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presentazione ppt degli spunti di riflessione sul tema
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Le donne el’olocausto
Ipia Paolo Parodi DelfinoColleferro
2 febbraio 2012
GIORNATA della
MEMORIA
Ninna nanna
Non aveva più nomené sorriso.
Una piccola vecchia di sei annivagava tra i morti senza motivogli occhi mangiati dalle lacrime
come sapesseche l'indomani sarebbe diventata
fumo, cenere.Io avevo la bocca sfasciata dai calci
dei capi.Queste mani mute,
piene di freddo,non sono riuscite ad afferrarla
a portarla via.
Ed era mia figlia.
Francesca Sarah
Ricordiamo il senso di questa giornata, ricordiamo il percorso fatto e ricordiamo che il termine OLOCAUSTO, viene utilizzato per indicare lo sterminio sistematico di milioni di
persone:
Ebrei, Zingari, Comunisti, Omosessuali, Testimoni di Geova, Bambini, Anziani,
Malati, Handicappati e…DONNE.
Nulla è giunto fino a noi dei suoi
pensieri. Qualsiasi sofferenza dovette
affrontare nelle ultime, terribili ore della sua vita, non ebbe nessuno con cui condividerla!
Un uomo ricorda la sorella morta a 20 anni nel campo di Bolzano:
“Maledetta guerra! Ho sempre nel cuore l’immagine di mia sorella,
rinchiusa dentro i reticolati!”
Essere donna però era pericoloso
durante il regime nazista. Qualsiasi
donna poteva essere arrestata ed
imprigionata per quasi qualsiasi
cosa.
“Se diecimila donne russe che lavorano a scavare una trincea anticarro cadono a
terra sfinite, ciò mi importa solo in quanto quella trincea deve essere portata a termine
per la Germania”
Heinrich Himmler: comandante della Polizia, del terzo Reich eMinistro dell’Interno
Halina Birenbaum, sopravvissuta all’0locausto, poetessa e scrittriceSono nata a Varsavia, nel Settembre del 1939 stavo per compiere 10 anni e mi avviavo al 3° anno della scuola elementare...Il primo settembre del 1939 scoppiò la guerra...mi accorsi rapidamente che il mondo stava crollando attorno a noi!
Era lì che si doveva andare, quello era ciò che ci
toccava il terribile capolinea,
la fine di tutto!
Mia madre mi guardò amorevolmente e disse: "Tutti dobbiamo morire
primo o poi - noi moriremo insieme, non avere paura,
non sarà terribile."
Tutto a un tratto un gruppo di poliziotti circondò mio padre. Gli saltarono a dosso con bastoni da
ogni direzione. Cercò di proteggersi con le mani, ma lo atterrarono, colpendolo sulla
schiena …Questa è l'ultima immagine di mio padre che è rimasta nei miei occhi
per tutta la vita e non ho nemmeno una sua foto.
Mia madre mi coprì col suo cappotto fra la folla nel
piazzale. Mi disse che presto saremmo andati in un bagno ci avrebbero dato dei vestiti, e poi
ci saremmo riscaldate e rifocillate in una baracca.
All'improvviso mi ritrovai in una piccola baracca piena di vestiti,
dove ci fu ordinato di
toglierci tutti i vestiti, eccetto
le scarpe
La cercai fra le donne nude. Annegai in un vuoto senza fine, senza uscita
e senza senso. "Mamma non c'è più"!
Ci sospinsero in un'altra stanza fredda, colpendoci sui nostri corpi nudi e bagnati, urlandoci addosso
bestemmie...
L'impossibilità di lavarsi, di cambiarsi gli abiti
E soprattutto l'incessante odore di carne umana che bruciava.
Io fui costretta a respirarla giorno e notte per circa due anni
Tutte quelle donne con le quali i tedeschi mi
avevano portato qui dal ghetto erano sparite ormai nel cielo con il fumo che
fuoriusciva dal crematorio. Le donne con le quali
condividevo il tavolaccio venivano sostituite una
dopo l'altra
Non si può giudicare lo sterminio, è impossibile giudicare l’impossibile,
l’importante è non abbandonarsi, questo MAI, all’indifferenza!
Siamo tutti miopi, irrimediabilmente presi dietro le
nostre vicende personali.
Perché dopo l’Olocausto scomparve tutto il mondo.
Non credo sia una questione di tempo,
perché noi non dimentichiamo.
C’è la memoria e c’è la verità!
Il regime nazista, ovunque giungesse,
calpestava con i suoi stivali la dignità umana…
Queste le cifre…Categoria Numero di vittime
Ebrei 5,9 milioni
Prigionieri di guerra sovietici 2–3 milioni
Polacchi non Ebrei 1,8–2 milioni
Rom e Sinti 220.000-500.000
Disabili e Pentecostali 200.000–250.000
Massoni 80.000–200.000
Omosessuali 5.000–15.000
Testimoni di Geova 2.500–5.000
Dissidenti politici 1-1,5 milioni
Slavi 1-2,5 milioni
Totale 12,25 - 17,37 milioni
Il totale di vittime del Nazismo è stimabile tra
i dieci e i quattordici milioni di civili, e fino a
quattro milioni di prigionieri di guerra
Ci avete mai pensato???
E cosa accadeva?
Cosa poteva mai succedere?
“Per quattro giorni e quattro notti ci fu impedito di vedere il cielo aperto. Poiché potevamo fare i
nostri bisogni solo dentro il vagone, la situazione
divenne insopportabile. Alcuni impazzirono.
Accanto a me c’era una donna di mezza età.
I suoi capelli imbiancarono nel giro di una notte…”
Attenzione!Togliere ogni indumento!
Tutti gli oggetti personali, a eccezione di denaro,
oggetti preziosi, documenti e certificati, devono
essere deposti a terra. Denaro, oggetti
preziosi e documenti devono essere depositati
all’ingresso. Le scarpe devono essere raccolte,
legate a paia e lasciate ove indicato
Vittime della persecuzione e dello sterminio nazisti furono sia gli uomini che le donne
ebree e non ebree e furono spesso soggette ad
una persecuzione eccezionalmente brutale da
parte del regime.
“Alla fine di maggio ero nell’elenco di
quelle che dovevano essere deportate... stavano partendo circa 200 pezzi e
pezzi ci calcolarono da quel momento, ma noi non lo sapevamo
ancora...” (Ondina Peteani)
Nel maggio del 1939, i Nazisti aprirono il più grande campo di
concentramento esclusivamente femminile,
quello di Ravensbrück, Un campo femminile fu costituito anche ad
Auschwitz-Birkenau nel 1942 una zona femminile venne creata a
Bergen-Belsen nel 1944
L'ideologia nazista sosteneva la necessità di eliminare tutti gli Ebrei, senza differenza di età o di genere.
Le donne in stato di gravidanza e le madri di
bambini piccoli venivano generalmente catalogate come "inabili
al lavoro" e venivano perciò trasferite nei
campi di sterminio, dove gli addetti alla selezione
le inserivano quasi sempre nei gruppi di prigionieri destinati a
morire subito alle camere a gas.
Sia nei campi che nei ghetti, le donne erano particolarmente
vulnerabili e soggette spesso sia a pestaggi che a stupri.
La gravidanza fu l'ovvia conseguenza per molte donne polacche, sovietiche e yugoslave inviate ai lavori forzati e costrette a relazioni sessuali con i
Tedeschi.
Le donne ebbero
anche un ruolo
importante in numerose operazioni
della Resistenza
Sophie Scholl, studentessa all'Università di Monaco di Baviera e membro dell'unità della Resistenza chiamata "Rosa Bianca", venne arrestata e fucilata nel 1943 per aver distribuito volantini contro il Nazismo. Milioni di donne furono perseguitate e uccise durante l’Olocausto.
Emmi G., cameriera sedicenne a cui era stata diagnosticata la schizofrenia. Emmi venne sterilizzata e mandata al centro d'eutanasia di Mesertiz-Obrawalde dove venne uccisa con un'overdose di tranquillizzanti, il l7 dicembre 1942. Luogo e data incerti.
Ala Gartner Venne imprigionata ad Auschwitz, dove fece parte del movimento di resistenza del campo e venne impiccata per la parte avuta nel procurare la polvere da sparo con cui fu distrutto il Crematorio 4. Bedzin, Polonia, anni '30.
Anne FrankÈ una delle milioni di vittime innocenti dell’assurdo razzismo di Hitler.“È la vittima più famosa” di HitlerI nazisti assassini riuscirono a privare Anne della vita, ma non della voce.
Il terrore nazista la uccise, ma non la mise a tacere.
La sua voce ha ancora un peso fra gli esseri umani!
Dietro le grate del finestrino del carro bestiame, rinforzate con doppio filo spinato, vedo i volti pallidi; donne
stanche per le notti insonni, spettinate atterrite. E sento come il vagone sembri ribollire, continui colpi contro le pareti e
grida ad invocare – acqua, aria!- bocche spalancate cercano l’aria come
se affogassero!”
“Nel vagone dove mi trovavo erano stipate più di 100 persone... è
impossibile descrivere le condizioni tragiche di quelle carrozze chiuse e
soffocate. Era come un’enorme cloaca.
Giacevamo stremati., ansimanti, scossi come da brividi di febbre, le
teste ciondolanti nel disperato tentativo di respirare un alito d’aria. Alcuni erano in preda alla più totale disperazione e non si mossero più”.
“ Sì, la disinfestazione contro i pidocchi…Quelle che avevano i pidocchi furono rasate. È uno dei miei peggiori ricordi:
l’umiliazione di tutte quelle donne nude,demoralizzate, quelle centinaia di detenute obbligate a restare in piedi per ore, completamente nude; quelle donne che si vergognavano, che non sapevano
dove guardare. Un inizio terribile…
…TERRIBILE!
“Tremila donne nude. L’autocarro si fermò e si iniziò a scaricare questa massa umana come si scarica la ghiaia sulle strade... coloro che
furono buttate giù per ultime cercarono di districarsi da quella
montagna di corpi, si rialzarono...cercarono di scendere...tremavano e
rabbrividivano per il freddo spaventoso, si trascinavano lentamente verso il bunker,
lo spogliatoio
Ilonka, l’unica ad essere sopravvissuta alle camere a gas: “ Papà cominciò molto lentamente a togliersi la cravatta, la giacca, posandola con cura come a casa;
poi la camicia ed ecco il suo petto villoso, la sua nera pelliccia che avevo visto d’estate quando facevamo il bagno.
Mamma, invece, per prima cosa si tolse il cappello. Si sistemò la pettinatura. Era ancora sempre profumata, oh, com’era bella... poi non guardai mentre papà abbassò lentamente anche le mutande...questo non volevo vederlo.
Preferii cominciare a spogliarmi, ma gli volsi le spalle e così fece anche mamma. E poi tenni entrambe le mani davanti alla mia passerina...che nessuno aveva ancora visto. Nessuno, neppure mamma...!”
Il comandante vide due donne del Block penitenziario le quali ne sostenevano una terza che non si reggeva più in piedi. Quest’ultima, esausta, cadde per terra. Il comandante la prese per la nuca, come un gatto, e la gettò in una specie di piccolo stagno che si trovava vicino alla porta del campo. La disgraziata urtò contro le pietre ferendosi, quindi gridò tentando di aggrapparsi al bordo dello stagno. Con un calcio, il comandante la rispedì in acqua facendola annegare.
Uno degli uomini incaricati di togliere i corpi dalla camera a gas,
sentì un rumore strano.
All’inizio i gemiti erano intervallati, poi aumentarono fino a divenire un pianto continuo che tutti identificammo con il
pianto di un neonato
Trovò una bambina di due mesi ancora attaccata al seno della madre, che
piangeva perchè non sentiva più arrivare il latte
Sparò un colpo e la bambina che era miracolosamente sopravvissuta al gas, morì. Nessuno poteva sopravvivere. Tutti dovevano
morire, noi compresi: non si trattava che di una questione di tempo”
“Ravensbruck... fu, per anni, una vita inumana. Sotto la frusta degli aguzzini, e di femmine perverse, migliaia di donne
Esauste, malate, ridotte a
larve esangui,
erano avviate al
forno crematorio.
“Sono le madri e le sorelle di tutti noi. Voi oggi non potreste studiare e
giocare in libertà, e forse non sareste neppure nati,
se queste donne, con i loro corpi teneri e fragili,
non vi avessero protetti, voi e il vostro avvenire,
come uno scudo di acciaio”.
Fritzie Weiss FritzshallData di nascita: 1929, Klucarky,
Cecoslovacchia Fritzie racconta come si svolgeva il processo di selezione ad Auschwitz
[Intervista: 1990]
…per vivere ancora almeno un altro giorno!
Uno cominciava ad avere i capelli
bianchi all'età di ... forse
... diciotto o diciannove anni, in quelle condizioni di
vita.
Fritzie sopravvisse fingendosi più
vecchia della sua età e quindi in grado di lavorare. Durante una marcia della
morte da Auschwitz, Fritzie riuscì a
scappare nei boschi, dove venne infine
liberata.
Dorotka (Dora) Goldstein Roth
Data di nascita: 1932, Varsavia
Dora descrive le ritorsioni che dovettero subire quando alcune
donne riuscirono a fuggire da Stutthof [Intervista: 1989]
Ero ancora con mia madre e mia sorella e fummo punite perché tre donne erano scappate dal campo.
Noi venimmo punite, costrette per dodici ore nude al freddo...
E in più...come punizione ulteriore, loro presero quattro o
cinque donne, non ricordo esattamente quante, e di fronte a tutte, a tutte quelle che con noi erano in fila, ...insomma...loro le
violentarono in un modo che non ho mai più visto o sentito, non al
cinema né alla televisione
Sia la madre che la sorella perirono mentre Dora,
nonostante fosse stata ferita subito prima della liberazione,
riuscì a sopravvivere.
Le punizioni…
“Ci legarono una dopo l’altra su un
cavalletto di legno e ci picchiarono nelle natiche nude…”
Siccome persistevano, le
punizioni divennero più dure…
poi furono impiccate”.
Essere prigioniere vuole dire dover esporre in pubblico, a sguardi aguzzini, corpi abituati dal costume di cinquanta
anni fa ad un pudore rigoroso;
A quel tempo, una donna teneva più di oggi alla propria riservatezza fisica, alla cura del proprio corpo, perfino alla ricerca estetica di armonia nel vestiario e non esibiva senza
traumi la propria nudità.
E per tutte le donne ugualmente vittime, la disinfestazione
(che avveniva, il più delle volte, con uno straccio imbevuto di petrolio) era uno degli
eventi più umilianti; tutte nude in fila tremanti diventavano bersagli di sguardi sprezzanti, risate sfrenate, gara di sputi tra i soldati sui
capezzoli…
…ha provato l'orrore del freddo metallico della macchinetta tosatrice
sulla cute, ha visto le ciocche della sua capigliatura cadere morbidamente ai suoi
piedi.
Proprio l'apparato genitale femminile attraeva l'interesse dei criminali nazisti che si spacciavano per
scienziati
Pratiche queste che dovevano servire a sterilizzare le razze
inferiori. La sperimentazione disponeva
di un numero inesorabile di "cavie" ebree, costrette a
sottoporsi a dolorosi interventi chirurgici, prive di anestesia, o
con anestesia insufficiente.
A Birkenau, negli anni '42-'43, le donne incinte venivano ammazzate,
mentre, in seguito, potevano partorire e continuare a lavorare: il
bimbo veniva soppresso con iniezioni di fenolo o soffocato in
una tinozza d'acqua e quindi bruciato in una stufa
Chi partoriva segretamente era costretta a soffocare o avvelenare
il proprio figlio. A questo punto risulta evidente
quanto possano essere differenti le terrificanti esperienze di uomini
e donne.
Nell’ambulatorio del dottor Horts Schumann, nel Blocco 30
dell’ospedale femminile, giacevano povere donne ebree greche, che lui osservava dalla
sua stanzetta attraverso una finestrella piombata che lo
schermava dai raggi, volgendo impassibile i suoi freddi sguardi
sulle donne urlanti a cui venivano bruciate le ovaie…
Il dottor Fischer venne incaricato di sperimentare su tessuti muscolari, ossa e nervi.
Moltissime donne morirono, altre rimasero storpie; tutte furono operate senza sterilizzare gli
strumenti e senza lavare le parti da operare.
Mi ricordo ancora la fine che fecero fare a uno di loro. Si trattava di una
vecchia, avrà avuto un'ottantina d'anni, ma era ancora una donnona, alta e robusta. Bene, non so perché,
in ogni modo, la presero e le rasarono i capelli. Fu una scena
terribile. Ma non è tutto, perché poi la costrinsero a star ferma mentre le
versavano dell'acqua gelida addosso. E mi ricordo che in quel periodo faceva già molto freddo.
Morì nel giro di tre giorni.”
Nel 1943 Himmler prese la
fulminante decisione di far
allestire dei bordelli nei più grandi campi di
concentramento.
A parte la lotta per non morire, le donne, le più belle, le più giovani, rischiavano di essere selezionate
per i bordelli.
Quando si parla dei nazisti si intende soprattutto gli uomini, ma moltissime tedesche erano
complici del regime!C’erano donne che avevano
contribuito a strappare i bambini alle famiglie… e altre
che avevano appoggiato ufficialmente l’eutanasia nei confronti dei disabili fisici e
mentali!
“C’era da vergognarsi di far parte del genere femminile. Che
esseri mostruosi. Alcune di quelle belve SS erano
perfino belle, sa?
Erano sempre in ordine: le uniformi
pulite, ben stirate, gli stivali tirati a lucido... ma esseri umani duri
come l’acciaio. Privi di sentimento, cattivi e malvagi.
Delle vere carogne”
“Una settimana dopo il mio arrivo mi capitò una pena durissima. Fu per
qualcosa che chiamavano ’infrazione della disciplina’ . Cosa aveva fatto? Non l’ho mai saputo, ma credo che il mio delitto fu che una mattina avevo
aiutato una prigioniera anziana e malridotta a salire sul buco della latrina. Mi condannarono a 30
frustate sulle reni nude assestate con nerbi di bue!
Sentivo il sangue scorrere giù per i fianchi come fosse acqua
corrente. Alla fine una delle due iene disse con un cinismo senza pari ‘Ora se hai ancora voglia di commettere lo stesso errore, sei
libera di farlo, ma sai cosa ti aspetta:”
A volte le aguzzine sceglievano tra le prigioniere coloro che erano più belle e sane e le costringevano a prostituirsi nelle “baracche a luci rosse”…e molto spesso facevano di esse delle vere e proprie schiave del sesso
Secondo la concezione nazista gli individui si dividono in categorie
diverse, in questo caso donne di serie A,
che potevano permettersi di decidere sulla sorte altrui,
e donne di serie B, destinate a soccombere per decisione di individui che si
ritenevano superiori.
L’umiliazione, un’arma potentissima che non
lascia segni fisici evidenti
ma rimane indelebile e permanente poiché logora e consuma l’animo
dell’individuo.
Le efferatezze più straordinarie venivano compiute da donne su
altre donne. Erano forse peggio
degli uominiLe kapò erano prese tra le assassine delle carceri, tra quelle che avevano fatto le cose
più atroci, in modo che potessero
tranquillamente bastonare a morte una
prigioniera
Ho preso tanti schiaffi e pugni senza sapere
neanche perché. Passavi e ti tiravano un
ceffone da voltarti la faccia. E poi, d'un tratto,
queste sorveglianti tedesche si
trasformavano davanti ai maschi SS in
femmine che sbattevano gli occhi,
sorridenti.
Quando si pensa a catastrofi di enormi proporzioni,
alla decimazione di intere popolazioni
Armeni, Ucraini, Cambogiani, Ebrei…individui, famiglie cancellate, bambini
che non nasceranno più ; oggetti familiari, case, ricordi, fotografie, che
non avranno più significato . Pensieri mai più formulati, scoperte non
più raggiunte, opere d’arte non più create.
“Le orecchie che ascoltano
hanno il compitodi apprendere una lezione
che non svanisca come fumo”
Non ci stancheremo mai di parlarne!!
La Storia non si ripete, diceva Voltaire, ma gli
esseri umani sì!I potenti usufruiscono
dell’incapacità di pensiero autonomo di molti cittadini
Non dobbiamo smettere di sperare nella capacità umana di apprendere e quindi non dobbiamo smettere di raccontare queste vicende; soprattutto non dobbiamo DIMENTICARE MAI!!!
“Chi nega Auschwitz è quello che è pronto
a rifarlo”
Primo Levi
Ma sono sopravvissuta e testimonierò per sempre questo
terribile passato perché non sia mai dimenticato e
non si ripeta mai più.
“Nella speranza che un giorno, quando sarai grande ti ricorderai questa storia che mi accompagna e che accompagnerà anche te. Quando una storia viene raccontata non può essere dimenticata, diventa qualcos’altro, in ricordo di chi eravamo, la speranza di ciò che possiamo diventare.”
Dal film “La chiave di Sara”
Sei arrivato tardisoldato.
Il mio corpoè già
misera carcassaMi hanno
incolonnataignuda.
Il numerosul braccio,
si è raggrinzito,Guardami Kapò,
mi ricorderai,ti perseguiterà
il mio visodi scheletro,
i miei seni vuoti,il ventre sfondato.
Soldato sono qui
chinati, ascoltamiricoprimi
con questa luridaterra,
Tremo,ricoprimi
sentirò calore.Ora non soffro
più.Nulla ha più
unlimite.
SOLDATO SEI QUI di Umberta Ortelli
Sia in tempo di pace che in tempo di guerra, le donne subiscono atrocità semplicemente per il fatto di essere donne. A milioni vengono picchiate, aggredite, stuprate, mutilate, assassinate, in qualche modo private del diritto all'esistenza stessa.
Il 25 novembre 2011 si è celebrata la Giornata Internazionale contro la
violenza sulle donne.
Ogni donna è diversa,Ogni donna ha il battito del cuore
differente, ogni donna ha un prezioso lato
nascosto e misterioso,Ogni donna è affascinante a modo suo,
ma c’è una cosa che esigono allo stesso modo,
il rispetto!
(Ejay Ivan Lac)
La donna è donna e tale deve rimanere in tutti i sensi. Deve essere RISPETTATA E
AMATA, deve essere TOCCATA CON DOLCEZZA e non violentata o abusata, deve
essere BACIATA e ABBRACCIATA e non
schiaffeggiata o calciata, deve essere INCORAGGIATA, LODATA, APPREZZATA, e
non umiliata e disprezzata, deve essere ACCETTATA e non discriminata, deve essere DONNA e TRATTATA CON DIGNITA’, come
l’uomo.
Questa giornata è dedicata a noi donne che spesso veniamo ignorate, discriminate, offese, maltrattate, violentate, usate, abusate, calpestate, violate fisicamente e interiormente, lacerate, squarciate, cancellate, fino a perdere ogni traccia della nostra femminilità, del nostro essere, della nostra dignità, fino ad essere uccise.
Si ringraziano tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questa
giornata, dirigenti, docenti, collaboratori, Band d’Istituto,
ma soprattutto alunne e alunni.Un ringraziamento particolare da parte della
prof.ssa Pontesilli Tiziana,va alle classi 5 A Tim - 5 A Tcb - 3 A Ocb
a Martina Tagliaboschi (Mixer)a Noemi Di Cori (Voce solista)a Mirco Musa (Trombettista)
per la preziosa collaborazione dimostrata in questi anni
BibliografiaDieter Schlesak “Il farmacista di Auschwitz”Mark Kurzem “Il bambino senza nome”Graffare-Tristan “I Bibelforscher e il nazismo”Helga Schneider “La baracca dei tristi piaceri”Shlomo Venezia “Sonderkommando” 1 Auschwitz”Daniel Mendelsohn “Gli scomparsi”
Sitografiawww. donne e l’olocausto.itGoogle immagini
1 Sonderkommando: l’unità speciale dei crematori, prigionieri ebrei impiegati nei campi e condannati a morte; il kommando veniva liquidato ogni tre mesi.