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LE OPPORTUNITA’ DELLA LE OPPORTUNITA’ DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020PROGRAMMAZIONE 2014-2020
DEI FONDI EUROPEI E NAZIONALIDEI FONDI EUROPEI E NAZIONALI
Gruppo Giovani Ance AvellinoSeminario sulle opportunità dei finanziamenti europei
28 novembre 2013
Ing. Romain Bocognani
2
Il contesto europeo
3
Bilancio dell’Unione Europea 2014-2020
Bilancio dell’Unione Europea 2014-2020Miliardi di euro 2011
La Politica di Coesione, attuata in Italia principalmente con i fondi strutturali, rappresenta circa un terzo del Bilancio pluriennale 2014-
2020 dell’Unione Europea
Elaborazione Ance su documenti ufficiali
325,1
125,6373,2
58,715,7
61,6 36,8Coesione economica, sociale eterritorialeCompetitività per la crescita el'occupazioneCrescita sostenibile: risorse naturali
Ruolo mondiale dell'Europa
Sicurezza e cittadinanza
Amministrazione
Strumenti fuori Bilancio pluriennale
TOTALE = 996,8 MILIARDI DI EURO
4
La mappa della Politica di Coesione 2014-2020
Elaborazione Ance su documenti ufficiali
164,3
31,7
49,5
8,9
66,3
3 1,4
Valori in miliardi di euro
Regioni meno sviluppate
Regione in transizione
Regioni più sviluppate
Coesione Territoriale
Fondo di Coesione
Iniziativa disoccupazione giovanile
Riserva per regioni o a scarsadensità
TOTALE = 325,1 MILIARDI DI EURO
5
Ripartizione delle risorse della Politica di Coesione 2014-2020
L’Italia è il secondo Paese per importo di risorse disponibili (29 mld)
Dotazione finanziaria per tipologia di RegioneMiliardi di euro 2011
Elaborazione Ance su documenti ufficiali
73
2925
22 21 20 20 17 14 14 13 10 8 7 6 4 3 3 2 2 1 1 1 1 1 1 0 00
10
20
30
40
50
60
70
80Po
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Ital
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o
Dan
imar
ca
Luss
embu
rgo
6
Ripartizione delle risorse della Politica di Coesione 2014-2020
L’Italia è il secondo Paese per importo di risorse disponibili (29 mld)
Dotazione finanziaria per Stato Membro Miliardi di euro 2011
7
La programmazione 2014-2020 a livello nazionale
La nuova programmazione 2014-2020 in Italia
8
Tra fondi strutturali e FAS, sono previsti finanziamenti complessivi per 111 miliardi di euro nel periodo 2014-2020
Circa il 75% di risorse destinate al sud ma crescono le risorse destinate alle Regioni del Centro-Nord
Grande opportunità per rilanciare l’economia ed il settore delle costruzioni, anche per l’attenzione rivolta al tema delle città
9
Le risorse dei fondi strutturali e FAS rappresentano stabilmente il 40-45% dei fondi destinati alle infrastrutture
Bilancio dello StatoRipartizione delle risorse per nuove infrastrutture
Composizione %
Dall’utilizzo dei fondi strutturali e FAS dipende il rilancio della politica infrastrutturale in Italia
44% delle risorse destinate a nuove
infrastrutture
Elaborazione Ance su Bilancio dello Stato 2013
10
I fondi strutturali e FAS, un’opportunità da cogliere in un contesto di riduzione delle risorse per infrastrutture
Risorse per nuove infrastruttureMilioni di euro 2013
Livelli degli investimenti in infrastrutture più bassi degli ultimi 20 anni
Elaborazione Ance su Bilancio dello Stato - vari anni
0
10.000
20.000
30.000
40.000
50.000
60.000
70.000
80.000
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Competenza TAV ResiduiPassivi
Var.% 2013/2012
+24,3%
Var.% 2012/2008
-41%
Var.% 2013/2008
-26,6%
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A che punto stiamo sulla programmazione 2014-2020?
Categoria Importo % su totale Importo % su totale
n.5 Regioni meno sviluppate 20.333 69,3% 40.666 70,3%n.3 Regioni in transizione 1.004 3,4% 2.008 3,5%n.12 Regioni più sviluppate 7.006 23,9% 14.012 24,2%
Totale senza cooperazione territoriale 28.343 96,6% 56.686 98,0%Cooperazione territoriale 998 3,4% 1.174 2,0%
Totale 29.341 100,0% 57.860 100,0%
Elaborazione Ance su dati Commissione Europea
RISORSE ASSEGNATE DALL'UNIONE EUROPEA PER IL PERIODO 2014-2020 - Importi in milioni di euro
CON COFINANZIAM. NAZIONALE
56 miliardi di euro di programmazione dei fondi strutturali 2014-2020 in Italia
12
Accordo sul Bilancio UE 2014-2020 approvato a novembre 2013Stabile il livello delle risorse per l’Italia: da 28,9 miliardi a 29,3 miliardi di euro Aumenta del 40% la dotazione comunitaria dei programmi delle 12
regioni più sviluppate Diminuisce del 7 % la dotazione dei programmi delle regioni del
Mezzogiorno: 5 regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) + 3 regioni in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna)
Tasso di cofinanziamento del 50% a livello nazionale (35% Stato e 15% Regioni)
28 miliardi cofinanziati
al 50% 56,7
miliardi
Un ritardo già preoccupante
13
Regolamenti finanziari europei ancora in corso di definizione. Approvazione prevista nella seconda metà di ottobre 2013 (invece di febbraio). Alcuni temi ancora in discussione: condizione macroeconomica e riserva di efficacia. Chiara priorità delle tematiche urbane: almeno 5% delle risorse gestite dalle città
Position Paper redatto dalla Commissione Europea a Novembre 2012 con 2 priorità d’investimento «Realizzare infrastrutture performanti e una gestione efficiente delle risorse naturali» e «aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, promuovere l’inclusione sociale e il miglioramento della qualità del capitale umano»
Documenti del Governo per la definizione del metodo e delle priorità del Quadro Strategico Nazionale 2014-2020 pubblicati a fine dicembre 2012.
Accordo di partenariato tra Commissione Europea e Italia in corso di definizione. Prima bozza doveva essere discussa in primavera, poi posticipato a luglio, settembre, ottobre, novembre, ora metà dicembre.
Molte «questioni aperte» nel confronto tra Governo e Regioni: Agenzia per la Coesione Territoriale, riserva di efficacia, ripartizione regionale delle risorse, esclusione dei cofinanziamenti nazionali dal Patto di stabilità interno, Programmi nazionali vs programmi regionali,…
Il confronto Stato-Regioni
14
Molte «questioni aperte» nel confronto tra Governo e Regioni: Agenzia per la Coesione Territoriale, riserva di efficacia, ripartizione regionale delle risorse, esclusione dei cofinanziamenti nazionali dal Patto di stabilità interno, Programmi nazionali vs programmi regionali,…
Al momento, sembra essere stato raggiunto un accordo di base solo sulla ripartizione finanziaria tra programmi nazionali e regionali (14 ottobre 2013). Tra i possibili programmi nazionali, si segnalano il PON Città plurifondo per le 14 città aree metropolitane :
Manca ancora la ripartizione regionale delle risorse: prima ipotesi di ripartizione dei 14 miliardi (FESR+FSE) destinati alle Regioni più sviluppate
Totale Centro-Nord Mezzogiorno
Programmi Operativi Nazionali 14-17 2,0 12-15
Programmi Operativi regionali 37,2-40,2 11,7 25,5-28,5
Totale 54,2 13,7 40,5
Elaborazione Ance su documenti ufficiali
BASE DI ACCORDO STATO-REGIONI - 14 ottobre 2013Valori in miliardi di euro
Nota: La differenza tra l'importo dei finanziamenti disponibili (56,5 miliardi) e l'importo indicato in tabella (54,2 miliardi) è dovuto ad alcuni accantonamenti
15
La destinazione delle risorse
16
Le risorse devono essere destinate agli 11 obiettivi tematici indicati dalla Commissione Europea
Obiettivo tematico Importo %
1.Ricerca e innovazione 5.727 10,5%
2.Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) 4.395 8,1%
3.Competitività delle Piccole e Medie Imprese (PMI) 10.464 19,2%
4.Transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio 5.844 10,7%
5.Adattamento ai cambiamenti climatici e prevenzione e gestione dei rischi
1.024 1,9%
6.Tutela dell'ambiente ed efficienza delle risorse 3.791 7,0%
7.Trasporto sostenibile e rimozione delle strozzature nelle principali infrastrutture di rete (solo meno sviluppate)
3.092 5,7%
8.Occupazione e sostegno alla mobilità dei lavoratori 7.736 14,2%
9.Inclusione sociale e lotta alla povertà 4.109 7,6%
10.Istruzione, competenze e apprendimento permanente 7.237 13,3%
11.Potenziamento della capacità istituzionale e amministrazioni pubbliche efficienti
977 1,8%
Elaborazione Ance su documenti ufficiali
Proposta del Governo: ripartizione per obiettivo tematico
11 obiettivi tematici (fissati a livello europeo) ripartiti in 66 misure individuate dall’Accordo di Partenariato (predisposto a livello nazionale)
Vincoli UE in Campania50% delle risorse FESR tra OT 1, 2, 3 e 4, di cui almeno 12% su OT 4Priorità delle risorse FSE su OT 8, 9 e 10
Proposta del Governo: le misure dove l’interesse del settore delle costruzioni è prevalente
17
Fondi europei 2014-2020: i finanziamenti proposti dal Governo per le principali misure di interesse del settore Milioni di euro 2011
Elaborazione Ance su documenti ufficiali
Da incrementare in particolare gli importi per le
scuole, il rischio idrogeologico, la restituzione
di aree inquinate
Sfruttare il parco progetti esistente
18
Alla luce dei livelli di spesa del 2007-2013 e dei ritardi che già si registrano sulla nuova programmazione 2014-2020, appare indispensabile destinare una prima parte delle risorse a progetti immediatamente cantierabili, sfruttando il «parco progetti» disponibile, in modo da superare una delle principali difficoltà riscontrate in passato:Progetti in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini:
messa in sicurezza degli edifici scolastici (cfr. bando di metà settembre 2013),
riduzione del rischio idrogeologico, progetti nei Comuni medio-piccoli (cfr. programma «6.000
campanili),Progetti di riqualificazione urbana Parco progetti Piano città
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Le città nella programmazione 2014-2020
Città prioritarie per l’Unione Europea
Carattere prioritario attribuito dall’Europa al tema delle politiche urbane e della trasformazione urbana sostenibile.
La programmazione dei fondi 2014-2020 rappresenta una straordinaria occasione per rilanciare le politiche urbane in Italia
Scontiamo però un deficit alla partenza perché da anni manca una politica nazionale sulle città
Per usare bene i fondi, necessità di definire al più presto
1. una strategia nazionale sulle città salto di qualità verso le migliori esperienze europee in materia
2. un modello istituzionale di intervento sulle città.
La questione delle politiche urbane nella nuova programmazione 2014-2020 non può limitarsi ad un dibattito sulla titolarità delle risorse
La vera sfida è quella di garantire la collaborazione tra i vari livelli istituzionali ed il rispetto delle competenze di ciascuno, sul modello di quanto realizzato nella Cabina di Regia del Piano Città, e di mettere in competizione i progetti
20
5%
95%
Risorse per le Città Altre destinazioni
40%60%
Risorse per le Città Altre destinazioni
Necessità di definire strategie unitarie di sviluppo urbano a livello territoriale e garantire l’integrazione dei fondi, evitando la frammentazione dei finanziamenti su una pluralità di obiettiviCambiare approccio ragionare in termini di fabbisogni e progetti di riqualificazione urbana sui quali far confluire i finanziamenti disponibili. Esempio della Francia: sottoscrizione di “contratti di città” per garantire l’integrazione delle risorse per la realizzazione di progetti di sviluppo urbano integrato e sostenibile (dopo 45 miliardi investiti e 250.000 demolizioni-ricostruzione e 400.000 recuperi pesanti negli ultimi 10 anni)
Dalla capacità di definire strategie dipende la possibilità di raggiungere obiettivi ambiziosi
Dalla capacità di definire progetti ambiziosi dipende la possibilità di ricevere importanti finanziamenti da un minimo regolamentare del 5% di risorse destinate alle città, si può arrivare fino al 40% auspicato dal Commissario europeo Hahn
21
Il Piano città: tre tematiche interconnesse
22
Al centro della riflessione sulla riqualificazione delle città, vi sono tre dimensioni in gioco tra loro strettamente legate:
• il patrimonio edilizio: una grande risorsa, in gran parte invecchiata, che fatica a rispondere a nuove domande (mutamenti sociali, ma anche esigenze prestazionali);
• la mobilità urbana: l’invischiamento attuale, a fronte di una popolazione urbana costretta a spostarsi sempre più, è un fattore di penalizzazione sempre meno tollerabile e crea disuguaglianze crescenti in termini di accessibilità;
• lo spazio collettivo, una dimensione importante ma oggi residuale, che soffre una forte deriva di impoverimento.
Da singole sperimentazioni ad una politica organica
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I fattori per un salto di qualità :• una visione integrata che leghi le politiche urbanistiche a quelle
dei trasporti, dell’ambiente, della casa;• una strumentazione che consideri una gamma di interventi a
diverse scale (dal singolo edificio al quartiere, dal recupero alla sostituzione) e che agevoli, tramite sistemi di incentivi e disincentivi anche fiscali, l’intervento sulla città esistente piuttosto che l’espansione.
Piano città – Le proposte presentate
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LOCALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI PROPOSTI
Elaborazione Ance su dati Anci
Elaborazione Ance su dati Anci
TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI PROPOSTI
25
Alcune criticità
Elaborazione Ance su documenti ufficiali
61 59 59 59 58 57 57 57 56 54 54 54 53 51 51 51 48 4634 31 25
1 2 2 4 3 6 5 9 6 92
9 12 17
2 6
15 19 209
19 19 19 19 19 19 20 16 19 1923
19 19 15
32 30
25
24 22 2132
22 22 22 20 22 22 21 21 22 22 25 21 22 2232 33
50
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Spesa realizzata ottobre 2013 Spesa da realizzare entro 2013Spesa da realizzare entro il 2014 Spesa da realizzare entro il 2015
26
L’avanzamento della spesa dei fondi strutturali 2007-2013: a fine ottobre, speso solo il 47,5%
Gli obiettivi di spesa 2013-2015 dei POR FESRValori percentuali
27
Le risorse ancora da spendere: 30 miliardi entro il 2015 di cui 16 miliardi entro il 2014
Sono già stati oggetto di riduzione del cofinanziamento nazionale e di riprogrammazione i programmi regionali (FESR e/o FSE) di Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Sardegna e Sicilia ed alcuni programmi nazionali per 9,9 miliardi di euro. Le risorse sono state destinate al Piano Azione e Coesione
In occasione del monitoraggio di fine ottobre 2013, 7 programmi non hanno raggiunto gli obiettivi di spesa : Lazio (FESR), Piemonte (FESR), Sardegna (FESR), Umbria (FESR), Valle d’Aosta (FSE), «Attrattori» e «Energie» (FESR). Inoltre, 4 programmi stavano sotto i livelli previsti ma comunque entro la «soglia di tolleranza»
Sono in corso di definizione ulteriori interventi di riprogrammazione per circa 4 miliardi di euro. Le risorse europee ancora da spendere in due anni e mezzo ammontano a 30 miliardi di euro di cui 5 miliardi nel secondo semestre 2013, 11 miliardi nel 2014 e 14 miliardi nel 2015; ciò a fronte di 20 miliardi spesi in 6 anni e mezzo
30 miliardi di euro da spendere in
2,5 anni
20 miliardi di euro spesi in 6,5 anni
VS
5 miliardi nel 2°sem. 2013
11 miliardi nel 2014
14 miliardi nel 2015
Elaborazione e stime Ance su documenti ufficiali
Nota 2: Nel grafico sono stati indicati solo i valori delle spese relative al periodo 2007-2013 . Non è stata considerata la spesa dei residui 2000-2006, dei fondi destinati al Piano Azione e Coesione e delle risorse della programmazione 2014-2020
16
47 42
23 29
13 19 1912 10 14 13 12 9 14
6 8
83
52
40
39 33
21 12 1118 19 11 11 9 11 5
5
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
2015
Spesa cofinanziamento fondi europei Spesa Fondo Sviluppo e Coesione
Nota: Friuli Venezia Giulia, Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige non sono stati indicati in ragione delle specificità relative al Patto
99 99
242529303031
6262
82
34
2021
1119
8
28
L’evidente incompatibilità dei vincoli di finanza pubblica con la spesa dei fondi europei e del Fondo Sviluppo e Coesione
Peso della spesa dei fondi strutturali e FSC sul Patto di stabilità regionale nel 2015
Valori percentuali
Per spendere i fondi europei e FSC -solo quelli 2007-
2013-, molte regioni dovrebbero sospendere ogni altro tipo di spesa (stipendi,
TPL,…)
Il Patto di stabilità interno blocca la spesa non solo a livello regionale ma anche per gli enti locali
29
Andamento della spesa corrente ed in conto capitale dei comuni italiani - Periodo 2004-2010 (n.i. 2004=100)
Elaborazione Ance su dati e stime Anci -Ref
60
70
80
90
100
110
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Spese correnti Spese in conto capitale Totale spese
-32%
-6%
+5%
Per rispettare il Patto di stabilità interno, la maggior parte degli enti locali ha ridotto esclusivamente la spesa in conto capitale e bloccato i pagamenti alle imprese, senza mettere un freno alla spesa corrente
Trasferimento dei fondi UE e FSC dalla Regione
Per gli investimenti, i fondi incontrano un secondo blocco, dopo quello regionale: il Patto degli enti locali
30
Ragionando su base pluriennale, le spese dei fondi europei e FSC hanno un effetto neutro sul Patto di stabilità degli enti locali che, diversamente da quello regionale, si applica al saldo tra entrate e uscite.Le spese dovrebbero quindi essere escluse dal calcolo del Patto di stabilità degli enti locali, anche per evitare un uso distorto dei fondi
Anno 1 Anno 2 Anno 3
Pagamento degli investimenti realizzati
SALDO TRIENNIO
Esempio:10 milioni
10 milioni
+ 10 milioni
- 10 milioni
SALDO = 0
31
Il Patto di stabilità blocca ancora 5 miliardi mentre le risorse sono già a disposizione
5 miliardi di euro di risorse disponibili nelle casse degli enti locali rimangono ancora bloccati dal Patto di stabilità interno
Ripartizione territoriale delle risorse di cassa degli enti locali ancora bloccate dal Patto di stabilità interno
Valori in milioni di euro
Elaborazioni e stime Ance su documenti ufficiali