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RENDICONTI Socfdd Hal/....a di Atl..tralogfa I p.fro/ogl(l, :7 (I), Il'1: JlJl. 213-217
ANroNIO DE MARco·J MICHELE DI PIEIUlO·
LE ARGILLE IN FRANA DI POMARI.CO (MATERA).STUDIO GRANULOMETRICO E MINERALOGICO"
RIASSU!'m). - Sono stati eSaminati, dii punti di vista granulometrico e IIlineuIogico,3g campioni di ngilIc infrapleistoceniche: ciroostanti l'abitato di Pomarico, in Basilicata.
Si tratta di argille più o meno siltasc, costituite essenzialmente da minendi argillosic subordinatamente da c:arbonati quarro e fddspati. I minerali argillosi sono rappresentatida illite, montmorillonite, caolinite, dorite e strati misti illite-smectite, con i primi duenettamente prevalenti sugli altri; i carbonati da prevalente calcite e da subordinata dolomite;cd inline i fddspati, subordinati rispetto al quarw, da termini potusici e sadici.
Rispeuo ad analoghe argille infrapleistoeeniche, precedentemene studiate, quelle diPomarico risullano granulometricamente più lini e mineralogic:amente più ricche di montomorillonite e di strati misti.
Le informazioni raccolte fanno ritenere che: le argille di Pomarico siano state sottoposteId intensi fenomeni di alterazione che hanno provocato trasfonnuioni di illite in moDtrnorillonite e di feldspati in minerali argillosi, alterando aocbe l'originaria granulometriadel sedimento. La finezza granulometrica, l'lbbondanza di minenli argillosi e, tra questi, dimonunorillonite potrebbero essere akune delle cause dell'intensa e frequente franosiÙidelle argille esaminate.
AasTJ.ACT. - 38 samples al Infrapleistoeme cbys from tbc depoIits outaoppios in tbcare. of Pomarico (Basilicata) bave: been ex:amined hom tbc mineralosic:al md grain-sU;epoint of view. Their mc oomposition is Wt of cbyey Wts. Minc:ra1ogically Ihey (Otltalncby minerals, with il1ite md Ca-Mgmontmorillonite prevailing aver bolinite md c:hlorite mdillite-smectite mized Iayen; carbonatel, with calcite prevailing ovcr dolooUte; md fina.l1yquam md fddspars, with Ihe finI prevailing aver Ihe seconds. Compared with tbc cbysci Ihe infrapleistocene age, Ihe cbys of Pomarioo are finer in grain-sizc c:omposition andcontain Iarger amounts of montmorillonile md il1ite-smectite mized Iayen. It is probabletblt tbc cbys of Pomarioo have undergone I marked diqencsis, which has cauJed tbctransionnation of il1ite inlo montmorillonite md of fddspan into cby minerals. Tbc presenceof vcry many and very frequent landslides in tbe clays of Pomarico may been correlated witbme lbundancc ol Ihe cllY minerab and, lmong them, of mononori11onite.
PreD1et1f18
II presente lavoro riporta e discute i caratteri granulometrici e mineralogicidella massa argillosa, notoriamente interessata da intensi e frequenti fenomenidi dissesto, circostante l'abitato di Pomarico, in Basilicata. Esso fa parte di unaserie di ricerche che la sezione grochimico-mineralogica ddl'lstituto di Minera-
• Istituto di Mineralogia e PetrOp'Ifia • UniversiÙi di Bari. .. tavolO eseguito col contributolinaJuiario del C.N.R.: ProsettO Ftnal.i.n.:ato c Conservazione del Suolo. • SouoPrcscnoc Fenomeni FfIIlO5i _, contratto n. 79.01lO4.87.1U.5JS7, Pubblicaz;ione n. 161.
2H A. DE MARCO, M. DI PIURO
logia C Petrografia di Bari sta conducendo sulle masse in frana nell'ambito dellatematica c Caratterizzazione mineralogica e chimica dei terreni argillosi dell'ItaliaMeridionale interessati da fenomeni franosi ~ del Progetto finalizzalo c Congervazione del Suolo - Soltoprogetto Fenomeni franosi).
Cenni geomorfologici, campionamento e metodi di 8ludio
Il medio corso del F. Brad:lllo è separato da quello del F. Basento da uninsieme di rilievi collinari (alla sommità di uno dei quali si trova l'abitato diPomarico, a 454 m s.l.m.), che a forma di dorsali si allungano in direzioneNO-SE.
Questi rilievi sono costituiti essenzialmente da terreni incoerenti e/o pseudocoerenti, appanenenti a sedimenti [errigeni, marini e continentali, che complessivamente vanno sotto il nome di io" Serie della Fossa bradanica:. auell., depositatisitra il Pliocene medio e il Pleistocene inferiore (BOEN"!.1 e altri, 1971).
La collina di Pomarico è costituita dai termini medio-superiori della serie diCUI sopra, e precisamente da c Argille subappennine:., c Sabbie di Monte Marano:.e f. Conglomerato di Irsina:. (BOEN"!.1 e altri, 1971; 1976). In letteratura le primevengono descritte come argille marnose più o meno siltose, di colore grigioazzurro o giallastro, contenenti un'associazione di fossili marini a Hyalinea balthica(SCHROETER), Pirgo depressa D'QRBIGl\'Y e Bolivina alata SEGUENZA; le secondecome sabbie quarzose gialle, a grana fine e media, talora leggermente cementate,e contenenti una scarsa macrofauna oligotipica costituita essenzialmente da Aequipecten opercularis (LINNÉ), Turritella communis (Rlsso) e Dentalium rectum(LINNÉ); ed infine i conglomerati come un insieme di ciottoli poligenici a matricesabbiosa rossastra e calcarifera. 1 sedimenti psammitici e psefitici affiorano nellaparte sommitale della collina (nucleo centrale dell'abitato) mentre quelli peliticine costituiscono i fianchi e il basamento (periferia ed agro di Pomarico).
Il passaggio stratigrafico delle argille alle soprastanti sabbie si rinviene intornoai 400 metri di quota ed è rappresentato. localmente. da una fitta alternanza disottili livelli sabbiosi e argillosi in posizione suborizzontale. Tuttavia, anche al disotto di tale quota, lungo i fianchi della collina, si ritrovano discontinui lembidi coperture sabbiose e ghiaiose, che mostrano però i caratteri tipici dei materialiscivolati per frana o per soliflussione (BOENZI e altri, 1976).
I fianchi della collina sono profondamente incisi, fin quasi all'altezza del paese,da solchi e da nicchie di distacco di masse franate che, per le loro condizioni diinstabilità. costituiscono pericolo continuo di dissesti più gravi.
Come zona di studio è stato scelto il versante sud-occidentale della collina,che per la s~a forte acclività si presenta il più adatto al campionamento dì unfronte sufficientemente potente e rappresentativo della massa argillosa presa inconsiderazione. Lungo due direttrici grosso modo parallele, distanti tra loro circa300 metri (fig. l) e separate da un profondo solco erosivo, sono state prelevatedue serie di campioni, contraddistinte dalle sigle A e B rispettivamente. I prelievi
LE ARGILLE IN FR"NA DI POMARICO (MATERA) 215
POMAFlICO""~""----1
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Fig. I. _ Ar~"- di preli~vo ~ ubicuione dclle dueserie C:l.mpio,,"-t~. I numeri a 1"-10 delle colonne indic"-no le quote di prelievo in metri; qu~lli entrole colonne si riferiscono ,,-i e,,-mpioni prelevati.
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sono stati effettuati ad intervalli di quotaquasi regolari (ogni 5-10 metri), a partiredal fondo del Fosso Pezzillo (190 m s.l.m.)fino al contatto con due lembi di coperture sabbiose affioranti nella parte alta delpendio, quasi alla periferia del paese. Queste coperture sabbiose, per il tipo di giacitura (non in continuità stratigrafica di scdimemazione) e per le quote alle qualiscendono (345 m lungo la direttrice A e
295 lungo la B) sembrano appartenere più ai lembi scivolati per frana o persoliAussione che non alle .. Sabbie di Monte Marano », talora anch'esse ribassateper frana solidalmente con le sottostanti argille.
Il fronte argilloso campionato è costituito da mate.l\iale incoerente o pseudocoerente molto fine, di colore grigio marrone e senza segni evidenti di stratificazione, salvo che per qualche sottilissimo livello sabbioso di colore giallastro.
Sui 38 campioni prelevati (20 lungo la direttrice A e 18 lungo la B) sonostate condotte analisi granulometriche, mineralogiche e determinazioni chimichedei carbonati.
L'analisi granulometrica è stata eseguita per setacciatura in umido delle
216 A. DE MAI\CO, M. DI PIEIUIO
frazioni più groSSl:: (> 32 ~m) e per dispersione in acqua, con agitatori meccamcie successiva sifonatura e Tecupero del materiale in sospensione dopo opportunotempo di riposo, delle fraz.ioni più fini (GALEHOUSE. 1971). IL operazioni disifonalura sono state: ripetute fino a quando la colonna del liquido da sifonarenon è risultata limpida.
L'analisi mineralogica quali e quantitativa è stata condona per diffrattomctria X su polveri C), integrata, per le frazioni sabbiose. da osservazioni almicroscopio binoculare e a quello polarizzamc. Per la determinazione dci rapportidi abbondanza dei minerali non argillosi, contenuti in quantità ponderabili, siè adoperato il metodo di ScHULT.Z (1964) c R."SH (1964), utilizz:tndo però MgC03come standard; per quella dci minerali argillosi si è fatto ricorso invece almetodo di SHAW e altri (1971), utilizzando MoS2 come standard. Le determinazioni mineralogiche sono state condotte separatamemc su tre frazioni distinte diciascun campione « 4 IJ.m; tra 4 e 63 ]J.m e > 63 IJ.m).
L'analisi chimica dei carbonati, eseguita volumetricamente per titolazione conEOTA, è stata invece condolla sul campione globale.
Granulometria
I risult.ati granulometrici (tab. 1) evidenziano i seguenti fondamentali caratteri tessiturali.
Lo spettro granulometrico di tuui i campioni risulta quasi totalmente confinatone1l3 fascia dei materiali pelitici « 63 IJ.m); i materiali psammitici (> 63 IJ.m)sono poco rappresentati e per di più solo dai loro termini più fini (tab. 1). Questocarattere è visualizzato anche d311e fasce granulometriche di fig. 2 che già a 125 l-Lrnsono poco al di sotto del 100 % di materiale complessivo.
Gli intervalli granulometrici presentano una distribuzione di frequenza essenzialmente di tipo trimodale (cfr. istogrammi mcdi di 6g. 2) riferibile ad unsedimento granulometricamente eterogeneo. perchè costituito da un miscuglio ditre popolazioni distinte: argilla, limo e sabbia. La popolazione argiUosa « 2 l-Lm).sull.a cui distribuzione granulometrica nulla si può dire per mancanza di informazioni al riguardo, risulta ben separata da quella limosa perchè l'intervallogranulometerico 2-4 ]J.m (tab. I), che da alcuni autori (ad es. SHEPARD, 1954) vieneconsideratQ come: il limite: superiore della popolazione: argillosa e da altri (ad es.GORSLINE, 1960) come il limite inferiore di quella limosa, è praticamente, fratutti, il meno rappresentato (6g. 2). Le popolazioni limosa e sabbiosa, che hannouna distribuzione di tipo lognormale con massimo di frequenza nell'intervallo16-32 IJ.m e 63·125 ]..Lm rispettivamente, risultano meno nettamente separateperchè in pane si sovrappongono.
Alcuni dei caratteri tessiturali ora esposti si evincono anche dai diagrammitriangolari di SHEPARD (1954) di fig. 3. Infatti i punti rappresentativi di ciascuno
(I) ~ ItllO adoperato un IPpmuhio Philips, ron rtdiu.ione CuKex./Ni.
LE ARCIl.J.E IN fRANA DI POMARICO (MATEltA) 217
TABEUA ICaratteri granulomrlrici dri campioni rsaminati_.. Cl., su< """a,.. ,-. <-8 8-46 'O-" ".., 63-125 ,.125.- <<l''' ,.., >6'1'"
24.8 ,., 8.' ,. , 16.6 ,.. 2).1 10.0 26.9 )9.4 33.7, 30.9 6.6 9.4 16.8 21.6 ,., '.0 o., 37.5 57.3 ,.,, )1.9 '.0 6.' 8.0 18.5 14.4 18.5 o.• 33.9 47.2 18.9
• "., 0.1 '.6 8.' 21.6 .., 6.8 o., 5).6 39.3 1. ,, 69.8 L' o., '.6 1).2 ,., '.1 '.0 10.9 20.4 8.16 69.1 o., o., , .1 '.8 1.' 10.8 0.1 69.4 19.1 11.5
1 79.' o., o.• 0.6 ,., ,., 1.6 0.8 79.' 12.2 8.•
8 36.0 6.' .., 8.' 21.3 8.6 8.6 o.• 44.4 46.6 '.0, 35.2 12.6 8.' 11.6 1).6 12.9 .., o., 41.6 41.0 ,.,• " 46.' ,., 6.0 11.0 15.6 8.8 ,., 0.1 46.6 41.4 10.0
• " )2. l 8.' ).4 11.7 23.4 .., 10.0 o., 41.0 46.6 10.2
• " 51.5 L8 ,., 12.0 15.) 6.' 10.2 o.• 53.3 36.1 10.6
"• " 31.9 ,.. L5 16.9 19.1 5.' 10.6 5.' 41.3 42.6 15.9
" " 39.3 0.6 '.5 6.5 12.6 6.' 23.9 5.1 39.9 30.5 29.6
" 41.3 ,.. '.1 1-5 1).9 10.6 19.6 '.0 42.7 )6.1 20.6
" 64.9 0.5 ,.. ).4 17.6 6•• 5.' o.• 65.4 29.0 '.6
" 53.6 0.6 '.6 6.0 14.1 8.8 11.2 ,., 54.2 H.5 12.3
'8 53.1 o., ,., 8., 1).5 8.' 11.3 o., 54.0 33.6 12.2
" 37.1 '.8 8.1 ,., 12.6 1. , 19.6 '.8 39.9 )1.1 22.4
" "., 0.5 ,.. 3:0 21.3 .., 14.7 ,., 53.4 ,0.0 16.6
i 46.8 ,. , .., 8.6 16.7 1.' Il.8 '.8 49.9 36.4 1).7
• 15.2 '.6 '.0 •• 8 5.' ,., 6.' '.5 13.4 10.1 7.9
29.7 '.5 8.' 10.0 19.6 6.8 20.4 '.1 31.2 44.1 24.1, 'M •• 8 '.8 17.2 26.4 '.5 '.6 .., "., 51.! 8.8, 58.' ,., o., '.6 17.1 1. , '.1 0.8 60.8 26.1 10.5
• 46.8 ,., 0.6 11.2 20.3 ,., 1).3 0.6 46.1 31.4 1).9, 56.' ,.. .., 6.0 15.2 1.' '.8 ,.. 56.3 'M 11.2
6 63.0 0.5 001 ,., 12.9 6. , 14.5 o.• 63.5 21.6 14.9
1 60.' '.6 ,., 5.0 12.1 '.5 11.4 M 62.7 ;/:5.1 11.6
" , 69.4 16.4'.1 ,., ,., '.1 ).O 11.0 ,., 71.1 12.5• , 75.2 o., o., 8.5 20.1 '.6• 0.5 11.1 ,.. o., 75.1
" " 60., '.1 o., o., 6.' ,., '.1 0.6 63.0 11.1 ,.)• " 71.6 001 o., 16.8 ,., M 72.3 23.6 ,.,"
,., ,.," 72.4 0.6 o., ,., 15.2 '.0 6.0 0.6 7).0 20.4 6.6
" 36.3 '.8 7.0 1.' 23.4 1.' 14.1 L1 39.1 45. l 15.8
" 53. l L' '.8 ,., 20.2 '.6 10.6 o., '4.2 34.9 10.9
" 54.3 L' ,.. 7.0 21.5 '.5 5. , 0.8 55.7 )6.4 ,.,46 "., ,., '.8 '.1 20.1 ,.. 5.1 o., 63.4 )0.6 6.0
" 47.0 '.5 6.0 8., 23.3 6.8 6.5 0.6 48.5 44.4 1.'
'8 45.6 ,., ,., 6.8 11.1 12.22 11.4 o.• 46.8 41.4 11.8i 56.5 '.1 '.1 '.5 17.3 6. , ,., o., 58.' )1.6 10.2
• 14.' ,., '.6 .., '.6 ,., '.5 o., 14.1 11.4 5.'
218 A. DE MARCO, M. DI PIEIlP,O
dei campioni esaminati SI distribuiscono in una zona relativamc=nte larga dei suddetti diagrammi comprendente, indistintamente per ciascuna delle due serie.una parte del campo delle argille p.cl., tutto il campo delle argille limose, unaparte del campo dei limi argillosi ed anche una pane del campo c1ay-silt-sand. a
",......"".
2 4 Il 16 32 62.5125/l'" , Il 16 32 62~ 125,.11\
Fig. 2. - Fascia granulometria, con iJtogramma di frequcnu d~gli intervalli granulometricidella curva cumul'l.Iiva maiia (in tratteggio), ddle due 'if:l'"ic di ampioni ~minati.
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Fig. 3. - Diagrammi di SH~PARD (1954).
conferma che il materiale esaminato rappresenta un miscuglio, in rapporti variabili, dei tre componenti day, silt e sand, e che, in ogni caso, day (x = 49,9 % e58,2 % in peso rispt:ttivamente pt:r le due serie) e silt (x = 36,4 % e 31,6 %)prevalgono nettamente su sand (x = 13,7 % e 10,2 %).
Dal punto di vista sedimentologico i caratteri granulometrici delle argilleesaminate indicano un apporto detritico di materiale pt:litico poco o affattoevoluto (RIVIÙE., 1952) nonostante il carattere di finezza mostrato.
LE ARCILLE IN fRANA DI POMARICO (MATERA) 219
Questo aspetto contraddittorio rende quanto mai difficile l'interpretazionedell'ambiente deposizionale e della modalità di sedimentazione delle argille diPomarico. Ci si aspetterebbe. infatti che all'aumentare del contenuto di argilla ilsilt assumesse le caratteristiche proprie di una coda di dispersione del materialepiù fine e quindi una distribuzione di frequenza asintotica, cioè priva dimassimi relativi. Invece il sih ha, come parzialmente già fatto notare, una distribuzione di tipo gaussiano (fig. 2) con uno skewness che lo rende più legato al sande ciò si evidenzia specialmente nei casi di maggiore abbondanza di argilla (tab. 1).Una conferma al riguardo viene dal segno negativo e dai valori altamente significativi (L.dL. 1%0 per l'ipotesi nulla) dei coefficienti di correlazione lineare trapercento di frazione < 2 IJ.m e percento di frazione 2-8 IJ.m (-0,78695 p<=r icampioni della serie A e -0,83584 per quelli della serie B) che esprimono appuntocomportamenti antitetici tra l'argilla e la coda fine del silt.
Con questo tipo di comportamento pertanto i campioni analizzati non sipossono assimilare a peliti di tipo deltizio (NELSON, 1970), nt: a materiale peliticodi risedimentazione turbiditica (HOLTEDAHL. 1965; GAllAVELLJ e altri, 1979) e ancormeno a peliti finissime trasportate dalle correnti marine e deposte in zone calmee relativamente lontane da sorgenti di apporti terrigeni diretti (DELL'ANNA eGAllAVEU..I, 1972).
La notevole finezza granulometrica mostrata dalle argille di Pomarico t: ancheinaspettata dal punto di vista stratigrafico. Localmente infatti le argille in questione precedono quasi immediatamente la sedimentazione regressiva delle Co Sabbiedi Monte Marano) e pertanto dovrebbero risultare meno fini, o per lo meno,analogamente a quanto accade p<=r altre argille della stessa formazione in posizione stratigrafica simile (DELL'ANNA e altri, 1974; DICENNARO e altri, 1m; BALEN
ZANO e altri, 1m; DI PIERRO, 1980), più sihose di quanto non lo siano.In conclusione, dalle considerazioni esposte, si ha l'impressione che le argille
esaminate, successivamente alla loro deposizione, abbiano subito disturbi di variogenere che ne hanno alterato l'originaria fisionomia granulometrica rendendolein qualche modo Co anomale. sia sotto l'aspetto sedimentologico e sia sottO quellostratigrafico.
Mineralogia
L'analisi mineralogica dei singoli campioni t: stata eseguita, come precedentemente detto, sulle tre frazioni granulometriche di SHEPARI> (1954) day, sii! e sandper evidenziare, in conseguenza del comportamento granulometrico per così direCo anomalo ."eventuali relazioni tra spettro mineralogico e spettro granulometricodella argilla studiata.
Prima di passare però alla presentazione e all'esame dei dati mineralogiciottenuti (tabb. 2-4) si fa rilevare che le due serie di campioni, anche dal punto divista mineralogico, mostrano identico componamento.
220 A. DE MARCO, M. 01 PI"EIUI,O
Analisi quali/alitta
Composizionalmc=ntt: i campioni analizzati risultano costituili da fillosilicati,carbonati, quarzo e feldspati, accompagnati da oc:casionali, e sempre allo Sl:atodi tracce, anfiboli orncblc:ndici, granali piralspitiei ed ugranclitici, piros.seni augitici, magnetite e aggregati di materiale: di alterazione.
I fil/anticati SODO rappreu:m3ti da 1m mjn~aI~ a IO A, da montmori//oniu.
strati misti i//iu-smcctitc, caolinite. c/oriu e moliu.11 minuaie a lO A. almeno da qudlo che può ew=re dedotto diffrattometri
camente, ~ diottacdrico alluminifero, politico 2M. Nelle frazioni più fini « 4 11m)esso è assimilabilc= ad una illite p.d. con scarso grado di cristallinità. mentre ndle:frazioni siltosa e sabbiosa ad una idromio e ad una muscovite rispettivamente.Pertanto nelle tabelle il minerale: a lO A viene riportato come illile per le frazionipelitiche e COIM muscovite per quelle psammitiche. Tuttavia è molto probabileche i due termini siano legati da una reciproca interdipendenza nel senso che,come è stato ipotizzato per altre argille grigio-azzurre infraplioceniche dellamedia valle del F. Crati (DEU.'ANNA e RlZZO, 1979), illite sia il prodotto di trasformazione di muscovite attraverso idromica, come termine di passaggio. La mOTltmon1/onite è stata evidenziata nei diffrauogrammi da un effetto abbastanzaaccentuato intorno a 14 A. Si tratta di un termine diottaedrico con un buon gradodi cristallinilà (V /P = 0,60) (2) contenente prevalentemente Mg e Ca. Gli stratimisti il/iu-smectite sono anch'essi di tipo disordinato e rivelano un rapporto, trale due sialliti. pari a 2: l; anche ~ costantemente presenti non compaiono nelletabelle perchè sono stati aggiunti, nei contenuti competenti, all'illite e alla montmoril1onite. Anche la caolinite si manifesta con rifle.sssi slargati e pertantO riferibile ad un termine a scarsa cristallinità. Invece la clon"u, rappresentata da untermine triottaedrico ferrifero. ha un buon grado di cristallinità; la biotite, riconosciuta solo nelle frazioni sabbi()S(:, si presenta in lamelle, a contorno irregolare o pseudoesagonale, di colore bruno e spesso alterate ai bordi in clorite.I carbonati sono costituiti da calcite e dolomite. Nelle frazioni psammitiche essisono rappresentati essenzialmente da dasti organogegni di foraminiferi (Bu/iminidae, G/obigerinidae, Mi/iolidae, Textu/an'idae) e di molluschi (non identificabiliper la frammentazione) e subordinatamente da piccolissimi dasti di tipo calcareo.I feldspati sono rappresentati da ortodasio e da plagiqclasi di tipo oligoclasico chenelle frazioni psammitiche si trovano in granuli teneri, profondamente alterati,coperti da una spessa patina argillosa mista a ossidi e idrossidi di Fe e AI,non diversamente identificati. Gli anfiboli orneblendici, i granati piralspitici eugranditici, i piros~ni augitici e la magnetite sono stati individuati nelle frazionipiù grosse dove si presentano in granuli con caratteri morfologici ed ottici a ciascunocompetenti. Gli aggregati di alterazione infine, anch'essi individuati nelle frazionipsanunitiche, si presentano in granuli molto simili a quelli dei feldspati, solo cheai raggi X risultano quasi del tutto amorfi. Verosimilmente si ttatta di feldspaticompletamente alterati.
~
(2) II grado di ai$tallinilà ~ StalO detmninato secondo BISCAYI (I96'l.
LE ARGILLE IN Fll.ANA DI POMARICO (MATERA) 221
Analisi quantitativaNel day (tab. 2) lo spettro minc=ralogico è costituito c=ssc=nzialmc=ntc= da sia/liti
(77%-75% rispettivamc=ntc= per Ic= duc= ~ric=), subordinatamc=ntc= da caJcit~ (15%.16%),molto subordinatamc=ntc= da quarz(J (7 %) e da traccc= di Iddspati c= dolomite.Tra le sialliti, montmorillonitc= (43 %-44 %) prc=valc= nc=ttamc=ntc= su iIlite (18 %.17 %) c= ancor più su caolinitc= (lO %-8 %) c= clorite (6 'lo). In quc=sta frazionc=sono prc=sc=nti anche strati misti ilIitc=·smtttitc= Ic= cui percc=ntuali sono state associatc=come prc=adc=ntc=mc=ntc= detto. a iIlitc= c= a montmorillonitc=.
Nd n"It l'insic=mc= dci minuali prc=sc=nti è identico a quello ddla frazioneargillosa, ma cambiano radicalmc=ntc= i rapponi di abbondanza perchè diminui·scono montrnorillonitc= (3 %) c= caolinitc= (7 %-5 %) e aumc=n"tano tutti gli altri(32 %·31 % per iIlite; 23 % per calcitc=; 16 %.20 % per quarzo; 8 %-7 % per cloritc=;6 % per fddspati c= 5 % per dolomitc=). Gli strati misti sono allo stato di traccc=.
Nd sand scompaiono montmorillonite c= strati misti, si riducc= ultc=riormentecaolinitc= (2 %). rimangono invariati carbonati c= quarzo, mc=ntre aumentano dimolto fddspati (13 5'0-15 'fo). ~ presente in discrete qU:lntità muscovite.
Complc=ssivamc=ntc= Ic= argille di Pomarico risultano pertanto costituite (tab. 3)prc=valc=ntc=mc=nte da sialliti (63 %-62 % rispettivamc=ntc= per Ic= due sc=ric=) c= subordinatamc=ntc= da carbonati (21 %), quarzo (12 %) e fddspati (45'0.5 %). Tra Ic= siallitiprc=valgono nc=ttamc=ntc= montmorillonitc= (23 %-26 %) c= lc= fasi illite-muscovitc= (25 %.26 %), vicc=vc=rsa caolinitc= (8 %.7 %) c= c1oritc= (7 %-6 %) risultano scarse=: c= anchemeno abbondanti rispetto ai carbonati c= al quarzo. Tra i carbonati, la calcitrprevale nettamentc= su dolomitc= (19 % contro 2 %), c= tra quarzo e fddspati, ilprimo (12 %) è moho più abbondantc= dc=i sc=condi (4 %-5 %).
A proposito di carlx>Rati, Ic= percc=ntuali ottc=nutc= per via chimica (tab. 4) concordano con quc=Uc= ottc=nute ai raggi X (tab. 3) per quanto quc=stc= ultimc= siano dellc=mc=die ponduate c= quindi affettc= da errori di misurc= sia granulometrichc= e siamineralogichc=.
1.0 spc=ttro minualogico complc=ssivo dei campioni analizzati c= la distribuzionegranulomc=trica dc=i minc=rali individuati, hanno messo in c=vidc=nza alcuni caratteri peculiari delle argille qui studiate che permrttono di ricavare intc=rc=ssanticonsidc=razioni al riguardo e di avanzarc= infine anche alcunc= ipotc=si gent:tichc=.
Anzitutto le argillc= di Pomarico mostrano una particolarc= abbondanza dimontmorillonite (tab. 3), che si distribuiscc= c=ssc=nzialmente ndl'abbondante frazioneargillosa (tab. 2); in ogni caso infatti sono stati osse=:rvati tenori complc=ssivamc=ntealti di montmorillonirc= che mediamente è quantirativamentc= idc=n[Ìca a illirc= (tab. 3).Quc=sto dato contrasta con quelli della lc=ttc=ratura (DELL'ANNA c= altri, 1974; BALEN
ZANO c= altri, 1m; DIGENNA.RD e altri, 1m; DI PlEIlRO, 1980) che riportano invc=cenelle c Argille suooppenninc=. infrapliocc=niche di altrc= zone ddla Puglia e dellaBasilicata i1litc= dominante c= monunorillonitc= subordinata anchc= nc=i casi in cuiè abbondante la frazionc= argillosa ndla qualc= si concentra quasi tutta la monunoril·lonitc= contc=nuta in una argilla.
Nella fra~one argill053 delle argille di Pomarico sono prc=sc=nti inoltrc= quan-
222 A. DE MARCO, M. DI PIEJ.ll.O
TABEllA 2Distdbuzione granulometrica dd principali min"oli individuati
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LE ARGILLE IN FRANA DI POMARICO (MATERA)
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tità non trascurabili di strati misti illite-smectite, che in analoghe argille di altrezone sono invece assenti o al più rappresentati da tracce.
I feldspati rivelano infine una distribuzione granulometrica dissociata da quelladel quarzo e antitetica rispetto a quella della caolinite. Infatti l'indice di maturità[lm = 100 Q/(Q + F)] della componente quarzoso-feldspatica, nell'ipotesi più cheprobabile di un'origine unitaria dei SUOI costituenti, dovrebbe restare costantepassando dalle frazioni più grosse a quelle più fini, o semmai diminuirè per lanaturale maggIOre facilità di frammentazione dei feldspati rispetto al quarzo.Invece l'indice di maturità aumenta, passando da un valore di 58 e 57, per le dueserie rispettivamente, nella frazione sabbiosa, a 73-77 nella frazione siltosa, fino a87,5 nella frazione argillosa. l tenori feldspatici, contrariamente a quanto era daattendersi, si riducono pertanto molto più di quelli del quarzo, fin quasi ad annullarsi nella frazione argillosa. Di contro, la caolinite SI arricchisce propriO nellefrazioni in cui si impoveriscono i feldspati e con tenori ad essi quasi inversamenteproporzionali, come si evince dal valore del rapporto Q/(F + K) che rimane pressochè costante in tutte e tre le frazioni granulometriche. Questo comportamento può
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~re interpretato come: dfetto di un fe:nome:no di alte:razione e: trasformazione:dei fddspati in caolinite:.
A proposito di alterazione e: trasformazione, la presenza di quantità nontrascurabili di strati misti illitc=-smc=ctite: e: di iUite a basso grado di cristallioità,caratteristiche: non comuni nelle: argille: infrapI6stoce:niche:, fanno ritenere che buonapane: di montmorillonite: ddle: argille: di Pomarico possa conside:raTSi de:rivata,pc=r alterazione: e: consc=gue:nte: trasformazione, da illite attraverso strati misti ilIite:montmorillonite:. Che: ndle: argille: di Pomarico possano essersi instaurati processidi alterazione e: trasformazione: lo si de:duce: anche: dalle conside:razioni fatte aproposito ddla distribuzione granulome:trica dei fddspati che: hanno portato aipotizzare .una possibile: de:rivazione: di caolinite: da feldspati attrave:rso proce:ssiche abbiano potuto contribuire anche all'arricchime:nto di montmorillonite.
Conclusioni
U: argille: circostanti l'abitato di Pomarico, in Basilicata, geologicame:nte:fanno parte: della c Sc=rie: ddla Fossa bradanica:. e: come aspc=tto macroscoplcosono del tutto simili ad analoghe argille: infrapleistoce:niche: affiorami in buonapane: delle: re:giooi Puglia e: Lucania. Granulometricame:nte sono costituite da rocciasciolta molto fine: (fino a 125 ~m) mppresentata mc=diamente da 51,4 % di fmuone
LE ARGILLE IN FRANA DI POMAlUCO (MATERA) 225
inf~rior~ a 2 ~m ~ da 17,0 re di frazion~ 16-32 ~m; tutt~ le altre frazioni sonosingolarmwte rappresentat~ da pochi percento del campion~ complessivo. Di cons~guenza tessituralm~nte sono da considerarsi delle argille più o meno siltose,con scarsa quantità di sabbia (x = 12,0 '10). I loro caratteri granulometrici sonopiuttosto singolari e anche mal interpr~tabili dal punto di vista sedimentologico.Infatti ~ssi sono tipici di un sedimento pelitico di apporto detritico che peròappare costituito da un miscuglio, in rapporti più o meno variabili, di argilla,di limo e di sabbia e che inoltre, a dispetto della sua finezza grallUlometrica, èpoco o affatto evoluto. Essi non trovano riscontro in altri sedimenti peliticinaturali, di trasporto marino o continentale, di acque calme oppure agitatI':,di deposizione normale ovvero turbiditica, a ml':no che non si ammettano mescolamenti avvenuti in Sl':guito ad eventi successivi alla deposizione. Pertanto tuttolascia prevedere che le argille di Pomarico dopo la loro deposizione siano stateinteressate da altri eventi che in un certo qual modo abbiano modificato l'originaria granulometria. A conferma di queste previsioni sta il fatto che, malgradole due serie siano state campionate a breve distanza l'una dall'altra, non è statopossibile trovar~, attraverso la granulometria, una buona corrispondenza tracampioni prelevati alle stesse quote.
Mineralogicamente le argille esaminate sono costituite da minerali argillosi(x = 63 re), carbonati (21 '10), quarzo (12 '10) e feldspati (4 %) con occasionalitracce di anfiboli orneblendiei, granati piralspitici ed ugranditiei, pirosseni augitici, magnetite e materiale di alterazione da feldspati. Per quanto riguarda quarzo,carbonati (con calcite prevalent~ e dolomite subordinata) ~ minerali accessorinulla di nuovo vi è da segnalare perchè natura ed entità trovano riscontro in altr~
argille subappennine della stessa età. Per i minerali arginasi e p~r i feldspati siverificano invece alcuni fatti nuovi. Infatti le argille di Pomarico, oltr~ ai solitii1lite, montmorillonit~, caolinite e clorite, contengono anche quantità non trascurabili di strati misti disordinati illite-smectite, che di contro sono infr~quenti
e poco abbondanti in altre argille infrapleistoceniche; inoltre 'i11ite ha una insolitascarsa cristallinità ~ montmorillonite infine è così abbondante da eguagliare quantitativamente iIlite che, in analoghe argille, invece predomina su montmorillonitl':.I feldspati poi, potassici e oligoclasici, hanno una distribuzione granulometricainsolitamente, per quanto si è visto, dissociata da quella del quarzo ~d antiteticarispetto a quella della caolinite. Questi caratteri, nuovi per 11': argille subappenninl': infrapleistoceniche, fanno ritenere che le argille' di Pomarico dopo la lorodeposizione si siano trovate in fase di diagenesi più o meno precoce che haprovocato la trasformazione dei feldspati in caolinite, ovvero in min~rali argillosiin Sl':nso latq tra i quali anche mommorillonite, e della illite in montmorilloniteattraverso strati misti illite-smectite. Probabilmente quest'ultima trasformazionepuò aver avuto addirittura origine da muscovite attraverso le seguenti fasi:muscovite -.. idromica -.. illite -.. strati misti illite-smectite -> montmorillonite.I fatti diagenetici ora discussi, che avrebbero portato all'arricchimento di montmorillonite ~ al comportamento per così dire c anomalo) dei feldspati, potrebbero
226 A. DE MARCO, M. PI PIERIlO
essere In buona parte responsabili degli insoliti caratteri tessiturali dell'argillaesaminata nd senso che le particelle illiriche e feldspatiche del silt, sottoposte adalterazione e trasformazione, abbiano perduto la loro identità mineralogica e conessa quella granulometrica. Circa le cause della diagenesi non abbiamo elementiconcreti per entrare in argomento il quale, d'altra parte, esula dalle nostre competenze e dai nostri scopi. Certamente, tra le cause del passato, che naturalmentepossono in qualche modo aver agito anche sulla granulometria, non saranno statetrascurabilì quelle più propriamente legate a fattori geologici, quali soprattuttoil tipo di evoluzione geomorfologica dei versanti argillosi e le vicissitudini subitein seguito a profonde modificazioni paleogeografiche e paleoclimatiche. Tra le causerecenti ed attuali, ugualmente non trascurabili, sono quelle legate al disordinedel regime idrogeologico conseguente anche alla presenza e all'azione dell'uomo.t il caso di ricordare, ad esempio, che piuttosto recentemente il fluire disordinatonelle masse argillose dei rifiuti liquidi urbani, per mancanza di una rete fognanteadeguata alle necessità della popolazione di Pomarico, può aver agevolato eaccelerato fenomeni di liseiviazione ed erosione, già da tempo avviati per f.attiidrogeologici più generali.
Comunque la finezza granulometrica, l'abbondanza di minerali argillosi etra essi di montmorillonite, sono sicuramente, a nostro avviso, alcune delle cause,dirette e indirette, dell'intensa franosità che interessa frequentemente le argilledi Pomarico.
Ringrazil1menti. - Gli autori ringraziano il Prof. LUIGI DELL'ANNA per le proficuediscussioni e la Ic!ttura critica dc:1 manoscritto.
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