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L’analisi economica dei consumi alimentari alimentari

L’analisi economica dei consumi alimentari · percentuale dei consumi alimentari, ma cresce il valore assoluto • la rigidità della domanda rispetto al reddito comporta una stabilità

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L’analisi economica dei consumi

alimentarialimentari

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Domanda individuale

yi = f (pi, pj, R, g)

dove

yi = quantità domandata del bene i; pi = prezzo del bene i;

pj = prezzo di beni sostituti; R = reddito del consumatore;

g = preferenze qualitative

yi = f (pi)

variazione % della quantità domandatavariazione % della quantità domandata• elasticità = ------------------------------------------------

variazione % del prezzo

• i prodotti alimentari sono beni di prima necessità

• per i prodotti alimentari generalmente l’elasticità è bassa (<1,

domanda rigida) --> alla diminuzione del prezzo la quantità

aumenta in modo meno che proporzionale

• la domanda è più rigida per i prodotti prossimi al livello di

saturazione

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Domanda individuale

yi = f (R)

variazione % della quantità domandata• elasticità al reddito = ------------------------------------------------

variazione % del reddito

• per i prodotti alimentari (beni di prima necessità) l’elasticità

rispetto al reddito è bassa --> all’aumento del reddito la quantità

aumenta in modo meno che proporzionaleaumenta in modo meno che proporzionale

• all’aumento del reddito cresce la domanda di beni non alimentari

--> si riduce l’incidenza percentuale dei consumi alimentari sui

consumi complessivi

• con lo sviluppo economico si riduce negli anni il peso

percentuale dei consumi alimentari, ma cresce il valore assoluto

• la rigidità della domanda rispetto al reddito comporta una

stabilità dei consumi nel medio periodo

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I caratteri della domanda dei prodotti alimentari: le

relazioni domanda/reddito

– l’elasticità della domanda rispetto al reddito;

C

R

R

C

R

R

C

CR

∆=

∆∆= /η

• Generalmente tutti i beni hanno elasticità negativa al prezzo

mentre è possibile trovare beni con elasticità positiva o negativa almentre è possibile trovare beni con elasticità positiva o negativa al

reddito.

• I beni normali sono quelli per cui, a fronte di un aumento di

reddito, si registra un aumento della quantità domandata. Per i beni

normali l’elasticità è positiva.

• I beni inferiori sono quelli per cui, a fronte di un aumento di

reddito, si registra una diminuzione della quantità domandata. Per i

beni inferiori l’elasticità è negativa.

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Relazioni domanda/reddito

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• Misura il grado di reattività della domanda di un bene

alle variazioni di prezzo degli altri beni.

• I beni complementari hanno elasticità incrociata

I caratteri della domanda dei prodotti alimentari:

Elasticità incrociata

negativa.

• I beni sostituti hanno elasticità incrociata positiva.

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Fase di sviluppo avanzato: legge di Engel ed effetto Fase di sviluppo avanzato: legge di Engel ed effetto

KingKing

• La legge di Engel afferma che nei paesi ad alto reddito

l’aumento % della spesa destinata ai bisogni essenziali è

meno proporzionale rispetto all’aumento % del reddito

• L’effetto King consiste in una forte instabilità dei

prezzi sui mercati agroalimentari in reazione alla

variabilità delle rese. Tale fenomeno consiste in un

aumento del prezzo del bene più che proporzionale

rispetto alla riduzione delle quantità prodotte.

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Implicazioni della legge di Engel

• Perdita di importanza nella formazione del reddito del

settore agricolo.

• L’agricoltura perde di importanza quando un paese si

sviluppa, e il numero degli agricoltori diminuisce

fortemente rispetto a quello degli altri lavoratori.fortemente rispetto a quello degli altri lavoratori.

• I generi alimentari provengono principalmente

dall’agricoltura, appunto, ma la loro domanda non cresce

allo stesso modo rispetto a quella di altri beni, per cui con

l’andare del tempo l’agricoltura incide sempre meno sul PIL

prodotto.

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Al crescere del reddito alcuni beni, definiti come beniinferiori, presentano addirittura una relazione inversarispetto al reddito: disponendo di maggiori risorse

economiche le famiglie cessano di consumare questi beni

(ex: un la polenta o le patate in sostituzione della carne)

preferendo ad essi beni di qualità superiore.

Il paradosso di Giffen

preferendo ad essi beni di qualità superiore.

Questo introduce la differenza tra

alimenti commodities e specialities

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Classificazione dei beni in funzione alla elasticità rispetto al prezzo e al reddito

COMMODITIES: PRODOTTI DI MASSA

• Prodotti scarsamente differenziabili (bassa differenziabilità)

• Il prezzo è un dato del mercato

• Produttori: price taker

• La competitività si basa sui prezzi

• Bassa elasticità rispetto al prezzo e al reddito• Bassa elasticità rispetto al prezzo e al reddito

SPECIALITIES

• Prodotti altamente differenziabili (alta differenziabilità)

• Necessità di differenziazione

• Produttori: price maker

• La competitività si basa su fattori diversi dal prezzo

• Alta elasticità rispetto al prezzo e al reddito

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Leggi del consumo alimentare nella società in crescita

• Legge del consumo energetico– il consumo in calorie finali aumenta con il reddito, ma non in modo proporzionale, e

tende verso un limite.

• Legge delle sostituzioni– quando il reddito si innalza, si modifica la struttura del consumo nutrizionale e per

categorie di alimenti;

– sostituzioni tra gruppi di alimenti (es. carne/grassi);

– sostituzioni all’interno della stessa categoria di alimenti (es. carne/pesce);sostituzioni all’interno della stessa categoria di alimenti (es. carne/pesce);

– sostituzione di prodotti “industriali” ai prodotti agricoli.

• Legge della spesa– quando il reddito aumenta, la spesa alimentare aumenta in valore assoluto e, in

proporzione più del volume del consumo, poiché il prezzo medio della caloria è crescente;

– tendenze:• sostituzione da calorie meno costose a calorie più costose;

• sostituzione di calorie agroindustriali a calorie agricole;

• sostituzione verso prodotti di “comodità” a prodotti più semplici;

• ampliamento delle possibilità di scelta nel tempo e nello spazio.

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L’evoluzione dei Consumi alimentari connessaallo Sviluppo economico

FASE DISOTTOSVILUPPO

Il consumo di generi alimentari è di mera sussistenza

Aumenta al crescere della popolazione

FASE DI SVILUPPO

FASE DI SVILUPPO AVANZATO

Il consumo di generi alimentari cresce fino a raggiungere un livello di “sazietà”

Il consumo alimentare raggiunge uno stato di “saturazione”da un punto di vista quantitativo e di differenziazione qualitativa

Aumenta al crescere della popolazione e del reddito disponibile

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Trasformazione dei consumi alimentari nel

secondo dopoguerra

• Quantitativa ( più che raddoppia tra il 1951 e il 2000)

– Aumento demografico

– Aumento reddito

– Elasticità prezzi/reddito e variazioni prezzi

• Qualitativa

– Caratteristiche del prodotto

– Trasformazione del prodotto

– Servizi incorporati (marketing, etichette, etc.)

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Il modello della “società di sazietà”

• Eccessi del modello agroindustriale

• Sensibilizzazione agli aspetti salutistici

• Carattere edonistico (valutazione di attributi caratterizzati dalla capacità di apportare piacere al consumatore. Con utilitarismo si è invece soliti indicare

quegli elementi che soddisfano esigenze funzionali)

• Saturazione• Saturazione– Consumo energetico

– Livello relativo della spesa alimentare (20%)

– Saturazione della spesa alimentare (sostituzione solo tra calorie costose)

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Comportamenti alimentari nella società di

sazietà

• Il reddito non è più l’elemento esplicativo del

consumo alimentare

• Ricerca di beni di qualità• Ricerca di beni di qualità

• Aumento % prodotti trasformati su prodotti agricoli

(verso 100%)

• Rottura delle tendenze tradizionali

• Alimento “salute”

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Principali fattori determinanti alla base

delle scelte alimentari

• Fattori biologici come stimolo della fame, appetito e gusto

• Fattori economici come costo, reddito e disponibilità

• Fattori fisici come accesso, istruzione e tempo

• Fattori sociali come cultura, famiglia, altre persone e • Fattori sociali come cultura, famiglia, altre persone e modalità dei pasti

• Fattori psicologici come umore, stress e senso di colpa

• Atteggiamenti, convinzioni e conoscenze sugli alimenti

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Cambiamenti socioeconomici

• redditi

• stadio di sviluppo economico

• percentuale occupati su totale popolazione

• occupazione femminile

• single

• movimenti interni popolazione

Cambiamenti demografici

• incremento dell’età media

• scolarizzazione

• dimensione famiglie

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Le determinanti della domanda di alimenti

Cambiamenti nei comportamenti dei consumatori

• stili di vita salutistici

• i consumi “idiologici”

• le mode alimentari

• modelli tradizionali rivisitati

• esigenze legate al lavoro

Movimenti personaliMovimenti personali

• viaggi lavoro/vacanze

• emigrazione/immigrazione

• scambi interpersonali

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Le determinanti della domanda di alimenti

Mezzi di comunicazione di massa

• TV, film giornali, internet

Marketing dei produttori

• informazione su prodotti/prezzi

• promozione

• distribuzione

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I consumi alimentari

evoluzione strutturale,

nuove tendenze,

risposte alla crisi

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L’evoluzione dei modelli alimentari in Italia

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In Italia la quota destinata agli acquisti alimentari è superiore alla media

europea

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Principali tendenze

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I nuovi driver del consumo alimentare

• Con particolare riferimento al consumo alimentare, la letteratura evidenziacome i consumatori negli ultimi anni siano sempre più orientati a prediligereprodotti sicuri, nutrienti e realizzati con tecniche compatibili con le esigenzeambientali e sociali

• Lo stretto legame esistente fra salute e alimentazione, l’impatto dell’attivitàagricola sull’ambiente, la familiarità e l’interdipendenza dei prodotti con ilterritorio di produzione impongono agli operatori delle filiere agroalimentari,territorio di produzione impongono agli operatori delle filiere agroalimentari,di valutare gli stimoli e le richieste provenienti dalla domanda, soprattutto intermini di maggiore eticità sia dei prodotti che delle strategie aziendali

• In questo contesto, dunque, ilil consumoconsumo alimentarealimentare rifletteriflette valorivalori socialisociali eeculturaliculturali deglidegli individuiindividui toccandotoccando nonnon solosolo lala sferasfera economicaeconomica mama ancheanche quellequellenutrizionale,nutrizionale, edonistica,edonistica, socialesociale ee simbolicasimbolica

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Nuove determinanti di consumo legate alla sfera

socio-economica e a quella socio culturale

• L’incremento delle aspettative di vita, gli aumenti dei costi sanitari legati ad una maggiore insorgenza di patologie correlabili ad errate abitudini alimentari, hanno determinato un significativo orientamento della domanda alimentare verso prodotti con migliori standard di qualità e sicurezza ed un forte connotato salutistico.standard di qualità e sicurezza ed un forte connotato salutistico.

• Ciò ha determinato l’affermarsi di modelli di consumo sempre più orientati all’healthy living inteso come la ricerca di benessere psico-fisico personale.

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Nuove determinanti di consumo legate alla sfera

socio-economica e a quella socio culturale

• la maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro e

l’evoluzione delle caratteristiche della famiglia hanno contribuito ad

affermare un nuovo tipo di domanda time saving orientata, cioè ad

alimenti che permettano al consumatore di soddisfare le esigenze alimenti che permettano al consumatore di soddisfare le esigenze

primarie e contemporaneamente, di risparmiare tempo per gli

acquisti, la preparazione e il consumo di cibo

• Si consolida il fenomeno one stop shopping e si affermano i

convenience foodconvenience food

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I consumi alimentari

risposte alla crisi

I consumi nel 2015

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Dal punto di vista del potere d’acquisto delle famiglie il 2015 ha registrato

un leggero rialzo, con una variazione prossima all’1% rispetto ai livelli

dell’anno precedente. Tale andamento di per sé non è eccezionale.

Definisce però una discontinuità sostanziale se lo si confronta con la

tendenza degli anni precedenti, contrassegnati da contrazioni consecutive

del reddito delle famiglie espresso in termini reali, con una perdita cumulata

di oltre il 10% fra il 2007 e il 2014.

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Squilibri territoriali negli acquisti

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I consumatori italiani si stanno nuovamente orientando verso la qualità

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L’alimentazione outdoor

Uno dei grandi trend dei primi anni Duemila è rappresentato dalla crescita dei pasti

fuori casa.

In Italia i pasti fuori casa incidono per oltre il 7% sulla spesa delle famiglie.

Con lo scoppio della crisi la tendenza all’aumento di questa voce dei consumi ha

registrato una frenata, pur senza evidenziare, diversamente da altre voci di spesa, una

vera e propria caduta

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Wellness e innovazione nel carrello degli italiani

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Le tendenze più recenti mostrano in realtà una progressiva estremizzazione delle pratiche

alimentari legate al benessere ed al salutismo. All’esercito di vegetariani e vegani si sono

infatti aggiunti nuovi fenomeni emergenti, al limite dell’integralismo, che possono essere così

descritti:

• il fruttarismo: i fruttariani sono coloro che seguono una alimentazione basata esclusivamente

sulla

• il crudismo: la dieta dei crudisti prevede solo alimenti crudi, non trasformati o cotti ad una

temperatura inferiore ai 50°;

• abbracciano il regime reducetariano gli individui che limitano il consumo di carne, pesce e

tutto ciò che deriva dagli animali, compresi uova e latticini, circoscrivendone l’assunzione al

week end o ad un solo giorno nell’arco di

una settimana;

• i pescetariani e i pollotariani rappresentano la principale variante alla dieta vegetariana: i

primi hanno bandito la carne ma non il pesce, per i secondi sono vietate la carni rosse ma non primi hanno bandito la carne ma non il pesce, per i secondi sono vietate la carni rosse ma non

quelle bianche;

• • locavorismo: si tratta di una teoria alimentare che consiste nel consumo di cibi locali,

prodotti e trasformati in un raggio di circa 200 chilometri dalla propria casa;

• la dieta paleolitica trae infine spunto dalle abitudini alimentari dei nostri antenati: sono

dunque ammessi solo gli alimenti che l’uomo poteva reperire in natura tramite la caccia, la

pesca e la raccolta di radici, bacche, verdura e

frutta, preferibilmente freschi e non oggetto di trasformazione industriale.

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Il bio diventa di massa

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Sharing economy: gli italiani sempre più pro-sumer

Condividendo e scambiando al di fuori di una mera relazione di mercato abbiamo

l’opportunità di risparmiare, di guadagnare, di rendere più sostenibili i nostri consumi:

è questo il senso più intimo dell’economia della condivisione, uno dei fenomeni

economici e sociali più rilevanti del 2015.

Esempi di sharing economy: dall’auto (car2go, enjoy, relayrides, ecc.) alla casa delle

vacanze (airbnb, couchsurfing), alla musica (spotify) e ai libri, all’uso del tempo libero

(netflix)

Non mancano esperienze nel settore alimentare: MamaU è una Community all’interno

della quale i MamaU MaMakers condividono e mettono a disposizione di tutti i

MamEaters (clienti) i propri piatti; ogni MamEater può verificare facilmente, tramite il sito

internet, i piatti disponibili in zona e prenotarli comodamente per il take-away.

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Si tratta di un settore particolarmente vivace probabilmente grazie anche all’effetto

Expo e al grande interesse che oggi suscitano i temi legati al cibo e

all’alimentazione: si contano 11 servizi ed è in crescita dal 7% del 2014 al 10%

attuale.

Rientrano in questo ambito piattaforme riconducibili a tre generi di servizi. Il più

noto “social eating”, sotto cui rientrano piattaforme in cui cuochi non

professionisti preparano cene per privati cittadini (BonAppetour, Gnammo,

Kitchenparty, PeopleCooks, Vizeat); la preparazione di cibo da asporto

(Mamau, Mychefhome) e quelle che promuovono lo scambio in eccedenza di

cibo o di prodotti (Ifoodshare, Scambiacibo, Nexdoorhelp). Homefood invece

propone corsi di cucina e social eating.

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