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L’Europa in movimento Unione europea L’Europa al bivio Trasporti sostenibili: una necessità

L’Europa al bivio - Frareg...L’Europa al bivio Il trasporto marittimo e le vie navigabili interne In un certo senso, il trasporto marittimo e fluvia-le è il parente povero del

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L’Europa in movimento

Unione europea

L’Europa al bivioTrasporti sostenibili: una necessità

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La presente pubblicazione è edita nelle lingue ufficiali dell’Unione europea: danese, finnico,francese, greco, inglese, italiano, olandese, portoghese, spagnolo, svedese e tedesco.

Commissione europeaDirezione generale della Stampa e della comunicazionePubblicazioniB-1049 Bruxelles/Brussel

Manoscritto terminato in giugno 2003Illustrazione della copertina: Sami Sarkis/Getty Images

Una scheda bibliografica figura alla fine del volume.

Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, 2003

ISBN 92-894-5928-X

© Comunità europee, 2003Riproduzione autorizzata

Printed in Belgium

STAMPATO SU CARTA SBIANCATA SENZA CLORO

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L’Europa al bivioTrasporti sostenibili: una necessità

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Trovare il giusto equilibrio 3

Mantenere la competitività dell’economia 5

La dimensione europea dei trasporti 6

Calcolare i costi 10

Una strategia per la sostenibilità 13

I trasporti al servizio degli utenti 19

Conclusioni: gestire il cambiamento 22

Per ulteriori informazioni 22

Indice

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Per noi europei la mobilità è un datodi fatto. Grazie alle automobili, allapossibilità di viaggiare in treno e inaereo a prezzi ragionevoli e alla scom-parsa dei controlli alle frontiere nazio-nali, possiamo spostarci liberamente,per viaggi lunghi o brevi. Con l’elimi-nazione dei confini interni dell’Unioneeuropea e la creazione di un mercatounico, i prodotti che acquistiamo nonhanno mai attraversato l’Europa cosìrapidamente e in così grande quantitàe varietà.

Le frontiere non sono scomparse dasole, così come i mercati nazionali nonsi sono aperti improvvisamente e dasoli alla concorrenza. Tutto questo èstato possibile grazie all’operadell’Unione europea. Il mercato unico

si fonda su quattro libertà fondamen-tali: la libera circolazione di beni, ser-vizi, persone e capitali.

Per rafforzare queste libertà, l’UE haabolito i controlli alle frontiere internesu persone e merci. Inoltre ha apertoalla concorrenza i mercati nazionalidel trasporto aereo e stradale e, inmisura minore, anche quello ferrovia-rio, che in passato avevano invece unastruttura chiusa. Il numero di personee merci trasportate, soprattutto sustrada o per via aerea, è aumentatodrasticamente.

Trovare il giusto equilibrio

Andare al lavoro con i mezzi pubblici può essere divertente.

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Tuttavia, la mobilità ha un suo prezzo.L’ironia della sorte vuole che la cre-scente domanda di trasporti siaaccompagnata da problemi cheminacciano la nostra stessa mobilità.Ogni giorno 7 500 chilometri di auto-strade europee sono paralizzati daingorghi stradali. La congestione sullestrade e negli aeroporti fa aumentaredel 6 % le spese di carburante dell’UE,causando anche un aumento dei livel-li di inquinamento. In sostanza, gliattuali modelli di crescita dei trasportinon sono sostenibili.

Esiste però una via di uscita. Le auto-rità nazionali, regionali e locali posso-no adottare determinate misure permigliorare i servizi di trasporto pubbli-co o far pagare l’accesso alle aree con-gestionate applicando un pedaggio,come avviene già agli automobilistiche entrano in auto nel centro di cittàquali Londra e Genova.

Tuttavia, la sfida principale si presentaa livello UE: come riequilibrare le varieforme di trasporto e usare meglio le

reti di trasporto esistenti? Uno degliobiettivi della politica dei trasportidell’UE è trasferire su rotaia una per-centuale maggiore di trasporti strada-li a lunga percorrenza e di trasportiaerei a corto raggio. Per tradurre inrealtà questa politica è indispensabilemigliorare le ferrovie europee.

Inoltre, il mosaico delle reti di traspor-to regionali e nazionali in Europa deveessere trasformato in un’unica struttu-ra correttamente integrata. Una terzapriorità riguarda la promozione deltrasporto combinato (strada-ferrovia,strada-mare, ferrovia-mare, aria-ferro-via) per passeggeri e merci. Un ulte-riore obiettivo è la realizzazione diimportanti progetti per le infrastruttu-re dei trasporti su scala europea, lecosiddette reti transeuropee di tra-sporto o TEN (Trans EuropeanNetworks). Quando nel 2004 i nuoviStati membri, che spesso hanno reti ditrasporto meno sviluppate, aderirannoall’Unione europea, le TEN assume-ranno un’importanza ancora maggio-re.

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Il traffico ferroviario puòaumentare?

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Per andare ogni giorno al lavoro, viag-giare per affari e turismo e consegna-re i prodotti che in larga misura deter-minano il nostro stile di vita abbiamobisogno di trasporti sicuri, affidabili,comodi e rapidi. È essenziale disporredi sistemi di trasporto efficienti perassicurare la competitività dell’econo-mia europea e il buon funzionamentodel mercato unico.

I trasporti sono in ogni caso anche unsettore economico vero e proprio chegenera circa il 10 % della nostra ric-chezza in termini di prodotto internolordo (PIL). È un’industria che producecirca un trilione di euro all’anno e dàlavoro a oltre dieci milioni di persone.

La crescita dei trasporti va di paripasso con la crescita dell’economia edel nostro benessere. Il telelavoro dacasa riduce gli spostamenti verso i luo-ghi di lavoro, ma questa diminuzioneè compensata dalla crescita dei viaggiper svago e turismo. I moderni metodidi produzione basati sulla consegna«just in time» di parti e componentirichiedono viaggi più frequenti rispet-to al passato.

Le politiche dell’Unione europeahanno a loro volta stimolato la cresci-ta dei trasporti. Oltre a eliminare lefrontiere fisiche, l’UE ha introdottouna serie di politiche che sostengonoil mercato unico e promuovono gliscambi commerciali, tra cui la politicain materia di concorrenza, grazie allaquale una quantità maggiore di merciè prodotta a prezzi inferiori, e misureper favorire la cooperazione transfron-taliera tra aziende e imprese o pro-muovere il riconoscimento dellenorme tecniche dei vari Stati membri.Dopo che sono stati aboliti i limitisulle quantità di merci che si possonoacquistare in un altro Stato dell’UEper uso personale, chi va in cerca dioccasioni attraversa sempre più spes-so i confini per fare acquisti.

L’UE ha aperto alla concorrenza i mer-cati nazionali dei trasporti, liberaliz-zando progressivamente i vari settori:il trasporto stradale, ferroviario, aereo,marittimo e le vie navigabili interne.

L’obiettivo era creare un settore deitrasporti dinamico al servizio di citta-dini, imprese e governi. Sono gli inte-ressi degli utenti che modellano lapolitica dei trasporti dell’UE.

Mantenere la competitivitàdell’economia

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Ogni Stato membro dell’Unione euro-pea è libero di sviluppare le sue infra-strutture e reti di trasporto. L’UE inter-viene quando è necessaria un’azionecomune per assicurare le quattrolibertà fondamentali o quando lamancanza di coordinamento tra lepolitiche nazionali rischia di dar luogoa discriminazioni tra operatori dei tra-sporti di diversi Stati membri.

Fin dall’inizio, l’UE è stata incaricatadi attuare una politica comune deitrasporti, come già stabilito nel tratta-to di Roma del 1957. Tuttavia, soltan-to nel 1985, con l’impulso dato alcompletamento del mercato unico euna sentenza storica della Corte digiustizia delle Comunità europee, gli

Stati membri dell’UE hanno iniziato aprestare particolare attenzione a que-sto aspetto. Infine, il trattato diMaastricht del 1992 ha conferitoall’UE la capacità concreta di interve-nire nel settore dei trasporti.

Dal 1992, l’Unione ha attuato unapolitica dei trasporti che ha ottenutoun certo successo, in particolare l’a-pertura alla concorrenza del trasportostradale e aereo.

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La dimensione europea dei trasporti

Il trasporto stradale

Nel 1988, ancora prima di Maastricht, una delle prime iniziative dell’UE è stata l’armonizzazione dei docu-menti di transito per i mezzi pesanti e le merci che attraversano le frontiere interne, che ha permesso diridurre a un unico modulo da compilare le formalità amministrative di prima, per giungere poi alla defi-nitiva abolizione dei controlli. Poi i mezzi pesanti di uno Stato sono stati autorizzati a ritirare e consegnarecarichi in un altro Stato in modo da non effettuare più viaggi di ritorno a vuoto dopo una consegna inter-nazionale. Inoltre, gli orari di lavoro degli autotrasportatori sono stati armonizzati.

È stata anche avviata l’introduzione di un sistema europeo di tariffe per l’uso dell’infrastruttura stradale.Negli Stati privi di pedaggio autostradale, gli autotrasportatori sono stati obbligati ad acquistare un euro-bollo per circolare sulle autostrade.

Allo stesso tempo, in Europa si è assistito a un aumento spettacolare dell’uso dell’automobile: l’80 % ditutti gli spostamenti avviene in auto, l’8 % in autobus, il 6 % in treno e il 5 % in aereo. Il numero di autoin circolazione sulle strade dell’UE aumenta al ritmo di tre milioni all’anno. Anche se questa tendenza ral-lenterà in quasi tutti i paesi nei prossimi anni, non avverrà altrettanto nei nuovi Stati membri dell’Europacentrale e orientale, dove il numero di automobili aumenterà fino a raggiungere i livelli più elevati regi-strati altrove.

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Il trasporto aereo

Il trasporto aereo nell’Unione europea è cresciuto rapidamente. Il traffico passeggeri è aumentato a unritmo medio annuo di oltre il 7 % negli ultimi 20 anni. L’UE ha aperto alla concorrenza i mercati nazio-nali, permettendo alle compagnie aeree di operare linee al di fuori dei loro paesi di origine e ai nuovi ope-ratori di entrare in concorrenza con le compagnie già esistenti. In questo modo i clienti dispongono di unascelta più ampia e le tariffe si sono abbassate. Si ritiene che tra l’85 % e il 90 % dei passeggeri che viag-giano in aereo nell’UE usufruiscano di tariffe ridotte o scontate.

L’esplosione del traffico aereo ha causato la saturazione di alcuni aeroporti, mettendo sotto pressioneanche gli attuali sistemi di controllo del traffico aereo. Questa situazione genera ritardi che hanno uncosto elevato: gli aerei partono e arrivano in ritardo e l’inquinamento peggiora, visto il consumo supple-mentare di carburante degli aerei che attendono al suolo di decollare o sorvolano gli aeroporti in attesadell’atterraggio. I ritardi costano alle compagnie aeree dell’UE tra 1,3 e 1,9 miliardi di euro all’anno.

Il trasporto ferroviario

Le ferrovie sono in declino. Dal 1970, la loro quota di mercato è scesa dal 10 % al 6 % per il traffico pas-seggeri e dal 21 % all’8 % per quello merci. I treni merci internazionali circolano nell’UE a una velocitàmedia di soli 18 km/h. La rete ferroviaria dispone di capacità di riserva, però esistono strozzature in cui itreni passeggeri e merci condividono le stesse tratte della linea.

Il problema principale è che le ferrovie non possono competere con il trasporto stradale. Non solo sonopiù lente, ma sono anche meno affidabili per il rispetto dei tempi di consegna. Le reti ferroviarie nazionalioperano secondo norme diverse e non hanno compiuto sforzi sufficienti per integrarsi.

Le ferrovie offrono il vantaggio esclusivo di essere un modo di trasporto sicuro e pulito. Le loro infrastrut-ture coprono gran parte del territorio dell’UE e in generale sono in buono stato. Con il rilancio delle fer-rovie, sarà concretamente possibile decongestionare il trasporto stradale e aereo.

L’Unione europea ha fatto un primo, importante passo in questa direzione nel marzo 2003, quando èentrata in vigore una nuova legislazione che consente agli operatori ferroviari privati di competere con leimprese ferroviarie statali nel trasporto merci. Il regime di concorrenza sarà inizialmente applicato su 50 000 km delle linee principali, su cui circola tra il 70 % e l’80 % del trasporto merci dell’UE. Entro il 2008 sarà esteso ad altri servizi merci.

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Il trasporto marittimo e le vie navigabili interne

In un certo senso, il trasporto marittimo e fluvia-le è il parente povero del settore. Negli ultimianni il contingente della flotta marittima euro-pea è diminuito per effetto della concorrenzadelle bandiere di comodo, vale a dire societàarmatrici immatricolate in paesi dove le norme disicurezza e le qualifiche del personale sono dilivello inferiore a quelle richieste nell’UE.

In ogni caso, con l’adesione di dieci nuovi mem-bri la flotta dell’UE allargata rappresenterà il 26 % della marina mercantile mondiale.

Inoltre, il 41 % delle merci trasportate nell’UEviaggia a bordo di navi che compiono percorsi acorto raggio e questa percentuale è in aumento.Come nel caso del trasporto stradale e aereo,l’UE ha aperto alla concorrenza delle navi di altriStati membri i mercati marittimi nazionali.

La rete di vie navigabili interne non sono sfrutta-te adeguatamente, nonostante siano sicure, affi-dabili, tranquille e garantiscano un’elevata effi-cienza energetica: una sola chiatta può traspor-tare il carico di 110 mezzi pesanti. Un uso piùintenso del trasporto marittimo a corto raggio edelle vie navigabili interne potrebbe risolvere inparte il problema della congestione stradale edell’inadeguatezza (o inefficienza) delle infra-strutture ferroviarie.

Sebbene i vari settori dei trasportisiano stati liberalizzati con successo ei mercati nazionali siano stati integra-ti nel mercato unico europeo, non esi-ste tuttavia ancora una politica deitrasporti globale e coerente. In gene-rale, gli investimenti nazionali deigoverni continuano a favorire la stra-da rispetto alla ferrovia. Di conse-guenza, persistono gravi problemi:

• la prevalenza del trasporto su stra-da a danno degli altri modi di tra-sporto;

• la congestione e le strozzature;

• gli effetti nocivi sull’ambiente e lasalute umana;

• la frammentazione dei sistemi ditrasporto e la mancanza di buoneconnessioni tra reti regionali onazionali.

Chiatte di questo tipo trasportano le merci attraversol’Europa e possono decongestionare le vie

di comunicazione sostituendosi al trasporto su stradaper lunghi tratti del percorso.

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Le reti transeuropee

Le reti transeuropee (Trans EuropeanNetworks o TEN) dei trasporti e dell’e-nergia, allo studio già negli anniottanta, sono diventate uno dei prin-cipali obiettivi politici del trattato diMaastricht, con l’intenzione di creareveri e propri collegamenti transeuro-pei per tutti i modi di trasporto (stra-da, ferrovia, aviazione, navigazione,vie navigabili interne) concentrandosiessenzialmente sui grandi progettitransfrontalieri destinati a raccordare isistemi nazionali. È stato elaborato unelenco di 14 progetti prioritari chedevono essere completati entro il2010.

Il programma è iniziato a rilento. Nel2003, solo 3 dei 14 progetti prioritarierano stati portati a termine: il pontee la galleria dell’Øresund, che collega-no Danimarca e Svezia, e l’aeroportodi Malpensa in Italia. I ritardi sono inparte dovuti ai costi elevati dellaprima fase di realizzazione dei proget-ti TEN, stimati a 400 miliardi di euro.

I rompighiaccio delBaltico viaggiano allastessa velocità dei trenimerci internazionali in Europa. L’UE sta lavorando per rendere più rapido il trasporto merci.

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I trasporti non possono continuare acrescere come in passato. I problemidella congestione, che interessano giàle strade, i cieli e le ferrovie, causanoritardi, scomodità, l’aumento dell’in-quinamento, costi più elevati, qualitàinferiore dei servizi e la perdita di com-petitività dell’economia europea.

Con determinate condizioni meteoro-logiche la congestione sulle stradepuò causare, oltre agli ingorghi quoti-diani, un aumento dell’inquinamentodell’aria nei centri urbani fino a livelliche costituiscono un rischio per lasalute. Inoltre, la saturazione dellestrade in molte regioni industrialidell’UE crea problemi di sicurezza.

Una strada lunga

Nel 2003 Londra si è aggiunta ad altre città europee che hanno introdotto un sistema elettronico dipedaggio per accedere in auto al centro cittadino nelle ore di punta. L’UE finanzia una serie di progettipilota in diverse città, tra cui Helsinki, Göteborg ed Edimburgo a nord e Genova e Roma a sud, che pre-vedono l’uso di rilevamento elettronico dei veicoli, telecamere elettroniche e sistemi di posizionamento viasatellite. Questo tipo di «tariffazione stradale» è una delle soluzioni proposte per far fronte all’urgente pro-blema della congestione urbana, per il quale tuttavia non esistono rimedi facili o veloci. In tutta Europale città hanno iniziato a introdurre una serie di misure in proposito:

• applicare tasse e imposte per promuovere l’uso di mezzi di trasporto più economici e meno inquinanti;

• incoraggiare l’uso dei mezzi pubblici invece di quelli privati, a condizione che i primi assicurino serviziveloci, comodi e convenienti;

• sostenere l’uso di veicoli meno inquinanti, come avviene ad esempio con gli autobus a gas in un nume-ro crescente di aree urbane.

L’UE finanzia un programma di ricerca nel settore dei trasporti con l’obiettivo di raggruppare queste espe-rienze e diffondere in tutta l’Unione le informazioni, i metodi e le buone pratiche che ne derivano.

Calcolare i costi

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La rete ferroviaria dispone di capacitàdi riserva, eppure circa il 20 % delleprincipali linee in Europa (equivalentea 16 000 chilometri) è classificatocome strozzature. Nei principali aero-porti dell’UE, il 35 % dei voli subisceun ritardo di almeno 15 minuti.

La congestione è aggravata dallacombinazione di diversi elementi: lamancanza di interconnessione tra levarie reti di trasporto, lo sfruttamentoincompleto delle capacità disponibilie il fatto che i costi non siano addebi-tati correttamente agli utenti.

Per esempio, in Europa non esiste ununico sistema di controllo del trafficoaereo ma 26 sottosistemi con 58 cen-tri di controllo in volo, ossia tre voltetanto rispetto a una regione degliStati Uniti di dimensioni simili.

In generale, le reti ferroviarie naziona-li non dispongono di efficienti sistemi

di interconnessione e inoltre adottanonorme tecniche e sistemi di segnala-zione differenti. Il trasporto combina-to, che ricorre a più di un modo di tra-sporto (strada-ferrovia, ferrovia-aereoecc.), non è sfruttato a sufficienza. Icosti connessi alla costruzione emanutenzione di infrastrutture di tra-sporto non sono sempre correttamen-te coperti dalle tariffe pagate dagliutenti, un argomento spesso citato nelcaso del trasporto su strada.

La congestione e i ritardi fannoaumentare il consumo di carburante el’inquinamento. Il settore dei trasportiproduce il 28 % delle emissioni di ani-dride carbonica (CO2) dell’UE, il princi-pale gas a effetto serra. L’84 % di que-sta quantità è generata dai veicolistradali e il 13 % dagli aerei. Le emis-sioni di CO2 dovute all’industria sonoin diminuzione, in linea con gli impe-gni assunti dall’UE nell’ambito delprotocollo di Kyoto, ma quelle prodot-

Dobbiamo collaborareper eliminare i ritardi.

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te dai trasporti sono in aumento e nel2010 saranno probabilmente superio-ri a quasi il 40 % rispetto ai livelli del1990, nonostante l’obiettivo generaledell’UE di ridurre dell’8 % le emissionidi gas a effetto serra in questo stessoperiodo.

L’inquinamento non è però dovutosolo ai fumi di scappamento dei vei-coli a motore, ma anche al rumoreeccessivo degli aerei e alle maree nerefuoriuscite ad esempio dalle petroliereErika e Prestige, che hanno inquinatole coste francesi e spagnole.

Il costo degli incidenti, non solo in ter-mini economici ma anche di viteumane, deve essere preso in conside-razione. Le compagnie aeree europeesono probabilmente tra le più sicure almondo, ma ogni anno muoiono oltre40 000 persone sulle strade.

Se l’UE intende ridurre l’inquinamento dell’aria come prevede l’accordo mondiale firmato a Kyoto,l’attuale andamento della produzione di emissioni nel settore dei trasporti deve cambiare.

Anno di riferimento 1990 = 100.Fonte: Commissione europea.

Le emissioni di CO2suddivise per settore

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Individuare i problemi del settore deitrasporti è altrettanto facile che indi-carne le soluzioni. Alcune possonoessere applicate separatamente, manella maggior parte dei casi devonoessere combinate per:

• rilanciare le ferrovie e modi di tra-sporto alternativi per sostituire iltrasporto su gomma;

• spostare il traffico merci dalla stra-da a forme di trasporto alternative,soprattutto la ferrovia, ma anche iltrasporto marittimo a corto raggioe le vie navigabili interne;

• incoraggiare l’uso del treno inveceche dell’aereo per i viaggi brevi(meno di 400 km);

• promuovere il trasporto combinatodi merci e passeggeri ricorrendo adiversi modi di trasporto;

• nel quadro dei progetti per la retetranseuropea, concentrare gli sforziper eliminare le principali strozzatu-re transfrontaliere, in particolare nelsettore ferroviario, come nel casodelle linee attraverso le Alpi o iPirenei;

• addebitare in modo più diretto agliutenti dei sistemi di trasporto i costiper le infrastrutture e gli equipag-giamenti;

• ridurre l’inquinamento e le suefonti, potenziare la sicurezza tecnicae delle persone.

Una strategia per la sostenibilità

Marco Polo ci viene in soccorso

Offrire un trasporto merci «porta a porta» rapido ed efficiente che ricorre a due o più forme di traspor-to nel quadro di una catena di trasporti integrata può alleviare la congestione sulle strade. Ogni mododi trasporto ha i suoi pregi e difetti quanto a capacità, flessibilità, consumo di energia, sicurezza eimpatto ambientale. È quindi opportuno combinare vari modi per sfruttare i vantaggi offerti da cia-scuno di essi, costruendo una catena di trasporto nel complesso più efficiente, economicamente van-taggiosa e sostenibile.

Un’altra soluzione consiste nel trasferire completamente le merci dalla rete stradale verso altri modi ditrasporto. Marco Polo, un programma dell’UE proposto nel 2002, aiuterà a trasferire una parte più con-siderevole del traffico merci dalla strada a favore del trasporto marittimo a corto raggio, delle ferroviee delle vie navigabili interne. L’idea prevede il finanziamento di progetti destinati a nuovi servizi merciper il settore non stradale e il supporto per il lancio di servizi merci o infrastrutture di interesse strate-gico per l’Europa a livello transfrontaliero. Il programma Marco Polo, per cui è stato stanziato un bilan-cio di 115 milioni di euro, sarà messo in opera dal 2003 al 2007.

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In un’economia di mercato democrati-ca come quella dell’Unione europea,queste soluzioni, per quanto auspica-bili, non possono essere imposte conuna direttiva o attuate con un decretodello Stato. Così, per alleviare la con-gestione sulle strade dobbiamo ricor-rere a una serie di incentivi, tra cuiinvestimenti mirati in altri modi di tra-sporto per decongestionare le strade esistemi di tariffazione che riflettano icosti reali e favoriscano un naturaletrasferimento del traffico dalla stradaa forme alternative di trasporto.

Tuttavia, il riequilibrio del traffico fra ivari modi di trasporto richiederàanche azioni da parte delle autoritànazionali e locali: promuovere un tra-sporto pubblico veloce, efficiente,conveniente e sicuro; organizzare oraridi lavoro e di scuola tali da ripartire iltraffico delle ore di punta; adottarepolitiche finanziarie che incoragginogli investimenti nel settore dei tra-sporti. La politica economica generalee la politica in materia di concorrenzadevono essere modificate per rispon-dere a questi obiettivi.

Finora le attività di trasporto nell’UEsono in genere aumentate in propor-zione alla crescita economica genera-le, come se i due elementi fosseroautomaticamente collegati. Questoandamento non può continuare così.Tra il 1998 e il 2010 si prevede unaumento del prodotto interno lordo(PIL) dell’Unione europea pari al 40-50 %: i trasporti non possono cresce-re altrettanto nello stesso periodo.

Per spezzare il legame tra il tasso dicrescita dell’economia e quello delsettore dei trasporti, l’Europa deveusare in modo più intensivo ed effica-ce le capacità e i sistemi esistenti.Adottando questa strategia, laCommissione europea calcola che trail 1998 e il 2010 il traffico merci eautomobilistico aumenteranno rispet-tivamente solo del 38 % e del 21 %.

Le ferrovie sapranno coglierequesta opportunità?Per decongestionare le strade europeedal traffico merci e passeggeri, occor-re essenzialmente migliorare le ferro-vie, soprattutto il settore merci. Gliutenti devono poter contare sull’affi-dabilità e puntualità delle ferrovie.L’apertura alla concorrenza dei merca-ti nazionali del trasporto merci nel2003 rientra in questa strategia.Inoltre, si dovrà istituire gradualmenteuna rete di linee principali dedicateesclusivamente ai treni merci per assi-curare alle merci la stessa importanzacommerciale riservata al traffico pas-seggeri.

Anche i vantaggi deltrasporto su strada hannoun prezzoIl trasporto su strada offre alla clien-tela servizi rapidi, efficienti, flessibili econvenienti. Il 44 % delle merci tra-sportate nell’UE viaggia su strada.

Il settore è però sottoposto a una forteconcorrenza, che induce alcuni tra-

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sportatori a tagliare i prezzi in modoillegale per ottenere quote di mercatoo a ignorare la legislazione sociale ele norme sulla sicurezza. La legislazio-ne sociale deve essere rafforzata, cosìcome i controlli sul rispetto dellenorme di sicurezza. La quota detenu-ta dal trasporto stradale nel settoredei trasporti dipende anche da unaltro elemento fondamentale, la tarif-fazione stradale, che deve riflettere icosti totali da sostenere per costruirele infrastrutture ed eseguirne lamanutenzione, gestire i problemi deltraffico, rispettare le norme ambien-tali e ridurre gli incidenti.

Le autostrade del mareIl trasporto marittimo a corto raggiopuò essere usato per creare «autostra-de del mare» capaci di aggirare lestrozzature sulla terraferma e da inte-grare nelle reti transeuropee accantoalle strade e alle ferrovie. Oltre a ser-

vizi portuali più efficienti, sarannonecessari collegamenti migliori tra iporti e le reti ferroviarie e le vie navi-gabili interne. Investimenti in nuoviimpianti di trasbordo possono inte-grare le vie navigabili interne in que-sto tipo di struttura di trasporto.

Il sorpasso del trasporto marittimo

Nel 2000 una società italiana ha attivato un servizio di trasporto di autocarri completi (non solo con-tainer o semirimorchi) via traghetto da Genova a Barcellona con un tempo di percorrenza di 12 ore.Questo collegamento rapido e affidabile, che ha riscontrato un grande successo, combina la capacitàdel trasporto marittimo con la flessibilità della strada, permettendo così alle aziende di autotrasporto dievitare a un prezzo concorrenziale alcune delle autostrade con il traffico più intenso d’Europa. Esisteperò un ostacolo: le tasse portuali potrebbero influire sulla redditività del collegamento.

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Libertà significa eliminare gli ingorghi nelle città europee.

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Un cielo unico, un regolamento unicoLa presenza di un sistema europeo digestione comune del traffico aereopuò migliorare l’efficienza del traspor-to aereo. L’attuale mosaico di sisteminazionali diversi causa ritardi e costiaddizionali. La creazione di un «cielounico europeo», proposta dallaCommissione europea, ristrutturerà lospazio aereo europeo sulla base deiflussi del traffico e non dei confininazionali. I vantaggi che ne deriveran-no sono evidenti:

• gli aerei seguiranno rotte dirette,facendo risparmiare alle compagnieaeree tempo e denaro e riducendol’impatto ambientale;

• grazie a un coordinamento più effi-cace a livello transfrontaliero, i ritar-di saranno notevolmente ridotti;

• la migliore cooperazione tra avia-zione civile e militare attenuerà iproblemi più gravi di congestionenel cuore dell’Europa.

La riforma dei cieli sarà accompagna-ta da riforme al suolo, tra cui l’intro-duzione di nuove regole per l’assegna-zione di bande orarie per il decollo el’atterraggio e la revisione delle tasseaeroportuali per dissuadere le compa-gnie aeree da concentrare i voli adeterminati orari.

Combinare i modiCombinare diversi modi di trasportoper offrire collegamenti migliori(l’«intermodalità», per usare la termi-nologia degli esperti del settore) è difondamentale importanza per svilup-pare alternative al trasporto su strada.Alcuni tra i maggiori porti dispongo-no di terminal merci ultramoderni e dibuoni collegamenti ferroviari o trami-te canali che integrano i vari modi ditrasporto. Il trasporto intermodalerappresenta solo una piccola percen-tuale delle merci trasportate (tra il 2 % e il 4 %), ma la sua quota crescedi circa il 10 % all’anno.

L’armonizzazione tecnica e l’interope-rabilità tra i diversi sistemi avrannorisultati positivi per il settore merci,soprattutto per il traffico di container.Il ruolo che il trasporto combinatostrada-ferrovia può svolgere nell’atte-nuare la congestione stradale sulleprincipali direttrici nord-sud attraversole Alpi dipende in parte dalla capacitàdelle ferrovie di far fronte a questasfida.

I collegamenti ferroviari con gli aero-porti saranno potenziati per consenti-re ai passeggeri di combinare sposta-menti in treno e aereo. In generale,per incoraggiare l’intermodalità, sistanno adottando una serie di misureper sviluppare sistemi integrati dibiglietteria e servizio bagagli.

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Una combinazione che funziona

Sempre più spesso, i viaggiatori iniziano o finiscono i viaggi in aereo prendendo il treno, secondo unaformula che sta prendendo piede. Air France e l’impresa ferroviaria Thalys, che dispone di treni ad altavelocità tra Bruxelles e Parigi, hanno concluso un accordo in base al quale tutti i clienti Air France inpartenza da Bruxelles che devono prendere un volo da Parigi a medio e lungo raggio raggiungono lacapitale francese con un treno Thalys. I passeggeri hanno un posto riservato sul treno e viaggiano conil biglietto aereo. Attualmente è possibile effettuare un check-in preliminare alla stazione di Bruxelles,ma con l’ulteriore sviluppo del servizio si prevede di installare infrastrutture per un check-in completo.

Due forme di trasporto che non inquinano.

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Grandi soluzioni per grandiproblemiCon l’allargamento dell’Unione euro-pea aumenta anche la necessità diinvestimenti nelle infrastrutture alivello europeo. Le tratte dei corridoiTEN che si estendono nel territorio deinuovi Stati membri richiederannoun’attenzione particolare per evitare ilformarsi di pesanti strozzature. Conl’adesione dei nuovi Stati l’aumentodegli scambi commerciali e dei viaggisarà tale che in molti casi le attualiinfrastrutture riusciranno a reggere astento.

In altre regioni dell’Unione occorreinvece rilanciare il programma TEN.Sono stati individuati nuovi progettiprioritari: il trasporto combinato stra-da-ferrovia tra la Germania meridiona-le e Vienna; collegamenti ferroviari adalta velocità in Italia e Spagna; l’e-

spansione dei sistemi di fiumi naviga-bili, come il Danubio; il progettoGalileo per un sistema di radionaviga-zione (cfr. il riquadro).

Sono necessari nuovi tipi di finanzia-menti per alimentare le TEN. LaCommissione europea intendeaumentare l’attuale massimale per ifinanziamenti UE dal 10 % al 20 %per i progetti che elimineranno lestrozzature lungo le linee ferroviariealle barriere naturali e ai confini con inuovi Stati membri. Devono inoltreessere promossi partenariati finanziaritra il settore pubblico e privato.L’eventuale insufficienza dei finanzia-menti diretti pubblici e/o privatidovrà essere compensata con nuovemisure di tariffazione delle infrastrut-ture. Sono stati proposti diversi mec-canismi con cui le entrate ricavate daipedaggi autostradali potrebberocoprire costi diversi da quelli di eserci-zio e sviluppo della relativa rete stra-dale.

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I tram sono indispensabili per ilsistema di trasporti pubblici aPraga.

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Restare in contatto grazie a Galileo

Il progetto Galileo è un sistema di navigazione europeo via satellite basato su una rete di 30 satelliti estazioni terrestri che coprono l’intera superficie della Terra. Con questo sistema è possibile localizzare laposizione di un oggetto in qualsiasi parte del mondo con uno scarto di un metro. Galileo, che costeràtra 3,2 e 3,4 miliardi di euro e sarà operativo entro il 2008, è il primo sistema di posizionamento e navi-gazione via satellite progettato esclusivamente per scopi non militari. Farà concorrenza al sistema ame-ricano di posizionamento globale (Global Positioning System, GPS) che oggi detiene di fatto il monopo-lio mondiale. Anche se Galileo può essere usato in altri settori, i trasporti (via aria, mare, strada o ferro-via) saranno il suo principale campo di applicazione.

Decongestionare i trasporti, ridurre iritardi e l’inquinamento, riequilibrarela distribuzione del volume di merci epasseggeri tra i diversi modi di tra-sporto, finanziare e realizzare progettiTEN pluriennali entro le scadenze pre-viste ecc. Queste iniziative andranno avantaggio di tutti gli utenti dei sistemidi trasporto, che si tratti di operatoricommerciali, singoli consumatori,autorità nazionali, regionali o locali. Etutti gli Stati membri dell’UE, nuovi ovecchi che siano, ne trarranno unbeneficio.

Le istituzioni europee e i governinazionali non hanno intenzione diridurre il numero di veicoli che circola-no sulle strade secondo criteri arbitra-ri: l’obiettivo è garantire il futuro deltrasporto stradale. Dopo tutto, sono ingioco la nostra mobilità personale e ilnostro benessere economico. Solo gliutenti della strada possono deciderespontaneamente di ridurre i loro spo-stamenti in auto, ma bisogna propor-re incentivi per favorire questa scelta.

I trasporti al servizio degli utenti

L’uso razionale dell’automobile puòessere promosso solo se le autoritànazionali o locali offrono alternativevalide, ovvero un trasporto pubblico diqualità che sia rapido, sicuro, comodoe pulito.

Un prezzo equoOltre a promuovere un uso più razio-nale dell’automobile e dei mezzipesanti, occorre addebitare diretta-mente agli utenti delle strade deter-minati costi che attualmente sonoinvece sostenuti da tutta la società.Per esempio, i prezzi pagati dagli uten-ti non rispecchiano i costi totali con-nessi all’infrastruttura, alla congestio-ne, ai danni ambientali e agli inciden-ti. In ogni caso, questo problemariguarda anche altri modi di trasporto.

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La via più breve fra due punti è una linea retta

Oggi la rete del traffico aereo limita la circolazione degli aerei commerciali a corridoi specifici che evi-tano lo spazio aereo militare. Di conseguenza, spesso gli aerei sono costretti a seguire una rotta piùlunga per arrivare a destinazione o a mettersi in fila per usare questi corridoi. Le proposte riguardanti il«cielo unico europeo» si basano sul concetto di spazio aereo con rotte libere, che assegna le rotte in basealla capacità disponibile e non secondo l’uso civile o militare dello spazio aereo. Questo nuovo concet-to permetterà agli operatori di utilizzare gli itinerari migliori, in termini di spazio e tempi di percorrenza,e di ridurre così la durata dei voli. A trarne particolari vantaggi sarà la regione che comprendel’Inghilterra meridionale, il Benelux e la Francia, dove si registrano i due terzi dei ritardi nel traffico aereodi tutta l’Unione europea.

Migliorare le norme di sicurezza stradaleOgni giorno sulle strade dell’UEmuoiono in media 112 persone, per untotale di oltre 40 000 all’anno. I costiumani ed economici di questa realtàsono inaccettabili. Da un punto divista puramente economico, ognianno gli incidenti stradali costanoall’UE il 2 % del suo PIL.

La Commissione europea ha stabilitol’obiettivo di dimezzare il numero divittime sulle strade entro il 2010, chie-dendo agli Stati membri di armonizza-re le sanzioni per l’eccesso di velocitàe la guida in stato di ebbrezza, miglio-rare la segnaletica e potenziare lenorme di sicurezza dei veicoli.

È necessario adottare un sistema equoche tratti tutti gli operatori e i modisecondo criteri di uguaglianza e modi-fichi la tariffazione per l’uso di strade,aeroporti, porti, ferrovie e vie naviga-bili interne sulla base di diversi ele-menti:

• categoria dell’infrastruttura;

• orario di utilizzo;

• distanza percorsa;

• dimensioni e peso del veicolo;

• altri fattori che incidono sulla con-gestione, sull’ambiente e sui danniall’infrastruttura in questione.

Eventuali entrate aggiuntive dovreb-bero essere usate per finanziare inve-stimenti in nuovi progetti per le infra-strutture di trasporto.

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La sicurezza marittima non va dimenticataDopo le disastrose maree nere chehanno inquinato le coste spagnole efrancesi, i governi dell’UE stanno adot-tando misure più severe per ridurre alminimo il rischio che catastrofi di que-sto tipo si ripetano in futuro. Questiprovvedimenti includono:

• controlli più severi sulle navi chefanno scalo nei porti dell’UE;

• sanzioni penali e pecuniarie perquanti contribuiscono a casi digrave inquinamento da idrocarburiper colpa grave o scaricano delibe-ratamente in mare petrolio o rifiuti;

• l’eliminazione accelerata di petro-liere a scafo unico, sostituendolecon navi a doppio scafo;

• Il divieto nel frattempo di trasporta-re idrocarburi pesanti a bordo dipetroliere a scafo unico.

I diritti e i doveri degli utentiGrazie alla politica dei trasporti segui-ta dall’UE, i cittadini hanno a disposi-zione servizi di trasporto di alta qua-lità a prezzi accessibili e hanno ancheacquisito importanti diritti. L’UE haadottato una carta dei diritti per i pas-seggeri del trasporto aereo, che preve-de il diritto di risarcimento in caso diincidenti o mancato imbarco pereccesso di prenotazioni e il diritto diricevere informazioni. La Commissioneeuropea intende estendere questacarta dei diritti anche ad altri modi ditrasporto, includendo anche i doveridell’utente.

Marzo 2003: i volontariripuliscono una spiaggiadal petrolio dopo ildisastro della Prestige.

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ro dei trasporti è necessario promuo-vere un uso più razionale del traspor-to su strada, trasferire i traffici dallastrada alla ferrovia e alle vie navigabi-li interne così come dal trasportoaereo a quello ferroviario senza perdi-te di competitività, efficienza, rapiditào comodità, ricorrere maggiormente altrasporto combinato e ridurre l’inqui-namento generato dai trasporti.I trasporti possono rispettare le esi-genze dello sviluppo sostenibile sol-tanto se esistono determinate condi-zioni:• la presenza di una volontà politica e

della determinazione a risolvere iproblemi insieme;

• un nuovo approccio al trasportourbano che permetta un uso razio-nale delle automobili;

• una migliore qualità dei servizi percompensare i costi crescenti dellamobilità;

• modalità adeguate per finanziare leinfrastrutture ed eliminare le stroz-zature;

• coerenza tra la politica dei trasportie le politiche in altri settori fonda-mentali dell’UE, quali l’economia el’ambiente, la fiscalità, la legislazio-ne sociale e il bilancio, la pianifica-zione territoriale.

L’Europa a l b iv io

Per il futuro della politica dei trasportidell’UE sono tre i punti chiari:• i problemi sono tanti e sono stati

identificati;• anche le soluzioni sono evidenti, ma

la loro realizzazione è complessa;• è necessario un approccio globale

che coinvolga tutti i soggetti, a livel-lo locale, nazionale ed europeo.

L’adesione di dieci nuovi Stati rappre-senta una sfida e allo stesso tempoun’opportunità. Secondo la Commis-sione europea, per eliminare le princi-pali strozzature ai confini con il restodell’UE saranno necessari investimentiper 90 miliardi di euro entro il 2015.Anche se tradizionalmente i sistemi ditrasporto nell’Europa centrale e orien-tale hanno privilegiato la ferroviarispetto alla strada, questa tendenzasi è invertita dopo che i paesi in que-stione hanno adottato un’economiadi mercato e il trasporto merci si èrapidamente trasferito dalla ferroviaalla strada. Attualmente nei nuoviStati membri il 40 % del traffico merciavviene su rotaia. La Commissioneintende mantenere questa quota al35 % nel 2010 effettuando una seriedi investimenti mirati.La politica dei trasporti in Europa ègiunta a un bivio. Per garantire il futu-

Conclusioni: gestire il cambiamento

Per ulteriori informazioniLe priorità dell’Unione europea nel settore dei trasporti sono elencate nel libro bianco La politica euro-pea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte (ISBN 92-894-0343-8) pubblicato dallaCommissione europea nel 2001 e disponibile sul sito web Europa al seguente indirizzo:http://europa.eu.int/scadplus/leg/it/lvb/l24007.htm

Tutte le informazioni e i documenti pertinenti sono disponibili sul sito web Europa al seguente indirizzo:http://europa.eu.int/pol/trans/index_it.htm

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Commissione europea

L’Europa al bivioTrasporti sostenibili: una necessità

Serie L’Europa in movimento

Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee

2003 — 22 pagg. — 16,2 x 22,9 cm

ISBN 92-894-5928-X

Nel settore dei trasporti i cittadini possono toccare con mano tutti i vantaggidell’Unione europea. Le persone e le merci possono viaggiare senza ostacolida uno Stato all’altro. Grazie a un costo accessibile dei trasporti, si può viag-giare liberamente per lavoro e per svago, in auto, in treno, in aereo o in nave.I prodotti che influenzano il nostro stile di vita non hanno mai attraversatol’Europa così rapidamente e in così grande quantità e varietà. La concorrenzaalimentata dall’UE nei vari modi di trasporto ha tenuto bassi i prezzi. Tuttavia,come mostra questa pubblicazione, i trasporti sono vittime del loro stesso suc-cesso. La nostra mobilità è minacciata dagli ingorghi, dai ritardi e dall’inqui-namento. Questa situazione deve cambiare e la politica dei trasportidell’Unione europea intende raggiungere proprio questo traguardo.

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RAPPRESENTANZEDELLA COMMISSIONE EUROPEA

Rappresentanza in ItaliaVia IV Novembre, 149I-00187 RomaTel. (39) 06 69 99 91Fax (39) 06 79 16 58/79 36 52Internet: http://europa.eu.int/italiaE-mail: [email protected] richiedere le pubblicazioni:CIDEVia IV Novembre, 149I-00187 RomaTel. (39) 06 69 99 92 27/30Fax (39) 06 67 86 159E-mail: [email protected]

Rappresentanza a MilanoCorso Magenta, 59I-20123 MilanoTel. (39) 024 67 51 41Fax (39) 024 81 85 43Internet: www.uemilano.itE-mail: [email protected]

UFFICI DEL PARLAMENTO EUROPEO

Ufficio per l’ItaliaVia IV Novembre, 149I-00187 RomaTel. (39) 06 69 95 01Fax (39) 06 69 95 02 00Internet: www.europarl.itE-mail: [email protected]

Ufficio di MilanoCorso Magenta, 59I-20123 MilanoTel. (39) 024 81 86 45Fax (39) 024 81 46 19Internet: www.europarl.itE-mail: [email protected]

Altre informazioni sull’Unione europea

Informazioni in tutte le lingue dell’Unione europea possono essere ottenute via Internet sul server Europa (http://europa.eu.int).

Disseminati in tutta Europa esistono centinaia di centri di informazione sull’UE. Potete trovarel’indirizzo del centro più vicino a voi consultando il sito: europa.eu.int/comm/relays/index_it.htm

EUROPE DIRECT è un servizio che risponde alle vostre domande sull’Unione europea. Potetecontattare questo servizio sia telefonicamente componendo il numero verde unico 00 800 6 7 8 910 11 [o, da un paese che non fa parte dell’UE, il numero (32-2) 299 96 96] sia per postaelettronica al seguente indirizzo: europa.eu.int/

Per ottenere informazioni e pubblicazioni sull’Unione europea in lingua italiana, rivolgersi a:

Altre rappresentanze e uffici della Commissione europea e del Parlamento europeo si trovano negli Stati membridell’Unione europea. Delegazioni della Commissione europea si trovano anche in altri paesi del mondo.

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L’Unione europea

Stati membri dell’Unione europea

Nuovi Stati membri che aderiranno nel 2004

Paesi candidati Situazione primavera 2003

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Nel settore dei trasporti i cittadinipossono toccare con mano tutti ivantaggi dell’Unione europea. Lepersone e le merci possono viag-giare senza ostacoli da uno Statoall’altro. Grazie a un costo accessi-bile dei trasporti, si può viaggiareliberamente per lavoro e per svago,in auto, in treno, in aereo o in nave.

I prodotti che influenzano il nostro stile di vita nonhanno mai attraversato l’Europa così rapidamente e incosì grande quantità e varietà. La concorrenza alimen-tata dall’UE nei vari modi di trasporto ha tenuto bassii prezzi. Tuttavia, come mostra questa pubblicazione, itrasporti sono vittime del loro stesso successo. Lanostra mobilità è minacciata dagli ingorghi, dai ritardie dall’inquinamento. Questa situazione deve cambiaree la politica dei trasporti dell’Unione europea intenderaggiungere proprio questo traguardo.

7 14 16N

A-47-02-365-IT-C

ISSN 1022-8284

IT

ISBN 92-894-5928-X

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