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PASQUALE STANZIALE

ASCOLTARE LACAN(Note su luoghi, logiche ed economie del soggetto) 

 Ascoltare Lacan

 J. Lacan: elementi per la definizione di un percorso

 Ichspaltung e alienazioni in Lacan

Cyberanalisis

Schemi, grafi e figure

OKA 2 12

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SIGLE BIBLIOGRAFICHE

Le sigle sottoindicate rimandano a opere o seminari di/su JacquesLacan

CF :  Les complexes familiux dans la formation de l'individu, Paris , Navarin, 1984.E : Ecrits , Paris, Seuil, 1966 edizione originale francese.S : Scritti, Torino, Einaudi, 1984 edizione italiana (tr. it. a cura diGiacomo Contri).S I :  Les écrits techniques de Freud,  Paris, Seuil,1975 (tr. It. Gliscritti tecnici di Freud- 1953-54- Torino, Einaudi, 1978).S II :  Le moi dans la thèorie de Freud e dans la technique de la psychanalyse, Paris, Seuil, 1978 (tr. It.  L'io nella teoria di Freud enella tecnica della psicoanalisi- 1954-55- Torino, Einaudi, 1991).S III :  Les psychoses, Paris, Seuil, 1981 (tr. It.  Le psicosi- 1955-56-Torino, Einaudi, 1985).S IV : La relation d'objet et les structurs freudiennes (1956-57) in Larelation d'objet, a cura di J. Alain-Miller, Paris, Seuil, 1994 (tr. it. inSeminari di Jacques Lacan- 1956-59,  Parma, Pratiche, 1978), ( Larelazione d'oggetto, Einaudi, Torino 1996).S V :  Les formations de l'inconscient (1957-58), Bulletin de

 psychologie t XI 1957-78- t XII-1958-59 (tr. it. in Seminari di Jacques Lacan- 1956-59, Parma,Pratiche, 1978).S VI :  Le désir et son interprètation (1958-59) in Bulletin de

 psychologie T XIII 1959-60 (tr. it. in Seminari di Jacques Lacan-1956-59, Parma, Pratiche, 1978).S VII :  L'èthique de la psychanalyse, Paris, Seuil, 1986 (tr. it.  L'etica

della psicoanalisi- 1959-60, Torino, Einaudi, 1994).S IX : L'identification (1961-62), dattiloscritto.S X : L'angoisse (1962-63), dattiloscritto.S XI : Les quatre concepts fondamentaux de la psychanalyse, Paris,Seuil, 1973 (tr. it.  I quattro concetti fondamentali della psicoanalisi, Torino, Einaudi, 1979).S XVII : L'envers de la psychanalyse (1969-70), Paris, Seuil, 1991.S XX : Encore, Paris, Seuil, 1975 (tr. it.  Ancora, Torino, Einaudi,1983)..S XXIII : Le Sinthome (1975-76), Ornicar? 6-11, 1976-77. 

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 JACQUES LACAN 

Elementi biografici

Discendente da una famiglia di commercianti di aceto Jacques, Marie, Emile Lacannasce, alle 14,30 il 13 aprile del 1901 a Parigi, nel III arrondissement.I valori della famiglia sono ispirati ad una stretta osservanza religiosa, ma ciò nonesclude la presenza di conflitti tra le famiglie del ceppo Lacan, principalmente acausa del carattere autoritario del nonno di Jacques, Emile, che spesso umilia Alfred,il padre di Jacques.

 Negli anni della prima guerra mondiale Jacques risulta essere un adolescente piuttosto arrogante con molti interessi intellettuali. Insofferente rispetto ai valoridella tradizione familiare si appassiona a Spinoza prima, ed a Nietzsche poi,ostentando un certo desiderio di distinguersi rispetto all'ambiente familiare escolastico.A diciassette anni ha il primo rapporto sessuale.Si occupa con un certo affetto del fratello Jean-Marc, il quale in seguito, decide dientrare nell'ordine dei benedettini invece di diventare ispettore alle finanze, comevorrebbe Jacques.

 Nel 1919 termina i suoi studi al collège Stanislas. Incontra C. Maurras.Jacques si laurea, quindi, in medicina e, il 4 novembre del 1926, presenta  il suo

 primo malato.Passa poi dalla neurologia alla psichiatria e presta servizio negli ospedali di Sainte-Anne e Henri-Rousselle. Per un periodo viene anche assegnato all'Infermeria dellaPrefettura di Polizia.

 Nel 1930 lavora alla clinica del Burgholzli sotto la direzione di Hans Maier.Successivamente ritorna all'ospedale di Sainte-Anne.

 Nel 1931 pubblica STRUTTURA DELLE PSICOSI PARANOICHE   in cui risultaevidente l'influenza del suo maestro Clérambault con il quale, subito dopo, entra inconflitto. Si occupa quindi di follie simultanee, di paranoia femminile, di disturbi dellinguaggio e viene a conoscenza della teoria saussuriana della lingua.

Entra poi in contatto con l'ambiente surrealista e si occupa del caso di MargueritePantaine, un caso di paranoia che ha molta eco sulla stampa dell'epoca per i suoirisvolti cronachistici e giudiziari.Lacan, alla fine degli anni venti, diviene l'amante di Marie-Therese Bergerot.Successivamente si innamora, ricambiato, di Olesia Sinkiewicz, moglie di PierreDrieu la Rochelle.Vari viaggi in Europa.Discute la tesi del dottorato in medicina nel 1932. La tesi  LA PSICOSIPARANOICA NEI SUOI RAPPORTI CON LA PERSONALITÀ  ha molti riscontri

 positivi nell'ambiente letterario. Successivamente Lacan comincia l'analisi conRudolph Lowenstein con il quale entra presto in conflitto.

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 Nel 1933 si interessa al famoso caso delle sorelle Papin  e comincia a seguire ilSeminario di A. Kojève.

 Nel 1934 sposa Marie-Louise Blondin nel municipio del XVIII arrondissement.Viaggio di nozze in Italia. Successivamente Lacan supera il concorso come

 primario nei manicomi, posto che non occuperà mai. Nel 1936 comincia a formulare la teoria dello STADIO DELLO SPECCHIOtenendo presente gli studi di Henri Wallon, Kojève e Koyré. A Marienbad- il 3

agosto 1936, alle 15,40- viene esposta ufficialmente la teoria dello STADIO DELLOSPECCHIO che risente anche degli studi di Melanie Klein di cui prende le partinella disputa tra questa e Anna Freud. L'esposizione viene interrotta da E. Jonesdopo quaranta minuti. Prime riflessioni sulla teoria dell'IMMAGINARIO.Il 20 dicembre del 1938 Lacan è ORDINARIO SPP per l'intercessione decisiva diEduard Pichon e malgrado che Lowenstein ritenga poco ortodosso il training fatto

 presso di lui da Lacan.Continua ad interessarsi di filosofia sulla scia di quanto recepito attraverso Koyré eKojève, in particolare il confronto tra Hegel e Freud.Frequenta sempre l'ambiente dei surrealisti ed ha una relazione con la moglie diBataille, Sylvia.L'8 gennaio 1937 nasce Caroline Image Lacan.

 Nel frattempo Lacan frequenta anche l'ambiente dei pittori parigini di cui cominciaa collezionare opere.Sempre nel 1937 viene chiamato a collaborare all'Enciclopédie Française per lavoce sulla famiglia.Il 3 luglio 1941, sotto l'occupazione nazista, Sylvia Bataille mette al mondo Judith-Sophie figlia di Lacan.Lacan è medico personale di Pablo Picasso.

 Nel 1941 compra un appartamento al n. 5 di Rue de Lille, appartamento chediventerà il suo studio.

 Nel 1945 Lacan si occupa del SOFISMA DELLA LIBERTÀ e procede ad unarevisione della teoria freudiana.

 Nel 1949 tiene una conferenza a Zurigo sullo STADIO DELLO SPECCHIO COMEFORMATORE DELLA FUNZIONE DELL'IO in cui riprende organicamente laformulazione del 1936.

 Nel 1951 acquista una villetta a Guitrancourt che diventerà luogo di feste e diospitalità per molti intellettuali europei dell'epoca. È vicepresidente della SPP.Dal 1951 al 1953 Lacan sviluppa la sua teoria del TEMPO DI DURATA dellaseduta psicoanalitica.Lacan assiste ad una seduta pubblica di Pio XII a Roma.Dà inizio al SEMINARIO.Studia l'antropologia di C. Lévi-Strauss. Tiene una conferenza a Roma suFUNZIONE E CAMPO DELLA PAROLA IN PSICOANALI SI. Elabora la teoria deiregistri di IMMAGINARIO- SIMBOLICO - REALE.

 Nel 1953 si scinde la SPP. Fondazione della Societé Française de Psychanalyse(SFP).

 Nel 1954 incontra C. G. Jung. Nel 1955 incontra M. Heidegger a Friburgo. Heidegger, successivamente, è ospite diLacan a Guitrancourt.In questo periodo Lacan formula i concetti di NOME-DEL-PADRE e diFORCLUSIONELacan tiene una conferenza a Vienna nel 1956 sulla COSA FREUDIANA.

 Nel 1957 studia la linguistica di Roman Jakobson. Lacan concede, quindi, unaintervista a L'EXPRESS dal titolo CLEFS POUR LA PSYCHANALYSE .

 Nel 1958 a Royaumont Lacan presenta  LA DIREZIONE DELLA CURA E IPRINCIPI DEL SUO POTERE .

 Nel 1960 partecipa a Bonneval al dibattito sullo STRUTTURALISMO. Tiene poi ilSeminario sulla LETTERA RUBATA cui aveva già lavorato nel 1957. Il 15ottobre 1960 muore il padre di Lacan Alfred.

 Nel 1961 Lacan dedica il Seminario al TRASFERT   e sviluppa un commento alSIMPOSIO platonico. Elabora, nel frattempo una struttura topologica del soggettoin opposizione alla EGO-PSYCHOLOGY.

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 Nel 1963 J. Lacan e F. Dolto vengono espulsi dalla International PsychoanalyticAssociation dopo una serie di vicende e di conflitti. Lascia S. Anne e tiene i suoiSeminari all'Ecole Normale Supérieure di Rue d'Ulm.Dal 1963 al 1968 Jacques Alain-Miller rielabora e presenta la summa delle teorielacaniane. In questo periodo Lacan entra in contatto con Umberto Eco. Si reca poiin viaggio in Giappone.Lacan fonda nel 1964 l'Ècole Freudienne  de Paris  che, nel 1971, conta 271

membri. Nel novembre del 1966, per la decisa iniziativa di F. Wahl escono  LES ECRITS  perle ED. DE SEUIL. Lacan quindi si reca ad un simposio a Baltimora. In questo

 periodo Lacan si occupa dell'elaborazione del MATEMA e studia i NODI. Nel 1967 Lacan firma il manifesto a favore di R. Debray e il manifesto a sostegnodegli studenti in rivolta. Contatti con D. Cohn-Bendit.Lacan, nel 1968, fonda la rivista SCILICET  che pubblica articoli senza firma.

 Nel 1969 Lacan subisce due tentativi di aggressione. Gli viene negata la sala per leconferenze all'ENS, così Lacan si trasferisce alla Facoltà di Diritto del Pantheon.Tiene il Seminario L'ENVERS DE LA PSYCHANALYSE su L. Wittgenstein.Lacan si reca per la seconda volta in Giappone nel 1971. Si occupa ancora delMATEMA in relazione a Wittgenstein.G. Deleuze e F. Guattari pubblicano, nel 1972, L'ANTI-EDIPO.Viaggio mancato di Lacan in Cina, nel 1973, con M. A. Macciocchi. Studio delcinese e incontro con rappresentanti del governo cinese. Muore la figlia Carolinementre Lacan è in Albania.J. Alain-Miller, genero di Lacan, tiene una conferenza a Roma. Fondazione dellarivista ORNICAR?  J. Soury studia i problemi logici e topologici connessi con leteorie lacaniane.

 Nel 1973 Lacan presenta il MATEMA dell'identità sessuale. Sviluppa quindi ilquadrato logico di Apuleio e la FORMULA DELLA SESSUAZIONE .Allocuzione di Lacan alla Sorbona, il 16 gennaio 1975, su J. Joyce e quindiSeminario LE SINTHOME  sullo scrittore irlandese. Giro di conferenze negli StatiUniti nel 1975.

 Nel 1980 Lacan scioglie l'Ècole Freudienne de Paris. Fondazione de  La CauseFreudienne e de l’Ècole de la cause freudienne.Il 9 settembre 1981 Jacques Lacan muore a Guitrancourt.

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ASCOLTARE LACAN (Note su luoghi, logiche ed economie del soggetto)

In un'epoca sempre più visionaria e piena di rumori di fondo ascoltare è sempre piùdifficile. L'invito è dunque ad ascoltare per rintracciare, in qualche modo, ladelineazione di un senso. È questa una metafora ma anche il compito fondamentale delsoggetto supposto sapere. Ascoltare dunque il logos-aletheia  del soggetto: ciò cheLacan ha fatto per più di mezzo secolo. Ascoltare le voci di fondo della sua epoca, ciòche Lacan ha fatto in modo sapiente, isolando i discorsi più significativi: Kojève, Lèvi-Strauss, Heidegger ed altri. E tutto questo ascoltare ha attenuto ad un parlare, più che aduno scrivere, un parlare teso ad essere metafora totale, che comprende il silenzio, checomprende la confidenza con il nulla e con il padrone assoluto: la morte. Da qui partequello che deleuzianamente1   può ben definirsi il nomadismo dell'elaborazionelacaniana, cosa sono, in particolare, i Seminari  se non quel deterritorializzare  e

riterritorializzare saperi, definire nuove direzioni di flussi, interpretare ed aprire accessia nuovi campi di forze.... Di là da ogni liquidatoria incomprensibilità  ora è possibileconfrontarsi in pieno con un pensiero  forte2 che si colloca al centro del contemporaneoe/o del post -moderno dato che Lacan è pure ciò che è venuto dopo di lui, sulla sua scia,da Deleuze e Guattari a Luce Irigaray ed altri, alle varie associazioni e scuole che siispirano alle teorie lacaniane. In particolare a tutte quelle contaminazioni produttive chenascono da suggestioni  ed applicazioni lacaniane, valga per tutti l'ampio edindubbiamente innovativo itinerario di ricerca di S. Zizek 3 per quanto riguarda l'ambitostorico e i comportamenti di massa.Ascoltare Lacan significa accedere ad un confronto con l'erranza dei saperi, significaoperare, ancora deleuzianamente, il taglio nel caos come piano d'immanenza produttivodi concetti , significa fare i conti con la logica del significante, con i giochi cruenti chela verità instaura col desiderio, significa accedere al mondo dell'oggetto  /a/ : l'universodei sostituti originato dalla alienazione strutturale del soggetto (... i prodotti, dice Lacan,alla cui qualità, nella prospettiva marxista del plusvalore, i produttori potrebberochiedere conto, invece che al padrone, dello sfruttamento che subiscono4), l'universo

dell'io, a sua volta preda di una alienazione seconda, di un ordine simbolico dominante ecostituente, dominio relativo alla predominanza nel mondo contemporaneo dell'universorelativo all'oggetto /a/   ed ai quattro discorsi lacaniani. Ciò che può costituire lo spazio

1 Deleuze- Guattari, Che cos'è la filosofia? Einaudi, Torino 19962  F. Papi, Un pensiero forte, in  La psicoanalisi  n. 10, AstrolabioRoma 1991 pag. 1553 S. Zizek, Il Grande Altro, Feltrinelli, Milano 19994 J. Lacan, Radiofonia Televisione, Einaudi, Torino 1982, pag. 16

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critico di una economia politica dell'immaginario di cui abbiamo già parlato altrove5 edi cui è necessario individuare segmenti, percorsi e coaguli in vista di unaconsapevolezza critica, sempre più urgente, rispetto alle aree di dominio incombenti.Altro spazio, inoltre, in cui comincia a farsi interessante, di là da ogni interessatato

 pregiudizio, è il confronto con i modelli teorici lacaniani da parte delle neuroscienze,campo ancora in gran parte da dissodare malgrado che alcuni contributi siano giàilluminanti6 in senso generale. Un esempio in tal senso è il campo percettivo: quando siritiene che la normale percezione.... è una sorta di allucinazione con gradi di libertàridotta7  non siamo in pieno nel concetto di  fantasma che regge la realtà del Lacandegli anni ‘60  con tutti gli annessi e connessi... 

1Un in-fans davanti ad uno specchio: Lacan ci mostra le sue reazioni in tre momenti,fino a quando la sua prima conquista è una alienazione strutturale (Vedi SchemaStadio dello specchio ed Edipo), primaria identificazione di una lunga serie, emergeredell'immaginario e di nuove dimensioni delle psicosi infantili. Così il soggetto cominciaa costituir-si, ma il suo percorso deve giungere ad un'altra alienazione strutturante: è il

 passaggio edipico ripreso da Lacan con un diverso approdo. La differenziazionesessuale comporta l'identificazione del bambino con il  fallo, desiderio della madre (ildesiderio, hegelianamente è desiderio del desiderio dell'altro); ma ecco che questaidentificazione viene ostacolata dalla figura paterna nella forma della Legge del Padre:ciò che viene riconosciuto pure dalla Madre. Cosi abbiamo che il fallo torna al Padre

che viene a rappresentarne il detentore ma anche un ordine: ordine di linguaggio, ordinesimbolico, simbolismo che marca l'immaginario. Castrazione, come dire, istituzionale,alienazione strutturante e quindi soggettivizzazione  che definisce ormai il soggettocome terzo nella struttura familiare.A livello linguistico si tratta di rapporti tra significanti in cui emerge un significante

 padrone (il fallo) nell'ambito di una struttura metaforica che si converte nel  Nome delPadre, simbolo marcante l'identificazione secondaria.Un momento anche importante è quello relativo al rapporto tra il soggetto e il suocorpo. Si tratta del rimando ad una fase precedente allo stadio dello specchio, mariguardante pure la formazione dell'ideale dell'io e del narcisismo (S 669) (Vedi Figure1, 2, 3).

2Il reale qui è causalità psichica, l'omologo della pulsione freudiana, è la causa motrice.Le altre due dimensioni o registri del soggetto sono l'immaginario e il simbolico (reale, imaginario e simbolico- il cosiddetto nodo borromeo- costituiscono la struttura dei piani del soggetto8  determinandolo) la cui relazione fa da schermo rispetto al reale.Questa relazione ha una consistenza fantasmatica ed instaura il rapporto tra il soggettoe l'oggetto del suo desiderio  secondo la formula $ <> a'ltro. L'immaginario è lascansione/rapporto che si produce dall'impossibilità di accedere all'oggetto del desiderio

 pervenendo alla costituzione dell'io. L'ordine dell'Altro è quello dell'ineliminabillecondizione simbolica di ordine sociale e inconscio: l'Altro luogo dell'inconscio, ilGrande Altro simbolico, l'Altro come mediatore della verità9. 

3Parlare, ascoltare, ancora, un bambino che gioca, da solo, con un rocchetto e dice fort-da infinite volte. Così il bambino lascia trasparire il desiderio ma soprattutto l'aperturaal linguaggio, questo linguaggio che  ha la stessa struttura dell'inconscio, questa

5  Debord, Vaneigem ecc., SITUAZIONISMO- Materiali per unaeconomia politica dell'immaginario, a cura di P. Stanziale, R. Massari Ed. Bolsena (Viterbo) 19986 G. Edelman, Natural darwinism 1987, S. Kauffman, The origin of Order  1993,A. Modell, Other Times, Other Realities  1990, S. Jordan, SystemsTheories and Apriori Aspect of Perception 19987 F. Napolitano, Alla ricerca di un luogo comune tra mente e cervello, il manifesto10.8.2000

8 B. Ogilvie, Lacan. Le sujet , PUF Paris 1987 pag.1179 Clément, Bruno, Seve, Per una critica marxista della teoria psicoanalitica, Ed.Riuniti, Roma 1975 pag. 127

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 parola che sottende una barra di separazione, una barra che barra il soggetto, che tagliala significazione.Il rapporto Significante /significato è la legge saussuriana che Lacan assume comefondamentale nel linguaggio. Sono due reti con una barratura piuttosto consistente. A

 predominare è quella superiore del significante, di cui già abbiamo visto come elemento primordiale il  fallo  che viene poi a rappresentare il significante fondamentaledell'inconscio: simbolo per eccellenza, senza realtà d'oggetto, indicatore della mancanza-a-essere.Slittare  è il termine che si addice al significato, movimento incessante rispetto allasupremazia del significante: ciò che nel Seminario sulla 'Lettera rubata'  (S 7) di Poe,sapientemente delineato da Lacan, prende forma come catena del linguaggio in cui siafferma il predominio del significante nel suo legarsi e coprire altri significanti in untrama che si fa Ordine in cui il soggetto può trovare riconoscimento nella misura in cuivi si rivolge, necessariamente soggiacendovi.La dialettica intersoggettiva lacaniana nasce da questi ordini di relazioni e si visualizza ,completandosi, nello Schema L (Vedi) in cui il Soggetto (che rimanda all'Es freudiano)si rivolge agli oggetti (a'ltro) del suo desiderio i quali, nell'essergli proibiti, originanouna relazione immaginaria del soggetto con altri oggetti (a) costituendo l'Io. Ma chi tirale file di tutto ciò è l'Altro, sia esso, l'altra scena dell'inconscio  sia esso l'ordinesimbolico: in ogni caso si tratta sempre di significanti in funzione predominante.

4 Parlare è domandare, incessantemente, domande che ricevono se stesse invertite. In talespazio giocheranno l'analista e il soggetto.  Basculazione della parola, quindi, ebasculazione della verità, verità della parola piena, performativa. Parola che conduce alsignificante originario, sempre il fallo, questa mancanza della madre, che è il ritornocontinuo del soggetto.Si ascolta dunque un soggetto costitutivamente decaduto perché scisso, diviso tra un iodella maschera e ciò che si pone sull'altra scena, il luogo costituente del rimosso.Il parlare del soggetto rimanda ad un altro soggetto, il soggetto dell'inconscio, soggettoche è un effetto, effetto di linguaggio, effetto di un ordine  e dunque di una struttura.Questa struttura è generatrice, crea nella misura in cui è originata da una mancanza, undifetto centrale che dà il moto all'inconscio, alle sue rappresentazioni, ai suoi ritornicontinui sulla stessa soddisfazione la quale, più che riguardare un oggetto ben definito,riguarda sempre e solo il ritrovamento di sé, in tal modo l'oggetto è sempre perduto10. Èil gioco di una mancanza senza fine: ciò che costituisce il destino del soggetto, ciò che

 produce il ritorno  dell'oggetto come non-rappresentabile, ovvero come significante-oggetto diverso, allucinazione o altra scena che sia.Infine è la mancanza, essa si localizza in un corpo, si espande verso il piacere  e siscopre desiderante, si volge così agli oggetti, sostituti molteplici, e si fa  parola chechiede, come si è visto, e torna poi all' Altro di cui non può fare a meno: Ordine in cui

deve  perdersi  per ri-trovarsi come  ri-conosciuto (Vedi Schema della coscienzainfelice).All'ascolto la scena si presenta con un nuovo modello di struttura. Una struttura cheimplica una epistemologia non tradizionale ma riferita ad una logica diversa anche dal

 punto di vista temporale. La divisione, il dentro e il fuori, un rapporto particolare tra il prima e il poi, una mancanza che non riguarda il reale: ecco i nuovi termini di unalogica strutturale della soggettività. È da questa logica che emerge l'insoddisfazione,l'insufficienza di ogni oggetto rispetto ad un soggetto diviso e marcato da unamancanza.

5Un soggetto parla. Il suo discorso è un testo che lascia trasparire un pre-testo nelle sue

lacunosità, nelle sue forzature, nelle sue cadute  logiche. Il testo che opera al di sottorimanda all'inconscio, alle sue formazioni: produzione ineliminabile, giocata tra visioni,desideri, domande. Come il  fantasma, formazione che si produce tra conscio einconscio, schermo  e scena  mediante cui la realtà acquista sostegno11. Formazione

importante quella del fantasma  sia perché ha in sé i fondamenti dell'io, sia perché le suemodalità di articolazione sono direttamente connesse con l'erranza del desiderio rispettoall'oggetto verso cui è diretto. E, mentre nella parola la mancanza-a-essere (mancanzacome  privazione, frustrazione, castrazione) viene ad essere rappresentata da unsignificante, nel fantasma vi è un eccesso ad un qualche modo d'essere12 .

10 G. Contri,  Nozioni fondamentali della teoria di Lacan, in Cahiers pour l'analyse, Boringhieri, Torino 1972, pag. 25011 J.A. Miller, Schede di lettura lacaniane, in AA VV, Il mito individuale del nevrotico,Astrolabio, Roma 198612 J.A. Miller, cit. pag. 89

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6L'altro testo, quello cancellato, nelle sue formazioni segue regole relative ad unastrutturazione su due assi linguistici fondamentali13  che sono quelli della metafora (sostituzione/condensazione) e della metonimia/sineddoche  (combinazione/spostamento). La metafora riguarda l'inserimento di un significante in una catenasignificante in sostituzione di un'altro significante che rimane latente e disponibile perun'altra catena significante. La metonimia/sineddoche riguarda la sostituzione disignificanti per rapporto di continuità, sostituzioni per cui va ad intendersi tra altrefigurazioni: la causa per l'effetto, l'effetto per la causa, il contenente per il contenuto,l'astratto per il concreto la materia per l'oggetto. Si può affermare che l'universo delsintomo  ha una consistenza metaforica  mentre la metonimia nel suo non-sensoapparente produce una processualità particolarmente importante come quello delsapere->dominio->godimento. Qui il desiderio metonimicamente si separa dalladomanda  in una dialettica che richiama l'Altro /A/  il quale come inconscio (discorsodell'Altro- sapere senza soggetto) non rimanda che a se stesso, a ciò di cui fa difetto.Tale processualità in Lacan, nel passaggio dalle riflessione degli Scritti  a quelle deiSeminari, acquista una marcata centralità nella teoria dei quattro discorsi (Vedi schemaDiscorso del rovescio della Psicoanalisi). 

7Ascoltiamo un discorso amoroso e vediamo che l'amore cerca una infinita differenza esi procura infinite unificazioni (S IV 22). Ma il problema centrale resta il dare  nelrapporto amoroso, ovvero la relazione d'oggetto in cui l'oggetto è immaginario,

simbolico  e reale, come Lacan ci ha insegnato. L'oggetto ovviamente rimanda a unamancanza,  per cui si ama ciò di cui si manca, ciò di cui si è  privi, ciò per cui si è  frustrati, ciò che è riconducibile alla castrazione: tutte figurazioni che il desiderio gioca tra l'immaginario e il simbolico. Per Lacan questi percorsi, questi coaguli,conducono al tema freudiano del Padre, la cui scomparsa (morte, uccisione) produceuno spazio simbolico di presenze richiamate il cui complemento è sempre immaginario(castrazione come mancanza simbolica, fallo immaginario ecc.).Lacan procede per ambiti paradossali che poi si chiariscono nell'articolazione: dopo ciòche dalla mancanza conduce al padre ecco che ritorna sul dono in amore. Il dono è datodal  vuoto del proprio desiderio. Lo scambio amoroso diventa così una dialettica dellamancanza strutturata su tre figure: il soggetto,  l'altro,  l'Altro  come vettore dellamancanza. In tale spazio il dono è appello, richiesta, domanda, ovvero la parola sospesasul vuoto, parola che rivela in quanto vela il nulla generatore.

8

Ascoltiamo il soggetto parlare di sesso. Lacan ci dice che la sessualità è un luogo in cuil'uomo  non si trova assolutamente a suo agio14, ovvero niente va così male come irapporti tra uomo e donna. Rapporti tra parlanti, ciò che già complica le cose rispettoagli animali (il sesso fa corpo in quanto essere parlante15), rapporti che riguardano ilgodimento dei corpi, godere come jouer , godere come parola ma anche come emozione.Rapporti che non sono rapporti: non c'è rapporto sessuale, sostiene Lacan, dato che ilrapporto  non è  propriamente sessuale e d'altra parte il godimento non stabilisce unrapporto16.Lacan ritiene che tutto ciò che è godimento nell'essere parlante comporta uno scarto,una devianza: ciò che impedisce l'instaurarsi di qualcosa che possa definirsi rapporto.

 Nel godimento il soggetto com-prende qualcosa che si nasconde in quanto in-dicibile,vale a dire che, come in gran parte delle formulazione lacaniane, anche qui il centro,l'elemento attivante è altrove, spiazzamento, eccentricità. Ciò riguarda pure il godimento femminile di cui Lacan parla (1978) come qualcosa di cui non ci siamo ancora ben resiconto... riguarda gli  effetti secondari  successivi all'atto sessuale, in particolare nelladonna.....17  la quale viene raggiunta dall'uomo solo fallendo nell'ambito della

 perversione o anche l'uomo incontra una donna con la quale succede di tutto: cioè quel fallimento in cui consiste la riuscita dell'atto sessuale18.

9

13 R. Jakobson, Essais de linguistique général, Ed. de Minuit, Paris 1963, pag. 6114 J. Lacan, Del discoro psicoanalitico, in Lacan in Italia, La Salamandra, Milano 1978, pag. 19015 J. Lacan, Alla " Scuola freudiana" , in Lacan in Italia, pag. 23916 J. Lacan, op. cit. pag. 21117 J. Lacan, Excursus, in  Lacan in Italia cit. pag. 21918 J. Lacan, Radiofonia Televisione, Einaudi Torino 1982 pag. 93

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 La struttura e il soggetto: ecco il rapporto fondamentale che costituisce uno dei politeorici più produttivi in Lacan.Struttura  qui oltrepassa l'accezione strutturalista pur comprendendone precisecoordinate di ordine linguistico e antropologico (Jakobson, Lévi-Strauss). Essa tende adassumere una connotazione dialettico-determinante (assoggetta il soggetto e lo dirige) ditipo marxiano, ma nella misura in cui si articola col soggetto intorno ad una mancanza attivante rivelata dalla psicoanalisi.Il soggetto non è un dato di partenza19 ma si costituisce da un qualcosa che gli preesiste,l'Altro, ovvero emerge come soggetto dell'inconscio, come significante per un altrosignificante, soggetto di linguaggio nella struttura metonimica del desiderio.In ogni caso il soggetto e la struttura sono presi nella  logica del significante che è unalogica strutturale della mancanza, come si è detto. Questi elementi di teoria convergono,dopo un percorso di elaborazioni, in un sistema di sole quattro lettere (che ricorda ilquadrato logico AEIO delle proposizioni aristoteliche) nello sviluppo topologico dellateoria dei quattro discorsi. In tale ambito il soggetto, come opportunamente rileva J.A. Miller 20, soggiacendo alla dinamica delle identificazioni non obbedisce al principiodi identità e si specifica come $,  barrato come mancante-a-essere, o algebricamentecome -1. La catena significante è data da S1.....S2. La lettera a rappresenta l'oggettocome prodotto del soggetto in una prima fase. Successivamente questa lettera assumeuna funzione abbastanza importante. Essa è l'oggetto nella formula del fantasma $ <> ache inquadra l'andamento del desiderio. Successivamente essa viene ad assumere unaconsistenza reale come scarto, elemento irriducibile, produzione, resto. Questo sistemaa quattro lettere ormai piuttosto in via di giusto abuso è il seguente.

S1 --> S2

---- ----$ <-- a

Questo schema è il discorso dominante, discours du Maître, matrice per la produzionedi altri tre discorsi fondamentali quali quelli dell'isterico, dell'università e dell'analista (Vedi Schema del Discorso del rovescio della psicoanalisi).

10Marguerite Duras, James Joyce, l'Amleto shakespeariano: tra altri, territori letterari incui Lacan porta la sua peste. Così vengono riterritorializzati ulteriormente ambiti qualil'angoscia, il rapporto tra sguardo e visione21, il Joyce-sinthomo22, il desiderio nella suainterpretazione (S VI) (Vedi Grafi 1, 2, 3, completo).In particolare i Seminari  di J.A. Miller 23  mostrano, come il Finnegans Wake  è untrionfo del sapere sulla verità, ovvero il godimento della scrittura che traduce unalingua che è dell'inconscio e che non passa per l'immaginario, rimanendo simbolico

 puro. Per quanto riguarda invece l' Amleto, inteso lacanianamente come soggetto moderno, Lacan, tratta del desiderio oltre l'hegelismo e il freudismo, desiderio nella suadinamica metonimica di rinvio ai vari significanti, vettore di una mancanza nell'Altro24.Amleto viene confrontato con Edipo e ne esce come colui che dispone di un sapere, mache è dell'Altro, ne esce come il soggetto che ha il proprio desiderio ancorato allemodalità di una mancanza, di un perduto che è da scontare e che ritorna come barraturadell'Altro.Questi alcuni rimandi al continente della critica d'arte di derivazione freudiana ed a cuiLacan ha contribuito con sollecitanti itinerari di indagine.

11I matemi lacaniani oggi sono variamente applicati e la terminologia lacaniana, comenelle intenzioni del suo creatore, si adatta in modo dialetticamente produttivo ad ambitidiversi come rete significante utilizzabile nelle predisposta estensibilità della sua lettera. Ancora una volta il riferimento è a Zizek che sembra, più di altri, aversviluppato una parte di ciò che è definibile come  l'al di là della psicoanalisi,

 proponendo una lettura di Lacan oltre la clinica, ovvero proponendo unainterpretazione innovativa dei  termini  lacaniani. In tal senso Zizek articola molto

 provocatoriamente la sua visione critica del Grande Altro richiamando, con una certacontinuità, la dialettica hegeliana. Si delinea così una omologia tra il Geist hegeliano edil Grande Altro da intendersi, questo, come un universo di discorso che nella sua trama

19 J.A. Miller, cit. pag. 8020 J.A. Miller, cit. pag. 8121 J. Lacan, in Marguerite Duras, Albatros, Paris 197522 J. Lacan, in Joyce & Paris, CNRS 1975Roma 1998 pag. 31 e segg.24 J. Lacan, Amleto, in La Psicoanalisi, n. 5, Astrolabio Ubaldini Roma1989 pag. 12segg.

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di significanti involge il soggetto secondo una specie di astuzia della ragione25. Taleuniverso del  Grande Altro presenta come elementi costitutivi: la  fiction  e la  fantasy,ovvero il plot simbolico generale e la strutturazione immaginaria apparentementetrasgressiva  26  rispetto al potere che sostiene strutturalmente questo universo. Tra ilsoggetto e il Grande Altro viene poi a stabilirsi una serie di rapporti dialettici attraversocui è possibile leggere la cultura di massa e non solo.Zizek segue Lacan con una certa costanza di riferimenti anche per quanto riguarda ledimensioni soggettive del'immaginario, del simbolico e del reale, ma anche per quantoriguarda l'applicazione della teoria dei quattro discorsi ad ambiti storico-geografici edalla critica d'arte, in particolare per ciò che riguarda il cinema  come ambito ricco diindicatori in grado di rendere conto di vari aspetti della realtà contemporanea27. In tale

 percorso la dimensione filosofica è preminente come modalità di approccio alla criticadel Potere (Grande Altro) nei suoi risvolti osceni  (il Grande Altro  può collassare mostrando il suo vero volto) e nelle sue strategie di discorso28. 

12Ascoltare Lacan che individua nella dimensione linguistica ciò che istituisce unrapporto tra psicoanalisi e cibernetica: si tratta di ordini di pensiero e di scienza (S II371). Partendo dalla distinzione tra scienze esatte e scienze congetturali Lacan ponela domanda: cos'è il reale ? La risposta univoca che giunge, in una prima fase, dallescienze è che il reale è ciò che si ri-trova sempre allo stesso posto . Ma qui nasce ladivaricazione tra le scienze, dato che se da una parte il reale pertiene all' esattezza essonondimeno, in altro ambito riguarda l'impossibile, riguarda l'annodarsi e lo snodarsi conil simbolico e l'immaginario. Attraverso un'altra domanda: che cos'è una porta ?  Lacan delinea il concetto dimessaggio cibernetico e di  rete banale  (S II 383), ovvero parla dello sforzo dellacibernetica di collegare il reale ad una sintassi. Si ripropone così, ancora una volta, il

 problema delle semantica  e quindi del senso  (orientamento  della macchina da partedell'uomo) e quindi del desiderio.La cibernetica, indica Lacan, pone in risalto la frattura tra ordine simbolico  eimmaginario, questo immaginario che di fatto tende a invertire i discorsi, a spiazzare lealterità dei desideri, a configurare realtà fantasmatiche (Vedi Cap. Cyberanalysis).

13Ascoltare Lacan per il discorso sul soggetto come soggetto della scienza. Una scienza,quella della psicoanalisi, che nel suo statuto viene a comprendere, attraverso il matema,i canoni di una trasmissibilità necessaria di questo sapere.Lacan ci dice che noi possiamo sapere, ci è lecito accedere al sapere della sua Scuola,ad una teoria del pensiero che procede anzitutto con un trattamento trascendentale del

significante29

 che conduce al funzionamento di base del  pensabile e ciò in relazione conuna critica della filosofia che va da Aristotele a Galilei, a Cartesio, a Kant.L'altra prospettiva che emerge in modo complementare a questa è quella di unamatematizzazione del significante e della delineazione del suo spazio logico. Viene cosìa compimento il progetto di una teoria del pensiero che si completa con il passaggiodalla logica del significante alla teoria della lettera, ovvero di ciò che produce, inqualche modo, un sapere: la lettera, appunto (vedi l'Istanza della lettera e il SeminarioEncore).Si tratta di una teoria che tiene ben conto del bourbakismo nel distinguere il calcolo dalla deduzione, nel dare alla lettera un valore di costituzione e non solo di referenza.Una teoria aperta questa che Lacan ci propone e che negli ultimi esiti si propone comeun mostrare di più  oltre il linguaggio scritto: è un invito e una indicazione chesottendono una necessità di sviluppo.

25 A. Piotti, Voci, in S. Zizek cit. pag. 20326

 A. Piotti, cit. pag. 20427 S. Zizek, The sublime object of ideology, Verso London- New York, 1989S. Zizek, Looking awry: an introduction to Jacques Lacan troght popular culture, Mit Press, Cambridge Mass., 1991

S. Zizek, Enjoy your symptom!: Jacques Lacan in Hollywood andout ,

Routlege, London- New York, 1992S. Zizek, Everything you always wanted to know about lacan (but were afraidto ask Hitchcock), Verso SZ, London, New York, 1992S. Zizek, Gaze and voice as love objects, R. Salecl and SZ Ed. Duhram, DukeUn. Press, 1996S. Zizek, Cogito and the inconscious, SZ Ed. Duhram Duke Un. Press, 1998

28 S. Zizek, Il grande altro cit., pag. 11229 J.C. Milner,  Jacques Lacan, pensiero e sapere, La Psicoanalisi, cit. pag 134

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 14E dunque un soggetto  e la scienza,  ovvero le modalità di esistenza della

 psicoanalisi (S 859). Temi questi affrontati negli anni sessanta da Lacan e centrati sualcuni fondamenti quali i cambiamenti radicali  attraverso cui la scienza procede, ilsoggetto in causa in questi mutamenti, la posizione propria del soggetto come soggettodella scienza (la psicoanalisi).È dal concetto di discontinuità epistemologica  di Koyré (differenza tra episteme

moderna ed episteme antica- alogicità dello sviluppo del pensiero scientifico- analisidella dinamica dei rapporti tra scienze e filosofia- unità formale dei saperi-30) cheLacan parte per porre in discussione il rapporto tra la scienza e la temporalità ponendoin evidenza cambiamenti radicali, immissioni e reazioni31 .Lacan pone in questione il soggetto in rapporto ai saperi. Si tratta del soggettocartesiano, questo soggetto che Lacan enuclea dal cogito  considerandolo il soggettodella scienza. È questa disconnessione che taglia i saperi e instaura un nuovo piano didiscorso scientifico. È questo nuovo soggetto che viene a contrapporsi al discorsoscientifico che cerca di sopprimerlo. Un soggetto dotato di statuto 32 uno statuto che èrelativo perché pertinente ad un discorso altro e ad un sapere altro, al di fuori di ogniessenza ritenuta assoluta ed eterna.

15Ascoltando Lacan è concretamente emergente una epistemologia come correlato ad un

 pensiero forte. Gault, in tale ambito33 mostra come affrontando il rapporto tra scienza etemporalità Lacan individui nel Dio degli Ebrei la nascita della scienza moderna, con

riferimento ad un percorso che va dall'ordine monoteistico instaurato da Mosè (rispettoal disordine  pagano) alla teoria copernicana (ideale monocentrico) a Cartesio ed a Newton che preparano e già delineano un mondo-sistema in cui Dio tende a nonintervenire più.La creazione stessa, come qualcosa che nasce dal nulla, per Lacan autorizza lo sviluppodi saperi scientifici staccati e distinti da ogni riferimento alla divinità.Il messaggio di Dio agli Ebrei, infine, quello che Lacan pone nella bocca dell'Angelo diYahvè, alla domanda di Mosè su chi fosse, la risposta  Je suis ce qui je suis, sta adindicare un autoreferenzialità per cui il sapere si scinde dalla verità  improntando diquesta distinzione tutto il pensiero medievale.La psicoanalisi riprende questi temi studiando proprio i rapporti tra la verità e il saperescientifico. 

30 A. Koyré, Studi galileiani, Einaudi Torino 196931 J.L. Gault, Pour  une èpistemologie lacanienne, in Connaissez-vous Lacan?, Seuil Paris 1992, pag. 21132 J.L. Gault, op. cit. pag. 21433 J.L. Gault, op. cit. pag. 216

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J. Lacan: elementi per la definizione di un percorso 

 LA FILOSOFIA L'insegnamento di J. Lacan si presenta con notevoli risvolti filosofici. C'è unrichiamo continuo a vari filosofi e, nello stesso tempo, una utilizzazione sapiente dialcune tematiche filosofiche nell'ambito delle elaborazioni lacaniane. Tutto ciò

 porta ad un percorso filosofico interessante il cui polo di riferimento è la verità delsoggetto  e che è utile individuare sinteticamente nei suoi assi principali -. Lacaninteressa i filosofi disponibili a recepire sollecitazioni di tipo epistemologico

 provenienti dalle scienze umane (congetturali, come direbbe Lacan) nonché ifilosofi della soggettività  (o di ciò che resta di essa) nella crisi della modernità e

della postmodernità. Ciò perché anche per quanto riguarda il  postmoderno Lacanviene a costituire un punto di riferimento- diretto o indiretto- anche per i filosofidella deterritorializzazione soggettiva..

È quindi utile, per l'individuazione del percorso filosofico di Lacan, muoversi a duelivelli: una ricognizione sui riferimenti filosofici presenti nelle sue elaborazioni euna delimitazione delle implicazioni filosofiche- dirette o indirette- relativamente aciò che riguarda il linguaggio, il soggetto- nella sua verità che è il desiderio- el'epistemologia della psicoanalisi e della scienza in generale. Va quindi consideratoil fatto che conseguenza del pensiero di Lacan è che la conoscenza è illusione omito34, al contrario vi sono saperi, saperi a palate e quindi l'inevitabile fading  dellafilosofia, data la preminenza dell'inconscio.

ERACLITO- Questo filosofo viene chiamato in causa relativamenteall'interpretazione del significante logos operata da Heidegger e su cui Lacan ritornaal fine di recuperare il senso di un esserci presocratico di là dalle stratificazioni dellefilosofie successive. Come sempre Lacan ricerca ciò che può costituire, in qualche

modo, referenza anticipatoria  rispetto alle sue teorie. In questo caso si tratta diassegnare al linguaggio, attraverso il logos eracliteo-heideggeriano, un ruolodecisivo per ciò che riguarda l'intenzionalità locutoria.

SOCRATE- Il filosofo ateniese è ritenuto la figura emblematica di colui che è allaricerca della verità dell'uomo. Colui che fa della comunicazione linguistica una virtù(maieutica dell'Interlocutore) (E 128) atta a muoversi verso l'assoluto. Colui cheinizia il movimento dialettico della coscienza di sé , movimento che giungerà fino aHegel. (E 292). Prima figura d'analista, dunque che, attraverso la maieutica, riesce afar emergere, nel soggetto, il linguaggio del desiderio (BJ 185) ma anche assertoredella possibilità (filosofica) del trionfo della via razionale (S 100)- attraverso ildialogo- rispetto all'aggressività.

Socrate è pure, per Lacan un vettore di Giustizia che riconosce - e fa riconoscere- la Legge e la Tradizione della Città. Iniziatore della psicoanalisi, quindi, per Lacan,quando afferma che "..la voce dell'intelletto è bassa, ma non si arresta fino a chenon la si è intesa " (S 123) e maestro perfetto quando è riconosciuto da Alcibiade, il

seduttore, (Simposio platonico) e di cui l'analista Socrate- con un gioco di transfertante litteram (la figura socratica è portatrice di agalma, meraviglia  e quindi èl'oggetto del desiderio  /a/ lacaniano)- fa risaltare la divisione del soggetto. Èquest'ultimo riferimento uno dei tipici mixage lacaniani di cui parla Borch-Jacobsen a varie riprese nel suo libro su Lacan, un ri-leggere la tradizione filosofica

 puntando là dove già altri avevano anticipato, in qualche modo, ciò che  Lui  orateorizza rendendolo omogeneo. In questo caso si tratta del transfert edell'ichspaltung. 

 Non va comunque eluso, anche per quanto riguarda Socrate, il problemadell'influenza di Kojève su Lacan. E certamente Lacan fu suggestionato dall'articolodi Kojève sul Journal philosophique (1917) in cui il filosofo russo prendeva le parti

34Scilicet 1-4, Milano, Feltrinelli 1977 pag. 179

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di Socrate rispetto alla battaglia delle Isole Arginuse. Il tema dell'articoloriguardava l'inevitabilità del crimine a fin di bene (posizione sostenuta da Socrate) el'affermazione di un'etica dell'uomo nel primato del bene collettivo  (posizionesostenuta da Kojève) (R 106). Socrate quindi come prima figura in cui si identifica,in qualche modo, Lacan. Socrate alla ricerca della verità: ciò che lo rendeinsuperabile  (S 187) come Marx, come Freud, come Cartesio, come ...... Lacanstesso. 

PLATONE- Per Lacan anche in Platone sono presenti temi pertinenti al suo campo

di indagine. Platone è il saggio che mostra la dialettica comune alle passionidell'anima della città  (S 114). Il filosofo ateniese ha avuto il merito di farciconoscere l'elasticità della maieutica socratica attraverso un procedimentoaffascinante (S 286). Da ciò emerge l'enigma intatto dello psicanalista per ciò cheriguarda la via che conduce alla verità. E le reminiscenze  rientrano a pieno titolonella tecnica analitica come l'idea che non è niente altro che una figurazioneoriginaria dell'archetipo (S 383).

Vari sono quindi i richiami ai miti platonici per il loro simbolismo: la diade, Eros,l'Uomo primordiale, l'Uomo sferico  ovvero l'uovo, che nel rompersi fa uscirel' Homo ma anche ciò che, con un gioco di parole, Lacan chiama Homelette ovverouna ameba, un debordare, una lamella. Ciò che rappresenta la libido  umana, uncampo di forze  (S 849). È poi nel Seminario del 1960-61 (S XII) che Lacan sidedica specificatamente a Platone ed anche in questo caso aleggia nell'aria lafigura di Kojève. Lacan commenta in modo magistrale il Simposio  platoniconell'ambito tematico del Transfert. Come sappiamo nel Simposio il tema dell'amoreviene affrontato in modo diverso da sei personaggi maschili ma con l'intervento diuna donna, Diotima. Lacan individua nelle parole di ciascun personaggio il desiderioinconscio ed al Socrate platonico assegna, come si è visto, il ruolo dello

 psicoanalista. In tale contesto Lacan individua anche gli oggetti del desiderioindicatori della mancanza-a-essere. Dirà Lacan (R 274) che l'amore è dare ciò chenon si ha a qualcuno che non lo vuole  (o che /pensa/ di volere altro).

Altri riferimenti a tematiche della filosofia platonica riguardano il tema lacanianodella verità. I riferimenti sono alla  Repubblica  ed al concetto di verità comeadaequatio  e rectitude du regard   (BJ 79), una verità che mentre in Platone sicollega al tema della  politica, in Lacan si confonde con  l'elaborazione di un mito della verità (BJ 159).

AGOSTINO- Lacan afferma di aver letto almeno trenta volte le Confessioni. Ineffetti, vari sono i riferimenti lacaniani al pensiero agostiniano dato che il Vescovodi Ippona viene esplicitamente ritenuto un anticipatore della psicoanalisi. In

 particolare Lacan si riferisce ad Agostino là dove questi descrive un bambino- in- fans- in preda alla gelosia, che guarda torvo il fratello di latte. Tale descrizione perLacan corrisponde alla  frustrazione primordiale  e all'aggressività originaria,  (S109) come coordinate psichiche dell'in-fans. Questa formulazione viene ripresaanche più avanti negli Scritti a proposito del  Discorso sulla causalità psichica  (S175). Agostino, poi, unitamente a Quintiliano, viene ritenuto tra quelli che inepoca antica avevano già compreso la distinzione tra significato e significante successivamente studiata da Ferdinand De Saussure (S 461). Ed è semprenell'ambito linguistico pertinente a De Saussure che si colloca il Seminario che il23 giugno 1954 Lacan dedica al  De significatione locutionis dal  De Magistroagostiniano. Siamo qui ad una ripresa dei temi dell' Istanza della letteradell'inconscio (S 493) in cui Lacan viene a delineare le modalità per cui l'inconscio èstrutturato come un linguaggio. Altro richiamo ad Agostino è presente nellaPosizione dell'inconscio  (S 845) in cui viene chiamato a sostegno del fatto chel'Altro è per il soggetto il luogo della sua causa significante  dato che nessunsoggetto può essere causa di sé. Si tratta di un'alienazione costitutiva del soggettoche si riferisce al concetto agostiniano del rifiuto dell'attributo della causa in sé  alDio personale pensato come soggetto. Tema questo ripreso anche in ambito

epistemologico nel capitolo  La scienza della verità  (S 878) in cui Lacan esorta isuoi uditori ad armarsi anzitutto di Agostino.

CARTESIO- Vari sono i riferimenti a Cartesio nelle teorie lacaniane ma un postocentrale viene ad assumere la critica  al Cogito. Anche in questo caso troviamo la

 presenza di Kojève con cui Lacan doveva scrivere, nel 1936, un saggio (R 113) suHegel e Freud. L'introduzione a questo saggio, scritta da Kojève, tratta proprio delCogito cartesiano posto a confronto con l'autocoscienza hegeliana. Qui Kojèvedelinea tre concetti che poi Lacan svilupperà, vale a dire l'io penso cartesiano chediviene l'io desidero hegeliano - e quindi l'emergere della verità dell'essere che è ildesiderio- l'io come soggetto desiderante e lo scarto tra un je e un moi.

 Negli anni '40 Lacan sposta sempre di più il Cogito in una prospettiva hegeliana percui è solamente nel dialogo con l'altro, solo attraverso un'alienazione nella comune

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rete linguistica, che il soggetto costruisce una rappresentazione di sé , unica strada per accedere, in qualche modo ad una coscienza di sé (E 229). E si tratta di unCogito a livello linguistico, sociale, immesso nella serie delle relazioniintersoggettive. 

In seguito, partendo proprio da questo soggetto diviso Lacan sviluppa una criticache si può riassumere nella torsione  del Cogito per cui io penso dove non sono equindi il soggetto è là dove non pensa. Lacan puntualizza poi che il  je, soggettodell'enunciazione, shifter, viene usato per designare il soggetto senza significarlo (R

295), ciò che rimanda necessariamente al soggetto parlante e all'inconscio. Lacanquindi non può non tener presente la critica heideggeriana del Cogito che traduce l'io penso in un io rappresento, una forzatura che tuttavia è produttiva (BJ 75)rientrando in quella metafisica della soggettività che, per Heidegger, si sviluppa daCartesio a Hegel. Su questa strada Lacan definisce il soggetto cartesiano un occhio,un occhio che si vede in tutto ciò in cui si oggettiva e che costituisce il fondamentodella scienza galileo-cartesiana. Il Cogito per Lacan è dunque fondamentalmentevisuale, il soggetto si vede vedersi (S XI 76) e ciò è strettamente connesso con lostadio dello specchio.

In un altro Seminario, quindi, la riflessione lacaniana sul Cogito si connette con iltema della verità: il soggetto come res cogitans  incrocia- mancando- incessantemente il reale e ciò perché questo soggetto è in-adeguato rispetto allaverità  (S XI 49) nel senso che è portato a negare la realtà a vantaggio di unacontinua autorappresentazione. Ovvero l'io penso  si traduce in un  je/me/ dis equindi ad una adesione all'interpretazione heideggeriana del Cogito  je/me/représente (BJ 225) sottolineando così la distanza tra il soggetto dell'enunciazione el'enunciato che lo rappresenta. Come sottolinea Borch-Jacobsen Lacan ritiene che ilsoggetto non può rapportarsi a se stesso nell'atto dell'enunciazione se non acondizione di alienarsi nell'atto dell'enunciazione stesso in cui il soggetto sere/prèsente: in qualche modo un monologo che diventa dialogo (BJ 226) (S XI 201).

SPINOZA- Spinoza rimane un amore di gioventù di Lacan. In particolare l'Eticacostituì negli anni '30 un punto di riferimento per Lacan strategicamente produttivo.Lo spinozismo lacaniano di questo periodo riflette il tentativo di delineare, in modoinnovativo, una teoria della personalità basata sul  parallelismo  tra l'ordine dellecose e l'ordine del pensiero. Lacan sottoscrive volentieri la tesi spinoziana(proposizione sette del secondo libro dell'Etica)  secondo cui tra il pensiero e le cosec'è un rapporto di traduzione. Ed è in questa direzione che Lacan svilupperà la tesiche la personalità è parallela alla totalità formata dall'individuo e dal suo ambiente (R 56). Lacan trascrive la proposizione 57 del terzo libro dell'Etica  sulla prima

 pagina della sua Tesi e la commenta alla fine di questa, poi traduce ancora la proposizione sette ma la traduce secondo una angolatura  freudiana  funzionale aisuoi assunti. Utilizzerà ancora Spinoza privilegiando, ovviamente, la sua teoria deldesiderio e, negli anni '60, in particolare, scriverà un commento del kherem, pietramiliare sul percorso che lo porterà fuori dalla International PsychoanalyticalAssociation (Seminario EPHE 1964). Nello stesso anno Spinoza viene dapprimaripreso come il filosofo dell'amor intellectualis e poi sarà ripudiato a favore diKant.

KANT- Lacan si occupa di Kant anzitutto negli Scritti  ( Nota sulla relazione di Daniel Lagache) a proposito della struttura del Superio (S 679) che viene posta inrelazione con l'eteronomia dell'essere  riscontrata nelle istanze kantiane della  viastellata e della legge morale per cui  Lacan fa coincidere la voce del Superio con lavoce stessa della coscienza, ovvero con la legge morale la quale, dice Lacan usandouna delle sue ellissi, è la stessa che udì il popolo ebraico sul monte Sinai.

Ed è sempre negli Scritti che troviamo Kant  fuso con il Divino Marchese. In Kantcon Sade (S 764) abbiamo un incontro che lo stesso Lacan, nel finale, definisce unabizzarria che è tutt'al più un tono di ragione e in cui sono presenti suggestioni cheLacan ha ricavato (R 338) prima dalla lettura di Horkheimer e Adorno e poi daFoucault. Secondo Lacan Sade porta a compimento la verità kantiana della Criticadella Ragion Pratica. Lacan individua della morale kantiana una teoria del desiderio che però si realizza attraverso una rimozione dell'oggetto del desiderio stesso.L'imperativo kantiano trova il suo approdo nel diritto ma attraverso la messa a mortedel desiderio. In una posizione simmetrica ma opposta l'imperativo sadiano porta algodimento  non rimuovendo l'oggetto / a/ del desiderio (che è sempre desideriodell'Altro che- in questo caso- è il torturatore). Anche in questo caso la fusioneKant-Sade rientra in una strategia teorica che, come puntualmente sottolinea E.Roudinesco (R.340), partendo dalla sovversione sadiana porta al centro del

 pensiero del ventesimo secolo la sovversione  freudiana e le nuove riflessionisviluppate da Lacan sul concetto di libertà  (partendo da Spinoza, Kant-Sade e H.

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Harendt) una libertà che per Lacan mal si conciliava con il sistema di potere dellasolita International Psychoanalytical Association. Per Lacan si trattava di affermareuna nuova libertà di ricerca e di sviluppi terapeutici di là da ogni standardizzazione.

HEGEL- La Fenomenologia dello Spirito di Hegel è senza dubbio l'opera che hasegnato più di tutte lo sviluppo delle teorie lacaniane. Già al tempo de  La  psicosi paranoica nei suoi rapporti con la personalità (tesi di dottorato in medicina, 1932) troviamo in Lacan un modo di leggere Hegel attraverso Freud indubbiamenteinedito e produttivo. La paranoia criminale viene da Lacan letta secondo gli schemi

della dialettica hegeliana, la dialettica servo-padrone (nel caso specifico, per quantoriguarda il caso Aimée si può parlare di una dialettica serva-padrona). L'alienazione,la coscienza di sé , la legge del cuore e il delirio di presunzione hegeliani vengono,

 per Lacan, a costituire elementi di una  formula generale della follia applicabile inambito psichiatrico e relativa ad una più generale dialettica dell'essere umano  (E171 e segg.).

Borch-Jacobsen, poi, mostra come a Hegel si riferisca Lacan quando si occupa dellospecchio, ovvero della riflessione, re-flectere e della speculazione  (speculum). È nelgioco dialettico tra riflessione e speculazione che si situa lo stadio dello specchio lacaniano in modo chiaramente hegeliano (BJ 71) là dove la riflessione ha un postofondamentale nel processo speculativo (l'essere per Hegel deve necessariamenteesporsi).

Ma è attraverso le lezioni di Alexandre Kojève35 sulla Fenomenologia dello Spirito-una lettura antropologizzante e paraheideggeriana di Hegel- che Lacan trova nelfilosofo tedesco il motore della sua teoria del soggetto. Chiaramente nella Tesi V

della Relazione  L'aggressività in psicoanalisi  (1948) Lacan indica nella dialetticaservo/padrone la legge di ferro dell'ontologia umana (S 115) e nella formula tesi-antitesi-sintesi  la legge generatrice della realtà (S 135), oltre ad individuare nellavoro dello schiavo  il segno di una doppia alienazione  relativa al  prodotto  edall'essenza del lavoro stesso: ciò che porta l'immaginario del servo ad impigliarsi neldesiderio della morte del padrone che, per Lacan, coincide con la morte del servostesso  (E 805) e quindi ad un proiettarsi di rapporti tra ego e superego che Lacanriscontra, criticandoli, nel discorso analitico tradizionale.

E quindi la centralità del desiderio antropogeno (Begierde), il desiderio comedesiderio del desiderio dell'Altro, vale a dire che per Lacan il desiderio è semprestrutturalmente mediato (S 175). Al desiderio è collegata la domanda incessantedel soggetto e la serie delle sue identificazioni. Il desiderio come percorso ai bordi diun vuoto sul nastro di Möebius: ciò che porta il soggetto a di-venire sempre altro dasé (BJ 115).

Lacan, dunque, è segnato in modo decisivo dalla lettura kojeviana della

Fenomenologia dello Spirito  ma il suo interesse viene catturato dalla prospettivaheideggeriana che emerge dalle lezioni di Kojeve. La coscienza di sé kojeviana èassai vicina al dasein heideggeriano (BJ 116) ed è in questo ambito che la dialetticaservo/padrone viene da Lacan considerata come impasse immaginaria (S I 248) edalienazione irriducibile dato che il desiderio di riconoscimento rimanda a qualcosad'altro che non se stessi. Desiderando il desiderio-dell'Altro si desidera se-stessi, manon c'è identità tra il soggetto e lui-stesso e quindi ciò che è in questione è un altrosé. Per Lacan oltre il desiderio di riconoscimento, oltre un sé decentrato, c'è unrimando ad una entità che satura ed è il soggetto stesso: il nulla, o meglio il maestroassoluto (des absoluten Herrn), il quarto elemento del triangolo edipico cioè lamorte. Una morte che non ha uno spazio fenomenologico in Hegel che tende adevitarla, a differirla (BJ 118) e che invece Lacan ritrova in varie modalità nellospazio dell'immaginario.

Tra i molti rimandi lacaniani a Hegel, attraverso e non Kojève, troviamo la teoriache vede nell'atto linguistico una simultaneità di  presenza-assenza, di essere e nonessere  e che Borch-Jacobsen pone in analogia con l'hegeliano aspetto negatore dellinguaggio là dove la parola, nel nominare la cosa la nega, la uccide nel momentoin cui diviene idea, rivelando così che l'essenza dell'essere della cosa coincide conil nulla. Ma anche la parola è, kojèvianamente, la vita di questa morte e di questonulla (BJ 204).

Lacan, infine, tende a distaccarsi da Hegel sulla questione della verità, la quale viene dallo psicoanalista francese fatta uscire dall'ambito della astuzia della ragione perfarla rientrare materialisticamente in un ambito marxiano (S 227).

MARX- Varie sono nell'Opera lacaniana le disseminazioni che hanno come

35 A. Kojève, Introduzione alla lettura di Hegel, Adelphi, Milano 1996

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riferimento Marx, talvolta in passaggi che rimandano ad Hegel. È in tale ambito chesi potrebbe parlare di una economia politica dell'Immaginario36  quasiindividuando in Lacan una ellisse epistemologica pertinente ad una omologia tra lacritica dell'economia capitalistica marxiana e l'economia del soggetto. Scrive infattiP. Bruno37 che ... come  il discorso, costituendo l'oggetto al di fuori del soggetto delgodimento, gli conferisce il potere di supplire, mediante il desiderio, al godimentoche si perde- funzione del plus-godere, allo stesso modo la trasformazione della forza lavoro in merce producendo un oggetto che è di fatto una perdita, quella del plus-lavoro non pagato all'operaio, conferisce a questo oggetto il suo valoreaggiuntivo- funzione del plus-valore.  L'oggetto a cui ci si riferisce qui ènaturalmente l'oggetto / piccolo a/ . Il concetto del  plus-godere38  rientra in questoambito, plus-godere che è prodotto dall'effetto di linguaggio come pure il discorsodel padrone  e il discorso del capitalista39 ( Lo sfruttamento del desiderio è la grandeinvenzione del discorso del capitalista, perché dopotutto bisogna indicarlo col proprio nome. Devo dire che è un marchingeno maledettamente riuscito.40). Ma è illinguaggio che Lacan pone in primo piano, in un ambito strutturale per il soggetto,linguaggio che pure ha a che fare41 con il valore di scambio e con il valore d'uso.Lacan sottolinea la  predominanza  linguistica del valore di scambio a scapito delvalore d'uso il quale però implica il godimento.Lacan però a varie riprese, in particolare negli Scritti  si è pure soffermato su Marx

 per ciò che riguarda il sintomo posto in relazione con la verità rispetto a Freud (S187 227 433 813 480). La posizione di Lacan in tale ambito è che mentre per Marxil sintomo rappresenta un ritorno (materialistico) alla verità, per Freud il sintomo èverità. Ciò viene posto giustamente in rilievo da P. Bruno che dedica al rapportoLacan-Marx due esaurienti saggi 42 indicando come poi Lacan si distacca da Marx

 per il fatto che il desiderio  non può essere riassorbito in una distribuzione ineditadel suo oggetto43, ovvero che non è possibile regolare il rapporto del soggetto con ilgodimento allo stesso modo di una ripartizione del plus-valore.Altro spazio di riferimenti critici di Lacan a Marx è sia quello relativo allamaterialità del significante, per la sua incidenza rispetto al soggetto, sia quello cheriguarda il problema della scienza affrontato a due livelli: sul versante del soggetto(cartesiano) della scienza, sul versante del discorso scientifico collocato nella teoriadei quattro discorsi. In tale teoria dapprima Lacan distingue il discorso universitario (per la sua coincidenza con il discorso scientifico dalla parte di Marx) da quellodell'analista, per rilevare, successivamente (RT 76) l'analogia tra il discorsouniversitario  e quello isterico. Il problema di fondo, in ogni caso, da cui muoveLacan è che la verità coincide con il reale che implica il godimento, tale processo

 produce sempre un resto44. 

HEIDEGGER- Martin Heidegger è uno dei filosofi che maggiormente hainfluenzato Lacan e da Lacan stesso spesso usato in chiave antisartriana. Si può cosìcertamente parlare di un'ottica heideggeriana  in Lacan. Si tratta di un'otticaattraverso cui vengono rielaborate, in ambito psicoanalitico, alcune problematichefilosofiche. Abbiamo già visto la problematica connessa con il logos eracliteo e conil cogito cartesiano e quindi si è accennato alla trattazione del concetto di verità. Main senso generale Lacan mostra di accettare in pieno la filosofia heideggerianadall'antiumanesimo alla critica dell'idea di progresso, dalla finitezza dell'essereall'alienazione linguistica ed esistenziale, al dis-velamento del desiderio. Dallalettura di Essere e Tempo  (1927) e delle opere successive di Heidegger Lacan siconfronta con una visione dell'essere che è essere-gettati-nel-mondo ma anche ek-sistere, progetto, tensione continua. Prima e dopo vi è il nulla, la morte: ciò che è la possibilità propria e incondizionata del soggetto storico (S 312). Tematiche, queste, presenti e spesso in primo piano- sapientemente amalgamate con la lettura kojèvianadi Hegel- nell'ambito della psicoanalisi lacaniana.

36

 P Stanziale, Per un'economia politica dell'immaginario in Situazionismo, MassariEditore, Bolsena 1998 pag. 4737 P. Bruno, Ritratto di Marx, visto da Lacan, in La psicoanalisi n. 10 Astrolabio,Roma 1991, pag. 249

38 J. Lacan, in Lacan in Italia, La Salamandra, Milano 1978, pag. 19739J. Lacan, cit. pag. 4040J. Lacan, cit. pag. 23941J. Lacan, cit. pag. 20942 P. Bruno, cit.

P. Bruno, Marx, la psicoanalisi, il sintomo, in La Psicoanalisi, n. 21Astrolabio, Roma 199743 P. Bruno, Ritratto cit. pag. 25044J. A. Miller, Silet , in La Psicoanalisi n. 21 cit. pag. 227

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In particolare l'ampia trattazione lacaniana della verità  trae da Heidegger i suoiassunti di partenza. La verità è per Heidegger l'a-letheia dei presocratici, ovverosvelamento e quindi vero è ciò che viene a mostrarsi  chiaramente allo sguardo.Vedere, dunque, ma nella dimensione che consente lo sguardo. Rimane però semprequalcosa di non-visibile, nascosto e dimenticato. E allora non c'è rivelazione dellaverità senza un velamento, un nascondere: una erranza originaria.  Come nel logos che è un far-vedere (BJ 132) che necessariamente rimanda ad un non-svelato. È nelnascondersi che la verità si offre nel modo più vero (S 18). Tutto ciò è anche

 pertinente al linguaggio. Lacan ritiene che il linguaggio dell'uomo è attraversato da parte a parte dal problema della SUA verità  (E 160): una verità che può esseremanifestata come intenzione ma che può anche tradire esprimendo modalità della formazione storica del soggetto stesso. Ma anche tutto ciò riguarda il desiderio (SXI 129), la sua verità paradossale che è rimozione e dimenticanza (BJ 134).Questa rimozione fa si che il logos che rimuove viene a rappresentare l'aletheia deldesiderio. Ovvero è mentendo che il soggetto dice (parola  piena e parola vuota)  laverità del suo desiderio. La verità del soggetto viene poi posta da Lacan in relazionecon la realtà convenendo kojèvianamente che la verità si oppone alla realtà (S I28). Lacan così raggiunge posizioni diverse da quelle heideggeriane di partenza purfacendone restare sullo sfondo la struttura concettuale. Egli dirà che la verità  parlamentendo, che la verità si mostra nella truffa, nell'inganno e nella menzogna, ovverocon tutto ciò che ha a che fare con la rimozione ( S I 216- S III 21 segg.). 

WITTGENSTEIN- Nel Seminario del 1969-70 (XVII) Lacan si occupa delTractatus logico-philosophicus di Ludwig Wittgenstein. Il commento che Lacan fadel Tractatus rientra in quella fase che la Roudinesco definisce Riforma matematica,

successiva alla precedente Riforma logica posta in atto negli anni sessanta da Lacan.Siamo nell'ambito dei rapporti tra linguaggio, logica e filosofia per ciò che riguardale  possibilità  espressive del linguaggio, le sue rappresentazioni, i suoi rimandicomunicativi. Ma anche si tratta di intendere la filosofia in senso terapeutico là dovesi vengono a stabilire i limiti del dicibile  in relazione all'indicibile o ineffabile e allanecessità del silenzio. Per Lacan la divaricazione tra il dire  e il mostrare  tende arientrare in una concezione della psicoanalisi che produce due esiti: uno di tiposciamanico-religioso  e uno di tipo dogmatico, veicolabile nella misura in cui è formalizzabile. È in tale prospettiva (R 372) che nasce, dallo sviluppo dellanozione di gruppo quaternario  quell'oggetto  matematico che Lacan chiamaquadripode. Si tratta di quattro poli: il discorso del padrone, S1 significante primordiale, S2 sapere inconscio, lavoro; $ soggetto barrato, indicibile, verità;oggetto /a/ perdita, mancanza ma anche plusgodimento (quello del Padrone) . Larotazione dei quattro poli comporta la definizione di vari tipi di discorsi: quelloisterico, quello psicoanalitico, quello universitario. Lacan viene così a delineare unateoria della discorsività che riguarda anche la libertà delle masse, la tirannide, lanecessità di un maître e la rivoluzione: concetti in cui risulta abbastanza evidentel'impostazione antisartriana.

L'ANTROPOLOGIA L'interesse di Lacan per gli studi di CLAUDE LÉVI-STRAUSS nasce nell'ambitodella convergenza e dell'incontro tra Scienze Umane che porta all'insieme di teorieche prese il nome di Strutturalismo. L' Antropologia Strutturale di Lévi-Strausscostituì, dal punto di vista metodologico- e per i risultati conseguiti- uno deimaggiori punti di riferimento dello Strutturalismo. Le problematiche di fondo chetroviamo nello strutturalismo di Lacan e Lévi-Strauss- ma anche in Freud- sonorelative al fatto che il soggetto vive qualcosa che gli sfugge: una struttura di leggi edi significanti che è pertinente all'inconscio umano  ed ai rapporti tra natura ecultura. C'è una relazione tra l'inconscio freudiano e la psico-logica dell'uomo che èrilevabile nei miti, nelle strutture della parentela, nella costruzione dell'immaginario in generale e del simbolico. Inoltre ciò che accomuna Lacan a Lévi-Strauss è il

 produttivo interesse metodologico per la  Linguistica. Per l'antropologo, come per lo psicoanalista, la rete delle significazioni  avvolge il soggetto (anche  prima dellanascita, direbbe Lacan) e quindi è necessario possedere dei saperi (ancora Lacan)che possano rendere conto delle leggi che presiedono all'uso del segno. Le strutturedella parentela, l'analisi dei miti, l'inconscio, attraverso la linguistica, acquistano unaintelligibilità notevole.

Lacan si rifà alle teorie lèvistraussiane nella delineazione dei tre registri delsoggetto: immaginario, simbolico e reale. Il simbolico, in particolare è quello postoin evidenza dall'antropologo per ciò che riguarda lo scambio e la  trasformazionenell'area della significazione simbolica  (E 272 - 380). Questa significazione èstrettamente connessa con la dialettica del desiderio. E quindi, in effetti, l'inconscio lacaniano viene a coincidere con il simbolico lèvistraussiano.

Inoltre Lacan a più riprese (S I II III) ha ripreso la formula lèvistraussiana

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dell'inversione del proprio messaggio che riceve l'emittente da parte del ricevente.

Lacan, infine, come Lèvi-Strauss sostiene l'autonomia- e la non dipendenza- delsignificante dal significato (S III 282, S XX 20- 31 segg.), vale a dire che ilsignificante è l'origine del significato come EFFETTO. E il significante originario è- androcentricamente- il fallo.

LA LINGUISTICA

Come già accennato la Linguistica ha un ruolo importante nella psicoanalisilacaniana. Negli anni '50 nelle sue conferenze Lacan mostra di aver ben fatte propriele teorie linguistiche a partire dall'insegnamento saussuriano, compreso Benveniste eJakobson.

La formula di DE SAUSSURE S/s  viene invertita da Lacan attribuendo alsignificante un valore strategico decisivo  Esiste così una rete di significanti e disignificati ovvero si tratta di due royaumes flottans (S III 135 segg.-E 502 segg.- BJ216), la barretta di separazione rappresenta la rimozione del significato e, quindi, siha che il soggetto viene a costituirsi come un significante per un altro significante in un insieme strutturale, inoltre c'è un momento in cui un significante va acollegarsi con un significato dando origine alla significazione: questo momento èdetto da Lacan  punto di capitone. Il significante qui va inteso come dotato di pienaautonomia rispetto al significato (S III 223), comunque il significante non significaniente  (BJ 211- S III 210) ma origina il significato che ne è un effetto (S XX 22segg.). Si comprende così ciò che dice Lacan affermando che il senso si producedal non-senso (E 508). Infine anche la saussuriana dicotomia lingua/parola  vienein ambito psicoanalitico lacaniano ad acquisire una produttiva connotazionesignificativa: la lingua non è più il linguaggio meno la parola ma viene in primo

 piano il linguaggio che è la lingua più la parola.

Anche BENVENISTE viene chiamato in causa in vario modo nella psicoanalisilacaniana. Anzitutto per ciò che riguarda la relazione tra enunciazione, soggettività eintersoggettività. Di cosa parla il soggetto quando dice io e tu, si chiede Benveniste.Si tratta di realtà di discorso  attraverso cui vanno a  fondarsi  soggettività eintersoggettività. Vale a dire che è il linguaggio  l'ambito di costituzione dellasoggettività e della intersoggettività.  Una teoria questa che Lacan sposa in pienoquando parla del soggetto ridotto al puro fatto di dire: soggetto della parola che sicostituisce attraverso la mediazione del TU (BJ 173). C'è poi una linea concettualeSaussure-Benveniste-Lacan relativa al rapporto significante/significato, rapporto diarbitrarietà  corretto da Benveniste nel senso che il significato  va ricercato nellerelazioni tra significanti. Lacan, a sua volta, aggiunge alla tesi di Benveniste, già

assai significativa in senso psicoanalitico, che il corpo letterale del significante nonha nessuna anima (senso) e che un certo senso (esprit) emerge de son accouplementavec d'autres corps aussi stupides que lui (BJ 212).

Ma punto nodale dei rapporti tra psicoanalisi è linguistica è quello genialmenteenunciato da Lacan per il quale  L'INCONSCIO È STRUTTURATO COME UN LINGUAGGIO (tesi questa che darà luogo a controversie con J. Laplanche per cuil'inconscio è la condizione del linguaggio) (RL 299). La rimozione è pertinente allarete dei significanti  che costituiscono l'inconscio  il quale è organizzato secondoconnessioni di tipo  METAFORICO e  METONIMICO. Tra l'area del conscio  equella dell'inconscio c'è una articolata dinamica di significanti  funzionalmenteriferibile ad un modello linguistico le cui  formazioni  vengono ad emergerenell'analisi... Siamo così ora in grado di esaminare quello che rappresenta ilmodello linguistico-strutturale privilegiato da Lacan: quello di JAKOBSON. Dallinguista di Praga Lacan mutua distinzioni che diventano importanti in ambito

 psicoanalitico. L'icona, così è un significante che riproduce le qualità effettive delsignificato; l'indice allude al significato attraverso relazioni tra significante e

significato; il simbolo  è un significante che implica una regola  relazionale trasignificante e significato. E quindi l'acquisizione degli assi attraverso cui siarticola il linguaggio: l'asse della selezione  e l'asse della combinazione. Il primoasse riguarda la possibilità di sostituzione di un termine con un altro per similarità, per opposizione;  l'altro asse riguarda la connessione, il contesto, il legame tra segni per contiguità, per contrasto.  Si può dunque costruire il seguente schemaesplicativo come propone A. Rifflet-Lemaire (RL 65):

SELEZIONE: similarità, opposizioni, paradigma, sostituzioni-associazioni,(lingua), (sincronia), METAFORA.

COMBINAZIONE: contiguità, contrasti, contesto, sintagma, (parola), (diacronia),METONIMIA.

La metafora e la metonimia (jakobsoniane) sono forme di articolazione del pensiero

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ma sono anche pertinenti, come si è visto, all'inconscio e al linguaggio nelle loro risposte  oniriche, associative e sintomatologiche. La metafora  può esserericondotta (BJ 219) per Lacan :

1- alla sostituzione di una parola con un'altra sull'asse paradigmatico;2- alla metafora in senso retorico;3- alla condensazione freudiana;4- al sintomo psicoanalitico (E 507-518).

Mentre la metonimia viene a riguardare:

1- la parola sull'asse sintagmatico;2- la metonimia in senso retorico;3- lo spostamento freudiano;4- il desiderio come continuo desiderio di un'altra cosa (E 505-518).

Vi sono infine nella psicoanalisi lacaniana notazioni di carattere linguistico che possono essere riferite ad ambiti che vanno al di là della generalità dell'otticalinguistica lacaniana e di cui si è cercato di rendere conto nelle brevi note precedenti.È il caso della linguistica di J. L. AUSTIN di cui Borch-Jacobsen riprende alcuniconcetti-chiave mostrandone la corrispondenza con alcuni assunti lacaniani emostrando anche come vi sia qualche punto di contatto tra la  pragmatica dellinguaggio (filosofia analitica sulla linea Ryle- Strawson- Watzlawich) e la visionelinguistica di Lacan. Il punto di partenza è la distinzione lacaniana tra parola vuota e

 parola  piena.  Per Borch-Jacobsen (BJ 175 segg.) la parola  piena lacaniana

corrisponde alla parola  performativa di Austin (enunciato intenzionale  di eseguireun'azione che perciò stesso viene realizzata). Ciò perché:

1- si tratta di una parola non constativa (che non rappresenta né descrive niente di precedente alla sua enunciazione);2- non è di fatto né vera né falsa nel senso della corrispondenza ai fatti (esempiotipico: il si nel matrimonio, enunciato che afferma e comporta il compimento di unaazione);3- la parola piena lacaniana impegna, agisce, istituisce, trasforma, è atto, come la

 parola performativa di Austin;4- si tratta di una parola che impegna il soggetto ed acquista così un caratterespecificatamente soggettivo;5- la parola piena lacaniana suppone e chiama una risposta che la definisce diritorno come l'atto illocutorio  di Austin, vale a dire enunciato di comando,intenzione, richiesta, proibizione (E 29 segg.);

6- l'efficacia o l'inefficacia della parola piena rientra nell'ambito del simbolico e vaa riferirsi ad una convenzione, ad un codice extralinguistico  di pertinenzaantropologica.La parola  piena  lacaniana, assimilabile al  performativo  austiniano, conduce

 paradossalmente alla realizzazione del soggetto (E 247- BJ 177) che assume valoredi entità attraverso la potenza della Parola. Ma anche la parola vuota ha la suaimportanza afferma Lacan (E 291) e non va rigettata dato che in analisi quella piùfrequente è la parola vuota la quale è anche piena dato che mentire  è anche dire ilvero, come si è visto, per Lacan. Del resto anche Austin è sulle stesse posizioniquando scrive che spesso la parola performativa è spesso formulata in modoconstativo.

Altro linguista pure chiamato in causa per la compatibilità e la conciliabilità dellesue teorie con l'ottica linguistica lacaniana è N. E. CHOMSKY (RL 59). Questaconciliabilità riguarda principalmente la differenza che Chomsky stabilisce tra lastruttura superficiale e la struttura  profonda riscontrabili nel linguaggio. La prima

riguarda l'organizzazione della significazione e la sua consistenza materiale, laseconda invece è relativa all'aspetto semantico, mentale. Per Chomsky (e Lacan non potrebbe non essere d'accordo) la struttura profonda origina  quella superficialeattraverso un sistema di grammatica trasformazionale delle relazioni e delle regoledi base degli elementi significanti. Ciò richiama evidenti analogie tra le strutture

 profonde chomskyane e le figurazioni metaforiche e metonimiche che caratterizzanol'inconscio lacaniano.

Per concludere diremo che per Lacan il linguaggio è un modo di ri-produrre  larealtà, con ciò che ne consegue. Se il pensiero esiste  per   il linguaggio così ogniconoscenza o sapere rispetto a se stessi e agli altri è determinata dalla lingua nelsenso che ogni accesso al linguaggio implica un assoggettamento a questo stesso. Illinguaggio, inoltre, comporta anche una spaltung, una frattura- e una alienazione conseguente- tra il vissuto  e ciò che segnicamente, in qualche modo, viene a

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sostituirlo. Questa alienazione allontana sempre più il soggetto da sé  lungo la spiraledel tempo e ciò anche attraverso la dimensione linguistica che è in funzione dellacoscienza. Ciò perché il linguaggio è connesso alle rimozioni costitutivedell'inconscio.

FREUDPer quanto riguarda Freud il problema per Lacan- ciò va sempre sottolineato- è

ritornarvi  (in senso foucaultiano), ritornare a leggere Freud di là da ogni usostrumentale  e di là da ogni proliferazione incontrollata degli ambiti della psicoanalisi. Si tratta di un ritorno alla lettera, al recupero di una ortodossia che nelsuo spirito è potenzialmente produttiva di autentici e validi sviluppi analitici. Èquesto che propone Lacan  proponendosi come continuatore dell'Opera freudiana.Ma per muoversi su questa strada occorre recuperare anzitutto l'autonomia  della

 psicoanalisi rispetto ad altre scienze umane che vogliono fagocitarla, una autonomiache Lacan recupera anche attraverso nuovi e originali apporti epistemologici.Poi vi sono quelle che Lacan ritiene essere degenerazioni  strumentali della

 psicoanalisi, si tratta della psicoanalisi americana  che Lacan denuncia come unatecnica di reintegrazione sociale. Vi sono poi tutti gli psicoanalisti che si sono perduti  in altri ambiti disciplinari o che non si sono attenuti correttamente ai paradigmi dei vari ambiti analitici. Lacan, infine, è contro tutti i traduttori di Freudche hanno tradito il senso della Lettera freudiana e condanna ogni riduzione della

 psicoanalisi ad una tecnica trasmessa mediante insegnamenti mediocri  (MP 120). Ritornare  a Freud significa per Lacan anzitutto realizzare una lettura diretta erigorosa del testo freudiano, ciò che Lacan stesso fa (MP 123) quando produceoriginali e puntuali interpretazioni di analisi freudiane. Significa poi costruire unastruttura concettuale per illuminare e specificare meglio aspetti diversi dell'Operafreudiana. Anche in tale direzione Lacan ha operato correttamente e sarebbecertamente utile una ricognizione definitiva su tutti i punti della psicoanalisifreudiana che Lacan riprende. A tale proposito va sottolineato il fatto cheAlthusser 45  mostra come Lacan abbia dato inizio ad una articolata delucidazionedell'Opera freudiana.Altra direzione è quella di porre in relazione le teorie psicoanalitiche con altrediscipline, ovvero rileggere i concetti freudiani alla luce dei risultati conseguiti daaltre scienze umane. E in tal senso abbiamo visto quale fecondo campo teorico vienea generarsi dal riferirsi della psicoanalisi alla linguistica, all'antropologia, ma anchealla matematica. Per ciò che riguarda l'aspetto sovversivo della psicoanalisi, infine,tale aspetto, per la Roudinesco è da connettere (R 286), in Lacan, ad una ereditàculturale del Surrealismo.

LA TOPOLOGIA L'interesse di Lacan per la Topologia emerge in modo evidente dopo gli anni '70. Gliobiettivi di Lacan in questo ambito sono quelli di giungere ad una formalizzazionedel sapere psicoanalitico- e non solo- capace di rendere conto di ciò che non èsempre dicibile o insegnabile, nonché di delineare sempre più un sapere teso versol'assoluto. In questa prospettiva Lacan lavora nell'ultimo decennio della sua vitaunitamente ad un gruppo di giovani matematici che riesce a coinvolgere nel suo

 progetto. Risultati di questi studi sono teorie, figure topologiche- e nodi-  chetraducono in vario modo le teorie lacaniane.-C'è anzitutto il matema  psicoanalitico ovvero un'algebra lacaniana capace di

trasmettere l'insegnamento psicoanalitico.-Abbiamo poi il nodo borromeo  composto da tre cerchi relativi ai tre registri  delsoggetto: l'immaginario, il simbolico, il reale. Per Lacan il simbolico annoda esnoda l'immaginario col reale.-Il nastro di Möbius, invece, è una striscia che curvata si unisce con l'altro suo capoinvertito. Si tratta di una figura topologica in cui non vi è né rovescio né diritto, incui il bordo  rimanda ad una ambivalenza tra esterno e interno  e ad un percorsointorno ad un vuoto costituente.  Questa figura per Lacan rappresenta il soggettodell'inconscio.-Vi è poi il toro o camera d'aria in cui una doppia circolarità di percorsi si snodaintorno ad un vuoto sempre costituente.

45 L. Althusser, Freud e Lacan, Ed. Riuniti, Roma 1981

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-Altre figure topologiche sono il cross-cap, che è la chiusura del nastro di Möebius,e la bottiglia di Klein  che è la trasformazione di una doppia sfera in una unicasuperficie in cui il soggetto può arrivare ad un punto che è il suo stesso rovescio eche manifesta lui stesso come rovescio del limite della superficie stessa46.

La Topologia lacaniana si basa sull'uso di superfici che vengono impegnate inoperazioni logiche. Il toro, in particolare, serve a visualizzare il percorso delladomanda  del soggetto che incessantemente ritorna ma sempre con uno scarto

raffigurabile come una spirale a molla lungo la superficie del toro stesso, ovvero unasuperficie circolarizzata intorno ad un vuoto centrale costitutivo47. In questefigurazioni la domanda e il desiderio visualizzano il soggetto nei loro andamenti sucerchi irriducibili.

LAO-TZUBuon conoscitore della lingua cinese Lacan si è occupato di Lao-Tzu (o  Lao-Tse o Laozi) in un lavoro di ricerca con F. CHENG. Tra i temi di ricerca un postofondamentale viene assunto dal concetto di vuoto intermedio, un concetto che Lacanstudia nella prospettiva di riuscire a  formalizzare in modo valido la figurazione deitre registri del soggetto: l'immaginario, il simbolico e il reale (R 377). Quello checercava Lacan era una entità dinamica, una forza originata dal nulla e costitutiva diuna struttura triadica in grado di animare questa stessa struttura la quale richiamava

i tre registri lacaniani. Questo vuoto intermedio Lacan lo trova in Lao-tzu là dove parla del Tao. Il Tao all'origine genera l'Uno/ L'Uno genera il Due/ Il Due genera il Tre/ Il Tregenera diecimila esseri/ I diecimila esseri s'appoggiano allo Yin/ E abbracciano loYang/ L'armonia nasce dal soffio vuoto intermedio.

 Nello studiare questo passo Lacan e Cheng si rendono conto che il vuoto intermedio corrisponde al Tre, che emerge da un vuoto originario come soffio che anima gli duealtri soffi vitali, lo Yin ( forza passiva) e lo Yang (forza attiva), nello spazio deldivenire48. Questo vuoto intermedio servirà a Lacan a ridefinire la categoria del realenella psicoanalisi nell'ambito dei tre registri del soggetto.

46 Scilicet, 1/4, Feltrinelli 1977, pag. 19347 D . Arbizzoni, L'uso lacaniano della topologia, in Cahiers pour l'Analyse,Boringhieri Torino 1972 pag. 235

48 F.Cheng, Lacan nel quotidiano, in La Psicoanalisi- n.10, Astrolabio,Roma 7/12 1991 pag. 50 e segg.

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ICHSPALTUNG E ALIENAZIONI IN LACAN

1....l'io dell'uomo moderno ha assunto la propria forma nella impasse dialettica

dell'anima bella che non riconosce la ragione stessa del suo essere nel disordineche essa denuncia nel mondo. (S 258).È questo lo stile inconfondibile di Jacques Lacan, geniale continuatoredell'opera freudiana, che con le sue conferenze ha segnato i nuovi destini della

 psicanalisi di là da ogni uso americano  di questa. Nelle parole di Lacan (1953,Roma) risulta evidente la crisi della alienata soggettività contemporanea che si

trova in una impasse dialettica come anima bella che non si ri-conosce in undenunciato dis-ordine del mondo .Lacan vede l'individuo costretto  in una modalità comunicativa all'interno di unaenorme oggettivazione - originata dalla scienza moderna- in cui viene a dissolversi

 proprio l'individualità. Con l'ironia che gli è propria cosi Lacan tesse la sua tela:Egli (il soggetto) collaborerà efficacemente all'opera comune col suo lavoroquotidiano e ornerà i suoi svaghi di tutte le gradevolezze di una cultura profusache, tra il romanzo giallo e le memorie storiche, tra le conferenze educative el'ortopedia delle relazioni di gruppo, gli darà di che dimenticare la sua esistenza e lasua morte e insieme di che misconoscere in una FALSA COMUNICAZIONE ilsenso particolare della sua vita. (S 274). Lo psicanalista francese nota come in questa falsa comunicazione, checaratterizza l'evo contemporaneo, ogni precauzione non fa che rinforzare lospessore di un verbalismo ...che non sarebbe vano misurare in base allasomma statisticamente determinata dei chilogrammi di carta stampata, deichilometri di solchi discografici, delle ore di emissione radiofonica... (S 251) e, si

 potrebbe aggiungere, alle tonnellate di nastri magnetici e di migliaia di ore ditelevisione. È un mondo di hollow men, degli uomini vuoti ed imbottiti che siappoggiano l'un l'altro con la testa piena di paglia, secondo l'immagine che Lacanmutua da T.S. Eliot. Un mondo in cui Lacan riscontra una somiglianza tra lasituazione dell'individuo- nella società contemporanea- e l'alienazione della follia..nella misura in cui..il soggetto vi e parlato più che non parli (S 294).

2Ma, se questo e un quadro critico relativo al rapporto tra l'individuo ed il mondocontemporaneo, c'è un rimando d'obbligo che è quello che riguarda lacostituzione del soggetto lacaniano. Abbastanza intrigante sarebberipercorrere il periplo della psicanalisi lacaniana rispetto al soggetto- e lo faremoaltrove- quello che non può non interessarci ora è invece l'evidenza di una doppiaalienazione soggettiva (strutturale e strutturante) dialetticamente operante.Premesso che il riferimento a figurazioni hegeliane ed heideggeriane sono

 presenti nel discorso lacaniano, il luogo di queste alienazioni- costitutive ed

originarie del soggetto- è quello in cui un bambino di sei mesi viene messo difronte ad uno specchio (S 87). È lo stadio dello specchio  (Vedi schema) di cui parlaLacan e in cui viene a scandirsi una dialettica delle alienazioni  in varie fasi.In un primo tempo il bambino vede la propria immagine nello specchio comequella di un altro bambino, reale, e cerca gioiosamente di afferrarlo. In un secondotempo il bambino capisce che quella che vede e una immagine e non un essere reale.In un terzo tempo, infine, il bambino si rende conto che nello specchio e riflessala propria immagine.In questo processo è in questione  l'identità del soggetto  e la costituzione dell'iofreudiano e ciò avviene attraverso la mediazione di una immagine che costituisceanche l'avvio a tutte le identificazioni successive.Varie sono le significazioni connesse con lo stadio dello specchio lacaniano: dalcorpo disgregato al masochismo primordiale, dall'aggressività al narcisismoche ben rappresenta una alienazione  fascinatrice (S 92). Nello stadio dello

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specchio comincia la costruzione dell'io, ma comincia anche l'alienazione  ela scansione dell'immaginario che precede il simbolico. È l'affermazione di unamediazione, quella della immagine, che decide del rapporto tra l'organismo e ilsé (S 91). Da questo momento l'alienazione diviene destino. Con lo stadio dellospecchio, infine, abbiamo l'alienazione che, nella costituzione del soggetto èstrutturale e strutturante  per tutta una serie di inneschi:

un rapporto (erotico) tra il soggetto e la sua immagine alienata,una tensione verso l'oggetto del desiderio dell'Altro,una tensione aggressiva verso la conquista dell'Altro (S 90).

3In seguito Lacan, analizzando ancora la costruzione della soggettività, mostracome il fenomeno edipico rappresenti un secondo crocevia strutturale decisivo(Vedi Schema Stadio dello specchio ed Edipo). Nel fenomeno edipico il passaggiodalla natura alla cultura avviene attraverso una sequenza:

-l'in-fans desidera il genitore di sesso opposto;-l'altro genitore viene, cosi, a rappresentare la proibizione, l'interdetto, l'autorità;-l'in-fans si identifica con questo genitore per poter accedere al genitore chedesidera.

 Nel fenomeno edipico Lacan individua tutta una serie di funzionidell'immaginario ed il il passaggio dall'immaginario al simbolico, alla legge. Anchein questo caso abbiamo alienazioni strutturali e strutturanti, ma soprattutto

abbiamo una sublimazione originaria del soggetto e l'interiorizzazione dellalegge del Padre (S 683).Ma l'accesso all'ordine simbolico significa anche inserimento nell'ordine dellinguaggio: ciò che è fondamentale per la costituzione del soggetto. Anche inquesto caso troviamo una alienazione strutturante  per cui il linguaggio nasceladdove si verifica una frattura tra il soggetto e il segno che viene a sostituirlo.Lacan mostra come in questo passaggio il soggetto si costituisce come tale: l'iodice io. Si tratta di un processo dialettico- che lascia intravedere sullo sfondo  LaFenomenologia dello Spirito- basato sulla opposizione io-tu attraverso la quale ilsoggetto si origina come tale (RL 34).Ma l'accesso all'ordine simbolico del linguaggio non comporta l'affermazione delsoggetto ma la subordinazione di questi alla rete dei significanti pre-determinati. Sitratta di una alienazione che vede la svalutazione dell'intuizione a vantaggio diun ordine formale e formalizzante.Scrive Lacan: I simboli avvolgono infatti la vita dell'uomo con una rete cosi totaleda congiungere prima ancora della sua nascita coloro che lo genereranno IN

CARNE E OSSA, da apportare alla sua nascita insieme ai doni degli astri, se nonai doni delle fate, il disegno del suo destino, da dare alle parole che lo faranno fedele o rinnegato, la legge degli atti che lo seguiranno persino là dove non è ancorae persino al di là della sua morte, e da far si che per mezzo loro la sua fine troviil suo senso nel giudizio finale in cui il verbo assolve il suo essere o lo condanna-salvo raggiungere la realizzazione soggettiva dell'essere-per-la-morte.  (La cifradi questo passo riflette l'ineluttabilità della catena simbolica quale era già statastrutturalmente delineata da Lévi-Strauss nonché un esito heideggeriano: due autorispessi presenti nel logos ellittico lacaniano) (S 391).Entrare nell'ordine del linguaggio significa anche partecipare ad unsimbolismo sociale caratterizzato da regole, consuetudini, interdetti. È questouno spazio articolato tra l'immaginario e il simbolico, di rapporti sociali ri-costruiti nel discorso, dei feticci, delle rappresentazioni fantasmatiche (RL138)49.

 Nell'accesso all'ordine del linguaggio per Lacan vi e un percorso che comportauna doppia spaltung, una frattura doppia:

1-soggetto/linguaggio 2- ri-costruzione nel linguaggio.

In questo percorso la prima spaltung (originante la prima alienazione) riguarda ladistinzione della relazione tra sé e sé (soggetto/linguaggio); la seconda spaltung(originante la seconda alienazione) riguarda la costruzione della maschera,dell'io che diventa personaggio (ri-costruzione nel linguaggio) (RL 203).Lacan afferma che in questo alternarsi di alienazioni si genera l'inconscio incorrispondenza dell'emergere di una apparenza e di un ruolo- il soggetto nel verbodenuncia la sua mancanza-a-essere (RL 131).

49E. Ortigues, Le discours et le symbole, Aubier, Paris 196E. Ortigues, L'Oedipe africain, Plon, Paris 1966

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Viene a costruirsi così uno scenario di alienazioni proprie del soggetto partendodall'accesso al logos e sostanziando l'io di ciò che si oppone alla verità dell'essere.A. Rifflet-Lemaire, nel suo fondamentale libro su Lacan, sottolinea anche il fattoche fino a quando la catena simbolica viene soggettivizzata nella pienezza dellesue referenzialità viene a confermarsi la supremazia dell'uomo come specie, maquando vi è una caduta della referenzialità simbolica- ed un isolamentorelazionale rispetto alla catena significante- allora resta solo L'IMMAGINE ed

una alienazione come caduta in un vissuto immaginario: alienazione che è ..  il fattodi cedere una parte di sé ad un altro sé, di rendersi estraneo a se stesso (RL 99). 

4Lacan, sulla scorta di una notevole esperienza clinica, è portato ad affermare cheancora prima di venire al mondo l'individuo e assimilato in una catena causale dicui non sarà altro che un effetto. La potenza dell'ordine sociale e simbolico sisviluppa in modo tale da condizionare l'individuo fin nell'inconscio.In una dialettica di alienazioni- e di conflitti per il riconoscimento di sé- ilsoggetto deve dis-conoscere  la propria verità per affermare un JE decentratooriginariamente da un MOI: ciò che e definibile come alienazione naturale.La psicanalisi lacaniana ha mosso grandi adesioni ma anche molti rifiuti. Lacomplessa macchina significante- attraverso cui Lacan si e rivolto agli analisti -costituisce ancora oggi un riferimento per antropologi, linguisti e filosofi che vedononella cifra lacaniana uno dei tentativi più geniali di re-visione evolutiva della

 psicanalisi, e ciò sia per quanto riguarda la clinica che per quanto riguarda i rimandi

filosofici. Se si volesse parlare di una ideologia  lacaniana non si potrebbe nonriprendere quanto ha affermato Jacques- Alain Miller: ..è una sola l'ideologia di cui Lacan fa la teoria: quella dell'IO MODERNO, vale a dire del SOGGETTOPARANOICO DELLA CIVILTÀ' SCIENTIFICA, di cui la psicologia aberranteteorizza il carattere immaginario a servizio della libera impresa (S 901).Quest'ultimo tema e stato ripreso in varie occasioni da Lacan con accennidecisamente critici verso il behaviorismo, verso le human relations, i patterns dicomportamento rimodellanti, la basic personality structure.

5Lacan ci ha introdotto ad alienazioni strutturali e strutturanti del soggetto, ciha disegnato un ordine caratterizzato da identificazioni originarie, dadisconoscimenti necessitanti e da riconoscimenti strumentali.

 Nella topologia del soggetto Lacan ha indicato:

-la supremazia del simbolico sul reale e l'immaginario;

-la determinazione dell'immaginario ad opera del simbolico;-la precedenza dell'immaginario sul reale;-la produzione del reale ad opera del simbolico;-l'intrusione dell'immaginario nel reale50.

È in questo ordine di rapporti che si iscrivono le stereotipizzazionistrumentali dell'immaginario e le apposite offerte simboliche nella costruzione divaste aree di assoggettamento. Nell'uomo AFFRANCATO della società moderna ecco che questa lacerazione(una tensione soggettiva che, nel disagio della civiltà, va a intersecare quelladell'angoscia) rivela fino al fondo dell'essere la sua formidabile crepa. È lanevrosi di autopunizione, con i sintomi isterico-ipocondriaci delle sue inibizioni funzionali, con le forme psicasteniche delle sue derealizzazioni dell'altro e dalmondo, con le sue sequele sociali di scacco e di crimine. È questa vittimacommovente, e d'altronde irresponsabile, in rotta col bando che vota l'uomomoderno alla più formidabile GALERA SOCIALE, che noi raccogliamo quando

viene da noi; e per questo essere di niente che il nostro compito quotidiano e diaprire nuovamente la via del suo senso in una FRATERNITÀ discreta alla cuimisura siamo sempre troppo ineguali (S 118).

50 G. Contri, Trad. e indice rag. in Scritti cit.

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CYBERANALYSIS(Note per una analisi lacaniana del ciberspazio51 ) 

 Il soggetto, in quanto parla, può interamente trovare la sua risposta, la sua replica,il suo segreto, il suo mistero, nel simbolo costruito che sono per noi le macchinemoderne, cioè in qualcosa di ben più acefalo ancora di quanto abbiamo incontrato

nel sogno dell'iniezione a Irma. Il che vuol dire porre la questione dei rapporti della significazione con l'uomovivente.(S II 236)

 La significazione come tale non è mai là dove crediamo che debba essere.(S II 238)

 Il significante ha una virtù curativa per il fatto che esso può rappresentare ilsoggetto, e solo per un altro significante. L'essere parlante, offrendosi a questarappresentatività, può immaginarsi identificato a questa sola funzione significante:non c'è che da seguire la metonimia... Le situazioni in cui alcuni significanti prescelti offrono in tal modo il loro riparo agli umani sono numerose. La psicologiadelle masse vi trova le ragioni del suo successo 52. 

1Lacan nel suo giocare a pari e dispari con una macchina (S II 223), nel suo riferirsiad un al di là dell'intersoggettività, anticipa certamente riflessioni che prendonocorpo ed aprono prospettive critiche nell'attuale mutazione tecnocomunicativa53.Prospettive necessarie e produttive perchè è compito di un pensiero critico, di cui è

 parte la psicoanalisi, procedere alla decostruzione di quel mainstream  attualerientrante nell'ambito delle modalità produttive postfordiste54. La psicoanalisi lacaniana ci sembra particolarmente abilitata ad essere usata nellostudio del ciberspazio  e del ciberdiscorso, ambiti ormai imprescindibilidell'orizzonte della nostra epoca che tende ad onnicomprendere, terminalizzare  (ilsoggetto-terminale  tende a diventare un effetto  dell'algoritmo simulativo) e

interfacciare ambiti relativamente ad un universo di risposte, di identificazioni e disaperi. Il soggetto lacaniano come si colloca in questo discorso? Quali connotazionitende ad assumere in questo universo? Come diviene terminale  (multiplo?)nell'interazione cibernetica (altrimenti detta navigazione)? Quali implicazioniermeneutiche ed epistemologiche vengono ad emergere in tale contesto?

2Un testo di riferimento da cui non si può prescindere per lo sviluppo delle ipotesiche seguono è ineluttabilmente La vita sullo schermo di Sherry Turkle55. Un libroche è utile soprattutto perchè pone in evidenza tendenze e problemi relativi alrapporto tra il soggetto e la macchina-computer (CHI). Un rapporto da cui l'autricesi sforza di far emergere la delineazione di un nuovo circuito  circoscrivente ilconcetto di identità. Allo stesso modo, abbastanza emblematico, è il recente Cybercultura di Pierre Lévy56 che satura, in un certo qual modo, la riflessione sulle

ricadute socioculturali delle nuove tecnologie informatiche. Vari sono poi icontributi analitici richiamabili per questo ambito di riflessioni, contributi in cui siruota sempre intorno alle due seguenti domande-chiave apparentemente semplici.

51 Vedi anche P. Stanziale, Cyberworld , in Mappe dell'alienazione, Erre Emme,Roma 199552 M. Silvestre, Il transfert nella direzion della cura in J. Lacan, M. Silvestre, C. Soler, Il mito individuale del nevrotico, Astrolabio Roma 1986 pag. 11053 F. Berardi, Neuromagma, Castelvecchi Roma 199554 B. Vecchi, Il mondo incantato della rete, il manifesto 23.7.200055S. Turkle, La vita sullo schermo, Apogeo, Milano 199656P. Lévy, Cybercultura, Feltrinelli, Milano 1999

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 Cosa succede quando si accende un computer?Quali sono le rappresentazioni della macchina-computer?.

3 Non è tanto scontato intanto puntualizzare il fatto che il computer è una anzituttouna merce  in senso marxiano, una merce che viene ad assumere un particolare

 paradigma di significazioni. Sono indicativi, in tal senso, i tre ambiti nel contesto

dei quali intendiamo sviluppare le nostre annotazioni:-il computer è un'estensione della nostra mente (e/o della nostra intelligenza),-la merce-computer che apre ad uno spazio  interattivo virtuale  (computer come soglia, porta o meglio finestra interattiva, simulativa ed esplorativa ),-la merce-computer che si carica di una specie di valore aggiunto d'uso.Va poi analizzata l'area delle interazioni col soggetto. Un primo insieme diconsiderazioni può essere tracciato, con opportune puntualizzazioni, attraverso lostudio della Turkle di cui abbiamo parlato. Anzitutto i concetti di vivere on-line, dicollegamento tra tecnocorpi e di identità come modalità che possono essere viste siacome allargamento di aree pertinenti all'immaginario ed al simbolico- comunicativo sia come riduzione orientata delle stesse aree, un insieme che può ben essere postoin relazione al canonico schema L  (vedi Schema relativo) per cui il ciberdiscorsoviene a riguardare, il soggetto ma soprattutto l'/a' /l'/io/ e l' Altro  di cui ilciberdiscorso stesso ne rappresenta un'area. La topologia lacaniana del soggetto èquindi abbastanza esplicativa in tal senso, il soggetto /S --> (a)'ltro/ ha a che fare con un universo in cui vige la supremazia della parola e del significante  (qui

 prendono forma il soggetto testuale e l'Altro testuale) e in questa dimensione cheviene a delinearsi il soggetto in questione tra l'al di qua del Soggetto e l'al di là dell' Altro, ovvero tra una barratura del soggetto e una offerta algoritmico-simulativa che coinvolge gli altri termini dello Schema L. Topologicamente è come se al centrodello schema si collocasse il ciberspazio  come rete significante  in grado sia di ridefininire e riorentare le relazioni immaginarie riguardanti l'/io/ che  direalizzare l'interazione algoritmico-simulativa  propria del ciberspazio (vediSchema Topologia del soggetto e ciberspazio).  Allo stesso modo altri schemitopologici lacaniani possono ben rendere conto del soggetto ciberspaziale.Anzitutto le Schema  R  (vedi)  , in cui il triangolo ϕ  i m  (S 913) rappresenta unordine relazionale (narcisismo, proiezione, captazione ecc.) proprio del soggettociberspaziale, e quindi gli altri campi con le loro rappresentazioni. Si può ancheritenere che l'interfaccia con l'altro immaginario  si collochi sul segmento i Mmentre certi giochi simulativi (MOO, MUD, IRC, PALACE ecc.) hanno certo unacollocazione sul segmento m I. La navigazione, così, è da ritenersi pur sempre un percorso di bordo  (striscia di Möebius), un percorso riguardante il soggetto cometaglio (S 914), taglio che origina il campo in cui il tenente-luogo è il fantasma da

intendersi come $ <> a, il fantasma che tiene il posto del reale57, il fantasma chemarca la significazione di bisogno del soggetto  (S 690) e che ha una partenell'Altro  (S 786). Il soggetto ciberspaziale, infine, per la dinamica relativa alrapporto Reale/Virtuale/Immaginario è chiaramente metaforizzato negli Schemi del Modello ottico degli ideali della persona  (vedi) le cui figure andrebbero particolarmente studiate con riferimento agli algoritmi simulativi. Allo stesso modo igrafi 1,2,3 (Vedi) rendono conto, anche nella dimensione cyber, di come la parolasi faccia vettore di pulsione tra desiderio e fantasma.

4A questo punto sembra ben delineata un prospettiva di ricerca aperta a tutto un arcodi spunti analitici. Tra questi ci sembra possibile ipotizzare quello che si potrebbedefinire come lo Stadio dello schermo in cui per schermo si intende l'interfacciasoggetto/computer   nella sua funzione comunicativa fondamentalmente iconico-testuale. Ciò che può ritenersi caratterizzante questo stadio riguarda principalmente:

- una dilatazione dell'Immaginario  ( prolungamento topico dell'Immaginario  làdove altri parlano di dilatazione dell'intrapsichico individuale58) ovverol'Immaginario incontra l'offerta simulativa - una dilatazione narcisistica nell' economia dell'Io (il computer è uno specchio,è un amico ecc.) - un ampliamento simulativo dei processi di identificazione ( nella media-azione telematica viene ad emergere un sé  fluido, multiplo- ovvero una specie di ek-stasidell'essere multiplo59- ovvero essere una serie di personae virtuali 60ecc.)

57J. Lacan, Ornicar ? 29:8-25, 1984, pag. 1658J. Suler, The psychology of Cyberspace, Rider Un. Lawrenceville NJ, 8/199659 K. Gergen, The saturated Self: Dilemmas of identity in Contemporary Life, New York Basic Books 1991, pag. 145

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- un ritorno (dialettico) alle alienazioni connesse con la terza fase dello stadio dellospecchio  e con il  terzo tempo dell'Edipo  (vedi Schema Stadio dello specchio edEdipo)- un emergere della struttura economico-dinamica dei processi primari  (nonesclusi schemi allucinatori primitivi) unitamente a forme regressive- l'immagine virtuale richiama un  oltre lo specchio (vedi Stadio) come sintesi diego e di ego ideale (S I 124).

 La fenomenologia del ciberspazio comprende le suddette caratterizzazioni- e variealtre ancora- a partire da tutte quelle captazioni, identificazioni, illusioni e quantoaltro riguarda l'economia dell'Io (pure leggibili nel contesto di una letturaevolutiva degli schemi interpretativi lacaniani). In particolare la dilatazionenarcisistica ed i meccanismi identificatori vengono ad avere uno spazio difascinazione più ampio, ad esempio rispetto alla Televisione, di cui il computer è, inqualche modo, il prolungamento interattivo61.

5La Turkle nelle sue ricerche, sulla scorta di numerose testimonianze, esperimenti edanalisi di software simulativo, mostra come il ciberspazio venga a corrispondere,

 per vari aspetti, alla lacaniana scomparsa dell'Io per il  predominio delle catenesignificanti nella costituzione del senso individuale 62. Essa ritiene che il ciberspaziocostituisca, con le sue possibilità algoritmico-simulative, sia un luogo in cui,attraverso la simulazione, si cerca di rendere conto della complessità del reale, sia ununiverso in cui esprimere identità diverse  da quella offerta quotidianamente daisoggetti nel mondo reale. Si tratta per la Turkle di una opportunità di conoscenza offerta dal ciberspazio a vantaggio della vita reale: un assunto questo che sembra,dal contesto generale delle sue ricerche, emergere però principalmente comecambiamento dovuto alla tecnologia e non come effettivo contributo allo sviluppo

 psicosociale.In una prospettiva diversa si muovono altri ricercatori come. N. Holland e B.Kunstler 63.Il primo64, scrivendo di Internet, mostra come nella  navigazione  siano presentisintomi regressivi per quanto riguarda alcune situazioni qualil'aggressività e le minacce,le molestie sessuali,l'eccesso di generosità:ciò sulla scorta di una vasta serie di ricerche sperimentali ed in connessione conquello che viene a definirsi 65come dramma di identità. Dramma che comprende unaarticolata area sintomale per cui il computer

rientra in fantasie falliche,è una macchina che dà sicurezza e anonimia,viene ad emergere una tossicodipendenza da computer ,il computer diventa genitore,ha una funzione terapeutica,apre al sesso virtuale,il computer è una persona,l'uso di Internet comporta deprivazioni sensoriali,il soggetto è testuale,Internet ha a che vedere col confessionale,

c'è una preferenza schizoide per il computer che è logico, prevedibile e non critico,Internet è l'analista,Internet limita e/o amplifica aspetti della comunicazione umana,

60 S. Turkle, op. cit. pag. 39361  M. Pezzella,  Narcisismo e società dello spettacolo, manifestolibri Roma 1996,

 pag. 43 segg.62 S. Turkle, op. cit. pag. 26563 B. Kunstler, Per una futurologia del sé: come si ridefinisce il concettodi 'identità' in un mondo ipertecnologico, Chicago 20.7.98 in Mediamente (rai.ed)64 N. Holland, The Internet regression, University of Florida, Gainesville199865 K. Ross, in N. Holland cit.

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in Internet il soggetto diventa macchina e la macchina diventa umana.La conclusione di Holland è che la regressione di Internet, tutto sommato èdivertente.Attraverso queste analisi sono abbastanza evidenti, di là da ogni altraconsiderazione, le ricche cariche trasferenziali e proiettive attraverso cui vengonovissute le esperienze ciberspaziali le quali, molto spesso, in termini heideggeriani,rappresentano uno scadimento nella chiacchiera telematica, un aspetto questo solo

accennato da Holland ma che è ben presente nelle analisi di Kunstler il quale, anostro avviso, focalizzando più criticamente la visuale sul soggetto si pone in una prospettiva più significativa. Kunstler ritiene che l'interazione dell'uomo con ilmondo elettronico (CHI) produce un nuovo tipo di soggettività, molto strana, ilnuovo soggetto è  fluido,  replicabile, manipolabile66. Una soggettività che Kunstlerdecisamente indica come prodotto, risultato di una frammentazione67 che si cerca diricomporre assegnando al soggetto un  potere  (signore del web) che non è nientealtro che l'effetto di un sofisticato algoritmo simulativo, ovvero siamo al soggetto-merce del marketing elettronico68. Rispetto al problema delle identificazioni ed al

 potere liberatorio della rete Kunstler è abbastanza scettico. Egli sottolinea l'aspetto proiettivo della simulazione e richiama il fatto che il problema rimane pur semprel'identità di partenza. L'impatto delle tecnologie sul soggetto, di là da ogni retoricadi maniera, non sembra comportare una effettiva evoluzione verso un nuovo livellodi consapevolezza, anzi quella che è definibile come economia dell'immaginario69 viene ad essere preda di più sofisticate e diffuse forme di colonizzazione.La comunicazione stessa nel ciberspazio tende ad essere estatica  e/o delirante secondo Baudrillard, ovvero  ..siamo, con la promiscuità immanente e l'eternaconnessione di tutte le reti nella comunicazione e nell'informazione, in una nuova forma di schizofrenia (..) una prossimità troppo grande di tutto, una promiscuitàinfetta di qualsiasi cosa, che lo investe e lo penetra (il soggetto) senza alcunaresistenza, senza che nessun alone, nessuna aura, neppure quella del proprio corpolo proteggano (il soggetto). Lo schizofrenico è aperto a tutto contro la sua volontà,vive nella più grande confusione (..) Ciò che lo caratterizza non è tanto la perditadel reale, come si dice abitualmente, quanto questa prossimità assoluta e questaistantaneità totale delle cose, questa sovraesposizione alla trasparenza delmondo70. Il soggetto frattale  di Baudrillard è un soggetto ..diffratto in una moltitudine di ego miniaturizzati... il soggetto frattale non sogna altro che diassomigliarsi in ognuna delle sue frazioni... un Narciso che non sogna più la suaimmagine ideale ma una formula di riproduzione genetica all'infinito... 71. L'ipotesidi Baudrillard è radicale: ..non c'è più anima, non c'è più metafora del corpo.. siamotutti dei mutanti 72. 

6Per tornare nell'area lacaniana ci sembra che le nuove soggettività, relativamente allaconnessione elettronica (CHI), possano ben rientrare nel circuito di quella mutazionesintomale di cui scrive Eric Laurent73 legata ad un'epoca in cui l' Altro non esiste ocollassa74, ovvero quando l'area soggettiva tende ad avere come unico spazio diriferimento una deriva: S --->  (a)'ltro --->  (Io) a (vedi Schema L), un ambito diindebolimento degli ideali dell'io in cui la relazione immaginaria ha una sua area ditamponamento anche ad opera della connessione elettronica (CHI). Le depressioni,le personalità nevrotiche, la clinica del farmaco, le tossicodipendenze e le 16

 personalità in un sol corpo: tutto ciò per Laurent ha riscontro nella solitudine di un

66 B. Kunstler, op. cit.67 P. Stanziale, Cyberworld in Mappe dell'alienazione cit.68 B. Kunstler, op. cit.69  P. Stanziale, Per un'economia politica dell'immaginario, inSituazionismo, Massari Editore, Bolsena 199870 J. Baudrillard, L'altro visto da sé , Costa & Nolan, Genova 1987 pagg. 17, 1871 J. Baudrillard, cit. pagg. 26, 2772 J. Baudrillard, cit. pagg. 34, 3573 E. Laurent, I nuovi sintomi e gli altri, in La Psicoanalisi n. 21 1-6, AstrolabioRoma 1997 pag. 47 segg.74 S. Zizek, Il Grande Altro, Feltrinelli Milano 1999

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soggetto  privo di relazioni interpersonali significative (non basate sulla chiacchierasimulativa), rientra in spazio governato dal godimento, dalla morte  e dall'assenza,nel luogo della struttura, di una entità che dica  No.Anche Zizek, operando nell'area lacaniana, insiste sul Grande Altro  e sulla suahegeliana astuzia della ragione rispetto al soggetto. Il ciberspazio, quale lo abbiamodelineato, è parte di questo Grande Altro nei suoi aspetti di  fiction  e di  fantasy75 quali dimensioni della nuova cultura di massa. Ci sembra che la libertà digitale, una

trasgressione che diventa supporto, un mantenere la distanza, ma senza mettere indiscussione il Padrone: tutto questo rappresenta le componenti generali di un  Grande Altro (digitale)  certamente avvertibile in varie forme egemoniche purenell'ambito del ciberdiscorso. Zizek, inoltre, mostra come il Grande Altro, nella suevarie componenti, partecipi ad uno spinozismo (l'ideologia del tardo capitalismo)76 che, nell'affermazione della universalità del significante tende, in termini lacaniani 

(S XI 279), a sganciare il sapere S2 dal significante-padrone S1: ciò che comportauna esaltazione dell'universo metonimico. Questa teoria ben rende conto di aspettistrutturali che governano l'area Cyber e, per quanto riguarda la metonimia, essa ècertamente una dimensione preponderante del ciberdiscorso proprio in terminilacaniani nel senso della combinatoria sintagmatica, in senso retorico, nelladinamica del desiderio e nei meccanismi dello spostamemto.Il ciberspazio, infine, proprio come rete  tende ad essere un'espansione delsimbolico, una espansione reticolare simbolizzante tesa a coprire quanto più spazio possibile  nel suo portato economico riguardo l'immaginario e il reale. Resta,comunque un resto, il non simbolizzabile, quello che Zizek definisce l 'Xirrappresentabile77, ovvero lo spettro  di Derrida, l'ineliminabile prodotto delfallimento ineluttabile della simbolizzazione......

7Lacan scrive "Un fantasma è una frase"78  indicando ciò che tiene per  il soggetto equindi il testo, la traccia sul monitor. Il soggetto qui è testuale nello stesso modo incui è terminale  (CHI) ovvero è effetto79 del ciberdiscorso. Siamo nella logica delfantasma, ambito cui abbiamo già accennato (nota 3). Ambito che caratterizza il fading del soggetto in corrispondenza con una  fantasmatizzazione  che supporta ildesiderio partecipando, in parte, al gioco dell'Altro. Questo fantasma che è il motoredella realtà psichica80  nel ciberspazio trova un nuovo ambito di supporto. In effettila dinamica fantasmatica lacaniana è proprio ciò che viene ad emergereattraverso la realtà virtuale (VR) ovvero

VR --> ($ <> a).

L'algoritmo simulativo- interattivo sembra consentire una virtualizzazione attraversocui si manifesta la struttura fantasmatica soggettiva. In tal senso Zizek spiega comesia possibile il sesso virtuale81  dato che l'algoritmo simulativo-interattivo faemergere l'elemento fantasmatico che presiede all'atto sessuale reale.

8Tutto ciò indica come sia possibile una lettura lacaniana di vari aspetti delciberspazio verso un confronto, necessariamente produttivo, con questa mutazionecomunicativa, questa nuova dimensione ormai costitutiva del mondo attuale, maanche con un immaginario fantascientifico, quale quello, ad esempio, di W. Gibsonche, in vario modo si richiama alle teorie lacaniane. In particolare il confronto vafatto con quasi un decennio di cyberpsychology, in gran parte statunitense, areaquesta che negli ultimi tempi ha visto anche contributi di qualche studiosoitaliano82. Per quanto riguarda la cyberpsychology un bilancio delle ricerche non è

75 S. Zizek, op. cit. pag. 1376 S. Zizek, op. cit. pag. 82 segg.77 S. Zizek, op. cit. pag. 2778 J. Lacan, Compte rendu d'einsegnements, Ornicar ? 29:8-25 1984 pag. 1679 J. Lacan, op. cit. pag. 1480 J. Lacan, De la Psychanalyse dans ses rapports avec la réalité , Scilicet  1:51-601968, pag. 59

81 S. Zizek, op. cit. pag. 18382 G. Riva C. Galimberti, The psychology of Cyberspace, in  New Ideas in

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ancora possibile. In ogni caso si può dire che gran parte delle sperimentazionirientrano nella tradizione della egopsychology, orientate a realizzare forme di

 psicoterapia on-line83, solo una parte tende ad investire l'area  psychoanalytic mentrel'area psichiatrica è abbastanza interessata al campo VR anche in Italia. Può essereindicativo, infine, accennare, oltre a quanto già riportato a proposito di Kunstler edHolland (nota 5), a come viene rappresentata l'esperienza psicologica delciberspazio. Essa, per Suler 84 risulta caratterizzata da:

- ambiti sensoriali limitati- identità flessibile e anonima- dilatazione spaziale- condensazione temporale- stato onirico- uniformità di status- dilatazione dell'ambito relazionale.

Per quanto riguarda invece il comportamento ciberspaziale, in relazione ai vari tipidi personalità, McWilliams isola alcuni stili di personalità quali

- gli antisociali- i narcisisti- gli schizoidi- i depressi- i masochisti

- gli ossessivi- gli isterici- i dissociati 85.

Tra l'altro la McWilliams osserva che gli schizoidi tendono ad essere continuamentein agguato, come i fanatici di informatica tendono a rientrare tra gli antisociali,come i narcisisti producano lunghi blocchi di testo ecc. ...Per quanto riguarda la  cybertherapy  essa è orientata allo sviluppo di due settori:specifici modelli di software  in fase ormai avanzata di sperimentazione (Eliza,Siggie ecc.) relativamente alla terapia computerizzata; terapia on-line  con unanalista.

 Nel primo caso Suler 86  sostiene che il software che sostituisce l'analista dovrebbeessere:

 personalizzato,disponibile,

sempre positivo, portare a forme articolate di professionalità,avere un data base comprendente verità universali sulla vita,

 portare ad una ristrutturazione conoscitiva,sviluppare le associazioni libere,restituire trascrizioni di sessioni o di parti di queste,stimare il livello di angoscia del cliente,definire il termine della terapia,stimare se è in grado di aiutare il cliente o di inviarlo ad un analista umano.

 Nel secondo caso il modello di relazione on-line si presenta, sempre per Suler 87, concinque dimensioni:

Psychology 15-2 199 - F. Vincelli, From Imagination to Virtual Reality: The Futureof Clinical Psychology, in  CyberPsychology & Behavior   V2 n. 3 1999- S. A.Merciai, Internet una sfida in Psiche  1/1998 pag. 161- M. Longo, Psychomedia.it  83 Tra altri: J. Suler, Psychology of Cyberspace 6/1999-  Identity Management inCyberspace  5/1996, Rider University Site (Laurenceville NJ)- B. Shneiderman, Human-Computer Interaction Research 12/1999 University of Maryland- S. Roan,Cyber Analysis, Los Angeles Times 6.3.2000- H. Rheingold's Site Internet / Thevirtual community book - A. Sodheim's Philosophy and Psichology on the Internet -A. Barak, Psychological Applications on the Internet: A discipline on the Thresholdof a New Millenium in  Applied and preventive Psychology 8, 10/1999- G. Riva B.Wiederhold E. Molinari, Virtual environments in clinical Psychology and Neuroscience in Studies in Healt Technology and Informatics  58- 2000

84J. Suler, Art. Psychology cit.85 N. McWilliams, Psychoanalytic Diagnosis, 1994 in J. Suler cit.86 J. Suler, Computerized Psychoterapy 1999, in Psychology cit.

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 sincrono/asincrono,testuale/ sensoriale,immaginario/attuale,automatizzato/interpersonaleinvisibile/ presente.

Si tratta delle varie modalità temporali e tecniche (testualità, tele-conferenza-

ambienti immaginari) attraverso cui viene a svilupparsi la ciberterpia e che Sulerstudia anche attraverso varie aree di sperimentazione. Tra queste: l'uso dell'avatar ,cioè di immagini che le persone usano per rappresentarsi in scenari immaginari, glistati onirici originati da programmi come Palace, i comportamenti devianti on-line,le varie modalità di transfert , le reazioni a mancate risposte nella rete.

9Per quanto riguarda poi il ciberdiscorso alcune ipotesi e prospettive di riflessioneemergono con una certa evidenza con riferimento alle teorie lacaniane. Anzitutto ilfatto che il ciberdiscorso è un discorso nel senso in cui lo intende Lacan a partire dal Seminario XVIII,  D'un discours qui ne serait pas du semblant   (1969- 70) e conriferimento a Funzione e campo della parola e del linguaggio in psicanalisi (1953) eal Seminario  XVII,  L'envers de la psychanalyse (1991). Quindi il fatto che ilsoggetto nel discorso è sempre strutturalmente alienato rispetto alla propria verità eche nel discorso il soggetto fa esperienza solo dell'effetto di significato e dell'effetto

di verità88.

10Quella di discorso è una categoria dialetticamente successiva a quelle di parola e dilinguaggio cui pure spettano strutturalisticamente primati nella pratica interpretativacome campo  e come ambito pertinente al soggetto nel suo rapporto con l'ordinesimbolico. In particolare il fatto che il significante rende il soggetto barrato ($), chela psicoanalisi stessa è una pratica basata sulla parola, ma soprattutto il fatto che,come sottolinea opportunamente M. Recalcati89  fa parte della struttura della parolaessere legata ad una risposta, concetto questo abbastanza rilevante nell'ambito delciberdiscorso. La parola non può prescindere dall'ambito intersoggettivo in unadinamica del desiderio che riguarda le identità, l'alienazione e l'Altro.

11

Per quanto riguarda il linguaggio esso è struttura/rete preesistente all'uomo, che lo prende, come sappiamo dagli Scritt i, veicolandolo per il desiderio,conseguentemente il soggetto è  parlato  nell'essere parlante. Ciò porta all'ordinedell'Altro  che pertiene all'inconscio, il quale, diversamente da quello freudiano èesteriorizzato, ha nel significante, nella rete dei significanti, una dimensionemateriale90  che è fondamentalmente storico-sociale. È dunque attraverso questadelineazione che si può analizzare il ciberspazio come rete simbolica, Altro, spaziodi connessioni dei significanti.

12 Discorso, quindi, per Lacan è ciò che riguarda la struttura dei rapporti sociali, per la presenza strutturante dell'Altro e l'emergere di un ambito relazionale diverso, rotturaepistemologica rispetto, come abbiamo già accennato, all'inconscio freudiano ilquale però in Lacan ritorna nelle dimensioni topologica, dinamica ed economica91 

con tutta una serie di rimandi significativi anche per quato riguarda il ciberdiscorso.

13

87 J. Suler, Psychology cit.88 D. Cosenza, Ripensare la struttura, La Psicoanalisi n.18, Astrolabio, Roma1995

 pag. 7289 M. Recalcati, Per una introduzione alla logica dei discorsi, in La psicoanalisi,n. 18, Astrolabio, Roma 1995, pag. 25 e segg.90 M. Recalcati, cit. pag 3191 M. Recalcati, cit. pag 32

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Per quanto riguarda la topica lacaniana dei discorsi, topica che ci convieneriprendere dal Seminario XVII   e dalla Conferenza  milanese del 197292  possiamostrutturarla nel modo seguente:

/agente/ / altro/  .direzione e dominanza .Altro significante padrone. elemento propulsore .relazione intersoggettiva. ciò che imprime una direzione ---->  .lavoro inconscio”.. sintomo  S1 .. sapere  S2 

-------------------------------------- ------------------------------------------

/verità / / produzione /. soggetto $ .perdita /scarto

<−−− .elemento innominabile.mancanza-a-essere.sottrazione di godimento. godimento / a/  

Si tratta qui di luoghi, di barre di rimozione, di relazioni, di identità (Vedi Schemadel discorso del  rovescio della psicoanalisi  e Schema del discorso delCapitalista). La dinamica del discorso riguarda S1,  significante padrone, S2,  il sapere, $, il

 soggetto barrato, l'oggetto /a/ legato al godimento. La posizione di questi elementinello schema topologico e la loro rotazione per un quarto di giro danno luogo aiquattro discorsi vigenti che sono quelli del Padrone, dell'Isterico, dell'Universitàe dell'Analista.

14La teoria lacaniana dei discorsi introduce dunque una riduzione nella complessità dell'universo di discorso, aprendo epistemologicamente, attraverso il rapporto tra il

soggetto e la struttura, attraverso l'introduzione economica  dell'oggetto, ad unadiversa definizione della categoria di discorso  partendo dalla parola e dallinguaggio, proponendo un matema che tende ad avere come campo di indagine laciviltà stessa, il suo disegno e la sua complessità di strutture e di relazioni.

15In effetti i luoghi e gli elementi della teoria lacaniana dei discorsi, come pure tuttociò che nell'opera lacaniana riguarda i registri dell'immaginario, del simbolico e delreale, nonché il concetto di  fantasma  (come visto in precedenza) e quanto altroriguarda la dinamica della domanda  soggettiva, ovvero il suo procedereincessantemente lungo un bordo ove non è distinguibile un interno ed un esterno:tutto ciò risulta ancona una volta ben utile per una produttiva analisi dellacondizione postmoderna  caratterizzata dalle mutazioni tecnocomunicative ecognitive connesse con il ciberdiscorso.

16

L'area entro cui situare il ciberspazio- ed attraverso cui viene a prodursi ilciberdiscorso nelle sue varie caratterizzazioni e direzioni- è certamente quella chenella teoria lacaniana dei discorsi riguarda i posti (nota 12) 

agente ---->  l'altro 

indicanti nell'altro (S II 234), anche se è una macchina, il luogo della relazione93 (intersoggettiva), del sapere94, del  Lavoro95. Restano ovviamente sotto la barra laverità e la perdita (produzione/godimento). 

92 J. Lacan, L'envers de la psychanalyse, Seuil, Paris 1991 e Lacan in Italia, La Salamandra, Milano 1978

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17Stabilita l'area di riferimento del ciberspazio ecco che emerge in questo la scansionedei discorsi che sono i quattro che sappiamo. In primo luogo quelli del Padrone- odella Civiltà- e del Capitalista i quali hanno come invariante logica i posti cheabbiamo indicato al punto 15 mentre la struttura si completa nella sua dinamica conle due posizioni in cui i termini sono invertiti: 

discorso del Padrone o della Civiltà / S1 ---->  S2/

------ ------$ <----- a

discorso del Capitalista / $ ----->  S2/

----- ------S1 <---- a

in cui il posto dell'agente, l'elemento che stabilisce la direzione del discorso èoccupato, nell'ambito di un discorso generale di civiltà, da un significante padrone eda un sapere a cui è sottesa la struttura fantasmatica presa tra verità e godimento.Qui nel luogo della verità troviamo il soggetto barrato, lo stesso soggetto che

direttamente, nel discorso del capitalista, prende le redini del discorso rimuovendoun significante padrone (verità). In tale ambito i discorsi si fanno cyber nellostrutturarsi in una logica algoritmico-simulativa che vede nella parte invariante(altro) il dispiegarsi di un sapere, di una relazione, di un lavoro  i quali trovanosotto la barra un motore che innesca incessantemente perdita e godimento e cheinteressa direttamente il soggetto barrato e un significante padrone (vedi  Schemacompleto del Discorso del Capitalista) di volta in volta in posizione invertita diagente e di verità. In ogni caso il discorso del padrone, come fondativo96, coincide,in generale, con il ciberdiscorso. Esso comporta l'universale  dell'alienazione97 formulabile come

( S1 ---> S2 )

------------------

$

relativo alla divisione del soggetto ed alla sua produzione. Ma anche lo riguarda unageneralità schizoide reticolare propria del pro-gramma capitalistico98.Bisogna dire che in effetti gli algoritmi lacaniani, con la loro articolazione logica,dinamica ed economica (nota 12), costituiscono una proposta critica abbastanzavalida nell'ambito del dibattito sulla rete, metafora del marxiano general intellect   ediamat   della logica culturale del capitalismo postfordista99. L'inquadramentolacaniano dell'universo cyber va al di là della tradizionale dicotomia apocalittici/integrati ed offre un approccio ben esplicativo- e già presente sulla scena culturaleattuale- al conflitto tra il dominio del capitale  e la maggiore libertà offerta dallarete100. 

18 Per quanto riguarda poi la dinamica degli altri discorsi lacaniani abbiamo anzitutto

il discorso dell'Isterico

 che si produce (per regresso) dal discorso del Capitalista:

93 M. Recalcati, cit. pag. 3294 A. Villa, Discorso del padrone, discorso dell'isterico e discorso dell'analista, in

 La Psicoanalisi n. 18 Astrolabio Roma 1995, pag. 4295 A. Soueix, Il discorso del capitalista, in La Psicoanalisi n. 18 cit. pag. 5096 M. Recalcati, cit. pag. 3697 M. Recalcati, cit. pag. 36 segg.98 P. Stanziale, Schizo in Mappe cit. pag. 123 e AA. VV. Psicoanalisie politica, Feltrinelli, Milano 197399 B. Vecchi, Art. cit.100 C. Formenti, Incantati dalla rete, R. Cortina Milano 2000

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$ ---->  S1

---- -----a <---- S2 

in cui la connessione elettronica (CHI) riguarda anzitutto un significante padrone

che sottende un sapere il quale richiama un godimento rimosso. Qui il ciberspazionella sua modulazione CHI /VR si fa luogo di una richiesta che è anche offerta101. Ilsoggetto barrato come agente cerca un Padrone correlato ad un sapere che, alla fine,risulta sempre essere inadeguato  e relato ad un godere nel posto della verità. Èipotizzabile il fatto che l'intenzionale apertura del CHI non sia talvolta estraneaall'inizio del discorso isterico, ad un riporto nel luogo dell'Altro del significante102.La translazione della struttura fantasmatica è nei luoghi dell'agente e della verità.

19Il discorso dell'Università è quindi connesso al discorso dell'Analista, lo anticipasecondo lo schema

S2 ---->  a

----- -----

S1<

---- $

in cui l'universo cyber   viene a caratterizzarsi per un  più di godere nel luogodell'altro  mentre nel luogo della produzione troviamo un soggetto barrato(godimento e perdita) relato ad un significante padrone nel luogo della verità, mentreciò che imprime il movimento discorsivo è un sapere in relazione al più di godere el'ambito fantasmatico è translato tra l'altro e un godimento rimosso.

20Il discorso dell'Analista  fa emergere, nella parte superiore, il matema del fantasma

a ---->  $

----- -----S2 <---- S1

in cui la dimensione cyber è saturata dal soggetto barrato al posto dell'altro  chesottende un significante padrone nel posto della produzione. La direzione è data dauna economia di godimento che rimuove un sapere nel posto della verità. Nellastruttura l'economia vigente è quella speculare tesa a far emergere un sapere da unsignificante padrone. La VR qui può avere un ruolo importante nell'economiafantasmatica, allo stesso modo la funzione di sembiante d'oggetto  che spettaall'analista103, ovvero specchio vuoto, analista che tende a sottrarsi allo sguardo delsoggetto (S II 313), analista il cui discorso è l'inverso del discorso del Padrone.

21Relativamente alle scansioni suddette vediamo quindi il ciberspazio caratterizzarsi,in senso generale, come un universo di discorso in cui, come per gli altri discorsi, viè una costante: il fatto che la metafora, ma soprattutto la metonimia, costituisconosupporto continuo del  più di godere  (S XVIII) marcando la sua economia. Per

quanto riguarda la sua logica algoritmico-simulativa essa tende ad esplicarsi nellamodalità discorsiva agente --->  altro, come abbiamo visto, modalità generativacertamente leggibile nell'ambito parola -->risposta104, interrogazione, ricerca diuna risposta da qualcosa, risposta che tende ad essere ipervalutata. In ogni caso gliassi principali di riferimento sono costituiti dal fantasma, nella sua dinamicafunzionale, e da un ambiente secondo un cibermatema quale

101 A. Villa, cit. pag. 42102 M. Silvestre, cit. pag. 130103 A. Villa, cit. pag 45104 M. Recalcati, cit. pag. 26

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S1 ---->S2

↑------- -------↑ $ <> a

abilitato a ben richiamare esplicativamente pure la dimensione VR nella suafenomenologia e rispetto cui la prospettiva (lacaniana), che abbiamo delineato, va

 ben oltre la formulazione di Suler che considera riduttivamente (conceptual

convenience) il reale ed il virtuale come i poli di un continuum105

. Il cibermatemasuddetto richiama evidentemente il discorso del Padrone e quello del Capitalistaincludendo il fantasma (ciò che tiene per il soggetto il posto del reale106) nei postidella verità e dello scarto. 

22In conclusione la psicoanalisi lacaniana sembra delinearsi come una teoria dellamutazione  in grado di snodarsi criticamente sia verso la prospettiva clinica siaverso l'ambito generale della civiltà postfordista. Una sfida, in effetti, che ci riportaa Lacan quando scrive: ...Vi rinunci dunque piuttosto colui che non puòraggiungere nel suo orizzonte la soggettività della sua epoca. Perché, come potrebbe fare del suo essere l'asse di tante vite chi nulla sapesse della dialettica chelo impegna insieme a queste vite in un movimento simbolico. Conosca egli a fondola spira in cui la sua epoca lo trascina nell'opera continua di Babele, e sappia la

sua funzione d'interprete nella discordia dei linguaggi

107

.

Gaeta, estate 1998- Baia Domizia, estate 2000

105 J. Suler, cit. The Two Paths of Virtual Reality, Rider Un. 1999106 J. Lacan, Ornicar? cit. 1984, pag.16107 J. Lacan, La cosa freudiana, Einaudi Torino 1972 pag. 176

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SCHEMI- GRAFI E FIGURE

SCHEMA DEL PERCORSO DELLA COSCIENZA INFELICE 

(A. Kojève,  Introduzione alla lettura di Hegel, Adelphi, Milano 1996, pag. 17 esegg.- J. Lacan Scritti, Einaudi, Milano 1974, pag. 265 e segg.- J.B. Fages, Cosa ha'veramente' detto Lacan, Ubaldini, Roma 1972, pag. 39)

Lo schema riguarda il prodursi nel soggetto del passaggio che va dalla mancanza-a-essere, individuata originariamente nel complemento materno, al desiderio  edall'accesso conseguente all'ordine del linguaggio, ovvero all'ordine simbolico  o Altro. In questo percorso si definisce pure l'ordine delle alienazioni costitutive delsoggetto. Lo schema si completa nel riferirsi allo Schema L.

STADIO DELLO SPECCHIO ED EDIPO

Altro (Ordine simbolico) - ALIENAZIONE

↑ Domanda→parole

↑ DESIDERIO → Oggetti sostituti (vedi Schema L)- ALIENAZIONE

↑ Pulsioni→espansione - zone erogene

↑ Mancanza-a-essere. Bisogno →complemento materno

Schema del percorso della coscienza infelice

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 (J. Lacan, Scritti, pag. 87 e segg.- pag. 270 e segg.- J. B. Fages, Cosa ..., pag. 22 )

 Nello schema vengono collegati lo stadio dello specchio e lo stadio dell' Edipo conriferimento: ai registri dell'immaginario e del simbolico, alle alienazioni soggettiveed al passaggio dalla natura alla cultura. 

SCHEMA L

(J. Lacan, Scritti, pag. 50 e segg. e J.A. Miller pag. 912 e segg.)

È lo schema della dialettica intersoggettiva. Il Soggetto ha in a'ltro l'oggettoimpossibile del suo desiderio. Conseguentemente, nell'ambito dell'immaginario, si

NATURA Fase 1 - Il bambino innanzi ad uno specchio immagina di vedere

l'immagine di un altro-la madre - alro da sé

Stadio dello specchio→  Fase 2 - Innanzi allo specchio il bambino vede solo unaimmagine - madre ir-realizzata- indifferenza

Tempo 1 Fase 3 - Innanzi allo specchio il bambino si identifica conl'imago -desiderio della madre-identificazione con la madre-identificazione col desiderio della madre(identificazione primaria)

EDIPO →   ALIENAZIONE STRUTTURALE 

IMMAGINARIO

Tempo 2 Divieto del padre (nome del padre- significante primario)

Tempo 3 Accesso al nome del padre  (identificazione secondaria)

 ALIENAZIONE STRUTTURANTE

SIMBOLICO

CULTURA

Stadio dello specchio ed Edipo

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rivolge agli oggetti a con cui costituisce il proprio Io alienato. Ma tutto ciò èdeterminato, nella dimensione inconscia, dall'Altro. È l'annullamento nella catenasignificante del soggetto corrispondente allo sviluppo dell'io.

SCHEMA R

(J. Lacan, Scritti, pag. 549 e segg. e J.A. Miller pag. 913 e segg.)

Si tratta della struttura del soggetto (anche con riferimento a Schreber ecc.)relativamente ai registri del Simbolico, dell'  I mmaginario e del  Reale. Nel quadratovi è una terna simbolica, una terna immaginaria ed il quadrangolo del reale. Iltriangolo del simbolico occupa metà del quadrato perché è  strutturante. La linea

tratteggiata vale per l'immaginario. Il triangolo dell'immaginario  è basato sullarelazione duale dell'Io con l'Altro (narcisismo, proiezione ecc.), avente come verticeϕ, il fallo, oggetto immaginario di identificazione col   proprio essere (vivente). Ilcampo del simbolico presenta le tre funzioni di: ideale dell'Io, con cui il soggetto sireperisce nel registro del simbolico, del significante dell'oggetto M , del Nome-del-Padre nel luogo dell'Altro A. La linea I M raddoppia il rapporto del soggetto conl'oggetto del desiderio mediante la catena significante, rapporto che, nell'algebralacaniana verrà ad essere scritto  $ <> a  (in cui sono legati il soggetto barrato, ildesiderio e l'oggetto a- il punzone <> indica il desiderio). Rilevante è il fatto che ilcampo del reale è inquadrato e mantenuto dalla relazione immaginaria e dal rapportosimbolico. Nella prospettiva diacronica (storia del soggetto) abbiamo che su i M   vanno acollocarsi le figure dell'altro immaginario, che culminano nella   figura materna,Altro reale, iscritta simbolicamente nel significante dell'oggetto primordiale; su m I  si scandiscono le identificazioni immaginarie costituenti l'Io del bambino fino aquando questi non ha dall'identificazione simbolica  il proprio statuto nel reale. 

 Nell'ambito del simbolico quindi troviamo una sincronia specifica: il bambino trovain I  il suo legame con la madre, in  M  come desiderio del suo desiderio, in posizioneterza il Padre emergente dalla parola materna.Dal punto di vista topologico la superficie del reale è lo sviluppo in piano della

figura che si avrebbe unendo i con I e m con M , ovvero con la torsione che origina lastriscia di Möebius. In relazione a ciò si ha che la retta I M   non rimanda al rapportodel soggetto con l'oggetto del desiderio: il soggetto è il taglio della striscia cheresidua l'oggetto a secondo la formula $ <> a.

FIGURE 1, 2, 3

(J. Lacan, Scritti, pag. 669 e segg. e J. A. Miller pag. 912 e segg.)

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 FIG. 1 - Si tratta di un modello ottico (Bouasse) relativo agli ideali della persona.L'illusione riguarda la visione, originata mediante uno specchio sferico, di un mazzodi fiori su un vaso, mazzo di fiori che invece è nascosto in una scatola S.

FIG. 2 - Integra esplicativamente la figura precedente. L'immagine reale  i(a) rappresenta l'immagine speculare del soggetto, mentre l'oggetto a fa da supporto allafunzione dell'oggetto parziale, facendo precipitare la formazione del corpo. Si ha qui

una fase anteriore allo stadio dello specchio- che suppone la presenza dell'Altroreale.Abbiamo che il mazzo di fiori ed il vaso si scambiano i ruoli e con l'interposizione

di uno specchio si produce una immagine virtuale. Ciò allude al fatto che la realtàdel vaso e la sua immagine reale  i(a), invisibili all'osservatore (assenti dallarappresentazione) figurano la realtà del corpo e la sua immagine reale interdette alla

 percezione del soggetto.Al soggetto è accessibile solo l'immagine virtuale i'(a), riflesso immaginario in cui

si anticipa lo sviluppo del suo corpo in una alienazione definitiva.Il punto I  (ideale dell'Io) è il punto che comanda al soggetto la sua immagine di sé.

FIG. 3 - Essa si ottiene ruotando di 90° lo specchio piano  A  e spostando il soggettoal punto I . L'analista è nella posizione dello specchio e il grafo inquadra il momentoin cui il paziente passa dalla parola vuota dei miraggi alla parola piena accedendo allinguaggio del proprio desiderio. La perdita dell'immagine virtuale corrisponde alsuperamento del narcisismo. Il soggetto si riposiziona nella prima figura attraversolo svanire della  mediazione  dello specchio piano. Così la psicoanalisi incide,operando nel simbolico, sullo statuto immaginario dell'Io.

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GRAFI 1, 2, 3, GRAFO COMPLETO

(J. Lacan, Scritti, pag. 807 e segg. e J. A. Miller pagg. 914, 915)

Si tratta dei grafi del desiderio. Nel primo il soggetto si costituisce come tale aseguito di una inversione nella sua traversata della catena significante. Taleinversione è dovuta: ad una anticipazione, che al primo incrocio si impone comeultima parola, ad una reatroazione, enunciata nella formula della comunicazioneintersoggettiva e che rende necessario un secondo incrocio, in cui in cui va situato ilrecettore e la sua batteria.Si tratta del punto di capitone, ovvero del rapporto tra identificazione immaginaria,

identificazione simbolica e significazione  rispetto ai tempi del soggetto: ciò che nelsecondo grafo diventa specificazione di parola. Nel terzo grafo viene compresa laquestione del soggetto rispetto all'Altro. Nel grafo definitivo, poi, la parola si favettore di pulsione tra desiderio e fantasma. 

SCHEMA DEL DISCORSO DEL ROVESCIO DELLA PSICOANALISIE SCHEMA DEL DISCORSO DEL CAPITALISTA 

(J. Lacan, in Scilicet 1/4, Feltrinelli, Milano 1977, pag. 191- J. Lacan, L'envers de la psychanalyse, Sem. XVIII , Seuil, Paris - J. Lacan, in Lacan in Italia, La Salamandra,Milano 1978, pag. 40- M. Recalcati, Per una introduzione alla logica dei discorsi, in La Psicoanalisi n. 18, Astrolabio, Roma 1995, pag. 30 e segg.)

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Discorso del rovescio della psicoanalisi 

 Discorso del   Padrone Discorso dell'Università 

impossibilità

S1 S2 S2 a---- ---- ---- ----$ a S1 $

impotenza

-si chiarisce per regressione -si chiarisce attraverso il suodal: "progresso" nel:

 Discorso dell'Isterico Discorso dell'Analista

Impotenza

$ S1 a $---- ---- ---- ----a S2 S2 S1

impotenza

I posti sono quelli di :

l'agente l'altro---------------- -------------------la verità la produzione

I termini sono:

S1 il significante- padroneS2 il sapere$ il soggettoa il più-di-godere

Quadripodi o  formule a quattro zampe, come scrive Lacan: si tratta di una Teoria

della discorsività basata sulla struttura di un oggetto matematico. Questa Teoria ècaratterizzata da una topica, da una dinamica e da una economia. Essa definisce inmodo epistemologicamente innovativo il rapporto tra soggetto  e struttura neldiscorso il quale si presenta come integrazione tra le leggi della parola e le leggi dellinguaggio.

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Discorso del rovescio della psicoanalisi e del capitalista

(Milano 12 maggio 1972)

 Discours du Maître Discours de L'Université

S1 S2 S2 a

---- ---- ---- ----

$ a S1 $

 Discours de l'Hystérique Discours de L'Analyste

$ S1 a $

---- ---- ---- ----

a S2 S2 S1

 Discours du Capitaliste

$ S2

---- ----

S1 a

SCHEMATOPOLOGIA DEL SOGGETTO E CIBERSPAZIO (P. Stanziale) 

Lo schema cerca di rendere conto di come il ciberspazio  vada a modificare loschema L attraverso  l'affermarsi di un diverso ordine di relazioni immaginarieattraverso l'algoritmo simulativo informatico/telematico.

© by .P. STANZIALE 2000 - 2012

S --------------------------------------------------------a' ltro

Ciberspazio

aio

Ciberdiscorso 

Altro

Relazioniimmaginarie

Inconscio

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Pasquale Stanziale è nato a Sessa Aurunca in provincia di Caserta, laureato inFilosofia, docente di Storia e Filosofia nei Licei, collabora con Università ed Agenziedi Formazione ed è docente di Filosofia Teoretica presso l’ISSR “S. Pietro” diCaserta. Ha al suo attivo un’ampia pubblicistica nel campo delle Scienze Umane.Collabora con la rivista Civiltà aurunca per la parte socioantropologica. Tra le sue

 pubblicazioni Omologazioni e anomalie (Caserta 1999), ricerca divenuta un classicodegli studi locali, Mappe dell’alienazione (Roma 1995), saggio di filosofia politica,la traduzione del best-seller la Società dello spettacolo di G. Debord (Viterbo 2002).Ha curato anche  Il Manuale di saper vivere ad uso delle giovani generazioni di R.Vaneigem (Viterbo 2004) ed una antologia di autori  situazionisti  (Viterbo 1998).Tra le pubblicazioni più recenti Cultura e società politica nel Mezzogiorno (Caserta

2007), Materiali per un’economia politica dell’immaginario, (Civiltà Aurunca n. 72. 1012/2008- Latina), Scenari tra economia e scienze umane  (Quaderni CRAET n.11 – Sec. Univ. Napoli- 3/2009) Cyberanalysis (Quaderni CRAET- n. 14 - Sec. Un.Studi Napoli –6/2010).