14
LAURUS NOBILIS Il Laurus Nobilis (alloro) è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Lauraceae. È una specie dioica, dunque una singola pianta non possiede entrambi gli organi riproduttivi. Ha portamento arbustivo, e può assumere la forma di un cespuglio o di un arbusto, crescendo fino a un massimo di 10 metri in altezza. Nella parte bassa, il tronco si presenta grigio; nella parte alta, invece, esso è di colore verde. L’impollinazione avviene sia per via anemofila sia per via entomofila. I principali insetti che impollinano una tipica pianta di Laurus Nobilis sono: Apismellifera, Bombuslucorum, Xylocopaviolacea (da cui riceve il 50% delle visite); Gonepteryxrhamni (da cui riceve il 25% delle visite); Meligethes sp, Oxythyreafunesta (da cui riceve il 20% delle visite); Muscadomestica, Afidi (da cui riceve raramente qualche visita). Per garantire l’impollinazione, i fiori femminili e i fiori maschili hanno sviluppato la capacità di emettere differenti sostanze chimiche che attirano gli insetti. Inoltre, essendo una pianta dioica, due diversi esemplari di Laurus Nobilis, uno femminile e uno maschile, devono essere sufficientemente vicini tra loro per poter essere impollinati con successo, e attorno ad essi non devono esserci altre piante che attirino maggiormente gli insetti impollinatori. I fiori maschili sono di colore giallognolo e contengono 9 stami ciascuno. I fiori femminili sono di colore biancastro e contengono un ovario. Ogni fiore presenta un perianzio con quattro petali attinomorfi. I fiori femminili sono di colore biancastro e contengono un ovario e un singolo pistillo in cui c’è un ovulo che comprende quattro staminoidi. Gli staminoidi contengono il nettare. I fiori maschili sono di colore giallognolo e contengono dagli 8 ai 14 stami, di cui solo in quelli centrali è racchiuso il nettare.

LAURUS NOBILIS - Fondazione CRIMI...LAURUS NOBILIS Il Laurus Nobilis (alloro) è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Lauraceae. È una specie dioica, dunque una

  • Upload
    others

  • View
    35

  • Download
    1

Embed Size (px)

Citation preview

LAURUS NOBILIS

Il Laurus Nobilis (alloro) è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Lauraceae.

È una specie dioica, dunque una singola pianta non possiede entrambi gli organi riproduttivi. Ha

portamento arbustivo, e può assumere la forma di un cespuglio o di un arbusto, crescendo fino a un

massimo di 10 metri in altezza. Nella parte bassa, il tronco si presenta grigio; nella parte alta,

invece, esso è di colore verde.

L’impollinazione avviene sia per via anemofila sia per via entomofila. I principali insetti che

impollinano una tipica pianta di Laurus Nobilis sono: Apismellifera, Bombuslucorum,

Xylocopaviolacea (da cui riceve il 50% delle visite); Gonepteryxrhamni (da cui riceve il 25% delle

visite); Meligethes sp, Oxythyreafunesta (da cui riceve il 20% delle visite); Muscadomestica, Afidi

(da cui riceve raramente qualche visita).

Per garantire l’impollinazione, i fiori femminili e i fiori maschili hanno sviluppato la capacità di

emettere differenti sostanze chimiche che attirano gli insetti. Inoltre, essendo una pianta dioica, due

diversi esemplari di Laurus Nobilis, uno femminile e uno maschile, devono essere sufficientemente

vicini tra loro per poter essere impollinati con successo, e attorno ad essi non devono esserci altre

piante che attirino maggiormente gli insetti impollinatori.

I fiori maschili sono di colore giallognolo e contengono 9 stami ciascuno. I fiori femminili sono di

colore biancastro e contengono un ovario.

Ogni fiore presenta un perianzio con quattro petali attinomorfi. I fiori femminili sono di colore

biancastro e contengono un ovario e un singolo pistillo in cui c’è un ovulo che comprende quattro

staminoidi. Gli staminoidi contengono il nettare. I fiori maschili sono di colore giallognolo e

contengono dagli 8 ai 14 stami, di cui solo in quelli centrali è racchiuso il nettare.

Il polline è binucleato, e lo sporoderma è composto da un’esina molto sottile, che porta spine a

forma di cono; l’intina è, invece, più spessa, e presenta tre strati. Essendo più spessa, l’intina riesce

a contenere più acqua rispetto all’esina, e quindi a mantenere bagnato il citoplasma delle cellule,

così che il polline possa fluire per circa 14 ore prima che la sua concentrazione diminuisca.

Il nettare ha una forma “a rene” sia nei fiori femminili sia in quelli maschili. Esso è situato a metà

degli staminoidi nei fiori femminili, e sotto le antere nei fiori maschili. In entrambi, il nettare

consiste di un’epidermide caratterizzata dall’avere:

• stomi localizzati in bassi solchi;

• un parenchima, le cui cellule contengono cloroplasti. Questi sono capaci di attuare la

fotosintesi;

• un gruppo vascolarizzato che include floema e xilema.

Pur avendo una struttura simile in entrambi i sessi, si è scoperto che la concentrazione di nettare è

maggiore nei fiori maschili. Tuttavia, ciò non implica alcun favoritismo da parte degli impollinatori,

che estraggono il nettare da entrambi i sessi senza alcuna distinzione.

Il nettare è secreto dagli stomi (quando questi si aprono). Quando è secreto, esso è reso visibile e si

presenta sotto forma di gocce. Esso è viscoso e diffonde più o meno uniformemente sulla superficie

dove avviene la secrezione. La viscosità è data principalmente dalla presenza delle pectine

(C6H10O5), degli eteropolisaccaridi, e queste potrebbero impedire l’evaporazione dell’acqua

durante le ore calde della giornata. Il grado di viscosità del nettare non è dato solo dalla presenza di

carboidrati, ma anche da altre sostanze quali aminoacidi e proteine.

Il periodo di fioritura è in primavera, quando iniziano a spuntare anche le bacche. Le bacche

contengono un solo seme e maturano in autunno.

Una volta liberato il seme dalla polpa, la semina avviene in autunno. Per garantire la germinazione,

è necessario che i semi di Laurus Nobilis vengano scarificati, ovvero che vengano resi permeabili

all’assorbimento di acqua e gas necessari. In alternativa, si può scegliere di coltivare piante di alloro

per talea.

Le bacche di Laurus Nobilis sono state studiate [1] estraendone i pigmenti tramite HCl 0.1%. I

principali pigmenti che si trovarono, in particolare la crisantemina (C21H21O11+) e la keracianina

(C27H31O15+), fanno parte della classe delle antocianine.

Il livello di adattabilità del lauro è molto alto: esso può essere coltivato sia in casa che in campo

aperto.

Poiché molto resistente, l’alloro cresce quasi indisturbato. Il parassita che più la danneggia è la

cocciniglia, che ne rovina le foglie. Inoltre, grandi quantità di cocciniglia su un arbusto giovane

possono portare a deformazioni durante lo sviluppo dell’intera pianta.

Esistono due varietà di Laurus Nobilis:

1. Aurea: possiede foglie dorate e richiede una maggiore protezione da vento, gelo e raggi

solari;

2. Angustifolia: presenta foglie più strette, ed è più resistente della varietà “Aurea”.

Varietà Aurea Varietà Angustifolia

ASPETTI CHIMICI GENERALI

Nei semi di Laurus Nobilis si trovano: grassi, proteine, carboidrati, fruttosio (C6H12O6), glucosio

(C6H12O6), saccarosio (C12H22O11), acido ossalico (C2H2O4), acido malico (C4H6O5), acido

ascorbico (C6H8O6), acido palmitico (C16H32O2) e acido linolenico (C18H30O2).

Nell’olio è presente anche un’abbondanza di flavonoidi, composti polifenolici, e sono metaboliti

secondari della pianta.

La classe di flavonoidi più abbondante nella foglia di lauro è quella dei flavan-3-oli (in particolare

l’epigallocatechina gallato, (C22H18O11) e la catechina, (C15H14O6)). Si trovano, ma a minore

concentrazione, anche quercetina (C10H15O7), luteolina (C15H10O6), apigenina (C15H10O5) e

campferolo (C10H16O). I gruppi ossidrili terminali delle strutture ad anello dei flavonoidi

conferiscono alla foglia proprietà antiossidanti, rendendole degli ottimi agenti riducenti e donatori

di ioni idrogeno, così che la cellula non muoia a causa di ossidazione (che è una delle principali

cause di morte cellulare).

In seguito a un esperimento [2], si scoprì che la diversa modalità di coltivazione dell’alloro porta a

una differente composizione chimica dei semi. Si studiarono due piante di Laurus Nobilis: una

selvatica (cresciuta da sé), e una coltivata (curata). Si osservò che nei semi del primo tipo era

presente un’alta concentrazione di acido linolenico (acido grasso insaturo), e al secondo posto, in

termini di concentrazione, l’acido palmitico. Al contrario, nei semi del Laurus Nobilis coltivato si

trovò che la concentrazione di acido palmitico (acido grasso saturo) era maggiore di quella

dell’acido linolenico. Ciò è molto importante a livello nutrizionale, perché per una buona “qualità

della dieta” si deve rispettare un determinato rapporto acido grasso saturo/acido grasso insaturo.

Bisogna quindi fare attenzione al tipo di Laurus Nobilis che si assume.

STRUTTURA DELLA FOGLIA

Le foglie di lauro hanno forma lanceolata, con il bordo ondulato, e hanno un colore verde scuro

intenso sulla parte superiore, verde scuro opaco sulla parte inferiore. La loro lamina fogliare misura

400µm, con cuticole larghe 10µm e stomi paracitici lunghi 35µm. Si trovano circa 122 stomi per

mm².

Inoltre, le foglie possiedono un tessuto a palizzata composto da 2-3 strati (52x15µm).

Il parenchima è composto da 3 a 8 strati di cellule superiormente al gruppo vascolare;

inferiormente, da 4 a 8.

Lo sclerenchima è composto da 3 a 6 strati di cellule superiormente; inferiormente, da 4 a 16 strati

molto compatti tra loro.

ASPETTI CHIMICI DELLA FOGLIA

Le foglie di alloro sono molto aromatiche, ed emanano un odore molto forte (a causa dell’olio

essenziale che contengono), specie se vengono sfregate tra loro.

Nelle foglie di Laurus Nobilis sono stati trovati, principalmente, costunolide (C15H20O2) e

laurenobiolide (C17H22O4). Nelle foglie sono state anche trovate tracce di sesquiterpeni, una

classe di terpeni aventi tre unità isopreniche. I sesquiterpeni conferiscono alle foglie di lauro

proprietà antinfiammatorie (inibiscono la produzione di NO), e le permettono di assorbire alcool.

Tuttavia, un particolare tipo di sesquiterpeni, i sesquiterpeni lattonici, (in Laurus Nobilis L.,

principalmente arbusculina, C15H20O2, e frullanolide C15H20O2), nonostante le loro molteplici

azioni benefiche (attività vitaminiche, inibitorie, citostatiche, citotossiche, carcinogeniche,

antitumorali, immunologiche, fungicide), sono risultati potenti allergeni per l’uomo.

I sesquiterpeni lattonici sono caratteritzzati dall’avere un anello γ-butriolattone e un gruppo

metilico. Anche molte altre famiglie di vegetali (Compositae, Magnoliaceae, Winteraceae,

Jubulaceae), oltre alle Lauraceae, contengono sostanze composte da un anello γ-butriolattone, che

fa manifestare una reazione allergica.

Sono stati infatti riportati molti casi di allergie, dopo che alcuni soggetti entrarono in contatto con

foglie di alloro, a causa della presenza, in esse, di sesquiterpeni lattonici. Per citare un esempio [3],

un uomo di 61 anni, che soffriva da 40 anni di eczema alle mani e ai piedi (che si manifestava

intensamente soprattutto durante la primavera e l’estate) dopo che si sottopose a un prick test (un

test per trovare eventuali allergie), scoprì di essere allergico all’alloro. Da quel giorno, il paziente

rimosse l’alloro dalla sua dieta e il suo eczema migliorò notevolmente.

L’uomo era, inoltre, allergico ad alcune spezie che sua moglie utilizzava in cucina. Tra tali spezie, si

scoprì che quelle a cui era allergico facevano parte della famiglia delle Compositae, che, come

scritto sopra, contengono un gruppo metilico nel loro anello (così come Laurus Nobilis). Ciò

dimostra che è proprio questo gruppo metilico presente nei sesquiterpeni lattonici a rendere Laurus

Nobilis un potente allergene.

OLIO ESSENZIALE

L’olio essenziale dell’alloro si trova nelle cellule del mesofillo della foglia, e copre un diametro di

circa 50 µm. Esso è stato e viene tuttora utilizzato in diversi campi. Nella tradizione irachena, ad

esempio, esso venne utilizzato per trattare casi di epilessia, nevralgia e morbo di Parkinson.

L’olio essenziale può essere assunto, tra le varie modalità, per via orale, in modo tale da trattare

problemi gastrointestinali. Inoltre, esso ha azioni antimicrobiche, antibatteriche e antifungine.

ASPETTI CHIMICI DELL’OLIO ESSENZIALE

È stato identificato il 91,6% [4] dei componenti dell’olio essenziale contenuto nelle foglie di un

esemplare di Laurus Nobilis coltivato in sud Italia. 1,8-cineolo o eucaliptolo(31.8%), C10H18O,

sabinene (12.2%), C10H16, linalolo (10.2%), C10H18O, sono i maggiori componenti. Altri

composti contenuti nell’olio sono: α-terpinil acetato (5.9%), C12H20O2, α-pinene (5.8%), C10H16,

α-terpinolo (3.3%), C10H18O, metil-eugenolo(3.3%), C11H14O2, eugenolo (1.6%), C10H14O2, β-

pinene (1.4%), C10H16, γ-terpinene (1.0%), C10H16.

Furono analizzati i componenti dell’olio essenziale di diverse altre foglie di lauro coltivate in altre

parti del mondo, e fu dimostrato che i valori delle concentrazioni dei vari composti contenuti in

Laurus Nobilis (LN) variava in base alla regione. Per esempio, la concentrazione di 1,8-cineolo

(31,8% in sud Italia) è: LN Turchia 44.97%, LN Tunisia 56.0%, LN Cipro 58.59%, LN Marocco

52.43%. Tali variazioni di concentrazione, come fu dimostrato, fanno variare il modo in cui l’olio

essenziale agisce contro batteri, funghi ecc.

Inoltre, in determinate zone fu possibile analizzare una percentuale più alta dei componenti totali

dell’olio contenuto nelle foglie di alloro. Ad esempio, furono analizzate delle foglie di lauro

cresciute nella parte nord di Cipro. Si riuscì ad analizzare il 98,74% dei componenti totali delle

foglie. Il composto presente in maggiore quantità risultò essere, come negli altri casi, l’1,8-cineolo

(58.59%).

Esistono diversi metodi per estrarre l’olio essenziale dalle foglie. Fu condotto un esperimento [5]

per determinare se la tecnica di estrazione dell’olio influenzasse la percentuale di sostanze da cui se

ne possono trarre. Furono utilizzati il metodo dell’idrodistillazione (HD) e dell’idrodistillazione

assistita da microonde (MWHD). In tabella sono riportati i valori dei singoli componenti dopo che

questi furono estratti con le due tecniche.

Come si può vedere dalla tabella, con il metodo dell’idrodistillazione assistita da microonde

(MWHD) si ha una più elevata capacità di estrazione di composti ossigenati, e una minore capacità

di estrazione di monoterpeni. Ergo, non solo bisogna tenere conto del metodo di coltivazione, ma

anche del metodo di estrazione dell’olio.

FUNZIONE ANTIMICROBICA

L’azione antimicrobica dell’olio essenziale fu testata [6] su cinque ceppi diversi di batteri:

Staphylococcus aureus, Bacillus cereus (4313), Bacillus cereus (4384), Escherichia Coli,

Pseudomonas aeruginosa.

Bacillus cereus (4313) risultò essere il più vulnerabile all’azione antibatterica dell’olio.

Diametro inibizione (mm)

Ceppo Laurus Nobilis (0,4 µL/mL) 1,8-cineolo (0,4 µL/mL)

Bacillus cereus (4313) 8.66 ± 1.54 5.66 ± 1.54

Bacillus cereus (4384) 7.66 ± 1.54 5.66 ± 1.54

Staphylococcus aureus 8.33 ± 0.57 0

Escherichia Coli 6.33 ± 0.57 0

Pseudomonas aeruginosa 8.33 ± 1.54 0

Come si osserva dalla tabella, venne testata l’azione del componente presente in maggiore quantità

(l’1,8-cineolo) sugli stessi ceppi batterici. Si può ben capire come, contro certi tipi di batteri, da

solo, l’eucaliptolo non sia molto efficace.

In particolare, è venne condotto un esperimento [7] sullo Staphylococcus aureus (MRSA) e, dopo

che vennero effettuate le opportune estrazioni dei composti dell’olio essenziale, si scoprì che due

composti appartenenti alla famiglia dei flavonoidi, il campferolo-3-o-α-l-ramnoside (C2) e il

campferolo-3-o-α-l-ramnoside (C3) (C21H20O10), svolgono una funzione rilevante nell’inibire

l’attività batterica dell’MRSA. I due composti sono isomeri che differiscono per la disposizione di

un gruppo acile, contenente 10 atomi di C.

È stato dimostrato che la sostituzione dei gruppi ossidrili legati ai carboni 5,7 dell’anello A e 2,4 (o

2,6) dell’anello B risulta essere significativa per l’attività anti-MRSA.

FUNZIONE ANTIFUNGINA

L’azione antifungina fu testata [8] su quattro tipi di funghi: Aspergillus niger, Aspergillus

versicolor, Penicillium citrinum e Penicillium expansum. Il Penicillium expansum risultò essere il

più vulnerabile all’azione antifungina dell’olio.

Diametro inibizione (mm)

Specie Laurus Nobilis (0,4 µL/mL) 1,8-cineolo (2 µL/mL)

Aspergillus niger 2 ± 0 -

Aspergillus versicolor - -

Penicillium citrinum 2.33 ± 0.57 -

Penicillium expansum 8 ± 1.73 -

Come si vede dalla tabella, 2 µL di 1,8-cineolo (isolato) non sono abbastanza per ridurre l’effetto di

nessuno dei funghi utilizzati. Occorre, infatti, una quantità di 1,8-cineolo pari a 8 µL per inibire l’azione

fungina dei funghi.

FUNZIONE INSETTICIDA

In seguito a un esperimento [9] eseguito su sei diversi tipi di piante (tra cui Laurus Nobilis), si volle

testare l’efficacia di tali vegetali contro alcuni insetti.

Estratto Composto attivo Efficacia

Olio essenziale (puro) - Aficida contro Brevicoryne

brassicae

Olio essenziale (dalla foglia) - Tossico contro Tribolium

confusum in tutti i suoi stadi vitali

Olio essenziale (dalla foglia) 1,8-cineolo, linalolo,

isovaleraldeide

Repellente e tossico contro

Rhyzopertha dominica e

Tribolium castaneum

Olio essenziale (dalla foglia) - Repellente contro la larva di

Tenebrio molitor

Olio essenziale (dalla foglia) - Insetticida contro l’adulto di

Sitophilus zeamais

Olio essenziale (dal ramo) - Citotossico contro Artemia salina

Foglie in polvere - Insetticida contro l’adulto di

Sitophilus zeamais

POSSIBILI IMPIEGHI DI LAURUS NOBILIS Il Laurus Nobilis ha proprietà digestive, aromatiche, antisudorative, sudorifere, diuretiche,

espettoranti, antispastiche, e molte altre. Per questo esso può essere impiegato in moltissimi campi.

Cucina

Le foglie di alloro possono essere utilizzate sia fresche sia secche. Poiché molto aromatica, una

singola foglia basta a insaporire una portata per circa 7 commensali. Inoltre, le foglie fungono da

antiparassitario naturale, scacciando eventuali insetti che potrebbero danneggiare il cibo.

Le foglie sono inoltre adoperate nella marinatura di certi tipi di carne o nella bollitura delle

castagne.

In Emilia Romagna, con le foglie di alloro viene prodotto un liquore: il Laurino, utilizzato anche

come digestivo.

Cosmesi L’olio essenziale e i decotti che possono essere ricavati dalle foglie del lauro, possono essere

utilizzati per bagni rilassanti e profumati, con azione tonico-stimolante, antibatterico e antisettico.

Le foglie possono, inoltre, essere utilizzate per pediluvi contro la sudorazione.

Le bacche contengono acidi grassi, per cui esse vengono impiegate per produrre saponi con attività

antiacne e antiforfora.

Due componenti dell’olio essenziale, l’1,8-cineolo e il terpinen-4-olo, possiedono capacità

antiossidanti fondamentali per l’efficacia di alcuni prodotti per la pelle. Venne testata [10], per 90

giorni, l’efficacia di un prodotto a base di olio essenziale di Laurus Nobilis. I parametri che vennero

presi in considerazione furono la stabilità del pH e della viscosità e le proprietà organolettiche

(l’aspetto, il colore, l’odore e la capacità del prodotto di essere spalmato).

Proprietà del prodotto

Parametro Giorno 1 Giorno 5 Giorno 30 Giorno 90

pH 5.86 5.87 5.90 5.95

Viscosità (cPs) 14400 14460 14465 14502

Aspetto Omogeneo Omogeneo Omogeneo Omogeneo

Colore Verde chiaro Verde chiaro Verde chiaro Verde chiaro

Odore Odore di alloro Odore di alloro Odore di alloro Odore di alloro

Capacità di essere

spalmato

Facile Facile Facile Facile

Il prodotto che fu testato, dunque, risultò mantenere, nel corso dei 90 giorni in cui fu osservato, le

caratteristiche iniziali. Ciò significa che il prodotto si conserva bene, anche per lungo tempo.

Medicina

DIABETE DI TIPO 2

Venne condotto un esperimento [11] su 40 soggetti (18 uomini e 22 donne) affetti da diabete di tipo

2, una forma di diabete per cui si ha la disfunzione delle cellule beta del pancreas e un’insolita

resistenza all’insulina. I soggetti vennero divisi in quattro gruppi, a ognuno dei quali vennero

somministrati, rispettivamente, 10g, 20g, 30g di Laurus Nobiis (capsule contenenti alloro tritato), e

un placebo (capsula contenente, in realtà, granturco tritato).

Livello di glucosio nel sangue (mmol/L)

Grammi

somministrati

Giorno 0 Giorno 10 Giorno 20 Giorno 30 Giorno 40

10 12.0±3.6 9.0±2.4 10.4±3.5 8.9±2.6 10.2±2.7

20 11.3±3.5 11.0±3.2 10.2±3.4 8.8±2.3 10.5±3.8

30 16.9±4.2 13.3±3.9 14.0±2.7 13.4±2.7 14.0±3.1

Placebo 9.7±4.1 10.3±5.2 9.3±3.8 9.3±3.9 9.4±3.7

Dai risultati che si possono osservare dalla tabella, si nota che il placebo non ebbe una grande

efficacia nei soggetti. I valori di glucosio in questi soggetti rimasero infatti pressoché costanti

nell’arco dei 40 giorni di somministrazione. I risultati più interessanti si ebbero, invece, dai soggetti

del primo e del terzo gruppo (rispettivamente, quelli a cui furono somministrati 10 e 30 grammi).

Venne dunque dimostrato che, inserendo nella propria dieta quotidiana una moderata parte di foglie

di lauro, questa favorisce la riduzione dei livelli di glucosio.

Inoltre, le foglie di alloro favoriscono l’abbassamento dei livelli di colesterolo, proteine LDL e

proteine HDL nel sangue (i valori non sono mostrati in tabella).

EPILESSIA

L’epilessia è una condizione neurologica caratterizzata da “crisi epilettiche” spontanee, indotte da

complessi di neurotrasmettitori. Nella medicina iraniana tradizionale l’olio essenziale delle foglie di

Laurus Nobilis viene somministrato per curare determinati disturbi, tra cui l’epilessia. Fu condotto

un esperimento [12] su topi in cui furono indotte delle convulsioni tramite elettroshock. Si

evidenziò che, dopo aver somministrato Laurus Nobilis alle cavie, c’era bisogno di un voltaggio più

forte affinché comparissero i primi sintomi delle convulsioni. Ciò si spiega per la presenza di

metileugenolo, eugenolo, pinene e cineol,sostanze presenti nell’olio essenziale. Questi composti,

infatti, sembrano avere effetti anticonvulsivanti, ma tutt’oggi si stanno effettuando degli studi per

capire meglio come questi costituenti dell’olio agiscano veramente sulle cavie.

TUMORE/LEUCEMIA

Il costunolide (CE), C15H20O2, e il diidrocostulattone (DE), C15H18O2, sono due sesquiterpeni

lattonici presenti nelle foglie di Laurus Nobilis. Essi svolgono svariate funzioni: antinfiammatorie,

antivirali, antimicrobiche, antifungine, antiossidanti, anticancerogene.

Fu infatti dimostrato che CE e DE possono ridurre il numero di cellule tumorali.

L’illimitata riproduzione delle cellule cancerose è dovuta al fatto che esse hanno un ciclo cellulare

anomalo. Si è scoperto che il CE e il DE inibiscono le cellule tumorali al passaggio dalla fase G2 a

M, ed essi sono anche capaci di inattivarne alcune facendole passare dalla fase G1 alla G0.

Un altro motivo per cui le cellule cancerose si riproducono in maniera anomalo è la presenza

dell’enzima telomerasi, la cui attività è molto più elevata rispetto a quella di una cellula normale. Il

gruppo di ricerca Choi [13] dimostrò che il CE è capace di inibire le cellule tumorali del seno,

abbassando il livello dell’attività dell’enzima telomerasi di tali cellule.

Le cellule tumorali possono anche andare incontro ad apoptosi in seguito al danneggiamento dei

loro mitocondri. Quando un mitocondrio viene danneggiato, vengono coinvolte le proteine pro-

apoptosi della famiglia Bcl-2: BAX, BAK, BID, BAD. Queste portano al rilascio del citocromo C

all’esterno della membrana, che attira le caspasi, le quali distruggono i componenti della cellula e,

così, la cellula stessa. È stato dimostrato che il DE è capace di indurre apoptosi nelle cellule

tumorali di ovaie e seno.

Il modo in cui i sesquiterpeni CE e DE possono essere utilizzati non è ancora del tutto chiaro, a

causa delle poche cliniche dove vengono effettuate ricerche su queste sostanze. Questi composti

devono ancora essere studiati, ma si pensa che la loro attività antitumorale sia più efficace quando i

due composti lavorano insieme, piuttosto che quando agiscono singolarmente.

GUARIGIONE DELLE FERITE

Venne fatto un esperimento [14] per testare la capacità del Laurus Nobilis (oltre a quelle di

Allamanda cathartica Linn) di guarire lievi ferite della cute. Furono utilizzate 40 cavie, ratti

Sprague Dawley, divise in quattro gruppi da dieci (Le cavie del gruppo di controllo non vennero

trattate con nulla; le cavie del gruppo standard vennero trattate con sulfatiazolo). Dopo che le cavie

furono anestetizzate, vennero applicate delle escissioni dal diametro di 2,5cm sulla loro pelle. I

parametri che vennero considerati furono: chiusura delle ferite, tempo di epitelizzazione, contenuto

di fibre collagene nel tessuto, peso del tessuto.

Area ferita (mm )

Parametri Controllo Standard Allamanda Laurus Nobilis L.

Giorno 1 190.0 ± 1.83 190.0 ± 1.83

190.0 ± 1.83

190.0 ± 1.83

Giorno 5 151.3 ± 1.50

122.4 ± 4.14

125.7 ± 5.22

141.6 ± 5.6

Giorno 15 76.2 ± 1.24

42.5 ± 4.40

43.5 ± 2.1

48.0 ± 4.33

Epitelizzazione 14.1 ± 0.10

9.8 ± 0.13

10.2 ± 0.13

11.7 ± 0.15

Dalla tabella si evince che il Laurus Nobilis (così come l’Allamanda cathartica Linn) promuove

una più rapida guarigione delle ferite.

Fibre collagene nei rispettivi tessuti

ULCERA

Venne condotto un esperimento [15] su diversi ratti divisi in cinque gruppi da 6. Dopo che le cavie

furono anestetizzate, venne somministrato loro etanolo puro per via orale, inducendogli ulcera allo

stomaco.

Venne estratto l’olio essenziale al 20% e al 40% in soluzioni acquose dai semi.

Si volle così testare la funzione antiulcera del Laurus Nobilis. Si fecero tre esperimenti in

particolare:

1) nel primo esperimento vennero somministrati l’estratto acquoso di olio al 20% e una soluzione

emulsionante a 30 ratti. Vennero somministrate diverse quantità di etanolo a ciascun gruppo.

Esperimento 1

Gruppo (ml etanolo/g) Osservazioni

Gruppo 1 (1ml/100g) Protezione massima

Gruppo 2 (0,75ml/100g) Leggero edema

Gruppo 3 (0,5ml/100g) Edema moderato, ma nessuna ulcerazione

Gruppo 4 (0,25ml/100g) Condizioni più severe

Gruppo 5 (0,5ml/100g) soluzione emulsionante Iperemia gastrica, grave edema, ulcerazoni

2) nel secondo esperimento vennero somministrati entrambi gli estratti acquosi, al 20% e al 40%, e

una soluzione emulsionante a tre gruppi di ratti. A ogni cavia di ciascun gruppo venne, prima di

tutto, somministrato 1 ml/100g di etanolo.

Esperimento 2

Gruppo Osservazioni

Gruppo 1 (estratto 20%) Iperemia gastrica, grave edema, ulcerazioni

Gruppo 2 (estratto 40%) Leggeri segni di congestione ed edema sub-

mucosale

Gruppo 3 (soluzione emulsionante) Edema, congestione, ulcerazioni ed emorragie

sub-mucosali

3) dal momento che nella tradizione popolare si è sempre usato l’olio dei semi di Laurus Nobilis

assieme all’olio di oliva, nel terzo esperimento si volle testare la funzione gastroprotettiva dell’olio

di oliva su tre gruppi di ratti (in ogni gruppo 6 cavie), somministrando: al primo olio d’oliva con

olio essenziale di lauro; al secondo solo olio di oliva; al terzo una soluzione emulsionante. A ogni

cavia di ciascun gruppo venne, prima di tutto, somministrato 1 ml/100g di etanolo.

Esperimento 3

Gruppo Osservazioni

Gruppo 1 Lieve edema, lievi emorragie, lievi infiammazioni

Gruppo 2 Edema, congestione, emorragie, infiammazioni

Gruppo 3 Edema, congestione, ulcerazioni, emorragie sub-

mucosali

COLESTEROLO

In Iraq venne eseguito un esperimento [16] su 4 gruppi di conigli per trenta giorni:

1. il gruppo di controllo (G0) venne nutrito con una dieta non a base di foglie di lauro;

2. al gruppo 1 (G1) venne somministrata oralmente una dose di 100 mg/kg di foglie di Laurus

Nobilis;

3. al gruppo 2 (G2) venne somministrata oralmente una dose di 50 mg/kg di flavonoidi estratti

dalle foglie;

4. al gruppo 3 (G3) venne somministrata oralmente una dose di 12,5 mg/kg di glicosidi estratti

dalle foglie.

Vennero presi in considerazione i livelli di: colesterolo totale (TC), trigliceridi totali (TG), HDL,

LDL, VLDL.

Valori parametri (mg/dl)

Gruppo TC TG HDL LDL VLDL

Controllo 68.251±1.662 93.573±3.566 32.394±3.032 17.142±3.055 18.715±0.713

G1 37.674±0.801 53.268±2.703 23.695±0.644 3.326±0.511 10.654±0.541

G2 39.607±0.560 42.593±2.084 27.244±0.811 3.844±0.466 8.519±0.417

G3 53.359±4.716 54.684±6.014 15.553±2.788 26.868±4.132 10.936±1.203

Dai dati riportati in tabella si può osservare che i conigli del gruppo di controllo, i quali non

vennero nutriti con foglie di alloro, presentavano livelli di colesterolo, trigliceridi, HDL, LDL e

VLDL più alti rispetto agli altri conigli a cui furono somministrate le foglie o gli estratti (flavonoidi

o glicosidi isolati). Da ciò, si evince che Laurus Nobilis ha la capacità di ridurre il rischio che si

manifestino iperlipidemia, aterosclerosi e lesioni dell’endotelio vascolare.

In particolare, l’iperlipidemia aumenta la capacità di LDL di convertirsi a OxLDL, radicale libero

che gioca un ruolo fondamentale nella formazione di patologie cardiovascolari, disordini

neurologici e diabete. Come sopra citato, dunque, Laurus Nobilis ha delle efficaci proprietà

antiossidanti.

BIBLIOGRAFIA

[1] Longo L., Vasapollo G., Anthocyanins from bay (Laurus Nobilis L.), in “Journal of Agricultural

and Food Chemistry”, ottobre 2005, pp.8063-8067.

[2] Alves R., Barros L., Dias M., Ferreira I., Oliviera M., Santos-Buelga C., Nutritional and

antioxidant contributions of Laurus nobilis L. leaves: Would be more suitable a wild or a cultivated

sample?, in “Food Chemistry”, n.156, agosto 2014, pp. 339-346.

[3] Paulsen E. Systemic allergic dermatitis caused by sesquiterpene lactones, in “Contact

Dermatitis”, vol. 76, agosto 2016.

[4] Aliberti, Caputo L., Coppola R., De Feo V., De Martino L., Fratianni F., Nazzaro F., Souza L.,

Laurus Nobilis: composition of essential oil and its Biological activities, in “Molecules”, n.22,

giugno 2017.

[5] Kosar M., Tunalier Z., Ozek T., Kurkuglu M., Can Baser KH., “A simple method to obtain

essential oils from Salvia triloba L. and Laurus Nobilis L. by using microwave assisted

hydrodistillation”, in “Z Naturforsch C.”, maggio 2005, pp. 501-504.

[6] Aliberti, Caputo L., Coppola R., De Feo V., De Martino L., Fratianni F., Nazzaro F., Souza L.,

Laurus Nobilis: composition of essential oil and its Biological activities, in “Molecules”, n.22,

giugno 2017.

[7] Hatano T., Kuroda T., Liu M.H., Ogawa W., Otsuka N., Shiota S., Tsuchiya T., Anti-methicillin

Resistant Staphylococcus aureus (MRSA) Compounds Isolated from Laurus nobilis. In “Biological

and Pharmaceutical Bulletin”, volume 31, n. 9, 2008.

[8] Aliberti, Caputo L., Coppola R., De Feo V., De Martino L., Fratianni F., Nazzaro F., Souza L.,

Laurus Nobilis: composition of essential oil and its Biological activities, in “Molecules”, n.22,

giugno 2017.

[9] Reza M., Razkenari E., Cheraghi M., Farzaei M., Amin G., Mahnaz K., Tahmineh A., An

evidence-based review on medicinal plants used as insecticide and insect repellent in Traditional

Iranian Medicine, in, “Iranian Red Crescent Medical Journal”, febbraio 2016.

[10] Gokturk T., Kivrak I., Assessment of Volatile Oil Composition, Phenolics and Antioxidant

Activity of Bay (Laurus Nobilis) Leaf and Usage in Cosmetic Applications, in “International

Journal of Secondary Metabolite”, vol. 4, 2017, pp. 148-161.

[11] Anderson R., Khan A., Zaman G., Bay Leaves Improve Glucose and Lipid Profile of People

with Type 2 Diabetes, in “Journal of clinical biochemistry and nutrition”, gennaio 2009, pp. 52-56.

[12] Fard M., Shojaii A., Efficacy of Iranian Traditional Medicine in the Treatment of Epilepsy, in

“BioMed research international”, luglio 2013.

[13] Lin X., Peng Z., Su C., Potential anti-cancer activities and mechanisms of costunolide and

dehydrocostuslactone, in “International Journal of Molecular Sciences”, maggio 2015.

[14] Adogwa A., Bhogadi V., Nalabothu P., Nayak S., Sandiford S., Evaluation of wound healing

activity of Allamanda cathartica L. and Laurus Nobilis L. etracts on rats, in “BMC Complementary

and Alternative Medicine”, volume 6, aprile 2006.

[15] Disi A., Khalil E., Tamimi S.O., Journal of the gastroprotective effect of Laurus Nobilis, in

“Journal of Ethnopharmacology”, vol. 58, 1997, pp. 9-14.

[16] Al-Samarrai O.R., Naji N.A., Hameed R.R., Effect of Bay Leaf (Laurus Nobilis L.) and its

isolated (flavonoids and glycosides) on the lipids profile in the local Iraqui female rabbits, in “Tikrit

Journal of Pure Science”, vol. 22, n. 6, 2017, pp. 72-75