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LABORATORIO : LA GESTIONE DELLA CLASSE E PROBLEMATICHE RELAZIONALI Prof.ssa Tiziana Giovenali

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LABORATORIO : LA GESTIONE DELLA CLASSE E PROBLEMATICHE RELAZIONALI

Prof.ssa Tiziana Giovenali

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- Gli studi di psico - pedagogia in generale intendono per gestione

della classe una serie di azioni adottate dagli insegnanti per : - Cercare di soddisfare i bisogni formativi di ogni studente inclusi quelli

che manifestano problemi legati alla disabilità, disturbi di vario genere compreso il comportamento ,

- stabilire l’ordine in classe , - coinvolgere e motivare gli studenti , - stimolare in loro atteggiamenti collaborativi e cooperativi . ORGANIZZARE UN PROFICUO AMBIENTE DI APPRENDIMENTO

LA GESTIONE DELLA CLASSE

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IL GRUPPO CLASSE E’ UNA RISORSA EDUCATIVA E DIDATTICA …..ma è sempre stato così ?

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« Quando un bambino va a scuola, è come se fosse portato nel bosco, lontano da casa. Ci sono bambini che si riempiono le tasche di sassolini bianchi, e li buttano per terra, in modo da saper trovare la strada di casa anche di notte, alla luce della luna. Ma ci sono bambini che non riescono a fare provvista di sassolini e lasciano delle briciole di pane secco come traccia per tornare a casa. È una traccia molto fragile e bastano le formiche a cancellarla: i bambini si perdono nel bosco e non sanno più tornare a casa. » (Andrea Canevaro )

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Anche gli ambienti possono definire il profilo formativo della scuola ….

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POTENZIALITA’ DEL GRUPPO CLASSE

« Il gruppo classe costituisce una risorsa educativa e didattica dove ognuno può attingere l’energia e il sostegno per dedicarsi alla propria autorealizzazione : è il luogo in cui è possibile costruire con gli altri la propria mappa cognitiva e la propria personalità. Coltivando in classe il benessere , l’accoglienza, la solidarietà e la responsabilità , si rende più piacevole ed efficace il processo di formazione »

( M. Polito , Attivare le risorse del gruppo classe )

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IL GRUPPO CLASSE

Nel passato si riteneva che a scuola gli studenti mentre imparavano , instauravano relazioni con gli adulti ed i pari e via via costruivano la loro personalità.

Questa prospettiva è stata gradualmente sostituita da un’altra che ribalta i termini del rapporto: a scuola gli studenti vivono, instaurano relazioni con gli altri, compagni ed insegnanti , e mentre fanno questo e, soprattutto grazie a questo , apprendono.

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I PRIMI STUDI SULLA GESTIONE DELLA CLASSE

JACOB KOUNIN ( 1912-1995) pedagogista americano ,psicologo dell’educazione ha condotto i primi studi sulla gestione della classe . Ha elaborato un modello indicato come «ecologico» focalizzato sulle condizioni ambientali e sulla loro influenza sui comportamenti degli studenti .

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Conoscere sempre cosa succede in classe. Carpire l’attenzione con impeto iniziale e consolidarla

con la scorrevolezza e la continuità. Sapere utilizzare appropriatamente “l’effetto onda”. Condurre più attività contemporaneamente. Strutturare il programma in modo da impegnare

sempre gli allievi.

Concetti fondamentali

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Gli studi sui diversi stili cognitivi , sull’intelligenza emotiva e sulle dinamiche di gruppo , hanno messo in evidenza , in questi ultimi anni , l’importanza del contesto sociale , dell’interazione interpersonale e dei fattori emotivi ed affettivi rispetto all’apprendimento : la forma delle relazioni è un organizzatore del cognitivo.

L’apprendimento è cioè , legato alla qualità della dimensione socio-affettiva all’interno dell’esperienza scolastica. Lo sviluppo cognitivo dipende ,anche, da quanto uno studente si sente accolto e incoraggiato dagli insegnanti, integrato e valorizzato dal proprio gruppo classe , e in grado di affrontare con fiducia e possibilità di successo i compiti di apprendimento richiesti.

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Ogni classe ha una propria fisionomia , non statica , ma continuamente in divenire . Inizialmente gli studenti sono solo un «aggregato» , non un gruppo.

Il gruppo classe non è , perciò , un punto di partenza e neppure una tappa naturale , costituisce un obiettivo che deve essere intenzionalmente perseguito.

Il passaggio dalla classe come somma di individui isolati alla formazione del « gruppo classe» è un processo che può richiedere anche tempo e a cui concorrono molti fattori ed in primo luogo azioni , atteggiamenti , stile comunicativo dell’insegnante.

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L’insegnante deve concepire ed utilizzare il gruppo non solo come scenario del lavoro didattico ,ma come soggetto e come strumento del processo formativo.

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COSA VEDIAMO IN CLASSE ?

Individui isolati o la rete delle loro relazioni?

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IL GRUPPO CLASSE COME REALTA’ DINAMICA

Il gruppo classe è un fitto intreccio di legami che ne testimoniano la dimensione multipersonale e fa esplicito riferimento alla coesione che stringe insieme i membri che ne fanno parte.

Il gruppo assume anche una dimensione ambivalente : da una parte è un contenitore di aspettative e di speranze, di desideri e di bisogni( la condivisione come risorsa, la molteplicità come opportunità),dall’altra è però anche un concentrato di minacce , richieste , pressioni , qualcosa che soffoca e lega( l’essere insieme come limite della propria individualità).

Il gruppo classe è una totalità, qualcosa di diverso dalla pura sommatoria degli alunni .

Lavorare con la classe significa avere la capacità non solo di cogliere i comportamenti dei singoli , ma le dinamiche che nel gruppo si realizzano.

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GRUPPO CLASSE A PIU’ ALTO FUNZIONAMENTO

Fra le strategie per valorizzare il gruppo classe sono fondamentali:

L’accoglienza Le regole condivise La responsabilità La leadership condivisa La coesione La collaborazione L’apprendimento reciproco

La classe diventa gruppo attraverso un processo di conoscenza , di accoglienza e di valorizzazione reciproca . Il compito dell’insegnante è di curare fin dai primi giorni la rete di relazioni personali e di continuare a ricostruirla, a ravvivarla e a ripararla se si rompe.

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LE COMPETENZE DELLA PROFESSIONE DOCENTE : DISCIPLINARE, DIDATTICA , PEDAGOGICA e RELAZIONALE

Oggi all’insegnante si richiede non solo la competenza disciplinare ,ovvero la conoscenza della materia che insegna nei suoi fondamenti epistemologici ma anche una mediazione didattica comprendente molteplici strategie e metodologie .

Alla competenza disciplinare si accompagna una professionalità pedagogica

e relazionale : cioè la competenza di saper entrare in contatto con le nuove generazioni , di saper comunicare in modo diretto e autentico per contribuire alla loro crescita.

Compito della scuola è di offrire a ciascuno il massimo di opportunità

formative .

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STILI DI INSEGNAMENTO

1 ) DIRETTIVO 2) AUTOREVOLE 3) TOLLERANTE E AUTOREVOLE 4) TOLLERANTE 5) INCERTO-TOLLERANTE 6) INCERTO- AGGRESSIVO 7) REPRESSIVO 8) STRESSATO-INEFFICACE

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ADOTTARE UNA VISIONE SISTEMICA

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Il gruppo classe è un sistema che comprende una fitta rete relazionale ed anche di fronte alle difficoltà comportamentali di un singolo alunno, oltre a capire il « funzionamento particolare»

cerchiamo di rapportarlo al gruppo classe. Di fronte ad un leader negativo che fa ruotare la classe intorno a sé

….l’insegnante se interviene sul singolo ….si sgola , dà brutti voti, punisce …ma non ottiene niente , si sente inefficace e fallito nel suo ruolo …

Secondo la visione sistemica avendo un approccio globale del problema coinvolgiamo il gruppo nella gestione della disciplina e del clima di classe .

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DUE VISIONI DI FRONTE A UNO STUDENTE PROBLEMATICO NEL COMPORTAMENTO

Visione lineare rapporto bidirezionale alunno/insegnante

Visione sistemica si utilizzano le risorse educative del gruppo

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Se all’interno della classe vi è uno studente che ha marcati problemi comportamentali , l’insegnante che ha adottato una visione sistemica cerca di conoscere non soltanto i problemi di questo soggetto , ma si sforza di capire anche in che modo tale difficoltà sia legata alla vita del gruppo….domanda da porsi : « Lo studente problematico sta esprimendo solo un disagio personale o sta manifestando una patologia del gruppo ? »

Fenomeno di proiezione all’interno di un gruppo «disfunzionale»

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Il ruolo del leader negativo

Allo studente che gioca al ruolo di leader negativo attirando l’attenzione del gruppo classe con i suoi comportamenti trasgressivi , non interessa tanto quello che pensa di lui l’insegnante che mette a dura prova continuamente , tiene molto a quello che pensano di lui i suoi compagni.

Intervenire utilizzando le risorse educative della classe, mediante un’impostazione sistemica e comunitaria ogni studente è richiamato all’assunzione di responsabilità e a prendersi cura del clima all’interno della classe.

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ETEROGENEITA’ CLASSI ODIERNE…CIRCA 25 STUDENTI

•1 , 2 alunni disabili con L.104 ( PEI )

• 1 o più alunni DSA con L. 170 ( PDP )

• 3 alunni con problemi di comportamento

• 2 alunni con problematiche personali ed educative marcate

• 3 alunni “eccellenti “sul piano degli apprendimenti

• 4 alunni con “ansia” da prestazione, o privi di motivazione

• 2 o più alunni stranieri di cui alcuni neo-arrivati

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Problemi ricorrenti da gestire nella classe

- Comportamento del gruppo : distrazione, parlottare, azioni di disturbo verso compagni e insegnanti. - Isolamento sociale : solitudine poca autostima , depressione , assenza relazioni. - Comportamenti distruttivi che suscitano conflitti e si manifestano con aggressioni ,opposizioni ,violazione delle regole della classe e delle norme di comportamento(bullismo , furto, violenza).

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Comportamenti problema studenti

L’insegnante è bene che faccia …..

L’insegnante è bene che eviti di …

• Instabilità emotiva • Crisi di collera

improvvisi • Sistematico non

rispetto delle regole. • Uso della prepotenza

e delle minacce. • Si negano i

comportamenti aggressivi .

• Atteggiamenti di sfida nei confronti dell’insegnante .

• Essere disponibili nei rapporti relazionali con lo studente ma essere «fermi» verso il comportamento aggressivo.

• Aiutare a gestire le proprie emozioni.

• Aiutare a gestire i conflitti e lavorare sulle abilità sociali.

• Presentare modelli di comportamento diversi che permettono di rompere il comportamento stereotipato.

• Concordare , quando è possibile, con la famiglia , alcuni obiettivi su cui lavorare in accordo scuola-famiglia.

• Arrabbiarsi • Urlare • Minacciare

continuamente • Contrapporre

continuamente ad un atteggiamento oppositivo uno stesso stile di opposizione.

GESTIRE LE PROBLEMATICITA’ COMPORTAMENTALI

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GLI STUDENTI DIFFICILI IN UN GRUPPO CLASSE ACCOGLIENTE

• Studenti con scarso rendimento • Studenti demotivati • Studenti aggressivi • Studenti disadattati

Bisogni educativi Speciali

Con questi studenti occorre modulare la didattica e i contenuti della nostra materia….possono diventare più ragionevoli e responsabili quando si sentono parte di un gruppo che si interessa a loro, che valorizza la loro presenza.

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L’IMPORTANZA DELLA VISIONE SISTEMICA

L’insegnante che assume una visione sistemica è più disponibile ad accogliere un approccio multidimensionale dell’intelligenza come ha teorizzato Howard Gardner . L’insegnante si impegna a far emergere la ricchezza di risorse cognitive , dei diversi stili di apprendimento e delle svariate forme di intelligenza presenti nella classe.

Teoria intelligenze multiple di Howard GARDNER ( 11 /7/1943 )

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UNA CLASSE … MOLTEPLICI INTELLIGENZE

Nella classe utilizzando la pluralità dei punti di vista e delle varie di forme di intelligenza : logica, linguistica, artistica , musicale , sociale , psicologica, emotiva- relazionale è possibile costruire insieme il sapere . Da ciò ne deriva che il sapere non consiste solo nella trasmissione disciplinare istituzionalizzata dell’insegnante , ma dall’incontro di molte visioni rielaborate insieme, quindi un sapere anche scolastico frutto dell’integrazione di più prospettive , di rielaborazione e continua costruzione .

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L’ INTERDIPENDENZA NEL GRUPPO CLASSE nella teorizzazione di KURT LEWIN (1890-1947)

« Quel che costituisce l’essenza del gruppo non è la somiglianza o la dissomiglianza riscontrabile tra i suoi membri , bensì la loro interdipendenza . Esso può definirsi una totalità dinamica. Ciò significa che un cambiamento di stato di una sua parte o frazione qualsiasi , interessa lo stato di tutte le altre» ( K. Lewin)

Il concetto di interdipendenza si connette alla visione sistemica del gruppo classe dove i comportamenti problema ( aggressività, vittima, leader ) sono da ricondurre alla rete relazionale .

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DA ESSERE «IN GRUPPO» AD ESSERE «UN GRUPPO»

DOCENTE

DOCENTE

IO + IO….. VERSO IL NOI

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DUE DIVERSE CONCEZIONI DEL GRUPPO CLASSE

Gruppo classe palcoscenico

Gruppo classe protagonista attivo del processo formativo

Funzione direttiva insegnante che spiega, interroga , dà i voti , valuta , premia e punisce.

L’insegnante utilizza la propria disciplina intrecciandola con le risorse degli studenti che devono studiare, crescere insieme anche attraverso modalità di apprendimento cooperativo.

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CONO dell’APPRENDIMENTO ( Edgar Dale 1969)

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In generale l’apprendimento è facilitato se l’individuo è messo nella condizione di collaborare con gli altri , in una situazione educativa nella quale le attività pratiche , intellettuali, emotive/affettive sono strettamente congiunte.

La particolarità dell’apprendimento cooperativo sta nell’organizzare un progetto da concretizzare con azioni organizzate.

Gruppo composto da più persone impegnate su un compito che realizza un’interdipendenza positiva tra i membri del gruppo . Questa è la caratteristica fondamentale del Cooperative Learning rispetto ad altre modalità di lavoro di gruppo.

UNA STRATEGIA PER FAR DIVENTARE IL GRUPPO CLASSE UNA RISORSA : L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO

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EFFICACIA DELL’APPRENDIMENTO COOPERATIVO

JOHNSON e JOHNSON (1989) hanno condotto molte ricerche prendendo in esame tre aspetti : 1) impegno e motivazione nel lavoro, 2) relazioni interpersonali costruttive e positive, 3) benessere psicologico. Le ricerche mostrano che la cooperazione , di solito , permette di ottenere risultati positivi.

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GLI STUDENTI OTTENGONO MIGLIORI RISULTATI

Tutti gli studenti ( con alta, media e bassa capacità di apprendimento ) lavorano di più e raggiungono risultati migliori, memorizzano meglio e più a lungo, sviluppano una maggiore motivazione intrinseca, passano più tempo sul compito e sviluppano livelli superiori di ragionamento e capacità di pensiero critico.

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Si riferisce ai comportamenti con cui i membri del gruppo mostrano interesse per il raggiungimento dell’obiettivo : contribuiscono con idee e lavoro , si ascoltano reciprocamente manifestandosi fiducia e non temono di esporre la propria opinione perché sono sicuri che può contribuire a migliorare il risultato. Perché nel gruppo ci siano una corresponsabilità e una collaborazione efficace è importante che gli studenti sappiano fare buon uso di abilità sociali come la comunicazione , le funzioni di guida e le strategie di soluzione positiva e costruttiva dei problemi.

L’interazione diretta costruttiva

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Apprendimento cooperativo ed obiettivi

1) Aiuta a elevare il livello di tutti gli studenti (dotati, con rendimenti scolastici alti , medi e scarsi , in difficoltà ). 2) Contribuisce a costruire relazioni positive tra gli studenti , essenziali per creare una comunità di apprendimento in cui la diversità sia rispettata e apprezzata. 3) Fornisce agli studenti le esperienze di cui hanno bisogno per un sano sviluppo cognitivo , psicologico e sociale.

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L’INSEGNANTE E L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO

Il metodo dell’apprendimento cooperativo richiede all’insegnante di : prendere una serie di decisioni preliminari , spiegare agli studenti i compiti e le procedure

cooperative , monitorare i gruppi di studenti al lavoro e intervenire

quando necessario , Valutare la qualità dell’apprendimento e aiutare gli

studenti a verificare l’efficacia del funzionamento dei loro gruppi .

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INSEGNANTI ATTENTI ALLE RISORSE DEL GRUPPO CLASSE

Attenzione alle competenze degli studenti . Osservare le loro abilità. Far esprimere la loro ricchezza interiore. Valorizzare i diversi stili di apprendimento e la propria identità culturale. Diritto ad un percorso personalizzato. Essere facilitatori nel processo di apprendimento . Il clima della classe dipende dall’intenzione formativa sia degli

insegnanti che degli studenti ed è un impegno quotidiano. Il clima di classe dipende dalla qualità della comunicazione

insegnanti-studenti e dalla consapevolezza della reciproca co-educazione. Esso va riproposto e rinegoziato giornalmente in modo esplicito o

implicito. Quando è positivo facilita l’apprendimento , quando è negativo lo

ostacola e crea conflitti.

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Comportamenti efficaci dell’insegnante

1. Essere presenti – il grado di attenzione con cui il docente riesce a seguire la classe e le dinamiche di gruppo, sapendo sempre cosa sta succedendo. 2. Gestire diversi compiti contemporaneamente – la capacità di affrontare diversi compiti nel medesimo tempo. 3. Appianare i problemi – saper reagire in modo appropriato nei momenti critici e far sì che le dinamiche di gruppo non incontrino ostacoli. 4. Flessibilità – la capacità di cambiare e di riorganizzare il proprio lavoro quando non è abbastanza efficace. 5. Passare da un atteggiamento reattivo ad uno preventivo .

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Gestire la classe con …meno tensione

1) Essere chiari e facili da seguire : organizzare le attività di classe, pianificare e preparare una lezione ben strutturata. 2) Saper gestire i conflitti e le situazioni di crisi assumendo anche la prospettiva dei ragazzi . 3) Riflettere sulle proprie strategie e reazioni ed essere in grado di cambiare, essere spontanei nel proprio comportamento e usare l’umorismo.

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INSEGNARE OGGI = LAVORARE in TEAM

Anche gli insegnanti sono organizzati in gruppo :partecipano insieme a molte attività collegiali . Ma sentono di « essere un gruppo» ? Sono consapevoli di costituire una comunità che si sostiene reciprocamente per migliorare la loro competenza professionale ?

Il sostegno reciproco, la condivisione, la collaborazione riducono il rischio del burnout, cioè dell’esaurimento emotivo nei riguardi dell’attività didattica e educativa.

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ESPERIENZE DIDATTICHE INNOVATIVE PER LA GESTIONE DELLA CLASSE

SCUOLA SENZA ZAINO

Responsabilità, comunità, condivisione , ospitalità ed accoglienza .

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« AIUTAMI A FARE DA SOLO » Maria Montessori

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SCUOLE STEINERIANE

Importanza materie artistiche. Amore per la natura Intelligenza manuale.

I bambini imparano per immagini. I bambini hanno bisogno di fiabe .

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• Ognuno apprende in modo diverso. • Ogni individuo ha una propria storia di vita che rende il suo modo di guardare il mondo unico . • Ogni persona ha dei tempi di apprendimento differenti

da quelli di un’altra e delle preferenze verso certi tipi di spazi.

( Heidrun Demo , Didattica delle differenze ,Erikson 2015 Didattica aperta e inclusione )

OGNUNO APPRENDE IN MODO DIVERSO

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Organizzazione • Allestimento in aula o nei corridoi di diverse stazioni in ognuna delle quali viene proposta un’attività differente . Le diverse postazioni sono però collegate tra di loro da una tematica comune e/o da una competenza che si vuole sviluppare. • Ogni stazione deve contenere le istruzioni e i materiali necessari. • Ogni alunno parte dalla stazione che desidera.

LE STAZIONI DI APPRENDIMENTO

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• Autonomia: i bambini lavorano da soli per questo è necessario che le stazioni siano ben strutturate. • Varietà metodologica: per affrontare meglio una tematica o raggiungere degli obiettivi è bene presentare attività che chiamino in causa diversi linguaggi, sensi, modalità di apprendere.

Vantaggi di questo tipo di metodologia

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Quando i bambini sono all’opera l’insegnante può sostenere chi ha delle difficoltà e rivolgere quindi la sua attenzione focalizzata su alcuni studenti, sostenendoli quasi in modo individualizzato.

Preparazione dei materiali

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PROGETTO DADA ( didattiche per ambienti di apprendimento )

Consiste nel ripensare gli spazi delle nostre scuole nell’ottica di una didattica diversa. Le aule sono attrezzate come laboratori disciplinari , i ragazzi ruotano nei vari spazi secondo l’orario stabilito.

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LA FLIPPED CLASSROOM … ovvero la classe rovesciata

1) Il docente seleziona ed assegna agli studenti un compito supportato dalle N.T. Gli studenti a casa consultano, prendono visione delle risorse . 2) Gli studenti svolgono il compito , ovvero danno prova di aver studiato e creano prodotti per dimostrare il loro apprendimento. 3) In classe il docente valuta, corregge i prodotti elaborati a casa , si organizzano attività collaborative per approfondire e spiegare quello imparato a casa.

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Collaborazione con LE FAMIGLIE ….. IERI E OGGI ….

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Devi impegnarti di più !!!

Faremo il ricorso al TAR !!!

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Scuola e famiglia : una relazione complessa

1. Ricerche e studi dimostrano che una buona collaborazione scuola

- famiglia contribuisce al successo scolastico. 2. Una buona collaborazione dipende da una comunicazione efficace , da un clima relazionale positivo fatto di fiducia reciproca , di capacità di confronto e di ricerca di intese . 3. Quello che chiedono i genitori alla scuola cambia naturalmente con l’età dei figli : alla scuola dell’infanzia l’attenzione si rivolge essenzialmente all’adattamento del bambino ai ritmi della scuola , dalla primaria i genitori vogliono essere informati sull’andamento scolastico . 4. La scuola risponde alle richieste con incontri previsti dalla normativa e con contatti più o meno formalizzati. 5. Le molteplici conflittualità che oggi si vengono a creare nel rapporto scuola – famiglia sono dovute anche al momento storico che si sta vivendo ( non più autoritarismo, famiglie di diversa tipologia, sistema valoriale orientato alla ricerca del benessere individuale….)

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Rafforzare la qualità della comunicazione scuola - famiglia

• I genitori devono conoscere le caratteristiche delle sezioni, classi in cui sono inseriti i propri figli , devono capire che il diritto all’istruzione è garantito a tutti e che la scuola è tenuta ad accogliere e a favorire una piena inclusione .

• La scuola da parte sua deve creare le condizioni di base necessarie alla più fattiva collaborazione ( scuola accogliente negli spazi, tempi e relazioni scolari-insegnanti , recuperare l’analfabetismo comunicativo, utilizzare nuove tecnologie per favorire la comunicazione, coltivare relazioni interpersonali ).

• Uno strumento può essere IL PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ , previsto dalla normativa vigente ( D.P.R.21/11/2007, C.M.4 2009 )

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Come migliorare le relazioni famiglia – scuola ?

• La scuola sostiene iniziative , incontri con i genitori su tematiche psico-pedagogiche, pediatriche-mediche ( es. Scuole per genitori )

• La scuola può organizzare incontri tematici finalizzati allo scambio reciproco per approfondire la conoscenza dei bambini e delle dinamiche relazionali della classe, anche mediati da specialisti ( pediatri, psicologi , pedagogisti, assistenti sociali).

• La scuola può creare momenti di condivisione di tipo laboratoriale per rafforzare le relazioni di fiducia reciproca tra genitori e insegnanti soprattutto per favorire l’inclusione di famiglie con bambini con bisogni educativi speciali ( feste , gite , iniziative di solidarietà , rappresentazioni teatrali , mercatini ..)

• Creare una lista di nomi di genitori della sezione-classe che offrono il loro contributo , aiuto , in base alla loro professionalità o interessi, hobbies.

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ATTIVITA’ DI LABORATORIO

1. Narrazione di esperienze dirette nella gestione del gruppo classe secondo modelli innovativi ( es. scuola montessoriana, scuola senza zaino , DADA ...) 2.Descrizione di una situazione problematica gestita all’interno della classe con relative modalità di intervento ( organizzative , didattiche… ) messe in atto. 3. Progettiamo l’accoglienza .