,050 0,637 0,821 89310 19Retelit 0,339 -1.74 0,341 nr 0,328 0,475 61886 54Retelit w 08-11 0,070 0.00 0,070 nr 0,069 0,137 37008 0Rich Ginori 11 w 0,019 0.00 0,019 nr 0,011 0,040 0 0Risanamento 0,361 -0.28 0,362 nr 0,295 0,436 441940 99Rosss 1,860 +5.20 1,839 nr 0,656 1,839 1777287 21

S Sadi 0,444 -1.11 0,433 0,020 0,400 0,509 3550 40Safilo Group 8,490 -0.12 8,459 nr 6,110 9,720 91483 481Saipem 26,360 -1.68 26,514 0,550 23,078 29,959 3474016 11700Saipem risp 26,670 0.00 26,670 0,580 23,000 29,930 0 4Saras 1,745 -0.34 1,746 0,170 1,538 2,311 679806 1660Sat 9,000 0.00 9,000 0,110 8,504 10,720 100 89Save 6,795 -0.80 6,787 0,237 5,755 8,028 2519 376Screen Service BT 0,611 +1.41 0,610 0,020 0,551 0,736 181816 85Seat PG 0,140 +2.49 0,139 nr 0,126 0,207 10620040 268Seat PG r 1,005 +0.50 1,005 nr 1,000 1,750 47 1SIAS 7,055 +0.86 7,053 0,120 6,243 7,476 224795 1605Snai 2,645 -0.94 2,633 nr 2,178 3,116 231914 308Snam Gas 3,410 -1.23 3,425 0,140 3,218 3,805 10810082 12231Snia 0,099 0.00 0,100 nr 0,081 0,138 0 14Snia w10 0,003 0.00 0,002 nr 0,002 0,006 0 0Socotherm 1,425 0.00 1,452 nr 1,452 1,452 0 56Sol 4,285 0.00 4,302 0,084 3,620 4,529 17990 390Sopaf 0,074 +0.55 0,074 0,005 0,070 0,131 778475 31Sorin 1,458 -0.82 1,458 nr 1,195 1,567 265555 686STMicroelectronics 6,965 +0.07 6,998 0,070 5,823 7,982 6739401 6370

T Tamburi 1,199 +0.84 1,175 0,030 1,163 1,389 2600 131Tas 11,120 -1.16 11,143 nr 11,143 14,859 265 20Telecom IT 0,972 +0.62 0,970 0,050 0,889 1,138 62505863 12985Telecom IT Media 0,217 -0.09 0,217 nr 0,217 0,528 6377277 71Telecom IT Media rnc 0,420 +14.44 0,405 nr 0,300 0,628 4959 2Telecom IT rnc 0,773 0.00 0,774 0,061 0,714 0,900 9266810 4665Tenaris 15,370 -0.84 15,447 0,309 13,756 17,411 4087253 18235Terna 3,200 +0.16 3,200 0,158 2,868 3,233 44714752 6413TerniEnergia 3,600 +0.56 3,587 0,100 1,875 4,863 35949 89Tiscali 0,127 +3.93 0,126 nr 0,109 0,187 49144547 234Tiscali 09/14 w 0,003 -3.33 0,003 nr 0,003 0,005 3165730 0Tod's 55,070 +0.05 54,791 1,500 45,757 56,321 40966 1677Toscana Fin 1,460 +0.27 1,461 nr 1,234 1,480 117165 45Trevi Finanziaria Ind. 12,960 +1.49 12,875 0,120 11,143 13,152 178970 824

UUBI Banca 7,415 -0.54 7,415 0,300 6,706 10,441 2550285 4739UBI w 09-11 0,018 -3.26 0,018 nr 0,017 0,050 1305981 0Uni Land 0,610 +1.08 0,602 nr 0,524 0,950 74337 96Unicredit 1,892 +0.80 1,889 0,030 1,563 2,336 561799229 36402Unicredit risp 2,343 +2.29 2,333 0,045 2,266 2,949 8698 57Unipol 0,690 +0.15 0,691 0,040 0,626 0,974 9458058 1022Unipol pr 0,463 -1.18 0,466 0,045 0,433 0,641 7700871 425

VValsoia 4,348 +1.16 4,255 0,150 4,122 4,548 5814 44Viaggi Ventaglio 0,138 0.00 0,139 nr 0,139 0,139 0 20Vianini Industria 1,330 -0.37 1,330 0,020 1,300 1,478 300 40Vianini Lavori 4,145 -0.12 4,143 0,100 3,994 4,731 2903 181

Ww Cr Val 2010 0,162 -4.76 0,158 nr 0,083 0,404 901424 0w Cr Val 2014 0,325 +6.05 0,318 nr 0,306 0,513 85667 0W Mediobanca 11 0,039 -5.12 0,040 nr 0,035 0,152 2503852 0w Meridie 11 0,016 0.00 0,016 nr 0,015 0,027 0 0

War ErgyCapital 11 0,097 -3.00 0,099 nr 0,096 0,250 48598 0Warr Kre 09/12 0,029 +7.41 0,029 nr 0,023 0,087 27700 0

YYorkville Bhn 0,101 +1.00 0,100 nr 0,081 0,187 262538 7

Z Zucchi 0,501 +0.60 0,503 nr 0,389 0,613 53925 12Zucchi rnc 0,509 +2.00 0,503 nr 0,466 0,647 14800 2

STARAcotel Group 53,700 -0.57 53,843 nr 53,433 72,282 587 225Actelios 2,750 -0.90 2,750 0,085 2,627 3,882 44646 186Aedes 0,207 -0.14 0,207 nr 0,180 0,253 3135669 151Aeffe 0,310 +4.38 0,306 0,007 0,285 0,539 111130 33Aicon 0,271 +3.04 0,271 nr 0,257 0,349 55500 29Ansaldo Sts 13,260 +1.07 13,283 0,310 12,054 15,402 734810 1328Ascopiave 1,581 +0.64 1,566 0,090 1,475 1,700 64377 367Astaldi 4,650 +5.08 4,588 0,130 3,984 6,248 1285238 452Banca Ifis 7,450 +0.88 7,391 0,370 6,447 7,791 7252 254BB Biotech 45,500 +2.25 45,097 nr 41,765 51,981 611 822Bca Finnat 0,540 0.00 0,541 0,010 0,483 0,619 138063 196Bca Pop.Etruria Lazio 3,320 -0.60 3,328 0,100 3,044 4,198 66480 250Bialetti Industrie 0,450 +16.58 0,428 nr 0,350 0,645 377500 32Biesse 5,320 +0.76 5,348 nr 4,651 6,594 30272 147Bolzoni 1,955 +0.26 1,951 0,030 1,374 2,038 10083 51Brembo 5,225 0.00 5,259 0,225 4,446 5,950 50884 351Buongiorno 0,936 -3.26 0,949 nr 0,783 1,204 368584 101Cad It 4,090 +0.74 4,071 0,250 3,875 5,824 1656 37Cairo Communication 2,475 -1.49 2,489 0,200 2,164 3,157 19253 195Cembre 4,905 +2.19 4,947 0,120 4,398 5,170 15150 84Cementir Hold 2,490 +1.32 2,435 0,060 2,175 3,354 284649 388Centrale Latte Torino 2,470 -0.80 2,466 nr 2,351 2,760 1175 25Cobra 1,358 +1.12 1,360 nr 1,316 2,161 34689 29D'Amico 1,163 -1.44 1,168 0,096 1,098 1,386 11810 175Dada 3,520 +1.37 3,542 nr 3,231 6,134 1210 57Damiani 0,840 +3.70 0,837 nr 0,804 1,061 74312 69Datalogic 3,250 0.00 3,299 0,035 2,995 4,103 27633 193Dea Capital 1,191 -0.42 1,198 nr 1,107 1,379 218280 367Diasorin 33,890 -0.82 34,582 0,120 23,514 34,582 1067352 1902Digital Bros 1,400 -3.11 1,428 nr 1,234 2,334 2574 20DMail Group 4,165 +1.34 4,158 nr 3,693 5,698 2854 32Dmt 13,590 -0.44 13,586 nr 11,536 17,524 58705 154EEMS 1,548 -0.96 1,541 nr 1,026 1,719 937880 66El.En. 11,400 0.00 11,398 0,300 11,369 13,003 2401 55Elica 1,700 +2.60 1,689 0,019 1,477 1,996 30254 107Emak 3,900 +1.30 3,900 0,150 3,521 4,412 6551 108Engineering 22,200 +0.91 22,204 0,565 22,067 27,750 2834 278Esprinet 6,945 -1.00 7,014 0,175 6,111 9,840 136492 368Eurotech 1,872 -1.37 1,889 nr 1,802 2,919 34475 67Exprivia 0,980 +1.03 0,966 0,040 0,794 1,267 187965 50Fidia 3,755 -2.47 3,815 nr 3,169 4,758 1145 20Fiera Milano 3,855 +0.39 3,844 0,080 3,780 4,565 5457 162Gefran 2,345 -0.74 2,367 0,100 2,028 2,485 19724 34Granitifiandre 3,090 +3.00 3,047 0,035 2,695 3,808 52410 112IGD 1,180 -0.34 1,182 0,050 1,101 1,599 376856 366Ima 13,290 -3.28 13,462 0,900 12,833 15,120 7170 459Interpump 4,118 +0.67 4,116 nr 3,156 4,116 382054 398Interpump 09/12 w 0,329 +3.13 0,321 nr 0,222 0,321 94532 0Irce 1,372 +0.22 1,330 0,020 1,299 1,587 2232 37Isagro 2,575 +0.68 2,566 nr 2,346 3,688 10419 45IT WAY 3,373 -1.39 3,416 0,130 3,322 3,865 525 15Juventus FC 0,825 +1.10 0,821 nr 0,764 0,909 86186 165La Doria 1,950 +1.04 1,958 0,120 1,791 2,497 9716 61Landi Renzo 2,923 -1.60 2,958 0,062 2,687 3,962 678273 333Mariella Burani FG 2,523 0.00 2,574 nr 2,574 2,574 0 77MARR 6,585 -2.30 6,648 0,460 5,907 7,135 87932 442Mirato 0.00 nr 0Mondo Tv 6,635 -0.97 6,626 nr 5,980 8,095 10603 29Mutuionline 4,878 +1.40 4,804 0,206 4,804 5,970 3433 190Nice 3,040 +0.66 3,047 0,068 2,503 3,137 16000 353Omnia Network 0.00 nr 0Panariagroup 1,790 +1.24 1,779 0,030 1,649 2,200 1240 81Poligrafica S.Faustino 10,490 +0.10 10,544 nr 9,983 12,321 1027 13Prima Ind 09/13 w 2,170 +7.56 2,170 nr 1,600 2,905 270 0Prima Industrie 7,200 -1.03 7,216 nr 6,629 9,174 2818 62Reno de Medici 0,194 +1.68 0,196 nr 0,172 0,259 536657 74RDB 1,991 -0.45 1,982 nr 1,982 2,298 19200 91Recordati 5,940 -1.66 5,942 0,275 5,113 6,072 523083 1243Reply 15,500 -0.64 15,409 0,350 14,721 17,268 1503 142Sabaf S.p.a. 17,740 -1.44 17,624 0,500 15,264 18,004 1190 203Saes 5,625 -2.17 5,639 0,816 4,807 6,200 8687 83Saes rnc 4,520 +0.33 4,484 0,800 3,795 5,597 21369 33Servizi Italia 5,115 +1.09 5,112 0,180 4,730 5,622 5513 83Sogefi 2,005 +0.25 2,011 nr 1,797 2,411 235717 234Stefanel 9,030 -0.39 8,756 nr 7,832 17,500 1300 28Stefanel risp 168,700 0.00 168,700 nr 3,550 177,500 0 0Trevisan-Cometal 0,719 0.00 0,722 nr 0,722 0,722 0 20TXT e-solution 5,870 -2.17 5,867 nr 5,502 7,293 1575 15Vittoria Assicurazioni 3,710 -0.80 3,720 0,170 3,447 4,026 9101 247Warr Aedes 14 0,065 -2.26 0,066 nr 0,057 0,087 1156121 0Yoox 6,200 +1.81 6,077 nr 5,113 7,219 1434212 310Zignago Vetro 4,200 +0.66 4,199 0,243 3,799 4,538 120410 336

Dollaro Usa 1,2363 1 0,8089 -0.70

Yen giapponese 112,8900 100 0,8858 -0.66

Sterlina inglese 0,8349 1 1,1977 -0.49

Franco Svizzero 1,3778 1 0,7258 0,80Corona ceca 25,731 100 3,886 0,04

Corona danese 7,439 10 1,344 -0.01

Corona estone 15,647 100 6,391 0,00Corona islandese 100

Corona norvegese 7,870 10 1,271 0,10

Corona svedese 9,574 10 1,044 0,29Dollaro australiano 1,428 1 0,700 -0.14

Dollaro canadese 1,267 1 0,789 -0.29

Dollaro Hong Kong 9,630 1 0,104 -0.67

Dollaro neozelandese 1,763 1 0,567 0,14Dollaro Singapore 1,720 1 0,581 -0.37

Fiorino ungherese 279,210 100 0,358 0,67

Lat lettone 0,708 1 1,413 -0.04Leu rumeno 4 10000 2360,996 0,01

B IMI nov14 Top10 BP II 110,49B Intesa 04/14 96,99B Intesa/14 STEuro 98,46Barclays lug14 FRN eur 99,77Barclays ott19 MC eur 97,43Barclays apr21 Inv.Float 100,26Barclays dic15 eur 4.4% 102,61Barclays gen25 Eur 15Y 102,28Bei 96/16 Zc 86,61Bei/20 EIB CMS 100,62Bers /18 Life 111,72Bim Imi 98/18 Step Down 107,32Bnl 05/11 RBP 6a 103,66Bnl 06/12 R2 BP 98,98CEDB to CMS 2025 99,99Centrob /18 Zc 73,75Comit 98/28 Zc 40,61Cr.Suisse ago15 MC eur 105,62Credem Dic14 Lower T2 AM99,25Dexia Cr giu 12 F. to C 96,41Dexia Cr mar 12 Fix to C 100,44Dexia Cr mar 12 Fix to H 97,12Dexia Cr. Obbl. DJE50 96,82Dexia Cred Euro Var 100,25Dexia Cred. CMS 11 98,03Dexia Cred. Mz 12 Sc.R 94,26Enel 07/15 Eu 5.25% 100,35Enel 07/15 Eu 5.25% 108,98Enel 07/15 Ind 100,18Enel Feb16 Eur 3.5 102,06Enel TV 05/12 99,30

Eni giu 15 4% Eur 104,62Eni giu 15 Eurib 6m+0.89 100,89Fiat Step up/11 103,09IMI fb15 Bposta MC Eur 103,07IMI st14 Bposta MC Eur 106,78Interb/11 BG 97,43Medio mag20 Eur 4.5 103,21Medio nov 14 Eur 2.65 99,90Medio Nv14 Eur 3 100,58Medio Nv14 TV Eur 98,34Medio/11 ST Gn06 100,40Medio/11 ST Lg06 100,24Medio/11 ST Mag06 99,41Medio/12 Inf. Linked 97,78Medio/15 MC Eur 101,75Mediob 14 BP1 Rel3 99,64Mediob 96/11 Zc 97,10Merrill 12 BP3 Rel 3 101,50Merrill Lynch 2005/11 102,95Morgan ST13 Rel BP 96,96Pop Bg CV/12 tv 98,29Rbs 01-11 tv 99,18Rbs 01-15 MC 101,01Rbs 01-20 tv Eurib. 103,81Rbs 01-20 tv sicur. 99,74Rbs 04-14 tv 101,54Rbs 05-11 zc 101,93Rbs 06-12 3.5% 102,00Rbs 09-14 4% 101,32Rbs 09-16 4.3% 101,12Rbs 10-11 tv 98,43Rbs 10-19 6% 96,62

Rbs 12-19 4.6% 99,36RBS 23MZ18 Mc Eur 101,07Rbs mg22 Mc Eur 101,70RBS MZ20 Tsf 99,00Rep Aus/22 FBL 97,41UBI giu14 Tasso Misto 98,79UBI giu19 MC eur 100,25UBI lug14 Tasso Misto 99,28UBI mar16 LowT2 Amor 98,62UBI mar19 LowT2 Call 100,40UBI nov15 LowT2 Amor 96,49UBI set 13 Tasso M. 99,02UniCr mag 13 BP R3 98,23UniCr mar 13 BP Reload3 97,35UniCr/10 ind 101,28UniCr/15 LT 97,73UniCr/16 LT 99,11

TITOLI DI STATOBoT 10-30/06/10 S 99,99

09-15/07/10 A 99,9710-15/07/10 T 99,9710-30/07/10 S 99,9509-16/08/10 A 99,9310-31/08/10 S 99,9009-15/09/10 A 99,8710-15/09/10 T 99,8810-30/09/10 S 99,8209-15/10/10 A 99,7810-29/10/10 S 99,7509-15/11/10 A 99,7110-30/11/10 S 99,6909-15/12/10 A 99,65

Il Mercato Azionario del 17-06-2010 Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR.

I dividendi indicati si riferiscono all’anno solare corrente o a quello precedente.

BORSE ESTERE

EURIBOR

FUTURES SU FTSE MIB

MONETE AUREE

1 sett 0,3640 0,36901 mese 0,4430 0,44912 mesi 0,5550 0,56273 mesi 0,7290 0,73914 mesi 0,8120 0,82325 mesi 0,9070 0,91966 mesi 1,0110 1,02507 mesi 1,0520 1,0666

8 mesi 1,1010 1,11629 mesi 1,1530 1,169010 mesi 1,1920 1,208511 mesi 1,2320 1,249112 mesi 1,2810 1,2987

SCADENZA GIORNI PREZZO TASSO %

SCADENZA APERT. CHIUS. MIN. MAS.

ORO CHIUSURE(Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr. 31,1035.

Gi10 - 20575 20450 20770

USA 10 anni 3,480%CAN 10 anni 3,300%UK 10 anni 1,580%GER 10 anni 2,660%FRA 10 anni 3,100%

ESP 10 anni 5,660%HOL 10 anni 5,550%SVE 10 anni 4,820%GIA 10 anni 1,230%

INDICE BORSA

MERCATI QUOT. X EURO %

QUOTAZIONI BOT

CAMBI VALUTEOBBLIGAZIONI 17-06-2010

il puntoLUIGI

GRASSIA

MALE MEDIOLANUM E CAMPARICORRONO AUTOGRILL E ATLANTIA

Una Borsa di Milano più indecisa che mai chiude congli indici Ftse Mib e All Share praticamente fermi,entrambi inchiodati a uno striminzito +0,03%. L’in-

certezza si legge anche nei singoli comparti, dove i segni piùe i meno si sono distribuiti senza dare alla giornata di con-trattazioni un indirizzo preciso.

I titoli bancari sono stati spinti dalla chiusura positiva diun’asta di titoli pubblici in Spagna e invece zavorrati da al-cuni report negativi. Alla fine il responso è stato Bpm-1,24%, Banco Popolare -0,59% e Ubi Banca -0,54%, invaria-ta Intesa mentre Unicredit avanza dello 0,80% grazie a unapromozione di Exane. Male il risparmio gestito con Medio-lanum -1,79% e Azimut -1,67%. Nell’energia bene A2A(+1,64%) ed Enel a +0,44% mentre perde qualcosa l’altro gi-gante di settore, l’Eni (-0,55%). Rialzi per Autogrill (+2,35%)e Atlantia (+2,33%), giù Campari (-2,67%).

LEGENDA.AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trat-tata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal prezzo medio dell’ultimo 10%di titoli trattati. La capitalizzazione è espressa in milioni di Euro. EURO 50: selezionedei 50 titoli più significativi quotati in Europa. Prezzo con variazione percentuale sul

precedente. OPZIONI: call è il prezzo di chi acquista; put quello di chi vende. Sonoindicati: il mese di scadenza dell’opzione; la base del prezzo del titolo; il prezzo, cioè ilpremio da pagare; il volume dei pezzi negoziati; l’interesse aperto, riferimento per ifuture. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area eu-ro: lettera è il prezzo di chi vende; denaro quello di chi acquista.

Sterlina (v.c) 216,395 - 239,120Sterlina (n.c) 216,395 - 239,120Sterlina (post.74) 216,395 - 239,120Marengo Italiano 168,881 - 193,671Marengo Svizzero 162,684 - 190,469Marengo Francese 162,684 - 190,469Marengo Belga 162,684 - 190,469Marengo Austriaco 162,684 - 190,46920 Marchi 214,691 - 240,15210 Dollari liberty 459,647 - 547,44410 Dollari Indiano 462,229 - 557,77320 Dollari liberty 903,800 - 1027,74920 Dollari St.Gaude 903,800 - 1027,749

Amsterdam (Aex) 335.26 +0.15Bruxelles (Bel 20) 2523.36 +0.38Francoforte (Dax Xetra) 6223.54 +0.53Hong Kong (Hang Seng) 20138.40 +0.38Londra (Ftse 100) 5253.89 +0.30Madrid (Ibex 35) 9755.10 +0.74Parigi (Cac 40) 3683.08 +0.19Sydney (AllOrd) 4546.95 -0.55Tokio (Nikkei) 9999.40 -0.67Zurigo (Smi) 6475.25 -0.23New York (Dow Jones) 10433.79 +0.23Nasdaq 2307.16 +0.05i

MERCATI 17-06-2010 16-06-2010 EURO

Londra 1245,00 1234,50 1007,0371

Milano (Euro/gr.) 32,5961 32,5300 -

Argento (Euro/Kg.) 504,6300 510,2697 -

Fondi su LaStampa.it I fondi di investimento sono on line su LaStampa.it. Una volta digitato il link ht-tp://economia.lastampa.it/ si trova l’elenco andando alla sezione mercati (al centrodella pagina internet) e cliccando su Fondi.

VALORI DI MILANO 17-06-2010 VAR %

FTSE MIB 20568,91 +0.03

FTSE Italia All Share 21122,16 +0.03

FTSE Italia Mid Cap 23427,56 -0.11

FTSE Italia MIB Storico 15981,99 +0.37

FTSE Italia Stars 10780,00 +0.29

FTSE Italia Small Cap 21687,48 +0.22

D.J.Eurostoxx 50 2728,12 +0.35

TITOLI PREZZO TITOLI PREZZO TITOLI PREZZO

Prezzo Differ. % Ufficiale Minimi Massimi Quantità Prezzo Differ. % Ufficiale Minimi Massimi QuantitàAZIONI Riferim. Riferim. Euro Divid. Anno Anno trattate Capitalizz. AZIONI Riferim. Riferim. Euro Divid. Anno Anno trattate Capitalizz.

15/07/10 24 99,971 0,000

16/08/10 56 99,927 0,350

15/09/10 86 99,868 0,460

15/10/10 116 99,779 0,580

15/11/10 147 99,707 0,620

15/12/10 177 99,648 0,600

14/01/11 207 99,498 0,790

15/02/11 239 99,409 0,780

15/03/11 267 99,270 0,890

15/04/11 298 99,159 0,920

16/05/11 329 98,996 0,940

15/06/11 359 98,850 0,000

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Mercati

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Borsa 31LA STAMPA

Page 32: La stampa 18062010

L’acqua smascherai lavori non fattiI In questi giorni dievidente maltempo mi parelapalissiano che bastano duegiorni di pioggia perché illivello dei fiumi assumaproporzioni critiche assai.Ora, mi domando, mabisogna per forza di cosefare gli italiani fino in fondo edunque aspettare unacatastrofe per dire poi «... ehsì i fiumi sono anni che non sidragano...», «... eh sì io liavrei anche dragati mamancavano i fondi» …funerali di Stato, lacrime.Non sarebbe meglio darciuna scavatina in periodi nonsospetti, magari con il sole?

A.R.

Sindrome di Downe tagli «ricuciti»I TitolaLa Stampa«Tagli, la rivolta delleRegioni». Giorno dopogiorno abbiamo visto«scivolar via» dalla manovradi Tremonti la riduzionedello stipendio deiparlamentari, lacancellazione delle province,i cosiddetti enti inutili.Adesso tocca alle Regionialzare la voce e ne vedremogli esiti. Alla fine fra i pochiche subiranno i taglirimarranno le personeaffette da sindrome di downper le quali, in nome dellacrociata contro i falsiinvalidi, è prevista unasevera riduzione dellapensione mensile.

ELENA BRUSA

Forze Armate/1Fatica e orgoglioI Pur da semplicecapitano di complemento incongedo ho l’onore di farparte, come mio padre e mio

nonno, entrambi generali,dell’Arma del Genio; quellache, in occasione di catastrofi,scava tra le macerie,ripristina strade e ponti,costruisce ricoveri e nellenostre missioni all’estero sidiletta in «cosucce» comedisinnescare trappoleesplosive e bonificare campiminati. Ho partecipato spessoalla festa dell’Arma erassicuro il lettore Sig. Negri:nessuno sperpero; solo fatica,passione e tanto orgoglio. Icosti? Credo siano inferiori aquelli sopportati per qualcheministro o sottosegretario conpochette verde che, puravendo giurato fedeltà allaRepubblica, invece di onorarei nostri ragazzi che rischianola vita nel mondo preferisceandare a giocare ad Asterix daqualche parte, magari conscorta e auto blu!

MAURIZIO DEGIANI

Forze Armate/2Non è quello lo sprecoI La critica del lettoreNegri alle celebrazioni dellevarie Specialità delle ForzeArmate, che a suo parerecostituirebbero spreco didenaro, mi sembrapretestuosa. Le tradizionisono la forza dei reparti evanno custodite e alimentate;senza di esse, i militarisarebbero una compaginesenza radici e senza orgoglio.

Nei paesi più attenti delnostro agli sprechi, letradizioni militari sonocoltivate assai meglio: provi illettore a entrare, il 30 aprile di

ogni anno, in una casermadella Légion Etrangèrequando si celebra il fattod’armi di Camerone, oppureosservi il Battle of BritainCircus della RAF, ilcostosissimo reparto chepresenta in volo gli aerei dellaBattaglia d’Inghilterra oppurevisiti la Victory di Nelson aTrafalgar, ancorata sulTamigi. Gli sprechi nelleForze Armate sono tanti,primo fra tutti le indennità dimissione; ma i soldi percelebrare - dopo un duroaddestramento - le glorie deiCorpi, non lo sono.

GUIDO GUASCONI MARESCIALLOESERCITO ITALIANO

Epidemie a scuolain nome della privacyI Il Governo parla disburocratizzare i rapporti conla pubblica amministrazioneeliminando permessi e altro,vorrei raccontare un episodiodi ordinaria follia«burocratica». La RegionePiemonte, per portarsi avanti,ha eliminato il certificato diguarigione per lariammissione dei bambinimalati a scuola, e questo fa sìche genitori irresponsabilimandino a scuola i figli nonancora perfettamente guaritiche, di conseguenza, infettanotutti gli altri. Nella scuolafrequentata da mia figlia si èdiffusa, come ogni anno, lavaricella. I genitori di unabambina malata, invece ditenerla a casa per 3 settimane,come consigliato dal pediatraper scongiurare il contagio,

l’hanno rimandata a scuoladopo una settimana e conancora le crosticine piene diliquido. Risultato: più di metàclasse a casa con la varicella.

Quel che è peggio è che miamoglie è all’ultimo mese digravidanza e la varicella puòavere effetti drammatici sulfeto. Era necessario eliminarei certificati medici diriammissione? E ora chisalvaguarda la salute pubblicadagli irresponsabili che,nascondendosi dietro laprivacy, fanno ciò chevogliono?

LETTERA FIRMATA TORINO

Margini dei farmacistie costi dei farmaciI In riferimento alla letteradel Sig. Marco Chierici, vorreifar presente al lettore che lanota lozione per le micosiungueali in questione èpreparata ad unaconcentrazione del 28% diprincipio attivo, pertanto ilcosto sicuramente elevato delprodotto è in parte giustificatoda questo aspetto. Vorreiricordare al lettore chemoltissimi farmaci di fascia A,rimborsati dal ServizioSanitario hanno molte volteprezzi irrisori e un margineper la farmacia (considerate levarie trattenute Asl) cheoserei definire ridicoli.Discorso analogo per moltifarmaci da banco.

DOTT. NICOSIA FARMACISTACOLLABORATORE TORINO

La foto non eradel procuratoreI Per un erroreredazionale, la foto pubblicataieri a corredo dell’intervista alprocuratore aggiunto diReggio Calabria NicolaGratteri ritraeva in realtà ilprefetto Francesco Gratteri.Ce ne scusiamo con gliinteressati e con i lettori.

Nel contesto delle manifestazioni per il150˚ anniversario dell’Unità d’Italia, èpassata finora sotto silenzio la figuradi Francesco De Sanctis (1817-1883),autore di una celebre Storia della lette-

ratura italiana, uomo politico e ministro della Pub-blica Istruzione nel governo presieduto da Cavournel 1861 e poi da Cairoli nel 1878.

Nella sua veste di ministro, De Sanctis si impe-gnò per una riforma scolastica aperta alle classipopolari e prestò attenzione alla vita materialedella scuola e di chi vi lavorava. Non a caso un pri-mo grave problema affrontato fu quello dell’edili-zia scolastica. A differenza di Carducci e di altri in-tellettuali del tempo, intese il Risorgimento comeun punto di partenza e non di arrivo. Per questo,distante da ogni ipocrisia, non ignorò le miseriedegli strati più umili e la loro subalternità, così co-me le deplorevoli condizioni dei maestri di scuola.In maniera coerente con il suo realismo etico-poli-tico, scrisse che occorreva trasformare la plebe inun popolo capace di scrollarsi di dosso le corrotteabitudini del passato, l’indifferenza e l’inerzia mo-rale. Consapevole dei suoi diritti e dei suoi doverie amante della libertà, che nasce dalla lotta controgli ostacoli materiali che avviliscono gli uomini e lirendono schiavi rassegnati.

In un momento come l’attuale, in cui il Mezzo-giorno è un problema ancora presente e la dequali-ficazione dell’istruzione pubblica avanza, ricorda-re la figura di De Sanctis e rileggere i suoi scritticredo che sia utile per una rivisitazione obiettivadegli avvenimenti, dei vizi d’origine e delle causedi debolezza che portarono alla mal digerita Unitàd’Italia. Ci fa riflettere sulle caratteristiche del no-stro Paese, sempre in bilico fra il vecchio e il nuo-vo e mai veramente moderno. Diviso in parti dise-guali come prima del 1861. 57 anni, insegnante di Italiano e Storia, Catania

LASTAMPAQuotidiano fondato nel 1867

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LA TIRATURA DI GIOVEDI’ 17 GIUGNO 2010 È STATA DI 422.853 COPIE

c.

L’editorialedeilettori

Non tutti guardiamogli stessi Mondiali

S ono un pensionato, vivo in Sardegna, e mi as-socio alla delusione degli abbonati Rai per lepartite dei mondiali che non ci fanno vedere.

Bella anche la programmazione. Visto che fanno vede-re solo una partita al giorno, non sarebbe il caso di farvedere almeno le squadre che potrebbero vincere ilmondiale?Argentina, Spagna, per esempio, chi le haviste? Mentre abbiamo visto il Sud Africa già due vol-te! Pazienza, il canone è solo aumentato di un paio dieuro, non possiamo pretendere nulla.

Adesso gioca l’Argentina, vado ai giardinetti e do-po, visto che vicino casa stanno facendo uno scavo nel-la strada, assieme agli altri pensionati ci godiamo lospettacolo.

GAETANO PISCIOTTA

L a copertura dei mondiali è l’ennesima presain giro verso chi paga il canone. Per parlarecon cognizione di causa ho guardato il sito della

tv tedesca pubblica ZDF e ho visto che la programma-zione del 17 giugno, a partire dalle 12,30 fino alle 24, èquasi interamente dedicata al calcio, con trasmissionein diretta di tutte le partite, collegamenti giornalistici,report diversi collegati al tema dell’Africa. Il servizio

pubblico tedesco non mette in dubbio, quindi, che inquanto tale debba fornire un servizio adeguato a chi inGermania paga il canone. È ovvio che in Italia non è co-sì. I risultati sono davanti agli occhi di tutti: una parti-ta al giorno e collegamenti in studio e in loco impronta-ti al cattivo gusto, al riso facile tra vecchi amici, per fi-nire poi sempre e solo a parlare dell’Italia.

Ma questa del calcio è solo una delle tante, tantissimeprese in giro che la RAI riserva, disattendendo il suo ruo-lo di serviziopubblico e aprendo quindi la strada a chi, co-meme,nonsisentedestinatario diunservizioadeguatoevuoleaveregiustizia,promuovendounaclassactiondatochenoncredo diessere l’unicoa sentirmi insoddisfatto.

PAOLO MASCIA

Questi mondiali di calcio ci raccontano di come siano cambia-te la nostra televisione e la nostra vita sociale.Fino a pochi anni fa il calcio domenicale e i mondiali avevanoriti precisi e collettivi: si vedevano le stesse partite, si ascolta-vano gli stessi commenti, ora tutto è frammentato e la diffe-renza non è più tra chi è appassionato e chi si disinteressa matra chi ha l’abbonamento al satellite e chi no.La Rai è poco competitiva - ad eccezione della radio che hauna diretta che dura tutta la giornata - soprattutto per chiavrebbe il tempo per vedersi tutte le partite.Il costo del calcio e dei diritti televisivi hanno fatto del mondia-le un prodotto non più alla portata del servizio pubblico e ilgrande pubblico ora ne paga il prezzo.

contatti

LA RIFORMADI DE SANCTIS

LORENZO CATANIA

MARIOCALABRESI

Daministro della Pubblica Istruzione fu attentoalla vita materiale della scuola e di chi vi lavorava.Per il 150˚dell’Unità un invito a rileggerne gli scritti

LETTERE AL DIRETTORE

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32 Lettere e Commenti LA STAMPA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

Page 33: La stampa 18062010

Il modello ha due ingredienti concet-tuali fondamentali. Il primo è cheStati e mercati combattono per ilcontrollo del sistema economicoglobale, ognuno con i propri stru-

menti: tasse per gli Stati e capitali specu-lativi per i mercati. Il secondo è chel’obiettivo dei mercati è il profitto, men-tre quello degli Stati è il bene dei cittadi-ni. Il modello fornisce una chiara inter-pretazione delle recenti politiche dellaUe per fronteggiare la crisi finanziaria: labuona politica europea ha prima salvato icittadini greci e spagnoli dall’ecatombeindotta dalle banche cattive e dai loro ac-coliti, gli ancor peggiori speculatori - edora richiede i giusti danni alle banche, informa di tassa e naturalmente per contodei cittadini. Naturalmente il governo te-desco non è il solo a favorire questa inter-pretazione: il ministro Tremonti non per-de occasione per vantare la primogenitu-ra intellettuale di queste politiche e il pre-mier Berlusconi propone se stesso comemotore primo della salvezza universale amezzo dell’intervento europeo sui merca-ti dei titoli greci e spagnoli.

Il successo di questo modello interpre-tativo tra i politici è facilmente spiegabilecol fatto evidente che permette ad essi diadditare facili capri espiatori per il pro-prio comportamento irresponsabile e so-prattutto per la propria incapacità di re-golamentare quei mercati finanziari che,invece di combattere, essi proteggono efavoriscono ad ogni occasione. Ma il mo-

dello resta inetto ed incoerente perchébasato sulla fondamentale incomprensio-ne del funzionamento sia dell’economiadi mercato che del sistema politico demo-cratico. Prima di tutto, l’economia di mer-cato, proprio perché l’obiettivo dei mer-cati è il profitto, funziona solo quando as-sociata alla responsabilità individuale,quando imprenditori, imprese, e societàrischiano i capitali propri. Inoltre, il siste-ma politico democratico è da parte suaanch’esso motivato dal profitto. Se il pro-fitto monetario della classe politica èspesso considerato corruzione, ed è inquanto tale illecito, il profitto elettorale èinvece motivazione principe dell’azionepolitica, e spesso affatto in linea con il be-ne dei cittadini tutti.

Se si comprende questo, si compren-de allora che la politica europea non hasalvato i cittadini greci e spagnoli, mapiuttosto le banche che al governo grecoe a quello spagnolo hanno irresponsabil-mente elargito generosi finanziamenti. Inquesto modo la politica europea ha pro-tetto le banche; ma non tutte, solo quelleche non hanno saputo fare il proprio me-

stiere. Ed ora propone di tassarle; tuttenaturalmente. Non c’è niente male comesalvataggio universale: tassare i compor-tamenti responsabili per finanziare quelliirresponsabili. E non è tutto qui. Perché iproventi di un’eventuale tassa sull’attivi-tà bancaria, prima di riversarsi nei forzie-ri dei banchieri amici, passano natural-mente da quelli dei governi e lì rimango-no attaccati in buona parte. E qui siamoalla seconda fondamentale incomprensio-ne, quella riguardante i sistemi politici de-mocratici. Nella ricerca del successo elet-torale, i governi hanno una accentuatatendenza alla spesa pubblica, eccessiva,inefficiente, e soprattutto clientelare. Latassa sull’attività bancaria proposta dalConsiglio Ue, quindi, favorisce doppia-mente comportamenti irresponsabili, so-cializzando le perdite delle banche e in-crementando le risorse che gli stati pos-sono devolvere alla spesa. Non resta mol-to da dire, considerando che è proprio laspesa senza controllo a costituire la mag-giore minaccia alla crescita economicaeuropea. Complimenti alla cancellieraMerkel e al Consiglio Ue tutto.

UN FACILECAPRO

ESPIATORIO

Trentasette anni, californiana e gaydichiarata, Maddow si definisceuna «national security liberal» eper avere idea di cosa significa ba-sta guardare come ha reagito al di-

scorso di Obama alla nazione pronunciato dal-lo Studio Ovale martedì sera. Ventiquattroore dopo, Maddow si è presentata all’appunta-mento serale con i telespettatori nel suo showsulla Msnbc facendosi montare attorno in di-retta un set identico a quello da cui aveva par-lato Obama. E ha pronunciato lei le parole«che avrei voluto sentire dal mio Presiden-te». La durata è stata la stessa: poco meno di20 minuti. Ma i contenuti sono assai più chia-ri delle tre promesse all’America fatte da Ba-

rack. Ecco le parole che ha pronunciato RachelMaddow, autodefinendosi a più riprese «thefake president», il falso presidente: «Vi annun-cio tre grandi novità. Primo, mai più nessunopotrà trivellare in posti dove è incapace di ge-stire le conseguenze di cosa fa. Secondo, hocreato un nuovo posto di comando federale perripulire dal petrolio l’intero Golfo del Messico.Terzo, il Senato quest’anno passerà la riformasull’energia che ci consentirà di liberarci delgreggio». E ha chiuso con due annunci: «Chie-diamo da subito aiuto a chiunque nel mondo èin grado di contribuire a chiudere la falla o acontenere il greggio, e chiuderò il carcere diGuantanamo». Timbro da anchorwoman a par-te, ci sono pochi dubbi che sono queste le paro-le che la maggior parte degli americani - liberalo no - si aspettavano di ascoltare dal Presiden-te e se Rachel Maddow ha scelto di pronunciar-le è per dare voce a un’America che non vuole

lasciare ai conservatori del «Wall Street Jour-nal» e di Fox Tv il monopolio delle critiche allaCasa Bianca. E’ un’America alla quale appar-tengono anche deputati e senatori democraticiche hanno definito «troppo timido» il discorsodi Obama, nonché il «New York Times» direttoda Bill Keller che è stato il primo giornale, conla firma di Frank Rich, a definire il disastroecologico nel Golfo del Messico «peggio di Ka-trina» e che ha poi commentato l’interventodallo Studio Ovale con un editoriale intitolato«From the Oval Office» rimproverando al Pre-sidente di «non aver rassicurato gli americani»e di non aver saputo indicare «chi è il responsa-bile del disastro» a quasi due mesi di distanzadall’esplosione della piattaforma DeepwaterHorizon di British Petroleum. La scelta dei li-beral di inchiodare il Presidente democraticoai propri errori ricorda quanto avvenne fra il2005 e il 2007 quando furono giornali, tv e poli-

tologi conservatori a criticare più aspramenteil repubblicano George W. Bush per i ritardinella risposta all’uragano Katrina che avevainondato New Orleans come per le difficoltà incui versava la guerra in Iraq.

Allora come oggi coloro che hanno voluto,sostenuto e votato per il Presidente in carica so-no i suoi critici più spietati perché accomunatida una convinzione dichiarata: solo convincen-do la Casa Bianca a riconoscere i propri sbagli ea correggerli al più presto si può sperare di vin-cere le prossime elezioni. Ovvero, difendere ilproprio leader quando sbaglia è un suicidio poli-tico. E l’errore più grave che i liberal come Ra-chel Maddow addebitano a Barack Obama èquello di essere un presidente debole e indeci-so, che esita a compiere scelte forti come ad as-sumersi responsabilità pesanti, preferendopuntare sul facile populismo per additare alpubblico sdegno il capro espiatorio di turno.

Illustrazionedi Dariush Radpour

ALBERTO BISINSEGUE DALLA PRIMA PAGINA

MAURIZIO MOLINARISEGUE DALLA PRIMA PAGINA

La chiave di lettura che il Quirinale offre co-me possibile spiegazione delle novità chenelle ultime 48 ore sembrano aver reso unpo’ meno pesante il clima intorno alla con-testata legge in materia di intercettazioni,

in fondo è molto semplice.A rimanere fermo, naturalmente, è stato il Colle:

che ha sia evitato coinvolgimenti nella stesura (o nellecorrezioni) del provvedimento in questione, sia respin-to ogni tentativo di far intendere - a lavori parlamentariin corso - che non avrebbe firmato il testo così come li-cenziato da Palazzo Madama. Questa posizione ha nonsolo «ridato dignità al Parlamento e al lavoro di entram-be le Camere» (come annotano al Quirinale) ma ancheprodotto le novità di cui si diceva all’inizio. Novità che,a stringere, possono essere ridotte a due: la disponibili-tà di Berlusconi a non insistere (almeno per ora) su unaapprovazione-lampo della legge anche alla Camera, el’invito alla prudenza e alla disponibilità al confrontolanciato ieri da Bossi dopo un incontro con Fini.

Il leader leghista, infatti, è uscito dal colloquio con ilpresidente della Camera con una ferma convinzione:«Se il Colle non firma la legge, siamo fregati». E’ la con-clusione cui è arrivato dopo che Fini gli ha tratteggiatoil vicolo cieco che vede di fronte alla maggioranza nelcaso di forzature. A cosa potrebbe portare, infatti, unulteriore surriscaldamento del clima? A un devastantebraccio di ferro in Parlamento, con due possibili conse-guenze. La prima: una prova di forza inutile, considera-to che il Quirinale potrebbe davvero non controfirmareil testo, se non modificato (per esempio nelle direzioniindicate ieri da Giulia Bongiorno, presidente della com-missione Giustizia della Camera); la seconda: un ulte-riore e rapidissimo peggioramento del clima politico,che potrebbe forse mettere in discussione la stessa so-pravvivenza del governo, e certamente seppellire ogniipotesi di riforma condivisa.

Si tratta di argomenti che hanno preoccupato e fat-to breccia nelle convinzioni di Bossi, che ora afferma:«Bisogna dare un’accelerazione per trovare una viad’uscita». E gli stessi argomenti, in fondo, devono averfatto venire qualche dubbio anche al premier. Per unalunga fase, infatti, Silvio Berlusconi ha coltivato (e nonè detto non coltivi ancora...) la tentazione di andare alloshowdown con l’opposizione e la parte recalcitrantedella sua maggioranza, ponendo tutti di fronte a un bi-vio: o si approva la legge così com’è o si fila dritti alleelezioni anticipate. I dubbi devono esser cresciuti quan-do gli è stato spiegato che, in caso di crisi, l’approdo alvoto sarebbe tutt’altro che scontato...

Chi glielo ha spiegato? Va detto, intanto, che il pre-mier ha ormai sufficiente esperienza politica per averchiaro che andare a elezioni anticipate non è proprio co-sa semplicissima; ma molto, in questo senso, devonoaver pesato anche le ambasciate e i consigli di Gianni Let-ta. È vero che è un po’ di tempo che l’uomo di raccordotra Palazzo Chigi e il Colle non sale al Quirinale per collo-qui ufficiali col Capo dello Stato: ma non perde nessunaoccasione per sondare gli umori di Giorgio Napolitano.

E’ andata così anche un paio di giorni fa, quando Let-ta e il Presidente si sono incontrati alla presentazionedei diari di Croce, alla Laterza. Il colloquio non è statolunghissimo, ma è bastato a far capire al sottosegreta-rio alla presidenza che dal Quirinale non sarebbero ar-rivati ostacoli pregiudiziali alla legge ma nemmenosconti di alcun genere: un modo per dire «non fate affi-damento su una mia firma se il testo non verrà modifi-cato nei suoi aspetti più discutibili». Quali siano questiaspetti, ieri lo ha fatto intendere bene Giulia Bongiorno,che ha proposto correzioni al testo nient’affatto margi-nali. Insomma, come si ipotizzava, alla Camera è comin-ciata un’altra partita, assai diversa da quella giocata alSenato. Come finirà? E’ presto per dirlo. Tanto prestoche forse se ne riparlerà tra settembre e ottobre...

MA IL QUIRINALENON SI È MOSSO

QUEL CHE OBAMA DOVEVA DIRE

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FEDERICO GEREMICCASEGUE DALLA PRIMA PAGINA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Lettere e Commenti 33LA STAMPA

Page 34: La stampa 18062010

Mister «Google News»,gran guru delle noti-zie in Rete, i giornalidi carta li legge anco-ra? «Certo. Compro

il New York Times ogni mattina. Epoi settimanali come l’Economist eil New Yorker, il mensile Atlantic.Sono cresciuto in India, leggendomolti giornali, in casa mia entrava-no almeno due quotidiani. E poiascoltavamo la Bbc alla radio. Inter-net non c’era, ma leggevamo pureTime magazine e Newsweek. Comevede, avevo a disposizione moltefonti di informazione...». Poi questoricercatore quarantenne che di no-me fa Krishna Bharat è andato inAmerica, deciso a fare «lo scienzia-to informatico, mai pensato di fareil giornalista». A Stanford incon-tra Larry Page e Sergey Brin, chenel ’99 lo arruolano tra i miglioricervelli della loro creatura: Goo-gle, il padre di tutti i motori di ri-cerca. Sfruttando al meglio quel20% dell’orario di lavoro concessoquale tempo libero («un grande in-vestimento dell’azienda, che per-mette a tutti di essere artisti e in-ventori») lui li ripaga a fine 2001quando sviluppa Google News,gran collettore di notizie, bestianera degli editori di mezzo mon-do. La genesi è qui: «Quando sonoarrivato negli Stati Uniti - raccon-ta - ho trovato molte persone cheapprendevano tutte le notizie daun solo canale tv, da un solo gior-nale. Un problema che ho sentitoancor di più dopo l’11 settembre:in parte Google News, che abbia-mo lanciato nel 2002, è stato untentativo di aiutare le persone aleggere prospettive differenti, adavere di fronte più punti di vista.In realtà noi aiutiamo la democra-zia e amplifichiamo la libertà distampa».

Risultato: 8 anni dopo gli editorivi odiano.

«Il problema è che con Internet so-no cambiati i fondamentali econo-mici. Per lungo tempo gli editorihanno avuto l’esclusiva nell’accessoai lettori e dunque al mercato pub-blicitario. Con Internet oggi ognicittadino è un potenziale editore,può fare televisione. E tutto il siste-ma è finito sotto attacco in terminidi concorrenza».

E voi siete percepiti come nemici,non crede?

«Quindici anni fa Google non esi-steva. Furono gli editori a decideredi mettere i loro contenuti onlinegratuitamente,cercando il gua-dagno con lapubblicità. Orache affrontanoi problemi diquesto cambia-mento, percepi-scono Googlecome sinonimodi Internet: lo-gico che ne ri-cerchino i difet-ti. Ma se gli editori non voglionoche le loro notizie vengano segna-late da noi, possono impedirlo.Non monetizziamo Google Newscon la pubblicità e nei giornali pos-sono stare tranquilli».

Riguardo a cosa?«Non vogliamo diventare una mediacompany, non saremo mai un edito-re, il nostro successo è il successo de-gli editori, noi vogliamo essere un in-termediario di fiducia tra i lettori echi produce contenuti».

Parlando di notizie online, il «tuttogratis» sta davvero finendo?

«In realtà sta emergendo un modelloibrido. Ci sono notizie che hanno ungrande seguito popolare e di cui tutti

scrivono. Quan-do MichaelJackson è mor-to, in centinaiahanno prodottoarticoli al propo-sito. In casi co-me questo, pro-vare a proporreun pezzo esclusi-vo per cui il let-tore possa paga-re è molto diffi-

cile. Qui l’unica forma di remunerazio-ne continuerà a essere la pubblicità».

Cosa si pagherà, invece?«Tutto quanto possa essere unico,approfondito, esclusivo. Insomma:altamente differenziato dal resto,

per contenuto o modalità di propo-sizione».

Perché tanto entusiasmo da par-te degli editori per l’iPad e per laApple?

«L’iPad è un avvincente esempio dicosa possa fare un tablet. È il primogradino di una sorta di rivoluzionein Internet, nel modo in cui le perso-ne fruiscono di contenuti editoriali.Sono molto ottimista sui tablet cheverranno, che non sono un’esclusi-va di Apple, sia chiaro. Offronomaggiori opportunità di personaliz-zazione, quindi maggiori chance dimonetizzazione, inducendo a unanuova fruizione del giornalismo,tanto più se i contenuti si potrannoevolvere nel corso della giornata,abbandonando la staticità dei con-tenuti informativi».

Che fine farà il vecchio giornaledi carta?

«La vera ragione dell’acquisto diuno stampato è conservarne a lun-go il contenuto. Penso ai libri o aiperiodici. L’unico motivo per man-tenere in vita i giornali cartacei è lacomodità - che un pc non ha - di leg-gerli in poltrona, in un parco, su unautobus, in treno. Ma si possono tro-vare modi migliori, e il tablet va inquesta direzione».

Quando leggerà la sua ultima copiacartacea del New York Times?

«Non so dire se ci sarà davvero un'ul-tima copia. Già oggi le notizie le leggosolo online, sulla carta cerco solo que-gli approfondimenti che potrei ancheconservare, giustificando così la so-pravvivenza dell’edizione fisica».

Che errori fanno i giornali tradizio-nali nel loro approccio a Internet?

«C’è troppo desiderio di ricreare ilmodello della carta stampata. Oggipiù del 50% del traffico di un giornalearriva dai social network: tutte le pa-gine devono diventare delle home pa-ge da cui sia possibile accedere al re-sto del sito informativo, che oggi di-pende troppo dalla sua pagina inizia-le. Gli articoli su un tema di lunga du-rata che si trascina per giorni, a volteper mesi - penso, ad esempio, alla fal-la da cui fuoriesce il greggio nel Golfodel Messico, alla crisi economica, alriscaldamento globale -, non sono col-legati tra di loro, sono isolati, anzichériuniti in dossier navigabili in conti-nua evoluzione».

Qual è il futuro di Google News?«Finora abbiamo lavorato perché lenotizie essenziali, secondo le indica-zioni dei giornali, venissero ben rap-presentate da ciascun punto di vista.Col servizio “Serendipity” (quel feno-meno per cui si trova qualcosa di inte-ressante che non si stava cercando,ndr) vogliamo proporre pezzi di ap-profondimento che stupiscano e sia-no istruttivi. Ci sarà inoltre un servi-zio su misura del lettore, che vedrànotizie legate ai suoi interessi».

Sicuro che Google non diventeràmai un supergiornale?

«Solo una guida per i lettori».

L’inventore di Google News spiega le strategie del motore di ricerca:“Coi tablet si personalizza l’informazione, ma la carta non morirà”

Intervista

,,

CULTURASPETTACOLI

A ciascunoil suo giornale

&

L’IPAD«Rappresenta il primo gradino

della rivoluzione del modoin cui fruire non solo delle notizie»

Il guru indianodell’on line

A CASA«Leggevamo più testate, mi hacolpito che in America la gentecomprasse solo un quotidiano»

Studioso di informatica l’indianoKrishna Bharat nel ‘99 è approdato

a Google. Nel 2001 ha inventatoGoogle News grazie al quale nel

2003 ha vinto il Webby Award

FRANCESCO SPINIMILANO

DOMANI SU TUTTOLIBRI

Anche noi siamo asiniL’asino protagonista del festivaldi montagna e viaggi «LetterAltura»,La Spagna di Marías e il gulagdi Herta Müller. Napoli dopoSaviano. Il Mondo di Pannunzioe il «mare aperto» di Scalfari. Il diariodi lettura del regista Sorrentino

34 LA STAMPA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

Page 35: La stampa 18062010

CartesioMARIO

BAUDINO

Racconto inedito della scrittrice americanaUna cupa storia tra degrado morale e delirio mistico

La Bambina di Fango salvata da Re Corvo

La bambina era nuda sotto ilcamice di carta. La bambi-na sanguinava da una deci-na di minuscole ferite sulcranio straziato dal rasoio

e tremava, nuda sotto il camice di car-ta verde pallido tagliato dalle enormiforbici almeno per accorciarlo, vistoche non lo si poteva stringere, in mo-do che le arrivasse giusto giusto allecaviglie scarne.

Un camice di carta preso dal re-parto medico nel carcere femminiledella Contea di Herkimer.

Sul sedile posteriore della Dodge,un rottame arrugginito, c’era la bam-bola di gomma. Si chiamava Dolly, labambina aveva quella bambola digomma da quando era nata, da dueanni e undici mesi. La faccia di Dollyera sporca e gli occhi non vedevanopiù. La piccola bocca era una pieganella carne di gomma indurita. E an-che Dolly era quasi calva, le restavasolo qualche chiazza di capelli chiaridove i riccioli fulvi e soffici aderivanoal cranio di gomma.

Una ventina di chilometri a norddella cittadina di Carthage, le distesedi fango presso il fiume.

Con aspre grida di scherno i corviingiuriavano Dio.

Con grida di scherno, pretende-vano di sapere proprio come il giudi-ce (donna, di mezza età) pretendevadi sapere perché una bambina dinemmeno tre anni era stata trovatasporca e poco vestita a frugare nelcassonetto di un supermercato allaricerca di cibo come un cane randa-gio o un animale selvatico che indie-treggia nella luce di una torcia.E co-me se lo spiega la madre e cos’ha da di-re lamadre a sua discolpa.

Ora, all’alba, il cielo rossastro con-tinuava a espandersi. Il cielo grigiodi calcestruzzo si ritirava. Una lucescintillante sulle strisce d’acqua sta-gnante nelle distese di fango. A menodi un chilometro dal Black Snake Ri-ver, in una zona desolata a Nord del-la Contea di Beechum sulle colline ai

piedi dei Monti Adirondack. Eppurequel posto non era sempre stato cosìdesolato, lo si capiva dai resti di unmulino abbandonato, da una stradasterrata e da detriti marci tra le alteerbe palustri che ondeggiavano esussurravano nel vento.

Radici di alberi scoperte e tronchiabbattuti in decomposizione mostra-vano i volti sgomenti e contorti deidannati. E quanta bellezza in quei po-sti squallidi, la Bambina di Fango neavrebbe fatto tesoro. Perché tutti noifacciamo tesoro dei posti dove siamostati mandati a morire e non siamomorti. Non c’è odore più pungentedell’acre odore di sudiciume nelle di-stese di fango, in cui penetra l’acquasalmastra del fiume che diventa sta-gnante, intrappolata da alghe di unverde acceso come pastelli a cera. Va-ste e insondabili distese di fango pie-ne di canne, erba del diavolo, e disse-minate di immondizia: pneumatici,stivali, stracci, ombrelli rotti, vecchigiornali, stufe abbandonate, frigorife-ri con le porte spalancate come brac-cia vuote. Vedendo un piccolo frigori-fero gettato di lato nel fango la bambi-

na pensòAdessomimette lì dentro.Ed ecco arrivare un tumulto di cor-

vi, merli e storni, come se la bambinaavesse parlato ad alta voce.

Rivolta agli uccelli la donna grida-va, Dio vi maledirà! La Sua maledizio-ne è già cominciata.

Ma la donna non poteva far altroche agitare i pugni. Nessuno di quegliuccelli neri ci fece caso e le grida rau-che non si placarono, come se gli uc-celli stessero parlando con la bambi-na e non con la donna.

Era giunto il momento, disse ladonna. Un giorno e una notte e un al-tro giorno, e ora la notte si era tra-sformata nell’alba del nuovo giorno,era giunto il momento e così la donnacamminava portando con sé la bambi-na verso il mulino abbandonato, tra-scinando la bambina con il camice dicarta strappato. [...]

Una debole foschia si alzava dalleprofondità di quel pantano come il respi-ro esalato da oggetti morenti. La bambi-na cominciò a piangere disperata. Quan-do la donna la trascinò lungo la sporgen-za di terra la bambina cominciò a divin-colarsi, ma senza riuscire a liberarsi. Labambina era debole e malnutrita, manon sarebbe comunque riuscita a libe-rarsi perché la donna era forte e la forzadi Dio la pervadeva facendola sembrareun faro luminoso e accecante. La luce leinfiammò il viso, non era mai stata cosìsicura di sé e così felice di essere sicuracome adesso. Perché ora sapeva che l’an-gelo di Dio non le sarebbe apparso comeera invece apparso ad Abramo e Agarche aveva dato alla luce il figlio di Abra-mo e con il figlio era stata cacciata neldeserto da Abramo per morire di sete.

Ecco, la restituisco a Te. Come Tumi hai ordinato, la restituisco a Te.

Prima Dolly: la donna strappòDolly di mano alla bambina e la get-tò nel fango.

Ecco, questa è la prima!La donna parlava con voce stridula

ed eccitata. La bambola di gomma gia-ceva attonita laggiù nel fango.

Poi la bambina: la donna prese inbraccio la bambina per buttarla giù nelfango dalla sporgenza - la bambina le siaggrappò osando gridare per la primavolta Mamma! Mamma! - la donna si li-berò dalla presa della bambina e la al-lontanò, la strattonò, la spinse giù conun calcio, giù dal pendio di due metrinel fango fermo e luccicante vicino al-l’orribile bambola di gomma, e lì la bam-bina iniziò a dimenare braccia e gambe,magre e nude, a pancia in giù ora, la suafaccina attonita nel fango così che il gri-do Mamma fu subito smorzato e lassùin cima la donna cercava di prenderequalcosa - un ramo spezzato - per colpi-re la bambina perché Dio è misericor-dioso e non vuole far soffrire la bambi-na, ma la donna non riuscì a raggiunge-re la bambina e così, presa dalla fru-strazione, gettò il ramo contro la bam-bina perché tutta la calma della donnaera svanita e ora ansimava, quasi sin-ghiozzava senza fiato e l’orribile bam-bola di gomma continuava a rimaneredov’era caduta, a galla nel fango, e labambina agitandosi veniva risucchiatadal fango, un fango gelido e gorgoglian-te che non aveva nessuna intenzione diriscaldarsi al sole, un fango che riempi-

va la bocca della bambina, un fango chele riempiva gli occhi, un fango che leriempiva le orecchie, finché ormai nonc’era più nessuno sulla sporgenza lì so-pra a osservare la sua lotta e non si sen-tiva alcun rumore tranne le grida deicorvi oltraggiati.

Il Re dei Corvi volò ad avvertireun cacciatore sulla sponda del BlackSnake River. Schiamazzando e sbat-tendo le ali come una creatura che haperso il dono della parola ma non il bi-sogno di parlare. Il cacciatore osser-vò il Re dei Corvi e per un attimo pen-sò di sparargli con la sua calibro 22,ma poi seguì il Re dei Corvi lungo lariva del fiume verso le distese di fan-go e lì il cacciatore vide una bambolanel fango, il cacciatore andò a guarda-re meglio e si accorse che la bambolain realtà era viva, era una bambina dicirca tre anni: la testa della bambinaera stata rasata e sanguinava da nu-merosi tagli e graffi, la bambina eranuda con addosso solo quello chesembrava un camice di carta, la bam-bina aveva perso i sensi e respiravain modo quasi impercettibile.

Così il cacciatore salvò la Bambinadi Fango.

Nelle distese di fango presso ilBlack Snake River, in quell’angolodesolato della Contea di Beechum,c’era un migliaio di corvi e tra questiil più grande era il Re dei Corvi. E ilRe dei Corvi osservò le azioni crude-li della donna e la bambina gettatanel fango e il Re dei Corvi cominciòa volare sopra di loro sbattendo leenormi ali e gridando, schiamazzan-do contro la donna in fuga, il Re deiCorvi sarebbe volentieri piombatosulla donna e le avrebbe cavato gliocchi solo che il Re dei Corvi non po-teva lasciare la bambina nel fango,in quel fango che la risucchiava co-me sabbie mobili.

In quanto tale / 1L’ultimo numero di Nuovi Argomen-ti dedica quattro lunghi saggi a Al-berto Arbasino. Quello scritto daAlessandro Piperno è in realtà ilresoconto di un pomeriggio di con-versazioni, in cui l’autore di Fratel-li d’Italia dice molte cose. Una, la-pidaria: «Molti hanno scambiato lamia leggerezza per frivolezza.Strano che nessuno mi abbia mailegato alla leggerezza di Calvino.Che tra l’altro non era leggero af-fatto. Era serio, ai limiti della serio-sità. Per lui la leggerezza era unaconquista. A me veniva naturale.Che ci posso fare?».

In quanto tale / 2Intanto, sabato scorso, Arbasino ha ri-cevuto il premio Teramo alla carriera,e parlato a lungo di scrittura e impe-gno. I cosiddetti interventi politici e ci-vili, si è chiesto, forse non li legge piùnessuno. Per questo, ha spiegato, «misembra più efficace, invece di prediche,mandare interventi di poche righe a di-verse testate». Chiarita la filosofia dellesue «letterine», ci racconta però chesta raccogliendo gli articoli degli anniSessanta, quando girava la Californiaannusando i nuovi movimenti giovanili,e quel che sarebbe accaduto di lì a po-co. Si è accorto di essere già arrivato amigliaia di pagine. Finirà che saranno

centinaia, per Adelphi, a gennaio. Lamotivazione del premio ricevuto eraun ampio ritratto critico. Ma riassumi-bile in pochissime parole: «A Arbasi-no, in quanto tale».

In quanto parrocoChe fanno gli artisti veneti fuori delVeneto? «Fanno esattamente il giocoche il pubblico si aspetta da loro, e ilmodello che portano in giro è semprequello di Lino Toffolo». Lo dice lo scrit-tore, attore e drammaturgo VitalianoTrevisan alCorriere, parlando del nuo-vo libro in uscita per Laterza (Tristissi-mi giardini). E spara a zero su MarcoPaolini, star conterranea, per lo spet-

tacolo dedicato al Sergente nella nevedi Mario Rigoni Stern. «Assistevo indiretta allo svilimento, allo scempiodel libro», all’atteggiamento in scena«così sfrontatamente sicuro, sfaccia-to, privo di ogni riguardo». Paolini -anzi «quel noto attore», perché nonlo nomina mai - gli ricordava «il par-roco della mia infanzia» fra odori «diincenso e sacrestia». Niente di cosìgrave, a Paolini è andata bene. In unlibro dell’anno scorso, Grotteschi earabeschi, Trevisan immaginò lamessa a morte di un regista dai com-portamenti descritti come ributtan-ti. Era Matteo Garrone, celeberrimoper aver direttoGomorra.

La leggerezzadi Arbasino

e gli artistialla Toffolo

I Il brano di cui anticipiamo inquesta pagina la parte finale ètratto dal racconto inedito diJoyce Carol Oates La Bambina diFango nella terra di Moriah, chel’autrice leggerà oggi al IX Festi-val Internazionale di Roma «Let-terature» (a partire dalle ore 21,Basilica di Massenzio). La seratasarà aperta dal filosofo e scritto-re Stefano Zecchi che leggerà unsuo inedito dal titolo Ossessione.Vita in fuga: l’amore del tempo-raneo. L’accompagnamento mu-sicale è affidato a Meg, ex delgruppo 99 Posse.

Oggi a Roma

Joyce Carol

Oates, 72 anni,

è una delle voci

più significative

della narrativa

americana.

Da tempo in

odore di Nobel,

ha come temi

ricorrenti

i traumi

psicologici,

la violenza, le

tensioni sociali.

Tra i suoi libri

Una famigliaamericana,Perché sonouomini,Blonde,L’età di mezzo,Bestie,Occhi ditempesta,Stupro, unastoria d’amore,Sexy,La madreche mi manca,La figlia dellostraniero.L’ultimo libro

pubblicato in

Italia dal suo

editore

Mondadori è

Sorella, miounico amore(2009)

Era giunto il momento,disse la donna portandocon sé la piccola versoil mulino abbandonato

La sollevò per buttarla giùe lei le si aggrappò, osandogridare per la prima volta«Mamma! Mamma!»

.

JOYCE CAROL OATES

JOYCE CAROL OATES

Al Festival Letterature

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Cultura 35LA STAMPA

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Era stato Rocco, ilcronista impavidodelMuro di gommadi Marco Risi, sim-bolo del giornali-

smo nobile, quello che non ri-nuncia alla ricerca testardadella verità: «L’avevo sceltoperché non recitava, ma inter-pretava il personaggio, ade-rendo profondamente allasua etica, esprimendone ilsentimento. E poi perché eraelegante e perché non aveva ivizi e le astuzie degli attoriconsumati». Nella storia, dedi-cata ai misteri irrisolti dellastrage di Ustica, Salani ri-prendeva la figura di un gior-nalista vero, Andrea Purgato-ri, oggi sceneggiatore di cine-ma e di fiction: «Tra pochigiorni, a Bologna, avremmodovuto celebrare il trentenna-le della strage. I familiari del-le vittime mi hanno chiamatochiedendomi di dire qualcosaper ricordarlo».

Corso Salani è morto l’al-troieri a Ostia, mentre passeg-giava sul lungomare con lamoglie. Aveva 48 anni, da po-co aveva finito di girare unadocu-fiction sulle morti bian-che I casi della vita, realizzatacon l’Enel: «Ha lavorato tuttoil giorno - spiega il produtto-re, Francesco Pamphili -, ave-va il suo solito sorriso, la spon-taneità e la voglia di lavorareche trasmetteva a tutti». Risiè scioccato: «È una frustata afreddo. Corso era la personache avrei voluto essere, genti-le, educata, preziosa». A diffe-renza di tanti, nell’ambiente,«non se la tirava, non volevaapparire». Un anti-attore, intutto e per tutto: «L’avevo no-

tato in una scena di un film diLuchetti, indossava una tuta dameccanico, mi colpì perché, an-che vestito in quel modo, mo-strava una grande eleganza».Risi decise di fargli un provino.E dopo Il muro di gomma, lo vol-le ancora per Nel continente ne-ro, commedia amara ambienta-ta in Kenya dove Salani «era unpo’ il Trintignant del Sorpasso,la quintessenza della personainnocente, semplice, che si ri-trova davanti al suo opposto, labelva umana senza scrupoli».

Fiorentino, diplomato al-l’Istituto di Scienze cinemato-grafiche nell’84, regista debut-tante con Zelda, girato in Su-per8 sull’isola di Capraia, poiaiuto di Carlo Mazzacurati, poiancora regista, nel ‘95 (Con gliocchi stanchi e Cono Sur), Sala-ni, ricorda Risi, «seguiva un suo

progetto. Una volta gli ho pre-stato 10 milioni di lire perchévoleva fare un film su Julio Igle-sias, mi stupì che a uno come luipiacesse la musica di Iglesias».Nella sua città (dove domani al-le 11 si svolgeranno i funerali,chiesa di Santa Lucia), era tor-nato per recitare in Piano, soloil film di Riccardo Milani sulmusicista Luca Flores. Poil’esperienza di Mar Nero, esor-dio di Federico Bondi: «Quandoentrava sul set dimostrava lanaturalezza di un attore sponta-neo». Tra i ricordi di Salani, fuo-ri dal mondo del cinema forte-mente scosso da una scompar-sa così imprevista e repentina,c’è anache quello del presiden-te della regione Puglia, NichiVendola: «Corso mi ha dedica-to un documentario, mi ha se-guito per 33 giorni durante lamia prima campagna elettora-le, nel 2005. È stato un compa-gno di viaggio prezioso».

Indiana & Ally McBealTerzo matrimonioper Harrison Ford

I Indiana Jones si sposaper la terza volta e come mo-glie sceglie Calista Flockhart,attrice celebre per aver inter-pretato l’avvocato Ally McBe-al nell’omonima e fortunataserie tv. L’attore (67 anni) el’attrice (45) che convivevanodal 2001, si sono sposati nelNuovo Messico.

E in concerto a ParmaBob Dylan pittorein mostra a TorinoI Bob Dylan eclettico sta-sera è al parco Ducale diParma per l’ultima tappadel suo «Never EndingTour», l’appuntamento piùatteso del Parma Poesia Fe-stival, poi cambia veste permostrarsi pittore. Le sueopere «On the road» saran-no ospitate dal festival tori-nese Traffic. Grazie allapartnership con la prestigio-sa galleria londinese Hal-cyon, dal 12 luglio sarà espo-sta in prima nazionale all’Ac-cademia Albertina una sele-zione di opere fra le circa300 realizzate da Dylan perThe Drawn Blank Series.Acquarelli e gouaches dipin-ti dall’artista nel 2007 riela-borando schizzi e appunti diviaggio accumulati fra il1989 e il ‘92.

PersonaggioFULVIA CAPRARA

ROMA

La carriera

Addio a Corso Salanil’antidivo che sfidò

“Il muro di gomma”

«Piano, solo»ConMariellaValentininel film

del2007dal romanzodiVeltroni

In breve

«Occidente»CorsoSalaninel filmdel2000

dicui fu interpreteeregista

Giornalistatestardo

CorsoSalaniinunascena

delMurodigomma

diMarcoRisi,il filmdel ‘91sullastrage

diUsticaincui l’attore

interpretòAndrea

Purgatori,ilgiornalistache indagòsuimisteri.Fiorentino,

SalanièmortoaOstiamentre

passeggiavaconlamoglie

Protagonista del film su Ustica, aveva 48 anni

ALLA COMMEMORAZIONEI familiari delle vittime

della strage chiedonoche sia ricordato pure lui

«Il mostro di Firenze»InsiemeaBeboStorti

nella fictiontelevisivadel2009

36 Spettacoli LA STAMPA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

Page 37: La stampa 18062010

ANDREA SCANZIROCCHETTA TANARO (ALESSANDRIA)

Luigi Veronelli lo definì il fi-glio maschio che avrebbe vo-luto avere. Insegna all’uni-versità, è sopravvissuto aun aneurisma e parla come

un guru ecologista. Pochi musicistihanno densità e spigoli come Omar Pe-drini, eppure di lui si parla troppospesso per le storie, concluse, con Eleo-noire Casalegno e Valentina Piccinini.Ora Pedrini esce con una raccolta dicanzoni che celebra i vent’anni di car-riera, La capanna dello zio rock. Il discoverrà venduto anche in alcune enote-che, abbinato alla Barbera Montebru-na di Cantine Braida. Sul retro etichet-ta, una poesia di Pedrini.

Qual è il rapporto tra vino e musica?«Il matrimonio perfetto, fin dai tempidi Dioniso e Bacco. Il vino è la parte fi-losofica del pasto. Il rock è più da bir-ra e il jazz da vino, ma nelle feste dellegrandi rockstar non mancavano maibottiglie di Bollinger».

E Veronelli?«Un fratello, più che un padre. Aveva40 anni più di me ma era lui quello gio-vane. Diceva che questo sarebbe statoil secolo della comunicazione e dellacondivisione. Le rivoluzioni partonodalle élite, Veronelli era un’anima sen-sibile che aveva capito».

Cosa?«Che il futuro dell’uomo non è Ulisse,come pensavo, ma nell’attenzione alPianeta. Il discorso di Obama sulleenergie pulite è fondamentale. Stiamotornando al passato ma non ce ne ren-diamo conto, appesantiti da macchinee I-Pad. Le rockstar comprano in cam-pagna perché temono il futuro. Persi-

no il mio figlio adolescente, Pablo, si po-ne domande inquietanti».

Non sta teorizzando la casa in collinadi pavesiana memoria?

«A Cetona, dove abita mio padre (la ma-dre è scomparsa per un aneurisma e leè dedicato il disco, ndr), non ho volutorecinti. Olio e vino li regalo agli amici.La nostra casa è il rifugio del viandante,c’è per tutti un bicchiere di Chianti. Chiviene regala il suo formaggio, torniamoal baratto ed è bellissimo».

Perché è tornato a vivere in Fran-ciacorta?

«Un ritorno alla semplicità, aiutato dal-la lettura di Cristo, che ritengo un Pro-feta. Gioco a carte con i vecchi. Devisconfiggere la diffidenza iniziale, poiscopri che sono come bambini. Giocanoore per una caramella e quella caramel-la ha molto più valore dei 10 milioni delTexas HoldEm».

Quanto l’hanno aiutata le filosofieorientali?

«L’uomo, se è in crisi, si avvicina al-l’arte per evadere e alla religione persperare. Ho frequentato tre anni unAshram e letto tutto, dal Corano alconfucianesimo. Gandhi diceva: dob-biamo essere pronti a morire ognigiorno. La filosofia orientale insegnaad accettare la natura come una so-rella. Vale anche per Tiziano Terza-ni, che sapeva come dentro tutti noiviva l’anima di unpeccatore».

Questo come sitraduce nella suamusica?

«In questo disco hoscoperto che un as-solo di fisarmonicapuò essere più deva-stante della Gibsonululante di Slash. Hotagliato tantissimo.Mi chiamo OmarEdoardo e sono stato davvero EdwardMani di Forbice».

Che ci faceva da Barbara D’Urso?«Amo mescolarmi, sbircio le personeai semafori: se in tivù posso dire quel-lo che voglio, vado. Per questo non an-drò alla Vita in diretta, dove l’unicoaspetto che interessa sono le mie fi-danzate. Ero un po’ a disagio, maD’Urso è stata corretta».

La critica integralista l’ha un po’mollata.

«Lo strappo fu quando andammo nel‘91 a Sanremo coi Timoria. Poi peròci sono andati tutti. Non amo piacereagli snob, parola che per me viene da“sine nobilitate”, senza nobiltà. Sonotroppo alternativo per il pop e vice-versa: le acque in cui mi muovo me-glio sono le zone dì’ombra».

Lei ha lavorato conMorgan e Aldo Bu-si, che con la tivù sisono scottati.

«La tivù è come l’Ame-rica di Bukowski: il po-sto perfetto se il tuocavallo vince. Morganè un amico fragile, an-dato incontro a tantieccessi. Non era pron-to per una tale sovrae-sposizione, che dà be-

nefici in banca ma può ucciderti. Oggisembra un pugile suonato, lo bastona-no tutti, pure l’ex moglie. Vorrei portar-lo a Cetona per un progetto a due, cometra Lou Reed e Bowie. Aldo è diverso, loscontro lo cerca: un intellettuale vero,come Tondelli. Raramente lo condivi-do, ma per dirla con Voltaire darei la vi-ta per le sue idee. Mentre non la dareiper Sgarbi».

S iedo lassù in alto a

Montebruna.

Mite colle, dolci curve.

Come donna appena vinta

giaci nuda

dove ieri c’era l’uva.

Perché è femmina il Barbera

lo è la terra, la fatica,

la fortuna.

Sento il suono del silenzio

aMontebruna

è finita la vendemmia ed ora

è pace.

Le parole della terra

sonomosto, legna e bruma.

Si fa sera su Piemonte e

Montebruna.

Alzo gli occhi verso sera:

è ancor sole ed è già luna!

Colonnasonora

SANDROCAPPELLETTO

Intervista

,,

Dopo anni di assenza,la giovane Luce tor-na a Palermo, la sua

città. La circonda una per-cezione di morte, antica econtemporanea insieme,forse non irrimediabile. De-butta al Maggio Natura vi-va, opera «per donna sola»di Marco Betta su librettodi Ruggero Capuccio, chefirma anche la regia.

Il testo diventa una vi-brante rabbia e memoria ci-vili nell’episodio - il più risol-to - dedicato alla morte diPaolo Borsellino, dove si ri-badisce la tremenda tesi deldoppio interesse a uccidereil giudice: della Mafia e delloStato. Più spesso, però, pre-valgono toni diversi: evoca-tivi e artificiosi nell’omag-gio a Caravaggio e piuttostoideologici nel finale quando,dopo tante morti, appareuna culla, speranza di unarinascita: natura viva, nono-stante tutti. Chiara Muti, la«donna sola», raggiunge i ri-sultati più convincenti quan-do interiorizza e raffreddala temperatura rovente del-la parola, non quando l’esa-spera in una declamazioneperfino verista, urlata. Lascena di Nicola Rubertelliimmagina il salone in abban-dono di un palazzo palermi-tano, un tempo nobile: sfat-ta atmosfera fin-de-siècle,dove agiscono con gesti didatata retorica teatrale al-tre voci femminili, questavolta cantanti, e coreografi-ci fantasmi.

Betta consegna una par-titura sapiente, dove vivonogli amori musicali di sem-pre: i suoni arcaici dei cantidella sua Sicilia, i compianticorali, echi di madrigali,l’omaggio a un cullante mi-nimalismo. Musica che at-traversa la storia e si offrecome incantamento e me-moria, questa sì viva davve-ro, e che vorremmo più libe-ra nei confronti del testo. Al-do Sisillo dirige con equili-brio i sedici musicisti.

Firenze, teatro Goldoni

***

DICE DI LORO«Morgan sembra un pugilesuonato: lo bastonano tuttiBusi? È il nuovo Tondelli»

Juan Diego Flórez e Joyce DiDonato: l’Opéra è impazzita per loro

Betta cantal’eroismodi Borsellino

I suoi versi

DICEVANO DI LUIPer l’enologo Luigi Veronelli

era «il figlio maschioche avrei tanto voluto avere»

Omar Pedrini porta il suo nuovo cd in enotecainsieme alla Barbera doc e a una poesia ad hoc

ALBERTO MATTIOLIINVIATOA PARIGI

Palais Garnier gremito perl’«entrée au repertoire» del-l’Opéra, in una nuova produ-zione con il Covent Gardene la Scala, della Donna del la-go di Rossini, anno di moltagrazia - quattro opere nuo-ve! - 1819. Meglio tardi chemai, verrebbe da dire; ma,dopo i tempi eroici, l’impres-sione è che oggi ci sia un ca-lo l’interesse per il Rossiniserio in generale e in parti-colare per quello «napoleta-

no», il più spericolato, innova-tivo e visionario.

Il problema, di solito, sonole regie. Per esempio, questa diLluís Pasqual è, molto sempli-cemente, ridicola: il genere dispettacolo dove la recitazioneconsiste nello sguainare spadesenza motivazioni apparenti onello spalancare le braccia inprossimità dell’acuto, mentrequelli che il regista crede siano«buchi» drammaturgici, peresempio i meravigliosi preludistrumentali, vengono riempiticon dei ballettini grulli da saba-to sera televisivo. Con tuttociò, scene e costumi della pre-miata ditta Frigerio & Squar-ciapino sono sfarzosi e non vie-ne richiesto allo spettatore dipensare, quindi a Milano que-sta produzione potrebbe an-che piacere. A Parigi, all’uscita

di Pasqual è partita una salvadi «buuu!» come raramente ca-pita di sentire.

Il sistema per passare unabella serata (si replica fino al 10luglio, e anche stavolta Parigival bene una mossa), comun-que c’è: basta chiudere gli oc-chi. Le orecchie sono lusingatelo stesso. Dirige, benissimo, Ro-berto Abbado. Però se l’Opéraera zeppa di rossiniani doc eraper la compagnia, in effetti me-morabile. Con Joyce DiDonato,mezzosoprano neanche tantoacuto, si capiscono finalmentele particolarità della scritturarossiniana per Isabella Col-bran: le fratture dei registri, lediscese al grave, i colori sensua-li di una voce «scura» fecero sìche il Maestro (e futuro maritodella diva) diventasse per lei as-sai meno apollineo del solito. E,

a proposito di dionisiaco: il cele-bre rondò è stato travolgente,a parte, a voler essere pignoli,un’unica variazione un po’ (unpo’ molto) fuori stile. Quanto aJuan Diego Flórez, spara conl’abituale facilità i soliti folli so-pracuti e le consuete sovruma-ne agilità. La novità è che ades-so accanto al grande virtuosoc’è anche l’interprete, «Giaco-mo dolente» e lacerato non so-lo nelle iperboli del libretto.

Benissimo anche DanielaBarcellona, un Malcolm menospettacolare di alcuni suoi glo-riosi predecessori ma ben can-tato, sicuro, convincente. Det-to che Simon Orfila è un buonDouglas, resta Colin Lee che li-tiga con le note di Rodrigo; pec-cato, perché il timbro, baritona-leggiante, sarebbe quello giu-sto. Ma la voce, per cantare,purtroppo non basta. Comeper fare l’opera non basta lamusica. Quindi adesso, per fa-vore, trovate un regista che ca-pisca Rossini

Profetaecologista

OmarPedrinifesteggia

ivent’annidi carriera

conunalbumLacapanna

delloziorockEnonparla

dellesuestorie

d’amoreconElenoire

CasalegnoeValentina

Piccinini:«Però intivùdallaD’Urso

ci sonoandatoLeiècorretta»

“Il vero rockè come il vino:una filosofia”

Se Rossini a Parigi val bene una mossaGrande «prima»«La donna del lago»:all’Opéra voci divinee regia polverosa

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Spettacoli 37LA STAMPA

Page 38: La stampa 18062010

Le RECENSIONI***************

PESSIMOMODESTODISCRETOBUONOOTTIMO

I nsieme con l’Alice diTim Burton, uscito indvd Disney anche nel-

l’edizione Blue Ray, contutte le sue anomalie fa-scinose e non fascinose(la protagonista ha 19 an-ni, vuol sottrarsi a un ma-trimonio indesiderato),forse è divertente rivede-re la prima Alice, cartoneanimato rimasto in 60 an-ni straordinariamente li-bero, sperimentale, giova-ne. Tratto dai romanzi(Alice, Attraverso lo spec-chio) che Lewis Carrollscrisse nel 1865 e 1872, ca-povolgendo l’etica e l’eti-chetta vittoriane per rac-contare il mondo assurdoma ragionevole scopertoin sogno dalla sua eroinabambina, ha il difetto direndere il film più reali-sta che surreale, e il pre-gio di rappresentare per-sonaggi bellissimi come ilgatto del Cheshire.

Uscito in Usa lascorsa settima-na, A-Team, chesi ispira all’omo-nima serie tv in

auge negli anni ‘80, ha provo-cato irritate reazioni di criti-ca. Come apprezzare l’ennesi-ma pellicola che, avvitandosisu un insulso pretesto, proce-de a furia di spari, fughe, sal-ti, ammazzamenti, esplosio-ni? E poi, dove è finito il fatto-re umano? Una volta fra unascena di azione e l’altra ave-vamo modo di simpatizzarecon i protagonisti, scoprir-ne i punti di forza e le debo-lezze, partecipare ai loroproblemi. Adesso non ce n’èil tempo: in un’estrema radi-calizzazione della famosabattuta hitchcockiana «Il ci-

nema è la vita con le partinoiose tagliate», una frene-sia da video gioco ha invasoil grande schermo.

In tale ottica, attualizzatala cornice di guerra dal Viet-nam all’Iraq, raddoppiato il li-vello di violenza e concessa lalicenza di uccidere, la stradascelta da Joe Carnahan, regi-sta e sceneggiatore di A-Te-am, è stata quella di dare perscontati i personaggi ripropo-nendo in chiave ultrasinteti-ca le caratteristiche basilaridi ognuno: saldamente auto-revole Hannibal Smith/LiamNeeson, che ha sempre pron-to un piano; mercuriale e don-naiolo «Sberla» Peck/Brad-ley Copper; forzuto e inge-nuo Baracus/Quinton «Ram-page» Jackson e demenzialema (forse) non demente co-me appare il superpilota Mur-dock/Sharlto Copley. Quantoalla trama, basta sapere che imagnifici quattro, membri di

una squadra specialissima del-l’esercito incastrata da miste-riosi traditori (leggi lo statomaggiore e i servizi segreti), siimpegnano a combattere daun lato per riabilitare il pro-prio nome, dall’altro per faregiustizia dei veri cattivi. Il re-sto è confusione, però a questopunto occorre precisare chepromotori dell’impresa sono idue fratelli Scott. In veste diproduttori Ridley e Tony pilo-tano l’operazione secondo iben oliati parametri del loro ci-nema, ispirandosi ai fumettisenza preoccuparsi di dare alfilm una profondità maggioreche alla serie tv, tanto non fun-ziona quasi mai (il sofisticatoMiami Vice di Michael Mann

docet); e conferendo all’avven-tura un’indiscutibile livello diqualità formale. Sarà un cine-ma epidermico, ambiguo e stu-pido, ma è realizzato con mae-stria e, per chi ama il genere, ildivertimento è sicuro. [A. LK.]

A-TEAMdi Joe Carnahan; con Liam Neeson,Bradley Cooper. Usa, 2010

TORINO, Massaua, Greenwich, Ideal,Pathé, Reposi, The Space Cinema,Warner VillageMILANO, Colosseo, Medusa, Orfeo,Plinius,UciGENOVA, Cineplex, Odeon, UciROMA, Adriano, Andromeda,Atlantic,Broadway,Cineland, Europa, Galaxy,Gregory, Jolly, Lux, Maestoso,Odeon,Reale, Trianon, Uci, Vis PathéNAPOLI, Arcobaleno,Med,MetropolitanPALERMO, Lux

***

C ome càpita ai giornali di gossip, allecommedie sentimentali americanesuccede spesso di essere ricche sol-

tanto di un titolo, con poca sostanza e pocarealtà, senza arrivare ad essere divertentio almeno interessanti. Cosa accade quan-do una ragazza molto bella e desideratas’innamora di un impiegato timido e mode-sto? Che lui acquista una certa sicurezzadi sé, e che l’ex di lei provoca scontri ri-schiosi. E come va a finire? Bene. Ossia chela coppia si rinsalda, oppure che lui capi-sce di non essere all’altezza e si ritira, op-pure che lei cambia idea. Son film destinatia nutrire l’insaziabile rete delle televisioni,che arrivano nei cinema nel periodo in cuil’estate e i Mondiali di calcio rendono l’of-ferta più debole. [L. T.]

LEI È TROPPO PER MEdi Jim Field Smithcon Jay Baruchel, Alice Eve, Mike VogelUsa, 2009

TORINO, Pathé, UgcMILANO, UciGENOVA, UciROMA, Adriano, Cineland, Ugc, Vis Pathé

**

Avventure e stupidaggini del cine-ma: sette anni fa, Il mio grosso gras-so matrimonio greco, prodotto dalla

moglie di Tom Hanks di origini greche,protagonista Nia Vardalos, diventa unsuccesso americano da 241 milioni di dol-lari; e adesso ci ritroviamo Nia Vardalosnel triplice ruolo di sceneggiatrice, regi-sta, attrice principale, e si viene a sapereche sta scrivendo il prossimo film diHanks. «5 appuntamenti» è una comme-dia su una giovane donna decisa a nonconcedere a ogni corteggiatore più di cin-que appuntamenti, còlta di sorpresa dalmancato funzionamento della sua regolacon un uomo nuovo: di qui incertezze, pa-strocchi, dubbi e lieto fine. [L. T.]

5 APPUNTAMENTI PER FARLA INNAMORAREdi Nia Vardalos; con Nia Vardalos, John Corbett,Stephen Guarino. Usa, 2009

TORINO, Pathé, Reposi, The Space Cinema, Warner,Ugc; MILANO, Medusa, Orfeo, Plinius, Uci; GENOVA,Cineplex, Uci; ROMA, Adriano, Andromeda, Atlantic,Barberini, Cineland, Embassy, Lux, Odeon, Trianon,Ugc, Vis Pathé; NAPOLI, Metropolitan, Med; PALERMO,Uci Cinemas

**

S e non avete l’animo ro-mantico rischiate la no-ia. Ma Bright Star, sul-

l’amore tra il poeta John Kea-ts e Fanny Brawne (AbbieCornish, foto), può essere pre-so proprio come un eserciziodi rieducazione sentimentale.Antidoto alle relazioni col tur-bo, le lunghe attese alla fine-stra. Rimedio agli sms cancel-labili con un clic, le letterescritte a mano (anche qui,tempi lunghi, e rimangono,

nel bene e nel male). Intera-mente rivisto il concetto di in-timità (a volte una parete tradue amanti fa miracoli). E poic’è l’eventualità della separa-zione: qui niente di nuovo, co-me nell’800, serve coraggio.

Fermo immagineCLAUDIAFERRERO

AVVENTUROSO

il dvdLIETTA

TORNABUONI

ALICE DOPO60ANNI?

ÈGIOVANE

DRAMMATICO

Un weekend in noirche racconta l’Iran

COMMEDIA

Titolo promettentepoi ci si diverte poco

COMMEDIA

La notte di Cataniaguarisce gli animi

Nia Vardalos con John Corbett

Bradley Cooper (a sinistra) è il tenente Templeton «Sberla» Peck, qui in una scena di A-Team con Yul Vazquez

Inseguimenti frenetici tra spari e fughe, ma è ottima adrenalina

A-Team, che videogiocoIspirato all’omonimaserie tivù Anni OttantaPer chi ama il genereil divertimento è sicuro

I FILM DELWEEKEND

a cura di LIETTA TORNABUONI E ALESSANDRA LEVANTESI KEZICH

Titolo: Alice nel paese dellemeraviglie (1951)Regia: Geronimi, Luske, JacksonGenere: AnimazioneDistribuzione: Disney

Una villa in rovina affacciata sul ma-re plumbeo del Caspio: è qui che siinsedia un gruppo proveniente da

Teheran - tre coppie sposate con bimbi,un amico divorziato e certa Elly, graziosamaestrina invitata nella prospettiva dipresentarla a quest’ultimo. L’intento èquello di trascorrere un weekend in alle-gria, ma la malinconica cornice preannun-cia che la tragedia è in agguato. All’im-provviso sparisce Elly, non si sa se risuc-chiata dalle onde, e la ricerca angosciosadel suo corpo fa emergere un complessotessuto di contraddizioni e reticenze neipersonaggi coinvolti. Alla fine spunta an-che un fratello che invece si scopre esse-re un fidanzato; e sulla giovane si adden-sano una serie di interrogativi senza ri-sposta. Si potrebbe instaurare un con-fronto fra About Elly di Asgar Farhadi,Orso d’argento 2009 per la regia a Berli-no, e L’avventura di cui in qualche modoripropone lo spunto narrativo. Ma se inAntonioni la sparizione di una donna fa-ceva emergere il vuoto esistenziale diuna borghesia in crisi di valori, il cineastairaniano nel suo bel film gioca di stile e dielusione per raccontarci fra le righe di co-me un regime repressivo arrivi inesora-bilmente a condizionare una società neisuoi rapporti anche nel privato. [A. LK.]

ABOUT ELLYdi Asgar Farhadicon Golshifteh Farahani, Taraneh AlidoustiIran, 2009

TORINO, GreenwichMILANO, CentraleROMA, Doria, FiammaPALERMO, Aurora

****

I protagonisti Jay Baruchel e Alice Eve

A lcune cose insolite: Catania di gior-no e di notte, un sedere maschilenudo in primo piano, una maglietta

con la scritta «Da vicino, nessuno è nor-male», la disperata affermazione «Nonesiste più il mio futuro», Alessandro Ha-ber sentenzioso. Un ragazzo non riesce adaccettare l’abbandono da parte dell’ama-ta, vive nel passato, è infelice. Trova il la-voro seral-notturno di consegnare pizze adomicilio, passa in motorino ore di incon-tri inimmaginabili e strani, conosce perso-ne infelici come lui e peggio di lui, non ar-riva a capire il segreto della pizzeria «Blucobalto». La mattina, dopo una notte lun-ga una vita, si sveglia, fa la doccia, si sbar-ba, esce. Si sente leggero, quasi contento:il buio doloroso è finito. Il primo film deltrentenne Daniele Gangemi, interpretatoda Corrado Fortuna diMy Name Is Taninodi Virzì, è troppo poco nutrito, quasi unasemplice idea oppure uno sketch, una sfi-lata di personaggi che sfiorano la mac-chietta e sono recitati con impaccio. Mo-stra però sensibilità, capacità di creareun’atmosfera quasi magica: se la pizzeria«Blu cobalto» oscilla tra padrone pseudo-filosofo e figlio del padrone mafioso(un’immagine di Catania?), il clima not-turno del film è efficace, sognante. [L. T.]

UNA NOTTE BLU COBALTOdi Daniele Gangemi; con Corrado Fortuna, ReginaOrioli, Alessandro Haber. Italia, 2008

TORINO, NazionaleMILANO, EliseoGENOVA, CityROMA, Barberini, LuxNAPOLI, La PerlaPALERMO, Igiea Lido

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COMMEDIA

Le regole d’amore?Sono fatte per fallire

38 Spettacoli LA STAMPA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

Page 39: La stampa 18062010

Programmi tv

Dal satellite

Rai 1 Rai 2 Rai 3 Canale 5 Italia 1 Rete 4 La 76.45 Unomattina Estate9.30 Tg1 Flash10.40 Verdetto finale11.30 Appuntamento al cine-

ma11.35 Tg 1. Che tempo fa11.45 La Signora in giallo Tele-

film13.30 Telegiornale Varietà14.00 Tg 1 Economia14.10 Don Matteo 4 Serie 15.05 Raccontami - Capitolo II

Serie16.50 Tg Parlamento17.00 Tg117.15 Mondiale Rai Sprint18.45 L’eredità Gioco Si posso-

no vincere fino a 250mila euro. ConduceCarlo Conti

19.55 Telegiornale20.10 Rai Sport

22.50 Tg 123.05 Rai Sport Notti Mondiali

Sport1.00 Tg 1 Notte. Che tempo fa1.35 Appuntamento al cine-

ma1.40 Sottovoce Attualità

10.30 Tg2 Mattina10.45 Tg2 Costume e società11.00 Tg2 Medicina 3311.10 Nonsolosoldi11.15 The love boat Telefilm12.05 Il nostro amico Charly TF13.00 Tg 2 Giorno13.30 Tg2 Costume e società13.50 Tg2 Eat Parade14.00 Dribbling Mondiale14.30 Ghost Whisperer TF15.15 Squadra Speciale Colo-

nia Telefilm16.00 La signora del West TF16.50 Las Vegas Telefilm17.35 Art Attack18.00 Tom & Jerry Cartoni 18.25 Tg sport Sport18.30 Tg 219.00 Rai Sport20.00 Classici Disney Cartoni 20.30 Tg 2 20.30

23.25 Tg 223.40 Inganni di sangue Film-tv1.10 Tg Parlamento Attualità1.20 Squadra Speciale Lipsia

Telefilm2.10 Appuntamento al cine-

ma

9.10 Obiettivo ragazze Film(comm., 1963) ★★

10.35 Cominciamo Bene Estate12.00 Tg 3. Raisport notizie12.25 Cominciamo Bene Estate13.00 Condominio Terra...13.10 Julia Soap Opera14.00 Tg Regione14.20 Tg 3. Meteo 314.50 Condominio Terra...15.00 Tg 3 Flash L.I.S.15.05 La Tv dei ragazzi di Raitre16.00 Melevisione16.30 Pomeriggio sportivo17.15 Doc Martin Telefilm18.05 GeoMagazine 201019.00 Tg 3. Tg Regione20.00 Blob Videoframmenti20.10 Seconde Chance Telefilm20.35 Un posto al sole Soap

Opera21.05 Tg 3

23.10 Blu notte Attualità24.00 Tg 3 Linea notte0.10 Tg regione1.00 Appuntamento al cine-

ma1.10 Viva la crisi - Lavoro

Attualità

6.00 Tg 5 Prima pagina Attua-lità

7.55 Traffico7.57 Meteo 57.58 Borse e monete8.00 Tg 5 Mattina8.40 Finalmente soli Telefilm9.10 La banda Olsen Junior

Film-tv (avv., 2001) conAksel Leth, Jacob Bernit.Regia di Peter Flinth

11.00 Forum Attualità13.00 Tg 5. Meteo 513.40 Beautiful Soap Opera14.10 CentoVetrine Soap

Opera 14.45 Alisa - Segui il tuo cuore

Telenovela15.45 Baci a la carte Film-tv17.45 A gentile richiesta20.00 Tg 5. Meteo 520.30 Velone Varietà

23.30 Matrix Extra Attualità1.30 Tg 5 Notte. Meteo 52.00 Velone Varietà Conduce

Enzo Iacchetti, con lapartecipazione di NinaSenicar e del Gabibbo

2.45 Highlander Telefilm

7.00 Beverly Hills, 90210 TF7.55 Cartoni animati9.45 Capogiro11.20 Champs 12 Telenovela12.25 Studio Aperto. Meteo13.00 Studio Sport13.35 MotoGp Quiz Quiz13.40 Camera Café14.05 One piece tutti all’arram-

baggio Cartoni animati14.35 I Simpson Cartoni 15.00 Champs 12 Telenovela16.00 Blue water high Telefilm16.30 H2o Telefilm17.00 Chante! Telefilm17.25 Kilari Cartoni animati17.50 Spongebob Cartoni 18.30 Studio Aperto19.00 Studio Sport19.30 Samantha chi? Telefilm20.05 I Simpson Cartoni 20.30 Viva Las Vegas Quiz

22.10 C.S.I. - New York Telefilm23.05 The Shield Telefilm Il

serial multipremiato cheracconta la vita di alcunipoliziotti di Los Angeles

1.00 Grand Prix - Prove sintesiSport

7.10 Kojak Telefilm8.15 Il fuggitivo Telefilm Con

Tim Daly, Mykelti Wil-liamson

9.10 Balko Telefilm10.30 Agente Speciale Sue Tho-

mas Telefilm11.30 Tg4 - Telegiornale12.00 Carabinieri Telefilm 13.05 Distretto di polizia Tele-

film14.05 Forum - Il meglio di

Attualità15.35 Sentieri Soap Opera16.15 Orgoglio e pregiudizio

Film (dramm., 1940) conGreer Garson, LaurenceOlivier★★★

18.55 Tg4 - Telegiornale19.35 Tempesta d’amore Tele-

novela20.30 Renegade Telefilm

23.35 Prima di mezzanotteFilm (comm., 1988) conRobert De Niro, CharlesGrodin, Yaphet Kotto,John Ashton, Joe Panto-liano, Dennis Farina.Regia di Martin Brest

6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo.Traffico

7.00 Omnibus Magazine9.15 Omnibus Life Magazine10.00 Omnibus (ah)iPiroso10.35 Punto Tg Attualità11.00 Due minuti un libro11.05 Movie flash11.10 Matlock Telefilm12.30 Tg La712.55 Sport 7 Sport13.00 Movie flash13.05 The district Telefilm14.05 La battaglia del Sinai

Film (guerra, 1969) conFranco Giorgelli, KatiaChristine ★★

16.10 Cuore d’Africa Telefilm18.05 Relic Hunter Telefilm 19.00 Crossing Jordan Telefilm 20.00 Tg La720.30 Otto e Mezzo Attualità

23.30 Crozza Alive Varietà1.40 Tg La72.00 Movie flash2.05 Brutti, sporchi e cattivi

Film (comm., 1976) conNino Manfredi, Marcel-la Michelangeli

14.00 Il tredicesimo piano Film 15.40 The Cleaner Uno di trop-

po ep.9 Serie16.25 Beverly Hills 90210 VIII

serie Il prezzo della famaep. 26 Serie

17.10 Streghe V Super stregheEp. 5 Serie

18.00 Roswell Serie18.50 Eureka III Serie19.35 4400 Serie20.20 Alias21.10 Battlestar Galactica Serie22.50 Linea mortale Film 0.45 Strade perdute Film 3.00 4400 Serie3.45 Angel Telefilm4.35 Go - Una notte da dimen-

ticare Film

20.30Calcio: Inghilterra-AlgeriaSPORT.Fabio Capello, allenato-re dell’Inghilterra, scende incampo contro l’Algeria dopoaver già affrontato gli Stati Unitinel gruppo C

21.05NCISSERIE. Con Sean Murray.McGee, mentre si trova in ser-vizio, uccide un uomo che si sco-prirà più tardi essere un poli-ziotto in incognito. Ma McGeeè innocente

21.10Gli archivi dellastoriaDOCUMENTARI.Puntata dedica-ta a Lourdes e alla storia dellagiovane Bernadette Soubirous,che riferì di aver assistito a diciot-to apparizioni della Madonna

21.10Il matrimonio delmio migliore... ★★★

FILM. (comm., 1997) con JuliaRoberts, Rupert Everett. Regiadi P. J. Hogan. Julianne Potternon accetta l’idea che il suo exfidanzato si stia per sposare

21.10C.S.I. - Scena delcrimineTELEFILM.Con George Eads. Trepersone diverse vengono ucci-se la stessa sera. In comune ave-vano un animale domestico dinome Gareth. Nick indaga

21.10Sorvegliatospeciale ★★

FILM.(dramm., 1989) con S. Stal-lone, D. Sutherland. Regia di J.Flynn. Sei mesi prima di uscire digalera, un detenuto viene sbat-tuto in un carcere-lager

21.10L’anima e la carne★★★

FILM. (dramm., 1957) con D.Kerr, R. Mitchum. Regia di J.Huston. Una suora e un rudemarine sono naufraghi duran-te la guerra

I film21.00 Passaggio per il paradi-

so Un uomo non puòandare in paradiso fin-ché non compierà unaserie di buone azioniMGM

The Longshots Storiavera di JasminePlummer, prima donnaa giocare al Footballamericano SKY CINEMA 1

Questo piccolo grandeamore 1972. Andrea eGiulia s’innamoranosulle note delle canzonidi Claudio Baglioni SKY

FAMILY

Baciami, stupido Uncompositore in cerca disuccesso presenta KimNovak a Dean Martin.Di Wilder SKY CLASSICS

Kaw - L’attacco deicorvi imperiali È l’ulti-mo giorno di lavoroper lo sceriffo Wayne,ma inizia l’incubo SKY

MAX

21.05 Una pallottola spunta-ta 33 1/3: L’insulto fina-le Il tenente LeslieNielsen è in pensione,ma viene richiamato inservizio SKY CINEMA

MANIA

21.15 Nella rete del serial kil-ler Una gattina vieneuccisa in diretta sulweb SKY HITS

22.30 La pazza storia delmondo Un Bignamisuperconcentrato distoria dell’umanità. Di econ Mel Brooks SKY

CINEMA MANIA

22.35 Bio-Dome Fidanzati adue ambientaliste,ragazzi prendono partea un progetto scientifi-co MGM

22.40 Rogue - Il solitarioQuando il suo collegaviene assassinato daRogue, Jason Stathamgiura di vendicarsi SKY

MAX

22.45 Hotel Bau I tutori diAndi e suo fratello, dueorfani, non accettanodi ospitare il loro cuc-ciolo SKY CINEMA 1

23.00 Space Chimps -Missione Spaziale Ladivertenti avventurespaziali di un gruppo discimpanzé. AnimazioneSKY FAMILY

23.05 Hero Wanted Dopo lamorte della moglie, unuomo diventa un eroequando salva unaragazzina SKY HITS

23.10 Ombre bianche La tran-quilla vita di un eschi-mese viene travolta dalcontatto con la civiltàSKY CLASSICS

0.10 Vivere e morire a LosAngeles Due poliziottidevono incastrare lospietato pittore falsarioWillem Dafoe MGM

0.30 Bride Wars - La miamigliore nemicaAmiche sull’orlo dellenozze e di una crisi dinervi nel film direttoda Gary Winick SKY

CINEMA 1

0.40 Inkheart - La leggendadi Cuore d’InchiostroMo e sua figlia possie-dono il dono magico didar vita ai personaggidei libri SKY FAMILY

0.45 -2 Livello del terroreVigilia di Natale. Donnain carriera è rinchiusa inun garage da uno psi-copatico SKY HITS

1.05 Susanna Capolavoro.La vita del paleontolo-go Cary Grant è scon-volta da KatharineHepburn SKY CLASSICS

2.00 Hannah Montana - TheMovie Di giorno Mileyè una ragazza normale,la notte è una popstardi fama mondiale SKY

CINEMA 1

2.05 Mister Wonderful Gusè operaio in un’aziendae gran parte dello sti-pendio finisce all’exmoglie MGM

Dark Storm SKY MAX

2.10 El dia de la bestiaMadrid, vigilia diNatale 1995: un prete siprepara all’avventodell’Anticristo SKY

CINEMA MANIA

2.25 The Dentist Il dottorFeinstone è un dentistaaffermato. Ma dentrodi sé ha un tarlo SKY HITS

2.30 Il leone africano Ildocumentario descrivele caratteristiche e leabitudini del leone afri-cano SKY FAMILY

2.50 Proibito Don Paolo arri-va in un paese sardo,insanguinato da un’an-tica faida SKY CLASSICS

3.40 Nella morsa del ragnoIl detective Cross alleprese con Soneji che harapito la figlia di unsenatore SKY MAX

3.45 Vittorie perdute Unodei primi film sullaguerra del VietnamMGM

Revolutionary Road1950. Cronaca di unmatrimonio naufragatosulla Revolutionary roadSKY CINEMA 1

Rai 4

6.30 L’ascesa Film 8.30 Scipione detto anche

l’Africano Film 10.20 Tutti i figli di mammasan-

tissima Film 12.05 John Travolto da un inso-

lito destino Film 13.50 La carbonara Film 15.45 Giordano Bruno Film 17.45 Perfect stranger Film 19.25 Sfrattato cerca casa

equo canone Film 21.00 Al bar dello sport Film 22.45 Fear x Film 0.25 Il segno di Venere Film 2.05 Troppo forte Film 3.55 La vedova elettrica Film 5.45 Stracult

Rai Movie14.05 Mountain bike: Granfon-

do Damiano Cunego14.30 Tg Sport Sport14.50 Motociclismo: CIV 201015.20 Automobilismo “Racing

4” Sport15.50 Automobilismo “Solo

Velocità” Sport16.30 Nuoto: Internazionali

d’Italia Sette Colli Sport18.30 Ciclismo: Giro BIO - Giro

d’Italia Dilettanti Sport19.15 Mountain bike: Interna-

zionali d’Italia Sport20.00 Pallavolo: Italia-Serbia -

World League 2010-FasePreliminare Sport

22.30 Boxe: Campionato Int.leIBF s.welter Sport

23.30 Tg Sport Sport

Raisport 117.10 Res Tore Blu Notte - Il

Caso Calvi17.55 Res Gestae Personaggi18.00 La Storia siamo noi Sto-

rie da fotoromanzo19.00 Res Tore Videosera-Lam-

bro musica ribelle19.40 Come Eravamo primave-

ra 1971 una classemodello

19.45 Come Eravamo - Giovani 20.00 Res Tore La Straordinaria

Storia d’Italia - Per lestrade del sud

21.00 Rewind Maria Jose’, l’ultima regina

22.45 Res Tore Una donna,Unpaese-Mary Wilson

23.05 Come Eravamo -Super 8

Rai Storia

9.30 Giro di Svizzera - R Sport10.00 Calcio Best 2009/10 - Cal-

cio Sudamericano Sport12.00 African Soccer Show12.30 Si Golf Sport13.00 Si News Diretta Sport14.00 Calcio Best 2009/10 -

Campionati Europei16.00 Iaaf Magazine Sport16.30 Magazine Sport17.00 Best Of Calcio Internazio-

nale Sport19.00 Nba News Sport19.30 Si News Diretta Sport20.00 Solocalcio Diretta Sport20.30 Calcio Best 2009/10 -

Europa League Sport22.30 Si News Diretta Sport23.00 Solocalcio: Speciale Sud

Africa 2010 Sport

Sportitalia11.58 Listen Up Telefilm12.30 Everwood Telefilm13.18 Anica Flash13.27 La Ciociara Miniserie15.11 Note di Cinema15.19 Alfred Hitchkock Presen-

ta Telefilm15.44 Tgcom Notiziario15.50 Come le Formiche Film 17.18 Innocenti omicidi Film 18.49 Ti racconto un Libro19.09 Anica Flash19.12 24 Telefilm20.01 The Shield Telefilm20.47 Tgcom Cinema e Dintorni20.55 Philadelphia security

Film 22.29 Il cacciatore delle tene-

bre Film 0.06 Tgcom Notiziario

Iris

21.00 Criminal Minds FOX

CRIME

SOS Tata FOX LIFE

Excalibur - Parte 1JIMMY

21.10 Lie to Me FOX

21.55 Whitechapel FOX CRIME

Cougar Town FOX LIFE

22.00 Excalibur - Parte 2JIMMY

22.20 Modern Family FOX

LIFE

22.45 Medium FOX LIFE

22.50 La camera delle tortu-re FOX CRIME

23.00 Mental FOX

23.20 Queer as Folk JIMMY

23.40 Defying Gravity FOX

LIFE

23.45 Numb3rs FOX CRIME

Dr. House FOX

0.10 Webdreams - Sessoon line JIMMY

Intrattenimento20.00 Beach Soccer: Serie A

Coppa Italia SKY SPORT

1

Wrestling: WWESuperstars SKY SPORT 2

Pallavolo: Italia-Serbia- World League 2010-Fase PreliminareRAISPORT SAT

20.25 Bowling: PBA TourEUROSPORT 1

21.00 Calcio: Werder Brema- Bayern Monaco SKY

SPORT 1

21.30 Strongest Man:Champions LeagueEUROSPORT 1

22.30 Boxe: CampionatoInt.le Ibf s.welterRAISPORT SAT

22.45 Magazine: Ke NakoSudafrica ep. 9 e 10SKY SPORT 1

Sport

16.18 Hi - Lites SerieA: OttavaGiornata diRitorno Sport

17.00 CampionatoSerie A 2009-2010: Roma -Juventus Sport

18.47 Hi - Lites SerieA: NonaGiornata diRitorno Sport

19.30 Calcio Mercato20.35 Campionato

Serie A 2009-2010: Inter -Milan Sport

22.22 CampionatoSerie A 2009-2010: Palermo- Lazio Sport

6.34 Teste di coccoFilm

8.15 Cuori ribelli Film10.34 Amici per pa

Morte Film12.22 Syriana Film14.32 La Ricerca

della Felicita’Film

16.35 Apocalypsenow Film

19.08 I Mostri OggiFilm

21.00 Coraline e laPorta MagicaFilm

22.47 La Fidanzatadi Papa’ Film

0.29 Il cartaio Film2.18 Cuori ribelli

Film

15.35 Grace Of MyHeart-LaGrazia NelCuore Film

17.35 HollywoodCollection

18.10 Sweet Charity(Una RagazzaChe VolevaEssere Amata)Film

21.00 Ogni maledet-ta domenicaFilm

23.40 Talk of Fame0.15 Il sapore del

sangue Film2.00 Under The

Influence2.30 The Big Easy

Film

JOI MYA STEEL

16.33 Er-Medici InPrima LineaTelefilm

17.20 The MentalistTelefilm

18.48 Joi Extra19.03 E alla fine arri-

va Mamma!Telefilm

19.28 Studio 60 onthe SunsetStrip Telefilm

20.14 CriminalIntent Telefilm

21.00 Friday NightLights Telefilm

21.46 Ritorno alfuturo Film

23.37 Life Telefilm0.24 The Mentalist

Telefilm

14.35 Men in treesTelefilm

15.23 Chante!Telefilm

16.27 La ComplicataVita diChristineTelefilm

16.51 Mya Mag17.00 Ai Limiti della

Legge Film18.33 Solo un Padre

Film20.11 Closer Telefilm21.00 Grey’s

AnatomyTelefilm

21.53 Dirt Telefilm22.43 Una mamma

per amicaTelefilm

11.25 Fringe Telefilm12.15 Supernatural

Telefilm13.15 West Wing

Telefilm14.05 Danni collate-

rali Film15.55 Robocop

Telefilm16.45 Chuck Telefilm17.35 West Wing

Telefilm18.25 Ultima

PallottolaMiniserie

20.10 Chuck Telefilm21.00 Fringe Telefilm21.45 Supernatural

Telefilm22.45 Heroes Telefilm23.30 Smallville TF

P. CALCIO P. CINEMA S. UNIVERSAL

Joy+1, Mya+1,Steel+1 ripetono la programmazione Joi, Mya, e Steel posticipati di un’ora

A lla Guerra degliitaliani, la se-conda, History

Channel, canale 407 diSky, dedica cinquepuntate il giovedì, regi-sta Davide Savelli: si ècominciato il 10 giu-gno, 70esimo anniver-sario della dichiarazio-ne di guerra, Mussolinial balcone, labbro infe-riore sporgente, follaoceanica, e la parolad’ordine che «è una so-la, categorica e impera-tiva per tutti: vincere!».

Ovazione. E questagià sarebbe una bellastoria giornalistica, pu-re tragicamente vera. Ilprogramma è documen-tato benissimo, con fil-mati dell’Istituto Luce edi altri archivi interna-zionali, ma soprattuttocon inediti amatoriali.Narra la vita, durante ilconflitto, di dieci italianiche vi presero parte, uf-ficiali, soldati semplici,partigiani, repubblichi-ni, spie, infermiere che,insieme, compongonouna sorta di puzzle audi-tivo. Ricorda a esempioil torinese GiuseppeSajeva, nato alla fine de-gli Anni Venti: «Appar-tengo a una famigliaebraica e ho frequenta-to la scuola ebraica. Stu-diavamo la storia fasci-sta, diventavamo figlidella lupa e balilla, i pro-grammi scolastici era-no identici. Non c’eranessuna differenza tranoi e gli altri bambini.Ma nel ‘39 l’Italia, la miaamata patria, non mi vo-leva più». Ma non si limi-tò a non volerlo più. Lastoria sarebbe maestradi vita, se solo sapessi-mo ascoltare i maestri.

TV & TVALESSANDRA

COMAZZI

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Spettacoli 39LA STAMPA

Page 40: La stampa 18062010

ROBERTO BECCANTINIPOLOKWANE

Blu tenebra. Il Messico tirauna riga sulla Francia di Ray-mond Domenech: a casa, perfavore. Perché ciò avvenga,basterà che la squadra di Ja-

vier Aguirre e l’Uruguay pa-reggino. Scommettiamo? Ditorte se ne intendono anche lo-ro. Povera Francia, un disa-stro dopo l’altro. Con e senzaMalouda. Con Ribery piùesterno o più interno. ConHenry più fuori che dentro(per favore, non diventi un ali-bi). Sono gli Zidane che cam-biano il destino, non i Domene-ch: questi, al massimo, posso-no solo irritarlo. Dopo la finaledi Berlino, la Francia si è sciol-ta, letteralmente: fuori nella fa-se a gironi degli Europei 2008;fuori, al novantanove per cen-to, nella fase a gironi del primoMondiale africano.

Il Messico, che in amichevo-le le aveva suonate anche al-l’Italia lippiana, l’ha rosolata afuoco lento, attento a non sper-perare gli spiccioli di episodi.Se il gol con il quale JavierHernandez ha sbloccato il ri-sultato puzza di fuorigoco, ilverdetto no, il verdetto è limpi-do. C’erano in campo un grup-po che giocava e un greggeche arrancava: non poteva chevincere il primo.

Rispetto allo squallido nul-la con l’Uruguay, Domenech(«Devo trovare le parole perquesta sconfitta») aveva toltoGourcuff, inserito Malouda

(«È una vergogna perdere co-sì») e accentrato Ribery. La sfi-da ha prodotto un ritmo che,in passato, avrebbe messo incrisi il Messico, non ora. Anzi.Nel primo tempo, sono sue le(rare) occasioni, soprattuttosul fianco sinistro, là dove Sal-cido, terzino-ala come Dio co-manda, stordisce la coppia Sa-gna-Govou e arriva a impegna-re Lloris. I francesi si rifugia-no nelle sgroppate di Ribery,sul quale i difensori vigilano a

tripla mandata. Diaby e Toula-lan (ammonito, niente SudAfrica) portano palla. I blu ru-minano il solito calcetto steri-le, impotente. E in materia diretropassaggi, la gittata nonsempre ponderata favorisce i«morsi» di Guillermo Francoe Giovani.

Marquez è il pendolo del-l’orologio messicano, le cuilancette dettano i tempi diuna manovra che il freddo diPolokwane contribuisce arendere frenetica su entram-

bi i fronti. Nessun dubbio cheil Messico sia più squadra,ma l’equilibrio sembra la neb-bia di certe notti padane: si ta-glia col coltello.

Alla ripresa, la musica noncambia: e, a essere sinceri,non è una bella musica. Anzi.Con Gignac al posto di Anelka,un fantasma, Domenech cercapiù profondità. Pia illusione.Finalmente Malouda: Perez siavvita. Tutta qui, la produzio-ne offensiva dei blu. Aguirre,che aveva già avvicendato l’in-fortunato Vela con Barrera, ri-chiama Juarez (ammonito,niente Uruguay) e sguinzagliail ventiduenne Javier Hernan-

dez, ritoccando l’assetto. Sonole punizioni a far guadagnaremetri, come le touches nelrugby. Malouda e Ribéry siscambiano e si cercano, finen-do per annullarsi. Gignac re-ma al largo, la spinta di Sagnaed Evra è flebile. La sfida rima-ne incollata a cadenze esaspe-rate, la staffetta tra GuillermoFranco e Cuauthemoc Blancointroduce l’episodio che spac-ca la notte. Lancio di Marquezper Javier Hernandez, siamosul filo del fuorigioco se non ol-tre, Abidal e Gallas si astengo-no, Hernandez, tutto solo,scarta addirittura Lloris.

Valbuena rileva un Govou

fumoso e legnoso, la Franciaattacca per inerzia, non più didue passaggi azzeccati e, negliocchi, lo spettro di una resasenza condizioni. La frittatache Abidal combina su Barre-

ra (rigore netto, trasformatoda Cuauhtemoc Blanco, classe1973) ribadisce quanto lo spo-gliatoio fosse già allo sbandoprima di scendere in campo, e

SPORT

GIRONEAPOLOKWANE

Francia 0

Messico 2

Francia Messico(4-2-3-1) (4-1-2-3)

Lloris 6; Sagna 5,Gallas 5, Abidal 5,Evra 5; Toulalan 5,Diaby 5; Govou 4(24’ stValbuena 5),Ribery 5, Malouda5;Anelka4 (1’stGi-gnac5)

Perez 7; E. Juarez 6(10’ st J.Hernandez7), Osorio 6, Rodri-guez 6, Salcido 7;Marquez 7; Torra-do 6, Moreno 6;Giovani 6, G. Fran-co 5 (17’ st C. Blan-co 7), Vela sv (32’ptBarrera6,5)

ALL.Domenech 4 ALL.Aguirre 7

RETI:st19’Hernandez,33’C.Blanco(rig.)

ARBITRO:AlGhamdi (ArabiaSaudita)6.AMMONITI: G. Franco, Toulalan, E. Jua-rez,Rodriguez,Abidal,Moreno.SPETTATORI:50mila.

Bleutenebra

Da sinistra, Toulalan, Sagna e Diaby: sono l’immagine della delusione della Francia

Francia travolta dal Messico e quasi fuoriEra arrivata ai Mondiali col mani di Henry

Domenech, un disastrodopo l’altro: «Adessonon riesco nemmenoa trovare le parole»

DALLA FINALE DI BERLINO A UNA CLAMOROSA SCONFITTA

Malouda: «È stata unavergogna». Martedìa Uruguay e messicanibasterà un pareggio

40 LA STAMPA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

NA VB AO

Page 41: La stampa 18062010

Higuain show, l’uomo chepoteva essere Trezeguet

non ci sia più niente da fare,ma tutto da rifare. Non invidioLaurent Blanc, colui che dovràfarsi carico delle macerie la-sciate da Domenech e, dicia-molo con franchezza, da unagenerazione di giocatori or-mai alla frutta: a livello anagra-fico, e sul piano delle risorse in-tere, concrete, non quelle mil-lantate in tv o sui giornali.

Per la cronaca, e per la sto-ria, una Francia eliminata sen-za gol all’attivo non sarebbeneppure una novità. Era giàsuccesso ai Mondiali del 2002:0-1 con il Senegal, 0-0 conl’Uruguay, 0-2 con la Danimar-ca. Buona notte, tristezza.

Da intruso a re in 5giorni. Gonzalo Hi-guain è l’uomo cheha segnato di piùin Sudafrica, quel-

lo che in pratica ha portato l’Ar-gentina dritta agli ottavi e an-che un pezzo di storia della suanazionale perché prima di lui so-lo due giocatori erano riusciti afare tre gol in una partita duran-te il Mondiale: Guillermo Stabi-le contro il Messico nel 1930 eGabriel Batistuta per ben duevolte, contro la Grecia nel 1994e contro la Giamaica nel 1998.

Higuain li ha raggiunti conun 4-1 sulla Corea del Sud, quasiuna partita in esclusiva vistoche l’unica rete non sua è un au-togol di Park Chu Young, duecolpi di testa e un guizzo in areaper buttare dentro un tiro diMessi respinto prima dal por-tiere e poi dal palo, per dimo-strare che è un attaccante com-pleto, che può fare tutto e si me-rita il posto e la fiducia di Mara-dona. Una considerazione gua-dagnata a fatica, perché Diego,che qui ha scommesso su di luie lo ha voluto titolare anche sequalsiasi logica diceva Milito,ci ha messo una vita ad accor-gersi di questo talento o meglioa perdonarlo.

Higuain detto el Pipa o el Pi-pita dal soprannome del padreJorge, poteva scegliere di gioca-re anche per la Francia e da ra-gazzino ha rifiutato convocazio-ni di entrambe le parti. Marado-na, che fa dell’argentinità unpunto di forza, si era segnato ilno a una chiamata Under 20(quindi non vincolante per il fu-turo). Higuain aveva solo 17 an-

ni, era indeciso e si sentiva trop-po giovane per scegliere. È natoa Finistère, nel 1987, anno in cuiil papà era tesserato per ilBrest, ma la coincidenza resta ilsolo legame con la Bretagnaperché el Pipita è rientrato inArgentina a meno di un anno eha passato molti mesi all’ospe-dale di Buenos Aires per unameningite fulminante che gli hacondizionato l’infanzia. Nonavrebbero scommesso in moltisul suo futuro da campione.

Nel 2009 segue i consigli delpadre e sceglie la Selección, inun disperato tentativo di sedur-lo Domenech gli offre la maglia26, la prima vestita da Treze-guet, un argentino che ha sceltoi Bleus. Niente da fare, lui ha de-ciso ma a Diego la firma sui do-cumenti non basta. Non lo vuo-le e lo prova solo quando la qua-lificazione è a rischio, il 10 otto-bre 2009, contro il Perù. Hi-guain segna e convince, Mara-dona se ne innamora. Qualcunodice che ha cambiato idea percolpa della superstizione, unadelle sue fisse: Pipita porta buo-no e va tenuto. Non lo ha più tol-to dal campo anche se da alloraHiguain, stella nel Real Madridcon 27 gol in questa stagione, inNazionaleè sparito.

Leggero anche nella partita

d’esordio, contro la Nigeria, pare-va che Maradona ce l’avesse pro-prio con lui quando ha strigliatol’attacco: «Non si può più sbaglia-re così» e in patria critiche dure edubbi su Milito in panchina. Hi-guain è diventato nervoso, lune-dì, giorno libero per l’Argentina,lo ha passato con il padre. Tuttala famiglia lo ha seguito in Suda-frica ma lui è rimasto un giornointero con Jorge, el Pipa senior,ex difensore dell’Argentina. Si èfatto raccontare la tensione di

certe gare e ha ritrovato la cal-ma. Dentro Soccer City è rinato.

Non che sia difficile giocare làdavanti con Messi che inventaqualcosa su ogni palla che tocca,Tevez che spinge e i coreani fuorigiri che sbagliano i tempi e lo la-sciano solo in mezzo all’area. Semai è dietro che l’Argentina ar-ranca e un errore di Demichelisapre la strada alla rete di Lee,quella del 2-1. Un attimo di smar-rimento che coincide con l’inter-vallo, poi di nuovo Higuain, anchese il 3˚ gol è in fuorigioco. Pazien-za, lui se lo tiene stretto: «Ora trai sogni di questo Mondiale devoaggiungere il titolo di migliormarcatore. Lo sono dopo due par-tite ed è una posizione che devodifendere. Dedicato al papà ovvia-mente, ma il momento più bello è

stato l’abbraccio di Maradona:mi ha dato una forza incredibile».

Diego il motivatore, l’allenato-re più discusso è quello che fun-ziona meglio. Regge, non fa il mat-to e almeno fino a ora guida la Se-lección con grande carisma. Latruppa lo segue, le riserve accet-tano l’ombra. Milito a Johanne-sburg si è accorto che sarà duratrovare spazio, però ha partecipa-to alla festa sul campo. Con l’In-ter ha vinto tutto e ora è tornatoindietro, è di nuovo una compar-sa. Scelta di Maradona, che habattezzato i suoi senza pensaresolo al campo. E al momento loschema funziona.

LETTERA DEL N˚1 UEFA

Platini smentiscegli attacchi, Diego:«Allora mi scuso»

PersonaggioGIULIA ZONCA

INVIATA A JOHANNESBURG

TENTATIVO VANODomenech gli avevaofferto la maglia 26,

quella di David

LA VITTORIA DEL PIBEMaradona lo preferisce

a Milito, rimasto pertutta la gara in panchina

IMaradona per la pri-ma volta nel Mondialeparla italiano, risponde auna domanda, poi vaavanti così, tocca al dele-gato Fifa fargli cambiarelingua e lui improvvisa loshow: «Perché bacio imiei giocatori? Alt, a mepiacciono le donne, quel-le bionde, come la mia fi-danzata Veronica». Staper andarsene e un uo-mo della federazione glipassa una busta. Diego sirisiede: «Ho ricevutouna lettera da Platini, c’èscritto che lui non ha maidetto le frasi che mi han-no fatto reagire male. Vi-sto che è così, chiedo scu-sa». Solo che non hal’aria di crederci molto.

I La Francia era arrivataai Mondiali grazie al «furto»dello scorso novembre a Pa-rigi, quando pareggiò 1-1nei supplementari control’Irlanda del Trap (all’anda-ta 1-0 per la Francia). Il parifu segnato da Gallas su as-sist di Henry, che però ave-va toccato due volte la pallacon la mano sinistra: l’arbi-tro svedese Hansson non vi-de, graziando i francesi.

Higuain e Maradona festeggiano la sonante vittoria ottenuta contro la Corea del Sud

L’Argentina schiaccia la Corea del Sud: gli ottavi sono a un passoTre gol del bomber nato in Francia: solo nel 2009 scelse la Selección

Lo scippo di ParigiTrap vittima

del colpo di mano

GIRONEBJOHANNESBURG

Argentina 4

CoreadelSud 1

Argentina CoreadelSud(4-3-1-2) (4-2-3-1)

Romero 6; Gutierrez5, Demichelis 4,5,Samuel sv (23’ ptBurdisso 6), Heinze6,5; Mascherano 6,Maxi Rodriguez 6,Di Maria 6,5; Messi7,5;Tevez6,5 (30’ stAguero sv), Higuain7,5 (37’ stBolatti sv)

Jung Sung-Ryong 5;Oh Beom-Seok 5, LeeYoung-Pyo 5,5, ChoYong-Hyung 5,5, LeeJung-Soo 6; Kim Jung-Woo 5,5, Ki Sung-Yong 5 (1’ st Kim NamLi 6); 6,5 Park Ji-Sung,Lee Chung-Yong 6,5,ParkChu-Young5 (38’st Lee Dong Gook sv);6YeomKi-Hun

ALL.Maradona 7 ALL.Huh 6

RETI:pt16autogolParkChu-Young),33’Higuain,46’LeeChung-Yong;st31’e35’Higuain

ARBITRO:DeBleeckere(Bel)6AMMONITI: Yeom Ki-Hun, Lee Chung-Yong,Mascherano,Gutierrez,HeinzeSPETTATORI:82.175

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 41LA STAMPA

Page 42: La stampa 18062010

Anche i poveri ri-dono, al Mondia-le di calcio. Du-rante tutto il2010 la Grecia

ha fatto parlare di sé peruna cosa sola: la terribilecrisi economica che ha mes-so a rischio la sopravviven-za dell’euro. Ma la primanotizia buona dell’anno, do-po il prestito dell’UnioneEuropa che ha salvato il Pa-ese dal fallimento, è arriva-ta dal calcio. Mai nella suastoria la Grecia aveva vintouna partita al Mondiale, eper un curioso gioco del de-stino c’è riuscita proprionella stagione che avrebbe

potuto smembrarla comenazione. Complice la scelle-rata Nigeria, che dopo esse-re andata in vantaggio do-po 16 minuti con Uche si èlasciata andare a tutto il re-pertorio di scempiaggini acui ci avevano abituato untempo le squadre africane,compreso un calcione diKaita con giusta espulsio-ne, facendosi così raggiun-gere e poi superare da Sal-pingidis e Torosidis.

Ricordateveli questi duenomi, ché da ieri sera valgo-no ad Atene quanto Leoni-da alle Termopili. Soprat-tutto se la gioia per la vitto-ria mondiale servisse a fardimenticare un po’ la rab-bia per i sacrifici necessarialla ripresa.

Mescolando le disgrazie,cominciamo da quelle del

pallone. È vero che la Grecianel 2004 aveva fatto l’impre-sa di vincere l’Europeo in ca-sa del Portogallo, ma finora ilsuo cammino ai Mondiali erastato una tragedia. Una solapartecipazione, 1994 negliStati Uniti, che si era conclu-sa con tre schiaffoni: duesconfitte per 0-4, con Argen-tina e Bulgaria, e un secco0-2 proprio con la Nigeria.Roba da rinunciarci per sem-pre. Invece la Grecia ha tenu-to duro, si è qualificata per ilSudafrica, ha preso un’altra

sberla umiliante dalla Coreadel Sud nella giornata d’esor-dio, ma ieri è resuscitata te-nendo aperto il discorso qua-lificazione.

L’ironia deldestino ha volu-to che questavittoria storicaavvenisse pro-prio nel giornoin cui una dele-gazione del Fondo Moneta-rio Internazionale, della Ban-ca Centrale Europea e dellaCommissione Europea visita-

va Atene, per verificare co-me procedono le riforme pro-messe dal premier GeorgePapandreou per uscire dallacrisi. A maggio, infatti, la

Grecia era pra-ticamente falli-ta: non aveva isoldi per paga-re gli stipendi,e tanto menoper onorare il

suo debito. Che Atene avesseimbrogliato sui conti per en-trare nell’euro era risaputo,ma la dimensione del guaio

aveva sorpreso tutti: deficital 13,6% del Pil e debito fuoricontrollo, a fronte di una cre-scita negativa del 2,5% nel2009, e di una disoccupazio-ne schizzata all’11,7% nei pri-mi tre mesi del 2010. In Euro-pa molti erano inorriditi, alpunto di sostenere che laGrecia doveva pagare i suoierrori e fallire. Così, peresempio, la pensava la can-celliera tedesca Merkel, con-dizionata anche dalle elezio-ni che l’aspettavano in casa.Altro scherzo del destino,

perché l’allenatore che ieriha fatto vincere gli ellenici èproprio il tedesco OttoRehhagel.

Alla fine ha prevalso la ne-cessità di salvare Atene persalvare la moneta unica, equindi la Ue e l’Fmi hannomesso insieme un prestito da110 miliardi di euro che ha ti-rato Papandreou fuori daiguai. In cambio, però, hannochiesto la riduzione del defi-cit dal 13,6 al 2,6% entro il2014, sommata a una forte ri-duzione della spesa pubblica,la riforma delle pensioni equella del mercato del lavo-ro. Risultato: dopo gli scontri

di maggio che hanno fatto di-verse vittime, quasi ogni gior-no qualcuno proclama unosciopero.

Il responso della visita del-la delegazione, per fortuna, èstato positivo quanto quellodel campo da calcio. Le rifor-me procedono, e se la Greciasupererà un nuovo esameprevisto a luglio, a settembrericeverà la seconda rata delprestito salvavita. Al Mon-diale, insomma, ci toccheràtifare Atene anche per la pa-ce sociale dell’eurozona.

Deludenti Dopo i Bafanaquasi fuori un’altra africana

Espulso Kaita La rimontaarriva con l’uomo in più

Finalmente Grecia: il calciodistrae un Paese in ginocchio

La storiaPAOLO MASTROLILLI

INVIATO A CITTÀ DEL CAPO

IL TABELLONE

110Miliardi di euroIL PRESTITO ALLA GRECIADa parte di Unione Europea e Fmi

BILANCIO DI COPPASolo quattro i precedentiGli ellenici non avevano

mai segnato: ora sognano

GIRONEBBLOEMFONTEIN

Grecia 2

Nigeria 1

Grecia Nigeria(3-5-2) (4-4-1-1)

Tzorvas,Vyntra,Kyr-giakos, Torosidis,Tziolis, Papadopou-los, Papastathopou-los (36’ pt Samaras),Karagounis,Katsou-ranis, Salpingidis,Gekas (34’ stNinis)

Enyeama, Odiah,Shittu, Yobo, Taiwo(10’ st Echiejile, 32’st Afolabi), Uche,Etuhu, Haruna, Kai-ta, Yakubu,Odemwingie (1’ stObasi)

ALL.Rehhagel ALL.Lagerback

RETI:pt16’Uche,44’Salpingidis;st26’Torosidis

ARBITRO:Ruiz(Colombia)AMMONITI: Papastathopoulos, Tziolis,Samaras,ObasiESPULSO:33’ptKaitaSPETTATORI:25milacirca

SOLLIEVONel giorno dell’impresa

sportiva, l’ok di Ue e Fmialle riforme economiche

L’esultanza di Salpingidis, autore del gol dell’1-1. Poi, nella ripresa, Torosidis firmerà la rete della vittoria

Nigeria ko: nell’anno orribile di Atene una vittoria storica, la prima in un Mondiale

42 Sport LA STAMPA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

Page 43: La stampa 18062010

Non è tanto il tor-mentone delportiere, checontinua sem-pre uguale; è il

fatto che Fabio Capello, for-se per la prima volta nellasua carriera, si trova davan-ti ad una prova senza appel-lo. O stasera batte l’Algeria,confermando che l’Inghil-terra aveva fatto bene adaccoglierlo come il messia,oppure rischia di trovarsidavvero in croce.

La coscienza di questapreoccupazione si leggevasulla faccia scolpita di Ca-pello, mentre ieri parlava aigiornalisti. A partire dalportiere, ovviamente, dopola papera di Green che eracostata la vittoria nell’esor-dio contro gli Stati Uniti:«Ho deciso chigiocherà, manon lo sapretefino a domani.Non lo sa nep-pure il direttoi n t e r e s s a t o ,perché la for-mazione si dàil giorno dellapartita». Nonsempre va co-sì, in realtà:quando un allenatore nonha dubbi, non ha motivo dimanifestarli. Il consensotra i giornalisti inglesi al se-guito della nazionale è cheCapello darà un’altra chan-ce a Green. Ieri ha detto che«tutti sbagliano, portieri, di-fensori, attaccanti, e qual-che volta anche gli allenato-ri». Poi c’è quel maledettoJabulani, che proprio non loconvince: «E’il peggior pal-lone che abbia visto nellamia vita. Prende traiettoriestrane, aiuta gli errori. Suilanci lunghi è assolutamen-te imprevedibile». Gli ingle-si hanno persino litigato

con i tedeschi su questo, ac-cusandoli di aver avuto unvantaggio perché usavanoJabulani nel loro campiona-to già da dicembre. Menomale che il capitano Gerrardha chiuso la polemica, cheaveva finito per coinvolgerepersino Beckenbauer, pron-to a rispondere criticando ilgioco di Capello «palla avan-ti e pedalare». Jabulani, hatagliato corto Gerrard, «nonva bene, però è lo stesso pertutte le squadre e dobbiamoadeguarci».

Chi non si adegua al di-scorso di Sir Fabio sui portie-ri, però, è un vecchio mito delcalcio britannico come BruceGrobbelaar. L’uomo che i tifo-si della Roma non perdone-ranno mai adesso lavora peruna tv, e ci ha consegnatoquesto consiglio da girare aCapello: «Se fa giocare anco-ra Green, sbaglia: un erroredel genere non può non avereconseguenze. Mandarlo incampo adesso non significadargli una seconda chance,ma esporlo al rischio di unnuovo errore che lo distrug-

gerebbe persempre. Io alsuo posto fareigiocare il piùesperto James,per dare a Gre-en la possibili-tà di guardaree riflettere inpanchina. Poi,se James si in-fortunasse onon ce la faces-

se, prenderei Green da unaparte e gli direi in faccia: ec-co, questa è la tua occasione,riscattati e portaci in finale».

Sir Fabio è andato moltovicino ad ammettere di aversbagliato formazione controgli Stati Uniti, ma in buona fe-de: «Penso di aver messo incampo gli undici che primadella partita mi sembravanopiù in forma. L’unica cosa di-versa che vorrei vedere sonomeno errori: se giocheremocome contro gli Usa, ma sen-za tutti gli sbagli fatti in dife-sa e in attacco, non avremoproblemi a vincere, anche serispetto molto l’Algeria».

Capello spera pure che aRustenburg ci sia stato unproblema di emozione: «Cer-te volte la prima partita vacosì: la pressione è troppoforte e qualcuno non rende almassimo».

Per la prova d’appello, co-munque, qualche aggiusta-mento l’ha già deciso, portie-re a parte: rientrerà Barry,per piazzarsi davanti alla di-fesa e dare più sicurezza alreparto, rimasto stordito dal-l’infortunio a Rio Ferdinand.Questo consentirà a Gerrarddi spostarsi a sinistra e assu-mere compiti più offensivi:«E’ una soluzione che mi pia-ce», ha commentato il capita-no, benedicendo tutte le solu-zioni di Sir Fabio, come un ta-lismano portato sul palco aconfermare che la squadra èunita dietro all’allenatore. In-clusa la scelta di far giocareHeskey davanti a Rooney:«Wayne sta benissimo. Ve-drete, è solo questione di tem-po prima che trovi il fondodella rete». E’ Capello, però,che di tempo a disposizionenon ne ha più molto: forse ap-pena novanta minuti, questasera con l’Algeria.

Grobbelaar: «Se schieraancora Green, sbaglia»

Jabulani Il ct: «È il peggiorepallone mai visto in carriera»

DOPO L’ESORDIO SUPERCapello, l’Inghilterraha già preso la mira

GIOCANO ANCHE GLI STATI UNITI

PersonaggioPAOLO MASTROLILLI

INVIATO A JOHANNESBURG

PORT ELIZABETH

Quando il gioco si fa duro, ec-cetera eccetera. Germania-Serbia appartiene alle partiteda «ultima spiaggia». Il riferi-mento riguarda i serbi, sculac-ciati all’esordio dal Ghana,non certo i tedeschi, comodieversori dell’Australia. E co-munque, se non proprio tutto,nel calcio può succedere mol-to. Radomir Antic, su questoargomento, potrebbe scrivereun libro. Quando allenava il Re-al Madrid, venne licenziato no-nostante fosse primo in classi-fica. «Faremo di tutto - garan-tisce - per riscattare la sconfit-ta con i ghanesi». Sconfittapropiziata dall’espulsione diLukovic e dalla «parata» diKuzmanovic, che produsse ilrigore della svolta.

Joachim Loew va sul vellu-to. Giocherà la stessa forma-

zione che ha sbranato i cangu-ri, con il gioiellino Muller sulladestra e Podolski a sinistra.Unica punta, Klose. Di prece-denti ufficiali, fra Germania eSerbia, ne esiste uno solo:l’amichevole disputata il 31maggio 2008 a Gelsenkirchene vinta 2-1 dai tedeschi: reti diJankovic, Neuville e Ballack, ilgrande assente per infortunio.

Piace, della Germania, il ta-glio giovanile. Delle grandi èstata quella che ha lasciatol’impressione più gradevole,tara australiana a parte. Le ri-serve riguardano la fase difen-siva, che a Durban gli avversa-ri si guardarono bene dal met-tere sotto pressione: e le po-che volte che lo fecero, crearo-no problemi non lievi. DejanStankovic non si nasconde:«Aver perso la prima ci ponenelle condizioni più precarie edelicate. Difficile che l’Austra-lia - quella, almeno vista con-tro i tedeschi - possa dare deigrattacapi al Ghana. Non ab-biamo alternative: persino unpareggio potrebbe non basta-re». [RO. BE.]

Il ct tedesco Joachim Loew

PARTENZA FALSA«Capita, la pressione

è troppo forte e c’èchi rende di meno»

Sir Fabio al bivio: processo scontato se non batte l’Algeria“Il portiere? So chi giocherà, ma non l’ho detto a nessuno”

RiscattoFabioCapello

cercaoggilavittoria

dopoilpareggio

inizialecongliStatiUniti

64Annioggi

Fabio Capelloè nato a Pieris(Gorizia) il 18giugno 1946

GIRONEDPORTELIZABETH

Germania Serbia(4-2-3-1) (4-3-2-1)

SkyMondialeore13,30

1 Neurer Stojkovic 116 Lahm Ivanovic 617 Mertesacker Subotic 203 Friedrich Vidic 514 Badstuber Kolarov 36 Khedira Stankovic 107 Schweinsteiger Kacar 413 Muller Tosic 78 Ozil Jovanovic 1410 Podolski Krasic 17

11 Klose Zigic 15

ARBITRO:Undiano(Spagna)

ALL:Loew ALL:Antic

PAROLA DI GERRARDIl capitano impiegatopiù avanti: «Mi piace

la soluzione»

GIRONECJOHANNESBURG

Slovenia StatiUniti(4-4-2) (4-4-2)

SkyMondiale1ore16

1 S.Handanovic Howard 12 Brecko Cerundolo 64 Suler DeMerit 155 Cesar Onyewu 513 Jokic Bocanegra 310 Birsa Donovan 108 Koren M.Bradley 418Radosavljevic Clark 1317 Kirm Dempsey 814 Dedic Altidore 17

11 Novakovic Buddle 14

ARBITRO:Coulibaly(Mali)

ALL:Kek ALL:B.Bradley

GIRONECCITTA’DELCAPO

Inghilterra Algeria(4-4-2) (4-4-2)

RaiunoeSkyMondiale1ore20,30

12 Green Chaouchi 162 Johnson Bougherra 218 Carragher Halliche 56 Terry Yahia 43 Cole Belhadj 37 Lennon Matmour 134 Gerrard Yebda 198 Lampard Lacen 814 Barry Ziani 1521 Heskey Kadir 21

10 Rooney Djebbour 11

ARBITRO: Irmatov(Uzbekistan)

ALL:Capello ALL:Saadane

LaGermaniacerca il passcon la Serbia

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Sport 43LA STAMPA

Page 44: La stampa 18062010

Il carattere «Ho coraggioe un pizzico di spensieratezza»

A Vercelli «Ci salvammoanche senza gli stipendi»

Intervista

,,MARCO ANSALDO

INVIATO A CENTURION

Federico Marchetti, perquale ragione gli italianidevono credere che leinon farà rimpiangereBuffon?

«Lui è completo in tutto, hauna reattività e una veloci-tà straordinarie e non perniente è il migliore al mon-do. Non lo posso imitare pe-rò come muscolarità edesplosività me la cavo be-ne: sono un portiere chepunta sulla for-za e se sonoqui vuol direche un po’ diqualità la pos-siedo».

Eppure aVercelli, cin-que annifa, diceva-no che nonera buonon e p p u r eper la C. Non ci capivanoniente o è cambiato lei?

«Non ricordo che la pensas-sero così. La prima volta cisalvammo benché non ci pa-gassero neppure gli stipen-di, la seconda pure».

Comunque nessuno crede-va in lei.

«Per fortuna ho trovato chil’ha fatto. Non al Toro, do-ve sono cresciuto, ma in C2e in B dopo il fallimento chemi rese disoccupato. In fon-do è stata una fortuna: hopotuto giocare, imparare ecrescere, superando mo-menti difficili».

Come l’incidente in cui sisalvò per miracolo?

«Uscimmo illesi in tre equando vedi la morte in fac-cia...È una brutta esperien-za che mi porto dentro co-me la morte in altri due in-cidenti di Andrea e France-sco, che giocavano nellaPro Vercelli e con i qualiformavamo un gruppo mol-to unito anche fuori campo.Sono storie che segnano ildestino. Da lassù loro miguardano e sono più felicidi me per il momento chesto vivendo».

L’Ave Maria che si è fat-to incidere sul braccioha qualcosa a che vede-re con tutto questo?

«E’ la mia preghiera. L’hotatuata in caratteri partico-lari ma non c’entrano nien-te con Zarathustra, comeho letto da qualche parte».

Un destino da portiere oun portiere nato per caso?

«Da bambino avevo un beltiro e pensavo di fare l’at-taccante: un giorno andaial provino nella società delmio paese, Cassola. Piove-va, molte madri tennero acasa i figli e poichè manca-va un portiere chiesero ame di farlo. Cominciò tuttolì, da quel momento».

I suoi punti di riferimentoquali sono stati?

«Ora è Buffon, ovvio. Da ra-gazzo erano Schmeichel eTaglialatela: mi piaceva ilmodo spettacolare con cuiparava nel Napoli».

Buffon le è vicino?«Mi ha detto di stare tran-quillo e di fare quello che so.Ha fiducia in me».

Il carattere come l’aiuta?«Ho coraggio, una punta dispensieratezza e la convin-zione nei miei mezzi. Ma vivol’emozione anche se la lasciotrasparire alla mia maniera:sono il tipo che si lascia anda-re e fa emergere il proprio la-to simpatico solo quando haconfidenza».

Questi palloni sono un pro-blema in più?

«Chi ha esperienza di Mon-diali ed Europei dice che so-no i peggiori di sempre: so-no più veloci del solito e sbal-lano le traiettorie soprattut-

to quelle altee tese. Perònon ci penso:sono in un so-gno, è l’occa-sione della vi-ta e la vogliosfruttare».

Spera diprendere ilposto a Buf-fon anchenella Juve?

«So di avere un’opportunitàimportante per mettermi inmostra. Il resto si vedrà, acominciare dalla valutazioneche fa di me il Cagliari e pareche sia alta. Al momento nonci penso».

Come si caricherà prima del-la partita?

«Di solito ascolto Vasco Ros-si».

Nel suo Veneto leghista fa-ranno il tifo per lei o controla Nazionale?

«Io in questa storia della poli-tica non ci entro. So che hosempre tifato Italia e lo face-vano anche i miei amici: for-se saranno cambiati i tempima non sto parlando di un se-colo fa».

MIRACOLATO«Ho visto la morte

in faccia: un incidenteche mi porto dentro»

DALL’INVIATO A CENTURION

Nelson Mandela, o almeno lasua trasposizione cinemato-grafica impersonata da Mor-gan Freeman, è stato sceltocome l’ispiratore dell’Italia diLippi dopo esserlo stato dellaNazionale sudafricana che vin-se i Mondiali di rugby del ’95.Non è un caso che, la serascorsa, nel ritiro degli azzurrial Leriba Lodge abbiano volu-to vedere «Invictus», il film diClint Eastwood che racconta

di come l’uomo più carismati-co del Sudafrica seppe carica-re una squadra a pezzi e pertroppo tempo lontana dallescene internazionali facendo-ne il simbolo vincente dellaNazione arcobaleno. Il rugby,uno sport seguito fino ad allo-ra soltanto dai bianchi, conqui-stò per la prima volta anche ineri usciti dalla lunga «apar-theid». Il messaggio sportivo(oltre a quelli politici), tra-smesso dal film è lo stesso cheLippi vuole sia colto dalla Na-zionale: non importa da dovesi parte quando si è animatidalla voglia di riuscire e da unideale che unisce. La videote-ca è uno degli intrattenimentiprivilegiati del ritiro azzurro,dove è facile annoiarsi. Ai gio-catori manca il contatto con lefamiglie, limitato ai colloqui

via internet o con i cellulari.Domani tuttavia arriverà dal-l’Italia un primo contingentedi parenti. Ci saranno le fidan-zate di Pazzini e Quagliarella,cui seguiranno nei prossimigiorni la moglie di Maggio (sisono sposati alla vigilia dellapartenza per il ritiro) e quelladi Gilardino, insieme alla fi-danzata di Montolivo. Le altrefamiglie raggiungeranno il Su-dafrica soltanto se l’Italia ac-cederà alla semifinale. A Cen-turion sono già presenti sol-tanto Giuseppe Iaquinta, pa-dre di Vincenzo, e AlfredoCriscito, padre del terzino ge-noano, accompagnato dallozio del giocatore: hanno se-guito l’Italia a Città del Capodove i figli hanno giocato nel-l’esordio del Mondiale controil Paraguay [M.ANS.]

“Non importa da dove si parte”azzurri stregati da “Invictus”In ritiro si vedeil film di Eastwood:la scelta del ct perrafforzare il gruppo

Scatti, passaggi, cross.Per gli azzurri e per unragazzo di una formazio-ne di calcio locale a cuiLippi ha fatto riscorsoper far sì che il conto deigiocatori utilizzati pergli schemi tornasse pari.Fin qua tutto normale, oquasi. Poi, l’imprevisto:il giovane, e sconosciu-to, calciatore, un po’ gof-fo e su di peso, nello slan-cio si è perso i pantalon-cini mostrando all’inte-ro gruppo della Naziona-le il suo fondoschienafra le risate generali emolta sorpresa. Il ragaz-zo non si è perso d’animoriprendendo a correre.

Allenamento con sorpresa

In campo per farnumero diventastreakerinvolontario

Marchetti, portiere dell’Ave MariaDevozione e miti

INCOMPRESO«Al Toro non hanno

creduto in me: in C2 ein B per fortuna sì»

“È la mia preghiera, l’ho tatuata sul braccio. Buffon inimitabile, ma se sono qui...”

IlmodelloGiuseppe TaglialatelaI Insieme al portiere dane-se Schmeichel, l’ex numerouno del Napoli è stato il suoprimo punto di riferimento.

LapassioneLe canzoni di Vasco RossiI Prima delle partite si ca-rica ascoltando il repertoriodi Vasco Rossi, il suo cantan-te preferito.

Il tatuaggioL’«Ave Maria» sul braccioI I versi della preghiera seli è fatti incidere sul bracciodestro dopo la morte di 2 suoiamici in un incidente stradale.

44 Sport LA STAMPA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

Page 45: La stampa 18062010

Il voto dei senatoril’Italia cambia anche così

RetroscenaMASSIMILIANO NEROZZI

INVIATO A CENTURION

N on vige ancora la demo-crazia a casa Italia, per-ché a legiferare è sem-

pre uno, Marcello Lippi, perògli emendamenti con i quali ilct ha modificato e sta modifi-cando la Nazionale sono d’ispi-razione popolare, diciamo: con-divisi dalla squadra, quandonon caldeggiati. Come dire:«Forse ci troviamo meglio co-sì». Del resto, negli anni Lippiha cementato un gruppo anchenel modo di ragionare, lavora-re e confrontarsi. Capita cosìche l’Italia parta in un modo,continui con un assetto e fini-sca con un altro ancora. In fon-do accadde anche durante lavittoriosa campagna di Germa-nia, anche se in quel caso erauna monarchia assoluta, senzaconsultazioni. Quattro anni piùtardi è un po’ diverso, raccontachi ben conosce l’ambiente az-zurro, perché con il tempo e lebattaglie vinte insieme, il ct s’èfidato sempre più dei suoi sa-murai: da Cannavaro a Buffon,da Pirlo a Zambrotta, a Gattu-so, per dirne alcuni. Tutta gen-te che mai ha messo in discus-sione l’autorità di Lippi, anzi,ma che qualche parola e opinio-ne la scambia. Lui ascolta, poidecide.

Ecco allora che pure in Su-dafrica la Nazionale sta varian-do assetti: Chiellini riportato alcentro, dopo l’idea di riscoprir-lo terzino, Marchisio riposizio-nato in mezzo e non più tre-quartista, e la scelta delle duepunte, sono tre robuste varia-

zioni. I giocatori hanno attuatogli esperimenti sul prato, poihanno riferito sensazioni e im-pressioni, come i collaudatoridi formula 1. La prima modificaall’ordine del giorno fu il dislo-camento di Chiellini da terzinosinistro, antico mestiere. Ideenata al Sestriere, ipotizzata manon attuata per il lieve infortu-nio dello juventino. Neppurenell’amichevoledi Ginevra, mapoi provata nelprimo allena-mento a portechiuse, al Sou-thdowns Colle-ge. Qualche dubbio sulla tenu-ta di Bonucci unita a perplessi-tà del gruppo contribuirono al-la scelta del ct: Chiellini centra-le. Altra questione, ClaudioMarchisio trequartista, ruolomai esplorato prima dal giova-ne juventino: che, al solito, haeseguito dando tutto quello che

aveva e senza mai fiatare, purtra oggettive difficoltà. L’ideadel ct e dello staff tecnico nonera quella di inventarsi un nu-mero dieci alla Sneijder, ma dipiazzare un trequartista allaPinzi (del Chievo), adatto agliinserimenti e capace di difende-re dalla prima linea di trincea.Funzionò poco, o per nulla, e lasquadra se ne accorse. Stavol-ta, però, Lippi tirò dritto, pre-sentando la scelta contro il Pa-raguay: è durata un tempo. Enon dovrebbe essere ripropo-sta, domenica davanti alla Nuo-va Zelanda, con Marchisio si-stemato a centrocampo, sullasinistra.

Dentro casa Italia si sonopoi accorti, e chi sta davanti dipiù, che in attacco si fa parec-chio fatica, e che diventa davve-ro dura sopravvivere da soli,come Gilardino nel primo tem-

po dell’esordio.Oltre a diversigiocatori, sen’era convintoanche Lippi chedopo l’intervalloha variato modu-

lo, votando la fiducia al collau-dato 4-4-2. Come pure dovreb-be giocare la prossima. Mentrein caso di altre calamità (duran-te la gara), il terzo portiere di-venterà Palombo, già provatocome centrale di difesa: nessu-na petizione popolare stavolta,pare solo sia il più bravo.

SUGGERIMENTIChiellini centrale

e il ritorno al 4-4-2contromosse condivise

I Mondiali in diretta multimediale e interattiva su www.lastampa.it/sudafrica2010

Da Cannavaro a Pirlo: Lippi ascolta e qualche volta ci ripensa

I saggiDeRossi,26

anni,eCannavaro,

36anni,fannoparte

diqueifedelissimi

cuiLippidàascolto

ancheperquestioni

dinaturatattica

ChielliniIl difensore bianconeroera sbarcato in Sudafricacon il compito di spostarsia sinistra nella difesaazzurra, ma alla vigiliadell’esordio ha ritrovato ilsuo ruolo da centrale

MarchisioProvato per tutto il ritiroin altura a Sestrierecome trequartista,l’esperimento ènaufragato contro ilParaguay dove lojuventino ha sofferto

GilardinoL’attaccante dellaFiorentina è apparsotroppo isolato nell’attaccodell’Italia Così perdomenica contro la NuovaZelanda, Lippi cambieràmodulo

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Nome e cognome

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CAP città prov.

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professione data di nascita

firma data

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Sport 45LA STAMPA

NA NO VB AL AT VC BI AO IM SR

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VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 LASTAMPA 46 NA VB VC BI AO

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Il regista «L’azienda risposeche c’eranocontroindicazioni»

L’ingegnere «Bastava unascatola simile a un decoder»

RetroscenaMASSIMILIANO NEROZZI

INVIATO A CENTURION

Come fosse l’inva-sione degli ultra-corpi stile Anni50, tutto il pianetasi sta attrezzando

per debellare il baccano cau-sato dalle vuvuzela, le trom-bette made in Sudafrica chemartellano i tim-pani degli esseriumani in campoe dei telespetta-tori sul divanodi casa. Almenosecondo le deci-ne di mail arrivate negli ulti-mi giorni alla Rai e all’emit-tente di stato tedesca Zdf:l’insofferenza ha portato al-cuni ad abbassare il volumedel televisore e ad affiancarele immagini al sonoro della

radio. Così Rai e Zdf hannochiesto alla Fifa di meglio bi-lanciare i canali audio della re-gia internazionale, abbassan-do l’impatto dei microfoni piaz-zati a bordo campo.

Da altre parti, nel frattem-po, hanno già adottato le con-tromisure: la Bbc e la pay tvfrancese Canal+ hanno elimina-to il rumore delle trombettecon un filtro digitale: il sistemasi basa sul blocco delle frequen-ze emesse dalle vuvuzela ed èstato collaudato per la primavolta martedì. Un filtro che laRai avrebbe potuto avere già ot-

to mesi fa, mapoi non se ne fe-ce nulla: «Di unsistema del ge-nere mi parlòdopo l’esperien-za della Confe-

derations Cup un ingegnere ita-liano - racconta il regista RaiGiancarlo Tomasetti, ora in Su-dafrica per il Mondiale -. Lo sot-toposi all’azienda, ma sembrache ci fossero delle controindi-cazioni tecniche, per le quali

non sono competente». Del bac-cano se n’è accorto pure lui, in-direttamente: «Dalla regia -sorride - posso farmi pulire ilsegnale, ma mia moglie dall’Ita-lia mi sta bombardando di mes-saggi dicendo che a volte per ilrumore delle trombe non si sen-te nulla». Il rimedio, appunto,

ci sarebbe, confermava ieriquell’ingegnere, Lindoro DelDuca, docente di Elaborazionenumerica del segnale alla scuo-la di specializzazione in Fisicasanitaria dell’università La Sa-pienza di Roma: «La cosa piùsemplice - spiega - era quella diapplicare un piccolo filtro digi-

tale, della grandezza di un deco-der, al segnale internazionale,e di questo parlai a lungo con laFifa. E successivamente ci fu ilcontatto con la Rai. In otto me-si non è successo nulla, eppureè un problema che si potrebberisolvere». Ecco la ricetta digi-tale: «La vuvuzela, come tutti

gli strumenti, emette un suonochiaramente periodico, che sipuò eliminare, lasciando inveceintatto il rumore di fondo dellostadio, come quello del pubbli-co. Il rumore stocastico, o ran-domico, cioè, come le urla delpubblico, gli applausi, e i cori».

Dove invece non si possonoapplicare filtri, spuntano i divie-ti. Basta dare un’occhiata alla li-sta degli oggetti proibiti dall’AllEngland Club, dove da lunedì sigiocherà il torneo di Wimble-don di tennis: «Clacson e altrioggetti rumorosi, nella cui cate-goria rientrano anche le vuvuze-la». Le trombette sudafricanehanno invaso anche gli Usa,contagiando il mitico YankeeStadium di baseball. AnthonyZachariadis, 27 anni, tifoso de-gli Yankees, s’è azzardato a suo-narla nel corso della partita ca-salinga giocata la scorsa nottecontro i Philadelphia Phillies: lavuvuzela è stata immediata-mente sequestrata dalle guar-die di sicurezza dello stadio.Farlo qui in Sudafrica pare unpo’ più complicato.

La Rai bocciòil filtro digitaleanti-vuvuzela

A JOHANNESBURG

Mandela in chiesaper i funerali dellapronipote Zenani

Un tifoso suona la vuvuzela, strumento simbolo del Sudafrica odiato da molti giocatori e telespettatori stranieri

Coro di proteste dei telespettatori italianiBbc e Canal+ hanno eliminato il disturbo

APPELLO ALLA FIFARichiesta di abbassareil volume dei microfoni

sistemati sul campo

I Nelson Mandela, il primopresidente nero nella storia delSudafrica, ha assistito ieri a Johan-nesburg ai funerali della pronipo-te Zenani, 13 anni, morta in un in-cidente stradale il giorno della ce-rimonia di apertura dei Mondiali.L’ex Premio Nobel per la Pace,che compirà 92 anni il 18 luglio eha problemi di salute, era accom-pagnato dalla moglie Graca.

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Sport 47LA STAMPA

R

Page 48: La stampa 18062010

Juve scatenata. Dopola lunghissima gior-nata di trattativevissuta ieri all’hotelGallia di Milano il

dg Beppe Marotta ha mes-so a segno un doppio colpo,impacchettando il portiereMarco Storari, 33 anni, el’esterno uruguaiano JorgeMartinez, 27. Il secondo e ilterzo acquisto del nuovocorso dopo Simone Pepe(26), l’ala strap-pata all’Udine-se prima deiMondiali.

Il vice Buf-fon arriva dalMilan. L’affareè decollato nella notte, dopoche la Juve aveva pensato an-che a Stefano Sorrentino (31)del Chievo, ora destinato alGenoa. Per Storari biancone-ro siamo ai dettagli: al Milanandranno circa 4,5 milioni dieuro, al giocatore - espressa-mente richiesto da Del Neridopo i sei mesi vissuti allagrande alla Samp con tantodi qualificazione ai prelimina-

ri di Champions - un biennaledi poco inferiore al milione astagione. «È il momento piùgratificante della mia carrie-ra», commentava ieri pomerig-gio il numero uno dai lunghicapelli, salito alla ribalta delgrande calcio dopo una vitaspesa in provincia. Ladispoli,Ancona, Messina, Levante(Spagna) e Cagliari, tra le al-tre, prima del boom dell’ulti-ma stagione, vissuta tra Milane Samp (prestito a gennaio).La Juve ha individuato in lui ilportiere affidabile da affianca-re a Manninger per permette-re a Buffon di recuperare concalma dall’ernia che l’ha bloc-cato ai Mondiali. Soprattuttose SuperGigi dovrà operarsi,ipotesi che in corso Ferraris

non è ritenutaaffatto impro-babile. Comple-tano il giro diportieri, oltre aSorrentino alGenoa, Curci al-

la Samp, Amelia in prestito alMilan e Rubinho in prestitodal Palermo al Chievo.

Incassato l’ennesimo no delCska Mosca per Milos Krasic,esterno serbo che oggi gioche-rà la seconda partita del suoMondiale contro la Germania,Marotta ha definito con il Ca-tania anche l’acquisto di Marti-nez, nonostante l’ultimo tenta-tivo di inserimento della La-

zio. Oggi l’ad siciliano PietroLo Monaco, dopo il contatto te-lefonico di ieri, sarà a Milanoper le firme. La Juve spenderàcirca 12 milioni pagabili in treanni per regalare a Del Neri ilsecondo dei quattro esterni daacquistare entro il 3 luglio,giorno della partenza per il ri-tiro di Pinzolo. Quanto a Kra-sic, la differenza tra richiesta(più di 15 milioni) e offerta (13)con il Cska è ancora ampia,ma adesso la Juve ha menofretta e può dedicarsi alla defi-nizione di altre operazioni.

La più importante, prossi-ma alla conclusione, porta aldifensore Leonardo Bonucci,23 anni, a metà tra Genoa e Ba-ri. Dopo l’accordo trovato lu-nedì con i rossoblù (il 50% delcartellino di Bonucci in cam-bio di Criscito e del rinnovodella comproprietà di Palladi-no), ieri Marotta ha trattatocon i pugliesi (offerti Almirone la metà di Paolucci per l’al-tro 50% di Bonucci). Le partisi sono riaggiornate a oggi,quando con un ulteriore sum-mit a tre si potrebbe trovare lasoluzione a uno dei rebus piùintricati di questo mercato.Per il secondo centrale in en-trata, oltre che allo svincolatoWilliam Gallas (33) con cui sitratta sull’ingaggio, la Juve hapensato anche a Thomas Man-fredini (30) dell’Atalanta. Unaltro pupillo di Del Neri.

Storari e Martinezdoppietta della Juve

RetroscenaJACOPO D’ORSI

TORINO

IMassimiliano Allegri èlibero: ora può diventare ilnuovo tecnico del Milan.Tutto grazie ad una telefona-ta tra Galliani e Cellino avve-nuta ieri mattina: l’allenato-re toscano oggi firma la riso-luzione. Senza nessun inden-nizzo, come conferma l’adrossonero: «Il Cagliari nonci ha chiesto nulla. Cellinomi ha fatto un favore, lo rin-grazio». Il club sardo, dal

canto suo, sottolinea conuna nota: «Pur avendo il Mi-lan dato la sua disponibilità,non abbiamo richiesto alcunindennizzo, considerandol’impossibilità di quantifica-re il valore dei sentimenti».Poi la stoccata all’ex tecni-co: «Restano amarezza e de-lusione lasciate dallo scarsocoinvolgimento dimostratoda Allegri nel finale di cam-pionato». [T. CAI.]Massimiliano Allegri, 42 anni

Il portiere affiancherà Buffon: al Milan vanno 4,5 milioniDopo l’accordo con il Catania, oggi la firma dell’esterno

CON IL BARINuovo incontro

per Bonucci: ingaggiosempre più vicino

EspertoMarcoStorari,33anni,viene

daseimesidiprestitoallaSamp

11Lesquadrein carriera

Dal LadispolialMilan:èstatopurealLevante

(Spagna)

GALLIANI: «CELLINO CI HA FATTO UN FAVORE»

Allegri tecnico rossonero: il Cagliari lo libera

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VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

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Intervista

,,PIETRO IVALDI

TORINO

Location inconsueta,l’Air Palace Hotel diLeinì, per la presen-tazione di FrancoLerda: il successore

di Colantuono, sesto allenatoredell’era Cairo, ha firmato unbiennale da 350mila euro a sta-gione. Con le facce sorridenti edistese di chi va a un battesimo,il tecnicocuneese, il presidente -che ha confermato di volersi te-nere il club - e il ds Gianluca Pe-trachi (biennale anche per lui eper il team manager GiacomoFerri) hanno tracciato le lineeguida del Toro di domani.L’obiettivo non può che esserela A, da raggiungere attraversouna campagna acquisti mirata,

dove il primo colpopotrebbe es-sere Rolando Bianchi («Nondobbiamo per forza venderlo -hadettoCairo - se èmotivatore-sta»). «ChiedoscusaalSassuolo- le primeparolediLerda, torna-to 23 anni dopo l’esperienza dacalciatore -maalTorononpote-vodiredino».

Lerda, è la realizzazione diun sogno?

«Proprio così. Da piccolo fan-tasticavo di giocare nel Toroe l’ho fatto, da grande volevodiventarne l’allenatore e orasono qui. Provo una gioiaenorme».

Lei è riuscito a dare un giocopiacevole e una mentalità of-fensiva alle squadre che haallenato. Ce la farà anchecon i granata?

«Punto sempre a giocare bene.Il Toro dovrà essere umile, ag-gressivo, sempre pronto a fare

la partita con atteggiamentopropositivo. Le pressioni in unagrande piazza come questa so-no enormi, ma oggi respiro unclima positivo. A Crotone anchenei momenti difficili c’era alle-gria, il pessimismo è poco co-struttivo».

Il modulo sarà il 4-2-3-1?«Credo di sì, perché permette disviluppare un buon gioco con iterzini che appoggiano l’azionedegli esterni, liberando la fanta-sia del trequartista. Ma non sa-rà l’unico schema. Tutto dipen-derà da chi avrò a disposizione».

Che caratteristiche dovrannoavere i giocatori del suo Toro?

«Vogliamo gente affamata e diqualità, la categoria di prove-nienza è secondaria. Con me siè affermata gente comeDoPra-do e Gabionetta. Mi interessaanche capire se dei tanti gioca-tori andati via in prestito a gen-naio alcuni si possano ripropor-re nel nuovo progetto. Chi arri-verà o chi resterà lo farà per-ché dimostra di avere persona-lità e di saper interagire conl’ambiente. Per scoprire que-ste cose il campo non basta,serve anche il dialogo».

Come sarà la prossima B?«Dura, equilibrata, mai scon-tata. La B è strana: quest’an-no è retrocessa la Triestinache aveva un bilancio quattrovolte superiore al Crotone. IlToro è tra le quattro-cinque

favorite che lotteranno per laA, ma crederci già promossisarebbe un errore».

Nel suo staff tecnico compaio-no il vice allenatore Flavio De-stro e il preparatoredei portie-ri Raffaele Di Fusco. Tutti exdel Toro.

«Una pura coincidenza. Destroera il mio secondo a Crotone, DiFusco era con me alla Pro Pa-tria. Sono qui perché sanno lavo-rare bene, così come il prepara-tore atletico Domenico Borrellie il collaboratore tecnico Giaco-moChini».

Che allenatore è Lerda?«Uno che vuole sempre miglio-rarsi e finora ha avuto la fortunadi trovare sempre gruppi prontia seguirlo. Credo nel lavoro incampo e fuori, oltre che in unrapporto schietto e onesto conlo spogliatoio, con cui penso diavere una certa “empatia” (ri-de)... Questa l’ho imparata daMourinho».

BentornatoLerda“Fameebel giocoecco ilmioToro”

Basket: finali scudettoSiena-Milano 3-0INella terza finale scudet-to, Armani Milano-Montepa-schi Siena 75-88: situazione3-0 per i toscani, domani se-ra (20,30, SkySport2) aMila-nomatch-point in gara 4.

Volley: World LeagueItalia, esame serboI Sfida al vertice nel 3˚weekend di World League:stasera (ore 20 a Montecati-ni, RaiSport1) e domenica c’èItalia-Serbia. Martino, esclu-so da Anastasi, lavorerà finoad agosto con gli azzurri delbeach-volley.

Ciclismo: in SvizzeraCavendish al bandoI L’inglese Mark Caven-dish ha disertato senza spie-gazioni la 6ª tappa del Girodi Svizzera dopo che il gior-no prima era stato duramen-te contestato da altri corrido-ri perché ritenuto responsa-bile della drammatica cadu-ta di martedì. Ieri ha vintoper distacco Robert Gesink(Ola), che è anche il nuovoleader di classifica.

Nuoto: SettecolliSuper PellegriniINella prima giornata delSettecolli a Pescara, Federi-ca Pellegrini ha vinto i 400 slin 4’03”12, miglior prestazio-nemondiale del 2010.

Rally SalentoAbarth in vettaI Le Abarth Grande Pun-to di Rossetti e Basso difen-dono a Lecce il primato nelcampionato Costruttori e Pi-loti. Al via anche sette Abar-th 500 in lizza per il Trofeo.

In breve

Da sinistra: il ds Gianluca Petrachi, il nuovo tecnico Franco Lerda, e il presidente Urbano CairoGRANATA 23 ANNI DOPO

«Realizzo un altro sognoE voglio una squadra chesappia essere ottimista»

CitaMou: “Con l’ambiente ho una certa empatia”ECairomedita un regalo: “Bianchi può restare”

MODULO 4-2-3-1

«Credo nel gruppo:saremo tra i favoritima serve umiltà»

Questa non è la solita guida, fitta di dati non sempre facili da

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RetroscenaANDREA SCANZI

SILVERSTONE

Il Motomondiale sbarcaa Silverstone orfano diValentino Rossi. Potreb-be essere l'occasioneper constatare lo stato

di salute dell'altra Italia, quel-la sin qui oscurata - sia per ri-sultati che per visibilità - dalDottore. Come stanno Dovi-zioso, Simoncelli, Melandri eil vecchio Capirossi? Sapran-no sfruttare, anche mediati-camente, l'occasione? «Una

bella domanda - riflette Filip-po Preziosi, direttore genera-le di Ducati Corse -. L'unicodato certo è che Valentinocostituisce una gigantescaanomalia: piloti così nasconoogni trent’anni. C'è statoAgostini e poi Rossi. Forsenel mezzo Doohan. Ingiustocercare eredi e fuori luogoprenderlo come metro di pa-ragone».

Livio Suppo, ora alla Hon-da dopo il Mondiale con Sto-

ner, ammette: «Senza Valenti-no, la cui assenza spiace a tutti,gli italiani e la Ducati avrannooggettivamente più spazio.Non credo però agli aspetti psi-cologici, non è che adesso sen-za Valentino si sentiranno tuttipiù leggeri. Quello che ne risen-tirà di più è Lorenzo: con Rossiaccanto aveva più stimoli e unpunto di riferimento. Per Dovi-zioso non cambia nulla ed è luiquello che sta meglio». Perònon ha il carisma di Rossi. «So-no piloti, devono essere veloci e

non estroversi. Vale ha un do-no di natura anche nella comu-nicazione, ma non possiamo pa-ragonare tutti a lui. Gli somi-glia Simoncelli, che però impie-ga sempre un po’ ad adattarsialle nuove categorie. Ci siamoabituati a gente come Valenti-no, Casey e Jorge, subito velo-ce anche in MotoGp. Ma non èquella la normalità».

La risposta più netta è diCarlo Pernat, nome storico emanager di Capirossi: «Inutilegirarci intorno, oggi la moto

non è preparata a un presentesenza Valentino. Men che me-no l'Italia. È come la boxe sen-za Cassius Clay o il calcio senzaMaradona. Un Dovizioso puòriempire metà bacinella, noncerto colmare il vuoto enorme.Vale ha tutto: è bravo, vince,buca il video. Forse negli anni,non certo adesso, potrà avvici-narsi Simoncelli». E Melandri?«È in grado di fare qualche bel-la gara ogni tanto, non molto dipiù. Di sicuro i piloti non avran-no più alibi né scuse, le prossi-

me 4-5 gare saranno una bellacartina al tornasole».

Il grande atteso è AndreaDovizioso, tre podi in quattrogare con la Honda ufficiale:«L’assenza di Vale può influiresu Lorenzo: lui rischia di averemeno stimoli, ma per noi noncambia nulla». Be’, c'è un av-versario in meno (e che avver-sario). «Direi una bugia se nonpensassi al titolo, ma dobbia-mo fare ancora uno step ulte-riore per giocarcela». La rivali-tà con Pedrosa? «Servirà a mi-

gliorarci, come in Yamaha».Il «Dovi» è talento timido.

Se gli chiedi se si senta il piùforte degli italiani, tolto Rossi,non risponde. Poco cambiaquando si fa notare che adessoanche lui avrà più visibilità (eresponsabilità). «Ripeto: l'in-fortunio non sposta le cose.Non per me. Continueranno aesserci milioni di italiani cheguarderanno le moto solo per-ché, e finché, c'è Valentino. E'sempre stato così. Fa parte delgioco e non sono geloso».

A Silverstone senza Rossi: quanto valgono gli altri nostri piloti?

MotoGp: italiani sul setper il ruolo di Valentino

DOVIZIOSO«La sua assenza

peserà su Lorenzonon su di noi»

I Non brilla certo per cari-sma e personalità, è fin trop-

po introverso nel carattere.Molti lo ritengono un

grande pilota, senzariconoscergli però

le qualità delcampione

AndreaDovizioso

Marco Simoncelli

MarcoMelandri

h

x

I Il migliore fra gli esor-dienti, mai caduto, con i piùveloci al Mugello. Buca loschermo: il più simile a Rossi

I Impiega un po' di tempoper adattarsi alle nuove cate-gorie. Talvolta rischia troppo.Poi la sua moto è quella che è

h

x

I Ha talento e sta trovandofeeling con la Honda del TeamGresini. Non avendo mai lega-to con Rossi, ha più stimoli

IMolto incostante, vieneda due stagioni disastrose eforse nel 2011 andrà in Super-bike. Sembra un po' in disarmo

h

x

I Ha fatto 3 podi in 4 gare, de-notando continuità e sicurezza.Ha voglia di dimostrare alla Hon-da di essere più veloce di Pedrosa

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In prigione per tentato omicidio: sono pentito, dono un rene

“Anche un carceratopuò essere samaritano”

Nanni CostaIldirettore

Centronazionaletrapianti:

«Ildetenutoseguirà

lostessoiterdi tutti

comeprevistoinquesti

casi»

La mia vita è finita,mi sento un fallito;la mia famiglia miha abbandonato eho perso la cosa

più cara: mia figlia di 5 anni».Da una cella del carcere di

Torino un detenuto di 58 an-ni condannato per tentatoomicidio ha visto la sua esi-stenza distrutta e ha scrittoai medici dell’ospedale Moli-nette: «Da qui uscirò soltan-to fra quindici anni, non tro-vo altro modo per fare del be-ne: voglio donare un rene persalvare una vita».

Donatore samaritano. E’la terza richiesta piemonteseche arriva al centro naziona-le trapianti e al comitato dibioetica da quando il ministe-ro ha dato il via libera a dona-re gli organi anche agli scono-sciuti. Ma è la prima voltache una domanda simile giun-ge da chi è dietro alle sbarre,e il caso è stato affrontato ie-ri a Roma per un verdetto.Accettare o rifiutare? La que-stione apre evidenti implica-zioni, anche etiche: «Senzaun organo - è un sospetto cheha assalito non solo chi ha ri-cevuto la lettera - un detenu-to-donatore potrebbe poichiedere il beneficio degli ar-resti domiciliari». Oppure«potrebbe invocare uno scon-to di pena, per una sorta di“buona condotta”».

Il verdetto a Roma è ine-quivocabile: la legge consen-te di donare un organo, e lalegge è uguale è per tutti. Li-beri e detenuti. Dunque:«Quest’uomo - spiega NanniCosta, direttore del Centronazionale Trapianti - seguirà

lo stesso iter previsto per tut-ti: dopo una prima valutazioneclinica da parte del centro re-gionale di riferimento, verràsottoposto a visita psicologicae psichiatrica. Se supererà iprimi step, verrà sottoposto auna seconda valutazione daparte di un’équipe nazionaledi esperti».

«Nella mia vita ho sbagliatotanto, ora è giusto che aiuti chine ha bisogno», scrive il dete-nuto, originario della provin-

cia di Catanzaro, arrestato do-po aver sparato alla moglie ditrent’anni più giovane che vo-leva portarsi via la loro bimbadi 5. Prosegue: «Ho un amicomalato da tre anni, costrettoalla dialisi: ho promesso chel’avrei aiutato e ora è arrivatoil momento di farlo».

L’uomo fa istanza ai giudi-ci. «La mia - dice - è una dona-zione volontaria, non una ven-dita. E questa mia decisione èinsindacabile, anche a costo di

arrivare a un gesto estremo».Non sarà necessario mi-

nacciare il suicidio. La sen-tenza è arrivata subito dalcentro trapianti: le sbarrenon possono essere un ostaco-lo. «Non c’è nessun motivo -ribadisce Lorenzo D’Avack,vicepresidente del Comitatonazionale di Bioetica - perescludere un detenuto che vo-glia fare una donazione di or-gani samaritana».

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il casoMARCO ACCOSSATO

PartnersLA STAMPA

AMMALATO DONATORE

Come avverrà il trapianto da samaritano

1

LE MODALITÀ CON CUI SARÀ POSSIBILE DONARE UN ORGANO SENZA CONOSCERE IL RICEVENTE

L'organo donato dal parente/amicopuò andare a un altro ricevente idoneo

Il possibile riceventesi procura un donatore

3L'ammalato riceve allora l'organo da un donatore samaritano compatibile

Dovrà essere rispettato l'anonimato sia del donatore che del ricevente

Il donatore «samaritano» e il suo nucleo famigliare saranno sottoposti, prima dell'intervento, a una valutazione psichiatrica e psicologica

2In alcuni casi però nonc'è compatibilità tra i due

(solitamente un parente/amico)

Una lettrice scrive:I «Quattro anni fa, mi han-no trovato due tumori. Dopo 3interventi (asportazione di sto-maco ecc. ecc.), radio, chemioriprendo a lavorare, ma 8 oreseduta, con dolori forti, non rie-sco. Chiedo l’invalidità, non peravere la pensione, sia chiaro,ma per usufruire della Legge104, che permette di ridurrel’orario di lavoro di due ore agiorno. Faccio la visita e otten-go l’invalidità. A febbraio 2010ho dovuto fare la visita di revi-sione: non mi hanno neancheguardato infaccia,ora iosto be-ne (...) e quindi, mi hanno revo-cato questo "privilegio". A par-te far notare che, anche se nonho avuto recidive della malat-tia, non mi sono ricresciute leparti asportatemi, vorrei sape-re con quale criterio uno che fi-no al giorno prima era invalidoal 100%, dal giorno successivonon lo è più, e soprattutto comemai imedicichemi hannoincu-rami considerano una specie dimiracolo,mentreperl’Inps pra-ticamentestotroppobene...».

MONICA LOVERA

Un lettore scrive:I «Reduce dall’ennesimoincidente contro di me (sen-za colpe) che uso (anche) labicicletta come mezzo di tra-sporto rischiando ogni gior-no la vita per colpa di una

quasi totale mancanza di spazie di tutele sono profondamen-te irritato dagli aneddoti con-tro i cittadini che si muovonoin bicicletta. Innanzitutto laconflittualità non nasce dallesingole persone, ma dal conte-sto urbano: laddove sono pre-senti degli spazi percorribili,pedoni, ciclisti e auto vivonoquasi in armonia, laddove inve-ce non c’è spazio, l’unica moda-lità di trasporto che rimane in-castrata continuamente senzaavere alcuno spazio è la bici-cletta: l’unico mezzo che nonsolo non inquina, ma non incre-menta il traffico, non uccide(le auto sì), non fa rumore e de-termina, come ampiamente di-mostrato da mezza Europa,un alto miglioramento dellaqualità di vita di tutti i cittadi-ni, automobilisti compresi.«E poi.. perché non ricordareche le già pochissime (30 corsieciclabili contro 12.000 corsie perle auto) vengono usate costante-mentecome parcheggi e marcia-piedi? Al prossimo incidente la-scio la bici e mi rimetto in autonuovamenteanche io».

ALESSANDRO BIASUTTI

Un lettore scrive:I «Ai primi di marzo 2010scrivevo all’ufficio reclami di In-tesa San Paolo una lettera de-nunciante un’operazione irrego-lare effettuata sul mio conto cor-rente.

«Sul sito istituzionale della ban-ca viene pubblicizzato che verràdata sempre una risposta alcliente entro 30 giorni. Trascor-si 30 giorni non avendo ricevutoil minimo riscontro, scrivevo alresponsabile dell’ufficio: anchein questo caso nemmeno un cen-no di ricevuto.«In maggio scrivevo allora al-l’a.d. Corrado Passera per solle-citare una risposta quantome-no dovuta: nulla di nulla.«E’ questa la tanto decantata at-tenzione alla centralità del clien-te? Non mi pare affatto».

MASSIMO MORELLO

Un lettore scrive:I «Sarebbe possibile pren-dere seriamente in considera-zione la vivibilità di via dellaConsolata?«Nonostante l’allargamento del-la Ztl, la via continua ad esserepercorsa giorno e notte (trannequel breve intervallo 7,30-10,30nei giorni lavorativi) da migliaiadi mezzi in totale sprezzo dellenorme del codice stradale (moltodiffuso lostazionamento sulmar-ciapiede)edella limitazione dive-locità, che è di 30 (trenta) chilo-metriorari.«Piùdiminuisce il traffico, piùau-menta la velocità, tantoche non èraro essere svegliati nottetempodalrumoredi mezzi lanciatiatut-tavelocità…sulle bucheesuidos-si della pavimentazione! Accanto

allaquestionedellavelocità, infat-ti, c'è quella della pavimentazio-ne, che avrebbe bisogno non tan-to dei continui rattoppi in catra-me “alleggerito" che si sgretola-no alla prima pioggia, quanto diuna sostituzione radicale, con larimozione delle rotaie da tempoinutilizzate, e la realizzazione diunacoperturacherendapiùsicu-ra la percorrenza (in bicicletta sirischiaseriamente)e che abbassii livelli dell’inquinamento acusti-co (i sampietrini lasciamoli allepiazze pedonali come è per loro...vocazione!) E non mi si dica percortesiachesimantieneunapavi-mentazione così degradata e pe-ricolosaperché altrimenti la gen-tealvolanteandrebbeancorapiùveloce, ché mi sembra comequando qualcuno accusa le don-ne di essere troppo belle per po-terlerispettare...«Insomma: adesso che “è passa-ta laSindone"e laviaèstatafinal-mentecompresanell’areaaTraf-fico Limitato, sarebbe possibileavere anche una strada bella, si-curaevivibilenonsoloperquanti-motorizzati - lapercorronopiùomeno legittimamente o ci bivac-cano impuniti per il rito etilicodellamovida,maancheperquan-ticiabitano?».

LUISA BORIO

[email protected]

Commenti alle lettere suwww.lastampa.it/specchiotempi

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«Sono un miracolo, ma non per i medici dell’Inps» - «Perché è meglio labicicletta» - «IntesaSanpaolo, ma dov’è l’attenzione per il cliente?» - «Ri-qualifichiamo via della Consolata cominciando col disciplinare il traffico»

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Specchiodei tempi

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CuneoRubavano preziosie fondevano l’oroI I colpi grossi, in due villea Balzers, in Liechtenstein,bottino 190 mila franchi sviz-zeri, oro e preziosi. Altri furtiin Svizzera. Uno anche a Ce-va, nel Cuneese (gioielli e unapistola). I preziosi finivano inun piccolo negozio di Mondo-vì, «Affari d’oro». Venivanosmontati e il metallo preziosofuso, a Valenza, nell’Alessan-drino. La banda, compostada 12 persone, è stata sgomi-nata dai carabinieri.

VercelliUna donna guidavala gang dei clandestiniI In due anni di indagini, lapolizia stradale ha sgominatoun’organizzazione che utilizza-va documenti falsi, dalle paten-ti al 730 e alle buste paga, perrinnovare i permessi di soggior-no a centinaia di extracomuni-tari clandestini. Sono cinque lepersone arrestate, altre 85 so-no state denunciate, più di 500le pratiche sospese. L’inchie-sta, partita da Vercelli, si è este-sa al Milanese: a capo della ban-da c’era una donna di 55 anni.

BiellaL’aeroporto fa golaa CaltagironeIAeroporto: la maggioran-za degli azionisti si è dichiara-ta a favore di una linea chesalvaguardi gli investimentifatti, valorizzi lo scalo, per poivenderlo a operatori del setto-re. Indiscrezioni parlano diAli Trasporti Aerei spa Atadel gruppo Acqua Marcia del-la famiglia Caltagirone, pro-prietaria del Terminal di Mi-lano Linate Ovest e dell'aero-porto privato di Linate.

AlessandriaDetenuto in tribunalesi getta dal balconeIUn detenuto marocchi-no si è gettato dal secondopiano del tribunale di Ales-sandria. Ha fatto un volo di12 metri e si è ferito a mani,piedi, gambe. Operato è pian-tonato in ospedale. Non si sase abbia voluto tentare unaevasione oppure il suicidio. Ildetenuto, che proveniva daTorino, era in attesa dellasentenza. Immediata la rea-zione dei sindacati che dico-no: «Tragedia annunciata».

AstiScaricavano63 kg di hashishI Li hanno sorpresi a scari-care l’hashish a pacchi, più chea panetti, come due manovali in-caricati di spostare sacchi di ce-mento: 63 kg di droga invece, ilpiù ingente quantitativo mai se-questrato nell’Astigiano. Valo-re commerciale al «dettaglio»:600-700 mila euro. In carcere

Roberto Parisi, 47 anni, domicilia-to a Montegrosso, ex guardia giu-rata che in passato avrebbe lavo-rato anche come procacciatoredi pubblicità nel mondo editoria-le (è il proprietario della «500» sucui viaggiava la droga) e ManuelDe Luna, 24 anni, Asti, localitàVallaversa, che non aveva prece-denti: ma curiosamente il padredi quest’ultimo, Giuseppe, 47 an-ni, pochi giorni fa era stato arre-stato a sua volta a Villanova.

Aosta«La manovra taglierà600 posti di lavoro»I Secondo Cgil e Partito de-mocratico della Valle d’Aosta,la manovra varata dal mini-stro Giulio Tremonti costeràall’incirca 600 posti di lavoronel giro di tre anni. Il gridod’allarme riguarda i lavoratorie i precari di Regione, scuola eSanità. E la previsione potreb-be essere al ribasso. «Fare iconti precisi - dicono dal sinda-cato - è ancora difficile: la ma-novra è troppo confusa».

SavonaLa polizia sgominaminigang di pusherI A Savona la Squadra mo-bile ha sgominato una mini-gang di spacciatori di droga:giovani tra i 17 e 24 anni che«trattavano» fino a un chilo dihashish per volta rifornendocoetanei e compagni di scuola.Ieri è stato arrestato un venti-quattrenne, ritenuto uno deifornitori della minigang: in ca-sa aveva anche piantine di ma-rijuana e sostanze da «taglio».

SanremoI giudici perdonanoevasione su FacebookI E’ durata una settimanala punizione inflitta dai giudicia Roberto Mento, ex dirigentedel casinò di Sanremo, che siera visto revocare gli arrestidomiciliari per essere statosorpreso ad utilizzare il socialnetwork Facebook. Ieri i magi-strati hanno accolto l’istanzadell’avvocato difensore. Mentoattende di essere processatoper associazione a delinquerefinalizzata ai furti ai danni deicasinò della «Msc Crociere».

Nord-Ovest in breve

VerbaniaBialetti, nessuna soluzione dall’incontro a RomaLa fabbrica di Moka chiuderà tra dieci giorniINiente da fare per Bialetti: la storica fabbrica di Moka, a Cru-sinallo di Omegna, chiuderà i battenti tra dieci giorni. La confer-ma definitiva è arrivata ieri all’incontro al Ministero delle attivitàproduttive, in cui l’azienda ha ribadito che lo stabilimento ome-gnese non è considerato remunerativo e ha respinto il piano «al-ternativo» presentato dai sindacati, che prevedeva riduzioni delcosto del lavoro. Al termine della discussione è stato firmato unaccordo per assicurare il confronto sugli ammortizzatori sociali.

NovaraRagazza scomparsa, il giallo della chiamata alcellulare: forse era l’ex fidanzatoI Il racconto degli amici davanti alla troupe di «Chi l’ha vi-sto», la commozione e la speranza che Simona Melchionda si fac-cia viva con una telefonata o un sms. L’ultimo, inviato alla madredomenica 6 giugno, «Dormo fuori», ha consegnato Simona al bu-io totale. Quella domenica pomeriggio avrebbe ricevuto, secondoalcuni ragazzi, una telefonata che ha prodotto in lei un cambia-mento: «Era molto agitata mentre parlava». Sarebbe stata lachiamata di un ex fidanzato. Lunedì la registrazione su Rai Tre.

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VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 Torino Nord-Ovest 53LA STAMPA

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Non esistono delit-ti perfetti. Non loè stato l’omicidiodi Clotilde Zam-brini, 73 anni,

strangolata con una calza dinylon e brutalizzata con lapunta numero 13 di un trapa-no Black&Decker. Era la mat-tina del 9 settembre 2003. I vi-cini di casa avevano notato laporta socchiusa, al secondopiano di via Cadorna 28, nelquartiere Santa Rita. Sembra-va un mistero maledetto. Im-possibile da ri-solvere. Anni diindagini, inter-rogatori, cam-pionature a tap-peto del Dnadei parenti e dimolti residenti della zona. An-ni di sospetti e nessuna certez-za. Ma la traccia dell’assassi-no c’era. C’è sempre stata.L’ombra di una banalissimaimpronta digitale, lasciata pererrore vicino al cadavere.

Sette anni dopo i progressinelle tecniche di rilievo dellapolizia scientifica hanno per-messo di trovarla. Un lavorominuzioso. I dattiloscopisti del-

la squadra di To-rino l’hanno evi-denziata in mo-do nitido, in-grandimento do-po ingrandimen-to, grazie a nuo-

vi potentissimi scanner. Fino aquando l’impronta si è rivelatala firma sul delitto.

Nei giorni scorsi è stata inse-rita nella banca dati Afis, dovesono conservate tutte le im-pronte delle persone identifica-

te dalle forze dell’ordine in Ita-lia. L’esito della ricerca è statoscioccante: l’impronta appartie-ne a un ragazzo marocchinomorto nei mesi scorsi. Adessogli investigatori della sezioneomicidi, coordinati dal pm San-dro Ausiello, potrebbero decide-re di riesumare il cadavere perun ulteriore confronto geneticocon le tracce isolate sulla scenadel delitto. Mentre è già stato di-sposto un secondo controllo neilaboratori della scientifica diRoma sull’impronta che ha ria-perto il caso. E’ il primo succes-so della squadra cold-case, quel-la che si occupa di vecchi casi in-soluti grazie all’ausilio delle nuo-ve tecnologie.

Sono le 14,08 del 9 settem-bre 2003. Nel palazzo di via Ca-dorna 28, San Rita, la vita scor-reva come sempre. Un inquilinonotò che la porta dell’alloggio alquarto piano, do-ve abitava Clotil-de Zambrini, 73anni, vedova emamma di due fi-gli, è aperta. La si-gnora Clotilde,ex operaia in pensione, è un tipopiuttosto diffidente, molto di-screta e assai metodica. Ognimattina la spesa, giù al mercatoe nei negozi di fiducia, poi a casacon le borse. I vicini, discretissi-mi, si avvicinarono, a dopo una

prima occhiata, l’orrore: dal let-to della camera, spuntava unpiede. Il corpo di Clotilde river-so; nella nuca conficcata la pun-ta di un trapano, il collo avvolto

da una specie dicappio. Morta daalcune ore. L’as-sassino l’avevaafferrata per lebraccia, le avevastretto il collo,

colpita con violenza. Per stran-golarla aveva usato un paio dicalze autoreggenti trovate suuna sedia: la corda che avevacon sè si era spezzata.

Il killer del trapano (trova-to poi in un ripostiglio sul bal-

cone) ha lasciato segmenti diimpronte digitali, non comple-te, e tracce biologiche da cui èstato tratto il Dna.

La Mobile, in quelle ore, pun-tava al ristretto ambiente dei fa-miliari e degli amici più stretti,per dare un nome e un volto al-l’assassino. Vengono lungamen-te sentiti i figli, Walter Bianco,allora cinquantaquattrenne, lamoglie Margherita Piersanti, lafiglia Ornella, e il nipote AndreaAntonelli. I detective della Omi-cidi si concentrano su un lonta-no ex di Clotilde, compagno dilavoro alle Meccaniche Tesio, diMappano, Michele G.. Ma erauna falsa pista.

I Pioveva la mattina del 9 settembre 2003. Unagiornata ventosa, nuvole nere e temporali. Alle 14,30il dirigente della squadra mobile, Sergio Molino, af-fiancato dall’allora capo della Omicidi, Marco Basilee dall’attuale capo, Luigi Mitola, entrò nell’alloggioal quarto piano di via Cadorna 28, zona San Paolo.C’erano già gli esperti della Scientifica al lavoro, fuun sopralluogo lungo e minuzioso, su una scena deldelitto complicata, che riguardava non solo la came-ra da letto, dove era stato scoperto il cadavere dellapensionata, ma in ogni angolo, compresi i ripostigli,

il portone, gli ingressi. Furono usate, anche allora,le tecniche più sofisticate e, effettivamente, emer-sero numerosi e preziosi indizi. Le tracce biologi-che recuperate sui margini della calza di nylon usa-ta per strangolare la donna, le impronte digitalitrovate sulla presa della corrente dove fu inseritala presa elettrica del trapano, il manico del trapanostesso. E poi le impronte, anzi le tracce, ritrovatesul corpo della vittima che, prima di soccombere al-l’assassino, si era difesa con la forza della dispera-zione. Alcune persone erano state a lungo sospetta-te e fu ricostruito il profilo genetico di decine di re-sidenti della zona. Tra le ipotesi, infatti, anche quel-la di un delitto occasionale, nato per dissapori o al-tro ancora. O un delitto su commissione.

E’ di un marocchino deceduto, caso risolto dopo 7 anni

Delitto del trapanoun’impronta svela

il nome del killer

La storiaMASSIMO NUMA

NICCOLO’ ZANCAN

La vittimaClotilde Zambrini fu uccisa il

9 settembre 2003

L’omicidio in via Cadorna 28A scoprire il corpo senza vita nel suo alloggio furono alcuni

vicini di casa che si insospettirono vedendo la porta socchiusa

RAPHAËL ZANOTTI

Sciopero il 1˚ luglio dei magi-strati ordinari e di quelli dellaCorte dei Conti. Sciopero a ol-tranza dei giudici del Tar dal-le udienze di merito dal 21 giu-gno fino a tutto luglio. Persinol’Avvocatura dello Stato medi-ta di incrociare le braccia, e sa-rebbe la prima volta nella suastoria.

Una protesta tanto unita-ria, nel mondo della giustizia,non si era mai vista. Tutto acausa della finanziaria del go-verno che decurterà lo stipen-dio ai magistrati più giovanidel 30%, secondo l’Anm. Unaprotesta che incrocia quelladel personale amministrativo.Cgil, Flp e Rdb denunciano:«A Torino c’è una scoperturadell’organico del 25%, l’ultimoconcorso risale al 1996 e l’ulti-ma riqualificazione addirittu-ra al 1980, trent’anni fa».

Per questo a Torino la giun-ta distrettuale di Piemonte eValle D’Aosta dell’Anm ha si-glato un documento insiemealle altre categorie coinvolte.«Questa è una manovra ingiu-sta e sbagliata - dichiara il pre-sidente dell’Anm locale, Ed-mondo Pio - Congela le carrie-re dei magistrati e finisce percolpire l’indipendenza dellamagistratura». Non è un mo-do di dire. L’Anm ha dato man-dato a uno studio legale per ve-rificare la possibilità di un ri-corso al Tar per bloccare il de-creto. Il paradosso è che do-vrà valutarlo la magistraturaamministrativa, altre toghe.Davanti al Tar, i magistratihanno intenzione di sollevareuna questione di costituziona-lità. «È in gioco l’indipenden-za della magistratura».

Anche i magistrati ammini-strativi vivono lo stesso pro-blema. «La legge prevede chequalunque ritocco alle nostreretribuzioni debba ottenere ilparere del Consiglio di Stato -spiega Paolo Lotti del diretti-vo dell’Anma, l’associazionedelle toghe amministrative -Questo passaggio non è avve-nuto. Si profila la possibilitàche si tratti di un provvedi-mento illegittimo».

Negli ultimi due anni al tri-bunale di Torino sono statepresentate 200 domande di ri-sarcimento per eccessiva lun-ghezza dei processi.

CONTRO IL GOVERNO

Finanziaria,toghein scioperoil 1˚luglio

CACCIA AL DNAIl corpo del sospettato

potrebbe esserepresto riesumato

La cronaca su La Stampa del 10 settembre 2003Un giallo destinato

a non avere soluzione

SQUADRA COLD CASEIl prezioso lavoro

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54 Torino Nord-Ovest LA STAMPA

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010

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MARE AGITATOMARE CALMO POCO MOSSO MARE MOSSOSOLE COPERTO TEMPORALENUVOLOSO VARIABILE PIOGGIA DEBOLE-MODERATA PIOGGIA INTENSA NEVE VENTO

DEBOLI MODERATE FORTI MOLTO FORTI

NEBBIAPOCO NUVOLOSO

NESSUNA MODERATA ELEVATA ESTREMA

SITUAZIONE CENTRONORD SUD

LE PREVISIONI DI OGGI

Le precipitazioni attese oggi

Vigilanza meteo di oggi e domani

DOMANI

DOPODOMANI

IN EUROPA

Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa

Cagliari

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Catanzaro

Reggio Calabria

Bari

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Campobasso

L‘Aquila

Ancona

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Torino

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Palermo

Catania

FoggiaRoma

L’ondata di piogge e temporali che si è abbattuta sulle regioni del Nord e in particolare al Nord-Ovest si ritira temporaneamente grazie all’afflusso di aria più asciutta da Nord. Domani aria fresca valicherà le Alpi portando altri acquazzoni e temporali al Nord, rimane ancora al margine il Centro-Sud

Giornata di bel tempo con condizioni soleggiate, a parte qualche passaggio nuvoloso sul basso Lazio. In mattinata temporanea variabilità su Ogliastra e Cagliaritano con qualche rovescio, seguito da ampie schiarite. Venti di maestrale in moderato rinforzo in Sardegna.

Si ripristinano condizioni più soleggiate o con cielo poco nuvoloso; maggiori addensamenti saranno presenti sull’Alto Adige e sui rilievi friulani, associati a qualche rovescio di breve durata nel pomeriggio. Venti di libeccio in rinforzo in Liguria

Passaggi nuvolosi tra Campania, Molise e Gargano e non escluso qualche piovasco molto isolato tra le ore centrali e il pomeriggio. Altrove più soleggiato con velature in estensione tra pomeriggio e sera.

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Permane una moderata variabilità associata a rovesci sulle zone comprese tra Pirenei, regioni Nord-alpine, Baviera fino ad Austria, Ungheria e Repubblica Ceca e Slovacchia. Maltempo in Scandinavia; sul resto del continente prevalgono condizioni soleggiate.

Mattinata soleggiata, nel pomeriggio variabilità al Centro-Nord con temporali su zone del Nord e isolati in Toscana

Variabile e fresco al Centro-Nord con rovesci e temporali su Emilia Romagna e sparsi su zone centrali e Campania

Quasi ovunque assenti a parte rovesci molto isolati su rilievi alpini

Rientrano gli stati di allerta per 24 ore, ma domani transitano nuovi temporali con locali grandinate al Nord

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In aumento al Nord dove tornano sui 25 gradi, rimane caldo al Sud con oltre 25 gradi su Puglia e Sicilia

LA TENDENZA DELLE TEMPERATURE

Venerdì Al mareMIN °C MAX °C MIN °C MAX °COGGICITTÀ OGGICITTÀ

AMSTERDAM

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BARCELLONA

BELGRADO

BERLIN

BERNA

BRATISLAVA

BRUSSELS

BUCAREST

BUDAPEST

COPENHAGEN

DUBLIN

EDIMBURGO

HELSINKI

ISTANBUL

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S. PIETROBURGO

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TIRANA

VARSAVIA

VIENNA

VILNIUS

ZAGABRIA

ALGERI

ANKARA

BAGHDAD

BANGKOK

BEIRUT

BOMBAY

BRASILIA

BUENOS AIRES

CALGARY

CARACAS

CASABLANCA

CHICAGO

CITTÀ DEL CAPO

CITTÀ DEL MESSICO

DAKAR

DUBAI

FILADELFIA

GERUSALEMME

HONG KONG

IL CAIRO

JOHANNESBURG

KINSHASA

LA MECCA

L'AVANA

LOS ANGELES

MANILA

MELBOURNE

MIAMI

MONTREAL

NAIROBI

NEW YORK

NUOVA DELHI

PECHINO

SHANGHAI

SINGAPORE

TOKYO

WASHINGTON

La Luna

Il Sole

Si levaalle ore12 e 25 minuti

Calaalle ore0 e 14minuti

Culmina alle ore13 e 11 minuti

Tramonta alle ore20 e 51 minuti

19 Giugno

Sorgealle ore5 e 32minuti

PrimoQuarto

A cura di www.nimbus.it

Un minimo depressionario inapprofondimento dal pome-riggio di sabato sul Mar Ligu-

re darà ulteriore impulso ai venti oc-cidentali già presenti quest’oggi trail Golfo del Leone e la Sardegna. Dasabato notte è prevista burrasca damaestrale sulla Sardegna in pro-gressiva estensione al Tirreno ed al-lo Ionio nel corso della Domenica.

Sabato il Libeccio sarà forte sulLigure ma Domenica ruoterà aNord-Est. Sul versante Adriatico iventi soffieranno moderati daOvest-sud-Ovest precedendo la Bo-ra che si prevede irromperà sul-l’Istria Domenica notte con lo spo-stamento a Est del sistema pertur-bato. Sabato, l’incursione dei ventisettentrionali potrà portare tempo-

rali, anche forti, dapprima sul MarTirreno e successivamente Domeni-ca sull’Adriatico.

L’estate del diporto nautico edello yachting fatica a decollare acausa delle condizioni meteo mari-ne ancora molto instabili. Il temposul mare non si è ancora assestatoe la ragione principale è dovuta adun Anticiclone delle Azzorre che,per ora, si mantiene sull’Atlantico.Questo significa che i nostri marirestano esposti al transito di ripe-tute depressioni accompagnate dairispettivi fronti.

I fronti, in estrema sintesi, i si-stemi nuvolosi che si spostano so-spinti dai venti che li generano. Percerti versi il fronte non è altro che«il vestito» del vento ovvero la par-te visibile dell’aria che si sposta: lenubi. Se l’aria in avvicinamento è

più calda rispetto a quella in cui citroviamo osserveremo l’arrivo diun fronte caldo, con i suoi cieli gri-gi e le piogge diffuse, se invecel’aria che si avvicina è più fredda ilfronte freddo porterà nubi carichedi precipitazioni irregolari, tempo-rali e forti venti rafficosi. In genereil fronte caldo ha un carattere mo-derato, il fronte freddo ha un carat-tere irruento ed è il più temibile sulmare. In questo periodo lo scena-rio Mediterraneo è caratterizzatoda frequenti fronti freddi sospintida un anticiclone ancora troppolontano. Navigare in uno scenariometeorologico di questo tipo impo-ne grande attenzione e la saggezzadel marinaio sta nel saper decide-re, senza esitazione, un cambio dirotta o di itinerario.

www.navimeteo.it

GIANFRANCO MEGGIORIN

In Liguria arrivano i venti dell’Ovestin Sardegna, burrasca di maestrale

.

Il tempo Al Nord torna un po’ di sole, ma domani nuovi temporali

VENERDÌ 18 GIUGNO 2010 55LA STAMPA

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La Lady di Ferro dei Labu-risti, la Margaret Tha-tcher di sinistra - le piacemolto raccontarsi così -,l’unica donna a correre

per la leadership del partito assie-me a quattro maschi quarantenni,bianchi, famosi e potenti, è una spi-golosa signora nera di 57 anni nataa Londra da una famiglia di immi-grati giamaicani e considerata daicolleghi, a seconda delle stagioni,una pericolosa estremista, un geniointellettuale, una combattente indo-mabile, oppure una ribelle incoeren-te e ondivaga dotata di una pericolo-sa dialettica e consacrata da unmassiccio appoggio popolare. «Nonè facile fare i conti con me».

Diane Abbott, divorziata dal1993 dopo due anni di matrimonio,madre single, prima donna di colo-re eletta alla Camera dei Comuni,ex assistente sociale, è oggi l’anoma-lia più vistosa della politica inglese.Nei sondaggi sulla corsa alla succes-sione di Gordon Brown, è alle spalledei fratelli Miliband, però vicina,sorprendentemente vicina, e a chile chiede se sarebbe disposta a en-trare nel governo ombra lei rispon-de candida: «Sarò io a formarlo,perché dovrei fare il ministro?». Edè ovviamente la parola «ombra» adarle fastidio.

Per ottenere il quorum necessa-rio a entrare nella cinquina dei pre-scelti è stato decisivo il voto di Da-vid Miliband, che credendo di pun-tare su un cavallo zoppo si è poitrovato costretto a rallegrarsi conun sms sgangherato: «complimen-ti Dianne». Non Diane, Dianne.«Preferisco non commentare».Sottovalutata?

«All’ultimo congresso nazionalemi hanno fatto sedere dietro una co-lonna e hanno trovato il modo dinon lasciarmi parlare». Come se cifossero dei punti premio per ogni di-mostrazione concreta di crudeltà,ma l’indifferenza della classe diri-gente è sempre stata compensatadall’attenzione quasi morbosa dellemasse anonime, nel quartiere e nelpartito. Ehi Diane, tu sei come noi.«Magari è una questione generazio-nale, loro vengono da un mondo chenon è il mio, sono il New Labour, epenso che mi considerino una nonpersona. Cambieranno idea».

In una vita fatta di battaglie con-tro il razzismo e le discriminazioni,non sono stati pochi gli incidenti dipercorso. Nel 2003, dopo avere at-taccato Tony Blair e Harriet Har-man per avere educato i figli inesclusive scuole private, fece la stes-sa scelta per la sua bambina, iscri-vendola alla City of London, istitutoda diecimila sterline l’anno. Fu cro-cifissa, si difese in modo scomposto.«C’è poco da dire è una scelta incoe-rente e indifendibile». Che però por-tò fino in fondo. «Non è facile essereuna madre single. I colleghi non ticapiscono quando dici che devi la-sciare una riunione perché la tuabambina ha la febbre. Ho lottato esono ancora qui. Voglio che almenolei abbia tutte leopportunità chela vita offre». Na-turale.

Già nel 1996una sua gaffeaveva fatto il gi-ro del mondo. «Basta infermiere fin-landesi negli ospedali, è assurdoche i malati siano assistiti da perso-ne che non hanno visto un nero in vi-ta loro». Ian Bruce, parlamentare

conservatore, disse di non aver maisentito una frase di razzismo cosìesplicito in vita sua e il governo fin-landese protestò ufficialmente facen-

do per altro notareche proprio quell’an-no Miss Finlandiaera una ragazza ne-ra, Lola Odusoga,che loro considera-vano finlandese esat-

tamente come loro. Diane si scusò.Laureata in storia a Cambridge,

la Abbott è una donna larga conun’espressione dura, come se avesseil sospetto che qualcuno la stia im-

brogliando pesantemente, ma con lospecchio non ha mai avuto il rappor-to che molti giovani hanno con l’ana-lista, si è sempre presa così com’è.«Vengo da una famiglia, da una sto-ria, che ha conosciuto la schiavitù esi è ribellata all’idea di raccoglierecotone, caffé e zucchero per i ricchi.Sono figlia di un saldatore e di un’in-fermiera, la bellezza per me sta nel-l’avere dignità».

In prima fila nella battaglia control’invio di soldati in Iraq, la sua invetti-va per stigmatizzare la detenzionedurata 42 giorni di un sospetto terro-rista è stato premiato dal Parlamen-

to come miglior discorso del 2009 equando David Miliband ha deciso dimettere il suo nome nell’urna non haforse pesato la forza innaturale dellasua dialettica. «I Miliband? È stranovedere due fratelli, così vicini d’età,correre per la stessa poltrona. Comemadre mi viene da dire che c’è qual-cosa di artificioso. Possono ancheraccontare di andare d’accordo, maio fatico a crederci. Ma davvero dob-biamo scegliere la nostra guida in uncosì piccolo lago di geni?».

Non cerca collaborazione, preferi-sce lo scontro e il dominio, secondoun copione che un’altra donna qua-

rant’anni fa ha scritto al suo posto.«Mi piaceva la Thatcher. Non le sueidee, ma la sua storia. Aveva una per-sonalità regale e i suoi colleghi ma-schi avevano paura di lei». Ed è sullaparola «paura» che appoggia tutto ilpeso della sua storia.

L’autore

LA STORIA

ANDREA MALAGUTI, 45 ANNI, SPOSATOCONISABELLA, DUE FIGLI, LEONARDO

EBEATRICE, CORRISPONDENTE DE LA STAMPADA LONDRA, SI È OCCUPATOMOLTO DI SPORT,

DI CRONACA E DI CUCINA DEI GIORNALI.INNAMORATO DI ROMA E DI TORINO,

NONOSTANTE LE DELUSIONI HA UNA INSENSATAPASSIONE PER IL BOLOGNA E PER LA FORTITUDO

ANDREAMALAGUTICORRISPONDENTE DA LONDRA

IL MODELLO«Mi piaceva la Thatcher.Non le idee, la sua storia.

I colleghi la temevano»

LA LABURISTADI COLORE

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