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PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE DIPENDENTI DELLA BANCA TOSCANA COLLOCATI IN PENSIONE ANNO XXVII - N. 129 - SETTEMBRE 2007 DIRETTORE RESPONSABILE: DUCCIO GUASPARRI • COMITATO DI REDA- ZIONE: GIANCARLO BALLERINI - SERGIO BUCCI - FIORENZO BURCHI - FRANCO LAMPREDI Registrazione al Tribunale di Firenze numero 2892 del 15 ottobre 1980 Stampa: SAFFE srl - Via S. Morese, 12 - CALENZANO - Firenze • Non si rende al- cun testo né si stampano scritti anonimi • TRIMESTRALE GRATUITO • SEDE: VIA CAVOUR, 35 - FIRENZE - TELEFONO 055/28.29.25• Sped. in abb. postale art. 2 comma 20/C - L. 662/96 - Fil. Firenze (segue a pag. 2) (segue a pag. 2) LATINE LOQUI di Umberto Bacciotti I colleghi che come Umberto Bacciotti hanno frequentato il Liceo classico troveranno, finalmente ! un arti- colo a loro congeniale. Ma sono certo che se non altro per alcune considerazioni “a latere” – quali il latino lin- gua universale da non ghettizzare, la perversa moda dell’ usa e getta, le parole storpiate, ecc – anche a chi non ha compiuto studi di quel tipo, lo scritto riuscirà gradito; e mi auguro che la “finestra” aperta da Bacciot- ti trovi nuovi proseliti e contribuisca, in ogni caso, ad aprire la strada a nuove collaborazioni al nostro perio- dico. Quindi, personalmente e come redazione, ospitiamo con molto piacere questo contributo di Umberto che da tempo – da lungo tempo (ahimè!) – apprezzo e stimo non solo per le sue acute ed ironiche vignette, ma anche per l’eleganza della scrittura e, soprattutto, come grande amico. D.G. Ho ritrovato un vecchio amico; anche lui ingiuriato dal tempo ine- sorabile, ma ancora tenacemente vivo e in grado di fornirmi qualche utilità, pur se i suoi servigi non era- no stati più richiesti da lungo tem- po. No, non si tratta di una perso- na, l’amico ritrovato è più sempli- cemente un vecchio vocabolario di latino: il forse a molti di voi noto “Campanini e Carboni”, croce e delizia di generazioni di liceali. Le sue pagine ormai ingiallite e fragili, con qualche strappo mala- mente riparato col nastro adesivo (era già stato inventato, cari mali- gni!), la rilegatura rifatta artigianal- mente, per risparmiare, dato che al suo tempo non vigeva ancora la regola perversa dell’ ‘’usa e getta”, mi hanno piombato in una folla di ricordi non esclusivamente, né tut- ti necessariamente piacevoli. Quante affannose ricerche, sfo- gliando quelle pagine, nella spe- ranza di trovare oltre che la tradu- zione del vocabolo, la frase intera tradotta a mò di esempio! Quante angosciose, mute invocazioni di aiuto dal compagno davanti o da quello dietro per avere un lume su quel busillis intraducibile! “Bene- detto figliolo, non devi leggere: in die busillis, ma in diebus illis!Metto subito da parte ricordi e nostalgie (roba da vecchi) e passo allo scopo di questa mia perorazio- ne. Il “Campanini e Carboni”, ritro- vato nella polvere della cantina al- cun tempo fa, mi ha ravvivato una scintilla rimasta soffocata dalla nuova barbarie che intese relegare la lingua latina in un ghetto poco frequentato. Persino la Chiesa cat- tolica ultima roccaforte del latine loqui aveva mostrato nel post Concilio Vaticano II preoccupanti esitazioni (ora, tuttavia, S.S. Bene- detto XVI non ha resistito alla ten- tazione di ripristinare qualche cele- brazione in latino ed ha così con- cesso con Motu Proprio la possibi- lità di celebrare la S. Messa anche in latino). Ebbene, la conseguenza del sullodato ritrovamento fu uno stimolo a riprendere in mano qual- che “classico” (di quelli facili , tipo, per intendersi, il De Bello Gallico) e provare a rileggerlo in lingua origi- nale anziché nelle soventi fredde e anodine traduzioni “a fronte”. Perchè racconto tutto questo che non è poi quella grande av- ventura culturale? La ragione è molto semplice. Sul periodico “Vo- ce Nostra” ho letto recentemente un elogio dell’enigmistica del mio fraterno amico Duccio e mi è sem- brato un utile stimolo ad usare lo strumento per occupare il tempo ed ancor più per tener desta la mente; il che è, insieme ad una giusta razione di attività fisica, il modo migliore per conservare un po’ di spirito giovanile. Tento di leggere, ammirato, an- che gli articoli di Sergio Bucci, senza peraltro capire un granchè, e anche questi mi son apparsi va- lido ausilio al medesimo scopo, al- meno per chi (beato lui) ci racca- pezza qualcosa. Allora ho pensato di aprire an- ch’io agli amici questa mia mode- sta finestra (senza impegno, per carità!) che ho sperimentato sin- golarmente luminosa e portatrice di aria fresca nell’imperversare delle sigle e degli acronimi, delle parole storpiate e del periodare te- legrafico di tanta letteratura mo- derna. Credo sia capitato anche a voi di provare un terribile fastidio per telefonini, messaggini, spot, frasi affannate e rotte degli atto- ri/doppiatori televisivi, strapotere dell’inglese. Se è così, prendete un classico latino e cercate di leg- gerlo. Se non vi viene bene, c’è la traduzione a fronte che comunque vi riporterà sul sentiero del senso compiuto. Spesso mi sono chiesto se i tentativi laboriosi di creare una lingua universale, come l’esperan- to, non avrebbero avuto esito mi- gliore ripiegando su una lingua perfetta già pronta come il latino. Certamente si deve tener conto che nella globalizzazione (che or- ribile vocabolo!) ormai presente e divorante, popoli come arabi e ci- nesi avrebbero difficoltà insormon- tabili a recedere dall’inglese che comunque, con buona pace di Shakespeare, mi pare una lingua piuttosto bruttina. E non si dica che la lingua di Cicerone è una lin- gua morta e quindi non in grado di recepire concetti e tecnicismi mo- derni; basta pensare alle encicli- che papali, agli strumenti giuridici ecclesiastici, alla corrispondenza curiale e via dicendo. A titolo di curiosità: forse non tut- ti sanno che la nota casa editrice Giunti Marzocco ha rieditato nel 1984 un curioso “Pinoculus”’, che altro non è se non il famosissimo “Le avventure di Pinocchio” in lati- num sermonem conversus ab Hen- rico Maffacini: così come diversi anni fa usciva un fumetto “Iuvenis”, presto cessato, che oltre a diver- tenti storielline illustrate con fumetti rigorosamente in latino, cercava di riproporre le dizioni tradotte di mac- chine, strumenti, abbigliamenti,uffi- ci, professioni e quant’altro. Parlando di classici, sarebbe stato giusto riproporre anche il greco ma debbo confessare con vergogna che lo cancellai dalla memoria, non meno che eliminan- do materialmente testi e sussidi, dopo le “sofferenze” liceali. Quindi non cercherò di darmi delle arie di- cendo di aver provato a rileggere Omero in lingua originale: mi sono limitato a riprendere in mano le ce- lebri traduzioni del Pindemonte e di Vincenzo Monti che con tutta la loro antica retorica, da molti critici considerata superata e fastidiosa, PREVIDENZA BLOCCO INDICIZZAZIONE PENSIONI SUPERIORI AD OTTO VOLTE IL MINIMO? A pag. 15 del “Protocollo su previdenza, lavoro e competitività” pre- sentato dal Governo il 23 luglio u.s. leggesi: “Per concorrere solidaristicamente al finanziamento degli inter- venti si prevederà il blocco della perequazione per il solo 2008 per le pensioni superiori ad otto volte il minimo”. Cosa significa tale frase? Significa che, essendo il minimo Inps per l’anno 2007 pari ad Euro 436,14, moltiplicando tale cifra per 8 si ottiene un importo di Euro 3.489,12. Se ne deduce che tutte le pensioni men- sili lorde superiori ad Euro 3.489,12 (considerate “maxi pensioni”) su- biranno una consistente decurtazione. Riporto la stima delle perdite complessive dovute al blocco di cui so- pra effettuata dal giornale Il Sole24Ore: Ipotesi inflazione al 2% per il 2007 e costante all’1,5% nel periodo 2008- 2017 Importo pensione mensile 2007 Perdita complessiva nel decennio Euro 3.500 Euro 8.433,87 Euro 4.000 Euro 9.459,74 Euro 4.500 Euro 10.485,61 Euro 5.000 Euro 11.511,48 Ipotesi inflazione costante al 2% nel periodo 2008-2017 Euro 3.500 Euro 8.578,94 Euro 4.000 Euro 9.622,46 Euro 4.500 Euro 10.665,97 Euro 5.000 Euro 11.709,49 Quindi, se la previsione sarà applicata , altro che agganciamento al- le retribuzioni dei dipendenti in servizio, altro che il mantenimento del potere di acquisto mediante indicizzazione piena....ecc. ecc !! Molti pen- sionati vedranno la loro pensione decurtata per finanziare l’abbattimen- to del famoso “scalone” e le pensioni in favore dei soggetti che svolgo- no lavori usuranti, senza aumentare il debito !! Tutti contenti vero? E ciò nonostante che la Corte dei Conti (Seconda Sezione Centrale) abbia a suo tempo criticato la riforma del Welfare (Legge Prodi 449/97) nella parte che penalizzava i pensionati. La Corte sostenne che “le esigenze di bilancio non sono una giustificazione per sacrificare i redditi dei tito- lari di pensione”. Ed allora? Che dire? No comment. Per le pensioni mensili lorde comprese tra tre volte e cinque volte il minimo Inps e quindi comprese tra Euro 1.308,42 e 2.180,70, l’indice di rivalutazione automatica delle pensioni, per il triennio 2008-2010, sarà applicato nella misura del 100 per cento (Art. 5 comma 6 decreto legge 81/2007- Manovra d’estate). Tale miglioramento non inciderà sulle co- siddette “maxi pensioni” che, essendo superiori a cinque volte il minimo, conserveranno il vecchio indice di rivalutazione del 75% fino all’importo lordo di Euro 3.489,12; poi, se la previsione ( ma come dice il proverbio “tanto tuonò che piovve”) sarà applicata, blocco della perequazione. PENSIONI EROGATE DALL’INPDAP Questa notizia interessa solo chi fruisce di pensioni dell’INPDAP, quindi non i pensionati della Banca Toscana ma, eventualmente, i co- niugi degli stessi ed eventuali parenti e conoscenti. Con il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze n. 45 del 7.3.2007- che detta il Regolamento per l’attuazione del comma 347 del- la legge 23.12.2005 n. 266 (Finanziaria 2006) – i pensionati INPDAP sono iscritti di diritto alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie con obbligo di versamento dei contributi con l’aliquota contributiva pari allo 0,15% dell’ammontare lordo della pensione; detto contri- buto è prelevato mediante ritenuta mensile sugli emolumenti pen- sionistici corrisposti. Ciò premesso, chi è interessato ad accedere alle prestazioni crediti- zie erogate dall’INPDAP non deve fare niente e pagherà il contributo dello 0,15%. Chi invece non è interessato ad accedere alle dette pre- stazioni creditizie (ritengo la totalità dei coniugi dei ns. iscritti in quanto, in caso di necessità, possono usufruire delle prestazioni della ns. Cas- a cura di gb/

LATINE LOQUI PREVIDENZA

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Page 1: LATINE LOQUI PREVIDENZA

PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE DIPENDENTI DELLA BANCA TOSCANA COLLOCATI IN PENSIONE

ANNO XXVII - N. 129 - SETTEMBRE 2007

DIRETTORE RESPONSABILE: DUCCIO GUASPARRI • COMITATO DI REDA-ZIONE: GIANCARLO BALLERINI - SERGIO BUCCI - FIORENZO BURCHI -FRANCO LAMPREDIRegistrazione al Tribunale di Firenze numero 2892 del 15 ottobre 1980Stampa: SAFFE srl - Via S. Morese, 12 - CALENZANO - Firenze • Non si rende al-cun testo né si stampano scritti anonimi • TRIMESTRALE GRATUITO • SEDE:VIA CAVOUR, 35 - FIRENZE - TELEFONO 055/28.29.25• Sped. in abb. postaleart. 2 comma 20/C - L. 662/96 - Fil. Firenze

(segue a pag. 2) (segue a pag. 2)

LATINE LOQUIdi Umberto Bacciotti

I colleghi che come Umberto Bacciotti hanno frequentato il Liceo classico troveranno, finalmente ! un arti-colo a loro congeniale. Ma sono certo che se non altro per alcune considerazioni “a latere” – quali il latino lin-gua universale da non ghettizzare, la perversa moda dell’ usa e getta, le parole storpiate, ecc – anche a chinon ha compiuto studi di quel tipo, lo scritto riuscirà gradito; e mi auguro che la “finestra” aperta da Bacciot-ti trovi nuovi proseliti e contribuisca, in ogni caso, ad aprire la strada a nuove collaborazioni al nostro perio-dico. Quindi, personalmente e come redazione, ospitiamo con molto piacere questo contributo di Umbertoche da tempo – da lungo tempo (ahimè!) – apprezzo e stimo non solo per le sue acute ed ironiche vignette,ma anche per l’eleganza della scrittura e, soprattutto, come grande amico.

D.G.

Ho ritrovato un vecchio amico;anche lui ingiuriato dal tempo ine-sorabile, ma ancora tenacementevivo e in grado di fornirmi qualcheutilità, pur se i suoi servigi non era-no stati più richiesti da lungo tem-po. No, non si tratta di una perso-na, l’amico ritrovato è più sempli-cemente un vecchio vocabolario dilatino: il forse a molti di voi noto“Campanini e Carboni”, croce edelizia di generazioni di liceali.

Le sue pagine ormai ingiallite efragili, con qualche strappo mala-mente riparato col nastro adesivo(era già stato inventato, cari mali-gni!), la rilegatura rifatta artigianal-mente, per risparmiare, dato cheal suo tempo non vigeva ancora laregola perversa dell’ ‘’usa e getta”,mi hanno piombato in una folla diricordi non esclusivamente, né tut-ti necessariamente piacevoli.Quante affannose ricerche, sfo-gliando quelle pagine, nella spe-ranza di trovare oltre che la tradu-zione del vocabolo, la frase interatradotta a mò di esempio! Quanteangosciose, mute invocazioni diaiuto dal compagno davanti o daquello dietro per avere un lume suquel busillis intraducibile! “Bene-detto figliolo, non devi leggere: indie busillis, ma in diebus illis!”

Metto subito da parte ricordi enostalgie (roba da vecchi) e passoallo scopo di questa mia perorazio-ne. Il “Campanini e Carboni”, ritro-vato nella polvere della cantina al-cun tempo fa, mi ha ravvivato unascintilla rimasta soffocata dallanuova barbarie che intese relegarela lingua latina in un ghetto pocofrequentato. Persino la Chiesa cat-tolica ultima roccaforte del latineloqui aveva mostrato nel postConcilio Vaticano II preoccupantiesitazioni (ora, tuttavia, S.S. Bene-detto XVI non ha resistito alla ten-tazione di ripristinare qualche cele-brazione in latino ed ha così con-cesso con Motu Proprio la possibi-lità di celebrare la S. Messa anchein latino). Ebbene, la conseguenzadel sullodato ritrovamento fu unostimolo a riprendere in mano qual-che “classico” (di quelli facili , tipo,per intendersi, il De Bello Gallico) e

provare a rileggerlo in lingua origi-nale anziché nelle soventi fredde eanodine traduzioni “a fronte”.

Perchè racconto tutto questoche non è poi quella grande av-ventura culturale? La ragione èmolto semplice. Sul periodico “Vo-ce Nostra” ho letto recentementeun elogio dell’enigmistica del miofraterno amico Duccio e mi è sem-brato un utile stimolo ad usare lostrumento per occupare il tempoed ancor più per tener desta lamente; il che è, insieme ad unagiusta razione di attività fisica, ilmodo migliore per conservare unpo’ di spirito giovanile.

Tento di leggere, ammirato, an-che gli articoli di Sergio Bucci,senza peraltro capire un granchè,e anche questi mi son apparsi va-lido ausilio al medesimo scopo, al-meno per chi (beato lui) ci racca-pezza qualcosa.

Allora ho pensato di aprire an-ch’io agli amici questa mia mode-sta finestra (senza impegno, percarità!) che ho sperimentato sin-golarmente luminosa e portatricedi aria fresca nell’imperversaredelle sigle e degli acronimi, delleparole storpiate e del periodare te-legrafico di tanta letteratura mo-derna. Credo sia capitato anche avoi di provare un terribile fastidioper telefonini, messaggini, spot,frasi affannate e rotte degli atto-ri/doppiatori televisivi, strapoteredell’inglese. Se è così, prendeteun classico latino e cercate di leg-gerlo. Se non vi viene bene, c’è latraduzione a fronte che comunquevi riporterà sul sentiero del sensocompiuto. Spesso mi sono chiestose i tentativi laboriosi di creare unalingua universale, come l’esperan-to, non avrebbero avuto esito mi-gliore ripiegando su una linguaperfetta già pronta come il latino.Certamente si deve tener contoche nella globalizzazione (che or-ribile vocabolo!) ormai presente edivorante, popoli come arabi e ci-nesi avrebbero difficoltà insormon-tabili a recedere dall’inglese checomunque, con buona pace diShakespeare, mi pare una linguapiuttosto bruttina. E non si dica

che la lingua di Cicerone è una lin-gua morta e quindi non in grado direcepire concetti e tecnicismi mo-derni; basta pensare alle encicli-che papali, agli strumenti giuridiciecclesiastici, alla corrispondenzacuriale e via dicendo.

A titolo di curiosità: forse non tut-ti sanno che la nota casa editriceGiunti Marzocco ha rieditato nel1984 un curioso “Pinoculus”’, chealtro non è se non il famosissimo“Le avventure di Pinocchio” in lati-num sermonem conversus ab Hen-rico Maffacini: così come diversianni fa usciva un fumetto “Iuvenis”,presto cessato, che oltre a diver-tenti storielline illustrate con fumettirigorosamente in latino, cercava diriproporre le dizioni tradotte di mac-chine, strumenti, abbigliamenti,uffi-ci, professioni e quant’altro.

Parlando di classici, sarebbestato giusto riproporre anche ilgreco ma debbo confessare convergogna che lo cancellai dallamemoria, non meno che eliminan-do materialmente testi e sussidi,dopo le “sofferenze” liceali. Quindinon cercherò di darmi delle arie di-cendo di aver provato a rileggereOmero in lingua originale: mi sonolimitato a riprendere in mano le ce-lebri traduzioni del Pindemonte edi Vincenzo Monti che con tutta laloro antica retorica, da molti criticiconsiderata superata e fastidiosa,

P R E V I D E N Z A

BLOCCO INDICIZZAZIONE PENSIONI SUPERIORI AD OTTOVOLTE IL MINIMO?

A pag. 15 del “Protocollo su previdenza, lavoro e competitività” pre-sentato dal Governo il 23 luglio u.s. leggesi:

“Per concorrere solidaristicamente al finanziamento degli inter-venti si prevederà il blocco della perequazione per il solo 2008 perle pensioni superiori ad otto volte il minimo”.

Cosa significa tale frase? Significa che, essendo il minimo Inps perl’anno 2007 pari ad Euro 436,14, moltiplicando tale cifra per 8 si ottieneun importo di Euro 3.489,12. Se ne deduce che tutte le pensioni men-sili lorde superiori ad Euro 3.489,12 (considerate “maxi pensioni”) su-biranno una consistente decurtazione.

Riporto la stima delle perdite complessive dovute al blocco di cui so-pra effettuata dal giornale Il Sole24Ore: Ipotesi inflazione al 2% per il 2007 e costante all’1,5% nel periodo 2008-

2017Importo pensione mensile 2007 Perdita complessiva nel decennio

Euro 3.500 Euro 8.433,87Euro 4.000 Euro 9.459,74Euro 4.500 Euro 10.485,61Euro 5.000 Euro 11.511,48

Ipotesi inflazione costante al 2% nel periodo 2008-2017Euro 3.500 Euro 8.578,94Euro 4.000 Euro 9.622,46Euro 4.500 Euro 10.665,97Euro 5.000 Euro 11.709,49

Quindi, se la previsione sarà applicata, altro che agganciamento al-le retribuzioni dei dipendenti in servizio, altro che il mantenimento delpotere di acquisto mediante indicizzazione piena....ecc. ecc !! Molti pen-sionati vedranno la loro pensione decurtata per finanziare l’abbattimen-to del famoso “scalone” e le pensioni in favore dei soggetti che svolgo-no lavori usuranti, senza aumentare il debito !! Tutti contenti vero? E ciònonostante che la Corte dei Conti (Seconda Sezione Centrale) abbia asuo tempo criticato la riforma del Welfare (Legge Prodi 449/97) nellaparte che penalizzava i pensionati. La Corte sostenne che “le esigenzedi bilancio non sono una giustificazione per sacrificare i redditi dei tito-lari di pensione”. Ed allora? Che dire? No comment.

Per le pensioni mensili lorde comprese tra tre volte e cinque volte ilminimo Inps e quindi comprese tra Euro 1.308,42 e 2.180,70, l’indice dirivalutazione automatica delle pensioni, per il triennio 2008-2010, saràapplicato nella misura del 100 per cento (Art. 5 comma 6 decreto legge81/2007- Manovra d’estate). Tale miglioramento non inciderà sulle co-siddette “maxi pensioni” che, essendo superiori a cinque volte il minimo,conserveranno il vecchio indice di rivalutazione del 75% fino all’importolordo di Euro 3.489,12; poi, se la previsione ( ma come dice il proverbio“tanto tuonò che piovve”) sarà applicata, blocco della perequazione.

PENSIONI EROGATE DALL’INPDAP

Questa notizia interessa solo chi fruisce di pensioni dell’INPDAP,quindi non i pensionati della Banca Toscana ma, eventualmente, i co-niugi degli stessi ed eventuali parenti e conoscenti.

Con il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze n. 45 del7.3.2007- che detta il Regolamento per l’attuazione del comma 347 del-la legge 23.12.2005 n. 266 (Finanziaria 2006) – i pensionati INPDAPsono iscritti di diritto alla gestione unitaria delle prestazioni creditiziecon obbligo di versamento dei contributi con l’aliquota contributivapari allo 0,15% dell’ammontare lordo della pensione; detto contri-buto è prelevato mediante ritenuta mensile sugli emolumenti pen-sionistici corrisposti.

Ciò premesso, chi è interessato ad accedere alle prestazioni crediti-zie erogate dall’INPDAP non deve fare niente e pagherà il contributodello 0,15%. Chi invece non è interessato ad accedere alle dette pre-stazioni creditizie (ritengo la totalità dei coniugi dei ns. iscritti in quanto,in caso di necessità, possono usufruire delle prestazioni della ns. Cas-

a cura di gb/

Page 2: LATINE LOQUI PREVIDENZA

Pagina 2 ANNO XXVII • N. 129 • SETTEMBRE 2007 • Voce Nostra

sono nondimeno capaci di farci re-spirare un po’ di quella classicitàche, a mio parere, le cosiddettetraduzioni fedeli in prosa modernanon sono in grado di restituirci.

A quei pochi che avranno de-gnato di una rapida scorsa questamia perorazione, probabilmentefuori tempo, un consiglio: non cari-cate la testa; un po’ per giorno, al-ternando con altre letture, senzaincocciarsi se non riesce una co-struzione logica; ma senza abban-donare lo spirito critico se si ricor-re alla traduzione a fronte.

Provate a leggere, per esempiole “Catilinarie”; vi accorgeretequanto sia attuale il furbetto Cice-rone console che vorrebbe farel’eroe e chiudere in carcere losciagurato Catilina per giustiziarlo,ma ha una paura matta perchè ilrivoluzionario è pur sempre unodella classe “che conta”. Lui vor-rebbe tanto che si togliesse dai“cosiddetti” andandosene da Ro-ma sponte sua.

Provate a leggere “Livio che nonerra” e ritroverete tempi leggenda-ri di sovrumane virtù, visti però at-traverso la lente dell’ordine augu-steo e in funzione esaltatrice dellagrande Roma imperiale.

Provate a leggere qualche satiradi Orazio (un po’ più complicato) e

(“LATINE LOQUI”... continua da pag. 1) la tipologia dei suoi concittadini ivirappresentati vi parrà singolar-mente somigliante, soprattutto neidifetti, a quella del vostro vicino dicasa o di qualche conoscente piùo meno occasionale.

Provate a leggere Catullo senzascandalizzarvi di qualche passag-gio un po’ scabroso e troverete ali-ti di delicatissima poesia.

Provate a leggere l’“Eneide” cheVirgilio avrebbe voluto distruttadopo la sua morte e udirete il Me-diterraneo risuonare delle voci del-la sua giovinezza anziché del bai-lamme turistico-motorizzato deinostri giorni.

Provate a leggere Tacito e ve-drete come per tradurre un suoablativo assoluto che sembra scol-pito più che scritto, occorre a volteun gran giro di parole.

Provate…. a non far di nulla ditutto quanto detto: io non me neavrò a male e forse ne resterà av-vantaggiata la vostra salute men-tale.

U.B.

(“Previdenza”... continua da pag. 1)

sa Mutua) deve provvedere a comunicare all’INPDAP la propria volontàcontraria alla contribuzione mediante “Raccomandata A.R.” entro ilprossimo 25 ottobre 2007.

Ecco un fac-simile della lettera da inviare all’Inpdap:

Raccomandata A.R All’ INPDAPVia ……………………

Oggetto: Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze n. 45 del7/3/2007, art. 2 – Iscrizione alla gestione credito. Comunicazione di recesso.

La/Il sottoscritta/o…………………….. nata/o il ……….. a……… residente in ……. Via……. n. … CAP ….. Telef. ……. pensionata/o INPDAP dal ………con iscrizione n. …………… Codice Fiscale ………..

COMUNICAin riferimento a quanto disposto dall’art. 2 , comma 1, del decreto del Ministerodell’Economia e delle Finanze n. 45 del 7/3/2007, recante il Regolamento di at-tuazione dell’articolo unico comma 347 della legge 23 dicembre 2005 n. 266, inmateria di accesso alle prestazioni creditizie agevolate erogate dall’INPDAP, divoler recedere dall’iscrizione alla gestione del credito.Pertanto, chiede che non le/gli venga applicata la ritenuta mensile pari al-lo 0,15% dell’ammontare lordo della pensione.

………………. …………………..( luogo e data) (firma)

Titti Giuliani FotiCARA MAMMASassoscritto Editore

L’autrice, fiorentina, è redattricedel giornale “La Nazione” qualegiornalista professionista, ma an-che autrice di brevi racconti peruna collana a tiratura limitata.

Il libro che presento è la storiadi un amore difficile tra una ma-dre, una madre meravigliosa sot-to ogni aspetto, ed una figlia o,forse è meglio dire di un rapportovissuto con difficoltà tra una ma-dre ed una figlia, peraltro la mag-giore di sei figli.

Questa figlia, Titti Giuliani, quel-la ritenuta più “dura” diviene unafiglia “speciale” pronta ad acco-gliere, amare, viziare… a vivereun amore di una vita, in sei orren-di mesi, per l’ineluttabilità del maleche, improvvisamente, ha colpitola mamma. Questa figlia si prodigainteramente, senza alcuna remo-ra, per difendere la mamma, lasua mamma, contro la freddezzae, talvolta l’indifferenza, di alcunioperatori ospedalieri.

Poi tanti interrogativi. Perché lamalattia? Cosa si ammala dentrodi noi? Perché una parte di un es-sere umano si rivolta contro sestesso? Perché alla mamma que-

sta sofferenza? Perchè a lei che siera prodigata sempre per gli altried aveva sempre fatto del bene?Tanti sono gli interrogativi!

Questo piccolo grande libro è ilracconto del distacco, dello stra-zio, del dolore per la malattia ma,al tempo stesso, è il gioioso ricor-do di una mamma così eccezio-nale.

Duccio DemetrioFILOSOFIA DEL CAMMINAREEsercizi di meditazionemediterraneaRaffaello Cortina Editore

Questo libro mi è stato segnala-to telefonicamente da un collega,socio, che non frequenta la ns. as-sociazione, ma che, di tanto intanto, mi telefona. Forse la segna-lazione è dovuta al fatto che si è ri-cordato che negli anni settanta/ot-tanta la mattina andavo in banca apiedi, facendo una camminata dicirca 4 Km. E che poi…cammina,cammina… cominciai a correre.Mi permetto di segnalare – anchese questo non c’entra con il libro echiedo venia ai lettori, certamentenon interessati a questa notizia,

SCAFFALEa cura di gb/

strettamente personale – che dal1978 ad oggi ho percorso “corren-do” o meglio, in questi ultimi anni,“corricchiando” oltre 18.000 Km.

Ma vengo al libro; l’autore, Duc-cio Demetrio, è professore di Filo-sofia dell’educazione all’Universitàdegli Studi di Milano Bicocca efondatore della libera Universitàdell’Autobiografia di Anghiari.

Dico subito che non è un libroper invogliare od insegnare acamminare…a correre…o per chivoglia migliorare le tecniche di os-sigenazione nella terza età…ma…un camminare per pensare,per meditare, per ripensare alcammino percorso, alla propriaesistenza, a scoprire l’invisibiledelle cose incontrate ma anchead apprezzare con occhi diversi ilcammino ancora da percorrere.Niente più del camminare, di uncamminare non competitivo, ciconsente di andare alla riscoper-ta, appunto, di noi, del mondo,dell’universo; è un viaggio con noistessi, è un rapportarsi dei nostrisensi con l’ambiente che ci cir-conda; in montagna è la scopertadel silenzio, è il contare sulle no-stre forze.

È un libro che non si può legge-re “tutto d’un fiato”, è un libro den-so di immagini, di pensieri…di“Esercizi di meditazione mediter-ranea” come dice appunto il sotto-titolo; è un inno all’insopprimibileinquietudine dell’essere che muo-ve, insieme, il pensiero ed il biso-gno di muoversi, di viaggiare. Trat-tasi di una “meditazione a zonzo”o, meglio, “mediterranea”, una ri-cerca delle nostre radici, è uncammino denso di incontri conpersonaggi, miti e teorie.

Citazione citabile

Tutti desiderano possedere laconoscenza, ma pochi sonodisposti a pagarne il prezzo.

Giovenale

Imposta Comunale ImmobiliIn primo luogo ricordo che que-

st’anno il saldo dell’Imposta Co-munale sugli Immobili (ICI) deveessere effettuato entro il 16 dicem-bre e non entro il 20 come gli anniscorsi. Il 16 dicembre 2007 è peròDomenica e quindi l’ultimo giorno

utile è il 17 dicembre. Altra novità di quest’anno, già

usufruibile per il pagamento dellarata in acconto, è la possibilità –oltre a poter continuare ad utilizza-re il “classico” bollettino di c/c po-stale – di utilizzare in tutti i Comu-ni (Provvedimento del Direttoredell’Agenzia delle Entrate che hadato attuazione a quanto previstodal Dl. 223/2006) il Mod F24 dapresentare in Banca o Posta. IlMod. F24 consente di compensa-re il debito ICI con i crediti di altritributi erariali, di utilizzare un solomodello anche se gli immobili so-no ubicati in più Comuni e di ri-sparmiare il pagamento del servi-zio del versamento postale.

Chi intende utilizzare il Mod F24,reperibile in Banca, deve compila-re l’apposita “Sezione ICI ed altritributi locali”. Nella prima colonnadeve indicare il Codice del Comu-ne dove è ubicato l’immobile. Det-to Codice è composto da una let-tera e tre numeri ed è reperibilenelle ultime pagine delle istruzioniper la compilazione del Mod730/2007; deve poi mettere una Xrispettivamente nella colonna Ac-conto o Saldo; poi in un’altra co-lonna indicare il numero degli im-mobili; in un’altra deve indicare ilCodice del tributo. Questi i Codici: Abitazione principale: Codice: 3901Altri fabbricati: Codice: 3904Terreni agricoli: Codice: 3902Aree fabbricabili: Codice: 3904

C’è poi una colonna in cui indi-care l’anno di riferimento e, infine,una colonna in cui indicare gli im-porti da versare. Se non ci sonoimporti a credito da compensare sisommano i vari importi e si ottienel’importo da pagare.

ICI – Agevolazioni prima casa –Coniuge separato.

La Corte di Cassazione con lasentenza n. 6192 dell’1.12.2006

ha sentenziato che il coniuge se-parato, proprietario esclusivo ocomproprietario con l’altro coniugedella casa di abitazione assegnataal coniuge a cui sono affidati i figli,è obbligato a pagare l’ICI, rispetti-vamente per l’intero o pro-quota,quale titolare di un diritto reale sul-l’immobile.

Ricordo che il coniuge non as-segnatario dell’abitazione nonpuò, al momento, beneficiare del-le agevolazioni per abitazioneprincipale in quanto non ha più indetto immobile la residenza. Connota del 3.4.2007 l’Ufficio federa-lismo fiscale del Ministero dell’E-conomia e delle Finanze ha peròora disposto la possibilità per iComuni di prevedere nei propriRegolamenti l’assimilazione adabitazione principale di quella as-segnata al coniuge separato/di-vorziato, con la possibilità, quindi,in futuro, di poter beneficiare del-le detrazioni e dell’aliquota ICI ri-dotta.

Cancellazione ipoteche

Dal 2 giugno u.s. – con l’entratain vigore delle procedure previstedall’art. 13 del Decreto Bersani-bis (legge 7/2007) – non è più ne-cessario andare da un notaio ( epagare in media 500 euro) per farcancellare un’ipoteca. Il nuovoprocedimento prevede, infatti,che l’ipoteca venga cancellatad’ufficio, senza alcun onere, unavolta saldata l’obbligazione ga-rantita. Ecco la procedura: la ban-ca rilascia al cliente la quietanzache attesta la data di estinzionedel mutuo ed entro 30 giorni dallafine del pagamento trasmette larelativa comunicazione alla Con-servatoria; quest’ultima procedea cancellare l’ipoteca appena tra-scorsi 30 giorni dalla data in cuil’obbligazione è stata estinta.Quella descritta è la proceduravalida per la maggioranza dei ca-si. Non può, invece, esser appli-cata ai mutui garantiti con anno-tazioni sui titoli cambiari in quan-to la loro “girata” produce anche iltrasferimento della garanzia ipo-tecaria iscritta.

NOTE FISCALI

a cura di Giancarlo Ballerini

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Voce Nostra • ANNO XXVII • N. 129 • SETTEMBRE 2007 Pagina 3

Ticket sulle prestazionispecialistiche

Il ticket di 10 euro introdotto dallafinanziaria 2007 per le visite spe-cialistiche negli ambulatori è statoabolito dalla legge 64/2007 pubbli-cata sulla Gazzetta Ufficiale n. 115del 19 maggio u.s. Quindi dal 20maggio ed almeno fino al prossimo31 dicembre niente più ticket.

TUR –Tasso Ufficiale diRiferimento

Il 6 giugno u.s. il TUR è variatodal 3,75% al 4,00%. Dal 9/6/2003al 5/12/2005, periodo nel quale èstato del 2%, è passato, con ottoaumenti di un quarto di punto cia-scuno, al 4% attuale, cioè, in soli18 mesi, è raddoppiato.

Jean-Claude Trichet, presidentedella Bce, dopo l’aumento disse:“Tenuto conto della situazioneeconomica positiva nella zona eu-ro la nostra politica monetaria ri-mane ancora accomodante”. Inuna conferenza stampa nei primidi agosto disse che occorreva es-sere “molto vigili”. Ciò significache la Bce non crede che i tassid’interesse a questo livello possa-no essere sufficienti a contrastarele pressioni inflazionistiche nell’at-tuale momento di crescita dell’e-conomia. L’espressione “molto vi-gili” voleva significare un nuovoaumento e, prima dello scandalodei mutui americani subprime, eradato per certo che il Consiglio Di-rettivo della Bce, nella riunione del6 settembre, avrebbe deciso unaumento del TUR al 4,25%. Inve-

ce in tale riunione l’ha conferma-to al 4%. Il Presidente della Bce,commentando la decisione, ha de-finita questa volta la politica mone-taria della Bce “piuttosto acco-modante”, lasciando così apertala porta ad una eventuale strettacreditizia nei prossimi mesi. Haanche detto che la Bce agirà inmodo fermo e tempestivo per ga-rantire la stabilità dei prezzi e cheprima di decidere sui tassi il Con-siglio Direttivo dovrà seguire congrande attenzione l’evoluzione deimercati.

Ogni aumento del TUR ha riper-cussioni: - per le famiglie (aumen-to dell’importo delle rate dei mutuia tasso variabile; per questi l’indicedi riferimento più utilizzato è l’EU-RIBOR che, fra l’altro, anticipa ilTUR e risulta storicamente sempremaggiore di quest’ultimo); - per leaziende (aumento del costo deldenaro); - per lo Stato (maggiorispese per interessi). Nel contem-po, però, anche un aumento deirendimenti delle attività finanziarie(conti/correnti, BOT, CCT, ecc.).

Marche da bollo

Ricordo che dal 1° settembreu.s. le marche da bollo tradiziona-li non hanno più alcun valore equindi da tale data non possonoessere più utilizzate. Sono state

sostituite dai contrassegni telema-tici. Chi ne avesse ancora può ce-stinarle perché non è possibileconvertirle in moneta od in con-trassegni telematici.

Ultracentenari

L’indice di anzianità della popo-lazione italiana continua ad au-mentare e, in particolare, aumen-tano gli ultracentenari. Su una po-polazione residente al 1° gennaio2006 di 58.751.711 unità hannoraggiunto il numero di 10.154.

Variazioni del numero degli ultracente-

nari verificatesi negli ultimi 15 anni.

Anni Numero Uomini Donne

totale

1991 3.345 797 2.548

2001 6.313 1.080 5.233

2006 10.154 1.729 8.425

Dal 1991 al 2001 e cioè nell’arcodi 10 anni, l’incremento totale èstato dell’88,73% e tra il 2001 ed il2006, cioè in soli 5 anni, è statodel 60,84%. In questa particolaregraduatoria le donne battono gliuomini: da circa 3 ad 1 sono pas-sate ad 8 a 2. Se non si verifiche-ranno eventi straordinari, probabil-mente, continuando il trend attua-le, al censimento della popolazio-ne del 2011 potranno essere circa16.000 ed il rapporto uomini/don-ne 3 a 13.

NOTIZIE IN BREVE

a cura di gb/

Così si intitolava il viaggio tea-trale itinerante nella CERTOSA delGALLUZZO, una visita originalis-sima e suggestiva nella nostraCertosa, proposta per 12 serate –dal 6 al 15 Luglio 2007 – a gruppidi spettatori non superiore a 50unità, dagli attori della COMPA-GNIA DELLE SEGGIOLE.

La visita con spettacolo (in dueturni: dalle 21 alle 22,15 e dalle22,15 alle 23,30), grazie all’ottimaregia di Giovanni Micoli, autoreanche dei pregevoli testi, ha avutoun tale successo da imporre un’ul-teriore settimana di repliche (17-22 Luglio).

Prima di tentare di farne il reso-conto è bene riportare, quale pre-messa, un breve estratto letto neldépliant di presentazione a firmadel regista Micoli: “Visiterete que-sto magnifico Monastero e lungo ilcammino incontrerete figure uscitedirettamente dagli spazi di spiri-tuale mistero emanato da questemura; racconteranno la loro storiae insieme la scelta, le difficoltà e ilpremio finale di un uomo che con-tro tutte le tendenze del tempo – diqualsiasi tempo – decide di votar-si a Dio abbandonando amori, ru-mori e vita sociale per il silenzioed il deserto, dai quali sboccia il ri-goglio dell’anima”.

Chi ha guidato i visitatori lungol’intero percorso è stato Padre Si-sto, monaco cistercense (i certosi-ni lasciarono il Monastero ai ci-stercensi nel 1958), conosciutissi-mo dagli Amici della Certosa, ol-treché per le notevoli doti culina-rie, per la sua alta professionalitàcome restauratore di incunaboli elibri: numerosi i volumi alluvionatirimessi in sesto da Padre Sisto (ilcambio di vocale – ricordate l’elo-gio all’enigmistica? – è venuto dasé, senza volerlo…). E Padre Si-sto è un monaco che da anni vivein questa Certosa: in tale veste, hasvolto da par suo il ruolo di chape-ron.

Seguiamo dunque la visita gui-data nel corso della quale PadreSisto illustra i quadri, gli affreschi,le statue, le caratteristiche archi-tettoniche salienti del grande Mo-nastero, interrotto dal compariredegli attori sulle scene, cioè neglistessi suggestivi luoghi di volta involta visitati.

Il primo personaggio che i viag-giatori incontrano è il sagrestano –impersonato dall’attore Mario Al-temura, tanto bravo quanto sim-patico –, dotato di scopa e palettaper liberare il bellissimo PIAZZA-LE antistante la Chiesa dai chicchidi riso lanciati agli sposi al teminedel rito religioso e residuati dopoun primo repulisti fatto dai piccionie da altri uccelli. Il sagrestanotraccia in modo chiaro ed esau-riente la figura del mecenate fio-rentino Niccolò Acciaioli che nel‘trecento volle far costruire questaCertosa dove – tra l’altro – gli sa-rebbe piaciuto vivere gli ultimi an-ni della sua vita; ma una morteprematura (oggi si direbbe così,ma a quei tempi 55 anni forse tan-to prematura l’età non era) non gliconsentì di realizzare il suo desi-derio, né di veder terminata la suaCertosa…

Si entra in CHIESA. i visitatori siseggono negli scranni del coro li-gneo secentesco, intarsiato a ma-no da valenti artigiani fiorentini.

Sulla soglia si fa avanti una giova-ne donna, Sara – l’attrice BeatriceFaldi –, dalle vesti e dai lineamen-ti semplici ma nello stesso tempocon inconfondibili segni di signori-lità, così come nobili ed elevati so-no i sentimenti che esprime nelsuo monologo; con esso si evi-denzia il primo passaggio dellagrande e soffertissima scelta fattadal suo ragazzo che l’ha lasciata,pur amandola, per rinchiudersi nelsilenzio in questo monastero, at-tratto da un nuovo amore, quelloverso Dio, “un amore che – comeriferisce lei stessa – è sentimentovero, chi non lo sente non può af-ferrare… un amore incondizionatosenza ossessività o desiderio, ilmeno umano degli amori che l’uo-mo può provare, il più divino…”.Lui lasciandola le ha detto: “ho fe-de nella tua fede”. E lei, sia puremacerata dal distacco, finisce conl’accettare questa penosissimaseparazione, giacché “quando ildolore è figlio dell’amore è soppor-tabile perché in sé è privo di rab-bia…”. Veramente alto il contenu-to del monologo, veramente bravachi lo ha recitato.

Poi Padre Sisto ci conduce inuno dei locali attigui alla Chiesa, ilCOLLOQUIO, dove i certosini unavolta alla settimana si riunivanoper un’ora (!) per parlare fra loro.Anche questo locale vanta prezio-se opere d’arte tra cui spiccano leotto vetrate a mosaico che illustra-no la vita di San Bruno, fondatoredell’Ordine dei Certosini.

Dal Colloquio si passa al CAPI-TOLO attraversando uno dei pic-coli chiostri che arricchiscono ilcomplesso della Certosa. Qui, da-vanti all’ imponente scultura inmarmo che impreziosisce il sepol-cro di un vescovo certosino, Leo-nardo Bonafede da Cortona, sisvolge l’incontro tra il monaco pa-dre priore – il bravissimo attoreFabio Baronti – e il seminarista(l’ex fidanzato di Sara, l’attore Ro-berto Cacini). Nulla tace il Monacoal futuro confratello sulle difficoltàche incontrerà durante i sette annidi noviziato, ma anche dopo: “lascelta è ardua… entrerai nel de-serto… tuttavia chi entra qui nonsi chiude, ma si apre ad un nuovomondo… Lasciare, abbandonare,quasi scappare da tutto ciò che èvacuo, futile ed effimero per dedi-carsi interamente e totalmente al-la ricerca dell’Eterno…”. “…Il Si-gnore sa solo donare, senza gri-dare…., ma soltanto a chi sarà ca-pace di sentirLo facendo silenziodentro e intorno a sé….”. “….Latua solitudine sarà pesante: neigiorni normali uscirai di cella sol-tanto tre volte al giorno per gli uffi-ci comuni in chiesa: nel cuore del-la notte per l’Ufficio Notturno, almattino per l’Eucarestia e versosera per i Vespri….” “….Non pian-gere per gli affetti spezzati anchese forte sarà il dolore, a tratti in-sopportabile…”. “…Non sarai co-stretto a fare ciò che non vuoi per-ché tua è la scelta. Capirai cosavuol dire abbandonare le regoleper seguirne una sola…. Assapo-rerai la libertà come mai nella vitati è capitato….Sì, sarai libero, per-ché tu, e solo tu, deciderai la tuaschiavitù, ovvero tendere persempre verso Dio, e solo così sa-rai, nei limiti umani, pienamente li-bero…”

Dal Capitolo al CHIOSTROGRANDE dove il monaco novizio– l’attore Roberto Cacini – riescecon molta efficacia e bravura aparteciparci i suoi dubbi, gli affan-ni, i rimpianti, le difficoltà profondedella sua scelta: i momenti dell’en-tusiasmo sono intervallati dal tarlodel dubbio. “…È necessario pri-varsi del proprio dolore per capiremeglio quello degli altri….” E nelsilenzio con la preghiera e il collo-quio con Dio, la Fede ancora unavolta torna ad avere il sopravven-to…

Si passa quindi a visitare unadelle CELLE dei monaci: circa 100metri quadri costituiti da camerada letto, servizio, locale riservatoallo studio e alla preghiera, picco-lo giardino con albero di medio fu-sto ed aiole. Accanto alla portad’ingresso destinata a restarequasi sempre chiusa, una finestri-na, quasi una feritoia, utilizzataogni giorno per far passare il vas-soio con il cibo.

Dalla Cella si torna al centro delmagnifico Chiostro Grande, intor-no al pozzo, adesso sapiente-mente illuminato. Qui ritroviamo ilpersonaggio che all’inizio delviaggio avevamo conosciuto pri-ma come ex fidanzato di Sara, poicome novizio… Ora sono passatidiversi anni , il monaco – imperso-nato dall’attore Marcello Allegri-ni – è ormai un uomo maturo, i ca-

pelli rimasti cominciano ad inca-nutire…Il suo monologo – condot-to in maniera mirabile – è il degnoepilogo della bella e drammaticastoria esposta in questa specialevisita. È il racconto di una sceltadifficile e sofferta attraverso la te-stimonianza di un uomo vero,che, come sappiamo, amava ria-mato una donna che lasciò insie-me a tutte le cose del mondo…. Ecosì commenta: “ Non bisogna vi-vere qui per essere sereni….nonè necessario rinchiudersi per sen-tirsi liberi, perché a ben guardareanche voi che mi ascoltate, vive-te, come me in una cella …da unacella all’altra: in macchina , in uffi-cio, in salotto davanti alla televi-sione… a ben pensarci sono tuttecelle anche queste…”…”. “Quan-do siamo veramente soli con noistessi – come nel silenzio di que-sta Certosa - siamo in contattocon la parte più divina del nostroessere e più facile è dialogare conDio…”. “ .Ma – ribadisce – non c’èbisogno di venire a vivere qui peressere eremiti se per eremita s’in-tende colui che si allontana dallafolla per abbracciare la sua solitu-dine e nella solitudine trovare Dio.Lo potete fare anche voi, ognigiorno della vostra vita ed in ognimomento in cui veramente lo vo-gliate. Basta distrarre per un pocola mente, la mente affaticata espesso turbata dal dubbio (dubitoergo sum parafrasando Cartesio),per ritrovare la pace e il silenzio erigenerarsi pregando…” “E – con-

L’AZIONE DEL SILENZIO clude – così facendo non entrere-te in un deserto bensì in un giardi-no fiorito e curato nell’amore delSignore” mentre i portici del Chio-stro si illuminano rendendolo visi-bile nella sua interezza, adornatodai tanti vasi di gerani in splendi-da fioritura.

Dopo questo toccante messag-gio, percepito ed accolto dentro daciascuno degli astanti, si passa alREFETTORIO dove soltanto neigiorni di grande festa i monaci siriunivano per consumare insiemeil pasto.

La visita si conclude in un altroPICCOLO CHIOSTRO (dellaScuola del Brunelleschi), dove i vi-sitatori salutano con convinti escroscianti applausi tutti gli attori ePadre Sisto.

Questa è la cronaca, senz’altrolacunosa, di un viaggio all’internodella Certosa del Galluzzo, origi-nale ed apprezzatissimo ancorchéparziale: tra l’altro non è stato pos-sibile inserire nell’itinerario né laPINACOTECA, né la stupendagrotta con la TOMBA dell’Acciaioli(attribuita all’Orcagna). Un motivodi più per tornarvi per un’altra visi-ta, nel ricordo di questa, insolitaed incomparabile. Una visita vis-suta intensamente con gli attoridella Compagnia delle Seggiole,tutti davvero molto bravi; a loro, alregista e ai tecnici delle luci i Mo-naci e gli Amici della Certosaesprimono la loro più sincera gra-titudine.

Duccio Guasparri

Cosa è l’economia?“L’economia è la scienza che studia perché le sue previsioni non sisono avverate.

Lo ricorda il settimanale britannico The Economist

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Pagina 4 ANNO XXVII • N. 129 • SETTEMBRE 2007 • Voce Nostra

ner presente i rischi associati; lasua assunzione deve avvenire soloin caso di effettiva necessità. Se og-gi si vive meglio e più a lungo (vediin questo numero di Voce Nostra lanotizia sull’aumento dei centenari)di alcuni decenni fa il merito è an-che dei farmaci. Non vi sono farma-ci miracolosi e molto rimane ancorada fare nel campo della ricerca, maè certo che, se utilizzati corretta-mente e solo quando sono neces-sari, i medicinali possono esserepreziosi alleati per mantenere o re-cuperare il nostro stato di salute.

Molte malattie sono “croniche”,durano cioè tutta la vita, ma sipossono curare. Alcune possonorichiedere l’uso continuo di uno opiù farmaci: basti pensare all’iper-tensione arteriosa (pressione al-ta), al diabete, alle malattie delcuore ecc. In questi casi l’uso cor-retto e costante dei farmaci è es-senziale se si desidera che ci pro-teggano al meglio.

Farmaci equivalentiIl termine “equivalente” significa

“che vale come l’altro”. Spessodetti farmaci sono chiamati “gene-rici”, un temine che non rende lo-ro giustizia. Si tratta, infatti, di me-dicinali che hanno la stessa effica-cia, sicurezza e qualità dei corri-spondenti farmaci “di marca”, mahanno un costo inferiore almenodel 20%. Ciò è possibile perchè unfarmaco in commercio da più diventi anni ha perso il brevetto, os-sia l’esclusività di produzione daparte dell’azienda farmaceuticache, a suo tempo, lo ha scoperto.Dopo tale periodo, che ha consen-tito all’azienda scopritrice di recu-perare i costi sostenuti per la ricer-ca, altre aziende possono produr-re e commercializzare il corrispon-dente farmaco equivalente. Circail 30% degli italiani non è a cono-scenza della loro esistenza ed ilnostro Paese si colloca tra gli ulti-mi posti in Europa nel consumo diquesto tipo di medicinali.

Il farmaco equivalente, rispetto alcorrispondente farmaco di marca:• Contiene lo stesso principio

attivo (sostanza base del medi-cinale);

• È bioequivalente, cioè ha lastessa efficacia;

• È ugualmente sicuro, perchésottoposto agli stessi controlli acui sono sottoposti tutti i farmaciin commercio;

• La confezione contiene la stessaquantità di farmaco (compres-se, fiale, ma è bene controllare lapercentuale del principio attivo);

• Ha le stesse indicazioni e con-troindicazioni.Le uniche differenze tra i due

farmaci riguardano la confezioneed il colore, la forma ed il saporedel medicinale. Quanto all’effica-cia e sicurezza, in un certo qualmodo dovrebbe essere superiorerispetto ad un nuovo farmaco, inquanto il principio attivo del farma-co equivalente è già stato prescrit-to ed assunto per più di venti annida tante persone in tutto il mondoe quindi se ne conoscono la tolle-rabilità e le eventuali reazioni.

L’introduzione dei farmaci equiva-lenti ad un prezzo inferiore a quellidi marca ha fatto diminuire il costodi questi ultimi che, per non perderequote di mercato, hanno ridotto ilprezzo ed ora si possono trovare di-versi farmaci “di marca” allo stessoprezzo dei “farmaci equivalenti”.

gb/

La salute e il benessere sonocondizioni di equilibrio che posso-no giovarsi molto dei numerosiesami medici alla portata di tutti.Purchè vi si faccia ricorso conmolto giudizio.

Fin dal 1940 l’American MedicalAssociation raccomandava ai pro-pri medici iscritti di eseguire an-nualmente, a ogni individuo sanodi età superiore ai 35 anni, una vi-sita clinica e alcuni esami di labo-ratorio quali quelli del sangue edell’urina. A questo fine i medicierano incoraggiati a diffonderenell’opinione pubblica l’idea cheper salvaguardare la propria salu-te fosse necessario ricorrere allevisite mediche preventive e all’e-secuzione di alcuni esami periodi-ci (il cosiddetto check-up).

Lo scopo di ogni check-up èquello di individuare fenomeni pa-tologici ancor prima che si manife-stino clinicamente o, quanto me-no, quando sono ancora allo sta-dio iniziale. Questa “strategia” èvalida solo per quelle malattie nel-le quali quanto più precocementesi interviene, tanto più alto è il van-taggio terapeutico. In realtà, la va-lidità dei check-up annuali in sog-getti senza manifestazioni di ma-lattia, è stata ormai da tempo mes-sa in dubbio dai medici e anchedagli utenti, i quali si sono convin-ti che un controllo medico annualea tutto campo non è che un modocostoso per affrontare problemi te-muti, ma quasi sempre inesistenti.

Attualmente prevale la ragione-vole convinzione che, molto piùdel check-up annuale e generale,sia utile una valutazione dello sta-to di salute da effettuarsi con unaperiodicità che può variare anchemolto a seconda dell’età, del ses-so, delle condizioni socio-econo-miche, delle eventuali malattiepregresse e dei fattori di rischioche caratterizzano ogni soggetto.

In sostanza, si è passati da uncontrollo a periodicità fissa (di soli-to un anno) e di carattere generalea controlli mirati, flessibili nella pe-riodicità e specifici per quanto ri-guarda organi e funzioni da control-lare. Per esempio, i controlli per latempestiva rivelazione di un even-tuale cancro della mammella sonofortemente raccomandati alle don-ne di età compresa fra i cinquantae i settant’anni, per le quali è sug-gerita una mammografia ogni uno-due anni, mentre tale raccomanda-zione non è così forte per le donnedi età compresa tra i quaranta e icinquant’anni, oppure per quelle dietà superiore ai settanta anni.

Tutto questo vale in generale; in-fatti, vi possono essere situazioniper cui l’esame clinico del seno ela mammografia annuale devonoessere raccomandati anche adonne di età diversa da quella in-dicata di 50-70 anni; per esempio,quando nella storia familiare vi sia-no congiunte di primo grado colpi-te da cancro alla mammella inepoca premenopausale. Insom-ma, come spesso accade in medi-cina, non si deve mai generalizza-re troppo, perché ogni individuo, insalute o in malattia, è sempre uncaso a sè e come tale deve esse-re preso in considerazione.

Privilegiare i controlli mirati ri-

spetto a quelli generalizzati assu-me anche un valore etico che nonpuò essere trascurato. Infatti, la ri-chiesta di esami comporta un co-sto e quindi riguarda l’equità delladistribuzione delle risorse. In un si-stema come quello sanitario dovei mezzi economici sono limitati, ladecisione di prescrivere esaminon necessari implica necessaria-mente la rinuncia ai possibili bene-fici derivanti dal poter far fronte aesigenze più certe e più urgenti.

Ai controlli medici generalia periodicità annuale sono dapreferire le valutazioni miratesecondo scadenze che ten-gano conto dell’età, del ses-so e soprattutto dei fattori dirischio di malattia cui si èmaggiormente esposti.

Prima di richiedere non soloun’intera batteria di esami, ma an-che un solo esame, si dovrebbeporre la seguente domanda: ladiagnosi precoce porterebbe realibenefici alla persona che vi vienesottoposta? In sostanza, prima dirichiedere un qualunque esameematochimico, occorre procederea un’attenta valutazione dei se-gnali che devono mettere sull’av-viso il medico prescrittore, valoriz-zando il più possibile quelli chemaggiormente si sono dimostraticonnessi a situazioni patologicheanche non immediatamente espli-cite. Questo naturalmente non si-gnifica rinunciare totalmente adesami in soggetti che attualmentenon presentano manifestazioni dimalattia, ma che potrebbero an-darvi incontro per essere espostia fattori di rischio che l’esperienzaha dimostrato veramente perico-losi, come quelli (e non sono tutti)che vengono indicati nella sotto-stante tabella.

Fattori di rischio che meritanoparticolare attenzione• Alcoolismo ed eccessivo consu-

mo di bevande alcooliche• Alimentazione inadeguata• Alloggio inadeguato• Cadute• Colesterolo alto• Diabete• Difettosa mobilità degli arti• Diminuzione dell’udito• Diminuzione della forza fisica• Diminuzione della memoria• Diminuzione della vista• Fumo di sigaretta• Isolamento familiare e sociale• Magrezza eccessiva• Obesità• Povertà• Pressione del sangue alta• Sedentarietà

(Dal Periodico “Farmacia Salute” –Editore Unifarm S.p.A. che ne hagentilmente autorizzato lariproduzione)

Qualche nota sui farmaci

Tutti, chi più, chi meno, usiamo“farmaci”. Spesso ne parliamo intermini che alimentano false spe-ranze o, al contrario, inutili e falsiallarmismi.

Ogni volta che si assume un far-maco, oltre ai benefici, occorre te-

SALUTE TERZA ETÀ

CONTROLLI MEDICI SÌ, MA CON MODERAZIONE…… deceduto nella natìa Sienail 16 febbraio 2007 all’età di ottan-taquattro anni.

Presiedeva il Comitato Scientifi-co della rivista STUDI E NOTE DIECONOMIA fin dal primo numero(1/1996). Ma già in precedenza ri-copriva il medesimo prestigioso edimpegnativo incarico – dal 1983 al1995 – nel Comitato Scientifico diStudi e Informazioni, la rivistaedita dalla Banca Toscana che nel1996 si “fuse” con Note Economi-che, edita dalla Banca Monte deiPaschi di Siena. Le banche appe-na menzionate, com’è noto, sonotuttora editrici di STUDI E NOTEDI ECONOMIA.

Molti altri sono stati gli importan-ti compiti svolti dal Professor En-zo Balocchi; ne ricordiamo alcunitra i più rilevanti: deputato al Par-lamento nella XI Legislatura, Con-sigliere di Amministrazione delMonte dei Paschi di Siena, Presi-dente della Banca Toscana dal1969 al 1977, Consigliere di Am-ministrazione della RAI……Maciò di cui andava particolarmentefiero è sempre stata la mansione,il ruolo di Professore Universita-rio. Amava l’insegnamento e dadocente ha per tanti anni avuto lacattedra di Diritto Amministrativoe quella di Diritto Parlamentare al-la Facoltà di Giurisprudenza del-l’Università di Siena. Non è alloraper caso che sopra la Sua barasiano stati collocati il tocco e la to-ga di Professore universitario.Sappiamo che Lui, credente epraticante, insieme al rito funebrereligioso avrebbe gradito un fune-rale Universitario, attorniato daiColleghi Docenti insieme ai SuoiStudenti che cantavano per Lui eche in Suo onore levavano in altoi loro goliardi….ma purtroppo, datempo ormai, questo rito non fapiù parte delle consuetudini stu-dentesche; lo stesso goliardosembra caduto in disuso.

Politicamente impegnato fin dagiovanissimo, credeva fortementenei Suoi ideali e nelle Sue scelte.Ma amava il confronto, anche ser-rato, pur sempre nel rispetto dellealtrui opinioni.

È stato attento e cosciente testi-mone del Suo tempo, appassiona-to di cinema e, da buon senese,particolarmente orgoglioso dellaSua città fin nell’espressione piùgenuina e sanguigna, quella dicontradaiolo. Della Torre, la Suacontrada, nel tempo era stato an-che Priore, il grado più elevatodella gerarchia contradaiola; deltutto normale dunque la significati-

va presenza al rito funebre delpaggio della Torre con bandiera li-stata a lutto.

Di Siena ha scritto, tra cronacae storia, alcune pregevoli pagine,pubblicate su libri e riviste; soprat-tutto di Siena durante la secondaguerra mondiale e negli anni im-mediatamente successivi. Al pe-riodare forbito ed elegante si ac-compagnavano rare doti oratorie,da vero comunicatore: anche inParlamento era tra i pochissimiche potevano permettersi di parla-re a braccio; ed i Suoi interventi siqualificavano, oltre che per i con-tenuti, per l’esposizione egregia ebrillante.

Per tornare al ruolo svolto in se-no al Comitato Scientifico della ri-vista STUDI E NOTE DI ECONO-MIA, Egli, fine giurista, sapevamuoversi con intelligente discre-zione anche nelle discipline eco-nomiche per Lui meno consuete.Allorché le Sue conoscenze nonGli consentivano di esprimere do-cumentati giudizi, ascoltava scru-polosamente i pareri dei Colleghidel Comitato studiosi delle discipli-ne pertinenti i lavori proposti per lapubblicazione, e laddove emerge-vano non concordanti pareri – co-me talvolta era naturale che acca-desse – si riappropriava con equi-librio e con accorta sagacia delSuo ruolo di primus inter pares perdirimere divergenze ed approdaread un giudizio definitivo, positivo onegativo che alla fine dovesse ri-sultare, ma sempre col sorriso sul-le labbra e nel cuore, magari fa-cendo ricorso ad un detto, ad unaforisma, ad una citazione in lati-no, idioma a Lui ancora molto fa-miliare.

È quindi fuor di retorica afferma-re, con sincerità e con autenticorimpianto, che Enzo Balocchi halasciato un grande vuoto in tuttiquelli che Lo hanno conosciuto; esentimenti di profondo cordoglioesprimono, anche in questa sede,gli Amministratori e la Dirigenzadelle Banche Editrici e, del tuttoparticolari, i Suoi Colleghi compo-nenti il Comitato Scientifico unita-mente ai membri della Redazione.

Il Professor Enzo Balocchi qualePresidente del Comitato Scientifi-co non viene sostituito.

Ma la Rivista continua sulle trac-ce di Chi per lungo tempo l’ha gui-data, col rinnovato impegno di chirimane.

Duccio Guasparri

(Tratto dal n. 1/2007 di STUDI ENOTE DI ECONOMIA)

Un breve ricordo del Professor ENZO BALOCCHI ….

UN ANEDDOTO PER RIFLETTERE

Un preside di liceo americano aveva l’abitudine di scrivere, adogni inizio di anno scolastico, una lettera ai suoi insegnanti:Caro professore, sono un sopravvissuto di un campo di con-centramento. I miei occhi hanno visto ciò che nessun essereumano dovrebbe mai vedere: camere a gas costruite da inge-gneri istruiti; bambini uccisi da medici ben formati; lattanti uc-cisi da infermiere provette; donne e bambini uccisi e bruciatida diplomati di scuole superiori e università. Diffido quindi del-l’istruzione. La mia richiesta è questa: aiutate i vostri allievi a diventare es-seri umani. I vostri sforzi non devono mai produrre dei mostrieducati, degli psicopatici qualificati, degli aguzzini istruiti. La lettura, la scritture, l’aritmetica non sono importanti se nonservono a rendere i nostri figli più umani.

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Voce Nostra • ANNO XXVII • N. 129 • SETTEMBRE 2007 Pagina 5

L’Astronomia, nel senso più la-to della parola, è la scienza chestudia l’Universo che ci circonda,i corpi, diversissimi fra loro, chelo compongono ed i fenomeniche in esso si verificano; vienesuddivisa oggi in molte branche,a seconda del particolare aspettoastronomico scientifico che siconsidera, ed anche, a ragione oa torto, delle tecniche impiegateper studiare il cosmo. È interes-sante citare le diverse disciplineche la caratterizzano specificata-mente, come si usa oggi, ed in findei conti da non molto tempo, fa-cendo poi un po’ di storia di que-sta scienza. Si usa parlare diAstronomia sferica o di posizio-ne, che studia essenzialmente laposizione degli astri nel cielo, alpassare del tempo, ed il loro mo-vimento, proprio in funzione diquesto parametro variabile; siparla poi di meccanica celeste,che studia il moto degli astri inbase ai principi della Gravitazio-ne Universale (quel principio chefa cadere un corpo in terra senon lo si sorregge), la cui scoper-ta ed enunciazione è essenzial-mente gloria del fisico-matemati-co-astronomo inglese IsaccoNewton (1642-1727); poi si parladi Astronomia descrittiva, che de-scrive i corpi celesti; l’Astrofisica,che applica le leggi della Fisicaallo studio dei corpi celesti; laCosmologia, che, secondo l’origi-nale significato della parola, do-vrebbe studiare e spiegare esclu-sivamente l’attuale aspetto del-l’Universo, mentre invece questadisciplina scientifica si occupa,più in generale, della sua nasci-ta, della sua evoluzione e dellasua struttura, rubando quindi unpo’ di spazio alla Cosmogonia;proprio la parola “Cosmogonia”significa nascita dell’Universo, enel linguaggio scientifico, con ilpassare del tempo, tale parola èpassata ad indicare quella bran-ca dell’Astronomia che studia leteorie sulla nascita e sulla forma-zione del Sistema Solare. Volen-do scendere storiograficamenteun po’ nel dettaglio di questa pa-rola può dirsi che nella Mitologiadegli antichi si suole indicare l’in-sieme di racconti orali e scritti re-lativi all’origine dell’Universo. Al-cune Cosmogonie, come quellaebraica, e poi quella cristiana at-tribuiscono la nascita dell’Univer-so all’azione di una Divinità crea-trice mentre altre, quali quellagreca ed egizia, ad esempio, lafanno risalire all’unione di dueprogenitori divini. Dopo questa,

ritengo, dovuta riflessione, sipassa ad un’altra essenzialebranca dell’Astronomia, cheprende il nome di Radioastrono-mia, di origine recente ed in con-tinuo, incessante sviluppo, chestudia i corpi celesti per mezzodello studio delle radio-onde, in-tercettando cioè i segnali radioprovenienti dallo spazio. Molticorpi celesti, e tra questi il nostroSole, come sorgenti radio, e leloro emissioni possono essere

captate con i radio telescopi,complessi strumenti in cui, allaparte ottica, costituita essenzial-mente da un normale telescopio,sono associati una potente an-tenna ed un sensibile ricevitore.Curiosa la nascita della Radioa-stronomia: la si fa risalire al1931, quando un ingegnere sta-tunitense, il Dr. Karl Janshki, stu-diando alcuni disturbi ed interfe-renze nelle comunicazioni, si ac-corse che tali fatti provenivanodal Cosmo. Preso quasi per mat-to, ebbe il conforto dell’astrofisi-co V.K.Ambartsumian, a quell’e-poca noto studioso di associazio-ni stellari e dell’evoluzione e del-la struttura delle galassie, che,quale direttore dell’Osservatoriodi Tiblisi in Russia, si era imbat-tuto in qualcosa di simile a ciòche aveva notato il collega scien-ziato statunitense. La collabora-zione russo-americana si rivelòsubito oltremodo fruttuosa.

Cenni sulla tappedell’Astronomia

Scienza antichissima, di più diquattromila anni (tra i suoi primicultori i Cinesi, seguiti a ruota daiBabilonesi), raggiunse in breve ri-sultati tanto considerevoli che co-loro che la praticavano venneroad occupare posizioni di privilegioe di prestigio nei confronti dei loroconcittadini. Le ragioni, in breve,dell’importanza di questa discipli-na: la spiegazione di fenomeninaturali connessi alla vita dell’uo-mo, quali il susseguirsi del giornoe della notte, e la loro diversa ri-spettiva durata nel cosmo, cicliconel tempo; l’alternarsi delle sta-gioni, anch’esso ciclico con rica-duta sulla vita, anche economica,dell’uomo. (Basta pensare allepiene del Nilo, fonte di vita dell’E-gitto, come si legge nei libri di sto-ria delle nostre scuole). Ancora,ad esempio, lo studio delle stellee la ricerca della sicurezza dei na-viganti.

Col passare del tempo si accop-piò il timore suscitato dai più varifenomeni naturali, e ne nacquel’Astrologia, da cui non restaronoimmuni nemmeno grandi scienzia-ti di ogni tempo. Basti ricordare iltedesco Giovanni Keplero (qual-che maligno parla anche di AlbertEinstein…).

Andando nello specifico, dopoun certo periodo in cui si pensòche la Terra fosse piatta, e consi-derata fino al XVI secolo d.Cristoal centro dell’Universo, si intuì in-vece che fosse isolata nello spazioe sferica. Aristotele, il grande sta-girita, osservando che una nave,allontanandosi dalla terra ferma“perdeva” prima lo scafo, poi leparti più basse dell’alberatura, poile parti via via più alte fino a scom-parire del tutto, arguì che la Terrafosse sferica. (Bella forza, si diràoggi, ma allora era radicata la con-vinzione che la Terra fosse piatta,e modificare certe idee radicatenon è facile…). Ci si impadronì del

meccanismo delle eclissi; si dette,sempre da parte dei Greci, unamisura sorprendentemente vicinaal vero del meridiano terrestre(Eratostene).

La convinzione che la Terra fos-se immobile ed al centro dell’Uni-verso (teoria geocentrica), e chetutti gli altri corpi celesti, Solecompreso, le ruotassero intorno,fu emessa qualche secolo primadi Cristo, ed, esposta in modo si-stemico nel II secolo dopo Cristodall’astronomo Claudio Tolomeofu accettata fino al XVI secolo,quando l’abate polacco NiccolòCopernico propose la Teoria elio-centrica. Ad onor del vero il mate-matico greco Aristarco di Samo,vissuto fra il IV ed il III secoloa.Cristo, sostenne per primo, nel-l’antichità, la Teoria eliocentrica(Sole centro del Sistema solare,con tutti i pianeti che gli ruotavanoe gli ruotano intorno su orbite ri-gorosamente piane, ed in Mecca-nica Razionale si dimostra cheforze centrali, come quella cheproduce il Sole, dánno luogo adorbite rigorosamente piane), edeffettuando calcoli trigonometriciottenne misurazioni (alquanto ine-satte) delle distanze del Sole edella Luna dalla terra, e dei dia-metri del Sole e della Luna. E nonfu il solo: Ipparco, anche lui greco,nel II secolo a.Cristo compilò il pri-mo catalogo stellare, includendoviposizione e luminosità di altre mil-le stelle, e divenne subito un con-vinto sostenitore della Teoria elio-centrica.

La rivoluzione copernicana

Bisognò però aspettare il XVIsecolo quando Niccolò Coperni-co, rilanciò il modello eliocentricodel Sistema solare contro la Teo-ria geocentrica dominante, dandol’avvio ad una delle più importantirivoluzioni scientifiche di tutti itempi, in quanto tolse la Terra dauna posizione privilegiata. La suapiù importante opera “De revolu-tionibus orbium coelestium” fustampata a Norimberga proprionei giorni il cui il Nostro si spe-gneva. Quelle pagine esercitaro-no un influsso decisivo su Giovan-ni Keplero ed il nostro Galileo chesvilupparono, perfezionarono eportarono prove osservative sulmodello eliocentrico.

Da allora in poi l’Astronomia siandò ad evolvere impetuosamen-te sempre di più: Galileo introdus-se l’uso del telescopio nelle osser-vazioni astronomiche, Keplero conl’enunciazione delle sue tre Leggi,e Newton, con la scoperta dellaGravitazione Universale, giustifi-carono il moto dei pianeti.

Nei 300 e passa anni che segui-rono l’attività di Newton, fino aigiorni nostri, è stato un susseguir-si di scoperte astronomiche e diipotesi verificate che hanno per-messo il raggiungimento di tra-guardi, fino a non molto tempo fa,più oggetto di fantascienza che divera scienza.

SCAMPOLI DI SCIENZA... e di storiaa cura di Sergio Bucci

CENNI SU L’“ASTRONOMIA”LA SCIENZA PIÙ ANTICA E MODERNA

ROMPICAPO

Questa volta un test di logica:Dati i numeri di cui alla seguen-

te tabella:

6 14 13 710 8 6 125 12 8

legati fra di loro secondo una logi-ca matematica, scoprire la logicaapplicata e determinare il numeromancante tra i seguenti: 9 - 4 - 13

Soluzione del rompicapo pub-blicato su Voce Nostra n. 128.

Il numero da determinare è: 532.Infatti: nel numero 532 la cifra del-le unità è 2, la somma delle altredue cifre 5+3 = 8. Scambiando fraloro le prime due cifre si ottiene352 e 532-352 = 180. Tutte le con-dizioni richieste sono così soddi-sfatte.

DAL 22/2/2007 AL 31/08/2007

Caroti Giampiero ArezzoLunghi Marco FirenzeMelani Umberto SienaFucecchi Renzo SienaGamba Carlo Forte dei MarmiGherardini Eraldo LaterinaLazzarotti Domenico CarraraLucani Paola ArezzoNencetti Fabio FirenzeBaglioni Piero ArezzoFantappie Maurizio FirenzeDimuccio Lazzaro Forte dei MarmiCarloni Gianfranco FirenzeCoradeschi Giuliano Foiano della ChianaMosca Giovanni CapannoniPieraccioli Alessandro CadenzanoTarani Roberto FirenzeBecherucci Giovanni Rignano sull’ArnoLazzeri Sergio SarteanoMassetti Orlando ArezzoPierucci Sergio GubbioTarabella Franco MassaMorrone Felicia ScandicciNannetti Renzo PistoiaCasini Piero SienaFusi Giovanni PontassieveMaggiorana Enzo PerugiaPalandri Paolo S.Croce sull’ArnoMartini Renzo SocivilleSpelta Giovanna ved.Cupisti CamaiorePolverosi Luciano Sesto FiorentinoTascini Renzo Follonica

NUOVI SOCI

Solidarietà Sociale Via Cavour, p. terr. s.ai Pensionati B.T. 50129 Firenzee loro familiari Telefono 055282925

DOTAZIONE EMILIO TERROSIDELL’ASSOCIAZIONE DIPENDENTI DELLA BANCA TOSCANA

Il comitato Esecutivo dell’Associazione ha deliberato di assegnare per l’anno in cor-so la somma di Euro 3.100,00 per l’attività istituzionale della “DOTAZIONE”.A seguito della suddetta delibera il Comitato di Gestione della “Dotazione” indice il:

BANDO PER L’ASSEGNAZIONE DI DOTI “EMILIO TERROSI” 2007

da destinare a CASI PARTICOLARMENTE SIGNIFICATIVI, ATTIVITÀ PROFESSIONALIE/O DI STUDIO A FAVORE DI SOCI PENSIONATI DELLA BANCA TOSCANA, CHE NE FA-RANNO RICHIESTA SCRITTA PER LORO STESSI, LORO FAMILIARI, FIGLI O NIPOTI DI-RETTI ANCHE SE NON CONVIVENTI, che ne saranno ritenuti meritevoli ad insindaca-bile giudizio del Comitato di Gestione della “Dotazione” stessa.

Gli interessati dovranno indirizzare domanda, possibilmente documentata, alla “Dota-zione Emilio Terrosi”, farla vistare dal delegato di Zona (o quanto meno dal Titolare del-la FILIALE B.T. DI RESIDENZA) E FARLA PERVENIRE IN BUSTA CHIUSA ALLA “Dotazio-ne” medesima presso la Filiale di Firenze Ag. 3 a mezzo corriere interno.Le domande dovranno pervenire alla “Direzione” ENTRO E NON OLTRE il 31 dicembre2007 tenendo presente che il “COMITATO”, che si riserva di chiedere documentazioniulteriori se necessario, si impegna ad evadere le richieste con sollecitudine.

FIRENZE, 14.12.2006

p. IL COMITATO DI GESTIONE DELLADOTAZIONE E.TERROSIf.to C. Zoppi - Presidente

p. L’Ass Dipendenti della Banca Toscana collocatiin pensione

f.to P.L. Caramelli - Presidente

Citazione citabile

L’esercizio fisico, anche quando è imposto, non fa male al corpo,anzi lo migliora; invece, le nozioni acquisite per forza non giovanoper niente alla mente. Platone

Page 6: LATINE LOQUI PREVIDENZA

Pagina 6 ANNO XXVII • N. 129 • SETTEMBRE 2007 • Voce Nostra

A San Giovanni Valdarno –Museo della Basilica di SantaMaria delle Grazie.

Il museo venne istituito nel1864 e riallestito nel 2005; è ubi-cato in un edificio contiguo al

complessodi SantaMaria delleGrazie, allespalle delPalazzo diA r n o l f o .Gran partedei mate-riali conser-vati nel mu-

seo proviene dalla chiese cittadi-ne ed in particolare dalla vicinaChiesa di San Lorenzo. Negli an-ni Cinquanta la Soprintendenzafiorentina raccolse, catalogò edarricchì il museo con varie opere,fra le quali, l’Annunciazione delBeato Angelico, proveniente dallachiesa francescana di Montecar-lo, non lontano da San Giovanni.Il museo raccoglie inoltre orefice-rie liturgiche, paramenti sacri evari altri oggetti di grande impor-tanza per San Giovanni ed il suoterritorio. Per l’occasione, dal Mu-seo di San Marco di Firenze, Lapredica di San Pietro dell’Ange-lico.

Fino al 25 novembre 2007.Orari: La mostra è aperta nella

varie sedi dal giovedì alla domeni-ca, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle15 alle 19. Sabato e Domenica vi-site guidate gratuite.

Biglietto: Con un unico biglietto(Intero € 5,00 - Ridotto € 3,50)denominato “Card Rinascimentoin Valdarno” si possono visitaretutte le mostre nelle loro varie se-di. Catalogo: Edizioni Polistampa.

MUSEO DELLA NATURAMORTA - POGGIO A CAIANO

Nel mese di giugno u.s. in quelcapolavoro che è la Villa Mediceadi Poggio a Caiano, è stato aper-to un nuovo museo, un museo de-dicato ad un particolare genere dipittura: la natura morta. Forsetrattasi dell’unico museo del gene-re in Italia e nel mondo. Le operein mostra nel nuovo museo sonostate recuperate dai depositi diPitti, degli Uffizi, del Museo degliArgenti, dell’Opificio delle PietreDure, dell’Educandato della San-tissima Annunziata e di vari palaz-zi pubblici; trattasi di collezioni ac-quistate e commissionate da cin-que generazioni della famigliaMedici. La mostra è ubicata all’ul-timo piano della villa Medicea, fat-ta costruire da Lorenzo il Magnifi-co su progetto di Giuliano da San-gallo ed affrescata da Andrea delSarto, Pontormo ed AlessandroAllori. Al momento sono in mostra184 dipinti, ma sono destinati adaumentare, di un genere pittoricodedicato a fiori, frutta, vasi, stru-menti musicali e svariati altri og-getti, cioè di quel genere di pittura– particolarmente diffuso tra Cin-quecento e Seicento nelle Fian-dre, in Olanda ed anche in Italia –che il Vasari definì di “cose natu-rali e d’animali”. La passione deiMedici per tale genere di pitturaspazia in un arco di tempo tra Sei-

I PICCOLI, GRANDI MUSEI -RINASCIMENTO IN VALDARNO Una Mostra per cinque maestri:Giotto, Beato Angelico,Masaccio, Andrea della Robbia,Domenico Ghirlandaio.

Trattasi di una iniziativa dell’En-te Cassa di Risparmio di Firenze,realizzata con il contributo dellaRegione Toscana, in programmafino al 25 novembre 2007. L’inizia-tiva “Rinascimento in Valdarno”suggerisce un itinerario nelle terredel Valdarno aretino e fiorentino,tra le pendici boscose del Prato-magno ed i dolci rilievi del fondo-valle e cioè, come ha detto Edoar-do Speranza, presidente dell’EnteCassa di Risparmio “rappresentauna nuova e stupenda opportunitàdi stabilire, attraverso l’arte, un ap-proccio non superficiale con il ter-ritorio”. Ogni museo, oltre alle col-lezioni permanenti, ospita, in oc-casione della manifestazione,un’opera di grande importanzaproveniente dai musei o dallechiese di Firenze.

Le opere d’arte che fanno partedella mostra rappresentano unpercorso che muove da Giotto,precursore del movimento, prose-gue con Masaccio, che diede ini-zio alla corrente e, passando at-traverso Beato Angelico, che sep-pe fondere le novità masacceschecon un inedito spirito di raffinatez-za, approda ad Andrea della Rob-bia, maestro della terracotta inve-triata, arte nata proprio in periodorinascimentale.

Cinque solo le sedi della mostra:A Vallombrosa – Museo d’arte

sacra dell’Abbazia di Vallom-brosa.

Raccoglie il patrimonio artisticoaccumulato nei secoli dalla con-

gregazionereligiosa deiVallombrosa-ni, ramo del-la famigliabenedettina,e cioè dipinti,codici minia-ti, una rac-colta di sca-gliole realiz-zate nel Set-tecento dal-

l’abate Enrico Hugford. C’è poi latavola di Domenico Ghirlandaio, il-lustrante la Madonna col Bambi-no e Quattro Santi, provenientedalle Gallerie Fiorentine. Inoltre,per l’occasione, dalla CappellaSassetti di Firenze è stata presta-ta la Natività coi pastori, prove-niente da Santa Trinita. Poi il reli-quario del braccio di San Gualber-to ed un altro mini reliquario costi-tuito da un lussuosissimo chiodod’oro decorato con smalti e zaffiricon su scritto De Clavo Domini.

A Cascia di Reggello – MuseoMasaccio di Arte Sacra.

Sorto nel 2000 raccoglie dipintidi scuola toscana (Ghirlandaio,Bronzino, Santi di Tito, ecc.) edimportanti paramenti sacri prove-nienti dal territorio della pieve ro-manica di San Pietro. Notevole laquattrocentesca Croce astile daSanta Maria a Sant’Ellero ed il tu-ribolo trecentesco da San Martinoa Pontifoglio, ma ancora più im-portante il Trittico di San Giove-

nale, capo-lavoro delMasaccio,provenien-te dallachiesa diSan Giove-nale. L’o-pera è da-tata 23aprile 1422

e quindi realizzata dal Masaccioquando aveva solo 21 anni. Perl’occasione Firenze ha prestato almuseo un’altra opera di Masaccio:la Madonna col Bambino.

A Figline Valdarno – Museo diArte Sacra della Collegiata diSantaMaria

La Collegiata, fondata dai fioren-tini nel 1257 sulla piazza del Mer-catale, ha subìto nei secoli nume-

rose tra-sformazionifino all’at-tuale aspet-to, risalenteai primi an-ni del seco-lo scorso,q u a n d ovennero ri-

mossi i numerosi altari barocchi. Alsuo interno è conservata la grandepala cuspidata del cosiddettoMaestro di Figline, realizzata aiprimi del Trecento in uno stile cherisente della presenza in contem-poranea di Giotto e di SimoneMartini. Il Museo è adiacente allachiesa; venne inaugurato nel 1983ed è stato rinnovato in occasionedella manifestazione sul Rinasci-mento in Valdarno. Nelle tre sale,con interessanti porte incorniciateda stipiti in pietra serena risalential 1580, si possono ammirare pre-gevoli oreficerie e suppellettili litur-giche, dipinti di Andrea di Giusto(allievo di Masaccio), di Bartolo-meo di Giovanni, di Ludovico Ci-goli. Nel Museo si trova, al mo-mento, anche la tavola del Mae-stro di Figline, per poterla confron-tare con una tavola di Giotto, laMadonna col Bambino, prestatadal Museo Diocesano di Firenze.

A Montevarchi – Museo di Ar-te Sacra della Collegiata di SanLorenzo.

Questo museo venne inaugura-to nel 1973, a seguito della vo-lontà di ricostruire il Tempietto del-le reliquie del Sacro Latte, realiz-zato da Andrea della Robbia allafine del Quattrocento e smembra-

to nel Sette-cento. Attor-no al rico-struito Tem-pietto sip o s s o n oa m m i r a r en o t e v o l iopere, co-me il grandeCrocifisso in

argento di Pietro di Martino Spi-gliati (allievo di Benvenuto Cellini)ed il busto reliquario di Sant’Orso-la della bottega di Simone Pignoni.Poi alcuni manufatti di arte robbia-na, come i due stemmi di Monte-varchi e, temporaneamente ( dalBargello), in occasione della Mani-festazione, un’opera autografa diLuca della Robbia raffigurante ilbusto di una giovane Santa.

cento e Settecento, cioè a quelperiodo in cui destinarono alle lo-ro ville, o residenze di campagna,le loro raccolte di opere di naturamorta.

Poggio a Caiano ( Prato) – Vil-la Medicea di Poggio a Caiano.

Orario: visite ogni ora dalle 9.00alle 18.00 per un massimo di 20persone per volta. Chiuso secon-do e terzo Lunedì del mese. Bi-glietto: accesso gratuito.

ETRUSCHI – LA COLLEZIONEBONCI CASUCCINI

La mostra della collezioneBonci Casuccini, illuminato ar-cheologo dell’ottocento, apertafino al 4 novembre, è ubicata indue sedi: a Siena presso ilComplesso Museale Santa Ma-ria della Scala ed a Chiusi pres-so gli Spazi espositivi del Labo-ratorio Archeologico. L’esposi-zione è promossa da vari Enti,fra i quali, in particolare, i Comu-ni di Siena e di Chiusi, la Fonda-zione Monte dei Paschi di Sienae Banca Monte dei Paschi.

Nella mostra senese nella pri-ma sala il sarcofago in alabastrodi Hasti Afunei, nobildonna chiusi-na del III secolo a.C. ritratta sulcoperchio in composta maesto-sità, trovato nel 1826 dall’impren-ditore senese Pietro Bonci Ca-succini presso il podere Il Colle e

che costituì il più importante pez-zo con cui iniziò la collezione. Poiun’imponente statua cineraria delV secolo a.C. che rappresentauna bella signora in trono. Comemolti altri capolavori la “signora” èscolpita nella cosiddetta “pietrafedida”, la pietra della cave diChianciano che, col suo forte esgradevole odore di zolfo, avràtormentato lo scultore come hatormentato ora i restauratori chehanno messo mano alle sculturein vista della mostra. Poi unaspettacolare sequenza di anti-chità: sarcofagi in alabastro poli-cromo scolpiti appunto nelle pie-tre di Chianciano, urne in traverti-no e terracotta, canopi dalle di-mensioni fuori dal comune, vasigreci e figure nere e rosse dei piùgrandi ceramisti del mondo anti-co, da Antimenes a Talos.

Siena – Complesso MusealeSanta Maria della Scala

Orario: 10.30/19.30 tutti i giorni,compresi i festivi. Biglietto: Intero€ 6,00- Ridotto € 4,00

Chiusi - Spazi Espositivi delMuseo Archeologico

Orario: 9.00/20.00 tutti i giorni,compresi i festivi. Biglietto: Intero€ 3,00 Ridotto € 2,00.

M A N I F E S TM A N I F E S TA Z I O N I I N TA Z I O N I I N T O S C A N AO S C A N A E …E …a cura di gb/

(segue a pag. 7)

Biglietto cumulativo per Siena eChiusi: Intero € 7,00 Ridotto €

3,00.Catalogo: Protagon Editori.

CHIGI SARACINI – PALAZZOAPERTO

Il Palazzo Chigi Saracini, a Sie-na, dopo il successo riscosso dueanni fa dalla mostra “Invito a Pa-lazzo Chigi Saracini. Le stanze e itesori della collezione”, sarà dinuovo aperto al pubblico, fino al 4novembre 2007. Sarà così possi-bile, oltre a visitare la prestigiosasede dell’Accademia MusicaleChigiana, ammirare una delle col-lezioni d’arte più importanti d’Italia,costituita da oltre dodicimila pezziriuniti nella propria dimora da Gal-gano Saracini tra il Settecento el’Ottocento. Una collezione in cuispiccano dipinti di artisti apparte-nenti a tutte le grandi epoche del-la pittura italiana e, in particolare,senese, dai primitivi del XIII seco-lo ai puristi del XIX secolo.

Le visite, guidate, della durata diun’ora circa, si tengono il sabatocon orario 10.30/12.30 e16.00/18.30 (ultimo ingresso) e ladomenica dalle 10.30 alle 12.30(ultimo ingresso). Prenotazioni alCall-center 0577/286300. Bigliet-to: Intero € 7,00 Ridotto € 5,00.

Siena – Palazzo Chigi SaraciniFino al 4 novembre 2007.

PRATO – FILIPPO LIPPI

Nel Duomo di Prato è tornata adanzare, dal 5 maggio u.s., la Sa-lomè di Filippo Lippi (Firenze 1406circa- Spoleto 1469), una delle piùcelebri figure della pittura rinasci-mentale. In quella data infatti il Mi-nistro per i Beni e le Attività Cultu-rali Francesco Rutelli inaugurò ilrestauro del ciclo pittorico che Fra’Filippo dipinse tra il 1452 ed il1465 nella Cappella maggiore, de-dicato alle Storie di S. Stefano e diS. Giovanni Battista. Dopo il ciclodi Masaccio in S. Maria del Carmi-ne a Firenze, sono l’impresa piùimportante e più ricca di futuro perla storia del nostro Quattrocentoartistico. Masaccio aveva inaugu-rato la “misura grande” nella Cap-pella Brancacci e Filippo Lippi l’ap-plicò nei murali a Prato. Misuragrande vuol dire figure maggioridel vero, scenari architettonici va-sti popolati di fatti, di episodi e dipersone.

A seguito dell’avvenuto restauroè stata poi lanciata l’iniziativa “Fi-lippo Lippi, genio e passione”.Gli appassionati d’arte possonocosì riscoprire questo capolavorodel Rinascimento grazie ad unprogramma di visite guidate cheprevede, tra l’altro, l’apertura con-tinuata del Duomo. A partire dallaCattedrale, vero scrigno dell’artetra Trecento e Quattrocento, sipuò effettuare l’ Itinerario di Filip-po Lippi a Prato, un percorso daeffettuare a piedi, nel centro stori-co, tra musei e chiese, per cono-scere le opere che il grande pitto-re ed anche suo figlio Filippino la-sciarono alla città di Prato.

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Voce Nostra • ANNO XXVII • N. 129 • SETTEMBRE 2007 Pagina 7

VILLA BARDINI

Dopo 30 anni di abbandono, Vil-la Bardini a Firenze, grazie all’in-tervento dell’Ente Cassa di Ri-sparmio di Firenze, che ne ha ri-cevuto la concessione dallo Statoper diciannove anni, è tornata al-l’antico splendore dopo il restauroiniziato nel 2000 ed ora completa-to con una spesa di circa 13 milio-ni di Euro.

La villa ospiterà la fondazione-museo Pietro Annigoni che saràinaugurato nella primavera del2008, la biblioteca della Società diorticultura toscana, la sede dellaFondazione Roberto Capucci conrelativo museo, la FondazioneParchi Monumentali Bardini ePeyron, insieme ad un ristorante ead una kaffehaus.

Il pittore Pietro Annigoni, nato aMilano nel 1910 ma fiorentino d’a-dozione, famoso ritrattista (reali in-glesi) ed alfiere di una tradizionefigurativa classica, è morto a Fi-renze nel 1988 e riposa nel cimite-ro monumentale delle Porte Santea S.Miniato al Monte.

Quanto alla fondazione Capucciè nata nel 2005 con sede a Roma,è diretta dal nipote Enrico Minioche gestirà il nuovo spazio esposi-tivo. In occasione della presenta-zione della villa restaurata avve-nuta il 15 giugno u.s. Roberto Ca-pucci ha detto: “Ho iniziato la miacarriera a Firenze e qui chiudo unperiodo di quasi sessant’anni di la-voro: Firenze di nuovo mi riab-braccia”.

La villa si sviluppa su vari livelli,ha sessanta stanze e saloni peruna superficie di circa 3800 mq dispazio disponibile. Al primo livelloun magazzino dove potranno es-sere ammirati i reperti archeologicidel giardino ed un ristorante cheoccuperà anche due terrazze pa-noramiche. Al secondo livello èstata realizzata una sala polivalen-te, con cento posti a sedere, perconvegni e mostre. Qui il 18 lugliou.s. è stata inaugurata la primaesposizione temporanea del neo-nato complesso. Si tratta della mo-stra

“CABIANCA E LA CIVILTA’ DEIMACCHIAIOLI” che resterà aper-ta fino al 14 ottobre 2007 con ora-rio 8.15/18.30; chiusa l’ultimo lu-nedì del mese; ingresso gratuitoda Costa S. Giorgio n. 4. A Vin-cenzo Cabianca (1827-1902),sebbene sempre ben rappresen-tato nell’ambito di mostre collettivededicate ai Macchiaioli, è dal 1927che non veniva dedicata una mo-stra monografica. Nella mostra sipossono ammirare una novantinadi opere di Cabianca affiancate dacirca 25 opere di altri artisti mac-

chiaioli quali Telemaco Signorini,Giovanni Fattori, Silvestro Lega,Cristiano Banti, Nino Costa.

Sempre al secondo livello lospazio destinato alla mostra dellaFondazione Capucci, inaugurata il19 giugno u.s. in occasione di Pit-ti Immagine Uomo.

Il terzo livello sarà destinato allafondazione-museo Pietro Annigoniche, come detto, verrà inauguratonella prossima primavera.

IL GIARDINO ANTICO DABABILONIA A ROMA

È la mostra che a Firenze, nelGiardino di Boboli, per la primavolta presenta come era il giardinonell’antichità mediorientale e me-diterranea. La mostra è ambienta-ta nella splendida Limonaia lore-nese da poco restaurata; docu-menta l’evoluzione tipologica delgiardino nel mondo antico; da luo-go di ozio e piacere a spazio per lameditazione, studio e sperimenta-zione di saperi naturalistici e tecni-ci. Reperti archeologici provenien-ti da prestigiosi musei esteri, daRoma e dalle città sepolte dall’eru-zione del Vesuvio del 79 d.C. ac-compagnano il visitatore nel per-corso espositivo: da Babilonia almondo greco, dalla Roma imperia-le ai giardini di Pompei. Inoltre ele-menti di canalizzazione ed irriga-zione; in particolare i metodi di irri-gazione dei giardini pensili di Ba-bilonia, il ramoscello di bronzo congli uccellini che cantano grazie al-la pressione dell’acqua ed altri raf-finati giochi d’acqua. Chiude il per-corso la ricostruzione all’aperto didue giardini pompeiani con fonta-ne ed aiole fiorite.

Firenze - La Limonaia - Giardi-no di Boboli.

Fino al 28 ottobre 2007. Orario:8.15/18.30. Biglietto: Intero € 9,00- Ridotto € 4,50.

MICHELANGELO ARCHITETTOA SAN LORENZO. QUATTROPROBLEMI APERTI

La mostra, alla casa Buonarrotidi Via Ghibellina a Firenze, ospitaopere provenienti da prestigioseistituzioni italiane e straniere ed èdotata di supporti informatici perchiarire, attraverso modelli tridi-mensionali ed elaborazioni digitali,le questioni relative alla facciatanon compiuta di San Lorenzo.

La mostra intende, inoltre, evi-denziare diversi altri ambiti dell’in-tervento di Michelangelo architet-to, tra i quali: La fabbrica della Sa-grestia Nuova, Il Ricetto della Bi-blioteca Laurenziana, La Libreriasecreta della Biblioteca Laurenzia-na e la Tribuna delle Reliquie;questi i quattro problemi aperti dicui al titolo della mostra.

Firenze - Casa Buonarroti - ViaGhibellina, 70.

Fino al 12 novembre 2007. Ora-rio: 9.30/14.00. Biglietto: Intero €

6,50 – Ridotto € 4,00.

MERAVIGLIE SONORE –STRUMENTI MUSICALI DELBAROCCO ITALIANO

La mostra, allestita nella Galleriadell’Accademia di Firenze attiguaal Conservatorio Luigi Cherubini, è

un inno allo stupore. Infatti – oltread essere particolarmente curatanell’allestimento, con dipinti baroc-chi a tema musicale alle pareti, ve-trine adeguate, velluti rossi ecc.-espone strumenti musicali più peressere visti ed ammirati piuttostoche per essere ascoltati. Basti de-scrivere la spinetta finemente in-tarsiata in ebano ed avorio, realiz-zata da Annibale Rossi a Milanonel 1577, prestata alla mostra dalVictoria & Albert Museum di Lon-dra: 857 turchesi, 103 lapislazzuli,52 diaspri, 361 perle, 28 ametiste,6 corniole, 32 zaffiri, 242 tra gra-nate e rubini, 9 agate ed altri 19diaspri e piccole agate. Ma la de-scrizione non è finita qui. Ai latidella tastiera due finissime micro-sculture intagliate nel bosso raffi-guranti Venere e Marte; dove al-loggiano le corde, una testa di leo-ne finemente intagliata; sulla barrache attraversa la cassa quattropiccoli putti alati nell’intento di suo-nare, rispettivamente, un liuto, unaghironda, una viola ed una lira dabraccio, realizzati in microsculturein avorio. Ma lo stupore non fini-sce con questa spinetta; c’è la sa-la dei marmi, cioè la sala in cui so-no esposti strumenti musicali rea-lizzati in marmo verso la metà delSeicento da un certo Michele An-tonio Grandi che visse a Carrara.Notevole un candido clavicembalocomposto, appunto, ad eccezionedella meccanica, da sottili lastre dimarmo abbellite da arabeschi.

Firenze – Gallerie dell’Accade-mia – Via Ricasoli.

Fino al 4 novembre 2007. Cata-logo Giunti.

PENSA CON I SENSI, SENTICON LA MENTE. L’ARTE ALPRESENTE

Questo il titolo della 52° edizionedella Biennale di Venezia, allestitaall’Arsenale ed ai Giardini ed aper-ta fino al 21 novembre 2007. Vipartecipano oltre settanta nazioni.Segnalo la Francia – con il proget-to di Sophie Calle (Parigi 1953),un esperimento sull’emotività cheavviene mischiando la propria vitacon quella degli altri; l’America conil progetto per il padiglione ameri-cano di Felix Gonzales-Torre (Cu-ba 1957-NewYork 1996) che pre-vede opere all’esterno della bian-ca costruzione; l’Inghilterra conTracey Emin (Londra 1963), che èla seconda donna a rappresentarel’Inghilterra dopo Rachel White-read; l’Italia con le Sculture di Lin-fa di Giuseppe Perrone (Cuneo1947) e Democrazy di FrancescoVezzosi, una video installazionesul potere dei media. Nutrita lapartecipazione dell’Africa; moltenovità nella lista dei Paesi parteci-panti, dal Libano all’Azerbaijan,dall’Afghanistan alla Repubblica diMoldava, dal Messico al Tajikistan,dalla Bulgaria alla Repubblica ara-ba siriana, ecc.ecc.

Curatore della mostra, un ameri-cano, Robert Storr, che dice di sé:“Ho lavorato da quando avevo 10anni, part o full time. Ho imparatotutto quello che conosco dai lavoriche ho fatto. Dall’assistente ope-raio, o di artisti, a falegname pergallerie. Sono pittore per formazio-ne e pratica”. Per 12 anni è stato ilcuratore del dipartimento di pitturae scultura del Moma di New York;al momento è rettore della YaleSchool of art e curatore al Phila-

delphia Museum of art.Come sempre, di questa 52°

Biennale di Venezia, c’è chi ne di-ce un gran bene e chi un gran ma-le, chi è entusiasta e chi è scan-dalizzato.

Venezia- Arsenale e Giardini.Fino al 21 novembre 2007 –

Orario: 10/18. Giardini chiuso ilLunedì- Arsenale chiuso il Mar-tedì. Biglietti: Intero € 15,00 Ridot-to 12,00. Permanent pass €

50,00.

VENEZIA E L’ISLAM

Dopo Parigi e New York, si è oraaperta a Venezia la mostra dedi-cata al rapporto tra la Serenissimaed il mondo islamico. Attraversocentinaia di oggetti di un’arte raffi-nata – dai dipinti ai vetri, dalle ce-ramiche ai metalli, dai tessili aimateriali a stampa, provenienti dacollezioni veneziane ed istituzionimuseali internazionali – l’esposi-zione testimonia l’intenso ed arti-colato rapporto che c’è stato traVenezia ed il vasto mondo musul-mano. Venezia infatti ebbe sem-pre grande capacità di relazionecon gli Arabi, i Turchi, i Persiani edebbe plenipotenziari in permanen-za nelle città del Vicino Oriente,seppe comprenderne ed apprez-zarne la filosofia e la scienza edebbe legami privilegiati con legrandi dinastie musulmane. Ecco,l’intento della mostra è quello difar emergere questa capacità diintegrazione attraverso un percor-so espositivo che tocca tutti gliambiti della produzione artistica.

Venezia – Palazzo Ducale,Piazza San Marco, 1.

Fino al 25 novembre 2007 –Orario: tutti i giorni 9/19 - Biglietto:Intero € 10,00 - Ridotto € 8,00 -Catalogo Marsilio.

VERTIGO. IL SECOLO DI ARTEOFF-MEDIA DAL FUTURISMOAL WEB

Con questa mostra a Bologna èstato inaugurato il Museo d’ArteModerna – MAMbo – ospitato al-l’interno dell’ex Forno del Pane,costruito dopo la fine della primaguerra mondiale per sfamare ibolognesi stremati dalla fame.Sono occorsi dodici anni e 14 mi-lioni di euro per trasformare, suprogetto dello Studio Aldo Rossi& Associati, il vecchio edificio nelnuovo museo che ha una superfi-cie di circa 9000 mq. suddivisi supiù piani.

La mostra, VERTIGO, racconta,attraverso quattrocento opere diduecento artisti, l’arte che da Du-champ negli anni Trenta, si vaaprendo alla contaminazione edall’utilizzazione di mezzi e stru-menti diversi, da grammofoni d’an-tiquariato e a radio originali di Gu-glielmo Marconi fino all’iPod, dallatelevisione ai primi esperimenti vi-deo fino alle più recenti sofistica-zioni digitali.

Bologna- Museo d’Arte Mo-derna – Via Don Minzoni, 14.

Fino al 4 novembre 2007. Ora-rio: dal Martedì alla Domenica10/18 – Giovedì 10/22. Lunedìchiuso. Biglietto: Intero € 9,00 -Ridotto € 7,00.

Biglietto cumulativo per la mo-stra “Vertigo” e la mostra “Chapline l’immagine” (vedi sotto) Euro10,00.

(“MANIFESTAZIONI”... continua da pag. 6)

(segue a pag. 8)

IL PRINCIPE HENRYKLUBOMIRSKI COME AMORE

La statua del principe, di cui al ti-tolo, è la star della mostra con cuila Gipsoteca Canoviana di Possa-gno (Treviso) celebra, con operededicate all’Amore, la ricorrenzadella nascita (250 anni) di AntonioCanova (1757-1822). La statua, inmarmo, rappresenta a grandezzanaturale il figlio di Venere con lesembianze del principino HenrikLubomirski, nipote prediletto dellacommittente, la zia principessaElzbieta Lubomirska. Al momentoproprio zia non era; lo divenne inseguito facendo sposare una suavera nipote con il principino. Lastatua, fin dal suo comparire, as-surse ad oggetto di culto in tuttaEuropa; conquistò subito moltiestimatori che si contesero a pesod’oro copie e calchi del meraviglio-so nudo. Canova, per la timidezzadel ragazzo, riuscì a modellare dalvero solo il volto; per il resto delcorpo, nudo, si riferì ad una statuaantica. Appena terminata, la sta-tua del principino venne portata inPolonia e collocata all’interno delPalazzo Lubomirski, nella tenutadi Lancut, come in un santuario odin un tempio greco. Ora la statua ètornata in Italia, a Possagno, ec-cezionalmente concessa dalla Po-lonia, ed è stata esposta, non al-l’interno della Gipsoteca, ma nelSalone d’onore della attigua Casadel Canova, come se il timidoPrincipino tornasse ad essere unospite di riguardo del grande scul-tore.

In mostra tutte opere dedicate altema dell’Amore: Adone incorona-to da Venere, Amore e Psiche,tempere con gli Amorini, bozzettiin terracotta della Morte di Adone,dipinti di Venere e Amore.

Possagno (Treviso) – Museo eGipsoteca Canoviana – Via Ca-nova , 84.

Fino al 1° novembre 2007 - Ora-rio: Tutti i giorni 9/19. Chiuso Lu-nedì. Biglietto: Intero € 8,00 - Ri-dotto € 4,00. Catalogo SilvanaEditoriale.

ETRUSCHI DI VOLTERRA

A Volterra, fino all’8 gennaio2008, in mostra nel Palazzo deiPriori, importanti capolavori del-l’arte etrusca, conservati nei piùgrandi musei europei (al Louvre,nei Musei del Vaticano, nei Museidi Berlino, nel Museo Archeologico

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(“MANIFESTAZIONI”... continua da pag. 7)

di Firenze, nei Musei di Villa Giu-lia, ed in altri) insieme ai reperti ar-cheologici rinvenuti negli ultimiventi anni nel territorio toscano cir-costante Volterra. La manifesta-zione riporta all’ammirazione delpubblico, dopo ben dieci anni diassenza, la testa “Lorenzini”,straordinario capolavoro dell’arteetrusca il cui nome deriva da quel-lo della famiglia che ne è proprie-taria. Trattasi di una testa di statuaetrusca databile agli inizi del V se-colo a.C. (480-460 a.C.) di dimen-sioni più grandi del vero. Raffiguraprobabilmente una divinità, forseApollo, ed è la statua più antica,realizzata con marmo delle AlpiApuane, che si conosca nell’Etru-ria Centrale. Inoltre, di particolaresuggestione, la ricostruzione delsantuario dell’Acropoli di Volterra,della Tomba Inghirami e dellaTomba a Tholos di Casale Maritti-mo, nella quale sono stati ricollo-cati, nella stessa posizione diquando vennero scoperti, i mate-riali ivi trovati. Infine, un tesorettodi monete greche ed etrusche delV secolo a.C., rinvenuto presso lemura di Volterra, insieme a vasi,urne e statuette di bronzo.

Volterra (Pisa) – Palazzo deiPriori.

Fino all’8 gennaio 2008. Orario:Fino al 1° novembre 10.30/18.30;poi dal lunedì al venerdì10.30/15.30; sabato, domenica e

festivi 10.30/17.30. Biglietto: Inte-ro € 7,00, Ridotto € 4,00.

CHAPLIN E L’IMMAGINE

A Bologna, Cineteca Sala Borsa,fino al 30 ottobre, in mostra il frut-to di una ricerca su Chaplin effet-tuata a cura della cineteca che haprovveduto al restauro delle pelli-cole e ricercato carteggi privati,copioni, fotografie, appunti profes-sionali e privati.

Bologna – Cineteca – SalaBorsa – Piazza Nettuno, 3.

Fino al 30 ottobre 2007 – Orario:Lunedì 14.30/20.00- Martedì-Do-menica 10.00/20.00. Biglietto: In-tero € 8,00- Ridotto € 4,50.

NUMERICA

Trattasi di una mostra che – at-traverso le opere di artisti qualiGiacomo Balla, Alighiero Boetti,Pier Paolo Calzolari, Hanne Dar-boven, Mario Merz ed altri – inten-de celebrare l’uso del numero nel-l’arte del Novecento, il numero im-piegato per il suo valore formale ocome simbolo del tempo che tra-scorre, ed ancora il numero comesimbolo del gioco o dell’azzardo.

Siena – Palazzo delle Papesse– Via di Città, 126.

Fino al 6 gennaio 2008.

L’ ORO DELLE APUANE –CAVE DI MARMO E PAESAGGIAPUANI NELLA PITTURAITALIANA TRA OTTOCENTO ENOVECENTO

La mostra, aperta fino al 7 otto-bre 2007, è allestita nel suggestivoPalazzo Mediceo di Seravezza(Lucca); con una selezione di ope-re ispirate alla storia ed alla vitanelle cave di marmo, quali il fatico-so lavoro per estrarre la preziosapietra, tende a mettere in evidenzail rilevante e fecondo rapporto cheda sempre esiste tra la popolazio-ne locale, le maestranze specializ-zate e gli artisti che hanno dato vi-ta ad un aspetto tutto particolare diquesta attività lavorativa. L’esposi-zione inoltre mette in evidenza co-me la creazione artistica fra Otto-cento e Novecento sia legata almito di Michelangelo.

Seravezza (Lucca) – PalazzoMediceo.

Fino al 7 ottobre 2007. Orario:10/13 - 16/22. Chiuso Lunedì.

BALKANI – ANTICHE CIVILTÀTRA IL DANUBIO EL’ADRIATICO

Il Museo archeologico nazionaledi Adria (Rovigo) espone oltre 250opere d’arte, provenienti in granparte dal Museo nazionale di Bel-grado, opere che, per la prima vol-ta, è possibile vedere in Italia. Il

percorso dell’esposizione raccon-ta la storia di principi e guerrieriche tra l’VIII secolo a.C. ed il IId.C. si contesero e governarono leterre bagnate dal Danubio e dallaSava. Tra i tanti capolavori espostispicca la “Maschera di Trebeniste”

destinata a modellare in oro ed aconservare per l’eternità le fattez-ze del principe. Poi vari tesori prin-

Citazione citabile

La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere.

Socrate

Come di consueto Mercoledì 7 Novembre alle ore17 nella chiesa di Santa Maria in Campo (Via delProconsolo) sarà celebrata una Messa in suffragiodi tutti i Soci defunti e loro Familiari.

cipeschi realizzati tra Atene eSparta, ma anche in Magna Gre-cia e nell’antica Roma; in partico-lare il cosiddetto “Magnifico Crate-re”, un manufatto in bronzo digrandi dimensioni, capolavoro del-la toreuretica greca, che Adria haottenuto eccezionalmente in pre-stito dal Metropolitan Museum diNew York.

Adria (Rovigo) Fino al 13 gennaio 2008. Orario:

tutti i giorni 9.00/19.30.

GAMBE IN SPALLA

Fino al 30 ottobre, a Firenze, nelGiardino di Boboli, in Piazza Pitti enel piazzale della Galleria degli Uf-fizi sono esposte le monumentalisculture in bronzo del pistoieseRoberto Barni, esponente dell’a-nacronismo e, successivamente,del neo-primitivismo.